Journal articles on the topic 'Chirurgia pediatrica'

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Capaccio, P., P. Canzi, M. Gaffuri, A. Occhini, M. Benazzo, F. Ottaviani, and L. Pignataro. "Modern management of paediatric obstructive salivary disorders: long-term clinical experience." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 160–67. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1607.

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Abstract:
I disordini ostruttivi salivari sono infrequenti nell’età pediatrica. I recenti progressi tecnologici nel distretto della testa e del collo hanno modificato la strategia diagnostica e terapeutica dei disordini salivari. La diagnosi è oggi basata sull’eco color Doppler, sulla scialo-RMN, sulla cone beam 3D TC, mentre la litotrissia extracorporea ed intracorporea, la scialoendoscopia interventistica, la chirurgia scialoendoscopico- assistita, sono attualmente utilizzati come procedure conservative e mininvasive per la preservazione funzionale della ghiandola affetta. Abbiamo analizzato i risultati dell’esperienza clinica a lungo termine nel trattamento dei disordini ostruttivi dell’età pediatrica. Un gruppo consecutivo di 66 pazienti pediatrici (38 femmine) con sintomi salivari ostruttivi causati da parotite ricorrente pediatrica (32 pazienti), calcoli (20), stenosi duttali (5), e ranule (9) è stato incluso nello studio. 45 pazienti sono stati sottoposti a scialoendoscopia interventistica per parotite ricorrente, calcoli e stenosi, 12 pazienti sono stati sottoposti ad un ciclo di litotrissia extracorporea (ESWL), tre pazienti a chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita, un paziente a drenaggio, sei a marsupializzazione e due a sutura della ranula. Nel 90,9% è stato raggiunto un risultato favorevole. L’approccio combinato di litotrissia salivare extracorporea e di scialoendoscopia interventistica è stato utilizzato in tre pazienti ed una procedura secondaria è stata eseguita in sette pazienti. Nessun paziente è stato sottoposto a scialoadenectomia nonostante la persistenza di modesti sintomi ostruttivi in sei pazienti. Non è stata osservata alcuna complicanza maggiore. Adottando un adeguato iter diagnostico mediante eco color Doppler delle ghiandole salivari, scialo-RMN e cone beam 3D TC, i pazienti pediatrici con disordini ostruttivi salivari possono essere efficacemente trattati con un approccio moderno mini-invasivo mediante tecniche di litotrissia extracorporea ed intracorporea, scialoendoscopia interventistica, e chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita; questo approccio garantisce un risultato favorevole nella maggior parte dei pazienti evitando così il ricorso alla scialoadenectomia invasiva e mantenendo così la preservazione funzionale della ghiandola coinvolta.
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Mossetti, V., and G. Ivani. "Anestesia loco-regionale in chirurgia pediatrica." Archivio di Ortopedia e Reumatologia 123, no. 2 (September 2012): 22–25. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-012-0023-0.

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Origo, Lorena. "Chirurgia orale pediatrica: un nuovo approccio per il piccolo paziente." Dental Cadmos 90, no. 09 (October 2022): 730. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.09.2022.11.

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Roggia, A., A. V. Bono, L. Reali, G. L. Fumagalli, G. C. Guarraggi, and E. Pozzi. "Complicanze Nella Chirurgia Del Reflusso Vescico-Ureterale Congenito in ETÀ Pediatrica." Urologia Journal 55, no. 6 (December 1988): 728–31. http://dx.doi.org/10.1177/039156038805500619.

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Perini, S., A. Beltramello, C. Mazza, A. Maschio, E. Piovan, P. Zampieri, and A. Benati. "MAV cerebrali in età pediatrica." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 135–40. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s126.

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Abstract:
Sono stati sottoposti a trattamento endo-vascolare 19 pazienti in età pediatrica. L'embolizzazione è stata praticata come metodica pre-operatoria (9 casi); pre-radiochirurgica (2 casi); come singolo atto terapeutico per il trattamento di 1 fistola A-V diretta e di 1 aneursma della vena di Galeno; come terapia palliativa in 6 MAV giganti a sede centrale profonda. In tutti i casi è stata effettuata una embolizzazione particolata utilizzando in 17 casi come agente embolizzante il filo di polylene e in 2 casi particelle di spugna di Silastic. In base ai risultati, alle complicanze, al controllo successivo, sono state tratte le seguenti conclusioni: il trattamento vascolare delle lesioni del bambino rappresenta una efficace metodica prechirurgica soprattutto per le MAV estese e in sede critica. L'efficacia del trattamento come metodica pre-radiochirurgica non è ancora stata ben determinata. L'esiguità dei casi sottoposti non ha permesso una conclusione defmitiva, comunque l'embolizzazione ha permesso la riduzione del nido angiomatoso a dimensioni suscettibili di radio-chirurgia. Utilizzata come unica terapia, in assenza d'intervento, la metodica si è rivelata molto utile nel trattamento delle fistole A-V a linea retta (1 caso guarito definitivamente) e nel trattamento dell'aneurisma della vena di Galeno (1 caso trattato incompletamente e tuttora in osservazione). Non sono stati riscontrati, invece, risultati soddisfacenti nel trattamento palliativo di MAV cerebrali molto estese (sopra i 50 ml). In questi casi l'embolizzazione non ha contribuito ad un miglioramento significativo della recidiva emorragica e della mortalità, stimata sulla base della storia naturale ma, al contrario, ha sottoposto i piccoli pazienti a rischi di ischemia e soprattutto di emorragia. Per questi motivi il nostro orientamento attuale è di non sottoporre a trattamento tali malformazioni in età pedriatrica.
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Perini, S., P. Zampieri, L. Rosta, E. Piovan, G. Barone, P. Ruatti, and A. Benati. "MAV cerebrale di tipo piale in età pediatrica." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 6 (December 1996): 743–48. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900619.

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Abstract:
La nostra casistica comprende 29 pazienti sottoposti a trattamento endovascolare per la presenza di una MAV di tipo piale. I pazienti sono stati trattati con varie metodiche (embolizzazione a «flusso libero» 2 casi, embolizzazione particolata con micro-emboli di filo da sutura -17 casi, embolizzazione con colla acrilica- 10 casi). È stato fatto un confronto tra la serie trattata in età pediatrica e quella dei pazienti adulti evidenziando alcune significative differenze di angio-architettura e sede della MAV: in età pediatrica sono risultate più frequenti le MAV mono o pauci- peduncolari, le fistole dirette e quelle a nido plessiforme fistoloso ad alto flusso e le malformazioni giganti a sede sottotentoriale e centrale profonda. Nel primo caso il trattamento di elezione è risultato essere quello con colla acrilica associato a radiochirurgia con guarigione definitiva in 3 casi. Nelle FAV dirette e nelle MAV ad alto flusso abbiamo impiegato come agenti embolizzanti filo da sutura e colla acrilica con risultato definitivo. Il trattamento delle MAV sottotentoriali e a sede centrale profonda rappresenta il problema di più difficile soluzione in età pediatrica. In due pazienti l'embolizzazione con colla ha consentito di effettuare la radio-chirurgia (MAV giganti cerebellari). Non riteniamo che attualmente alcuna tecnica endovascolare consenta un trattamento sicuro delle estese MAV centrali profonde. Ogni trattamento, nei bambini ancor più che nell'adulto, deve richiedere una attenta valutazione del rapporto rischio/ beneficio della metodica con riferimento ai dati della storia naturale.
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Ozbay, I., C. Kucur, F. E. Koçak, B. Savran, and F. Oghan. "ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 5 (October 2016): 381–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-897.

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Abstract:
L’obiettivo del presente studio è stato determinare se i livelli plasmatici dei prodotti avanzati di ossidazione proteica (AOPP) rappresentino dei marker di stress ossidativo nei pazienti pediatrici affetti da tonsillite cronica. Per lo studio sono stati arruolati, presso i Dipartimenti di Otorinolaringoiatria e Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Universitario di Dumlupinar, trenta bambini sani e trenta affetti da tonsillite cronica. Il gruppo dei pazienti affetti da malattia è stato sottoposto a un prelievo ematico preoperatorio e ad una biopsia intraoperatoria del tessuto tonsillare. Il gruppo dei pazienti sani è stato sottoposto unicamente al prelievo ematico. I livelli plasmatici e tissutali degli AOPP sono quindi stati misurati mediante spettrofotometria. I livelli sierici degli AOPP sono risultati essere più elevati nel gruppo dei pazienti affetti da tonsillite cronica (13,1 ± 3,3 ng/ml) rispetto al gruppo di controllo (11,6 ± 2,3 ng/ml; P < 0,05). Il livello tissutale medio degli AOPP nei pazienti malati è risultato essere superiore a quello plasmatico medio sia nel gruppo dei pazienti sani che in quello dei pazienti malati (41,9 ± 13,5 ng/mg; P < 0,05). I livelli plasmatici e tissutali degli AOPP sono risultati quindi essere più elevati nei pazienti malati rispetto al gruppo di controllo. Gli AOPP potrebbero quindi rappresentare una nuova classe di molecole pro-infiammatorie coinvolte nello stress ossidativo nella tonsillite cronica e potrebbero avere un ruolo come marker di stress ossidativo nei pazienti pediatrici affetti da tale patologia.
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Siaurusaitis, Benjaminas. "Lietuvos vaikų chirurgijos raida, dabartis ir perspektyvos." Lietuvos chirurgija 2, no. 3 (January 1, 2004): 0. http://dx.doi.org/10.15388/lietchirur.2004.3.2356.

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Abstract:
Benjaminas SiaurusaitisVilniaus universiteto Vaikų ligų klinikaSantariškių g. 7, LT-08406, VilniusEl paštas: gintas.posiunas@rvuvl.vu.lt Lietuvos vaikų chirurgijos pradžia reiktų laikyti Jokūbo Šimkevičiaus 1806 m. ir 1810 m. veikalus, kuriuose aprašomos daugelio vaikų ligų chirurginės operacijos, pateikiama duomenų apie vaikų operacijas XIX amžiaus pradžios Vilniuje. Pirmasis vaikų chirurgijos skyrius įkurtas 1895 m. Vilniuje „Raudonojo Kryžiaus“ vaikų ligoninėje. XX a. vaikų chirurgija jau specializavosi. Šiuo metu kaip medicinos praktikos ir mokslo šaka ji plėtojama visose Europos šalyse. Lietuvoje yra 15 vaikų chirurgijos skyrių (382 lovos): bendrosios vaikų chirurgijos ir specializuoti – ortopedijos-traumatologijos, urologijos ir neurochirurgijos. Juose dirba 71 vaikų chirurgas. Pastaraisiais metais 70–75% vaikų operuojama vaikų chirurgijos skyriuose. 2002 m. ligoninėse vaikams buvo atlikta 15 051 operacija. Nuo ūminių chirurginių pilvo ertmės ligų tais metais mirė tik vienas vaikas. Jis sirgo ūminiu apendicitu. Vaikų chirurgų problemos Lietuvoje yra organizacinės, susijusios su vaikų traumatizmo didėjimu, vaikų onkochirurgija, organų transplantacija bei spartesniu naujų gydymo technologijų diegimu. Perspektyvos geros, vaikai yra ir turi būti gydomi pagal vaikų chirurgijos standartus. Reikšminiai žodžiai: vaikų chirurgija Lietuvoje, raida, dabartis, problemos Pediatric surgery in Lithuania: history, today and perspectives Benjaminas Siaurusaitis The first data concerning operations on children in Lithuania come from the beginning of the 19th century in the works of Jokūbas Šimkevičius (1806 and 1810) and in the journals of Vilnius Medical Society. The first department of pediatric surgery was founded in Vilnius Red Cross Children’s Hospital in 1895. Pediatric surgery as a speciality is practiced in all European countries. At present, in Lithuania there are 15 departments of pediatric surgery (382 beds), in which from 10 to 11 thousand operations are performed every year (70–75% of all operations for children). In 2002, in Lithuania in total were performed 15.051 operations. In these departments work 71 pediatric surgeons. One lethal case due to acute appendicitis was recorded in these years among all cases of acute abdominal surgical pathology. The main problems lie in the spheres of neonatal surgery, prophylaxis of children’s traumatism and pediatric oncosurgery. We suppose that children are and should be treated according to pediatric surgery standards. Keywords: pediatric surgery in Lithuania, history, nowadays, problems
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Andreoli, A., L. Simonetti, C. Sturiale, R. Agati, and M. Leonardi. "Malformazioni artero-venose del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 55–67. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500106.

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Abstract:
Il trattamento delle malformazioni artero-venose (MAV) cerebrali dispone oggi di 3 opzioni terapeutiche: la microchirurgia, l'embolizzazione, la radiochirurgia. Esiste inoltre la possibilità di combinare fra di loro questi vari trattamenti. La scelta della strategia di trattamento preferibile non è sempre semplice, deve essere personalizzata caso per caso e si basa sull'integrazione di dati clinici, epidemiologici e neuroradiologici. Gli esami diagnostici, neuroradiologici e non, che possono entrare in gioco nello studio delle MAV sono numerosi: TC e/o angio-TC, RM, angio-RMN ed RM “funzionale” (RM-f) di attivazione, studio angiografico, ed altri eventuali esami funzionali quali la PET, i potenziali evocati (pazienti pediatrici in anestesia generale o MAV rolandiche); il transcranial doppler. La scelta delle tecniche varia in funzione delle informazioni che si desidera ottenere. Se l'impostazione terapeutica è essenzialmente chirurgica tradizionale e si basa sull'identificazione del “grading” di una MAV secondo la classificazione di Spetzler e Martin, sono sufficienti i dati deducibili da TC/angioTC o da RM/angio-RM. Sono noti, tuttavia i limiti di questo approccio, che tra l'altro è scarsamente utile per la valutazione del rischio del trattamento endovascolare o radiochirurgico Per tali motivi è più opportuno approfondire lo studio angioarchitettonico e fisiopatologico della MAV con l'esame angiografico selettivo e superselettivo. Nel valutare lo studio angiografico è importante sempre analizzare tutte le sue componenti: afferenti arteriosi, nidus, drenaggi venosi. Al termine di tale iter diagnostico avremo tutti gli elementi fisiopatologici che ci consentono di decidere il trattamento più adeguato: chirurgia; radiochirurgia, trattamenti endovascolari; varie associazioni, trattamento conservativo. In conclusione, esistono pazienti in cui ciascuna delle tre metodiche sarebbe di per sé efficace: in questi casi è da preferire la chirurgia in quanto anatomicamente risolutiva. Esistono pazienti in cui le caratteristiche cliniche e le indagini strumentali orientano verso l'utilizzazione di una sola metodica, chirurgia o radiochirurgia oppure embolizzazione. In altri pazienti il trattamento combinato di due o più metodiche in successione appare il più razionale per ottenere il miglior risultato possibile. Esistono infine alcuni pazienti in cui il rischio di qualsiasi tipo di trattamento è maggiore rispetto al rischio legato alla storia naturale, in cui ancora oggi il trattamento conservativo appare la scelta più ragionevole.
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Kampouroglou, Georgios, Venetia-Sofia Velonaki, Ioanna D. Pavlopoulou, Georgios Fildissis, and Konstantinos Tsoumakas. "Parental Health Literacy in the Pediatric Surgical Setting." Chirurgia 114, no. 3 (2019): 326. http://dx.doi.org/10.21614/chirurgia.114.3.326.

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Fík, Zdeněk, Michaela Tesařová, Jan Bouček, Jan Kluh, Zdeněk Čada, Veronika Bandúrová, Jiří Skřivan, and Jan Plzák. "Ear surgery in the Czech Republic." Otorinolaryngologie a foniatrie 70, no. 2 (May 20, 2021): 116–28. http://dx.doi.org/10.48095/ccorl2021116.

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Abstract:
Surgical and outpatient care of a patient with ear disease is an integral part of otorhinolaryngology. It includes a wide range of procedures in the region of the external auditory canal, middle ear and other parts of the pyramid bone with various indications. The objective increase in the number of ear procedures at the department of the authors was the impulse to map the situation of ear surgery in the Czech Republic. Data were collected in the period from January 2020 to August 2020, using a questionnaire, which was sent to the heads of all ENT departments in the Czech Republic. The yield of the questionnaire was 100%. Overall 80% of all ENT departments perform ear surgeries, of which almost 85% perform pediatric ear surgeries too. The maximum of ear surgery proceeds in the university departments where an increase in the number of operated patients has been observed in the last 10 years. These departments also cover specialized procedures such as cochlear implantations and more extensive surgeries on the temporal bone. Keywords: ear surgery – ear diseases – hearing rehabilitation
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TOADER, Corneliu, Mioriţa TOADER, Andreea ŞERBĂNICĂ, Mircea DRĂGHICI, Alina OPREA, and Iolanda Cristina VIVISENCO. "Pediatric obstructive sleep apneea – surgical treatment." Romanian Journal of Medical Practice 10, no. 2 (June 30, 2015): 182–86. http://dx.doi.org/10.37897/rjmp.2015.2.16.

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Abstract:
Obstructive sleep apnea is characterized by recurrent episodes of partial or complete obstruction of upper respiratory airways which appear during sleep and lead to the decrease of oxygen saturation and numerous awakenings. The symptomatology in pediatric obstructive sleep apnea is very different from the adult type in many aspects. The gold standard examination for diagnosis and evaluation of severity is polysomnography. The authors present their experience in the surgical tratament of children with obstructive sleep apnea. It is outlined a group of patient enrolled during a period of 5 years (2010-2014) who had their tonsils reduced through coblation and radiofrequency techniques.
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Hanganu, Elena, Maria Stamatin, Sandu Gabriel Aprodu, Mihaela Moscalu, and Simona Gavrilescu. "Enterocolita ulcero-necrotică: date clinice şi posibilităţi de tratament." Romanian Journal of Pediatrics 63, no. 4 (December 31, 2014): 455–59. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2014.4.20.

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Abstract:
Obiective. Identificarea corelaţiilor între evoluţia clinică a nou-născuţilor cu enterocolita ulceronecrotică (EUN) şi stadiul de boală, factorii de risc asociaţi, respectiv tipul de tratament utilizat. Material şi metodă. S-a realizat un studiu retrospectiv pe o perioadă de 6 ani pe baza cazuisticii Centrului Regional de Terapie Intensivă Neonatală „Cuza Voda“ şi s-au identificat 205 cazuri de enterocolită ulceronecrotică dintr-un total de 6.183 de nou-născuţi îngrijiţi aici. Bolnavii au fost împărţiţi în loturi de studiu în funcţie de vârsta de gestaţie (VG), respectiv greutatea la naştere (GN). Protocolul de analiză s-a realizat pe baza unei fişe de lucru care a cuprins datele epidemiologice ale pacienţilor, factorii de risc, tipul alimentaţiei, vârsta în momentul diagnosticului, stadiul de boală conform clasificării Bell, modalitatea de tratament (medical, chirurgical sau mixt), complicaţiile înregistrate şi evoluţia pacienţilor. Prelucrarea statistică a datelor s-a făcut utilizând programul SPSS Statistics 20. Rezultate. Enterocolita ulceronecrotică a avut o frecvenţă de 3,3% în lotul studiat şi a fost diagnosticată la nou-născuţii prematuri în 75,6% dintre cazuri. VG medie în grupul de studiu a fost de 33 săptămâni. GN medie a fost de 1.896 g, cu 43% dintre cazuri în grupul cu greutate foarte mică la naştere (VLBW) şi 31,2% în grupul cu greutate mică la naştere (LBW). Incidenţa procentuală a factorilor de risc a fost următoarea în ordinea frecvenţei: persistenţa canalului arterial 19,5%, asfixia perinatală 13,7%, detresa respiratorie 100% dintre cazuri. 75,5% dintre cazuri au fost tratate şi externate din CRTIN, 16,6% dintre cazuri au fost transferate în Clinica de Chirurgie Pediatrică a Spitalului „Sf. Maria“ şi 3,9% au decedat la CRTIN. Din cele 34 de cazuri transferate, 19 cazuri au fost tratate chirurgical: 8 cazuri cu drenaj peritoneal (DP), 8 cazuri cu laparotomie primara (LAP) şi 3 cazuri cu LAP şi DP. Rata supravieţuirii în acest grup a fost 2,4%, iar pentru grupul cu tratament medical a fost 4,9%. Concluzii. Prematuritatea se corelează statistic cu stadii avansate de enterocolită în momentul diagnosticului. Modalitatea de tratament chirurgical aleasă (drenaj peritoneal sau laparotomie) nu influenţează rezultatele, iar alimentaţia enterală precoce cu formula de lapte este cel mai important factor de risc pentru apariţia EUN, urmat de vârsta de gestaţie şi greutatea foarte mică la naştere.
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Ventura, Alessandro. "La pagina gialla." Medico e Bambino 41, no. 4 (May 20, 2022): 281–82. http://dx.doi.org/10.53126/meb41281.

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Abstract:
A volte ritornano. E questa volta ne siamo felici - Morti di un botto - Morire di autismo, morire di ADHD - Vaccinazione anti-Covid 19 e prevenzione MIS-C: è cosa certa - Streptococco (SBEA): ancora lui - Meglio il chirurgo dell’antibiotico? - Pediatria senza Pediatria
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Kadar, Anna, Lorena Vatră, and Marcel Oancea. "TRATAMENTUL MINIM-INVAZIV AL HIDRONEFROZEI CONGENITALE LA COPIL." Romanian Journal of Pediatrics 65, no. 3 (September 30, 2016): 324–27. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2016.3.19.

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Abstract:
Introducere. Tratamentul minim-invaziv al hidronefrozei congenitale la copil rămâne un subiect controversat, atât prin prisma momentului şi criteriilor operatorii, cât şi prin adresarea tehnicilor laparoscopice la sugar şi copilul mic. Material şi metodă. Studiul îşi propune analiza criteriilor operatorii ale unui lot de pacienţi operaţi laparoscopic pentru hidronefroză congenitală în perioada 2007-2015, în cadrul Clinicii de Chirurgie Pediatrică a Spitalului Clinic de Urgenţă pentru Copii „M.S. Curie“, Bucureşti. Rezultate. În lotul studiat, cel mai frecvent criteriu utilizat pentru indicaţia chirurgicală este dilataţia bazinetului peste 3 cm, urmat de alterarea (sub 50%) a grosimii parenchimului, alterarea funcţionalităţii renale sub 40% şi în final criteriile simptomatice – infecţiile urinare şi durerile colicative lombare. Atât dilataţia bazinetului cât şi grosimea parenchimului renal se corelează cu funcţia renală, corelaţia fiind mai puternică pentru grosimea parenchimului renal. Sugarii sub 1 an şi sub 10 kg au fost reprezentaţi în proporţie semnificativă (17,5% şi respectiv 22,5%). Concluzii. Vârsta mică (sub 1 an) şi greutatea redusă (sub 10 kg) a pacientului nu constituie un motiv de temporizare a tratamentului chirurgical. Pielectazia nu este specifică sindromului de joncţiune pielo-ureterală, poate apărea în absenţa unei obstrucţii şi nu prezintă întotdeauna o corelaţie puternică cu alterarea funcţiei renale. Elementele de bază în stabilirea conduitei terapeutice sunt: amploarea restructurărilor parenchimatoase renale, gradul afectării funcţiei renale şi simptomatologia clinică. Tratamentul laparoscopic este o soluţie chirurgicală care întruneşte toate avantajele minim-invazivităţii, aplicabilă copiilor şi sugarilor, indiferent de vârstă şi greutate.
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Vokurková, Jitka. "A PRACTICAL INFORMATION FROM PEDIATRIC PLASTIC SURGEON ABOUT FRENULOTOMIA IN CASES WITH FRENULUM SUBLINGUALE BREVE." Listy klinické logopedie 2, no. 1 (March 30, 2018): 17–19. http://dx.doi.org/10.36833/lkl.2018.005.

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Sommer, J. Ulrich. "Polysomnographie bei Kindern: nicht nur an obstruktive Schlafapnoe denken." Laryngo-Rhino-Otologie 97, no. 03 (March 2018): 156–57. http://dx.doi.org/10.1055/s-0044-100281.

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Abstract:
Heubi CH et al. Polysomnography in Pediatric Otolaryngology: If Not Obstructive Sleep Apnea, What Is It? Otolaryngol Head Neck Surg 2017; 157: 1053–1059 Ärzte der Abteilung für Hals-Nasen-Ohren-Heilkunde, Kopf- und Hals-Chirurgie der Universität von Cincinnati überprüften die Polysomnographie- Diagnosen von Kindern mit Verdacht auf schlafbezogene Atmungsstörungen (SBAS) und obstruktiver Schlafapnoe (OSA).
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Valentini, V., A. Cassoni, V. Terenzi, M. Della Monaca, M. T. Fadda, O. Rajabtork Zadeh, I. Raponi, A. Anelli, and G. Iannetti. "Our experience in the surgical management of craniofacial fibrous dysplasia: what has changed in the last 10 years?" Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 5 (October 2017): 436–43. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1081.

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Abstract:
Nonostante la chirurgia rimanga l’opzione di scelta nel trattamento della displasia cranio-facciale (CFD) una volta che l’osservazione clinica sia stata esclusa, resta controverso il tipo di intervento (rimodellamento contro resezione radicale). Lo scopo di questo lavoro è di rivedere criticamente la nostra esperienza fino al 2013 confrontando la gestione CFD tra il 1980 e il 2002 e tra il 2003 e il 2013 e di proporre il nostro algoritmo chirurgico. Dal gennaio 2003 al dicembre 2013, 41 nuovi pazienti (18 maschi e 23 femmine) con diagnosi di CFD sono stati considerati. I dati sono stati confrontati con quelli di 95 pazienti che sono stati osservati e / o trattati tra il 1980 e il 2002. Considerando l’ultimo periodo abbiamo notato che l’osservazione clinica (26/41 pzt) è stato il metodo più utilizzato; una resezione radicale è stata eseguita in molti casi (8/15 pzt), ma in proporzione il numero di pazienti sottoposti a rimodellamento è aumentato (6% vs 15%), mentre è stato osservato una diminuzione del numero di pzt sottoposti escissione (63% vs 19%). Su queste basi, riteniamo che la resezione radicale rimanga l’unica tecnica per ottenere la risoluzione della displasia fibrosa. L’osservazione clinica è indicata in caso di lesioni stabili. Le moderne tecniche ricostruttive consentono di ottenere adeguati risultati estetici e funzionali in caso di resezione radicale; tuttavia, nella maggior parte dei casi si rendono necessarie ulteriori procedure ed i tempi di recupero sono superiori, cosicchè la maggior parte dei pazienti preferiscono eseguire il rimodellamento. Nonostante tutto, in caso di lesioni aggressive la resezione radicale è mandatoria, tranne che in pazienti pediatrici in cui tale intervento comporterebbe estesi difetti residui: in tali casi può essere accettabile effettuare un rimodellamento riservando trattamenti più demolitivi in caso di recidiva o dopo la maturità scheletrica.
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Joseph, C., R. Emery, D. Iera, D. D. Vu, and S. Schwartz. "SOFOP-24 – Chirurgie orthopédique – Les chirurgies orales chez les patients atteints d’ostéogenèse imparfaite traités par biphosphonates." Archives de Pédiatrie 15, no. 5 (June 2008): 1026. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(08)72404-7.

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Gheorghe, Dan Cristian, and A. Zamfir-Chiru-Anton. "Surgical approach dilemmas of periglabellar malformations in children." Romanian Medical Journal 62, no. 4 (December 31, 2015): 391–94. http://dx.doi.org/10.37897/rmj.2015.4.12.

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Abstract:
Objectives. Diagnosis and treatment challenges in similar clinical appearance nasal malformations. The authors present 2 nasal external malformations. Material. Patients admitted, evaluated and operated into the pediatric ENT department. Results. The evolution of operated patients was fine, with no postoperative complications. Discussions. 2 clinically similar malformations were compared mostly from the surgical perspective. Imagistics failed to fully delineate the extent of the disease in one case. Surgical approach was differently decided, considering patients ages. The main surgical issues and dilemmas were analyzed. Conclusion. The investigation and surgery for nasal malformations in children can be challenging from the decision and the monitoring point of view.
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Ventura, Alessandro. "La pagina gialla." Medico e Bambino 40, no. 5 (May 15, 2021): 283–84. http://dx.doi.org/10.53126/meb40283.

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Abstract:
Vaccinazioni in gravidanza: dalla pertosse al Covid - Chirurgia prenatale: efficace a lungo termine nel mielomeningocele - Microbi efficienti… al posto del pane. Ovvero: come i ricchi pensano al bene dei poveri - Rituximab (e sindrome nefrosica corticodipendente) - Anelli vascolari e anomalie dell’arco aortico
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Lenoir, M., H. Ducou Le Pointe, F. Auber, T. Benharrats, and J. P. Montagne. "RP16 Confrontation radiologie-chirurgie viscerale en pediatrie." Journal de Radiologie 86, no. 10 (October 2005): 1565. http://dx.doi.org/10.1016/s0221-0363(05)76315-0.

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Finizio, F. S., and E. Galassi. "Ematomi extradurali nell'infanzia e nell'adolescenza." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 45–50. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s109.

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Abstract:
Gli autori descrivono i principali aspetti TC della loro casistica di 21 EED dell'infanzia e dell'adolescenza, tutti sottoposti a verifica chirurgica, osservati nella Divisione di Neurochirurgia II dell'Ospedale Bellaria di Bologna dal 1985 al 1990. Gli EED sono risultati più frequenti rispetto agli ematomi sottodurali acuti e cronici (8 casi). La possibile presenza di un EED in assenza di fratture craniche è più alta in età pediatrica rispetto a quella adulta: in 4/21 (20%) dei nostri casi non erano riscontrabili fratture all'esame diretto del cranio. La localizzazione esclusivamente frontale, ritenuta rara in passato, era dimostrabile con discreta frequenza (in 3 casi su 21) (14%). in 3/5 (60%) pazienti con lesioni intradurali associate e complicanze neurologiche si osservarono frequentemente falde ematiche di notevole spessore (≥ 3 cm) e aspetti di disomogenità della falda stessa. Peraltro EED di rilevanti proporzioni sono stati ben tollerati in un numero elevato di casi (2/5 40% della nostra serie) senza lesioni intradurali associate; tale dato dipende da fattori anatomici (pervietà della fontanella anteriore, distensibilità delle suture, presenza di ampi spazi extracerebrali e cisternali) e fisiologici (reversibilità del danno cerebrale plasticità) propri dell'encefalo infantile. Infine è importante sottoporre i pazienti a TC successivi all'intervento: aspetti ipodensi esito di processi edematosi e/o lacero-contusivi e atrofia corticale localizzata e/o diffusa) furono riscontrati in 6 pazienti su 21 (20%). Tali dati rivestono particolare importanza per la prognosi del paziente pediatrico.
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Marras, Carlo Efisio, Michele Rizzi, Nicola Specchio, Enrico Castelli, Laura Cantonetti, Elisabetta Genovese, Antonella Medda, et al. "Indicazioni e trattamento chirurgico della distonia dell’età pediatrica." Area Pediatrica 13, no. 4 (October 2012): 93–100. http://dx.doi.org/10.1016/j.arped.2012.10.003.

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Verhoeven, B. H. "Endoscopie of chirurgie?" Tijdschrift voor Kindergeneeskunde 77, no. 4 (August 2009): 138. http://dx.doi.org/10.1007/bf03086379.

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Lucas-Polomeni, M. M., C. Sauve-Barbarot, O. Azzis, and B. Fremond. "SFCP-P59 – Chirurgie viscérale – Interêt de l’hypnose en chirurgie pédiatrique." Archives de Pédiatrie 15, no. 5 (June 2008): 920. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(08)72063-3.

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Akkouche, D. E., Y. M. J. H. Lezeau, J. Amhis, I. M. Karam, O. Jaby, and M. Ponet. "SFCP-P48 – Chirurgie viscérale – Place de la colle en chirurgie pédiatrique." Archives de Pédiatrie 15, no. 5 (June 2008): 917. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(08)72052-9.

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Dorfer, Christian, Thomas Czech, and Karl Rössler. "Chirurgie der Temporallappenepilepsie." Zeitschrift für Epileptologie 33, no. 1 (December 23, 2019): 37–41. http://dx.doi.org/10.1007/s10309-019-00297-5.

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Abstract:
ZusammenfassungDie chirurgische Therapie der therapierefraktären Temporallappenepilepsie ist der medikamentösen weitaus überlegen, und es kann bei 60–80% der Patienten eine Anfallsfreiheit erreicht werden. Aufgrund der Fortschritte in den diagnostischen Verfahren, insbesondere der MR-Bildgebung, haben sich verschiedene chirurgische Techniken entwickelt. Allen gemeinsam ist der Einschluss der medialen temporalen Strukturen (Amygdala, Hippocampus, Parahippocampus) in die Resektion. Unterschiede zwischen der vorderen Temporallappenresektion und der anteromedialen Temporallappenresektion bestehen im Ausmaß der lateralen temporalen Resektion. Im Falle einer selektiven Resektion des medialen Temporallappens werden unterschiedliche Zugangswege vorgeschlagen. Im Hinblick auf Anfallsfreiheit und Minimierung der neuropsychologischen Morbidität ist die Wahl des jeweiligen resektiven Verfahrens sowohl zentrums- als auch chirurgenabhängig. Gleichzeitig zielen sie darauf ab, die Morbidität v. a. im Hinblick auf das neuropsychologische Outcome zu reduzieren. Diesen Gedanken führen minimal-invasive Methoden wie die Laserablation (LITT) fort. Durch diese erhofft man sich, das gute Anfallsoutcome der offenen Resektionen beibehalten zu können und gleichzeitig die mit einer Resektion verbundenen Kollateralschäden zu minimieren. Des Weiteren soll die minimal-invasive Natur dieser Methoden die Hemmschwelle der Patienten für einen Eingriff senken und so die Anzahl der epilepsiechirurgischen Kandidaten, die sich nicht einem offen chirurgischen Eingriff unterziehen wollen, reduzieren. Die Erfahrungen mit diesen Methoden sind noch vergleichsweise gering, und es bleibt abzuwarten, ob sie ein ebenso gutes Anfallsoutcome im Langzeitverlauf bei so geringer Komplikationsrate, wie es die resektive chirurgische Therapie der Temporallappenepilepsie hat, erreichen kann.
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Baudet, E. "Chirurgie des cardiopathies congénitales." Archives de Pédiatrie 11, no. 6 (June 2004): 642–44. http://dx.doi.org/10.1016/j.arcped.2004.03.084.

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Buisson, P., M. D. Leclair, G. Podevin, C. Laplace, C. Lejus, and Y. Heloury. "Chirurgie cœlioscopique chez l'enfant." Archives de Pédiatrie 12, no. 9 (September 2005): 1407–10. http://dx.doi.org/10.1016/j.arcped.2005.03.042.

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Schärli, A., and K. Brülhart. "Chirurgie des kongenitalen Megaureters." European Journal of Pediatric Surgery 43, no. 03 (June 1988): 156–60. http://dx.doi.org/10.1055/s-2008-1043438.

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Haberland, R., A. Holschneider, B. Willberg, R. Engelskirchen, and M. Gharib. "Chirurgie des endokrinen Pankreas." European Journal of Pediatric Surgery 43, no. 04 (August 1988): 273–80. http://dx.doi.org/10.1055/s-2008-1043469.

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Ure, B. M., N. K. Jesch, S. Glüer, and R. Nustede. "Laparoskopische Chirurgie im Kindesalter." Monatsschrift Kinderheilkunde 150, no. 12 (December 1, 2002): 1459–64. http://dx.doi.org/10.1007/s00112-002-0645-2.

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Lironi, Zawadynski, La Scala, Thevenod, and Le Coultre. "Use of Pediatric Trauma Score in Daily Practice. A One-Year Prospective Study." Swiss Surgery 5, no. 6 (December 1, 1999): 271–75. http://dx.doi.org/10.1024/1023-9332.5.6.271.

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Abstract:
Le traumatisme reste la cause la plus importante de mortalité chez l'enfant dans les pays occidentaux. Pour permettre une meilleure prise en charge des jeunes patients traumatisés, de nombreux scores ont été développés. L'un d'entre eux, le Pediatric Trauma Score (PTS) a été utilisé de manière prospective durant un an à l'Hôpital des Enfants à Genève pour chaque patient hospitalisé suite à un traumatisme. Nous avons comparé deux groupes de patients en fonction de la gravité de leur PTS. 927 cas d'enfants traumatisés ont été analysés. Les lésions, leurs traitements, le suivi et d'éventuelles séquelles ont été comparés de manière détaillée. Pour nous, le PTS est un score utile qui prédit correctement nos cas à risques. Nous recommandons donc son utilisation sur le lieu de l'accident ou dans les salles d'urgence des hôpitaux afin d'aider l'équipe chirurgicale dans sa décision de transfert d'enfants traumatisés vers un centre de chirurgie pédiatrique tertiaire.
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Launay, E., V. Pichenot, R. Dumont, J. Caillon, and C. Gras-Le Guen. "Antibioprophylaxie en chirurgie orthopédique pédiatrique." Archives de Pédiatrie 20 (November 2013): S74—S78. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(13)71411-8.

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Van Aerschot, I., and Y. Boudjemline. "Cathétérisme interventionnel et chirurgie cardiaque." Archives de Pédiatrie 19, no. 1 (January 2012): 96–102. http://dx.doi.org/10.1016/j.arcped.2011.06.022.

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Saxena, Amulya K. "Endoskopische Chirurgie in der Pädiatrie." Pädiatrie & Pädologie 44, no. 2 (May 2009): 8–13. http://dx.doi.org/10.1007/s00608-009-0130-4.

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Zieliński, Tomasz, Bogusław Antoszewski, and Aleksandra Iljin. "Chirurgia plastyczna w leczeniu pacjentek z zespołem Turnera." Pediatria Polska 91, no. 5 (September 2016): 424–29. http://dx.doi.org/10.1016/j.pepo.2016.06.009.

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Schwöbel, M., and U. Stauffer. "Die Chirurgie der weiblichen Gonade." European Journal of Pediatric Surgery 43, no. 04 (August 1988): 289–94. http://dx.doi.org/10.1055/s-2008-1043472.

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Febvre, Nolwenn. "Des outils pour lutter contre l’anxiété en chirurgie pédiatrique." Soins Pédiatrie/Puériculture 39, no. 300 (January 2018): 37–38. http://dx.doi.org/10.1016/j.spp.2017.11.011.

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Sgreccia, Elio, and Antonio G. Spagnolo. "L’insegnamento di bioetica nel Corso di laurea in Medicina e Chirurgia." Medicina e Morale 45, no. 4 (August 31, 1996): 639–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.900.

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Abstract:
In seguito all'attivazione anche nel sesto anno del corso di laurea in Medicina e Chirur gia della nuova Tabella XVIII relativa al riordinamento didattico in vigore già dall'a.a. 1988-1989, gli autori hanno ritenuto opportuno fornire alcuni ragguagli in merito all'esperienza dell'insegnamento della bioetica così come è stato attuato nella facoltà di Medicina e Chirurgia "A.Gemelli" dell’Università Cattolica del S. Cuore di Roma. Nella prima parte dell'articolo pertanto essi espongono ampiamente le modalità con cui si è articolato finora tale insegnamento nel corso dell'iter formativo dello studente di medicina, dando ragione anche del perché si sono operate certe scelte metodologiche, come pure di alcune opportune modifiche che potrebbero migliorare il coordinamento della formazione bioetica nei diversi anni e fra le discipline strettamente connesse. Loro obiettivo per i prossimi anni è quello di attivare una serie di seminari di bioetica clinica all'interno di altre aree cliniche, in stretta collaborazione con i docenti soprattutto delle aree di medicina clinica, di ginecologia e di ostetricia, delle emergenze medico-chirurgiche e della pediatria. Nella seconda parte dello scritto, invece, gli autori hanno voluto presentare alcune loro riflessioni in merito alla collocazione della bioetica all'interno del progetto di revisione dell'Ordinamento tabellare approvato già nel corso dell'anno precedente dal Consiglio Nazionale Universitario (CNU), ma mai pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale.
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Gauzy, J. Sales de, F. Accadbled, C. Kinkpe, J. Knorr, and A. Abid. "Fluoronavigation dans la chirurgie des scolioses." Archives de Pédiatrie 15, no. 5 (June 2008): 667–68. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(08)71869-4.

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Leca, F. "L’expérience mécénat chirurgie cardiaque (1996-2008)." Archives de Pédiatrie 16, no. 6 (June 2009): 518–20. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(09)74051-5.

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Buis, J., E. Galliani, M. P. Vazquez, and A. Picard. "Chirurgie plastique et obésité de l’enfant." Archives de Pédiatrie 17, no. 6 (June 2010): 658–59. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(10)70047-6.

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James, I. "Chirurgie des hémangiomes de la face." Archives de Pédiatrie 19, no. 6 (June 2012): H115—H116. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(12)71168-5.

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Pinard, J. M., and I. Jambaque. "Chirurgie des épilepsies graves de l'enfant." Journal de Pédiatrie et de Puériculture 7, no. 8 (December 1994): 480–85. http://dx.doi.org/10.1016/s0987-7983(05)80466-9.

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Delalande, O., M. Fohlen, G. Dorfmuller, C. Bulteau, and C. Jalin. "La chirurgie de l'épilepsie chez l'enfant." Archives de Pédiatrie 14, no. 6 (June 2007): 579–82. http://dx.doi.org/10.1016/j.arcped.2007.02.021.

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Köhne, Inge. "Review and reflections about pulsatile ventricular assist devices from history to future: concerning safety and low haemolysis—still needed." Journal of Artificial Organs 23, no. 4 (May 4, 2020): 303–14. http://dx.doi.org/10.1007/s10047-020-01170-3.

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Abstract:
AbstractSince the first use of a ventricular assist device in 1963 many extracorporeal and implantable pulsatile blood pumps have been developed. After the invention of continuous flow blood pumps the implantable pulsatile pumps are not available anymore. The new rotary pumps spend a better quality of life because many of the patients can go home. Nevertheless, the extracorporeal pulsatile pumps have some advantages. They are low-cost systems, produce less haemolysis and heart-recovery can be tested easily. Pump failure is easy to realize because the pumps can be observed visually. Pump exchange can be done easily without any chirurgic surgery. As volume displacement pumps they can produce high blood pressure, so they are the only ones suitable for pediatric patients. Therefore, they are indispensable for clinical use today and in the future. In this work, nearly all pulsatile blood pumps used in clinical life are described.
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Dohin, B., R. Hamdy, and F. Fassier. "SOFOP-16 – Chirurgie orthopédique – Intérêt de l’utilisation d’une protéine ostéoinductrice (BMPRH7) en chirurgie orthopédique chez l’enfant." Archives de Pédiatrie 15, no. 5 (June 2008): 1023–24. http://dx.doi.org/10.1016/s0929-693x(08)72396-0.

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Koot, Hans M. "Plastische chirurgie bij jongeren?" Kind en adolescent 23, no. 1 (March 2002): 39–40. http://dx.doi.org/10.1007/bf03060831.

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