Dissertations / Theses on the topic 'Carso Classico'
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Grillo, Barbara. "Ricostruzione dell’idrodinamica delle acque di falda del Carso Classico." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8665.
Full textAbstract:
2011/2012All'interno del massiccio carsico del Carso Classico si sviluppa il reticolo del cosiddetto Timavo ipogeo, uno tra i più famosi fiumi carsici al mondo, il cui percorso stimato in circa 80 km di sviluppo lineare tra Slovenia e Italia, nonostante sia stato oggetto di oltre due secoli di studi scientifici, è per alcuni aspetti misterioso. L’obiettivo di questa Tesi è: 1)la riorganizzazione e ottimizzazione della rete di monitoraggio delle acque di falda del Carso Classico; 2)l’analisi dei dati in continuo esistenti (portate, precipitazioni, livello, temperatura e conducibilità); 3)l’analisi dell’influenza del carico idraulico sull’idrostruttura; 4) la ricostruzione dell’idrodinamica nelle diverse condizioni di impinguamento per una valutazione della vulnerabilità e dell’entità delle risorse. L’attività di ricerca si è articolata essenzialmente in una prima fase di ricerca bibliografica e acquisizione delle competenze di gestione della rete di monitoraggio; una seconda parte di acquisizione delle competenza informatiche per l’analisi dei dati; una terza parte di interpretazione dei dati e costruzione di un nuovo modello idrodinamico considerando i parametri chimico-fisici degli eventi di piena principali. Il punto di forza del presente studio è la riorganizzazione, l’aggiornamento e l’analisi congiunta di tutta la serie temporale a disposizione permettendo di ottenere un robusto modello idrodinamico dell’area in esame. Infatti sono stati considerati quasi 4000000 di dati complessivi raccolti a cadenza oraria o bioraria in 17 anni: essi consistono in misure di livello, temperatura, conducibilità e torbidità delle acque di 29 punti di misura in 13 cavità, 4 piezometri, 7 sorgenti, 2 laghi, 4 fiumi. Inoltre sono stati considerati anche dati idrometrici, pluviometrici, di portata e dati geofisici di stazioni geodetiche. L’intervallo temporale analizzato va dal 1995 al 2012. La ricerca svolta costituisce un contributo allo studio secolare della complessa idrostruttura del Carso Classico e ha permesso di approfondire le conoscenze sulla sua idrodinamica. Si sono potuti evidenziare e caratterizzare i diversi comportamenti della circolazione idrica nei grandi condotti e nel reticolo fessurato, rilevando i settori a diversa idrodinamica e gettando le basi per una dettagliata mappatura di vulnerabilità e gestione della risorsa idrica. Sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: 1)Realizzazione di una rete di monitoraggio integrata tra Italia e Slovenia per il monitoraggio qualitativo e quantitativo della falda del Carso classico; 2)Creazione di un ricco archivio dei dati idrologici (precipitazioni, temperature, portate, livelli, torbidità, conducibilità e temperature) dal 1995 ad oggi quale base fondamentale per la creazione di un sistema di gestione del territorio; 3)Aggiornamento della mappa delle precipitazioni del Carso Classico, unificando i dati italiani e sloveni e tenendo conto del quadro generale dato dall’OSMER e ARSO; 4)Analisi statistica comparata di tutti i dati acquisiti per caratterizzare ogni sito monitorato dal punto di vista chimico - fisico; 5)Analisi idrodinamica con l’elaborazione di un protocollo per il confronto del calcolo delle velocità apparenti da dati di temperatura e di conducibilità, grazie al quale poi è stato possibile calcolare le velocità apparenti su 17 eventi a regime diverso, validando la procedura mediante l’uso di tracciamenti storici; 6)Creazione di mappe isofreatiche in regime di magra e di piena del Carso Classico e della fascia delle sorgenti per la valutazione della distribuzione del carico idraulico; 7)Analisi quantitativa del livello, della temperatura e conducibilità di serie temporali mediante l’applicazione di funzioni matematiche (cross-correlazione e periodogramma) per testare e validare alcuni algoritmi; 8)Analisi multidisciplinare con la quale sono stati messi a confronto il segnale clinometrico dei pendoli in Grotta Gigante, il segnale GPS, i livelli della falda nell’Abisso di Trebiciano, nella Grotta Gigante e nel piezometro di Opicina per valutare l’influenza del carico idraulico.
XXV Ciclo
1977
2
Visintin, Luca. "Realizzazione di un sit finalizzato allo studio delle aree carsiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4513.
Full textAbstract:
2009/2010L’obiettivo primo del lavoro di ricerca è stato la creazione di un SIT finalizzato allo studio delle aree carsiche che rispondesse a precisi requisiti; tra tutti, vi era la necessità di progettare uno strumento rapido, intuitivo e di facile consultazione che ponesse l’attenzione non tanto all’aspetto scientifico dello studio del carsismo, bensì ai risvolti applicativi che il fenomeno carsico comporta nella pianificazione territoriale e nella progettazione di infrastrutture in genere. Inoltre, in un’ottica applicativa, si è voluto proporre le linee guida per la standardizzazione e l’informatizzazione dei dati desunti dal rilevamento dei fenomeni carsici in campagna. La costruzione del SIT si è fondata su alcune esperienze lavorative inerenti, per lo più, la progettazione di infrastrutture ferroviarie ed autostradali nell’area del Carso Classico triestino; inoltre, sono state studiate nel dettaglio le possibili applicazioni nel campo dell’idrogeologia carsica, della gestione del territorio e della valorizzazione delle risorse naturali riconoscendo i caratteri distintivi del carsismo ed i loro risvolti applicativi. Dapprima, sono state analizzate le morfologie carsiche in termini genetici ed evolutivi; successivamente, è stata valutata l’eventuale criticità di ciascuna morfologia carsica in rapporto ai diversi usi del territorio e ne sono stati definiti i parametri utili ad una sua descrizione che intrecci il significato scientifico con quello tecnico ed ingegneristico della forma. Definiti tali parametri, si è avviata la progettazione di un Personal GeoDatabase che permettesse l’archiviazione, l’elaborazione e la consultazione dei dati; a tal scopo si è optato per l’utilizzo combinato di ArcGis ed Access per la creazione del Geodatabase e l’utilizzo di AutoCad Map 3D per la digitalizzazione e l’editing dei dati. La raccolta dei dati è partita da una riesamina degli archivi informatici e bibliografici del Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Trieste; contemporaneamente, sono stati acquisiti i dati relativi alle cavità ed alla geologia delle aree studio direttamente dalle banche dati della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Sono state definite quattro feature class fondamentali per gli scopi prefissati: Grotte, Doline, Karren e Punti Acqua. Il popolamento dei campi delle tabelle associate alle feature class del Geodatabase è stato integrato con i dati provenienti dai rilevamenti di dettaglio in campagna e da fotointerpretazione. Le relazioni tra feature class e tra le tabelle associate sono state prodotte contemporaneamente sia in ArcGis che in Access; in ArcGis vi è stata la possibilità di interrogare il Geodatabase dal punto di vista statistico creando, contemporaneamente opportune mappe tematiche, in Access, si sono create le maschere per una rapida ed agevole immissione dei dati. I casi studio proposti nella tesi hanno lo scopo di dimostrare l’utilità del SIT in un contesto applicativo importante come quello della progettazione di grandi linee viarie; l’interrogazione statistica dei dati ha premesso di localizzare i tratti dei progetti a diversa criticità per carsismo ed a proporre un criterio decisionale per la scelta dei tracciati ottimali. Uno studio in modalità back analysis relativamente a quanto emerso durante la costruzione di un tunnel autostradale ha restituito un feedback positivo relativamente alla distribuzione dei fenomeni carsici sul territorio indagato; è, infatti, emersa una correlazione tra quanto prevedibile e quanto scoperto durante gli scavi del traforo in termini di zone a maggior o minor grado di carsificazione sotterranea. Pur necessitando di ulteriori implementazioni e verifiche applicative, il SIT creato si propone come base per i futuri lavori di pianificazione territoriale nell’area del Carso Classico; non si esclude, inoltre, la possibilità di adottare la base informatica qui proposta per indagare anche altre aree carsiche con caratteristiche simili a quella su cui è stato indirizzato il lavoro di ricerca.
XXIII Ciclo
1980
3
Martini, Francesca. "Il caso TheRedPill: filosofia e femminismo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Find full textAbstract:
Questa tesi di laurea analizza la situazione di oppressione femminile e di disuguaglianza di genere dovuta alla persistente misoginia che caratterizza la nostra società patriarcale, facendo particolare riferimento alla nostra cultura filosofica. Il nostro secolo ha visto la nascita di gruppi come TheRedPill, un forum che unisce circa 300.000 attivisti che lottano contro il femminismo, professando ideali altamente sessisti e misogini e avvalendosi delle parole dei grandi pensatori della nostra tradizione filosofica. Ma nel citare ed analizzare i testi classici, gli attivisti di TheRedPill sono propensi al manipolare le fonti che decidono di utilizzare, in modo da trasmettere un messaggio che per loro sia più significativo e inerente alle problematiche della modernità. Gli attivisti si sono appropriati delle affermazioni degli antichi pensatori e le hanno alterate per rafforzare e sostenere le loro idee che alimentano l’odio e la discriminazione. Questo elaborato ha l’obiettivo di invitare ad un’analisi e studio più critico dei classici e vuole proporre l’introduzione di voci femminili in un campo che è da sempre stato considerato prettamente maschile.
4
Galazzi, Federica <1983>. "Cultura materiale ed espansione di Roma: Il caso dell'Ager Gallicus." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7217/1/galazzi_federica_tesi.pdf.
Full textAbstract:
Lo scritto ha l’obiettivo di definire dinamiche e cronologie di quel complesso processo espansionistico che portò Roma alla conquista dei territori dell’Ager Gallicus, partendo dall’analisi dettagliata della cultura materiale e dei rispettivi contesti di provenienza emersi dalle recenti indagini archeologiche realizzate dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università degli Studi di Bologna nella città di Senigallia. In armonia con quanto testimoniato dalle sequenze stratigrafiche documentate, si delineano quattro principali fasi di vita dell’abitato: la prima preromana, la seconda riferibile alla prima fase di romanizzazione del sito, la terza inerente allo sviluppo dell’insediamento con la fondazione della colonia romana e l’ultima riferibile all’età repubblicana. Emerge con chiarezza la presenza già dalla fine del IV-inizio III a.C., di un insediamento romano nel territorio della città, sviluppatosi con la fondazione di un’area sacra e la predisposizione di un’area produttiva. La scelta del sito di Sena Gallica fu strategica: un territorio idoneo allo sfruttamento agricolo e utile come testa di ponte per la conquista dei territori del Nord Italia. Inoltre, questo centro aveva già intrecciato rapporti commerciali con gli insediamenti costieri adriatici e mediterranei. La presenza di ceramica di produzione locale, il rinvenimento di elementi distanziatori e le caratteristiche geomorfologiche del sito, fanno ipotizzare la presenza in loco di un’officina ceramica. Ciò risulta di grande importanza dato che tutte le attestazioni ceramiche prodotte localmente e rinvenute nel territorio, fino ad oggi sono attribuite alle officine di Aesis e Ariminum. Dunque Sena Gallica sarebbe stata un centro commerciale e produttivo.
La precoce presenza di ceramica a Vernice Nera di tipo romano-laziale prodotte localmente prima dell’istituzione ufficiale della colonia, che permette di ipotizzare uno stanziamento di piccoli gruppi di Romani in territori appena conquistati ma non ancora colonizzati, attestata a Sena Gallica, trova riscontro anche in altri centri adriatici come Ariminum, Aesis, Pisaurum, Suasa e Cattolica.The thesis wont to define dynamics and histories of the complex process that led Roma to the expansionist conquest of the territories Ager Gallicus, starting from the detailed analysis of the material culture and of their original contexts emerged from recent archaeological investigations made by the Department Culture History of Civilization at the University of Bologna in the city of Senigallia. We can identify four major stages of life of the town: the first pre-Roman times, the second relates to the first phase of Romanization of the site, the third linked to the development of the settlement with the founding of the Roman colony and the last one refers to the Republican age. It results the presence since the late fourth or early third century BC, of a Roman settlement in the territory of the city, developed with the foundation of a sacred area and the establishment of a production area. The territory of Sena Gallica was chosen because it was a place suitable for agriculture and also for its strategic location. The presence of local production of ceramics, the discovery of the spacer and the geomorphological features of the site, they assume the presence of on-site pottery workshop. This is very important since all claims and locally made ceramics found in the area to date are attributed to the workshops of Aesis and Ariminum. So Sena Gallica was a center of trade and manufacturing. The early presence of ceramic Black Paint type Rome-Lazio produced locally first official institution of the colony, which allows to consider an allocation of a small group of Romans in newly conquered territories but not yet colonized, settled at Sena Gallica, is reflected in other centers Adriatic as Ariminum, Aesis, Pisaurum, Suasa and Cattolica.
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Galazzi, Federica <1983>. "Cultura materiale ed espansione di Roma: Il caso dell'Ager Gallicus." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7217/.
Full textAbstract:
Lo scritto ha l’obiettivo di definire dinamiche e cronologie di quel complesso processo espansionistico che portò Roma alla conquista dei territori dell’Ager Gallicus, partendo dall’analisi dettagliata della cultura materiale e dei rispettivi contesti di provenienza emersi dalle recenti indagini archeologiche realizzate dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università degli Studi di Bologna nella città di Senigallia. In armonia con quanto testimoniato dalle sequenze stratigrafiche documentate, si delineano quattro principali fasi di vita dell’abitato: la prima preromana, la seconda riferibile alla prima fase di romanizzazione del sito, la terza inerente allo sviluppo dell’insediamento con la fondazione della colonia romana e l’ultima riferibile all’età repubblicana. Emerge con chiarezza la presenza già dalla fine del IV-inizio III a.C., di un insediamento romano nel territorio della città, sviluppatosi con la fondazione di un’area sacra e la predisposizione di un’area produttiva. La scelta del sito di Sena Gallica fu strategica: un territorio idoneo allo sfruttamento agricolo e utile come testa di ponte per la conquista dei territori del Nord Italia. Inoltre, questo centro aveva già intrecciato rapporti commerciali con gli insediamenti costieri adriatici e mediterranei. La presenza di ceramica di produzione locale, il rinvenimento di elementi distanziatori e le caratteristiche geomorfologiche del sito, fanno ipotizzare la presenza in loco di un’officina ceramica. Ciò risulta di grande importanza dato che tutte le attestazioni ceramiche prodotte localmente e rinvenute nel territorio, fino ad oggi sono attribuite alle officine di Aesis e Ariminum. Dunque Sena Gallica sarebbe stata un centro commerciale e produttivo.
La precoce presenza di ceramica a Vernice Nera di tipo romano-laziale prodotte localmente prima dell’istituzione ufficiale della colonia, che permette di ipotizzare uno stanziamento di piccoli gruppi di Romani in territori appena conquistati ma non ancora colonizzati, attestata a Sena Gallica, trova riscontro anche in altri centri adriatici come Ariminum, Aesis, Pisaurum, Suasa e Cattolica.The thesis wont to define dynamics and histories of the complex process that led Roma to the expansionist conquest of the territories Ager Gallicus, starting from the detailed analysis of the material culture and of their original contexts emerged from recent archaeological investigations made by the Department Culture History of Civilization at the University of Bologna in the city of Senigallia. We can identify four major stages of life of the town: the first pre-Roman times, the second relates to the first phase of Romanization of the site, the third linked to the development of the settlement with the founding of the Roman colony and the last one refers to the Republican age. It results the presence since the late fourth or early third century BC, of a Roman settlement in the territory of the city, developed with the foundation of a sacred area and the establishment of a production area. The territory of Sena Gallica was chosen because it was a place suitable for agriculture and also for its strategic location. The presence of local production of ceramics, the discovery of the spacer and the geomorphological features of the site, they assume the presence of on-site pottery workshop. This is very important since all claims and locally made ceramics found in the area to date are attributed to the workshops of Aesis and Ariminum. So Sena Gallica was a center of trade and manufacturing. The early presence of ceramic Black Paint type Rome-Lazio produced locally first official institution of the colony, which allows to consider an allocation of a small group of Romans in newly conquered territories but not yet colonized, settled at Sena Gallica, is reflected in other centers Adriatic as Ariminum, Aesis, Pisaurum, Suasa and Cattolica.
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CASTAGNA, DONATELLA. "IL TEMA DELLO SCONTRO CULTURALE E DELL'ESILIO NELLA RIPRESA CONTEMPORANEA DELLE MITOGRAFIE DELLA GRECIA CLASSICA: IL CASO DELLE TROIANE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/320.
Full textAbstract:
La tesi si concentra sull'analisi interpretativa e sul confronto culturale tra diverse riprese di un dramma antico sulla scena moderna. L'opera classica scelta è Troiane nella versione euripidea, soggetta a una notevole ripresa d'interesse da parte di registi e drammaturghi nel XX e XXI secolo. Si è inteso concentrare l'attenzione sui più significativi spettacoli e drammaturgie contemporanei (quindi apparsi sulle scene mondiali e, in particolare, italiane del secondo dopoguerra) che tematizzino a diversi livelli la questione del disagio, della violenza e delle forme dell'esclusione e dell'esodo dovuti a uno scontro fra culture antagoniste. Volutamente, sono stati studiati spettacoli poco noti alla critica e al grande pubblico. Il metodo di lavoro seguito è stato adattato alle caratteristiche di ogni allestimento e alla particolarità delle fonti. Infine, ho fornito una valutazione critica della riuscita artistica degli spettacoli e ho confrontato le diverse traduzioni impiegate dai registi.The thesis deals with an interpretation and a cultural comparison among many different contemporary plays based on classic drama. In particular, I examined Trojan Women by Euripides, a tragedy that today is often present on the stage. The thesis presents an account on the most important present-day shows and writings from Italy and other countries about loneliness, violence and exile due to fights between different cultures. On purpose, I studied not generally known shows and plays. The study method has been adapted to every show features and to its evidences. Finally, I valued how and if a show succeeded and made a comparison among different translations of Euripides' trojan women.
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CASTAGNA, DONATELLA. "IL TEMA DELLO SCONTRO CULTURALE E DELL'ESILIO NELLA RIPRESA CONTEMPORANEA DELLE MITOGRAFIE DELLA GRECIA CLASSICA: IL CASO DELLE TROIANE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/320.
Full textAbstract:
La tesi si concentra sull'analisi interpretativa e sul confronto culturale tra diverse riprese di un dramma antico sulla scena moderna. L'opera classica scelta è Troiane nella versione euripidea, soggetta a una notevole ripresa d'interesse da parte di registi e drammaturghi nel XX e XXI secolo. Si è inteso concentrare l'attenzione sui più significativi spettacoli e drammaturgie contemporanei (quindi apparsi sulle scene mondiali e, in particolare, italiane del secondo dopoguerra) che tematizzino a diversi livelli la questione del disagio, della violenza e delle forme dell'esclusione e dell'esodo dovuti a uno scontro fra culture antagoniste. Volutamente, sono stati studiati spettacoli poco noti alla critica e al grande pubblico. Il metodo di lavoro seguito è stato adattato alle caratteristiche di ogni allestimento e alla particolarità delle fonti. Infine, ho fornito una valutazione critica della riuscita artistica degli spettacoli e ho confrontato le diverse traduzioni impiegate dai registi.The thesis deals with an interpretation and a cultural comparison among many different contemporary plays based on classic drama. In particular, I examined Trojan Women by Euripides, a tragedy that today is often present on the stage. The thesis presents an account on the most important present-day shows and writings from Italy and other countries about loneliness, violence and exile due to fights between different cultures. On purpose, I studied not generally known shows and plays. The study method has been adapted to every show features and to its evidences. Finally, I valued how and if a show succeeded and made a comparison among different translations of Euripides' trojan women.
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DUCATELLI, VALERIA. "I depositi votivi del Latium Vetus: il caso di Gabii." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/202081.
Full text
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Lu, Jun. "Classical trajectory Monte Carlo simulation of ion-Rydberg atom collisions." [S.l. : s.n.], 2003. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=968439713.
Full text
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Winklbauer, Stephen Peter. "Semi-classical and quantum Monte Carlo simulations in optical lattices." Thesis, University College London (University of London), 2004. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.404893.
Full text
11
Nolen, Kimberly. "Under the hood/www.underthehood.com /." View abstract, 1999. http://library.ctstateu.edu/ccsu%5Ftheses/1538.html.
Full text
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FANTONI, RICCARDO. "CLASSICAL LIQUIDS: EXACT RESULTS, INTEGRAL EQUATIONS THEORY, AND MONTE CARLO SIMULATIONS." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2004. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12550.
Full text
13
Frühwirth-Schnatter, Sylvia. "MCMC Estimation of Classical and Dynamic Switching and Mixture Models." Department of Statistics and Mathematics, WU Vienna University of Economics and Business, 1998. http://epub.wu.ac.at/698/1/document.pdf.
Full textAbstract:
In the present paper we discuss Bayesian estimation of a very general model class where the distribution of the observations is assumed to depend on a latent mixture or switching variable taking values in a discrete state space. This model class covers e.g. finite mixture modelling, Markov switching autoregressive modelling and dynamic linear models with switching. Joint Bayesian estimation of all latent variables, model parameters and parameters determining the probability law of the switching variable is carried out by a new Markov Chain Monte Carlo method called permutation sampling. Estimation of switching and mixture models is known to be faced with identifiability problems as switching and mixture are identifiable only up to permutations of the indices of the states. For a Bayesian analysis the posterior has to be constrained in such a way that identifiablity constraints are fulfilled. The permutation sampler is designed to sample efficiently from the constrained posterior, by first sampling from the unconstrained posterior - which often can be done in a convenient multimove manner - and then by applying a suitable permutation, if the identifiability constraint is violated. We present simple conditions on the prior which ensure that this method is a valid Markov Chain Monte Carlo method (that is invariance, irreducibility and aperiodicity hold). Three case studies are presented, including finite mixture modelling of fetal lamb data, Markov switching Autoregressive modelling of the U.S. quarterly real GDP data, and modelling the U .S./U.K. real exchange rate by a dynamic linear model with Markov switching heteroscedasticity. (author's abstract)Series: Forschungsberichte / Institut für Statistik
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Lullo, Simona <1988>. "Il Made in Italy nelle catene globali del valore. Il caso studio Classic Light." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6444.
Full textAbstract:
Il lavoro è suddiviso in sei capitoli attraverso il quale si cerca di illustrare la realtà delle aziende che si occupano della produzione e della commercializzazione di oggetti in vetro di Murano. L’azienda che viene analizzata più da vicino a partire dal primo capitolo si chiama Classic Light. Dopo un’attenta presentazione di quest’ultima viene analizzato il distretto di Murano. L’analisi che viene svolta nel primo capitolo permette di verificare quali siano le strategie che rendono possibile il successo competitivo, ovvero quali siano le caratteristiche delle imprese ‘vincenti’. Analoga analisi viene poi estesa a livello di realtà distrettuale. Dopo aver richiamato nel terzo capitolo le principali teorie sull’internazionalizzazione e il suo ruolo strategico, nel quarto dapprima si analizza lo sviluppo dei distretti dagli anni ’80 ad oggi per poi cercare di fotografare la situazione attuale. Nel quinto capitolo si analizza più da vicino il Made in Italy, analisi intrapresa avendo come riferimento la teoria del Country of Origin Effect. Nel sesto capitolo, infine, si analizza il ruolo della conoscenza e dell’innovazione e delle filiere globali quali strumenti per superare la crisi degli ultimi anni da parte del Made in Italy.
La delocalizzazione del made in Italy appare attualmente la migliore modalità organizzativa possibile per riuscire ad essere competitivi sui mercati mondiali, sebbene non vi sia una forma organizzativa ottimale che sia valida per le diverse imprese. Il caso pratico analizzato, Classic Light, e lo studio del distretto di Murano mostrano come di fatto tale strategia sia inevitabile per poter continuare a crescere nel momento in cui il mercato interno è stagnante ed in grave recessione. Nel paese di provenienza vengono mantenute le produzioni di livello alto – destinate prevalentemente al mercato estero – per valorizzare al massimo il know how del Made in Italy e salvaguardare il brand con prodotti di eccellenza.
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BICUDO, LETICIA L. "Utilizacao de LEDS na prevencao de mucosite oral em paciente com linfoma de Hodgkin classico - estudo de caso." reponame:Repositório Institucional do IPEN, 2004. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/11199.
Full textAbstract:
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Dissertacao (Mestrado Profissionalizante em Lasers em Odontologia)
IPEN/D-MPLO
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares, IPEN/CNEN-SP; Faculdade de Odontologia, Universidade de Sao Paulo
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Poole, Owen John. "A Monte Carlo simulation of percolation diffusion above the threshold in disordered lattices." Thesis, University of Portsmouth, 1996. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.310385.
Full text
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Rizzo, Maria Luigia. "Aree e quartieri artigianali in Magna Grecia: il caso di Poseidonia." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3104.
Full textAbstract:
2015 - 2016In the past the craft areas of Magna Grecia’s cities have been investigated in a partial way and studied as source of complementary information; in the last few years, the research paid great attention to the Production’s Archaeology, that contributes to expanding the knowledge of the ancient communities, of which it provides informations on the technological and cultural heritage, the trade and exchange relations, and on social organization. Unfortunatley, until today, does not exist a work of synthesis that collects in a systematic way all data concerning the archaeological contexts and take stock of the status of the research. Therefore, the first part of my work is dedicated to the study of production areas of the Greek cities in southern Italy. The data flow into a reasoned record divided by sites, contributing to understanding the organization of their productive system. The second part is dedicated to the interpretation of the Poseidonia’s contexts that have returned traces of craftsmanship, both through the review of published data and unpublished data, found in the archives of the National Archaeological Museum of Paestum; the work was then conducted in the Museum stores, where the philological analysis of all the materials was carried out in order to reconstruct the stratigraphic sequence. [edited by author]
XV n.s. (XXIX)
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Clare, Suzanne. "A quasiclassical analysis of inelastic energy transfer in molecular collision systems." Thesis, University of Sussex, 1999. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.298671.
Full text
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Piantanida, Cecilia. "Classical lyricism in Italian and North American 20th-century poetry." Thesis, University of Oxford, 2013. http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:4422c01a-ba88-4fe0-a21f-4804e4c610ce.
Full textAbstract:
This thesis defines ‘classical lyricism’ as any mode of appropriation of Greek and Latin monodic lyric whereby a poet may develop a wider discourse on poetry. Assuming classical lyricism as an internal category of enquiry, my thesis investigates the presence of Sappho and Catullus as lyric archetypes in Italian and North American poetry of the 20th century. The analysis concentrates on translations and appropriations of Sappho and Catullus in four case studies: Giovanni Pascoli (1855-1912) and Salvatore Quasimodo (1901-1968) in Italy; Ezra Pound (1885-1972) and Anne Carson (b. 1950) in North America. I first trace the poetic reception of Sappho and Catullus in the oeuvres of the four authors separately. I define and evaluate the role of the respective appropriations within each author’s work and poetics. I then contextualise the four case studies within the Italian and North American literary histories. Finally, through the new outlook afforded by the comparative angle of this thesis, I uncover some of the hidden threads connecting the different types of classical lyricism transnationally. The thesis shows that the course of classical lyricism takes two opposite aesthetic directions in Italy and in North America. Moreover, despite the two aesthetic trajectories diverging, I demonstrate that the four poets’ appropriations of Sappho and Catullus share certain topical characteristics. Three out of four types of classical lyricism are defined by a preference for Sappho’s and Catullus’ lyrics which deal with marriage rituals and defloration, patterns of death and rebirth, and solar myths. They stand out as the epiphenomena of the poets’ interest in the anthropological foundations of the lyric, which is grounded in a philosophical function associated with poetry as a quest for knowledge. I therefore ultimately propose that ‘classical lyricism’ may be considered as an independent historical and interpretative category of the classical legacy.
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Eco, Conti Sara. "I tempi nel sistema verbale greco antico e il caso dell'imperativo." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2010. http://hdl.handle.net/11384/86012.
Full textAbstract:
Premessa: Il sistema verbale greco, che è stato fin dall’antichità oggetto di studio, presenta tuttora questioni controverse, sulle quali non esiste un’interpretazione unanime. La definizione del valore dei Tempi del verbo, alla luce delle teorie linguistiche contemporanee, costituisce ancora un fecondo campo di indagine. Il Modo Imperativo, sulla cui analisi si concentra la presente ricerca, rappresenta un esempio interessante di tale problematica, a causa della sua particolare natura semantica, che rende ardua l’assegnazione di un esatto valore ai suoi Tempi verbali. Con questo lavoro si intende dare un contributo alla comprensione dei Tempi dell’Imperativo e della posizione di questo Modo all’interno del sistema verbale greco. Allo scopo di chiarire i punti spinosi della questione, si è ritenuto necessario intraprendere un esame sistematico, i cui risultati, per le implicazioni di carattere generale, possono rivelarsi utili al chiarimento della questione dei Tempi nel sistema verbale greco considerato nel suo complesso, e alla verifica dell’ipotesi aspettuale. Il presente studio è diviso in due parti: da un lato vengono prese in considerazione le riflessioni teoriche sul verbo svolte dagli stessi antichi greci – nell’ambito degli studi filosofici e grammaticali, dall’età alessandrina fino a quella bizantina –; dall’altro viene esaminato l’uso dei Tempi dell’Imperativo in un serie di testi letterari di autori di età classica. La prima parte è dedicata ad un’analisi approfondita di tutte le fonti grammaticali antiche riguardanti la definizione del verbo e la descrizione dei Tempi verbali, dei loro valori e del loro uso nei vari Modi. Si è inteso presentare una rassegna il più possibile completa dei testi grammaticali a noi pervenuti, e mostrare così l’effettiva estensione del materiale su cui ci si può basare per la ricostruzione delle teorie antiche. L’approfondito esame e il confronto tra le varie fonti hanno permesso di valutare attentamente i risultati raggiunti dai grammatici greci. Le loro articolate riflessioni si sono rivelate un valido strumento per l’interpretazione dei Tempi verbali in generale e per la successiva indagine dell’Imperativo. La seconda parte ha come suo principale scopo quello di chiarire i valori dei Tempi dell’Imperativo, sia alla luce delle riflessioni degli antichi che, soprattutto, dell’ampio dibattito teorico contemporaneo intorno ai problemi tempo-aspettuali. Si è ritenuto necessario svolgere un’indagine sistematica su un corpus molto vasto e definito cronologicamente di forme imperative, data la mancanza di studi incentrati sulla verifica di tali ipotesi teoriche in campioni ampi e omogenei di dati. Sono state esaminate in modo esaustivo tutte le forme imperative presenti in cinque testi di quattro autori: il primo libro delle Storie di Erodoto, le Rane e le Tesmoforiazuse di Aristofane, il Simposio di Platone, l’orazione Sulla corona di Demostene. Queste opere sono state scelte secondo i seguenti criteri: per la loro appartenenza a diversi generi, per la presenza di ampie porzioni di dialogo, e perché si inseriscono in una fase cronologica delimitata, che va dal V al IV secolo. Sulle forme imperative, inserite e catalogate in un’apposita banca-dati, sono state svolte analisi di diverso tipo, mediante l’applicazione di numerosi parametri morfologici, sintattici e semantici, che hanno permesso di individuare alcune particolari caratteristiche nel funzionamento del Modo Imperativo e di far luce su aspetti meno chiari nell’uso dei Tempi. I risultati ottenuti sono ampiamente illustrati, al termine di questo lavoro, con la discussione dei casi e il commento di un ricco apparato di esempi.
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MASTRANGELO, MARICA. "TECNOLOGIE GIS APPLICATE ALLO STUDIO DEL PAESAGGIO. IL CASO DELLE MURGE MERIDIONALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6143.
Full textAbstract:
Il progetto di ricerca ha come scopo lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie informatiche, come il GIS, su una specifica porzione di territorio rappresentata dall’area delle Murge Meridionali. L’oggetto di questa ricerca non è circoscrivibile in un territorio definito da confini amministrativi precisi ma, piuttosto, è identificabile in un a comprensorio geografico e geomorfologico unitario, le Murge Meridionali. La zona, non è oggetto di indagini archeologiche sistematiche, è compresa tra le province di Bari, Taranto e Brindisi. Il progetto implica una ricerca che rientri nell’ambito dell’archeologia del paesaggio, perciò procedere alla documentazione di quanto resta degli insediamenti dei diversi periodi storici e comprenderne le relazioni e le dinamiche degli stessi.
L’applicazione delle tecnologie GIS è fondamentale nello studio dei sistemi insediativi e di popolamento antichi dell’area e nella realizzazione di modelli predittivi, come strumento per potenziare le strategia di ricerca.The research project has as its goal the development and application of computer technology , such as GIS , on a specific portion of the territory represented by the area of the Southern Murgia . The object of this research is not limited in a territory defined by administrative boundaries precise but , rather , is identifiable in a geographic territory and geomorphological unit , the Southern Murgia . The area is not the subject of systematic archaeological investigations , is between the provinces of Bari , Taranto and Brindisi . The project involves research that falls within the archeology of the landscape , so proceed to the documentation of what remains of the settlements of the different historical periods and understand the relationships and the dynamics of the same. The application of GIS technology is fundamental in the study of settlement patterns and population of the old and construction of predictive models , as a tool to enhance the search strategy .
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MASTRANGELO, MARICA. "TECNOLOGIE GIS APPLICATE ALLO STUDIO DEL PAESAGGIO. IL CASO DELLE MURGE MERIDIONALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6143.
Full textAbstract:
Il progetto di ricerca ha come scopo lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie informatiche, come il GIS, su una specifica porzione di territorio rappresentata dall’area delle Murge Meridionali. L’oggetto di questa ricerca non è circoscrivibile in un territorio definito da confini amministrativi precisi ma, piuttosto, è identificabile in un a comprensorio geografico e geomorfologico unitario, le Murge Meridionali. La zona, non è oggetto di indagini archeologiche sistematiche, è compresa tra le province di Bari, Taranto e Brindisi. Il progetto implica una ricerca che rientri nell’ambito dell’archeologia del paesaggio, perciò procedere alla documentazione di quanto resta degli insediamenti dei diversi periodi storici e comprenderne le relazioni e le dinamiche degli stessi.
L’applicazione delle tecnologie GIS è fondamentale nello studio dei sistemi insediativi e di popolamento antichi dell’area e nella realizzazione di modelli predittivi, come strumento per potenziare le strategia di ricerca.The research project has as its goal the development and application of computer technology , such as GIS , on a specific portion of the territory represented by the area of the Southern Murgia . The object of this research is not limited in a territory defined by administrative boundaries precise but , rather , is identifiable in a geographic territory and geomorphological unit , the Southern Murgia . The area is not the subject of systematic archaeological investigations , is between the provinces of Bari , Taranto and Brindisi . The project involves research that falls within the archeology of the landscape , so proceed to the documentation of what remains of the settlements of the different historical periods and understand the relationships and the dynamics of the same. The application of GIS technology is fundamental in the study of settlement patterns and population of the old and construction of predictive models , as a tool to enhance the search strategy .
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RÓZSA, RÉKA. "La commedia di origine classica dopo il Concilio di Trento. Il caso delle commedie di Luigi Groto il Cieco di Adria." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/239.
Full textAbstract:
Il presente studio ha posto come obiettivo di delineare gli sviluppi della commedia plautino-terenziana nel periodo post-tridentino esaminando le commedie di Luigi Groto il Cieco di Adria (1541-1585). Il periodo di primo Cinquecento vide il «recupero» e la «reinvenzione» della commedia che partì dal modello plautino, adattando ai bisogni del tempo e del pubblico del Rinascimento. All'inizio del Cinquecento prevalse la commedia «motoria» di Plauto basata sull'intreccio, sulle beffe e sull'azione. quando la struttura della commedia iniziò a irrigidirsi, il modello pralutino venne approfondito usando elementi della «stataria», di modello terenziano, basata sullo studio dei caratteri. Tale cambiamento avvenne anche all'interno di alcuni letterati del secolo, Angelo Beolco e Pietro Aretino, entrambi fondamentali per la presente analisi.
Le tre commedie in questione, composte da Luigi Groto sono molto diverse tra di loro. Ogni capitolo del presente studio analizzerà una sola commedia e ciascuna da un solo punto di vista. Il primo capitolo avrà come oggetto la proposta linguistica del Groto presentata nella sua prima commedia, intitolata La Emilia, opera di stampo chiaramente ariostesco. Nel secondo capitolo potremo conoscere il quadro offerto dal confronto di diverse concezioni della donna. Nella seconda commedia del Groto, intitolata Il Thesoro, infatti, saranno confrontate una vasta gamma di personaggi femminili, tra cui la più trasgressiva, Licinia, la giovane malmaritata. Questa commedia, chiaramente, è di stampo aretinesco. Il terzo capitolo esaminerà la struttura «hedonistica» de La Alteria, una metacommedia per eccellenza di stampo formalmente terenziano, ma con influssi dei tre maestri: Ariosto, Beolco e Aretino.The aim of the present study is to define the development of the comedy of Plauto-Terencian origin after the Council of Trent. It will examine the comedies of Luigi Groto, comparing them with other comedies of the Sixteenth Century. There was a reinvention of the comedy based on the Plautian model in the first half of the Cinquecento. The model (called motoria), which was full of effects and lively with action, was adapted to the needs of the era and the public taste. Subsequently this model was enriched by patterns of the Terencian comedy called stataria. The stataria, differently from the motoria, gave more room to characters and to reflections of the comedy itself. Some playwrights, i.e. Angelo Beolco and Pietro Aretino, both fundamental for the study, followed this development in their plays. The three comedies that we are going to analyse, differ from each other. Every chapter is going to examine only one comedy and only from one point of view. In the first chapter, we are going to analyse the language of comedy that Groto proposed in the La Emilia (1579). This play is based on Ludovico Aroisto's elaboration of Plautus. In the second chapter, we are going to look at different perceptions of female characters in the Il Thesoro (1583), Groto's second comedy. We will see how the change in the importance of women on stage modified the other characters. In the last chapter we are going to interpret how the La Alteria (1587), based on Terence and Aretino, became a pure metacomedy, and how its hedonistic structure was influenced by Ariosto, Aretino and Beolco.
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RÓZSA, RÉKA. "La commedia di origine classica dopo il Concilio di Trento. Il caso delle commedie di Luigi Groto il Cieco di Adria." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/239.
Full textAbstract:
Il presente studio ha posto come obiettivo di delineare gli sviluppi della commedia plautino-terenziana nel periodo post-tridentino esaminando le commedie di Luigi Groto il Cieco di Adria (1541-1585). Il periodo di primo Cinquecento vide il «recupero» e la «reinvenzione» della commedia che partì dal modello plautino, adattando ai bisogni del tempo e del pubblico del Rinascimento. All'inizio del Cinquecento prevalse la commedia «motoria» di Plauto basata sull'intreccio, sulle beffe e sull'azione. quando la struttura della commedia iniziò a irrigidirsi, il modello pralutino venne approfondito usando elementi della «stataria», di modello terenziano, basata sullo studio dei caratteri. Tale cambiamento avvenne anche all'interno di alcuni letterati del secolo, Angelo Beolco e Pietro Aretino, entrambi fondamentali per la presente analisi.
Le tre commedie in questione, composte da Luigi Groto sono molto diverse tra di loro. Ogni capitolo del presente studio analizzerà una sola commedia e ciascuna da un solo punto di vista. Il primo capitolo avrà come oggetto la proposta linguistica del Groto presentata nella sua prima commedia, intitolata La Emilia, opera di stampo chiaramente ariostesco. Nel secondo capitolo potremo conoscere il quadro offerto dal confronto di diverse concezioni della donna. Nella seconda commedia del Groto, intitolata Il Thesoro, infatti, saranno confrontate una vasta gamma di personaggi femminili, tra cui la più trasgressiva, Licinia, la giovane malmaritata. Questa commedia, chiaramente, è di stampo aretinesco. Il terzo capitolo esaminerà la struttura «hedonistica» de La Alteria, una metacommedia per eccellenza di stampo formalmente terenziano, ma con influssi dei tre maestri: Ariosto, Beolco e Aretino.The aim of the present study is to define the development of the comedy of Plauto-Terencian origin after the Council of Trent. It will examine the comedies of Luigi Groto, comparing them with other comedies of the Sixteenth Century. There was a reinvention of the comedy based on the Plautian model in the first half of the Cinquecento. The model (called motoria), which was full of effects and lively with action, was adapted to the needs of the era and the public taste. Subsequently this model was enriched by patterns of the Terencian comedy called stataria. The stataria, differently from the motoria, gave more room to characters and to reflections of the comedy itself. Some playwrights, i.e. Angelo Beolco and Pietro Aretino, both fundamental for the study, followed this development in their plays. The three comedies that we are going to analyse, differ from each other. Every chapter is going to examine only one comedy and only from one point of view. In the first chapter, we are going to analyse the language of comedy that Groto proposed in the La Emilia (1579). This play is based on Ludovico Aroisto's elaboration of Plautus. In the second chapter, we are going to look at different perceptions of female characters in the Il Thesoro (1583), Groto's second comedy. We will see how the change in the importance of women on stage modified the other characters. In the last chapter we are going to interpret how the La Alteria (1587), based on Terence and Aretino, became a pure metacomedy, and how its hedonistic structure was influenced by Ariosto, Aretino and Beolco.
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Liamsuwan, Thiansin. "Development of Monte Carlo track structure simulations for protons and carbon ions in water." Doctoral thesis, Stockholms universitet, Fysikum, 2012. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:su:diva-81461.
Full textAbstract:
The goal of radiation therapy is to eradicate tumour cells while minimising radiation dose to healthy tissues. Ions including protons and carbon ions have gained increasing interest for cancer treatment. Advantages of ion beam therapy are conformal dose distribution, and for ions heavier than protons increased biological effectiveness in cell killing, compared to conventional radiation therapy using photons. Despite these advantages, fundamental problems in ion beam therapy include accuracy of dose determination at the cellular level, and characterisation of the radiation quality at the microscopic scale. Due to the high density of interactions along ion tracks, inhomogeneity of dose and track parameters at the cellular level is one of the major concerns for ion beam therapy. The aim of the thesis is to develop computational tools for dosimetry of ion tracks at the molecular level. Event-by-event Monte Carlo track structure (MCTS) simulations were developed for full-slowing-down tracks of protons and carbon ions in water representing cellular environment. In Paper I, the extension of the MCTS code KURBUC_proton was carried out to energies up to 300 MeV, covering the entire proton energy range used in radiation therapy. Physical properties and microdosimetry of proton tracks were investigated and benchmarked with the experimental data. Papers II-V describe the development of the MCTS code for full-slowing-down tracks of carbon ions. In Papers II-IV, the classical trajectory Monte Carlo (CTMC) model was developed for the calculation of interaction cross sections for low and intermediate energy carbon projectiles of all charge states (C0 to C6+) in water. In Paper V, the calculated cross sections were implemented in a new MCTS code KURBUC_carbon simulating carbon ions of energies 1-104 keV/u in water. This development allows the investigation of track parameters in the Bragg peak region of carbon ion beams. Publication of the thesis and the published papers make contribution to the physics of ion interactions in matter, and provide a new and complete database of electronic interaction cross sections for low and intermediate energy carbon projectiles of all charge states in water. The MCTS codes for protons and carbon ions provide new tools for biophysical study, including microdosimetry, of ion tracks at cellular and subcellular levels, in particular in the Bragg peak region of these ions.At the time of the doctoral defense, the following papers were unpublished and had a status as follows: Paper 4: Submitted. Paper 5: Submitted.
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OLCESE, MARTINA. "Demetra/Cerere in ambito punico? Il caso della Sardegna, dal IV al I sec. a. C." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1006714.
Full textAbstract:
Il lavoro di ricerca prende le mosse dalla testimonianza di Diodoro Siculo, secondo il quale i Cartaginesi “importarono” il culto di Demetra e Kore in Nordafrica per espiare la colpa di aver profanato il tempio delle dee a Siracusa nel 396 a. C.
L’intento di questo studio è inserirsi nel vasto ambito di ricerca inerente il culto di una delle più note divinità del Mediterraneo - Demetra per l’appunto - adottando un approccio interdisciplinare per quanto possibile sistematico al caso-studio che rappresenta la Sardegna cartaginese. Ciò significa porre in essere strumenti epistemologici dell’archeologia, ma anche dell’antropologia culturale e della storia delle religioni. Su tali basi sono evidenziate le prerogative e gli attributi discriminanti per la catalogazione di 16 contesti archeologici della Sardegna che hanno un rapporto più o meno stretto con la religiosità “demetriaca”.
Nell’elaborato, si susseguono: una premessa storica e metodologica, il catalogo dei siti, l’analisi dei dati e un excursus dedicato al perdurare del culto in età romana. Il capitolo conclusivo delinea i tratti della “Demetra punica di Sardegna”, che riassume caratteristiche iconografiche, fertilistiche e ctonie frutto della commistione fra tradizione culturale greca e punica, l’una rappresentata da Demetra, l’altra da Tanit.This research originates from the statement by Diodorus of Sicily, who suggests that the Carthaginian “imported” the cult of Demeter and Kore in North Africa as an act of expiation, having they violated the temple of the Goddesses in Syracuse in 396 b. C. The aim of this work is to pursue the studies about one of the best known deities in Mediterranean, Demeter, through a multidisciplinary and systematic approach in the context of Carthaginian Sardinia. This study has required using epistemological tools typical of archaeology, cultural anthropology and history of religions. This has allowed to define prerogatives and attributes of Demeter as basis for the classification of 16 contexts, with respect to their more or less close relationship to the deity. The Thesis includes five parts: an historical and methodological introduction, a catalogue of archaeological sites, the analysis of collected data, and an excursus focusing on the continuation of the cult in the Roman period. The final chapter suggests a definition of the “punic” character of Demeter in Sardinia. In fact, the fertilistic and chtonian iconography of the Sardinian goddess, in which Demeter and Tanit melt together, derives both from Greek and Punic culture.
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Exler, Matthias. "On classical and quantum mechanical energy spectra of finite Heisenberg spin systems." Doctoral thesis, [S.l.] : [s.n.], 2006. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=980110440.
Full text
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Freitas, Leandro César Albuquerque de. "Análise e tradução do Livro I do De rerum natura de Tito Lucrécio Caro." Universidade de São Paulo, 2018. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8143/tde-15082018-145331/.
Full textAbstract:
O epicurismo apresentou teorias sobre a física que constituíam, em boa parte, uma continuidade do pensamento materialista antigo, ainda assim, há certamente muitos elementos originais em seu pensamento para destacá-lo e torná-lo em um sistema reconhecido por sua própria importância. Como se desenvolveu em uma filosofia de amplo alcance, e por isso mesmo muito visada por adversários, além dos conteúdos de sua física, ética e canônica, disciplinas principais de seu pensamento, Epicuro e os membros de sua escola viam-se compelidos a opinar em assuntos que transcendiam esse grupo de investigações. É notório o conjunto de opiniões que a escola teria apresentado sobre o lavor poético e a veiculação de mitos; testemunhos de Plutarco, Sexto Empírico, Cícero e outros marcam essa postura como de oposição a essas expressões, oposição essa que certamente encontra respaldo na orientação pela busca pela felicidade por meio da remoção do indivíduo das fontes de perturbação com as quais normalmente essas formas de expressão se associam. Ainda assim, a obra mais apreciada dessa mesma escola, o poema De rerum natura do romano Tito Lucrécio Caro, escrito no século I a.C. é notória por transigir com relação a essas modalidades de expressão \"rechaçadas\" por sua escola. Além dessa aparente transgressão, um outro elemento digno de nota nesse poema é a recusa em se usar um termo apenas para referenciar os átomos, definitivamente singularizado por Epicuro por meio do termo ἄτομος e ocasionalmente retomado também por meio termo σομα pelo autor grego. As opções de cunho estético (uso da forma poética e de elementos míticos) revelam a adesão a um programa didático estabelecido e nos convidam a relativizar a postura epicurista e a buscar elementos mais sólidos que corroborem uma visão não tão sectária como a veiculada pelos críticos da doutrina. De outra parte, a variação vocabular reflete o desenvolvimento do programa didático encampado, no qual se faz uso de posições de outros pensadores (pré-socráticos) a respeito dos componentes essenciais da matéria, posições essas que são convenientemente deturpadas como forma de desqualificar escolas de pensamento ativas e influentes na época de Lucrécio (estoicismo e a academia). Outra função que esse expediente cumpre é a de adiantar ao leitor a explicação de conceitos complexos sobre o atomismo, a partir dos quais a exposição das teses epicuristas possa se dar de uma forma mais rápida e completa.Epicureanism presented theories on physics that can be seen to continue, for the most part, the ancient materialistic thought of the pre-socratics. Even so, it has certainly many original ele-ments on itself so it may be considered to have its own relevance and importance. As it became a well known philosophy in its time, and therefore a constant target for its adversaries, it needed to approach other subjects beyond the contents of its intended fields: physics, canonics and ethics. For this reason, Epicuro and the members of its school were compelled to provide posi-tions on aesthetic matters, even though this was not a primordial object of inquiry. The set of opinions that the school may have presented on subjects such as poetic creation and the propa-gation of myths is well known; testimonies of Plutarch, Sextus Empiricus, Cicero and others mark epicureanism stance as of oppositon to these forms of expressions. This alledged hostility certainly finds endorsement on the guidance for the pursuit of happiness by means of the re-moval of sources of disturbance normally associated with those means of expression. Still the most appreciated work of the epicurean school, the poem De rerum natura by the Roman author Titus Lucretius Carus, writen in the 1st century BC, is notorious for its compromise with regard to those modes of expression \"repeled\" by epicureans. Beyond this apparent violation, another noteworthy element in this poem is the refusal of a single term to mean \'atom\', which was definitively singularized by Epicuro by means of the term ἄτομος and, occasionally referred also by the term σομα. The options of aesthetic matrix (use of the poetical form and mythical elements) disclose Lucretius\' adherence to an established didactic program and invite us to rel-ativize the epicurean position and to search for more solid elements that support a view on aesthetic and mythic matters less sectarian than the one propagated by the critics of the doctrine. On the other hand, the vocabulary variation reflects the development of the didactic program, in that sense Lucretius makes use of positions of other thinkers (pre-socratic thinkers) regarding the essential components of matter. Those positions are conveniently misrepresented so to dis-qualify active and influential schools of thought at the time of Lucretius (stoicism and the Acad-emy). These misrepresentations help Lucretius to guide the reader throught complicated con-cepts and by this mean the exposure of the Epicurean thesis can be performed in a faster and more complete way.
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PARODI, ANNA. "Bolli di fabbrica e iconografia della sigillata italica, tardo italica e delle lucerne romane come indicatori di rapporti commerciali tra il I ed il III sec.d.C.: il caso di Nora (CA)." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1031257.
Full textAbstract:
Lo studio che si viene a presentare riguarda le classi ceramiche della TSI, TSTI e delle lucerne: per osservare
ed avere una conferma riguardo i flussi commerciali che le vedono protagoniste di cambiamenti all’interno
dell’economia romana ma al tempo stesso indicano una continuazione di forti rapporti economici instaurati
e mantenuti fin dalle epoche precedenti. La Sardegna è sempre stata considerata tra le grandi isole del mare
Mediterraneo, nota per i commerci che avvenivano lungo la costa e i numerosi approdi creando quindi
condizioni favorevoli di navigazione anche durante il mare clausum. Ciò è dovuto all’esistenza di una
corrente marina di superficie tutto intorno all’isola che agevola la navigazione; questa trova conferma nella
localizzazione dei diversi centri portuali di cui si è osservata l’importanza tramite i ritrovamenti di TSI, TSTI e
lucerne. Con la presenza dei navicularii sardi ad Ostia, dove nel Piazzale delle Corporazioni sono annoverati
anche otto porti africani, si può affermare che i legami tra le zone del Mediterraneo di influenza punica
siano state sempre molto forti facendo della Sardegna un approdo importante al centro delle rotte
commerciali di antica e recente tradizione.This project concerns the pottery classes of TSI, TSTI as well as of the oil lamps. Its aim is to observe and possible confirm the trading flows showing their leading role in the changes inside the Roman economy, but at the same time sign of the continuity of the established economical relationships, maintained from the previous eras. Sardinia has always been considered among the biggest islands of the Mediterranean sea, well-known for trades and various landings, allowing favourable sailing conditions even during the mare clausum. This is due to the existence of a surface sea current around the island that facilitates the sailing. This is also confirmed by the location of several harbour towns, whose importance is emphasised by the findings of TSI, TSI and oil lamps. The presence of Sardinian naviculare in Ostia, where in the Piazzale delle Corporazioni there can be counted also eight African harbours, allows to affirm that the relationships between the Mediterranean areas of Punic influences have always been very strong making Sardinia an important landing at the centre of the trading routes of ancient and modern tradition.
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Argôlo, Paula Falcão. "'Imagens' da família nos contextos funerários: o caso de Atenas no período clássico." Universidade de São Paulo, 2006. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/71/71131/tde-04082006-102246/.
Full textAbstract:
Esta pesquisa tem como foco a investigação das formas de expressão dos grupos familiares a partir dos espaços da morte da pólis ateniense no período inscrito entre aproximadamente 430 e o final do século IV a.C. Definido em função de um conjunto de mudanças significativas no conjunto arqueológico de contexto funerário no referido intervalo, o recorte cronológico adotado segue, portanto, as pistas de fenômenos da cultura material profundamente interligados e que nos sugerem uma forma peculiar dos grupos familiares se apresentarem e serem vistos nestes espaços. De fato, o desenvolvimento progressivo de novas formas de enterrar, de estruturas tumulares tipicamente clássicas e o surgimento de uma nova série de monumentos funerários com um repertório iconográfico tão original quanto padronizado, constituíram as bases para um estudo da categoria histórica família (para aplicarmos um termo genérico, embora desconhecido na cultura clássica helênica em questão, senão como múltiplos termos e conceituações). Partindo majoritariamente de uma documentação de natureza arqueológica, procuramos, no decorrer do trabalho, identificar os principais conceitos e valores produzidos ao longo da trajetória de uso dos espaços funerários pelas famílias e como estes significados resultantes da intervenção direta em tais espaços remetem à dinâmica de reprodução dos próprios grupos e podem ser compreendidos à luz da conjuntura histórica de Atenas do século IV, principalmente.The research that follows is focused on the investigation of the ways in which family groups expressed themselves within the funerary contexts of the Athenian polis from about 430 to the end of the fourth century. Defined by a set of remarkable changes registered in the archaeological material precisely in this period, the chronological span adopted follows thus the hints of material culture phenomena, all of them deeply interwined, suggesting that the family groups came up with a particular way of exposing themselves to social gazes. As a matter of fact, the development of new ways of burying, the equally new typical Attic tomb structures, as well as a freshly arising series of funerary monuments with new imagery (original and standardized at the same time) set the framework for the study of the historical category so-called family by contemporary scholarship. We have chosen a set of archaeological evidences as a starting point so that it might help us to identify the main concepts and values created and performed by the families. We are interested in clarifying how the intervention of families in these spaces can lead us to the dynamic of its own reproduction and ultimately may be articulated to the fourth-century Athens and its particular historical moment.
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Cespa, S. "SISTEMI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO NEGLI INSEDIAMENTI PUNICO-ROMANI DELLA SARDEGNA: IL CASO DI NORA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/254069.
Full textAbstract:
The thesis has as object of analysis water supply systems in Punic-Roman settlement of Sardinia, with a particular attention to the ancient city of Nora. The work is structured along three main lines of research: the first covered this category of artifacts built in major ancient sites and within the Sardinia’s territory (Cagliari, Tharros, Olbia, S. Antioco, Monte Sirai, Porto Torres, Neapolis, Fordongianus).
The second, more specific, focused on the same systems built inside the site of Nora, providing a comprehensive picture of the main similarities and differences regarding building technology, architectural elements, materials of construction, chronologies of the 89 cisterns and 27 wells; in addition, this synthesis was completed with the data concerning the city aqueduct, which, starting from the Roman middle-imperial period, played an important role in city’s water supply, fueling public facilities (baths and fountains), and maybe even some private houses.
The third has focused on the possibility of using the element "water" by the ancient population, following a transversal and multi-disciplinary approach, which involved subjects such as geology, geomorphology, hydrogeology, climatology; based on the volumetric capacity of wells and cisterns, an attempt has been made to reconstruct the possibility of using the precious resource during the life of the city, referring to rainfall, to the underground aquifer and to demographics.
The purpose of the research is, first, to give a full analysis of every building and technical aspects of Nora's water structures; secondly, to help understand specific urban, demographic, historical and social choices and developments, made by ancient population based on available water resources.
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Munarin, Felipe de Freitas. "Estudo de Sistemas Bidimensionais de PartÃculas ClÃssicas." Universidade Federal do CearÃ, 2008. http://www.teses.ufc.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=2884.
Full textAbstract:
CoordenaÃÃo de AperfeiÃoamento de NÃvel SuperiorEsta tese dedica-se ao estudo das propriedades estruturais, dinÃmicas e tÃrmicas de sistemas bidimensionais (2D) de partÃculas clÃssicas. Na primeira parte da tese, estudam-se as estruturas e as propriedades vibracionais de partÃculas em sistemas confinados em temperatura zero. Inicialmente, investigam-se as configuraÃÃes de uma monocamada de dipolos magnÃticos confinados por um potencial parabÃlico em funÃÃo do momento de dipolo das partÃculas. Apesar do confinamento circular, encontram-se diversas estruturas assimÃtricas, como configuraÃÃes em forma de cadeias (linhas de partÃculas) e em forma de Y quando um campo magnÃtico à aplicado paralelamente ao plano das partÃculas. AlÃm disso, analisa-se a dinÃmica das partÃculas por meio do estudo do espectro de seus modos normais, em funÃÃo do campo magnÃtico e da intensidade do momento de dipolo das partÃculas. As componentes de translaÃÃo e rotaÃÃo dos modos normais sÃo obtidas e estudadas em detalhes. Esse sistema tambÃm foi estudado em funÃÃo do nÃmero de partÃculas onde foram encontradas diferentes estruturas para diferentes valores do momento de dipolo das partÃculas e do campo magnÃtico aplicado. Apresenta-se ainda nesta tese um estudo da estrutura e do espectro dos modos normais de um sistema composto por dois planos bidimensionais, acoplados verticalmente, formado por partÃculas clÃssicas carregadas, confinadas por uma distribuiÃÃo nÃo uniforme de carga. As propriedades estruturais e dinÃmicas desse sistema sÃo analisadas em funÃÃo da separaÃÃo entre os planos de cargas, bem como em funÃÃo da intensidade do potencial de confinamento. Observam-se diferentes configuraÃÃes assimÃtricas, alÃm de transiÃÃes estruturais induzidas pela desvinculaÃÃo (evaporaÃÃo) de partÃculas. Dependendo da transiÃÃo estrutural, observou-se que as freqÃÃncias dos modos normais exibem uma descontinuidade ou uma contÃnua diminuiÃÃo do seus valores. Na segunda parte da tese, estuda-se a influÃncia da temperatura nas estruturas de sistemas 2D. Especificamente, investiga-se detalhadamente a transiÃÃo sÃlido-lÃquido de um sistema bidimensional finito, constituÃdo por dois tipos de partÃculas com diferentes cargas e/ou massas, confinadas em um potencial parabÃlico. A temperatura de fusÃo à obtida para diferentes valores da relaÃÃo entre as cargas e/ou massas dos dois tipos de partÃculas. Observou-se que a fusÃo dos dois tipos de partÃculas ocorre em diferentes temperaturas. A importÃncia das configuraÃÃes comensurÃveis e incomensurÃveis, e dos diferentes modos normais de vibraÃÃo na temperatura de fusÃo do sistema, tambÃm à estudada. Quando a configuraÃÃo de mÃnima energia do sistema à composta por um arranjo assimÃtrico de partÃculas, observam-se transiÃÃes estruturais termicamente induzidas. AlÃm disso, encontra-se que o aumento de temperatura induz uma separaÃÃo dos dois tipos de partÃculas no sistema. Estudou-se tambÃm a transiÃÃo sÃlido-lÃquido de um sistema bidimensional de partÃculas clÃssicas interagindo atravÃs de um potencial competitivo e confinadas por um potencial parabÃlico. As partÃculas interagem atravÃs de um potencial atrativo de curto alcance e de um potencial repulsivo de longo alcance. Comportamentos diferentes da temperatura de fusÃo sÃo encontrados em funÃÃo da intensidade do potencial atrativo entre as partÃculas. Observou-se tambÃm que a transiÃÃo sÃlido-lÃquido de um sistema constituÃdo por pequenos aglomerados ocorre atravÃs de um processo de fusÃo em duas etapas. Comportamento reentrante e transiÃÃes termicamente induzidas sÃo observados em uma pequena regiÃo de um digrama dos principais parÃmetros do sistema. AlÃm disso, observa-se o efeito de histerese na configuraÃÃo do sistema em funÃÃo da temperatura, concluindo-se que este efeito à conseqÃÃncia da presenÃa de uma barreira de potencial entre as diferentes configuraÃÃes do sistema.
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Deotto, Giulia. "L'Università di Padova in Egitto. Analisi e ricostruzione dello scavo a Tebtynis attraverso la documentazione inedita." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424700.
Full textAbstract:
The purpuse of this research is make a cesus, cataloguing, digitalizing and to study the documentation related to Carlo Anti's activities in Tebtynis (Egypt), starting from the material preserved in the Museum of Archaeological Sciences and Arts of the University and in the archives of the Istituto Veneto.
Carlo Anti was an archaeologist, professor, Rector of the University of Padua and he was Director of the Italian Mission in Egypt from 1928 to 1936. He excavated in Tebtynis, in the oasis of Fayum, since 1930, discovering part of the ancient town and of the temple, dedicated to the god Soknebtynis. In this research his activities in the ancient site are reconstructed and reconsidered.La ricerca mira a ricostruire le attività di scavo, dirette da Carlo Anti, a Tebtynis a partire dalla documentazione relativa all'archivio del professore patavino, conservata presso il Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte dell'Università di Padova e l'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. Carlo Anti fu professore di archeologia e poi Rettore dell'Università di Padova: dal 1928 al 1936 fu anche Direttore della Missione Archeologica Italiana in Egitto e coordinò le ricerche svolte presso il sito di Tebtynis, nell'oasi del Fayum. Lo studio da lui svolto, per la gran parte rimasto inedito, è qui riconsiderato e ricostruito.
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Tiengo, Valentina. "Riprogettazione di un sistema di stoccaggio: Il caso Tenneco Marzocchi srl." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5939/.
Full textAbstract:
Il successo di un’impresa dipende dall’ottima gestione di ogni singolo settore della stessa. La gestione del magazzino è un settore tra i tanti ma riveste un ruolo fondamentale all’interno dell’azienda.
La buona gestione di un magazzino, infatti, permette non solo di evitare un’immobilizzazione di capitale eccessiva, un’ottimizzazione degli spazi e un taglio dei costi per la sua gestione, ma anche la soddisfazione del cliente finale dell’azienda. Tuttavia per quanta attenzione richieda la gestione di un magazzino, non essendo il fulcro strategico del business, molte aziende che ovviamente non si occupano di stoccaggio, preferiscono non perdere troppo tempo e risorse nella sua gestione. Questa scelta se sul breve tempo permette una gestione più esile dell’azienda e una maggiore concentrazione sulla creazione di business, a lungo andare essa può creare alcune forti perdite di margine e consistenti costi per risolvere disordini e per ri-ottimizzare un importante processo trascurato.
Il presente documento, mostra lo studio di un’applicazione reale dove si ha un primo inquadramento generale che descrive la situazione iniziale di partenza ottenendo una “fotografia” del magazzino, successivamente si individuano le criticità dovute in questo caso alle modalità di stoccaggio errate; infine il documento si sviluppa attraverso due analisi differenti che generano risultati diversi, si deciderà di realizzare l’alternativa che origina i risultati migliori in termini di costi, metri percorsi e tempi che devono essere più ridotti possibile.
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Phillips, Ryan Edward. "Examination of Magnetic Plasma Expulsion." Thesis, University of North Texas, 2018. https://digital.library.unt.edu/ark:/67531/metadc1157608/.
Full textAbstract:
Magnetic plasma expulsion uses a magnetic field distortion to redirect incident charged particles around a certain area for the purposes of shielding. Computational studies are carried out and for certain values of magnetic field, magnetic plasma expulsion is found to effectively shield a sizable area. There are however many plasma behaviors and interactions that must be considered. Applications to a new cryogenic antimatter trap design are discussed.
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Lane, Ryan A. "Charged Particle Transport and Confinement Along Null Magnetic Curves and in Various Other Nonuniform Field Configurations for Applications in Antihydrogen Production." Thesis, University of North Texas, 2016. https://digital.library.unt.edu/ark:/67531/metadc849779/.
Full textAbstract:
Comparisons between measurements of the ground-state hyperfine structure and gravitational acceleration of hydrogen and antihydrogen could provide a test of fundamental physical theories such as CPT (charge conjugation, parity, time-reversal) and gravitational symmetries. Currently, antihydrogen traps are based on Malmberg-Penning traps. The number of antiprotons in Malmberg-Penning traps with sufficiently low energy to be suitable for trappable antihydrogen production may be reduced by the electrostatic space charge of the positrons and/or collisions among antiprotons. Alternative trap designs may be needed for future antihydrogen experiments. A computational tool is developed to simulate charged particle motion in customizable magnetic fields generated by combinations of current loops and current lines. The tool is used to examine charged particle confinement in two systems consisting of dual, levitated current loops. The loops are coaxial and arranged to produce a magnetic null curve. Conditions leading to confinement in the system are quantified and confinement modes near the null curve and encircling one or both loops are identified. Furthermore, the tool is used to examine and quantify charged particle motion parallel to the null curve in the large radius limit of the dual, levitated current loops. An alternative to new trap designs is to identify the effects of the positron space in existing traps and to find modes of operation where the space charge is beneficial. Techniques are developed to apply the Boltzmann density relation along curved magnetic field lines. Equilibrium electrostatic potential profiles for a positron plasma are computed by solving Poisson's equation using a finite-difference method. Equilibria are computed in a model Penning trap with an axially varying magnetic field. Also, equilibria are computed for a positron plasma in a model of the ALPHA trap. Electric potential wells are found to form self-consistently. The technique is expanded to compute equilibria for a two-species plasma with an antiproton plasma confined by the positron space charge. The two-species equilibria are used to estimate timescales associated with three-body recombination, losses due to collisions between antiprotons, and temperature equilibration. An equilibrium where the three-body recombination rate is the smallest is identified.
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Mahajan, Thejus. "Excitation and fragmentation of CnN⁺ (n=1-3) molecules in collisions with He atoms at intermediate velocity ; fundamental aspects and application to astrochemistry." Thesis, Université Paris-Saclay (ComUE), 2018. http://www.theses.fr/2018SACLS311/document.
Full textAbstract:
Dans cette thèse nous avons étudié des collisions entre des projectiles CnN⁺ (n=0,1,2,3) et des atomes d’Hélium à vitesse intermédiaire (2.25 u.a). A cette vitesse, proche de la vitesse des électrons sur les couches de valence externe des atomes et molécules, de nombreux processus électroniques prennent place avec une forte probabilité : ionisation (simple et multiple), excitation électronique, capture d’électron (simple et double). Nous avons mesuré les sections efficaces absolues de tous ces processus. Un autre aspect intéressant de la collision concerne la fragmentation des molécules excitées, que nous avons également mesurée précisément grâce à un dispositif dédié. Les expériences ont été effectuées auprès de l’accélérateur Tandem d’Orsay avec des faisceaux de quelques MeV d’énergie cinétique. Le dispositif AGAT a permis de réaliser les collisions (en condition de collision unique) et de mesurer tout à la fois les sections efficaces des processus et la fragmentation associée. Parallèlement nous avons simulé ces collisions d’un point de vue théorique en utilisant le modèle à Atomes et Electrons Indépendants (IAE) couplé à des calculs CTMC (Classical trajectory Monte Carlo). Sur cette base, nous avons prédit les sections efficaces qui se sont trouvées être en bon accord avec les mesures, à l’exception de la double capture d’électrons. Par ailleurs les rapports de branchement de dissociation des CnN⁺ après excitation électronique sont bien reproduits en utilisant la distribution d’énergie interne des espèces calculées avec le même modèle IAE/CTMC. Ces expériences nous ont permis de construire des « Breakdown Curves » (BDC), véritables cartes d’identité des molécules qui permettent de prévoir, dans le cadre d’une fragmentation statistique comment va fragmenter un système dont on connait l’énergie interne. Avec ces BDC nous avons pu prédire et recommander des rapports de branchement pour des voies de sortie de processus physiques et chimiques d’intérêt astrochimique. Ces données seront insérées dans la base internationale d'astrochimie the Kinetic Data Base for Astrochemistry KIDA. Cette thèse a été réalisée dans le cadre de l’Ecole Doctorale Ondes et Matière (EDOM) à l’Institut des Sciences Moléculaires d’Orsay (ISMO), à l’Université Paris-Sud Paris SaclayThis thesis studies the aftermath of collision between singly positively charged Nitrogenated carbon species CnN⁺ (n=0,1,2,3) and neutral Helium atom at a velocity of 2.25 au. At this velocity, close to the velocity of outer electrons in atoms and molecules, several electronic processes take place and are near their maximum of probability such as ionisation (single, double, triple …), electronic excitation and electron capture (single and double). We looked at their cross sections and how their evolution with the molecule size. Following the collision the molecule can fragment, which leads to another interesting aspect, the fragmentation branching ratios. Collision experiments were done using a Tandem accelerator at Orsay that produced the CnN⁺ projectiles and a dedicated set-up, AGAT, to capture the flying fragments/intact molecule after collision according to their charge to mass ratio. Knowing the number of particles that are shot and the fact that our set-up allows no loss of fragments/intact molecule, we could get the probabilities of various fragments formed. Using these probabilities and a knowledge of the Helium jet profile used, we could measure their cross sections. The probabilities alone are sufficient to obtain the fragmentation branching ratios.The next step was to use a theoretical model to simulate the collision. We used Independent Atom and Electron (IAE) model coupled with Classical Trajectory Monte Carlo (CTMC) method to calculate the desired cross sections. A general good agreement was obtained, with the exception of double electron capture. The model could also predict, through the calculation of the species internal energy, the fragmentation branching ratios of cations CnN⁺ after electronic excitation. Also, the branching ratios were used to construct semi-empirical Breakdown Curves (BDCs), which are internal energy dependent dissociation branching ratios specific to each molecule, type, size and charge. With those, we could recommend products branching ratios to be used for various processes of astrochemical interest. The products branching ratios will be made available for a wider network of researchers under the international Kinetic Database for Astrochemistry (KIDA).This thesis was realized under the doctoral programme of Ecole Doctorale Ondes et Matiere (EDOM) with Institut des Sciences Moléculaires d’Orsay (ISMO) where the author was given an office and Université Paris-Sud where the author is formally enrolled
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Hosseinizadeh, Ahmad. "Excited States in U(1)2+1 Lattice Gauge Theory and Level Spacing Statistics in Classical Chaos." Thesis, Université Laval, 2010. http://www.theses.ulaval.ca/2010/26815/26815.pdf.
Full text
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Breßler, Ingo [Verfasser], Andreas F. [Akademischer Betreuer] Thünemann, Michael [Akademischer Betreuer] Gradzielski, Michael [Gutachter] Gradzielski, and Andreas F. [Gutachter] Thünemann. "Scattering techniques for nanoparticle analysis : classical curve fitting and Monte Carlo methods / Ingo Breßler ; Gutachter: Michael Gradzielski, Andreas F. Thünemann ; Andreas F. Thünemann, Michael Gradzielski." Berlin : Technische Universität Berlin, 2017. http://d-nb.info/1156018390/34.
Full text
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CASIRANI, MARILENA. "IL RUOLO DELLE GRANDI VILLE NELLA TRASFORMAZIONE DELL'INSEDIAMENTO RURALE NELL'ALTO MEDIOEVO: IL CASO DI PALAZZO PIGNANO E DEL DISTRICTUS DELL'INSULA FULCHERII." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/765.
Full textAbstract:
La villa tardoantica di Palazzo Pignano (CR) sorge nel IV secolo d.C. in un’area particolarmente fertile della Pianura Padana, caratterizzata dall’abbondanza di acque, non lontano da Milano. La villa, di particolare ricchezza è caratterizzata dalla presenza, oltre che della pars rustica, di un peristilio ottagonale e di una chiesa a pianta centrale. Nel V secolo la villa viene integralmente ristrutturata ed anche la chiesa viene dotata di un fonte battesimale, di un syntronos e di arredi liturgici che trovano confronti nell’area orientale dell’Impero.
Dopo la “fine della villa”, mentre la chiesa continuerà a rimanere in uso fino all’XI secolo per essere poi sostituita da una pieve romanica, nell’area della villa sorgerà un villaggio di capanne che in parte riutilizzano le strutture della villa. Nel VII secolo nel sito è presente un gruppo di Longobardi e un esponente dell’élite di questo popolo, come dimostra il rinvenimento di un anello sigillare aureo con il nome ARICHIS. L’insediamento con la sua grande pieve diverrà una curtis di proprietà del vescovo di Piacenza e nell’XI secolo costituirà il nucleo di un districtus legato al fisco imperiale. Dati archeologici e fonti scritte dimostrano l’interesse che le élites laiche ed ecclesiastiche ebbero per il sito.The late-antique villa of Palazzo Pignano (CR) was founded in IV century p.C. The villa is characterized by the presence, beside the pars rustica, of a eight-edged peristilium and of a church with circular plant. In V century the villa is wholly renovated and also the church is provided with a baptism-well, a syntronos and with liturgical furniture that can be compared with same furniture in the oriental area of the Empire. After the “vanishing of the villa”, while the use of the church will be preserved until XI century when it was re-placed by a Romanic parish, in the area of the villa rises a village of huts which use the structure of the villa. In VII century this site is also inhabited by a group of Langbards and by a leader of the élite of this people, as the discovery of a golden seal ring with the name ARICHIS proves. The settlement becomes a curtis of property of the bishop of Piacenza and in XI century constitutes the core of a districtus which was linked to imperial revenue authorities. Archaeological report and written sources confirm the interest that the laic and ecclesiastic élites show for the site.
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CASIRANI, MARILENA. "IL RUOLO DELLE GRANDI VILLE NELLA TRASFORMAZIONE DELL'INSEDIAMENTO RURALE NELL'ALTO MEDIOEVO: IL CASO DI PALAZZO PIGNANO E DEL DISTRICTUS DELL'INSULA FULCHERII." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/765.
Full textAbstract:
La villa tardoantica di Palazzo Pignano (CR) sorge nel IV secolo d.C. in un’area particolarmente fertile della Pianura Padana, caratterizzata dall’abbondanza di acque, non lontano da Milano. La villa, di particolare ricchezza è caratterizzata dalla presenza, oltre che della pars rustica, di un peristilio ottagonale e di una chiesa a pianta centrale. Nel V secolo la villa viene integralmente ristrutturata ed anche la chiesa viene dotata di un fonte battesimale, di un syntronos e di arredi liturgici che trovano confronti nell’area orientale dell’Impero.
Dopo la “fine della villa”, mentre la chiesa continuerà a rimanere in uso fino all’XI secolo per essere poi sostituita da una pieve romanica, nell’area della villa sorgerà un villaggio di capanne che in parte riutilizzano le strutture della villa. Nel VII secolo nel sito è presente un gruppo di Longobardi e un esponente dell’élite di questo popolo, come dimostra il rinvenimento di un anello sigillare aureo con il nome ARICHIS. L’insediamento con la sua grande pieve diverrà una curtis di proprietà del vescovo di Piacenza e nell’XI secolo costituirà il nucleo di un districtus legato al fisco imperiale. Dati archeologici e fonti scritte dimostrano l’interesse che le élites laiche ed ecclesiastiche ebbero per il sito.The late-antique villa of Palazzo Pignano (CR) was founded in IV century p.C. The villa is characterized by the presence, beside the pars rustica, of a eight-edged peristilium and of a church with circular plant. In V century the villa is wholly renovated and also the church is provided with a baptism-well, a syntronos and with liturgical furniture that can be compared with same furniture in the oriental area of the Empire. After the “vanishing of the villa”, while the use of the church will be preserved until XI century when it was re-placed by a Romanic parish, in the area of the villa rises a village of huts which use the structure of the villa. In VII century this site is also inhabited by a group of Langbards and by a leader of the élite of this people, as the discovery of a golden seal ring with the name ARICHIS proves. The settlement becomes a curtis of property of the bishop of Piacenza and in XI century constitutes the core of a districtus which was linked to imperial revenue authorities. Archaeological report and written sources confirm the interest that the laic and ecclesiastic élites show for the site.
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Senna, Juliano Alves de. "Caracterização espectro-mineralogica e aspectos sobre a genese de materias-primas ceramicas classicas do Brasil : estudos de caso em depositos de pirofillita, talco e caulinita." [s.n.], 2008. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/287210.
Full textAbstract:
Orientador: Carlos Roberto de Souza FilhoTese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Geociencias
Made available in DSpace on 2018-08-12T09:20:32Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Senna_JulianoAlvesde_D.pdf: 63737232 bytes, checksum: 420aa968e8b724cb3159057231ad922a (MD5) Previous issue date: 2008
Resumo: Matérias primas cerâmicas (MP.C) naturais são materiais geológicos que exercem papel fundamental na economia de países mais desenvolvidos. Entretanto, no Brasil há uma tendência histórica em preterir investimentos na prospecção e explotação destes bens não metálicos em relação aos metálicos. Em função disso, os métodos de lavra até hoje utilizados são empíricos e o controle de qualidade precário, salvo alguns . poucos depósitos administrados por grandes grupos mineradores. Neste sentido, há uma clara lacuna tecnológica a ser preenchida neste setor no Brasil. A Espectroscopia de Reflectância (ER), baseada na faixa do visível e infravermelho de ondas curtas (0.4-2.5um), é uma ferramenta fundamental do sensoriamento remoto e eficaz na detecção de óxidos e hidróxidos de ferro e alumínio, carbonatos e filossilicatos. Seu uso potencial para caracterização espectro-mineral de MPCs é significativo, visto que não requer nenhuma preparação, é uma técnica rápida e de simples operacionalidade, e as análises podem ser feitas diretamente in situo Considerando as complexidades envolvidas nesta caracterização, os objetivos desta pesquisa foram: (i) avaliar a eficácia da ER em separar as faciologias dos minérios, (ii) propor modelos espectro mineralógicos dos depósitos, (iii) analisar as possibilidades de mapeamento dos minerais associados às jazidas, e (iv) determinar parâmetros que auxiliem na classificação dos minérios para uso industrial. Neste contexto, três importantes depósitos (peculiares e representativos metalotectos brasileiros) de MPCs foram escolhidos para investigação: (i) Pirofillita (Agalmatolito, para cerâmica refratária) em Mateus Leme (MG), (ii) Talco (para revestimentos cerâmicos) em Ponta Grossa (PR) e Caulinita (ball-clay, para louça sanitária e porcelana) em São Simão (SP). Em todos os depósitos, os materiais foram cuidadosamente classificados, seja quanto à composição mineral ou a aplicação industrial, com detecção dos principais minerais presentes e de espécimes ainda desconhecidas nos depósitos. Da mesma forma, o mapeamento interativo auxiliado por dados multiespectrais ASTER e espectros selecionados após a classificação, permitiu o reconhecimento espacial das abundâncias, concentrações e misturas minerais existentes nos depósitos. O sucesso da ER em caracterizar MPCs demonstrou a viabilidade.da técnica: (i) para o reconhecimento de fácies litológicas e fases minerais, (ii) para a investigação dos materiais in situ por equipamentos portáteis, (iii) para dar suporte ao planejamento de lavra de curto e longo prazo, e (iv) para aplicações multidisciplinares nos estágios pré e sinindustrialização. Desta forma, a pesquisa contemplou o objetivo de caracterizar os mais clássicos tipos de MPCs brasileiras, possibilitando o desenvolvimento de novas técnicas de explotação adequada a cada caso, considerando um controle de qualidade ideal. Adicionalmente, a análise integrada dos dados permitiu avanços no entendimento da geometria e gênese desses depósitos, os quais poderão ser utilizados em etapas futuras de prospecção dessas commodities.
Abstract: Raw ceramic materials (CM) are geological resources that play a fundamental role in the economy ofhigh1y developed countries. However, in Brazil there is a historical tendency in disregarding investments in the prospecting and exploitation of these non-metallic commodities, in contrast to the metallic equivalents. As a function of that, current mining approaches are yet too empirical and the quality control precarious, exception made to a few deposits administered by large mining companies. fu this sense, there has been a c1ear technological gap to be filled in this sector in Brazil. Reflectance Spectroscopy (RE), based on visible, near-inftared and shortwave inftared wayelengths, is a key remote sensing tool and effective in detecting Fe- and Al-bearing oxides and hydroxides, carbonates 8l1d phyllosilicates. Its potential use to the spectral-mineralogical characterization of CMs is significant, as it is a quick,operational, nondestructive technique that requires no sample preparation and that can be use for measuring materials in situo Considering the complexities involved in this characteyization, the objectives of this research were: (i) to evaluate the efficacy of ER in separating ores fades and associated rocks; (ii) to propose spectral-mineralogical models for the deposits, (iii) to analyze the possibility to map minerals associated to the deposits, and (iv) to determine parameters that might help in the c1assification of ores employed by the industry. In this context, three important deposits (peculiar and representative Brazilian metalotects) of ceramic materials were chosen for the investigation: (i) Pyrophyllite (agalmatolite, for reftactory pottery) in Mateus Leme (Minas Gerais), (ii) Ta1c (for ceramic coverings)in Ponta Grossa (PR) and, (iii) Kaolinite (ball-c1ay, for sanitaryware and china pottery) in São Simão (SP). In all of these deposits, the materials were carefu11y c1assified as regards both mineral composition and industrial applications, with detection of both foremost minerals and specimens yet unknown in the deposits. Similarly, the interactive mapping provided by the c1assification of ASTER multispectral data based on selected spectral endmembers permitted the spatial recognition of the abundances, concentrations and existing mineral mixtures in the deposits. The success of the ER in characterizing CMs showed the feasibility of the technique (i) for the recognition of lithologic facies and mineral phases, (ii) for the analysis of geologic materials in situ by portable instruments, (iii) to provide support to the planning of short- to longterm mining and, (iv) for multidisciplinary applications during pre- to contemporary-industrialization stages. Consequently, the main objective of the overall research to characterize a multitude of c1assic Brazilian CMs was achieved, allowing the development of new methods for quality controlled exploitation of distinct ceramic ores. Additionally, the integrated analysis of the data permitted advancements in the understanding of the geometry and genesis of those deposits, which could be utilized in future phases of prospecting of those commodities.
Doutorado
Metalogenese
Doutor em Ciências
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Bagnariol, Silvio <1978>. "Costruzione di ambienti inclusivi di apprendimento a priorità analogica per la disabilità intellettiva : studi di caso nelle classi della secondaria di secondo grado." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8283.
Full textAbstract:
Il paradigma inclusivo trova difficoltà ad essere realizzato nella scuola italiana di secondo grado: qui la didattica dei docenti è fortemente condizionata dalle architetture scolastiche che non consentono facilmente di realizzare ambienti di apprendimento inclusivi.
La disabilità intellettiva ha bisogno invece di ambienti flessibili, agentivi, modificanti e di utilizzare i linguaggi analogici integrandoli con quelli verbali.
All’interno della geometria della classe tradizionale è stato progettato un nuovo setting di apprendimento ecologico, in cui gli studenti del gruppo sperimentale hanno condotto una nuova esperienza di apprendimento di tipo laboratoriale.
In un contesto comune, cooperativo e multimodale gli studenti con disabilità intellettiva hanno potuto utilizzare i linguaggi analogici come medium strategici per apprendere e sviluppare i processi operativo-agentivi.
I risultati ottenuti da un set-test hanno riscontrato una variazione significativa del dominio cognitivo e di quello sociale per tutti gli studenti delle classi appartenenti al gruppo sperimentale.
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Spann, Britta 1979. "Reviving kalliope: Four North American women and the epic tradition." Thesis, University of Oregon, 2009. http://hdl.handle.net/1794/10356.
Full textAbstract:
ix, 267 p. A print copy of this thesis is available through the UO Libraries. Search the library catalog for the location and call number.In English literary studies, classical epic poetry is typically regarded as a masculinist genre that imparts and reinforces the values of dominant culture. The Iliad , Odyssey , and Aeneid , after all, were written by men, feature male heroes, and recount the violent events that gave rise to the misogynistic societies of ancient Greece and Rome. Yet, in the twentieth century, women poets have found inspiration for their feminist projects in these ostensibly masculinist poems. The four poets in this study, for example, have drawn from the work of Homer and Virgil to criticize the ways that conventional conceptions of gender identity have impaired both men and women. One might expect, and indeed, most critics argue, that women like H.D., Gwendolyn Brooks, Louise Glück, and Anne Carson invoke their classical predecessors only to reject them and the repressive values that they represent. Close readings of these poets' work, however, demonstrate that, far from dismissing the ancient poems, Helen in Egypt , Annie Allen , Meadowlands , and Autobiography of Red are deeply invested in them, finding in them models for their own social critiques. The work of these four poets emphasizes that the classical epics are not one-dimensional celebrations of violence and traditional masculinity. Indeed, the work of Homer and Virgil expresses anxiety about the misogynistic values of the heroic code to which its warriors adhere, and it urges that war and violence are antithetical to civilized society. In examining the ways that modern women poets have drawn from these facets of the ancient works to condemn the sexism, racism, and heterocentrism of contemporary culture, my dissertation seeks to challenge the characterization of classical epic that prevails in English literary studies and to assert the necessity of understanding the complexity of the ancient texts that inspire modern poets. Taking an intertextual approach, I hope to show that close readings of the classical epics facilitate our understanding of how and why modern women have engaged the work of their ancient predecessors and that this knowledge, in turn, emphasizes that the epic genre is more complex than we have recognized and that its tradition still flourishes.
Committee in charge: Karen Ford, Chairperson, English; Paul Peppis, Member, English; Steven Shankman, Member, English; P. Lowell Bowditch, Outside Member, Classics
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Santos, Rafael Trindade dos. "Transposição de metros clássicos em língua portuguesa : histórico e estudo do caso das Odes e elegias, de Magalhães de Azeredo /." Araraquara, 2014. http://hdl.handle.net/11449/123199.
Full textAbstract:
Orientador: Brunno Vinicius Gonçalves VieiraBanca: Marcelo Tápia Fernandes
Banca: João Batista Toledo Prado
Resumo: Este trabalho analisa as Odes e elegias, livro de poemas de Carlos Magalhães de Azeredo (1872-1963), publicado em 1904, focando em sua tentativa de transposição dos metros clássicos gregos e latinos para a língua portuguesa. Magalhães de Azeredo foi o mais jovem fundador da Academia Brasileira de Letras, e procurou imitar, em seu livro, os versos das Odi barbare, do italiano Giosuè Carducci (1835-1907). Carducci chamava a seus versos metros bárbaros, por contraste com os versos clássicos que imitara. Sabe-se que a métrica utilizada por poetas e tratadistas da Antiguidade baseava-se em características fonológicas e prosódicas das línguas latina e grega que não se encontram mais nas línguas românicas. Assim, toda tentativa de transposição desta métrica em português - uma língua românica - é um problema que exige algum artifício poético como solução. O que se entende por metro clássico em cada época e círculo literário define as condições de recepção dos poemas gregos e latinos nos mesmos círculos; influi, por consequência, na elaboração dos sentidos que vão ser atribuídos à estrutura formal dos poemas. A análise de Odes e elegias, portanto, abrange suas condições tanto quanto seus resultados: não apenas qual foi sua proposta métrica, mas por que se propôs, ao que atenderia tais propostas, qual o contexto de suas tentativas de transposição da métrica clássica. Neste sentido este trabalho se propõe a contribuir para um campo de investigação que tem merecido um interesse crescente no Brasil, qual seja os estudos de história da tradução e da recepção dos clássicos, o que tem condicionado também um aumento de interesse na história das estratégias formais em tradução de poesia antiga
Abstract: This work analyzes Carlos Magalhães de Azeredo's 1904 Odes e elegias, focusing on his transposition of classical meters to Portuguese. Magalhães de Azeredo (1872-1963) was the youngest founder of the Academia Brasileira de Letras (Brazilian Academy), and he emulated, in his book, the verses of Giosuè Carducci's Odi barbare, made in what Carducci (1835-1907) called barbarian meters, contrasting with the true classical verse. It is widely known that ancient metrics was quantity-based-which is to say that it was grounded on Greek and Latin phonological and prosodical features alien to Romance languages. Therefore, every attempt to transpose its meters to Portuguese demands some poetic device to make it work. What, in time and space, is understood as classical meter defines the conditions of ancient poetry reception in literary circles; it has an influence, so, in the meanings attributed to the poems' formal structure. Odes e elegias, then, is to be analyzed in a way that keep in mind conditions as well as results: not only what was the metrical contract, but why was this contract proposed, what demands this contract, and what is its context. In this way, this work aims to add to an interesting and new field of investigation in Brazil: the studies on classics' translation and reception. These studies are conditioning a crescent interest on the history of formal strategies to translate ancient poetry
Mestre
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Michel, Manon. "Irreversible Markov chains by the factorized Metropolis filter : algorithms and applications in particle systems and spin models." Thesis, Paris Sciences et Lettres (ComUE), 2016. http://www.theses.fr/2016PSLEE039/document.
Full textAbstract:
Cette thèse porte sur le développement et l'application en physique statistique d'un nouveau paradigme pour les méthodes sans rejet de Monte-Carlo par chaînes de Markov irréversibles, grâce à la mise en œuvre du filtre factorisé de Metropolis et du concept de lifting. Les deux premiers chapitres présentent la méthode de Monte-Carlo et ses différentes applications à des problèmes de physique statistique. Une des principales limites de ces méthodes se rencontre dans le voisinage des transitions de phase, où des phénomènes de ralentissement dynamique entravent fortement la thermalisation des systèmes. Le troisième chapitre présente la nouvelle classe des algorithmes de Metropolis factorisés et irréversibles. Se fondant sur le concept de lifting des chaînes de Markov, le filtre factorisé de Metropolis permet de décomposer un potentiel multidimensionnel en plusieurs autres unidimensionnels. De là, il est possible de définir un algorithme sans rejet de Monte-Carlo par chaînes de Markov irréversibles. Le quatrième chapitre examine les performances de ce nouvel algorithme dans une grande variété de systèmes. Des accélérations du temps de thermalisation sont observées dans des systèmes bidimensionnels de particules molles, des systèmes bidimensionnels de spins XY ferromagnétiques et des systèmes tridimensionnels de verres de spins XY. Finalement, une réduction importante du ralentissement critique est exposée pour un système tridimensionnel de spins Heisenberg ferromagnétiquesThis thesis deals with the development and application in statistical physics of a general framework for irreversible and rejection-free Markov-chain Monte Carlo methods, through the implementation of the factorized Metropolis filter and the lifting concept. The first two chapters present the Markov-chain Monte Carlo method and its different implementations in statistical physics. One of the main limitations of Markov-chain Monte Carlo methods arises around phase transitions, where phenomena of dynamical slowing down greatly impede the thermalization of the system. The third chapter introduces the new class of irreversible factorized Metropolis algorithms. Building on the concept of lifting of Markov chains, the factorized Metropolis filter allows to decompose a multidimensional potential into several unidimensional ones. From there, it is possible to define a rejection-free and completely irreversible Markov-chain Monte Carlo algorithm. The fourth chapter reviews the performance of the irreversible factorized algorithm in a wide variety of systems. Clear accelerations of the thermalization time are observed in bidimensional soft-particle systems, bidimensional ferromagnetic XY spin systems and three-dimensional XY spin glasses. Finally, an important reduction of the critical slowing down is exhibited in three-dimensional ferromagnetic Heisenberg spin systems
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Botheron, Pierre. "Approches classique, quantique et bohmienne de la dynamique électronique de systèmes atomiques en champ fort." Thesis, Bordeaux 1, 2010. http://www.theses.fr/2010BOR14201/document.
Full textAbstract:
On s'intéresse à la dynamique électronique de systèmes atomiques soumis à une impulsion laser brève et intense ou à l'impact d'un ion positivement chargé. On procède alors à une comparaison détaillée des descriptions classique et quantique de ces interactions. Sur la base de cette comparaison, on développe une méthode auto-cohérente de trajectoires quantiques, basée sur l'approche hydrodynamique de Bohm. Cette méthode permet d'obtenir des observables très précises tout en conservant le caractère illustratif des méthodes de trajectoires classiquesWe are interested in the electronic dynamic of atomic system under influence of a short and intense laser pulse or induced by impact of positively charged ion. We then proceeds in a deeper comparative study of classical and quantal description of these interactions. On the basis of this study, we developped a self-consistent quantum trajectory method, based on the hydrodynamical formulation of Bohm. This method allow to obtain very precise observable while retaining the illustrative character of classical trajectory method
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Facchini, Samantha. "La razionalizzazione dei flussi produttivi interni in ottica World Class Manufacturing. Il caso Comer Industries Spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
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Lo scopo principale del progetto è la razionalizzazione dei flussi produttivi interni allo stabilimento Comer di Reggiolo. Si vorrebbero ridurre gli 8 modelli di alimentazione delle linee attualmente in vigore a solo 2 in funzione della tipologia della linea: alti volumi e piccoli mix o bassi volumi e ampi mix.
In particolare si andranno a mappare i flussi fisici attuali, ovvero i diversi percorsi che compiono i componenti all’interno dello stabilimento. Sulla base di questa prima mappatura si individueranno i muda, come ad esempio sprechi di tempo e di risorse dovuti a percorsi non regolamentati ed ottimizzati, si proporranno soluzioni per eliminarli ed ottimizzare il flusso di ciascuna tipologia di linea. Verranno poi presentate le proposte relative ai nuovi flussi e alle nuove metodologie di approvvigionamento delle linee, accennando al loro inserimento nel layout dello stabilimento di Reggiolo.
Mediante la revisione completa delle modalità di asservimento delle linee si riuscirà a recuperare l’efficienza della manodopera diretta ed indiretta e si recupereranno gli spazi attraverso la riduzione del materiale in esubero e la riorganizzazione delle aree di kittaggio e frazionamento. Attuando questi miglioramenti si riusciranno a perseguire i principali obiettivi del World Class Manufacturing, ovvero l’incremento della produttività totale e il miglioramento del minimum material handling.
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EBOLESE, Donatella. "TECNOLOGIE DI RILIEVO 3D PER LA DOCUMENTAZIONE, L’INTERPRETAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO: IL CASO STUDIO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI LILIBEO-MARSALA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/444681.
Full textAbstract:
In recent decades, the application of geomatics technologies and methodologies to archaeological studies has led to a substantial change in onsite survey techniques and allowed an interdisciplinary approach between archaeology and digital technologies. The employment of these techniques aims to reduce the time of research and documentation, to acquire large amounts of data and to manage, in a more efficiently and quickly way, different datasets. Moreover, these new approaches provide non-invasive, flexible, low-cost methodologies to improve archaeological documentation from a quantitative and qualitative point of view. Nowadays, archaeologists can take advantage of various recording techniques to produce highly accurate 3D models and ortho-images of archaeological sites. Far from replacing the more traditional techniques, the development of new geomatics ones tries to efficiently and effectively catch needs of the archaeological research.
The main geomatic technologies used in the archaeological field for three-dimensional (3D) surveys are related both to range-based techniques (accounting for the use of active sensors, such as terrestrial laser scanner) and to those using image-based approaches (using passive sensors - mainly photographic cameras - and photographic images).
The use of a terrestrial laser scanner for archaeological aims is becoming a common strategy to directly capture the 3D geometric information of an object. This method is based on costly sensors, but it provides a highly detailed and accurate description of complex surfaces.
Image-based approaches, including photogrammetry, exploit 2D image measurements to recover 3D object information. Photogrammetric data produces highly detailed photographic textures to generate photorealistic 3D models. Moreover, in recent years, the development of Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) has become more popular in archaeological excavations. UAV systems become a useful, versatile and cost-effective approach to record, measure and fully document large archaeological areas. They represent the fastest way to produce high-resolution 3D models of entire sites and allow archaeologists to collect accurate spatial data.
The integrated use of range- and image-based techniques ensures the possibility to entirely record articulated structures by improving archaeological analysis and to support the generation of spatial and visual records of archaeological sites for conservative purposes.
The work is part of the international research project “The Archaeological Map of Lilybaeum”, conducted by the Archaeological Institutes of the Universities of Palermo and Hamburg, the Soprintendenza of Trapani and the Archaeological Park of Lilibeo-Marsala.
The area of Capo Boeo, which represents the focal point of the Archaeological Park, extends for about 28 hectares inside the modern city of Marsala. This wide area, spared by building expansion, preserves a considerable portion of Lilybaeum, the city founded in the IV century B. C. by the Punic.
The city occupied the westernmost promontory of Sicily, in a strategic position that was its strong point since its foundation. On all four sides, the city was surrounded by imposing walls; it was also protected by the sea on two sides and by a moat towards the inland.
The study presents the outcomes of several 3D surveys of the archaeological remains of Lilybaeum. Since 2017, UAV, laser scanner and terrestrial photogrammetric acquisitions have been planned and carried out to complete the previous traditional documentation of the Capo Boeo area.
The research activity had a twofold aim: the application and evaluation of geomatic techniques for archaeological documentation, with particular focus to the integration of close-range aerial photogrammetric surveys using SAPR and laser scanner surveys, and the construction of a 2D and 3D georeferenced database to derive new information (such as updated plans) for developing the Archaeological Map of Lilybaeum.
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Santos, Rafael Trindade dos [UNESP]. "Transposição de metros clássicos em língua portuguesa: histórico e estudo do caso das Odes e elegias, de Magalhães de Azeredo." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2014. http://hdl.handle.net/11449/123199.
Full textAbstract:
Made available in DSpace on 2015-05-14T16:53:06Z (GMT). No. of bitstreams: 0
Previous issue date: 2014-04-30Bitstream added on 2015-05-14T16:59:25Z : No. of bitstreams: 1
000822831.pdf: 1439296 bytes, checksum: dedde1e032820dddd90aaf8a5313d447 (MD5)Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Este trabalho analisa as Odes e elegias, livro de poemas de Carlos Magalhães de Azeredo (1872-1963), publicado em 1904, focando em sua tentativa de transposição dos metros clássicos gregos e latinos para a língua portuguesa. Magalhães de Azeredo foi o mais jovem fundador da Academia Brasileira de Letras, e procurou imitar, em seu livro, os versos das Odi barbare, do italiano Giosuè Carducci (1835-1907). Carducci chamava a seus versos metros bárbaros, por contraste com os versos clássicos que imitara. Sabe-se que a métrica utilizada por poetas e tratadistas da Antiguidade baseava-se em características fonológicas e prosódicas das línguas latina e grega que não se encontram mais nas línguas românicas. Assim, toda tentativa de transposição desta métrica em português - uma língua românica - é um problema que exige algum artifício poético como solução. O que se entende por metro clássico em cada época e círculo literário define as condições de recepção dos poemas gregos e latinos nos mesmos círculos; influi, por consequência, na elaboração dos sentidos que vão ser atribuídos à estrutura formal dos poemas. A análise de Odes e elegias, portanto, abrange suas condições tanto quanto seus resultados: não apenas qual foi sua proposta métrica, mas por que se propôs, ao que atenderia tais propostas, qual o contexto de suas tentativas de transposição da métrica clássica. Neste sentido este trabalho se propõe a contribuir para um campo de investigação que tem merecido um interesse crescente no Brasil, qual seja os estudos de história da tradução e da recepção dos clássicos, o que tem condicionado também um aumento de interesse na história das estratégias formais em tradução de poesia antiga
This work analyzes Carlos Magalhães de Azeredo‘s 1904 Odes e elegias, focusing on his transposition of classical meters to Portuguese. Magalhães de Azeredo (1872-1963) was the youngest founder of the Academia Brasileira de Letras (Brazilian Academy), and he emulated, in his book, the verses of Giosuè Carducci‘s Odi barbare, made in what Carducci (1835-1907) called barbarian meters, contrasting with the true classical verse. It is widely known that ancient metrics was quantity-based-which is to say that it was grounded on Greek and Latin phonological and prosodical features alien to Romance languages. Therefore, every attempt to transpose its meters to Portuguese demands some poetic device to make it work. What, in time and space, is understood as classical meter defines the conditions of ancient poetry reception in literary circles; it has an influence, so, in the meanings attributed to the poems‘ formal structure. Odes e elegias, then, is to be analyzed in a way that keep in mind conditions as well as results: not only what was the metrical contract, but why was this contract proposed, what demands this contract, and what is its context. In this way, this work aims to add to an interesting and new field of investigation in Brazil: the studies on classics‘ translation and reception. These studies are conditioning a crescent interest on the history of formal strategies to translate ancient poetry