Academic literature on the topic 'Casa accoglienza'

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Journal articles on the topic "Casa accoglienza"

1

Storato, Giulia, Giuliana Sanò, and Francesco Della Puppa. "Fare casa nella città interstiziale, tra dinamiche attrattive e forze espulsive. Condizioni abitative e strategie della vita quotidiana di richiedenti asilo e rifugiati senza dimora a Trento." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 124 (March 2021): 138–55. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-124008.

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Abstract:
Il presente contributo, frutto di una ricerca etnografica condotta nella Provincia Autonoma di Trento, indaga le condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo al di fuori del sistema di accoglienza. In particolare, approfondisce gli effetti prodotti dagli insediamenti informali in cui essi dimorano e dalle condizioni materiali che li caratterizzano sulla vita quotidiana di questi immigrati, nonché le forme di riappropriazione di tali spazi che gli stessi immigrati esercitano.
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2

De Giorgi, Fulvio, William Grandi, and Paola Trabalzini. "Maria Montessori, her times and our years. History, vitality and perspectives of an innovative pedagogy." Rivista di Storia dell’Educazione 8, no. 2 (November 16, 2021): 3–8. http://dx.doi.org/10.36253/rse-12307.

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Abstract:
Il numero monografico sul tema Maria Montessori, i suoi tempi e i nostri anni. Storia, vitalità e prospettive di una pedagogia innovativa è parte delle iniziative di ricerca collegate al Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) dal titolo Maria Montessori dal passato al presente. Accoglienza e implementazione del suo metodo educativo in Italia nel 150° anniversario della sua nascita, finalizzato alla ricostruzione della figura e dell’opera della scienziata di Chiaravalle e della penetrazione del suo metodo educativo in Italia a partire dall’istituzione della prima Casa dei Bambini nel 1907 e all’analisi delle esperienze innovative diffuse negli ultimi anni nel solco della pedagogia montessoriana
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3

Cottino, Gaia, and Silvia Luraschi. "Farsi casa attraverso le pratiche alimentari. Voci di richiedenti asilo, operatori e operatrici nelle province di Cuneo e Lecco." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 105–17. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002006.

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Abstract:
Il cibo influenza il modo in cui le persone si relazionano allo spazio e fanno casa. Attraverso la costruzione di una competenza culinaria, i migranti danno senso alle nuove situazioni, tra memoria e adattamenti alle grammatiche alimentari dei con-testi di accoglienza. Nell'articolo si intrecciano le voci di richiedenti asilo e rifugiati con quelle di operatrici e operatori. Proponiamo una visione interdisciplinare delle pratiche alimentari all'interno di un ventaglio di Centri d'Accoglienza Straordinaria (CAS) e del sistema ex-SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifu-giati) dell'area montana e prealpina delle valli cuneesi e della provincia di Lecco, con l'obiettivo di analizzare come spazi diversi generino possibilità distinte di uti-lizzo della "valigia del cibo" e come i nuovi arrivati abbiano agentivamente elabo-rato soluzioni creative di homemaking e di interazione sociale.
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4

Russo, Pasquale. "I migranti forzati in Puglia tra campi di accoglienza e progetti territoriali per l'integrazione: il centro di Borgo Mezzanone." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 99–112. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003006.

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Abstract:
La presenza di migranti forzati nella regione Puglia č un fenomeno che dal secondo conflitto mondiale si č esteso sino ad oggi con modalitŕ e dinamiche in parte simili, in parte mutate dalle politiche nazionali ed europee. Per comprendere la presenza e l'accoglienza posta in essere dalle istituzioni italiane in Puglia in favore dei richiedenti asilo č opportuno analizzare le modalitŕ di accoglienza sul piano nazionale nel periodo compreso tra la fine del secondo conflitto mondiale ed oggi. I centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) odierni sono il frutto di poltiche nazionali decennali legate all'emergenza. Per comprendere la funzione dei CARA si guarderŕ al centro di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. I CARA. sono concepiti come strutture di sosta temporanea per i richiedenti asilo e al loro interno gli asilanti permangono molto spesso sino all'enventuale riconoscimento di una protezione internazionale. Conseguenzialmente i centri di accoglienza si traformano da luoghi di emergenza per soste temporanee, in "abitazioni" inadatte a tutti i suoi ospiti e particolarmente alle categorie vulnerabili: minori, anziani, disabili. Con l'eventuale riconoscimento della protezione internazionale solo il Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), dal 2002, offre un modello di accoglienza agganciato a standard europei. Per i restanti migranti forzati non accolti dallo SPRAR si verifica un difficile percorso di integrazione viziato da un "oblio" istituzionale.
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5

Marchetti, Chiara. "Assistiti o segregati? I grandi centri per richiedenti asilo in Italia." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 57–72. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041005.

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Abstract:
Secondo il Ministero dell'Interno, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si č sottratto al controllo di frontiera, per consentire l'identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato. I CARA ospitano richiedenti asilo, persone in fuga da guerre e persecuzioni, che hanno spesso il primo confronto con lo Stato italiano a cui chiedono protezione attraverso queste strutture dalle enormi dimensioni, collocate per lo piů in zone isolate e lontane dai centri cittadini, all'interno di ex caserme o di aeroporti militari dismessi, per un tempo che supera quasi regolarmente i ventitrentacinque giorni previsti dalla legge. Come si concilia l'esigenza di dare pronta accoglienza a un alto numero di persone con la richiesta di protezione e di accoglienza qualificata dovuta a ogni essere umano e ancor piů a potenziali rifugiati con alta incidenza di casi vulnerabili? Qual č il rapporto fra assistenza e segregazione, efficienza e tutela, principi economici e di diritto, sicurezzarifugiati e sicurezzarifugiati?
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6

Mertelj, Darja. "Necrologio per Vesna Deželjin, Università di Zagabria e Università di Fiume." Journal for Foreign Languages 13, no. 1 (December 27, 2021): 573–74. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.13.573-574.

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Abstract:
A causa della sua prematura dipartita abbiamo perso non solo una collega ma anche una cara amica Vesna Deželjin, docente presso il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filosofia di Zagabria e quello di Fiume. Vesna è stata un’eccellente docente, ricercatrice e conferenziere, una donna di rara umanità, sempre aperta e accogliente, instancabilmente dedicata alla lingua italiana nei suoi molteplici aspetti sincronici e diacronici: come madrelingua, lingua seconda, straniera, d’origine, etnica, ereditaria, in contatto con altre lingue e con il croato.
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7

Vicente Torrado, Trinidad Lourdes, Encarnación La Spina, and Gorka Urrutia Asua. "Acogida e integración de personas refugiadas. Una mirada desde los documentales." Papeles del CEIC, September 28, 2022, 268. http://dx.doi.org/10.1387/pceic.23396.

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Abstract:
En los últimos años, especialmente a partir de la mal llamada «crisis de los refugiados», los documentales se han convertido en un vehículo primordial para analizar la realidad de las personas refugiadas llegadas a Europa, y también para sensibilizar sobre las causas y el drama del exilio, así como en torno a los problemas derivados de estas migraciones forzadas en sus diferentes fases. Poniendo la mirada sobre los diferentes escenarios migratorios (la salida, el tránsito y el destino), diversos documentales, con enfoques distintos, tratan de reflejar la experiencia migratoria de estas personas refugiadas, así como la reacción política y social de cada lugar de destino. En este contexto, este artículo se centra en el análisis de cuatro documentales producidos en España e Italia —«Memorias del refugio», «Ongi Etorri», «La porta di casa. Storie e numeri di (stra)ordinaria accoglienza» y «Rotta balcanica. Ultima fermata»—, poniendo el foco en la acogida y la integración de las personas refugiadas: uno de los retos migratorios que ha tenido una proyección más contenida y dispar en el formato documental. Una mirada que nos permite reflexionar en clave socio-crítica cómo un modelo de acogida sin integración en derechos solo entraña una aceptación resignada o tolerada «del otro», percibido como una continua amenaza al bienestar general, negando por tanto espacios de convivencia e igualdad.
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8

Pironi, Tiziana. "Il contributo di Maria Montessori al rinnovamento della pedagogia dell’infanzia nel primo ventennio del Novecento in Italia." Pedagogía y Saberes, no. 58 (January 1, 2023). http://dx.doi.org/10.17227/pys.num58-17208.

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Abstract:
L’articolo compie un’analisi di tipo storico educativo che si inserisce all’interno del Progetto di ricerca nazionale Maria Montessori dal passato al presente. Accoglienza e implementazione del suo metodo educativo in Italia nel 150° anniversario della sua nascita, finalizzato alla ricostruzione della figura e dell’opera della studiosa italiana, a partire dall’istituzione della prima Casa dei Bambini nel 1907. In particolare, il presente saggio tiene conto di un buon numero di studi che sono apparsi negli ultimi tempi su Maria Montessori, nonché dell’analisi condotta sulle sue opere al fine di compiere una riflessione sulla portata innovativa del suo percorso scientifico. Dagli studi medici all’azione e alla ricerca in campo pedagogico, l’itinerario intrapreso da Maria Montessori, sul finire dell’Ottocento, fino alla morte, avvenuta nel 1952, presenta un preciso filo conduttore: il suo impegno coniuga il principio di emancipazione femminile con quello più ampio di emancipazione umana, ponendo l’infanzia al centro di un progetto per rendere l’umanità migliore. L’articolo prende in considerazione un preciso periodo della storia della scuola e dell’educazione italiana, il periodo della cosiddetta Età giolittiana, per cogliere i rapporti di Maria Montessori con le personalità pedagogiche del suo tempo, mettendo in luce gli ostacoli che ella incontrò nel realizzare una pedagogia che educasse il bambino alla libertà attraverso la libertà. La sperimentazione del suo progetto ebbe infatti una scarsa diffusione in Italia, soprattutto, come emerge dall’articolo, per le difficoltà incontrate nella formazione di un nuovo modello di insegnante.
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Dissertations / Theses on the topic "Casa accoglienza"

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Cappellato, Claudio <1975&gt. "Il Progetto Educativo presso la Comunità di Accoglienza Mamma-Bambino “Casa della Primavera” in Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6136.

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Abstract:
La comunità “Casa della Primavera” ha come compito primario di aiutare la madre a superare le sue inadeguatezze genitoriali nei confronti del neonato o di bambini/e dai 2 anni fino a circa i 6 anni di età, ma si sono accolti casi di madri con figli anche al di sopra dei 7 anni fino ai 14. Il progetto di accoglienza viene delineato nelle sue linee fondamentali dall’ Unità Valutativa Multi Dimensionale (UVMD) a cui partecipa l’Assistente Sociale, il Comune di residenza, la Provincia, il responsabile dell’Istituto, ed altre varie figure professionali, le quali definiscono il progetto generale di permanenza della Madre con Bambino presso l’Istituto della Pietà. Poi spetta agli operatori professionali della Casa della Primavera stilare un Progetto Educativo Individualizzato (PEI) che possa tenere conto sia dei pregressi storici della Madre (capacità assistenziali dei figli o condanne penali), sia delle modalità di accudimento che realmente si dimostra capace di mettere in atto nei mesi di permanenza presso la comunità dell’Istituto Santa Maria della Pietà. Trattandosi di una comunità che lavora a stretto contatto con il Tribunale dei Minorenni, spesso vi giungono madri che sono sotto verifica a causa dell’Affievolimento della Patria Potestà (artt. 330 e 333 c.c.), e per questo il PEI è lo strumento principale di attuazione e di sintesi di ciò che ha stilato l’UVMD, e della procedura di verifica delle abilità genitoriali della Madre che si ritrova in uno stato di sospensione o di limitazione delle responsabilità genitoriali dettate dal Tribunale dei Minorenni. Gli operatori e le varie figure professionali (assistente sociale, psicologo, educatori,..) si ritrovano tutti in sinergia per attuare e verificare gli obbiettivi concreti segnati nel Progetto Educativo Individualizzato, se la madre riesca a superare le sue limitazioni di cura ed handling del neonato/bambino, e se in futuro possa continuare autonomamente la cura del proprio figlio/a o se, purtroppo, non sia capace di farlo.
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COLUCCI, SIMONA. "Dove vuoi andare? Il processo di costruzione del senso di casa dei giovani migranti non accompagnati a Milano tra politiche pubbliche e pratiche di regolazione informale." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306908.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca sui minori stranieri non accompagnati, in due diverse comunità a Milano, riguarda le forme in cui il sistema di accoglienza media la costruzione delle reti sociali dei migranti e quali effetti questo produce sul mondo in cui gli stessi costruiscono un progressivo rapporto con il contesto in cui si trovano a vivere. Come fanno, in altre parole, a sentirsi a casa. In questo processo, che coinvolge sia ambiti spaziali che relazionali, le comunità e le la rete dei servizi locali giocano un ruolo cruciale. Secondo Ambrosini (2011), infatti, forme di regolazione micro-sociale e informale tendono ad emergere laddove l’azione di altri attori - in particolare quelli pubblici - è carente. Tuttavia, se le pratiche informali consentono un accesso più veloce al mercato del lavoro e alla casa allo stesso tempo aumentano il rischio di risultare in forme di marginalità e ghettizzazione.
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3

Feraco, Marcello <1990&gt. "La frontiera dell'accoglienza. Dinamiche di attivazione delle comunità locali nei processi di integrazione sociale dei rifugiati: il ruolo delle metafore generative e dell'innovazione sociale. Il caso di Padova e del progetto di accoglienza in famiglia "Protetto, rifugiato a casa mia" di Caritas Italiana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9934.

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Abstract:
L’ elaborato tratterà il tema dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale in Italia. Nello specifico, a mezzo di uno studio di caso in provincia di Padova, saranno analizzate le dinamiche di attivazione delle comunità locali rispetto ai processi di integrazione sociale dei beneficiari dei progetti di accoglienza. Dopo aver inquadrato la tematica più generale delle migrazioni forzate in Italia dal punto di vista sociologico e giuridico, si cercheranno di delineare brevemente le caratteristiche del sistema di accoglienza italiano, con un focus sul modello SPRAR di accoglienza diffusa che servirà per introdurre le più recenti sperimentazioni rispetto all’ accoglienza di richiedenti asilo in famiglia. Il focus dello studio di caso sarà, infatti, sul progetto nazionale di accoglienza in famiglia “Protetto, rifugiato a casa mia” di Caritas Italiana che vede nella provincia di Padova una delle sue declinazioni territoriali. Per contestualizzare la ricerca sul campo si descriveranno, all’ interno del contesto socio-economico padovano e delle politiche locali per l’integrazione, la rete organizzativa e gli attori del sistema locale di accoglienza. Dalla ricerca sul campo emergeranno in primo luogo le dinamiche relazionali funzionali all’ autonomia e all’ inclusione sociale dei richiedenti protezione internazionale. In secondo luogo le dinamiche di rete che, a partire dalle famiglie, investono le comunità locali. Sulla base dei dati raccolti verrà infine proposta una riflessione sui fattori che determinano questi processi di attivazione della comunità locale e sul ruolo che i beneficiari di progetti di accoglienza possono avere sui suddetti processi.
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4

Perale, Elisabetta <1987&gt. "Le politiche di accoglienza relative all’. Il caso bellunese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6369.

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Abstract:
Nel corso del 2014 l’Italia e l’Europa sono state meta di un grande flusso migratorio che politici e media hanno presentato come una “emergenza” di consistenti dimensioni, ma che è in realtà riconducibile a tensioni specifiche nelle zone della Siria e dell’Africa sub sahariana. La tesi vuole analizzare come siano inquadrati questi flussi dal punto di vista giuridico e quali politiche di accoglienza siano state applicate, dalla fine del 2013 ad oggi, osservando in particolare come è stata gestita la questione in un territorio delimitato quale la provincia di Belluno. In una prima parte di carattere generale sarà esaminata la cornice giuridica: le norme generali che regolano la condizione dei migranti, le diverse protezioni applicabili a seconda dello status giuridico riconosciuto, le azioni europee ed i sistemi con cui l’Italia ha gestito finora le politiche di accoglienza. Nella seconda parte della tesi sarà esaminato come tutte le questioni teoriche della prima parte trovano applicazione in un caso concreto: la provincia di Belluno. Infine si esamineranno le prospettive future, secondo diversi punti di vista: la situazione generale italiana ed europea, in particolare in vista dell’adeguamento alle nuove direttive europee in materia d’asilo che impongono all’Italia di riformare le sue politiche entro il luglio 2015.
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5

Lo, Bianco Daniele. "Mediare e interpretare, le due facce dell’Intercultura: il caso del CARA di Caltanissetta." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8884/.

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Abstract:
Il presente elaborato, partendo dalla curiosità e gli stimoli ricevuti durante il percorso di laurea triennale, vuole prendere in analisi i tratti caratteristici dell’Intercultura e delle due facce che la compongono: l’interpretariato e la mediazione linguistica. Nel primo capitolo si delineano i contorni dell’interculturalità, partendo dalla definizione stessa di cultura, passando poi per l’approccio alla comunicazione interculturale e giungendo alla descrizione dei protagonisti dello scambio comunicazionale. Nel secondo capitolo dell’elaborato ci si concentra invece sulle figure professionali quali l’interprete di conferenza e il mediatore linguistico, cercando di far emergere i punti di contatto ma soprattutto le discrepanze inerenti alla pratica linguistica. Nel terzo ed ultimo capitolo, grazie alla collaborazione degli operatori del centro di accoglienza per extracomunitari richiedenti asilo della città di Caltanissetta, si traggono le conclusioni basandosi su un’intervista sottoposta ad un’operatrice in attività nel centro in qualità di interprete.
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6

Merlo, Ilaria <1990&gt. "Il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo - Il caso di Brescia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7761.

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Abstract:
Obiettivo di questa tesi è descrivere la gestione del fenomeno dei richiedenti asilo a partire dal sistema di accoglienza italiano. Il primo capitolo fornisce un quadro giuridico introduttivo generale a livello europeo e italiano definendo l'iter affrontato dal richiedente per la domanda d'asilo. Il secondo capitolo si focalizza maggiormente sulla normativa specifica sull'accoglienza, in particolare sulle direttive della Prefettura di Brescia relative al reperimento di strutture dedicate a questo servizio e alle convenzioni da loro firmate. Viene poi fornita una mappatura delle diverse tipologie di strutture di accoglienza presenti sul territorio della Provincia di Brescia e degli attori politici coinvolti. Il Terzo Capitolo descrive da vicino il funzionamento interno e la quotidianità di una struttura di micro accoglienza diffusa, la Cooperativa Comunità Fraternità, dando voce anche all'opinione dei suoi ospiti attraverso delle interviste di tipo qualitativo. Per concludere vengono ipotizzate delle proposte di miglioramento del sistema di accoglienza e alcune prospettive per il futuro.
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7

Livio, Alessandra <1995&gt. "Frontiere di accoglienza: il caso dei libanesi e dei bosniaci nelle Terre di Frontiera comasche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20761.

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Abstract:
Questa tesi si propone di studiare due esperienze di accoglienza di profughi avvenute in maniera spontanea nei comuni dell’Olgiatese, in Provincia di Como, alla frontiera con la Svizzera. La prima si è verificata nell’autunno del 1989, con l’arrivo principalmente di giovani uomini libanesi in fuga dal conflitto civile nel paese. La seconda ha avuto luogo a partire dall’autunno del 1993, quando famiglie bosniache in fuga dalla guerra hanno trovato rifugio nella casa parrocchiale di Valmorea. Ad accomunare questi due casi è la dinamica di respingimento, dal momento che l’intenzione dei profughi inizialmente era di chiedere asilo in Svizzera o raggiungere i propri familiari in Nord Europa. Impossibilitati a oltrepassare il confine, essi sono stati costretti a rimanere in Italia, nei comuni di frontiera della Provincia di Como. L’ambito di ricerca è la ricostruzione della memoria delle forme di accoglienza fondate sulla solidarietà spontanea di alcune famiglie italiane e sull’attivazione di legami comunitari su questo territorio che presenta peculiarità proprie, a causa della presenza della frontiera svizzera. Queste esperienze sono avvenute prima dell’istituzionalizzazione e della professionalizzazione del sistema nazionale di accoglienza dei richiedenti asilo.
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TAGLIABUE, CLAUDIA. "RIFUGIATO IN FAMIGLIA. UNO STUDIO DI CASO SU UNA NUOVA FORMA DI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE E UMANITARIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50313.

Full text
Abstract:
La ricerca si pone l’obiettivo di indagare una nuova e sperimentale forma di intervento di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria rappresentata dall’accoglienza in famiglia di persone adulte straniere. Lo strumento dell’accoglienza in famiglia per richiedenti asilo e rifugiati rientra in un campo multidisciplinare non ancora approfondito a livello teorico sia rispetto ai riferimenti scientifici che ne hanno alimentato l’ideazione e la riflessione progettuale sia a livello di pratiche professionali di lavoro sociale. In questa ricerca, costruita attraverso un intreccio di strumenti qualitativi, si vuole contribuire a ricostruire questi aspetti non ancora formalizzati che lo contraddistinguono e esplorare le dimensioni dell’integrazione sulle quali l’accoglienza in famiglia va ad agire. La peculiarità di tale esperienza risiede nella partecipazione di quattro soggetti differenti (pubblica amministrazione, terzo settore, famiglie e beneficiari) che hanno interagito tra loro, attivando dinamiche di collaborazione integrate con il territorio, sottolineando la valenza bidirezionale dei processi di integrazione nella vita quotidiana. Per fare ciò lo studio di caso si è concentrato sul progetto “Rifugiato in famiglia” del Comune di Milano, implementato successivamente alla nascita di altre esperienze simili all’estero e sul territorio italiano, che verranno approfondite al fine di meglio comprendere questo particolare intervento.
The research focuses on a new and experimental form of reception for asylum seekers and holders of international and humanitarian protection: hosting foreign adults in family. The intervention of hosting refugees in family is part of a multidisciplinary field that has not yet been investigated at a theoretical level, either in relation to the scientific references that nurtured design conception and reflection both at the level of professional social work practices. In this research, built through the aid of different qualitative methods, the aim is to contribute to reconstructing these not yet formalized aspects and to explore the dimensions of integration on which the reception in family works. The peculiarity of this experience lies in the participation of four different subjects (public administration, third sector, families and beneficiaries) interacting each other, activating integrated collaboration dynamics with the territory, underlining the bidirectional value of the integration processes in everyday life. In order to achieve this, the case study focused on the "Rifugiato in Famiglia” (Refugee in Family) project of the Municipality of Milan, implemented after the birth of other similar experiences abroad and in Italy, which will be analyzed in order to better understand this particular intervention.
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9

TAGLIABUE, CLAUDIA. "RIFUGIATO IN FAMIGLIA. UNO STUDIO DI CASO SU UNA NUOVA FORMA DI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE E UMANITARIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50313.

Full text
Abstract:
La ricerca si pone l’obiettivo di indagare una nuova e sperimentale forma di intervento di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria rappresentata dall’accoglienza in famiglia di persone adulte straniere. Lo strumento dell’accoglienza in famiglia per richiedenti asilo e rifugiati rientra in un campo multidisciplinare non ancora approfondito a livello teorico sia rispetto ai riferimenti scientifici che ne hanno alimentato l’ideazione e la riflessione progettuale sia a livello di pratiche professionali di lavoro sociale. In questa ricerca, costruita attraverso un intreccio di strumenti qualitativi, si vuole contribuire a ricostruire questi aspetti non ancora formalizzati che lo contraddistinguono e esplorare le dimensioni dell’integrazione sulle quali l’accoglienza in famiglia va ad agire. La peculiarità di tale esperienza risiede nella partecipazione di quattro soggetti differenti (pubblica amministrazione, terzo settore, famiglie e beneficiari) che hanno interagito tra loro, attivando dinamiche di collaborazione integrate con il territorio, sottolineando la valenza bidirezionale dei processi di integrazione nella vita quotidiana. Per fare ciò lo studio di caso si è concentrato sul progetto “Rifugiato in famiglia” del Comune di Milano, implementato successivamente alla nascita di altre esperienze simili all’estero e sul territorio italiano, che verranno approfondite al fine di meglio comprendere questo particolare intervento.
The research focuses on a new and experimental form of reception for asylum seekers and holders of international and humanitarian protection: hosting foreign adults in family. The intervention of hosting refugees in family is part of a multidisciplinary field that has not yet been investigated at a theoretical level, either in relation to the scientific references that nurtured design conception and reflection both at the level of professional social work practices. In this research, built through the aid of different qualitative methods, the aim is to contribute to reconstructing these not yet formalized aspects and to explore the dimensions of integration on which the reception in family works. The peculiarity of this experience lies in the participation of four different subjects (public administration, third sector, families and beneficiaries) interacting each other, activating integrated collaboration dynamics with the territory, underlining the bidirectional value of the integration processes in everyday life. In order to achieve this, the case study focused on the "Rifugiato in Famiglia” (Refugee in Family) project of the Municipality of Milan, implemented after the birth of other similar experiences abroad and in Italy, which will be analyzed in order to better understand this particular intervention.
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Baiocco, Chiara <1989&gt. "L’abitare molteplice Pratiche e percezioni locali attorno a un centro di accoglienza Sprar, il caso di Asolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16233.

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Abstract:
Questa tesi, sulla base dei dati raccolti durante sei mesi di ricerca sul campo, si propone l’obbiettivo di presentare le diverse forme di abitare che si articolano all’interno di un contesto locale, il comune di Asolo, dove è stato inserito un progetto di accoglienza Sprar. A partire dall’osservazione della disomogeneità e della dislocazione degli “spazi dell’accoglienza” diffusa (domestici, istituzionali e semi istituzionali), presenterò le pratiche e percezioni degli attori sociali attraverso una lente multifocale, facendo emergere come l’assetto territoriale incida sulle modalità di inclusione ed esclusione e sulle diverse forme dell’abitare che operatori, residenti e beneficiari sperimentano. In questa prospettiva, offrirò uno sguardo al ruolo istituzionale degli enti gestori e alle relazioni interne tra beneficiari e operatori, presenterò poi le strategie abitative e i processi di significazione e fruizione dei luoghi, domestici o pubblici, da parte dei beneficiari, per finire introducendo l’autobiografia del territorio e le istanze specifiche depositate dai residenti. L’attenzione al livello dei network e delle reti attraverserà l’analisi come strumento concettuale e trama relazionale per evidenziare quanto le sfere di attività degli attori coinvolgano un territorio trans e sovra locale. L’intero elaborato sarà innervato da un contributo metodologico sul posizionamento dell’antropologo, mostrando come ruoli ed interlocutori molteplici introducono posture ma anche approcci e campi metodologici diversi: un’antropologia applicata, un coinvolgimento empatico ed esperienziale e un orientamento ecologico.
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Books on the topic "Casa accoglienza"

1

Minori stranieri soli: Tra politiche di accoglienza e politiche di controllo : un'analisi territoriale. Roma: Officina, 2004.

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2

Lettere dal silenzio: Storie di accoglienza e assistenza sanitaria di donne che hanno subito violenza. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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3

Parto e Nasco in Casa: Intimità, Accoglienza, Istinto, Rispetto e Potere Femminile... 90 Racconti Autentici Di Nascite Consapevoli. Independently Published, 2017.

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4

House, Sohrab Book. Paesaggio Naturale Libro Da Colorare per Adulti: Incredibile Libro Da Colorare con Paesaggi con Stampa Grande con Bellissimi Fiori, Paesaggi Accoglienti e Belle Case per il Relax Degli Adulti. Independently Published, 2022.

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Book chapters on the topic "Casa accoglienza"

1

Acocella, Ivana, Erika Cellini, Miriam Cuevas, and Giovanna Tizzi. "La governance dell’accoglienza straordinaria in Toscana." In Migrazioni in Italia: oltre la sfida, 113–54. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-965-2.07.

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Abstract:
How was migration multilevel governance implemented at the regional level in Italy during the refugee crisis? The chapter analyses the case study of the Tuscany Region in 2017-2018. The first part focuses on the migration reception model adopted. The second part describes the distribution of asylum seekers in the provinces of Florence, Siena and Arezzo. The last part deals with a comparative analysis of the tendering procedures for CAS (Centri di accoglienza straordinari- extraordinary centers of reception) published between 2015 and 2018 by the Prefectures of Florence, Siena and Arezzo
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