Dissertations / Theses on the topic 'Carattere'

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1

DI, BENEDETTO CARMINE. "Il carattere creativo dell'opera dell'ingegno." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1453469.

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2

CARDANI, LUCA. "John Hejduk: la "fabbricazione" del carattere." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/11578/278740.

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3

BOSIO, MONICA. "Carattere e luogo nel progetto dell'edificio publico." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/11578/278481.

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4

BARBI, SIMONE. "Il carattere civile dell'Architettura: Raffaello Fagnoni Architetto." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/11578/278739.

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5

Giovinetto, Roberta Maria Cristina. "I tumori della mammella a carattere eredofamiliare." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1146.

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Abstract:
L'IDENTIFICAZIONE DEI GENI BRCA I E II HA STIMOLATO GLI STUDI DI GENETICA MOLECOLARE E INCREMENTATO LE CONOSCENZE RELATIVAMENTE A QUEL 7% DI TUMORI MAMMARI A CARATTERE EREDITARIO. SI TRATTA DI GENI ONCOSOPPRESSORI LA CUI MUTAZIONE è PRESENTE IN TUTTE LE CELLULE COMPRESE LE GERMINALI.LA MODALITA' DI TRASMISSIONE è AUTOSOMICA DOMINANTE. LATESI SI PROPONE DI FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE TRAMITE UNA RAPIDA REVISIONE DELLA LETTERATURA PIù RECENTE .
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6

Dell'osso, Antonio. "L'individuazione successiva del carattere sociale di un'impresa." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1467.

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Abstract:
Il lavoro affronta il problema relativo alla portata sistematica della norma di cui all articolo 147, comma quinto, della legge fallimentare, introdotto con la riforma delle procedure concorsuali di cui al d.lgs. n. 5/2006; secondo l interpretazione maggioritaria, tale norma ha reso diritto positivo l orientamento giurisprudenziale favorevole all assoggettamento a fallimento della società occulta. Nel primo capitolo, sulla base del materiale giurisprudenziale in materia di rapporti sociali di fatto ed in parallelo con l evoluzione della normativa, si desume come l aggettivo occulto sia stato utilizzato in un senso duplice, ovvero sia come sinonimo di soci e società mai esteriorizzate nei confronti dei terzi che di soci e società in fatto operanti, senza vincolo di occultamento (c.d. esteriorizzazione sfuggita); si legittima l ipotesi di lavoro per cui l ambito applicativo della nuova norma comprende entrambe tali ipotesi. Il secondo capitolo si apre con l analisi delle tesi formulate dai commentatori della norma in esame; si propende quindi per un interpretazione secondo cui la norma si riferisce ad una fattispecie che potrebbe chiamarsi individuazione successiva del carattere sociale di un impresa, e comprende al suo interno tanto l ipotesi di una società costituita con l intento di celarne l esistenza e di palesare all esterno solo un socio, nella veste di imprenditore individuale, quanto le ipotesi in cui risulti la sussistenza di una struttura sociale laddove sembrava esserci solo un impresa individuale, ma ciò indipendentemente dalla volontà di tenere celato l esercizio in comune dell attività economica (c.d. esteriorizzazione sfuggita). Il terzo ed ultimo capitolo è dedicato all analisi degli ulteriori aspetti rilevanti della norma, in particolare del concetto di riferibilità. L interpretazione della norma di cui al quinto comma dell art. 147 l.fall. cui si è aderito in precedenza rende possibile, anzitutto, giungere alla conclusione per cui il requisito della riferibilità assume valenza eminentemente probatoria, quale prova dell effettiva esistenza di un attività svolta in senso sociale. E poi evidenziata la centralità assegnata dalla norma alla rilevanza giuridica dell attività espletata; il concetto di riferibilità serve allora come criterio necessario per l imputazione di un capitolo dello statuto dell imprenditore, e cioè per l attribuzione della titolarità dell impresa sotto l angolatura ed ai fini del diritto fallimentare. La norma viene infine analizzata nella sua collocazione nell ambito del controverso istituto del fallimento del socio illimitatamente responsabile, considerando le peculiarità di esso, che lo avvicinano, sotto alcuni aspetti, ad un microsistema normativo. Anche la norma in esame presenta un esigenza che risponde a logiche proprie, nel senso che se è vero che la legge realizza in sede fallimentare il principio della responsabilità illimitata dei soci di società personali, è anche vero che tale risultato è raggiunto oltrepassando gli indici formali della spendita del nome, tanto nel caso della c.d. esteriorizzazione sfuggita quanto in quello della società occulta vera e propria. La conclusione cui si perviene è quella per cui la norma analizzata si giustifica, per un verso, per il perseguimento della finalità c.d preventiva del fallimento dell impresa sociale; e, in rapporto con il quarto comma del medesimo articolo 147 l. fall., in quanto elimina una disparità di trattamento difficilmente giustificabile tra soci parimenti occulti. Essa esprime una deroga (per eccezione) rispetto alla regola, da considerarsi di perdurante valore generale, della spendita del nome quale criterio di imputazione dell attività di impresa, giustificata alla luce delle peculiarità dell istituto del fallimento del socio illimitatamente responsabile.
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7

DAL, POS LORIS. "Composizione e carattere Erik Gunnar Asplund : i progetti urbani." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/11578/278198.

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8

CAVALLO, CLAUDIA. "IGNAZIO GARDELLA. COSTRUIRE NEL COSTRUITO: dialettica della storia, carattere dell'architettura." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319401.

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Abstract:
Costruire nel costruito è un’attitudine intellettuale e una ricorrente e paradigmatica condizione del progetto, che la tesi indaga attraverso una riflessione operativa e non esaustiva sull’opera di Ignazio Gardella. La ricerca si concentra sul tema del rapporto tra antico e nuovo e, nello specifico, sulla dialettica che si instaura nel progetto con il corpo della città e dell’architettura esistente, in termini fisici e di significato. L’architettura di Gardella è portatrice di un approccio critico e dialogico al costruito, capace di coinvolgere edifici, parti di edifici e oggetti antichi, come elementi attivi della composizione. La ricerca muove dallo scavo analitico di alcune opere selezionate – un progetto urbano, un progetto architettonico, nove progetti di interni –, con la convinzione che l’interrogazione diretta del ‘testo’ architettonico, la sua scomposizione in parti e categorie significative e la sua successiva ‘ricomposizione’, permetta di appropriarsi delle tecniche compositive di un autore, o delle sue strategie progettuali, e di sprigionare il loro valore attuale. La struttura della tesi si articola in tre parti, che corrispondono a tre diverse ‘scale’ del progetto e del confronto con le preesistenze: un’esplorazione transcalare, che origina dallo studio del piano per il centro antico di Genova e procede, a ritroso, dalla città all’architettura del museo, agli interni, attraverso una lettura diacronica che porta in rilievo le questioni ‘teoriche’ e i temi generalizzabili del progetto. Il primo capitolo affronta lo studio di una genealogia di progetti per la città di Genova, che mettono in discussione le categorie consolidate della conservazione dei centri storici, attraverso la selezione e l’utilizzo dei frammenti del nucleo antico, sopravvissuti ai bombardamenti. Nel Piano Particolareggiato di S. Donato e S. Silvestro (1969-74), Gardella costruisce il vuoto come spazio della vita collettiva che nasce dalla memoria di antiche topografie, e costruisce il vuoto come spazio di rappresentazione, dove selezionati personaggi nuovi e antichi, si fronteggiano su nuovi suoli. La Facoltà di Architettura (1975-89), trattiene nella sua figura una evocazione mutevole dei diversi mondi radicati nella memoria collettiva. Unico frammento realizzato del piano, emerge a scala urbana come simbolo di rifondazione e assume un valore dimostrativo rispetto all’intendimento vitale della conservazione insito nel progetto urbano. Nel secondo capitolo, il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano (1948-54), inteso come opera emblematica del linguaggio di Gardella, è oggetto di una riflessione intrecciata tra la processualità progettuale e i principi espressi nella didattica allo Iuav, che riannoda questioni teoriche depositate nella prassi progettuale. La costruzione del carattere si rivela determinante per evocare il significato della vita nel luogo e manifesta la strategia di quell’architettura come metafora della costruzione, in cui l’espressione si fa corpo attraverso l’invenzione degli elementi costruttivi. Il terzo e ultimo capitolo raccoglie una esplorazione di allestimenti e ‘riordini’ realizzati dal giovane Gardella negli anni ’30-40 che percorre la genesi delle sue strategie per costruire nel costruito (e non solo), parallelamente all’affermazione di un autonomo linguaggio. Un’occasione per registrare l’importanza della teatralità negli interni gardelliani, ai fini del coinvolgimento di spazialità, oggetti ed opere antiche. L’utilizzo dei materiali della storia, invece della loro negazione – in termini di distruzione o, all’opposto, di separazione astratta dalla contingenza del reale – costituisce una via più complessa, ma estremamente interessante, per dispiegare la vita latente nelle cose.
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9

Scaturro, Agnese <1988&gt. "Questione di "carattere": uno studio sul Brand Naming in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3207.

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Abstract:
Il brand name costituisce una componente fondamentale della marca. Esso rappresenta l'azienda e contribuisce a rafforzarne l'immagine determinando, in molti casi, il successo o il fallimento del prodotto sul mercato. Il brand name è strettamente legato all'ambiente e alla cultura in cui è inserito; pertanto, è necessario essere consapevoli delle implicazioni culturali e sociali connesse al brand name nel momento in cui esso viene trasferito in altri contesti, soprattutto quando la realtà di destinazione presenta differenze di ordine sociale, culturale e linguistico particolarmente spiccate. In questo studio si prende in esame il contesto cinese dal punto di vista economico, con un focus sul profilo del consumatore e della sua crescente attenzione al brand registrata negli ultimi anni. Viene anche tracciato un breve quadro sulle principali caratteristiche culturali e sociali legate alla realtà cinese. Nella seconda parte viene analizzato l'elemento del brand name nel marketing in generale e in relazione al particolare contesto cinese, con un piccolo accenno alle caratteristiche del sistema linguistico cinese. Infine, vengono riportati i risultati di una piccola analisi condotta sui brand name di varie aziende italiane operanti in Cina, verificando se le premesse poste nello studio siano o meno confermate, e vengono presentati alcuni casi ritenuti particolarmente significativi.
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Pagliara, Federica <1989&gt. "Il settore turistico: sostenibilità e certificazioni ambientali a carattere volontario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9626.

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Abstract:
Lo scopo dell’elaborato è quello di porre in evidenza come recentemente siano stati previsti degli strumenti verso una politica di turismo sostenibile nel rispetto delle località che necessitino di una maggior tutela ecologica, quali gli strumenti volontari di certificazione ambientale. Si tratta di norme europee per la gestione degli impatti ambientali da parte delle aziende come la certificazione ISO 14001, la registra¬zione EMAS e, in particolare, il marchio Ecolabel per il settore turistico. Nella presente tesi sono state analizzate queste norme in maniera analitica, per trovare applicabilità all’interno di questo delicato settore. Mi sono inizialmente focalizzata sulla nascita del turismo, ho spostato poi l’attenzione sull’enorme carico che il nostro territorio è costretto a sopportare quotidianamente a causa della notevole presenza di essi. In seguito ho individuato le principali convenzioni che hanno non solo introdotto, ma anche attuato quei principi di sostenibilità che per molti anni hanno fatto discutere le maggiori cariche del nostro pianeta. Successivamente mi sono concentrata sui principali tipi di marchi ecologici: ISO 14001, EMAS, Ecolabel, con necessario approfondimento in merito all’adesione delle stesse da parte delle strutture e, in particolare, sul marchio Ecolabel poiché, tra le certificazioni citate fino ad ora, è quello che meglio si applica al settore turistico. Infine, ho illustrato l’attuale situazione di utilizzo delle certificazioni all’interno del territorio italiano, con un'analisi specifica del settore turistico dell’ultimo anno.
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BERNABEI, Guglielmo. "CARATTERE PROVVEDIMENTALE DELLA DECRETAZIONE D’URGENZA L’AMMINISTRAZIONE CON FORZA DI LEGGE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388879.

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Abstract:
In this research I have underlined the extraordinary fact’s “factual nature” because it affects directly on the factual reality and causes a clear and significant change. The importance of the made emergency is a privileged perspective not only to trace the characteristics of a particular jurisdiction but also to enquire the thought thinking that underlies. In this research I have suggested that the made emergency appears the content of the assumption of the art. 77 Cost., it gives concreteness to the general term, and gives it substance, fills it of specific legal meanings according to this framework: the made emergency, content of the assumption of the art. 77 Cost., that consents the legitimate operation of the emergency decree, is characterized to be of time temporary, to have not an express provision in the legal system normally into force, to affect or to impair the interests of constitutionally guaranteed. I have tried to outline a possible configuration of subject to decree law and I have underlined that the use of a emergency Decree without contents purely of measure’s is gradually flattening all distinctions between the legislative and executive power with regard to the legislative function. The situation has an impact also on the government’s form and it has been pointed out that the practice introduced some new regularity policies, outlining a “substantial monism” which has expressed an unitarian power of political leadership, where the relationship of trust between the Government and Parliament is replaced by a real link between the parliamentary majority and the executive that sees it in the centre propulsive.
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Bichi, Deborah <1988&gt. "Analisi del significato del carattere ci 慈 nelle fonti cinesi classiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2273.

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Abstract:
La presente ricerca intende proporre un’analisi approfondita del significato del carattere ci 慈 nelle fonti in lingua cinese classica. Il carattere ci è infatti un termine dall’ampio spettro semantico e nonostante esso si trovi spesso in correlazione con il tema della pietà filiale xiao 孝, tuttavia non è mai stato oggetto di approfondite ricerche da parte del mondo accademico. Nella parte centrale di questo studio focalizzeremo la nostra attenzione su circa duecento occorrenze del termine ci, presenti in una selezione di testi in lingua cinese classica compilati perlopiù in epoca preimperiale. Indagheremo quindi la dimensione etico-filosofica del carattere ci nelle fonti classiche attraverso l’analisi e la traduzione delle occorrenze del termine, tenendo conto dei contesti storico-filosofici in cui esso è inserito. Noteremo infine lo stretto legame che il termine ci ha con il tema della pietà filiale e come esso rappresenti il corrispettivo di xiao, ovvero i doveri che i genitori hanno nei confronti dei loro figli.
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Ferrari, Roberta <1984&gt. "Beatrice Potter e la signora Webb. La politica come amministrazione del carattere." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6972/1/FerrariRobertaTesi.pdf.

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Abstract:
La tesi affronta la vita e la riflessione politica di Beatrice Potter collocandola all’interno del pensiero politico britannico ed europeo della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Rispetto alla maggior parte della bibliografia disponibile, risulta un’autonomia e un’originalità anche rispetto alla riflessione del marito Sidney Webb. La riflessione politica di Potter è caratterizzata in primo luogo dalla ricerca del significato immediatamente politico di quella scienza sociale, che si sta affermando come approccio scientifico dominante nell’intero panorama europeo. Il lavoro è diviso in tre ampi capitoli così suddivisi: il primo ricostruisce l’eredità intellettuale di Potter, con particolare attenzione al rapporto con la filosofia evoluzionista di Herbert Spencer, suo mentore e amico. In questo capitolo vengono anche discussi i contributi di John Stuart Mill, Joseph Chamberlain, Alfred Marshall e Karl Marx e la loro influenza sull’opera di Potter. Il secondo capitolo prende in esame la sua opera prima dell’incontro con il marito e mostra come lo studio della povertà, del lavoro, della metropoli, della cooperazione e delle condizioni delle donne getti le basi di tutta la produzione successiva della partnership. Lo studio politico della povertà, cioè la messa a punto di una scienza amministrativa del carattere sociale del lavoro, rappresenta uno degli elementi principali di quella che viene qui definita un’epistemologia della democrazia. Il terzo capitolo riprende il tema cruciale della democrazia nella sua accezione «industriale» e indaga il ruolo funzionale dello Stato, anche in relazione alla teoria pluralista di Harold Laski, al socialismo guildista di George D. H. Cole e all’idealismo di Bernard Bosanquet. Centrale in questo confronto del pensiero di Potter con il più ampio dibattito degli anni venti e trenta sulla sovranità è la concezione della decadenza della civiltà capitalista e dell’emergere di una new civilisation, dopo la conversione al comunismo sovietico.
The dissertation addresses the political life of Beatrice Potter through the analysis of British and European political thought between the end of the Nineteenth century and the beginning of the Twentieth century. The aim of the research is to show the originality of her thought also in relation to her husband’s, Sidney Webb. Potter’s political reflection is first of all characterized by the study of the political meaning of social science, which is becoming dominant as a scientific approach all over Europe. The work is divided into three large chapters: the first one reconstructs her intellectual legacy, with particular attention to Herbert Spencer, mentor and friend, and his philosophy of evolution. This chapter also discusses the political thought of John Stuart Mill, Joseph Chamberlain, Alfred Marshall and Karl Marx and their influence on Potter’s social and political thought. The second chapter reconstructs and analyses her work before the encounter with Webb and shows how this first reflection on poverty, metropolis, work, cooperation and women’s condition represent the basis of all the later work of the partnership. The political analysis of poverty, that is the formulation of an administrative science of the social character of work, represent one of the main element of what I have defined an epistemology of democracy. The third chapter discusses the concept of democracy in its «industrial» meaning and stresses the functional role of the State, also in relation to the pluralist theory of Harold Laski, to the Guild Socialism of George D. H. Cole and to the Idealism of Bernard Bosanquet. The keynote in this debate around sovereignty between the Twenties and the Thirties is the conception of the decay of capitalist civilisation and the rise of a new one, after her conversion to Soviet Communism.
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Ferrari, Roberta <1984&gt. "Beatrice Potter e la signora Webb. La politica come amministrazione del carattere." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6972/.

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Abstract:
La tesi affronta la vita e la riflessione politica di Beatrice Potter collocandola all’interno del pensiero politico britannico ed europeo della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Rispetto alla maggior parte della bibliografia disponibile, risulta un’autonomia e un’originalità anche rispetto alla riflessione del marito Sidney Webb. La riflessione politica di Potter è caratterizzata in primo luogo dalla ricerca del significato immediatamente politico di quella scienza sociale, che si sta affermando come approccio scientifico dominante nell’intero panorama europeo. Il lavoro è diviso in tre ampi capitoli così suddivisi: il primo ricostruisce l’eredità intellettuale di Potter, con particolare attenzione al rapporto con la filosofia evoluzionista di Herbert Spencer, suo mentore e amico. In questo capitolo vengono anche discussi i contributi di John Stuart Mill, Joseph Chamberlain, Alfred Marshall e Karl Marx e la loro influenza sull’opera di Potter. Il secondo capitolo prende in esame la sua opera prima dell’incontro con il marito e mostra come lo studio della povertà, del lavoro, della metropoli, della cooperazione e delle condizioni delle donne getti le basi di tutta la produzione successiva della partnership. Lo studio politico della povertà, cioè la messa a punto di una scienza amministrativa del carattere sociale del lavoro, rappresenta uno degli elementi principali di quella che viene qui definita un’epistemologia della democrazia. Il terzo capitolo riprende il tema cruciale della democrazia nella sua accezione «industriale» e indaga il ruolo funzionale dello Stato, anche in relazione alla teoria pluralista di Harold Laski, al socialismo guildista di George D. H. Cole e all’idealismo di Bernard Bosanquet. Centrale in questo confronto del pensiero di Potter con il più ampio dibattito degli anni venti e trenta sulla sovranità è la concezione della decadenza della civiltà capitalista e dell’emergere di una new civilisation, dopo la conversione al comunismo sovietico.
The dissertation addresses the political life of Beatrice Potter through the analysis of British and European political thought between the end of the Nineteenth century and the beginning of the Twentieth century. The aim of the research is to show the originality of her thought also in relation to her husband’s, Sidney Webb. Potter’s political reflection is first of all characterized by the study of the political meaning of social science, which is becoming dominant as a scientific approach all over Europe. The work is divided into three large chapters: the first one reconstructs her intellectual legacy, with particular attention to Herbert Spencer, mentor and friend, and his philosophy of evolution. This chapter also discusses the political thought of John Stuart Mill, Joseph Chamberlain, Alfred Marshall and Karl Marx and their influence on Potter’s social and political thought. The second chapter reconstructs and analyses her work before the encounter with Webb and shows how this first reflection on poverty, metropolis, work, cooperation and women’s condition represent the basis of all the later work of the partnership. The political analysis of poverty, that is the formulation of an administrative science of the social character of work, represent one of the main element of what I have defined an epistemology of democracy. The third chapter discusses the concept of democracy in its «industrial» meaning and stresses the functional role of the State, also in relation to the pluralist theory of Harold Laski, to the Guild Socialism of George D. H. Cole and to the Idealism of Bernard Bosanquet. The keynote in this debate around sovereignty between the Twenties and the Thirties is the conception of the decay of capitalist civilisation and the rise of a new one, after her conversion to Soviet Communism.
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Bugin, Dario <1991&gt. "La direttiva 2014/95/UE e la disclosure di carattere non finanziario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13499.

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Abstract:
La seguente tesi di laurea magistrale si concentra inizialmente sull’analisi della direttiva 2014/95/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'Unione Europea a riguardo della “comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e taluni gruppi di grandi dimensioni” e del correlato atto normativo (decreto legislativo 30 dicembre 2016 n. 254) emanato dal Governo italiano per il recepimento della stessa all'interno dell'ordinamento giuridico nazionale. Dopo aver introdotto tali atti normativi, l’attenzione si sposta sulla loro contestualizzazione nel contesto politico-economico odierno e nella letteratura esistente. La successiva parte dell’elaborato invece, dopo aver brevemente introdotto e cercato di far chiarezza su alcune definizioni e concetti rilevanti (fra i quali l’informazione non finanziaria, di sostenibilità e sulla responsabilità sociale d’impresa), tratta la materia della disclosure non finanziaria, dapprima, ricercando nella letteratura le ragioni che stanno alla base della questione e gli effetti/benefici che possono derivarne per l’azienda e i propri stakeholder e, successivamente, sulla base dei dati di una nota società di consulenza, presentando al lettore la situazione mondiale attuale, sia dal lato della domanda, con riferimento agli strumenti emanati da governi, mercati borsistici o altre organizzazioni che volontariamente o obbligatoriamente richiamano alla disclosure non finanziaria, sia dal lato dell’offerta, con riferimento al livello di informazione non finanziaria comunicato all’esterno da parte delle più grandi aziende di alcuni paesi del mondo. Infine, l’ultima parte dell’elaborato spiega, commenta e confronta due fra i più importanti standard esistenti a livello mondiale in materia di reportistica di carattere non finanziario, offerti rispettivamente dal Global Reporting Initiative (GRI) e dall’International Integrated Reporting Council (IIRC), tentando inoltre di collegare le linee guida insite in tali modelli con le disposizioni della direttiva 2014/95/UE, al fine di mettere in luce se e in quale modo possano considerarsi un’efficace risposta ad essa.
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La, Ragione Yeshihareg <1996&gt. "Sistemi di archiviazione digitale nativo: ricognizione di carattere logico, tecnologico e procedurale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19239.

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Abstract:
Lo scopo dell'elaborato è quello di trattare in linea generale la conservazione digitale tramite lo standard ISO 14721 (OAIS); distinguere tra il materiale digitalizzato e quello nato digitale, ma il focus principale saranno i sistemi di archiviazione digitale soffermandosi sugli aspetti logici, tecnologici e procedurali della conservazione del digitale nato.
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Strazzari, Elena <1997&gt. "La dichiarazione di carattere non finanziario: analisi del settore agroalimentare del Nordest." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20949.

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Abstract:
In un’ottica sempre più internazionale i classici documenti che compongono il bilancio d’esercizio risultano spesso non sufficientemente completi a rappresentare l’attività di una società, il suo piano di sviluppo e crescita, la performance e le azioni volte a contrastare problemi ambientali, economici e occupazionali. L’informativa non finanziaria, disciplinata a livello comunitario dalla Direttiva 2014/95/UE e a livello nazionale dal D. Lgs 254/2016, mira proprio alla descrizione di tali aspetti sociali, economici e ambientali. L’elaborato si suddividerà in tre capitoli al fine di esaminare l’importanza della rendicontazione sostenibile. In primo luogo, si analizzerà il quadro di riferimento della disclosure, sottolineando l’evoluzione della stessa a livello europeo e nazionale, fino a giungere alla proposal europea dell’aprile 2021. La direzione che si sta perseguendo è sempre più legata all’ampliamento dell’obbligatorietà di tale documento allo scopo di una rappresentazione veritiera e corretta dei dati. Nel secondo capitolo l’esame verte sulla comprensione delle problematiche a livello internazionale della reportistica nel settore agroalimentare e la rilevanza dell’analisi sostenibile all’interno dello stesso. Infine, si passerà ad un’analisi empirica di una decina di società operanti nel settore agroalimentare del Nordest prendendo in considerazione l’ultimo bilancio di sostenibilità pubblicato e esaminando come queste hanno sviluppato la dichiarazione non finanziari, seppur non obbligate a redigerla.
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MORELLI, DARIO. "LA PROPAGANDA DI CARATTERE RELIGIOSO NEI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233995.

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Abstract:
This work's focus is on the religious propaganda - as referred to by Article 19 of the Italian Constitution – through audiovisual and radio media services in Italy. In order to assess whether a specific regulation would be useful to be implemented in Italy in respect of the religious propaganda by the abovementioned means, this works intends to identify the concept of “religious broadcasting” via radio and TV from an Italian law standpoint. The final part of the work analyses regulations in force in certain foreign countries in respect of religious propaganda.
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Pilotti, Rita <1988&gt. "Carattere, azione e libertà : elementi per una lettura antropologica della filosofia trascendentale di Kant." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10318.

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Abstract:
La natura umana è una preoccupazione centrale nel pensiero kantiano, come testimonia la quarta domanda nella formulazione programmatica delle Lezioni di Logica (cf. Logik, Ak. IX: 25). Le osservazioni raccolte nella Antropologia dal punto di vista pragmatico (1798), in particolare, rivelano la sensibilità dell'autore per l'orientamento "cosmopolitico" del Tardo Illuminismo Tedesco e insieme esprimono i principali risultati della filosofia trascendentale: sullo sfondo del presente lavoro sta dunque il rapporto tra la missione "popolare" della filosofia kantiana e il suo svolgimento critico rigoroso. In particolare, la seconda parte dell’opera articola il rapporto tra natura e moralità attraverso una nozione complessa di "carattere", che distingue tra “naturale” [Naturell], “temperamento” [Temperament] e “carattere morale” [Denkungsart] (cf. Anthropologie, Ak. VII: 283-333). In questo testo, l'uomo risulta essere responsabile del proprio carattere oltre che delle proprie azioni (cf. Anthropologie, Ak. VII: 293-4). Questa tesi suona ancor più forte, se messa insieme all'osservazione che il soggetto non può mai conoscersi per ciò che effettivamente è (cf. Anthropologie Ak. VII: 133). Piuttosto che ricercare entro il testo una coerenza tra le parti, il presente lavoro si propone di sciogliere la questione all'interno della filosofia trascendentale. La seconda parte dell'Antropologia richiama, infatti, la teoria dei caratteri che Kant sviluppa nella prima Critica. Qui, nel risolvere la terza antinomia della ragion pura, egli distingue tra “carattere empirico” e “carattere intellegibile” dell’agire razionale: mentre il primo si inserisce nella serie delle condizioni naturali, il secondo – cui Kant si riferisce anche in questo caso come al “modo di pensare” [Denkungsart] – indica nella direzione di un'assoluta spontaneità. Rispondendo alla proposta, formulata nella seconda metà del Novecento entro il dibattito filosofico analitico, di un’interpretazione compatibilista, di matrice davidsoniana, della concezione kantiana dell’azione e del libero arbitrio, il presente lavoro si concentra sulle possibili declinazioni della nozione di “spontaneità”, attraverso un’analisi della natura e del funzionamento di quelle che Kant definisce le tre facoltà dell’animo superiori: l’intelletto, la ragione e la facoltà di giudicare (cf. Kritik der Urteilskraft, Ak. V: 198). In questo ambito, ampio spazio è dedicato a uno studio delle funzioni del pensiero in generale: l’appercezione trascendentale, l’uso teoretico della ragione e la funzione determinante, in ambito sia teoretico che pratico, del giudizio. Sul secondo si innesta, quindi, la riflessione sulla possibilità di una ragione pura pratica e del relativo concetto di autonomia morale. L’illusione trascendentale e l’uso regolativo delle idee introducono, inoltre, la trattazione sulla funzione riflettente – accanto a quella determinante – del giudizio e sul libero gioco (cf. Kritik der Urteilskraft, Ak. V: 217) delle facoltà conoscitive, per il cui tramite si rende possibile l’esperienza particolare e contingente dell’esistenza ordinaria. Le considerazioni si portano così sul rapporto tra leggi cognitive e leggi pratiche, sul problema dell’unità della ragione, dell’azione e del sé e, quindi, sul significato ultimo del termine “carattere”. Spero in questo modo di mostrare che non soltanto l’antropologia kantiana è profondamente radicata nella filosofia trascendentale, ma anche che quest’ultima si apre di per sé a una valutazione antropologica.
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Orlando, Nicola. "Gli interventi dell' amministratore di sostegno relativi agli atti di carattere personale del beneficiario." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423066.

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Abstract:
ABSTRACT This dissertation analyzes the limits to the powers of the legal guardian with respect to those acts pertaining to the intimate sphere of the ward, distinguishing between atti personalissimi and atti personali. As a result of this analysis, it appears that, through the intervention of the legal guardian, the ward retains the ability to perform the atti personali, but is precluded from performing the atti personalissimi. The will of the ward is identified by both the legislator and the courts as being the element to be used to determine the validity of the guardian’s determinations. Indeed, both l. 6/2004 (art. 1) and the civil code (art. 410 c..c) specify that the legal guardian must always take into account the needs and expectations of the ward when acting on his behalf. If the ward is not able to express such needs and expectations, the legal guardian must work with the ward to re-establish them; by so doing, the guardian would finally be able to act according to the would be needs of the ward, had this one been able to express them. Of course, the judge will always have the last word as to the validity of the guardian’s determinations. This thesis analyzed both the atti personali (dealing with health issues, separation and divorce) and the atti personalissimi (marriage, wills and trusts), and evidences that while the jurisprudence univocally recognizes the guardian’s power to express and re-establish the ward’s will for the atti personali, the same cannot be stated for the atti personalissimi. Similarly, in an effort to better protect the ward, the jurisprudence recognizes the possibility to apply to the guardianship the traditional limitations codified in art. 411 c.c., coherently with the guardianship flexible nature. However, these limitations will not be applied in a strict and rigid manner, as is the case in other tutelary institution; rather, these limitations are to be applied in an adaptable way and on a case by case basis. This legal framework can also be found in other legal systems, such as the Spanish one, where the similarities are both on a foral level, with a specific reference to the Catalan legislation, and on a more general level; the structures of both legal systems are particularly similar, and the doctrine and jurisprudence have followed parallel paths. The comparative analysis of the three legal systems, the Italian, the Spanish and the Catalan, reflects a common transnational approach to the guardianship institution. All in all, in the light of this analysis, it is safe to say that the legal guardian can act as a nuncius sui generis as far as certain existential acts of the beneficiary, acts that would otherwise be precluded to the beneficiary because of his or her disablement.
ABSTRACT La tesi analizza i limiti all’intervento dell’amministratore di sostegno rispetto agli atti di natura personale e personalissima del beneficiario. Dallo sviluppo di tale materia, nonché dall’analisi della natura di tali atti è emerso come solo per i primi è prospettata la possibilità per il beneficiario di realizzare l’atto, a mezzo del proprio amministratore. Dall'interpretazione della norma e dalla giurisprudenza a riguardo emerge che il criterio guida da seguire è la volontà del beneficiario. Ciò in quanto sia la legge 6/2004 (art.1), sia la normativa codicistica dell’amministrazione di sostegno (art. 410 c.c.), precisano che l’amministratore di sostegno nello svolgimento della sua attività deve tenere conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario. Qualora quest’ultimo non risultasse in grado di manifestare tali aspirazioni e bisogni, sarà l’amministratore di sostegno ad agire “con” il soggetto per ricostruirli, al fine di esternare così la stessa volontà che avrebbe manifestato l’interessato se fosse stato capace di farlo. Il giudice dovrà in ultimo esprimersi sulla legittimità di tale atto. La tesi ha preso in analisi atti personali (cure mediche, separazione e divorzio) e atti personalissimi (matrimonio, testamento e donazione) ed ha evidenziato che se per i primi la giurisprudenza è concorde nel riconoscere il potere del l'amministratore a esternare la volontà dell'interessato in base al criterio della ricostruzione della volontà, per quanto riguarda gli atti personalissimi solo un precedente riconosce l'applicazione del medesimo criterio. Sempre all’interno di un’ottica di protezione, nonché come extrema ratio dottrina e giurisprudenza ammettono la possibilità di estendere al beneficiario di amministrazione di sostegno i divieti tipici delle misure di tutela tradizionali a mezzo del rinvio previsto dall’ultimo comma dell’art. 411, c.c., in conformità anche con le caratteristiche di proporzionalità e flessibilità dell’istituto in esame. Vi è da precisare che tali limiti e preclusioni non saranno applicati in maniera rigida, definitiva e immutabile come per i tradizionali istituti di tutela, bensì in maniera provvisoria e da adattarsi “su misura” al soggetto stesso. Quanto analizzato appare comune anche ad altri ordinamenti giuridici, in particolare a quello spagnolo, sia a livello forale, con specifico riferimento alla legislazione catalana, sia a livello generale, per una similare struttura dei due ordinamenti giuridici e per un parallelo sviluppo giurisprudenziale e dottrinale. L’analisi comparatistica dei tre ordinamenti, italiano, spagnolo e catalano, ha evidenziato l’esistenza di una comune prassi giuridica transazionale con riferimento all’istituto di protezione. In fine, alla luce dell'analisi compiuta consegue che l’amministratore di sostegno può agire come un nuncius sui generis a compimento di alcuni atti esistenziali del beneficiario, che altrimenti sarebbero a lui preclusi a causa della sua menomazione.
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Padula, Elena <1991&gt. "“Ti regalo un carattere”: proposta di traduzione e commento traduttologico al libro di Zhang Dachun." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9031.

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La presente tesi consiste in una proposta di traduzione e relativo commento traduttologico di alcuni capitoli del libro《送给孩子的字》(“Ti regalo un carattere”) dello scrittore taiwanese Zhang Dachun, definito come uno dei migliori scrittori di letteratura contemporanea cinese. Attraverso episodi di vita quotidiana, l’autore spiega l’etimologia e i significati di alcuni caratteri cinesi ai suoi due figli, riportando l’interessante punto di vista dei bambini. L’elaborato si sviluppa in tre capitoli: nel primo vengono introdotti il libro e l’autore; nel secondo viene proposta una traduzione in lingua italiana del testo originale in cinese; il terzo capitolo, invece, affronta il commento traduttologico del testo in esame, soffermandosi sulle problematiche più importanti riscontrate in sede di traduzione, e sulle strategie traduttive adottate nella risoluzione delle stesse.
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Saccon, Veronica <1996&gt. "Informazioni di carattere non finanziario. Il D.Lgs. 254/2016: introduzione alla disciplina e problematiche applicative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17506.

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Il D.Lgs. 254/2016 introduce per la prima volta in Italia un obbligo di disclosure per l’informativa non finanziaria. Questo decreto legislativo recepisce nell’ordinamento italiano quanto previsto dalla Direttiva Europea n.95 del 22 ottobre 2014 (“Disclosure of non-financial and diversity information”) e supera le disposizioni previste nel D.Lgs. 32/2007. Sotto alcuni aspetti il D.Lgs. 254/2016 ha ampliato il contenuto della direttiva europea, producendo interessanti risultati in termini di informativa non finanziaria e promuovendo la diffusione di sistemi di rendicontazione sostenibile. L’elaborato esamina, in primo luogo, l’evoluzione normativa italiana ed europea inerente ai temi sulla reportistica non finanziaria e descrive in particolar modo il Decreto Legislativo n.254/2016 di recepimento della direttiva europea. L’esame dell’evoluzione normativa viene poi integrato con l’analisi della letteratura. Al fine di delineare il dibattito esistente nella letteratura scientifica più recente e sviluppare le ipotesi di ricerca, sono stati individuati, attraverso la banca dati Scopus, i contributi più recenti che hanno trattato la tematica oggetto di analisi. Utilizzando come metodologia di ricerca l’analisi del contenuto, sono state analizzate le relazioni consolidate sulla gestione e le dichiarazioni non finanziarie consolidate pubblicate da un campione di 22 gruppi di società italiane. L’analisi è stata effettuata per il periodo 2015-2018, cercando così di individuare gli effetti derivanti dall’introduzione della normativa che ha segnato il passaggio da un contesto volontario ad uno regolamentato. La ricerca si pone come obiettivo quello di verificare come è cambiata l’informativa fornita dalle imprese sia dal punto di vista della quantità delle informazioni fornite, sia dal punto di vista della qualità delle stesse, utilizzando alcune variabili volte ad indagare il volume di divulgazione, la completezza delle informazioni, la presenza di informazioni sfavorevoli e favorevoli all'impresa (bad/good news) e informazioni prospettiche.
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Grifa, Antonella. "Proposta di glossario bilingue di carattere giuridico in portoghese e italiano per interpreti di madrelingua italiana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12746/.

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Al momento, non esistono risorse terminologiche finalizzate all’interpretazione del dominio del diritto di famiglia nella combinazione linguistica portoghese europeo e italiano. Per sopperire a questa mancanza, si è creato ex-novo un glossario bilingue portoghese-italiano sul diritto di famiglia tramite l’uso di strumenti tradizionalmente finalizzati alla terminografia e alla ricerca terminologica, adattando i loro abituali usi e obiettivi alle necessità e agli scopi della fase di preparazione terminologica condotta da un interprete prima di un incarico. Dapprima, un excursus storico dell’evoluzione del diritto di famiglia in Portogallo e in Italia e un’analisi della situazione attuale nei due paesi e nell’Unione Europea definiscono il contesto. In secondo luogo, una panoramica sui linguaggi specialistici e le loro caratteristiche lessicali e sintattiche prima, e successivamente la descrizione della terminologia, delle sue peculiarità e delle sue applicazioni forniscono il quadro teorico alla base della ricerca terminologica in esame. La terza sezione dell’elaborato descrive le prime tre fasi della metodologia del processo di creazione del glossario: la definizione degli obiettivi, dei destinatari e della forma del lavoro, la documentazione e la creazione (semi)automatica di corpora comparabili con il software BootCat e l’estrazione (semi)automatica dei termini in portoghese con l’aiuto degli strumenti contenuti nel programma AntConc. Nel capitolo finale viene descritto il processo di ricerca degli equivalenti italiani, insieme alla discussione di alcune difficoltà incontrate durante il percorso; infine, insieme al glossario completo di 120 termini con rispettive traduzioni e note, vengono presentati i termini suddivisi in quattro sottodomini, accompagnati da alcuni commenti sul lavoro svolto e suggerimenti per eventuali ampliamenti e perfezionamenti del glossario.
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D'Angelo, Alessia. "Costruire nel costruito. Progetto di una struttura ricettiva per turismo a carattere temporaneo a Roccascalegna (CH)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Il progetto nasce come risposta ad un concorso di idee, Observatory Houses, promosso da YAC (Young Architects Competitions), insieme a Italian Exhibition Group e all’Agenzia del Demanio, il quale propone la progettazione di un complesso di moderne residenze-osservatorio nella rocca medievale di Roccascalegna, in Abruzzo. Partendo dall’istruttoria del bando, focalizzate le richieste ed i vincoli dei promotori del concorso, si è potuto procedere allo studio dello stato dei luoghi in modo da mettere in risalto le potenzialità e criticità degli stessi. Quello di progettare un insediamento turistico, in un contesto delicato, difficile, caratterizzato da presenze storico monumentali importanti ha portato alla singolarità dell’intervento, permettendo di individuare un tema ad oggi centrale nella prospettiva edilizia: la reversibilità dell’intervento. Sulla base dei requisiti individuati e ritenuti necessari alla fine del raggiungimento di una risposta efficiente ed efficace al quesito posto, prendendo in esame dei casi simili dai quali sono state estrapolate informazioni caratterizzanti a livello di scelte materiche, tecnologiche, aspetti relazionali con il contesto, è scaturita una possibile soluzione progettuale. Il modulo abitativo sviluppato si presta come prototipo di una struttura ricettiva la quale possa essere rimossa ed installata in altri luoghi anche con analoga o simile funzione (ad esempio strutture ricettive per studenti o turisti). Infine i risultati ottenuti sono stati messi a confronto con i progetti vincitori del concorso.
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Della, Corte Francesco. "Caratterizzazione del design attraverso tecniche di riconoscimento automatico delle linee di carattere: applicazioni nel settore automotive." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3461/.

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Gori, Leonella. "Da DAF a CFO: perché la funzione AFC assume carattere di indirizzo strategico anche nell'impresa italiana." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2641.

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Abstract:
2006/2007
La tesi sviluppa il tema dell’evoluzione della professionalità amministrativo-finanziaria nel nostro Paese, alla luce delle nuove esigenze emerse nel mondo imprenditoriale e nel sistema produttivo italiano. Una breve prospettiva storica introduce l’argomento, corredata da una review bibliografica della letteratura finanziaria sull’argomento. • Segue una disamina dell’evoluzione, anche normativa, in Italia e nei Paesi anglosassoni in tema di competenze e attività richieste a chi opera nell’area finanziaria con riferimenti alla nuova legge sul risparmio, al Sarbanes Oxley Act e a Basilea 2. • La tesi esplicita i risultati di una survey presso esponenti di spicco dell’area finanziaria in aziende domestiche di grande dimensione, per lo più quotate. Il tema trattato è rilevante anche alla luce dei più di trenta workshop organizzati nel solo 2007 in Italia aventi ad oggetto tali studi, con la partecipazione di personalità di rilievo del mondo sia accademico sia professionale.
XX Ciclo
1978
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Monti, Marco. "Emotional design e genetica dello stile in campo automotive: studio qualitativo e quantitativo delle linee di carattere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6357/.

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Abstract:
La figura del designer detiene un ruolo chiave nella progettazione di un nuovo prodotto: a lui spetta l'importante compromesso fra scelte ingegneristiche, di mercato e di stile. Lo studio qui condotto analizza da un punto di vista qualitativo e quantitativo le linee di carattere che delineano il profilo base di un'autovettura, in riferimento al particolare segmento automobilistico ed al suo stile. In tal modo si vuole porre una base alla "genetica dello stile", ovvero la caratterizzazione matematica dello stile.
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Dominici, Chiara <1990&gt. "Questioni di fine vita: la gestione della morte, la sua comunicazione e i problemi di carattere etico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10218.

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Abstract:
Da un punto di vista generale, l’elaborato tratta il tema della morte nella società occidentale e le questioni etico-morali ad essa connesse. Nella prima parte viene esposta una sintesi della storia dell’evoluzione del concetto di morte dal Medioevo sino ai giorni nostri. In questa parte, in particolare, si evidenzia come questo evento sia stato affrontato nel corso dei secoli sia a livello individuale che collettivo. Successivamente l’elaborato si focalizza sull’etica dell’accompagnamento del morente. Si sottolinea cioè la necessità di adottare un approccio olistico alla malattia integrando la prospettiva meramente tecnica delle terapie e dei trattamenti a quella umanistica del “prendersi cura”. La terza parte invece affronta la questione della “comunicazione della morte”. Si vuole qui evidenziare il difficile ruolo che il medico deve ricoprire nelle relazioni con i pazienti, con i loro familiari ma anche con l’equipe medica. L’ultimo blocco tematico riguarda infine le decisioni di fine vita: dopo un’iniziale definizione del principio di autonomia, la trattazione si sofferma sull’importante questione del testamento biologico. In particolare vengono quindi esaminati problemi come le dichiarazioni anticipate di trattamento, l’accanimento terapeutico e l’eutanasia.
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FURINI, Alessio. "Valutazione dell'accuratezza di DSMs estratti da stereocoppie satellitari ad alta risoluzione per territori a carattere fortemente pianeggiante." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2011. http://hdl.handle.net/11392/2388760.

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Abstract:
The knowledge of the ground morphology and how it changes is a fundamental information in many applications, such as urban planning and the design and the environmental impact evaluation of new infrastructures. In the past, the only instrument used by designers was cartography, with height information given by contour lines or points. With the development of technologies the situation has quickly changed and nowadays not only numerical maps are available, but also 3D digital terrain or surface models can be created. These models can be generated in many ways, thanks to the quality achieved in the acquisition of 3D information using technologies such as LIDAR, inSAR, GPS, photogrammetry and remote sensing, even if with a lot of differences in terms of precision, costs and time needed for models creation. Among all these techniques, the use of remote sensing is increasing rapidly for all the cartographic applications, because it could bring advantages in terms of costs reduction, fast data acquisition and elaboration also for big areas. Everything started in 1999, when IKONOS II, the first civil satellite offering a spatial resolution of 1m, was launched. Since then other high resolution satellites were launched, and now they ensure a GSD of less than 1m, a revisiting time of the same area of just few days, multispectral data and along-track stereo acquisition (with imagery being processed using the well known photogrammetric algorithm). However, the possibility of using high resolution satellite imagery strictly depends on several factors: the aim of the work (in terms of accuracy needed), sensor’s characteristics (geometric and radiometric resolution), available products, software used to perform the elaboration. Firstly, images must be oriented and corrected both geometrically and radiometrically to remove all the distortions related to the image acquisition process, to the acquisition system (imaging sensor optical-geometric characteristics, orbital characteristics, attitude parameters, platform position and movement during the acquisition in respect to the Earth’s one) and to the atmosphere refraction. As for the geometric correction, a new image is created, which has scale and projective properties typical of a cartographic representation, in order to assure the metric accuracy of all the data contained. So, two different types of orientation models are generally adopted: the rigorous or physical models, which are linked to the physical-geometrical image acquisition process (for each kind of satellite) and are based on the collinearity equations; the polynomial and rational methods, based on transformations which link terrain and image coordinates without any information about the characteristics of the used satellite. A rigorous model is based on the collinearity equations and reconstructs the orbital segment during image acquisition through the knowledge of the acquisition mode, orbital parameters, attitude angles, interior orientation and self-calibration parameters, atmospheric refraction: all the approximate values are known (some of them are in the metadata file) and their correction could be estimated using the Least Square Method. Rational methods were developed principally because sensor managing companies didn’t reveal technical characteristics of the platforms, so it was impossible to implement a correct rigorous model. Nowadays they approximate very well physical models, so very often also those companies use this solution to give information about sensor geometry without releasing neither the internal orientation parameter nor the physical features related to image processing. The most important method is the Rational Polynomial Function (RPF), which is based on a ratio of two polynomials of various order to model the relation between ground and image coordinates, so representing a generic formulation of the rigorous collinearity equations. The link is created by the Rational Polynomial Coefficients given in the metadata file or calculated directly by the final user thanks to some known ground points (even if this solution shouldn’t be used if high accuracy is needed). However, the knowledge of the coordinate of some ground control points is fundamental both with rigorous and rational models: after the orientation is performed, an accuracy assessment checking the Root Mean Square Error of this dataset must always be performed. As far as radiometric correction is concerned, it is useful to solve all the distortions in the acquired signal due both to sensor’s improper functioning (detectors’ relative brightness, striping, no data pixels and lines) and to external conditions (scene illumination and atmospheric conditions). Next step is related to the height information extraction, which is usually done with automatic procedures (image matching): analyzing all the differences between possible targets and background information, homologous points in the two images are recognized. Different elements could be used as search parameter: the radiance value of each image pixel, geometric features, spatial relations between various kind of features in the imagery. The first case is called Area Based Matching (ABM): a template containing the radiance values of a small area of one image is compared with the values of a moving window in the other image until the highest correlation is found. Region growing is very similar, but it starts the matching from some seed points well distributed on the imagery. Only using also a Least Square Matching it is possible to achieve sub-pixel accuracy, because this technique takes into account also the radiometric and geometrical distortions between template and search window, which always afflicts the data due to the different point of view of the imagery. The second possibility is the Feature Based Matching (FBM): various mathematical operator recognize simple features (such as corners or edges) and compare the created dataset among imagery. The last method is the relational matching, which is the less accurate one: it considers at the same time different relations between all the features in the images (geometrical ones, combinations of simple features, … ). Once the matching is finished, it is possible to calculate 3D coordinates of the recognized points using the parameters of the orientation step; finally, the model is extracted generating a regular grid which can then be used as input data for many applications. In fact, digital elevation models can be generated in three different ways:  irregular points, which don’t contain any height information in the areas among them;  TIN, Triangulated Irregular Network: the irregular points are liked using triangular faces which create a continuous surface;  matrix models (GRID): the space is divided into a regular grid, so for each cell the height value is calculated interpolating the irregular dataset. The GRID model is typical when using imagery as input data and it’s also the most used for digital representation; the most important parameter is the grid size, because its value depends both on input data spatial resolution and on the detail needed by the final model. After the whole process is finished, the extracted model must be validate in order to define its accuracy and so determine its possible field of application (or if it is as precise as requested by the customer). Quality analysis must be performed together with comparisons with check datasets (having accuracy at least of one order better than the one expected for the model) to evaluate standard deviation on residuals between the model and the check data (control points, reference model, breaklines). In this thesis the entire generation process (from imagery orientation to DSM extraction) to generate a very accurate model was evaluated; both commercial and scientific software were tested in order to optimize human, economic and computational resources. Two different in-track high resolution satellite stereo pairs were processed: the first one was acquired over the area of Ferrara in 2004 by IKONOS II (spatial panchromatic resolution of 1m), the other covers the area of Argenta (FE) and it was taken in 2010 by GeoEye-1 (spatial panchromatic resolution of 0.5m). In both cases not only the panchromatic imagery (generally the only input data for DSMs generation) were used but also the multispectral ones (on the contrary generally useful to generate thematic maps). During the analysis different software have been tested, because with available commercial ones good results are achievable concerning stereo orientation, while some drawbacks are inherent to image matching: the commercial software Orthoengine (PCI Geomatics) and the scientific one SISAR (Software per Immagini Satellitari ad Alta Risoluzione) developed by Prof M. Crespi and the team of Geodesy and Geomatic Area - La Sapienza University of Rome and designed for the orientation of high resolution satellite imagery. Some tests inherent to IKONOS II imagery were performed also with ENVI 4.6.1(which gave unsatisfactory results) and the scientific one DPCOR, developed by prof. K. Jacobsen and his team at Leibniz University of Hannover. As far as the orientation is concerned, results with rigorous models show that accuracy of about 0.50.8 pixel in East and North direction and of about 0.81 pixel in Up direction is achievable; SISAR seems to be more stable varying GCPs number and distribution (620 GCPs are sufficient for an area of about 100Km2). The most important thing is the correct identification of the GCPs on imagery, because both software manifest higher errors during test run with point not well recognized (small errors of about 0.50.75 pixel for some points). Test performed with SISAR using rational functions show comparable results; moreover, RPCs generation and refinement don’t give better results, confirming a good pre-processing of the sensor managing companies while generating the RPCs. Finally, Tie Points recognition don’t improve the orientation accuracy. After that, image matching and DSM extraction were performed in small homogeneous areas with scientific software, while with OrthoEngine a full extent model was created. With regard to IKONOS II stereo pair, commercial software had some problems: matching wasn’t satisfactory in dense urban areas and many pixel had wrong height values (peaks and holes far from real ones) due to noise and difficulties during correlation step. Further tests were run with multispectral bands: NIR imagery gave good results, so using GIS software no data and noisy zones of the panchromatic models were edited and corrected merging data with NIR model. Derived DSMs generated with scientific software were less noisy, even if grid extraction is too approximate because it just creates a TIN. Accuracy evaluation was performed both with a set of points collected by kinematic and stop&go GNSS survey with 3D accuracy of 0.3m and with a reference grid of 2x2m with accuracy of 0.6m derived by a photogrammetric flight: calculated RMSEs show gaps of about 2 pixel in rural areas and 4 pixel in urban and vegetation zones. Even if features and infrastructures are well identified, these models aren’t suitable for high accuracy applications. With GeoEye-1 stereo pair only 40% of the whole scene was matched: built-up areas and streets were recognized whereas the major part of the fields were too homogeneous, because in march (when the imagery were acquired) there were just uncultivated fields and wheat plant were too small. This problem was much more important with OrthoEngine, so manual and automatic procedures to solve it were implemented, also using GIS software. Accuracy evaluation, performed as for IKONOS II stereo pair, show errors of about 1.5 pixel in rural area and slightly better than 4 pixel in urban one. The results are comparable to previous ones in terms of pixel residuals, showing an accuracy limit of models derived from high resolution satellite imagery; the great advantage is so represented by pixel size, which is halved in few years let DSMs to reach accuracy of about 1 meter. One of the main goals of this study was the creation of models to be used in the forecast and management of environmental emergencies, because the importance of this field of application is increasing day by day. In fact, the forecasting hydraulic models, which study the outflow of water after, for example, river floods or downpours, need as preliminary input a very good model of the studied area. The DSMs used for this purpose need to reach a very high precision, especially with regards to the correct identification of all the man-made and natural elements, like riverbanks or roads in relief, which may interfere with the outflow of water (deviating or stopping it) or, on the contrary, of all the crosses, which are a preferential way to water’s flow. Furthermore, this demand becomes more important for flat areas, because little errors in height definition could cause important variations in the identification of flooded areas. According to CISIS’s technical guidelines about elevation models, results obtained with both the stereo pairs show that the extracted DSMs aren’t suitable for this purpose, because height values must have an accuracy better than 0.5m (the DSMs extracted are at level 3, while they should be at least at 5). With regard to data derived from GeoEye-1 imagery, they seems to be useful, even if merged with other surveying technologies to acquire in a better and more precise way the characteristics of all the barriers and the crosses. This fact was demonstrated also with simulations run on the same area by the technician of the land reclamation consortium of Ferrara (Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara): in very flat areas (such as the one investigated), in order to obtain a correct identification of flooded areas (both with geographic position and temporal sequence), the correct implementation of barriers and drains network is much more important than the height information of areas in the middle of the hydraulic cell. So, using scientific software it would be possible to obtain a refinement of the matching parameters and procedures in order to create accurate DSMs also starting from imagery with GSD of 0.5 meter; in any case, an accurate editing done by the user and a correct point cloud interpolation is fundamental. On the contrary, because the user can’t generally set all these parameters using commercial software, extracted DSMs should be used only for applications where lower accuracy is needed. In the first part of the thesis all the theoretical aspects are described: after some information about photogrammetry and remote sensing (Chapter 1) and the main characteristics of platforms (Chapter 2), Digital Terrain and Surface Models are discussed (Chapter 3), focusing the attention to the whole generation process performed using high resolution satellite imagery (Chapter 4). The second part presents all the procedures adopted and the results obtained both with the IKONOS II stereo pair (Chapter 5) and the Geoeye-1 imagery (Chapter 6).
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Moretto, Irene. "Introduzione alle rappresentazioni lineari di gruppi finiti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15900/.

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Abstract:
Questo elaborato è un’introduzione alla teoria delle rappresentazioni di gruppi. Per semplicità ci si è limitati a studiare rappresentazioni complesse di grado finito di gruppi finiti. Tuttavia, alcuni risultati si possono generalizzare a campi la cui caratteristica non divide l'ordine del gruppo. Vengono date le definizioni di base e i primi risultati importanti, tra cui il teorema di Maschke e il lemma di Schur. Viene discussa la teoria dei caratteri e vengono trattati alcuni esempi di gruppi finiti importanti. Per ognuno di questi è stata determinata le tabelle dei caratteri e da queste si possono anche determinare le tavole dei caratteri per tutti i gruppi finiti fino all'ordine 11.
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D'Este, Luca <1997&gt. "L'integrazione dei fattori ESG nel sistema bancario, le dichiarazioni di carattere non finanziario e il regolamento Tassonomia dell'UE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20346.

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Abstract:
Il concetto di sostenibilità, originariamente legato solo alla dimensione ambientale, oggi risulta centrale anche nella realtà sociale ed economica. È proprio grazie al crescente dibattito politico in materia di sviluppo sostenibile che il tema dei rischi ESG merita di essere studiato e, soprattutto, messo in discussione. All’interno di questo elaborato si analizza l'intervento della Banca Centrale Europea e dell’Autorità Bancaria Europea approfondendo le linee guida che le banche dovranno seguire e stabilendo di conseguenza le informazioni che ad esse dovranno essere fornite dalle imprese per permettere un’accurata valutazione dei rischi ESG. Inoltre si esaminano le fonti informative e i singoli indicatori che possono essere presi in considerazione. A tal proposito, le macro-fonti informative a cui facciamo riferimento sono due: da un lato il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo e Del Consiglio (Regolamento Tassonomia dell’UE), dall’altro i regolamenti e i contenuti delle dichiarazioni non finanziarie delle aziende con particolare riferimento alla direttiva 2014/95/UE. L’elaborato si conclude confrontando i due quadri regolamentari analizzati: si osserva la precisione e gli aspetti qualitativi e quantitativi delle informazioni concretamente fornite dalle aziende rispetto a quanto richiesto dalle normative. Si procede quindi con un’analisi critica dell’attuale informazione non finanziaria prevista dalla direttiva 2014/95/UE rispetto a quanto richiesto dal regolamento (UE) 2020/852. Ci si interroga infine su quelle che saranno le modifiche e gli sviluppi necessari per garantire un adeguato livello di informazione da parte delle aziende, con lo scopo ultimo di permettere alle banche di valutare correttamente i rischi ESG e il conseguente merito di credito.
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Gambi, Lucia. "Sequenziamento genomico e valutazione del carattere di antibiotico-resistenza di ceppi di E.coli isolati da carcasse di pollo da carne." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Le tossinfezioni alimentari causate dal consumo di alimenti di origine animale sono un fenomeno piuttosto diffuso tra i quali la carne di pollo è una delle principali fonti, in quanto presenta diverse contaminazioni con potenziale zoonotico. Infatti, il pollame può presentare diverse malattie infettive di origine batterica che sono in grado di provocare patologie anche a carattere setticemico. È il caso delle infezioni da Escherichia coli: un microrganismo Gram-negativo normalmente presente nell’intestino degli animali e dell’uomo. In tali casi il trattamento farmacologico risulta indispensabile ma purtroppo questo approccio è frequentemente associato alla crescente capacità di acquisizione, da parte del microrganismo, di determinati genetici di resistenza antibiotica portando conseguentemente al fallimento delle terapie. Questo fenomeno in continuo aumento provoca una crescente preoccupazione delle autorità sanitarie in tutto il mondo tanto da consigliare il divieto di utilizzo degli antibiotici negli allevamenti animali. Nel presente studio, isolati di E. coli raccolti da due aziende di broiler allevati senza l’impiego di antibiotici sono stati analizzati al fine di comparare la suscettibilità antimicrobica a quattordici antibiotici (fenotipo di resistenza) con il genotipo di resistenza ottenuto mediante sequenziamento dell’intero genoma, che ha permesso di identificare i determinanti genetici di antibiotico-resistenza e virulenza. Lo studio ha messo in evidenza come il WGS sia in grado di predire il fenotipo di resistenza ma non quello di suscettibilità. L’analisi del viruloma ha indicato la presenza di geni interessanti per la valutazione della patogenicità degli isolati. La caratterizzazione genetica ha messo in luce una certa diversità tra gli isolati intra ed inter-allevamento tranne per alcuni campioni. Infine, l’analisi MLST ha confermato precedenti evidenze scientifiche riguardo ad alcuni ST-tipo indicati come resistenti ad antibiotici beta-lattamici.
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Loss, Edward <1990&gt. "Spia e Dominus Spiarum nei documenti di carattere pubblico del Duecento, Trecento e Quattrocento a Bologna e in altre città." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8941/1/Tesi%20versione%20final%20da%20caricare.pdf.

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Abstract:
A partire dalla seconda metà del XX secolo, il tema dello spionaggio ha goduto di notevole attenzione da parte dei grandi mezzi d’informazione. L’argomento è stato anche ricca fonte d’ispirazione cinematografica e letteraria, avendoci tramandato personaggi come James Bond e Mata Hari, che hanno donato alla figura della spia un certo glamour nella contemporaneità. Dal punto di vista storiografico, tuttavia, lo spionaggio non ha avuto la stessa sorte. A metà degli anni ’90, Paolo Preto si lamentava che neanche per Venezia, la “madre delle spie” durante l’epoca Moderna, si poteva contare un numero sufficiente di lavori storiografici seri, realizzati tramite la disamina approfondita della documentazione manoscritta. Se per la modernità la disponibilità di lavori è scarsa, per quanto riguarda il Medioevo, che ancora oggi viene etichettato come il periodo storico dei “secoli bui”, la situazione è ancora peggiore. Nel 2008, Aude Cirier ha constatato che, nonostante le fonti riguardanti le spie e lo spionaggio nel Medioevo non fossero per nulla assenti negli archivi, soprattutto in quelli italiani, la storia dello spionaggio e delle pratiche di ottenimento di informazione riservata era ancora tutta da scrivere. La presente ricerca si dedica dunque allo studio di una delle più precoci forme di istituzionalizzazione dello spionaggio promosso dalle città dell’Italia centro-settentrionale durante il basso Medievo, ossia l’Officio Spiarum, l’Ufficio delle Spie attivo a Bologna nel Duecento e Trecento. In questa sede, partendo dallo studio di fonti manoscritte presenti nell’Archivio di Stato di Bologna, non solo si vogliono ricostruire gli aspetti normativi e finanziari di tale ufficio, ma si vuole anche tentare di comprenderlo dal punto di vista del personale coinvolto in esso. Si dedica inoltre ampio spazio a discutere la figura della spia, nonché le modalità di differenziazione di questo ruolo da altre figure inviate al di fuori della città, quale ad esempio l’ambasciatore.
This dissertation focuses on the study of the Officio Spiarum, the “Office of Spies”, created in Bologna after the first half of the 13th century. As its name suggests, this institution was responsible for all those envoys, named in the sources as spia vel explorator, sent by city authorities to gather strategic information (nova) on city enemies that could be interesting for the well-being of the commune. Composed of two officers, a Dominus Spiarum, a lord of spies, and a notary (notarius ad spias) the Office of Spies represented one of the first forms of organized and institutionally recognized efforts of governmental espionage not only in late medieval Italy, but also in western Europe during the Middle Ages. Analysing legal sources, such as the Italian Communal Statutes (Statuta), Council acts produced by the Bologna People’s Council (Riformagioni e Provvigioni), accounting books (liber introitum et expensarum) and criminal cases registered in the ad Maleficia courts , all preserved in the State Archive of Bologna, the first part of this research attempts to reconstructed all the normative and administrative aspects of the Office of Spies. The second part of this dissertation is dedicated to the study of those who actually acted as Domini Spiarum during the existence of the Office of Spies in Late Medieval Bologna. Consulting documents such as the already mentioned Council Acts, as well as individual declarations of property and patrimony, called Estimi, the work retraces the political, economic and social profile of 127 individuals who occupied the office from 1271 to 1337. Even though the main case study of this dissertation is Bologna, one fifth of its contents is also dedicated to the comparison of the Bolognese Office of Spies with other realities of the rest of northern Italy during the last three centuries of the Middle Ages.
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Bordignon, Sofia <1997&gt. "Il reporting di sostenibilità e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Analisi dell'inclusione degli SDG nelle dichiarazioni di carattere non finanziario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19750.

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Abstract:
Nel presente elaborato viene esposto uno studio che consiste nell’analisi dell’inclusione degli SDGs, cioè gli Obiettivi dell’Agenda Onu del 2030, nelle dichiarazioni di carattere non finanziario DNF, che sono state introdotte in Italia con il decreto legislativo numero 254 del 2016. Nel capitolo 1, al fine di capire i temi trattati nello studio, vengono dapprima introdotte alcune nozioni teoriche. Vengono spiegati alcuni concetti utili per capire la relazione tra sostenibilità ed impresa come: il concetto di sviluppo sostenibile, di Corporate Social Responsibility (CSR) e di Shared value (CSV). Per capire l’evoluzione della modalità di rendicontazione sulla sostenibilità ed il perché si sono affermati determinati standard, si spiega l’evoluzione della rendicontazione aziendale. Nei recenti anni, infatti, la corporate disclosure, è stata oggetto di importanti cambiamenti, causati dalla percezione di inadeguatezza dei precedenti report, che sono stati messa a dura prova durante le crisi finanziarie susseguitesi in giro per il mondo nei più recenti anni. Ci si è resi conto, infatti, che le misure finanziarie non sono più sufficienti da sole a rappresentare il vero valore di un’azienda. Il capitolo 2 espone i 17 Obiettivi Onu dell’Agenda 2030 (gli SDGs). Il capitolo 2 è collegato al capitolo 1 in quanto gli SDGs possono essere considerati un possibile standard per la rendicontazione sulla sostenibilità. Nel capitolo 2 vengono spiegati i motivi per cui è importante che le aziende inseriscano gli SDGs all’interno della propria strategia, infatti l’inclusione degli SDGs da parte delle aziende è fondamentale per una loro efficace implementazione ed allo stesso tempo porta benefici alle imprese. Altrettanto importate è la rendicontazione degli SDGs da parte delle aziende che, per ora, presenta alcune difficoltà date soprattutto dalla mancanza di una metodologia unica ed uniforme per misurare e rendicontare gli impatti delle aziende sugli SDGS. Infine, gli ultimi due paragrafi del capitolo 2, espongono la prospettiva degli investitori riguardo gli SDGs in quanto essi vengono utilizzati sempre più dagli investitori ed altri soggetti nel loro processo decisionale ed è dimostrato che ciò porta loro benefici. Il capitolo 3 espone lo studio effettuato nel presente elaborato. Nei capitoli 1 e 2 si è spiegato perché è importante includere gli SDGs nella strategia aziendale e l’importanza della loro inclusione nei report di sostenibilità. Lo studio vuole offrire una panoramica della situazione italiana riguardo la rendicontazione degli SDGs, per capire come le imprese italiane contribuiscono ad essi, grazie ad un’analisi della loro inclusione nelle DNF da parte di enti di grande dimensione EIP.
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Lapenta, Stefania <1973&gt. "Aspetto, carattere e mitiche imprese di Diana, dela della caccia e della Luna, nella cultura artistica italiana tra XIV e XVI secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1200/1/TESI_Lapenta_Stefania.pdf.

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Lapenta, Stefania <1973&gt. "Aspetto, carattere e mitiche imprese di Diana, dela della caccia e della Luna, nella cultura artistica italiana tra XIV e XVI secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1200/.

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Bonetti, Omar. "Valutazione genetica del carattere longevità diretta mediante survival analysis e verifica dell'applicabilità nel piano di selezione della razza bruna attraverso la creazione di un indice combinato." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425530.

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Abstract:
Objective of this study is to improve the estimation of survival breeding values for Italian Brown Swiss Dairy Cattle. The genetic evaluation was carried out using survival analysis (Survival Kit). The trait “longevity” was never investigated with Survival Anlysis in Italian Brown Swiss Dairy Cattle. The Survival Analysis is the powerful methodology for investigate survival data. The trait investigated were the length of productive life (LPL) defined as the period between the first calving and culling. Data on 323’849 Brown Swiss daughters of 11’076 Brown Swiss Bulls were analyzed under a frailty proportional hazard model assuming a Weibull distribution for the baseline hazard function and including sire and herd-year as random effects. Estimated hazard ratios (HR) indicated that age at first calving, herd, parity, deviation (%) from the EVM herd-year mean and the interaction between herd size and the linear regression of herd yearly size based on 4 years were significant on LPL. The estimated variance for herd-year effect were 0,21 and for sire effect were 0,04. The effective heritability estimated was 12% and the equivalent heritability was 10% with 25% of censoring. The genetic (co)variance components and predicted breeding values among LPL and other traits analyzed by Italian Brown Swiss Cattle Breeders Association of about 1500 Bulls with already know Iterbull information were obtained using an Expectation-Maximization REML procedure based on the MACE equations. Eight different MT analysis were improved. Mean correlation between direct and combined breeding values was 97% ranging from 94,5% to 99,2% Mean of reliability improvement obtained was 0,05 ranging from 0,03 to 0,06.
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FANTASIA, Francesca. "Il tempo dell´agire libero. Dimensioni della filosofia pratica di Kant.(Die Zeit des freien Handelns. Dimensionen der praktischen Philosophie Kants)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91270.

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Abstract:
Il presente lavoro si divide in tre parti. La PRIMA PARTE Il tempo qualitativo della soggettività morale indaga gli elementi della determinazione della volontà intesa come sintesi di elementi normativi, valutativi e motivanti. Mostrando gli elementi di universalizzazione delle massime e di concretizzazione della legge come un unico processo di formazione delle massime, si sottolinea un elemento dinamico proprio della scelta; lo stesso ‘fatto della ragione’ si mostra come un’attività dinamica d’instaurazione di un’ontologia della prassi. Analizzando la struttura aperta della massima e del processo del suo formarsi sembra che la teoria morale kantiana abbia implicitamente posto a priori le basi di una struttura di successione di elementi qualitativi, fondata sul criterio di costruzione o meno dell’accordo degli elementi della soggettività razionale pratica. Lo sviluppo del carattere intelligibile indica l’identità morale costruita ininterrottamente dal soggetto in tutti gli atti concreti della volontà. Nello sviluppo del carattere s’instaura un nesso tra la qualità della massima (maggiore o minore aderenza alla legge morale) e la persistenza della sua assunzione. Il processo di formazione risulta essere, dunque, un processo di miglioramento progressivo dei contenuti delle massime all’interno della totalità identitaria del soggetto, vale a dire un consolidarsi delle sue configurazioni normative e valoriali, primi motivi sufficienti ad agire. Il rapporto tra il piano noumenico della determinazione all’azione (Handlung) e l’agire nel suo aspetto fenomenico (Begebenheit) si traduce nel rapporto tra un tempo intelligibile puramente pensato, consecutio della formazione della Handlung, e il tempo empirico dell’azione in quanto fenomeno. La SECONDA PARTE L’infinita durata della personalità e il postulato di Dio distingue due piani di analisi: quello della durata infinita e con essa dell’idea di Duratio Noumenon e quello della realizzazione del sommo bene e la postulazione di Dio come sommo bene originario. Alla luce dei risultati emersi dalla nozione di carattere intelligibile si analizza il tempo della Unsterblichkeit come la durevolezza dello homo noumenon, la cui esistenza intelligibile è scandita in grandezze qualitative. Il progresso morale mostra una struttura qualitativa di un dinamico e successivo procedere di momenti, indipendenti dal tempo, che costituiscono il miglioramento morale. Con la nozione di Duratio Noumenon si approfondiscono, inoltre, le specifiche differenze tra la Zeit e la Ewigkeit, che permettono di chiarire il rapporto tra tempo e durata e individuare nella ‘durata senza tempo’ un concetto paradossale di una grandezza di tempo senza successione. Poiché in uno stato di quiete non sarebbe concepibile alcun progresso, all’essere sensibile non resta altro che agire affinché tutti i cambiamenti e gli sviluppi etici in suo potere accadano nel presente. Tale dimensione assume così un ruolo centrale nell’analisi del tempo dell’agire libero. Con l’argomento del postulato di Dio emerge il contemporaneo concorso di più serie causali, noumeniche e sensibili, vale a dire il modello di una contemporaneità (Zugleich) di azioni libere di tutti gli individui in ogni momento di tempo pensati in una struttura sincronica. La TERZA PARTE La mediazione della Dauer con il tempo della Zeit. Sviluppo e Rivoluzione analizza i primi due capitoli della Religionsschrift. Importante chiave per la comprensione della struttura dell’agire è il ruolo centrale assunto qui dalla Gesinnung, elemento inscindibile dall’importantissima distinzione tra volontà e arbitrio. Il male si comprende come scelta, unica condizione di possibilità della stessa ‘conversione del cuore’. Solo in assenza di un fondamento oggettivo del principio contrario alla legge, è possibile distinguere Hang e Anlage, propensio e dispositio, tendenza al male e disposizione al bene. Soltanto in questo peculiare incrocio di piani normativi propri della struttura dell’agire – fondata sulla dialettica tra la Willkür e il Wille – è possibile per Kant porre le basi, antropologicamente indagate, della possibilità di un ristabilimento al bene a partire dal dominio del male. Solo ponendosi in un puro presente il soggetto può determinare il differente ordine normativo del suo agire. Il momento della rivoluzione del modo di pensare rimanda, qui più esplicitamente, a un tempo proprio del dominio morale e intelligibile della Gesinnung; quest’ultima emergerà come una peculiare contrazione delle dimensioni di tempo del futuro, del presente e del passato.
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AQUIRONI, Ilaria. "Il carattere integrale del diritto internazionale privato dell'Unione europea - L'interazione delle norme riguardanti la competenza giurisdizionale, i conflitti di leggi, l'efficacia delle decisioni e la cooperazione tra autorità." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2018. http://hdl.handle.net/11392/2487871.

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Cornegliani, L. "DIFFERENTIAL DIAGNOSIS AND PATHOGENESIS OF NON INFECTIOUS, NODULAR TO DIFFUSE, GRANULOMATOUS AND PYOGRANULOMATOUS SKIN LESIONS IN DOGS(PATOLOGIE CUTANEE NON INFETTIVE A CARATTERE NODULARE E DIFFUSO DI TIPO GRANULOMATOSO E PIOGRANULOMATOSO NEL CANE: DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE E PATOGENESI)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232393.

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Abstract:
Non infectious, non neoplastic, nodular to diffuse, granulomatous/pyogranulomatous skin lesions are rarely reported in dogs and they often represent a clinical and histological diagnostic challenge. A precise diagnosis is pivotal for their adequate approach and treatment that differs for each entity. Leishmania spp. was reported in canine skin samples diagnosed as sterile in some veterinary studies. Mycobacterium spp. and other infective partially acid fast organisms (e.g. Serratia spp) might represent a possible source of persistent exogenous antigenic stimulation in cases with a previous diagnosis of sterile lesions. For this reason the aims of this project were to select retrospectly/prospectly skin samples with a histopathological diagnosis of cutaneous sterile nodular lesion and: to investigate the presence/absence of microorganisms by haematoxylin and eosin, PAS, Ziehl–Neelsen, Gram and Fite Faraco; to exclude presence of foreign bodies with polarized light examination; to detect the presence/absence of Leishmania spp. antigenic persistence in canine skin samples diagnosed histologically as sterile by immunohistochemistry; to perform identification of Leishmania spp., Mycobacterium spp., Serratia marcescens and Nocardia spp. by means of Real Time-PCR in canine skin samples diagnosed as sterile; to evaluate the effectiveness of RT-PCR technique in detecting Leishmania organisms in comparison with immunohistochemistry (Anti-Leishmania, anti-Bacillus Calmette-Guerin). Forty formalin-fixed, paraffin-embedded skin biopsies were collected from 40 dogs through the Diagnostic Pathology Service of the Veterinary Faculty of Milan, Italy and through the Pathology Service of Ambulatorio Veterinario Associato, Turin, Italy. All samples had lesions corresponding to the sterile granulomatous/pyogranulomatous pattern, in which neither microorganisms nor foreign bodies were detected by H&E and polarized light. PAS, Gram, Ziehl–Neelsen and Fite Faraco were negative for infective agents. All the samples were examined by RT-PCR analysis for Leishmania spp., Mycobacterium spp., Serratia marcescens and Nocardia spp. Furthermore, immunohistochemistry (IHC) was performed for Leishmania spp. Skin lesions were represented by nodules in 25/40, alopecia in 7/40, exfoliation and ulcers 3/40, crusts in 2/40; in 3/40 cases they were not reported. PAS, Ziehl–Neelsen, Gram and Fite-Faraco were negative for infective agents and polarized light failed to reveal any foreign bodies. The histological pattern was nodular to diffuse in 17/40, focally nodular in 12/40 and diffuse in 11/40. The infiltrate was granulomatous in 20/40, pyogranulomatous in 8/40 and granulomatous/pyogranulomatous in 12/40. The histological diagnosis was SPGS in 14/40, granulomatous vs pyogranulomatous dermatitis in 15/40, sterile nodular panniculitis in 4/40, reactive histiocytosis in 5/40 and juvenile cellulitis in 2/40. BCG was negative for infective agents. Immunohistochemistry for Leishmania spp. was positive in 1/40 samples while RT-PCR for Leishmania spp. was positive in 4/40 biopsies collected. RT-PCR for Serratia marcescens was positive in 2/40 samples; RT-PCR for Mycobacterium spp. and Nocardia spp. were negative in all 40 samples. In conclusion, Leishmania spp. and Serratia marcescens were the only infective agent identified in a minority of skin lesions with a diagnosis of cutaneous sterile nodular lesions. Further studies regarding other bacterial or protozoal organisms might lead to different conclusions.
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Sotera, Maria Grazia. "L'educazione informale: caratteri, ambiti e contesti." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1150.

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Abstract:
La ricerca indaga i caratteri, gli ambiti, i contesti e l efficacia dell educazione informale, presente in realtà usuali e quotidiane, quali la famiglia, il lavoro, le relazioni sociali. Si tratta di una forma di educazione meno esplicita e il più delle volte non intenzionale, al confronto della più nota educazione formale, presente nelle aule scolastiche e nei contesti formativi organizzati. La ricerca si configura come una mappa esplorativa dei caratteri multiformi di tale educazione e si propone di costituire un punto di partenza per ulteriori indagini.
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Arangio, Carolina. ""Caratteri non stratigrafici nelle curve H/V"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tecnica sismica passiva H/V, che consiste nell’acquisizione del tremore sismico ambientale per alcuni minuti attraverso un sismometro tricomponente, è ampiamente usata, da almeno 15 anni, allo scopo di misurare le frequenze di amplificazione sismica dei terreni e di ricavare, a partire da esse, la sismostratigrafia di un sito. In presenza di discontinuità stratigrafiche, caratterizzate da impedenze sismiche differenti, le curve H/V mostrano dei picchi caratteristici. Esistono però anche casi in cui le curve H/V mostrano dei picchi di natura non stratigrafica. Una misura acquisita in prossimità di un sistema oscillante (per es. un ponte o una macchina vibrante) mostrerà le armoniche prodotte dalla sorgente, probabilmente su tutte e tre le componenti spettrali del moto (NS, EW, Z), con ampiezze diverse. Questa combinazione produrrà picchi o gole H/V di natura artefattuale. In questa tesi ci concentriamo sugli artefatti prodotti nel rumore sismico ambientale (e nelle associate curve H/V) dagli impianti di generazione eolica. In particolare, ci concentriamo sul campo eolico di “Casoni di Romagna” (44°14'58.9"N 11°25'38.7"E) collocato nei comuni di Monterenzio e Castel del Rio, entrambi in provincia di Bologna. Il campo è costituito da 16 aerogeneratori di altezza media pari a 60 metri. Il sistema pila-rotore vibra naturalmente a frequenze di circa 3 Hz. Tali frequenze risultano osservabili sui terreni circostanti fino a distanza di 500 metri nelle condizioni peggiori, ossia di vento agente, facendo in modo che artefatti di natura antropica possano sovrapporsi alle curve H/V fino a distanze molto grandi dalla sorgente. La capacità di distinguere le caratteristiche di natura stratigrafica delle curve H/V da quelle di natura antropica diventa dunque fondamentale, come il fatto che questo dovrebbe diventare un criterio di verifica preliminare a qualsiasi interpretazione. Chiudiamo la tesi proponendo un sistema semplice per la rimozione degli artefatti.
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Salomon, Nicoletta. "Le cleruchie di Atene : caratteri e funzione /." Pisa : ETS, 1997. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb388761439.

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GELMI, Ornella. "Storia e caratteri dell'istruzione tecnica industriale bergamasca." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2011. http://hdl.handle.net/10446/864.

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Di, Luzio Andrea. "Reti Neurali Convoluzionali per il riconoscimento di caratteri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il problema del riconoscimento ottico di caratteri all’interno delle immagini è ormai studiato da decenni e, nel corso degli anni, sono stati proposti molti algoritmi che mirano a risolvere il problema a vari livelli di “generalità” (cioè con la presenza o meno di vincoli relativi alle caratteristiche dell’immagine da analizzare). Tuttavia, ad oggi, molti tra i software (che si occupano del riconoscimento di caratteri) sviluppati per il robot Nao di Aldebaran Robotics si appoggiano a librerie software di Optical Character Recognition (OCR) già pronte all'uso come, ad esempio, Tesseract. In questa tesi verrà illustrato un approccio alternativo al problema, che mostra come sia stato possibile creare da zero un software che non utilizza librerie di OCR preesistenti ma che, combinando l'utilizzo di alcune Reti Neurali Convoluzionali (addestrate ad hoc) con alcune funzioni basilari per la manipolazione delle immagini di una libreria di Computer Vision largamente utilizzata (quale è OpenCV), è comunque capace di garantire buoni risultati in termini di accuratezza per quanto riguarda la localizzazione del testo all'interno dell'immagine, la successiva segmentazione dello stesso nelle sue componenti più elementari (cioè righe di testo, parole e caratteri), il riconoscimento dei singoli caratteri e, infine, la riaggregazione delle lettere riconosciute in parole.
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Manzotti, Elisa. "Caratteri geochimici dei sedimenti al largo della costa marchigiana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La Geochimica riveste un ruolo fondamentale nella descrizione di ambienti deposizionali complessi, come il fondale marino Adriatico. Obiettivo di questo studio è quello di caratterizzare dal punto di vista geochimico i sedimenti superficiali raccolti durante la campagna CAME1 (CNR-ISMAR) svoltasi al largo della costa marchigiana nel tratto Ancona-Civitanova Marche fino alla profondità di ~75m. Al campionamento, effettuato con box-corer su un reticolo di 51 stazioni, sono seguite le analisi geochimiche XRF e la valutazione di LOI, C e N. I risultati ottenuti sono stati sottoposti ad Analisi Fattoriale Q-Mode per indagare le relazioni significative tra elementi maggiori, minori e in traccia ed i principali parametri biochimici. Dallo studio statistico sono emersi tre fattori, che contribuiscono alla composizione dei sedimenti nell’area e sono indicativi dei fenomeni che li generano. La componente argillosa (F1) comprende elementi rappresentativi dei minerali argillosi, metalli associati e materia organica ed è caratterizzata da sedimenti fini trasportati in Adriatico sia dai fiumi appenninici sia da quelli settentrionali, poi ridistribuiti dall’’idrodinamica costiera in una fascia al largo parallela alla costa. La componente carbonatica e residuale (F2), associata a elementi tipici dei carbonati e della frazione minerale pesante, rappresenta i sedimenti grossolani trasportati dai fiumi locali e depositati vicino alla costa. La componente silicatica e residuale (F3) forma una zona di transizione tra le due precedenti ed è contraddistinta da sedimenti siltosi silicatici ed elementi caratteristici della frazione pesante. La distribuzione areale dei fattori permette di delimitare geograficamente cinque zone eterogenee, in cui la diversa provenienza dei sedimenti si riflette sulla composizione geochimica e sui processi di sedimentazione. Sono inoltre presenti due anomalie puntuali a causa dell’influenza diretta del porto di Ancona e di dragaggi storici dello stesso.
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Marletta, Giulia. "Il paesaggio nella rappresentazione cinematografica Caratteri, significati e suggestioni." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1117.

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Abstract:
Introduzione Definire il paesaggio è come inseguire un fantasma: l immagine da afferrare è evanescente , pronta a svanire alla minima alterazione del punto di vista, a modificarsi al più vago mutamento temporale, a dissolversi nell atto stesso della sua definizione (Vitta M. , 2005). Ciò non sorprende, se si pensa al paesaggio come nulla più che una sensazione, un immagine instabile, un esperienza fuggevole e incerta. Citando Goethe, si arriva al cuore del problema, egli infatti descrive la natura fenomenologica del bello, il quale non si rivela mai per ciò che è in sé, ma si rispecchia in mille manifestazioni dello spirito, in una varietà e molteplicità di espressioni pari a quella della natura stessa. È proprio questa elusività del concetto di paesaggio che mi ha motivata nell analisi della maggiore forma di rappresentazione della realtà sociale: Il cinema, al fine di svelare il paesaggio e capire i numerosi nessi esistenti tra l utilizzo che ne viene fatto, i significati che esso veicola e la percezione dello spettatore cinematografico/ attore della realtà sociale. Il primo capitolo si articola in una analisi a tratti epistemologica del significato di paesaggio, partendo dalla filosofia greca, si analizzano poi le prime rappresentazioni pittoriche fino ad arrivare alla nascita, nelle arti visive, del concetto di paesaggio autonomo , dotato di un proprio significato, indipendente ed emancipato dalle vicende umane. Nel secondo capitolo si fa riferimento ad alcune teorie della geografia culturale che riconoscono nel paesaggio un elemento multidisciplinare che va considerato non come un entità ecologica o pittoresca ma come un fenomeno sociale e politico che cambia nel corso della storia . È proprio da qui che si sviluppa un analisi della rappresentazione filmica che rompe gli schemi del mondo/prigione appartenente alla fissa e stabile ontologia e mette in crisi anche le regole dell approccio epistemologico. In questo frangente Eisenstein si sofferma sul tormentato rapporto tra diegesi filmica e presenza del paesaggio/ ambientazione. Parte del valore delle definizioni del cineasta sovietico sta nella capacità delle stesse di appianare e rasserenare le relazioni tese e conflittuali tra paesaggio e narrativa. Si passa poi ad un attenta analisi del paesaggio cinematografico e della valenza simbolica e immaginifica che esso riveste. Il terzo capitolo offre un assaggio delle regole compositive applicate all immagine cinematografica, regole che, come noto, influiscono notevolmente sulla percezione dello spettatore, rendendo il regista artefice di precisi messaggi e significati veicolati attraverso il media cinematografico. Il quarto capitolo costituisce una speculazione cine esperienziale e si dipana da un analisi del movimento ( concetto insito nel cinema) attraverso un parallelo tra il rapporto uomo- spazio e quello testo ( reel) contesto ( real), per soffermarsi infine sull esperienza dello spettatore in termini di suggestioni e interattività. Il quinto capitolo traccia invece un analisi cine paesaggistica. Prendendo spunto dal lavoro di alcuni registi ( Pasolini, Antonioni, Godard, Ford) , si è studiato l approccio al paesaggio autonomo nelle sue tipologie di spazio diegetico ed extra diegetico. Infine, i due capitoli conclusivi esaminano e comparano i due generi di paesaggio cinematografico per eccellenza: il paesaggio urbano e il paesaggio rurale. Le chiare differenze esistenti tra le due tipologie menzionate, sia in termini di struttura topografica che di paradigmi sociali ed annessi stili di vita, si evidenziano nella metafora cinematografica la quale enfatizza significati e retaggi proprio delle due tipologie di paesaggio.
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Cancedda, Manuela <1996&gt. "Scrittura cinese e amnesia dei caratteri. Una prospettiva comparativa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21028.

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Abstract:
L’elaborato si propone di analizzare e inserire il fenomeno dell’amnesia dei caratteri in una più ampia prospettiva di crisi della scrittura a mano, che riguarda tanto le lingue logografiche quanto quelle alfabetiche. L’analisi parte da una panoramica delle principali caratteristiche della scrittura cinese prendendo in rassegna sia aspetti storici, quali l’evoluzione grafica, dalle grafie più antiche alla semplificazione dei caratteri del XX secolo, e l’introduzione del sistema di trascrizione fonetica del pinyin, sia aspetti che riguardano la sua natura morfosillabica. Verranno poi illustrate le sei tipologie di caratteri che compongono la scrittura cinese, con un’analisi più specifica della tipologia di caratteri più numerosa: i composti-fonetico semantici. Inoltre, verranno esposti i principi che governano l’ordine dei tratti e i dati che emergono dalle opere lessicografiche sul numero dei caratteri presenti attualmente e nelle diverse epoche storiche. Il secondo capitolo affianca due fenomeni divergenti: l’acquisizione della scrittura e il fenomeno dell’amnesia dei caratteri. Il primo è analizzato seguendo le principali teorie universali sull’acquisizione della scrittura, che la vedono come il risultato di numerose altre abilità, nello specifico di quelle di trascrizione e composizione. Data la complessità visiva di cui sono caratterizzati i caratteri, verrà posta enfasi sulla necessità di internalizzazione degli aspetti motori necessari alla scrittura degli stessi ai fini della loro memorizzazione, mediante l’assidua pratica di copiatura. Verranno poi esposte le principali strategie adottate dai bambini per ricordare i caratteri e gli errori più comuni commessi durante il processo di acquisizione. Successivamente verrà presentato il fenomeno dell’amnesia dei caratteri: dopo aver definito il fenomeno, verrà offerta una panoramica di alcuni studi che ne analizzano le variabili e le implicazioni. L’utilizzo accentuato di dispositivi digitali sembra essere la principale ragione per la quale, nell’ultimo decennio, questo fenomeno ha ottenuto grandi attenzioni di linguisti, psicologi e neuroscienziati. Il terzo capitolo analizza gli effetti dei dispositivi digitali sulle lingue alfabetiche, presentando il contraltare dell’amnesia dei caratteri nel mondo occidentale: il calo esponenziale nella capacità di scrivere in corsivo, sostituito dagli stili dello stampatello e dello stampatello minuscolo. L’appello a un ritorno alla pratica del corsivo, strettamente connesso con la fluenza nello scrivere a mano dati i movimenti continui e ripetuti necessari per produrlo, è stato lanciato da numerosi linguisti e grafologi del mondo occidentale. Verranno avanzate considerazioni personali sui pro e i contro della digitazione nelle abilità linguistiche per scriventi di lingue alfabetiche e per scriventi di lingue logografiche.
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Pizzolon, Matteo. "Caratteri sessuali multipli e scelta femminile in Salaria pavo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427037.

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Abstract:
Darwin's idea of intersexual selection based on female choice was one of the most controversial parts of his theory of evolution, and only in 1982 was performed the first empirical study showing that male ornaments are favored by female choice. Since this pivotal study, several studies had demonstrated in many animal species that intersexual selection is one of most important process in evolution and speciation, as it drives the evolution of characters involved in signaling mate quality and/or species recognition. Moreover, genetic models and empirical studies had verified the Fisherian idea of self reinforcing coevolution of secondary sexual characters (SSCs) and female preference. However, the major problem left open by Darwin, the reasons why females prefer ornamented males and which benefits they could obtain from this choice, remain controversial. Female benefits can be included in two different categories: direct benefits, such as fecundity benefits, parental care, lower risk of sexually transmitted diseases and parasites, or indirect benefits, related to genetic benefits, enhancing survival or reproductive success of their offspring. If choice for males with the most elaborated traits is finalized to obtain benefits, male ornaments are expected to show a positive covariance with male qualities. This is not always the case and there are several reasons to expect that males that invest heavily in SSCs have less resources to invest on other qualities, as ejaculates qualities, parental care effort o immune system qualities. For instance in some species with alternative male reproductive strategies, an inverse relationship is observed between pre- and post-copulatory traits, with more ornamented territorial males investing relatively less in ejaculate quality compared to sneaker ones. Moreover, there is increasing evidence, mainly in birds and insects, that males face a phenotypic trade-off between investment in sexual traits and immune function. In the last two decades, the picture is getting even more complicated by the fact that in many species females base their mate choice on multiple signals. Why this occurs is debated and many different hypotheses have been proposed. The use of multiple cues in mate choice may: (I) be adaptive and increase fitness by reducing mate choice errors or costs of choice; (II) have no influence on fitness but include preferences that are exploited by the signaler; or (III) be maladaptive and decrease fitness, as the signaler manipulates mating resistance of the receiver by taking advantage of preexisting sensory biases. Despite the fact that multiple ornaments are widespread in nature, a comprehensive analysis of the different components of male ornaments and their relationship with post-copulatory traits, and the tradeoffs between post-copulatory traits and immune function in relation to male ornamentation, has rarely been attempted before. The aim of this project was to determine whether the different male traits signal different aspects of male quality and whether the different quality traits co-vary or are traded-off. The model species chosen is a teleost fish, the peacock blenny, Salaria pavo (Risso,1810). This blenny is a medium sized species (up to 11 cm standard length) that exhibits a strong sexual dimorphism, with males attaining larger size than females, showing a pronounced head crest and having the first two rays of the anal fin transformed into a pair of anal glands. S. pavo is a demersal spawner with males that defend nests (usually cavities or bivalve empty shells) and guard eggs laid by several females. Females lay eggs on the nest wall in a single layer of roughly uniform density and, during breeding season, may spawn with several males. Alternative male mating tactics occurs in this species with small-sized males acting as sneakers and showing less developed SSCs. Recent studies have demonstrated that, in this species, a male sexually dimorphic trait, the anal glands (AG), produces a mucus enriched with antimicrobial substance and that males, while performing egg care, rub the anal region over the nest internal surface, likely facilitating the transfer of mucus to eggs. The project was organized in three major parts: I) expression of male traits in relation to male mating success. II) expression of male SSCs and male qualities. III) intra and inter-relationships of male traits and quality. In the first part of this work field data about male mating success (number of eggs inside the nests and number of females playing courtship displays to males) were collected and these data were compared with male trait expression to get information on which of them are involved in male mating success. Both anal gland size and head crest appeared to contribute to male mating success. The influence of intersexual selection in the expression of these two traits was confirmed by female preference tests, where females preferred to court male dummies exhibiting a larger head crest or larger anal glands. The second part of this study was focused to investigate which information on male quality (in terms of health status and parental care) anal glands and head crest may convey to females. Two different experimental approaches were used in order to evaluate: I) the expression of pre- and post-copulatory sexual characters in male exposed to a immune challenge; II) the role of anal glands in protecting eggs from infections. To evaluate the relationship between the expression o male SSCs, their ejaculates traits and their health status, a group of males was injected with LPS, an Escherichia coli antigen, known to be a potent activator of the immune system, rapidly inducing an inflammatory response. The head crest was the only one trait showing a variation after the treatment, decreasing both in intensity and extension of its yellow coloration. To study the function of anal gland and their role in parental care three different aspects were taken into account: a) the relationship between anal gland size, anal gland weight and the protein content of their secretion; b) the activity of anal gland secretion in inhibiting the growth of 7 marine bacteria; c) the efficacy of anal gland secretion in protecting eggs from infections. Anal gland size was positively related to their mass, and with protein content of their secretion. In addition the secretion inhibited the growth of 5 of the bacterial strains tested and efficiently protected eggs against microbial infection in egg survival rate test. In the last part of the work the relationships between male SSC expression and parental care in field were analyzed and related to some parameter of innate immune system and ejaculates. Head crest size, but not anal glands or male body size, was positively related to sperm number. Anal gland size and the frequency of one behaviour related to parental care, the time spent to rubbing anal gland secretion on eggs, resulted positively related to two indices of immune stress, i.e. the ratio between number of granulocytes and lymphocytes and nitric oxide levels respectivel. Analyzing the male investment in parental care (in terms of anal gland expression plus parental behaviour) versus the investment in mating (in terms of head crest size, coloration and sperm number), a trade-off was observed. The findings of this study highlight the role played by anal glands and head crest in the reproductive success for S. pavo males. Females preferences for males exhibiting a larger head crest have been shown by both experiments with dummies and field observations, where larger crested males were courted by more females. Head crest, and in particular its yellow coloured area, is influenced by male health status, as demonstrated by the immune challenge experiments with LPS. This E. coli antigen is known to provoke an increase of reactive oxygen species, inducing a remarkable oxidative stress in animals. The high flux of oxidants produced by the immune activation should be counteracted by the mobilization of antioxidant at the expense of the expression of sexual traits. The decrease observed in the crest yellow spot quality (in terms of both area and colour intensity) in LPS injected males strongly suggests that, in the peacock blenny, a mobilization of carotenoids, possibly responsible for the yellow colouration, may occurs in response to the oxidative stress induced by the immune challenge, as it has been observed in other species. Indeed, carotenoids are antioxidant and immuno-stimulatory compounds that are only acquired with food (i.e. not synthesized by the organism). Thus, individuals are expected to carefully optimize carotenoid allocation between competing functions: expression of coloured signals, immune response, and/or combat against oxidative stress. On this basis, the head crest colouration of peacock blenny males seems to represent an honest signal of individual condition, and may be used by female to assess male quality with respect to health status. The head crest total area, is positively related to a fertility trait: the sperm number. A positive covariance between traits used by females to assess male quality and the size or quality of the male’s ejaculate, is predicted by the phenotype-linked fertility hypothesis. Accordingly, male’s ornaments would honestly signal his fertilizing efficiency, and selection may act directly on females to choose mates that are able to fertilize all their eggs. However, so far the experimental evidences in support of this hypothesis are controversial , whereas a more powerful explanation is that intrinsically high quality males can afford to produce both better quality sperm and fancier ornaments. The head crest of S. pavo appears to be a multi-component trait conveying information on different aspects of male quality. Indeed the extension and intensity of its colouration is related to health status, whilst its total area co-varies with fertility. Consequently, female preferences for larger and colorful head crest might be driven by the pursuit of both direct benefit, in terms of fecundity but also other benefit related to male good condition such as for instance the reduced risk of parasite transmission. However, if the good conditions have also a genetic component, not demonstrared in this study, then female might in addition gain indirect benefits in terms of quality transmissible to offspring. The study on anal gland function provides evidences that peacock blenny males performing parental care can affect the fitness of their offspring releasing antimicrobial compound. Anal gland secretion (AGS) is active against five out of the seven bacteria species tested in this study. Three of them are common in temperate sea water and cause major fish diseases in both field and cultured marine species. Instead, M. luteus and B. sutlis have been found as occasional pathogens of freshwater fishes, and they are widely used as indicator of lysozyme activity. The finding of AGS antibacterial activity against these two species strongly indicates that the lysozyme-like substance previously described to be produced in blenny anal glands is released in their mucus secretion. The result of the egg survival experiment indicate that AGS contribute in protecting eggs from bacterial colonization. Indeed, males, while performing parental care, rub the anal urogenital region over the nest internal surface, transferring AGS secretion to eggs, and eggs deprived of this secretions have a lower probability of surviving. Both mate preference tests and field collected data showed that females, in choosing mates, care for this traits preferring individuals with more developed anal glands. Furthermore, since larger anal glands produce a secretion richer in protein and, likely in antimicrobials, female preference for larger glands, strongly suggest that female choice is driven by the direct benefit of egg protection from infections. Anal gland size e time spent to rubbing their secretion on eggs resulted respectively related with to the ratio between number of granulocytes and lymphocytes and nitric oxide levels, both two indices of immune stress. Since anal gland secret could be considered part of the parental care effort, this finding might indicated that males allocating more resources to favour offspring survivorship, increase their general stress level. Anal glands and head crest are indicative of different male qualities, as expected by the multiple message hypothesis, predicting that different signals provide information on different individual qualities. According to this model, the signals might be evaluated together to assess the general quality of the mate, or alternatively, different receivers may pay attention to different signals. Indeed, females are often faced with multiple signals from males which convey a range of information that are not necessarily positively correlated. There are increasing evidences of a trade-off between male attractiveness and different male traits which can have profound effects on progeny fitness, such as fertility, parental care, or immune function, and female might evaluate them differently depending on whether they are choosing direct or genetic benefits. In S.pavo, male investment in parental care is negatively related to the development of head crest (a proxy of male health status and fecundity), highlighting the occurrence of a trade-off between male condition/fertility and parental qualities. If females in this species assess the general male qualities or pay attention to different qualities need further investigation.
Il concetto di selezione sessuale basata sulla scelta femminile è sempre stato una delle parti più controverse della teoria evolutiva proposta da Darwin, tanto che solo nel 1982 è stato compiuto uno studio sperimentale che ha dimostrato per la prima volta che le femmine possono scelgliere il compagno riproduttivo sulla base degli ornamenti maschili. In seguito a questo primo lavoro, numerosi studi hanno dimostrato in moltissime specie animali che la selezione intersessuale è uno dei più importanti processi per l’evoluzione e la speciazione, in quanto porta allo sviluppo di caratteri connessi alla segnalazione della qualità del compagno riproduttivo e/o al riconoscimento dei conspecifici. Inoltre, sia modelli genetici che studi sperimentali hanno dimostrato l’idea fischeriana della coevoluzione auto rinforzante dei caratteri sessuali secondari (CSS) e della preferenza femminile. Tuttavia, il problema cruciale della teoria Darwiniana, cioè la ragione per cui le femmine debbano preferire gli individui con ornamenti più sviluppati, e quali benefici possano ottenere da questa scelta, rimane ancora controverso. I benefici che le femmine possono ottenere possono essere raggruppati in due differenti categorie: benefici diretti, come ad esempio una maggiore fecondità, migliori cure parentali o un minor rischio di contrarre infezione durante l’accoppiamento, oppure in benefici indiretti, legati a benefici genetici che aumentano la sopravvivenza o il successo riproduttivo della prole. Se la scelta femminile è volta ad ottenere benefici, allora è lecito aspettarsi che lo sviluppo dei CSS e la qualità dei maschi siano tra loro correlati positivamente. Questo in realtà non è sempre vero, e esistono diversi motivi per cui invece i maschi che investono maggiormente nello sviluppo dei CSS possano non avere sufficienti risorse per le altre qualità, come ad esempio le cure parentali, l’investimento per la produzione di spermi e per il sistema immunitario. Ad esempio in alcuni casi, in specie in cui sono presenti tattiche riproduttive alternative, i maschi territoriali, che hanno CSS più sviluppati, producono eiaculati di minor qualità rispetto ai maschi che parassitano gli accoppiamenti. Inoltre, esiste un sempre maggior numero di testimonianze che in molte specie, soprattutto insetti e uccelli, siano presenti compromessi tra l’investimento in CSS e l’investimento per il sistema immunitario. La comprensione dei meccanismi di selezione intersessuale risulta ancora più complicata, se si considera che nell’ultimo ventennio ci si è resi conto che in molte specie le femmine basano la scelta del compagno non su un singolo tratto, ma sulla base di caratteri multipli. Il perché di questa contemporanea presenza di più tratti è tuttora dibattuta, e ha portato alla formulazione di diverse ipotesi. L’uso dei tratti multipli potrebbe essere: I) adattativa, se aumenta la fitness della femmina riducendo il costo della scelta e la possibilità di errori; II) non avere influenza sulla fitness della femmina, ma essere dovuta al mantenimento di preferenze femminili innate o sviluppatesi in altri contesti e con altre funzioni; III) disadattativa, se diminuisce la fitness delle femmine, in quando i maschi sfruttano bias sensoriali per manipolare la scelta femminile. Lo scopo di questo progetto è stato quello di determinare se i diversi tratti esibiti dai maschi siano informativi e, se si, di quali qualità maschili. Inoltre, ha cercato di valutare la possibile presenza di compromessi tra l’investimento maschile in alcuni tratti o qualità a discapito dell’investimento in altri. Infatti, sebbene la presenza di CSS multipli sia molto diffusa nel regno animale, raramente si sono condotti studi che abbiano cercato di valutare tutte le diverse componenti dei tratti maschili e la possibile presenza di compromessi tra l’investimento per il loro sviluppo e l’investimento in tratti post-copulatori o del sistema immunitario. La specie modello scelta per questo lavoro è Salaria Pavo (Risso, 1810). Salaria pavo è un blennide di medie dimensioni (lunghezza massima 15 cm), che presenta un forte dimorfismo sessuale, in cui i maschi hanno dimensioni maggiori rispetto alle femmine, esibiscono una vistosa cresta cefalica e hanno i primi due raggi della pinna anale modificati in una coppia di ghiandole anali. Durante la stagione riproduttiva i maschi difendono un nido (generalmente una cavità nella roccia o un guscio vuoto di bivalve) in cui diverse femmine depongono uova di tipo demerso, incollandole in singolo strato alle pareti interne del nido. Il maschio poi difenderà le uova, compiendo cure parentali su di esse, sino alla schiusa. In questa specie è stata inoltre descritta la presenza di tattiche riproduttive alternative, con maschi piccoli e che non hanno CSS sviluppati che parassitano gli accoppiamenti dei maschi territoriali. Studi recenti hanno inoltre dimostrato che il secreto delle ghiandole anali produce un muco ricco di una sostanza con potere antimicrobico. È stato ipotizzato che i maschi spalmino questo secreto sulle uova durante le cure parentali. Il progetto è stato organizzato in tre parti: I) studio della relazione fra l’espressione dei caratteri maschili dimorfici e il successo di accoppiamento; II) studio della relazione fra lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari dei maschi e le loro possibili qualità; III) studio delle relazioni tra diversi aspetti dell’investimento riproduttivo. Durante la prima fase sono stati raccolti in natura i dati del successo di accoppiamento dei maschi (numero di uova nel nido e numero di display di corteggiamento femminili ricevuti) e confrontati con lo sviluppo dei tratti maschili. Sia la ghiandole anali che la cresta cefalica sono risultati tratti che hanno influenza sul successo di accoppiamento maschile. Con esperimenti di preferenza femminile si è inoltre dimostrato che questi tratti sono sottoposti a selezione intersessuale, in quanto le femmine hanno preferito corteggiare di maschi che avevano creste e ghiandole maggiormente sviluppate. La seconda parte del lavoro è stata incentrata sulla valutazione delle informazioni sulla qualità dei maschi che le femmine possono ricavare valutando i maschi sulla base di questi due CSS. Questo studio è stato affrontato con due differenti approcci, per valutare: a) l’espressione dei caratteri sia pre che postcopulatori in maschi sottoposti ad uno stress immunitario; b) il ruolo svolto dalle ghiandole anali nella protezione delle uova da infezioni. Per valutare il legame tra l’espressione dei CSS maschili, la qualità del loro eiaculato e lo stato di salute, un gruppo di maschi è stato trattato con iniezione di LPS, un antigene di Escherichia coli, che è un potente attivatore del sistema immunitario che induce rapidamente una risposta infiammatoria. La cresta è risultata l’unico tratto a subire l’influenza del trattamento, mostrando una diminuzione sia nell’estensione che nell’intensità della sua colorazione gialla. Per valutare il ruolo delle ghiandole anali nella protezione delle uova sono state studiate tre diverse caratteristiche: a) la relazione tra le dimensioni delle ghiandole e il contenuto proteico del loro secreto; b) l’attività antimicrobica del loro secreto contro 7 diversi ceppi batterici marini; c) l’efficacia del secreto nell’aumentare la sopravvivenza delle uova. Le dimensioni delle ghiandole anali sono risultate positivamente correlate con il contenuto proteico della loro secrezione, secrezione che è risultata inoltre avere potere antimicrobico, inibendo la crescita di 5 dei 7 ceppi batterici testati e proteggendo le uova da infezioni batteriche. Nella terza e ultima parte del lavoro sono stati raccolti dati sul campo relativi all’apporto delle cure parentali sulle uova di un gruppo di maschi. Questi dati sono quindi stati confrontati con le caratteristiche maschili, sia in termini dello sviluppo dei CSS, che in qualità dell’eiaculato e stato del sistema immunitario. L’investimento complessivo in cure parentali (considerando sia le ghiandole anali che alcuni comportamenti) è risultato negativamente correlato con l’investimento per l’accoppiamento (sia in termini di dimensioni della cresta che numero di spermi prodotti). Le dimensioni delle ghiandole anali e il tasso di frequenza con cui i maschi spalmano il loro secreto sulle uova sono risultati correlati positivamente con due indici di stress immunitario, rispettivamente il rapporto tra il numero di granulociti e quello dei linfociti e il livello di nitriti e nitrati nel sangue. Le dimensioni della cresta sono inoltre risultate correlate positivamente al numero di spermi, mentre nessuna relazione è risultata tra questa caratteristica dell’eiaculato e le dimensioni complessive dei maschio e delle ghiandole anali. I risultati di questo studio evidenziano l’importanza della cresta cefalica e della ghiandole anali nel successo riproduttivo dei maschi di S. pavo. La preferenza femminile sulla base delle dimensioni della cresta è stata dimostrata sia dalle osservazioni in natura che negli esperimenti con i modelli di maschio, in cui i maschi con cresta di maggiori dimensioni sono stati i maschi più corteggiati dalle femmine. La colorazione gialla della cresta è risultato essere un carattere legato allo stato di salute del maschio, come dimostrato negli esperimenti con l’LPS. È noto infatti che questo antigene provoca negli organismi un aumento delle specie reattive dell’ossigeno, con conseguente aumento dello stress ossidativo. Questo stress viene spesso contrastato attraverso la mobilitazione di antiossidanti a spese dell’espressione dei CSS. La diminuzione della colorazione gialla della cresta osservata nei maschi dopo il trattamento potrebbe quindi essere dovuta alla mobilitazione dei carotenoidi, probabilmente responsabili della colorazione, in risposta al forte stress ossidativo indotto dall’LPS. Infatti i carotenoidi sono composti antiossidanti e hanno un ruolo nell’attivazione del sistema immunitario. Inoltre, queste sostanze non possono essere direttamente prodotte dall’organismo, ma vengono unicamente acquisite attraverso la dieta, e gli individui sono costretti quindi ad ottimizzarne l’utilizzo tra l’espressione dei CSS, la risposta immunitaria e la protezione da stress ossidativo. La colorazione della cresta dei maschi di S. pavo sembra quindi rappresentare un segnale onesto della loro condizione, e potrebbe essere usata dalle femmine per valutare la qualità del maschio in termini di stato di salute. Le dimensioni complessive della cresta sono invece risultate correlate positivamente al numero di spermi presenti nell’eiaculato. Questa correlazione è prevista dalla “phenotype-linked fertility hypothesis”, secondo cui gli ornamenti potrebbero segnalare onestamente le fertilità dei maschi, e le femmine sceglierebbero sulla base di questi caratteri per ottenere un maggior tasso di fertilizzazione della proprie uova. Tuttavia, le prove sperimentali a sostegno di questa ipotesi sono controverse, e un’ipotesi più convincente potrebbe consistere nel fatto che maschi di migliore qualità generale siano in grado di produrre sia CSS più sviluppati che eiaculati di miglior qualità. La cresta cefalica di questa specie sembra essere un tratto multi-componente, che trasmette informazioni relative a differenti aspetti della qualità del maschio, con la sua colorazione legata allo stato di salute e le sue dimensioni complessive che co-variano con la fertilità. Le femmine quindi, preferendo maschi con creste più grandi e colorate, potrebbero ottenere benefici diretti, sia in termini di fecondità, ma anche dovuti all’accoppiarsi con maschi più sani, come ad esempio un minor rischio di contrarre infezioni durante l’accoppiamento. Inoltre le femmine potrebbero ottenere anche benefici indiretti, se l’essere in buone condizioni è anche legato ad alcune componenti genetiche e queste possono essere trasmesse alla prole. Lo studio relativo alla funzione delle ghiandole anali ha dimostrato che in questa specie i maschi sono in grado di aumentare la sopravvivenza della prole attraverso il rilascio, durante le cure parentali, di sostanze dal potere antimicrobico. Il secreto prodotto da queste ghiandole è risultato attivo contro 5 dei 7 ceppi batterici testati in questo lavoro, tre dei quali sono causa di comuni patologie per i pesci, mentre due (M. luteus e B: subtilis) vengono comunemente usate come indicatori di attività del lisozima. Quest’ultimo risultato in particolare suggerisce che la sostanza lisozima-simile, che alcuni Autori hanno individuato nel secreto delle ghiandole anali, viene rilasciata nel muco da loro prodotto. Gli esperimenti di sopravvivenza delle uova hanno infine confermato che questo muco contribuisce alla protezione delle uova dalla colonizzazione batterica. Inoltre, le femmine hanno mostrato di preferire i maschi con le ghiandole più sviluppate, sia considerando i dati raccolti in natura, sia i dati degli esperimenti condotti in cattività. Poiché ghiandole più grandi producono un secreto più ricco di proteine, presumibilmente anche di antimicrobici, la scelta femminile sulla base di questo tratto sembra favorita dall’acquisizione di benefici diretti, in termini di maggior sopravvivenza della prole. Sia le dimensioni delle ghiandole che la frequenza con cui i maschi spalmano il loro secreto sulle uova sono risultate inoltre correlate positivamente a due indici di stress immunitario. Considerando che il secreto delle ghiandole anali può essere considerato una componente delle cure parentali, questi risultati potrebbero indicare che i maschi che allocano maggiori risorse per aumentare la sopravvivenza della prole subiscano un aumento del loro livello di stress. La cresta cefalica e le ghiandole anali sono risultati due tratti indicativi di differenti qualità maschili, come atteso secondo l’ipotesi dei messaggi multipli, che prevede che i diversi CSS siano informativi di differenti qualità maschili. Secondo questo modello, i differenti caratteri potrebbero essere valutati insieme dalle femmine che in questo modo potrebbero ottenere informazioni sulla qualità complessiva del maschio, oppure femmine diverse potrebbero prestare differente attenzione ai diversi tratti. Infatti spesso le femmine possono scegliere il compagno sulla base di diversi segnali che possono fornire informazioni diverse, che non sono necessariamente correlate positivamente tra loro. Esiste infatti un crescente numero di prove che esistono compromessi tra l’investimento che i maschi fanno verso tratti che ne aumentano l’attrattività e altri tratti che invece possono determinare importanti conseguenze per la fitness della femmina o della prole, come ad esempio la fertilità, le cure parentali o lo stato del sistema immunitario. Le femmine potrebbero quindi valutare queste caratteristiche in maniera differente, in dipendenza che la loro scelta sia volta all’ottenimento di benefici diretti o genetici. In S. pavo l’investimento maschile nelle cure parentali è risultato negativamente correlato allo sviluppo della cresta, evidenziando come anche in questa specie esista un trade-off tra la condizione/fertilità dei maschi e le loro qualità di genitori. Sarà interessante in futuro valutare se anche in questa specie le femmine valutino la qualità complessiva dei maschi o se sia presente una scelta differenziale femminile.
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LO, SARDO Patrizia. "I TEATRI STORICI IN AREA SICILIANA. Caratteri di un'architettura specialistica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2015. http://hdl.handle.net/10447/109951.

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Abstract:
Tra il XVII e il XIX secolo il teatro era un vero e proprio centro vitale di aggregazione dei ceti sociali: in area italiana ogni città, piccola o grande che fosse, faceva a gara per realizzare il proprio teatro. In seguito a recenti atti legislativi, numerosi Enti Pubblici e Privati hanno iniziato un’intensa attività di recupero, valorizzazione e tutela del patrimonio architettonico teatrale presente nei propri territori di pertinenza, con proposte contrastanti riguardo le modalità di intervento. Ciò che appare di maggiore evidenza è la limitata conoscenza dei modi di costruire tipici degli organismi teatrali, per i quali è necessaria una puntuale ed attenta campagna di indagini utile per un recupero rispettoso, consapevole ed efficace. Il progetto di ricerca è volto all’approfondimento dell’architettura teatrale nel periodo compreso tra la fine del XVII e l’inizio del XX secolo. Vengono indagati i caratteri peculiari di questa architettura: dagli aspetti tipologici, formali e distributivi, a quelli materico-costruttivi ed estetico-ornamentali. L’analisi generale del tema sofferma l’attenzione alla realtà siciliana, ricca di esempi significativi. A partire da uno studio preliminare corredato da indagine storica, bibliografica, archivistica e iconografica sui teatri dell’isola si è giunti ad una conoscenza accurata del sistema teatrale presente nel territorio fra il XVII e il XIX secolo. Successivamente, attraverso una capillare campagna di sopralluoghi, in cui si è svolta una ricca indagine fotografica, con rilievi geometrici dimensionali e materici, si è verificato lo stato delle strutture censite, aggiornando l’elenco con i teatri realizzati in epoche successive ed analizzandone lo stato di fatto, gli usi attuali e le modificazioni avvenute. All’indagine in situ è seguita la restituzione e l’analisi singola e comparata dei teatri censiti, al fine di individuare i caratteri costruttivi, tipologici e formali dei manufatti architettonici. La finalità ultima del presente studio è appunto quella di porre all’attenzione generale il tema dei teatri storici, analizzando i metodi di intervento attuali e le questioni legate alle norme che negli anni si sono succedute.
The research analyses the theatrical architecture between Late XVII - Early XX centuries. The typological and distribution peculiarities, along with materials, construction techniques and aesthetic features, are investigated. The research focuses on the Sicilian area, rich in significant examples. The analysis starts from a preliminary study based on historical, bibliographical and iconographic investigations and arrives to a deep knowledge of the theatrical system. For this purpose, a widespread campaign of inspections has been carried out: the official list of theatres drawn up in 1868 has been followed and updated with the architectures built later. Through photographic, geometric and material surveys, the present conditions of the theatres, their current use and the occurred changes have been analysed. The in situ investigation and the analysis of each building have been completed with the comparison of the theatres, in order to identify typological, construction and aesthetic characters. Furthermore, this methodology has been followed in the study of several Parisian theatres, carried out during a research period in France at the École Nationale Supérieure d’Architecture Paris - Malaquais. The direct inspection of these French architectures has been connected to archival and library researches concerning their historical and construction features. This research highlights the relevance of the Sicilian experience in the construction of historic theatres, with the purpose of specifying intervention lines which combine the conservation of the architectural organism with the achievement of modern standards of comfort and safety.
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