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Journal articles on the topic 'Chiesa di Santa Maria Maddalena'

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Bowes, Kim, and Richard Hodges. "Santa Maria in Civita revisited." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 359–61. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000221x.

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Abstract:
UNA RILETTURA DI SANTA MARIA IN CIVITAQuesta nota riesamina l'archeologia del sito di nono secolo situato in cima alla collina di Santa Maria in Civita e giunge alia conclusione, sulla base di quanto ora visibile — risultato di un'intensa attivita agricola —, che il sito era occupato da tre unita separate, una chiesa e due comprensori residenziali.
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Dunlop, Anne. "Pinturicchio and the pilgrims: devotion and the past at Santa Maria del Popolo." Papers of the British School at Rome 71 (November 2003): 259–85. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002464.

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Abstract:
PINTURICCHIO E I PELLEGRINI: LA DEVOZIONE E IL PASSATO A SANTA MARIA DEL POPOLOQuesto studio esamina le cappelle dei Cardinali Domenico e Girolamo Basso della Rovere in Santa Maria del Popolo a Roma, chiesa ricostruita sotto il pontificato di Papa Sixtus IV della Rovere negli anni Settanta del XV secolo. Le cappelle datano rispettivamente all'inizio e alla metà degli anni Ottanta del XV secolo, e sono attribuite all'artista umbro Pinturicchio, uno dei favoriti della curia della Rovere. Gli studi precedenti delle cappelle si sono prevalentemente occupati dell'abilità dell'artista nel realizzare architetture fittizie e dell'uso esteso di grottesche, ma non si sono mai soffermati a lungo sulle scene devozionali all'interno di esse. Questo articolo riconsidera l'opera dei della Rovere nella ricostruzione della chiesa, inclusa la sua importanza come luogo di pellegrinaggio, per sostenere che la distinzione moderna tra immagini votive e architetture fittizie mal rappresenta l'idea del Quattrocento di dipinti ‘classici’ innovativi, mentre potrebbero entrambe derivare da bisogni ben precisi della Chiesa.
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Nazzaro, Antonio V. "Iacopo Sannazaro, la chiesa di Santa Maria del Parto e il Diavolo di Mergellina." Studi Classici e Orientali 2, no. 65 (2019): 517–32. http://dx.doi.org/10.12871/978883339221934.

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Spatafora, Francesca. "Nuovi dati preliminari sulla topografia di Palermo in età medievale." Mélanges de l École française de Rome Moyen Âge 116, no. 1 (2004): 47–78. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2004.8842.

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Abstract:
Le numerose e preziose occasioni di indagine offerte in anni recenti ha aperto squarci inattesi, oltre che sull’antica storia dell’insediamento punico-romano, anche intorno alle più recenti vicende della città medievale. Nell’area della Galka, coincidente con la paleapolis dell’insediamento antico, le ricerche archeologiche svolte nella zona di Piazza della Vittoria hanno restituito strutture e livelli databili ad età medievale ; la stessa situazione si è riscontrata nel corso dello scavo condotto nell’atrio del Palazzo Arcivescovile di Palermo. Modesta, invece, la quantità di ceramica di età islamica rinvenuta nel corso dell’indagine svolta in un’ampia area prospiciente la Via d’Alessi, sempre all’interno del Qas ¸ r. Lo scavo, che ha intercettato soprattutto alcune significative testimonianze relative alla vita dell’antico centro urbano di età ellenistica, ha fornito anche qualche utile indicazione per quanto riguarda il medioevo. Decisamente strategica è risultata poi la dislocazione degli scavi realizzati all’interno della Kalsa, soprattutto in relazione al problema della localizzazione della cittadella, al-Ha ¯ lis ¸ a, tema finora trattato più sulla base delle fonti documentarie e storiche che di una oggettiva evidenza archeologica. Significativi in tal senso – soprattutto per quanto riguarda il percorso della cinta muraria e l’estensione di una vasta necropoli di età islamica – le indagini svolte nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, nell’ambito del complesso monumentale dell’Oratorio dei Bianchi, quelle condotte nel sagrato della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta La Gancia, nonché i saggi realizzati nel cortile di Palazzo Abatellis.
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Vasciaveo, Chiara. "Il commento al Cantico del domenicano Capocchi nel vissuto spirituale di santa Maria Maddalena de’ Pazzi." Teresianum 70, no. 1 (January 2019): 79–106. http://dx.doi.org/10.1484/j.ter.5.117920.

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Marchiori, Laura. "Medieval wall painting in the church of Santa Maria in Pallara, Rome: the use of objective dating criteria." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 225–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000088.

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Abstract:
Le pitture medievali nella chiesa di Santa Maria in Pallara hanno ricevuto poca attenzione da parte degli studiosi, forse per via dell'incertezza della loro datazione; infatti non si possiede nessuna indipendente documentazione letteraria per la loro realizzazione. Tradizionalmente datati al X secolo, le pitture mostrano un'iconografia più comune nei contesti del XII e XIII secolo, una rappresentazione di Apostoli seduti sulle spalle dei Profeti, che senza dubbio contribuiscono alla loro dimenticanza, visto che i monumenti più tardi sono ben documentati. Comunque, l'iconografia deriva dalle tradizioni romane della decorazione ecclesiastica, tradizioni che possono essere utilizzate in un'analisi delle pitture al fine di arrivare ad una datazione indipendente basata solo sulla loro forma e contenuto. Seguendo una metodologia sviluppata da John Osbornc per la datazione di pitture medievali prive di documentazione a Roma, questo articolo analizza i criteri obicttivi di datazione delle pitture di Santa Maria in Pallara; tali criteri sono la messa in opera, la funzione, il soggetto, le iscrizioni e la tecnica pittorica. Simili analisi suggeriscono che per le pitture è possibile una data al X secolo, che sono ben classificate nella storia della tecnica pittorica di Roma tra monumenti sicuramente datati al IX secolo e quelli datati all'XI e XII secolo.
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Pellecchia, Linda. "Review: La chiesa di Santa Maria delle Carceri in Prato by Piero Morselli, Gino Corti." Journal of the Society of Architectural Historians 44, no. 2 (May 1, 1985): 184–86. http://dx.doi.org/10.2307/990029.

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Sabău, Nicolae. "La beatissima Vergine del Carmine – icoana miraculoasă a bisericii catolice de pelerinaj de la Maria-Radna." Studia Universitatis Babeș-Bolyai Historia Artium 67, no. 1 (December 30, 2022): 5–46. http://dx.doi.org/10.24193/subbhistart.2022.01.

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Abstract:
"La Beatissima Vergine del Carmine ‒ l’icona miracolosa della Chiesa cattolica di pelegrinaggio di Maria-Radna. Il presente articolo rappresenta un intervento scientifico di un’incontro tra la ricerca storico-documentaria, iconologica e iconografica del tema. Lo studio delle “Sacre icone miracolose” della Transilvania, delle regioni di Maramureș, Bihor e Banat hanno fatto, e fanno parte del programma di ricerca dell’autore da più di cinque decenni, aggiungendosi alla richissima bibliografia riguardante le icone miracolose che si trovano nelle chiese della Moldavia e Muntenia, menzionati dal ricercatore di Cluj. Nel preambolo il lettore conoscerà la storia docu¬mentaria ma anche quella legendaria della fondazione del monastero francescano Maria-Radna iniziando dall’anno 1327, nell’epoca del re Carlo Roberto d’Angiò, la vita, i compimenti e le metamorfosi di questo monastero, le costruzioni successive, l’edificazione della capella nell’anno 1520, le distruzioni del periodo ottomano (1551), le ricostruzioni della Chiesa dovuti a fedeli generosi e la sua dotazione con l’icona della Vergine col Bambino, più precisamente, in conformità all’epigrafo dalla parte inferiore, LA BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE, meraviglioso dono dell’ anziano bosniaco Georg Viriĉonosa (Virchonossa) dell’anno 1668. Il momento che segna e nota il miracolo è l’anno 1695, quando la piccola chiesa fu saccheggiata e messa a fuoco, l’unico pezzo salvato dalle rovine e dalla cenere essendo l’icona della Madre di Dio. Questo momento legendario fu seguito da un’altra vicenda miracolosa cioè quella della punizione del visir profanatore della Chiesa quando il suo cavallo fu bloccato mentre un suo zoccolo fu intrappolato in un frammento di pietra (La traccia dello zoccolo). Il terzo atto dello scenario legendario racconta di un nuovo incendio della capella francescana dai turchi e il giudizio divino, quello d’indirizzare le fiammi distruttivi verso l’esercito ottomano oltre il fiume Mureș a Lipova. La notizia di questi fatti miracolosi si è diffusa con rapidità, da allora in poi i fedeli venendo in pelegrrinaggio, non solo dalle vicinanze, ma proprio da lontano per inchino e preghiera di fronte alla icona della Madre di Dio, l’icona miracolosa, responsabile per le guarigioni miracolose di pelegrini malatti, guarigioni che furono inscritti nel registro della chiesa iniziando col 1707. Di seguito la cronaca della chiesa nota lavori di ricostruzione tra (1722-1727), l’inizio della costruzione della nuova chiesa (24 giugno 1734), l’innalzamento dell’ala nordica e di sud-ovest del monastero (1743-1747), la collocazione della prima pietra di una basilica monumentale, il 7 giugno dell’anno 1756 nel giorno di Pentecoste, in presenza del gran Preposto del Capitulo cattedral di Cenad, che aveva la residenza a Timișoara, Clemente Rossi, del Consigliere originario di Banat Iacob Salbek e del superiore del monastero Ieronim Bocsin. Le costruzioni condotte da Karol Vogel saranno concluse nel 1767, anno in cui fu santificata la Chiesa dal Vescovo di Cenad, Anton Engel, in quale occasione fu collocata sull’altare principale l’icona La Beatissima Vergine del Carmine, placcata con ornamenti di argento, oro, perle e pietre preziose grazie al maestro viennese Joseph Moser. La meta del XIX secolo segna la fine del montaggio del mobilio liturgico formato da otto altari dedicati a santi protettori [ Il sacro cuore di Gesù e Il sacro cuore di Maria (1824); San Francesco d’Assisi (1805) e Sant’Ana (1822); Il fidanzamento della Vergine (1781), lavoro del pittore dell’Accademia regale ed Imperiale, Franz Wagenschőn; Sant’ Antonio da Padova (1762), creazione del maestro Ferdinand Schiestl autore anche della fresca del santuario; il Battesimo del Redentore (fine del XVIII secolo) e San Giovanni Nepomuk (1723)]. L’icona miracolosa della chiesa di Radna fu lavorata nell’officina Remondini di Bassano del Grappa, dopo la meta del XVII secolo, facendo parte di un ampia produzione d’incisioni religiose popolari richiesti dal mercato artistico del tempo. Il lavoro su carta delle dimensioni di 477 x 705 mm rappresenta nel campo centrale La Vergine Maria con il Gesù bambino in braccia (Hodighitria), in un’originale riunione iconografica dei modelli Elousa e Glykophilousa. La silografia nota il evidente collegamento del messaggio iconografico e iconologico con la storia del culto dell’abito liturgico (lo scapolare) dei testi liturgici medievali e premoderni come anche con l’immagine con la scena del registro inferiore, una rappresentazione visuale di quello “privilegio Sabatino”, più precisamente la promessa per quelli che indosseranno quello “scapolare” di essere liberati dal Purgatorio nel primo sabato dopo la loro morte (uno dopo l’altro gli angeli salvatori tirano fuori dal luogo avvolto dalle fiamme, le anime e i corpi che indossano lo scapolare). Tra i lavori di riferimento sul tema, per capire, intendere e per la storia dell’immagine, per l’iconografia tradizionale della Madonna “del Carmelo” ( oppure nella lingua spagnola “del Carmine”), per l’origine / la storia della festa, per le commemorazioni solenni, per la festa dell’abito dello “scapolare”, per la festa fuori dell’Ordine carmelitano e la festa nella Chiesa Universale, l’autore presenta in traduzione dalla lingua italiana, un testo inedito nella letteratura rumena specializzata, il libro di P. Albino del Bambino Gesù (OCD), Lo Scapolare della Madonna del Carmine, Ed. Ancora, Milano 1957. Una dettagliata analisi relativa alla composizione, iconografica fu fissata sui 14 ex-voto quali incorniciano l’icona La Beatissima Vergine del Carmine. Grazie alla moderna tecnica fotografica, attraverso l’amplificazione, attraverso l’aumento della loro dimensione, fu “letta” la storia e il racconto di questi miracoli. Sopra la Madre di Dio: 1. Molti dormendo colti sotto alla /ruina della casa nescono viui (Mentre dormivano sono colti sotto la rovina della casa,ma essi rimangono vivi). 2. Sommergendosi la naue, fa voto/ vn pesce ottura e si saluano (Mentre la nave sommerge, fa voto/, un pesce riempie la rottura e la nave si salva). 3. Vn putto stato 3. giorni nel fiume, / fa voto Pad(re) e Mad(re), e la pesca viuo. (Un bambino è rimasto per tre giorni nel fiume, facendo voto il padre e la madre lo pescano vivo). 4. Vno ferito grauemente, getato in/mare fa voto e si libera (Un ferito grave viene gettato nel mare, fa voto e si libera). 5. Vn figliuolo gettato in pozzo, eco/-perto di sassi dopo 8. die caua vivo (Un figlio gettato nel pozzo e coperto di pietre è trovato vivo dopo otto giorni). 6. L’an(no). 1050 (=1500) portandosi quest imag(ine)/. À Roma v(n) strop Risanato la segue (Nell’anno1050 (=1500) portando quest’immagine a Roma uno storpio guarisce). Nella parte destra della Madre di Dio (alla sinistra di chi guarda): 7. Da altiss(ima). Finestra vn fu-/giendo dall incendio d’une casa fa voto alla (Madonna), e si sal(vano). (Dall’altezza della finestra di una casa un fuggente da incendio fa voto alla Madonna e si salva). 8. Cadendo vno da vn altissi-/ ma pianta inuoca la Ma-/donna del Carmine, e non/ riceue male alcuno. (Cadendo uno da un alto albero, invoca la Madonna del Carmine e viene salvato dal male). 9. Vn ferito con 30 ferite a que-/B(eata). V(ergine) del Carmine/ricore e si risana (Un ferito con 30 ferite chiede aiuto alla Santa Vergine del Carmine e si riprende). 10. Essendo sententiato vno al-/la forcha viene dalla Beata/Vergine liberato. (Uno essendo condannato ad essere innalzato sul patibolo viene liberato dalla Santa Vergine). Nella parte sinistra della Madre di Dio (alla destra di chi guarda). 11. Carlo Cassa di Verona/ da Barbare gente in prigiona-/te fa voto e si libera. (Carlo Cassa di Verona fatto prigioniero dai Barbari s’inchina e viene rilasciato). 12. Vn cieco fa voto alla Glo-/riosa Maria del Carmine, e impetra il ve-/dere). (Un cieco s’inchina alla gloriosa Vergine Maria del Carmine e riprende la vista). 13. Vn padre Troua viuo il figlio./ chegli era stato da un nemi(-)co vciso e sepolto. (Un padre trova il suo figlio vivo quale fu ucciso e sepolto da un nemico). 14. Giostrando a vn principe,/ viene passata la coscia fa voto e si sana. (Nella giostra un principe viene traffito alla coscia, fa voto e si riprende.) La nostra ricerca dimostra il fatto che la xilografia della chiesa di Radna è una delle realizzazioni più elaborate della La Stamperia Remondini che produce tra gli anni 1657-1861. L’ affermazione si appoggia sul paragone con altre stampe che hanno rappresentazioni a questo tema, tra i quali una incisione”a bulino” ( 233x167 mm) dove la Madonna del Carmine è inquadrata da dieci scene che illustrano i miracoli di Santa Maria e una seconda variante dovuta alla stamperia Remondini, dell’anno 1830, una xilografia colorata con l’epigrafe” B. V. DEL CARMINE CO’MIRACOLI”, dove in quelli dieci scene che inquadrano il lavoro furono ripresi una parte delle sequenze miracolose dell’icona della Chiesa di Radna. Parole chiave: il monastero Maria-Radna, l’icona miracolosa, La Madonna del Carmine, ex-voto, L’Ordine Francescano, L’Ordine Carmelitano, l’abito liturgico (lo scapolare), La stamperia Remondini, xilogravure religiose popolari. "
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Micciarelli, Federico. "Ut harum congregationum vera fraternitas numquam possit violari. Il documento di accompagno della reliquia di Santa Teresa d’Avila per la chiesa romana di Santa Maria della Scala." Revue d'Histoire Ecclésiastique 113, no. 1-2 (January 2018): 346–53. http://dx.doi.org/10.1484/j.rhe.5.115561.

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Vitorino, S., R. Corazzi, and G. Doz. "Analysis of the dynamic behavior in a masonry dome in the city of Florence: Chiesa di Santa Maria del Fiore’s Dome." Journal of Physics: Conference Series 2647, no. 22 (June 1, 2024): 222003. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/2647/22/222003.

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Abstract:
Abstract Masonry construction has been practiced for thousands of years, being an important part of the world’s cultural heritage, containing sociological, economic, cultural and political elements of the place where it is inserted, physically offering us the opportunity to research and learn about the past. The analysis and prediction of historical structures behaviour over the years constitute a fundamental field of research to perpetuate the construction methods and the cultural heritage of civilizations. Such analyses involve not only the static aspect of the constructions but must also include the seismic action, not only due to the possible damages generated to the structure, but also, to the uncertainties associated with the occurrence of this phenomenon in the patrimonial and social security. In this context, the urban area of the Italian municipality and capital of Tuscany, Florence, which became a symbol of the Renaissance during the early Medici period and has the greatest concentration of universally renowned works of art associated with events of universal importance, is located in a seismic zone, with episodes of earthquakes in May 2022, with a magnitude of up to 3.7Mw. Thus, the present work aims to numerically analyse the dynamic behaviour and safety of the main masonry dome in the historic center of Florence: Dome of Santa Maria del Fiore’s Cathedral. For this, it was used the structural analysis software by the finite element method ABAQUS, and the numerical models were validated using the results of experimental analyses, present in the literature. The final model, which adequately reproduces the experimental results, can be used as part of a permanent monitoring system for the structural health of the dome and the prevention of possible damage.
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Maritati, Martina, Marco Manfrini, Maria Rosa Iaquinta, Alessandro Trentini, Silva Seraceni, Matteo Guarino, Anna Costanzini, et al. "Acute Prosthetic Joint Infections with Poor Outcome Caused by Staphylococcus Aureus Strains Producing the Panton–Valentine Leukocidin." Biomedicines 11, no. 6 (June 20, 2023): 1767. http://dx.doi.org/10.3390/biomedicines11061767.

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Abstract:
The aim of this study was to investigate whether the presence of Staphylococcus aureus (SA) producing the Panton–Valentine leukocidin (PVL) affects the outcome of Prosthetic Joint Infection (PJI). Patients with acute and chronic PJI sustained by SA were prospectively enrolled at the orthopedic unit of “Casa di Cura Santa Maria Maddalena”, from January 2019 to October 2021. PJI diagnosis was reached according to the diagnostic criteria of the International Consensus Meeting on PJI of Philadelphia. Synovial fluid obtained via joint aspirations was collected in order to isolate SA. The detection of PVL was performed via real-time quantitative PCR (RT-qPCR). The outcome assessment was performed using the criteria of the Delphi-based International Multidisciplinary Consensus. Twelve cases of PJI caused by SA were included. Nine (75%) cases were acute PJI treated using debridement, antibiotic and implant retention (DAIR); the remaining three (25%) were chronic PJI treated using two-stage (n = 2) and one-stage revision (n = 1), respectively. The SA strains that tested positive for PVL genes were 5/12 (41.6%,). Treatment failure was documented in three cases of acute PJI treated using DAIR, all supported by SA–PVL strains (p < 0.045). The remaining two cases were chronic PJI treated with a revision arthroplasty (one and two stage, respectively), with a 100% eradication rate in a medium follow-up of 24 months. Although a small case series, our study showed a 100% failure rate in acute PJI, probably caused by SA PVL-producing strains treated conservatively (p < 0.04). In this setting, toxin research should guide radical surgical treatment and targeted antibiotic therapy.
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Battini, C., and R. Vecchiattini. "SURVEY AND RESTORATION: NEW WAYS OF INTERACTION." ISPRS - International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences XLII-5/W1 (May 17, 2017): 655–62. http://dx.doi.org/10.5194/isprs-archives-xlii-5-w1-655-2017.

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Abstract:
The present paper analyses two cases exemplifying a possible use of survey and its elaborations in the field of conservation: the bell tower of the Basilica Santa Maria delle Vigne and the Chiesa di San Matteo, both situated in Genoa. In the first case, the threedimensional survey was used as a basis to build a model for the structural analysis. The need for an accurate database created with the three-dimensional survey allowed the research team to determine and highlight the critical points of the structure as the thickness of vaults and floors, the location of loads and the inclination of the walls. The data collected was used to create an accurate 3D model to be tested with simulations, in order to verify the stability of the bell tower when applying stress and limitations. In the second case, the three-dimensional survey was used as the basis for the collection, management and representation of the data derived from the survey on rising damp. The purpose was to test a dynamic data processing system that could be used as a tool to collect data on site as well as to access data remotely. By using software for three-dimensional representation and a node programming language, it was possible to define a system that offered dynamic viewing and was easy to use, through the use of chromatic scales and level curves, which can be generated starting from tables containing numerical data. Surveying, diagnostics, modelling and representation allow one to experiment with new ways of interaction within the common goal of conservation.
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Maritati, Martina, Alessandro Trentini, Davide Chemello, Elisa Mazzoni, Carlo Cervellati, Gustavo Alberto Zanoli, Carlo Contini, and Giuseppe De Rito. "Predictive Factors of Surgical Site Infection in Prosthetic Joint Surgery: A Prospective Study on 760 Arthroplasties." Mediators of Inflammation 2022 (September 27, 2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.1155/2022/2150804.

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Abstract:
Purpose. The success of total joint arthroplasty (TJA) has led to consistent growth in the use of arthroplasty in progressively younger patients. However, more than 10 percent of patients require revision surgery due to implant failure caused by aseptic or septic inflammation. Among the latter, surgical site infection (SSI) represents one of the worst complications of TJA, potentially resulting in the removal of the prosthesis. The aim of our study was to identify potential risk factors for SSIs in a population of patients undergoing TJA. Methods. TJA were prospectively recruited at Casa di Cura Santa Maria Maddalena from February 2019 to April 2020. Age, sex, major comorbidities, American Society of Anesthesiologists (ASA) class, length of surgery, type of surgical suture, total hospital length of stay, and clinical laboratory data were collected. The study population was then divided into two groups: Group A, normal postoperative course, and Group B, patients who developed SSI at follow-up (17-25 days). Results. 25/760 (3.3%) patients developed SSIs at follow-up. Clinical and demographic parameters were not different between the two groups. Total leucocyte and neutrophil values at discharge resulted to be significatively higher in Group B compared to Group A ( p = 0.025 and p = 0.016 , respectively). Values of 7860/μL for total leucocyte and 5185/μL for neutrophil count at discharge significantly predicted the future development of SSI (AUC 0.623 and AUC 0.641, respectively; p < 0.05 ) independently from confounding factors (total leukocytes: O . R . = 3 , 69 [95% C.I. 1,63-8,32]; neutrophils: O . R . = 3 , 98 [95% C.I. 1,76-8,97]). Deep SSIs has been diagnosed significantly before superficial SSIs ( p = 0,008 ), with a median advance of 9 days. Conclusion. Total leukocytes and neutrophils at discharge seem useful to identify a population at risk for the development of septic inflammation at the surgical site following TJA. Further studies with larger populations are needed to develop a predictive SSIs risk score that should include those variables.
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Guyotjeannin, Olivier. "Le carte della chiesa di Santa Maria del Monte di Velate , t. 1, 922–1170 , éd. Patrizia MERATI, introd. Claudia STORTI STORCHI, Maria Franca BARONI, Varèse, Insubria U.P., 2005 ; 1 vol. in-8 o , LXXXIV–345 p. ( Fonti , 1). ISBN : 88-89168-05-6. Prix : € 40,00." Le Moyen Age Tome CXVII, no. 2 (January 30, 2012): XXIV. http://dx.doi.org/10.3917/rma.172.0369x.

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Ousterhout, Robert. "Hagia Sophia W. Eugene Kleinbauer Anthony White Henry Matthews Santa Sofia di Costantinopoli. L'arredo marmoreo della Grande Chiesa giustinianea Alessandra Guiglia Guidobaldi Claudia Barsanti Un tempio per Giustiniano. Santa Sofia di Costantinopoli e la Descrizione di Paolo Silenziario Maria Luigia Fobelli Hagia Sophia, 1850-1950: Holy Wisdom Modern Monument Robert S. Nelson." Journal of the Society of Architectural Historians 65, no. 3 (September 2006): 435–37. http://dx.doi.org/10.2307/25068300.

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Magrì, Rosanna. "Título del envío: Gli interventi di restauro e di abbellimento della chiesa di Santa Maria dei Greci dal periodo Normanno al Borbonico." UCOARTE. Revista de Teoría e Historia del Arte, December 4, 2019, 09–25. http://dx.doi.org/10.21071/ucoarte.v8i.12517.

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Abstract:
La storia dei restauri e delle opere di “abbellimento” eseguiti nella chiesa di Santa Maria dei Greci in Agrigento attraversa un intervallo temporale che va dal periodo normanno ai nostri giorni, in un continuo lavoro di ricerca voluto da studiosi, che hanno creduto fortemente nella valorizzazione del monumento. La chiesa – sorta sui resti del tempio dorico risalente alla seconda metà del V secolo a. C.– è edificata con molta probabilità durante il periodo bizantino tra il 395 - Editto di Teodosio - e il 596, quindi prima della conquista musulmana. La struttura architettonica bizantina della chiesa ha subito, nel corso dei secoli, importanti trasformazioni che hanno determinato quella che oggi è la sua conformazione attuale. L’esame del periodo, che abbraccia quasi sette secoli – dal 1100 al 1750 - durante il quale sono state apportate all’edificio importanti trasformazioni architettoniche e completamenti stilistici, costituisce l’oggetto della presente argomentazione.
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BSGI, Redazione. "Recensioni." Bollettino della Società Geografica Italiana, September 29, 2022, 147–58. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1756.

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Abstract:
Gaga Shurgaia, Vaxt'ang I Gorgasali Re di Kartli. Alle origini dell'autocefalia della Chiesa ortodossa di Georgia, Roma, Pontificio Istituto Orientale (Orientalia Christiana Analecta 303), 2018, 706 pp., ill. (Patrizia Licini de Romagnoli) Michela Lazzeroni, Geografie dell’università. Esplorazioni teoriche e pratiche generative, Bologna, Misesis, 2020, 178 pp. (Alessandro Ricci) Maria Luisa Sturani, Dividere, Governare e Rappresentare il Territorio in uno Stato di Antico Regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte Sabaudo (XVI-XVIII sec.), Alessandria, Edizioni Dell’Orso (“Geographica”, 6), 2021, 222 pp., ill. (Floriana Galluccio) Claudio Greppi, Tracce di Humboldt. Osservare, descrivere, misurare, Trieste, Asterios, 2021, 256 pp. 8 (Annalisa D’Ascenzo) Maria Sorbello (a cura di), Identità, cultura e sviluppo sostenibile. Popolazioni, territori e paesaggi in Terra Santa, Roma, Aracne, 2021, 219 pp. (Laura Cassi) Dino Gavinelli, Matteo Bolocan Goldstein, Regioni e regionalizzazione. Lo spazio- mondo in divenire, Pearson, Milano, 2022, 284 pp., ill. (Marco Maggioli)
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Sanzo, Simona. "La vita dopo la morte... Un primo approccio archeologico alla cripta della chiesa di Santa Maria dei Greci (Agrigento, Sicilia)." Onoba. Revista de Arqueología y Antigüedad, no. 9 (June 16, 2021). http://dx.doi.org/10.33776/onoba.v0i9.4683.

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