Academic literature on the topic 'Chierici'

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Journal articles on the topic "Chierici"

1

McFarlane, D. M., and J. Moon. "George Charles Chierici Symonds." British Dental Journal 199, no. 12 (December 2005): 800. http://dx.doi.org/10.1038/sj.bdj.4813115.

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2

Barszcz, Waldemar. "Przyczyny i procedury przeniesienia duchownych do stanu świeckiego na podstawie uprawnień Kongregacji ds. Duchowieństwa." Prawo Kanoniczne 54, no. 3-4 (December 10, 2011): 53–76. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.02.

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Abstract:
Il presente studio ha lo scopo di illustrare le tre facoltà speciali concesse dal Sommo Pontefice alla Congregazione per il Clero, al fine di procedere, in via amministrativa, alla riduzione allo stato laicale dei chierici che si trovano in situazione irregolare. Tali facoltà sono gli strumenti di cui possono servirsi tutti gli Ordinari (diocesani e religiosi), nei casi dove appare chiara una violazione della legge da parte del chierico e quando l’interessato non intende chiedere, in via graziosa, la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro. Le facoltà sono state concesse anzitutto le situazioni dove non è possibile, o non è conveniente, procedere per le vie già previste dalla legge. La competente Congregazione ha elaborato gli schemi che illustrano la procedura che ogni Ordinario deve seguire prima di presentare i singoli casi alla Sede Apostolica (cf. allegato). Il contenuto puntualizza innanzitutto le procedure, presentando, con indicazioni pratiche ed esplicative, l’applicazione delle norme particolari, specie a livello locale, prima della presentazione dei casi alla Sede Apostolica.
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3

Adamczyk, Jerzy. "Uwagi na temat "Norm Konferencji Episkopatu Polski dotyczących występowania duchownych i osób zakonnych oraz przekazywania nauki chrześcijańskiej w audycjach radiowych i telewizyjnych"." Prawo Kanoniczne 51, no. 1-2 (June 5, 2008): 139–61. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.1-2.08.

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Abstract:
La Chiesa ha ricevuto da Cristo la missione di insegnare la sua dottrina a tutte le nazioni. Oggi possiamo avvalerci del’impiego dei mezzi di comunicazione sociale, tra quali, la radio e la televisione sono quelli che hanno la maggior influenza sull’uomo. In base a questo, la Chiesa, oggi, utilizza questi mezzi nella sua missione di evangelizzazione. Nell’articolo si mostrano prima le competenze dei vescovi nella questione della partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche di chierici e religiosi per la divulgazione dell’insegnamento cristiano attraverso questi mezzi, conferite loro dal Codice del 1983. Successivamente, si sofferma sui compiti dei vescovi polacchi in riferimento ai permessi concessi ai chierici, religiosi e laici, sulla questione della partecipazione in programmi radio-televisivi.
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4

Nykiel, Krzysztof. "Przyczyny i procedury wydalania duchownych według norm i praktyki Kongregacji Nauki Wiary." Prawo Kanoniczne 54, no. 3-4 (December 10, 2011): 31–52. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.01.

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Abstract:
La conferenza intende illustrare le cause e la procedura per le quali un chierico possa essere colpito con la pena di dimissione dallo stato clericale. Le cause sono la commissione da parte dello stesso di delitti gravi, descritti nel motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela di Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, in cui sono state, a distanza di nove anni, apportate delle modifiche sia per quanto riguarda le norme sostanziali, che procedurali. Tali modifiche vengono descritte nella prima parte della Conferenza. Queste nuove Norme sui “Delitti Riservati”, approvate da Papa Benedetto XVI il 21 maggio 2010, sono state pubblicate il 15 luglio 2010. Il testo in parola, che tratta dei delitti riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede, contiene le Norme Sostanziali (artt. 1-7) e quelle Processuali (artt. 8-31) ed è stato il punto di riferimento per presentare le cause e la procedura che il predetto Dicastero osserva nel giudicare i casi di delicta reservata. A queste Norme si aggiunge anche una lunga prassi del Dicastero nel trattare simili casi. Per la commissione di questi gravi delitti (ad esempio: contro la fede, i Sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, nonché contro la morale, specialmente l’abuso sessuale di minori), i chierici colpevoli, secondo la gravità del crimine da loro commesso, possono essere puniti anche con il massimo della pena, ovvero con la dimissione dallo stato clericale o la deposizione. Nella seconda parte della Conferenza viene esposta la procedura seguita dalla Congregazione nei casi di delicta reservata e le relative possibili soluzioni, esaminando i singoli casi. Il chierico accusato di aver commesso un grave delitto come, ad esempio, l’abusosessuale di minore, può, una volta accertatane la colpevolezza e ricorrendo gli estremidi cui all’art. 21 delle Normae, essere dimesso dallo stato clericale sia tramite la viagiudiziale sia anche percorrendo le vie alternative del processo amministrativo o dellapresentazione diretta delcaso al Romano Pontefice. In quest’ultima ipotesi il casoviene presentato al Santo Padre con il previo voto favorevole della Congregazione,motivando la richiesta dell’inflizione della succitata pena con la dicitura “pro bono Ecclesiae“ oppure, per i casi particolarmente gravi, “in poenam”. In via graziosa è contemplata anche la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro, inclusoil celibato, a seguito di supplice istanza dell’oratore-reo. La Conferenza si conclude con il richiamo ai due canoni 292-293 CIC che determinano la situazione canonica dei chierici che hanno perso lo stato clericale.
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5

Luperini, Romano. "Tradimento dei chierici e lavoratori della conoscenza." Italian Culture 24, no. 1 (January 2007): 169–81. http://dx.doi.org/10.1179/itc.2007.24.1.169.

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6

Banfi, Emanuele. "Testi e chierici del medioevo, by Francesco Bruni." Romance Philology 52, no. 2 (January 1999): 151–55. http://dx.doi.org/10.1484/j.rph.2.304315.

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7

Caprara, Leonardo. "Linee evolutive del ruolo dei laici nel diritto canonico vigente." Scientia Canonica 4, no. 8 (September 10, 2022): 105–43. http://dx.doi.org/10.31240/2595-1165.vol4n8a2021pp105-143.

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Abstract:
Il Concilio Vaticano II costituisce lo spartiacque storico tra due epoche: quella preconciliare dominata dalla visione della Chiesa come societas perfecta inæqualis e dalla conseguente costruzione del rapporto laico/chierico in termini di subordinazione/sovraordinazione e quella post-conciliare nella quale matura l’idea della corresponsabilità e partecipazione di tutti i battezzati - siano essi chierici, laici o religiosi - nell’edificazione del Corpo di Cristo. Gli apporti della dottrina conciliare sono stati trasfusi in termini giuridici nel Codex del 1983 che pone al centro del (nuovo) diritto costituzionale canonico il principio di uguaglianza specificato dal principio di varietà: tutti i fedeli sono eguali nella dignità e nell’azione godendo dei medesimi diritti e doveri ma ognuno di essi è chiamato a partecipare alla missione della Chiesa con uno specifico ruolo determinato dalla rispettiva vocazione e condizione. Dopo aver dato conto del mutamento di indirizzo tra il Codice del 1917 e la nuova codificazione canonica, il presente contributo si sofferma sull’evoluzione della concezione del laicato nel post- Concilio con particolare attenzione ad alcuni documenti pubblicati nel corso degli ultimi tre pontificati sottolineandosene il contributo decisivo sia quanto all’interpretazione, arricchimento e sviluppo dei principi conciliari sia quanto all’applicazione concreta delle norme codiciali.
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8

Massironi, Andrea. "Uno strumento per la salvezza dell’anima: la correzione del clero ‘indisciplinato’ tra ius vetus e ius novum." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 22, 2022): 433–74. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19452.

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Abstract:
Nel Decretum di Graziano trovarono accoglienza alcuni testi (per la maggior parte scritti di Agostino di Ippona e di Gregorio Magno e canoni conciliari del VI e del VII secolo) che trattavano il tema della correzione del clero regolare e secolare da parte del superiore gerarchico, in special modo del vescovo e dell’abate. All’interno di una diocesi, infatti, il vescovo era chiamato in prima persona a intervenire per controllare i chierici sottoposti alla sua autorità. Lo stesso valeva per l’abate nel monastero che reggeva.Quali erano gli strumenti a loro disposizione per condurre verso l’emenda chi avesse dato segni e compiuto gesti classificabili come indisciplina? Sicuramente ammonire, esortare o addirittura minacciare erano le prime strade da percorrere. Tuttavia, per quanto fossero autorevoli tali moniti, rischiavano di rimanere ignorati in mancanza di strumenti che li rendessero efficaci. La liceità e le modalità di esercizio dell’uso della violenza fisica quale strumento di correzione e punizione – comunemente accettato a tutti i livelli della società, dato che peraltro era raccomandato anche dalle Scritture –, non emergevano tuttavia in modo perspicuo dalla lettura dei capitoli grazianei. Infatti, a fronte del riconoscimento operato da alcuni di essi, altri sembravano guardarvi con titubanza e porvi limiti, se non addirittura divieti, poiché non era conveniente che uomini di Chiesa adoperassero tali mezzi o di tali mezzi fossero i destinatari. Un capitolo, in particolare, costituiva un serio ostacolo all’impiego della forza a fini disciplinari. Si trattava di un testo più tardo (almeno nella sua formulazione definitiva), cioè il celebre can. 15 (Si quis suadente) del II Concilio lateranense del 1139, che introducendo l’intangibilità fisica delle persone consacrate – pena la scomunica – ammantava la figura del chierico di un’aura di sacralità che pareva rendere assai difficile per il superiore avvalersi dei tradizionali strumenti 'educativi'. Tuttavia, numerose decretali successive (di Alessandro III, Celestino III, Innocenzo III e Gregorio IX) implementarono la materia, prevedendo una serie di eccezioni al cd. privilegium canonis. Si sollevavano così dal rischio di incorrere nella scomunica coloro che esercitavano verso i loro sottoposti una legittima potestà, che si poteva articolare pertanto anche nell’impiego della coercizione fisica. La scienza giuridica canonistica, da parte sua, svolgeva il fondamentale compito di coordinare tra loro le diverse fonti, soprattutto interpretando i testi del Decretum grazianeo alla luce dello ius novum di emanazione pontificia, cercando di definire con chiarezza i limiti, le modalità e la portata dei poteri di correzione dei soggetti che erano quindi pienamente legittimati a intervenire verso chierici e monaci per contenere la loro immoralità, distoglierli dalla propensione al peccato e contrastarne la disobbedienza e l’indisciplina.
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9

Rothe, Wolfgang F. "Chierici e ministero sacro nel Codice latino e orientale — Prospettive interecclesiali." Archiv für katholisches Kirchenrecht 172, no. 2 (December 13, 2003): 639–42. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-172-02-90000042.

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10

Schmugge, Ludwig. "Von Fritzlar nach Rom." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 224–46. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0011.

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Abstract:
Riassunto Numerosi chierici tedeschi tentarono la loro fortuna nella ricerca di benefici presso la chiesa romana, il maggiore datore di lavoro nel tardo medioevo, ricorrendo all’aiuto del papa a Roma. Le tracce che hanno lasciato nell’Archivio Segreto Vaticano sono raccolte nel „Repertorium Germanicum“ (RG) e nel „Repertorium Poenitentiariae Germanicum“ (RPG), nonché nella banca dati dell’Istituto Storico Germanico, dove possono essere consultati agevolmente. Insieme con le fonti, conservate negli archivi al di là delle Alpi, questi documenti formano talvolta un biogramma, permettendo così degli approfondimenti sulla provenienza di determinate persone, sulla loro carriera in Germania e presso la curia, sulla loro rete di contatti, come pure sul loro patrimonio di cui disponevano. Per Johannes Buren di Fritzlar (ca. 1467–1524) si dispone di una tale densa documentazione.
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Dissertations / Theses on the topic "Chierici"

1

Chierici, Joanna. "The use of explicit instructional techniques to improve student literacy in the science classroom." Montana State University, 2012. http://etd.lib.montana.edu/etd/2012/chierici/ChiericiJ0812.pdf.

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Abstract:
In this investigation a number of literacy strategies were used in a science context to see if improvement occurred in students' development of reading skills and comprehension of scientific text and vocabulary. A number of activities were used within a physics topic over a period of ten weeks. The activities included reading techniques, discussion strategies and vocabulary activities. Results showed that after using these strategies, students' use of scientific vocabulary increased in both their oral and written work, their comprehension and use of the textbook improved and their test results reflected this positive improvement. When given the opportunity and time, students' literacy skills will improve if given the right tools for them to master and use in class.
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2

Ingallinella, Laura. "La storia aurea volgarizzata da Giovanni Chierici (Firenze, Bibl. Ricc.1390) e la tradizione del légendier français en prose." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2018. http://hdl.handle.net/11384/86109.

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3

MAGNONI, FRANCESCA. "IL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE DI BERGAMO NEL XIV SECOLO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/161118.

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Abstract:
The dissertation investigates the Cathedral chapter of Bergamo in fourteenth century and focuses on the relationships among bishops and chapter members, seeking to reconstitute the social composition of this group, but also the chapter itself as an institution. I have studied the statutes of the chapter, the dignities and minor officials, the residentiary system, prebends and their value, daily life in church. A particular attention is also reserved to sources and their authors, the notaries, a group that lies between laical society and canons.
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4

Cannelloni, Federico. "Credito e pegno, famiglie e nazioni: i Lombardi tra Piemonte e Paesi Bassi (ca. 1384 -€“ 1500)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424710.

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Abstract:
Before the creation of the Monti di Pietà at the end of the Middle Ages, consumer credit on pawn was customarily supplied by private bankers. Although most of them were Jewish, in some European areas also Christian people were fulfilling this role. In territories as Savoy, the Rhine Valley and the Low Countries, they were usually known as Lombards. The Lombards active in the Low Countries between ca. 1280 and 1618 came principally from the cities of Asti and Chieri. However a very studied topic, there still was the need to reach a better understanding about the manners they used for integrating in a foreign society; moreover, their relationships with other foreign communities also still deserved a more thorough study. Hence, the aim of this work was to show the impact of the Lombards (especially those from Chieri active in the Low Countries in the second half of the XV century), and of their activities, on the socio-economic context of the hosting societies. Therefore, the dissertation has been divided into three major sections each touching some general research fields (institutional, social, economic and financial). The first chapter revolves around the institutional aspects of the Lombards' presence in the Late-Medieval Low Countries: the focus has then been put on the development of a Nazione. It was possible to show the peculiarities of this institution when compared with those of other similar, but more powerful, organizations established in order to defend the rights of some other Italian merchants communities active in the same area. The core of the second chapter was the analysis of the “networks” created by the Lombards at home and abroad. Regarding the first point, it emerges that the family still had a pivotal role in the running of the banchi abroad. Moreover, it was also possible to mark clear differences between the matrimonial strategies of the Lombards from Asti and those from Chieri. Abroad the Lombards had connections with people from Antwerp as well as with some other Italian merchants bankers (the Borromei family and some Genoeses). The third and fourth chapter deal with the financial activities of the Lombards. First of all, it has been noticed that the assets' management of a Lombard was organized following a rational accounting system. Moreover, the analysis of some shareholder's agreement has shown that the structure of the companies which managed the banchi resembled more those of the Tuscan enterprises rather than the very informal construction of the Genoese commenda. The daily routine of a casana has been considered as well: in this sight it was possible to compare pawnbroking with other credit forms also supplied by the Lombards. Some characteristics of the Lombards pawnbroking has been thoroughly scrutinized: as a consequence, it was possible to broaden the analysis noticing that, in its fundamentals, pawnbroking remains unvaried up till today. Finally, the scrutiny of more than thousand loans on personal security (not on pawns) granted by the Lombards in Kortrijk enables to consider them as a support for the local wool industry The last chapter has proposed a new interpretation regarding the already noticed decrease in the number of the banchi ran by Lombards in the Low Countries at the end of the XV century. While the traditional historiography considered as crucial some financial and economic changes occurred in the Low Countries, in this dissertation the focus has been put rather on the transformations occurred in the same period in Chieri and in subalpine area: development of a local textile industry, the ending of a long urbanization process of the families more active abroad and the progressive bureaucratization of the Savoy's state.
Prima della creazione del Monti di Pietà alla fine dell'epoca medievale, il credito su pegno era generalmente un settore monopolizzato da banchieri privati: la maggior parte di essi erano ebrei. Tuttavia, in alcune aree dell'Europa occidentale (come la Savoia, la valle del Reno e i Paesi Bassi), tale ruolo veniva ricoperto anche da dei cristiani, generalmente conosciuti con il nome di Lombardi. Pur essendo un argomento molto studiato, i Lombardi, soprattuto quelli provenienti da Chieri attivi per tutto il corso del Quattrocento nei Paesi Bassi, dovevano ancora essere portati in rapporto non solo con la società che li circondava ma anche con gli altri mercanti stranieri attivi nella stessa zona (soprattutto toscani e genovesi). Per farlo, e per dimostrare inoltre che le attività dei Lombardi interessavano diversi aspetti della vita economica e sociale delle società che li ospitavano, la tesi è stata divisa in tre grandi parti che sono andate a toccare alcuni campi d'indagine generali: il quadro istituzionale, quello sociale e quello economico-finanziario. Nel primo capitolo della tesi si è messo in evidenza come i Lombardi potessero anch'essi dare vita ad una istituzione (una nazione) che ne difendesse i diritti e gli spazi conquistati. Si sono così mostrate le peculiarità della nazione piemontese rispetto a quelle, ben più potenti, formate da toscani, genovesi e veneziani: nessun riconoscimento da parte dello stato d'origine, carattere effimero, attribuzioni ridotte e scarsa capacità di controllo dell'accesso alle attività finanziarie o di regolazione della vita spirituale dei suoi membri. Nel secondo capitolo si sono analizzati più da vicino i legami sociali che in patria legavano i Lombardi astigiani e chieresi. Inoltre si è approfondita la tematica dei rapporti intrattenuti dai Lombardi con la popolazione di Anversa, con alcuni banchieri toscano-milanesi (i Borromei) ed infine con i genovesi. In tal modo è stato possibile superare definitivamente l'idea de rooveriana di netta divisione tra grandi mercanti e Lombardi. Il terzo e quarto capitolo sono stati dedicati all'analisi delle attività finanziarie dei Lombardi. Si è così messo in evidenza che la gestione del patrimonio privato di un Lombardo poteva essere delegata ad un sistema contabile razionale. Inoltre l'analisi approfondita di alcuni patti sociali ha permesso di avvicinare le società dei piemontesi più alle forme aziendali dei toscani che a quelle più informali della commenda genovese. Si sono poi ricostruiti nel dettaglio i modi di gestione quotidiani di una casana. Si è passati così ad analizzare più da vicino il credito concesso dai Lombardi mettendo a confronto il pegno con altre forme di credito elargite sempre dai piemontesi. Riguardo il primo aspetto si sono messi in evidenza alcune caratteristiche del credito elargito su pegno dai Lombardi presenti a Nivelles ed Anversa. L'analisi si è poi allargata arrivando a mostrare come le caratteristiche principali del pegno siano arrivate, praticamente immutate, fino ad oggi. Infine, l'analisi di più di mille prestiti non su pegno elargiti dai piemontesi nella città fiamminga di Kotrijk, ha permesso di notare come il credito Lombardo potesse servire anche da sostegno all'industria laniera. Infine, si è provato a dare un'interpretazione diversa rispetto a quella della storiografia tradizionale circa la riduzione nel numero delle casane gestite dai piemontesi nei Paesi Bassi alla fine del Quattrocento. Pur non negando che alcuni cambiamenti finanziari ed economici possano aver avuto il loro peso nella diminuzione del numero delle casane (iperinflazione, riduzione generalizzata del costo del denaro), l'accento è stato posto soprattutto sui mutamenti (sviluppo dell'industria tessile locale, definito inurbamento delle famiglie più attive all'estero e crescente burocratizzazione dello stato Sabaudo) che avevano interessato Chieri nello stesso periodo.
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5

FIORI, Antonia. "Il giuramento di purgazione dei chierici nelle collezioni canoniche gregoriane." Doctoral thesis, 2000. http://hdl.handle.net/11573/394740.

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6

Cerini, Umberto. "Musica e costume liturgico in San Lorenzo e in Santa Maria del Fiore durante il Granducato di Cosimo III." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1262463.

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Abstract:
Il lavoro indaga sugli aspetti salienti della musica liturgica e del suo rapporto con la liturgia e la ritualità sacra nei contesti della Basilica di San Lorenzo e della Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze nei decenni a cavallo tra Sei e Settecento, ovvero gli anni del lungo governo del Granduca Cosimo III de’ Medici.
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Books on the topic "Chierici"

1

Maurus, Rabanus. La formazione dei chierici. Roma: Città nuova, 2002.

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2

Sale, Giovanni. Popolari, chierici e camerati. Milano: Jaca book, 2005.

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3

Bruni, Francesco. Testi e chierici del medioevo. Genova: Marietti, 1991.

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4

Pernigotti, Sergio. Antichità egiziane del Museo "Gaetano Chierici" di paletnologia. Reggio Emilia: Comune di Reggio Emilia, 1991.

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5

Pernigotti, Sergio. Antichità egiziane del Museo "Gaetano Chierici" di paletnologia. Reggio Emilia: Comune di Reggio Emilia, 1991.

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6

Gino Chierici: Tra teorie e prassi del restauro. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2011.

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7

Monaci, frati, chierici: Gli ordini religiosi in età moderna. Roma: Carocci, 2008.

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8

Svidercoschi, Gian Franco. Il ritorno dei chierici: Emergenza Chiesa tra clericalismo e concilio. Bologna: EDB, 2012.

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9

Falchi, F. I chierici nel processo di formazione del Codice Pio-Benedettino. Padova: Cedam, 1987.

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10

Pedrazzi, Marco. Antichità pugliesi nel Museo "Gaetano Chierici" di Paletnologia: La donazione Emilio Malagoli. Reggio Emilia: Musei civici, 1998.

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Book chapters on the topic "Chierici"

1

Del Zotto, Carla. "Esti, Scandinavi e Sassoni nei resoconti medievali di mercanti, viaggiatori e chierici." In Testi cosmografici, geografici e odeporici del medioevo germanico, 41–70. Turnhout: Brepols Publishers, 2005. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00218.

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2

Lazzari, Tiziana. "« Cosa sarà delle pecore, quando i pastori diventano lupi ? » Le diverse tappe dell’esclusione e la feroce resistenza dei chierici coniugati." In La construction sociale du sujet exclu (IVe-XIe siècle), 259–73. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2019. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.5.114411.

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3

Caffù, Davide. "L’inventivité juridique dans l’expansion territoriale de Chieri aux xiie et xiiie siècles." In Voisinages, coexistences, appropriations, 233–53. Turnhout: Brepols Publishers, 2007. http://dx.doi.org/10.1484/m.seuh-eb.3.1283.

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4

Salizzoni, Emma, Marco Allocco, Davide Murgese, and Giorgio Quaglio. "From Ecosystem Service Evaluation to Landscape Design: The Project of a Rural Peri-urban Park in Chieri (Italy)." In Values and Functions for Future Cities, 267–83. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-23786-8_15.

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5

"ISTRUZIONE ALLE CURIE ECCLESIASTICHE sulle forme di procedimento economico nelle cause disciplinari e criminali dei Chierici." In Synodus Sciarfensis Syrorum, edited by Ioannes Simeoni and S. Cretoni, 368–77. Piscataway, NJ, USA: Gorgias Press, 2012. http://dx.doi.org/10.31826/9781463227043-049.

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6

Neri, Laura. "L’ideologia del linguaggio." In Il chierico rosso e l’avanguardia. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4440.

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7

Carrara, Giuseppe. "Introduzione." In Il chierico rosso e l’avanguardia, 9–11. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4443.

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8

Carrara, Giuseppe. "1. Poesia e ideologia." In Il chierico rosso e l’avanguardia, 13–49. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4446.

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9

Carrara, Giuseppe. "2. L’attraversamento della «palus»: Triperuno come poema unitario." In Il chierico rosso e l’avanguardia, 51–67. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4449.

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10

Carrara, Giuseppe. "3. Laborintus." In Il chierico rosso e l’avanguardia, 69–141. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4452.

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