Journal articles on the topic 'Cambiamenti a lungo termine'

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Salerno, Alessandra. "Figli adulti di divorzi ostili." TERAPIA FAMILIARE, no. 124 (February 2021): 143–66. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124008.

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Abstract:
L'articolo propone una rassegna della letteratura relativa agli effetti a breve e lungo termine del divorzio coniugale sui figli adulti e giovani adulti. La ricerca internazionale relativa alle conseguenze del divorzio sul benessere psicologico dei figli ha spesso trascurato l'impatto che l'evento separativo e i cambiamenti ad esso connessi possono avere sulla vita e sulle scelte dei figli adulti. Il vissuto del sentirsi "intrappolati" nel conflitto coniugale sembra avere esiti a lungo termine e influenzare differentemente la relazione con il padre e con la madre. L'articolo, attraverso un'esemplificazione clinica, si concentra anche sulle conseguenze del divorzio sulla qualità delle relazioni di coppia dei figli adulti e propone alcune tipologie di intervento.
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Anfodillo, T. "Climate change and population dynamics at the tree line: the importance of long-term studies." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 4, no. 1 (March 21, 2007): 3–5. http://dx.doi.org/10.3832/efor0446-004.

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3

Grunow, Daniela. "Flexicurity, insicurezza del lavoro e formazione di una famiglia: la condizione giovanile in Danimarca." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124005.

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Abstract:
Questo articolo descrive come il processo di flessibilizzazione del mercato del lavoro e l'attuale crisi economica abbiano modificato l'assetto occupazionale dei giovani in Danimarca dagli anni '80 del novecento al 2010. L'autrice si interroga se la flessibilizzazione abbia influenzato le decisioni di lungo termine dei giovani, quali l'unione di coppia, l'autonomizzazione dai genitori, la costruzione di una famiglia. Dai dati a disposizione sembra che il modello danese abbia successo, se paragonato alla maggior parte dei paesi che fanno parte dell'Oecd, in riferimento al basso incremento della disoccupazione giovanile. Non ci sono evidenze del fatto che i cambiamenti nell'economia danese abbiano condizionato decisioni relative alle unioni di coppia, alla formazione di una famiglia, alla fertilitŕ. Le politiche attive del lavoro unite a un mercato del lavoro flessibile sembrano distribuire i rischi occupazionali in modo più uniforme tra i giovani e le generazioni più anziane.
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Piccoli, Lorenzo. "La trasformazione del regime globale di mobilità durante la pandemia di COVID-19." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001003.

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Abstract:
Questo articolo propone un'analisi preliminare di tre importanti cambiamenti in-dotti dalla pandemia di COVID-19 su quello che è stato definito "il regime globale di mobilità" (Schiller e Salazar, 2013), o l'insieme delle regole e dei meccanismi in-ternazionali di governance che normalizzano gli spostamenti di alcuni viaggiatori e criminalizzano quelli di altri. L'articolo si focalizza sui cambiamenti occorsi in ma-teria di cittadinanza (il livellamento della funzione dei passaporti nazionali), mobi-lità internazionale (l'accesso differenziato agli spostamenti per diverse categorie di persone) e gestione dei confini (l'inasprimento della sorveglianza dei viaggiato-ri). L'articolo mostra che le restrizioni adottate durante la pandemia di COVID-19 hanno sospeso alcuni dei privilegi che caratterizzavano il regime globale di mobili-tà (per esempio, temporaneamente indebolendo la funzione del passaporto degli Stati Uniti d'America come lasciapassare per viaggiare nel resto del mondo), ma hanno anche creato nuovi effetti discriminatori (per esempio, la chiusura dei corri-doi umanitari, la separazione di famiglie e coppie in movimento e il blocco di molti migranti in Paesi dove non avevano pianificato di rimanere). Al momento attuale, è difficile immaginare un rapido ritorno alle regole che disciplinavano la mobilità internazionale prima della pandemia di COVID-19. Questo è il motivo per cui è importante studiare le restrizioni adottate durante la pandemia e comprendere il loro possibile impatto a lungo termine su gruppi differenti della popolazione.
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Patterson, Helen, Helga Di Giuseppe, and Rob Witcher. "Three South Etrurian ‘crises’: first results of the Tiber Valley Project." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 1–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002658.

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Abstract:
LE TRE ‘CRISI’ DELL'ETRURIA MERIDIONALE: RISULTATI PRELIMINARI DEL PROGETTO VALLE DEL TEVERECon questo articolo si intende fornire un resoconto preliminare su alcuni dei risultati principali del progetto Valle del Tevere condotto dalla British School at Rome. Il lavoro si concentra sui risultati attenuti dal riesame dei materiali raccolti in occasione della South Etruria Survey e illustra come questi consentano di rivedere le precedenti interpretazioni proposte. Sono stati scelti tre casi-studio al fine di dimostrare come il progetto stia consentendo di ripensare i cambiamenti dei paesaggi della Media Valle del Tevere e, in particolare, di collocarli nel contesto del continuo e mutevole rapporto con Roma, durante i periodi storici di supposta ‘crisi’: il V–IV secolo a.C, il II secolo a.C. e il tardoantico–alto medioevo. Ogni periodo mostra differenti gradi di continuità e cambiamenti. Si è preferito pertanto adottare un termine neutrale come ‘trasformazione’, piuttosto che ‘crisi’ e situare ognuno di questi cambiamenti all'interno di una più lunga prospettiva storica e di una più ampia struttura interpretativa.
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Della Vedova, Anna Maria, Benedetta Ducceschi, Bruno Mario Cesana, Nicoletta Pelizzari, and Antonio Imbasciati. "Stati emotivi materni in gravidanza e temperamento del bambino nei primi mesi di vita." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2010): 45–71. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003003.

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Abstract:
Tra i fattori di interferenza sul primo sviluppo infantile č attualmente riconosciuto il ruolo dello stress materno in gravidanza. Stati emotivi materni di tipo ansioso o depressivo si dimostrano in primo luogo associati a fattori di rischio per il decorso della gravidanza quali complicazioni ostetriche, maggiore prevalenza di parti pretermine e di eclampsia, basso peso del bambino alla nascita. Studi sperimentali sull'animale e osservazionali sull'uomo documentano inoltre un'azione diretta dello stress materno sullo sviluppo del sistema nervoso fetale dovuta all'alterato funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e del sistema simpatico-nora- drenergico materni. Tali evidenze supportano l'ipotesi che i cambiamenti biochimici e metabolici indotti a livello uterino dai correlati dello stress materno interferiscano sullo sviluppo fetale determinando effetti a lungo termine sulla salute dell'individuo e sulle caratteristiche temperamentali del neonato, influenzando cosě la qualitŕ dei primi adattamenti madre-bambino. Tra le conseguenze dell'esposizione fetale allo stress materno si riscontrano maggiore tendenza al pianto, inconsolabilitŕ e anomalie del sonno nei neonati, temperamento difficile e ritardi nello sviluppo cognitivo e motorio nella prima infanzia, mentre gli studi piů recenti documentano un aumentato rischio di depressione in adolescenza. Questo lavoro indaga la prevalenza di sintomi depressivi in gravidanza e i fattori ad essa correlati in relazione ad aspetti del temperamento dei bambini nei primi mesi di vita.
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Renzoni, Cristina. "Il piano implicito: il territorio nazionale nella programmazione economica italiana 1946-'73." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 139–68. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126007.

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Abstract:
A partire dal secondo dopoguerra l'Italia elabora un numero considerevole di piani nazionali a lungo termine a carattere per lo piů settoriale. Piani infrastrutturali, agricoli, energetici, piani pluriennali per l'edilizia economica e popolare e per l'edilizia scolastica, piani di sviluppo economico rendono conto di uno sforzo consistente di pianificazione teso ad affrontare la stagione di grandi cambiamenti economici e culturali in cui il paese si trova immerso. In totale assenza di un piano territoriale alla scala nazionale, la maggior parte dei programmi pluriennali prodotti in quegli anni si occupa, in maniera piů o meno esplicita, di cittŕ e territorio e ne mette in campo letture e ipotesi di trasformazione. Il presente saggio focalizza l'attenzione sui documenti della programmazione economica italiana elaborati tra il 1946 e il 1973, in cui vengono riconosciute quattro figure prevalenti che hanno informato le scelte di piano sia a livello teorico che operativo. Il territorio italiano viene a fasi alterne letto come risorsa, come supporto, come veicolo di progresso, o, infine, come sfera quotidiana: quattro immagini che costituiscono un possibile strumento di interpretazione per analizzare le forme e i modi in cui il discorso urbanistico entra nella politica nazionale tra anni Cinquanta e Sessanta.
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Rucci, Paola, Angelo Picardi, Giovanni de Girolamo, Giovanni Santone, Gabriele Borsetti, and Pierluigi Morosini. "5. La qualità della vita degli ospiti delle SR." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 68–76. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000095.

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Abstract:
In psichiatria, come nelle altre branche della medicina, si guarda sempre più alla QOL (acronimo inglese per “Quality Of Life”, ovvero qualità della vita) come a una fondamentale misura di esito (Katschnig et al., 1997) da affiancare alle altre misure di uso più comune. Numerosi studi su pazienti con vari disturbi di interesse sia medico che psichiatrico hanno infatti evidenziato che la QOL valutata soggettivamente è correlata solo in parte con la valutazione della gravità clinica del disturbo effettuata dal medico e con misure di disabilità e di compromissione del livello di funzionamento psicosociale (de Girolamo et al., 200; Sartorius 1993).Da più parti, inoltre, è stata espressa le preoccupazione che, malgrado la deistituzionalizzazione, in alcuni casi i cambiamenti siano stati più di facciata che sostanziali, e che le SR, ove vengono assistiti pazienti a lungo termine, malgrado gli sforzi di creare un ambiente simil-domestico, rappresentino in realtà dei “piccoli manicomi”. In questa prospettiva una variabile come la QOL, che è inversamente correlata al numero di bisogni dei pazienti non soddisfatti (Slade et al., 2004), diviene quindi una misura di esito-chiave al fine di valutare la fondatezza di queste asserzioni e più in generale eli effetti dei Drocessi di deistituzionalizzazione.
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Russo, Federica, Roberto Ceria, Jacopo Jarach, Cecilia Laglia, Lavinia Lombardi, and Lorenza Isola. "Internet addiction disorder: nuova emergenza nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 47 (February 2021): 63–84. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11206.

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Abstract:
Le nuove tecnologie hanno cambiato e continuano a cambiare profondamente il nostro modo di vivere. Il continuo processo di adattamento al cambiamento tecnologico condiziona e modifica costantemente le nostre interazioni in tutti gli ambiti di vita. Non ultima la salute mentale e il lavoro in psicoterapia. Il presente lavoro si pone dunque come obiettivo quello di ritrarre lo stato dell'arte di un campo in continua evoluzione ed espansione. Se da un lato questi strumenti risultano essere un'importante opportunità, dall'altro la comunità scientifica ha cominciato a porre attenzione alla problematicità dell'utilizzo degli stessi, con particolare attenzione a Internet e ai dispositivi ad esso associati. Nello specifico, l'obiettivo è di approfondire la controversia che caratterizza la letteratura sull'uso della tecnologia in termini di vantaggi e svantaggi con un focus specifico sui fattori di rischio e di protezione oltre che un'analisi dettagliata degli effetti negativi a breve e lungo termine e degli elementi comuni negli interventi evidence-based nel trattamento dell'Internet addiction nell'infanzia e nell'adolescenza.
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Jamieson, Dale. "Le sfide morali e politiche del cambiamento climatico." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 35–43. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039003.

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Abstract:
Il cambiamento climatico globale pone sfide senza precedenti ai nostri modi di concepire la morale e la politica. Siamo abituati a vedere un problema morale in situazioni in cui un individuo chiaramente identificabile intenzionalmente ne danneggi un altro, a sua volta chiaramente identificabile; e in cui sia gli individui coinvolti, sia il danno in questione, stiano tra loro in una relazione spazio-temporale di vicinanza. Il cambiamento climatico globale danneggerÀ senz'altro milioni di persone, ma secondo modalitÀ completamente diverse da queste. Dal punto di vista politico, d'altro canto, l'intrattabilitÀ del fenomeno č dovuta al fatto che siamo abituati a prendere decisioni pubbliche in base a preferenze momentanee, piuttosto che a interessi a lungo termine e valori condivisi. Per affrontare il cambiamento climatico globale abbiamo dunque bisogno di riformare sia i nostri modi di concepire la problematicitÀ morale, sia il nostro stile di deliberazione politica. Per far questo, č necessario partire dagli individui: fornendo una visione ideale di che tipo di carattere sia piů adatto per vivere in un mondo globalizzato e altamente interconnesso come il nostro.
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Gallie, Duncan. "La qualitŕ del lavoro: una visione d'insieme della ricerca britannica." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 73–91. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127006.

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Abstract:
Il saggio ripercorre i principali sviluppi nella ricerca empirica britannica sulla qualitŕ del lavoro. Inizia con un esame degli studi di competenze e di controllo sul posto di lavoro, sottolineando l'importanza dei ripetuti studi su larga scala rappresentativi delle competenze nel mondo del lavoro, che hanno rivelato il modello paradossale delle crescenti competenze a fronte del declino di discrezionalitŕ del dipendente. Presenta poi la ricerca sulle forme mutevoli di partecipazione al lavoro, mostrando la sostituzione crescente della partecipazione diretta con le tradizionali forme indirette di rappresentanza, e affronta il dibattito sulla tendenza a lungo termine all'aumento dell'insicurezza lavorativa, mostrando come vi sia una stabilitŕ del modello piuttosto che un cambiamento nelle dinamiche del mercato del lavoro. Infine, considera le evidenze sulla gravitŕ dei problemi di equilibrio vita-lavoro, con particolare riferimento agli svantaggi incontrati dalle lavoratrici part-time.
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Pozzato, Maria Pia. "Coperto/scoperto." dObra[s] – revista da Associação Brasileira de Estudos de Pesquisas em Moda, no. 31 (April 14, 2021): 64–87. http://dx.doi.org/10.26563/dobras.i31.1287.

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Abstract:
L’insieme degli intrecci che codificano il comportamento umano nelle varie epochepuò essere definito, secondo Jurij Lotman (2006), mitologia del comportamento quotidiano esociale. Partendo da questo presupposto metodologico, l’articolo indaga le dinamiche di copertura/scoprimento nel campo del vestire lungo tre paragrafi. Il primo è dedicato al legame cheunisce, nella cultura occidentale precristiana e cristiana, la figura della velatura con il lutto. Idispositivi contro il covid, e altri fenomeni recenti come il dress code nero del movimento #Me-Too, affondano le loro radici in questa tradizione. Nel secondo paragrafo la riflessione si basasull’opposizione fra /È necessario che si veda/ vs /È necessario che non si veda/, che generaregimi di /costrittività/, /tabù/, /trasgressività/ e /casualità/. In ambito occidentale sembra sisia affermato ormai un termine neutro, ovvero un’aleatorietà degli stili (/né trasgressione, nécasualità/) mentre l’Islam più tradizionalista sembra rimanere nell’ambito del /tabù/ imponendoalla donna, seppur con varianti, l’uso del velo e della copertura del corpo. Tuttavia nelterzo e ultimo paragrafo si vedrà il caso della cosiddetta modest fashion islamica, un fenomenorelativamente recente che sembra realizzare un inedito termine complesso, che coniuga le limitazionitradizionali con la ricerca dell’eleganza e della libertà motoria della donna. In conclusione,si riflette sul più ampio contesto culturale di questo cambiamento, poiché l’egemonia dellatrasgressività o della aleatorietà dei costumi occidentali sembrano ampiamente in declino alivello globale, anche per quanto riguarda le serie televisive e i film.
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Sciutteri, Bruno, Bruno Tortia, and Emanuele Bignamini. "Gli outcome nel trattamento dell'alcoldipendenza. L'esperienza del SA di piazza Montale – Torino." MISSION, no. 51 (April 2019): 37–41. http://dx.doi.org/10.3280/mis51-2018oa7514.

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Abstract:
Lo studio riguarda i dati clinici di efficacia dei trattamenti dell'utenza in carico al Servizio di Alcologia (SA) del Dipartimento Dipendenze Torino Nord nell'anno 2016. A fronte di un'utenza complessiva afferente al servizio nell'intero anno 2016   corrispondente a 212 utenti, i dati di efficacia verificati riguardano 144 pazienti per i quali sono stati individuati e verificati 236 obiettivi di cui 132 sanitari e 104 psico-socio-educativi (pse). La valutazione di efficacia viene espressa percentualmente, a seconda del grado di realizzazione, in obiettivi realizzati, parzialmente realizzati e non realizzati. L'efficacia del SA è quasi sovrapponibile a quella dei SerD in assenza di farmaco agonista. Il dato di efficacia degli obiettivi sanitari è significativamente superiore a quello degli obiettivi pse, tuttavia  bisogna considerare che il trattamento pse richiede  un "cambiamento" della persona  più "realizzativo", inevitabilmente meno efficace nel breve termine, ma potenzialmente determinante nel lungo periodo.
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Jemielity, Witold. "Ambona w Księstwie Warszawskim i Królestwie Polskim dla ogłoszeń cywilnych." Prawo Kanoniczne 43, no. 1-2 (June 5, 2000): 141–216. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2000.43.1-2.07.

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Abstract:
Nel secolo XIX dal pulpito della Chiesa (Ambona) mettevano linformazioni dei diversi avvenimenti statali, amministrativi e locali. II Governo spediva diversi scritti ai vescovi, e quelli mandavano ai decani delle parrocchie e in consequenza parroci erano come messagieri nell’altre parrocchie. II processo di leggere annunzi occupava tanto tempo, perfino a prezzo di tempo dell’insegnamento della Chiesa. I sacerdoti trattavano questo tanto spesso come spiacevole obbligo. Il più grande numero degli abitanti dei villagii e delle cittadine non sapevano di leggere. Alcune notizie alla gente tramandavano i sindaci ma di più parroci. Gli annunzi civili riguardavano dei diversi problemi. I fedeli erano informati degli avvenimenti politici: degli imperatori, delle guerre, della pace e dei più importanti personaggi ufficiali. II Govrno informava delle mallatie della gente e degli animali. Avvertiva d avvanti degli incendi. Emanava i decreti dei mendicanti. Dedicava tanta attenzione ai giovani uomini i quali stavano davvanti all’obbligo del servizio militare. Informava dei cambiamenti e di dogliere i soldi dalla circolazione. Raccomandava di piantare degli alberi a lungo delle strade. Stabiliva i principi del commercio nel paese e come pure d’esportare merce. Annunziava i termini di pagare 1’imposte. Regolava nei villaggi le questioni delle proprietà privati. Si interessava d’emigrazione delle gente, del trattamento degli annimali e pure delle lotterie e dei scavi archeologici. L’autore elaborato questi probierni solamento sull’appogio dei fonti d’rchivio.
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Pappalardo, Adriano. "DAL PLURALISMO POLARIZZATO AL PLURALISMO MODERATO. IL MODELLO DI SARTORI E LA TRANSIZIONE ITALIANA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 1 (April 1996): 103–45. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024059.

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Abstract:
IntroduzioneNegli anni novanta, l'Italia è entrata in un processo di transizione che è ormai divenuto oggetto di un'abbondante letteratura nazionale e straniera. Piuttosto ovviamente, la natura di tale transizione è ben diversa da quelle dei paesi postcomunisti e, come ha opportunamente sottolineato Pasquino (1994; 1995), poco comparabile con altri precedenti storici. Anche la Francia, che questo autore considera il miglior termine di confronto, lo è in realtà assai relativamente sotto una varietà di punti di vista. Mentre infatti la Quarta e, per lungo tempo, anche la Quinta Repubblica sono rimasti classici casi di pluralismo polarizzato (Sartori 1982, 256–262), l'Italia degli anni novanta non può più essere definita tale, e proprio per questo (o, almeno, anche per questo) si è avviata alla presente transizione. Come è noto, inoltre, le riforme golliste investirono essenzialmente le principali istituzioni politiche della repubblica, ma lasciarono inalterati il subsistema burocratico e la struttura (centralizzata) dello Stato, che sono, invece, componenti tutt'altro che secondarie per comprendere il decorso e gli eventuali sbocchi della crisi italiana. Ma, infine, tale crisi si intreccia anche al declino dello Stato sociale e interventista, coinvolgendo la ridefinizione dei confini fra politica ed economia e il ruolo delle grandi organizzazioni degli interessi, sindacati in testa. Come dire che, oltre al sistema politico-istituzionale ed alla pubblica amministrazione, le relazioni industriali e i loro attori pubblici e privati rappresentano una terza dimensione di cambiamento, che altrove è stata poco importante (Francia), ovvero incomparabilmente diversa (regimi postcomunisti).
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Gustin, Marco, Mattia Brambilla, and Claudio Celada. "Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia." Rivista Italiana di Ornitologia 86, no. 2 (December 21, 2016): 3. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2016.332.

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Abstract:
<p>Le linee guida comunitarie per monitorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat richiedono che gli Stati membri forniscano un’indicazione del “<em>Favourable</em> <em>Reference</em> <em>Value</em>” (FRV), o “Valore di Riferimento Favorevole”. Il FRV rappresenta un obiettivo di conservazione a lungo termine, tale da rappresentare una situazione indubbiamente favorevole per una data specie, in grado di garantirle ottime possibilità di persistenza nel lungo periodo. La disponibilità di FRV consente una valutazione più oggettiva e trasparente dello stato di conservazione di una specie. Il presente lavoro ha valutato lo stato di conservazione delle specie ornitiche nidificanti in Italia, sviluppando un metodo basato sui requisiti delle direttive comunitarie che integra al suo interno la definizione dei valori di riferimento. Attualmente, è stato proposto un metodo per la definizione dei FRV per popolazione, range e habitat per ciascuna specie, ma è stato possibile procedere ad una identificazione su base quantitativa del solo FRV relativo alla popolazione per le specie di uccelli regolarmente nidificanti in Italia e non attualmente in fase di espansione demografica in seguito a recente colonizzazione (ultimi 30 anni). L’approccio sviluppato per definire il FRV di popolazione ha previsto l’utilizzo di tecniche di <em>Population Viability Analysis</em> o, in alternativa, valutazioni basate sulla densità riproduttiva, secondo le caratteristiche di abbondanza e distribuzione delle specie nidificanti (popolazioni maggiori o minori di 2500 coppie, coloniali o non). Sono state prese in considerazione 250 specie nidificanti in Italia, di cui 88 (che comprendono due sottospecie) incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (147/2009CE). Complessivamente, per 46 popolazioni appartenenti a 20 specie inserite nell’Allegato I e per 10 popolazioni di 6 specie non incluse, è stato possibile calcolare un valore di FRV attraverso tecniche di PVA. Per 15 specie inserite nell’Allegato e per 92 specie non inserite è stato formulato un FRV in termini di densità riproduttiva a una o due scale spaziali; per le specie con popolazioni superiori a 2500 coppie esigenze spaziali elevate (territori o <em>home ranges</em> di decine di ettari o più) non è stato formulato il FRV a scala locale. Per valutare lo stato di conservazione è stato utilizzato un adattamento della classificazione a “semaforo” proposta dalla Commissione Europea per la Direttiva Habitat, attribuendo a ciascuna delle tre voci considerate (popolazione, range e habitat), un giudizio sintetico: <br />- favorevole: semaforo VERDE. Tutti favorevoli oppure due favorevoli ed uno sconosciuto;<br />- inadeguato: semaforo GIALLO. Uno o più inadeguato/i ma nessuno cattivo; <br />- cattivo: semaforo ROSSO. Uno o più cattivo/i; <br />- sconosciuto semaforo BIANCO. Tre sconosciuti oppure due sconosciuti ed un favorevole.</p><p>Prima di poter attribuire il giudizio a ciascuna voce, è necessario verificare se vi sono fattori che possono portare almeno uno dei tre valori di riferimento favorevole a non essere raggiunto, mantenuto o raggiungibile nel futuro prossimo (<em>warning</em> <em>lights</em>). Complessivamente, 42 specie incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli hanno stato di conservazione cattivo, 39 inadeguato, 6 favorevole e 1 sconosciuto; tra le specie non inserite, 35 hanno stato di conservazione cattivo, 44 inadeguato, 67 favorevole e 16 sconosciuto Per alcune specie è stato possibile valutare lo stato di conservazione per singole bioregioni e sono state prodotte classificazioni “a semaforo” per ciascuna bioregione ospitante la specie in oggetto. Per essere in stato di conservazione favorevole, una specie non deve essere semplicemente al riparo dal rischio di estinzione, ma deve avere un ruolo “significativo” nel proprio habitat di riferimento, rinvenendosi con frequenze e densità soddisfacenti e ricoprendo le funzioni ecologiche che le sono proprie. Le forti pressioni cui molte specie e popolazioni sono sottoposte (cambiamenti climatici, continuo degrado ambientale, variazioni ad ampia scala nella dinamica di popolazione), rendono necessario valutare accuratamente le minacce e pressioni cui la specie/popolazione sono soggette o potranno esserlo nel prossimo futuro, anche in caso di popolazioni superiori al FRV. Risulta, infine, evidente come i FRV dovranno essere sottoposti a periodica rivalutazione e aggiornamento, sulla base soprattutto dei nuovi dati che ogni sei anni vengono forniti dal Reporting sull’applicazione della Direttiva Uccelli.</p>
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Inno, Alessandro. "Terapia radiante: quando e perché interessa il cardiologo." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 191–94. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-9.

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Abstract:
La radioterapia toracica può determinare un ampio spettro di complicanze cardiovascolari a lungo termine (versamento pericardico, pericardite costrittiva con compromissione emodinamica, disfunzione diastolica progressiva, cardiomiopatia restrittiva con scompenso cardiaco, valvulopatie, coronaropatia, ipertensione polmonare, anomalie del sistema di conduzione e disfunzione autonomica). Malattie cardiovascolare pre-esistenti e fattori di rischio cardiovascolari possono aumentare il rischio di cardiotossicità da radioterapia. Il cardiologo dovrebbe svolgere un ruolo cruciale nel follow-up a lungo termine allo scopo di correggere i fattori di rischio cardiovascolari, ottimizzare la terapia cardiologica nei pazienti con cardiopatia nota, eseguire indagini di screening nei pazienti asintomatici, avviare l’appropria
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Silvestrini, Flavio. "Il secolo lungo (e al termine) dell'occidentalismo storiografico." HISTORIA MAGISTRA, no. 20 (July 2016): 16–19. http://dx.doi.org/10.3280/hm2016-020003.

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Masi, Laura. "Conseguenze cliniche e complicanze a lungo termine dell’ipoparatiroidismo." L'Endocrinologo 21, no. 2 (April 2020): 115–19. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00693-4.

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Mair, Peter. "IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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Abstract:
IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Fineschi, Roberto. "“CRITICA” TRA HEGEL E MARX." Revista Dialectus - Revista de Filosofia, no. 18 (October 5, 2020): 189–201. http://dx.doi.org/10.30611/2020n18id60981.

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Abstract:
Marx fa largo uso del termine “critica”, che è presente nel titolo di varie sue opere. In questo articolo cercherò di ricostruire lo sviluppo e i cambiamenti di significato di questo termine nelle diverse fasi dell’indagine di Marx. Mi concentrerò sulle fonti dirette, come il dibattito “critico” tedesco durante il Vormärz, e su autori come Strauß, Bruno Bauer, Feuerbach. Certamente Hegel è un punto di riferimento privilegiato dell’approccio filosofico di Marx. Mostrerò come Marx si sia spostato lentamente da un significato specifico del termine “critica” che era predominante durante il Vormärz per approssimarsi alla posizione hegeliana.
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Nelken, Andrea. "Risultati a lungo termine del trattamento di recessioni gengivali." Dental Cadmos 87, no. 03 (February 2019): 110. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2019.07.

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Tassoni, Giorgia. "La distinzione tra multiproprietà e vacanza di lungo termine." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 36 (August 2022): 190–208. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-036010.

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Tassoni, Giorgia. "La distinzione tra multiproprietà e vacanza di lungo termine." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 36 (August 2022): 1–15. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-036011.

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Adelman, Morris Albert. "I prezzi petroliferi a lungo termine (1963-1975) - (1964)." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (March 2009): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/efe2007-002004.

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Trinchieri, A., A. Mandressi, C. Zaatar, P. Luongo, G. Longo, and E. Pisani. "Profilassi Farmacologica Nella Nefrolitiasi Recidivante: Risultali a Lungo Termine." Urologia Journal 55, no. 1 (February 1988): 77–81. http://dx.doi.org/10.1177/039156038805500117.

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Marogna, Cristina, Floriana Caccamo, and Anna Palena. "Il gruppo e il processo terapeutico tra cambiamenti ed evoluzioni." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003008.

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Abstract:
Gli autori descrivono il processo terapeutico in un gruppo slow-open di pazienti psichiatrici a partire da una considerazione del processo in termini intersoggettivi. Ci si propone di trattare un'analisi del gruppo alla luce del sottile legame tra pratica clinica e ricerca, attraverso l'utilizzo di un questionario che indaga il processo terapeutico da due vertici di osservazione, quello dei pazienti e quello del terapeuta. Il gruppo come luogo di elaborazione dell'esperienza e di condivisione dei vissuti puň consentire la mentalizzazione, ovvero la capacitŕ di simbolizzare, di collegare i propri sintomi a trame di pensiero e giungere cosě a nuove significazioni. L'esperienza svolta permette di riflettere sull'evoluzione di un processo gruppale, a partire dai cambiamenti del setting che si verificano al suo interno, tra cui il piů rilevante, il cambio di conduzione.
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Ventura, Alessandro. "La pagina gialla." Medico e Bambino 40, no. 5 (May 15, 2021): 283–84. http://dx.doi.org/10.53126/meb40283.

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Abstract:
Vaccinazioni in gravidanza: dalla pertosse al Covid - Chirurgia prenatale: efficace a lungo termine nel mielomeningocele - Microbi efficienti… al posto del pane. Ovvero: come i ricchi pensano al bene dei poveri - Rituximab (e sindrome nefrosica corticodipendente) - Anelli vascolari e anomalie dell’arco aortico
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Cinquini, Lino, Paolo Collini, Alessandro Marelli, and Andrea Tenucci. "I cambiamenti del costing nelle aziende manifatturiere italiane: risultati di una ricerca comparativa." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 11–40. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001002.

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Abstract:
Rispetto agli studi sulle "nuove" pratiche dila dottrina italiana ed internazionale ha rivolto molta attenzione agli aspetti tecnici e teorici dei modelli. Tuttavia tale dibattito non si č esteso con uguale intensitŕ al processo di diffusione di tali tecniche innovative nel lungo periodo; in particolare appare ridotta l'indagine sul carattere del processo di apprendimento e sul ruolo del cosiddetto "effetto moda" () nei cambiamenti dei sistemi di calcolo dei costi (). Per questo motivo il presente articolo rielabora i risultati di due indagini condotte a distanza di dieci anni in Italia aventi per oggetto scopi informativi e tecniche di allocazione dei costi. In particolare questa ricerca mette a confronto i risultati per analizzare le modalitŕ di adozione di tecniche progredite quali l'Activity-Based Costing e il Target Costing in aziende manifatturiere operanti sul nostro territorio. Questo lavoro intende pertanto contribuire alla comprensione del processo di cambiamento nei sistemi contabili (Ax e Bjřrnenak, 2007) e ne conferma la presenza caratterizzata da modalitŕ di sviluppo non lineari nel lungo periodo (Burns e Vaivio, 2001).
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Paschino, Luisa. "A proposito di…diete iperproteiche: proviamo a discuterne." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 3 (October 9, 2014): 262–66. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.917.

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Abstract:
Con l'aumento costante della prevalenza di sovrappeso e obesità in tutto il mondo, è sempre maggiore l'interesse e l'utilizzo di diete iperproteiche da parte della popolazione generale per contrastare tale fenomeno. Tuttavia, vi sono ancora oggi forti dubbi sulla sicurezza a lungo termine delle High-Protein diets, soprattutto per quanto riguarda il possibile sviluppo e la progressione della patologia renale. Le diete iperproteiche sono state associate a ipertrofia renale, iperfiltrazione glomerulare, accelerazione della CKD, aumento della proteinuria, maggior rischio di nefrolitiasi e varie alterazioni metaboliche. Mentre è ormai accettato che tali condizioni possono causare un danno renale progressivo nelle persone che già soffrono di patologia renale, meno chiaro è invece l'impatto di un elevato apporto di proteine nei soggetti sani. Una comprensione globale del rischio ad esse correlato è ancora oggi limitata dall'assenza di rigorosi studi a lungo termine sull'uomo e dalla mancanza di una definizione universalmente accettata di High-Protein diet. A tal proposito è bene non indicare diete iperproteiche nei soggetti con GFR
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Trevisi, P., A. Ciorba, C. Aimoni, R. Bovo, and A. Martini. "Sindrome di charge: risultati a lungo termine della riabilitazione audiologica." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 206–14. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-837.

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Abstract:
Obiettivo del presente lavoro è valutare i risultati della riabilitazione audiologica su un gruppo, numericamente consistente, di bambini affetti da sindrome di CHARGE. Lo studio è stato eseguito retrospettivamente, utilizzando il database dei pazienti pediatrici, presso l’Audiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova e di Ferrara. Sono stati individuati 31 bambini in totale, che hanno presentato diversi gradi di disabilità uditiva associata alla sindrome di CHARGE. La valutazione audiologica è stata eseguita utilizzando i potenziali evocati uditivi (ABR) e/o l’elettrococleografia, oppure le tecniche di audiometria infantile (VRA o play audiometry). Sono stati valutati anche i risultati percettivi, in termini di capacità di comunicazione e linguaggio espressivo. Sono quindi stati studiati gli effetti della riabilitazione uditiva (con apparecchio acustico o impianto cocleare) e in particolare lo sviluppo del linguaggio nel corso di un lungo follow-up. Gli esiti degli interventi riabilitativi sono risultati diversi in relazione alle eterogenee e spesso gravi disabilità associate alla sindrome di CHARGE (ad esempio, ritardo di sviluppo psico-fisico, gravi disturbi visivi concomitanti, disfunzioni uditive retrococleari per neuropatia uditiva/dissincronia associata). Anche dopo lungo follow-up, lo sviluppo del linguaggio è risultato gravemente compromesso nella maggior parte dei casi, suggerendo quindi la necessità di sviluppare modalità di comunicazione alternative in questo gruppo di piccoli Pazienti. L’identificazione precoce della sordità neurosensoriale e l’accurata pianificazione di trattamenti riabilitativi mirati, è in ogni caso fondamentale nei bambini con sindrome di CHARGE.
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Cacciotti, Luca, Limite, Luca Rosario, and Arcari, Luca. "Sindrome Tako-Tsubo: prognosi a lungo termine e controlli ambulatoriali." Cardiologia Ambulatoriale, no. 4 (February 19, 2019): 249–61. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2018-4-1.

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Zanetti, G., E. Montanari, A. Guarneri, A. Mandressi, A. Ceresoli, L. Mazza, A. Trinchieri, and E. Austoni. "Trattamento Eswl Della Calcolosi Renale: Follow up a Lungo Termine." Urologia Journal 58, no. 5 (October 1991): 559–61. http://dx.doi.org/10.1177/039156039105800517.

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Sumithran, P., L. A. Prendergast, E. Delbridge, K. Purcell, A. Shulkes, A. Kriketos, J. Proietto, Paola Fierabracci, and Silvia Martinelli. "Persistenza a lungo termine degli adattamenti ormonali al calo ponderale." L'Endocrinologo 13, no. 1 (February 2012): 43–44. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344881.

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Pieruzzi, F. "La denervazione renale transcatetere: il ruolo del nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 4 (January 26, 2018): 1–7. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1165.

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Abstract:
Studi clinici recenti hanno dimostrato che la denervazione renale bilaterale con catetere a radiofrequenza riduce significativamente i valori pressori nell'ipertensione resistente. All'efficacia antipertensiva si associa una significativa riduzione dell'ipertono simpatico, dell'insulino-resistenza e del danno d'organo cardio-renale. La procedura si è rivelata pressoché priva di effetti collaterali. Sebbene i dati della letteratura sull'efficacia antipertensiva della denervazione renale transcatetere siano solidi, solo un'analisi dell'utilizzo in campo clinico di questa metodica potrà fornire un reale parametro di giudizio sulle modalità di esecuzione della procedure nelle diverse realtà cliniche sul territorio nazionale. Per questo scopo è stato istituito il Registro Prospettico Italiano che raccoglie dati sull'efficacia e la sicurezza della denervazione renale a breve e a lungo termine. Tuttavia non sono ancora noti gli effetti della procedura sulla funzione renale, la proteinuria e il bilancio del sodio, in particolare nel lungo termine. Queste conoscenze potranno permettere di estendere le indicazioni attuali della procedura anche in altre condizioni patologiche caratterizzate da ipertono simpatico e di valutare l'impatto del costo-beneficio della denervazione renale come un potenziale trattamento alternativo alle tradizionali strategie farmacologiche.
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Gabrielli, Lorenzo. "Pandemia e sconvolgimento dei sistemi migratori: il caso del corridoio Marocco-Spagna." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 123–41. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001007.

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Abstract:
In questo articolo, l'autore analizza gli effetti dirompenti della pandemia di CO-VID-19 sul sistema migratorio esistente tra la Spagna e Marocco, utilizzando come approccio teorico il concetto di "frontierizzazione" (bordering). A partire dai primi mesi del 2020, la crescente diffusione del virus SARS-CoV-2 ha generato un pro-fondo sconvolgimento, che si è manifestato in cinque dinamiche principali: 1) l'apparire di nuove migrazioni forzate di ritorno; 2) la perturbazione dei flussi tran-sfrontalieri esistenti; 3) i cambiamenti dei canali informali di migrazione e la ria-pertura della rotta atlantica verso le Canarie; 4) l'emergere di zone-cuscinetto alle frontiere (buffer spaces); 5) la riorganizzazione dei facilitatori delle migrazioni in-formali e delle organizzazioni di smuggling. Nel breve periodo, dunque, lo shock esogeno della pandemia ha provocato cambiamenti profondi, la cui persistenza nel medio e lungo periodo dovrà essere oggetto di attenzione costante in futuro.
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Parrini, Iris. "Follow up cardiologico a lungo termine post terapia oncologica potenzialmente cardiotossica." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 179–82. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-6.

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Abstract:
I pazienti guariti dal cancro hanno un rischio maggiore di eventi cardiovascolari tardivi dopo un trattamento con chemioterapia e/o radioterapia. L’attuale terapia oncologica comprende molteplici agenti i cui effetti cardiaci avversi possono essere additivi o sinergici. La disfunzione cardiaca può essere irreversibile e derivare da agenti come le an-tracicline, o da agenti che sembrano influenzare transitoriamente la contrattilità ventricolare sinistra come il trastu-zumab. La cardiotossicità da radioterapia può indurre un danno miocardico, malattia coronarica, valvulopatie e coinvolgi-mento del pericardio con una latenza di 10-20 anni. Inoltre, numerosi farmaci come il cisplatino, gli inibitori dell’aromatasi e la terapia anti-androgenetica aumentano i fattori di rischio coronarico incrementando il rischio di infarto miocardico e stroke. Una attenta modifica dello stile di vita, un trattamento aggressivo dei fattori di rischio coronarico e una adeguata modalità di sorveglianza è determinante nel ridurre le complicanze cardiovascolari e la mortalità.
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Mulas, Carlo. "Sopravvivenza a lungo termine in paziente trattata con lapatinib e capecitabina." AboutOpen 3, no. 1 (December 29, 2017): 108–11. http://dx.doi.org/10.19156/abtpn.2017.0025.

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Abstract:
Si riporta il caso di donna affetta da carcinoma della mammella metastatico, in trattamento con lapatinib e capecitabina, che presenta una lunga sopravvivenza libera da progressione. La malattia si caratterizza per l’estrema aggressività con la comparsa di recidiva dopo appena un anno dalla fine del trattamento adiuvante standard: la progressione infatti avviene in maniera improvvisa e diffusa dopo circa 13 mesi dal termine della terapia di I linea con pertuzumab, trastuzumab e docetaxel, con interessamento di diversi organi splancnici e dell’encefalo. La II linea di trattamento consiste nella combinazione di lapatinib + capecitabina iniziati dopo terapia radiante encefalica e si contraddistingue per l’estrema tollerabilità e per la risposta viscerale che perdura a tutt’oggi dopo 14 mesi di trattamento (Oncology).
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Gallo, Alessandra. "Le conseguenze a lungo termine delle esperienze traumatiche infantili sulla salute." INTERNATIONAL JOURNAL OF MULTIDISCIPLINARY TRAUMA STUDIES, no. 1 (July 2016): 107–12. http://dx.doi.org/10.3280/ijm2016-001011.

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Mandressi, A., E. Montanari, G. Dormia, D. Morosini, S. Dell'Acqua, A. Salomone, M. Ruoppolo, A. Trinchieri, P. Tombolini, and E. Pisani. "Risultati a Lungo Termine Della Terapia Chirurgica Tradizionale Della Calcolosi Renale." Urologia Journal 54, no. 3 (June 1987): 370–73. http://dx.doi.org/10.1177/039156038705400324.

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De Corso, E., G. Bastanza, V. Di Donfrancesco, M. L. Guidi, G. Morelli Sbarra, G. Passali, A. Poscia, C. de Waure, G. Paludetti, and J. Galli. "Riduzione volumetrica dei turbinati inferiori con radiofrequenze: risultati clinici a lungo termine." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 199–205. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-964.

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Abstract:
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare i risultati a lungo termine della procedura di riduzione volumetrica dei turbinati inferiori mediante radiofrequenze (RVTR). Abbiamo eseguito una valutazione prospettica longitudinale a lungo termine di 305 pazienti affetti da rinite (114 allergici e 191 non allergici) refrattari alla terapia medica e sottoposti a intervento di RVTR (gennaio 2004 - dicembre 2010). I pazienti sono stati seguiti per un Follow-up medio di 39,70±19,41 mesi (minimo-24, massimo-60 mesi) e sono stati valutati mediante la somministrazione del questionario NOSE-scale prima e dopo l’intervento a distanza di un mese e successivamente ogni anno per 5 anni. I pazienti sono stati considerati affetti da recidiva durante il periodo di follow-up in caso di ricomparsa dei sintomi con un aumento del punteggio totale del NOSE scale di almeno il 75% e necessità di riassumere trattamenti medici. La ricorrenza è stata valutata mediante analisi di sopravvivenza con il metodo di Kaplan-Meyer. Complessivamente abbiamo documentato una buona soddisfazione dei pazienti per quanto riguarda la procedura, con un elevato controllo del dolore e poche complicanze. Nel post-operatorio abbiamo avuto un significativo miglioramento di ostruzione nasale e respirazione orale vicariante (p < 0,05). Dopo 36 mesi abbiamo osservato un peggioramento dei sintomi, in particolare, dopo 36 mesi con un progressivo crescente tasso di recidive significativamente più elevato nei pazienti allergici rispetto a quelli non-allergici (p < 0,05). Abbiamo anche osservato una leggera diminuizione della soddisfazione generale dei pazienti. Il nostro studio conferma la buona tollerabilità da parte dei pazienti della procedura di decongestione dei turbinati inferiori con radiofrequenze con un basso rischio di complicanze. I nostri dati confermano inoltre una buona efficacia a lungo termine nella maggior parte dei pazienti per almeno 36 mesi dopo l’intervento con una probabilità di rimanere liberi da recidiva in questo periodo sempre superiore a 0,8. Nei mesi successivi si assiste a una progressiva riduzione del beneficio clinico in particolare nei pazienti allergici, con una differenza statisticamente significativa rispetto ai pazienti non allergici (p < 0,05).
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Crisci, Massimiliano. "Popolazione e territorio: sistemi urbani della mobilità pendolare e domiciliare come spazi di vita quotidiana." ARGOMENTI, no. 34 (June 2012): 81–102. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034004.

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Abstract:
Il contributo propone un accostamento tra le traiettorie territoriali sviluppate dai cambiamenti di domicilio e dal pendolarismo all'interno di una metropoli come Roma. La cadenza con cui si cambia abitazione è ovviamente più ampia rispetto alla frequenza giornaliera dello spostamento casa-lavoro. Tuttavia, è ipotizzabile che il gigantismo del territorio romano, lo squilibrio nella distribuzione territoriale delle residenze e delle unità produttive e la forte dipendenza della mobilità cittadina da infrastrutture di comunicazione inadeguate, rappresentino dei vincoli agli spostamenti, tali da incanalare buona parte delle traiettorie lungo percorsi circoscritti all'interno di analoghe porzioni di città, sia nel caso della mobilità quotidiana per lavoro, che dei trasferimenti di abitazione.
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Allemand, D., F. Allemand, F. Cortesi, A. Costa, V. Labellarte, and C. Vagnoni. "Evoluzione neuropsichiatrica a lungo termine in soggetti con encefalopatia ipossico-ischemica neonatale." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 3 (June 2003): 535–37. http://dx.doi.org/10.1177/197140090301600340.

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Abstract:
We studied the neuropsychiatric evolution at school age in a population of children born at term with perinatal asphyxia, focusing on the assessment of cognitive disorders and psychopathological problems such as anxiety, depression and behavioural disorders. The cohort comprised 33 children aged between seven and 12 years, born at term and presenting hypoxic-ischaemic encephalopathy at birth. History-taking and neurological examination were done (according to Towen) and the following tests administered: WISC-R, test CBCL, childhood anxiety scale (Busnelli), CDI (Kovacs). A control group consisted of children aged between eight and 12 years without perinatal suffering. Results disclosed a number of evolutive disorders even though patients with severe neuromotor deficit were excluded from the study. Disorders included minor neurological syndromes, specific language and learning disorders, positivity on the scale for anxiety and depression: in particular 50% of the sample with minor neurological syndrome had symptoms of anxiety and depression. We divided the neonatal hypoxic-ischaemic encephalopathy into three degrees on the basis of brain scan and neurological examination. Relating the degree of neonatal hypoxic-ischaemic encephalopathy to some neuropsychological and psychiatric variables (cognitive level, anxiety, depression), only the correlation with anxiety was significant: the incidence of anxiety symptoms at school age was greater in the intermediate degree of neonatal hypoxic-ischaemic encephalopathy. Our findings further support the postulated link between neurological injury/dysfunction (perinatal asphyxia) and the subsequent onset of psychiatric and/or neuropsychological disorders.
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Morelli, Maria C., and Antonio D. Pinna. "Trattamento medico a lungo termine del paziente sottoposto a trapianto di fegato." Italian Journal of Medicine 4, no. 4 (December 2010): 230–38. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2010.07.003.

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Tosi, E., S. Tibaldi, L. Pedulli, and P. Bonelli. "Previsioni sperimentali a lungo termine all'ECMWF: Previsione della precipitazione a scala subsinottica." Il Nuovo Cimento C 15, no. 3 (May 1992): 289–305. http://dx.doi.org/10.1007/bf02533653.

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Barbara, Sibilio Parri. "Uno strumento di gestione del patrimonio culturale: il caso dei siti UNESCO." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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Abstract:
I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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Fimiani, Luigi, Giuseppe Andò, and Marta Belmonte. "Gestione della terapia antitrombotica dopo angioplastica coronarica nei pazienti complessi." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 92–106. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-2.

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Abstract:
La doppia terapia antiaggregante (DAPT) costituisce il gold standard del trattamento dei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione miocardica percutanea (PCI), riducendo il rischio ischemico a breve ed a lungo termine, a costo di un aumento del rischio emorragico. Il rischio ischemico ed emorragico riconoscono cause comuni e spesso vanno contestualizzati nel quadro clinico globale di pazienti complessi, con plurime comorbidità. Verranno quindi delineati gli elementi da considerare per una adeguata gestione della DAPT in casi clinici complessi.
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Fimiani, Luigi, Giuseppe Andò, and Marta Belmonte. "Gestione della terapia antitrombotica dopo angioplastica coronarica nei pazienti complessi." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 92–106. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-2.

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Abstract:
La doppia terapia antiaggregante (DAPT) costituisce il gold standard del trattamento dei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione miocardica percutanea (PCI), riducendo il rischio ischemico a breve ed a lungo termine, a costo di un aumento del rischio emorragico. Il rischio ischemico ed emorragico riconoscono cause comuni e spesso vanno contestualizzati nel quadro clinico globale di pazienti complessi, con plurime comorbidità. Verranno quindi delineati gli elementi da considerare per una adeguata gestione della DAPT in casi clinici complessi.
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Pontrandolfi, Antonella. "Sistema agroalimentare e sostenibilitŕ ambientale: scenari e sfide." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (January 2013): 91–110. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002006.

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Abstract:
La sostenibilitŕ ambientale č un concetto da sviluppare maggiormente nel settore agroalimentare per le implicazioni su suolo, acqua e biodiversitŕ e per l'impatto ambientale della produzione agroindustriale. Per aumentare il livello di sostenibilitŕ appare importante applicare un nuovo approccio, territoriale e di filiera e va an- che considerata la coerenza con gli obiettivi di sicurezza alimentare e gli effetti dei cambiamenti climatici, cioč la sfida per il settore agroalimentare č assicurare un adeguato livello produttivo incidendo perň sul grado generale di sostenibilitŕ e l'autore ritiene che questo possa avvenire adottando approcci e strumenti pianificatori integrati che considerino tutte le fasi del processo produttivo lungo le filiere e nei piani di settore dell'agroalimentare.
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Ferrarese, Maria Rosaria. "Francesco Galgano e il suo inesauribile viaggio tra diritto ed economia." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (December 2012): 137–50. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003008.

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Abstract:
Una parte rilevante del programma scientifico realizzato da Francesco Galgano puň essere descritta come un lungo viaggio nel rapporto tra diritto e mondo economico. Nonostante il profilo di professore di diritto privato e commerciale, egli ha sempre coltivato uno sguardo storico e sociologico sul diritto, che gli ha permesso di cogliere non solo il cambiamento delle tecniche e degli istituti giuridici, ma anche le ricadute in ambito sociale ed economico. Attraverso i suoi molti lavori sul tema, dagli anni settanta del secolo scorso, fino ai recenti anni di globalizzazione, si possono cogliere i profondi cambiamenti non solo nel mondo dell'impresa e delle relazioni giuridiche, ma anche nel clima culturale e negli attori e protagonisti dello scenario giuridico.
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