Academic literature on the topic 'Chiesa parrocchiale di S'

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Journal articles on the topic "Chiesa parrocchiale di S"

1

Tonello, Livio. "Il ministero apostolico in una chiesa sinodale." Seminarios sobre los ministerios en la Iglesia 67, no. 231 (December 28, 2022): 297–300. http://dx.doi.org/10.52039/seminarios.v67i231.1527.

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Abstract:
Di fronte alla contrazione numerica del clero non è sufficiente riorganizzare i servizi religiosi. La modifica del reticolo parrocchiale richiede al ministero ordinato una identità e un servizio relazionale, comunionale e sinodale nell’esercizio della leadership e della partnership.
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Kaniecki, Rafal. "L’influsso del luogo e del rito della santa messa sull’adempimento del precetto festivo." Prawo Kanoniczne 63, no. 4 (November 6, 2020): 3–13. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2020.63.4.01.

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Abstract:
Il Concilio di Adge (506) decise che si poteva adempiere il precetto festivo soltanto nella propria chiesa parrocchiale. Questa norma si è diffusa nella Chiesa latina e sopravviveva fino al Concilio di Trento (1545-1563), quantunque già in precedenza essa fosse stata indebolita dal diritto consuetudinario che permetteva di soddisfare l’obbligo, in determinate situazioni, anche in altre chiese parrocchiali, e anche, grazie ai privilegi papali, nelle chiese degli ordini mendicanti. Dal Concilio di Trento in poi i fedeli possono essere soltanto invogliati all’adempimento del precetto nella propria chiesa parrocchiale. Inoltre i loro concesso farlo negli oratori semi-privati, semi-pubblici, in alcuni oratori privati, e fuori dei luoghi sacri, partecipando alla Messa celebrata sugli altari portatili. Nella normativa vigente attuale basta partecipare alla Messa celebrata in qualunque luogo, però la celebrazione eucaristica fuori del luogo sacro richiede, per la liceità, il previo consenso dell’Ordinario. Il precetto festivo viene adempiuto attraverso la partecipazione alla Messa celebrata nel rito cattolico. Dal XIX secolo i cattolici latini e orientali possono adempierlo partecipando alla Messa nel rito diverso dal loro proprio. Mentre il “Direttorio ecumenico” (1967) aveva ammesso anche la possibilità di adempierlo occasionalmente attraverso la partecipazione alla Messa celebrata dai non cattolici, il “Direttorio ecumenico” (1993) attuale ha abrogato espressamente questo privilegio. La partecipazione alla Messa cattolica celebrata da un sacerdote scomunicato, interdetto, sospeso, se la sua pena è pubblica, adempie il precetto festivo, però un fedele può essere punito con giusta pena per la partecipazione in essa.
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Jurić, Ivica. "Evangelizacija odraslih kao važna zadaća pastorala u Hrvatskoj." Služba Božja 62, no. 4 (2022): 416–42. http://dx.doi.org/10.34075/sb.62.4.3.

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Abstract:
Nell’articolo l’autore riflette criticamente sulla missione evangelizzatrice della Chiesa in Croazia cercando i punti nevralgici. Dopo un’analisi teologico-pastorale della situazione attuale l’Autore si sofferma in modo particolare sulla necessità dell’evangelizzazione degli adulti. La mancanza di lavoro con gli adulti in parrocchia indica un grande problema nell’attività pastorale. Perciò in lavoro, in secondo capitolo, presenta ciò che il Magistero della Chiesa e la Conferenza Episcopale Croata propongono sull’evangelizzazione degli adulti. Infine, nella parte conclusiva dell’articolo, sulla base degli elementi desunti dall’analisi teologico-pastorale e degli orientamenti della Chiesa universale e locale, l’autore pone la priorità dell’evangelizzazione degli adulti all’interno del modello sinodale della pastorale parrocchiale.
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Della Ferrera, Leonardo. "Le memorie di Nicola Paravicini De Lunghi fra "liber chronicus" parrocchiale e autobiografia." STORIA IN LOMBARDIA, no. 2 (December 2010): 5–46. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-002001.

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Abstract:
In un manoscritto ottocentesco dovuto al sacerdote di un villaggio valtellinese, Nicola Paravicini De Lunghi (1820-1900), si susseguono considerazioni sulla vicenda personale dell'autore, sulla sua attivitŕ come parroco di paese, sulle condizioni sociali della zona e sulle questioni politiche scottanti all'epoca nel rapporto Chiesa - Stato (Roma capitale, soppressione degli ordini religiosi). Il testo indagato fornisce un esempio della ricchezza delle fonti di scrittura primaria, in particolare attraverso l'analisi del ruolo e della preparazione culturale del clero curato dell'Ottocento. Note biografiche: Leonardo Della Ferrera (1965) si č laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1989 e in Storia presso l'Universitŕ degli Studi di Milano nel 2009; attualmente insegna disegno in un istituto tecnico. E-mail: leonardo.dellaferrera@fastwebnet.it
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Clarke, Peter D. "The interdict on San Gimignano, c. 1289–93: a clerical ‘strike’ and its consequences." Papers of the British School at Rome 67 (November 1999): 281–301. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000458x.

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Abstract:
L'INTERDETTO DI SAN GIMIGNANO, CIRCA 1289–93: UNO ‘SCIOPERO’ DEL CLERO E LE SUE CONSEGUENZEL'interdetto era una specie di sciopero ecclesiastico, che aveva lo scopo di esprimere un risentimento o una richiesta nei confronti del potere secolare. Verso la fine del 1289 il vescovo di Volterra dichiarò un'interdetto contro il comune di San Gimignano, probabilmente perchè questo aveva tassato il clero locale. I membri del clero lasciarono la città, portando con sé gli arredi dell'altare della chiesa parrocchiale, e si rifiutarono di servire la messa e perfino di battezzare i bambini per quasi tre anni. Nel frattempo il comune di San Gimignano dovette cooptare a sue spese altri preti, nonche combattere una lunga battaglia legale contro il clero, con il coinvolgimento dello stesso papa. La disputa fu infine arbitrata in favore del comune e il clero dovette così, suo malgrado, giungere a una pacificazione. Successivamente il comune promise di rispettare le libertà ecclesiastiche, ma è dubbio che una pace duratura tra il clero ed il comune fu effettivamente ottenuta. Questo esempio mostra come un'interdetto possa aver effettivamente funzionato e quali fossero state le reazioni del ceto laico e quello ecclesiastico. In conclusione sembra che la chiesa non avesse potere sufficiente per opporsi in maniera effettiva al potere secolare e che spesso potesse raggiungere un modus vivendi piu con il compromesso che con lo scontro diretto.
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Żelazny, Jan W. "Św. Jan Chryzostom w nauczaniu Jana Pawła II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 229–39. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6681.

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Abstract:
La letteratura patristica fu presente nell'interesse di Papa Wojtyła non soltanto come appoggio nell'insegnamento, ma sopratutto come modo alternativo per la dogmatica - scuola non speculativa ma storica. Questa dimensione e molto importante per Lui. Si deve dire, in verita, che Giovanni Paolo II nei suoi documenti raramente usava gli scritti di S. Giovanni Crisostomo. Ma queste citazioni sono molto significative. Grandę Antiocheno e da Lui preferito quale testimone di carita cristiana, solidarieta ed e anche uno dei primi Padri della Chiesa che ha valorizzato molto il matrimonio nei confronti della vita consacrata. II famoso vescovo di Costantinopoli era per Lui un catecheta speciale che con la vita ha testimoniato l’impegno sociale della Chiesa. Ma la figura di S. Giovanni Crisostomo e sempre nel quadro eon gli altri grandi padri della Chiesa, testimoni di tradizione greca e siriaca del IV secolo nella Chiesa. Insieme con loro era presente nei momenti in cui il Papa voleva far vedere la continuita dell'insegnamento della Chiesa su questi argomenti. II modo di appoggiarsi sugli scritti di Grande Antiocheno e simile alla presenza degli altri padri nell'insegnamento di Giovanni Paolo II.
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Mollo, Fabrizio. "Sulle tracce di Blanda paleocristiana : scavo di un complesso ecclesiastico in loc. S. Brancato di Tortora (CS)." Mélanges de l École française de Rome Moyen Âge 114, no. 1 (2002): 197–218. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2002.9193.

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Abstract:
Il contributo presenta le ricerche effettuate nel biennio 1999-2000 nel territorio di Tortora (CS) e la scoperta di una chiesa paleocristiana sul pianoro di loc. S. Brancato. Si tratta di un edificio ad un’unica navata con tre absidi cruciformi (con quella centrale orientata ad E), poste intorno ad un’aula quadrata di 4,50 m di lato, ed un protiro. Tale combinazione di absidi, secondo lo schema architettonico del triconco, è molto antica e trova confronti in Africa e sull’Adriatico, anche se il particolare sviluppo dell’avancorpo del quarto lato rende la chiesa confrontabile con esempi di VIIVIII sec. d. C. dall’Italia settentrionale. La tipologia della struttura, i pochi corredi sepolcrali ubicati nel protiro ed all’esterno della chiesa, le monete bronzee ed i frammenti marmorei rinvenuti nello scavo suggeriscono una datazione della struttura tra VI e VII sec. d. C., in vita almeno sino al XIII-XIV sec. d. C. L’edificio si lega al territorio di Blanda, città lucana prima e romana poi, localizzata ormai con certezza sul colle del Palestro di Tortora ed in vita almeno sino al VI sec. d. C. : a partire da questo momento il centro diventa sede vescovile, ma l’area urbana viene abbandonata a favore di aree più sicure ed interne.
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Osborne, John. "A Note on the Medieval Name of the So-Called ‘Temple of Fortuna Virilis’ at Rome." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 210–12. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009612.

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Abstract:
NOTA SULLA DENOMINAZIONE MEDIEVALE DEL COSIDDETTO “TEMPIO DELLA FORTUNA VIRILIS” A ROMAIl piccolo tempio repubblicano, che si trova presso la sponda del Tevere, generalmente noto come “Tempio della Fortuna Virile”, fu convertito, nei primi secoli del Medioevo, in una chiesa cristiana. L'identificazione della sua dedicazione è stata oggetto di controversie. L'autore ritiene che, se lo Stefano che era menzionato quale fondatore della chiesa in una perduta iscrizione può essere riconosciuto nello Stefano che detenne la carica di “secundicerius” nei primi anni del pontificate di Giovanni VIII, ciò raforzerebbe l'ipotesi avanzata da coloro che identificavano questo edificio con la chiesa di “S. Maria Sccundicerii”.
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Vitale, Eleonora. "La chiesa di S. Sofia di Costantinopoli nella descrizione di Procopio di Cesarea." Letras Clássicas 19, no. 1 (February 10, 2015): 3. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2358-3150.v19i1p3-42.

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Maletić, Božana, and Matteo Pola. "Un’iscrizione inedita ed alcune note di topografia antica di Preko sull'isola di Ugljan." Archaeologia Adriatica 16 (December 27, 2022): 61–79. http://dx.doi.org/10.15291/archeo.3990.

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Abstract:
L’isola di Ugljan ha restituito le tracce di un importante passato, collegabile direttamente allo sviluppo del vicino centro urbano di Zara. Di primaria importanza risultano i resti della centuriazione, riconosciuti su tutta l’isola, e di diverse realtà insediative di tipo residenziale/produttivo di età romana (villae rusticae), tra cui spicca l’esempio ben noto di Muline. Un notevole complesso a carattere residenziale è stato individuato anche nell’abitato di Preko, con fasi di frequentazione dal II secolo fino ad inizi VI secolo. Durante un recente sopralluogo al cimitero della chiesa della Madonna del Rosario in Preko è stata individuata un’epigrafe funeraria inedita di età romana. Nel presente contributo si fornisce una prima edizione dell’iscrizione ed una sua contestualizzazione all’interno del panorama storico e archeologico dell’isola. La nuova epigrafe, per caratteri formali e formulario, può essere inquadrata cronologicamente tra la fine I secolo e la prima metà del II secolo. Nello stesso cimitero si conserva un grande sarcofago con coperchio a spioventi, databile all’età tardoantica, che insieme ad un capitellino ad imposta con croce incisa reimpiegato nella facciata della chiesa odierna, suggerisce una probabile presenza di un precedente edificio di culto paleocristiano nell’area. A questa prima chiesa può essere riferito l’agiotoponimo di S. Andrea, che designava la zona fino alla prima età moderna. In facciata, la chiesa della Madonna del Rosario, le cui forme attuali risalgono al Settecento, presenta anche un importante rilievo di età romana, riutilizzato come architrave. L’insieme di questi elementi permette di intravedere un trend di spiccata continuità di occupazione dell’area di Preko dall’età romana fino ai giorni nostri, con un’importante fase di età tardoantica.
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Dissertations / Theses on the topic "Chiesa parrocchiale di S"

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ROBERTO, SEBASTIANO. "La fabbrica cinquecentesca della chiesa di S. Luigi dei Francesi a Roma." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1995. http://hdl.handle.net/11578/278272.

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Volpato, Emmanuele <1994&gt. "Valorizzazione di un bene culturale architettonico: il caso di studio della Chiesa di S. Margherita a Treviso." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15278.

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Abstract:
Abstract La tesi intende prendere in esame gli aspetti storici e gestionali della chiesa di Santa Margherita a Treviso, edificio di culto dalla storia travagliata, in stato di completo abbandono dal 1997 al 2011, anno in cui il Ministero dei beni culturali e del turismo si prese carico della struttura intraprendendo una serie di lavori destinati al restauro e consolidamento strutturale dell’immobile, nonché ad ospitare la collezione Salce e offrire alla cittadinanza e agli studiosi spazi e opportunità per poter fruire di questo insigne patrimonio. Nell’analisi di questo caso, dopo aver ripercorso il passato e le vicende storiche più significative, ci si è concentrati sulla descrizione dei lavori già completati e di quelli in corso, da presentarsi presumibilmente entro il 2020. In primis verranno analizzati i vari interventi, realizzati per stralci, da un punto di vista tecnico-descrittivo e successivamente secondo una prospettiva economico gestionale. Verrà poi analizzato il percorso attraverso il quale il Ministero dei beni culturali e gli addetti ai lavori hanno deciso di investire nella valorizzazione della chiesa di Santa Margherita esplicando le motivazioni e i criteri che hanno portato alla scelta di un determinato progetto in funzione degli obiettivi preposti. Da ultimo si discuteranno le ricadute che il progetto di valorizzazione della chiesa potrà avere in termini di affluenza turistica e di entrate economiche per la città, e di vantaggi per i cittadini di Treviso.
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Sartorelli, Enrico <1966&gt. "La chiesa di S. Maria del Gradaro a Mantova e i suoi affreschi medievali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6581.

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Abstract:
Il convento di Santa Maria del Gradaro ha una storia ininterrotta di settecento anni, che lo rende uno dei monumenti più complessi di Mantova. Il cap. I ricostruisce attraverso un’analisi completa delle fonti documentali edite la storia del convento, con particolare riguardo al contesto storico e topografico medievale, allo studio delle regole monastiche che vi erano in vigore, alle attività economiche del cenobio, alla raccolta di elementi utili a definire le fasi costruttive e decorative della chiesa conventuale. Il cap. II si occupa dell’architettura della chiesa, proponendo alcune analogie con l’area lombarda e veneta, individuando le aree liturgiche, analizzando le cruces costruttive utili ad un’auspicabile stratigrafia muraria. Il tutto è corredato da fotoraddrizzamenti ad alta definizione delle pareti interessate dagli affreschi medievali e da una mappatura dei relativi intonaci. Il cap. III si sofferma sull’apparato decorativo medievale, ricostruendone le distinte fasi, indagandone la valenza architettonica e i rapporti contestuali veneti e lombardi, il rapporto con i tessili. Il cap. IV si occupa infine specificamente degli affreschi, studiandone la tecnica esecutiva, lo stile e gli eventuali diversi maestri all’opera, le analogie con gli affreschi contestuali sia sacri (es. San Zeno di Verona) che profani mantovani (es. Palazzo della Ragione di Mantova). Si affronta quindi l’iconografia delle figure rappresentate (Ultima Cena, Vescovi, Profeti, Santi, Madonne col Bambino), avanzando alcune proposte di identificazione. Il cap. termina con l’analisi epigrafica di un’iscrizione gotica in fase, utile ai fini della datazione e contestualizzazione. Seguono alcune appendici con la pubblicazione di documentazione inedita anche fotografica relativa ai lavori di restauro novecenteschi e la schedatura di due lastre altomedievali conservate nella chiesa.
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Parma, Eleonora. "Umidità di risalita e degrado dei materiali storici nella chiesa di S. Maria della Salute a Medicina (BO), XVIII secolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La chiesa di Santa Maria della Salute è un piccolissimo luogo di culto settecentesco, realizzato su disegno di Ferdinando Galli detto il Bibiena (1657-1743) e sito nel centro storico di Medicina, comune situato a nord-est del bolognese. Questo lavoro di tesi mira allo studio del degrado dei materiali da costruzione, interessati dalla presenza di umidità a causa della risalita capillare dal terreno, con particolare riferimento al ruolo che la diagnostica svolge nell'elaborazione di un progetto di restauro, con scelte materiche compatibili con i materiali storici e di conseguenza più durevoli. La prima parte si incentra sull’analisi storica e archivistica e sul rilievo dell’opera in esame, che consentono di avere un quadro generale della storia del manufatto e dei restauri che lo hanno interessato nel corso del tempo: avere una conoscenza integrale del monumento permette al tecnico specialista di sviluppare un giudizio critico indispensabile per fornire una lettura adeguata. La seconda parte, invece, è dedicata all’analisi dello stato di conservazione dei materiali presenti all’interno della chiesa e alle indagini diagnostiche, condotte in situ o in laboratorio mediante diversi campionamenti, che consentono di comprendere la natura dei vari fenomeni di degrado che interessano i materiali e permettono di indirizzare il successivo progetto di restauro verso scelte d’intervento mirate e rispettose dei valori storici dell’opera. Il progetto di restauro, infine, è volto al risanamento dell’umidità di risalita, attuato mediante interventi di rimozione delle cause, pulitura, reintegro delle lacune e successivo consolidamento, ove necessario, seguendo il principio di minimo intervento e di conservazione del bene nella completezza delle sue stratificazioni.
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Onofri, Pier Francesco. "Studio del comportamento strutturale di edifici monumentali in muratura mediante monitoraggio continuo e modellazione 3D: la chiesa di S Croce a Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’analisi delle strutture in muratura nasce con l’esigenza da parte della comunità scientifica di studiare una tipologia costruttiva molto presente se non preponderante nel tessuto storico italiano. Tutte queste strutture a causa dei movimenti dei terreni dovuti a cause antropiche, al degrado e alla vulnerabilità sismica del nostro paese devono essere soggette sia per la loro importanza monumentale artistica sia per la loro funzione strategica ad una attenta analisi strutturale, al fine di preservarne lo stato. Uno dei modi per monitorare un edificio di particolare importanza storico-artistica è quello di realizzare un modello 3D al fine di avere a disposizione in ogni momento i valori di nostro interesse ed effettuare analisi. Attraverso un modello 3D siamo in grado quindi di avere a disposizione una vera e propria “banca dati” del nostro edificio da cui estrapolare informazioni che possono essere necessarie e utili alla corretta manutenzione strutturale. Un modello in 3D ci permette in primo luogo, di effettuare una analisi lineare per conoscere gli spostamenti, le deformazioni e le tensioni in esercizio della struttura, ci permette inoltre di fare un’analisi per conoscere le frequenze di vibrazione e ci permette di spingerci anche, qualora fossimo in possesso di sufficienti dati da inserire in un legame costitutivo non lineare di effettuare proprio analisi non lineari o analisi push-over, per determinare in base alle condizioni della struttura in quel momento, di conoscere in seguito a un sisma quali possano essere le zone più fragili o delicate o quelle che sarebbero soggette a plasticizzazione incipiente. Tutte queste analisi però, data la sua natura dettagliata e precisa devono essere precedute da una accurata analisi preliminare che consiste in un preciso rilievo geometrico del fabbricato e di una corretta analisi dei materiali al fine di avere meno incertezze possibili sui parametri meccanici.
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ASTOLFI, MARTINO ENRICO. "Il primo progetto di Filippo Juvarra per la chiesa di S. Filippo Neri a Torino: il disegno antico e il disegno nuovo." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/11578/278617.

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7

Kelly, Kevin. "Bernini's S. Andrea al Quirinale : the triumph of martyrdom." Thesis, McGill University, 1991. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=22440.

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Abstract:
S. Andrea al Quirinale, by Gian Lorenzo Bernini, is undoubtedly one of the great achievements of the Italian Baroque. No less spectacular is its message, though art historians have generally regarded it as simply a Jesuit church housing the glorious scene of the martyrdom and apotheosis of St. Andrew. This view, however, is clearly misleading since a closer examination of the building and its contents shows that the devout and learned Bernini intended to suggest a number of other important related themes.
This thesis focuses on the concept of martyrdom through a thorough analysis of not only the dominant religious event above the high altar area, but the entire iconographic scheme of the church, which is reinforced by the architectural setting. This Jesuit building is further examined in the light of several artistic influences. The most obvious, yet most overlooked of these is the literary source of the Spiritual Exercises by St. Ignatius of Loyola. S. Andrea al Quirinale is also considered in terms of the architectural heritage of early Christian churches and martyria. (Abstract shortened by UMI.)
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8

Ito, Takuma. "La vetrata nella Toscana del Quattrocento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2007. http://hdl.handle.net/11384/85753.

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9

SAMPERI, renata. "La chiesa di S. Agostino a Roma." Doctoral thesis, 1992. http://hdl.handle.net/11573/471207.

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10

CARPICECI, Marco. "Il rilievo e l'analisi morfologica della Chiesa di S. Maria Maggiore in Tuscania." Doctoral thesis, 1989. http://hdl.handle.net/11573/393928.

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Books on the topic "Chiesa parrocchiale di S"

1

Villa, Massimo. La chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista a Garbagna. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 1986.

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2

Cagliano, Ettore. Alice Castello e la sua chiesa parrocchiale. Santhià (Vercelli): Grafica Santhiatese, 2002.

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3

Pezzolo, Anna, and Roberto Spreafico. S. Antonio Abate in Ello: Storia di una chiesa parrocchiale. Missaglia: Bellavite, 2008.

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4

Pasquale, Jacopo De. La chiesa parrocchiale di S. Aronne di Cusighe: Documenti di storia e d'arte. Belluno: Tipografia Piave, 2014.

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5

Acquabona, Mario. Antico organo "Gianfrè-Chiesa, 1836": Chiesa parrocchiale S. Colombano Abate, Muradello di Pontenure (PC). Guastalla: Associazione Giuseppe Serassi, 2018.

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6

Savioli, Guido. La comunìa dei canonici nella chiesa arcipretale e collegiata di S. Giovanni Battista di Fusignano: Nei documenti dell'archivio Parrocchiale. Italy: Fondazione Cassa di Risparmo e Banca Del Monte di Lugo, 2006.

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7

Savioli, Guido. Titolari di banchi, urne sepolcrali, cassette del coro e della sacrestia e altri documenti della chiesa arcipretale di S. Giovanni Battista di Fusignano. [Fusignano, Italy]: Parrocchia di San Giovanni Battista in Liba di Fusignano, 2013.

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8

Corradini, Corrado. S. Maria ad Nives de la Raffa: Gli uomini e la chiesa : la formazione di una parrocchia. Brescia: Grafo, 1997.

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9

Acordon, Angela, and Michela Bolioli. La chiesa parrocchiale di San Michele di Pagana. Genova: San Giorgio, 2005.

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10

Donati, Silvano, and Jader Spinelli. La parrocchiale di Pomarance. [Pomarance, Pisa]: Associazione turistica "Pro Pomarance", 2002.

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Book chapters on the topic "Chiesa parrocchiale di S"

1

Guidobaldi, Federico. "La tomba di S. Cirillo nella basilica paleocristiana di S. Clemente e la cappella di S. Cirillo nella chiesa medievale." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 301–22. Turnhout: Brepols Publishers, 1998. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.5.102787.

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2

Bianca, Concetta. "Iacopo Zeno e le Vitae pontificum." In Église(s) et grands hommes, entre Renaissance et réformes, 103–12. Rome: Publications de l’École française de Rome, 2024. http://dx.doi.org/10.4000/11uq3.

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Abstract:
Iacopo Zeno (1422-1481), vescovo di Feltre e Belluno (1447-1460) e poi di Padova dal 1460, presente in curia a più riprese, con Pio II e Paolo II, aveva raccolto fin da giovane un’ampia e raffinata biblioteca, ricca anche di incunaboli e si era dedicato alla scrittura storica, come dimostrano alcuni scritti giovanili (consolatorie ed orazioni). Non portò invece a compimento il De pontificibus, opera dove la storia della Chiesa ha inizio con san Pietro per arrivare a Clemente V, a differenza del coetaneo Bartolomeo Platina che, partendo dalla vita di Cristo, era arrivato fino a Sisto IV.
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3

Vincentiis, Amedeo De. "Niccolò V nella politica dell’«età» illustre: Tommaso Parentucelli e Vespasiano da Bisticci (1455-1480 ca)." In Église(s) et grands hommes, entre Renaissance et réformes, 145–90. Rome: Publications de l’École française de Rome, 2024. http://dx.doi.org/10.4000/11uqh.

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Abstract:
Le relazioni storiche tra le biografie di uomini illustri del Quattrocento e le tradizioni di vite composte per ricordare esistenze di chiesa non sono state indagate, e il vuoto storiografico indica una incomunicabilità tradizionale tra gli studi sulla cultura umanistica e quelli sulla sopravvivenza e sulle evoluzioni della memoria ecclesiastica. Questo saggio offre un primo tentativo di accostare le due tradizioni, laica e clericale, allo scopo di verificarne i contatti, i trasferimenti e le rielaborazioni biografiche che vi intercorsero alla fine del XV secolo. Il nome di Vespasiano da Bisticci rimanda al più vasto e diffuso repertorio biografico illustre dell’età umanistica, le Vite che sono al centro delle indagini. Il nome di Tommaso Parentucelli sta a indicare il sostrato di storia che la tradizione illustre elesse a contesto del proprio svolgimento: una storia recente e politica, che venne riassunta nei dintorni di Firenze con l’appellativo papale del sovrano di Roma che vantò la nascita meno illustre del secolo.
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4

Cinquantaquattro, Teresa, and Chiara Lambert. "Avella, S. Pietro, chiesa." In Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) - 2, 15–16. Collège de France, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.cdf.3901.

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5

Nicolai, Vincenzo Fiocchi. "S. Maria Maggiore, chiesa (?)." In Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) - 1, 55–56. Collège de France, 2008. http://dx.doi.org/10.4000/books.cdf.3986.

Full text
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6

Pescatori, Gabriella. "Aiello del Sabato, S. Maria, chiesa." In Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) - 2, 35–36. Collège de France, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.cdf.3911.

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Consoli, Riccardo. "Nuove Considerazioni sulla Chiesa e la Cripta di S. Ponziano a Spoleto." In RACTA 2018: Ricerche di Archeologia Cristiana, Tardantichità e Altomedioevo, 13–19. Archaeopress Publishing Ltd, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm16d.6.

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"Appendix C Rubrica della chiesa collegiale e parocchiale di S. Spirito in Sassia di Roma." In Music, Medicine and Religion at the Ospedale di Santo Spirito in Rome, 220–48. Boydell and Brewer, 2024. http://dx.doi.org/10.1515/9781805432159-015.

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Stefano Brusaporci, Pamela Maiezza, Alessandra Tata, and Mario Centofanti. "Ricostruire per riscoprire storie: La chiesa di S. Francesco a Piazza Palazzo all'Aquila." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.79.

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ROPER, GREGORY. "PHILIP NERI (1515–95 CE) AT THE CATACOMBE DI S. SEBASTIANO, THE CHIESA DI SAN GIROLAMO DELLA CARITÀ, THE BASILICA DI SAN GIOVANNI DEI FIORENTINI, AND THE CHIESA NUOVA." In People and Places of the Roman Past, 173–84. Arc Humanities Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvmd83p9.21.

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