Academic literature on the topic 'Capitale della società'

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Journal articles on the topic "Capitale della società"

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Finelli, Roberto. "NUOVE TECNOLOGIE, SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA E “MENTE ORIZZONTALE”." Revista Dialectus - Revista de Filosofia, no. 18 (October 25, 2020): 350–64. http://dx.doi.org/10.30611/2020n18id61190.

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Abstract:
La tesi di fondo è che le nuove tecnologie rappresentano un enorme sviluppo dell‟umanità sul piano della trasmissione e dell‟elaborazione delle informazioni. Ma questa gigantesca innovazione, per la cornice dell‟accumulazione capitalistica in cui viene svolta e sviluppata, dà luogo ad una antropologia e ad una formazione della soggettività umana in cui il “conoscere” prevale e domina sul “sentire”. La natura astratta della ricchezza del capitale, e la sua accumulazione, richiedono un individuo parimenti astratto, in cui la conoscenza diventa sempre più informazione. Questa fallace identificazione della conoscenza con l‟informazione è basata su una epocale distorsione del sentire, per la quale il senso del conoscere non proviene più dal corpo emozionale e interiore del soggetto umano ma dall‟esterno, secondo programmi e definizioni di senso in qualche modo già predefiniti e precompilati. In questo ambito di problemi il saggio utilizza una distinzione profonda di significato tra il lemma “tecnica” e il lemma “tecnologia”, a partire da sollecitazioni presenti nelle pagine del Marx maturo, per mettere in discussione una contestualizzazione “umana” e non “capitalistica” della tecnologia. Nello stesso tempo l‟autore svolge una critica profonda della concezione heideggeriana e della tecnica e del modo in cui le filosofie della postmodernità, soprattutto quelle della cosiddetta French Theory, sotto la guida di Nietzsche e di Heidegger, hanno registrato solo la superficializzazione del mondo messa in atto dalla nuova tipologia “flessibile” dell‟accumulazione capitalistica. La liquidazione di ogni forma di soggettività operata dai pensatori francesi, se ha avuto il merito di criticare giustamente forme troppo identitarie e dogmatiche di soggettività, ha nello stesso tempo del tutto liquidato l‟ipotesi marxiana del capitale come vero soggetto della società moderna e contemporanea, con la sua necessità intrinseca di creare un mondo sempre più omogeneo alla sua espansione e universalizzazione.
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2

Villari, Beatrice. "Design e territorio. Cuando l’oggetto progettuale del design e ’il capitale territoriale." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (March 8, 2009): 174–78. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12753.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che il Design può contribuire al processo di sviluppo territoriale, i designer dovrebbero prendere in considerazione i fattori che definiscono sia il territorio che la pratica del design. L'ipotesi è che certe condizioni legate alla società in cui operiamo (società della conoscenza o società della rete) possono influenzare la qualità dei territori e quindi la natura della pratica del design. Dal punto di vista del design, queste condizioni possono influenzare la scelta della disciplina, così come gli approcci e gli strumenti che potrebbero essere applicati. L'autore delineerà un approccio progettuale per lo sviluppo locale che impiega concetti chiave (come reti, asset intangibili, condivisione della conoscenza) e che lavora a diverse scale di progetto: prodotto-servizio, comunicazione e visione strategica.
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Errani, Giulio. "Il trust cosiddetto «di garanzia»: in bilico tra il patto marciano e la <i>par condicio creditorum</i> (Trib. Milano, sez. spec. impresa, 7 marzo 2022)." Trusts, no. 6 (December 1, 2022): 1038–41. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.211.

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Abstract:
Massima Il trust nel quale il disponente, successivamente fallito, conferisce il 60% del capitale di una S.r.l. al fine di metterlo a garanzia della posizione creditoria di una terza società – titolare del 20% del capitale della predetta S.r.l. e la quale aveva concesso finanziamenti al disponente –, prevedendo che il trustee possa soddisfare la posizione di detta società attraverso la gestione del fondo in trust e attribuirle il fondo stesso in tutto o in parte qualora il disponente sia inadempiente, non viola il divieto di patto commissorio, in quanto il trustee non può attribuire alla società beneficiaria beni in trust di valore superiore all’importo dovutole. Siffatto trust è nullo per violazione dell’art. 15 lett. e) della Convenzione de L’Aja in quanto è stato istituito quando il disponente versava in stato di insolvenza, prefigura pagamenti preferenziali in danno dei creditori e sottrae i beni in trust alla gestione degli organi della procedura fallimentare.
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4

Liberatore, Giovanni, Tommaso Ridi, and Filippo Di Pietro. "Rilevanza ed affidabilità del valore contabile dell'avviamento e dei beni immateriali sul mercato italiano." FINANCIAL REPORTING, no. 3 (November 2012): 31–50. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-003003.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di indagare quale sia la rilevanza e l'affidabilità percepita dal mercato finanziario sul valore espresso nel bilancio d'esercizio sui beni immateriali e l'avviamento delle società quotate. Lo studio ha analizzato le aziende quotate al FTSE Italia All-share, nel periodo fra il 2002 ed il 2008. Attraverso un modello di regressione a più variabili si è verificato che: a) il valore contabile dei beni immateriali e dell'avviamento sono correlati positivamente al valore di mercato del capitale, b) la transizione agli IAS/IFRS non ha comportato un incremento della rilevanza ed affidabilità percepita dal mercato dei beni immateriali e avviamento.
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Salvi, Stefania T. "Verso il superamento della tradizione. Rottura e continuità nella professione notarile tra antico regime e primo Ottocento: il caso di Milano." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 737–62. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16908.

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Abstract:
Il contributo intende esaminare i caratteri del notariato milanese nel delicato momento di passaggio dall’antico regime alla successiva età napoleonica, quando l’ideologia della Rivoluzione, esportata dalle armate napoleoniche, comportò, nello specifico settore notarile, l’abbandono delle eterogenee funzioni che avevano caratterizzato i notai settecenteschi, in continuo bilanciamento tra ‘privato’ e ‘pubblico’, e l’affermarsi di una serie di nuovi, fondamentali principi. Si studierà, in particolare, il caso di Milano che, dopo aver conosciuto alcuni cambiamenti di rilievo sul finire dell’ancien régime, come la nascita dell’Archivio pubblico (1775), la riforma giuseppina del reclutamento dei notai e il Regolamento generale per i notari della Lombardia austriaca (1794), visse, prima da capitale del Regno d’Italia napoleonico e poi nella realtà politica del Regno Lombardo-Veneto, un’intensa stagione di vivaci dibattiti in merito all’opportunità e alle modalità di innovare una professione, da tempo esercitata in maniera proteiforme da un ceto, tutt’altro che compatto, in cui si distinguevano operatori molto diversi tra loro per cultura e provenienza sociale. Senza apparentemente soffrire i frenetici rivolgimenti politici della prima metà dell’Ottocento, i notai lombardi si dimostrarono una categoria operosa, capace di adattarsi ai tempi nuovi, non più frenati, nella loro ascesa sociale e professionale, dai vincoli imposti dalla società di antico regime.
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Golovlev, Alexander. "Suoni e lettere della musica: intermedialità nei transferts culturali austro-sovietici (1945-1955)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 193–206. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002010.

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Abstract:
Alla liberazione di Vienna, la Società austro-sovietica rapidamente restaurata fu altrettanto veloce nello scoprire che la domanda di musica russa superava di gran lunga qualsiasi interesse per il comunismo sovietico. In una Vienna distrutta, gli spartiti erano un bene prezioso e le generose importazioni sovietiche furono influenti nel plasmare i primi repertori del dopoguerra. La ricezione austriaca differiva spesso dalle aspettative sovietiche, mostrando da un lato l'anticomunismo austriaco ma, allo stesso tempo, non ostacolando un riavvicinamento culturale a lungo termine tra austriaci e sovietici ("russi"). Contrariamente alle ipotesi sulla natura non verbale della musica, la narrativa non era meno importante del suono, poiché riguardava non solo la sfera emotiva, ma anche le implicazioni della musica sulle questioni della (inter / trans) nazionalità, dell'identità e alterità, i suoi canoni estetici socialmente accettati, le condizioni di produzione e consumo (percezione) e la posizione relativa del potere (savoir-pouvoir) di vari attori culturali. Imprimere il discorso/i culturale/i e l'habitus di un paese, il cui progetto di costruzione della nazione era incentrato sulla musica, ha permesso un improbabile, ma armonioso matrimonio tra due contesti politico-musicali che erano ideologicamente opposti, ma convergenti su idee comuni di capitale culturale e prestigio.
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Buchanan, J. M. "The Economic Consequences of the Deficit*." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 3 (October 1, 1986): 149–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117417.

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Abstract:
Abstract Le conseguenze economiche di un deficit di bilancio finanziato con debito pubblico sono equivalenti, nei loro termini più semplici, alle conseguenze del finanziamento con debiti per ogni unità economico-finanziaria, sia essa una persona, una famiglia, una società, un club, una chiesa o un sindacato.Il finanziamento della spesa pubblica mediante debito è equivalente a «mangiare” il capitale della Nazione. Ciò è vero sia se il debito è sottoscritto all’interno, sia se lo è all’estero.Questo aspetto fondamentale viene spesso trascurato, dato che si preferisce soffermarsi sull’effetto di «crowding out», che è pure importante, ma molto meno del primo.Non è dubbio che il governo federale si sia immesso in un meccanismo di spesa e debito che non può essere sostenuto in permanenza. Perchè il sistema sia modificato è, tuttavia, necessario che le regole siano cambiate. Vi sono alcuni sintomi che fanno sperare che ciò possa avvenire prima che sia troppo tardi.
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Mancini, Rossana. ""La venerazione irragionevole del passato non uccida il presente e l'avvenire". Roma capitale e il recinto delle mura Aureliane." STORIA URBANA, no. 136 (March 2013): 97–122. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-136004.

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Abstract:
Gli eventi che "travolsero" Roma dal 1870 sono stati oggetto d'indagine a vari livelli e il fenomeno č stato studiato, sotto diversi aspetti, da architetti, urbanisti, archeologi, economisti, sociologi, tanto da rendere disponibile una vastissima bibliografia su "Roma Capitale". Meno noto e indagato č invece il dibattito che interessň, in quegli anni, il destino della grande cinta muraria della cittŕ. Nello stesso anno in cui Roma divenne capitale d'Italia, la fortificazione aveva svolto il proprio ruolo per l'ultima volta. La perdita della funzione originaria segnň l'avvio, per le mura urbane, di un lento declino, che ne provocň il degrado materialmente ma, soprattutto, la perdita di significato. Esse divennero, per la societŕ romana nel suo complesso, con poche ma rilevanti eccezioni, un mero intralcio allo sviluppo e al progresso. La distruzione di alcune importanti porzioni di cinta muraria fu conseguente alla lottizzazione della Villa Boncompagni Ludovisi e delle aree, esterne al circuito, immediatamente adiacenti. A causa della forte pressione demografica che ne derivň, si iniziň a dibattere sulla necessitŕ di demolire alcuni tratti della cinta per migliorare la mobilitŕ nella zona. Il dibattito circa la sorte delle mura, si inserisce a pieno titolo nel piů ampio contesto della disputa apertasi sulla salvaguardia di Roma dalla speculazione edilizia all'indomani del 1870 e che ebbe valenza nazionale ed internazionale.
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Salone, Carlo, and Francesco Arfò. "Città e grandi eventi: il programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nella percezione dei residenti." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2020): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003001.

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Abstract:
L'adozione di politiche di sviluppo urbano focalizzate sulla cultura, sia dal lato dell'offerta (realizzazione di infrastrutture e sostegno alle industrie culturali e creative) sia da quello della domanda (campagne di promozione turistica, programmazione di eventi) e prassi corrente nel capitalismo cognitivo. Intorno al nesso tra cultura e sviluppo economico si e coagulato un vasto dibattito scientifico che fa da sfondo e giustificazione per l'adozione di politiche pubbliche conseguenti, in particolare, ma non solo, alla scala urbana. In realta, la produzione e il consumo di cultura sono pero spesso associati a fenomeni tra loro molto diversi e non di rado conflittuali. Secondo alcuni autori (Bridge, 2006; Kaasa e Vadi, 2010; Scott, 2000), lo sviluppo del settore culturale contribuisce soprattutto alla crescita economica e al vantaggio competitivo urbano, attraverso la generazione di nuova conoscenza per l'innovazione e la creativita ma, anche, effetti positivi su altre attivita economiche correlate. Altri ne enfatizzano le potenzialita inclusive, adatte alla costruzione dei diritti di cittadinanza e alla promozione di una societa piu giusta e coesa (Stern e Seifert, 2007), altri ancora assumono una posizione intermedia, attribuendo alla cultura sia un vantaggio competitivo che un beneficio per l'inclusione sociale, senza pero riuscire a chiarire appieno il rapporto tra queste due dimensioni dello sviluppo (Sacco e Segre, 2009). In questo articolo si inquadra e analizza il caso di Matera 2019 all'interno del progetto di Capitale Europea della Cultura ed alla luce delle teorie legate allo sviluppo urbano trainato dalla cultura. L'analisi del caso di Matera 2019 si pone l'obiettivo di misurare gli impatti attualmente osservabili nella citta sotto il profilo socio-spaziale e di indagare le modalita con cui i cittadini materani hanno interagito con l'evento, attraverso un'analisi della loro opinione circa il percorso svolto e le possibilita future della citta.
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Di Majo, Antonio. "Il prelievo tributario sui redditi delle imprese agricole italiane." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (October 2012): 135–42. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-003006.

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Abstract:
Il prelievo tributario sui redditi delle imprese agricole italiane I redditi delle imprese agricole italiane sono prevalentemente tassati sulla base del sistema catastale. Il ricorso a forme forfettarie di tassazione č diffuso in molti paesi sviluppati (con aggiornamenti dei valori piů frequenti che in Italia). I dati qui presi in esame (ricavati dalle statistiche dell'anagrafe tributaria) dimostrano l'esiguitŕ degli imponibili dichiarati dalle imprese agricole (sia personali sia societŕ di capitali, queste ultime tassate su redditi effettivi). Questa peculiaritŕ deriva prin- cipalmente dalla mancanza di aggiornamenti frequenti degli estimi catastali, ma non č molto differente dalla situazione di altri settori produttivi del nostro paese. Infatti da circa un decennio anche molte piccole imprese non agricole utilizzano forme forfettarie di tassazione, con imponibili raramente aggiornati. Oltre alle conseguenze sul gettito , queste caratteristiche rendono anche inefficace l'utilizzo della politica tributaria per orientare la struttura della produzione agraria.
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Dissertations / Theses on the topic "Capitale della società"

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Serrano, Canas José Manuel <1977&gt. "La governance della società di capitale a base familiare: "Protocolo Familiar" e Patti di Famiglia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1913/1/jose_serranocanas_tesi.pdf.

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Abstract:
Family businesses have acquired a very specific gravity in the economy of occidental countries, generating most of the employment and the richness for the last ages. In Spain Family Businesses represent the 65% about the total of enterprises with 1,5 million companies. They give employment to 8 million people, the 80% of the private employment and develop the 65% of the Spanish GNP (Gross National Product). Otherwise, the family business needs a complete law regulation that gives satisfaction to their own necessities and challenges. These companies have to deal with national or international economic scene to assure their permanency and competitiveness. In fact, the statistics about family companies have a medium life of 35 years. European family businesses success their successor process between a 10 and 25%. It’s said: first generation makes, second generation stays, third generation distributes. In that sense, the Recommendation of the European Commission of December 7º 1994 about the succession of the small and medium companies has reformed European internal orders according to make easier successor process and to introduce practices of family companies’ good government. So, the Italian law, under the 14th Law, February 2006, has reformed its Covil Code, appearing a new concept, called “Patto di famiglia”, wich abolish the prohibition as laid dwon in the 458 article about successors’ agreements, admitting the possibility that testator guarantees the continuity of the company or of the family society, giving it, totally or in part, to one or various of its descendents. On other hand, Spain has promulgated the 17th Royal Decree (9th February 2007), that governs the publicity of family agreements (Protocolos familiars). These “protocolo familiar” (Family Agreement) are known as accord of wills, consented and accepted unanimously of all the family members and the company, taking into account recommendations and practices of family company’s good government.
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Serrano, Canas José Manuel <1977&gt. "La governance della società di capitale a base familiare: "Protocolo Familiar" e Patti di Famiglia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1913/.

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Abstract:
Family businesses have acquired a very specific gravity in the economy of occidental countries, generating most of the employment and the richness for the last ages. In Spain Family Businesses represent the 65% about the total of enterprises with 1,5 million companies. They give employment to 8 million people, the 80% of the private employment and develop the 65% of the Spanish GNP (Gross National Product). Otherwise, the family business needs a complete law regulation that gives satisfaction to their own necessities and challenges. These companies have to deal with national or international economic scene to assure their permanency and competitiveness. In fact, the statistics about family companies have a medium life of 35 years. European family businesses success their successor process between a 10 and 25%. It’s said: first generation makes, second generation stays, third generation distributes. In that sense, the Recommendation of the European Commission of December 7º 1994 about the succession of the small and medium companies has reformed European internal orders according to make easier successor process and to introduce practices of family companies’ good government. So, the Italian law, under the 14th Law, February 2006, has reformed its Covil Code, appearing a new concept, called “Patto di famiglia”, wich abolish the prohibition as laid dwon in the 458 article about successors’ agreements, admitting the possibility that testator guarantees the continuity of the company or of the family society, giving it, totally or in part, to one or various of its descendents. On other hand, Spain has promulgated the 17th Royal Decree (9th February 2007), that governs the publicity of family agreements (Protocolos familiars). These “protocolo familiar” (Family Agreement) are known as accord of wills, consented and accepted unanimously of all the family members and the company, taking into account recommendations and practices of family company’s good government.
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PAGANO, ANTONIETTA. "La mobilità internazionale del capitale umano come strumento di sviluppo e competitività territoriale nella società della conoscenza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/202025.

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Lucchetti, Alessandro <1968&gt. "L'integrazione verticale tra pubblico e privato.Una ricostruzione delle società a capitale misto per i servizi pubblici locali secondo le categorie della teoria economica dell’organizzazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7670/1/Lucchetti_Alessandro_tesi.pdf.

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Abstract:
L’assunto centrale della richiesta è che la partecipazione congiunta e la cooperazione tra parti pubbliche e private in una entità costituita in forma di società di capitali può essere intesa e ricostruita come una organizzazione ibrida all’interno del modello teorico dell’economia dei costi di transazione. La ricerca intende affermare che il partenariato pubblico privato istituzionalizzato è un’organizzazione ibrida all’interno della quale, le due parti (quella privata e quella pubblica) combinano impegni comuni ed obiettivi confliggenti. La ricerca rivela i tratti giuridici significativi, all’interno dell’ordinamento italiano, del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato dove la partecipazione comune avviene all’interno della società di capitali. L’approcio al partenariato pubblico-privato istituzionalizzato secondo la teoria dei costi di transazione offre una nuova prospettiva circa la ricostruzione giuridica della cooperazione tra il soggetto pubblico e la parte privata. Le organizzazioni ibride costituite in forma di società di capitali forniscono soluzioni per la gestione dell’incertezza conseguenti all’incompletezza contrattuale attraverso l’inserimento della relazione di partenariato all’interno del sistema societario di amministrazione e controllo. In dipendenza del lungo periodo di funzionamento, il partenariato pubblico-privato istituzionalizzato deve essere in grado di adattarsi a cambiamenti nell’ambiente economico, giuridico e tecnologico e tali cambiamenti debbono essere considerati ed approvati nel contesto della relazione societaria tra il soggetto pubblico ed il socio privato. L’analisi, dedicata al sistema giuridico italiano, conferma che il diritto delle società di capitali ed il diritto amministrativo rilevano effettivamente e svolgono un ruolo cruciale nella costruzione appropriata della transazione tra le parti al fine di evitare squilibri di relazione tra il socio privato e la Parte Pubblica, la quale opera anche come Pubblica Autorità (il c.d. “problema di doppio allineamento”).
Core assumption of the research is that the joint participation and cooperation of public and private parties in a corporatized entity could be regarded and reconstructed as a hybrid organization within the theoretical model of the Transaction Cost Economics (TCE). The research is inteded to affirm that the IPPP is a hybrid” where the two parties (the public and the private one) combine joint efforts and competing goals. The research reveals the most distinctive legal features, within the Italian Jurisdiction, of this form of “Institutionalized PublicPrivate Partnerships (IPPP)” where the joint participation takes place within a corporatized entity. The TCE Approach to Institutionalised Public-Private Partnerships (IPPP) offers a new perspective on the legal reconstruction of the cooperation between the public entity and the private party. The Corporatized Hybribs organizations provide solutions to manage uncertainty due to contract incompleteness by means of embedded relationships within the corporate governance framework. Due to the long-term functioning, the IPPP must be able to adjust to changes in the economic, legal or tecnological environment and those changes must be assessed and approved in the context of the corporate relationship between the public entity and the Private Partner. The analysis, focused on the Italian legal system, confirms that company law and administrative law do matter and play a key role in the appropriate design of the transaction in order to avoid unbalanced relationship between the Private Partner and the Public Party which acts as Public Authority too (the so called “double alignment problem”).
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Lucchetti, Alessandro <1968&gt. "L'integrazione verticale tra pubblico e privato.Una ricostruzione delle società a capitale misto per i servizi pubblici locali secondo le categorie della teoria economica dell’organizzazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7670/.

Full text
Abstract:
L’assunto centrale della richiesta è che la partecipazione congiunta e la cooperazione tra parti pubbliche e private in una entità costituita in forma di società di capitali può essere intesa e ricostruita come una organizzazione ibrida all’interno del modello teorico dell’economia dei costi di transazione. La ricerca intende affermare che il partenariato pubblico privato istituzionalizzato è un’organizzazione ibrida all’interno della quale, le due parti (quella privata e quella pubblica) combinano impegni comuni ed obiettivi confliggenti. La ricerca rivela i tratti giuridici significativi, all’interno dell’ordinamento italiano, del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato dove la partecipazione comune avviene all’interno della società di capitali. L’approcio al partenariato pubblico-privato istituzionalizzato secondo la teoria dei costi di transazione offre una nuova prospettiva circa la ricostruzione giuridica della cooperazione tra il soggetto pubblico e la parte privata. Le organizzazioni ibride costituite in forma di società di capitali forniscono soluzioni per la gestione dell’incertezza conseguenti all’incompletezza contrattuale attraverso l’inserimento della relazione di partenariato all’interno del sistema societario di amministrazione e controllo. In dipendenza del lungo periodo di funzionamento, il partenariato pubblico-privato istituzionalizzato deve essere in grado di adattarsi a cambiamenti nell’ambiente economico, giuridico e tecnologico e tali cambiamenti debbono essere considerati ed approvati nel contesto della relazione societaria tra il soggetto pubblico ed il socio privato. L’analisi, dedicata al sistema giuridico italiano, conferma che il diritto delle società di capitali ed il diritto amministrativo rilevano effettivamente e svolgono un ruolo cruciale nella costruzione appropriata della transazione tra le parti al fine di evitare squilibri di relazione tra il socio privato e la Parte Pubblica, la quale opera anche come Pubblica Autorità (il c.d. “problema di doppio allineamento”).
Core assumption of the research is that the joint participation and cooperation of public and private parties in a corporatized entity could be regarded and reconstructed as a hybrid organization within the theoretical model of the Transaction Cost Economics (TCE). The research is inteded to affirm that the IPPP is a hybrid” where the two parties (the public and the private one) combine joint efforts and competing goals. The research reveals the most distinctive legal features, within the Italian Jurisdiction, of this form of “Institutionalized PublicPrivate Partnerships (IPPP)” where the joint participation takes place within a corporatized entity. The TCE Approach to Institutionalised Public-Private Partnerships (IPPP) offers a new perspective on the legal reconstruction of the cooperation between the public entity and the private party. The Corporatized Hybribs organizations provide solutions to manage uncertainty due to contract incompleteness by means of embedded relationships within the corporate governance framework. Due to the long-term functioning, the IPPP must be able to adjust to changes in the economic, legal or tecnological environment and those changes must be assessed and approved in the context of the corporate relationship between the public entity and the Private Partner. The analysis, focused on the Italian legal system, confirms that company law and administrative law do matter and play a key role in the appropriate design of the transaction in order to avoid unbalanced relationship between the Private Partner and the Public Party which acts as Public Authority too (the so called “double alignment problem”).
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GRANATO, MICHELANGELO. "NUOVE FORME DI PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE S.R.L. E FUNZIONE DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' DI CAPITALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11451.

Full text
Abstract:
La tesi affronta il tema del capitale sociale e della sua funzione all’interno del sistema delle società di capitali partendo dalle innovazioni legislative che hanno interessato la disciplina della s.r.l. in Europa. Nel primo capitolo vengono dipanate alcune questioni teoriche e applicative che hanno afflitto la prima esegesi delle nuove forme di patrimonializzazione delle s.r.l. Nel secondo capitolo sono discusse le tesi tradizionali sul capitale sociale e sono esposte le ragioni per cui esse non paiono idonee a risolvere le questioni organizzative e capitalistiche poste dall’istituto. Nel terzo capitolo è esposta la tesi centrale: il capitale sociale esprime un concetto normativo che svolge una funzione di governo societario, volto a risolvere la questione organizzativo-corporativa (rapporti interorganici in materia di scelte finanziarie) e riafferma l’impostazione proprietaria degli ordinamenti continentali. Si illustra una lettura unitaria interna alla classe delle società di capitali e il collegamento con la limitazione di responsabilità. Sono esaminati gli istituti del diritto societario finalizzati ad assicurare garanzia ed efficienza, profili non sempre convergenti. Si sostiene la necessità di una rule, ex ante, ad effetto reale, rispetto ai rimedi basati sugli standard e di carattere obbligatorio, individuando un possibile strumento di composizione degli interessi in gioco nelle nuove tutele.
The dissertation deals with legal capital and its function within the system of the Italian civil code rules for corporations. These rules have been recently amended both in Italy and in other European Countries, in particular with respect to the non-stock company forms (limited liability company, Italian s.r.l.). The first Chapter addresses some theoretical and practical issues raised by the early scholarly works that have analyzed the new financing schemes for the Italian s.r.l. The second Chapter discusses the traditional approaches to legal capital and provides evidence that such approaches prove inadequate to resolve the corporate and capitalistic questions that legal capital poses. The third Chapter draws the key argument of the dissertation: legal capital is a rule that fulfills corporate governance goals. It allocates powers and responsibilities regarding the financial structure of the firm and reaffirms the proprietary, shareholder oriented, European approach. This is a typical feature of all corporations, public stock corporations and private close corporations, and stems from limited liability. Further, the dissertation compares the creditor protection rules against the value maximization principle. A rule-based, ex ante approach appears more desirable and a potentially effective and flexible legal strategy can be found in the new legal reserve.
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GRANATO, MICHELANGELO. "NUOVE FORME DI PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE S.R.L. E FUNZIONE DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' DI CAPITALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11451.

Full text
Abstract:
La tesi affronta il tema del capitale sociale e della sua funzione all’interno del sistema delle società di capitali partendo dalle innovazioni legislative che hanno interessato la disciplina della s.r.l. in Europa. Nel primo capitolo vengono dipanate alcune questioni teoriche e applicative che hanno afflitto la prima esegesi delle nuove forme di patrimonializzazione delle s.r.l. Nel secondo capitolo sono discusse le tesi tradizionali sul capitale sociale e sono esposte le ragioni per cui esse non paiono idonee a risolvere le questioni organizzative e capitalistiche poste dall’istituto. Nel terzo capitolo è esposta la tesi centrale: il capitale sociale esprime un concetto normativo che svolge una funzione di governo societario, volto a risolvere la questione organizzativo-corporativa (rapporti interorganici in materia di scelte finanziarie) e riafferma l’impostazione proprietaria degli ordinamenti continentali. Si illustra una lettura unitaria interna alla classe delle società di capitali e il collegamento con la limitazione di responsabilità. Sono esaminati gli istituti del diritto societario finalizzati ad assicurare garanzia ed efficienza, profili non sempre convergenti. Si sostiene la necessità di una rule, ex ante, ad effetto reale, rispetto ai rimedi basati sugli standard e di carattere obbligatorio, individuando un possibile strumento di composizione degli interessi in gioco nelle nuove tutele.
The dissertation deals with legal capital and its function within the system of the Italian civil code rules for corporations. These rules have been recently amended both in Italy and in other European Countries, in particular with respect to the non-stock company forms (limited liability company, Italian s.r.l.). The first Chapter addresses some theoretical and practical issues raised by the early scholarly works that have analyzed the new financing schemes for the Italian s.r.l. The second Chapter discusses the traditional approaches to legal capital and provides evidence that such approaches prove inadequate to resolve the corporate and capitalistic questions that legal capital poses. The third Chapter draws the key argument of the dissertation: legal capital is a rule that fulfills corporate governance goals. It allocates powers and responsibilities regarding the financial structure of the firm and reaffirms the proprietary, shareholder oriented, European approach. This is a typical feature of all corporations, public stock corporations and private close corporations, and stems from limited liability. Further, the dissertation compares the creditor protection rules against the value maximization principle. A rule-based, ex ante approach appears more desirable and a potentially effective and flexible legal strategy can be found in the new legal reserve.
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Bevivino, Vito <1975&gt. "Capitale e struttura finanziaria delle società bancarie europee per azioni." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15007.

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Abstract:
La tesi affronta il tema della capitalizzazione bancaria e degli strumenti per il finanziamento dell’impresa bancaria. A questo fine esamina la normativa europea in materia, il reg. 575/2013 UE e la direttiva 2013/36/UE, applicando una chiave di lettura del fenomeno che integra le ricadute della disciplina prudenziale con il valore dell’impresa bancaria avendo come punto di riferimento la banca e la sua funzione finanziaria e di intermediazione. Il percorso delineato dall’elaborato segue una linea di pensiero che si sviluppa a partire dal tema del finanziamento d’impresa e, quindi, secondo il punto di vista adottato, della disciplina del finanziamento d’impresa. A partire da questa considerazione, che sviluppa l’idea della funzione di intermediazione dell’impresa bancaria, i profili attivo e passivo dell’attività bancaria vengono considerati e analizzati dal punto di vista finanziario. Tutto ciò nella convinzione che questo profilo sia quello che meglio spiega il fenomeno prudenziale. Nella ricostruzione del fenomeno si colgono gli aspetti funzionali del finanziamento e la composizione capitalistica della disciplina prudenziale che non assume definizioni formali degli strumenti finanziari. Nella ricerca sono presenti e vengono utilizzate le fonti europee con perizia e misura, esito apprezzabile anche del periodo di ricerca condotto presso la Banca Centrale Europea.
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Ceccoli, Deborah. "La legittimazione all'impugnativa delle delibere nelle società di capitali." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2015. http://hdl.handle.net/11695/66303.

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Abstract:
Il sistema dell’invalidità delle delibere nelle società di capitali si presenta come un sistema speciale, che la riforma del 2003 ha profondamente modificato, così contribuendo ad accentuarne i caratteri di peculiarità dei quali la legittimazione all’impugnazione rappresenta un significativo elemento. Realizzato nella prima parte del lavoro un excursus sull’evoluzione della normativa in materia, dal silenzio del Codice di commercio del 1865 fino ad oggi, nell’obiettivo di ricostruire il sistema dell’impugnativa delle delibere nelle società di capitali occorre partire dalla riproposizione, in materia di impugnazione di delibere assembleari e decisioni dei soci, della tradizionale contrapposizione privatistica in termini di legittimazione tra soggetti determinati e chiunque vi abbia interesse. In particolare, in materia di invalidità delle delibere assembleari permane nella rubrica degli articoli 2377 e 2379 del codice civile la distinzione, propria delle categorie di invalidità dei contratti, tra annullabilità e nullità, le quali tuttavia non si distinguono per un’efficacia precaria ed eliminabile da un lato ed un’inefficacia assoluta dall’altro lato, quanto piuttosto sotto il profilo del vizio fatto valere nonché della legittimazione e del termine per proporre l’azione. Posto il valore organizzativo della delibera societaria, per cui essa costituisce un momento dell’attività sociale e rappresenta il valore attribuibile al procedimento che si svolge coerentemente con le regole dell’organizzazione della società, è possibile evidenziarne la distanza dal fenomeno negoziale e come il sistema delle invalidità societarie solo apparentemente ricalchi quello di matrice contrattuale e manifesti in realtà un’assoluta peculiarità di disciplina. Sulla base di queste premesse il lavoro intende indagare nella sua seconda parte su quale sia l’interesse perseguito e protetto attraverso l’impugnativa di una delibera nelle società di capitali evidenziandone la diversità a seconda che si tratti dei soci (rispetto ai quali viene valutata la possibilità di un’assimilazione con l’interesse legittimo), degli organi sociali di amministrazione e di controllo e dei terzi, e cercare di comprendere se la scelta di legittimare dei soggetti determinati in alcuni casi e chiunque vi abbia interesse in altri trovi giustificazione in un apprezzabile criterio, poste le criticità dell’impostazione che riconduce tale contrapposizione alla diversità dell’interesse, generale o particolare, leso dal vizio della decisione. Messe in luce le peculiarità del sistema, nella sua terza parte il lavoro si propone quindi di realizzare una disamina dei soggetti cui il legislatore ha in concreto attribuito la legittimazione ad impugnare le delibere nelle società di capitali nell’obiettivo da un lato, di approfondire gli svariati problemi applicativi che la disciplina comporta e dall’altro lato, di ricercare l’eventuale presenza di un filo comune intorno al quale il sistema si sviluppa.
The invalidity system of corporate resolutions appears as a special system, that the reform of 2003 has deeply altered, so helping to accentuate the peculiarities of such the legitimation to impugnation represents a significant element. Made in the first part of the work an excursus on the evolution of the legislation, by the silence of the Commercial code of 1865 to date, the purpose of reconstruct the system of corporate impugnations should start from the revival in the impugnation of company meeting’s resolutions and partners decisions, of the traditional privatistic contraposition in terms of legitimation between specific individuals and anyone who is interested. Particularly, in invalidity of company meeting’s resolutions matters, remain in the title of articles 2377 and 2379 of the Civil code the distinction, its categories of invalid contracts, between annullability and nullity, which, however, does not distinguisch for precarious and eliminable efficacy on the one hand and absolute ineffectiveness on the other, but rather in terms of the defect claimed, and also of the legitimation and the expiry date to start legal proceedings. Given the organizational value of corporate resolutions, so it is a moment of the company’s activity and represents the value attributable to the process that takes place in accordance with the rules of the company’s organization, you can underline the distance from the contractual phenomenon and how the invalidity system of corporate resolutions seemingly follows the contractual system and actually shows an absolute peculiarity of discipline. Based on these premises, the work aims to investigate in its second part about what is the interest pursued and protected through the impugnation of a corporate resolution highlighting the diversity depending on whether the partners (with respect to which is valued the possibility of assimilation with the legitimate interest), the governing bodies of administration and control, and the thirds, and try to understand if the choice of legitimizing certain subjects in some cases, and anyone with an interest in others is warranted in an appreciable criterion, posed the critical setting that leads this contraposition to the diversity of interest, general or particular, injured from the defect of the decision. Highlighted the peculiarities of the system, in its third part the work intends to carry out an examination of the subjects which the legislature has in practice given the legitimation to impugn the corporate resolutions in the purpose of, on the one hand, deepen the various application problems that the discipline involves and, on the other hand, search for the possible presence of a common thread around which the system develops.
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LANFRANCHI, CARLO. ""L'ORDINE DELLE PASSIVITA' NELLE SOCIETA' DI CAPITALI. PROPORZIONALITA' E ALTERAZIONE"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35777.

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Abstract:
La tesi si propone di rintracciare all’interno dell’ordinamento italiano una regola giuridica, quanto più generale possibile, suscettibile di applicazione al maggior numero di ipotesi in cui un atto giuridico determina l’alterazione di un ordine dato di priorità applicabile a pretese di azionisti e creditori di una società di capitali. Si rileva, infatti, che il diritto vivente delle garanzie reali possa spesso trovarsi in contrasto con un fondamentale principio di diritto dei contratti: quello di relatività dei loro effetti. Vengono, quindi, isolate, due classi di garanzie reali che, al contrario, risultano essere compatibili con il principio richiamato. Una più ampia regola viene, di seguito, proposta, basata sulla stessa logica che fonda l’istituto dei vantaggi compensativi, funzionale a regolare i fenomeni di alterazione di un ordine di priorità, a prescindere dalla natura della pretesa coinvolta. Essenzialmente, quest’ultima regola costituisce la trasposizione nel linguaggio e nel sistema giuridico del criterio di efficienza di Kaldor-Hicks. Dal lato dei diritti patrimoniali e nel prisma dei problemi “ordinali”, vengono individuate decisive somiglianze tra le pretese a titolo di debito e quelle a titolo di capitale di rischio, cosicché viene proposta l’applicazione di istituti classici del diritto azionario (ad es., il diritto di recesso) alla materia dei rapporti di credito. Definito l’ambito di applicazione dei diritti reali di garanzia e riconosciuta la maggior efficienza di strutture del passivo costruite prevalentemente sullo schema della subordinazione invece che su quello della preferenza, si propone di attuare un netto passaggio di sistema dal secondo schema al primo. Lo studio si conclude misurando i risultati ottenuti sugli analoghi fenomeni che si verificano nell’ambito della disciplina del sistema finanziario.
This thesis aims at finding in the Italian legal system a general rule able to provide a guidance for the modification of the order of priority of claims against limited liability corporations. It is argued that the applicable legal approach to security interests could often be in contrast with a basic principle of contract law: relativity. Therefore, firstly, two classes of security interests that proved to be coherent with the aforementioned principle are described. Secondly, a wider rule based on a logic of compensation is put forward and tested on some particular cases. Basically, this rule is a transposition into legal terms of the well-known Kaldor-Hicks criterion. On the economic rights side, similarities are founded between credit claims and equity claims about order issues, so that the compensation rule is thought as applicable, almost equivalently, to both types of claims. Application to a certain class of creditors of “organizational rules” (for example, right of withdrawal) typically provided by law for shareholders is also suggested. Defined the scope of application of security interests and considered the efficiency gains that are achievable by subordination structures instead of priority ones, it is proposed to pursue the same goal of modifying a given order of priority, through subordination agreements. Finally, these results are discussed taking into account some financial law topics.
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Books on the topic "Capitale della società"

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L'estinzione della società per azioni fra tutela del capitale e tutela del credito. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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Leonardi, Laura, ed. Il distretto delle donne. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-614-3.

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Abstract:
Il titolo di questo volume richiama quello del libro di Alain Touraine Le monde des femmes, e ne condivide le tesi principali. Si sostiene, infatti, che per cogliere i processi innovativi e di mutamento significativi per la società contemporanea, dobbiamo prestare una rinnovata attenzione alle donne come soggetti sociali, che agiscono in funzione di una "ricomposizione del mondo". Questa tesi viene messa alla prova sul terreno empirico, con i risultati di alcune ricerche condotte nel "distretto" pratese, una società in rapida trasformazione in cui le donne emergono come soggetto centrale del cambiamento – in ambito lavorativo così come in quello culturale e politico – proponendosi come agenti della trasformazione sociale ed economica. Il terreno di ricerca si concentra sul lavoro autonomo e imprenditoriale, sulle libere professioni e, in relazione a queste, prende in considerazione la famiglia, i processi di formazione del capitale sociale, il ricambio generazionale, includendo nell'analisi anche il fenomeno migratorio. La pubblicazione di questo lavoro è stata incoraggiata e sostenuta dall'Associazione Soroptimist International Club di Prato, e in particolare dalla Presidente Anna Edy Pacini Sanesi.
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Zorzi, Andrea. L'estinzione delle società di capitali. Milano: Giuffrè editore, 2014.

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4

Civerra, Enrico. Il finanziamento delle società di capitali. Milano: Giuffrè editore, 2013.

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Rescigno, Matteo, and Antonella Sciarrone Alibrandi. Il nuovo diritto delle società di capitali e delle società cooperative. Milano: Giuffrè, 2004.

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Tonello, Matteo. L'abuso della responsabilità limitata nelle società di capitali. Padova: CEDAM, 1999.

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Cavanna, Stefano. L'omologazione dell'atto costitutivo delle società di capitali. Milano: Giuffrè, 1998.

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8

Recesso e valore della partecipazione nelle società di capitali. Milano: Giuffrè, 2012.

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Corsi, Cecilia, and Annick Magnier, eds. L’Università allo specchio. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-389-6.

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Abstract:
Questo secondo volume dei Quaderni “Cesare Alfieri” intende offrire una riflessione su alcuni aspetti di fondo inerenti il nostro sistema universitario. E fra i tanti profili meritevoli di attenzione, il Comitato scientifico ha deciso di privilegiare il tema del rapporto tra università e sviluppo economico e sociale. Di fronte alle trasformazioni e al drammatico ridimensionamento del sistema di educazione superiore, come poter ribadire la centralità della formazione del ‘capitale umano’ per la crescita e la coesione di una società? I saggi contenuti nel volume, ciascuno dal proprio punto di vista, propongono interessanti spunti di approfondimento e di dibattito per cercare di comprendere come meglio possono, oggi, le università, con le risorse pubbliche ridotte, il grado di autonomia limitato, le incerte relazioni con gli altri attori, nazionali e locali, di cui dispongono, contribuire allo sviluppo economico e sociale di un paese nel quale le disuguaglianze territoriali e sociali si stanno approfondendo.
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Bartolomucci, Sandro, and Marcello Pollio. Scioglimento e liquidazione delle società di capitali: La liquidazione delle società di capitali: aspetti problematici del nuovo diritto societario. [Milano]: IPSOA, 2004.

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Book chapters on the topic "Capitale della società"

1

Marino, Davide. "Commodification o giustizia ambientale? I PES come strumento di governance del valore della natura." In I servizi ecosistemici nella pianificazione bioregionale, 87–96. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-050-4.11.

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Abstract:
Having defined the fundamental concepts related to the debate on ecosystem services within the framework of Socio-Ecological Systems, and starting from a critique of GDP and traditional accounting systems, new tools and methodologies functional to measuring the well-being and wealth of society are illustrated, which include the accounting of natural capital and associated ecosystem services. The PES (Payments for Ecosystem Services) tool is studied in detail and the possibility of using it for territorial rebalancing and social justice purposes is analysed.
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2

Donati, Riccardo. "Capitolo II. La società avvenuta." In Critica della trasparenza, 151–79. Rosenberg & Sellier, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.721.

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3

Donati, Riccardo. "Capitolo I. La società a venire." In Critica della trasparenza, 21–150. Rosenberg & Sellier, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.720.

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Melchiorre, Sonia Maria. "Capitolo 2. Traduzione e società. Tradurre l’attivismo. Attivismo e traduzione. Life Scotland per i Giovani LGBT dall’inglese all’italiano." In Traduttologia e Traduzioni, vol. III. Interdisciplinarietà della traduzione. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-679-1.03.

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Siu, Helen F. "Recycling Rituals." In Tracing China. Hong Kong University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.5790/hongkong/9789888083732.003.0006.

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Abstract:
Scholars who observed the lack of color in rural social life in the Maoist era have also witnessed and marveled at the liberalizing energies released by the recent decade of reforms. Unprecedented movements of goods, capital, and people across the rural landscape have been accompanied by a flourishing of popular rituals. The phenomenon poses interesting questions about culture change. Has Maoist politics ironically preserved the popular culture of peasant communities to the extent that, once the party-state attempted to retreat from society, popular culture regained its former momentum to influence the process of modernization? Or, has peasant culture been so touched by the Maoist programs that what we observe today are new reconstitutions of tradition for coping with contemporary existence defined by the socialist state, rather than cultural remnants that survived the encounter with that state? On the basis of fieldwork carried out in 1986 in Nanxi zhen (a pseudonym), a market town in the heart of the Pearl River Delta known for the intensity of popular ritual activities in the past and the present, I will examine a set of rituals, especially those for funerals and weddings, and the meanings that practitioners attribute to them in order to address the issue of cultural continuity and change in rural China today.
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Conference papers on the topic "Capitale della società"

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Canfora, Fabrizio. "Il centro direzionale di Napoli: verso una città-territorio?" In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.

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Abstract:
Negli ultimi anni l’ascolto e l’osservazione della società, come via d’accesso alla pratica delle politiche di pianificazione ed alla sperimentazione di nuovi orientamenti progettuali, ha assunto progressivamente un ruolo più incisivo. In tal senso la letteratura sociologica ha fornito spunti interessanti di riflessione per la problematizzazione di nozioni come quelle di bisogno, identità e azione locale, centrali nelle pratiche e nelle teorie della pianificazione. Una risposta al bisogno di radicamento territoriale si osserva nella pianificazione urbanistica degli ultimi anni in molte città europee, tra cui Napoli. Infatti, le politiche urbanistiche della città solo di recente provano a travalicare gli strumenti urbanistici tradizionali di tipo vincolistico. Il contributo si propone di evidenziare i risultati di una ricerca, quale caso studio, condotta a Napoli in merito ad un intervento di progettazione urbana di notevole rilevanza sulla riorganizzazione della città e più nello specifico, nella porzione di quartiere in cui è stato realizzato: si tratta del Centro direzionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di analizzare le fasi del processo di pianificazione. Sono state approfondite due macrodimensioni di analisi. La prima di matrice “organizzativa” in cui si analizza quanto il processo pianificatorio sia risultato “inclusivo” rispetto ai diversi stakeholders; la seconda di matrice “relazionale”, in cui si considera l’identità e il senso di appartenenza con il territorio delle diverse popolazioni che vivono il Centro. È stato valorizzato il capitale “bio-socioambientale”? In recent years, listening and observation of society has gradually assumed a greater role, to define new urban policies and planning modeling. In this sense, sociological literature provided causes for reflection, problematizing concepts as need, identity or local action; central key concepts in the practices and theories of urban planning. Lately, in many European cities (Naples included), urban planning provided a response to the need of territorial identity. Recently the urban policies overcome the traditional planning tools. This paper presents the results of a case study about the planning and restyling of a contemporary neapolitan “business district” called Centro direzionale. The aim of the paper is to described the urban planning process. I have considered two macrodimension of analysis. The first one is organizational: it examines how the project is inclusive for stakeholders. The second one is relational: it considers the territorial identity and the sense of community of the different populations livening on District. Has the "bio-socio-environmental capital” been improved?
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