Academic literature on the topic 'Caratteristiche cliniche'

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Journal articles on the topic "Caratteristiche cliniche"

1

Calcagno, L., A. Casarico, P. Pasquini, L. Gavazzi, and G. Tunesi. "Caratteristiche Morfostrutturali, Cliniche E Radiologiche Dell'Oncocitoma Renale." Urologia Journal 55, no. 3 (June 1988): 342–43. http://dx.doi.org/10.1177/039156038805500326.

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2

Crafa, Pellegrino. "Neoplasie pancreatiche neuroendocrine. Caratteristiche anatomo-cliniche e biomolecolari." L'Endocrinologo 17, no. 3 (June 2016): 131–35. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-016-0198-6.

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3

Boniardi, Laura, Valeria Brazzoduro, and Clara Luraschi. "L'impatto della pandemia da SARS-CoV-2 sui bisogni della fase adolescenziale: riflessioni ed esemplificazioni cliniche." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 125–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003007.

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Abstract:
La caratteristica generale che distingue l'adolescenza da ogni altra fase della vita è la discontinuità (M. C. Gislon, [2, 4]). La crisi che sperimenta l'adolescente costituisce un'importante opportunità, unica e non ripetibile in altre epoche di vita e l'ambivalenza è la caratteristica principale di questo periodo. L'attuale generazione di adolescenti si trova ad affrontare una sfida senza precedenti, correlata all'impatto della pandemia da SARS-CoV-2 e delle conseguenti misure di contenimento, che hanno creato condizioni di sviluppo anomale oltre che inaspettate. Questo articolo si propone di illustrare le principali caratteristiche del modello di psicoterapia breve focale integrata con attenzione ai bisogni specifici della fase adolescenziale ed esemplificazione di alcuni casi trattati durante la pandemia.
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4

Cellerini, M., A. Grasso, and F. Fidecicchi. "Diagnostica radiologica tradizionale delle metastasi vertebrali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 199–206. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800211.

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Abstract:
Il seguente lavoro consiste in una revisione delle cartelle cliniche e dei radiogrammi convenzionali del rachide di 314 pazienti (149 maschi, 165 femmine, età media: 53,35 anni) con metastasi vertebrali. Il materiale esaminato proviene dall'archivio storico del «Centro Tumori Ossei» del C.T.O. di Firenze ed è relativo ad una casistica raccolta tra il 1940 ed il 1955. I radiogrammi convenzionali della colonna vertebrale sono stati valutati per determinare la presenza, l'estensione e le caratteristiche radiologiche delle lesioni metastatiche vertebrali. In particolare vengono discussi gli aspetti clinici e radiologici caratteristici delle metastasi vertebrali ed il ruolo che attualmente riveste tale metodica nella diagnostica di questa patologia.
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5

Ferretti, Annalisa, Manuela Tartari, and Magda Viola. "Una lettura complementare di Infant Observation." SETTING, no. 28 (May 2010): 83–113. http://dx.doi.org/10.3280/set2009-028009.

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Abstract:
L'autrice esamina le caratteristiche del controtransfert e gli effetti traumatici sulla coppia analitica nella grave malattia fisica dell'analista. La disamina della letteratura si declina tra prospettive teoriche e cliniche assai discordanti. L'inevitabile intrusione nello spazio analitico di elementi di realtŕ fortemente traumatici concernenti l'analista altera il campo relazionale, mobilitando fantasie, difese ed emozioni nell'analista e nel paziente. L'articolo considera in particolare le caratteristiche del controtransfert che si viene a sviluppare in tale traumatica situazione.
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6

Cervoni, L., S. Carloia, R. Tarantino, and P. Celli. "Cisti epidermoide del cranio." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (August 1995): 569–72. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800411.

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Abstract:
Le cisti epidermoidi sono tumori che raramente interessano le ossa del cranio. Riportiamo 1 paziente affetto da questo inusuale tumore localizzato a livello frontale, intradiploico. In riferimento a quanto riportato in letteratura, abbiamo analizzato le caratteristiche cliniche e radiologiche del tumore.
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7

Chiappelli, Marco, and Sabina Berardi. "Pattern of intervention and patients' satisfaction with Community Mental Health Service in Bologna." Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no. 4 (December 2000): 272–81. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000840x.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Verificare se il grado di soddisfazione per i servizi offerti dal CSM sia collegato ad alcune caratteristiche (sociodemografiche, cliniche, assistenziali) dell'utenza, concentrando l'attenzione sulle situazioni più “critiche”, al fine di acquisire elementi per i progetti di miglioramento. Disegno – Studio trasversale con rilevazione delle prestazioni fruite e somministrazione di uno strumento di valutazione ai pazienti con almeno un accesso ogni due mesi nel corso del 1998 e in carico al Centro di Salute Mentale. Setting – Il Centro di Salute Mentale (CSM) del Distretto Saragozza-Porto dell'Azienda USL Città di Bologna. Principali misure utilizzate – Dati del sistema informativo relativi alle caratteristiche sociodemografiche, cliniche, assistenziali di ciascun soggetto e Verona Service Satisfaction Scale (VSSS— 32). Risultati – I risultati relativi a 145 soggetti (24% della popolazione) hanno mostrato come su tre dimensioni principali (soddisfazione globale, professionalità, informazione) e quattro sottodimensioni (colloqui, aiuto economico, aiuto domiciliare, farmacoterapie) oltre il 70% degli intervistati si è dichiarata soddisfatta, giudicando sostanzialmente sufficiente il servizio. L'analisi dei punteggi meno elevati, attraverso il confronto con le variabili sociodemografiche, cliniche ed assistenziali, ha evidenziato quattro aree nelle quali, in modo differenziato, vi sono aspetti suscettibili di miglioramento della qualità del servizio: 1) accessibilità dei servizi: gli assistiti meno soddisfatti lamentano costi assistenziali troppo elevati (spese per i farmaci) e mal tollerano la frequentazione ambulatoriale con persone più gravemente disturbate; 2) coinvolgimento dei familiari: il problema è diffusamente avvertito e la critica sembra vertere sulla scarsa incisività degli interventi presso i familiari; 3) colloqui individuali: l'insoddisfazione sembra derivare dalla scarsa incisività dei trattamenti o dalla “dipendenza” dal CSM che un pattern assistenziale complesso può indurre; 4) contributi economici: gli “insoddisfatti” sono prevalentemente assistiti ai quali il CSM eroga aiuti economici diretti, spesso nell'ambito di programmi che comportano un intenso lavoro di collegamento con altre agenzie sociali e sanitarie. Conclusioni – Il grado di soddisfazione si differenzia significativamente in relazione ad alcune caratteristiche sociodemografiche e cliniche degli assistiti e in funzione a tipo e quantità di assistenza prestata, sebbene emergano aspetti apparentemente incoerenti (ad una maggior assistenza pare corrispondere un diminuzione della soddisfazione) che devono forse far ripensare al tipo di risposta assistenziale fornita a certe categorie di assistiti.
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8

Balestrieri, Matteo, Sossio Amodeo, and Pierandrea Salvo. "Long-term care. A cohort study using the Portoguaro Case Register." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 2 (August 1994): 123–30. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003572.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Lo scopo di questo lavoro è di analizzare il fenomeno della lungoassistenza in un'area (Portogruaro) monitorata da un Registro dei Casi. Disegno - È stata studiata una coorte di pazienti composta dall'intera prevalenza annua del 1987, seguita con un follow-up a cinque anni (1992). Operativamente, abbiamo cercato di verificare tre ipotesi riguardanti i pazienti lungoassistiti (LA): a) i LA hanno una prognosi migliore dei lungodegenti; b) i LA presentano caratteristiche cliniche e sociodemografiche significativamente differenti da quelle dei soggetti non LA inclusi nella coorte; c) i LA che sono anche alti utilizzatori presentano caratteristiche diverse dai LA che non sono alti utilizzatori. Principali misure utilizzate - L'analisi è stata effettuta con metodi lineari generalizzati e sono state prese in considerazione alcune variabili sociodemografiche e cliniche. Risultati - I risultati confermano in primo luogo l'ipotesi di una prognosi migliore dei LA rispetto ai lungodegenti. Inoltre, essi indicano che precedenti psichiatrici e stato occupazionale sono variabili associate al pattern dei contatti del 1992. Molto significativa e risultata la correlazione tra patterns di contatto nel 1987 e nel 1992, indicando in particolare che il fatto di essere stato LA o alto utilizzatore tende a essere confermato nel corso del tempo. Conclusioni - Questi risultati evidenziano come i pazienti che formano la «nuova cronicita», pur con caratteristiche prognostiche tendenzialmente sfavorevoli, possiedono un miglior potenziale evolutivo e di affrancamento dai servizi rispetto ai pazienti lungodegenti, che compongono la cronicità «tradizionale». I risultati sottolineano in ogni caso la necessità di un impegno dei servizi psichiatrici nella cura di questi pazienti.
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9

Mauro, G., A. Di Blasio, C. Di Blasio, and G. M. Macaluso. "Invecchiamento facciale: caratteristiche biologiche e cliniche, opzioni di trattamento medico-estetiche e dentali." Dental Cadmos 84, no. 9 (November 2016): 554. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.09.2016.04.

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10

De Brasi, Daniele. "Sindrome infiammatoria multisistemica: caratteristiche genetiche e cliniche in pazienti pediatrici del Medio Oriente." PAGINE ELETTRONICHE DI QUADERNI ACP 29, no. 3 (2022): 1. http://dx.doi.org/10.53141/peqacp.2022.3.am1.

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Abstract:
Multisystem inflammatory syndrome: genetic and clinical characteristics in middle east pediatric patients Clinical, genetic and laboratory characteristics of Middle Eastern patients with Multisystem Inflammatory Syndrome in children (MIS-C) are not yet defined, this cohort study of 45 patients affected by MIS-C, mainly of Arab and of Asian origin, allows to define the genetic contribution to this disease. In the patients analyzed, a concentration of rare and probably pathogenic genetic variants of immune-related genes was found, and a possible association between genetic results, onset of MIS-C and resistance to treatment was also scored. Significant dysregulation of inflammatory markers was found in all patients analyzed, while mucocutaneous and gastrointestinal manifestations were found in 36 patients (80%), cardiac alterations in 22 (48.9%), neurological manifestations in 14 (31.1%). Genetic alterations in immune-related genes, including TLR3, TLR6, IL22RA2, IFNB1, and IFNA6, were identified in 19 patients (42.2%), with a significant difference with the control group (29 vs 3, P = <0.001). Patients with these variants tend to have an earlier onset of disease than controls (7 patients [36.8%] with genetic variants were 3 years younger at onset than 2 patients [7.7%] without genetic variants) and more resistance to treatment (8 patients [42.1%] with genetic variants who received 2 doses of intravenous immunoglobulins, compared to 3 patients [11.5%] with no evidence of genetic variants). The results of the study suggest that rare and probably deleterious genetic variants may play a role in MIS-C. This paves the way for further studies on larger and more diverse populations to fully characterize the contribution of genetics to this novel pathological entity.
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Dissertations / Theses on the topic "Caratteristiche cliniche"

1

Giunchi, Susanna <1965&gt. "Caratteristiche cliniche ed ecografiche dei Sarcomi Uterini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4613/1/GIUNCHI_SUSANNA_TESI.pdf.

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Abstract:
Obiettivo: descrivere le caratteristiche ecografiche e flussimetriche dei sarcoma uterini Materiali e Metodi: Dall'archivio anatomopatologico di due cliniche Universitarie sono state reclutate retrospettivamente tutte le pazienti con diagnosi anatomopatologica di sarcoma uterino. Tutte le cartelle cliniche, le immagini e i filmati digitalizzati sono stati analizzati e dati raccolti in un database. Risultati: Sono stati inclusi nello studio 49 casi, che comprendono 17 leiomiosarcoma, 14 sarcoma dello stroma endometriale e 18 carcinosarcoma. L'età media alla diagnosi è stata 62 anni (range 35-87). L'ottanta per cento delle pazienti erano in menopausa al momento della diagnosi. Circa la metà delle pazienti presentavano sanguinamento anomalo e il 20% dolore pelvico. La maggior parte delle lesioni sono apparse iso-ipoecogene, senza coni d’ombra (47/49;96%). Conclusioni: I sarcomi uterini sono un gruppo eterogeneo di tumori che presentano aspetti ecografici diversi anche in relazione all’istotipo. Conoscere le diverse caratteristiche può essere utile ai fini di una corretta diagnosi. Nel nostro studio l’assenza dei coni d’ombra risulta essere l’aspetto più significativo.
Objectives: To describe the gray-scale and Color-doppler sonographic features of uterine sarcomas. Methods: consecutive patients with a histological diagnosis of uterine sarcoma were retrospectively recruited from the databases of two gynecologic oncology Departments. The sonographic reports and the digital images were analysed. Results: Forty-nine cases were included in the study: 17 leiomyiosarcoma, 14 endometrial stromal sarcoma and 18 carcinosarcoma. Median age of the patient population was 62 years (range 35-87). Half of the cases presented abnormal uterine bleeding and 20% pelvic pain. 47/49 (96%) lesions appeared as iso-hypoechoic, without cones of shadow. Conclusions: Uterine sarcomas are a heterogeneous group of tumours showing a range of preoperative sonographic aspects depending on the histological subtype. Knowledge of the spectrum of sonographic findings might help in suspecting these malignant tumours at ultrasound. Opposite to the most common benign uterine mesenchimal tumors (leyomiomas), they never show cones of shadow.
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Giunchi, Susanna <1965&gt. "Caratteristiche cliniche ed ecografiche dei Sarcomi Uterini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4613/.

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Abstract:
Obiettivo: descrivere le caratteristiche ecografiche e flussimetriche dei sarcoma uterini Materiali e Metodi: Dall'archivio anatomopatologico di due cliniche Universitarie sono state reclutate retrospettivamente tutte le pazienti con diagnosi anatomopatologica di sarcoma uterino. Tutte le cartelle cliniche, le immagini e i filmati digitalizzati sono stati analizzati e dati raccolti in un database. Risultati: Sono stati inclusi nello studio 49 casi, che comprendono 17 leiomiosarcoma, 14 sarcoma dello stroma endometriale e 18 carcinosarcoma. L'età media alla diagnosi è stata 62 anni (range 35-87). L'ottanta per cento delle pazienti erano in menopausa al momento della diagnosi. Circa la metà delle pazienti presentavano sanguinamento anomalo e il 20% dolore pelvico. La maggior parte delle lesioni sono apparse iso-ipoecogene, senza coni d’ombra (47/49;96%). Conclusioni: I sarcomi uterini sono un gruppo eterogeneo di tumori che presentano aspetti ecografici diversi anche in relazione all’istotipo. Conoscere le diverse caratteristiche può essere utile ai fini di una corretta diagnosi. Nel nostro studio l’assenza dei coni d’ombra risulta essere l’aspetto più significativo.
Objectives: To describe the gray-scale and Color-doppler sonographic features of uterine sarcomas. Methods: consecutive patients with a histological diagnosis of uterine sarcoma were retrospectively recruited from the databases of two gynecologic oncology Departments. The sonographic reports and the digital images were analysed. Results: Forty-nine cases were included in the study: 17 leiomyiosarcoma, 14 endometrial stromal sarcoma and 18 carcinosarcoma. Median age of the patient population was 62 years (range 35-87). Half of the cases presented abnormal uterine bleeding and 20% pelvic pain. 47/49 (96%) lesions appeared as iso-hypoechoic, without cones of shadow. Conclusions: Uterine sarcomas are a heterogeneous group of tumours showing a range of preoperative sonographic aspects depending on the histological subtype. Knowledge of the spectrum of sonographic findings might help in suspecting these malignant tumours at ultrasound. Opposite to the most common benign uterine mesenchimal tumors (leyomiomas), they never show cones of shadow.
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Pipitone, Paride. "Ecografia tridimensionale in tempo reale: caratteristiche, potenzialità e applicazioni cliniche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23035/.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è quello di mettere a confronto l’ecografia RT-3D con tre metodiche per l’acquisizione delle immagini quali TC, ECO2D ,RM e osservare quali tra queste risulti più completa per proprietà tecniche e caratteristiche pratiche principalmente in ambito cardiologico. Si intende inoltre confrontare i risultati ottenuti tramite 2D TEE con quelli ottenuti con RT3D TEE nella valutazione della dimensione dell’auricola atriale sinistra, confrontando secondariamente i dati con quelli ricavati tramite TC a 64 strati adoperata come gold standard e terzo, osservare l’influenza della presenza di fibrillazione atriale sulla variazione di dimensione LAA principalmente tenendo in considerazione la dimensione dell’orifizio dell’auricola.
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Civitavecchia, Giuseppe <1975&gt. "Neoplasie intraduttali papillari mucinose del pancreas: caratteristiche cliniche, istopatologiche ed eco-endoscopiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/4072/1/Tesi_Dott._Giuseppe_Civitavecchia.pdf.

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Civitavecchia, Giuseppe <1975&gt. "Neoplasie intraduttali papillari mucinose del pancreas: caratteristiche cliniche, istopatologiche ed eco-endoscopiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/4072/.

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6

Caio, Giacomo Pietro Ismaele <1986&gt. "Caratteristiche cliniche, istologiche ed immunologiche dell'adenocarcinoma dell'intestino tenue associato alla malattia celiaca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7701/1/Caio_GiacomoPietroIsmaele_tesi.pdf.

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Abstract:
L’adenocarcinoma dell’intestino tenue (SBA) è una neoplasia estremamente rara nella popolazione generale. La letteratura suggerisce che la malattia celiaca (MC) sia associata ad un aumentato rischio di sviluppare un SBA, ma non ci siano dati sulle caratteristiche di questa variante associata a MC. Lo scopo dello studio è consistito nel chiarire la prevalenza del SBA in una coorte soggetti con MC, definendo le loro caratteristiche cliniche, istologiche ed immunologiche. Sono stati studiati retrospettivamente (1995-2014) tutti i casi di SBA trovati in associazione a MC. Le biopsie dei casi identificati sono state valutate attraverso indagini immunoistochimiche impiegando anticorpi monoclonali che riconoscono markers epiteliali intestinali (e.g. MUC2, CDX2 e CD10) e gastrici (e.g. MUC5AC e MUC6). Sono inoltre state ricercate eventuali mutazioni di KRAS, NRAS e BRAF. Sono stati identificati 5 SBA su 779 pazienti con MC (0,65%), tutte di sesso femminile età media 53. La tipizzazione dell'HLA ha mostrato un DQ2+ in tutti i casi. Al momento della diagnosi di SBA il quadro clinico di questi pazienti era caratterizzato da diarrea in 3 casi e da episodi subocclusivi negli altri due casi. La più frequente localizzazione anatomica dell’SBA era il digiuno. In nessuno dei 5 casi lo SBA è stato preceduto da una malattia celiaca refrattaria. L’esame istologico eseguito mostrava la presenza in tre casi di un carcinoma di alto grado, scarsamente differenziato (grado III-IV). La sopravvivenza a 5 anni è risultata molto migliore rispetto al SBA sporadico. KRAS è stato trovato mutato in 2/5 casi. L’ SBA associato a MC sembra avere caratteristiche cliniche, istologiche e fenotipiche differenti rispetto al SBA sporadico. In particolare: a) il più frequente coinvolgimento del sesso femminile; b) l’età di esordio più giovane; c) la localizzazione digiunale; d) una migliore prognosi associata a positività per CDX2; e) presenza di neoplasie con KRAS mutato.
The small bowel adenocarcinoma (SBA) is a very rare neoplasia in the general population. Previous studies suggest that celiac disease (CD) is associated with an increased risk in developing a SBA. Unfortunatly, there are no information about the features of this cancer when associated with CD. The aims of the present study were to shed light on the prevalence of SBA in a CD patients cohort and to define its clinical, histological and immunological features. We retrospectively investigated all the cases of SBAs in a cohort of CD patients during a 19 years period (1995-2014). Biopsies from selected cases were analyzed by immunohistochemestry, looking for intestinal and gastric markers, using monoclonal antibodies against MUC2, CDX2, CD10, MUC5AC, MUC6. Moreover, we checked the presence of KRAS, NRAS and BRAF mutations. We identified 5 cases of SBA in a population of 779 CD patients (0,65%). All the SBA found were in female patients with a mean age of 53 years. The HLA genotyping revealed a positivity for the DQ2+ in all cases. At onset SBA showed a clinical picture characterized by diarrhoea in 3 cases and subocclusion in 2 cases. Refractory CD never preceded the onset of a SBA. Th histologica evaluation revealed a high grade, poorly differentiated neoplasia in 3 cases (G3-G4). Overall survival at 5 years was extremely better than that of the sporadic SBA. A mutation of KRAS was found in 2/5 cases. In conclusion, the SBA associated with CD showed different features in comparison to the sporadic one, in particular: a) a female gender predominace, b) a lower median age at diagnosis, c) a preferred jejunal localization, d) a better prognosis (in particular when associated witha CDX2 positivity) and e) for the finding of KRAS mutations.
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7

Caio, Giacomo Pietro Ismaele <1986&gt. "Caratteristiche cliniche, istologiche ed immunologiche dell'adenocarcinoma dell'intestino tenue associato alla malattia celiaca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7701/.

Full text
Abstract:
L’adenocarcinoma dell’intestino tenue (SBA) è una neoplasia estremamente rara nella popolazione generale. La letteratura suggerisce che la malattia celiaca (MC) sia associata ad un aumentato rischio di sviluppare un SBA, ma non ci siano dati sulle caratteristiche di questa variante associata a MC. Lo scopo dello studio è consistito nel chiarire la prevalenza del SBA in una coorte soggetti con MC, definendo le loro caratteristiche cliniche, istologiche ed immunologiche. Sono stati studiati retrospettivamente (1995-2014) tutti i casi di SBA trovati in associazione a MC. Le biopsie dei casi identificati sono state valutate attraverso indagini immunoistochimiche impiegando anticorpi monoclonali che riconoscono markers epiteliali intestinali (e.g. MUC2, CDX2 e CD10) e gastrici (e.g. MUC5AC e MUC6). Sono inoltre state ricercate eventuali mutazioni di KRAS, NRAS e BRAF. Sono stati identificati 5 SBA su 779 pazienti con MC (0,65%), tutte di sesso femminile età media 53. La tipizzazione dell'HLA ha mostrato un DQ2+ in tutti i casi. Al momento della diagnosi di SBA il quadro clinico di questi pazienti era caratterizzato da diarrea in 3 casi e da episodi subocclusivi negli altri due casi. La più frequente localizzazione anatomica dell’SBA era il digiuno. In nessuno dei 5 casi lo SBA è stato preceduto da una malattia celiaca refrattaria. L’esame istologico eseguito mostrava la presenza in tre casi di un carcinoma di alto grado, scarsamente differenziato (grado III-IV). La sopravvivenza a 5 anni è risultata molto migliore rispetto al SBA sporadico. KRAS è stato trovato mutato in 2/5 casi. L’ SBA associato a MC sembra avere caratteristiche cliniche, istologiche e fenotipiche differenti rispetto al SBA sporadico. In particolare: a) il più frequente coinvolgimento del sesso femminile; b) l’età di esordio più giovane; c) la localizzazione digiunale; d) una migliore prognosi associata a positività per CDX2; e) presenza di neoplasie con KRAS mutato.
The small bowel adenocarcinoma (SBA) is a very rare neoplasia in the general population. Previous studies suggest that celiac disease (CD) is associated with an increased risk in developing a SBA. Unfortunatly, there are no information about the features of this cancer when associated with CD. The aims of the present study were to shed light on the prevalence of SBA in a CD patients cohort and to define its clinical, histological and immunological features. We retrospectively investigated all the cases of SBAs in a cohort of CD patients during a 19 years period (1995-2014). Biopsies from selected cases were analyzed by immunohistochemestry, looking for intestinal and gastric markers, using monoclonal antibodies against MUC2, CDX2, CD10, MUC5AC, MUC6. Moreover, we checked the presence of KRAS, NRAS and BRAF mutations. We identified 5 cases of SBA in a population of 779 CD patients (0,65%). All the SBA found were in female patients with a mean age of 53 years. The HLA genotyping revealed a positivity for the DQ2+ in all cases. At onset SBA showed a clinical picture characterized by diarrhoea in 3 cases and subocclusion in 2 cases. Refractory CD never preceded the onset of a SBA. Th histologica evaluation revealed a high grade, poorly differentiated neoplasia in 3 cases (G3-G4). Overall survival at 5 years was extremely better than that of the sporadic SBA. A mutation of KRAS was found in 2/5 cases. In conclusion, the SBA associated with CD showed different features in comparison to the sporadic one, in particular: a) a female gender predominace, b) a lower median age at diagnosis, c) a preferred jejunal localization, d) a better prognosis (in particular when associated witha CDX2 positivity) and e) for the finding of KRAS mutations.
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MAMPIERI, GIANLUCA. "Le tecnologie CAD-CAM in odontoiatria: il sistema Invisalign: caratteristiche tecniche ed applicazioni cliniche." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/557.

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Abstract:
La tecnologia CAD-CAM (Computer Aided Design - Computer Aided Manufacturing) è presente in diversi settori dell’odontoiatria dalla diagnosi, alla chirurgia implantare, alla protesi sino di recente all’ortodonzia. In campo ortodontico la tecnologia CAD-CAM è alla base del sistema Invisalign, un innovativa tecnica in grado di riallineare i denti mediante una serie di mascherine in polimero trasparente, rimovibili ed invisibili. Gli elementi innovativi ed unici di Invisalign sono il Clincheck e la produzione industriale delle apparecchiature ortodontiche tramite la stereolitografia. Il Clincheck, la fase CAD del processo, è una rappresentazione grafica virtuale tridimensionale del piano di trattamento prescritto dal medico e riproduce le fasi della terapia in base alle quali verranno successivamente realizzate le mascherine. I vantaggi offerti dal Clincheck sono la possibilità di programmare e visualizzare la terapia prima che essa venga attuata. La fase CAM del processo è rappresentata dalla produzione industriale automatizzata delle mascherine basata sulla tecnica stereolitografica; questo è il secondo elemento innovativo di Invisalign. La stereolitografia consente la fabbricazione di una serie di modelli in resina realizzati con un polimero fotopolimerizzabile perfettamente corrispondenti ai modelli virtuali delle arcate visualizzati sul pc attraverso il Clincheck. Il nostro studio ha voluto testare la validità di questa tecnica ortodontica affrontando il trattamento di un paziente con caratteristiche cliniche al limite delle indicazioni presenti in letteratura e fornite dalla stessa Align Technology. I risultati ottenuti, decisamente positivi, ci fanno ritenere Invisalign una tecnica estremamente affidabile, predicibile e che presenta delle potenzialità di sviluppo ancora notevoli. Si può ben sperare che in futuro il campo di applicazione clinica di questa tecnica si amplierà notevolmente permettendo il trattamento di malocclusioni che oggi vengono ancora corrette esclusivamente con ortodonzia fissa.
The CAD-CAM (Computer Aided Design - Computer Aided Manufacturing) technology is present in different sectors of dentistry: diagnosis, implantology, prosthodontics and orthodontics. In orthodontics the CAD-CAM technology is the base of the Invisalign system, a new technique to align teeth by a series of individualized, removable, and invisible acrylic splints. The innovative and original elements of Invisalign are the Clincheck and the Stereolithography technology to produce orthodontic appliances. The Clincheck (CAD phase) is a three-dimensional graphic representation of the treatment’s plan prescribed by the orthodontist, which reproduces the single stages of the therapy corresponding to the single aligners that will be produced. The Clincheck’s advantages are the possibility to program, view, and modify the therapy before it is realized. The CAM phase is represented by the industrial production of the aligners based on the Stereolithography technology: this is the second original element of the Invisalign. In fact, the Stereolithography lets the production of a series of the resin plastic models made photoactivated polymer, which correspond to the virtual models of the Clincheck. From these plastic resin models, clear removable appliances (aligners) are made. In this work we want to test the validity of Invisalign by the treatment of a patient with a malocclusion not indicated for this new technique yet. The positive clinical results indicate that the Invisalign is a reliable and predictable technique, which presents still potentiality of development. In the future, the clinical indications of Invisalign will become wider, enabling the treatment of malocclusions that today are corrected only by fixed appliances.
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9

PECA, DONATELLA. "Caratteristiche cliniche, ultrastrutturali e meccanismo molecolare del deficit congenito delle proteine del surfattante polmonare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/564.

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Abstract:
Il surfattante polmonare è una miscela di fosfolipidi e proteine strutturali sintetizzati dagli pneumociti di tipo II. Riveste come una sottile pellicola la parete interna degli alveoli e svolge il ruolo fondamentale di ridurre la tensione superficiale all’interfaccia aria-liquido, prevenendo così il collasso alveolare nella fase di espirazione del ciclo respiratorio. Il deficit di surfattante rappresenta la maggiore causa di sindrome da di stress respiratorio (RDS) nei neonati. In molti casi la RDS è transitoria ed è legata all’immaturità del polmone, invece un’insufficienza respiratoria progressiva in neonati a termine e vicini al termine, potrebbe essere causata da difetti nei geni delle proteine correlate al surfattante. In particolare due proteine svolgono un ruolo critico per le proprietà tensioattive del surfattante, le proteine del surfattante B (SP-B), e C (SP-C), che rappresentano circa il 4% del surfattante e sono codificate rispettivamente dai geni SFTPB e SFTPC. Mutazioni sui geni codificanti per queste proteine sono la causa di insufficienza respiratoria neonatale acuta e interstiziopatia polmonare nel lattante e nel bambino. Recentemente, mutazioni sul gene “ATP binding cassette A3” (ABCA3) che codifica una proteina trasportatrice di fosfolipidi espressa specificatamente negli pneumociti di tipo II, sono state associate anch’esse a sindrome di distress respiratorio letale e polmonite interstiziale infantile idiopatica nel neonato a termine e nel bambino. Obiettivo di questo lavoro è l’identificazione di alterazioni genetiche associate a deficit del surfattante nei neonati e lattanti affetti da malattie respiratorie progressive ed inspiegate, e lo studio dei meccanismi molecolari ad esse correlati. Un gruppo di 15 pazienti con tale quadro clinico è stato sottoposto allo studio genetico per i geni correlati al surfattante e, per quei pazienti per i quali era disponibile la biopsia polmonare, ad analisi istopatologica e ultrastrutturale del polmone. I difetti genici dell’ABCA3 sono apparsi in questo studio come la causa principale di malattia parenchimale polmonare inspiegata nei neonati e lattanti. Dai risultati ottenuti si deduce l’importanza della combinazione dello studio genetico con l’analisi ultrastrutturale per eseguire la diagnosi completa di queste malattie rare e ancora in gran parte sconosciute.
Pulmonary surfactant is a mixture of phospholipids and structural proteins synthetized by type II pneumocytes. It spreads as a thin layer on the alveolar wall and plays the fundamental role of lowering surface tension at the air-liquid interface, thus preventing alveolar collapse in the expiratory phase of the respiratory cycle. Surfactant deficiency is the leading cause of the respiratory distress syndrome in newborns. Whereas most cases are transient and related to lung immaturity, progressive lung disease in term and near-term infants may be caused by surfactant-related gene defects. Two proteins play a critical role for the surface tension properties: the structural surfactant proteins B (SpB) and C (SpC), that represent about 4% of surfactant and are encoded respectively by the STPFB and STPFC genes. Mutations in these genes may lead to both acute respiratory failure and chronic interstitial lung disease in newborn and infants. Recently, mutations of the ATP binding cassette A3 gene (ABCA3), that encodes a phospholipid carrier protein specifically expressed in type II pneumocytes, have been associated as well with lethal neonatal respiratory distress syndrome and chronic interstitial lung disease. The aim of this study is the identification of genetic changes connected with surfactant deficiency in newborns and infants with progressive and unexplained respiratory lung disease, and the study of related molecular mechanism. 15 patients with this clinical presentation underwent genetic analysis for surfactant-correlated genes and, when pulmonary biopsy was available, lung histopatological and ultrastructural analysis was performed. The genetic defects of ABCA3 appear to be, in this study, the first cause of unexplained parenchimal lung disease in newborns and infants. These results underline the importance of combined genetic studies and ultrastructural analysis, in order to perform the complete diagnosis of these rare disease still largely unknown.
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Conte, Carmina <1975&gt. "Studio multicentrico sulla prevalenza e sulle principali caratteristiche cliniche e biochimiche nei pazienti in dialisi paratiroidectomizzati in italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6572/1/Conte_C-dottorato.pdf.

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Abstract:
Lo studio CAVE PTX ha lo scopo di valutare la reale prevalenza della paratiroidectomia nei pazienti dializzati in Italia, verificare l’aderenza ai targets ematochimici proposti dalle linee guida internazionali K/DOQI e ricercare la presenza di fratture vertebrali e calcificazioni vascolari. Al momento attuale riportiamo i dati preliminari sulla prevalenza e le caratteristiche cliniche generali dei pazienti finora arruolati. Il nostro studio ha ricevuto contributi da 149 centri dialisi italiani, su un totale di 670, pari al 22%. La popolazione dialitica dalla quale sono stati ottenuti i casi di paratiroidectomia è risultata pari a 12515 pazienti;l’87,7% dei pazienti effettuava l’emodialisi mentre il 12,3% la dialisi peritoneale. Cinquecentoventotto, pari al 4,22%, avevano effettuato un intervento di paratiroidectomia (4,5%emodializzati, 1,9% in dialisi peritoneale;p<0.001). Abbiamo considerato tre gruppi differenti di PTH: basso (<150 pg/ml), ottimale (150 -300 pg/ml) ed elevato (>300 pg/ml). I valori medi di PTH e calcemia sono risultati significativamente diversi (più alti) tra casi e controlli nei due gruppi con PTH basso (PTX = 40±39 vs controllo = 92±42 pg/ml; p<.0001) e PTH alto (PTX= 630 ± 417 vs controllo 577 ±331; p<.05). La percentuale di pazienti con PTH troppo basso è risultata più elevata nei pazienti chirurgici rispetto al resto della popolazione (64vs23%; p<0.0001), mentre la percentuale dei casi con PTH troppo alto è risultata significativamente più alta nel gruppo di controllo (38%vs19%; p<0.003). Il 61% dei casi assumeva vitamina D rispetto al 64 % dei controlli; l’88% vs 75% un chelante del fosforo ed il 13%vs 35% il calciomimentico. In conclusione, la paratiroidectomia ha una bassa prevalenza in Italia, i pazienti sono più spesso di sesso femminile, in emodialisi e con età relativamente giovane ma da più tempo in dialisi.
CAVE PTX study aims to evaluate, in dialysis patients submitted to PTX, the control and therapies of divalent ions (phase I), and the prevalence of aortic calcifications and vertebral fractures (phase II). We report here the phase I results. Biochemistries and therapies of PTX patients were collected by means of an electronic data sheet from 149 Italian dialysis Units. A control group (C), comparable for age, sex and dialysis duration, was selected from the whole cohort. From a total of 12515 patients (HD = 87.7%;PD = 12.3%), 528(4.22%) had received PTX. Prevalence of PTX was definitely higher in HD(4.5%) compared to PD(1.9%). Respectively in PTX and C, PTH was low(<150) in 64 vs 23%; optimal (150-300) in 17 vs 39%; and high(>300) in 19 vs 38%. Ca, P and PTH values in the three K/DOQI PTH range groups are in table 2. Prescribed drugs, respectively in PTX and C, were: Vitamin D (61 vs 64%); Phosphate binders (88 vs 75%) and Calcimimetic (13 and 35%). Notably, Calcitriol and Ca based binders in PTX, and Paricalcitol and Sevelamer in C, were the most frequently prescribed drugs. PTX has a low prevalence in Italy, and mainly involves relatively young, females and long-term haemodialysis patients. In these patients PTH values are mostly low and therapeutic choices are accordingly different. Different hard outcomes can be hypothesized
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Books on the topic "Caratteristiche cliniche"

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Emili, Enrico Angelo. Dislessia. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph09.

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Abstract:
Le persone con dislessia evolutiva hanno caratteristiche specifiche di apprendimento che le portano ad avere difficoltà di lettura permanenti e, in modo più evidente, nelle prime fasi di scolarizzazione. In passato tali difficoltà si imputavano, erroneamente, alla pigrizia dell’alunno e al suo scarso impegno, provocando ricadute emotive sullo studente e la sua famiglia. La Legge 170/2010 ha finalmente riconosciuto dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e, negli ultimi anni, sono stati emanati diversi provvedimenti al fine di garantire a tutti gli studenti che presentano difficoltà non ordinarie la piena partecipazione alla vita scolastica e di offrire adeguate e personalizzate risposte pedagogiche. È dunque fondamentale che gli insegnanti sappiano prontamente riconoscere i segnali di DSA, non certo per formulare diagnosi, ma per mettere in atto interventi di potenziamento didattico e, in caso di certificazione clinica, strumenti, misure, strategie specifiche e inclusive per favorire la realizzazione delle potenzialità e l’autonomia nello studio. Il volume, con uno sguardo pedagogico e didattico, approfondisce le problematiche legate alla dislessia, presentando le risorse a disposizione di studenti e insegnanti, gli strumenti compensativi e le forme di individualizzazione dei processi di insegnamento/apprendimento.
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Book chapters on the topic "Caratteristiche cliniche"

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Argo, Tami R., and Donald W. Black. "Caratteristiche cliniche." In Il gioco d’azzardo patologico, 37–50. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1538-8_3.

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