Academic literature on the topic 'Chiesa di Santa Maria Maddalena'

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Journal articles on the topic "Chiesa di Santa Maria Maddalena"

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Bowes, Kim, and Richard Hodges. "Santa Maria in Civita revisited." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 359–61. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000221x.

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Abstract:
UNA RILETTURA DI SANTA MARIA IN CIVITAQuesta nota riesamina l'archeologia del sito di nono secolo situato in cima alla collina di Santa Maria in Civita e giunge alia conclusione, sulla base di quanto ora visibile — risultato di un'intensa attivita agricola —, che il sito era occupato da tre unita separate, una chiesa e due comprensori residenziali.
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Dunlop, Anne. "Pinturicchio and the pilgrims: devotion and the past at Santa Maria del Popolo." Papers of the British School at Rome 71 (November 2003): 259–85. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002464.

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Abstract:
PINTURICCHIO E I PELLEGRINI: LA DEVOZIONE E IL PASSATO A SANTA MARIA DEL POPOLOQuesto studio esamina le cappelle dei Cardinali Domenico e Girolamo Basso della Rovere in Santa Maria del Popolo a Roma, chiesa ricostruita sotto il pontificato di Papa Sixtus IV della Rovere negli anni Settanta del XV secolo. Le cappelle datano rispettivamente all'inizio e alla metà degli anni Ottanta del XV secolo, e sono attribuite all'artista umbro Pinturicchio, uno dei favoriti della curia della Rovere. Gli studi precedenti delle cappelle si sono prevalentemente occupati dell'abilità dell'artista nel realizzare architetture fittizie e dell'uso esteso di grottesche, ma non si sono mai soffermati a lungo sulle scene devozionali all'interno di esse. Questo articolo riconsidera l'opera dei della Rovere nella ricostruzione della chiesa, inclusa la sua importanza come luogo di pellegrinaggio, per sostenere che la distinzione moderna tra immagini votive e architetture fittizie mal rappresenta l'idea del Quattrocento di dipinti ‘classici’ innovativi, mentre potrebbero entrambe derivare da bisogni ben precisi della Chiesa.
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Nazzaro, Antonio V. "Iacopo Sannazaro, la chiesa di Santa Maria del Parto e il Diavolo di Mergellina." Studi Classici e Orientali 2, no. 65 (2019): 517–32. http://dx.doi.org/10.12871/978883339221934.

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Spatafora, Francesca. "Nuovi dati preliminari sulla topografia di Palermo in età medievale." Mélanges de l École française de Rome Moyen Âge 116, no. 1 (2004): 47–78. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2004.8842.

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Abstract:
Le numerose e preziose occasioni di indagine offerte in anni recenti ha aperto squarci inattesi, oltre che sull’antica storia dell’insediamento punico-romano, anche intorno alle più recenti vicende della città medievale. Nell’area della Galka, coincidente con la paleapolis dell’insediamento antico, le ricerche archeologiche svolte nella zona di Piazza della Vittoria hanno restituito strutture e livelli databili ad età medievale ; la stessa situazione si è riscontrata nel corso dello scavo condotto nell’atrio del Palazzo Arcivescovile di Palermo. Modesta, invece, la quantità di ceramica di età islamica rinvenuta nel corso dell’indagine svolta in un’ampia area prospiciente la Via d’Alessi, sempre all’interno del Qas ¸ r. Lo scavo, che ha intercettato soprattutto alcune significative testimonianze relative alla vita dell’antico centro urbano di età ellenistica, ha fornito anche qualche utile indicazione per quanto riguarda il medioevo. Decisamente strategica è risultata poi la dislocazione degli scavi realizzati all’interno della Kalsa, soprattutto in relazione al problema della localizzazione della cittadella, al-Ha ¯ lis ¸ a, tema finora trattato più sulla base delle fonti documentarie e storiche che di una oggettiva evidenza archeologica. Significativi in tal senso – soprattutto per quanto riguarda il percorso della cinta muraria e l’estensione di una vasta necropoli di età islamica – le indagini svolte nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, nell’ambito del complesso monumentale dell’Oratorio dei Bianchi, quelle condotte nel sagrato della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta La Gancia, nonché i saggi realizzati nel cortile di Palazzo Abatellis.
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Vasciaveo, Chiara. "Il commento al Cantico del domenicano Capocchi nel vissuto spirituale di santa Maria Maddalena de’ Pazzi." Teresianum 70, no. 1 (January 2019): 79–106. http://dx.doi.org/10.1484/j.ter.5.117920.

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Marchiori, Laura. "Medieval wall painting in the church of Santa Maria in Pallara, Rome: the use of objective dating criteria." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 225–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000088.

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Abstract:
Le pitture medievali nella chiesa di Santa Maria in Pallara hanno ricevuto poca attenzione da parte degli studiosi, forse per via dell'incertezza della loro datazione; infatti non si possiede nessuna indipendente documentazione letteraria per la loro realizzazione. Tradizionalmente datati al X secolo, le pitture mostrano un'iconografia più comune nei contesti del XII e XIII secolo, una rappresentazione di Apostoli seduti sulle spalle dei Profeti, che senza dubbio contribuiscono alla loro dimenticanza, visto che i monumenti più tardi sono ben documentati. Comunque, l'iconografia deriva dalle tradizioni romane della decorazione ecclesiastica, tradizioni che possono essere utilizzate in un'analisi delle pitture al fine di arrivare ad una datazione indipendente basata solo sulla loro forma e contenuto. Seguendo una metodologia sviluppata da John Osbornc per la datazione di pitture medievali prive di documentazione a Roma, questo articolo analizza i criteri obicttivi di datazione delle pitture di Santa Maria in Pallara; tali criteri sono la messa in opera, la funzione, il soggetto, le iscrizioni e la tecnica pittorica. Simili analisi suggeriscono che per le pitture è possibile una data al X secolo, che sono ben classificate nella storia della tecnica pittorica di Roma tra monumenti sicuramente datati al IX secolo e quelli datati all'XI e XII secolo.
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Pellecchia, Linda. "Review: La chiesa di Santa Maria delle Carceri in Prato by Piero Morselli, Gino Corti." Journal of the Society of Architectural Historians 44, no. 2 (May 1, 1985): 184–86. http://dx.doi.org/10.2307/990029.

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Sabău, Nicolae. "La beatissima Vergine del Carmine – icoana miraculoasă a bisericii catolice de pelerinaj de la Maria-Radna." Studia Universitatis Babeș-Bolyai Historia Artium 67, no. 1 (December 30, 2022): 5–46. http://dx.doi.org/10.24193/subbhistart.2022.01.

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Abstract:
"La Beatissima Vergine del Carmine ‒ l’icona miracolosa della Chiesa cattolica di pelegrinaggio di Maria-Radna. Il presente articolo rappresenta un intervento scientifico di un’incontro tra la ricerca storico-documentaria, iconologica e iconografica del tema. Lo studio delle “Sacre icone miracolose” della Transilvania, delle regioni di Maramureș, Bihor e Banat hanno fatto, e fanno parte del programma di ricerca dell’autore da più di cinque decenni, aggiungendosi alla richissima bibliografia riguardante le icone miracolose che si trovano nelle chiese della Moldavia e Muntenia, menzionati dal ricercatore di Cluj. Nel preambolo il lettore conoscerà la storia docu¬mentaria ma anche quella legendaria della fondazione del monastero francescano Maria-Radna iniziando dall’anno 1327, nell’epoca del re Carlo Roberto d’Angiò, la vita, i compimenti e le metamorfosi di questo monastero, le costruzioni successive, l’edificazione della capella nell’anno 1520, le distruzioni del periodo ottomano (1551), le ricostruzioni della Chiesa dovuti a fedeli generosi e la sua dotazione con l’icona della Vergine col Bambino, più precisamente, in conformità all’epigrafo dalla parte inferiore, LA BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE, meraviglioso dono dell’ anziano bosniaco Georg Viriĉonosa (Virchonossa) dell’anno 1668. Il momento che segna e nota il miracolo è l’anno 1695, quando la piccola chiesa fu saccheggiata e messa a fuoco, l’unico pezzo salvato dalle rovine e dalla cenere essendo l’icona della Madre di Dio. Questo momento legendario fu seguito da un’altra vicenda miracolosa cioè quella della punizione del visir profanatore della Chiesa quando il suo cavallo fu bloccato mentre un suo zoccolo fu intrappolato in un frammento di pietra (La traccia dello zoccolo). Il terzo atto dello scenario legendario racconta di un nuovo incendio della capella francescana dai turchi e il giudizio divino, quello d’indirizzare le fiammi distruttivi verso l’esercito ottomano oltre il fiume Mureș a Lipova. La notizia di questi fatti miracolosi si è diffusa con rapidità, da allora in poi i fedeli venendo in pelegrrinaggio, non solo dalle vicinanze, ma proprio da lontano per inchino e preghiera di fronte alla icona della Madre di Dio, l’icona miracolosa, responsabile per le guarigioni miracolose di pelegrini malatti, guarigioni che furono inscritti nel registro della chiesa iniziando col 1707. Di seguito la cronaca della chiesa nota lavori di ricostruzione tra (1722-1727), l’inizio della costruzione della nuova chiesa (24 giugno 1734), l’innalzamento dell’ala nordica e di sud-ovest del monastero (1743-1747), la collocazione della prima pietra di una basilica monumentale, il 7 giugno dell’anno 1756 nel giorno di Pentecoste, in presenza del gran Preposto del Capitulo cattedral di Cenad, che aveva la residenza a Timișoara, Clemente Rossi, del Consigliere originario di Banat Iacob Salbek e del superiore del monastero Ieronim Bocsin. Le costruzioni condotte da Karol Vogel saranno concluse nel 1767, anno in cui fu santificata la Chiesa dal Vescovo di Cenad, Anton Engel, in quale occasione fu collocata sull’altare principale l’icona La Beatissima Vergine del Carmine, placcata con ornamenti di argento, oro, perle e pietre preziose grazie al maestro viennese Joseph Moser. La meta del XIX secolo segna la fine del montaggio del mobilio liturgico formato da otto altari dedicati a santi protettori [ Il sacro cuore di Gesù e Il sacro cuore di Maria (1824); San Francesco d’Assisi (1805) e Sant’Ana (1822); Il fidanzamento della Vergine (1781), lavoro del pittore dell’Accademia regale ed Imperiale, Franz Wagenschőn; Sant’ Antonio da Padova (1762), creazione del maestro Ferdinand Schiestl autore anche della fresca del santuario; il Battesimo del Redentore (fine del XVIII secolo) e San Giovanni Nepomuk (1723)]. L’icona miracolosa della chiesa di Radna fu lavorata nell’officina Remondini di Bassano del Grappa, dopo la meta del XVII secolo, facendo parte di un ampia produzione d’incisioni religiose popolari richiesti dal mercato artistico del tempo. Il lavoro su carta delle dimensioni di 477 x 705 mm rappresenta nel campo centrale La Vergine Maria con il Gesù bambino in braccia (Hodighitria), in un’originale riunione iconografica dei modelli Elousa e Glykophilousa. La silografia nota il evidente collegamento del messaggio iconografico e iconologico con la storia del culto dell’abito liturgico (lo scapolare) dei testi liturgici medievali e premoderni come anche con l’immagine con la scena del registro inferiore, una rappresentazione visuale di quello “privilegio Sabatino”, più precisamente la promessa per quelli che indosseranno quello “scapolare” di essere liberati dal Purgatorio nel primo sabato dopo la loro morte (uno dopo l’altro gli angeli salvatori tirano fuori dal luogo avvolto dalle fiamme, le anime e i corpi che indossano lo scapolare). Tra i lavori di riferimento sul tema, per capire, intendere e per la storia dell’immagine, per l’iconografia tradizionale della Madonna “del Carmelo” ( oppure nella lingua spagnola “del Carmine”), per l’origine / la storia della festa, per le commemorazioni solenni, per la festa dell’abito dello “scapolare”, per la festa fuori dell’Ordine carmelitano e la festa nella Chiesa Universale, l’autore presenta in traduzione dalla lingua italiana, un testo inedito nella letteratura rumena specializzata, il libro di P. Albino del Bambino Gesù (OCD), Lo Scapolare della Madonna del Carmine, Ed. Ancora, Milano 1957. Una dettagliata analisi relativa alla composizione, iconografica fu fissata sui 14 ex-voto quali incorniciano l’icona La Beatissima Vergine del Carmine. Grazie alla moderna tecnica fotografica, attraverso l’amplificazione, attraverso l’aumento della loro dimensione, fu “letta” la storia e il racconto di questi miracoli. Sopra la Madre di Dio: 1. Molti dormendo colti sotto alla /ruina della casa nescono viui (Mentre dormivano sono colti sotto la rovina della casa,ma essi rimangono vivi). 2. Sommergendosi la naue, fa voto/ vn pesce ottura e si saluano (Mentre la nave sommerge, fa voto/, un pesce riempie la rottura e la nave si salva). 3. Vn putto stato 3. giorni nel fiume, / fa voto Pad(re) e Mad(re), e la pesca viuo. (Un bambino è rimasto per tre giorni nel fiume, facendo voto il padre e la madre lo pescano vivo). 4. Vno ferito grauemente, getato in/mare fa voto e si libera (Un ferito grave viene gettato nel mare, fa voto e si libera). 5. Vn figliuolo gettato in pozzo, eco/-perto di sassi dopo 8. die caua vivo (Un figlio gettato nel pozzo e coperto di pietre è trovato vivo dopo otto giorni). 6. L’an(no). 1050 (=1500) portandosi quest imag(ine)/. À Roma v(n) strop Risanato la segue (Nell’anno1050 (=1500) portando quest’immagine a Roma uno storpio guarisce). Nella parte destra della Madre di Dio (alla sinistra di chi guarda): 7. Da altiss(ima). Finestra vn fu-/giendo dall incendio d’une casa fa voto alla (Madonna), e si sal(vano). (Dall’altezza della finestra di una casa un fuggente da incendio fa voto alla Madonna e si salva). 8. Cadendo vno da vn altissi-/ ma pianta inuoca la Ma-/donna del Carmine, e non/ riceue male alcuno. (Cadendo uno da un alto albero, invoca la Madonna del Carmine e viene salvato dal male). 9. Vn ferito con 30 ferite a que-/B(eata). V(ergine) del Carmine/ricore e si risana (Un ferito con 30 ferite chiede aiuto alla Santa Vergine del Carmine e si riprende). 10. Essendo sententiato vno al-/la forcha viene dalla Beata/Vergine liberato. (Uno essendo condannato ad essere innalzato sul patibolo viene liberato dalla Santa Vergine). Nella parte sinistra della Madre di Dio (alla destra di chi guarda). 11. Carlo Cassa di Verona/ da Barbare gente in prigiona-/te fa voto e si libera. (Carlo Cassa di Verona fatto prigioniero dai Barbari s’inchina e viene rilasciato). 12. Vn cieco fa voto alla Glo-/riosa Maria del Carmine, e impetra il ve-/dere). (Un cieco s’inchina alla gloriosa Vergine Maria del Carmine e riprende la vista). 13. Vn padre Troua viuo il figlio./ chegli era stato da un nemi(-)co vciso e sepolto. (Un padre trova il suo figlio vivo quale fu ucciso e sepolto da un nemico). 14. Giostrando a vn principe,/ viene passata la coscia fa voto e si sana. (Nella giostra un principe viene traffito alla coscia, fa voto e si riprende.) La nostra ricerca dimostra il fatto che la xilografia della chiesa di Radna è una delle realizzazioni più elaborate della La Stamperia Remondini che produce tra gli anni 1657-1861. L’ affermazione si appoggia sul paragone con altre stampe che hanno rappresentazioni a questo tema, tra i quali una incisione”a bulino” ( 233x167 mm) dove la Madonna del Carmine è inquadrata da dieci scene che illustrano i miracoli di Santa Maria e una seconda variante dovuta alla stamperia Remondini, dell’anno 1830, una xilografia colorata con l’epigrafe” B. V. DEL CARMINE CO’MIRACOLI”, dove in quelli dieci scene che inquadrano il lavoro furono ripresi una parte delle sequenze miracolose dell’icona della Chiesa di Radna. Parole chiave: il monastero Maria-Radna, l’icona miracolosa, La Madonna del Carmine, ex-voto, L’Ordine Francescano, L’Ordine Carmelitano, l’abito liturgico (lo scapolare), La stamperia Remondini, xilogravure religiose popolari. "
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Micciarelli, Federico. "Ut harum congregationum vera fraternitas numquam possit violari. Il documento di accompagno della reliquia di Santa Teresa d’Avila per la chiesa romana di Santa Maria della Scala." Revue d'Histoire Ecclésiastique 113, no. 1-2 (January 2018): 346–53. http://dx.doi.org/10.1484/j.rhe.5.115561.

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Vitorino, S., R. Corazzi, and G. Doz. "Analysis of the dynamic behavior in a masonry dome in the city of Florence: Chiesa di Santa Maria del Fiore’s Dome." Journal of Physics: Conference Series 2647, no. 22 (June 1, 2024): 222003. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/2647/22/222003.

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Abstract:
Abstract Masonry construction has been practiced for thousands of years, being an important part of the world’s cultural heritage, containing sociological, economic, cultural and political elements of the place where it is inserted, physically offering us the opportunity to research and learn about the past. The analysis and prediction of historical structures behaviour over the years constitute a fundamental field of research to perpetuate the construction methods and the cultural heritage of civilizations. Such analyses involve not only the static aspect of the constructions but must also include the seismic action, not only due to the possible damages generated to the structure, but also, to the uncertainties associated with the occurrence of this phenomenon in the patrimonial and social security. In this context, the urban area of the Italian municipality and capital of Tuscany, Florence, which became a symbol of the Renaissance during the early Medici period and has the greatest concentration of universally renowned works of art associated with events of universal importance, is located in a seismic zone, with episodes of earthquakes in May 2022, with a magnitude of up to 3.7Mw. Thus, the present work aims to numerically analyse the dynamic behaviour and safety of the main masonry dome in the historic center of Florence: Dome of Santa Maria del Fiore’s Cathedral. For this, it was used the structural analysis software by the finite element method ABAQUS, and the numerical models were validated using the results of experimental analyses, present in the literature. The final model, which adequately reproduces the experimental results, can be used as part of a permanent monitoring system for the structural health of the dome and the prevention of possible damage.
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Dissertations / Theses on the topic "Chiesa di Santa Maria Maddalena"

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Fontana, Elisabetta <1987&gt. "La chiesa di Santa Maria Assunta di Civezzano (TN): sequenza stratigrafica e materiali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4489.

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Abstract:
La tesi si basa sull'edizione del materiale proveniente dagli scavi eseguiti tra gli anni 1990 e 1992 presso la chiesa di Santa Maria Assunta di Civezzano (TN). Il lavoro si articola sostanzialmente in tre parti: la prima parte – di carattere introduttivo – contiene un excursus storico e geografico del contesto in esame, il panorama storiografico delle prime scoperte a opera di Luigi de Campi e i successivi studi condotti su Civezzano, dal 1885 a oggi. Si trarranno poi delle prime considerazioni su elementi affiorati dall’analisi della successione stratigrafica e delle problematiche che da essa sono sorte. Segue quindi una seconda parte, quella centrale, costituita dall’analisi vera e propria dei manufatti suddivisi per classi di materiali. La terza parte termina infine il lavoro con alcune considerazioni attraverso le quali si è tentato di tracciare un quadro generale per dare un’interpretazione riguardante le fasi, i periodi e le modalità di maggiore o minore frequentazione del sito. Conclude una proposizione grafica, in scala, dei reperti più importanti rinvenuti negli scavi 1990 e 1992, corredata dall’inventario dei reperti.
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Secci, Martina <1990&gt. "Da una chiesa all'altra: storia di Santa Maria Maggiore di Jesolo attraverso l'archeologia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8470.

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Abstract:
Raccolta e rilettura dell’edito e dell’inedito relativo agli studi e agli scavi sul sito archeologico delle Antiche Mura di Jesolo, considerando tutte e tre le fasi costruttive della basilica medievale. La revisione è completata dalla consultazione degli archivi di Tombolani e Dorigo e da un tentativo di ricostruzione contestuale.
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Brini, Beatrice, and Filippo Brini. "Santa Maria Assunta della Cappella. Progetto di restauro e valorizzazione di un complesso abbandonato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9432/.

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Abstract:
Questa Tesi di Laurea si occupa del Progetto di Restauro Architettonico e di Riqualificazione Agricola e Paesaggistica della chiesa sconsacrata di Santa Maria Assunta della Cappella e dei terreni annessi alla proprietà. L'area di progetto consiste in 24 ettari di terreno, sulla cima di un altura in cui, in epoca medievale, venne eretta la chiesa di Santa Maria Assunta della Cappella e successivamente vennero costruiti gli edifici annessi: la sagrestia, la canonica, il cimitero, il fienile, che poi divenne casa colonica, e infine il nuovo fienile. La sconsacrazione della chiesa nel 1986 e l'abbandono della casa colonica da parte del contadino,hanno fatto si che l'intero complesso cadesse rapidamente in rovina. L'obiettivo di questo progetto è quello di recuperare l'intera area realizzando un'azienda agrituristica: ripristinando le coltivazioni, che le testimonianze storiche tanto decantano,convertendo la canonica in ambienti destinati alla ristorazione e all'ospitalità e la chiesa in uno spazio multifunzionale destinato ad ospitare eventi.
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Bartuccio, Angelo <1994&gt. "La chiesa di Santa Maria della Pace a Brescia. Storia, committenza e progetto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14539.

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Abstract:
La chiesa di S. Maria della Pace a Brescia è uno dei maggiori progetti di Giorgio Massari, architetto veneziano nella prima metà del XVIII secolo. La chiesa bresciana, iniziata nel 1720 rappresenta un valido esempio di commistione architettonica e di particolare novità progettuale nel panorama dell’architettura veneta del ‘700. Infatti, Giorgio Massari si pone come sperimentatore nei confronti di questo progetto lombardo, dove unisce gli stilemi tradizionali veneti con quelli del barocco romano. Questo lavoro, inizia con una presentazione del contesto sociale e religioso di Brescia fin dalla metà del XVI secolo, trattando dei Padri della Pace, poi divenuti filippini nel 1619, i quali nella persona di Padre Ludovico Avogadro saranno committenti dell’opera. Continua, con un’analisi dei documenti d’archivio riguardanti la relazione dei Padri con l’ambiente romano già dalla fine del XVII secolo, la committenza, l’incarico a Giorgio Massari e il dettaglio delle fasi di costruzione della nuova chiesa. Inoltre, si sono messe a fuoco le relazioni stilistiche e personali di Giorgio Massari con altri architetti a lui contemporanei sia di area veneta che non, particolarmente romana e piemontese. Infine, si è cercato di dissipare il problema critico sulla riconducibilità dello stile del Massari e di dare alcune brevi cenni circa a l’influenza di stile dell’architetto nel panorama veneziano del secondo ‘700, oltre a offrire un confronto con le costruzioni veneziane dello stesso architetto.
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Venturi, Veronica. "La Ex Chiesa di Santa Maria del Carmine a Medicina: analisi, miglioramento strutturale e rifunzionalizzazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi consiste nella redazione di un progetto di recupero, miglioramento strutturale e rifunzionalizazzione dell'ex Chiesa di Santa Maria del Carmine sita a Medicina (BO). Detto progetto è realizzato in collaborazione con lo studio di ingegneria Ing. Marco Pasquini e finanziato con un contributo riferito al Programma Operativo Regionale Sisma 2015-2016, volto alla realizzazione di progetti di riparazione e miglioramento sismico negli edifici pubblici classificati come beni architettonici. In seguito all'analisi evolutiva, resa possibile da una ricerca storico-costruttiva, viene effettuata una caratterizzazione costruttiva degli elementi tramite rilievi dello stato di fatto. Ai fini della valutazione della sicurezza sismica globale della Chiesa si è effettuata un’analisi qualitativa attraverso il modello di Analisi LV1, di applicazione dei contenuti delle Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni, che consente di ottenere una valutazione qualitativa del periodo di ritorno cui corrisponde il raggiungimento dello Stato Limite di salvaguardia della Vita. In seguito, ai fini di una valutazione della sicurezza sismica locale, viene effettuata una verifica di stabilità mediante metodo grafico delle volte e degli archi presenti e svolta un'analisi quantitativa mediante l'applicazione delle schede C.I.N.E. che analizzano e verificano i meccanismi locali attesi. Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati progettati diversi interventi strutturali, con lo scopo di migliorare la sicurezza sismica dell’edificio, di eliminare o limitare la vulnerabilità sismica, concentrandoci in particolar modo sul tema delle coperture e della scatolarità. Al progetto strutturale viene inoltre affiancato un progetto architettonico di rifunzionalizzazione che vede la realizzazione di un cambio di destinazione in una sala polivalente, per mostre o conferenze.
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Dall'Olio, Irene. "Rilievi e restituzioni da fotomodellazione basata suSfM. Applicazioni sulla Chiesa di Santa Maria della Salute di Medicina (BO)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
La ricerca che ha prodotto la tesi nasce dal desiderio di ridestare l’interesse pubblico nei confronti di edifici monumentali di pregevole importanza architettonica, storica ed artistica ormai nascosti e spesso dimenticati, inseriti nel proprio tessuto urbano. Lo studio si propone, quindi, di descrivere l’esperienza del rilievo attraverso le moderne tecnologie di acquisizione digitale e foto-modellazione realistica, in pieno sviluppo, specificando le procedure che consentono di ottenere una fedele ricostruzione tridimensionale dell’oggetto di studio. Il caso di studio presentato è una chiesa settecentesca sconsacrata, dedicata a Santa Maria della Salute, realizzata su disegno dell’architetto scenografico Ferdinando Bibiena, sita a Medicina, un paese del bolognese. La documentazione avviene tramite l'utilizzo di tecniche di fotogrammetria digitale Structure from Motion, che permettono di fissare non solamente la geometria del manufatto, ma anche di descriverne lo stato di conservazione al momento dell’acquisizione dei dati. L’obiettivo che la tesi si prefigge è quindi la realizzazione di una documentazione digitale valida ed affidabile che ponga le basi per lo studio del passato, presente e futuro di questo manufatto, fornendo uno strumento utile per la valutazione di interventi di restauro. La chiesa in oggetto, inoltre, per le criticità che presenta e che sono illustrate nello studio, si sostanzia come esemplare caso di studio per la valutazione di alcune problematiche ricorrenti nell’applicazione di tecniche e metodiche di fotogrammetria digitale.
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BAGLIONE, CHIARA. "Pietro da Cortona, Alessandro 7. e la chiesa di Santa Maria in via Lata a Roma." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/11578/278439.

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Pompili, Nicolò. "Conservazione e valorizzazione della chiesa di Santa Maria Nuova in Orciano (PU): eccellenza di scuola rinascimentale Toscana nelle Marche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi tratta la conservazione, il recupero e la valorizzazione della chiesa di Santa Maria Nuova di Orciano, una eccellenza di epoca rinascimentale toscana nelle Marche. Il portale attribuito al grande Raffaello, la chiesa opera dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli e la torre malatestiana completata dal Terzi, senza dimenticare i pregevoli stucchi del Brandani all’interno di essa, fanno di questa opera un gioiello di inestimabile valore. Per questo il lavoro mira alla conservazione di tutte le parti della chiesa, sia esterne che interne, e al recupero e consolidamento della copertura, della torre e della vela campanaria al fine di salvaguardare la vita dell’opera e l’incolumità di chi ne usufruisce. L’attento lavoro di rilievo architettonico, la grande ricerca storica e lo studio metrologico e dimensionale del manufatto sono le basi fondamentali per procedere alla corretta progettazione tecnica che ha come scopo, appunto, la conservazione e la valorizzazione di un monumento storico tanto importante.
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Antonini, Martina. "Modellazione informativa e digitalizzazione del cantiere: il Building Information Modeling per la chiesa di Santa Maria della Consolazione a Picenze (AQ)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro ha come obiettivo quello di dimostrare come il Building Information Modeling può essere utilizzato nell’ambito dell’industria delle costruzioni, inteso come metodo non sostituivo di quello “tradizionale” ma come vantaggio strategico adattabile ad ogni specifico lavoro. Il modello BIM permette di pianificare prima, realizzare durante e controllare poi tutte le fasi lavorative del cantiere, rendendo più efficiente, meno dispersivo ed ordinato l’intero lavoro. Per il caso analizzato, il restauro a seguito del sisma del 2009 della Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Picenze (AQ) risalente al 1500, utilizzando il software Autodesk Revit, è stato realizzato un modello 3D dell’edificio, fedele alla realtà, un “digital twin” contenente tutte le informazioni riguardanti le caratteristiche del cantiere, le fasi lavorative, le tipologie di materiali usati, le tempistiche ed i costi sostenuti. Nel presente caso di studio, come primo step sono state inserite le informazioni nel modello 3D, successivamente elaborati dei parametri suddivisi in lavorazioni, cronologia, contabilità e costi, descrizione dei materiali, verbali e SAL. In particolare, l’analisi dei dati del gruppo di “verbali e SAL”, ha consentito di poter collegare i verbali di cantiere in oggetto alle specifiche problematiche riportate in questi, ordinati in tabelle ed abachi in cui sono evidenziate le criticità rilevate. A tal proposito l’elaborato è corredato da immagini catturate durante la modellazione del digital twin nonché da quelle relative all’analisi dei verbali.
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Rossi, Marco <1973&gt. "La chiesa gotica scomparsa di Santa Maria dei Servi a Venezia. Indagine storico artistica dalla sua edificazione trecentesca al xv secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2148.

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Abstract:
Ricerca storica e artistica della chiesa demolita dei Servi di Maria a Venezia e della cappella detta dei Lucchesi nel Trecento e prima metà del quattrocento.Per il lavoro oltre all'indagine storica e artistica generale attraverso fonti(letterarie, d'archivio,libri tesi vari..) moderne e antiche e' stato aggiunto materiale fotografico.Vi e'inoltre contenuto un lavoro di ricerca sulle opere disperse e un'altro che riguarda alcuni graffiti trovati sugli stipiti della porta laterale sud detta del Pellegrino.Si tratta di una monografia analitica che riguarda soprattutto l'epoca medievale.
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Books on the topic "Chiesa di Santa Maria Maddalena"

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Bellocchio, Luigi Paolo, and Laura Di Bella. La chiesa della Maddalena: Storia e intervento conservativo. Bergamo: Grafica & Arte, 2009.

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Mario, Di Salvo, ed. Il campanile di Ossuccio e la chiesa di Santa Maria Maddalena. Como: Nodolibri, 2007.

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Pugliese, Nuccia Barbone, Maria Pia Pettinau Vescina, and Maria Pia Pettinau Vescina. Di seta e d'argento: L'andrienne di Santa Maria Maddalena nella parrocchiale di Uggiano la Chiesa. Bari: Edizioni di Pagina, 2012.

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Riva, Maria Gloria. La messa nell'arte: Gli affreschi della chiesa di Santa Maria Maddalena e Santa Teresa in Monza. Cantalupa (Torino): Effatà editrice, 2017.

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Mezzogori, Nino. Chiesa di Santa Maria di Migliaro. Ferrara: Cartografica artigiana, 2001.

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Zonca, A., and Eugenio Bucherato. La chiesa di Santa Maria in Argon. San Paolo d'Argon [Italy]: Comune di San Paolo d'Argon, 2000.

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Maurizio, Giuffredi, Racine Pierre, Adorni Bruno, and Ceschi Lavagetto Paola, eds. Santa Maria di Campagna: Una chiesa bramantesca. Reggio Emilia: Diabasis, 1995.

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Coppo, Silvia. Santa Maria di Doblazio: La chiesa di Santa Maria di Doblazio tra storia, arte e devozioni. Ivrea: Hever, 2003.

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1956-, Gozzini Alessandro, ed. La chiesa di Santa Maria Maggiore in Chiari. Rudiano (Bs): GAM, 2010.

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Mario, Chianale, ed. L' antica chiesa di Santa Maria a Testona. Torino: Celid, 1996.

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Book chapters on the topic "Chiesa di Santa Maria Maddalena"

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Boccali, Livia, and Cristina Ferrante. "Santa Maria Maggiore, chiesa." In Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) - 1, 30. Collège de France, 2008. http://dx.doi.org/10.4000/books.cdf.3957.

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Ferrante, Cristina. "Santa Maria del Popolo, chiesa." In Fana, templa, delubra. Corpus dei luoghi di culto dell'Italia antica (FTD) - 1, 45–47. Collège de France, 2008. http://dx.doi.org/10.4000/books.cdf.3973.

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"3 Trattato sopra la chiesa di Santa Maria Maggiore." In Rome’s Apostolic Heritage, 81–102. De Gruyter, 2023. http://dx.doi.org/10.1515/9783110765519-003.

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"KONZERT IN DER CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA, POSITANO." In BELLA MUSICA MOZARTEUM 2017–2022, 273–75. Hollitzer Verlag, 2024. http://dx.doi.org/10.2307/jj.13568082.61.

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Dow, Douglas N. "‘L’inventore di dipingere tutte le muraglie della nostra chiesa’." In Bernardino Poccetti and the Art of Religious Painting at the End of the Florentine Renaissance. Nieuwe Prinsengracht 89 1018 VR Amsterdam Nederland: Amsterdam University Press, 2023. http://dx.doi.org/10.5117/9789463729529_ch05.

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Abstract:
Bernardino Barbatelli (called Poccetti, 1553–1612) was buried in Santa Maria del Carmine in 1612. At the time, almost the entire fresco cycle in the nave that represented the apostles was by his hand. This chapter reconstructs the decorative program, destroyed by a fire in 1771, through a reading of archival documents, contemporary records, and a comparison to known examples of similar paintings by Poccetti. The renovations to the Carmine embodied the ideals of the Roman Church as it faced the threat of Protestantism. In addition to a robust defense of religious imagery, the apostles in the Carmine also emphasized the Church’s long history, while an elaborate program of faux colored-marble revetment demonstrated Catholicism’s continued commitment to ecclesiastical splendor.
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Giuseppe Di Gregorio. "La chiesa di Santa Maria la Vetere a Militello, nella tradizione tra reale e virtuale." In Transizioni / Transitions. FrancoAngeli srl, 2023. http://dx.doi.org/10.3280/oa-1016-c345.

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Sanzo, Simona. "La chiesa di Santa Maria dei Greci nel centro storico di Agrigento (Sicilia, Italia) tra Archeologia, Patrimonio, Turismo e Didattica." In Claves para la definición de un paisaje cultural, 341–53. Archaeopress Publishing Ltd, 2023. http://dx.doi.org/10.2307/jj.15135923.33.

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Alessio Cardaci and Sereno Innocenti. "Dal faro per il mare al pozzo per il cielo: la chiesa di Santa Croce a Bergamo nella memoria di Santa Maria della Grotta a Messina." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.104.

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Ceci, Francesca. "La chiesa salvata dai polacchi: Alessandro Sobieski, Padre Igino da Alatri e la Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini a Roma Kościół ocalony przez Polaków: Aleksander Sobieski, Ojciec Igino da Alatri i kościół Kapucynów Santa Maria della Concezione w Rzymie." In Italia e Polonia (1919-2019). Un meraviglioso viaggio insieme lungo cento anni / Włochy i Polska (1919-2019). Sto lat wspólnej fascynującej podróży. Warsaw University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.31338/uw.9788323541400.pp.209-216.

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Conference papers on the topic "Chiesa di Santa Maria Maddalena"

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Serraglio, Riccardo. "I quartieri di cavalleria del Regno di Napoli." In FORTMED2024 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2024. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2024.2024.18074.

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Abstract:
Towards the middle of the eighteenth century, the Kingdom of Naples government decided to build a series of large cavalry barracks in Aversa, Nola, Nocera and Santa Maria di Capua, the major cities in the provinces of Terra di Lavoro and Principato Citeriore. The initiative was part of a general reorganization of the army, commissioned by Charles of Bourbon in the early years of his reign. The king ordered the military engineers to provide for the strengthening of existing fortresses and the construction of new military garrisons, in order to improve the defence and control of the coasts, borders and internal territories of the Kingdom. In February 1740 the chief engineer Giovanni Antonio Medrano drafted a project for a cavalry barrack, which could be identified with a type settlement, because it was not indicated its location. From 1750, the construction of the barracks of Aversa, Nola and Nocera was begun, under the direction of the military engineer Giovanni Battista Bigotti. The cavalry barrack of Santa Maria Maggiore was never built, while in nearby Capua was built an infantry barracks. The downsizing of the initial programme may depend on the simultaneous construction of the Royal Palace of Caserta, which should have included stables and cavalry barracks. These buildings were built in the nineteenth century, many years after the death of Luigi Vanvitelli. The famous architect designed a cavalry barracks in Naples, near the Maddalena bridge, which presented more refined architectural solutions than the simple functionality of similar military buildings.
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