Academic literature on the topic 'Cinema delle origini'

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Journal articles on the topic "Cinema delle origini"

1

Paci, Viva. "Dagrada, Elena. La Rappresentazione dello sguardo nel cinema delle origini in Europa. Nascita della soggettiva. Bologne : CLUEB, 1998, 339 p." Cinémas: Revue d'études cinématographiques 11, no. 2-3 (2001): 321. http://dx.doi.org/10.7202/024861ar.

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Torresi, Ira. "Joyce e il cinema delle origini: Circe by Marco Camerani (review)." James Joyce Quarterly 48, no. 4 (2011): 776–78. http://dx.doi.org/10.1353/jjq.2011.0078.

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3

Astorino, Claudia Maria. "Turismo na Serenissima entre ficção e realidade: de Morte em Veneza, de Luchino Visconti, à pós-pandemia." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 20. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62064.

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Abstract:
RESUMO: Ao longo de sua história, Veneza vem atraindo um número considerável de turistas. Incrustrados em tão singular cenário geográfico, seus canais, gôndolas, pontes, campi, tesouros arquitetônicos e artísticos constituem um legado singular e, consequentemente, uma oferta turística inigualável, que tem seduzido o imaginário de turistas potencias das mais distintas procedências. O presente estudo objetivou analisar como a atividade turística em Veneza tem evoluído e de que modo vem sendo ilustrada nas artes, sobretudo, no cinema, na música e nas artes visuais. Nesse sentido, formou-se um corpus de estudo composto por filmes e videoclipes italianos e estrangeiros, além de obras de artes visuais, com a finalidade de confrontá-los com as etapas do turismo no percurso do tempo. Trata-se, portanto, de um estudo qualitativo, descritivo e comparativo. A metodologia constou de pesquisa bibliográfica em fontes secundárias, de forma a traçar a evolução do turismo em Veneza, seguida pela composição do referido corpus de estudo, análise das obras selecionadas para este corpus e, por fim, comparação entre ficção e realidade.Palavras-chave: Veneza. Turismo. Ficção x realidade. Filmes e videoclipes. Artes visuais. ABSTRACT: Nel corso della sua storia, Venezia ha atratto un numero considerevole di turisti. Incastonati in uno scenario unico, i suoi canalli, gondole, ponti, campi, tesori architettonici e artistici costituiscono un patrimonio singolare e di consegenza un’offerta turistica impareggiabile che da sempre ha popolato l’immaginario di potenziali turisti delle più svariate origini. Il presente studio si è proposto ad analizzare come si è evoluta l’attività turistica a Venezia e come à stata illustrata nel campo delle arti, in particolare nel cinema, nella musica e nelle arti visive. Si è dunque formato un corpus di studio, composto da film e da videoclip italiani e stranieri, oltre ad opere di arti visive, per confrontarli con le tappe dello svilupo del turismo nel tempo. Si tratta quindi di uno atudio qualitativo, descrittivo e comparativo. La metodologia è costituita da una ricerca bibliografica su fonti secondarie, al fine di tracciare l’evoluzione del turismo a Venezia, seguita dalla composizione di un corpus di studio, dall’analisi delle opere selezionate per questo corpus ed infine dal confronto tra finzione e realtà.Parole-chiave: Venezia. Turismo. Finzione x realtà. Film e videoclipe. Arti visive. ABSTRACT: Throughout its history, Venice has attracted a considerable number of tourists. Embedded in such a singular geographic setting, its canals, gondolas, campi, architectural and artistic treasures constitute a unique legacy and, consequently, an unparalleled tourist offer that has seduced the imagination of potential tourists from the most diverse origins. The present study aimed to analyze how the tourist activity in Venice has evolved and how it has been illustrated in the arts, especially in cinema, music and visual arts. In this sense, a corpus was formed, composed of Italian and foreign films and video clips, in addition to visual arts works, in order to confront them with the stages of tourism in the course of time. It is, therefore, a qualitative, descriptive and comparative study. The methodology consisted of bibliographic research in secondary sources, in order to trace the evolution of tourism in Venice, followed by the composition of a study corpus, analysis of the works selected for this corpus and, finally, comparison between fiction and reality.Keywords: Venice. Tourism. Fiction x reality. Films and video clips. Visual arts.
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4

Guario, Pino, and Bianca Maria Rinaldo. "Il cinema e la psicoanalisi: dal set al setting." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 131–44. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003012.

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Abstract:
Il cinema e la psicoanalisi sono stati spesso oggetto di studio e di interesse reciproco sia da parte dei registi che degli psicoanalisti, ma cosa avvicina questi due ambiti? Il legame fra il cinema e la psicoanalisi sembra poter essere rintracciato fin dalla loro origine, intrecciato da eventi apparentemente accidentali, ma che sono in realtŕ riflesso ed espressione della matrice inconscia collettiva propria della societŕ a cavallo fra XIX e XX secolo. In un'ottica rovesciata, la nascita contestuale delle due discipline puň essere letta anche come il prodotto onirico di quella stessa societŕ che, attraversata dalle angosce belliche e dai mutamenti sociali, sembrava ormai pronta a ripensare se stessa a partire dal confronto con i suoi demoni nascosti. In un'estrema semplificazione si puň infatti affermare che, al di lŕ delle piů complesse analisi sulla relazione fra il linguaggio del cinema e la teoria freudiana, il reale collante che lega indissolubilmente questi due linguaggi dell'anima, sia il loro stesso oggetto di indagine: i fantasmi inconsci che animano il desiderio e le paure dell'individuo nell'incessante ricerca della genesi intrapsichica del Sé e dell'Io, che lascia intravedere perň il substrato comune rappresentato dalla matrice unitaria dell'inconscio sociale.
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Bernard, Enrico. "1927–1932 Il lustro che cambiò la letteratura italiana." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 22, 2018): 282–300. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757479.

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Abstract:
Il neorealismo viene comunemente datato, ma è una concezione alquanto approssimativa, a partire dal secondo dopoguerra. Si è naturalmente tenuto conto dei vari “laboratori” e delle fermentazioni letterarie del primo ‘900, in particolare gli anni Venti e Trenta, che hanno gettato le basi del “nuovo” realismo successivamente affermatosi nel cinema e nella narrativa. Tuttavia, l’approfondimento di questa determinante “eredità”, sia pur individuata, è stata scandagliata solo in parte. Esempio delle lacune nella ricerca è rappresentato dall’attività del giovane Carlo Bernari tra il 1927 e il 1932, un quinquennio preparatorio non solo del suo capolavoro—nel senso letterale di “origine” di una nuova concezione artistica— Tre operai (Rizzoli, 1934), ma da riconsiderare, sulla scia delle interpretazioni di Remo Cantoni e Eugenio Montale, come fulcro dei successivi sviluppi della letteratura italiana. Con le lettere manoscritte inedite di Breton e Ribemont Dessaignes a Carlo Bernari (pseudonimo di Carlo Bernard dal 1938).
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Venturini, Alfonso. "l cinema a Firenze durante la seconda guerra mondiale." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (April 2011): 25–54. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003002.

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Abstract:
L'autore, raccogliendo i dati sui film proiettati a Firenze dal 10 giugno 1940 all'agosto del 1944, fornisce un quadro dell'attivitŕ cinematografica di una grande cittŕ durante il periodo bellico, considerando sia le sale commerciali che le attivitŕ delle organizzazioni ricreative fasciste, offrendo statistiche sulle sale attive, sui film proiettati, divisi secondo il paese di origine, e una classifica dei film piů visti in base ai giorni di programmazione. I dati sulla programmazione, assunti come indice di popolaritŕ e di visibilitŕ, permettono di valutare i favori del pubblico, il quale continua a privilegiare il cinema americano e a rifiutare quello tedesco, nonostante le campagne propagandistiche contrarie. Inoltre, attraverso questi dati, si possono trarre considerazioni sull'accoglienza dei film italiani: l'opinione pubblica risponde positivamente ad un'industria cinematografica nazionale, capace di offrire una varietŕ di generi diversi, e non solo «telefoni bianchi». Per quanto riguarda i film italiani a carattere propagandistico, il favore del pubblico cambia nel corso del periodo bellico: l'interesse iniziale viene meno quando le sorti della guerra volgono al peggio.
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Bertoloni, Luca. "Usi espressivi della forma-canzone nelle "original soundtrack" del fenomeno Checco Zalone: performance, visioni, immaginario e crossmedialità. Da "Angela" (2009) a "L'immunità di gregge" (2020)." Schermi. Storie e culture del cinema e dei media in Italia 6, no. 10 (February 28, 2022): 119–35. http://dx.doi.org/10.54103/2532-2486/15245.

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Abstract:
Checco Zalone is one of the most important phenomena of Italian Cinema of the last decades. One of the constants of his cinema is the presence of the song-form, in particular of original songs (original soundtrack), used as a mean to transit from the theatre, radio and TV to the cinema: this paper constitutes a sociosemiotic, interdisciplinary and culturalist analysis of the different expressive modalities with which Zalone makes use of his songs, that become a configuration element of his own style, representing a specific cinematographic way and strengthening Zalone’s authorial role in his cinema in a complex and considerable way.
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Bertozzi, Marco. "Mentre Accade e Gia Futuro: Il Cinema di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi." Revista Laika 4, no. 7 (May 18, 2021): 1–9. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-4077.v4i7p16-24.

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Abstract:
Mentre il documentario tradizionale utilizza le immagini quali portatrici di realtà naturali - in una probatorietà che avviluppa il pensiero critico nell’illusione della pura referenzialità – il cinema di Gianikian e Ricci Lucchi apre all’idea che le immagini possano/debbano significare “ancora”. E “altro”. Se il cinema contemporaneo diviene progressivamente un giacimento di sguardi meticci le pratiche del riciclo di Gianikian e Ricci Lucchi godono di una esemplarietà unica. In essa l’analisi storico-filologica dei materiali di partenza è momento preliminare, non mero escamotage all’atto trasformativo. Origine, dispositivo, immagine, corpo sono termini in fibrillazione, piattaforme per ri-lanci ermeneutici di un’immaginazione storiografica in cui i film dimenticati ritrovano una verità contemporanea: la nuova possibilità di significazione esce dalla dimensione archeologica e indaga, e mostra, il processo che ha portato l’immagine a perdere valore. Per poi recuperarlo, facendo deflagrare nuove significazioni.
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Bertozzi, Marco. "Mentre Accade e Gia Futuro: Il Cinema di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi." Revista Laika 4, no. 7 (May 18, 2021): 34–42. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-4077.v4i7p34-42.

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Abstract:
Mentre il documentario tradizionale utilizza le immagini quali portatrici di realtà naturali - in una probatorietà che avviluppa il pensiero critico nell’illusione della pura referenzialità – il cinema di Gianikian e Ricci Lucchi apre all’idea che le immagini possano/debbano significare “ancora”. E “altro”. Se il cinema contemporaneo diviene progressivamente un giacimento di sguardi meticci le pratiche del riciclo di Gianikian e Ricci Lucchi godono di una esemplarietà unica. In essa l’analisi storico-filologica dei materiali di partenza è momento preliminare, non mero escamotage all’atto trasformativo. Origine, dispositivo, immagine, corpo sono termini in fibrillazione, piattaforme per ri-lanci ermeneutici di un’immaginazione storiografica in cui i film dimenticati ritrovano una verità contemporanea: la nuova possibilità di significazione esce dalla dimensione archeologica e indaga, e mostra, il processo che ha portato l’immagine a perdere valore. Per poi recuperarlo, facendo deflagrare nuove significazioni.
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Bobant, Charles. "Compte Rendu de Anna Caterina Dalmasso, Le Corps, c’est l’écran. La philosophie du visuel de Merleau-Ponty." Chiasmi International 21 (2019): 379–88. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192134.

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Abstract:
Dans son livre Le corps, c’est l’écran. La philosophie du visuel de Merleau-Ponty, Anna Caterina Dalmasso met en évidence la présence de la pensée merleau-pontienne dans les réflexions contemporaines relevant des visual studies, de la médiologie et des études cinématographiques. Les analyses menées révèlent un Merleau-Ponty à l’origine d’un certain nombre de « tournants » majeurs dans le questionnement, touchant notamment à la conception de l’image (de l’image copie d’un modèle à l’image qui nous regarde) et du médium (du modèle de la transparence à celui de l’opacité). Enfin, l’une des ambitions – et l’une des réussites – de l’ouvrage est de restituer l’apport significatif de Merleau-Ponty pour les film studies. A.C. Dalmasso jette des lumières nouvelles sur une interrogation en constante évolution, en s’appuyant à la fois sur les textes bien connus (« Le cinéma et la nouvelle psychologie », L’OEil et l’esprit) et les « inédits » (Le Monde sensible et le monde de l’expression).In her book Le corps, c’est l’écran. La philosophie du visuel de Merleau-Ponty, Anna Caterina Dalmasso brings to light the presence of Merleau-pontian thought in contemporary reflections relevant to visual studies, as well as film and media studies. The analyses she carried out reveal a Merleau-Ponty at the origin of a certain number of major “turns” in the inquiry, touching notably on the conception of the image (from the image as copy of a model to the image that looks at us) and of the medium (from the model of transparency to that of opacity). Besides, one of the ambitions – and one of the successes – of the work is to demonstrate the significant contribution of Merleau-Ponty for film studies. A.C. Dalmasso throws new light on an interrogation in constant evolution, stressing both well-known texts (“Film and the New Psychology,” Eye and Mind) and unpublished manuscripts (Le monde sensible et le monde de l’expression).Nel volume Le corps, c’est l’écran. La philosophie du visuel de Merleau-Ponty, Anna Caterina Dalmasso mette in evidenza la presenza del pensiero merleau-pontyano nelle riflessioni contemporanee dei visual studies, della teoria del cinema e dei media. Le analisi che vi sono condotte rivelano un Merleau-Ponty all’origine di alcune importanti “svolte”, che riguardano in particolare la concezione dell’immagine (dall’immagine come copia di un modello ad un’immagine che ci guarda) e del medium (da un modello basato sulla trasparenza a uno che fa perno sulla sua opacità). Inoltre, una delle ambizioni – e uno degli aspetti più originali – dell’opera è quella di restituire il significativo apporto di Merleau-Ponty per l’ambito dei film studies. A.C. Dalmasso fa luce in modo innovativo su un tema di ricerca in costante evoluzione, appoggiandosi ad un tempo su scritti più noti (come “Il cinema e la nuova psicologia” e L’occhio e lo spirito) e su alcuni testi “inediti” (in particolare Le monde sensible et le monde de l’expression).
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Dissertations / Theses on the topic "Cinema delle origini"

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PENATI, CECILIA. "Il focolare elettronico. Una storia culturale dell'ingresso della televisione nello spazio domestico (1954-1960)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1100.

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Abstract:
Obiettivo della tesi è stato quello di ricostruire una storia culturale della televisione italiana delle origini, concentrandosi sui percorsi attraverso i quali il medium è diventato parte integrante delle routine quotidiane del suo primo pubblico, cercando di dare senso a come la prima audience del piccolo schermo abbia sperimentato l’arrivo della televisione nello spazio della casa, nel corso degli anni di istituzionalizzazione del medium in Italia (1954-1960). Dopo una ricognizione della letteratura scientifica sul tema della domestication dei mezzi di comunicazione, della biografia culturale degli oggetti tecnici e dell’analisi storica delle “culture di visione” della tv, la seconda sezione della tesi prende in esame come il sistema dei media popolari (il discorso pubblicitario, il dibattito pubblico sulla stampa popolare, i paratesti aziendali della Rai) abbia attribuito significati alla televisione, "insegnando" al suo primo pubblico come collocarla nello spazio della casa. La terza sezione della tesi è dedicata a una ricostruzione storica del primo consumo televisivo domestico, svolta attraverso una ricerca etnografica condotta con venti interviste a testimoni che hanno vissuto in prima persona la prima diffusione dei ricevitori e la loro prima collocazione nello spazio della casa.
This dissertation is aimed to outline a cultural history of early Italian television, focusing on the pattern by which TV became part of its first audience’s daily routines, and trying to give sense of how the first public of the small screen experienced the arrival of the television in the space of their homes, in the years of institutionalisation of the new medium (1954-1960). After an overview of the scientific literature that has dealt with the topic of “media domestication”, cultural biography of technical objects, and historical analysis of television’s culture of viewing, the second section of the thesis examines how the system of popular media (mainly advertising, popular press, and broadcaster’s house organs) ascribed meanings to television as a domestic medium and advised its public how to use it. A third section of the dissertation is devoted to understanding the television viewing and consumption in historical perspective, through a ethnographic research developed with twenty in-depth interviews to witnesses that participated directly in the first diffusion and domestication of the TV sets in Italy.
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PENATI, CECILIA. "Il focolare elettronico. Una storia culturale dell'ingresso della televisione nello spazio domestico (1954-1960)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1100.

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Abstract:
Obiettivo della tesi è stato quello di ricostruire una storia culturale della televisione italiana delle origini, concentrandosi sui percorsi attraverso i quali il medium è diventato parte integrante delle routine quotidiane del suo primo pubblico, cercando di dare senso a come la prima audience del piccolo schermo abbia sperimentato l’arrivo della televisione nello spazio della casa, nel corso degli anni di istituzionalizzazione del medium in Italia (1954-1960). Dopo una ricognizione della letteratura scientifica sul tema della domestication dei mezzi di comunicazione, della biografia culturale degli oggetti tecnici e dell’analisi storica delle “culture di visione” della tv, la seconda sezione della tesi prende in esame come il sistema dei media popolari (il discorso pubblicitario, il dibattito pubblico sulla stampa popolare, i paratesti aziendali della Rai) abbia attribuito significati alla televisione, "insegnando" al suo primo pubblico come collocarla nello spazio della casa. La terza sezione della tesi è dedicata a una ricostruzione storica del primo consumo televisivo domestico, svolta attraverso una ricerca etnografica condotta con venti interviste a testimoni che hanno vissuto in prima persona la prima diffusione dei ricevitori e la loro prima collocazione nello spazio della casa.
This dissertation is aimed to outline a cultural history of early Italian television, focusing on the pattern by which TV became part of its first audience’s daily routines, and trying to give sense of how the first public of the small screen experienced the arrival of the television in the space of their homes, in the years of institutionalisation of the new medium (1954-1960). After an overview of the scientific literature that has dealt with the topic of “media domestication”, cultural biography of technical objects, and historical analysis of television’s culture of viewing, the second section of the thesis examines how the system of popular media (mainly advertising, popular press, and broadcaster’s house organs) ascribed meanings to television as a domestic medium and advised its public how to use it. A third section of the dissertation is devoted to understanding the television viewing and consumption in historical perspective, through a ethnographic research developed with twenty in-depth interviews to witnesses that participated directly in the first diffusion and domestication of the TV sets in Italy.
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Muscoggiuri, Alessio <1990&gt. "Origine e sviluppo della scrittura cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8923.

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Abstract:
Ho deciso di scegliere come oggetto della tesi l' origine della scrittura cinese in quanto fin dall' inizio della mia carriera universitaria sono stato sempre attratto dal conoscere come la lingua cinese sia nata e come si sia sviluppata nel corso della storia, giungendo al cinese madarino che noi studiamo. Nella prefazione esporrò il concetto di paleografia in breve e la sua rilevanza sull' evoluzione della scrittura, oltre che alla ragione per cui si è dato tale titolo a questo opuscoletto che ho tradotto. Nel primo capitolo passerò ad analizzare nello specifico il periodo di fioritura della scrittura, parlando di caratteri tradizionali, e dei mezzi attraverso i quali le prime forme di scrittura sono state rinvenute, oltre che delle branche insite nella paleografia stessa. Nel secondo capitolo tratterò l' inscindibilità di tre elementi propri della scrittura, ovvero il loro suono, forma e significato e anche le sue sei configurazioni, di cui darò piccole descrizioni ed esempi, in quanto esse costituiscono la struttura dei ssinogrammi. Nel terzo capitolo inserirò delle teorie che attribuiscono l' origine della scrittura cinese a differenti personaggi noti e mitici della storia e della forma dei caratteri, che variano a seconda dell' utinsile utilizzato per disegnarli, ritrovati sulle ossa degli animali o diversi oggetti. Infine nel quarto capitolo parlerò dell' arte divinatoria effettuata sui materiali dove sono state rinvenute le prime forme di scrittura e delle varie sezioni presenti all' interno di questa pratica di lettura del futuro.
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Cerrini, Daniele <1980&gt. "Origini ed evoluzione grafica della lingua cinese scritta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10178.

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Abstract:
La lingua cinese scritta per come la conosciamo oggi, con particolare riferimento al cinese mandarino parlato nella Cina continentale, in quanto rappresenta di gran lunga la variante più studiata, è in realtà il frutto di lunghi ed incessanti processi di standardizzazione, stilizzazione e semplificazione protrattisi per millenni, di forme grafiche la cui nascita risale ad epoche remote. Il presente lavoro di tesi propone in primo luogo un’analisi delle diverse tipologie di caratteri cinesi che hanno fatto la loro comparsa già nei primi stadi di sviluppo della lingua, in base ai principi compositivi che ne regolano la struttura e di indagare le cause che ne hanno ostacolato l’evoluzione in senso alfabetico. In secondo luogo ci si propone di sintetizzare le tappe storiche che hanno portato alla semplificazione della lingua cinese scritta operata dagli esponenti della Repubblica Popolare Cinese durante gli Anni ’50 e ’60 del secolo scorso e di analizzare i principi adottati in sede di semplificazione al fine di comprenderne natura e coerenza.
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Bonati, Enrico <1992&gt. "Le origini del discorso retorico della politica cinese sulla corruzione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10127.

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Abstract:
This dissertation aims to identify conceptual metaphor concerning corruption in Xi Jinping’s rhetorical discourse related with the anti-corruption campaign started in 2012. As every culture’s feature, corruption is part of the Chinese genetic code, but became a significant problem due to economic opportunities and low regulations during the late ‘70s. After the 1978-79 opening reforms promoted by Deng Xiaoping, the phenomenon of corruption, reinvigorated by the new economic momentum, reappeared stronger than ever. A chain of superficial anti-corruption campaigns, that occurred periodically every new term of office, only scratched this societal desease, letting it spread allarmingly. Its strengthening process lasted until the 2012 when Xi Jinping launched the anti-corruption campaign aimed to eradicate any seed of moral depravation in the ruling party. After translating in the first part the document that includes several Xi Jinping’s speeches about anti-corruption hold between 2012 and 2014, in the second part I will extract the most significant figures of speech and conduct a comparative analysis between the rhetorical discourse of the president of the People’s Republic of China and the Chinese philosophical and medical inheritance. In reason to explain the origin of conceptual metaphor, the philosophical and medical dissertation helps to achieve a complete understanding of the modern rhetorical discourse about corruption. The guidance of the books written by George Lakoff, Mark Johnson and Perry Link is compulsory to fully explain the cultural relation between subjects that still remarkably connected, despite the fact that are so far apart within Chinese history.
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Buratto, Margherita <1995&gt. "Falun Gong in Cina. Dalle origini al revival internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17989.

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Abstract:
In Cina sono solamente cinque le religioni approvate e considerate ortodosse, ovvero il Buddismo, il Taoismo, il Cristianesimo Cattolico, il Cristianesimo Protestante e l’Islam. Fra queste religioni non è compreso il Falun Gong 法轮功, un movimento fondato nel 1992 da Li Hongzhi 李洪志 (1951 –): una disciplina cinese che deriva dai movimenti qigong 气功 emersi negli anni Ottanta. I suoi principi fondamentali sono contenuti nel libro Zhuan Falun 转法轮 e si basano sulla coltivazione individuale, definita anche auto-perfezionamento, necessaria per ottenere la salvezza spirituale, un pensiero che si distacca molto da tutti gli altri movimenti qigong. Tuttavia, le accuse mosse dal governo cinese hanno ostacolato lo sviluppo del Falun Gong, il quale è stato etichettato come un “culto malvagio”, tradotto con il termine xiejiao 邪教. Tale epiteto conferiva a questa pratica religiosa un’accezione negativa agli occhi sia della Cina che dei paesi occidentali, in quanto veniva definito come una setta o come un culto eterodosso. A causa delle manifestazioni e proteste create con lo scopo di contestare le azioni effettuate dal Partito Comunista Cinese, il movimento, visto dal governo come una forte minaccia per la società e per il governo stesso, è stato vittima di campagne di repressione create dal Partito Comunista Cinese. I praticanti sono stati perseguitati, imprigionati e sottoposti a torture all’interno di campi di rieducazione. In questo elaborato, oltre all’analisi dell’ardua ascesa del movimento, viene esaminato lo sviluppo tecnologico in Cina, iniziato alla fine del XX secolo, con il quale i membri del Falun Gong hanno potuto comunicare in maniera più efficiente. Internet di fatto è diventato un mezzo di comunicazione fondamentale per la diffusione di informazioni dei seguaci soprattutto per lo sviluppo della comunità internazionale che si trovava al di fuori della Cina, creatasi grazie al trasferimento del leader Li negli Stati Uniti, ottenendo l’appoggio di tutte le autorità straniere riguardo gli abusi effettuati dal governo cinese. Con l’emergere dei siti internet, la comunicazione fra i discepoli e il leader è stata ostacolata dal Partito, il quale ha reagito utilizzando i social media. Di conseguenza le azioni del movimento sono state trasformate in forme di attivismo sociale con l’obiettivo di combattere contro il governo per dimostrare la verità sul movimento. Attualmente il movimento sopravvive, soprattutto grazie al supporto dei paesi stranieri, che sono stati il “rifugio” di numerosi cinesi che sono scappati dalla persecuzione in Cina. I praticanti che si trovano all’estero, anche grazie al loro quotidiano, sostengono ancora i loro ideali anticomunisti e il loro attivismo che si oppone al Partito Comunista Cinese.
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Carraro, Giorgia <1996&gt. "Intertestualità e intersemiotica dei testi museali virtuali. Il caso studio e traduzione della mostra virtuale ‘Alla ricerca delle proprie origini ai confini del mondo: scambi transculturali tra Cina e Italia dal Tredicesimo al Sedicesimo secolo’ presso il sito del Museo Provinciale dello Hunan." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19029.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi consiste in un progetto volto all’analisi delle interazioni linguistiche all'interno dell'ambiente intersemiotico dello spazio espositivo museale virtuale. Lo studio si sviluppa in quattro capitoli. Il primo capitolo descrive brevemente l’origine del museo in Cina e la sua evoluzione nel corso della storia, focalizzandosi sulle funzioni e gli obiettivi che questa istituzione ricoprì nelle diverse fasi, arrivando a introdurre il boom museale cinese odierno. Il secondo capitolo studia il ruolo della traduzione museale, sottolineando le sue implicazioni e analizzando le funzioni: informativa, comunicativa, evocativa, politica e inclusiva. Si affrontano le tipologie testuali e le strategie traduttive dei testi museali, enfatizzando la loro natura intertestuale e intersemiotica. Il terzo capitolo presenta la traduzione dei testi presenti nella mostra virtuale Zai zuiyaoyuan de difang xunzhao guxiang—— 13-16 shiji Zhongguo yu Yidali de kuawenhua jiaoliu在最遥远的地方寻找故乡——13-16世纪中国与意大利的跨文化交流Finding a homeland at the end of the world. The Trans-Cultural Exchanges and Interactions Between China & Italy from the 13th Century to the 16th Century, reperibile presso il sito del Museo Provinciale dello Hunan. Nel quarto capitolo, infine, viene proposto il commento traduttologico dei pannelli e delle didascalie alla luce dell’approfondimento svolto. Si pone particolare attenzione ai tesi bilingui, in cui il testo sorgente in lingua cinese è accompagnato dal testo target in lingua inglese corrispondente e, eventualmente, da alcune indicazioni in italiano.
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Galeazzi, Giulia. "Introduzione e traduzione commentata delle espressioni idiomatiche cinesi 成语 chéngyŭ e le loro origini." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10789/.

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Abstract:
Questo elaborato tratta le espressioni idiomatiche cinesi a quattro caratteri, i cosiddetti 成语 chéngyŭ. La tesi è divisa in tre capitoli. Nel primo, che costituisce la parte teorica, si spiega cosa sono i chéngyŭ, oltre a presentarne una breve analisi linguistica, delle possibili strategie di apprendimento e, infine, le principali difficoltà al momento della traduzione. Dato che l'argomento di questa tesi è già stato trattato ed esaminato da tanti studiosi, cinesi e non, per reperire le informazioni necessarie alla stesura di questo capitolo ho usato come fonti diversi articoli accademici, che vengono puntualmente citati nel testo e riportati in bibliografia. Il secondo capitolo è costituito dalle proposte di traduzione di cinque storie di chéngyŭ, selezionate dal libro di testo sopracitato. Dei diciotto brani presenti nel libro, ho selezionato i cinque che, a mio parere, si presentavano come i più emblematici ed esplicativi di questo fenomeno e, più in generale, della cultura cinese. Il terzo e ultimo capitolo, strettamente legato al secondo, è dedicato al commento traduttivo. In esso si illustrano le principali difficoltà di traduzione riscontrate nei brani cinesi e le strategie traduttive adottate, oltre ad alcuni brevi approfondimenti linguistici e culturali ove necessario.
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Trenti, Riccardo William <1993&gt. "Internal migration in China: origins, development, and effects on the city of Chongqing." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20399.

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Abstract:
China is the most populous nation in the world, and has had a steady economic growth for the past forty years. China’s growth was generated thanks to the immense population and labor force it had available. During this process, the government of China has managed to control the internal flows of migration to its production centers through various policies. This thesis firstly provides a broad description of the national situation, the legal and regulatory structure in correlation to the hukou household registration system, rural to urban migration, and the characteristics of migrants. It describes how migration evolved and developed thorough the years after Deng Xiaoping’s famous social and economic reforms of the late seventies and the promotion of the Xiaokang Shehui (Moderately Prosperous Society) concept. Attention is then brought to regional migration, by analyzing regional contexts, inter-provincial migration and intra-provincial migration, and how the various different “regional models” have developed different sectors and attracted different types of migrants with different characteristics. The focus will thereafter be brought to the study case of the Municipality of Chongqing, by analyzing official government data, describing the types of migrants within the municipality, the sector of employment, reasons for migrating, and characteristics.
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10

Righetto, Francesca <1989&gt. "Mobile learning: origini, evoluzione e possibili applicazioni di questa nuova tecnologia finalizzata all'apprendimento sul suolo cinese e internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4386.

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Abstract:
Scopo di questo scritto è quello di analizzare, attraverso la traduzione di due articoli sul tema, il fenomeno del mobile learning e le sue possibili applicazioni. Il primo articolo, intitolato "Evoluzione della ricerca sul mobile learning in Cina negli ultimi 20 anni e possibili trend di sviluppo futuri", descrive l'origine, la storia e lo sviluppo di questa nuova tecnologia per l'apprendimento, analizzando e confrontando quanto nell'ultimo ventennio è stato scritto in Cina e a livello internazionale sull'argomento e illustrandone alcune possibili evoluzioni future. Il secondo articolo "Il mobile learning per la formazione dei lavoratori", approfondisce invece un particolare ambito di applicazione di questa nuova tecnologia, ovvero la formazione on-the-job, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza. Nel complesso l'intenzione è quella di analizzare questo fenomeno da diversi punti di vista per capire se possa davvero rappresentare una modalità di apprendimento indipendente o quantomeno affiancare la formazione tradizionale, contribuendo in parte a contenerne i costi e a renderla più accessibile ed efficace.
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Books on the topic "Cinema delle origini"

1

Cinema italiano delle origini: Gli ambulanti. Gemona (Udine): La cineteca del Friuli, 2001.

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2

Joyce e il cinema delle origini: Circe. Fiesole, FI [i.e. Florence, Italy]: Cadmo, 2008.

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3

Camerani, Marco. Joyce e il cinema delle origini: Circe. Fiesole, FI [i.e. Florence, Italy]: Cadmo, 2008.

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4

Dagrada, Elena. La rappresentazione dello sguardo nel cinema delle origini in Europa: Nascita della soggettiva. Bologna: CLUEB, 1998.

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5

Bernardini, Aldo. Cinema delle origini in Italia: I film "dal vero" di produzione estera, 1895-1907. Gemona (Udine): La cineteca del Friuli, 2008.

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6

Friuli, Cineteca del, ed. Cinema delle origini in Italia: I film "dal vero" di produzione estera, 1895-1907. Gemona (Udine): La cineteca del Friuli, 2008.

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7

Rosalia, Del Porro, ed. La "fotografia animata" a Lucca: Memorie e cronache del cinema delle origini (1897-1915). Pisa: Edizioni ETS, 2001.

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8

Bernardini, Aldo. Cinema delle origini in Italia: I film "dal vero" di produzione estera, 1895-1907. Gemona (Udine): La cineteca del Friuli, 2008.

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9

Bernardini, Aldo. Cinema delle origini in Italia: I film "dal vero" di produzione estera, 1895-1907. Gemona (Udine): La cineteca del Friuli, 2008.

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10

Bernardini, Aldo. Cinema delle origini in Italia: I film "dal vero" di produzione estera, 1895-1907. Gemona (Udine): La cineteca del Friuli, 2008.

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Book chapters on the topic "Cinema delle origini"

1

Bubbico, Davide. "4 • L’industria automotive italiana tra problematiche di settore e transizione verso l’auto elettrica Stellantis e le ricadute produttive e occupazionali." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/004.

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Abstract:
L’industria dell’auto in Italia ha conosciuto nel corso degli ultimi tre anni, complice la pandemia COVID-19 e il più recente conflitto russo-ucraino, un’ulteriore complicazione della sua prospettiva manifatturiera e occupazionale. Non solo in relazione al tema delle mancate forniture di semiconduttori e di altri componenti e all’andamento più generale del mercato dell’auto (in flessione da diversi anni e che risente necessariamente delle condizioni complessive dell’economia nazionale), ma anche in relazione alla decisione assunta in ambito comunitario di mettere fine alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035. Quest’ultimo aspetto, che riguarda naturalmente tutti Paesi dell’Unione, se sta avendo un impatto principalmente sui produttori europei inevitabilmente è destinato ad interessare anche quegli OEM (Original Equipment Manufacturers) che fuori dall’Europa producono per il mercato europeo. Le conseguenze della crisi pandemica con tutti i problemi relativi al sistema delle forniture e alla contrazione delle vendite hanno invece interessato in ugual modo tutti gli altri mercati (dagli Stati Uniti alla Cina) inclusi quelli del Sud-est asiatico, seppure con dinamiche differenziate a livello di ogni singolo Paese.
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