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1

Redi, Carlo Alberto, and Manuela Monti. "Clonazione e cellule staminali." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (October 2010): 79–97. http://dx.doi.org/10.3280/ses2010-003006.

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2

Vandenbulcke, F., G. Beltrame, N. D. Vitale, B. Di Matteo, and E. Kon. "Le cellule staminali: impiego clinico." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (October 22, 2019): 237–42. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00345-9.

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3

Remuzzi, G. "Cellule Staminali: una Verità o Tante?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (January 24, 2018): 44–45. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1461.

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4

Remuzzi, G. "Cellule Staminali: una Verità o Tante?" Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 23, no. 1 (January 2011): 44–45. http://dx.doi.org/10.1177/039493621102300112.

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5

Altavilla, Annagrazia, and Alessandro Dell’Erba. "La ricerca sulle cellule staminali: la nuova sfida dell’Europa unita." Medicina e Morale 53, no. 6 (December 31, 2004): 1133–78. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.621.

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Abstract:
La ricerca sulle cellule staminali rappresenta uno dei settori più promettenti della biotecnologia, in quanto offre la possibilità di sviluppare nuovi metodi per riparare o sostituire le cellule o i tessuti lesionati o malati e per curare alcune patologie croniche gravi. Tale ricerca può anche fornire un contributo importante alla scienza di base, aiutando a comprendere i meccanismi di proliferazione e differenziazione cellulare. Gli embrioni umani preimpanto rappresentano una delle possibili fonti di cellule staminali. Tuttavia, laddove questa ricerca prevede l’utilizzo di embrioni umani, essa solleva la questione dei principi etici in gioco e dei limiti e delle condizioni cui questa deve essere soggetta. Gli stati europei hanno adottato posizioni diverse in merito alla regolamentazione della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Tale disparità, che riflette le tradizioni etiche, filosofiche e religiose alle quali gli stati si ispirano, conferma l’esistenza di punti di vista divergenti in Europa su quanto sia o meno eticamente suscettibile di tutela. Questo articolo esamina le legislazioni e le posizioni etiche esistenti a tal proposito in Europa, oltre che i nuovi orientamenti sui principi da applicare nella concessione di finanziamenti comunitari (nell’ambito del VI Programma quadro di ricerca europeo –FP6) per progetti di ricerca implicanti l’uso di embrioni umani e di cellule staminali embrionali. Tale studio intende altresì fornire degli spunti di riflessione sui nuovi traguardi dell’integrazione europea nel settore della ricerca biomedica.
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6

Lombardi, D. "Biologia della Cellula Staminale: potenza e differenziazione." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 3 (January 24, 2018): 73–76. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1481.

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7

Lombardi, D. "Biologia della Cellula Staminale: potenza e differenziazione." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 23, no. 3 (July 2011): 73–76. http://dx.doi.org/10.1177/039493621102300316.

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8

Memeo, A., L. Pedretti, L. Rossi, F. Calabrò, and W. Albisetti. "L’utilizzo di cellule staminali in ortopedia pediatrica." Archivio di Ortopedia e Reumatologia 123, no. 3 (December 2012): 26–27. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-012-0032-z.

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Capella, Vincente Bellver. "Luci e ombre nella ricerca con cellule staminali." Medicina e Morale 49, no. 5 (October 31, 2000): 851–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.767.

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Abstract:
La Gran Bretagna ha recentemente aperto alla possibilità di clonare embrioni umani nella prospettiva di ottenere tessuti da trapiantare in malati per i quali vi sia una indicazione clinica. Gli Stati uniti, con lo stesso scopo, intendono finanziare la ricerca sugli embrioni soprannumerari derivanti dalle tecnologie di fecondazione artificiale. In questo lavoro, sostenuto dalla più recente letteratura disponibile, l’autore sostiene che esistono modalità di ottenimento dei tessuti meno controverse da punto di vista etico per raggiungere gli stessi obiettivi terapeutici e denuncia gli interessi che spingono ad offrire una informazione parziale su questa materia, peraltro assai rilevante per la medicina del futuro.
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Rizzo, Maria, Luigi Romano, and Nicola Tammaro. "Le cellule staminali mesenchimali nel trattamento delle pseudoartrosi." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (September 13, 2019): 270–74. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00328-w.

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Pellegrino, A., N. Tammaro, M. Conte, L. Romano, and S. Misso. "Il prelievo delle cellule staminali mesenchimali dalla cresta iliaca." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (September 12, 2019): 243–52. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00335-x.

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Battaglini, G., F. Guadalascara, and G. Monteleone. "Il prelievo delle cellule staminali mesenchimali dal tessuto adiposo." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (September 13, 2019): 253–57. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00342-y.

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Di Stefano, Danilo. "Proteine morfogenetiche, cellule staminali e loro interazioni nella rigenerazione ossea." Italian Oral Surgery 8, no. 5 (November 2009): 243–46. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2009.08.001.

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14

Di Stefano, Danilo Alessio. "Rigenerazione dell’osso alveolare mediante l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali adulte." Italian Oral Surgery 11, no. 1 (February 2012): 1–3. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2011.11.001.

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Toro, G., L. Prinzo, M. Gison, C. Di Fino, A. De Cicco, A. Braile, F. Lepore, A. Toro, and A. Schiavone Panni. "Innesti di cellule staminali mesenchimali nelle grandi perdite di sostanza." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (September 12, 2019): 258–63. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00331-1.

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Scotto di Luzio, A., S. Di Franco, F. Peluso, D. Riccardi, and A. P. D’Amato. "Le cellule staminali mesenchimali nel trattamento delle lesioni muscolo-tendinee." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (September 5, 2019): 275–83. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00332-0.

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Grazioli, A., G. Scaravilli, F. Di Maggio, G. Bove, M. Italiano, R. Pezone, and B. Di Maggio. "Le cellule staminali mesenchimali nel trattamento delle condropatie del ginocchio." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (October 17, 2019): 284–88. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00336-w.

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Lombardi, D. "Generazione di strutture tissutali tridimensionali in vitro mediante l'uso di cellule staminali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 71–75. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1142.

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Abstract:
Lo sviluppo di sempre nuove conoscenze sulle cellule staminali e il contemporaneo progresso delle Techniche basate sull'ingegneria tissutale permettono, ad oggi, di ampliare gli orizzonti della medicina rigenerativa e le sue applicazioni in ambito terapeutico. In questo articolo sono riportate le Techniche e le possibilità di base inerenti la creazione de novo di tessuti ed organi in vitro, evidenziandone sia i benefici, sia le problematiche di maggior rilievo che rendono tali approcci ancora poco applicabili in terapia, come la questione correlata al rigetto di natura immunitaria. Unendo la tematica del rigetto autoimmune e dell'ingegneria tissutale sarà quindi introdotta una possibile alternativa per la creazione di strutture renali totalmente create in vitro, ma anche totalmente funzionali.
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Basilico, Marcello. "L'autorizzazione giudiziale all'impianto di cellule staminali in pazienti affetti da patologie degenerative." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (July 2014): 137–41. http://dx.doi.org/10.3280/qg2014-001011.

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Capuano, Nicola, Flavio Carbone, Guido Grillo, and Alessio D’Addona. "Cellule staminali mesenchimali associate a core-decompression nel trattamento delle necrosi cefaliche." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 3 (September 13, 2019): 264–69. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00340-0.

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Millás-Mur, Jaime. "Clinical and ethical use of induced pluripotent stem cells / Uso clinico ed etico delle cellule pluripotenti indotte." Medicina e Morale 67, no. 3 (July 30, 2018): 291–305. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.540.

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Abstract:
Since its discovery, more than a decade ago, induced pluripotent stem cells (iPS) have had a prominent relevance in the environments of biomedical research and, at the same time, their origin has been related to the search for an ethical alternative to use of the stem cells obtained from internal mass of the human embryo. In this article we intend to give an overview of its possible applications in the advancement of biomedicine and its relationship with bioethics. From its possible application to regenerate tissues, after proceeding to their differentiation; testing of drugs for different conditions; or their use in models of diseases, among which the neurological ones stand out. Also, its application in obtaining germ cells and human embryos. The situation of the first clinical trial to regenerate a tissue from the subject’s own iPS cells, and the recent allogeneic transplantation in Japan, suggest advances in the clinical translation of these cells. On the other hand, the production of germ cells from iPS cells and the new cells called extended pluripotent stem cells (EPS), obtained by genetic reprogramming through a chemical cocktail, that give rise not only to the tissues of the embryonic layers, but also extra- embryonic, are a new path to making clonation by another route.----------Fin dalla sua scoperta, per oltre un decennio, cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) hanno un’importanza notevole nella ricerca biomedica ambienti e, allo stesso tempo, la sua origine è legata alla ricerca di un’alternativa etica all’utilizzo le cellule staminali ottenute dalla massa interna dell’embrione umano. In questo articolo diamo una panoramica delle possibili applicazioni nell’avanzamento biomedicina e la loro relazione bioetica. Dalla sua possibile applicazione di rigenerare il tessuto, quindi procedere alla differenziazione; la sperimentazione di farmaci per diversi disturbi; o il suo uso in modelli di malattie, tra cui spiccano quelle neurologiche. Così come la sua applicazione nell’ottenere cellule germinali e embrioni umani. La situazione del primo studio clinico per rigenerare un tessuto da cellule iPS e proprio trapianto recente del soggetto in Giappone rappresentano passi nella traduzione clinica di queste cellule. Inoltre la produzione di cellule germinali dalle cellule iPS e nuove cellule chiamate cellule staminali pluripotenti estesi (EPS), riprogrammando geneticamente da un cocktail chimico, causando non solo ai tessuti degli strati embrionali, ma extraembrionali anche costituire un nuovo percorso verso la clonazione di un altro itinerario.
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Riminucci, Mara. "Le cellule staminali nella fisiologia scheletrica e quale modello per lo studio delle malattie scheletriche." L'Endocrinologo 13, no. 5 (October 2012): 198–202. http://dx.doi.org/10.1007/bf03345995.

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Paradiso, D., S. Eramo, C. Bensi, and G. Lomurno. "Beta-talassemia major in chirurgia orale: trattamento dei foci odontogeni prima del trapianto di cellule staminali emopoietiche." Dental Cadmos 85, no. 04 (April 2017): 235. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.04.2017.08.

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Bompiani, A. "Il dibattito in bioetica - I lavori della Commissione ministeriale per lo studio della utilizzazione delle cellule staminali." Medicina e Morale 50, no. 1 (February 28, 2001): 101–25. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.718.

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Bompiani, A. "Il dibattito in bioetica - I lavori della Commissione ministeriale per lo studio della utilizzazione delle cellule staminali." Medicina e Morale 50, no. 2 (April 30, 2001): 299–339. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.721.

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Passalacqua, Stefano, Alessandro Naticchia, and Giustina De Silvestro. "Registro “unifcato” di aferesi terapeutica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S20—S22. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1084.

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Abstract:
La Società Italiana di Nefrologia (SIN) e la Società Italiana di Emaferesi e Manipolazione cellulare (SIdEM) concordano di utilizzare un unico database per l'archiviazione comune delle aferesi praticate e, dal 25 Luglio del 2011, il registro informatizzato del gruppo di studio di aferesi terapeutica della SIN diviene ufficialmente il registro unico condiviso. Il software operativo viene revisionato e adeguato alle nuove esigenze. Il percorso di archiviazione per l'aferesi terapeutica viene reso più intuitivo e vengono colmate alcune lacune strutturali e aggiornati i menù da cui si selezionano le risposte ai diversi quesiti; viene attivato un percorso per l'archiviazione dedicata all'aferesi produttiva, limitatamente alle cellule staminali; rimane invariato il percorso per la registrazione degli studi multicentrici. I dati organizzati ed elaborati vengono proposti in maniera analitica con una pagina dedicata all'aferesi terapeutica, una pagina dedicata all'aferesi produttiva e una dedicata agli studi multicentrici. Successivamente all'ampliamento e alla diversificazione delle U.O. Afferenti al database, si è assistito a una ridistribuzione della casistica trattata e delle procedure di aferesi impiegate. Il registro unico condiviso riporta i dati di tutte le istituzioni preposte all'impiego dell'aferesi terapeutica e propone una fotografia sempre più vicina alla realtà dell'aferesi praticata in Italia.
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Williams, Livy, and N. Philip Tugwell. "Histological Description of Tarnished Plant Bug (Heteroptera: Miridae) Feeding on Small Cotton Floral Buds." Journal of Entomological Science 35, no. 2 (April 1, 2000): 187–95. http://dx.doi.org/10.18474/0749-8004-35.2.187.

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Abstract:
Microscopic features of small cotton floral buds abscised due to Lygus lineolaris (Palisot de Beauvois) feeding and non-insect factors were identified and contrasted with healthy buds. Feeding damage appeared to be most common on staminal columns, developing anthers, and corollas. These tissues exhibited gross enlargement and varying degrees of cellular degradation. Fragmented cell walls were thinner and stained lighter than those that were intact. Desiccation of buds abscised due to Lygus feeding was irregular. Tissues of buds abscised due to non-insect factors stained uniformly and all cells were intact. Uniform basipetal desiccation throughout the bud occurred in non-insect damaged buds, especially in anthers, staminal columns, and carpels. Tissues and cells of healthy buds stained uniformly and consistently and were without structural abnormalities. The biochemical composition of male reproductive tissue of cotton floral buds appears to play an important role in the nutritional physiology of L. lineolaris.
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Leonida, A., A. Paiusco, G. Rossi, F. Carini, and M. Baldoni. "Effetti della low-level laser irradiation su cellule staminali mesenchimali inoculate in una biomatrice tridimensionale: studio pilota in vitro." Italian Oral Surgery 11, no. 3 (June 2012): 96–104. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2011.03.002.

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Lombardi, Duccio. "Prospettive terapeutiche nella cura del morbo di Addison." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (July 3, 2013): 2–5. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.993.

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Abstract:
In questo editoriale sono valutate e analizzate alcune applicazioni terapeutiche innovative che potrebbero permettere un nuovo e differente approccio alla cura del morbo di Addison. Sebbene le conoscenze relative a questa malattia siano ancora limitate, soprattutto a causa della sua rarità, i principali meccanismi patogenetici del morbo sono qui valutati nell'ottica di capire quali potrebbero essere le future strategie terapeutiche per la cura di questa patologia. Attraverso l'analisi delle questioni di natura genetica e immunologica che caratterizzano l'Addison e cercando di comprendere quale potrebbe essere il ruolo delle cellule staminali adrenocorticali nella rigenerazione delle funzioni ghiandolari, sono, infine, riportati due studi clinici e alcune possibilità terapeutiche che potrebbero cambiare profondamente l'approccio a tale patologia.
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Cuneo, G., C. Cesarini, D. Cianfrini, and B. Gambi. "Osteopetrosi autosomica recessiva Diagnosi neonatale." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 6 (December 2002): 757–62. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500615.

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Abstract:
Le osteopetrosi sono un raro gruppo eterogeneo di condizioni patologiche, caratterizzate da aumento della densità dell'osso dovuto ad un disordine del riassorbimento da parte degli osteoclasti. Esse sono più frequenti in gruppi etnici all'interno dei quali sono presenti consanguinei. Ne sono state descritte almeno cinque tipi, ma le forme più note sono la autosomica recessiva (AROP, detta anche maligna), la intermedia (IOP, anch'essa recessiva ma con insorgenza più tardiva), la forma con acidosi tubulare e la autosomica dominante (ADOP). Riportiamo un caso di AROP diagnosticato in epoca neonatale (3 settimane). Esso dimostra come alcune caratteristiche radiologiche (ma non tutte), siano già presenti alla nascita. Alla luce delle recenti acquisizioni terapeutiche (soprattutto trapianto di cellule staminali), una diagnosi precoce della malattia potrebbe, pertanto, prevenire importanti modificazioni patologiche alcune delle quali gravemente invalidanti.
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Gao, Ying, Hao Liu, and Dong Pei. "Morphological Characteristics and In Situ Auxin Production during the Histogenesis of Staminate Flowers in Precocious Walnut." Journal of the American Society for Horticultural Science 139, no. 2 (March 2014): 185–90. http://dx.doi.org/10.21273/jashs.139.2.185.

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Abstract:
Monoclonal anti-indole acetic acid antibodies were used to monitor the temporal and spatial pattern of auxin during staminate flower differentiation in walnut (Juglans regia) cultivars Liaoning 1 and Liaoning 3. The relationship between morphological characteristics and histological structure was established. Seven stages of differentiation were recognized based on the visibility and color of the squama, bract, perianth, and rachis as follows: Stage 1, several bract primordia were present in the squama with catkins protruding from the squama as the only externally visible portion of the floret (Stage 1); the bract became externally visible, and the floret, perianth, and stamen primordia formed basipetally (Stage 2); the length of catkins were elongated, only bracts visible and getting brown (Stage 3); the bracts were brown and wrapped tightly, cellular specialization occurred to form a central core containing reproductive cells and tapetal cells that differentiated (Stage 4); the perianth became visible externally, reproductive cells and tapetal cells separated from the exterior layers of the anther wall (Stage 5); the anther walls were reduced to two cell layers (epidermis and endothecium) as the anthers became visible and matured (Stage 6); and the anther turned black, dehisced, and released its pollen grains (Stage 7). The histological differentiation of the flowers was related to auxin. The auxin signal was strongest in the shoot apical meristem (SAM) during bract primordia differentiation; thus, the SAM may be a site of auxin production. When the floral organs began centralized differentiation, auxin was distributed mainly in the differentiating tissues. Our findings indicate that a high level of auxin may strongly affect morphogenesis. Additionally, the tapetal and reproductive cells that arise during cellular specialization may be important for auxin production. The distribution of auxin was centralized in germ pores at the pollen grain surface, indicating that a high level of auxin induces pollen germination.
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De Alcubierre, Dario, Riccardo Pofi, and Carlotta Pozza. "Testicular Adrenal Rest Tumours: fisiopatologia, diagnosi e trattamento." L'Endocrinologo 22, no. 1 (February 2021): 22–27. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00816-5.

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Abstract:
SommarioI testicular adrenal rest tumors (TARTs) costituiscono una causa comune di disfunzione gonadica e infertilità in pazienti affetti da iperplasia surrenalica congenita (Congenital Adrenal Hyperplasia, CAH), con una prevalenza che varia dal 14 all’86%. Dal punto di vista biochimico, istologico e molecolare, i TARTs mostrano caratteristiche tipiche delle cellule surrenaliche e per questo si è ipotizzato che derivino da una proliferazione di cellule della corteccia surrenalica in sede testicolare. Studi recenti riconducono però l’origine dei TARTs a una popolazione di cellule staminali pluripotenti adrenal-like, derivanti dalla cresta urogenitale, già presenti in sede gonadica durante l’embriogenesi, che vanno incontro a differenziazione surrenalica e ad aumentata proliferazione se sottoposti a elevati livelli di ormone adrenocorticotropo (ACTH). La loro crescita può determinare un’alterazione della funzione gonadica per compressione diretta sui tubuli seminiferi e per l’influenza sull’ambiente ormonale intratesticolare per via paracrina, risultando spesso in un quadro di azoospermia di tipo ostruttivo. La diagnosi di TARTs si avvale principalmente dell’eco Color-Doppler testicolare, ma richiede una puntuale diagnosi differenziale con lesioni morfologicamente simili, quali i tumori germinali e i tumori a cellule del Leydig, in quanto la gestione terapeutica è differente. La terapia classica si basa sull’impiego di glucocorticoidi ad alte dosi, che in alcuni casi possono condurre a una regressione delle dimensioni della massa. La gestione della CAH nei soggetti che presentano TARTs richiede un approccio personalizzato con screening ecografico da adottare già a partire dall’infanzia e si avvale altresì di counseling andrologico in merito alla possibilità di preservare la fertilità tramite crioconservazione.
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Cheng, Shuo, Huiling Jia, Yisen Zhang, Juanjuan Zhou, Xue Chen, Lifang Wu, and Jun Wang. "Geniposidic Acid from Eucommia ulmoides Oliver Staminate Flower Tea Mitigates Cellular Oxidative Stress via Activating AKT/NRF2 Signaling." Molecules 27, no. 23 (December 5, 2022): 8568. http://dx.doi.org/10.3390/molecules27238568.

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Abstract:
Eucommia ulmoides Oliver staminate flower (ESF) tea enjoys a good reputation in folk medicine and displays multiple bioactivities, such as antioxidant and antifatigue properties. However, the underlying biological mechanisms remain largely unknown. In this study, we aimed to investigate whether ESF tea can mitigate cellular oxidative stress. Crude ethyl alcohol extract and its three subfractions prepared by sequential extraction with chloroform, n-butyl alcohol and residual water were prepared from ESF tea. The results of antioxidant activity tests in vitro manifested n-butyl alcohol fraction (n-BUF) showed the strongest antioxidant capacity (DPPH: IC50 = 24.45 ± 0.74 μg/mL, ABTS: IC50 = 17.25 ± 0.04 μg/mL). Moreover, all subfractions of ESF tea, especially the n-BUF, exhibited an obvious capacity to scavenge the reactive oxygen species (ROS) and stimulate the NRF2 antioxidative response in human keratinocytes HaCaT treated by H2O2. Using ultra-high-performance liquid chromatography, we identified geniposidic acid (GPA) as the most abundant component in ESF tea extract. Furthermore, it was found that GPA relieved oxidative stress in H2O2-induced HaCaT cells by activating the Akt/Nrf2/OGG1 pathway. Our findings indicated that ESF tea may be a source of natural antioxidants to protect against skin cell oxidative damage and deserves further development and utilization.
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Ralli, M., R. Rolesi, R. Anzivino, R. Turchetta, and A. R. Fetoni. "Acquired sensorineural hearing loss in children: current research and therapeutic perspectives." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 500–508. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1574.

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Abstract:
La conoscenza dei meccanismi fisiopatologici delle condizioni responsabili dell’ipoacusia acquisita nei bambini, tra cui le infezioni virali e batteriche, l’esposizione al rumore, l’ototossicità da chemioterapici ed antibiotici aminoglicosidici, è in costante aumento e sta portando ad un progressivo cambiamento della gestione diagnostica e clinica del bambino ipoacusico. Le infezioni virali rappresentano la causa più frequente di sordità infantile acquisita, seguita dalla tossicità di antibiotici e chemioterapici; mentre l’esposizione al rumore, soprattutto negli adolescenti, rappresenta un fattore emergente. Le terapie farmacologiche protettive attualmente in uso includono steroidi, antiossidanti, antivirali; l’efficacia degli antiossidanti è ancora in fase di conferma clinica anche se vi sono significative evidenze sperimentali, mentre i farmaci steroidei ed antivirali sono certamente validi seppur la loro tossicità sistemica rappresenti ancora un problema non chiarito per i quali la somministrazione locale potrebbe rappresentare una possibile evoluzione. Le prospettive di ricerca future includono l’uso di nanoparticelle per veicolare molecole direttamente nel sito di danno; inoltre, la terapia genica con l’inserimento di materiale genetico all’interno delle cellule per la cura di condizioni da alterazione del patrimonio genetico con la produzione di proteine normali, potrebbe svolgere un ruolo rilevante nella cura e soprattutto nella prevenzione delle sordità acquisite; infine, la terapia rigenerativa e l’impianto delle cellule staminali, nonostante il loro ruolo nell’orecchio interno sia ancora dibattuto, per le notevole limitazioni del loro impiego, potrebbe trovare un ruolo nei processi riparativi più che nella differenziazione in cellule sensoriali.
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Rey, Federica, Cecilia Pandini, Bianca Barzaghini, Letizia Messa, Toniella Giallongo, Orietta Pansarasa, Stella Gagliardi, et al. "Dissecting the Effect of a 3D Microscaffold on the Transcriptome of Neural Stem Cells with Computational Approaches: A Focus on Mechanotransduction." International Journal of Molecular Sciences 21, no. 18 (September 15, 2020): 6775. http://dx.doi.org/10.3390/ijms21186775.

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Abstract:
3D cell cultures are becoming more and more important in the field of regenerative medicine due to their ability to mimic the cellular physiological microenvironment. Among the different types of 3D scaffolds, we focus on the Nichoid, a miniaturized scaffold with a structure inspired by the natural staminal niche. The Nichoid can activate cellular responses simply by subjecting the cells to mechanical stimuli. This kind of influence results in different cellular morphology and organization, but the molecular bases of these changes remain largely unknown. Through RNA-Seq approach on murine neural precursors stem cells expanded inside the Nichoid, we investigated the deregulated genes and pathways showing that the Nichoid causes alteration in genes strongly connected to mechanobiological functions. Moreover, we fully dissected this mechanism highlighting how the changes start at a membrane level, with subsequent alterations in the cytoskeleton, signaling pathways, and metabolism, all leading to a final alteration in gene expression. The results shown here demonstrate that the Nichoid influences the biological and genetic response of stem cells thorough specific alterations of cellular signaling. The characterization of these pathways elucidates the role of mechanical manipulation on stem cells, with possible implications in regenerative medicine applications.
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De Paula, Ignazio Carrasco. "Etica della ricerca biomedica: la virtù oltre l’utile." Medicina e Morale 49, no. 5 (October 31, 2000): 869–78. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.768.

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Abstract:
La riflessione etica sulla ricerca biomedica si pone in un contesto ben definito: da un parte, l’accettazione dell’inevitabile coinvolgimento di soggetti umani; dall’altra, il riconoscimento della singolare preziosità del soggetto di studio e, di conseguenza, l’atteggiamento etico di rispetto e di responsabilità da parte del ricercatore. Su questa base, la ricerca dovrebbe procedere secondo un binomio inscindibile che pone su un piano egualitario sia la crescita qualitativa e quantitativa della conoscenza dell’uomo che la finalizzazione di tale progresso al servizio dell’uomo stesso. È proprio questa finalità bidimensionale che conferisce alla ricerca una portata virtuosa che trascende il carattere molte volte meccanico del metodo sperimentale. Il recente dibattito sulla clonazione terapeutica finalizzata all’ottenimento di cellule staminali si è focalizzato principalmente sui risultati che si spera di raggiungere in un futuro non prossimo. In questo modo, tuttavia, si è lasciato in ombra la questione fondamentale del senso di tale ricerca qua talis. La prevedibile debolezza degli argomenti addotti a favore della clonazione sembra essere anche una conseguenza di tale imperdonabile omissione.
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Di Bernardo, Mirko, and Elisa Cecconi. "Lo sviluppo delle cellule staminali pluripotenti indotte. Metodologie sperimentali, aspetti epistemologici e implicazioni bioetiche / The development of induced pluripotent stem cells. Experimental methodologies, epistemological aspects and bioethical implications." Medicina e Morale 66, no. 2 (May 5, 2017): 161–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.485.

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Abstract:
Il presente contributo vuole offrire uno spaccato su alcuni sviluppi contemporanei concernenti le ricerche nel campo delle cellule staminali pluripotenti indotte (IPSCs). Sviluppi che confrontandosi con la complessità del vivente ammettono l’esistenza di una pluralità di livelli d’investigazione, incoraggiando il ricorso ad una molteplicità di linguaggi e di metodologie. Vengono individuate altresì possibili vie alternative alle IPSCs compatibili con una riflessione sul legame fra libertà e responsabilità nella ricerca scientifica. Tali studi consentono oggi di delineare un innovativo approccio di cura senza manipolazioni genetiche in grado di andare oltre la stessa metodologia proposta originariamente da Yamanaka. ---------- This article aims to offer a description of some contemporary developments concerning the researches in the field of induced pluripotent stem cells (IPSCs). Advancements that confronting the complexity of the living being, allow the existence of a plurality of investigation levels and encouraging the use of different languages and methodologies. Moreover, this paper identifies alternative ways to IPSCs compatible with a reflection about a connection between freedom and responsability in the scientific research. Such studies allow today to outline an innovative approach to care without genetic manipulation able to overcome the original Yamanaka’s method.
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Di Pietro, M. L., A. Giuli, and A. Serra. "La diagnosi preimpianto." Medicina e Morale 53, no. 3 (June 30, 2004): 469–500. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.635.

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Abstract:
La diagnosi preimpianto si è sviluppata in seguito all’introduzione delle tecniche di fecondazione artificiale (FIV e ICSI) al fine di aumentarne il successo selezionando gli embrioni più adatti per il trasferimento in utero. In particolare, la diagnosi genetica preimpianto viene anche considerata una forma alternativa di diagnosi prenatale al fine di individuare aneuploidie comuni o legate all’età della donna nelle coppie sterili, o per ridurre la trasmissione alla prole di serie malattie genetiche nelle coppie fertili. I campioni per la diagnosi genetica preimpianto si ottengono dagli oociti o dagli embrioni in fase precoce di sviluppo dopo la FIV o la ICSI. L’articolo analizza, da una parte, gli aspetti tecnici e clinici della diagnosi preimpianto, compresi i limiti e i rischi connessi con queste procedure, e, dall’altra, il dibattito bioetico in materia (la diagnosi preimpianto come alternativa all’aborto dopo diagnosi postimpianto; la selezione del sesso a fini sociali o la selezione di donatori di cellule staminali). Dallo stesso dibattito bioetico emerge la finalità eugenetica della diagnosi preimpianto, una finalità perversa poiché nessun individuo umano può essere valutato, selezionato, lasciato morire o soppresso in base alla “sua qualità”.
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Cheng, P. C., and D. C. Wright. "Effects of 3-(p-chlorophenyl)-6-methoxy-s-triazine-2,4 (1H, 3H) dione triethanolamine (DPX-3778) treatment on the floral development of maize." Canadian Journal of Botany 67, no. 2 (February 1, 1989): 327–31. http://dx.doi.org/10.1139/b89-047.

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Abstract:
In a series of experiments to determine the physiological effects of a triazanone antidehiscence chemical, 3-(p-chlorophenyl)-6-methoxy-s-triazine-2,4 (1H, 3H) dione triethanolamine (DPX-3778), sex determination of the tassels of corn (Zea mays subsp. mays) was altered depending on the concentration and timing of application. Multiple applications of 0.005% (w/v) DPX-3778 to the leaf sheath of maize plants, or the addition of 1 ppm DPX-3778 to hydroponic growth medium, approximately 4 weeks before anthesis, caused reversion of staminate inflorescences to pistillate inflorescences. In addition to the normally developed gynoecium of the upper floret, DPX-3778 treatment resulted in the full development of the lower floret gynoecium in ear spikelets. These results could be duplicated in Northern Teosinte (Zea mays subsp. mexicana, race Nobogame). DPX-3778 could thus be useful for investigating the cellular and developmental physiology of stamens and gynoecia in corn and other monoecious grass species.
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Coni, Pierpaolo, Monica Piras, Marco Piludu, Joanna Izabela Lachowicz, Anna Matteddu, Stefano Coni, Alessandra Reali, et al. "Exploring cell surface markers and cell-cell interactions of human breast milk stem cells." Journal of Public Health Research 12, no. 1 (January 2023): 227990362211503. http://dx.doi.org/10.1177/22799036221150332.

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Abstract:
Background: Breakthrough studies have shown that pluripotent stem cells are present in human breast milk. The expression of pluripotency markers by breast milk cells is heterogeneous, relating to cellular hierarchy, from early-stage multi-lineage stem cells to fully differentiated mammary epithelial cells, as well as weeks of gestation and days of lactation. Design and methods: Here, we qualitatively analyze cell marker expression in freshly isolated human breast milk cells, without any manipulation that could influence protein expression. Moreover, we use electron microscopy to investigate cell-cell networks in breast milk for the first time, providing evidence of active intercellular communication between cells expressing different cellular markers. Results: The immunocytochemistry results of human breast milk cells showed positive staining in all samples for CD44, CD45, CD133, and Ki67 markers. Variable positivity was present with P63, Tβ4 and CK14 markers. No immunostaining was detected for Wt1, nestin, Nanog, OCT4, SOX2, CK5, and CD34 markers. Cells isolated from human breast milk form intercellular connections, which together create a cell-to-cell communication network. Conclusions: Cells freshly isolated form human breast milk, without particular manipulations, show heterogeneous expression of stemness markers. The studied milk staminal cells show “pluripotency” at different stages of differentiation, and are present as single cells or grouped cells. The adjacent cell interactions are evidenced by electron microscopy, which showed the formation of intercellular connections, numerous contact regions, and thin pseudopods.
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Yates, I. E., and Darrell Sparks. "External Morphological Characteristics for Histogenesis in Pecan Anthers." Journal of the American Society for Horticultural Science 117, no. 1 (January 1992): 181–89. http://dx.doi.org/10.21273/jashs.117.1.181.

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Abstract:
External “morphological characteristics of catkins from one protogynous (`Stuart') and one protandrous (`Desirable') cultivar of pecan [Carya illinoensis Wangenh.) C. Koch] were examined to define markers of cellular differentiation in the anthers. The angle between the catkin rachis and the bract, visibility of the bracteole, rachis, and anther, and anther color proved to be markers by which development could be categorized into five stages. `Stuart' catkins with bracts as the only externally visible portion of the floret (Stage I) commonly had two locules in each anther lobe. When bracteoles became externally visible (Stage II), cellular specialization had occurred to form a central core containing reproductive cells and tapetal cells differentiated and separated from the exterior layers of the anther wall. Disintegration of tapetal cells and thickening of endothecium eel! walls occurred as the angle between the rachis and bract increased to 45° (Stage III). The anther wall was reduced to only two cell layers, epidermis and endothecium, as the anthers became visible (Stage IV). The pollen grains were mature when the anthers developed a yellowish tinge (Stage V) just before anther dehiscence. Tapetal cells had developed distinguishing traits in anthers of Stage I `Desirable' catkins and endothecial cells of Stage II. Internal anther development was similar for both cultivars from Stages III-V. Trichomes, a common feature-on the surface of the staminate floral parts, became less dense with proximity of the floral parts to the interior of the floret and with catkin maturity.
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Fandella, A., S. De Angeli, and G. Anselmo. "Recent Views about Bph Etiopathogenesis." Urologia Journal 59, no. 1 (February 1992): 12–20. http://dx.doi.org/10.1177/039156039205900104.

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Abstract:
After a revision of literature regarding the most up-to-date points of view about the etiopathogenesis of prostatic hyperplasia, i.e. hormonal growth factors, Mac Neal's theory of reawakening, and the theories based on the involvement of staminal cells, the authors report their practical experience on this subject. Since 1989 they have prepared in-vitro cultures, standardized the method and have cultivated cells with different concentrations of testosterone and growth factors. Analyses were by direct observation, with cytologic and immunochemical preparations for morphologic characterization and using the autoradiographic method to determine the Labeling Index. From a preliminary survey of the results it seems that DHT does not affect the multiplication of cells, but influences the differentiation process, becoming an agent of “well-being” and not a real growth factor. EGF would be efficacious only at high dosages with a result of non differentiation and growth of non-mature cells. The estrogens do not increase the succesful percentage of secondary cultures and are therefore, not factors of cellular “well-being”. Finally, data confirm that BPH is not a proliferative disease, as the DNA in replication is limited to about 3% with scarce mitosis.
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Vescovi, A. L., and L. Spinardi. "La natura biologica dell’embrione." Medicina e Morale 53, no. 1 (February 28, 2004): 53–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.652.

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Abstract:
Il dibattito sulla fecondazione assistita, l’esistenza di un numero imprecisato di embrioni umani congelati e la scoperta che è possibile clonare esseri viventi di varie specie, primati ed uomo inclusi, solleva un numero enorme di questioni, non solo di natura biologica, ma anche etiche e, non ultime, legislative. L’aspro dibattito che si è acceso attorno a questi argomenti, sconfina spesso in scontri esasperati, non solo su giornali, televisione ed altri mezzi di comunicazione, ma anche in sede istituzionale e perfino in ambito accademico. Un elemento comune a tutti questi scontri è riscontrabile nella frequente carenza di criteri logici e scientifici a supporto delle tesi proposte da alcuni dei contendenti. Il dibatto si sviluppa quindi attraverso arroccamenti più o meno definitivi, basati su posizioni dogmatiche, spesso di natura strettamente ideologica o persino politica. Questo breve articolo intende quindi fornire una disamina, il più possibile oggettiva e scientifica, della natura, fisiologia ed identità dell’elemento fondamentale che si trova alla base di tutte le discussioni sulla fecondazione assistita, clonazione ed uso di cellule staminali embrionali, vale a dire l’embrione umano. Senza volere essere in alcun modo esaustivo, il presente articolo si prefigge di illustrare chiaramente le varie fasi dello sviluppo di una vita umana, fin dai sui stadi iniziali – la fusione tra gameti (fecondazione) – ed attraverso la crescita dell’embrione a dare origine ad un individuo maturo. È nostra speranza che questo documento fornisca spunti di riflessione e materiale di approfondimento sia agli addetti ai lavori che a coloro, per amor di scienza, cultura o aspirazione alla crescita interiore, si interessano di questo argomento di vitale importanza per l’umanità intera.
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Sharma, Alok, Hemangi Sane, Radhika Pradhan, Amruta Paranjape, Nandini Gokulchandran, Jasbinder Kaur, Rohit Das, and Prerna Badhe. "Neuroregenerative Rehabilitation Therapy with long-term Lithium in a Male Amyotrophic Lateral Sclerosis Patient: A Case Report." International Journal of Medical Science and Clinical invention 6, no. 2 (February 28, 2019): 4337–44. http://dx.doi.org/10.18535/ijmsci/v6i2.11.

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Abstract:
Various cellular therapies are being increasingly investigated for the treatment of Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS), a progressive neurodegenerative disease with selective loss of anterior horn cells. Lithium is known to enhance the potency of transplanted cells, while being well tolerated by ALS patients. Additionally, rehabilitation significantly improves outcomes in various neurodegenerative disorders. We present a 47-year-old male patient suffering from ALS for 2 years, whose treatment involved intrathecal transplantation of autologous Bone Marrow-derived Mononuclear Cells and long-term Lithium, followed by multidisciplinary neurorehabilitation, and standard Riluzole treatment. ALS-FRSr score improved from 39 to 41; FIM remained stable at 101; 6MWT distance improved from 396 m to 480 m and Berg Balance score remained stable at 56 over a span of 18 months. Symptomatic improvements were seen in speech, swallow, stamina, walking and muscle strength; fasciculations and cramps reduced drastically. The highlight of this case is the maintenance of the patient’s condition in view of a degenerative prognosis. Cellular therapy along with long term Lithium and holistic rehabilitation, in addition to standard Riluzole treatment- together termed as Neuroregenerative Rehabilitation Therapy- is a novel approach for halting disease progression and qualitatively improving living conditions for ALS patients and caregivers alike.
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Aguanno, Salvatore, Claudia Petrelli, Sara Di Siena, Luciana De Angelis, Manuela Pellegrini, and Fabio Naro. "A Three-Dimensional Culture Model of Reversibly Quiescent Myogenic Cells." Stem Cells International 2019 (November 11, 2019): 1–12. http://dx.doi.org/10.1155/2019/7548160.

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Abstract:
Satellite cells (SC) are the stem cells of skeletal muscles. They are quiescent in adult animals but resume proliferation to allow muscle hypertrophy or regeneration after injury. The mechanisms balancing quiescence, self-renewal, and differentiation of SC are difficult to analyze in vivo owing to their complexity and in vitro because the staminal character of SC is lost when they are removed from the niche and is not adequately reproduced in the culture models currently available. To overcome these difficulties, we set up a culture model of the myogenic C2C12 cell line in suspension. When C2C12 cells are cultured in suspension, they enter a state of quiescence and form three-dimensional aggregates (myospheres) that produce the extracellular matrix and express markers of quiescent SC. In the initial phase of culture, a portion of the cells fuses in syncytia and abandons the myospheres. The remaining cells are mononucleated and quiescent but resume proliferation and differentiation when plated in a monolayer. The notch pathway controls the quiescent state of the cells as shown by the fact that its inhibition leads to the resumption of differentiation. Within this context, notch3 appears to play a central role in the activity of this pathway since the expression of notch1 declines soon after aggregation. In summary, the culture model of C2C12 in suspension may be used to study the cellular interactions of muscle stem cells and the pathways controlling SC quiescence entrance and maintenance.
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Balestri, Sonia, Alice Del Giovane, Carola Sposato, Marta Ferrarelli, and Antonella Ragnini-Wilson. "The Current Challenges for Drug Discovery in CNS Remyelination." International Journal of Molecular Sciences 22, no. 6 (March 12, 2021): 2891. http://dx.doi.org/10.3390/ijms22062891.

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Abstract:
The myelin sheath wraps around axons, allowing saltatory currents to be transmitted along neurons. Several genetic, viral, or environmental factors can damage the central nervous system (CNS) myelin sheath during life. Unless the myelin sheath is repaired, these insults will lead to neurodegeneration. Remyelination occurs spontaneously upon myelin injury in healthy individuals but can fail in several demyelination pathologies or as a consequence of aging. Thus, pharmacological intervention that promotes CNS remyelination could have a major impact on patient’s lives by delaying or even preventing neurodegeneration. Drugs promoting CNS remyelination in animal models have been identified recently, mostly as a result of repurposing phenotypical screening campaigns that used novel oligodendrocyte cellular models. Although none of these have as yet arrived in the clinic, promising candidates are on the way. Many questions remain. Among the most relevant is the question if there is a time window when remyelination drugs should be administrated and why adult remyelination fails in many neurodegenerative pathologies. Moreover, a significant challenge in the field is how to reconstitute the oligodendrocyte/axon interaction environment representative of healthy as well as disease microenvironments in drug screening campaigns, so that drugs can be screened in the most appropriate disease-relevant conditions. Here we will provide an overview of how the field of in vitro models developed over recent years and recent biological findings about how oligodendrocytes mature after reactivation of their staminal niche. These data have posed novel questions and opened new views about how the adult brain is repaired after myelin injury and we will discuss how these new findings might change future drug screening campaigns for CNS regenerative drugs.
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Picardi, Alessandra, Nicoletta Sacchi, Valeria Miotti, Francesca Lorentino, Elena Oldani, Alessandro Rambaldi, Mariarosaria Sessa, et al. "Allelic HLA Matching and Pair Origin Are Favorable Prognostic Factors for Unrelated Hematopoietic Stem Cell Transplantation in Neoplastic Hematologic Diseases: An Italian Analysis by the Gruppo Italiano Trapianto di Cellule Staminali e Terapie Cellulari, Italian Bone Marrow Donor Registry, and Associazione Italiana di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti." Transplantation and Cellular Therapy 27, no. 5 (May 2021): 406.e1–406.e11. http://dx.doi.org/10.1016/j.jtct.2020.11.021.

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Lazzari, G., I. Lagutina, G. Crotti, P. Turini, S. Colleoni, R. Duchi, and C. Galli. "173 EFFECT OF CULTURE SYSTEM FOR IVM-IVF PIG EMBRYOS ON THE ICMS ABILITY TO PRODUCE OUTGROWTHS FOR EMBRYONIC STEM CELL DERIVATION." Reproduction, Fertility and Development 17, no. 2 (2005): 237. http://dx.doi.org/10.1071/rdv17n2ab173.

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Abstract:
Attempts to derive true embryonic stem cells in large farm animals rely on the supply of good quality embryos. In these species, including the pig, pre-implantation-stage embryos can be produced by in vitro techniques from slaughterhouse ovaries. The objective of this study was to evaluate the ability of the inner cell masses (ICMs) of pig embryos, produced in vitro by different methods, to provide viable initial outgrowths of ICM cells that could be subsequently subcultured and expanded. Porcine oocytes were recovered from slaughtered donors and matured in vitro for 40–44 h in DMEM-F12 supplemented with 10% FCS, 0.05 IU LH and FSH (Menogon, Ferring, Milan, Italy), 0.3 mM cystine, 0.5 mM cysteamine, 50 ng/mL long-EGF, 100 ng/mL long-IGF1, 5 ng/mL bFGF (Sigma-Aldrich, Milan, Italy) in 5% CO2 at 38.5°C. Boar frozen-thawed semen was separated on a percoll gradient and diluted in TALP medium with PHE (penicillamine, hypotaurine, epinefrine) to a concentration ranging from 0.05 to 0.1 million sperm per mL. Oocytes were partially decumulated, co-incubated with sperm for 24 h, and finally denuded and cultured in microdrops of mSOFaa or NCSU. After cleavage, approximately half of the cleaved embryos were surgically transferred into the sheep oviduct for 4 days of in vivo culture and the remaining embryos were left in vitro in the two media. On Day +6 in vivo-cultured embryos were recovered from the sheep oviduct. Blastocyst formation and quality were comparatively evaluated in the three culture groups. Quality specifically referred to the morphology/size of the ICM according to the following criteria: ICM A (large/prominent), ICM B (flat), and ICM C (non-visible). All embryos with a visible inner cell mass were subjected to microdissection with needles to recover the ICMs that were then plated on feeder-layers of mitomycin-treated STO fibroblasts. Attachment and outgrowth was evaluated 48–72 h post-plating. Results are presented in Table 1. Our data indicate that in vivo culture of pig embryos in the sheep oviduct greatly enhance both blastocyst development and ICM quality. As a consequence the efficiency of outgrowth formation, following plating for ES cell derivation, was significantly higher with ICMs derived from IVM-IVF pig embryos cultured in vivo as compared to their in vitro-cultured counterparts. Within the two culture media tested for in vitro culture, SOF and NCSU, the rate of blastocyst formation was similar but the quality of SOF-cultured embryos is higher. In conclusion, embryo/ICM quality represents a fundamental requirement for the derivation of ES cell lines, and in vivo culture in the sheep oviduct provides the most efficient source of high quality IVM-IVF pig embryos. Table 1. Blastocyst development and ICM quality of in vitro-produced pig embryos This work was supported by the Istituto Superiore di Sanità, Programma Nazionale Cellule Staminali, Rome, Italy, grant No. CS 11.
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Bompiani, Adriano. "L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche." Medicina e Morale 49, no. 4 (August 31, 2000): 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Abstract:
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Munoz-Zuluaga, Carlos, Armando Sardi, Mavalynne Orozco-Urdaneta, Luis Gabriel Parra-Lara, Andres Perez, Farah El-Sharkawy, Carolina Velez-Mejía, and Mary Caitlin King. "Amate: A Mobile Application To Improve Access To Early Breast And Cervical Cancer Detection." Journal of Global Oncology 4, Supplement 3 (October 2018): 26s. http://dx.doi.org/10.1200/jgo.18.10290.

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Abstract:
Purpose For Colombian women, breast and cervical cancer are the leading causes of mortality, despite being potentially curable through early detection and timely treatment. Tedious administrative processes and a lack of cancer screening education and awareness hinders early detection. Mobile applications (mApps) have permeated all levels of society and are potential tools by which to deliver personalized information and identify high-risk patients in need of screening tests thereby improving early cancer detection. The aim of this work is to create a free mApp that educates and guides patients to the national screening programs for breast and cervical cancer. Methods An mApp Amate was advertised to women (age ≥ 14 years) in the waiting rooms of a health care facility of a community hospital during a period of 9 months. Amate used educational, evaluative, and risk factor questions to measure the population’s knowledge of breast and cervical cancer. Each question was followed by an explanation. Correct answers yielded points that were redeemable for cellular data. Risk assessment questions identified women who required screening who were subsequently contacted by a health care provider and enrolled in the national cancer care program. Results A total of 4,553 women were contacted from August 2017 to May 2018. Of this group, 830 downloaded Amate and answered all of the questions. On the basis of the risk factor questions, 16% of patients (n = 131) were identified as being at risk for breast and/or cervical cancer and needed to be enrolled in the national screening program. Thus far, 24% of patients (n = 32) have successfully completed their recommended screening tests—mammogram, Papanicolau smear, or both. We also identified specific barriers to enrolling patients in these programs, including an unwillingness to be enrolled, limited available appointments at health care centers, and denied access as a result of health care coverage. Conclusion Amate is a low-cost, accessible tool that identifies women who are at risk for breast and cervical cancer and detects access barriers to early cancer detection. Administrative obstacles still exist and must be addressed to improve early cancer detection and screening. Amate has the potential to reach people from rural areas of Colombia and other underserved countries. AUTHORS' DISCLOSURES OF POTENTIAL CONFLICTS OF INTEREST The following represents disclosure information provided by authors of this manuscript. All relationships are considered compensated. Relationships are self-held unless noted. I = Immediate Family Member, Inst = My Institution. Relationships may not relate to the subject matter of this manuscript. For more information about ASCO's conflict of interest policy, please refer to www.asco.org/rwc or ascopubs.org/jco/site/ifc . Armando Sardi Stock or Other Ownership: Celgene, Johnson & Johnson Mavalynne Orozco-Urdaneta Employment: Partners For Cancer Care And Prevention Foundation, Stamina-in-Action Stock or Other Ownership: Celgene, Johnson & Johnson Luis Gabriel Parra-Lara Research Funding: Merk & Co
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