Dissertations / Theses on the topic 'Catecolamine'

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1

Riggi, Margherita. "Correlati anatomici, neurochimici e funzionali di eventi neurodegenerativi nel ratto." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10155.

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Abstract:
2012/2013
La malattia di Parkinson (PD) e quella di Alzheimer (AD) appartengono entrambe ad una famiglia di patologie neurologiche, caratterizzate da neurodegenerazione, i cui deficit funzionali (motori, sensitivi e psicologici) sono progressivi, e la cui insorgenza si presenta tipicamente dopo la quinta o la sesta decade di vita. Diversi studi ipotizzano che esse possano essere la diversa manifestazione di uno stesso processo disfunzionale, poichè presentano vari aspetti neuropatologici in comune. Ambedue infatti sono caratterizzate da una deplezione massiva dei sistemi neurotrasmettitoriali a proiezione diffusa (quali ad esempio il colinergico, il dopaminergico ed il noradrenergico) e dalla presenza, nei tessuti coinvolti, di aggregati di proteine con alterata conformazione in sede intra- od extracellulare. Inoltre, entrambe sono associate all’insorgenza di disturbi cognitivi ed allo sviluppo di demenza. Il lavoro di questa tesi è stato volto ad indagare alcuni aspetti che caratterizzano queste patologie, per approfondire in che modo la comparsa di determinate disfunzioni anatomiche e neurochimiche influenzi il processo patologico, ed in particolare determini lo sviluppo di deficit cognitivi. Nello specifico abbiamo indagato i contributi rispettivamente del sistema colinergico del prosencefalo di base, di quello dopaminergico mesocorticolimbico e del sistema noradrenergico ascendente, nella regolazione della reference e della working memory, usando il ratto come animale modello. Attraverso l’iniezione neonatale di due immunotossine (192-IgG-saporina e anti-DBH-saporina) e di una neurotossina (6-OHDA) in età adulta, abbiamo osservato le conseguenze funzionali ed anatomiche della deplezione, singola o combinata, dei corrispettivi sistemi neurali, tramite appropriati test comportamentali (quali il Morris Water Maze ed il Radial Arm Water Maze) e procedure istologiche ad hoc. Alla luce dei risultati ottenuti è emerso che il sistema noradrenergico svolge un ruolo importante nel regolare i processi ippocampo-dipendenti, interagendo con gli altri due sistemi e, ove necessario, compensando funzionalmente alla loro mancanza. Inoltre abbiamo indagato gli effetti derivanti dalla deplezione del sistema colinergico del prosencefalo di base con, o senza, l’aggiunta dell’infusione di beta-amiloide 25-35 pre-aggregata in ippocampo, sull’apprendimento e la memoria spaziale di ratti così trattati; e le conseguenze neurochimiche di questi trattamenti sui tessuti prelevati post-mortem, soprattutto per quanto riguarda le alterazioni del metabolismo delle proteine APP, TAU e TDP-43, indagate tramite tecniche istologiche specifiche ed analisi con Western Blot. In questo modo è stato visto che c’è un’interazione sinergica tra l’ipofunzione colinergica e l’infusione di beta-amiloide esogena pre-aggregata nel determinare deficit cognitivi, sia nella reference che nella working memory; e che la deplezione colinergica riesce di per sè sia ad incrementare la fosforilazione della proteina Tau, e quindi di provocarne il distacco dai microtubuli e favorirne l’aggregazione a livello del soma cellulare, che sia a provocare delle alterazioni nel metabolismo della proteina TDP-43, che rispetto ad animali di controllo risulta sovraespressa e localizzata anche a livello del citoplasma. Mentre l’influenza dell’aggregazione della beta-amiloide in questi processi appare marginale o comunque avere una comparsa più tardiva. Il lavoro svolto propone quindi di considerare delle terapie farmacologiche e ristorative che hanno come target il sistema noradrenergico per la cura dei disturbi cognitivi che accomunano la malattia di Alzheimer e quella di Parkinson; e di approfondire maggiormente l’interazione che lega il sistema colinergico alla TDP-43, perchè potrebbe essere importante per capire i meccanismi che conducono alla comparsa di neurodegenerazione e di demenza.
XXVI Ciclo
1984
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2

Souza, Alexandre Reis Taveira de. "Estresse e sensibilidade as catecolaminas em atrio de cobaia." [s.n.], 2001. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/317889.

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Abstract:
Orientador : Regina Celia Spadari-Bratfisch
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-07-31T17:39:32Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Souza_AlexandreReisTaveirade_M.pdf: 4201034 bytes, checksum: a52fe09fd32389f3d9588212e677cdef (MD5) Previous issue date: 2001
Resumo: Considerando que tecidos isolados de ratos submetidos a estresse apresentam alterações de sensibilidade às catecolaminas, os objetivos deste trabalho foram verificar se tecidos isolados de cobaias submetidas aos mesmos protocolos experimentais também apresentam alterações similares, levando-se em conta que a proporção de subtipos de adrenoceptores difere entre átrios direitos das duas espécies. Nossos resultados mostraram que o estresse por natação ou por choque nas patas induziu alterações na sensibilidade aos efeitos cronotrópicos das catecolaminas, cujas características dependem da intensidade do agente estressor. Átrios direitos de cobaias e de ratos submetidos a estresse por natação apresentaram supersensibilidade à isoprenalina, o que poderia ser causado por redução na captação extraneuronal do agonista. No entanto, cobaias mostraram subsensibilidade à noradrenalina, após uma sessão de natação, o que só ocorre em ratos após a terceira sessão. Nós sugerimos que os mecanismos envolvidos neste processo poderiam ser similares àqueles descritos em ratos, ou seja, diminuição da resposta mediada por adrenoceptores do subtipo b1 e/ou aumento da eficiência da captação neuronal do agonista. Estresse por choques nas patas determinou alterações semelhantes em átrios direitos de ratos e de cobaias, com supersensibilidade à isoprenalina e subsensibilidade à noradrenalina, sugerindo dessensibilização dos adrenoceptores do subtipo b1, acompanhado de aumento da participação do subtipo b2 na resposta. A análise computacional dos dados e o uso de agonista seletivo para o subtipo b2 de adrenoceptores não confirmaram esta hipótese
Abstract: Considering that isolated tissues of stressed rats show alterations on sensitivity to catecholamines, the objectives of this work was to verify whether isolated tissues from guinea-pigs submitted to the same experimental protocols also show similar alterations. Our results show that the swimming or footshock stress induce sensitivity alterations of the chronotropic response to catecholamines, which features depend on the intensity of the stressor agent. Right atria from guinea-pigs and rats submitted to swimming stress shows supersensitivity to isoproterenol, probably due to a reduction of the extraneuronal uptake of the agonist. However, atria from guinea pigs show subsensitivity to norepinephrine after one swimming session, whereas atria from rats only shows subsensitivity to noradrenaline after the third swimming session. We suggest that the mechanisms involved in this process could be similar to those described in rats, i.e., increase in the agonist neuronal uptake efficiency. Footshock stress induced similar alterations in rats and guinea-pigs right atria; supersensitivity to isoproterenol and subsensitivity to norepinephrine, suggesting b1-adrenoceptor desensitization and increase in the b2-adrenoceptor participation in the response. The analysis of data performed by Graph Pad Prism on the response to TA2005 did not confirm this hypothesis
Mestrado
Fisiologia
Mestre em Biologia Funcional e Molecular
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TEMPESTINI, ALESSIA. "STUDIO DEGLI ADDOTTI CATECOLAMMINE-PROTEINE IN SOSTANZA NERA E NEL PUTAMEN UMANI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150067.

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Abstract:
Parkinson’s disease is a neurodegenerative disorder that results primarily from the degeneration of dopaminergic neurons in the substantia nigra and locus coeruleus. Neurons of both areas contain a melanic pigment called neuromelanin. This pigment accumulates linearly during aging and originates from an excess of free cytosolic dopamine. Dopamine, like other catecholamines, can easily oxidize to its corresponding quinone when free in the cytosol. Dopamine-quinone is very reactive and can either polymerize to form the neuromelanin core, or react with nucleophilic species like free cysteine, glutathione, or cysteine residues of proteins. Since cysteine residues are often localized in the active site of the enzyme, the adduct between dopamine-quinone and cysteine may alter the protein function and thus become a potential neurotoxic factor for the cellular life. In order to verify if dopamine-protein adducts are present in human cerebral tissue, the protein fractions from human substantia nigra and putamen were extracted and analysed. The extracted proteins were incubated with a amino-phenyl boronate resin that selectively binds the cis-diol group of dopamine, a reaction that is reversible at acidic pH. By using this system, dopaminated proteins can be isolated from the protein fraction. The elutes from the resin were hydrolysed and analysed by HPLC for the presence of cysteine-dopamine adducts. For both brain areas 3 different subjects of ages ranging from 52 to 89 years old were analyzed. In neither brain area the presence of cysteinyl-dopamine has been observed. Possible explanations for these results are: 1) excess of dopamine in human brain tissue is stored in neuromelanin and is therefore not able to react with proteins; 2) dopamine reacts with proteins but the adducts are either removed by the ubiquitin-proteasome system or included in the neuromelanin structure, thereby forming the peptidic component of the pigment.
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4

Siopa, Filipa Alexandra Delgado. "Modificação de proteínas e DNA por quinonas derivadas de catecolaminas." Doctoral thesis, Faculdade de Ciências e Tecnologia, 2011. http://hdl.handle.net/10362/8782.

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Abstract:
Dissertação para obtenção do Grau de Doutor em Química Especialidade de Química Orgânica, pela Universidade Nova de Lisboa, Faculdade de Ciências e Tecnologia
Fundação para a Ciência e Tecnologia - bolsa de doutoramento SFRH/BD/39171/2007
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Serrano, Priscila de Oliveira. "Polimorfismo genetico da Catecolamina-0-Metiltransferase (Val 158Met) e disfunção temporomandibular em mulheres." [s.n.], 2010. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/290522.

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Abstract:
Orientador: Celia Marisa Rizzatti-Barbosa
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Odontologia de Piracicaba
Made available in DSpace on 2018-08-15T02:53:01Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Serrano_PrisciladeOliveira_D.pdf: 1817272 bytes, checksum: 1f42a57b47b396717d47a6907d023784 (MD5) Previous issue date: 2010
Resumo: A dor é um processo complexo influenciado por uma variedade de fatores comportamentais, ambientais e genéticos. A Disfunção Temporomandibular (DTM) é uma condição musculoesqueletal com etiologia multifatorial que inclui fatores locais, sistêmicos e genéticos, fazendo com que os indivíduos respondam diferentemente quanto ao desenvolvimento e progressão da doença. Assim, condições genéticas inerentes ao indivíduo podem estar relacionadas à sensibilidade dolorosa e ao risco de desenvolvimento de DTM. A Catecolamina -0- metiltransferase (COMT) é uma enzima que metaboliza as catecolaminas endógenas, cuja atividade influencia a modulação de alguns neurotransmissores à sensibilidade dolorosa. O polimorfismo genético de nucleotídeo único (SNP: rs 4680) no códon 158 (Val 158 Met) do gene responsável pela codificação da COMT parece estar relacionado à sensibilidade dolorosa e ao risco de desenvolvimento de DTM. O objetivo do presente estudo foi investigar a associação do polimorfismo genético da COMT (Val 158 Met) com a predisposição à sintomatologia dolorosa em voluntárias que apresentavam desarranjos internos da articulação temporomandibular. O diagnóstico de DTM foi realizado utilizando o Research Diagnostic Criteria for Temporomandibular Disorders (RDC/TMD) e o experimento realizado em cego, considerou o delineamento proposto a seguir: 1) Grupo controle, composto por 334 voluntárias não portadoras de DTM; 2) Grupo DTM sem dor, composto por 224 voluntárias portadoras de DTM e com ausência de sensibilidade dolorosa na ATM e 3) Grupo DTM com dor, composto por 75 voluntárias portadoras de DTM e com presença de sensibilidade dolorosa na ATM. O ácido desoxirribonucléico (DNA) das voluntárias foi obtido através de células epiteliais da mucosa bucal. A amplificação dos genes da COMT foi realizada por meio de reação de PCR (Polimerase Chain Reaction). Para a identificação dos alelos foi realizada a técnica de RFLP (Restriction Fragment Length Polymorphism), e o produto do RFLP foi submetido à eletroforese em géis de poliacrilamida a 10%. O teste de Equilíbrio de Hardy-Weinberg foi utilizado para determinar o equilíbrio da distribuição dos alelos na população estudada. A comparação da freqüência dos genótipos entre os grupos controle, DTM sem dor e DTM com dor foi realizada através do teste %2 com nível de significância em 5%. Não foi encontrada diferença estatística significante entre o polimorfismo da COMT (Val 158 Met) e sensibilidade dolorosa na ATM, sugerindo que este polimorfismo não pode ser relacionado com maior sensibilidade dolorosa na ATM.
Abstract: Pain is a complex experience encompassing behavioral, environmental, and genetics factors. Temporomandibular Disorders (TMD) are a musculoskeletal condition considered to have multifactorial etiology comprising local, systemic and genetic factors, which makes individuals respond differently to the development and progression of the disease. Thus, intrinsic genetic conditions can be related to pain sensitivity and risk of developing TMD. Catechol-O-methyltransferase (COMT) is an enzyme involved in the metabolic degradation of endogenous catecholamines and whose activity influences modulatation of some pain sensitivity neurotransmitters. A single nucleotide polymorphism (SNP: rs4680) in codon 158 (Val158Met) of the gene encoding COMT may be related to pain sensitivity and risk of developing TMD. The purpose of the present study was to investigate the association among COMT polymorphism (Val 158 Met) and TMJ pain sensitivity in women with TMJ disorders. TMD diagnosis was obtained using the Research Diagnostic Criteria for Temporomandibular Disorders (RDC/TMD) and this blinded study was designed as follows: 1) Control group: 334 volunteers with no TMD signs and symptoms 2) TMD Group with no pain : 224 volunteers with TMD signs but no TMJ pain and 3) TMD Group with pain: 75 volunteers with TMD signs and TMJ pain. Deoxyribonucleic acid (DNA) from all volunteers was obtained from buccal mucosa cells. COMT gene was amplified by polymerase chain reaction (PCR). Alleles were detected by restriction fragment length polymorphism (RFLP), followed by electrophoresis on a 10% polyacrylamide gel. Hardy-Weinberg equilibrium was tested to determine the balance in alleles distribution in the population studied. Differences in genotype frequencies among control group, TMD group with no pain and TMD Group with pain were assessed by chi (2) test, with significance level set at 5%. No statistically significant associations were found between COMT (Val158Met) polymorphism and pain sensitivity in TMJ, suggesting that this polymorphism can not be related to high pain sensitivity in TMJ.
Doutorado
Protese Dental
Doutor em Clínica Odontológica
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Pimenta, Dora Margarida Ferreira. "Determinação de catecolaminas e dos metabolitos por HPLC com detecção eletroquímica." Master's thesis, Instituto Politécnico de Tomar, 2013. http://hdl.handle.net/10400.26/5845.

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Abstract:
O presente trabalho resulta do estágio realizado no Laboratório de Análises Clínicas Fernanda Galo, em Tomar, de 4 de Fevereiro a 31 de Julho de 2013. Este teve como principal objetivo a aplicação de metodologia analítica para a quantificação de catecolaminas e seus metabolitos na urina, utilizando métodos cromatográficos de HPLC (High Performance Liquid Chromatography) com deteção eletroquímica. Através da realização de alguns estudos, comprovou-se que os métodos implementados fornecem resultados com boa qualidade. Esses estudos envolveram a avaliação de performance cromatográfica para cada um dos compostos a quantificar, a validação dos métodos relativamente à sua seletividade e precisão e, ainda, avaliações de controlo externo - RIQAS. Deste modo, conclui-se que todos os picos dos compostos analisados apresentam uma boa resolução (Rs>1,5) e um fator de retenção aceitável (entre 1 e 20). Todos os métodos utilizados são seletivos para a deteção dos compostos a quantificar, conclui-se ainda, que todos os métodos são precisos, pois apresentam coeficientes de variação (CV%) inferiores ao valor recomendado, podendo considerar-se confiáveis, uma vez que foram aprovados em vários controlos externos-RIQAS. Após a implementação e estudo dos métodos, estes foram utilizados para realizar diversas análises no âmbito da prestação de serviços oferecida pelo Laboratório de Análises Clínicas Fernanda Galo.
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Nishi, Fernanda Ayache. "Avaliação do conhecimento dos enfermeiros em relação às catecolaminas de infusão contínua." Universidade de São Paulo, 2007. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/7/7139/tde-12062007-093854/.

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Abstract:
A administração de catecolaminas por via intravenosa é uma prática comum no ambiente hospitalar, principalmente em Unidade de Terapia Intensiva (UTI), Hemodiálise e Pronto Socorro (PS). Apesar de se tratar de um procedimento que demanda cuidados de enfermagem bastante específicos, este pode ser realizado por qualquer membro da equipe de enfermagem, até mesmo sem supervisão direta de um enfermeiro. Para prestar cuidados de enfermagem adequados aos pacientes que recebem catecolaminas por via intravenosa é necessário que o profissional que realiza o procedimento disponha de conhecimento específico acerca da prática realizada. Em unidades como UTI, PS e Hemodiálise, espera-se que o enfermeiro exerça supervisão direta desses cuidados, já que são unidades em que os pacientes apresentam condições mais críticas e geralmente instáveis. Desta forma, é esperado que o enfermeiro detenha todo o conhecimento necessário para administrar as catecolaminas com segurança, minimizando assim os riscos para o paciente. Estes conhecimentos devem ser aprofundados englobando desde ciências básicas como anatomia e fisiologia, até aspectos mais específicos como a escolha do cateter, recomendações de uso dos materiais disponíveis, conhecimentos farmacológicos direcionados e recomendações e cuidados durante a infusão desse tipo de medicamento. Este estudo avaliou o grau de conhecimento dos enfermeiros do Hospital Universitário (HU) da Universidade de São Paulo (USP) quanto à administração de catecolaminas de infusão contínua por via intravenosa. Foram sujeitos deste estudo somente os enfermeiros que atuam em unidades onde a administração de catecolaminas é prática comum. A pesquisa limitou-se aos enfermeiros que atuam em unidades de cuidados de adultos por considerar que há peculiaridades existentes no cuidado do paciente adulto e pediátrico no que diz respeito à administração de drogas vasoativas e à necessidade de atualização e vivência prática da situação. Assim, através de questionário estruturado, procedeu-se a avaliação do conhecimento dos enfermeiros atuantes nas unidades de Hemodiálise, PS de adultos e UTI de adultos com relação à administração de catecolaminas por via intravenosa. Os dados obtidos com a aplicação dos questionários foram submetidos a análises estatísticas para definir se o conhecimento apresentado pelos enfermeiros avaliados é condizente com o preconizado pela literatura para realização segura de tal procedimento
Catecholamine management through intravenous route is a common practice in the hospital setting, mainly at the Intensive Care Unit (ICU), Hemodialysis and Emergency Room (ER). Although it\'s a procedure that demands very specific nursing care, this can be made by any member of the nursing staff, even without direct supervision of a nurse. For delivering optimal nursing care to patients who receive catecholamine through intravenous route, it\'s necessary the provider who makes the procedure to have specific knowledge on this practice. In settings like ICU, ER and Hemodialysis, the nurse is expected to have direct supervision in these procedures, once they are units where patients present more critical and generally unstable conditions. This way, the nurse is supposed to have all the knowledge necessary to manage catecholamine safely, thus minimizing the risks for the patient. This knowledge must be deepen involving from basic sciences such as anatomy and physiology, to more specific aspects, such as the catheter chosen, recommendations for use of available material, specified pharmacological knowledge and recommendations and care during infusion of this type of medication. This study evaluated the knowledge level of nurses from University Hospital (HU) of University of Sao Paulo (USP) regarding to catecholamine management of continuous infusion through intravenous route. Subjects of the study were only the nurses who work in setting where catecholamine management is a common practice. The research limited to nurses who work in adult care, considering that there are peculiarities in adult and pediatric care related to vasoactive medication management and the need of upgrade and practical experience of the situation. Thus, through a structured questionnaire, it was made an evaluation of knowledge of nurses who work in Hemodialysis units, adult ER and adult ICU regarding to catecholamine management through intravenous route. The data obtained through the questionnaires were submitted to statistic analyses to define if the knowledge presented by the evaluated nurses is according to what is advised by literature to make safely such procedure
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Lima, Luciana Cavalcanti [UNESP]. "Efeito das catecolaminas sobre a expansão volêmica sustentada e função renal em coelhos." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/106014.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:35:12Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2011-01-28Bitstream added on 2014-06-13T20:06:47Z : No. of bitstreams: 1 lima_lc_dr_botfm.pdf: 1702555 bytes, checksum: 4476cc5a576c0c45223065d48539806c (MD5)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Efeito das catecolaminas sobre a expansão volêmica sustentada e função renal em coelhos. Os autores estudaram os efeitos das catecolaminas α, β e dopa sobre a expansão volêmica e a função renal de coelhos anestesiados antes, durante e após infusão em bolus de solução fisiológica a 0,9%.foram estudados 24 coelhos, distribuídos aleatoriamente em quatro grupos experimentais de estudo. Respostas à infusão de um bolus de 24 mL.kg-1 de SF 0,9% em 20 minutos foram avaliadas durante a infusão da catecolamina. Os quatro grupos experimentais eram o controle, SF 0,9% 6 mL.kg-1.h-1, fenilefrina 3,0 ug.kg-1.min-1 (6 mL.kg-1.h-1), isoprenalina 0,1 ug.kg-1.min-1 (6 mL.kg-1.h-1) e dopamina 20 ug.kg-1.min-1 (6 mL.kg-1.h-1). A expansão do volume plasmático foi calculada a partir da variação do hematócrito. Medidas de depuração urinária também foram avaliadas.ao término da expansão volêmica com 24 mL.kg-1 de SF 0,9%, a expansão do volume plasmático foi maior no grupo isoprenalina, seguida dos grupos fenilefrina e controle. O grupo da dopamina mostrou a menor expansão. Terminado o experimento, o grupo isoprenalina mantinha a maior expansão volêmica e o grupo dopamina, uma expansão maior que a do grupo controle. Porém, o grupo da fenilefrina apresentou uma diminuição sustentada da expansão do volume plasmático, atingindo valores próximos aos basais (antes da expansão). Após a expansão com SF 0,9%, o maior aumento no débito urinário ocorreu no grupo fenilefrina comparado com os outros grupos, que não diferiram entre si. Finalizado o procedimento, o grupo submetido a infusão de fenilefrina, mantinha o maior débito urinário, mantendo-se até o término da infusão da catecolamina, seguido do grupo isoprenalina. Com relação à função renal, o clearance de creatinina, 30 minutos após a expansão com solução fisiológica, estava aumentado no grupo da dopamina...
Effects of catecholamines on sustained volume expansion and renal function in rabbits.The authors studied the effects of cathecholamines (alpha, beta and dopamine agonists) on volume expansion and renal function in anesthetized rabbits, before, during, and after a bolus infusion of 0.9% saline.after Institutional Ethics Committee approval, 24 rabbits were randomly distributed in four experimental groups: Control (CRL) - NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of creatinine (Cr), no catecholamines infusion; Phenylephrine (PHE) - 3 ug/kg/min (NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of Cr); isoproterenol (ISU) - 0,1 μg.kg-1.min-1 (NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of Cr); and Dopamine DOP) - 20 μg.kg-1.min-1 (NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of Cr). All groups received a 0.9% NaCl 24 ml.Kg-1 over 20 minutes for volume expansion, starting 30 minutes after the initiation of catecholamine and creatinine infusion. The catecholamine infusion was sustained for 120 minutes after the end of the saline bolus. The plasma volume expansion was calculated based on estimated plasma volume and change in hematocrit. Renal function was also evaluated using Cr infusion since the beginning of the experiment. catecholamines infusion without saline did not change the plasma volume. The plasma volume expansion, after the 24 ml.Kg-1 of NaCl 0.9%, was most sustained in the ISU group, followed by DOP and CRL. The PHE group showed the lowest plasma expansion (least retention of vascular fluid). PHE was associated with the greatest dieresis compared to the other test groups, which did not differ significantly from one another. Regarding the renal function, the Cr clearance 30 minutes after plasma expansion with saline was increased in the DOP group compared to the other groups.The Na+ excretion and clearance 30 minutes after the ending of volume expansion with saline were significantly higher in the PHE group when... (Complete abstract click electronic access below)
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9

Silva, Elisangela Farias. "Efeito do estresse sobre a resposta lipolitica as catecolaminas em adipocitos de ratos." [s.n.], 1999. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/314627.

Full text
Abstract:
Orientador: Regina Celia Spadari-Bratfisch
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-07-24T20:59:53Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Silva_ElisangelaFarias_M.pdf: 2769581 bytes, checksum: ebf51e365d468e3b08d46dde67d68092 (MD5) Previous issue date: 1999
Resumo: O objetivo deste trabalho foi avaliar a resposta lipolítica a agonistas adrenérgicos em adipócitos epididimais isolados de ratos submetidos a estresse por choque nas patas. Utilizamos ratos Wistar adultos, com peso de 250 a 350 gramas, submetidos a três sessões de choque nas. patas. Cada rato recebeu, durante 30 minutos, 120 choques nas patas (1,0 mA, 1,0 s) em intervalos variáveis de 5 a 25 segundos, em cada sessão. Após a última sessão de choques, os animais foram sacrificados e o panículo adiposo epididimal removido e submetido a digestão, para isolamento das células utilizadas no ensaio. Nos adipócitos foram obtidas curvas concentração-efeito, sendo a concentração de glicerol liberado o índice de lipólise (µmol glicerol/ 100 mg lipídeos totais/ 100 min.). Curvas concentração-efeito à isoprenalina, noradrenalina e ao BRL37344 foram realizadas na presença ou ausência dos antagonistas metoprolol e/ou ICI118,551, seletivos para adrenoceptores. Também foram realizadas curvas concentração-efeito à adrenalina, ao CGP12177, ao salbutamol. O efeito do d-butiril-AMPc também foi avaliado. As curvas foram comparadas por análise de variância, seguida de teste de Fischer, com p < 0,05. Nossos resultados mostraram que: - Adipócitos isolados de ratos submetidos a três sessões de choque nas patas apresentam aumento na liberação basal de glicerol (controle 0,59 + 0,04; choque 1,00+0,11 p < 0,05); - Após três sessões de choque nas patas, ocorreu supersensibilidade à isoprenalina e (pD2 controle 7,46 + 0,11; choque 8,l1+ 0,17, P < 0,05) à adrenalina (pD2 controle 5,78 + 0,20; choque 6,13 + 0,18, p < 0,05) e subsensibilidade à noradrenalina (pD2 controle 6,98 + 0,13; choque 6,41 + 0,12) e ao BRL 37344 (pD2 controle 8,43 + 0,19; choque 7,54 + 0,21); - A supersensibilidade à isoprenalina permaneceu em adipócitos de ratos submetidos a estresse por choque nas patas mesmo na presença de 100 nM de metoprolol, antagonista de ß l-adrenoceptores que também pode bloquear o subtipo ß 3, porém a subsensibilidade à noradrenalina e ao BRL37344 foi abolida. Entretanto, o ICI118,551, antagonista de adrenoceptores do subtipo ß _2, cancela a supersensibilidade à isoprenalina em adipócitos de ratos estressados. - Os efeitos lipolíticos máximos da isoprenalina, adrenalina, salbutamol e d-butirilAMPc foram significativamente maiores em adipócitos isolados de ratos submetidos a estresse do que em células adiposas de ratos controle. Não houve alteração significativa nos efeitos máximos da noradrenalina, BRL37344 e CGP12177. Nossos resultados sugerem que as alterações de sensibilidade às catecolaminas em tecido adiposo branco isolado de ratos submetidos a estresse decorrem de dessensibilização da resposta lipolítica mediada pelos subtipos ß _3 e/ou ß _l de adrenoceptores, acompanhada de sensibilização da resposta mediada pelo subtipo ß _2
Abstract: We analysed the alterations in sensitivity to catecholamines in epididymal adipocytes from rats submitted to footshock stress. Adult Wistar male rats (200-350 g) were submitted to three footshock sessions. Each rat received during 30 min, 120 electric shocks (1.0 mA, 1,0 sec) at variable intervals of 5 to 25 seco After the last session, the animals were sacrificed and its epididymal adipose pad was rapidly dissected out. Lipolytic activity was analysed on isolated fat cells obtained according to the method of RODBELL (1964) with minor modifications. Concentration-response curves for agonists were obtained in the presence and the absence of antagonists. Glycerol released in the infranatant medium was taken as index of fat cells lipolysis. Half-maximal effective drug concentration (ECso) values were obtained and expressed as pD2 values (-log ECso). Data were compared by ANOV A, plus Fischer test or by Student t-test, as p < 0.05. Adipocytes from stressed rats showed an increase in basallipolysis (control 0.59 + 0.04; stress 1.00 + 0.11), sensitisation of the response to isoprenaline (pD2 control 7.46 + 0.11; stress ,8.11 + 0.17), adrenaline (PD2 control 5.78 + 0.20; stress 6.13 + 0.18), and salbutamol (pD2 control 5.64 + 0.28; stress 5.92 + 0.34), and desensitization of the lipolytic response to norepinephrine (pD2 control 6.98 + 0.13; stress 6.41 + 0.12), and to BRL37344 (pD2 control 8.43 + 0.19; stress 7.54 + 0.21). Maximum responses to isoprenaline (control1.80+ 0.18; stress 2.24+ 0.10), epinephrine (control1.64+ 0.17; stress 2.24 + 0.14), salbutamol (control 0.65 + 0.11; stress 1.21 + 0.41), and d-butirilcAMP (control 1.59 + 0.17; stress 2.72 + 0.25), were significantly enhanced in adipocytes from stressed rats. Supersentivity to isoprenaline was cancelled by 50 nM ICI118,551 but was not modified by 100 nM metoprolol. However, subsensitivity to norepinephrine and to BRL37344 was cancelled by 100 nM metoprolol. Our results suggest that in epididymal adipocytes from stressed rats there is a desensitization of the response mediated by ß 3-/ ß 1-adrenoceptors together with a sensitization ofthe response mediated by ß 2-adrenoceptors
Mestrado
Fisiologia
Mestre em Ciências Biológicas
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Dalcin, Tiago Chagas. "Vasopressina como terapia de resgate em choque séptico refratário à catecolaminas em pediatria." Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul, 2014. http://hdl.handle.net/10923/5780.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-04-25T02:02:20Z (GMT). No. of bitstreams: 1 000457349-Texto+Completo-0.pdf: 912207 bytes, checksum: 0b5f6811b95346d003297fe3ef98fd72 (MD5) Previous issue date: 2014
Importance: In 2012, worldwide, there were more than 3. 8 million deaths related to infectious diseases in children younger than five years old. The major concern is that pediatric infections often can evolve into septic shock, defined as infection in the presence of cardiovascular dysfunction. The treatment of septic shock has been based on antibiotic therapy, volume resuscitation and cardiocirculatory support by catecholamines. However, a proportion of patients develop refractoriness to catecholamines, with higher morbidity and mortality. Recently, vasopressin has been used as vasopressor in pediatric catecholamine-refractory septic shock. It is important the evaluation of the current state of evidence for the use of vasopressin in the pediatric septic shock, as well as the addition of new experiences with the use of vasopressin as a rescue-therapy in pediatric catecholamine-refractory septic shock. Objectives: The current dissertation has as objective i) summarize the evidences relating the use of vasopressin in the pediatric septic shock and ii) describe the experience of a Pediatric Intensive Care Unit (PICU) with the use of vasopressin as a rescue-therapy in catecholamine-refractory septic shock. Methods: Using MEDLINE, a review of the medical literature was made to find the scientific articles published in English (1966-August 2013), using vasopressin as vasopressor with septic shock patients included in the sample. Secondly, the five years of experience of a PICU with the use of vasopressin as rescue-therapy in children with catecholamine-refractory septic shock (norepinephrine ≥ 1μg/kg/min with variable doses of other inotropic/vasopressors) were evaluated. Using paired Student’s t test, the blood pressure means and the modified vasoactive score means of the two hours prior (T-2) the use of vasopressin were compared with the means of the first 10 hours with (T10) vasopressin. Results: In the literature review, 16 case reports/series and one randomized controlled trial were found, with a total of 259 patients, from which 35,5% had septic shock. In all studies, vasopressin was related with the increase in blood pressure levels. Additionally, in the majority, it was related with the reduction of other vasopressors. The only benefit reported in the randomized controlled trial was the increase of mean blood pressure in the first hour of vasopressin use. The evaluation of the experience with vasopressin as rescue-therapy in refractory septic shock resulted in 16 patients, with a median initial dose of vasopressin of 0. 0005 U/kg/min ([IQR] 0. 00024-0. 00168). The mean blood pressure and diastolic blood pressure increased with the use of vasopressin (p=0,0267; p=0,0194, respectively). An increase in the modified vasoactive scores was observed, which was unrelated to the blood pressure alterations. Conclusions: Currently, the evidences of the use of vasopressin in pediatric septic shock are scarce, suggesting its prudent use as rescue therapy in catecholamine-resistant shock with low systemic vascular resistance and high cardiac index. Specifically in the studied PICU, vasopressin increased the blood pressures, however without a spare effect on catecholamines.
Importância: Em 2012, mundialmente, ocorreram mais de 3,8 milhões de óbitos em menores de 5 anos devido à causas infecciosas. A preocupação maior é que infecções em crianças frequentemente podem evoluir para choque séptico, definido como infecção associada com disfunção cardiovascular. Além da terapia antibiótica e ressuscitação volumétrica, o tratamento principal do choque séptico é baseado no suporte cardiocirculatório das catecolaminas. Entretanto, uma parcela dos pacientes desenvolve refratariedade às catecolaminas, apresentando maior gravidade e mortalidade. Recentemente, a vasopressina tem sido utilizada como vasopressor no choque séptico refratário à catecolaminas pediátrico. É importante a avaliação do estado atual de evidências sobre o uso da vasopressina em choque séptico pediátrico, bem como o acréscimo de novas experiências com o uso da vasopressina como terapia de resgate em choque séptico refratário à catecolaminas. Objetivos: A presente dissertação teve como objetivos i) sumarizar as evidências existentes relacionando o uso de vasopressina no choque séptico pediátrico e ii) relatar a experiência de uma Unidade de Terapia Intensiva Pediátrica (UTIP) com o uso de vasopressina como terapia de resgate em choque séptico refratário à catecolaminas.Métodos: Utilizando a ferramenta de pesquisa MEDLINE, realizou-se uma revisão dos artigos científicos publicados em língua inglesa (1966 - Agosto de 2013), que utilizaram a vasopressina como vasopressor e que incluíram pacientes com choque séptico na amostra. Em um segundo momento, avaliou-se a experiência de cinco anos de uma UTIP com o uso de vasopressina como terapia de resgate em crianças com choque séptico refratário à catecolaminas (noradrenalina ≥ 1μg/kg/min associada com doses variáveis de outros inotrópicos/vasopressores). Através do teste t de Student pareado, comparou-se as médias das pressões arteriais e escores vasoativos modificados no período de duas horas antes (T-2) do uso da vasopressina com as médias do período de 10 horas com o uso (T10) da vasopressina. Resultados: Na revisão de literatura, encontrou-se 16 relatos/séries de casos e um ensaio clínico randomizado, somando um total de 259 pacientes. Destes, 35,5% tinham choque séptico. Em todos os estudos a vasopressina associou-se com o aumento dos níveis de pressão arterial. Além disso, na maioria, associou-se com redução da dose de outros vasopressores. O único benefício encontrado no ensaio clínico foi aumento da pressão arterial média na primeira hora de uso da vasopressina. A avaliação da experiência do uso de vasopressina como terapia de resgate em choque séptico refratário resultou em 16 pacientes, com uma dose inicial de vasopressina de 0,00055 U/kg/min ([AIQ] 0,00024-0,00168). As pressões arteriais médias e as pressões arteriais diastólicas aumentaram com o uso da vasopressina (p=0,0267; p=0,0194, respectivamente). Observou-se ainda aumento dos escores vasoativos modificados, não relacionado com as alterações na pressão arterial dos pacientes. Conclusões: Até o momento, as evidências do uso de vasopressina em choque séptico pediátrico são escassas e sugerem seu uso cauteloso como terapia de resgate em choque resistente à catecolaminas com baixa resistência vascular sistêmica e alto índice cardíaco. Especificamente na UTIP estudada, a vasopressina aumentou as pressões arteriais, porém sem um efeito poupador de catecolaminas.
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Lima, Luciana Cavalcanti. "Efeito das catecolaminas sobre a expansão volêmica sustentada e função renal em coelhos /." Botucatu : [s.n.], 2011. http://hdl.handle.net/11449/106014.

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Abstract:
Orientador: Luiz Antonio Vane
Banca: Pedro Thadeu Galvão Vianna
Banca: Norma Sueli Pinheiro Módolo
Banca: Oscar César Pires
Banca: Glória Maria Braga Potério
Resumo: Efeito das catecolaminas sobre a expansão volêmica sustentada e função renal em coelhos. Os autores estudaram os efeitos das catecolaminas α, β e dopa sobre a expansão volêmica e a função renal de coelhos anestesiados antes, durante e após infusão em bolus de solução fisiológica a 0,9%.foram estudados 24 coelhos, distribuídos aleatoriamente em quatro grupos experimentais de estudo. Respostas à infusão de um bolus de 24 mL.kg-1 de SF 0,9% em 20 minutos foram avaliadas durante a infusão da catecolamina. Os quatro grupos experimentais eram o controle, SF 0,9% 6 mL.kg-1.h-1, fenilefrina 3,0 ug.kg-1.min-1 (6 mL.kg-1.h-1), isoprenalina 0,1 ug.kg-1.min-1 (6 mL.kg-1.h-1) e dopamina 20 ug.kg-1.min-1 (6 mL.kg-1.h-1). A expansão do volume plasmático foi calculada a partir da variação do hematócrito. Medidas de depuração urinária também foram avaliadas.ao término da expansão volêmica com 24 mL.kg-1 de SF 0,9%, a expansão do volume plasmático foi maior no grupo isoprenalina, seguida dos grupos fenilefrina e controle. O grupo da dopamina mostrou a menor expansão. Terminado o experimento, o grupo isoprenalina mantinha a maior expansão volêmica e o grupo dopamina, uma expansão maior que a do grupo controle. Porém, o grupo da fenilefrina apresentou uma diminuição sustentada da expansão do volume plasmático, atingindo valores próximos aos basais (antes da expansão). Após a expansão com SF 0,9%, o maior aumento no débito urinário ocorreu no grupo fenilefrina comparado com os outros grupos, que não diferiram entre si. Finalizado o procedimento, o grupo submetido a infusão de fenilefrina, mantinha o maior débito urinário, mantendo-se até o término da infusão da catecolamina, seguido do grupo isoprenalina. Com relação à função renal, o clearance de creatinina, 30 minutos após a expansão com solução fisiológica, estava aumentado no grupo da dopamina... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: Effects of catecholamines on sustained volume expansion and renal function in rabbits.The authors studied the effects of cathecholamines (alpha, beta and dopamine agonists) on volume expansion and renal function in anesthetized rabbits, before, during, and after a bolus infusion of 0.9% saline.after Institutional Ethics Committee approval, 24 rabbits were randomly distributed in four experimental groups: Control (CRL) - NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of creatinine (Cr), no catecholamines infusion; Phenylephrine (PHE) - 3 ug/kg/min (NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of Cr); isoproterenol (ISU) - 0,1 μg.kg-1.min-1 (NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of Cr); and Dopamine DOP) - 20 μg.kg-1.min-1 (NaCl 0.9% 6 ml.Kg-1.h-1 + 1 ml.Kg-1 of Cr). All groups received a 0.9% NaCl 24 ml.Kg-1 over 20 minutes for volume expansion, starting 30 minutes after the initiation of catecholamine and creatinine infusion. The catecholamine infusion was sustained for 120 minutes after the end of the saline bolus. The plasma volume expansion was calculated based on estimated plasma volume and change in hematocrit. Renal function was also evaluated using Cr infusion since the beginning of the experiment. catecholamines infusion without saline did not change the plasma volume. The plasma volume expansion, after the 24 ml.Kg-1 of NaCl 0.9%, was most sustained in the ISU group, followed by DOP and CRL. The PHE group showed the lowest plasma expansion (least retention of vascular fluid). PHE was associated with the greatest dieresis compared to the other test groups, which did not differ significantly from one another. Regarding the renal function, the Cr clearance 30 minutes after plasma expansion with saline was increased in the DOP group compared to the other groups.The Na+ excretion and clearance 30 minutes after the ending of volume expansion with saline were significantly higher in the PHE group when... (Complete abstract click electronic access below)
Doutor
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Garcia, Marcia Carvalho. "Concentração plasmatica de hormonios indicadores de overtraining em jogadores de futebol." [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/314616.

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Abstract:
Orientadores: Regina Celia Spadari Bratfisch, Denise Vaz de Macedo
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-08-03T20:55:17Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Garcia_MarciaCarvalho_M.pdf: 1068683 bytes, checksum: 21a0009397a20fae89e56e62183d1cac (MD5) Previous issue date: 2004
Resumo: Em resposta a agentes estressores como, por exemplo, o exercício físico, o organismo tenta manter a homeostasia. Dependendo da carga de exercício imposta, a resposta adaptativa poderá resultar em adaptação positiva ou maladaptação. A maladaptação ao treinamento poderá resultar em overeaching e com sua permanência, em síndrome de overtraining. Esta síndrome se caracteriza por diminuição no desempenho do atleta, fadiga muscular, distúrbio do sono, perda do apetite, entre outros sintomas, concomitantes com alterações imunológicas, hormonais e indicadores de estresse psicológico. A literatura científica dispõe de poucos trabalhos que correlacionam alterações hormonais e limites de treino. Encontrar o limite entre carga de treinamento, sua duração e adaptação proporcionará maior controle sobre o desempenho físico de atletas de futebol e, conseqüentemente, sua permanência como atleta-ativo no máximo de seu desempenho. Não há dados na literatura sobre valores de referência para as concentrações plasmáticas destes hormônios em atletas de futebol. Os objetivos desta tese foram: quantificar a concentração plasmática de catecolaminas, de cortisol, e de testosterona, correlacionando-a com o desempenho físico, para estabelecer valores de referência para estes hormônios sinalizadores do estado de overtraining, em atletas de futebol da categoria juniores. Para isso realizamos medidas periódicas das concentrações séricas de noradrenalina, adrenalina, cortisol e testosterona. Estes dados foram correlacionados com os resultados das avaliações de desempenho físico e dados sanguíneos de marcadores de estresse oxidativo. Os resultados mostraram que após o período de preparação para a disputa de um campeonato, o desempenho dos atletas se manteve. Os parâmetros bioquímicos indicam inicialmente um ataque às estruturas biológicas, mas ao final do período o aumento das capacidades antioxidantes possibilita adaptação à carga de treinamento. Não houve alterações nas concentrações plasmáticas de cortisol, testosterona e noradrenalina. A concentração de adrenalina não foi detectada. Concluímos que a carga de treinamento imposta a estes atletas foi adequada para manter o desempenho, o aumento das capacidades antioxidantes e evitar síndrome de overtraining. As concentrações hormonais determinadas podem ser referências para atletas desta categoria e modalidade esportiva quando submetidos a treinamento físico e adaptação positiva
Abstract: Regular physical exercise leads to adaptation, which may be positive, resulting in better performance capacity, or to maladaptation known as overreaching, that may lead to the overtraining syndrome. This syndrome is characterized by poor performance, fatigue, sleep disturbance, appetite loss, and other symptoms, besides immunological and hormonal alterations that indicate psychosomatic and psychological stress. In order to prevent overtraining and to ensure that the athletic training protocol is resulting in performance improvements it is necessary to know the limit between these two related states what is a condition to keep he or she as an active athlete. There are no data on reference values for soccer athletes concerning to the stress hormones and a few papers are focused to the overtraining syndrome. The aim of this work is to determine the plasmatic levels of noradrenaline, adrenaline, cortisol and testosterone and to establish a correlation between those levels with blood parameters indicative of adaptation and physical performance in junior soccer players. We measured the plasma levels of the above-mentioned hormones and of biochemical markers of oxidative stress as well as the physical performance of the athletes before, during and after a training period. The results have shown that after the training period the athletes performance was preserved. The biochemical parameters indicated that the oxidative stress was counterbalanced by the development of oxidative defense mechanisms and that the athletes were positively adapted. There were no alterations on the plasmatic levels of cortisol, testosterone and noradrenaline during the period. The plasmatic levels of adrenaline were not detected. This is probably due to the long period of storage of the plasma samples and/ or storage condition. We conclude that the training protocol was effective determining adaptation and avoiding overtraining. And that the hormonal levels presented here may be used as reference values for junior soccer players
Mestrado
Fisiologia
Mestre em Biologia Funcional e Molecular
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Yabuta, Marcia Mieko [UNIFESP]. "Efeitos da eletroacupuntura nos pontos E-36 (zusanli) e BP-6 (Sanyinjiao) sobre o desenvolvimento do edemia inflamatorio agudo induzido por carragenina, em ratos." Universidade Federal de São Paulo (UNIFESP), 2000. http://repositorio.unifesp.br/handle/11600/16726.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-12-06T23:00:53Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2000
O processo inflamatorio tem sido alvo de grande investigacao pelo seu envolvimento na fisiopatologia de diversas doencas. E, a acupuntura, muito divulgada por sua acao analgesica, tem sido, nos ultimos anos, bastante utilizada na clinica, no tratamento de varias doencas inflamatorias. Alguns estudos experimentais tem tentado decifrar o mecanismo de acao antiinflamatorio da acupuntura. Neste sentido, o objetivo do presente estudo foi verificar o efeito da eletroacupuntura no desenvolvimento do edema agudo, em pata de rato, induzido por carragenina. Ratos Wistar (200-250 g) foram divididos em 4 grupos: Controle (C), Imobilizado (I), Nao Ponto (NP) e Ponto (P). O volume da pata, ate a articulacao tibio-tarsal, foi inicialmente determinado em pletismometro; em seguida, os animais dos grupos I, NP e P foram imobilizados e submetidos a eletroacupuntura. Inicialmente, verificamos que a imobilizacao nos animais previamente anestesiados com pentobarbital sodico, nao alterou o desenvolvimento do edema, nem os niveis plasmaticos de corticosterona ou fibrinogenio, o que determinou a escolha do grupo I para controle dos grupos P e NP. A seguir, verificamos que a eletroestimulacao dos pontos E-36 (Zusanli) - V (Van Nghi) e BP-6 (Sanyinjiao), com l mV de intensidade e 10 Hz de frequencia nao provocou diferencas significativas no desenvolvimento do edema de pata induzido por O,3 mg de carragenina. Os niveis plasmaticos de fibrinogenio e corticosterona tambem nao foram diferentes entre os grupos P, NP e 1. Diminuindo o estimulo de carragenina para O, 1 mg e aumentando a frequencia para 50 Hz, observamos efeito antiinflamatorio da eletroacupuntura, quando o ponto E-36 (Zusanli)-Y (Ysao) foi utilizado no lugar do ponto E-36 (Zusanli)-V. Nesses animais, os niveis de corticosterona plasmatica nao estavam alterados 2 h apos a injecao de carragenina e tratamento com eletroacupuntura. Entretanto, quando os animais eram adrenalectomizados ou tratados com reserpina, a eletroacupuntura nao apresentava efeito, demonstrando a importancia da presenca da glandula adrenal e particularmente das catecolaminas para o efeito antiinflamatorio da acupuntura. Nos animais onde a eletroacupuntura diminuiu o desenvolvimento do edema, a partir das 2cl hora apos a carragenina, observamos que os niveis plasmaticos de adrenalina estavam diminuidos em relacao ao grupo NP, demonstrando que um dos mecanismos de acao...(au)
BV UNIFESP: Teses e dissertações
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Santos, Leonardo Rodrigues dos. "Naringina promove efeito inotrópico positivo dependente de catecolaminas endógenas em coração isolado de rato." Universidade Federal de Sergipe, 2016. https://ri.ufs.br/handle/riufs/3997.

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Abstract:
Naringin is a flavonoid glycoside (C27H32O14) found in citrus fruits and grapes, recognized for exercising antioxidant, antiatherogenic, hypoglycemic activity, among others. Contractile and electrical effects of naringin were characterized on the heart muscle of rats. The experiments were performed in the left atrium isolated rat (tub with 8 ml, Krebs-Hanseilet, 29 ± 0.1 ° C; Stimulation: 1 gf, 1 Hz, 100 V, 1.5 ms). The force data were obtained by isometric transducer (Grass FT03), amplified (Grass P11T), digitized (DATAQ DI710) and stored in a computer for analysis. The naringin (0.003 to 6 mM) was added cumulatively to the bath to determine their influence on the contractile parameters. Curves concentration-effect of naringin were obtained after atrial preincubation with 1 uM propranolol or 1 uM nifedipine or 1 uM ryanodine or still, using atria of animals with depletion of catecholamine. The effect of naringin on electrocardiograms were obtained by Langendorff technique (10 ml / min - Milan peristaltic pump; Krebs solution at 34 ± 0.1 °C aerated with carbogen), with measurement of the left intraventricular pressure (PVE) by inserting the balloon. Data were expressed as mean ± standard error of the mean and the results were evaluated by one-way analysis of variance (ANOVA) with Tukey post test or Student t test. P values ≤ 0.05 were considered significant and statistical analyzes were performed with the GraphPad Prism© version 5.0 (GraphPad Software Inc., San Diego CA, USA). Naringin (0.03-2 mM) induced a positive inotropic effect on atrium (147%; EC50 of 0.32 ± 0.01 mM, n=5) dependent on concentration. From 3 mM, naringin reduced the contractile force. At maximum positive inotropic effect of naringin there was a decrease of systole duration of 0.11 ± 0.006 sec to 0.09 ± 0.002 sec (p <0.05) and increase in the diastole duration of 0.84 ± 0.019 sec to 0.88 s ± 0.0024 sec (p <0.05). Observed increase dT/dt (+) of 6.16 ± 1.76 gf/sec to 19.74 ± 2.64 gf/sec (p <0.01) and dT/dt (-) of 6.21 ± 1.14 gf/sec to 13.52 ± 1.78 gf /sec (p <0.01). Naringin also promoted diastolic relaxation (44%). Preincubation of the atria with propranolol (Non-selective β-adrenoceptor antagonist) or nifedipine (L- type calcium channels antagonist) or ryanodine (ryanodine receptors antagonist) abolished the positive inotropic effect induced by naringin, as well as no detectable increase in contractile force in atria of animals with depletion of catecholamines. With regard to electrical parameters, naringin shortened PRi of 48.42 ± 0.81ms to 47.31 ± 0.89ms (n = 5, p <0.05) and reduced QT intervals (QTc) of 66, 75 ms ± 2.35 to 64.36 ± 2.24 ms. Conversely, the QRS complex increased (Control: 18.5 ± 1.0 ms and Naringin: 20.83 ± 1.24 ms). This flavonoid also influenced the activity of the cardiac pacemaker, increasing heart rate of 226.9 ± 1.12 bpm to 240.2 ± 3.94 bpm. No cardiac arrhythmia event was recorded during the perfusion of the heart with naringin. The PVE suffered increase of 6%. Naringin exerts positive inotropic and chronotropic effect on cardiac muscle by indirect activation of β-adrenergic receptors through endogenous catecholamines release and promotes significant electrocardiographic changes, reducing PRi, QTc and RRi, and slow down the speed of the QRS.
A naringina é um glicosídeo flavonoide (C27H32O14) encontrado em uvas e frutas cítricas, reconhecida por exercer atividades antioxidante, antiaterogênica, hipoglicemiante, dentre outras. Os efeitos contráteis e elétricos da naringina foram caracterizados sobre o músculo cardíaco de rato. Os experimentos foram realizados em átrio esquerdo isolado de rato (cuba com 8 mL, Krebs-Hanseilet, 29 ± 0,1 °C; Estimulação: 1 gf, 1 Hz; 100 V; 1,5 ms). Os dados de força foram captados por transdutor isométrico (Grass FT03), amplificados (Grass P11T), digitalizados (DATAQ DI710) e armazenados em computador para análise. A naringina (0,003 - 6 mM) foi adicionada cumulativamente ao banho para determinar sua influência sobre parâmetros contráteis. Curvas concentração-efeito da naringina foram obtidas após a pré-incubação do átrio com 1 μM de propranolol ou 1 μM nifedipina ou 1 μM de rianodina ou ainda, usando átrios de animais com depleção de catecolaminas. Os efeitos da naringina sobre o eletrocardiograma foram obtidos através da técnica de Langendorff (10 mL/min - Bomba peristáltica Milan; Solução de Krebs a 34 ± 0,1 °C aerada com carbogênio), com mensuração da pressão intraventricular esquerda (PVE) por inserção de balonete. Os dados foram expressos pela média ± erro padrão da média e os resultados foram avaliados pela análise de variância de uma via (ANOVA) com pós-teste de Tukey ou pelo teste t de Student. Valores de p ≤ 0,05 foram considerados significativos e as análises estatísticas foram realizadas com o GraphPad Prism© versão 5.0 (GraphPad Software Inc., San Diego CA, USA). A Naringina (0,03 - 2 mM) promoveu efeito inotrópico positivo em átrio (147%; CE50 de 0,32 ± 0,01 mM; n = 5) dependente de concentração. A partir de 3 mM, a naringina reduziu a força contrátil. No efeito inotrópico positivo máximo da naringina, houve redução da duração da sístole de 0,11 ± 0,006 s para 0,09 ± 0,002 s (p < 0,05) e aumento na duração da diástole de 0,84 ± 0,019 s para 0,88 ± 0,0024 s (p < 0,05). Observado aumento da dT/dt(+) de 6,16 ± 1,76 gf/s para 19,74 ± 2,64 gf/s (p < 0,01) e da dT/dt(-) de 6,21 ± 1,14 gf/s para 13,52 ± 1,78 gf/s (p < 0,01). A naringina também promoveu relaxamento diastólico (44 %). A pré-incubação dos átrios com propranolol (antagonista β-adrenérgico não-seletivo) ou nifedipina (antagonista de canais de cálcio tipo-L) ou rianodina (antagonista de receptores de rianodina) aboliu o efeito inotrópico positivo induzido pela naringina, assim como, não se evidenciou aumento de força contrátil em átrios obtidos de animais previamente reserpinizados. Quanto aos parâmetros elétricos, a naringina encurtou o PRi de 48,42 ± 0,81 ms para 47,31 ± 0,89 ms (n = 5, p < 0,05) e reduziu o intervalo QT(QTc) de 66,75 ± 2,35 ms para 64,36 ± 2,24 ms. Por outro lado, a duração do complexo QRS aumentou (Controle: 18,5 ± 1,0 ms e Naringina: 20,83 ± 1,24 ms). Este flavonoide também influenciou a atividade do marcapasso cardíaco, aumentando a frequência cardíaca 226,9 ± 1,12 bpm para 240,2 ± 3,94 bpm. Nenhum evento de arritmia cardíaca foi registrado durante a perfusão do coração com a naringina. A PVE sofreu aumento de 6%. A naringina exerce efeito cronotrópico e inotrópico positivos em coração de rato por ativação indireta de receptores β-adrenérgicos através da liberação catecolaminas endógenas e promove alterações eletrocardiográficas significativas, ao reduzir PRi, QTc e RRi, além de lentificar a velocidade do QRS.
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Dalcin, Tiago Chagas. "Vasopressina como terapia de resgate em choque s?ptico refrat?rio ? catecolaminas em pediatria." Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2013. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/1434.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-04-14T13:33:08Z (GMT). No. of bitstreams: 1 457349.pdf: 912207 bytes, checksum: 0b5f6811b95346d003297fe3ef98fd72 (MD5) Previous issue date: 2013-12-12
Importance: In 2012, worldwide, there were more than 3.8 million deaths related to infectious diseases in children younger than five years old. The major concern is that pediatric infections often can evolve into septic shock, defined as infection in the presence of cardiovascular dysfunction. The treatment of septic shock has been based on antibiotic therapy, volume resuscitation and cardiocirculatory support by catecholamines. However, a proportion of patients develop refractoriness to catecholamines, with higher morbidity and mortality. Recently, vasopressin has been used as vasopressor in pediatric catecholamine-refractory septic shock. It is important the evaluation of the current state of evidence for the use of vasopressin in the pediatric septic shock, as well as the addition of new experiences with the use of vasopressin as a rescue-therapy in pediatric catecholamine-refractory septic shock. Objectives: The current dissertation has as objective i) summarize the evidences relating the use of vasopressin in the pediatric septic shock and ii) describe the experience of a Pediatric Intensive Care Unit (PICU) with the use of vasopressin as a rescue-therapy in catecholamine-refractory septic shock. Methods: Using MEDLINE, a review of the medical literature was made to find the scientific articles published in English (1966-August 2013), using vasopressin as vasopressor with septic shock patients included in the sample. Secondly, the five years of experience of a PICU with the use of vasopressin as rescue-therapy in children with catecholamine-refractory septic shock (norepinephrine ≥ 1μg/kg/min with variable doses of other inotropic/vasopressors) were evaluated. Using paired Student s t test, the blood pressure means and the modified vasoactive score means of the two hours prior (T-2) the use of vasopressin were compared with the means of the first 10 hours with (T10) vasopressin. Results: In the literature review, 16 case reports/series and one randomized controlled trial were found, with a total of 259 patients, from which 35,5% had septic shock. In all studies, vasopressin was related with the increase in blood pressure levels. Additionally, in the majority, it was related with the reduction of other vasopressors. The only benefit reported in the randomized controlled trial was the increase of mean blood pressure in the first hour of vasopressin use. The evaluation of the experience with vasopressin as rescue-therapy in refractory septic shock resulted in 16 patients, with a median initial dose of vasopressin of 0.0005 U/kg/min ([IQR] 0.00024-0.00168). The mean blood pressure and diastolic blood pressure increased with the use of vasopressin (p=0,0267; p=0,0194, respectively). An increase in the modified vasoactive scores was observed, which was unrelated to the blood pressure alterations. Conclusions: Currently, the evidences of the use of vasopressin in pediatric septic shock are scarce, suggesting its prudent use as rescue therapy in catecholamine-resistant shock with low systemic vascular resistance and high cardiac index. Specifically in the studied PICU, vasopressin increased the blood pressures, however without a spare effect on catecholamines
Import?ncia: Em 2012, mundialmente, ocorreram mais de 3,8 milh?es de ?bitos em menores de 5 anos devido ? causas infecciosas. A preocupa??o maior ? que infec??es em crian?as frequentemente podem evoluir para choque s?ptico, definido como infec??o associada com disfun??o cardiovascular. Al?m da terapia antibi?tica e ressuscita??o volum?trica, o tratamento principal do choque s?ptico ? baseado no suporte cardiocirculat?rio das catecolaminas. Entretanto, uma parcela dos pacientes desenvolve refratariedade ?s catecolaminas, apresentando maior gravidade e mortalidade. Recentemente, a vasopressina tem sido utilizada como vasopressor no choque s?ptico refrat?rio ? catecolaminas pedi?trico. ? importante a avalia??o do estado atual de evid?ncias sobre o uso da vasopressina em choque s?ptico pedi?trico, bem como o acr?scimo de novas experi?ncias com o uso da vasopressina como terapia de resgate em choque s?ptico refrat?rio ? catecolaminas. Objetivos: A presente disserta??o teve como objetivos i) sumarizar as evid?ncias existentes relacionando o uso de vasopressina no choque s?ptico pedi?trico e ii) relatar a experi?ncia de uma Unidade de Terapia Intensiva Pedi?trica (UTIP) com o uso de vasopressina como terapia de resgate em choque s?ptico refrat?rio ? catecolaminas. M?todos: Utilizando a ferramenta de pesquisa MEDLINE, realizou-se uma revis?o dos artigos cient?ficos publicados em l?ngua inglesa (1966 - Agosto de 2013), que utilizaram a vasopressina como vasopressor e que inclu?ram pacientes com choque s?ptico na amostra. Em um segundo momento, avaliou-se a experi?ncia de cinco anos de uma UTIP com o uso de vasopressina como terapia de resgate em crian?as com choque s?ptico refrat?rio ? catecolaminas (noradrenalina ≥ 1μg/kg/min associada com doses vari?veis de outros inotr?picos/vasopressores). Atrav?s do teste t de Student pareado, comparou-se as m?dias das press?es arteriais e escores vasoativos modificados no per?odo de duas horas antes (T-2) do uso da vasopressina com as m?dias do per?odo de 10 horas com o uso (T10) da vasopressina. Resultados: Na revis?o de literatura, encontrou-se 16 relatos/s?ries de casos e um ensaio cl?nico randomizado, somando um total de 259 pacientes. Destes, 35,5% tinham choque s?ptico. Em todos os estudos a vasopressina associou-se com o aumento dos n?veis de press?o arterial. Al?m disso, na maioria, associou-se com redu??o da dose de outros vasopressores. O ?nico benef?cio encontrado no ensaio cl?nico foi aumento da press?o arterial m?dia na primeira hora de uso da vasopressina. A avalia??o da experi?ncia do uso de vasopressina como terapia de resgate em choque s?ptico refrat?rio resultou em 16 pacientes, com uma dose inicial de vasopressina de 0,00055 U/kg/min ([AIQ] 0,00024-0,00168). As press?es arteriais m?dias e as press?es arteriais diast?licas aumentaram com o uso da vasopressina (p=0,0267; p=0,0194, respectivamente). Observou-se ainda aumento dos escores vasoativos modificados, n?o relacionado com as altera??es na press?o arterial dos pacientes. Conclus?es: At? o momento, as evid?ncias do uso de vasopressina em choque s?ptico pedi?trico s?o escassas e sugerem seu uso cauteloso como terapia de resgate em choque resistente ? catecolaminas com baixa resist?ncia vascular sist?mica e alto ?ndice card?aco. Especificamente na UTIP estudada, a vasopressina aumentou as press?es arteriais, por?m sem um efeito poupador de catecolaminas
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Hoshi, Rosangela Akemi. "Análise da variabilidade da frequência cardíaca, variáveis cardiopulmonares e catecolaminas plasmáticas durante recuperação pós-exercício." Faculdade de Medicina de São José do Rio Preto, 2015. http://hdl.handle.net/tede/253.

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Abstract:
Submitted by Natalia Vieira (natalia.vieira@famerp.br) on 2016-05-19T22:20:23Z No. of bitstreams: 1 rosangelaakemihoshi_tese.pdf: 2556179 bytes, checksum: a5e900121bd799f888f7c902c2e959c4 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-05-19T22:20:23Z (GMT). No. of bitstreams: 1 rosangelaakemihoshi_tese.pdf: 2556179 bytes, checksum: a5e900121bd799f888f7c902c2e959c4 (MD5) Previous issue date: 2015-09-25
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
Introduction: Exercises promote changes in the Autonomic Nervous System, the mainly responsible for neurodegenerative functions. Due to its importance, several methods are used in evaluation such as Heart Rate Variability (HRV) analysis, considered an indirect technique to assess autonomic functions, but its use is still questioned. Objectives: To analyze the correlation between HRV indices and concentration of epinephrine and norepinephrine, and observe post-exercise recovery, by HRV linear and nonlinear indices and cardiopulmonary parameters. Methods: 28 participants, divided into two groups (N = 14) had their recovery after exercise evaluated. One group performed submaximal effort (55% V̇O2peak), for 5 minutes, and the other, supramaximal (110% of peak V̇O2) until exhaustion. During 90 minutes post-exercise, blood samples were collected, cardiopulmonary variables were registered and HRV was analyzed. Results: Between baseline and immediately postexercise, we detected that adrenaline and noradrenaline showed significant nonlinear correlation with RR intervals, heart rate, HRV linear indices and nonlinear parameters related to complexity and fractality. After exercise performed at 55% of peak V̇O2, recovery was observed between 30 and 60 minutes, whereas for exercise at 110%, 90 minutes were not enough for returning of variables to baseline levels. Conclusions: Plasma catecholamine concentrations after exercise presented correlation with HRV linear indices and nonlinear parameters related to complex and fractal characteristics of heartbeats, especially the Lyapunov exponent. The variables recovery occurred at different times, but the changes caused by supramaximal exercise were more expressive and lasting.
Introdução: A realização de exercícios físicos promove alterações no sistema nervoso autônomo, principal responsável pelas funções neurovegetativas. Devido à sua importância, diversos métodos são utilizados para avaliação, como a análise da Variabilidade da Frequência Cardíaca (VFC), considerada uma técnica indireta de acesso ao funcionamento autonômico, porém seu emprego é ainda questionado. Objetivos: analisar a correlação entre índices de VFC e concentração de adrenalina e noradrenalina, e observar a recuperação pós-exercício, a partir dos índices lineares e não lineares de VFC e de parâmetros cardiopulmonares. Métodos: 28 participantes, divididos em dois grupos (N=14), foram submetidos à avaliação da recuperação após exercício. Um grupo realizou esforço submáximo (55% do V̇O2pico), por 5 minutos, e o outro, supramáximo ( 110% do V̇O2pico) até a exaustão. Durante 90 minutos pós-exercício foram realizadas coletas sanguíneas, registros das variáveis cardiopulmonares e análise da VFC. Resultados: No período entre o basal e imediatamente após o exercício, detectou-se que adrenalina e noradrenalina apresentaram correlações não lineares significantes com intervalos R-R, frequência cardíaca, índices lineares de VFC e parâmetros não lineares relacionados à complexidade e fractalidade. Após exercício realizado a 55% do V̇O2pico, a recuperação foi verificada entre 30 e 60 minutos, enquanto que para o esforço a 110%, 90 minutos não foram suficientes para o retorno das variáveis aos níveis basais. Conclusões: Concentrações de catecolaminas plasmáticas após exercícios apresentam correlação com índices lineares de VFC e parâmetros não lineares relacionados às características complexas e fractais dos batimentos cardíacos, sobretudo o expoente de Lyapunov. A recuperação das variáveis analisadas ocorreu em tempos diferentes, porém as alterações promovidas pelo exercício supramáximo foram muito mais expressivas e duradouras.
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Penna, Larissa Barretta. "Resposta inotropica a catecolaminas em miocitos ventriculares isolados de ratos submetidos a choque nas patas." [s.n.], 2007. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/314789.

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Abstract:
Orientador: Rosana Almada Bassani
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-08-09T08:29:36Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Penna_LarissaBarretta_M.pdf: 693702 bytes, checksum: 8dc2d8f7e3689a2bd6879211f15ccf07 (MD5) Previous issue date: 2007
Resumo: Tem sido descrita supersensibilidade ao efeito cronotrópico do isoproterenol (ISO) em átrios direitos de ratos submetidos a choque nas patas, mas há pouca informação com relação à resposta inotrópica, principalmente ventricular. O objetivo deste trabalho foi estudar os efeitos inotrópico e pró-arrítmico de catecolaminas em miócitos ventriculares esquerdos de ratos nesta condição de estresse, em comparação a animais controles. Ratos Wistar machos adultos foram submetidos a sessões diárias de choque nas patas (30 min de duração) por 3 dias. Foram medidos o encurtamento celular de pico e a freqüência de contrações espontâneas das células. Obteve-se curvas concentração-efeito para noradrenalina (NA), ISO, 3-isobutil-1-metilxantina (IBMX) e CaCl2, com a determinação dos parâmetros Rmax (resposta máxima) e pD2 (-log da concentração do agonista que produz uma resposta= 0,5 Rmax). A população de receptores adrenérgicos (RA) _ foi analisada pelo método de Schild. Observamos, em células de animais do grupo choque, redução da Rmax inotrópica à NA e ao ISO. Estas diferenças permaneceram durante bloqueio de RA_1, mas foram abolidas pelo bloqueio de RA_1 (aumento da Rmax ao ISO apenas no grupo choque) ou _2 (redução da Rmax no apenas no grupo controle). O valor pA2 do metoprolol e a resposta inotrópica a IBMX e CaCl2 foram equivalentes entre os grupos. As células de ratos do grupo choque se mostraram mais reativas à ação pró-arrítmica da NA e do ISO, mas não aos demais agonistas. Todos os procedimentos que aboliram a redução de Rmax inotrópica a catecolaminas em miócitos de animais estressados também atenuaram as diferenças na resposta arrítmica a estes agonistas, o que pode indicar que a resposta inotrópica anormal no grupo choque seja conseqüência da maior atividade espontânea induzida pelas catecolaminas. Em conclusão, os resultados indicam que o estresse por choque nas patas causa aumento da reatividade de miócitos ventriculares de rato ao efeito pró-arrítmico de catecolaminas e reduz a eficácia aparente destes agonistas em estimular o inotropismo
Abstract: Supersensitivity to isoproterenol (ISO) chronotropic effect has been described in right atria from footshock-stressed rats, but information on inotropic responsiveness, particularly of the ventricles, is scarce. The goal of this study was to analyze the inotropic and pro-arrhythmic effect of catecholamines on left ventricular myocytes from footshockstressed rats, in comparison with cells from control animals. Adult male Wistar rats were submitted to 30-min long daily footshock sessions for 3 days. Peak cell shortening and the rate of spontaneous contractions during rest were measured in myocytes at 23 oC. Concentration-effect curves were obtained for noradrenaline (NA), ISO, 3-isobutyl-1- methylxanthine (IBMX) e CaCl2, for estimation of the following parameters Rmax (maximum response) and pD2 (-log of the agonist molar concentration that evokes halfmaximum response). The _ adrenoceptor (AR) population was analyzed by the Schild¿s method. In the footshock group, Rmax values to NA and ISO were decreased. This difference was unaffected by _1AR blockade, but was abolished by blockade of _1AR (which increased Rmax to ISO in the footshock group only) or _2-AR (which decreased Rmax to ISO solely in the control group). Metoprolol pA2 value and the inotropic responsiveness to IBMX and CaCl2 were similar in both groups. Cells from footshockstressed rats were more responsive to NA and ISO pro-arrhythmic action. All procedures that abolished the difference in inotropic response between footshock and control groups also diminished the differences in arrhythmic responses. These results indicate that the inotropic hyporesponsiveness to catecholamines in the footshock group may be the result of increased spontaneous activity induced by these agonists. We conclude that footshock stress enhances catecholamine pro-arrhythmic effect in rat ventricular myocytes, while simultaneously decreases the inotropic apparent efficacy of these agonists
Mestrado
Fisiologia
Mestre em Biologia Funcional e Molecular
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Ladino, Orjuela Guillermo. "Isolamento de cepas bacterianas degradadoras de hidrocarbonetos aromáticos /." São José do Rio Preto, 2016. http://hdl.handle.net/11449/134271.

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Abstract:
Orientador: Eleni Gomes
Banca: Adalberto Pessoa Junior
Banca: Marcelo Campos
Banca: Janaína Rigonato
Banca: Fernando Alves de Melo
Resumo: Este documento foi organizado em dois capítulos. O Capítulo I é um artigo de revisão intitulado "Metabolic Pathways for Aromatic Compounds Degradation by Bacteria", no qual são descritas as fontes naturais e antrópicas dos hidrocarbonetos aromáticos e suas características químicas. Relacionaram-se os fatores ambientais que afetam a degradação aeróbia e anaeróbia desses compostos por bactérias e os principais compostos intermediários produzidos. É descrita passo a passo a sequência de preparação e desaromatização do anel benzênico e os compostos finais dessa degradação. O artigo foi publicado no volume 237 da série Reviews of Environmental Contamination and Toxicology em janeiro de 2016 (Springer http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-23573-8_5). O Capítulo II contém os resultados da pesquisa desenvolvida. O objetivo geral foi isolar cepas bacterianas de amostras de solo e avaliar o potencial degradador de fenol e outros hidrocarbonetos aromáticos. Foram realizadas coletas de amostras de solo de cinco postos de combustíveis, para a seleção das cepas bacterianas e para análises químicas e granulométricas. Alíquotas das amostras de solo foram transferidas para meio de cultura seletivo contendo querosene como única fonte de carbono. Testes morfológicos e bioquímicos indicaram que as cepas isoladas são Gram negativas, móveis, catalase positivas, produtoras de cápsula e de biossurfactantes. O sequenciamento do gene 16S rRNA mostrou 99 a 100% de similaridade com o gênero Pseudomonas sp. Todas as cepas degradaram o fenol em concentração de 120 mg L-1 em menos de 24 horas. Testes da atividade enzimática mostraram que algumas das cepas expressaram a catecol 1,2-dioxigenase que catalisa a orto-clivagem do anel benzênico e outras expressaram a catecol 2,3 dioxigenase da meta-clivagem do anel aromático. Uma cepa não apresentou atividade para nenhuma...
Abstract: This document is organized in two chapters. The Chapter I is a review paper entitled "Metabolic Pathways for Aromatic Compounds Degradation by Bacteria" in which are described natural and anthropogenic sources of aromatic hydrocarbons and their chemical characteristics. There are listed environmental factors that affect the aerobic and anaerobic degradation by bacteria and the central intermediates yielded. It is described step to step of sequence of preparation and dearomatization of benzene ring and the final metabolites of breakdown. The manuscript was publicated in the volume 237 of Reviews of Environmental Contamination and Toxicology in January of 2016 (Springer http://dx.doi.org/10.1007/978-3- 319-23573-8_5). Chapter II has the results of developed research. The general objective was to isolate bacterial strains from samples of soil and to evaluate the potential of them for breakdown hydrocarbons. Soil samples from five gas stations were collected to isolate the bacterial strains and chemical and granulometric analysis was made. Aliquots of the soil samples were cultured with selective media with kerosene as only carbon and energy sources. Morphological and biochemical tests showed that bacterial strains were Gram negatives, motile, positive catalase, capsule-producers and biosurfactant producers. The sequencing of 16S rRNA gene showed 99 to 100% similarity with Pseudomonas sp genera. All bacterial strains were able to degrade phenol 120 mg L-1 in less than 24 hours. Tests of enzymatic activity showed that some bacteria expressed the catecol 1,2-dioxygenase that catalyze ortoclivage of benzene ring, others showed activity for the catecol 2,3-dioxygenase that catalyze the meta-cleavage of the ring. One strain did not show activity for any of these enzymes and one strain had activity for both. All strains were able to growth with fenantrene, fluoranthene and pyrene
Doutor
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Kunzler, Alice. "O papel dualístico de retinóides na neurodiferenciação e neurodegeneração catecolaminérgica." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2017. http://hdl.handle.net/10183/159489.

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Abstract:
A vitamina A (retinol) exerce papéis fundamentais na regulação de processos celulares, tais como crescimento, divisão e apoptose. Os efeitos do retinol a nível celular são classicamente atribuídos à ativação de receptores nucleares da família dos receptores esteroides, RAR e RXR, ativados por diferentes isômeros do AR, considerado o produto mais biologicamente ativo da metabolização do retinol. Trabalhos recentes vêm identificando que o retinol também exerce funções biológicas por mecanismos independentes da transcrição gênica através da ativação desses receptores, em uma ação não-clássica ou não-genômica da vitamina A. Vários trabalhos propõem um papel antioxidante da vitamina A, embora alguns resultados demonstrem o papel pró-oxidante da mesma. Neste trabalho, nós avaliamos o papel da vitamina A no contexto das doenças neurodegenerativas. O mecanismo de ação do AR no processo de neurodiferenciação, a modulação da expressão de marcadores de neurodegeneração pelo retinol e o potencial papel da vitamina A na prevenção de danos associados à DP em modelo de ratos foram estudados. Observamos que o AR (10μM) induziu a neurodiferenciação de células SH-SY5Y através da produção de espécies reativas e estresse oxidativo. O retinol em concentrações maiores que a fisiológica (7, 10 e 20μM), atuou de maneira pró-oxidante, aumentando a produção de espécies reativas, a citotoxicidade e o conteúdo do receptor para produtos finais de glicação avançada (RAGE) de maneira redoxdependente, bem como o imunoconteúdo de marcadores de doenças neurodegenerativas como α-sinucleína, peptídeo β-amilóide e tau fosforilada indepedentemente de estresse oxidativo. No entanto, em modelo in vivo, o pré-tratamento com vitamina A (3000 IU/kg/dia) protegeu o dano neuronal induzido pela injeção do agente parkinsoniano 6-hidroxidopamina, e também reduziu o processo inflamatório. Estes resultados demonstram que as ações biológicas dos retinóides no sistema catecolaminérgico podem variar grandemente de acordo com o tipo celular, contexto fisiológico/patológico e modo de administração, demonstrando um amplo espectro de ações e mecanismos celulares.
Vitamin A (retinol) exerts fundamental role in cellular processes regulation, such as growing, cell division and apoptosis. Retinoids effects occur through binding to nuclear retinoid receptors, RAR and RXR, activated by different isomers of retinoic acid, considered the most biologically active product of retinol. Recent studies have shown receptors independent binding effects of retinoids, which was named as a non-genomic, or non-classical action mechanisms of vitamin A. In recent years, several studies have been proposing an antioxidant effect to vitamin A, however, series of pro-oxidant results have been shown a redox-state of this molecule. In this study, we evaluated the role of vitamin A in the context of neurodegenerative diseases. The mechanism of action of retinoic acid in the neurodifferentiation process, the modulation of neurodegeneration markers by retinol and the potential role of vitamin A in the prevention of damage associated to Parkinson’s disease were evaluated. We observed that retinoic acid (10μM) induced the neurodifferentiation of SH-SY5Y cells through reactive species production and oxidative stress. Retinol in concentrations above the physiological range (7, 10 and 20μM) was able to generate reactive species, induce cytotoxicity and modulate RAGE through a oxidative stress mechanism. Also, retinol was able to modulate neurodegenerative disease’s markers such as α-synuclein, β- amyloid and phosphorylation of tau. In our in vivo model, vitamin A (3000IU/kg/dia was able to protect neurons from 6-hydroxydopamine induced degenereration, and also reduced the inflammatory process. These results demonstrate that the biological actions of retinoids in the catecholaminergic system may vary according the cell target, physiopathologic context and administration mode, demonstrating a wide spectrum of actions and cellular mechanisms.
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Silva, Renata Sofia Araújo da. "Desenvolvimento de uma metodologia de HPLC para a detecção de aductos das catecolaminas com a GSH em amostras biológicas." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2006. http://hdl.handle.net/10773/712.

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Abstract:
Mestrado em Toxicologia
Introdução: Níveis elevados de catecolaminas circulantes podem conduzir a fenómenos de cardiotoxicidade e neurotoxicidade. A cardiotoxicidade pode surgir devido à sobrestimulação de receptores adrenérgicos embora existam evidências crescentes que apontam para um papel importante da oxidação das catecolaminas na ocorrência destes efeitos tóxicos. Também os efeitos neurotóxicos induzidos pela dopamina e pelos seus produtos de oxidação foram já considerados como intervenientes importantes na patofisiologia da doença de Parkinson. Estudos mecanísticos in vitro corroboram estas observações demonstrando que os produtos de oxidação das catecolaminas podem, posteriormente, sofrer conjugação com a GSH em cardiomiócitos e hepatócitos isolados de rato, resultando na formação de espécies de elevada toxicidade. A identificação e quantificação destas espécies reactivas em amostras biológicas é, deste modo, de extrema importância. Objectivo e Métodos: Desenvolver uma metodologia de cromatografia líquida de alta resolução (HPLC) para a detecção de aductos das catecolaminas biogénicas, adrenalina, noradrenalina e dopamina, com a GSH em amostras biológicas. Para a síntese dos aductos foram efectuadas misturas reaccionais em soro humano contendo cada uma das catecolaminas em estudo (3,3 nM até 3,75 mM), tirosinase e GSH. Após 12 minutos de reacção, os aductos foram extraídos mediante adsorção na alumina. Foram injectadas alíquotas dos extractos obtidos num sistema de HPLC equipado com um detector de fotodíodos e um detector coulométrico. Foram utilizadas uma coluna Spherisorb S5 ODS2 e uma fase móvel eluída em modo isocrático, a fluxo de 1 mL/min, e constituída por metanol (2 a 10%, dependendo da catecolamina), ácido cítrico (50 mM) e ácido octanossulfónico (0,46 mM) com pH ajustado a 3,0. Os aductos mono- e bi-conjugados das catecolaminas com a GSH foram caracterizados de acordo com os seus espectros no ultravioleta. A posterior análise destes aductos por espectrometria de massa sustentou a sua identidade. Após a optimização das condições para a detecção e extracção destes compostos, foi validado o método para a detecção de aductos da adrenalina (ADR) com a GSH em amostras de soro humano. Resultados/Discussão: Foi desenvolvida uma metodologia de HPLC em modo isocrático e em fase reversa com detecção por fotodíodos e/ou coulométrica, de forma a analisar os aductos de catecolaminas biogénicas com a GSH. Foi igualmente desenvolvido um procedimento de tratamento das amostras de soro humano para análise destes aductos. O método demonstrou possuir uma boa precisão [boa repetibilidade instrumental (CV <3%), boa repetibilidade do procedimento global (CV <5%) e boa precisão intermédia (CV <6%)]. Foi obtida uma resposta linear para concentrações de adrenalina entre 0 e 175 μM. O limite de detecção foi grandemente melhorado pelo processo de extracção (2 pmol e 0,066 pmol de ADR para o primeiro e segundo monoconjugado, respectivamente), enquadrando-se dentro dos níveis esperados de catecolaminas em determinadas condições patofisiológicas. As recuperações da extracção foram diferentes para os dois monoconjugados da ADR com a GSH (entre 51 e 93%, dependendo do aducto e da concentração de ADR testada). Em conclusão, o desenvolvimento desta metodologia permite a análise directa de aductos da adrenalina com a GSH em soro humano, demonstrando ser uma importante ferramenta analítica para o estudo do processo de oxidação das catecolaminas e da toxicidade associada a estes compostos. ABSTRACT: Introduction: Sustained high levels of circulating catecholamines may lead to cardiotoxicity and neurotoxicity. Cardiotoxicity can occur via adrenoceptor overstimulation although increasing evidence also points toward an important role of the catecholamines oxidation in the induction of these toxic effects. Furthermore, neurotoxic effects induced by dopamine and its oxidation products are considered to be important factors contributing to the pathogenesis of Parkinson’s disease. Mechanistic in vitro studies corroborate these findings since they have shown that the catecholamines oxidation products can further conjugate with GSH in isolated rat cardiomyocytes and hepatocytes leading to the formation of highly toxic species. The identification and quantification of these reactive species in biological samples is, thus, of utmost importance. Aim and Methods: To develop an high performance liquid chromatography (HPLC) methodology for detection of GSH adducts of the biogenic catecholamines adrenaline, noradrenaline, and dopamine in biological samples. For the synthesis of the adducts reaction mixtures were made in human serum containing each catecholamine (3.3 nM up to 3.75 mM), tyrosinase and GSH. After 12 min of reaction, the adducts were extracted after adsorption to alumina. Aliquots of these extracts were injected into an HPLC system equipped with a photodiode array detector and a coulochem detector. A Spherisorb S5 ODS2 column and an isocratic mobile phase consisting of methanol (2 up to 10%, depending on the catecholamine), citric acid (50 mM) and octanesulfonic acid (0.46 mM) adjusted to pH 3.0 at a 1 mL/min flow rate were used. The mono- and bi-conjugates of catecholamines with GSH were characterized by their UV spectra. Further analysis by mass spectrometry of these adducts sustained their identity. After the optimization of all the conditions for the detection and extraction of these compounds, the method was validated for the detection of adrenaline (ADR) GSH adducts in human serum. Results and Discussion: An isocratic reverse-phase HPLC method with photodiode array and/or coulochem detection was developed in order to analyse biogenic catecholamines-GSH adducts. A sample treatment procedure for analysis of these adducts in biological samples was also developed and applied to human serum. The method showed good precision [good instrumental repeatability (<3% CV), good overall procedure repeatability (<5% CV), and good intermediate precision (< 6% CV)]. A linear response was obtained for adrenaline concentrations of 0 to 175 μM. The limit of detection was greatly improved by the extraction process (2 pmol and 0.066 pmol for the 1st and 2nd mono GSH conjugates, respectively) falling into the expected catecholamine levels occurring in certain pathophysiological conditions. The extraction recoveries were different for both adrenaline-GSH monoconjugates (between 51 and 93%, depending on the adduct and on the tested adrenaline concentration). In conclusion, the development of this method allows the direct analysis of GSH adducts of adrenaline in human serum, providing a valuable tool for the study of the catecholamines oxidation process and the toxicity associated with these compounds.
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Balikian, Junior Pedro. "Estudo da cinetica das catecolaminas plasmaticas, glicose e lactato sanguineos durante o teste de lactato minimo." [s.n.], 2001. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/313989.

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Abstract:
Orientador: Benedito Sergio Denadai
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-07-28T04:25:15Z (GMT). No. of bitstreams: 1 BalikianJunior_Pedro_D.pdf: 3730646 bytes, checksum: 668a6e7b1762b6461fdb78157e7e3fe8 (MD5) Previous issue date: 2001
Resumo: Utilizando o teste de lactato mínimo (TLM), o presente trabalho teve como objetivos analisar: 1) a relação entre as intensidades de esforço correspondentes ao lactato mínimo e glicemia minima em cic1oergômetro; 2) a sensibilidade das variáveis acima citadas em identificar os efeitos do treinamento aeróbio; 3) o efeito do bloqueio betaadrenérgico sobre as respostas lactacidêmica e glicêmica e 4) a relação entre o comportamento das catecolaminas (epinemna e norepinefi-ina) plasmáticas e o lactato sangüíneo. Para as avaliações em cicloergômetro, foram voluntários deste estudo ciclistas e triatletas. Em todas as situações foram aplicados esforços crescentes após a indução de acidose lática (teste de lactato minimo). Os dados encontrados confirmam a possibilidade de determinação da resposta lactacidêmica durante o exercício a partir da análise do comportamento glicêmico. Além disso, este estudo verificou pela primeira vez a alta sensibilidade do lactato e glicemia mínimos em determinar os efeitos adaptativos do treinamento. A resposta do lactato e da glicose parece estar associada ao comportamento das catecolaminas durante o exercício de cargas progressivas, realizado após um exercício anaeróbio. Sustentando tal afirmação, verificamos alterações dos comportamentos lactacidêmico e glicêmico após bloqueio B-adrenérgico, além de identificarmos alta correlação entre a resposta das catecolaminas plasmáticas e do lactato sangüíneo durante o TLM. Esses dados sugerem que, pelo menos parte, este comportamento é dependente da estimulação adrenérgica
Abstract: Using lactate minimum test (LMT) as the experimental protocol, the present study was conducted to analyze: 1) the relationship between lactate and glucose minimum intensities during cyc1oergometer exerci se; 2) the sensitivity of above cited variables to the adaptative effects of endurance training; 3) the effect of beta-adrenérgic blockade on the blood lactate and glucose response to exercise and 4) the relationship between plasma catecholamines (epinephrine and norepinephrine) and blood lactate behavior ando Cyc1ists, triathIetes and runners took part in this study on a voluntary basis. In aIl situations it was employed graded exerci se test afier supra-maximal efforts (lactate minimum test). Our findings confirm the possible use of blood glucose behavior to predict the lactate response to exerci se. In addition for the first time it was showed that both lactate and glucose minimum tests are sensitive parameters to adaptations resulting ITom training. Blood lactate and glucose_ responses seems to be related to catecholamines behavior during graded exerci se afier an anaerobic effort. Supporting this, B-adrenergic blockade evoked significant changes in both variables, and high correlation were found between plasma catecholamines and blood lactate response during LMT. These data suggest that blood lactate and glucose responses to exerci se depend, at Ieast partiaHy, on the adrenergic stimulation
Doutorado
Fisiologia
Doutor em Biologia Funcional e Molecular
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Boer, Denile Cominato 1980. "Arritmogenese por catecolaminas em miocardio atrial e ventricular de ratos : metodologia e tipos de adrenoceptores envolvidos." [s.n.], 2006. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/261797.

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Abstract:
Orientadores: Jose Wilson Magalhães Bassani, Rosana Almada Bassani
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Eletrica e de Computação
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Resumo: Embora haja demonstração de que a estimulação simpática tenha efeito facilitatório sobre a indução de atividade espontânea em miocárdio há controvérsia sobre a participação dos tipos de adrenoceptores na mediação deste efeito. No presente trabalho, descrevemos um método desenvolvido para determinação, em átrio esquerdo isolado (AE) de rato, da relação concentração-efeito para agentes que exercem efeito arritmogênico por aumento da mobilização celular de 'Ca POT. 2+¿. O método baseou-se na interposição de pausas estimulatórias, durante as quais registraram-se contrações espontâneas (CE), precedidas ou não por trens estimulatórios de alta freqüência (5 Hz). O protocolo estimulatório foi repetido na presença de diferentes concentrações de agonistas. Para cada concentração de agonista, a resposta arrítmica foi considerada como a soma dos números de CE/min, no total de preparações. Foi analisada também a resposta inotrópica, como sendo o incremento de força ou encurtamento de pico, desenvolvidos em AE e miócitos ventriculares (MV), respectivamente. A relação foi ajustada por uma função sigmóide para cálculo de Min (i.e., valor da variável na ausência do agonista), Rmax (resposta máxima) e pD2 (-log da concentração do agonista que produziu uma resposta igual a 50% de Rmax). Este método foi aplicado no estudo dos tipos de adrenoceptores envolvidos na resposta arrítmica a catecolaminas em AE e MV. A Rmax inotrópica à ativação de adrenoceptores 'alfa IND. 1¿ + 'beta IND. 1¿ foi comparável àquela por ativação de apenas receptores 'beta IND. 1¿, em ambos AE e MV. Já a ativação de adrenoceptores 'alfa IND. 1¿ produziu uma Rmax inotrópica de apenas metade daquela observada pela estimulação 'alfa IND. 1¿ + 'beta IND. 1¿. Da mesma forma, a resposta arrítmica foi semelhante para estimulação de adrenoceptores a1+ß1 e de apenas receptores 'beta IND. 1¿. Entretanto, nenhuma resposta foi obtida pela estimulação de receptores adrenérgico do tipo 'alfa IND. 1¿. Estes resultados indicam que a estimulação de adrenoceptores 'alfa IND. 1¿, apesar de evocar uma resposta inotrópica positiva em ambos AE e MV, não é arritmogênica. A ativação do tipo 'beta¿, por outro lado, parece ser a principal via para estimulação inotrópica simpática e na indução de arritmias. Além disso, concluímos que parece existir antagonismo funcional entre os subtipos de adrenoceptores 'beta¿, manifestado por ações pró- e anti-arrítmicas dos subtipos 'beta IND. 1¿ e 'beta IND. 2¿, respectivamente, em miocárdio (tanto atrial, quanto ventricular) de rato
Abstract: Although it has been shown that sympathetic stimulation facilitates the appearance of myocardial spontaneous activity, it is still not clear which types of adrenoceptors mediate this effect. In this study, we describe a method developed for determination, in isolated rat atria (AE), of the concentration-effect relationship for arrhythmogenic agents that act via promotion of cell 'Ca POT. 2+¿ overload. The method was based on the interposition of stimulatory rest periods, during which spontaneous contractions (CE) were recorded, preceded or not by high frequency (5 Hz) stimulus trains. The stimulation protocol was applied at each agonist concentration, and the arrhythmic response was taken as the sum of the number of CE/min in all preparations. The positive inotropic response was considered as the agonist-dependent increment of developed force or peak shortening in AE and isolated ventricular myocytes (MV), respectively. Concentration-effect curves were determined by fitting a sigmoid function, from which the following parameters were estimated: Min (i.e., value of the variable in the absence of the agonist), Rmax (maximal response) e 'pD IND. 2¿ (-log of the molar agonist concentration that evokes a response equal to 50% of Rmax). This method was applied to investigate the adrenoceptor types involved in the mediation of catecholamine-induced arrhythmogenesis in AE and MV. Inotropic Rmax to activation of 'alfa IND. 1¿ + 'beta IND. 1¿ adrenoceptors was comparable to that of activation of solely 'beta IND. 1¿ adrenoceptors in both AE and MV. However, Rmax to selective 'alfa IND. 1¿ adrenoceptor activation was only half of that produced by 'alfa IND. 1¿ + 'beta IND. 1¿ adrenoceptor stimulation. The arrhythmic responses to 'alfa IND. 1¿ + 'beta IND. 1¿ and 'beta IND.1¿ receptor stimulation were similar, but selective a1 adrenoceptor activation was unable to evoke any spontaneous activity. The results indicate that a1 adrenoceptors, although able to mediate stimulation in both AE and MV, are not involved in arrhythmogenesis. 'beta¿-adrenoceptor activation, thus, seems the main type involved in both inotropic and arrhythmic responses to catecholamines. In addition, our results point out a functional antagonism between 'beta¿-adrenoceptor subtypes: i.e., pro- and anti-arrhythmic effects mediated by 'beta IND. 1¿ and 'beta IND. 2¿-adrenoceptors, respectively in both atrial and ventricular rat myocardium
Mestrado
Engenharia Biomedica
Mestre em Engenharia Elétrica
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Melo, Anderson Dutra de. "A redução da síntese e da secreção de catecolaminas observada em diabéticos é conseqüência da hiperglicemia?" Universidade Federal de Juiz de Fora (UFJF), 2008. https://repositorio.ufjf.br/jspui/handle/ufjf/2835.

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O diabetes reduz a secreção de catecolaminas em resposta a variações glicêmicas, acentuando o quadro de descontrole metabólico dos indivíduos doentes. Diversos estudos têm demonstrado que a hiperglicemia é a principal causa dos problemas decorrentes da instalação do diabetes. Desta forma, o objetivo deste trabalho foi analisar o efeito do diabetes sobre o processo de síntese e secreção de catecolaminas e se o tratamento com insulina reverte as modificações causadas pela doença. Métodos e Resultados: Foram usados ratos Wistar, machos, com 60 dias. O diabetes foi induzido pela injeção intravenosa de estreptozotocina na proporção de 50 mg/Kg de animal. O grupo controle recebeu injeção de solução tampão. Para determinar o protocolo de tratamento com insulina, estudamos o padrão de ingestão alimentar e de variações glicêmicas durante um dia, medindo estes dois parâmetros de hora em hora, durante 24h consecutivas. Foi estabelecido o tratamento com insulina NPH humana na dose de 5U diárias, 1 U às 13 h e 4 U às 19h. Após 15 dias da indução, os animais foram sacrificados e as glândulas adrenais foram retiradas. Com a intenção de caracterizar o efeito do diabetes sobre alguns parâmetros bioquímicos correntemente utilizados como marcadores da doença, foram medidos os níveis de frutosamina, triglicerídeos e colesterol e suas frações. Foi quantificado o conteúdo total de catecolaminas e a secreção basal e a estimulada por altas concentrações de potássio, carbamilcolina e cafeína. As catecolaminas foram dosadas por método fluorimétrico. A expressão de tirosina hidroxilase (TH), enzima reguladora da via de síntese de catecolaminas, foi avaliada por Western Blot. A glicemia foi de 82,82 ± 1,24 mg/dl, 405,74 ± 23,35 mg/dl e 103,72 ± 6,79 mg/dl nos animais controle, diabéticos e diabéticos tratados com insulina (DTI). A variação na massa corporal durante o período experimental foi negativa nos ratos diabéticos, ou seja, eles emagreceram 6,1 ± 3,84 g, enquanto que os animais controles e os diabéticos tratados, aumentaram seus pesos, em média, 36,34 ± 1,8 g e 43,32 ± 3,79 g, respectivamente. O diabetes modificou os níveis de colesterol total, LDL e VLDL, modificações que foram corrigidas pelo tratamento com insulina. Não houve diferença, entre controles e diabéticos, nos níveis de triglicérides, frutosamina e LDH. O tratamento com insulina reduziu significativamente os níveis de frutosamina. O conteúdo total de catecolaminas foi 21,14% menor nos diabéticos sem tratamento, quando comparado aos controles (p<0,05). O tratamento com insulina recuperou os estoques de catecolaminas dos ratos diabéticos. A expressão de TH foi similar em todos os grupos experimentais. A secreção basal e a estimulada por altas concentrações de K+ e por carbamilcolina foi reduzida pelo diabetes em 24,3%, 42,28% e 28,9%, respectivamente. Este efeito não foi corrigido pelo tratamento com insulina. A secreção estimulada pela mobilização de Ca2+ de pools intracelulares sensíveis à cafeína não é afetada pelo diabetes. Os nossos resultados nos permitem concluir que o diabetes afeta a secreção basal de catecolaminas e a estimulada via membrana plasmática e que isto não é determinado pela redução dos estoques de catecolaminas, nem é revertido pelo tratamento com insulina exógena.
The diabetes reduces the catecholamine secretion with hypoglycemic episodes, to turning worse the metabolic disorder of diabetic people. Several studies have shown that hyperglycemia has pivotal role in diabetic complication development. This work studied the effect of diabetes on catecholamine synthesis and secretion and the effects of insulin treatment. Methods and results: 60 days old, male Wistar rats were used. The diabetes was induced by a single intravenous injection of streptozotocin (50mg/Kg body weight). The control group received buffer injection. To establish the protocol of insulin treatment the food consumption and the blood glucose levels were measured during 24h from hour to hour. The insulintreated diabetic rats received human NPH insulin at 1pm (1U) and 7pm (4U). After 15 days of the streptozotocin injection, the rats were sacrificed and the adrenal glands withdrew. To evaluate the effect of diabetes and the insulin treatment, fructosamine, triglycerides, total cholesterol, HDL, LDL and VLDL were measured. The total catecholamine content of adrenal gland and the basal and stimulated catecholamine secretion was quantified. The experiments of stimulated catecholamine secretion were performed with high potassium, carbachol and caffeine. The catecholamines measurement was done by fluorimetric method. The expression of tyrosine hydroxylase (TH), the rate-limiting enzyme of catecholamine synthesis, was analyzed by western blotting. The glicemia was 82.82 ± 1.24 mg/dl, 405.74 ± 23.35 mg/dl and 103.72 ± 6.79 mg/dl in control, diabetic and insulin-treated diabetic groups, respectively. The body mass of diabetic rats was reduced in 6.1 ± 3.84g and increased on control and insulin-treated diabetic rats, in 36.34 ± 1.8g and 43.32 ± 3.79g, respectively. The diabetes changed total cholesterol, LDL and VLDL plasma levels, alteration reversed by insulin treatment. The triglycerides, fructosamine and LDH levels were not affected by diabetes. The insulin-treated rats showed significant reduction of fructosamine levels. The diabetic rats presented a significant reduction, 21.14% on the catecholamine content when compared to the control group, p<0.05. The insulin treatment recovered the catecholamine stores. The TH expression was similar in all three experimental groups. The diabetes reduced the basal and stimulated catecholamine secretion by 24.3%, 42.28% (high K+) e 28.9% (carbachol).The catecholamine secretion stimulated by mobilization of intracellular Ca2+ pools was not affected by diabetes or insulin treatment. Our results show that diabetes reduces the catecholamine secretion, and this is not consequence of reduction on cell catecholamine stores and it is not reversed by insulin therapy.
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Ferreira, Patrícia Souza Closs. "Avaliação dos efeitos das catecolaminas e do cortisol sobre o crescimento e virulência de Porphyromonas gingivalis." Universidade de Taubaté, 2013. http://www.bdtd.unitau.br/tedesimplificado/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=639.

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Abstract:
O presente estudo teve como hipótese que a adrenalina, a noradrenalina e o cortisol, hormônios liberados em grandes quantidades durante o estresse fisiológico, poderiam ser capazes de alterar o crescimento e de aumentar a virulência de Porphyromonas gingivalis, estimulando a expressão de genes relacionados à virulência, estresse oxidativo e metabolismo do ferro, podendo agravar a condição periodontal em indivíduos com periodontite. Objetivos: Assim o presente projeto visou avaliar a interferência desses hormônios relacionados ao estresse sobre o crescimento, viabilidade, susceptibilidade antimicrobiana e virulência de Porphyromonas gingivalis. Método: Culturas de Porphyromonas gingivalis W83 foram expostas à adrenalina, noradrenalina e cortisol, utilizando três meios de cultura (TSB-HM, SAPI e SAPI-HM) e foram incubadas em estufa de anaerobiose para avaliação quanto ao crescimento e viabilidade. Essas culturas foram testadas quanto à sensibilidade ao metronidazol após exposição às catecolaminas e ao cortisol. Possíveis alterações da expressão de genes relacionados ao estresse oxidativo, metabolismo do ferro e fatores de virulência foram verificados pela técnica de qRT-PCR. Resultados: As catecolaminas e o cortisol, de forma geral, não interferiram no crescimento de P. gingivalis, independente das condições nutricionais a que ela foi exposta e dos tempos avaliados (p>0.05, ANOVA). A sensibilidade de P. gingivalis ao antimicrobiano metronidazol não se alterou na presença de adrenalina, noradrenalina ou cortisol (p>0.05, Kruskall Wallis). No entanto, a exposição bacteriana a adrenalina, noradrenalina e/ou cortisol elevaram os níveis de RNAm de genes relacionados à obtenção de ferro (hmuR); estresse oxidativo (tpx, oxyR, dps, sodB, aphC), hemólise (hem, hagA) e proteína de superfície imunodominante (ragA) (teste de modo pareado fixo de realocação ao acaso, p<0.05). Os resultados do presente estudo sugerem que as catecolaminas e o cortisol podem influenciar na expressão de fatores relacionados à virulência e ao estresse oxidativo de P. gingivalis.
This study hypothesized that adrenaline, noradrenaline and cortisol , hormones released in large quantities during the physiological stress , might be able to alter the growth and increase the virulence of Porphyromonas gingivalis by stimulating the expression of genes related to virulence , oxidative stress and iron metabolism and may aggravate periodontal status in subjects with periodontitis. Objectives : So this project aimed to evaluate the effect of these stress-related hormones on growth , viability , virulence and antimicrobial susceptibility of Porphyromonas gingivalis . Method : Porphyromonas gingivalis W83 cultures were exposed to adrenaline , noradrenaline and cortisol , using three culture media ( TSB - HM , SAPI and SAPI - HM ) and were incubated in anaerobiosis for review on the growth and viability . These cultures were tested for sensitivity to metronidazole after exposure to catecholamines and cortisol. Possible changes in the expression of genes related to oxidative stress , iron metabolism and virulence factors were verified by qRT-PCR technique . Results: The catecholamines and cortisol , in general , did not affect the growth of P. gingivalis , independent of nutritional conditions to which she was exposed and evaluated times ( p> 0.05 , ANOVA ) . The sensitivity of P. gingivalis antimicrobial metronidazole did not change in the presence of adrenaline , noradrenaline and cortisol ( p > 0:05 , Kruskal Wallis ) . However , bacterial exposure to adrenaline, noradrenaline and / or cortisol increased mRNA levels of genes related to iron acquisition ( hmuR ), oxidative stress ( tpx , oxyR , dps , sodB , aphC ) , hemolysis ( hem , hagA ) and immunodominant surface protein ( ragA ) ( test paired mode relocation fixed at random, p <0,05 ) . The results of this study suggest that catecholamines and cortisol can influence the expression of factors related to oxidative stress and virulence of P. gingivalis.
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Martel, Maria de Fátima Moreira. "Sistemas de metabolização extraneuronial de catecolaminas : Estudo experimental no fígado de rato e aorta de coelho." Doctoral thesis, Universidade do Porto. Reitoria, 1994. http://hdl.handle.net/10216/10202.

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Jorge, Thiago. "Preparação e caracterização de complexos de catecolaminas com cobre (II) na presença de tiossulfato de sódio." Universidade Estadual de Londrina. Centro de Ciências Exatas. Programa de Pós-Graduação em Química dos Recursos Naturais, 2008. http://www.bibliotecadigital.uel.br/document/?code=vtls000146844.

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Abstract:
O estudo dos meios reacionais entre catecolaminas e metais de transição tem grande importância em várias áreas da química, inclusive na química do meio ambiente devido à formação de compostos potencialmente tóxicos. As catecolaminas em presença de O2 são oxidadas formando melanina, um complexo insolúvel em meio aquoso, no entanto em meio de S2O3 2- e metais de transição há formação de complexos de transferência intraligante do tipo: ligante-ligante . Apresentamos neste trabalho a investigação da reação entre dopamina, L-dopa, noradrenalina, adrenalina com Cu(II) em presença de S2O3 2- em meio aquoso. Os complexos aniônicos [Cu(L-1)3]1-, L- = dopasemiquinona ou L-dopasemiquinona, foram preparados e caracterizados. Os complexos foram estáveis em solução aquosa mostrando intensas bandas de absorção em 605 nm para Cu(II)-L-dopasemiquinona e 595 nm para Cu(II)- dopasemiquinona para espectro de UV-Vis, de transições de carga intraligantes. Noradrenalina e adrenalina, nas mesmas condições, não formaram complexos com cobre, mas apresentaram modificações em bandas na região do UV mostrando que a adrenalina e noradrenalina foram oxidadas durante o processo. Os complexos foram analisados por espectroscopia Raman Ressonante e a banda intensa em 1384 cm-1 foi atribuída aos estiramentos _(CC) + _(CO) para formas semiquinonicas. Por espectroscopia de (Ressonância Paramagnética Eletrônica) EPR, obteve-se os sinais de radicais orgânicos com g = 2.0115 e g = 1,9980, e para Cu(II) os valores de g = 2.0923 e g = 2.0897 que complexou com L-dopasemiquinona e dopasemiquinona, respectivamente. A possibilidade de formação de complexos estáveis de cobre com dopamina e L-dopa em pH neutro, e não para adrenalina e noradrenalina, pode ser importante para o entendimento de como o complexo Cu(II)-dopamina atravessaria a membrana celular como proposto na literatura e a sua relação com o surgimento da doença de Wilson.
The anionic complexes [Cu(L1−)3]1−, L = dopasemiquinone or Ldopasemiquinone, were prepared and characterized. The complexes are stable in aqueous solution showing intense absorption bands at 605 nm for Cu(II)-Ldopasemiquinone and at 595 nm for Cu(II)-dopasemiquinone in the UV–Vis spectra, that can be assigned to intraligand transitions. Noradrenaline and adrenaline, under the same experimental conditions, did not yield Cucomplexes, despite the bands in the UV region indicate that noradrenaline and adrenaline were oxidized during the processes. The complexes display a resonant Raman effect, and the most enhanced bands involve ring modes and particularly the _(CC) + _(CO) stretching mode at 1384cm−1. The free radical nature of the ligands and the oxidation state of the Cu(II) were confirmed by the EPR spectra that display absorptions assigned to organic radicals with g = 2,0115 and g =1,9980 and for Cu(II) with g = 2.0923 and g = 2.0897 for Ldopasemiquinone and dopasemiquinone, respectively. The possibility that dopamine and L-dopa can form stable and aqueous soluble copper complexes at neutral pH, whereas noradrenaline and adrenaline cannot, may be important in understanding how Cu(II)-dopamine crosses the cellular membrane as proposed in the literature to explain the role of copper in Wilson disease.
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Martel, Maria de Fátima Moreira. "Sistemas de metabolização extraneuronial de catecolaminas : Estudo experimental no fígado de rato e aorta de coelho." Tese, Universidade do Porto. Reitoria, 1994. http://hdl.handle.net/10216/10202.

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Barbosa, Nathália Vieira. "Desenvolvimento de eletrodo modificado com filme de polianilina e estudo da viabilidade da aplicação analítica para catecolaminas." Universidade Federal de São Carlos, 2010. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/6468.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2016-06-02T20:36:26Z (GMT). No. of bitstreams: 1 3153.pdf: 1282665 bytes, checksum: 9903d8687944fd0f21bea57a112211e6 (MD5) Previous issue date: 2010-08-13
Universidade Federal de Minas Gerais
This work describes the development of a polyaniline (PANI) film modified electrode for determination of dopamine (DA) in pharmaceutical formulation. The electropolymerization of PANI film on platinum electrode was performed by cyclic voltammetry in a solution containing 0.1 mol L-1 aniline monomer and 0.5 mol L-1 sulfuric acid. The study of PANI/Pt electrode electrochemical response for determination of DA was carried out by cyclic voltammetry and differential pulse voltammetry. The DA electrochemical responses was obtained after applying a cathodic pretreatment of the PANI electrode, that consisting in applied a potential of -0.7 V for 3 s before each voltammetric measurements. The DA determination by differential pulse voltammetry, presented a better response in 0.1 mol L-1 phosphate buffer solution at pH 6.5 and using the parameters of scan rate (v), pulse amplitude (a) and pulse increment (ΔEi) of 10 mV s-1, 50 mV and 2 mV, respectively. The calibration curve for dopamine presented linear response in the concentration range between 2.22x10-5 and 3.23x10-4 mol L-1, with detection and quantification limits of 1.80x10-5 and 6.00x10-5 mol L-1, respectively. DA recovery studies fulfilled in pharmaceutical formulation sample using PANI/Pt electrode showed recoveries between 98.0 and 104%. The results obtained with the modified electrode were in agreement with the spectrophotometric method with a relative error of 2.39%. The repeatability of PANI/Pt electrode responses was studied in solution of 1.0 mmol L-1 DA and a relative standard deviation of 2.68% was obtained for ten successive cyclic voltammetry carried out electrode cathodically pretreated before each measurement. The feasibility of analytical application of the proposed electrode for determination of catecholamines was evaluated for the adrenaline, noradrenaline and levodopa. The results obtained showed the applicability of the PANI/Pt electrode. The characterization of the PANI film, performed by field emission gun scanning electron microscopy, showed granular and fibrillar morphology which is a characteristic of PANI.
Este trabalho descreve o desenvolvimento de um eletrodo modificado com filme de polianilina (PANI) para a determinação de dopamina (DA) em formulação farmacêutica. A eletropolimerização do filme de PANI sobre eletrodo de platina foi realizada por meio da técnica de voltametria cíclica em solução contendo o monômero anilina 0,1 mol L-1 e ácido sulfúrico 0,5 mol L-1. O estudo da resposta eletroquímica do eletrodo de Pt/PANI para determinação de DA foi realizado por meio de medidas de voltametria cíclica e voltametria de pulso diferencial. A resposta eletroquímica para dopamina foi obtida após a realização de um pré-tratamento catódico do eletrodo de PANI, que consistiu em aplicar um potencial de -0,7 V por 3 s antes de cada medida voltamétrica. A determinação de dopamina, por meio da técnica de voltametria de pulso diferencial, apresentou melhor resposta em meio de solução tampão fosfato 0,1 mol L-1 pH 6,5 e utilizandose os parâmetros velocidade de varredura (v), amplitude de pulso (a) e incremento de pulso (ΔEi) iguais a 10 mV s-1, 50 mV e 2 mV, respectivamente. A curva analítica para dopamina apresentou resposta linear no intervalo de concentração entre 2,22x10-5 e 3,23x10-4 mol L-1, com limites de detecção e quantificação iguais a 1,80x10-5 e 6,00x10-5 mol L-1, respectivamente. Estudos de adição e recuperação para DA realizados em amostra farmacêutica utilizando-se o eletrodo de Pt/PANI apresentaram resultados de recuperação entre 98,0 e 104%. Os resultados obtidos com o eletrodo modificado foram concordantes com o método espectrofotométrico, com um erro relativo de 2,39%. A repetibilidade da resposta do eletrodo de Pt/PANI foi estudada em solução de DA 1,0 mmol L-1 sendo obtido um desvio padrão relativo igual a 2,68% em dez voltametrias cíclicas sucessivas realizadas com o eletrodo prétratado catodicamente antes de cada medida. A viabilidade da aplicação analítica do eletrodo proposto para determinação de catecolaminas foi avaliada para os analitos adrenalina, noradrenalina e levodopa. Os resultados obtidos demonstraram a viabilidade de aplicação do eletrodo. A caracterização do filme de PANI, realizada por meio da técnica de microscopia eletrônica de varredura por emissão de campo, mostrou que o filme possui morfologia granular e fibrilar, característica da PANI.
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Rodrigues, Monica Luiza Viegas. "Sensibilidade as catecolaminas dos atrios direitos das ratas : influencia das fases do ciclo estral e do "stress"." [s.n.], 1993. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/314611.

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Abstract:
Orientador : Regina Celia Spadari
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-07-18T12:35:43Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Rodrigues_MonicaLuizaViegas_M.pdf: 3189921 bytes, checksum: 74348b482db7859db9fd4864d7129c55 (MD5) Previous issue date: 1993
Resumo: Os objetivos deste trabalho foram: analisar a sensibilidade ao efeito cronotrópico da isoprenalina, noradrenalina e adrenalina de átrios direitos isolados de ratas normais, em cada uma das fases do ciclo estral, ou após 50 minutos de natação, durante o estro ou o diestro; correlacionar as alterações de sensibilidade com as fases do ciclo estral e/ou com os níveis plasmáticos de corticosterona. Utilizamos ratas adultas, Wistar, normais, sedentárias, ou imediatamente após 50 min de natação, em água a 35°C, nas fases de estro ou diestro. As fases do ciclo estral foram determinadas por meio de esfregaço vaginal diário. Aquelas com ciclos regulares de 4 dias foram selecionadas. Para a análise da sensibilidade às catecolaminas, os animais foram sacrificados e seus átrios direitos preparados para registro isométrico dos batimentos espontâneos. Foram obtidas curvas para o efeito cronotrópico da isoprenalina, noradrenalina ou adrenalina. Em alguns experimentos, as curvas concentração-efeito à isoprenalina foram precedidas de desnervação da preparação e inibição do sistema de captação neuronal e extra-neuronal. Para avaliação dos níveis plasmáticos de corticosterona, os animais foram anestesiados com pentobarbital sódico (65 mg/Kg, ip) e o sangue foi coletado da veia renal. A corticosterona foi determinada no plasma por método fluorimétrico. Observação: O resumo, na íntegra, poderá ser visualizado no texto completo da tese digital
Abstract: The purpose of this work was to analyse the female rat right atria sensitivity to the chronotropic effect of isoprenaline, noradrenaline and adrenaline, along the oestrous cycle phases and after stress applied during oestrous or dioestrous. We also correlated changes in sensitivity with oestrous cycle phases and/or plasmatic levels of corticosterone. Female adult Wistar rats were used. The phases of oestrous cycle were determined daily at 9:00 - 10:00 a.m. by means of vaginal smear. Those animals constituting the stressed groups were submitted to a 50 minute swimming session in water at 35ºC, during oestrous or dioestrous. Isolated spontaneous beating right atria were used to obtain cumulative dose-reponse curves to noradrenaline, isoprenaline and adrenaline. Some experiments were performed after in vitro denervation and inhibition of neuronal and extraneuronal uptake Corticosterone plasmatic levels were determined fluorimetricly. Note: The complete abstract is available with the full electronic digital thesis or dissertations
Mestrado
Fisiologia
Mestre em Ciências Biológicas
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Silva, Daniela Alessandra Fossato da [UNESP]. "Catecolaminas do aparelho reprodutor de ratos após simpatectomia química: metodologia analítica e comparação entre as variedades Wistar e Sprague-Dawley." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2007. http://hdl.handle.net/11449/105755.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:35:07Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2007-02-08Bitstream added on 2014-06-13T18:46:20Z : No. of bitstreams: 1 silva_daf_dr_araiq.pdf: 2134505 bytes, checksum: 535a1f041d7af109e0f92efe732d5c19 (MD5)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
O tratamento com baixas doses de guanetidina provoca desnervação seletiva em órgãos sexuais acessórios de ratos Wistar e Sprague-Dawley, devido à depleção da noradrenalina nas terminações nervosas autonômicas simpáticas. O modelo experimental proposto possui semelhanças com casos de homens acometidos por lesão na medula espinhal. O objetivo deste trabalho foi investigar as concentrações de catecolaminas em órgãos reprodutores de ratos Wistar e Sprague-Dawley, após simpatectomia química por guanetidina e período de suspensão do tratamento, através do desenvolvimento e validação de um método analítico para a determinação simultânea de noradrenalina e adrenalina, por Cromatografia Líquida de Alta Eficiência com Detecção Eletroquímica. As amostras foram obtidas de ratos machos das variedades Wistar e Sprague- Dawley, controle e submetidos ao tratamento (via intraperitonial) com guanetidina, nas doses de 10mg/kg, durante 30 dias e 6,25mg/kg durante 21 dias, respectivamente. Foi utilizado ácido perclórico 0,4 mol L-1 no procedimento de extração das catecolaminas. Em seguida as seguintes etapas foram realizadas: avaliação do tempo de extração, ensaios de recuperação (empregando o método de calibração adição padrão) e determinação de noradrenalina e adrenalina nas amostras reais. O melhor rendimento de extração da noradrenalina foi em 90 min na cauda do epidídimo e 60 min no ducto deferente. A extração manteve-se constante a partir de 30 min para a adrenalina nas duas amostras de tecidos. O emprego do ácido perclórico 0,4 mol L-1 e o método cromatográfico com detecção eletroquímica permitiram uma boa extração e quantificação. A extração do analito resultou em valores de recuperação...
The treatment with low doses of guanethidine provokes selective denervation in accessory sexual organs of Wistar and Sprague-Dawley rats due to depletion of noradrenaline in the autonomic sympathetic nervous termination. The experimental model proposed has similarities with cases of men with spinal cord injury. The objective of this work was to investigate in the concentrations of catecholamines in reproductive organs of Wistar and Sprague-Dawley rats, after chemical sympathectomy with guanethidine and a period of suspension of the treatment, through the development and validation of an analytical method for the simultaneous determination of noradrenaline and adrenaline, by High Performance Liquid Chromatography with electrochemical detection. The samples were obtained from male rats of the varieties Wistar and Sprague-Dawley, control and those submitted to a treatment (intraperitonially) with guanethidine sulfate, at the doses of 10mg/kg, for 30 days and 6.25mg/kg for 21 days, respectively. Percloric acid 0.4 mol L-1 was used in the procedure of catecholamine extraction. Next, the following steps were performed: evaluation of the extraction time, assays of recovery (using the standard addition calibration method) and determination of noradrenaline and adrenaline in real samples. The best noradrenaline extraction yield was at 90 minutes for the cauda epididymis and 60 minutes for the vas deferens. The extraction was kept constant starting at 30 minutes for adrenaline in both tissue samples. The use of percloric acid 0.4 mol L-1 and the chromatographic method with eletrochemical detection allowed a good extraction and quantification. The extraction of the analyte resulted in recovery values between 56% and 114%, and coefficient of variation between 3.8% and 23%. The quantification limit of the method... (Complete abstract, click electronic access below)
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Moraes, José Mariano Soares de [UNESP]. "Efeitos das catecolaminas sobre a reposição volêmica com solução fisiológica. Repercussão sobre a variabilidade da frequência cardíaca de coelhos submetidos à hemorragia: estudo por análise espectral." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/106010.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:35:12Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2011-07-01Bitstream added on 2014-06-13T18:46:38Z : No. of bitstreams: 1 moraes_jms_dr_botfm.pdf: 700799 bytes, checksum: fc4d9acf6b612dcd147bd547fbffdcbe (MD5)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Efeitos das catecolaminas sobre a reposi çãoo vol êmica com solu ção fisiol ógica. Repercuss ão sobre a variabilidade da frequ ência card íaca de coelhos submetidos à hemorragia. Estudo por an álise espectral. Verificar os efeitos de diferentes catecolaminas sobre a expans ão volê mica e sobre o sistema nervoso autonô mico em coelhos submetidos à hemorragia. Foram estudados 24 coelhos, submetidos à hemorragia (25% da volemia), distribu ídos aleatoriamente em quatro grupos experimentais, conforme o tipo de reposi ção vol êmica realizada. Grupo HEMO - reposi ção com o pr óprio sangue com volume igual ao retirado. Grupo SF - reposiçã o com solu çã o fisiol ógica (SF) em volume correspondente a tr ês vezes o volume de sangue retirado. Grupo ISP - reposi ção com SF em volume correspondente a tr ês vezes o volume de sangue retirado, e Isoprenalina na dose de 0,1 g.kg-1.min-1, e Grupo FNL – reposi çã o com SF em volume correspondente a tr ês vezes o volume de sangue retirado, e Fenilefrina na dose de 3,0 g.kg-1.min-1. Durante o experimento, foram monitoradas as seguintes vari áveis: hemató crito (para avalia çã o da retençã o intravascular da soluçã o cristaloide), diurese, press ção venosa central (PVC) e pressão arterial mé dia (PAM). Tamb ém foi feito o registro cont ínuo da onda da press ão arterial donde analisando-se o pico sist ólico aferiu-se a variabilidade da frequ ência card íaca (VFC) nos per íodos correspondentes à: basal, hemorr ágico, infus ção de catecolaminas e controle pó s-reposi ção vol êmica. A reposi çã o com SF associado a catecolaminas α ou β agonistas n ão demonstrou diferen ças no que tange reten ção intravascular comparando-se reposi çã o isolada com SF. A diurese total foi maior no grupo FNL quando comparando-se...
The effect of catecholamines over volemic reposition with saline solution and its effects on the heart rate variability on rabbits subjected to hemorrhage. Research through Spectral Analysis. To check the effects of different catecholamines on the volemic expansion and on the autonomic nervous system of rabbits subjected to hemorrhage. 24 rabbits were studied, subjected to hemorrhage (25% volemia), randomly distributed in four experimental groups, according to the type of volemic reposition done. HEMO Group: Reposition administered with the animal’s own blood, in the same amount of blood taken out. Saline Solution (SS) Group: Reposition with SS, three times the amount of blood withdrawn. Isoprenaline (ISP) Group: Reposition with SS, three times the amount of blood taken out, and Isoprenaline at 0,1 g.kg-1.min-1; and Phenylephrine (PHN) Group: Reposition with SS three times the amount of blood withdrawn, and Phenylephrine at 3,0 g.kg-1.min- 1. During the experiment, the following variables were monitored: hematocrit (to evaluate intravascular retention of the crystalloid solution), diuresis, central venous pressure and medium blood pressure. The blood pressure curve was also checked and by examining the systolic peak, the heart rate variability was verified during these different stages: basal, hemorrhagic, catecholamine infusion and post volemic reposition control. The reposition done with SS mixed in agonist α or β catecholamine did not demonstrate differences in intravascular retention, when comparing to isolated reposition with SS. Total diuresis was bigger in the PHN Group than in the HEMO Group. The Central Venous Pressure was significantly higher in the group where volemic reposition with SS was administered, when comparing it to the group where PHN was used. The HRV research showed that the physiological response of the autonomic nervous system in the PHN group... (Complete abstract click electronic access below)
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Milhazes, Nuno Jorge da Silva Pereira. "Obtenção e análise de metabolitos e intermediários de síntese : estudos de correlação entre estruturas, propriedades físico-químicas e actividade biológica." Doctoral thesis, Porto : [Edição do Autor], 2006. http://hdl.handle.net/10216/64023.

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Silva, Daniela Alessandra Fossato da. "Catecolaminas do aparelho reprodutor de ratos após simpatectomia química : metodologia analítica e comparação entre as variedades Wistar e Sprague-Dawley /." Araraquara : [s.n.], 2007. http://hdl.handle.net/11449/105755.

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Abstract:
Resumo: O tratamento com baixas doses de guanetidina provoca desnervação seletiva em órgãos sexuais acessórios de ratos Wistar e Sprague-Dawley, devido à depleção da noradrenalina nas terminações nervosas autonômicas simpáticas. O modelo experimental proposto possui semelhanças com casos de homens acometidos por lesão na medula espinhal. O objetivo deste trabalho foi investigar as concentrações de catecolaminas em órgãos reprodutores de ratos Wistar e Sprague-Dawley, após simpatectomia química por guanetidina e período de suspensão do tratamento, através do desenvolvimento e validação de um método analítico para a determinação simultânea de noradrenalina e adrenalina, por Cromatografia Líquida de Alta Eficiência com Detecção Eletroquímica. As amostras foram obtidas de ratos machos das variedades Wistar e Sprague- Dawley, controle e submetidos ao tratamento (via intraperitonial) com guanetidina, nas doses de 10mg/kg, durante 30 dias e 6,25mg/kg durante 21 dias, respectivamente. Foi utilizado ácido perclórico 0,4 mol L-1 no procedimento de extração das catecolaminas. Em seguida as seguintes etapas foram realizadas: avaliação do tempo de extração, ensaios de recuperação (empregando o método de calibração adição padrão) e determinação de noradrenalina e adrenalina nas amostras reais. O melhor rendimento de extração da noradrenalina foi em 90 min na cauda do epidídimo e 60 min no ducto deferente. A extração manteve-se constante a partir de 30 min para a adrenalina nas duas amostras de tecidos. O emprego do ácido perclórico 0,4 mol L-1 e o método cromatográfico com detecção eletroquímica permitiram uma boa extração e quantificação. A extração do analito resultou em valores de recuperação... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: The treatment with low doses of guanethidine provokes selective denervation in accessory sexual organs of Wistar and Sprague-Dawley rats due to depletion of noradrenaline in the autonomic sympathetic nervous termination. The experimental model proposed has similarities with cases of men with spinal cord injury. The objective of this work was to investigate in the concentrations of catecholamines in reproductive organs of Wistar and Sprague-Dawley rats, after chemical sympathectomy with guanethidine and a period of suspension of the treatment, through the development and validation of an analytical method for the simultaneous determination of noradrenaline and adrenaline, by High Performance Liquid Chromatography with electrochemical detection. The samples were obtained from male rats of the varieties Wistar and Sprague-Dawley, control and those submitted to a treatment (intraperitonially) with guanethidine sulfate, at the doses of 10mg/kg, for 30 days and 6.25mg/kg for 21 days, respectively. Percloric acid 0.4 mol L-1 was used in the procedure of catecholamine extraction. Next, the following steps were performed: evaluation of the extraction time, assays of recovery (using the standard addition calibration method) and determination of noradrenaline and adrenaline in real samples. The best noradrenaline extraction yield was at 90 minutes for the cauda epididymis and 60 minutes for the vas deferens. The extraction was kept constant starting at 30 minutes for adrenaline in both tissue samples. The use of percloric acid 0.4 mol L-1 and the chromatographic method with eletrochemical detection allowed a good extraction and quantification. The extraction of the analyte resulted in recovery values between 56% and 114%, and coefficient of variation between 3.8% and 23%. The quantification limit of the method... (Complete abstract, click electronic access below)
Orientador: Manoel Lima de Menezes
Coorientador: Wilma de Grava Kempinas
Banca: Maria Lucia Ribeiro
Banca: Antônio Francisco Godinho
Banca: Oduvaldo Camara Marques Pereira
Banca: Teresa Lucia Lamano Carvalho
Doutor
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Milhazes, Nuno Jorge da Silva Pereira. "Obtenção e análise de metabolitos e intermediários de síntese : estudos de correlação entre estruturas, propriedades físico-químicas e actividade biológica." Tese, Porto : [Edição do Autor], 2006. http://catalogo.up.pt/F?func=find-b&local_base=UPB01&find_code=SYS&request=000109895.

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Linardi, Marcio. "Estudo da sensibilidade aos efeitos cronotropico e inotropico das catecolaminas em atrios isolados de ratos submetidosa treinamento fisico." [s.n.], 1992. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/314613.

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Abstract:
Orientador : Regina Celia Spadari
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Biologia
Made available in DSpace on 2018-07-17T08:42:17Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Linardi_Marcio_M.pdf: 2161273 bytes, checksum: d6a2a16d3c6893996dfbc4bb0de81e4c (MD5) Previous issue date: 1992
Resumo: O ¿stress¿ se reflete em estímulo nervoso e humoral, através da ativação do sistema nervoso simpático e do eixo hipotálamo-adrenal, que resulta em aumento dos níveis plasmáticos de catecolamina e de glicocorticóides. O exercício físico, por constituir um trabalho biológico, encontra-se intimamente relacionado ao fenômeno de ¿stress¿, determinando alterações anatômicas e fisiológicas na maioria dos sistemas do organismo. Entre estas, destacam-se a hipertrofia cardíaca, a bradicardia de repouso e as diminuições de sensibilidade aos efeitos cronotrópico e inotrópico as catecolaminas. Neste trabalho nós analisamos as variações de freqüência de batimentos espontâneos dos átrios direitos , a tensão desenvolvida pelos átrios esquerdos , as respostas cronotrópica e inotrópica ao ISSO e à NA de átrios direitos e esquerdos e a capacidade de reação ao ¿stress¿ do tecido cardíaco isolado de ratos submetidos a treinamento físico por natação. Os animais foram sacrificados após 10, 20, 30, 34, 35 , 40 ou 70 sessões diárias de natação, cinco dias por semana, num total de 14 semanas. Os ratos treinados apresentaram aumento da razão entre o peso do coração e o peso corporal, da ordem de 18,1 +/- 2% em relação aos grupos controles. O fenômeno da bradicardia de repouso não foi observado em nossos experimentos
Abstract: Not informed.
Mestrado
Fisiologia
Mestre em Ciências Biológicas
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Sonvesso, Cibely da Silva Martin [UNESP]. "Filmes finos de complexos metálicos: efeito da arquitetura supramolecular na aplicação de eletrodos modificados como sensores para catecolaminas." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2017. http://hdl.handle.net/11449/151846.

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Abstract:
Submitted by Cibely da Silva Martin Sonvesso null (cssmartin@gmail.com) on 2017-10-04T17:01:17Z No. of bitstreams: 1 Tese_Cibely_S_Martin_Sonvesso_2.pdf: 4557523 bytes, checksum: 1e6a177f44367dac315327f5bae90dc4 (MD5)
Approved for entry into archive by Monique Sasaki (sayumi_sasaki@hotmail.com) on 2017-10-04T17:51:21Z (GMT) No. of bitstreams: 1 sonvesso_csm_dr_bauru.pdf: 4557523 bytes, checksum: 1e6a177f44367dac315327f5bae90dc4 (MD5)
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Esse trabalho explora a modificação de substratos condutores em aplicações sensoriais a partir da deposição de filmes finos pelas técnicas de Langmuir-Schaefer (LS) e eletropolimerização utilizando dois complexos metálicos (Ni-Salpn e FePc) visando correlacionar propriedades estruturais e eletroquímicas destes filmes. Os filmes de Langmuir de Ni-Salpn apresentaram baixa estabilidade na interface água/ar, o que impossibilitou a deposição destes filmes sobre substratos sólidos via técnica LS. No entanto, foram facilmente depositados por eletrodeposição. Em termos estruturais, o filme de Ni-Salpn apresenta a formação de “colunas moleculares”, sendo as moléculas de Ni-Salpn orientadas preferencialmente com um dos macrociclos do complexo perpendicular ao plano do substrato. Os filmes de FePc foram obtidos por ambas técnicas de deposição (LS e eletrodeposição). Em termos estruturais os filmes de FePc eletrodepositados apresentaram-se mais homogêneos (morfologia superficial), menos rugosos e mais compactos em relação aos filmes LS, estando as moléculas de FePc organizadas preferencialmente flat-on em relação a superfície do substrato para ambos os filmes. O maior diferencial entre os filmes LS e eletrodepositados de FePc é o estado de oxidação do centro metálico, sendo de FeII para o filme LS e FeI para o eletrodepositado. As caracterizações eletroquímicas em eletrólito suporte e na presença de dopamina em solução revelaram diferentes efeitos dos filmes de Ni-Salpn e FePc, sendo os filmes de FePc mais estáveis e com potencial para aplicação sensorial. Os filmes de FePc foram avaliados eletroquimicamente em solução de diferentes catecolaminas (L-tirosina, L-Dopa, dopamina, noroepinefrina e epinefrina) e também aplicados como sensor para a detecção de L-Dopa em amostra farmacêutica. De maneira geral, o arranjo supramolecular (que depende do complexo metálico e da técnica de deposição) dos filmes finos influencia diretamente no comportamento eletroquímico em solução padrão de catecolaminas, bem como nas respostas sensoriais.
This work reports the modification of conductor substrates in sensorial application from the deposition of thin films of two metallic complexes (Ni-Salpn and FePc) using the Langmuir-Schaefer (LS) and electrodeposition techniques, aiming to correlate the structural and electrochemical properties of these films. The Langmuir films of Ni-Salpn exhibited low stability on the interface water/air, which made it impossible the deposition of these films on solid substrates using the LS technique. However, were easy deposited by electrodeposition. In structural terms, the Ni-Salpn electrodeposited film showed a formation of “molecular columns”, being the Ni-Salpn molecules preferentially oriented with one of the complex macrocycles perpendicular to the substrate plane. The FePc films were formed by both deposition techniques (LS and electrodeposition). In structural terms, the FePc electrodeposited films were more homogeneous (surface morphology), less rough and more compact than the LS films. The FePc molecules are preferentially oriented in a flat-on position in relation to the substrate plane to both FePc films. The largest difference between FePc LS and FePc electrodeposited films is the oxidation state of the metal center, being the FeII to LS films and FeI to electrodeposited films. The electrochemical characterizations in supporting electrolyte and in presence of dopamine showed different behavior for Ni-Salpn and FePc films. The FePc films were more stable and with great potential to sensorial applications. The FePc films were electrochemically evaluated in catecholamines solutions (L-tyrosine, L-Dopa, dopamine, norepinephrine, and epinephrine) and also applied as a sensor to L-Dopa detection in real samples. In general, the supramolecular arrangement (which depends on metallic complexes and deposition technique) of the thin films have an influence on electrochemical behavior in catecholamines standard solutions as well as in sensorial responses.
FAPESP: 2012/25140-7
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Martin, Cibely da Silva. "Filmes finos de complexos metálicos : efeito da arquitetura supramolecular na aplicação de eletrodos modificados como sensores para catecolaminas /." Bauru, 2017. http://hdl.handle.net/11449/151846.

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Abstract:
Orientador: Carlos José Leopoldo Constantino
Banca: Valdemiro Pereira de Carvalho Júnior
Banca: Henrique de Santana
Banca: Emerson Marcelo Girotto
Banca: Marystela Ferreira
Resumo: Diferentes técnicas de preparação de filmes finos podem ser aplicadas para a modificação de substratos condutores. Neste projeto de doutorado será explorada a modificação de substratos condutores a partir das técnicas de eletropolimerização e Langmuir-Schaefer (LS) para o complexo metálico N,N'-bis(salicilideno)-1,3-propanodiamina de níquel (Ni-Salpn) e ftalocianina de ferro (FePc), cujas diferentes maneiras de estruturar-se podem levar a distintas respostas eletroquímicas. As técnicas de microscopia óptica, microscopia eletrônica de varredura, microscopia de força atômica, espectroscopias de absorção no UV-Vis, infravermelho, espalhamento micro-Raman e difração de raios-X serão aplicadas para a determinação da arquitetura supramolecular dos filmes finos. Diferentes técnicas voltamétricas serão utilizadas para a caracterização eletroquímica e determinação de analitos da classe das catecolaminas, como a L-Dopa e a dopamina. Pretende-se com este projeto contribuir para a área de sensores eletroquímicos a partir de eletrodos modificados com filmes finos que apresentam diferentes arquiteturas supramoleculares.
Abstract: This work reports the modification of conductor substrates in sensorial application from the deposition of thin films of two metallic complexes (Ni-Salpn and FePc) using the LangmuirSchaefer (LS) and electrodeposition techniques, aiming to correlate the structural and electrochemical properties of these films. The Langmuir films of Ni-Salpn exhibited low stability on the interface water/air, which made it impossible the deposition of these films on solid substrates using the LS technique. However, were easy deposited by electrodeposition. In structural terms, the Ni-Salpn electrodeposited film showed a formation of "molecular columns", being the Ni-Salpn molecules preferentially oriented with one of the complex macrocycles perpendicular to the substrate plane. The FePc films were formed by both deposition techniques (LS and electrodeposition). In structural terms, the FePc electrodeposited films were more homogeneous (surface morphology), less rough and more compact than the LS films. The FePc molecules are preferentially oriented in a flat-on position in relation to the substrate plane to both FePc films. The largest difference between FePc LS and FePc electrodeposited films is the oxidation state of the metal center, being the FeII to LS films and FeI to electrodeposited films ... (Complete abstract click electronic access below)
Doutor
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Moraes, José Mariano Soares de. "Efeitos das catecolaminas sobre a reposição volêmica com solução fisiológica. Repercussão sobre a variabilidade da frequência cardíaca de coelhos submetidos à hemorragia : estudo por análise espectral /." Botucatu : [s.n.], 2011. http://hdl.handle.net/11449/106010.

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Abstract:
Orientador: Luiz Antonio Vane
Banca: Eliana Marisa Ganem
Banca: Yara Marcondes Machado Castiglia
Banca: Maria José Carvalho Carmona
Banca: Ismar Lima Cavalcanti
Resumo: Efeitos das catecolaminas sobre a reposi€çãoo vol„êmica com solu€ção fisiolˆógica. Repercussão sobre a variabilidade da frequ„ência cardŠíaca de coelhos submetidos Œ à hemorragia. Estudo por an†álise espectral. Verificar os efeitos de diferentes catecolaminas sobre a expansão volê„mica e sobre o sistema nervoso autonôƒmico em coelhos submetidos Œà hemorragia. Foram estudados 24 coelhos, submetidos Œà hemorragia (25% da volemia), distribuŠídos aleatoriamente em quatro grupos experimentais, conforme o tipo de reposi€ção vol„êmica realizada. Grupo HEMO - reposi€ção com o prˆóprio sangue com volume igual ao retirado. Grupo SF - reposição com solu€ção fisiolˆógica (SF) em volume correspondente a tr„ês vezes o volume de sangue retirado. Grupo ISP - reposi€ção com SF em volume correspondente a tr„ês vezes o volume de sangue retirado, e Isoprenalina na dose de 0,1g.kg-1.min-1, e Grupo FNL - reposi€ção com SF em volume correspondente a tr„ês vezes o volume de sangue retirado, e Fenilefrina na dose de 3,0g.kg-1.min-1. Durante o experimento, foram monitoradas as seguintes vari†áveis: hematóˆcrito (para avalia€ção da retenç、o intravascular da soluç、o cristaloide), diurese, pressção venosa central (PVC) e pressão arterial mé‹dia (PAM). Tamb‹ém foi feito o registro contŠínuo da onda da pressão arterial donde analisando-se o pico sistˆólico aferiu-se a variabilidade da frequ„ência cardŠíaca (VFC) nos perŠíodos correspondentes Œà: basal, hemorr†ágico, infusção de catecolaminas e controle póˆs-reposi€ção vol„êmica. A reposi€ção com SF associado a catecolaminas α ou β agonistas não demonstrou diferen€ças no que tange Œ reten€ção intravascular comparando-se Œreposi€ção isolada com SF. A diurese total foi maior no grupo FNL quando comparando-se... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: The effect of catecholamines over volemic reposition with saline solution and its effects on the heart rate variability on rabbits subjected to hemorrhage. Research through Spectral Analysis. To check the effects of different catecholamines on the volemic expansion and on the autonomic nervous system of rabbits subjected to hemorrhage. 24 rabbits were studied, subjected to hemorrhage (25% volemia), randomly distributed in four experimental groups, according to the type of volemic reposition done. HEMO Group: Reposition administered with the animal's own blood, in the same amount of blood taken out. Saline Solution (SS) Group: Reposition with SS, three times the amount of blood withdrawn. Isoprenaline (ISP) Group: Reposition with SS, three times the amount of blood taken out, and Isoprenaline at 0,1g.kg-1.min-1; and Phenylephrine (PHN) Group: Reposition with SS three times the amount of blood withdrawn, and Phenylephrine at 3,0g.kg-1.min- 1. During the experiment, the following variables were monitored: hematocrit (to evaluate intravascular retention of the crystalloid solution), diuresis, central venous pressure and medium blood pressure. The blood pressure curve was also checked and by examining the systolic peak, the heart rate variability was verified during these different stages: basal, hemorrhagic, catecholamine infusion and post volemic reposition control. The reposition done with SS mixed in agonist α or β catecholamine did not demonstrate differences in intravascular retention, when comparing to isolated reposition with SS. Total diuresis was bigger in the PHN Group than in the HEMO Group. The Central Venous Pressure was significantly higher in the group where volemic reposition with SS was administered, when comparing it to the group where PHN was used. The HRV research showed that the physiological response of the autonomic nervous system in the PHN group... (Complete abstract click electronic access below)
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Moraes, Wilson Max Almeida Monteiro de. "Insuficiência cardíaca por excesso de catecolaminas: influência do treinamento físico aeróbico associado à suplementação com leucina na musculatura esquelética." Universidade de São Paulo, 2011. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/39/39132/tde-14022012-145955/.

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Abstract:
Alterações na musculatura esquelética (ME) como atrofia contribuem para intolerância aos esforços físicos e pior prognóstico na Insuficiência Cardíaca (IC). O treinamento físico é uma conduta capaz de atenuar esses efeitos na ME. Estratégias capazes de otimizar os efeitos do TF como a suplementação com aminoácidos são potencialmente terapêuticas. Assim, investigamos os efeitos da suplementação com leucina associada ou não ao treinamento físico aeróbico na função e morfologia da musculatura esquelética em camundongos com IC induzida por hiperatividade simpática. O TF consistiu de 4 semanas em esteira, com sessões de 60 min baseados na maxima fase estável de lactato (6 dias/sem) e administração de leucina (1.35g/kg) ou placebo (água destilada) via intra-gástrica. Os animais foram divididos em 5 grupos: controle sem IC (WT) e 4 grupos de camundongos knockout para receptores 2a e 2c adrenérgicos, divididos em sedentários recebendo placebo (KO) ou leucina (KOL); treinado+placebo (KOT) ou treinado+leucina (KOLT). Foram analisados tolerância ao esforço (teste máximo em esteira rolante), área de secção transversa (AST) por histoquímica para miosina ATPase, desempenho motor por teste de deambulação, grip e rotarod, expressão protéica por western blot. A suplementação com leucina isoladamente não demonstrou qualquer efeito na função muscular nem fenótipo das fibras. O TF melhorou à intolerância ao exercício, aumentou a área de secção transversa (AST) em fibras tipo I no músculo soleo e tipo IIA, IIB no músculo plantar, além de melhorar o desempenho motor. A suplementação com leucina associada ao TF otimizou a tolerância aos esforços, a AST nas fibras IIA e IIB e a função muscular. Em experimento à parte, após jejum de 18 horas, observamos que a resposta à leucina em estimular a via da mTOR estava atenuada nos animais KO, mas o TF restaurou essa resposta (diminuiu a razão p-AMPK:AMPK, e aumentou p-4EBP1: 4EBP1 e p-p70s6K:p70s6K). Essa reversão da resistência anabólica à leucina pelo TF não estava associada aos efeitos relacionados à homeostase de glicose, nem função renal, embora o TF tenha melhorado (reduziu proteinúria). Não houve efeitos deletérios da leucina nos parâmetros relacionados à homeostase de glicose, nem aos parâmetros renais. Os resultados sugerem que a suplementação com leucina potencializa os efeitos do treinamento físico aerobico por melhorar a tolerância ao exercício, preservar a massa em fibras de características predominantemente glicolíticas e prevenir queda no desempenho motor. O TF previniu a resistência anabólica à leucina no músculo esquelético dos animais com IC
Changes in skeletal muscle such as atrophy contribute to intolerance to physical exertion and worse prognosis in heart failure (HF). The exercise training (ET) will mitigate these effects in ME. Strategies to optimize and/ or mimic the effects of ET as the amino acid supplements are potentially therapeutic. Thus, we investigated the effects of leucine supplementation associated with ET on function and morphology of skeletal muscle in a genetic model of sympathetic hyperactivity-induced heart failure in mice, and whether these effects were associated with activation of mTOR pathway. Treatment consisted of 4-wk of ET on a motor treadmill, wich consisted in sessions of 60 min based on maximum lactate steady state (6d/wk), and administration of leucine (1.35g/kg) or placebo (distilled water) intragastrically. We established five groups: a control without heart failure (WT) and four groups of mice lacking both 2A and 2C adrenergic receptor subtypes, which were randomly divided into sedentary receiving placebo (KO) or Leucine (KOLT); trained receiving placebo (KOT) or trained receiving leucine (KOLT). It was analyzed exercise capacity by graded treadmill exercise protocol performed until exhaustion, cross-sectional area (CSA) by histochemical myosin ATPase, motor performance by ambulation, grip e rotarod tests, protein expression levels by western blot. The leucine supplementation alone showed no effect on muscle function or the phenotype of the fibers, but associated to ET improved CSA in IIA and IIB fibers in plantaris muscle, and motor performance, at a rate greater than improve in KOT. In separate experiments, after 18 hours fasting, we observed that the response to leucine stimulate mTOR pathway was attenuated in KO, but the ET restored this response (decreased the ratio p-AMPK, AMPK, and increased p-4EBP1 : p-p70S6K and 4EBP1, p70S6K). This reversal of anabolic resistance to leucine by ET was not associated with the effects related to glucose homeostasis or renal function, although the ET has improved (reduced proteinuria). There were no deleterious effects of leucine on the parameters related to glucose homeostasis or renal parameters. The results suggest that leucine supplementation enhances the effects of exercise training to improve exercise tolerance, preserve mass of fibers with characteristics predominantly glycolytic and prevent worsening of motor performance. The ET prevents an anabolic resistance to leucine in muscle of HF animals
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Caldú, i. Ferrús Xavier. "Influència de les variants genètiques de la COMT i el DAT en l'activació cerebral i en el processament cognitiu i emocional." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2007. http://hdl.handle.net/10803/2703.

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Abstract:
D'entre totes les catecolamines, la dopamina és la més important del sistema nerviós central, on regula funcions com la conducta motora, les emocions i la cognició. Donada la implicació del sistema dopaminèrgic en diverses disfuncions cerebrals, com ara l'esquizofrènia, la malaltia de Parkinson o el trastorn per dèficit d'atenció amb hiperactivitat, l'estudi d'aquest sistema ha esdevingut de gran importància. Els dos mecanismes més importants de terminació de l'activitat dopaminèrgica a nivell sinàptic són la recaptació mitjançant el transportador de la dopamina (DAT) i la degradació a través de la catecol-o-metiltransferasa (COMT). El gen del DAT presenta un polimorfisme consistent en un número variable de repeticions en tàndem (VNTR) de 40 parells de bases (bp). Aquest polimorfisme es troba en una regió no codificant del gen i, per tant, no està associat a mutacions en la seqüència d'aminoàcids de la proteïna, però sí s'han observat diferències en la disponibilitat de la proteïna associades al VNTR. Tot i que els estudis in vivo han estat poc concloents, els estudis in vitro suggereixen una major expressió de la proteïna associada a l'al·lel de 10 repeticions, la qual conduiria a menors nivells de dopamina sinàptica. La COMT és un enzim que pot catalitzar la metilació de petites molècules com fàrmacs, hormones i neurotransmissors o de macromolècules com les proteïnes, l'ARN o l'ADN. El gen de la COMT mostra un polimorfisme funcional causat per la transició d'una guanina a una adenina que suposa un canvi de l'aminoàcid valina per l'aminoàcid metionina al codó 108/158, depenent de si la forma de l'enzim codificada és la citosòlica (codó 108) o la membranal (codó 158). L'enzim que conté l'aminoàcid metionina és termolàbil a 37 ºC, mentre que l'enzim que conté l'aminoàcid valina mostra major estabilitat a temperatures entre els 37 i els 56 ºC. La major estabilitat comporta uns majors nivells d'activitat enzimàtica i, en conseqüència, una menor disponibilitat dopaminèrgica a nivell sinàptic. En els dos estudis que formen aquesta tesi vàrem avaluar l'efecte de les variants genètiques de la COMT i del DAT sobre l'activació cerebral relacionada amb la memòria de treball i el processament d'emocions, així com el seu impacte sobre les funcions cognitives prefrontals. A tal efecte, es va estudiar, mitjançant la tècnica de ressonància magnètica funcional (RMf) i l'administració de proves prefrontals, una mostra de subjectes sans dels quals s'havien obtingut prèviament el genotip per als polimorfismes Val108/158 Met de la COMT i 40 bp VNTR del DAT. Les anàlisis van mostrar una relació entre el genotip de la COMT i l'execució en el Wisconsin Card Sorting Tests (WCST). Concretament, el nombre d'al·lels Val estava relacionat amb un pitjor rendiment en aquest test, reflectit pel major nombre d'errors perseveratius. Pel que fa al genotip del DAT, es va observar un efecte sobre la variable temps de reacció del Continuous Performance Test (CPT). Els subjectes homozigots per a l'al·lel de 9 repeticions van ser els que van mostrar els temps de reacció més elevats, mentre que els subjectes homozigots per a l'al·lel de 10 repeticions van mostrar els temps de reacció més baixos. Tots dos genotips es van relacionar amb el nombre d'errors de comissió en el CPT. El nombre d'al·lels Val de la COMT i el nombre d'al·lels de 10 repeticions del DAT estaven relacionats amb un major nombre d'errors de comissió. Pel que fa a les dades de RMf no es va observar cap efecte dels genotips de la COMT i del DAT independentment, però sí un efecte additiu dels dos genotips sobre l'activació cerebral a la circumvolució frontal mitja (BA 9) durant la realització de l'N-back. Durant el processament d'emocions es va observar un efecte principal del genotip de la COMT en l'activació de l'amígdala dreta. Anàlisis posteriors van revelar una major activació de l'amígdala dreta en els subjectes homozigots per a l'al·lel Met en relació als portadors de l'al·lel Val. Els nostres resultats mostren, per tant, que les variacions genètiques que afecten la transmissió dopaminèrgica tenen un impacte sobre la fisiologia cerebral i sobre el rendiment cognitiu.
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Silva, Sergio Marinho da. "Ação modulatória do glutamato sobre o sistema catecolaminérgico em cultura de células do bulbo de ratos neonatos." Universidade de São Paulo, 2010. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/41/41135/tde-16042010-145819/.

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Abstract:
Encontramos no bulbo diversos núcleos, assim como diversos neurotransmissores, relacionados com a manutenção da pressão arterial. Dentre os núcleos, o núcleo do trato solitário se destaca por ser um dos principais moduladores do sistema nervoso autônomo, sendo o primeiro a receber aferências dos barorreceptores e encaminhá-los para diversos outros núcleos. Dentre estes neurotransmissores, encontramos o glutamato e as catecolaminas, sendo ambos essenciais para a manutenção da pressão arterial. É sabido que a atuação de transmissores em células do sistema nervoso pode levar a alterações em outras vias de neurotransmissão, alterando assim a resposta das células a estímulos. Levando em consideração a importância do glutamato e das catecolaminas na modulação da pressão arterial, e que tanto os receptores glutamatérgicos quanto catecolaminérgicos podem interferir no metabolismo celular e gerar mudanças estruturais nos neurônios, cogitamos que a atuação do sistema glutamatérgico poderia modular o sistema catecolaminérgico. Neste trabalho, avaliamos se o sistema glutamatérgico e catecolaminérgico podem interagir em culturas de células do bulbo de ratos neonatos, a partir de tratamentos das culturas com glutamato ou noradrenalina. Observamos que o tratamento destas culturas com glutamato leva a uma redução nos níveis de proteína e de mRNA da enzima tirosina hidroxilase e do receptor _2 adrenérgico. A modulação do sistema glutamatérgico a partir de tratamentos com noradrenalina não mostrou variações significativas. Concluímos que o sistema glutamatérgico pode modular o sistema catecolaminérgico em células do bulbo de ratos neonatos, e que esta modulação pode ser importante na regulação da pressão arterial pelos núcleos bulbares.
It is found in the medulla oblongata several nuclei, as well as several neurotransmitters, related with the maintenance of the arterial pressure. Among these nuclei, the nucleus of the solitary tract stands aside for being one of the main modulators of the autonomic nervous system, being the first to receive afferences from baroreceptors and to send their stimuli to other nuclei. Among these neurotransmitters, glutamate and the catecholamines are both essentials to the maintenance of the arterial pressure. It is known that the stimulation of brain cells by neurotransmitters can result in changes in other neurotransmitter pathways, changing the cell response to certain stimuli. Taking in consideration the importance of glutamate and the catecholamines in the modulation of the arterial pressure, and that both of them can interfere in the cellular metabolism and create structural changes in neurons, we have speculated that the stimulation of the glutamatergic system could modulate the catecholaminergic system. In this work, it was evaluated if the glutamatergic and catecholaminergic systems could interact in cell cultures of the medulla oblongata of newborn rats, from treatments of the cultures with glutamate or noradrenaline. It was found that the treatment of these cultures with glutamate leads to a reduction in the protein and mRNA levels of the enzyme tyrosine hydroxylase and the receptor _2 adrenergic. The modulation of the glutamatergic system from treatments with noradrenaline did not show significative variation. We concluded that the glutamatergic system can modulate the catecholaminergic system in medulla oblongata cell cultures, and that this modulation can be important in the regulation of the arterial pressure by nuclei present in the medulla oblongata.
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Fonseca, Evelise de Souza Monteiro. "Participação do sistema opioidérgico e dos glicocorticóides nas alterações comportamentais e da imunidade inata induzidas na prole pelo estresse pré-natal." Universidade de São Paulo, 2005. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/10/10133/tde-21092006-144127/.

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Abstract:
Devido ao seu rápido crescimento, o feto é particularmente vulnerável a insultos e modificações no milieu hormonal. Este fato sugere que situações adversas experimentadas pela mãe grávida podem alterar o desenvolvimento e a saúde criança. Em vista das dificuldades metodológicas de se investigar o impacto do estresse pré-natal sobre o desenvolvimento e sobre o comportamento de crianças, muita da informação que se tem sobre este assunto advém de estudos conduzidos em animais de laboratório. Este foi o objeto desta tese, guardando-se sempre os devidos cuidados com as extrapolações. Mais especificamente, avaliamos os efeitos de um estresse pré-natal aplicado no terço final de gestação sobre o comportamento, sobre a atividade de neutrófilos sanguíneos e macrófagos peritoneais, sobre os níveis de corticosterona e testosterona séricos e sobre a neuroquímica de uma prole de camundongos Swiss, machos e fêmeas avaliados aos 30 dias de vida. Investigamos, também, os efeitos da naloxona (antagonista opioidérgico) e da metirapona (inibidor da síntese de corticosterona), aplicadas antes do estresse materno, sobre os parâmetros descritos acima. Os resultados obtidos mostraram que: 1) o estresse pré-natal aumentou a locomoção total dos machos avaliados em campo aberto; a naloxona aplicada antes do estresse preveniu este efeito; 2) o estresse pré-natal e a injeção de metirapona aumentaram os níveis de ansiedade da prole de machos e fêmeas; a aplicação de metirapona antes do estresse preveniu o aumento da ansiedade nas proles dos dois sexos; 3) a naloxona, seja sozinha ou associada ao estresse materno, diminuiu o burst oxidativo dos neutrófilos sanguíneos na prole de machos e fêmeas; a injeção somente de naloxona aumentou a capacidade de fagocitose destas células na prole de fêmeas. 4) o estresse pré-natal diminuiu a capacidade de fagocitose dos macrófagos peritoneais da prole de machos; o tratamento com naloxona antes do estresse preveniu este efeito; 5) o estresse pré-natal diminuiu o burst oxidativo e a fagocitose dos macrófagos peritoneais da prole das fêmeas; a injeção de naloxona antes do estresse gestacional evitou o aparecimento destas alterações; 6) o estresse pré-natal diminuiu os níveis séricos de corticosterona na prole de macho; a naloxona sozinha ou associada ao estresse e a metirapona sozinha aumentaram os níveis deste hormônio; 7) Na prole de fêmeas, o estresse pré-natal aumentou os níveis séricos de corticosterona; o tratamento com metirapona antes da exposição das fêmeas grávidas ao estresse preveniu esse efeito; 8) o estresse pré-natal aumentou o turnover de Nor nos machos e nas fêmeas; 9) o tratamento com naloxona aumentou o turnover de DA na prole de machos; 10) o tratamento com metirapona aumentou o turnover de DA na prole de machos e fêmeas. 11) o estresse pré-natal e os tratamentos com naloxona ou metirapona apresentaram efeitos diferentes em machos e de fêmeas. Em seu conjunto, os presentes resultados mostraram que o estresse pré-natal tem profundos efeitos sobre o desenvolvimento dos animais, podendo as alterações por ele induzidas perdurar até a idade adulta dos animais. Os resultados mostraram, também, que os efeitos do estresse pré-natal podem ser prevenidos quer pelo bloqueio do sistema opióide quer da liberação de corticosterona durante a administração do estímulo aversivo. Sugerimos que as alterações comportamentais e de imunidade inata encontradas neste trabalho estejam ligadas tanto às modificações induzidas pelo estresse no funcionamento do eixo HPA como ao aumento da atividade catecolaminérgica da prole tratada. Estes resultados foram discutidos à luz das interações entre os sistemas nervoso central e imune.
Due to its rapid growth, the fetus is particularly vulnerable to insults and the attendant changes in its hormonal milieu. This led to the suggestion that adverse life situations experienced by the pregnant mother can induce alterations in the fetal environment and result in deleterious effects on the rate of development and health of the child. In view of the considerable methodological difficulties in assessing the impact of the stress on human mothers, and evaluating its effects on the development and behavior of their children, much of our information about sequelae from gestational stress has been derived from studies in experimental animals. That was the objective of this study, taking into account the required grounds for reasonable comparisons. We particularly aimed the effects of prenatal stress applied from gestational day (GD) 15 to GD19 on behavior, immunological parameters, levels of corticosterone and testosterone and brain neurochemistry of male and female Swiss mice offspring, on post natal day 30. We also study the effects of naloxone (opioid antagonist) and of metyrapone (corticosterone synthesis inhibitor), both applied before prenatal stress, on parameters described above. The results of this work showed that: 1) prenatal stress increased total locomotion in males evaluated in an open field and naloxone treatment before stress prevented this effect; 2) prenatal stress and metyrapone injection increased anxiety levels of male and female offspring. Metyrapone injection before prenatal stress prevented this effect; 3) naloxone, alone or associated to prenatal stress, decreased oxidative burst of blood neutrophils in male and female pups. On the other hand, in female offspring naloxone alone increased blood neutrophil phagocytosis; 4) prenatal stress decreased phagocytosis of peritoneal macrophage and naloxone before stress prevented this effect; 5) prenatal stress decreased oxidative burst and phagocytosis of peritoneal macrophage in female pups and naloxone treatment before stress prevented this effect; 6) prenatal stress decreased corticosterone serum levels in male offspring and naloxone treatment, alone or associated to stress increased it. 7) In female pups, prenatal stress increased corticosterone serum levels and metyrapone before stress prevented this alteration; 8) gestational stress increased Nor turnover in male and female offspring; 9) naloxone increased DA turnover only in male offspring; 10) metyrapone treatment increased DA turnover in male and female offspring; 11) prenatal stress, naloxone or metyrapone treatment had different effects on male and female offspring. Altogether, these findings show that prenatal stress has relevant effects on animal development; these effects last until adulthood. The results also show that many of prenatal stress effects can be prevented by naloxone or metyrapone, and suggests that the opioid system and corticosterone are important for behavioral and immune modifications linked to prenatal stress. We postulate in this study that the changes observed might be driven by the alteration in the offspring HPA axis and cathecolaminergic activity. These results were discussed in the light of an interaction between the central nervous system and the immune system.
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Ramalho, Gualter Lisboa [UNESP]. "Efeitos da noradrenalina e dobutamina sobre a expansão volêmica com solução fisiológica e coelhos submetidos à hemorragia." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2015. http://hdl.handle.net/11449/142968.

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Made available in DSpace on 2016-08-12T18:48:40Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2015-02-25. Added 1 bitstream(s) on 2016-08-12T18:50:54Z : No. of bitstreams: 1 000865024.pdf: 1145686 bytes, checksum: f71d713f891c15183c7f35b896a4c403 (MD5)
Introdução: a infusão de soluções cristaloides é tratamento rotineiro em pacientes submetidos a procedimentos anestésico-cirúrgicos, principalmente nos estados hemorrágicos. Porém, os cristaloides apresentam pobre expansão volêmica, permanecendo vinte por cento ou menos do total infundido no sistema cardiovascular após vinte minutos da infusão, levando à sobrecarga de volume. Para minimizar o risco imposto por esta sobrecarga, fámacos vasoativos, com propriedades inotrópicas e vasopressoras, são comumente administrados juntamente com a infusão dos expansores volêmicos. Objetivos: verificar os efeitos da dobutamina (DB), da noradrenalina (NA) e da sua associação (NADB), sobre a expansão e a retenção volêmica intravascular com solução fisiológica em coelhos submetidos à hemorragia. Método: foram estudados 36 coelhos distribuídos aleatoriamente em seis grupos experimentais: Grupo SHAM - animais submetidos ao procedimento cirúrgico sem hemorragia ou reposição volêmica. Para os demais grupos, os animais foram submetidos à hemorragia de 25% da volemia com reposição com o próprio sangue no Grupo Controle (CR) ou, com solução fisiológica em volume três vezes o sangue retirado nos outros grupos. No Grupo NA, a noradrenalina, na dose de 1,6 ug/kg/min, foi associada à infusão de SF; no Grupo DB, a dobutamina, na dose de 10 ug/kg/min, foi associada à infusão de SF; e no Grupo NADB, foram associadas à infusão de SF, a dobutamina e noradrenalina nas doses de 1,6 ug/kg/min e de 10 ug/kg/min, respectivamente. Durante o experimento foram monitoradas a retenção intravascular da solução cristaloide, diurese, pressão venosa central (PVC), pressão arterial média (PAM), CPK-MB, NGAL, lactato plasmático e peso pulmonar seco e úmido. Resultados: após a hemorragia, os animais apresentaram queda importante da PAM que se manteve até a reposição volêmica. A reposição volêmica com SF associada às...
Introduction: the infusion of crystalloid solutions is a routine treatment in patients undergoing anesthesia and surgical procedures, especially in hemorrhagic conditions. However, the crystalloids present poor volemic expansion, remaining twenty percent or less of the total infused in the cardiovascular system after twenty minutes of infusion, leading to volume overload. In order to minimize the risk posed by this overload, vasoactive drugs with vasopressor and inotropic properties are commonly administered together with the infusion of volume expanders. Objectives: to verify the effects of dobutamine (DB), noradrenaline (NA) and their combination (NADB) on the expansion and the intravascular volume retention with saline solution in rabbits submitted to hemorrhage. Method: a total of 36 rabbits were randomly divided into six experimental groups: SHAM Group - animals submitted to the surgical procedure without hemorrhage or volume replacement. For the other groups, the animals were submitted to hemorrhage of 25% of volume with replacement with their own blood in the Control Group (CG) or, with saline solution in volume referring to three times the blood drawn from the other groups. In the NA Group, the noradrenaline, at a dose of 1,6 ug/kg/min, was associated with the infusion of saline solution (SS); in the DB Group, the dobutamine, at a dose of 10 ug/kg/min, was associated with the infusion of saline solution(SS); and in the NADB Group, the dobutamine and noradrenaline, at a dose of 1,6 ug/kg/min and at a dose of 10 ug/kg/min, respectively, were associated with the infusion of SS. During the experiment, the intravascular retention of crystalloid solution, diuresis, central venous pressure (CVP), mean arterial pressure (MAP), CPK-MB, NGAL, plasma lactate and dry and wet lung weight were monitored. Results: after the hemorrhage, the animals presented a significant decrease in the mean arterial pressure (MAP) which was maintained up to ...
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Ramalho, Gualter Lisboa. "Efeitos da noradrenalina e dobutamina sobre a expansão volêmica com solução fisiológica e coelhos submetidos à hemorragia /." Botucatu, 2015. http://hdl.handle.net/11449/142968.

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Abstract:
Orientador: Luiz Antonio Vane
Banca: Norma Sueli Pinheiro Módolo
Banca: Eliana Marisa Genem
Banca: Luciana Cavalcanti Lima
Banca: Antonio Argolo Sampaio Filho
Resumo: Introdução: a infusão de soluções cristaloides é tratamento rotineiro em pacientes submetidos a procedimentos anestésico-cirúrgicos, principalmente nos estados hemorrágicos. Porém, os cristaloides apresentam pobre expansão volêmica, permanecendo vinte por cento ou menos do total infundido no sistema cardiovascular após vinte minutos da infusão, levando à sobrecarga de volume. Para minimizar o risco imposto por esta sobrecarga, fámacos vasoativos, com propriedades inotrópicas e vasopressoras, são comumente administrados juntamente com a infusão dos expansores volêmicos. Objetivos: verificar os efeitos da dobutamina (DB), da noradrenalina (NA) e da sua associação (NADB), sobre a expansão e a retenção volêmica intravascular com solução fisiológica em coelhos submetidos à hemorragia. Método: foram estudados 36 coelhos distribuídos aleatoriamente em seis grupos experimentais: Grupo SHAM - animais submetidos ao procedimento cirúrgico sem hemorragia ou reposição volêmica. Para os demais grupos, os animais foram submetidos à hemorragia de 25% da volemia com reposição com o próprio sangue no Grupo Controle (CR) ou, com solução fisiológica em volume três vezes o sangue retirado nos outros grupos. No Grupo NA, a noradrenalina, na dose de 1,6 ug/kg/min, foi associada à infusão de SF; no Grupo DB, a dobutamina, na dose de 10 ug/kg/min, foi associada à infusão de SF; e no Grupo NADB, foram associadas à infusão de SF, a dobutamina e noradrenalina nas doses de 1,6 ug/kg/min e de 10 ug/kg/min, respectivamente. Durante o experimento foram monitoradas a retenção intravascular da solução cristaloide, diurese, pressão venosa central (PVC), pressão arterial média (PAM), CPK-MB, NGAL, lactato plasmático e peso pulmonar seco e úmido. Resultados: após a hemorragia, os animais apresentaram queda importante da PAM que se manteve até a reposição volêmica. A reposição volêmica com SF associada às...
Abstract: Introduction: the infusion of crystalloid solutions is a routine treatment in patients undergoing anesthesia and surgical procedures, especially in hemorrhagic conditions. However, the crystalloids present poor volemic expansion, remaining twenty percent or less of the total infused in the cardiovascular system after twenty minutes of infusion, leading to volume overload. In order to minimize the risk posed by this overload, vasoactive drugs with vasopressor and inotropic properties are commonly administered together with the infusion of volume expanders. Objectives: to verify the effects of dobutamine (DB), noradrenaline (NA) and their combination (NADB) on the expansion and the intravascular volume retention with saline solution in rabbits submitted to hemorrhage. Method: a total of 36 rabbits were randomly divided into six experimental groups: SHAM Group - animals submitted to the surgical procedure without hemorrhage or volume replacement. For the other groups, the animals were submitted to hemorrhage of 25% of volume with replacement with their own blood in the Control Group (CG) or, with saline solution in volume referring to three times the blood drawn from the other groups. In the NA Group, the noradrenaline, at a dose of 1,6 ug/kg/min, was associated with the infusion of saline solution (SS); in the DB Group, the dobutamine, at a dose of 10 ug/kg/min, was associated with the infusion of saline solution(SS); and in the NADB Group, the dobutamine and noradrenaline, at a dose of 1,6 ug/kg/min and at a dose of 10 ug/kg/min, respectively, were associated with the infusion of SS. During the experiment, the intravascular retention of crystalloid solution, diuresis, central venous pressure (CVP), mean arterial pressure (MAP), CPK-MB, NGAL, plasma lactate and dry and wet lung weight were monitored. Results: after the hemorrhage, the animals presented a significant decrease in the mean arterial pressure (MAP) which was maintained up to ...
Doutor
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Kieling, Karin. "Efeitos do estresse pré-natal sobre a atividade de linfócitos de uma prole de camundongos." Universidade de São Paulo, 2009. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/47/47135/tde-17122009-110847/.

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Abstract:
Sabe-se que o feto é vulnerável a modificações do millieu materno, especificamente, a exposição a um estressor ativa sistemas neuroendócrinos (expoentes o eixo hipotálamo-hipófise-adrenais HPA e o sistema nervoso autônomo simpático SNAS). Quando no terço final da gestação, essas mudanças podem interferir com o desenvolvimento/ maturação neuroimune. Estudos prévios de nosso grupo demonstraram que, o estresse pré-natal diminuiu significativamente a imunidade inata e aumentou o turnover de noradrenalina hipotalâmica de camundongos, dados que somados a outros de literatura levaram aos objetivos deste trabalho: analisar os efeitos de um estresse pré-natal sobre parâmetros de linfócitos de camundongos. Os resultados obtidos mostraram que a aplicação de choques nas patas (0,2 mA, 10 choques/sessão), tanto no terço final gestacional quanto após desafio agudo pós-natal, contudo, não modificou significativamente os parâmetros linfocitários avaliados. Baseado nisto, levantamos hipóteses: 1- a existência de vias de redundância fisiológica capacitaria o organismo a manter sua homeostasia frente aos estressores empregados; 2- inaptidão do modelo de estresse empregado; 3- ausência de desafio imune prévio à análise de um sistema que é responsivo (adaptativo). A primeira hipótese confirmou-se quando desenvolvemos como estresse pós-natal o modelo do estresse do metrô de Nova Iorque; a segunda hipótese confirmou-se também verdadeira através de desafio em modelo experimental de a asma OVA-induzida; finalmente, a terceira hipótese foi confirmada por estudos de outros autores.
As a consequence of his fast development, the fetus is vulnerable to modifications from the hormonal maternal millieu. This is explained mainly by the permeability of the placentary barrier to several hormones and substances. Specifically, it is known that the maternal exposition to a stressor activates neuroendocrine systems (exponents, the hypothalamus-pituitary-adrenal axis HPA, and the sympathetic autonomic nervous system SANS), causing an exaggerated production of neuropeptides, which have the potential to change the motherly-fetus homeostasis. When this unbalance occurs in the final three months of pregnancy, it may impact fetal systems that are still being developed/matured, as the immune and nervous systems. According to previous studies, the prenatal-stress proposed in this work was able to produce a significant decrease on innate immunity as assessed by the evaluation of the activity of peritoneal macrophages; it was also, a significant increment in hypothalamic noradrenaline turnover. Such prenatal events, could be derived and/or reflect a lost in adaptative immunity homeostasis. The objective of this work was, thus, to analyze lymphocyte parameters of prenatal stressed mice. A footshock stress (0,2 mA, 10 shocks of 5 seconds each/session) was applied both in the final third of gestation and/or in the postnatal adult life. Those stressors was anable to affect the lymphocytes viability and their subpopulation patterns token from peripheral blood; the esplenic lymphocytes proliferation ratio were also not changed. Those results suggested that: 1- the stress model was not effective; 2- the obtained results reflected the absence of an immune challenge applied previous by the experiments performedb; 3- the existence of physiologic redundancies turns the organisms able to react in a homeostatic way even exposed to stress situations.
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Fonseca, Sónia Raquel de Brito Machado. "Feocromocitoma em canídeos : estudo de 24 casos clínicos." Master's thesis, Universidade de Lisboa, Faculdade de Medicina Veterinária, 2016. http://hdl.handle.net/10400.5/12487.

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Abstract:
Dissertação de Mestrado Integrado em Medicina Veterinária
O feocromocitoma é um tumor endócrino raro, do sistema nervoso simpático, com origem nas células cromafins da medula adrenal e produtor de catecolaminas. O diagnóstico ante mortem é complexo e raro, exigindo um alto índice de suspeita por parte dos médicos veterinários, devido à natureza paroxística e inespecífica dos sinais clínicos assim como à presença de doenças concomitantes e ainda carência de meios de diagnóstico específicos e sensíveis em cães. Como resultado de potenciais consequências fatais, o diagnóstico precoce é essencial de forma a garantir qualquer possibilidade de sobrevivência do animal. Na tentativa de enfatizar a importância desta doença endócrina, aumentando a consciência dos médicos veterinários, este estudo apresentou como objetivos: (i) caracterizar a apresentação clínica, laboratorial, imagiológica e anátomo-patológica de 24 cães com o diagnóstico histopatológico de feocromocitoma realizado no laboratório de Anatomia Patológica da Faculdade de Medicina Veterinária da Universidade de Lisboa, ente junho de 2003 a junho de 2016; (ii) apresentar uma proposta de abordagem ao diagnóstico e maneio de feocromocitoma em cães. Constatou-se a existência de uma vasta variedade de sinais clínicos, sendo que os mais comuns consistiram na fraqueza generalizada, na letargia e na taquipneia/arfar. A presença de doenças concomitantes (FR=63%) e de tumores de outros tecidos (FR=42%) foi bastante expressiva, o que dificultou a interpretação dos sinais clínicos e dos parâmetros laboratoriais. A medição da pressão arterial foi efetuada apenas em três animais e em nenhum animal foram realizados testes funcionais. A causa da morte foi associada à prática de eutanásia em 65% dos cães e à morte natural em 35%, sendo que, apesar da existência de doenças concomitantes, a presença de um feocromocitoma pareceu justificar o quadro clínico apresentado na maioria dos animais. A ecografia abdominal consistiu no único meio de diagnóstico que permitiu suspeitar deste tumor ante mortem, através da observação de uma massa adrenal. Esta suspeita apenas ocorreu em 8% dos cães, o que reforça o desconhecimento atual da presença deste tumor e das suas consequências.
ABSTRACT - Pheochromocytoma in dogs: study of 24 clinical cases - Pheochromocytoma is a rare endocrine tumor of the sympathetic nervous system, originating in chromaffin cells of the adrenal medulla and producing catecholamines. Ante mortem diagnosis is complex and rare, requiring a high level of suspicion from veterinarians due to the paroxysmal and non-specific nature of the clinical signs as well as the presence of concomitant diseases and a lack of specific and sensitive diagnosis tests in dogs. As a result of potential fatal consequences, early diagnosis is essential in order to guarantee any possibility of animal survival. In an attempt to emphasize the importance of this endocrine disease, increasing the awareness of veterinarians, this study aimed to: (i) characterize the clinical, laboratory, imaging and anatomic-pathological presentation of 24 dogs with the histopathological diagnosis of pheochromocytoma performed in the laboratory Of Pathological Anatomy of the Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lisbon, from June 2003 to June 2016; (Ii) present a proposal to approach the diagnosis and management of pheochromocytoma in dogs. A wide variety of clinical signs were found, with the most common being generalized weakness, lethargy, and tachypnoea / panting. The presence of concomitant diseases (RF=63%) and tumors of other tissues (RF=42%) was quite expressive, which made it difficult to interpret clinical signs and laboratory parameters. Blood pressure measurements were performed on only three animals and no functional tests were performed on any animal. The cause of death was associated with the practice of euthanasia in 65% of dogs and natural death in 35%, and despite the presence of concomitant diseases, the presence of a pheochromocytoma seemed to justify the clinical presentation presented in most of the animals. Abdominal ultrasound consisted of the only means of diagnosis that allowed suspicion of this ante mortem tumor, through the observation of an adrenal mass. This suspicion only occurred in 8% of the dogs, which reinforces the current lack of awareness of the presence of this tumor and its consequences.
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Figueiredo, Filho Luiz Carlos Soares de. "Desenvolvimento de sensores eletroquímicos utilizando nanomateriais para a determinação de espécies de interesse farmacêutico e ambiental." Universidade Federal de São Carlos, 2014. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/6312.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2016-06-02T20:34:54Z (GMT). No. of bitstreams: 1 6162.pdf: 3726505 bytes, checksum: 140a5a7dcc7d5aa57155c6bf287d4a77 (MD5) Previous issue date: 2014-07-25
Universidade Federal de Minas Gerais
In this work the development of new sensors using nanomaterials is decribed. Glassy carbon electrode modified with gold nanoparticles and functionalized multi-walled carbon nanotubes within a dihexadecyl phosphate film was fabricated and applied to determine diquat in natural water samples by square wave voltammetry (SWV). The analytical curve was linear in the diquat concentration range from 3.1 × 10−8 to 3.0 × 10−6 mol L−1 with a limit of detection (3 blank/slope of analytical curve) of 1.4 × 10−8 mol L−1. The performance of this electrode was compared with a commercially screen printed electrode from dropsens. The determination of linuron in natural water samples and commercial products was successfully performed using the boron doped diamond with good linear range, repeatability, sensitivity and stability. Moreover, the electrode had the analytical characteristics compared with the same electrode modified with platinum nanoparticles. A glassy carbon electrode with dihexadecyl phosphate film containing platinum nanoparticles was developed to determine linuron and carbendazim in natural waters, orange juice and commercial products by pulse diferential voltammetry (DPV) and square wave voltammetry (SWV) techniques. The detection limits obtained were 6.1 × 10−10 and 1.5 × 10−9 mol L−1 for linuron and carbendazim using SWV, respectively, and the obtained results were in agreement at a 95% confidence level with those results obtained using a high performance liquid chromatography method. Glassy carbon electrode modified with nickel oxide nanoparticles and functionalized multi-walled carbon nanotubes within a dihexadecyl phosphate film was fabricated and applied to the simultaneous determination of dopamine and epinephrine by DPV. The analytical curve obtained shown a linear range from 7.0 × 10−8 to 4.8 × 10−6 and 3.0 × 10−7 to 9.5 × 10−6 mol L−1 for dopamine and epinephrine, respectively. Both analytes were determined in three different synthetic samples of biological fluids (lung fluid, cerebrospinal fluid and human serum) with an acceptable relative standard deviation for the addition and recovery test. Graphene and graphite paste electrodes were also investigated in this thesis. Initially, graphene and graphite were characterized morphologically (RAMAN and XPS), as the obtained pastes. Moreover, the proposed paste electrodes were characterized electrochemically through well-known electrochemical probes as hexacyanoferrate (II) potassium, hexamine ruthenium chloride (III) and hexacloroiridiate (III) sodium. After this study, analytical curves for ascorbic and uric acids were built. It was observed that no significant analytical advantages were obtained when graphite was replaced by graphene in the pastes. The electrochemical of graphene and reticulated vitreous carbon three-dimensional electrodes was first explored in this work. It was observed that due to the hydrophobic nature of the graphene three-dimensional electrode, its application is not favorable in aqueous solutions. Furthermore, this material showed good electrochemical characteristics using ionic liquids as supporting electrolyte, better HET and higher current to electrochemical probes hexacyanoferrate (II) potassium, hexamine ruthenium (III) chloride, ferrocene and N,N,N',N'-tetramethyl-p-phenylenediamine compared with the three-dimensional reticulated vitreous carbon electrode.
In this work the development of new sensors using nanomaterials is decribed. Glassy carbon electrode modified with gold nanoparticles and functionalized multi-walled carbon nanotubes within a dihexadecyl phosphate film was fabricated and applied to determine diquat in natural water samples by square wave voltammetry (SWV). The analytical curve was linear in the diquat concentration range from 3.1 × 10−8 to 3.0 × 10−6 mol L−1 with a limit of detection (3 blank/slope of analytical curve) of 1.4 × 10−8 mol L−1. The performance of this electrode was compared with a commercially screen printed electrode from dropsens. The determination of linuron in natural water samples and commercial products was successfully performed using the boron doped diamond with good linear range, repeatability, sensitivity and stability. Moreover, the electrode had the analytical characteristics compared with the same electrode modified with platinum nanoparticles. A glassy carbon electrode with dihexadecyl phosphate film containing platinum nanoparticles was developed to determine linuron and carbendazim in natural waters, orange juice and commercial products by pulse diferential voltammetry (DPV) and square wave voltammetry (SWV) techniques. The detection limits obtained were 6.1 × 10−10 and 1.5 × 10−9 mol L−1 for linuron and carbendazim using SWV, respectively, and the obtained results were in agreement at a 95% confidence level with those results obtained using a high performance liquid chromatography method. Glassy carbon electrode modified with nickel oxide nanoparticles and functionalized multi-walled carbon nanotubes within a dihexadecyl phosphate film was fabricated and applied to the simultaneous determination of dopamine and epinephrine by DPV. The analytical curve obtained shown a linear range from 7.0 × 10−8 to 4.8 × 10−6 and 3.0 × 10−7 to 9.5 × 10−6 mol L−1 for dopamine and epinephrine, respectively. Both analytes were determined in three different synthetic samples of biological fluids (lung fluid, cerebrospinal fluid and human serum) with an acceptable relative standard deviation for the addition and recovery test. Graphene and graphite paste electrodes were also investigated in this thesis. Initially, graphene and graphite were characterized morphologically (RAMAN and XPS), as the obtained pastes. Moreover, the proposed paste electrodes were characterized electrochemically through well-known electrochemical probes as hexacyanoferrate (II) potassium, hexamine ruthenium chloride (III) and hexacloroiridiate (III) sodium. After this study, analytical curves for ascorbic and uric acids were built. It was observed that no significant analytical advantages were obtained when graphite was replaced by graphene in the pastes. The electrochemical of graphene and reticulated vitreous carbon three-dimensional electrodes was first explored in this work. It was observed that due to the hydrophobic nature of the graphene three-dimensional electrode, its application is not favorable in aqueous solutions. Furthermore, this material showed good electrochemical characteristics using ionic liquids as supporting electrolyte, better HET and higher current to electrochemical probes hexacyanoferrate (II) potassium, hexamine ruthenium (III) chloride, ferrocene and N,N,N',N'-tetramethyl-p-phenylenediamine compared with the three-dimensional reticulated vitreous carbon electrode.
Nesta tese descreve-se o desenvolvimento de novos sensores utilizando nanomateriais. Inicialmente, um eletrodo de carbono vítreo modificado com nanopartículas de ouro e nanotubos de carbono de paredes múltiplas funcionalizados imobilizados em um filme de dihexadecil hidrogenofosfato foi proposto e aplicado para a determinação de diquat em águas naturais por voltametria de onda quadrada (SWV). A curva analítica apresentou uma faixa linear no intervalo de concentrações de 3,1 × 10−8 a 3,0 × 10−6 mol L−1 com um limite de detecção (3 branco/inclinação da curva analítica) de 1,4 × 10−8 mol L−1. O desempenho deste eletrodo proposto foi comparado com o desempenho do eletrodo impresso (screen printed) comercial. Em seguida, a determinação de linuron em amostras de águas naturais e em produtos comerciais foi realizada com sucesso utilizando o eletrodo de diamante dopado com boro, apresentando ampla faixa linear, boa repetibilidade, sensibilidade e estabilidade. Além disso, o eletrodo teve suas características analíticas comparadas com o mesmo eletrodo modificado com nanopartículas de platina. Um eletrodo de carbono vítreo modificado com um filme de dihexadecil hidrogenofosfato contendo nanopartículas de platina foi desenvolvido para a determinação de linuron e carbendazim em amostras de águas naturais, suco de laranja e produto comercial. As voltametrias de pulso diferencial (DPV) e de onda quadrada (SWV) foram avaliadas, sendo que os limites de detecção obtidos foram de 6,1 × 10−10 e 1,5 × 10−9 mol L−1 para linuron e carbendazim utilizando a SWV, respectivamente, sendo os resultados obtidos concordantes a um nível de confiança de 95 % com os resultados obtidos empregando-se cromatografia líquida de alta eficiência (HPLC). Um eletrodo de carbono vítreo modificado com um filme de dihexadecil hidrogenofosfato contendo nanopartículas de óxido de níquel e nanotubos de carbono de paredes múltiplas funcionalizados foi fabricado e aplicado na determinação simultânea de dopamina e epinefrina por DPV. As curvas analíticas obtidas apresentaram faixas lineares de 7,0 × 10−8 a 4,8 × 10−6 e 3,0 × 10−7 a 9,5 × 10−6 para dopamina e epinefrina, respectivamente. Analisaram-se três diferentes amostras sintéticas de fluidos biológicos a saber: fluido pulmonar, cerebroespinhal e soro humano, os quais apresentaram desvio padrão relativos aceitáveis para os testes de adição e recuperação. Nesta tese também foram fabricados eletrodos de pasta de grafeno e de pasta de grafite. Inicialmente, o grafeno e grafite foram caracterizados morfologicamente (RAMAN e XPS), assim como as pastas obtidas. Ademais, os sensores propostos foram caracterizados eletroquimicamente empregando-se o hexacianoferrato(II) de potássio, cloreto de hexamin rutênio(III) e hexacloroiridiato (III) de sódio. Construiram-se curvas analíticas para o ácido ascórbico e ácido úrico e observou-se que não houve vantagens analíticas significativas quando se substitui o grafeno pelo grafite nas pastas. A eletroquímica dos eletrodos tridimensionais de grafeno e carbono vítreo reticulado foi explorada pela primeira vez neste trabalho. Observou-se que, devido à natureza hidrofóbica do eletrodo tridimensional de grafeno, a sua aplicação não é favorável em soluções aquosas. Por outro lado, este material apresentou boas características eletroquímicas utilizando líquidos iônicos como eletrólito suporte, apresentando uma melhor velocidade de transferência heterogênea de elétrons e maior magnitude de corrente quando se empregaram as seguintes sondas eletroquímicas: hexacianoferrato(II) de potássio, cloreto de hexamin rutênio (III), ferroceno e N,N,N ,N -tetrametil-para-fenilenediamina.
Nesta tese descreve-se o desenvolvimento de novos sensores utilizando nanomateriais. Inicialmente, um eletrodo de carbono vítreo modificado com nanopartículas de ouro e nanotubos de carbono de paredes múltiplas funcionalizados imobilizados em um filme de dihexadecil hidrogenofosfato foi proposto e aplicado para a determinação de diquat em águas naturais por voltametria de onda quadrada (SWV). A curva analítica apresentou uma faixa linear no intervalo de concentrações de 3,1 × 10−8 a 3,0 × 10−6 mol L−1 com um limite de detecção (3 branco/inclinação da curva analítica) de 1,4 × 10−8 mol L−1. O desempenho deste eletrodo proposto foi comparado com o desempenho do eletrodo impresso (screen printed) comercial. Em seguida, a determinação de linuron em amostras de águas naturais e em produtos comerciais foi realizada com sucesso utilizando o eletrodo de diamante dopado com boro, apresentando ampla faixa linear, boa repetibilidade, sensibilidade e estabilidade. Além disso, o eletrodo teve suas características analíticas comparadas com o mesmo eletrodo modificado com nanopartículas de platina. Um eletrodo de carbono vítreo modificado com um filme de dihexadecil hidrogenofosfato contendo nanopartículas de platina foi desenvolvido para a determinação de linuron e carbendazim em amostras de águas naturais, suco de laranja e produto comercial. As voltametrias de pulso diferencial (DPV) e de onda quadrada (SWV) foram avaliadas, sendo que os limites de detecção obtidos foram de 6,1 × 10−10 e 1,5 × 10−9 mol L−1 para linuron e carbendazim utilizando a SWV, respectivamente, sendo os resultados obtidos concordantes a um nível de confiança de 95 % com os resultados obtidos empregando-se cromatografia líquida de alta eficiência (HPLC). Um eletrodo de carbono vítreo modificado com um filme de dihexadecil hidrogenofosfato contendo nanopartículas de óxido de níquel e nanotubos de carbono de paredes múltiplas funcionalizados foi fabricado e aplicado na determinação simultânea de dopamina e epinefrina por DPV. As curvas analíticas obtidas apresentaram faixas lineares de 7,0 × 10−8 a 4,8 × 10−6 e 3,0 × 10−7 a 9,5 × 10−6 para dopamina e epinefrina, respectivamente. Analisaram-se três diferentes amostras sintéticas de fluidos biológicos a saber: fluido pulmonar, cerebroespinhal e soro humano, os quais apresentaram desvio padrão relativos aceitáveis para os testes de adição e recuperação. Nesta tese também foram fabricados eletrodos de pasta de grafeno e de pasta de grafite. Inicialmente, o grafeno e grafite foram caracterizados morfologicamente (RAMAN e XPS), assim como as pastas obtidas. Ademais, os sensores propostos foram caracterizados eletroquimicamente empregando-se o hexacianoferrato(II) de potássio, cloreto de hexamin rutênio(III) e hexacloroiridiato (III) de sódio. Construiram-se curvas analíticas para o ácido ascórbico e ácido úrico e observou-se que não houve vantagens analíticas significativas quando se substitui o grafeno pelo grafite nas pastas. A eletroquímica dos eletrodos tridimensionais de grafeno e carbono vítreo reticulado foi explorada pela primeira vez neste trabalho. Observou-se que, devido à natureza hidrofóbica do eletrodo tridimensional de grafeno, a sua aplicação não é favorável em soluções aquosas. Por outro lado, este material apresentou boas características eletroquímicas utilizando líquidos iônicos como eletrólito suporte, apresentando uma melhor velocidade de transferência heterogênea de elétrons e maior magnitude de corrente quando se empregaram as seguintes sondas eletroquímicas: hexacianoferrato(II) de potássio, cloreto de hexamin rutênio (III), ferroceno e N,N,N ,N -tetrametil-para-fenilenediamina.
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Cabral, André Morais Sarmento Borges. "Regulation of adrenergic system in adipose tissue in obesity." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2013. http://hdl.handle.net/10773/12580.

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Abstract:
Mestrado em Bioquímica
The prevalence of obesity is dramatically increasing worldwide, and is associated with an increased risk of cardiovascular disease and metabolic disorders. Adipose tissue is recognized as a major endocrine and secretory organ, producing a variety of adipokines which modulate energy homeostasis, lipid physiology, inflammation and immune function. It has been recently highlighted that the pattern of adipose tissue distribution (visceral or subcutaneous) might be a predictive of health risk. Visceral obesity is considered to be more pro-inflammatory and more strongly associated with cardiometabolic risk. The catecholamines (CA), adrenaline (AD) and noradrenaline (NA) are the major regulators of lipidic metabolism in adipocytes, also affecting the differentiation and proliferation of these cells and the secretion of adipokines. The recent finding that adipocytes are able to produce CA opens a new perspective about the role of these amines in obesity. The aim of this study was to investigate the localization and expression of two of the most important enzymes involved in CA synthesis, tyrosine hydroxylase (TH) and phenylethanolamine N-methyltrasnferase (PNMT), in metabolically distinct adipose tissue depots, using C57BL6 mice as dietary-induced obesity model. Two groups of male and female C57BL/6 mice with about 22-23 g were used. During 12 or 16 weeks, one group was fed with a high-fat diet (HFD, 45% lipids, 20% proteins and 35% carbohydrates) and the other with a standard diet (SD, 13% lipids, 20% proteins and 67% carbohydrates). After 12 and 16 weeks, mice were respectively overweighed or obese (15% and 45% of weight gain, respectively). All the animals were sacrificed and visceral and subcutaneous adipose tissues (VAT and SAT) collected after diet interventions. The number of adipocytes producing TH or PNMT, and cellular localization of these enzymes were evaluated by immunhistochemistry. mRNA levels of both enzymes were assessed by quantitative real-time PCR. In this study, animals fed with the HFD showed an increase of adipocyte areas in both VAT and SAT, compared with those fed with a standard diet (SD). In addition, contrary to subcutaneous, visceral adipocyte areas significantly increased after 16 weeks in comparison with 12 weeks of dietary treatments. The immunohistochemistry assays showed that both TH and PNMT are cytoplasmic enzymes, being located in the perinuclear area and along the cell membrane. Protein levels of these two enzymes were differently affected by the type of diet. The number of adipocytes expressing TH decreased with the HFD, whereas those expressing PNMT increased, in comparison with the SD. Protein TH levels were only significantly modified by global comparison between VAT and SAT, regardless of the diet. Indeed, in these conditions, SAT presented a higher number of TH expressing adipocytes than VAT. On the other hand, whereas the two adipose tissues expressed similar PNMT mRNA levels, VAT presented lower values of TH mRNA than SAT. In conclusion, results obtained with this study showed that the expression of both TH and PNMT in adipose tissue is differently modulated on visceral and subcutaneous adipose depots and is dependent on the diet type.
A prevalência da obesidade está a aumentar dramaticamente em todo o mundo, estando associada ao aumento do risco de doenças cardiovasculares e metabólicas. O tecido adiposo é considerado um importante órgão endócrino e secretor, produzindo uma variedade de adipocinas que modulam a homeostasia energética, fisiologia lipídica, inflamação e função imunológica. Recentemente, tem sido salientado que o padrão de distribuição do tecido adiposo (visceral ou subcutâneo) pode ser um preditor de risco para a saúde. A obesidade visceral é considerada mais pró-inflamatória e mais fortemente associada ao risco cardiometabólico. As catecolaminas (CA), adrenalina (AD) e noradrenalina (NA), são os principais reguladores do metabolismo lipídico nos adipócitos, afetando igualmente a diferenciação e proliferação destas células e a secreção de adipocinas. A recente descoberta de que os adipócitos são capazes de produzir CA proporciona uma nova perspetiva sobre o papel destas aminas na obesidade. O objetivo deste estudo foi investigar a localização e expressão de duas das mais importantes enzimas envolvidas na síntese de CA, a tirosina hidroxilase (TH) e a feniletanolamina N- metiltransferase (PNMT), em locais de tecido adiposo metabolicamente diferentes, usando os ratos C57BL6 como modelo de obesidade induzida pela dieta. Dois grupos de machos e fêmeas C57BL6 com cerca de 22-23 g foram incluídos no estudo. Durante 12 ou 16 semanas, um grupo foi alimentado com uma dieta rica em gordura (HFD, 45 % de lípidos, 20 % de proteínas e 35 % de hidratos de carbono) e o outro grupo com uma dieta padrão (SD, 13 % de lípidos, 20 % de proteínas e 67 % de hidratos de carbono). Depois de 12 e 16 semanas, os animais apresentavam, respetivamente, sobrepeso ou obesidade (15% e 45% de ganho de peso, respetivamente). Todos os animais foram sacrificados no final das intervenções dietéticas, sendo os tecidos adiposo visceral e subcutâneo (TAV e SAT) recolhidos para posterior análise. O número de adipócitos produtores de TH ou PNMT e a localização celular destas enzimas foram avaliados por imunohistoquímica. Os níveis de mRNA de ambas as enzimas foram avaliados por PCR quantitativo em tempo real. Neste estudo, os animais alimentados com a HFD apresentavam um aumento das áreas dos adipócitos nos tecidos VAT e SAT, em comparação com os alimentados com uma dieta padrão (SD). Além disso, ao contrário dos adipócitos subcutâneos, as áreas dos adipócitos viscerais aumentaram significativamente depois das 16 semanas, em comparação com as 12 semanas de tratamento dietético. Os ensaios de imunohistoquímica mostraram que tanto a TH como a PNMT são enzimas citoplasmáticas, estando localizadas na área perinuclear e ao longo da membrana celular. Os níveis proteicos destas duas enzimas foram afetados de forma diferente dependendo do tipo de dieta. O número de adipócitos que expressam TH diminuiu com a HFD, enquanto que o número de adipócitos que expressam PNMT aumentou, em comparação com o grupo da SD. Os níveis de proteína da TH apenas apresentaram diferenças significativas quando foi feita uma comparação global entre o VAT e o SAT, independentemente da dieta. De fato, nessas condições, o SAT apresentou um maior número de adipócitos que expressam TH em relação ao VAT. Por outro lado, enquanto que os dois tecidos adiposos expressaram níveis semelhantes de mRNA da PNMT, o VAT apresentou valores significativamente mais baixos de mRNA da TH em relação ao SAT. Em conclusão, os resultados obtidos com o presente estudo mostram que a expressão de ambas as enzimas, TH e PNMT, no tecido adiposo é dependente do tipo de dieta e é modulada de forma distinta nos tecidos adiposo visceral e subcutâneo.
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Pontes, Fernanda Costa da Cruz de. "Investigação de marcadores periféricos alternativos da hiperatividade simpática central em modelo experimental de hipertensão arterial." Instituto Oswaldo Cruz, 2012. https://www.arca.fiocruz.br/handle/icict/7032.

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Abstract:
Submitted by Alessandra Portugal (alessandradf@ioc.fiocruz.br) on 2013-10-01T21:57:04Z No. of bitstreams: 1 Fernanda Costa da Cruz Pontes.pdf: 1095030 bytes, checksum: d7cce2afc2521795c55879b83c1206a7 (MD5)
Made available in DSpace on 2013-10-01T21:57:04Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Fernanda Costa da Cruz Pontes.pdf: 1095030 bytes, checksum: d7cce2afc2521795c55879b83c1206a7 (MD5) Previous issue date: 2012
Fundação Oswaldo Cruz. Instituto Oswaldo Cruz. Rio de Janeiro, RJ, Brasil
Atualmente, a hipertensão arterial constitui uma doença cardiovascular de altíssima prevalência. A hiperatividade do sistema nervoso simpático é considerada como uma importante característica fisiopatológica da hipertensão arterial. Portanto, sua modulação farmacológica pode ser considerada como um alvo terapêutico estratégico. No entanto, a avaliação da atividade simpática sistêmica em pacientes é ainda bastante controversa. O objetivo principal do presente estudo foi avaliar a existência de uma possível relação entre a expressão da enzima tirosina hidroxilase(TH) em leucócitos periféricos e a concentração plasmática de catecolaminas. Os experimentos foram realizados em ratos Wistar Kyoto (WKY-VEI) e ratos espontaneamente hipertensos (SHR). Os animais foram tratados por gavagem com losartan (SHR-LOS, 10 mg/kg/dia), clonidina (SHR-CLO, 0,1 mg/kg/dia) ou veículo (SHR-VEI) durante 28 dias. A pressão arterial sistólica (PAS) e a leucometria foram avaliadas antes e após o tratamento. Ao final do tratamento, os animais foram eutanasiados e foi feita a coleta de sangue, bulbo raquidiano e glândulas supra-renais para análises posteriores. A expressão da TH foi avaliada através da técnica de western blotting. A PAS estava elevada nos ratos SHR-VEI antes e após o tratamento com veículo, em comparação com o grupo WKY-VEI. Já nos grupos SHR-LOS e SHR-CLO, o tratamento farmacológico foi capaz de reduzir a PAS para níveis semelhantes àqueles encontrados em animais normotensos. Não foram observadas diferenças significativas na leucometria entre os diferentes grupos experimentais. As concentrações de adrenalina plasmática estavam aumentadas no grupo SHR-VEI, mas não foram reduzidas de maneira significativa por nenhum dos tratamentos farmacológicos. Já a noradrenalina, também elevada no grupo SHRVEI, foi marcadamente reduzida pelos tratamentos utilizados. A expressão da TH se encontrava elevada nos animais do grupo SHR-VEI em todos os tecidos estudados, tendo sido também reduzida significativamente após o tratamento SHR-CLO em todos os tecidos. No grupo SHR-LOS não houve redução significativa da expressão de TH em nenhum tecido. Nossos achados sugerem que os leucócitos periféricos são diretamente influenciados pela hiperatividade simpática sistêmica presente neste modelo experimental. Tais resultados podem abrir novos caminhos para o desenvolvimento de um novo método de análise da hiperatividade simpática em pacientes, o que seria de grande valia não só para o tratamento da hipertensão arterial como também para outras condições patológicas que apresentam esta hiperatividade como característica.
Currently, hypertension is a cardiovascular disease with high prevalence. The hyperactivity of the sympathetic system is shown to be present and important for the development of this disease and its modulation become a therapeutic target, although there are no clinic accurate measures of sympathetic activity. The aim of this study was to evaluate the possible relationship between the expression of the tyrosine hydroxylase enzyme from peripheral leukocytes and plasma catecholamine’s concentration. We conduct experiments in Wistar Kyoto (WKY-VEI) and spontaneously hypertensive rats (SHR). The animals were treated by gavage with losartan (SHR-LOS), clonidine (CLO-SHR) or vehicle (SHR-VEI) for 28 days. Systolic blood pressure (SBP) and white blood cell count was conducted before and after the treatment. At the end of treatment period, animals´ blood was collected and plasma was separated for the measurement of catecholamines, and peripheral leukocytes were separated to analyze the expression of the key enzyme in the metabolism of catecholamines (tyrosine hydroxylase - TH) by Western blotting. The animals were sacrificed and were collected for the same analysis the medulla oblongata and the adrenal gland. SBP was higher in SHR-VEI before and after treatment compared with the WKY-VEI. In groups SHR-LOS and SHR-CLO pharmacological treatment was able to reduce SBP. In leukocytes counting there was no statistical difference in either group before or after the treatment. The plasma adrenaline was increased in SHR-VEI and there was no significantly reduce in the other groups. Norepinephrine, also elevated in SHR-VEI, was markedly reduced by the treatments. The expression of TH was higher in SHR-VEI in all tissues studied and was also significantly reduced after treatment in SHR-CLO in leukocytes, medulla and adrenal gland. There was no reduction of TH expression in SHR-LOS. Based in our findings, we can conclude that the expression of TH in leukocytes is directly influenced by systemic sympathetic hyperactivity present in this experimental model of hypertension. These results may open the door to the development of a new method of analysis of sympathetic hyperactivity in human, which would be of great value not only for the treatment of hypertension as well as other pathological conditions that have this hyperactivity characterized.
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OLIVEIRA, Fabíola Raquel Tenório. "Efeitos da expansão de volume extracelular sobre o conteúdo de catecolaminas e a ativação neuronal de estruturas do hipotálamo e do tronco cerebral de ratos." Universidade Federal do Pará, 2007. http://repositorio.ufpa.br/jspui/handle/2011/3645.

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A regulação fina do volume e osmolaridade dos líquidos corporais é fundamental para a sobrevivência. Qualquer variação na composição do meio interno ativa mecanismos comportamentais, neurais e hormonais compensatórios que controlam a ingestão e excreção de água e eletrólitos a fim de manter a homeostase hidroeletrolítica. Alterações na faixa de 1-2% na osmolaridade sanguínea estimulam a liberação de arginina vasopressina (AVP) que resulta em antidiurese além de ocitocina (OT) e peptídeo natriurético atrial (ANP) que promovem a natriurese. Trabalhos realizados em nosso laboratório utilizando o modelo experimental de expansão do volume extracelular (EVEC) mostraram ativação de neurônios magnocelulares ocitocinérgicos localizados no núcleo paraventricular (PVN) e núcleo supra-óptico (SON) responsáveis pela secreção de OT e AVP, igualmente alteradas em resposta a este estímulo. A participação do sistema nervoso simpático nestas condições tem sido levantada. Projeções medulares e tronco-encefálicas (simpáticas) para o hipotálamo poderiam atuar de forma seletiva inibindo sinalizações para a ingestão e estimulando sinalizações para excreção de água e eletrólitos. O papel de vias noradrenérgicas tronco-encefálicas nesta regulação ainda precisa ser mais bem estabelecido. Assim sendo, objetivamos neste estudo esclarecer o papel do sistema nervoso simpático (via noradrenérgicas) na regulação das alterações induzidas pelo modelo de EVEC, analisando por cromatografia líquida de alta eficácia o conteúdo de noradrenalina (NA), adrenalina (AD) e serotonina (5-HT) em estruturas do tronco cerebral como núcleo do trato solitário (NTS), bulbo rostro-ventro lateral (RVLM), locus coeruleus (LC) e núcleo dorsal da rafe (NDR) e estruturas hipotalâmicas como SON e PVN. Procuramos ainda, através de estudos imunocitoquímicos determinar alterações no padrão de ativação neuronal pela análise de Fos-TH ou Fos-5HT nas estruturas acima mencionadas em condições experimentais nas quais são induzidas alterações do volume do líquido extracelular.
The fine adjustment of the volume and osmolarity of body fluids is vital to survival. Any variation in the composition of the internal environment, active behavioral mechanisms, neural and hormonal compensatory which control intake and excretion of water and electrolytes in order to maintain homeostasis hydroelectrolytic. Changes in the range of 1-2% in blood osmolarity stimulate the release of arginine vasopressin (AVP) resulting in antidiuresis addition to oxytocin (OT) and atrial natriuretic peptide (ANP) promoting natriuresis. Work done in our laboratory using the experimental model of extracellular volume expansion (EVEC) showed activation of magnocellular OT-neurons located in the paraventricular nucleus (PVN) and supraoptic nucleus (SON) responsible for the secretion of AVP and OT also changed in response this stimulus. The involvement of the sympathetic nervous system in these conditions has been raised. Projections spinal and brainstem (sympathetic) to the hypothalamus could act selectively inhibiting signals for eating and stimulating signals for excretion of water and electrolytes. The role of noradrenergic brainstem this regulation still needs to be better established. Thus, this study aimed to elucidate the role of the sympathetic nervous system (noradrenergic pathway) in the regulation of the changes induced model of EVEC analyzing by high performance liquid chromatography the content of norepinephrine (NE), epinephrine (DA) and serotonin (5 -HT) in brainstem structures such as the nucleus of the solitary tract (NTS), bulb rostral ventrolateral (RVLM), locus coeruleus (LC) and dorsal raphe nucleus (DRN) and hypothalamic structures like SON and PVN. We also seek, by immunocytochemical studies to determine changes in the pattern of neuronal activation by analysis of Fos-HT or Fos-5HT in the above mentioned structures in experimental conditions in which are induced changes in extracellular fluid volume.
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