Journal articles on the topic 'Chiavi di volta'

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1

Romano, Franco. "Aspetti socioculturali nella prassi glottodidattica." Studia Polensia 9, no. 1 (November 24, 2020): 89–101. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2020.09.01.05.

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Abstract:
L’insegnamento della lingua italiana non può essere separato mai del tutto dagli aspetti culturali della nostra storia e civiltà, in quanto esiste tra i due una profonda e intima interconnessione. Diversi esiti linguistici e altrettanti enunciati o idiomatismi si spiegano proprio con l’ausilio di ragioni storiche, sociali e antropologiche, in una parola “culturali”, proprie del Paese. Una delle possibili chiavi di volta per trasmettere ai discenti stranieri elementi della nostra civiltà è quella di partire dalle loro osservazioni critiche e coinvolgerli in qualità di giudici dei nostri stili di vita, delle nostre abitudini e della nostra mentalità per porli al centro del processo di apprendimento in una veste più attiva, partecipe e interlocutoria.
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Visani, Enrico. "I rapporti fra gender e sex." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 30 (June 2010): 35–43. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030003.

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Abstract:
Nella storia la differenza di gender e di sex si č sempre accompagnata da una marcata asimmetria di potere a favore dell'uomo. Solamente negli ultimi decenni sono cresciuti movimenti emancipativi diffusi delle donne rivolti allo sviluppo di una cultura della paritŕ dei sessi. Anche il campo della terapia famiglia č stato attraversato da questi movimenti e la critica femminista ha preso corpo nello sviluppo di una terapia familiare orientata al gender (gender sensitive). La famiglia rappresenta uno dei luoghi dove maggiormente la differenza di gender e sex pesa e queste differenze rappresentano una delle chiavi di volta per lo sviluppo dell'identitŕ. Uno sguardo complessivo alle differenze di gender e di sex presenti nella societŕ contemporanea lascia pensare che possa svilupparsi una cultura relazionale dell'interdipendenza fra gender e sex.
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Serkowska, Hanna. "L’altra faccia della medaglia: Il ciclo dei vinti di Giampaolo Pansa." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 1 (March 3, 2017): 95–111. http://dx.doi.org/10.1177/0014585816682488.

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Abstract:
Questo saggio muove dall’enfasi sul desiderio di fare giustizia nel ciclo dei vinti (2003–) di Giampaolo Pansa, inserito nel contesto del revisionismo storico di sinistra, contestato dall’autore che con esso giustifica il proprio. Si dimostra che Pansa rivendica la giustizia nei modi che sfiorano la vendetta, con un ritardo che lascia sospettare l’opportunismo politico e che degrada la storia della Resistenza italiana a crimine diffuso in attesa di giustizia. L’autore, che si definisce uno storico dilettante e trascura le fondamentali regole della storiografia (pronuncia giudizi di valore, adotta una prospettiva e studia le fonti e testimonianze solo di una parte, non elabora il passato ma vi cerca le ragioni del presente), fa della storia politica. Parte integrale della sua operazione è anche la preferenza per la forma romanzo di cui qui si propone un’analisi delle componenti strutturali, linguistiche e ideologiche come uno spunto per riflettere sulla scelta dei destinatari e per capire l’uso che l’autore fa del concetto di giustizia. Si rinvengono infine alcune avvisaglie di un ripensamento: l’autore – già passato dalla sinistra a posizioni di destra – sembra rivedere un’altra volta le sue ragioni e accettare che la guerra sia uno stato di eccezione, per cui non sono idonei né i criteri di giustizia sviluppati al tempo di pace né tanto meno le chiavi di lettura semplificate.
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Giaffreda, Marco. "Analisi di un risultato inatteso: le elezioni regionali del 2005 in Puglia." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, no. 2 (December 31, 2006): 5–37. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12703.

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Abstract:
Le elezioni regionali del 3-4 aprile 2005 in Puglia possono essere annoverate di diritto tra quelle di maggior interesse politologico sia per gli aspetti innovativi presenti, sia per il sorprendente esito. In una complessa tornata elettorale, per la prima volta in Puglia, un candidato alla carica di presidente della Regione è stato scelto attraverso elezioni primarie che hanno coinvolto la base dei partiti del centrosinistra, fornendo, come vedremo, una delle chiavi per il successo finale. Inoltre, dopo le elezioni del 2000, come del resto prevedeva il lungo processo di decentramento delle funzioni amministrative e di maggiore autonomia degli organi periferici dello Stato, si era aperta nella Regione una fase riformatrice che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto regionale e di una nuova legge elettorale per l’elezione del presidente e del consiglio. Sul fronte strettamente elettorale i due principali candidati, Nichi Vendola per la Grande alleanza democratica (GAD), formata dall’Ulivo più Rifondazione comunista, e Raffaele Fitto, per la Casa delle Libertà (CDL), hanno dato vita ad una campagna fortemente personalizzata e speculare in cui sono emerse le profonde differenze tra i due e tra due modi (e concezioni) diversi di fare politica. La vittoria di Vendola, tutt’altro che scontata ma in qualche modo prevedibile, ha rappresentato, inoltre, un forte elemento di discontinuità rispetto al passato e alla tradizione politico-elettorale della Puglia. Per tutti questi motivi, quindi, sulle elezioni pugliesi si sono accesi i riflettori dei mass media nazionali. Questo contributo ha l’obiettivo di descrivere e fornire una prima e parziale analisi del “terremoto pugliese”, dapprima attraverso una breve carrellata sulla storia del voto regionale in Puglia e sul contesto in cui si sono svolte le elezioni del 2005, per poi passare all’esame della nuova legge elettorale regionale, delle elezioni primarie nel centrosinistra e della loro influenza sull’esito finale della competizione, della campagna elettorale ed infine del risultato e delle possibili cause che l’hanno determinato.
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Vaccarella, Corrado. "Studio progettuale e metrologico delle basiliche forensi di Saepinum e Bilbilis." Salduie, no. 13-14 (December 31, 2014): 315–26. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_salduie/sald.201413-146667.

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Abstract:
Questo articolo è volto ad analizzare lo studio progettuale e metrologico di uno dei monumenti più rappresentativi del foro romano, la basilica, cercando di proporre una nuova chiave di lettura metrica basata sulle informazioni edite integrate con quelle della computer grafica su basi vettoriali. Tale approccio metodologico porta inevitabilmente a nuove documentazioni planimetriche di tali edifici i cui vantaggi, essendo su base vettoriale, sono quelli di rimpiegarli per una serie di studi a livello di architettura, topografia e nel nostro caso di studi progettuali-metrologici, cercando di mettere a punto una nuova tipologia di intervento volta a definire la base metrologica impiegata per la loro edificazione.
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Palma, Stefano. "L'IDENTIFICAZIONE DI PARTITO IN ITALIA: DUE INDICI A CONFRONTO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 2 (August 1993): 349–79. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022279.

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Abstract:
IntroduzioneComponente importante e spesso frequentata degli studi sul comportamento politico, laparty identificationè un concetto che in Italia e, più in generale, in Europa, è stato sovente utilizzato senza una chiara indagine dei significati che può venire ad assumere in contesti di volta in volta differenti. Sviluppato negli anni ‘50 dai ricercatori delMichigan Groupcome elemento centrale nella spiegazione del comportamento elettorale e delle motivazioni di voto dell'elettore americano, la party identification è stata impiegata svariate volte in contesti nazionali diversi da quello americano per storia, struttura politica e sociale, cultura. Un concetto, dunque, che ha avuto molte «traduzioni», linguistiche e culturali, non sempre ininfluenti sui significati e le dimensioni originarie.Il modello dell'équipe di Campbell costituisce, tuttavia, un punto di riferimento obbligato, ogniqualvólta si voglia parlare di identificazione di partito; si tratterà poi di stabilire se la nozione di identificazione a cui si fa riferimento possa ancora essere considerata conforme con l'originale costrutto, oppure ci si trovi di fronte ad un nuovo concetto, differente e non riconducibile al primo.
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Nobile, Marco Rosario. "Rinascimento alla francese: Gabriele Licciardo, architettura e costruzione nel Salento della metà del Cinquecento." Artigrama, no. 30 (December 9, 2022): 193–219. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_artigrama/artigrama.2015308140.

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Abstract:
L’architettura salentina del XVI secolo offre ricchezza e profondità di riferimenti ma anche ostacoli posti contestualmente da una documentazione incompleta e priva di riscontri sicuri. Di questa labilità di assunti è intrisa la vicenda della personalità che viene considerata risolutiva, quella più nota alla storiografia architettonica: Gabriele Licciardo. Questo studio parte da una ricostruzione plausibile della biografia del maestro alla luce delle poche notizie esistenti e dell’architettura costruita. Per individuare aspetti utili ad inquadrare il caso Licciardo occorre osservare fabbriche del Salento che sono accomunate da sperimentazioni significative nel campodelle volte in pietra: l’abside (volta impostata su una geometria semi ennagonale e chiave pendente con figurazioni scultoree) della chiesa di Santa Croce a Lecce o il grande vano quadrato posto in corrispondenza dell’ala nord del castello di Cavallino (volta a spigoli vivi). Si tratta di soluzioni costruttive che non sembrano avere radici né nella tradizione costruttiva salentina né nella trattatistica italiana, mentre delineano gli esordi di una solida tradizione locale. I riferimenti possibili denunciano un milieu extra peninsulare e un bagaglio di conoscenze che hanno relazioni indirette con le soluzioni teorizzate da Philibert Delorme. Il mondo francese si affaccia quindi in Salento, rendendo all’improvviso problematici i paradigmi su cui si è basata la costruzione storiografica. Gli indizi sinora emersi e le riflessioni qui proposte obbligano a tirare conclusioni diverse da quelle sinora postulate in merito alla provenienza di Licciardo e soprattutto alla sua formazione.
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Knežić, Boško. "PROPOSTA PER UNA RILETTURA DELLA NOVELLA TOMMASEANA DUE BACI PRIJEDLOG ZA JEDNO NOVO ČITANJE NOVELE DUE BACI NIKOLE TOMMASEA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 67–78. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.4.

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Abstract:
La novella tommaseana della quale propongo una rilettura è già stata oggetto di alcuni studi di taglio filologico e femminista volti a dimostrare la posizione del Tommaseo nei confronti della donna, dell’educazione femminile, o più in generale della questione femminile. Tali studi erano incentrati soprattutto sul concetto tommaseano dell’educazione, nonché sulla capacità di introspezione psicologica del Dalmata. L’ottica che invece vorrei proporre si prefigge tutt’altro scopo, ossia di offrire una rilettura in chiave autobiografica con l’obiettivo, attraverso un’analisi profonda del testo volta ad evidenziare i tratti biografici dell’autore, di azzardare una conclusione relativa all’ambientazione della storia, nonché di esaminare il nesso tra l’autore ed i suoi protagonisti che, a mio avviso, oltre a riflettere lo stato d’animo del giovane Tommaseo, sono ispirati a persone reali che egli incontra in occasione del suo breve soggiorno a Sebenico nel 1831. La novella che uscì per la prima volta quello stesso anno vide ben altre cinque edizioni, tutte con correzioni formali e giunte dell’autore che, tra l’altro, miravano a sgombrare il campo da dubbi e insinuazioni che il protagonista fosse egli stesso e che la sorella di cui si trattava fosse la sua (cfr. Danelon 12). D’altro canto, sempre tenendo conto dell’abitudine tommaseana di nascondersi dietro i suoi protagonisti, non è da escludere che la sorella, essendo la voce narrante, sia quell’alter ego che gli permetta di rilevare i suoi più intimi segreti senza compromettere l’immagine che si sarebbe creata intorno alla sua figura.
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Belotti, Valerio. "Contraddittori e intempestivi, ma utili. Alla base dell'insoddisfazione verso i monitoraggi nazionali dei "fuori famiglia"." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001003.

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Abstract:
Le ultime Raccomandazioni del 2019 del Comitato Onu sui diritti dei bambini dirette all'Italia contengono ancora una volta il richiamo a una maggiore attenzione nella raccolta delle informazioni nazionali sulle bambine e i bambini allontanati temporaneamente dalla loro famiglia. Le rilevazioni istituzionali rivolte direttamente o indirettamente a monitorare le caratteristiche di questo fenomeno, nonostante siano molto utili, si rivelano infatti ancora inadeguate a rappresentarne in forma chiara e condivisa i vari aspetti. Con l'effetto, a volte, di favorire la confusione e gli allarmismi che periodicamente animano le diverse sfere pubbliche. La prolungata assenza di "misurazioni" appropriate, esaustive e attendibili, costituisce inoltre da tempo uno degli ostacoli più evidenti al raggiungimento di una base informativa funzionale alla progettazione di specifici interventi nel campo della tutela minorile. Eppure, a questa seppur rilevante mancanza, non possono essere attribuite responsabilità che attengono principalmente alla situazione d'impasse e alla frammentazione regionale nell'offerta dei servizi sociali per bambini e famiglie. A ben vedere, sono soprattutto queste ultime incertezze a non permettere un definitivo ed efficace superamento della diffusa insoddisfazione verso gli attuali sistemi di monitoraggio.
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Sotte, Franco. "Potrŕ l'Europa avere una politica agricola all'altezza della "prospettiva 2020"?" ARGOMENTI, no. 30 (March 2011): 149–78. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030007.

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Abstract:
Mentre si avvicina, con la scadenza del 2013, la conclusione dell'attuale periodo di programmazione europeo, la politica agricola comune (PAC) č ancora una volta in una fase di riforma. Sarŕ possibile questa volta trovare una soluzione al tempo stesso convincente per il settore primario e per lo sviluppo delle aree rurali, e coerente tutte le altre politiche comuni nella prospettiva dell'Europa-2020? La prospettiva non č chiara anche perché fin qui non sono emerse concrete proposte riformatrici. Questo articolo analizza criticamente l'attuale collocazione della PAC nel bilancio dell'UE e avanza alcune proposte di rilancio di questa politica che per lunghi decenni č stata il piů compiuto esperimento fondativo dell'UE.
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Milici, Antonina. "L'uso di tecniche teatrali nell’insegnamento-apprendimento di una LS/L2." Cuadernos de Filología Italiana 26 (October 2, 2019): 57–73. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.62479.

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Abstract:
Oggi è oltremodo importante investigare sulle migliori strategie volte a facilitare l’acquisizione di competenza comunicativa in LS/L2, anche in considerazione delle più recenti politiche linguistiche europee. Il processo di insegnamento-apprendimento va ripensato in chiave sociolinguistica, pragmatica e interculturale. Come già acclarato dalla ricerca, la partecipazione emotiva dei discenti gioca un ruolo chiave per una maggiore efficacia negli esiti di apprendimento. Ciò è perfettamente in linea coi principi dell’approccio orientato all’azione che ritroviamo nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue e nel Companion Volume del 2018. Il presente contributo intende descrivere potenzialità e vantaggi delle tecniche teatrali impiegate in glottodidattica. Non sono moltissimi gli studi teorici in questo campo proprio perché esso si basa su esperienze pratiche che, oltre ad una buona padronanza in LS/L2, mirano ad ottenere risultati in ambito sociale, specialmente per gli stranieri, come la possibilità di un più rapido adattamento nel paese di accoglienza mantenendo il proprio bagaglio linguistico e culturale. La glottodidattica teatrale ha suscitato sempre maggior interesse perché rispondente in pieno alla promozione di un’educazione plurilinguistica e interculturale e della convivenza democratica.
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Locatelli, Giorgio, Benito Mignacca, and Anne Velenturf. "Energy megaprojects modulari e standardizzati: la chiave di volta per l'economia circolare?" PROJECT MANAGER (IL), no. 44 (November 2020): 15–18. http://dx.doi.org/10.3280/pm2020-044006.

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Pikor, Wojciech. "Zbawienie - zmaganie o Boże oblicze na twarzy Kaina (Rdz 4,1-16)." Verbum Vitae 1 (June 1, 2002): 29–40. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1309.

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Abstract:
Tra le diverse parole-chiavi della narrazione su Caino e Abele (Gen 4,1-16) si nota il termine «volto» (paneh) riferito a Caino (vv.5.6), a Dio (vv.14.16) e alla terra (v.14). Il passaggio dal volto «abbassato» al volto «alzato», oltre a costituire la trama dell’azione, diventa immagine dell’uomo sulla cui faccia risplende il volto di Dio. La prima parte dello studio si concentra sul senso dell’applicazione del termine «volto» a Dio: tale antropomorfismo mette in risalto diverse modalità (guardare, parlare, ascoltare) con cui Dio entra in rapporto con la diversità del creato. L’alterità come principio della creazione divina comporta anche la differenziazione dei rapporti che si stabiliscono tra Dio e i due fratelli, Caino e Abele. La parte successiva viene dedicata al volto abbattuto di Caino: si esamina le cause e le conseguenze di tale atteggiamento. Con il volto piegato il fratello maggiore nega l’alterità creata da Dio nel mondo e rifiuta di entrare in rapporto con quelli che sono diversi. Al fondo di tale relazione mancata si trova il rifiuto della diversità che penetra il suo mondo interiore di passioni e di sentimenti. L’ultima parte dell’analisi invece cerca di individuare il modo in cui Caino può alzare il suo volto e, di conseguenza, entrare in rapporto con Dio, con suo fratello, con la terra e infine con se stesso. Alla luce della domanda divina riportata nel v.7 si vede che tale passaggio richiede da Caino: (1) una parola che mette in ordine («domina») il suo mondo interiore; (2) la fiducia nella parola di Dio che vede la possibilità del suo «essere buono»; (3) l’accettazione del rapporto diverso di Dio con gli uomini, il quale esprime non la parzialità di Dio, bensì la sua approvazione dell’alterità presente nel mondo. In questa prospettiva il racconto su Caino e Abele si presenta come una lotta di Dio per la restituzione del suo volto sulla faccia di Caino.
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Gianluigi, Salvucci, and Maria Sanna Francesco. "Tra scala geografica e risoluzione dei dati: metodologie statistiche per l'analisi territoriale. Il caso di Roma." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (December 2011): 39–86. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003003.

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Abstract:
Nel presente lavoro si intendono applicare metodi esplorativi di analisi multivariata per giungere a tipologizzazioni del territorio (alle diverse scale) significative a livello geografico. Dopo aver individuato un'opportuna "batteria" di indicatori e aver definito la scala di risoluzione dei dati (problema-chiave in questo tipo di analisi), si č analizzato inizialmente l'intero territorio nazionale, giungendo dapprima a una visione di estrema sintesi (che peraltro consente di isolare tutte le piů significative concentrazioni urbane); con procedimento a ritroso si č quindi segmentato il gruppo volta a volta piů numeroso, al fine di cogliere meglio le caratteristiche differenziali delle varie aree (caratteristiche, č bene sottolinearlo, che, con sfumature diverse valgono per tutto il territorio nazionale) e si č pervenuti, in definitiva, a 8 gruppi significativi. Per capire se e quanto una scala di lettura a livello cosě elevato potesse essere utile e riproducibile a scale piů ridotte, analoga procedura č stata applicata al caso di Roma, dove si sono riscontrate, da un lato, la soliditŕ e validitŕ del percorso di analisi proposto, dall'altro significativi scostamenti rispetto a modi piů "ordinari" di classificazione e analisi del territorio romano.
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Ciammaruconi, Clemente. "Memoria democratica e retorica pubblica della "redenzione" pontina. Il caso di Latina, una volta Littoria." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 634–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126003.

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Abstract:
Fin dalla loro fondazione, le «cittÀ nuove» sorte nell'Agro Pontino bonificato dal regime fascista negli anni trenta costituirono lo scenario ideale di molteplici liturgie politiche attraverso cui celebrare il «culto del littorio». L'autore si propone d'indicare secondo quali processi, nel corso del secondo dopoguerra, a Latina (giÀ Littoria) si sia cercato di costruire una memoria condivisa ed un senso di appartenenza comunitaria capaci di ricomporre in chiave democratica l'ereditÀ di quella «impresa» indelebilmente connessa al fascismo, nonché alla figura stessa di Mussolini. In tale prospettiva cerimonie, monumenti, anniversari, hanno rappresentato i cardini dell'opera di rielaborazione di un passato ancora recente che amministrazioni, prima democristiane e poi di destra, hanno condotto spesso non senza ambiguitÀ: lo studio ne ricostruisce le diverse fasi, sia esaminando i nessi e le reciproche influenze tra memoria e retorica pubblica, sia indagando i criteri informatori che hanno orientato questa faticosa e tutt'altro che compiuta ricerca identitaria.
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de Stasio, Loreta. "ATTUALITÀ FEMMINILE PREVISTA IN NOSTRA DEA, DI MASSIMO BONTEMPELLI." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 13 (2013): 182–94. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2013.i13.16.

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Abstract:
Nell’articolo si considera come il ritratto della donna manichino di Nostra Dea, l’opera teatrale più nota di Massimo Bontempelli, sia precursore del modo di rappresentare la figura femminile negli attuali mezzi di comunicazione di massa: e, in particolare nello spettacolo televisivo, nei video-clip e nella pubblicità. In Nostra Dea l’identità della protagonista è determinata dall’apparenza e dalla funzione del costume o dell’abbigliamento che indossa. Poiché ogni volta che cambia abito, Dea cambia personalità, il protagonista maschile, Vulcano, rimane spiazzato e confuso. L’opera qui viene esaminata come allegoria tragicomica della figura maschile e del suo impegno camuffato di controllo-dominio femminile — che si perpetra fino ai giorni nostri —, nonostante l’apparente apertura femminista del suo autore. Parole chiave: Donna-manichino, donna-oggetto, donnaspettacolo, donna-crisi, retorica della virilità.
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Botter, Barbara. "Contesto biologico e implicazioni etiche della malattia nel Timeo di Platone." Daímon, no. 82 (January 1, 2021): 81–97. http://dx.doi.org/10.6018/daimon.339751.

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Abstract:
A partire dall’analisi di alcuni passi del Timeo, il testo propone lo studio delle cause e dei tipi di infermità che affliggono la salute umana al fine di mostrare che la maniera in cui il filosofo concepisce le malattie è una chiave per approfondire l’antropologia e l’etica dell’ultimo Platone. Presupposto della ricerca è la visione olistica che caratterizza il Timeo, in cui la condizione umana influenza il livello socio-politico e il livello cosmico, i quali, a loro volta, condizionano e sono condizionati dalla presenza dell’uomo. Per finalizzare lo studio abbiamo circoscritto l’analisi ai passi 69c-90c del Timeo. Starting with the analysis of some Timaeus passages, the text proposes the study of the causes and of the types of infirmity that afflict human health in order to demonstrate that the way the philosopher conceives illnesses is a key to get a deeper knowledge of the anthropology and ethics of the last Plato. Premise of the research is the holistic vision that characterizes the Timaeus, in which the human condition affects the socio political level and the cosmic level which, in their turn, affect and are affected by the human presence. To finalize the study, we analyzed the pages 69c-90c of the Timaeus. A partire dall’analisi di alcuni passi del Timeo, il testo propone lo studio delle cause e dei tipi di infermità che affliggono la salute umana al fine di mostrare che la maniera in cui il filosofo concepisce le malattie è una chiave per approfondire l’antropologia e l’etica dell’ultimo Platone. Presupposto della ricerca è la visione olistica che caratterizza il Timeo, in cui la condizione umana influenza il livello socio-politico e il livello cosmico, i quali, a loro volta, condizionano e sono condizionati dalla presenza dell’uomo. Per finalizzare lo studio abbiamo circoscritto l’analisi ai passi 69c-90c del Timeo.
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Barsanti, Claudia, and Andrea Paribeni. "La scultura in funzione architettonica a Costantinopoli tra V e VI secolo: aspetti tecnici, tipologici e stilistici." Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (March 20, 2019): 23–72. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6866.

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Abstract:
Data la complessità e l’ampiezza dell’argomento, s’intende proporre solo alcune riflessioni su quegli ‘episodi’ e quegli esempi, molti ben conosciuti e più volte analizzati, altri invece meno noti, i quali potranno meglio illustrare i momenti più significativi dello sviluppo della scultura architettonica costantinopolitana lungo un percorso che conduce alle straordinarie novità che si manifestano nei primi decenni del VI secolo. É un campo d’indagine assai vasto, che ha alimentato e continua ad alimentare una letteratura critica altrettanto ampia, ricca di saggi e contributi, con approcci e chiavi di lettura variamente declinati, ma che alla somma dei fatti, si rivelano proficuamente complementari.
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Giliberti, Luca, and Swanie Potot. "Verso i solidarity studies. Nuove prospettive di ricerca su migrazioni e frontiere." MONDI MIGRANTI, no. 3 (December 2021): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003002.

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Abstract:
Nella contemporanea "crisi dell'accoglienza", rinforzata dall'emergenza pandemica, la frontiera si definisce come elemento chiave nell'analisi delle mobilità verso e all'interno dell'Europa. Nelle diffuse situazioni di blocco dei migranti - stuck in transit sui confini europei - le reti di supporto divengono una realtà importante su plurimi nodi di frontiera, per fornire ospitalità, cura, beni di prima necessità, facilitando il proseguimento delle rotte migranti. La parola "solidarietà" diviene, in questo senso, nozione di riferimento sia in termini emic nella vita quotidiana delle borderlands, sia in relazione a un'emergente letteratura scientifica che, all'interno degli studi sulle migrazioni, denominiamo solidarity studies. L'articolo propone un'analisi dello stato dell'arte di questo filone di studi, introducendo e situando allo stesso tempo i contributi presentati nel monografico, che a sua volta intende partecipare all'incipiente articolazione di queste nuove prospettive di ricerca.
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Ruberto, G., R. Angeli, R. Guagliano, D. Barillŕ, S. Signorini, E. Fazzi, M. Antonini, and P. E. Bianchi. "Sviluppo della visione nei prematuri: uno studio elettrofisiologico." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (October 2009): 33–47. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001004.

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Abstract:
- Negli ultimi decenni lo sviluppo delle metodiche elettrofunzionali ha permesso di determinare in maniera oggettiva e sufficientemente precisa l'evoluzione visiva nei primi anni di vita. Nel presente lavoro viene descritto uno studio condotto su 92 nati a termine e 29 nati pretermine (tra 28 e 35 sett. di Etŕ Gestazionale). Tutti i soggetti sono stati sottoposti a valutazione elettrofisiologica con PEV flash, PEV pattern transient di tipo reversal, PEV pattern di tipo steady-state; tali esami sono stati praticati 2 volte (a 3 ed a 8 mesi di vita) nei nati a termine e 4 volte (a 3 mesi post-natali, a 3 mesi di etŕ corretta, a 8 mesi post-natali, a 8 mesi di etŕ corretta) nei prematuri. I risultati confermano l'utilitŕ degli esami elettrofisiologici nello studio della maturazione neurovisiva del prematuro.Parole chiave: maturazione visiva, potenziali evocati visivi da flash (f-PEV), potenziali evocati visivi da pattern transient (p-PEV), potenziali evocati visivi da pattern steady-state (ss-PEV), elettroretinogramma
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Scetti, Fabio. "Alla ricerca dell’Italianità. Il ruolo dell’italiano nella comunità italiana di Montreal." Italian Canadiana 36, no. 1 (October 3, 2022): 151–68. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39390.

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Abstract:
Questo contributo s’inserisce in una ricerca etnografica più ampia sulla “comunità italiana” di Montreal, in Canada. Il suo scopo principale è quello di illustrare la situazione della lingua italiana e delle altre lingue e dialetti parlati dai discendenti della migrazione italiana nella città. Inoltre, tale progetto è volto a sottolineare l’importanza della questione della diversità e varietà linguistica nel processo identitario del gruppo, alla ricerca di una sua italianità, e il ruolo chiave delle pratiche linguistiche e della loro evoluzione in un contesto multilingue come quello di Montreal, a contatto con due lingue dominanti: il francese e l’inglese. Le ricerche si sono svolte a Montreal, dal 2011 al 2021, e sono state raccolte 60 interviste di italiani o discendenti di emigrati italiani di diversa età, sesso, condizione socio-economica, professione e studi. L’analisi dei dati ci ha permesso di osservare alcune caratteristiche peculiari dell’italiano parlato a Montreal, ed è stato inoltre possibile studiare il ruolo chiave e il particolare statuto dell’italiano attraverso ideologie e rappresentazioni, come elemento dell’identità comunitaria e della costruzione della cosiddetta italianità.
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Strugała, Sandra. "Tipi sintattici di proverbi toscani del ms. BJ 7198 della Biblioteca Jagellonica di Cracovia." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 124–32. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.12.

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Abstract:
Nel seguente intervento ci si propone di analizzare in chiave sintattica alcuni proverbi italiani provenienti da una raccolta cinquecentesca, depositata presso la Biblioteca Jagellonica di Cracovia. Il lavoro intrapreso, oltre alla definizione del proverbio e alla descrizione della sua tipologia e delle sue funzioni principali, include anche la classificazione dei proverbi di tipo sintattico. La raccolta toscana, conservata nel ms. BJ 7198, raggruppata per temi, viene presentata qui per la prima volta attraverso una descrizione fisica del codice e un breve commento relativo alla sua storia e alla sua lingua.Analiza składniowa toskańskich przysłów z rękopisu BJ 7198 z Biblioteki Jagiellońskiej w KrakowieW niniejszym artykule autorka analizuje włoskie przysłowia przy użyciu kryterium syntaktycznego. Korpus badań stanowią przysłowia zawarte w XV-wiecznej kolekcji przechowywanej w Bibliotece Jagiellońskiej w Krakowie pod sygnaturą BJ 7198. Oprócz przedstawienia definicji przysłowia, opisu jego typologii i krótkiej charakterystyki, autorka proponuje klasyfikację analizowanych przysłów ze względu na ich składnię. Ponadto rękopis stanowiący korpus analizy zostaje po raz pierwszy przedstawiony odbiorcy poprzez opis fizyczny oraz krótki rys historyczny i komentarz językowy.
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Frison, Daniela. "Fuori aula: contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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Abstract:
La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Della Puppa, Francesco, and Giulia Storato. "Cricketers tra inclusione e distinzione. Percorsi e aspirazioni di cittadinanza di giovani bangladesi a Venezia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no. 3 (December 2022): 101–15. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003009.

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Abstract:
Il presente articolo si propone di analizzare il rapporto tra sport, cittadinanza e inclusione sociale, esperito da giovani adulti di origine immigrata in Italia. Nello specifico, ci si concentrerà sulle aspirazioni e sui percorsi di cittadinanza di giovani giocatori di cricket di origine bangladese che vivono nella Città di Venezia. A partire da 15 interviste in profondità con questi giovani adulti, emerge come l'aspirata cittadinanza italiana e, quindi, il passaporto europeo possano diventare, da un lato, uno strumento per reagire al misconoscimento, agito dai coetanei autoctoni e dai connazionali della generazione dei loro genitori, e, dall'altro lato, una chiave di accesso per una potenziale mobilità transnazionale. L'acquisizione della cittadinanza italiana, cioè, si configurerebbe sia come un percorso volto all'inclusione sociale a livello locale, sia come un tentativo di distinzione dispiegato a livello europeo e internazionale.
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Boldreghini, Fulvio, and Giuseppe Sancetta. "Early warning system e governance del rischio di credito: l'emersione anticipata della crisi d'impresa dal punto di vista dei creditori finanziari." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 147–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12637.

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Abstract:
La capacità di stimare la probabilità di default è da sempre uno degli obiettivi principali delle istituzioni finanziarie e, nell'imminente futuro, sarà sicuramente la chiave per far fronte all'aumento delle esposizioni deteriorate dovuto agli impatti dell'emergenza pandemica da Covid-19. Il presente lavoro si propone di indagare le pratiche di governance e gli strumenti di gestione del rischio di credito adottati per rilevare tempestivamente segnali di squilibrio economico e finanziario delle società. Di conseguenza, è stata prima condotta una revisione approfondita dei modelli di previsione dell'insolvenza per illustrare limiti e punti di forza ampiamente discussi in letteratura. In secondo luogo, si è fatto ricorso all'analisi di un case study per descrivere sia la metodologia dell'Early Warning System (EWS), sia le pratiche di governance interna adottate per monitorare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del merito creditizio. I risultati evidenziano la necessità di combinare modelli quantitativi con un approccio di tipo judgmental per costruire un processo di monitoraggio in grado di intercettare anomalie ed evitare errate classificazioni. L'analisi del case study mostra inoltre come il coinvolgimento anticipato degli esperti di ristrutturazione del debito sia un elemento chiave nella definizione delle azioni volte a prevenire eventi di default. 
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Focchi, Marco. "Perché odiamo con tutte le nostre forze l'oggetto che piů amiamo?" ATTUALITŔ LACANIANA, no. 9 (April 2009): 101–19. http://dx.doi.org/10.3280/ala2009-009009.

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Abstract:
- Lo spettacolo come mezzo di dominio e di affermazione del potere č stato messo in luce e studiato dai teorici della modernitŕ. La vita politica contemporanea ce ne mostra ampiamente gli effetti e la complessitŕ. Ma qual č il rapporto tra la dimensione spettacolare nella quale siamo immersi, il dominio dell'immagine, e il concetto, piů volte analizzato da Lacan e ulteriormente indagato da Miller, di parvenza? Sullo sfondo di un sentiero che attraversa il mito individuale del nevrotico, l'uomo dei topi, la maledizione di Lucinda e gli aforismi di Kafka si scorge all'orizzonte un al di lŕ della parvenza che affonda le proprie radici nel reale, mettendone in luce un nome possibile: l'indistruttibile. Parole chiave: reale - parvenza - immagine - amore.
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Cantoni, Franca, Edoardo Favari, and Costanza Mariani. "Persone, pianeta, profitto. La sostenibilità "3p" come chiave di volta per il successo dei megaprogetti." PROJECT MANAGER (IL), no. 44 (November 2020): 7–11. http://dx.doi.org/10.3280/pm2020-044004.

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DE STASIO, Loreta. "DE STASIO, L. (Universidad del País Vasco): DISCUSSIONE SULLA TRADUZIONE DI ‘QUESTI FANTASMI’, DI E. DI FILIPPO: ‘CON DERECHO A FANTASMA’, VERSIONE SPAGNOLA DI JAIME DE ARMIÑÁN E MESSA IN SCENA DI FERNANDO FERNÁN GÓMEZ." TRANSFER 7, no. 1-2 (January 18, 2022): 105–25. http://dx.doi.org/10.1344/transfer.2012.7.105-125.

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Abstract:
In questo studio ci occupiamo della traduzione in lingua spagnola dell’opera di Eduardo Questi fantasmi (1945), realizzata da Jaime de Armiñán nel 1959 espressamente per la messa in scena ad opera di Fernando Fernán Gómez con il titolo Derecho a fantasma. Già dal titolo, tradotto in spagnolo in modo libero, si vuole fondere lo sconosciuto, il magico, il surreale, il mistero, dell’opera con l’idea di locale familiare —come si diceva una volta delle camere delle pensioni con “uso cucina”—, per trattare in modo umoristico una commedia che serve come metafora universale della crisi dei valori che vive l’uomo del secondo Novecento, anche se ritrae in chiave grottesca la tragedia delle penurie e le disillusioni della Napoli dell’immediato dopoguerra, alla fine degli anni ’40. Il rapporto descritto in questa traduzione è tra la parola di Eduardo, di Jaime di Armiñán e di Fernando Fernán Gómez e le loro poetiche che derivano dalle loro visioni del mondo, del teatro e della vita del loro tempo, e anche dalla loro interpretazione e dalla ricezione di questo testo che propongono al pubblico spagnolo. Gli ultimi due autori sono tra i primi a diffondere l’opera di Eduardo in Spagna e questo esercizio avrà ripercussione nella loro attività.
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Arzenton, Andrea, and Cinzia Nicolais. "Nuove geografie urbane. Le mappe dei rider riscrivono la città." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 92–103. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100011.

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Abstract:
Alla luce di una cartografia inadeguata a rappresentare la complessità della città contemporanea, con il ricco mosaico di pratiche generato dalle sue molteplici popolazioni, la ricerca qui presentata intende contribuire a costruire una diversa immagine urbana che possa descrivere la nascita e l'evoluzione di nuove dinamiche di vita e di lavoro, legate in particolare alla comparsa della popolazione dei rider. Lavoratori nomadi della città, i rider sono portatori di un punto di vista innovativo, che viene indagato attraverso un metodo volto a far emergere dalle mappe mentali disegnate dagli stessi rider la geografia generata dal loro movimento. Da qui si sviluppa un progetto di infrastrutturazione leggera della città, a servizio del lavoro dei rider e di tutti i cittadini. Parole chiave: rider; mappe mentali; geografie
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Thiel, Marie-Jo. "Esseri umani migliorati fino ai limiti della condizione umana. Prospettive etiche e teologiche / Humans enhanced to the limits of the human condition. Ethical and theological perspectives." Medicina e Morale 65, no. 4 (October 6, 2016): 459–75. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.443.

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Abstract:
L’articolo esplora il fenomeno dell’enhancement nel campo dell’assistenza sanitaria. Affronta i termini del discorso prima in modo generale, e in seguito in riferimento ad alcuni aspetti di rilevanza etica e teologica. Nel contributo si discutono, pertanto, i concetti di normalità ed efficienza, la forza e la vulnerabilità del corpo, e si esaminano in modo critico la prospettiva umanistica di contro a quella umanizzante delle tecnologie volte all’enhancement, mostrando come la creazione, ma anche le nozioni di salvezza e hybris possano rappresentare delle chiavi attraverso le quali valutare le pratiche di potenziamento.----------This paper explores the phenomenon of enhancement especially in the field of healthcare. It discerns the stakes in general terms before examining some ethical and theological issues. It thus discusses the notions of normality and efficiency, the strong and vulnerable body, and critically examines the humanistic versus humanizing perspectives of technologies involved in enhancement, showing as it does, how creation but also the notion of salvation and hubris can help to evaluate practices.
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D'Angelo, Ignazio. "La tradizione letteraria sulla prostituzione sacra a Locri Epizefiri: i due voti del 477 e del 351–346 a.C." Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 6 (March 31, 2021): 243–62. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v6i.13066.

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Abstract:
La tradizione letteraria sulla prostituzione sacra a Locri Epizefiri ha dato luogo ad un vivace dibattito che ha coinvolto illustri storici moderni: alcuni hanno sostenuto l’esistenza di questa forma di ierodulia, interpretando in chiave religiosa le testimonianze degli antichi, altri hanno negato che tale pratica fosse presente a Locri, evidenziando il carattere generale e, a volte contraddittorio, della documentazione. Sulla base di un’attenta analisi delle fonti letterarie, supportata dagli scavi archeologici, condotti nell’area sacra di Centocamere-Marasà di Locri, è possibile ipotizzare non solo una presenza abituale della prostituzione sacra, che coinvolgeva gli strati più bassi della popolazione, ma anche l’attuazione dei due voti di prostituzione, che furono pronunciati nel 477 e negli anni 351-346 a.C. e che interessarono le donne dell’aristocrazia.
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Pastore, Gerardo. "Elementi per una Governance del lifelong learning: il modello dei Circoli di studio." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004008.

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Abstract:
Da oltre un decennio studiosi, politici ed esperti discutono di democrazia partecipativa e si impegnano nella teorizzazione di modelli diin grado di aumentare le possibilitŕ decisionali dei cittadini. Da qui la diffusione delle cosiddette "best practices" politiche, amministrative, sociali volte a superare quel deficit democratico che sembra caratterizzare le societŕ contemporanee e a contrastare i dilaganti atteggiamenti antipolitici, oltre che antisociali. Nell'articolo si individua una comunione di intenti fra pratiche partecipative, cittadinanza attiva e il piů ampio processo di costruzione della societŕ della conoscenza. A partire dalla considerazione del ruolo strategico delsi propone un approfondimento monografico sui circoli di studio, in quanto pratica formativa chiamata a giocare funzioni chiave nella costruzione della cittadinanza attiva e nella realizzazione di spazi per la promozione della partecipazione e della cultura democratica.
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Ruggieri, Alessandro. "Il corpo in psicoanalisi. Pensieri in merito al lavoro: "Patologia somatica, relazionalità e conoscenza nel processo psicoanalitico" di Carlo Vittorio Todesco." PSICOANALISI, no. 1 (July 2022): 27–37. http://dx.doi.org/10.3280/psi2022-001003.

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Abstract:
Partendo dal lavoro di Todesco vengono proposte riflessioni riguardo al problema dell'interazione tra mente e corpo. Più il bambino è piccolo, più i suoi sintomi avranno un'espressione prevalentemente, se non esclusivamente, somatica. Spesso il corpo e gli affetti ci parlano più di quanto riescano le parole. Persino le interpretazioni in analisi sono e restano caratterizzate da una componente corporea che si intreccia con un significato affettivo, oltre che cognitivo, sia nel paziente che nell'analista. Gli affetti sono una possibile chiave di volta tra mente e corpo, costituiscono il terreno nel quale una materia sconfina e si sovrappone con l'altra. L'analista necessita di una teoria metapsicologica per potersi orientare rispetto a quan-do, come e cosa interpretare. Il sintomo somatico non necessita peraltro sempre di un'interpretazione, questa può essere in alcune circostanze anche inutile o dannosa. Nel testo si riflette sulla necessità di prendere in considerazione i livelli profondi del funzionamento umano in analisi come in psichiatria. Spesso la frammentazione del sé del paziente si esprime con ma-nifestazioni somatiche che, se interpretate scorrettamente, possono determinare conseguenze non indifferenti sul piano clinico.
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Galeotti, Glenda, Francesco De Maria, and Giovanna del Gobbo. "La ricerca educativa di fronte alla sfida delle migrazioni: potenziale di conoscenza e progetti di vita dei giovani della Costa d'Avorio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 280–305. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9472.

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Abstract:
Fra le problematiche della contemporaneità, strutturali o emergenti, la mobilità umana ed il rapporto tra fenomeni migratori e processi di sviluppo rappresentano sicuramente ambiti sfidanti di riflessione e di ricerca educativa. Il contributo si inserisce all'interno del più recente dibattito della pedagogia della migrazione e dei migration studies sui concetti di cause, determinanti e drivers della migrazione. Gli autori adottano una prospettiva olistica e sistemica per interpretare in chiave pedagogica il fenomeno migratorio ed esplorare come la combinazione tra variabili individuali e fattori contestuali conduca il soggetto a sviluppare un'aspirazione migratoria ed a cercare altrove la possibilità di autorealizzazione personale e professionale. Sono presentati i risultati di una ricerca esplorativa realizzata in Costa d'Avorio che ha assunto come focus di analisi il potenziale di conoscenza alla base dei progetti migratori dei giovani. Lo studio evidenzia le potenzialità di un approccio integrato soggetto/contesto, capace di considerare anche aspirazioni, capacità e aspettative, per definire azioni educative volte a sostenere progetti di vita consapevoli, sia nei contesti di origine, sia in quelli di destinazione.
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Siani, Alberto L. "CONSTRUING THE REASONABLE. RAWLS’S POLITICAL LIBERALISM BETWEEN RORTY AND HABERMAS." Il Politico 84, no. 1 (June 25, 2019): 117–30. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.57.

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Abstract:
L’articolo investiga il concetto di “ragionevole”, che può essere definito la chiave di volta del liberalismo politico di John Rawls, esplicitandone le opposte interpretazioni possibili al fine di ottenere un chiarimento più generale sul progetto filosofico del tardo Rawls. La prima sezione, dopo una schematica presentazione del liberalismo politico di Rawls, offre una discussione analitica delle nozioni di “ragionevole” e “razionale” a livello domestico. La seconda sezione rende esplicita la fondamentale ambiguità contenuta nel concetto di “ragionevole”, utilizzando a tal fine in maniera paradigmatica le letture opposte proposte da Richard Rorty e Jürgen Habermas (rispettivamente, una lettura contestualista-pragmatista e una Kantiano- universalista). Infine, la terza sezione esamina lo sviluppo del concetto di “ragionevole” a livello internazionale, mostrando come proprio a questo livello la ambiguità insita in questo concetto conduca a delle tensioni non adeguatamente risolte da Rawls. Al tempo stesso, pur evidenziando le tensioni paradigmaticamente rappresentate dalle opposte letture di Rorty e Habermas, l’articolo conclude che il progetto del tardo Rawls non può essere ridotto a nessuna di queste opposte letture, e meriti di essere sviluppato nella sua peculiarità, a partire da una riformulazione del concetto di “ragionevole”.
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Massa Ope, Simona. "Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9665.

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Abstract:
L'articolo analizza il fenomeno della violenza relazionale "sottile" nel rapporto uomo-donna, e gli irretimenti derivanti dalla violenza simbolica, sedimentati storicamente nella psiche femminile; tali irretimenti forniscono l'elemento inconscio di collusione che espone la donna a numerose violazioni dell'alterità nel rapporto con l'uomo. A tal fine, l'autrice propone l'interpretazione in chiave simbolica di un noto film del regista W. Allen, Match Point (2005), in cui è rappresentata una situazione di violenza estrema nei confronti di una figura femminile da parte del partner maschile che, a causa del reciproco coinvolgimento sentimentale, sente minacciato il proprio equilibrio narcisistico e la sua scalata sociale. Si prospetta, dunque, un tradimento dell'anima che, come afferma il filosofo francese Lévinas, si manifesta attraverso "il volto dell'altro". Queste storie che sembrano riguardare l'ambito esclusivamente privato dei rapporti tra uomini e donne, in realtà hanno una corrispondenza nell'ambito della vita pubblica degli esseri umani, nella polis, perché ciò che accadenella psiche degli individui, nelle loro relazioni personali, è sempre anche una questione politica.
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Massa Ope, Simona. "Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9665.

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Abstract:
L'articolo analizza il fenomeno della violenza relazionale "sottile" nel rapporto uomo-donna, e gli irretimenti derivanti dalla violenza simbolica, sedimentati storicamente nella psiche femminile; tali irretimenti forniscono l'elemento inconscio di collusione che espone la donna a numerose violazioni dell'alterità nel rapporto con l'uomo. A tal fine, l'autrice propone l'interpretazione in chiave simbolica di un noto film del regista W. Allen, Match Point (2005), in cui è rappresentata una situazione di violenza estrema nei confronti di una figura femminile da parte del partner maschile che, a causa del reciproco coinvolgimento sentimentale, sente minacciato il proprio equilibrio narcisistico e la sua scalata sociale. Si prospetta, dunque, un tradimento dell'anima che, come afferma il filosofo francese Lévinas, si manifesta attraverso "il volto dell'altro". Queste storie che sembrano riguardare l'ambito esclusivamente privato dei rapporti tra uomini e donne, in realtà hanno una corrispondenza nell'ambito della vita pubblica degli esseri umani, nella polis, perché ciò che accadenella psiche degli individui, nelle loro relazioni personali, è sempre anche una questione politica.
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Quattrociocchi, Bernardino, Irene Fulco, Antonio La Sala, Francesca Iandolo, and Mario Calabrese. "La teoria dei tipi psicologici e la consonanza nel processo di selezione delle risorse umane." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001005.

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Abstract:
Obiettivi. Il presente studio si propone di esplorare ed approfondire un diverso metodo di selezione delle Risorse Umane, basato sul principio di consonanza, che possa ridurre il conflitto ed avere un impatto positivo sulla performance. Metodologia. Dopo aver avviato una review della letteratura esistente sui pilastri già consolidati della gestione strategica delle Risorse Umane (motivazione e composizione di team di lavoro in particolare), l'indagine, tramite la lente interpretativa dell'Approccio Sistemico Vitale, si è indirizzata verso le categorie valoriali, caratterizzanti ogni sistema in modo distintivo e punto di partenza per la generazione di risonanza. Risultati. Il lavoro perviene all'esposizione di una diversa prospettiva d'indagine nell'analisi dei gruppi basata sulla consonanza e volta a realizzare un Person - Organization fit in grado di restituire maggior valore di quello assorbito. Limiti della ricerca. Il principale limite della ricerca risiede nella mancanza di una verifica empirica circa l'effettiva risonanza generata. Implicazioni pratiche. Lo studio fornisce al management una diversa chiave di lettura per la creazione di team composti da individui il cui legame, basato su compatibilità valoriali, risulta essere più profondo, conducendo, così, ad una maggiore creazione di valore. Originalità del lavoro. Il lavoro integra l'approccio manageriale con una prospettiva di indagine di tipo psicologico, consentendo di isolare dinamiche del processo di selezione delle Risorse Umane normalmente "sommerse".
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Corrado, Federica. "Le fragilità della montagna. Tra micro (innov)azioni e grandi eventi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2021): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003002.

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Abstract:
Le montagne si configurano come un mosaico di territori, estremamente complesso e diversi-ficato, oggi protagonisti di percorsi di rigenerazione che partono dalla re-interpretazione delle risorse locali da parte delle comunità montane. Le fragilità delle montagne, pur in parte costi-tuendo elementi strutturanti i territori stessi, hanno determinato forme di marginalità oggi rivi-ste come opportunità. In relazione a questa diversa visione della marginalità, l'articolo propo-ne alcune riflessioni sulla capacità di alcuni territori di invertire il loro cammino approdando verso nuove forme di sviluppo. Si tratta di esempi che mettono in luce il valore delle risorse locali e quello dei processi di ibridazione tra esterno e interno quale chiave di volta del percor-so. Fuori da ogni retorica, l'articolo mette in luce come infatti siano necessarie alcune condi-zioni affinché si possa attivare un tale percorso di rigenerazione. Infine, facendo riferimento alla situazione di contatto di molte aree montane fortemente fragili con aree invece globalizzate dai fenomeni del turismo di massa e dei grandi eventi, nell'articolo si mette in evidenza una ri-lettura di queste situazioni di contatto come occasione in termini di costruzione di un sistema territoriale che integra le varie parti, producendo ri-equilibrio e valore aggiunto territoriale
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Lama, Antonella. "Prendersi cura dei curanti: i gruppi di psicodinamica per operatori sanitari." GRUPPI, no. 3 (May 2010): 97–111. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003006.

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Abstract:
Lo sviluppo e il mantenimento del benessere degli operatori č una chiave strategica di ogni struttura sanitaria orientata alla promozione della salute negli ospedali. Ciň malgrado sono in costante aumento segnali di sofferenza, situazioni conflittuali e manifestazioni di disagio da parte degli operatori sanitari dei reparti ospedalieri. Negli ultimi anni l'UO 1 di Psicologia dell'APSS di Trento ha introdotto i gruppi di psicodinamica, adattando il dispositivo della psicoterapia dinamica di gruppo ai bisogni delle équipe e affidandone la conduzione a personale esperto. Si tratta di esperienze a termine della durata di 12-18 mesi con incontri ad intervalli regolari (due volte al mese). Il personale focalizza le tematiche legate alle difficoltŕ della relazione con i colleghi e coi pazienti, e ha la possibilitŕ di elaborare le esperienze traumatiche. Tra i principali benefici riferiti dagli operatori vengono citati il miglioramento del clima emotivo e l'individuazione di sistemi difensivi piů evoluti per far fronte alla compassion fatigue.
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Pistellini, Nadia. "Anna Fraentzel Celli ed il suo ideale di Infermiera attraverso l'analisi di fonti archivistiche." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 86–109. http://dx.doi.org/10.54103/dn/19399.

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Abstract:
INTRODUZIONENell’ultimo decennio dell’Ottocento emerse l’esigenza di formare una figura infermieristica che assistesse i malati efficacemente. In Italia vennero istituiti i primi Corsi per Infermiere laiche con l’obiettivo di introdurre un’istruzione adeguata per lo svolgimento della professione. Questo fu possibile grazie alla collaborazione di due figure di rilievo dell’epoca, Anna Frantzel Celli (1878-1958) ed Ersilia Majno (1859-1933), attiviste dell’Unione Nazionale Femminile che riuscirono a porre le prime basi della formazione professionale Infermieristica. SCOPORipercorrere ed indagare il ruolo che ebbe Anna Fraentzel Celli nello sviluppo della professione infermieristica. MATERIALI E METODIPer la realizzazione dell’elaborato sono state consultate le banche dati PubMed, JSTOR e Historical Abstracts, testi storici e fonti archivistiche fra cui “Uomini che non scompaiono”, biografia scritta dalla stessa Celli sotto lo pseudonimo di “Heid L.M.” esistente in poche copie nel mondo. RISULTATISono state approfondite tematiche legate alla formazione infermieristica attraverso l’istituzione dei primi corsi per Infermieri laici sul territorio nazionale antecedente al Regio Decreto 1832 del 1925, che contribuì ad assicurare la graduale evoluzione del personale assistenziale, la fondazione del Comitato per le Scuole e la successiva costruzione di scuole nell’Agro Romano. E’ stato reperito materiale concernente un’estesa campagna di ricerca, prevenzione e cura contro la malaria nelle Campagne Romane e l’apertura di uno fra i primi ambulatori a gestione infermieristica denominato “La Scarpetta”. DISCUSSIONI E CONCLUSIONISono state evidenziate tappe inattese che hanno caratterizzato la vita e il percorso di Anna Fraentzel Celli, identificando in esse la chiave di volta nel raggiungimento dell’assistenza moderna.
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Fantozzi, Donatella. "Insegnare e apprendere nella scuola secondaria: paradigmi teorici e declinazioni operative per una scuola inclusiva." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 164–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11861.

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Abstract:
La necessità di pensare ad un percorso formativo che permetta al futuro insegnante di sperimentare il proprio apprendimento teorico attraverso modalità operative quali il tirocinio, le attività laboratoriali, l'affiancamento di colleghi esperti durante il primo periodo di servizio, la formazione continua per tutto l'arco temporale dello svolgimento della professione, emerge a chiare note sia dalla ricerca scientifica che dai monitoraggi internazionali OCSE sullo status della scuola e sulle competenze dei docenti; emerge del resto anche dalle risposte dagli aspiranti insegnanti che esprimono, nelle risposte all'indagine presentata, l'esigenza di acquisire competenze specifiche circa la didattica inclusiva, la collegialità e l'interdisciplinarità, dispositivi ritenuti irrinunciabili per poter e saper declinare l'insegnamento in apprendimento. Il contributo presenta i risultati di un'indagine esplorativa svolta tra gli iscritti presso l'Università di Pisa, negli aa.aa. 2018/2019 e 2019/2020, al Percorso Formativo per l'acquisizione dei 24 Crediti Formativi Universitari necessari per accedere all'insegnamento, indagine volta a misurare la soddisfazione e i desiderata dei partecipanti.
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Malone, Caroline, and Simon Stoddart. "The neolithic site of San Marco, Gubbio (Perugia), Umbria: survey and excavation 1985–7." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 1–69. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000979x.

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Abstract:
RICOGNIZIONE E SCAVO DEL SITO NEOLITICO DI SAN MARCO, GUBBIO (PERUGIA), UMBRIA, 1985–7La ricognizione e lo scavo dell'insediamento di San Marco rappresenta uno dei pochi esempi di studio interdisciplinare compiuti nell'Italia centrale e riguardante un sito neolitico. Sono stati studiati in maniera approfondita i vari aspetti geologici ed ambientali del sito, collocato su un conoide alluvionale. Sono state inoltre ottenute date al 14C, eseguite con l'AMS direttamente su materiali organici associati con la sussistenza umana, che hanno permesso di attribuire il sito ad una prima fase dell'età neolitica (fine del sesto-inizio del quinto millennio a.C, date calibrate). L'industria litica mostra una chiara continuità con la precedente tecnologia epipaleolitica, mentre le ceramiche rinvenute possono essere attribuite alle correnti stilistiche della Ceramica Impressa e a quella di Sasso-Fiorano. Le analisi dei prodotti di sussistenza (fauna e resti botanici) rivelano un'economia basata principalmente sull'agricoltura, integrata a sua volta con prodotti ottenuti tramite attività di caccia e raccolta.
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Izquierdo, César. "Mario ANTONELLI, L'Eucaristia nell´«Action» (1893) di Blondel. La chiave di volta di un'apologetica filosofica, Ed. Glosa, Milano 1993, 271 pp., 24 x 16." Scripta Theologica 26, no. 2 (February 5, 2018): 829–30. http://dx.doi.org/10.15581/006.26.16767.

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Andreatta, Filippo. "Effetti sistemici e politica internazionale." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 1 (April 1999): 157–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026526.

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Abstract:
Questi due recenti lavori di importanti studiosi statunitensi dimostrano ancora una volta la vitalità e la creatività della disciplina delle relazioni internazionali. Si tratta infatti di opere di grande respiro e rigore teorico che introducono nel dibattito accademico ipotesi ed analisi alquanto avvincenti. Il libro di Snyder si concentra su uno degli aspetti essenziali della politica internazionale – le alleanze – e riesce nell'intento di affrontare approfonditamente un argomento che, paradossalmente, è invece rimasto piuttosto trascurato nella letteratura specializzata. A parte la letteratura politologica sulle coalizioni ed i beni pubblici, e la letteratura più classica sulle relazioni internazionali, non ci sono infatti analisi recenti in materia. Il volume di Jervis è invece meno ambizioso in quanto non si presenta come un'analisi compiuta su uno degli aspetti principali della disciplina. Ciò nonostante, l'autore cerca di proporre una chiave di lettura sistemica di tutta la politica internazionale risultando così non meno rilevante del libro di Snyder. La ricchezza del background culturale di Jervis e la sua capacità di sintesi – che già si erano espresse in campi diversi quali la teoria della deterrenza nucleare, l'importanza delle variabili tecnologiche, l'analisi psicologica delle decisioni e le grandi metafore strategiche della diplomazia contemporanea – assumono in questo caso una forma matura che permette all'autore di attingere proficuamente da altre discipline quali la biologia e l'ingegneria ambientale senza mai perdere di vista l'intento di spiegare fenomeni sociali complessi.
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Melis, Guido. "LA CONTINUITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 308–30. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.250.

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Abstract:
"Continuità" e "pausa", sono le parole chiave dell'amministrazione italiana, la prima generalmente prevalente sulla seconda. Ma in più di 150 anni, nonostante la continuità, ci sono state numerose interruzioni. Il modello della Legge Cavour (1853) è stato subito frammentato dalla creazione di uffici speciali, nuove funzioni e servizi collaterali. Il ridotto numero di dipendenti crebbe notevolmente nel tempo. La conoscenza tecnica a volte accompagnava la cultura burocratica dominante. Nacquero le amministrazioni "di guerra"; poi, con il fascismo, il parastato, le corporazioni, la burocrazia del Partito crebbe. Le principali caratteristiche della pubblica amministrazione furono le seguenti: la continuità degli uomini nel passaggio dal regime alla democrazia, ma anche le rotture, come quelle della Cassa per il Mezzogiorno e dell'Ente nazionale idrocarburi (ENI); le innovazioni del centro-sinistra (rottura) contro la tradizione (continuità); i successivi tentativi di riforma contro la resistenza dell'apparato. La continuità vince? Tuttavia, l'Europa, la digitalizzazione e le trasformazioni strutturali degli Stati agiscono come nuove fratture.
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Benatti, Ruben. "Adolescenti nelle scuole secondarie di secondo grado: identità, lingue e lingue ereditarie. Il caso delle province di Biella e Vercelli." Italianistica Debreceniensis 26 (December 1, 2020): 87–109. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9383.

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Abstract:
Il contributo si occupa principalmente della percezione dell'identità degli studenti di nazionalità o origine non italiana e del loro rapporto con la lingua e la cultura di origine e con quelli della comunità ospitante. Sempre più bambini e giovani di origine non italiana sono presenti nelle scuole italiane: il modello di integrazione perseguito in Italia vuole rispettare le differenze culturali e la lingua è uno degli elementi chiave di questo processo. La ricerca ha interessato due province del Piemonte Orientale: Biella e Vercelli. Utilizzando un approccio sociolinguistico e sociologico, è stato condotto uno studio attraverso la somministrazione di questionari riguardanti la lingua e l'identità, la motivazione all'integrazione, la percezione e l'atteggiamento verso la propria lingua / cultura di origine e la lingua / cultura italiana.. Il quadro che emerge presenta atteggiamenti a volte ambigui che si possono definire quasi come una "sospensione" tra il desiderio di "italianizzazione" e la conservazione delle proprie radici. La ricerca pone domande stringenti che le scuole e la società sono chiamate ad affrontare sulla costruzione (o ricostruzione) della propria identità
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Bruni, Elsa Maria. "L'educazione nel tempo della post-verità. Pedagogia e mass-media." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 177–91. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9409.

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Abstract:
Il contributo intende ragionare in chiave pedagogica sulla configurazione che l'educazione e la scuola assumono o dovrebbero assumere in relazione ai cambiamenti in atto sul piano culturale e mediatico. In un tempo, che vive di post-verità, in cui l'intreccio finzione-realtà domina i modi di comunicare, di informare e di argomentare, una semiotica dell'educazione diventa funzionale a ridefinire i contorni della paideia intesa come processo continuo di prendere forma e di trasformarsi qualitativamente dell'individuo, invocata come farmaco per fronteggiare i diversi disorientamenti influenti sulla vita dei singoli e sulle sorti di intere comunità. In particolare, la vaghezza della e nella comunicazione, cui si intreccia il rischio dell'inattendibilità e del relativismo sempre più individualista a livello narrativo, reclama più che mai responsabilità, pensiero critico e capacità interpretative solide. Ad essere chiamata in causa ancora una volta è l'educazione e con essa il ruolo delle agenzie educative, della scuola in particolar modo, in virtù del ruolo, a cui sono tradizionalmente chiamate, di pensare e di governare i processi di formazione. In questo articolo ci si muove nella convinzione di ricentrare il tema formativo sulla dimensione culturale e intellettuale, sui fini di una pedagogia e di un'educazione che, lungi dal poter essere ridotta a atto tecnico e appannaggio di didatticismi alla moda, deve saper recuperare una narrazione incentrata sulla promozione di strumenti intellettuali, abiti mentali, atti a preparare i giovani a vivere il proprio tempo, a saper discernere, scegliere e agire in vista della piena realizzazione umana.
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Anzieu, Didier. "Ciò che può e non può il gruppo." GRUPPI, no. 2 (October 2021): 15–27. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12578.

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Abstract:
Presentiamo la traduzione di un testo di Anzieu del 1984, pubblicato nel libro di Kaës Le travail de l'inconscient. In questo testo Anzieu tocca molti aspetti della psicoanalisi di gruppo del suo tempo e ciò permette di cogliere le evoluzioni teoriche e tecniche di questa disciplina. Il saggio si apre con una breve introduzione di Kaës, che evidenzia come il metodo definisce in negativo ciò che non può conoscere, riconoscere e quindi trasformare: proprio questa è la chiave di lettura per approcciarsi e comprendere l'intero scritto. Anzieu apre il testo prendendo in esame l'interazione tra i partecipanti del gruppo, il conduttore e l'osservatore: in base al livello evolutivo il gruppo può reagire con vissuti persecutori o depressivi. I terapeuti devono far attenzione a non idealizzare il gruppo come oggetto totale onnipotente o parziale feticistico, e a non cadere quindi nell'illusione che il gruppo può tutto. L'autore prosegue parlando di diverse tecniche di conduzione di gruppo e delineando possibili scenari interattivi, spesso persecutori e conflittuali, che i gruppi stessi e i loro conduttori mettono inconsciamente in atto con e/o verso le istituzioni in cui sono inseriti. Le istituzioni, a loro volta, posso determinare e condizionare l'esistenza stessa dei gruppi e dei loro destini. Per l'autore diventa fondamentale la creazione temporanea di uno spazio transizionale in cui costruire un apparato psichico gruppale, intermedio tra quello individuale e quello istituzionale, che renda possibile la simbolizzazione, la catarsi e la perlaborazione dei conflitti vissuti tra terapeuta-gruppo-istituzione.
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Busà, Maria Grazia, Arianna Notaro, and Andrea Liotto. "LA COMUNICAZIONE NON VERBALE COME STRUMENTO DI INCLUSIONE E INTEGRAZIONE: RISULTATI DI UN QUESTIONARIO." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 242–72. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18177.

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Abstract:
L’immigrazione rappresenta una sfida d’integrazione a livello locale ed internazionale e per questo negli ultimi anni sono aumentati gli interventi volti a facilitare il processo di integrazione dei cittadini di Paesi Terzi. Un’attenzione particolare viene posta a questioni di carattere linguistico, culturale e sociale. In generale, manca invece la riflessione sull’importanza del linguaggio non-verbale nella comunicazione interculturale e di come questo aggiunga una chiave di interpretazione cruciale al messaggio che viene veicolato: la mancata attenzione al non-verbale può tradursi in episodi di esclusione sociale e di stereotipizzazione che possono avere conseguenze determinanti per l’inserimento dell’individuo nella società. Si ritiene invece che una maggiore consapevolezza delle differenze nel linguaggio non-verbale esistenti tra le culture potrebbe favorire la comprensione e l’accettazione delle diversità, migliorare le relazioni personali e professionali con i migranti e favorirne l’inserimento nella società. Questo articolo presenta i risultati di un questionario creato e distribuito nell’ambito del Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) e volto a comprendere il grado di consapevolezza sul non verbale di operatori sociali a contatto con migranti provenienti da differenti realtà geografiche, sociali e religiose e a raccogliere dati utili a sviluppare un progetto che includa le dinamiche del non verbale nella formazione degli operatori che lavorano nell’ambito dell’integrazione e dell’inclusione dei migranti. Non verbal communication as a tool for inclusion and integration: results of a questionnaire Immigration represents a challenge for integration at local and international levels and for this reason, in recent years, there has been an increase in interventions aimed at facilitating the process of integration of third-country nationals. Particular attention is paid to linguistic, cultural and social issues. In general, however, there is a lack of reflection on the importance of non-verbal language in intercultural communication and how this adds a crucial key of interpretation to the message that is being conveyed: the lack of attention to the non-verbal can result in episodes of social exclusion and stereotyping that can have decisive consequences for the integration of the individual into society. On the other hand, it is believed that a greater awareness of the differences in non-verbal language between cultures could promote understanding and acceptance of diversity, improve personal and professional relationships with migrants and facilitate their integration into society. This article presents the results of a questionnaire created and distributed within the framework of the Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (National Program of the Asylum, Migration and Integration Fund) (FAMI) and is aimed at understanding the degree of awareness of non-verbal language among social workers in contact with migrants from different geographical, social and religious backgrounds, in order to collect data useful to develop a project that includes the dynamics of non-verbal language in the training of professionals working in the field of integration and inclusion of migrants.
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