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Dissertations / Theses on the topic 'Calibrazioni'

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1

Dalla, Benetta Massimo. "QUALIFICAZIONE DI MURATURE STORICHE: PROCEDURE SPERIMENTALI IN SITO E CALIBRAZIONI IN LABORATORIO." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422909.

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Abstract:
In comparison to past codes, the technical building codes published in 2008, updated in 2009 with instructions for their application, focus their attention mostly on existing buildings and provide smart instruments for the definition of the mechanical properties of the most available masonries. These codes have introduced three knowledge levels, which consider the structural survey of the analysed building. Every knowledge level is associated with its decreasing confidence factor of material mechanical property. The more the knowledge increases, the less the uncertainty of the parameters used during the elaborations will be and consequently the confidence factor will decrease until it will be equal to one. This methodological proposal, introduced by the European Code 8 Part 3 and concerning the seismic evaluation of existing buildings, has been supplied with operating procedures in the Italian Code, although these could be still refined. This new approach has made the testing on structures more opportune. Therefore, from it derives a great interest in in-situ masonry tests. The approach focuses mainly on existing masonry since from an analysis of the age and the structural typology of most of the Italian historical buildings, this results to be present in great measure in masonry buildings. These require maintenance due to damages or building adjustments in case of strategic activities or change of use. Starting from these very assumptions, the different test approaches usually applied to in situ masonries have been collected in this work in order to obtain those mechanical parameters useful for a structural analysis of the building. The attention has been focused on tests of different degrees in terms of invasive effect through the use of direct sonic tests, flat jack tests and diagonal compression tests in order to increase the knowledge level about the consistency, the compressive behaviour and in particular on the share behaviour of masonries. The work of this paper is supported by a presentation of in situ tests and laboratory tests using masonries made of materials and technologies similar to those present in historical buildings. Moreover, the efficacy of the strengthening maintenance through injection of hydraulic lime- based grouts has been estimated both in situ and in laboratory. In particular, the in situ activity has regarded masonries damaged by the seism, which took place in L’Aquila on April 6th 2009 while the laboratory activity has regarded three-leaf stone masonry specimen. Finally, calibration tests of the previous analysed methods on brick masonry and stone masonry have also been done in laboratory. The results of the research are meant for all those Project Managers working on existing buildings to reach the waited knowledge level.
Le Norme Tecniche per le Costruzioni, pubblicate nel 2008 e corredate d’istruzioni per la loro applicazione nel 2009, dedicano una maggior attenzione agli edifici esistenti rispetto alle precedenti normative, dando rapidi strumenti per la definizione dei parametri meccanici delle murature più comunemente reperibili. Sono stati introdotti tre livelli di conoscenza che tengono conto dell’effettivo percorso conoscitivo fatto su l’immobile oggetto di analisi. Ad ogni livello di conoscenza viene associato un fattore di confidenza riduttivo delle proprietà meccaniche dei materiali. All’aumentare della conoscenza diminuisce l’incertezza sui parametri utilizzati nelle elaborazioni, e conseguentemente il fattore di confidenza diminuisce, sino a diventare unitario. Tale proposta metodologica, introdotta dall’Eurocodice 8 Parte 3 che riguarda la valutazione sismica delle strutture esistenti, è stata corredata di strumenti operativi, per quanto ancora migliorabili, proprio all’interno della normativa nazionale italiana. Il nuovo approccio ha reso conveniente l’esecuzione di prove sulle strutture, pertanto ne risulta un rinnovato interesse per le prove in sito sulle murature. L’attenzione è posta in particolare su questo materiale giacché, considerando l’età e la tipologia strutturale del patrimonio immobiliare italiano, esso risulta costituito in gran parte di edifici in muratura. Questi richiedono interventi di manutenzione legata a dissesti, o interventi di miglioramento e adeguamento, nel caso siano sede di attività strategiche o sia programmato un cambio di destinazione d’uso. Partendo da questi presupposti si è cercato di raccogliere in questo lavoro le varie metodologie di prova abitualmente eseguite in sito sulle murature, per l’ottenimento dei parametri meccanici utili per il calcolo. Si è focalizzata l’attenzione su prove a diverso grado d’invasività, in particolare su prove soniche dirette, prove di martinetto piatto e prove di compressione diagonale. Il fine è quello di migliorare la conoscenza dello stato di consistenza e del comportamento a compressione, e soprattutto a taglio, delle murature. Il lavoro svolto nella presente tesi è stato strutturato affiancando campagne sperimentali eseguite in sito, a sperimentazioni di laboratorio su murature realizzate con materiali e tecniche simili a quelle presenti negli edifici storici. Inoltre, sia in sito sia in laboratorio, si è valutata l’efficacia d’interventi di consolidamento con iniezioni di miscele a base di calce idraulica. Quest’ultima attività ha riguardato, in particolare, murature appartenenti ad edifici danneggiati dal sisma che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009, mentre in laboratorio è stata effettuata su campioni di muratura in pietra a tre paramenti. Infine, in laboratorio si è proceduto ad un lavoro di calibrazione dei diversi metodi di prova analizzati, su murature sia in mattoni sia in pietra. Dai risultati offerti dalle varie esperienze condotte, si possono fornire valide indicazioni sul raggiungimento del livello di conoscenza atteso, per i progettisti che operino su strutture esistenti.
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2

Riva, Edoardo. "Sviluppo di metodologie per la generazione automatica di calibrazioni di guidabilità motore e cambio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il presente progetto ha riguardato lo studio e lo sviluppo di metodologie per la generazione automatica di calibrazioni di guidabilità motore cambio, dove con guidabilità si intende il legame intercorrente tra le richieste del conducente ed il reale comportamento del veicolo. La prima parte della tesi si è concentrata sullo studio delle calibrazioni motore e delle calibrazioni del cambio automatico attualmente sfruttate dai software di produzione, sviluppando un modello di simulazione in grado di verificare come queste calibrazioni influenzino il comportamento del veicolo, concentrandosi sugli andamenti delle accelerazioni e dei regimi motore risultanti. Dopo la validazione del modello, è stato creato uno strumento, in ambiente Matlab, che restituisce la calibrazione di guidabilità del cambio automatico, ovvero la mappa sfruttata dalla relativa centralina per gestire il cambio della marcia, ricevendo in ingresso le seguenti informazioni: le grandezze fisiche del veicolo nel suo complesso, quali la massa, i rapporti di trasmissione, il rapporto del differenziale, il raggio di rotolamento dinamico e tutte le inerzie dei componenti della driveline; le calibrazioni di guidabilità motore, costituite da otto mappe, una per ogni marcia, che definiscono la coppia motrice che si richiede al motore di erogare, in funzione della posizione del pedale acceleratore e del regime motore; il piano quotato del motore. Il codice, note queste informazioni, genera automaticamente la mappa di cambio marcia con le linee di Upshift (marcia innestata crescente) e Downshift (marcia innestata decrescente), in funzione della posizione del pedale e dei giri in uscita dal cambio. Infine, si è valutata una possibile strategia per la calibrazione delle otto mappe pedale con cui viene gestito il controllo motore. Si sono generate mappe a potenza costante in cui il pedale assume la funzione di regolatore di velocità.
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3

Chiriaco, Isabella. "Sviluppo e caratterizzazione di metodi numerici per la stima del ritardo ionosferico tramite dati GNSS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22946/.

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Abstract:
In questo elaborato di tesi, tramite lo sviluppo di un software in Matlab, verrà mostrata la procedura di stima del ritardo ionosferico a partire dai dati originali GNSS e la creazione di calibrazioni ionosferiche in formato CSP, compatibili con i software di determinazione orbitale. Verranno mostrati diversi algoritmi di stima basati sull’estrazione del Vertical Total Electron Content da mappe bidimensionali globali, assumendo tutta la ionosfera terrestre condensata su un guscio sottile ad una determinata altezza. Confrontando i diversi metodi, verranno selezionati i parametri per la generazione delle CSP. Infine, il ritardo ionosferico stimato verrà confrontato con le calibrazioni generate indipendentemente da JPL, relative ad una serie di passaggi di Juno presso le stazioni DSN di Madrid, Canberra e Goldstone. Si mostrerà che il ritardo ionosferico stimato sarà compatibile in prima approssimazione con il ritardo generato da JPL, mantenendo però un valore dei residui troppo alto, tale da non poter validare il metodo proposto. Per cui, per studiare e analizzare i motivi della differenza nei risultati, sarà necessario effettuare ulteriori approfondimenti.
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LEGRAMANDI, ANDREA. "Supergravity solution classifications through bispinors." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/257788.

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Abstract:
Questa tesi si concentra sulla classificazione delle soluzioni di supergravità in dieci e undici dimensioni. Imponendo la supersimmetria, la supergravità rivela una pletora di eleganti strutture geometriche che possono essere definite dai parametri fermionici. Tali dati geometrici sono chiamati bispinori e sono l'argomento centrale di questa tesi. Nella prima parte esploriamo come sia possibile sfruttare i bispori per ottenere una riformulazione più elegante delle condizioni di supersimmetria. Questa discussione si svolge in un contesto generale senza assumere alcuna fattorizzazione dello spazio-tempo. Il formalismo bispinoriale consente inoltre di interpretare molte delle nuove equazioni di supersimmetria come condizioni di calibrazione per le sorgenti, dover per calibrazioni si intende una forma differenziale che identifica le brane con energia minima. Verranno discusse anche la connessione tra calibrazioni e la disuguaglianza BPS e verrà data una definizione delle cariche centrali in termini puramente gravitazionali. A parte questi risultati formali, probabilmente il principale successo del formalismo bispinoriale è che semplifica drasticamente il compito di classificare le soluzioni di supergravità. Dopo aver discusso come applicare queste tecniche nel caso AdS bidimensionale e Minkowski quadridimensionali, eseguiremo una classificazione completa sia della supergravità di tipo II sia della M-teoria delle soluzioni Minkowski quadridimensionali che preservano due supercariche con gruppo di R -simmetria SU(2) realizzato geometricamente da una sfera due-dimensionale nello spazio interno. Per i vari casi della classificazione, il problema di trovare soluzioni supersimmetriche può essere ridotto a un sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali. Questi casi spesso ospitano sistemi di brane intersecanti e soluzioni anti-de-Sitter di dimensioni superiori. Inoltre mostriamo che, concatendando varie dualità, tutte le soluzioni possono essere generate da una fra due classi principali: una SU(2)-struttura in M-teoria e una Calabi-Yau conforme nel tipo IIB. Nell'ultima parte della tesi, mostriamo che è possibile rilassare alcune delle equazioni bispinoriali e generalizzare tutta la classificazione in un contesto più ampio con supersimmetria rotta.
This thesis focuses on classification of supergravity solutions in ten and eleven dimensions. By imposing supersymmetry, supergravity reveals a plethora of elegant geometric structures which can be defined from the fermionic supersymmetry parameters. Such geometrical data are called bispinors and are the central topic of this thesis. In the first part we explore how it is possible to exploit bispinors in order to get a more elegant reformulation of background supersymmetry conditions. This discussion is performed in a general context without assuming any factorization of space-time. The bispinor framework allows to interpret many of the new supersymmetry equations as calibration conditions for sources, where a calibration is a differential form which detects branes with minimal energy. We also discuss the connection between calibrations and BPS bound and we provide a definition of central charges in purely gravitational terms. Aside from these formal results, probably the main achievement of the bispinor formalism is that it drastically simplifies the task of classifying supergravity solutions. After discussing how to apply these techniques to two-dimensional AdS and four-dimensional Minkowski backgrounds, we perform a complete classification in both type II supergravity and M-theory of four-dimensional Minkowski solutions preserving N = 2 supersymmetry with SU(2) R-symmetry geometrically realized by a round sphere factor in the internal space. For the various cases of the classification, the problem of finding supersymmetric solutions can be reduced to a system of partial differential equations. These cases often accommodate systems of intersecting branes and higher-dimensional anti-de-Sitter solutions. Moreover we show that, using chains of dualities, all solutions can be generated from one of two master classes: an SU(2)-structure in M-theory and a conformal Calabi–Yau in type IIB. In the last part of the thesis, we show that it is possible to relax some of the bispinor equations and generalizing all the classification to a larger non-supersymmetric context.
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5

Zanzani, Francesco. "Calibrazione del modello del motore Wankel-Renesis." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16558/.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è implementare un codice in Matlab per la simulazione del funzionamento di un motore Wankel e la calibrazione dello stesso, cercando di avvicinarsi al funzionamento del motore Renesis. L’intero sviluppo è stato fatto seguendo un approccio sperimentale, non essendoci tante informazioni di carattere analitico riguardo a questo motore. Il funzionamento delle funzioni presenti nel simulatore è esposto successivamente ad un capitolo introduttivo, in cui viene spiegato il motore Wankel da un punto di vista geometrico e di funzionamento. Nella tesi sono trattati i seguenti argomenti: geometria del braccio, andamento delle luci, funzione per calcolare andamenti di pressioni e masse nel volume, impatto del Cp reale sul ciclo termodinamico, ed infine, la simulazione ed i relativi risultati. Queste funzioni sono state costruite con un approccio generale, in modo da ottenere risultati in base ai parametri inseriti ad inizio simulazione. Nella parte conclusiva si fa riferimento al motore Renesis e si cerca di avvicinare il funzionamento del simulatore a quello del motore reale. Per effettuare questa calibrazione si sono confrontati gli andamenti di coppia e potenza, presenti in una scheda tecnica del Renesis, con quelli ottenuti dal simulatore ed aggiustando le curve agendo sui parametri di funzionamento, senza però modificare le geometrie che caratterizzano questa versione di motore Wankel.
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6

Lombardi, Laura <1975&gt. "Calibrazione di modelli idrologici con algoritmi multiobiettivo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3386/1/lombardi_laura_tesi.pdf.

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Abstract:
Traditional procedures for rainfall-runoff model calibration are generally based on the fit of the individual values of simulated and observed hydrographs. It is used here an alternative option that is carried out by matching, in the optimisation process, a set of statistics of the river flow. Such approach has the additional, significant advantage to allow also a straightforward regional calibration of the model parameters, based on the regionalisation of the selected statistics. The minimisation of the set of objective functions is carried out by using the AMALGAM algorithm, leading to the identification of behavioural parameter sets. The procedure is applied to a set of river basins located in central Italy: the basins are treated alternatively as gauged and ungauged and, as a term of comparison, the results obtained with a traditional time-domain calibration is also presented. The results show that a suitable choice of the statistics to be optimised leads to interesting results in real world case studies as far as the reproduction of the different flow regimes is concerned.
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Lombardi, Laura <1975&gt. "Calibrazione di modelli idrologici con algoritmi multiobiettivo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3386/.

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Abstract:
Traditional procedures for rainfall-runoff model calibration are generally based on the fit of the individual values of simulated and observed hydrographs. It is used here an alternative option that is carried out by matching, in the optimisation process, a set of statistics of the river flow. Such approach has the additional, significant advantage to allow also a straightforward regional calibration of the model parameters, based on the regionalisation of the selected statistics. The minimisation of the set of objective functions is carried out by using the AMALGAM algorithm, leading to the identification of behavioural parameter sets. The procedure is applied to a set of river basins located in central Italy: the basins are treated alternatively as gauged and ungauged and, as a term of comparison, the results obtained with a traditional time-domain calibration is also presented. The results show that a suitable choice of the statistics to be optimised leads to interesting results in real world case studies as far as the reproduction of the different flow regimes is concerned.
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MELCHIORRI, Riccardo. "Calibrazione e preparazione alla spettroscopia ad immagine." Doctoral thesis, La Sapienza, 2004. http://hdl.handle.net/11573/917139.

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Arditi, Valentina. "Programmazione e calibrazione di un nodo sensore accelerometro." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'accelerometro è un sensore che trova attualmente largo e vario utilizzo nel settore biomedico. Obiettivo del lavoro di tesi sperimentale descritto nell'elaborato è stata la programmazione, la calibrazione e l’analisi dei dati prodotti da un nodo sensore in grado di rilevare un vettore accelerazione nelle sue tre componenti spaziali x, y e z. L'accelerometro LIS2DH è stato programmato in ambiente software Atollic TrueSTUDIO, attraverso linguaggio C. Grazie alla scrittura delle apposite funzioni l’utente finale può impostarne a propria discrezione il range di misura tra i possibili ±2g, ±4g, ±8g, ±16g, la frequenza di campionamento da 1 Hz fino a 5.3 kHz e la risoluzione in bit di ciascun campione. Inoltre è stato sviluppato il codice per l'attivazione della memoria FIFO, nelle sue quattro modalità operative, e per la gestione ad interrupt della lettura dei dati da essa collezionati. Per garantire maggiore affidabilità della misura ci si è occupati anche della creazione di una procedura di calibrazione semplice in termini di acquisizioni necessarie, eseguita autonomamente dal nodo sensore ed ottenibile ogni qualvolta l'utente lo ritenga necessario. In ultimo è stata affrontata una parte di elaborazione dati, mirata soprattutto all'analisi vibrazionale. Essendo stato scritto il codice per la trasformazione nel dominio delle frequenze e il calcolo dell'algoritmo di peak detection, è possibile avere direttamente in uscita vettori contenenti le frequenze alle quali il segnale ha mostrato picchi di ampiezza importante. Il nodo così programmato risulta più indirizzabile verso la specifica esigenza di ogni futuro utente, più performante in termini di risparmio di tempo di esecuzione e di potenza ed in grado di dare in uscita vettori x,y,z calibrati. Il lavoro sviluppato in questa attività di tesi può essere considerato rientrare anche nel più ampio tema della sensoristica finalizzata al monitoraggio dell’integrità strutturale.
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Cappelletti, Matteo. "Teoria dell'utilità applicata alla calibrazione di modelli idrologici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6775/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi affronta il problema della calibrazione dei modelli idrologici afflussi-deflussi tramite un nuovo approccio basato sull'utilizzo di funzioni di utilità. L'approccio classico nella calibrazione dei modelli idrologici prevede la definizione di una misura di discrepanza tra dato osservato e simulato (definizione della funzione obiettivo) per poi procedere ad una sua minimizzazione o massimizzazione. Tradizionalmente, questo processo viene eseguito considerando l'idrogramma nella sua globalità, senza concentrarsi su quegli intervalli dell'idrogramma più utili all'utilizzatore del modello idrologico. Ad esempio, se il modello idrologico viene impiegato in un'ottica di gestione delle risorse idriche, l'utilizzatore sarà interessato ad una “migliore” riproduzione dei deflussi medio/bassi piuttosto che una corretta riproduzione dei colmi di piena. D'altra parte, se l'obiettivo è la riproduzione dei colmi di piena, un modello con alte prestazioni nella riproduzione dei deflussi medi risulta essere di scarsa utilità all'utilizzatore. Calibrando il modello tramite la funzione di utilità più adatta al caso pratico in esame, si può pertanto consentire all'utilizzatore del modello di guidare il processo di calibrazione in modo da essere coerente con il proprio schema decisionale e con le proprie esigenze, e di migliorare le performances del modello (cioè la riproduzione delle portate osservate) negli intervalli di portata per lui di maggiore interesse.
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Adanti, Luca. "Calibrazione segmento UHF di una stazione di terra satellitare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14709/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi si incentra sulla validazione della catena di ricezione della stazione di terra situata nel Tecnopolo di Forlì. In particolare le attività riguardano l'implementazione della strumentazione necessaria, l'installazione dei vari software necessari allo svolgimento delle varie operazioni e in seguito la verifica del corretto funzionamento della catena di trasmissione e della ricezione di segnali provenienti dai satelliti oggetto di test di puntamento.
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Raggini, Lorenzo. "Sviluppo e calibrazione di sistemi di controllo per combustioni innovative." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16426/.

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Abstract:
In questi anni, il settore di ricerca che si occupa dello studio di combustioni innovative ha ricevuto un grande impulso, al fine di sviluppare tipologie di combustione differenti e più efficienti rispetto alle tradizionali spark ignited (SI) e compression ignited (CI). Questo impulso è legato alla crescente esigenza di ridurre le emissioni di inquinanti (specie NOx) e climalteranti (CO2): da una parte, infatti, le tradizionali combustioni SI non garantiscono rendimenti sufficientemente elevati, comportando elevate emissioni di CO2, dall’altra, le combustioni CI sono implicitamente caratterizzate da elevate emissioni di NOx e di particolato. Se, quindi, le emissioni di particolato sono state drasticamente ridotte grazie all’uso dei filtri antiparticolato (DPF), è anche vero che la riduzione di NOx richiede l’impiego di sofisticati sistemi di post trattamento dei gas, comportando un notevole incremento del costo del prodotto. L’attività di tesi è dunque orientata a sviluppare strumenti che consentano la sperimentazione di combustioni innovative, basate sulla ossidazione di benzina o gasolio, e, in particolare, ha l’obiettivo di studiare e sviluppare un sistema di controllo RCP che permetta di ottenere un apparato sperimentale flessibile ed adatto per eseguire il controllo ed il test delle combustioni innovative.
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D’Angeli, Giorgia. "Caratterizzazione dei metodi di calibrazione di sistemi di fluoroscopia 3D." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3520/.

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Frizzoni, Giulia. "Implementazione e test di un metodo di calibrazione per piattaforme inerziali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14282/.

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Abstract:
I sensori IMU (contenenti accelerometro, giroscopio e magnetometro) a basso costo, essendo poco calibrati, "soffrono" di errori sistematici, quali disallineamento del sistema di riferimento, bias non nulli e fattori di scala non precisi. Così si passa all'acquisizione di dati, soffermandosi su accelerometro e giroscopio, da una piattaforma inerziale (Arduino), collegata con la "9 axes shield" (la quale contiene i tre sensori). Successivamente si elaborano le letture per la stima dei parametri di calibrazione con un codice implementato in Matlab.
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Scarpellini, Ugo. "Interfaccia per la calibrazione automatica di un motore al banco prova." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16542/.

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Abstract:
L'elaborato descrive le operazioni svolte in ambiente LabView per integrare alcuni script sviluppati con MatLab, utili alle operazioni di calibrazione automatica, all'interno di un interfaccia atta a lanciare sequenze sviluppate in VeriStand. Lo scopo è creare un software in grado di compiere la calibrazione automatica di un motore al banco prova.
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Lapi, Lorenzo. "Calibrazione di funzioni di costo per reti di trasporto stradale urbano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'oggetto di questo lavoro di tesi è la calibrazione dei parametri che governano l'andamento delle più diffuse ed utilizzate funzioni di costo, le curve BPR. La calibrazione è stata condotta in riferimento al modello di simulazione della città di Firenze: si è minimizzato lo scarto quadratico medio tra flussi assegnati e flussi rilevati relativamente ad alcuni archi del modello. L'obiettivo è quello di simulare il più fedelmente possibile il modello di scelta del percorso e quindi l'andamento dei flussi sulla rete. Oltre a questo si sono valutati gli impatti che l'utilizzo di funzioni di costo non calibrate comportano sull'analisi costi-benefici e quindi sulla convenienza di un progetto di trasporti.
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Maggioli, Gian Luca. "Realizzazione di un'interfaccia per l'analisi dati di calibrazione dell'anticipo di accensione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5163/.

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Ricci, Paola. "Nanoindentazione: dalla calibrazione all'applicazione ai materiali metallici massivi e ai rivestimenti." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241965.

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Abstract:
La valutazione delle proprietà meccaniche rappresenta un aspetto importante nella progettazione e nello sviluppo di componenti ingegneristici con elevate prestazioni strutturali e tribologiche. Dato che nelle tecnologie odierne i sistemi meccanici tendono a diminuire nelle dimensioni fino a scala nanometrica, le tecniche di caratterizzazione meccanica dei materiali hanno spostato il range di misura dai mN ai μN. La nanoindentazione è una tecnica sviluppata di recente che permette di misurare le proprietà meccaniche su volumi molto piccoli partendo dai dati che si ottengono mediante acquisizione continua della forza applicata e della profondità di penetrazione. Inizialmente utilizzata per la valutazione di durezza e del modulo elastico di piccoli volumi e dei film sottili, la nanoindentazione permette oggi di ottenere informazioni anche su altre proprietà meccaniche, quali il comportamento a frattura, a creep e le tensioni residue ecc. La nanoindentazione è attualmente utilizzata soprattutto per la caratterizzazione meccanica dei rivestimenti sottili, ma essa può essere applicata con successo anche allo studio dei materiali massivi. L’elevata precisione e automazione delle misure rendono le prove di nanoindentazione di facile esecuzione rispetto alle altre prove meccaniche. Nonostante ciò, è importante sottolineare che sono molteplici i fattori che incidono sull’accuratezza della misura delle proprietà meccaniche. La prima parte dello studio mira proprio ad analizzare l'influenza di queste fonti di errore. Nella seconda parte del lavoro vengono gettate le basi per lo sviluppo di nuovi standard di misurazione in svariati campi di applicazione e per la definizione e preparazione di nuove norme a supporto della tecnologia di misura nel campo della caratterizzazione dei nanomateriali. Infine, sono presentati e discussi i risultati ottenuti applicando la tecnica della nanoindentazione a diversi casi di studio, riguardanti sia i rivestimenti sottili che i materiali massivi.
Evaluation of mechanical properties is of great importance for design and development of engineering components with enhanced structural and wear performance. As mechanical systems in today's technology tend to decrease in size down to nanometers, characterization technique for mechanical properties of materials shifted its range from mN to μN. Nanoindentation is a recent technique developed to measure mechanical properties on nano scale based on the continuous recording of applied force and depth. Initially used for the evaluation of hardness and elastic modulus of small material volumes and thin films, emerging uses are for the evaluation of a broad range of mechanical behavior, such as fracture, time dependent behavior, and residual stress. Although largely used to characterize nanostructured materials, this technique can be successfully applied also in bulk alloys. The method stands out by the high inherent measurement accuracy and easy of automation compared to most of the mechanical test methods. Nevertheless, many phenomena play an important role in the accurate determination of the materials properties. The first goal of this study is to analyze the influence of these sources of data distortion. The second part of the study, aims to give a solid starting point for developing some measurement standards in new fields of application and for defining and preparing new standards to support measurement technology in the field of nanomaterials characterization. Finally, different applications of nanoindentation technique are presented and discussed both on coating and bulk materials.
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Blando, Giovanni. "Sviluppo di strumenti per la calibrazione automatica di funzioni di controllo motore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Questo elaborato descrive lo sviluppo di strumenti software per la calibrazione automatica di funzioni di controllo motore. Tali strumenti vengono messi a disposizione dell’utente all’interno di un sistema più ampio e complesso denominato TAC (Tool per Automazione e Controllo) realizzato per l’automazione e il controllo di funzionalità tipiche di una moderna sala prove motore. Le funzioni oggetto dell’attività sono la calibrazione semi-automatica della strategia di controllo del titolo della miscela (controllo lambda) e del controllo dei variatori di fase. L’attività si è svolta in collaborazione con Maserati-Alfa Romeo, partner industriale per il quale è stato sviluppato il TAC. Nel primo capitolo sono descritti tutti gli strumenti software utilizzati nel corso dello sviluppo del tool di calibrazione automatica. Successivamente, viene fatta una rapida rassegna circa scopi e funzionalità delle sonde lambda, principio di funzionamento e tipologie disponibili. Nel terzo capitolo, viene inizialmente esposto lo studio della funzione di controllo titolo. A seguire, viene descritta nel dettaglio l’attività svolta per la calibrazione dei parametri caratteristici della funzione e i risultati ottenuti. Nel capitolo successivo, oltre a dare una panoramica sul software TAC, si descrive la struttura, il funzionamento e la sequenza di operazioni eseguite dal tool di calibrazione automatica, nonché i vantaggi derivanti dal suo impiego. Il quinto capitolo riporta l’attività fin qui svolta relativamente alle funzioni che gestiscono il controllo dei variatori di fase. Infine, si espongono brevemente le conclusioni e i possibili sviluppi futuri del sistema, nell’ottica di un sempre più completo supporto alla calibrazione automatica di un motore a combustione interna.
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Cortelli, Giorgio. "Calibrazione microleva per AFM e spettroscopia di forza applicata a nanofibre polimeriche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14513/.

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Abstract:
Materiali ferroelettrici organici, come il copolimero P(VDF-TrFE), hanno attirato, negli ultimi anni, un grande interesse nella ricerca scientifica per moderne applicazioni tecnologiche, come la raccolta di energia per dispositivi portatili autoalimentati, sensori biomedici e memorie nonvolatili. Sono stati fatti molti sforzi per lo sviluppo di procedure di fabbricazione che potessero accrescere le prestazioni elettromeccaniche di questo materiale. In questo lavoro si è misurato il modulo elastico del copolimero, sia sotto forma di film sottile sia in fomato di nanofibre, in quanto parametro fondamentale per caratterizzarlo. Le proprietà e elettriche di questo materiale sono infatti strettamente legate a quelle meccaniche. Aumentando quindi le prestazioni elastiche di P(VDF-TrFE), si ha la speranza di migliorare la risposta elettrica del materiale. Per verificare la validità del metodo utilizzato nel calcolo del modulo elastico, sono stati presi in considerazione anche campioni di una materiale di modulo elastico noto: il PDMS. Si è infine preso in analisi un composito di PDMS e P(VDF-TrFE). Il motivo per cui si è utilizzato il PDMS come matrice per le nanofibre è dato dal fatto che se si ha solo un tappeto di fibre, non si può applicare un campo elettrico di forte intensità. La ragione è che ciò comporta il breakdown dielettrico dell'aria che si ionizza facilmente. In tal modo non è possibile applicare un campo abbastanza alto per polarizzare le fibre. Il PDMS sopporta campi elettrici molto alti e quindi si ha la speranza di poter polarizzare le fibre ferroelettriche. Inoltre offre il vantaggio di essere un elastomero, quindi si ottiene un film con proprietà meccaniche vantagiose per la produzione di energia. Si è inoltre utilizzato e verificato il metodo di calibrazione termica delle microleve NSC36B, NSC36C e NCHR per AFM NX10.
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Sintoni, Leonardo. "Realizzazione di un braccio meccanico passivo per la calibrazione di sensori inerziali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
In questo elaborato di tesi viene descritto il progetto svolto all’interno di Turinsense EU Lab, fondata nel 2015 come sede di ricerca e sviluppo della start up californiana Turingsense Inc. Il settore di competenza dell'azienda è quello riguardante le tecnologie indossabili. Nello specifico, sfruttando un dispositivo con più sensori inerziali MEMS comunicanti tra loro con una rete wireless, Turingsense offre servizi per la creazione di sistemi integrati per il monitoraggio del movimento umano. L'obiettivo della tesi è quello di realizzare uno strumento di validazione del modello biomeccanico sviluppato da Turingsense per l'elaborazione dei dati acquisiti dai sensori. E' stato richiesto un dispositivo in grado di simulare i movimenti dell'arto superiore, che non debba necessariamente riprodurre in maniera fedele la struttura anatomica delle articolazioni, ma che permetta semplicemente a ciascuno dei segmenti di interesse (busto, braccio, avambraccio e polso) di assumere le posizioni e gli orientamenti di quelli umani. A tal fine è stato progettato e realizzato un prototipo di manipolatore interamente in plastica. Il prototipo realizzato è ora disponibile presso il laboratorio dell'azienda, che ha avviato la sperimentazione.
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Faccioli, Caterina. "Esperimento FOOT: calibrazione dello scintillatore con fasci di protoni e ioni carbonio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19397/.

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Abstract:
L’adroterapia è una tecnica di radioterapia esterna che si basa sull’irraggiamento della regione tumorale con un fascio di protoni o ioni pesanti. Il principale vantaggio di questo tipo di trattamento è quello di poter agire su organi o tessuti in profondità senza intaccare i tessuti sani attraversati dalla radiazione. L’esperimento FOOT (FragmentatiOn Of Target) fornisce misure utili alla pianificazione di trattamenti adroterapici al fine di renderli maggiormente efficaci di quelli attuali. In particolare, l’esperimento studia i processi di frammentazione nucleare che avvengono nell’interazione fascio-bersaglio, occupandosi di effettuare misure di sezioni d’urto differenziali in funzione dell’angolo e dell’energia dei frammenti prodotti, con una risoluzione del 5%. Nel mese di marzo 2019, presso il CNAO di Pavia, sono stati acquisiti alcuni dati preliminari al fine di effettuare la calibrazione dello scintillatore plastico impiegato dell’esperimento. Per far ciò sono stati fatti collidere quattro fasci differenti (protoni a 60 MeV e ioni 12 C a 115 MeV/u, 260 MeV/u e 400 MeV/u) direttamente sul rivelatore, il quale era montato su un supporto mobile programmato per effettuare un movimento "a croce". Grazie alle misure effettuate è stato possibile portare avanti, in questo progetto di tesi, sia una calibrazione delle barre scintillanti sia una determinazione della lunghezza di attenuazione del segnale all’interno dello scintillatore stesso. Per quanto riguarda la calibrazione è stato possibile realizzare una curva per ogni barra, utilizzando la legge di Birks relativa alla risposta degli scintillatori organici e verificando la compatibilità dei parametri A e k B, ottenuti dal fit, tra le diverse barre. Infine è stata ricavata la lunghezza di attenuazione del segnale ricevuto alle estremità destra e sinistra delle due barre maggiormente colpite dal fascio. I valori ottenuti risultano tra loro compatibili entro le incertezze sperimentali.
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Franceschelli, Luca. "Anemometri a filo caldo: studio e progettazione di un sistema di calibrazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16544/.

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Abstract:
L'anemometro a filo caldo rappresenta il principale strumento di ricerca nell'ambito dei flussi turbolenti, grazie, principalmente, alla sua elevata risoluzione spaziale, semplicità e costo relativamente contenuto. Questo trova ampia applicazione nel laboratorio C.I.C.Lo.P.E. dell'Università di Bologna il quale, posizionato all'interno delle ex gallerie Caproni (Predappio), ospita una galleria del vento, nota come Long Pipe, unica nel suo genere, che consente lo studio di particolari flussi turbolenti. Nonostante di facile utilizzo, gli anemometri a filo caldo necessitano di un delicato procedimento di calibrazione che non può essere però effettuato all'interno del Long Pipe, per via della sua particolare struttura. Risulta quindi necessario disporre di un dispositivo ad hoc per la calibrazione. Questo elaborato nasce proprio dalla necessità di costruire tale strumento per il laboratorio C.I.C.Lo.P.E. La tesi è composta da una prima parte propedeutica all'anemometria a filo caldo, di cui vengono introdotti gli aspetti più significativi e le problematiche relative alla calibrazione. Successivamente viene illustrata la progettazione del dispositivo trattato come una vera e propria galleria del vento. Infine viene considerato l'aspetto energetico del calibratore, calcolando le perdite di carico del flusso attraverso il dispositivo. A questo punto, è possibile completare la progettazione scegliendo il ventilatore atto a muovere il fluido attraverso il dispositivo. In una fase successiva, il calibratore potrà essere costruito e testato, prima di venire impiegato per il suo scopo.
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Biffano, Salvatore Adriano. "Studio di un algoritmo di calibrazione per i sensori di orizzonte terrestre." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21426/.

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Abstract:
Il presente lavoro ha come oggetto di studio la calibrazione dei sistemi ottici, in particolare dei sensori di orizzonte terrestre. La procedura di calibrazione incide notevolmente sull’accuratezza dei sensori, poiché, grazie ad essa, è possibile ricavare i parametri interni della camera ottica e questi sono necessari per ottenere, con elevata accuratezza, le informazioni metriche della scena che si va ad inquadrare. Infatti, i sensori di orizzonte terrestre consentono di determinare l’assetto, ricavando l’orientamento del veicolo spaziale rispetto alla terra tramite il riconoscimento dell’orizzonte terrestre; per ottimizzare questa identificazione, sono stati sviluppati vari componenti e diversi sistemi. In questo lavoro di tesi è stato implementato un codice in Matlab, basato sul metodo di calibrazione formulato da Zhang.
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Leonardi, Matteo. "Sviluppo di una metodologia di calibrazione del controllo detonazione per un MCI." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20310/.

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Abstract:
La calibrazione di un motore a combustione interna comporta la scrittura, all'interno della centralina di controllo motore, dei valori che essa dovrà utilizzare durante la vita del motore per cui è stata calibrata. Inoltre comporta l'implementazione di logiche di funzionamento e di diverse funzioni, a seconda del fenomeno o del comportamento che andranno a considerare le diverse funzionalità. Per ottenere questi valori gli ingegneri effettuano prove in ambienti controllati e, tramite l'analisi dati acquisiti, implementano e sviluppano la logica con cui la ECU (Engine Control Unit) gestisce i diversi attuatori presenti sul propulsore per ottenere l'effetto desiderato durante la calibrazione. Per monitorare il motore la centralina utilizza diversi sensori dai quali osserva il suo comportamento ed eventualmente risponde, in modo calibrato, ad eventuali comportamenti non corretti riconosciuti. Come nel caso del controllo di detonazione, argomento di quest'attività, svolta a Modena presso la sede di Maserati nel reparto di sperimentazione "Base Engine" con la collaborazione di Alma Automotive per la parte di sviluppo software. La prima parte di questa tesi è dedicata ad una introduzione teorica sulla combustione e sulla detonazione, successivamente verranno introdotti gli strumenti hardware e software necessari al suo controllo focalizzandosi su ciò che si è reso necessario a quest'attività. Proseguendo verrà descritta la logica di centralina della funzione in esame. In seguito verrà presentata la metodologia di calibrazione sviluppata e i passaggi che sono stati necessari a metterla in pratica, risolvendo le problematiche incontrate. Infine verranno proposti alcuni sviluppi futuri ed implementazioni di test automatici di acquisizione dati.
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Garulli, Mattia. "Messa a punto di un sistema di calibrazione per sonde di Pitot a cinque fori." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6352/.

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Abstract:
La messa a punto di un sistema di calibrazione per sonde di Pitot a cinque fori è indagata e realizzata per mezzo di un flusso di calibrazione assialsimmetrico, per differenti velocità asintotiche dello stesso. Mappe di calibrazione sono presentate, unitamente a procedure di calcolo specifiche per il vettore velocità di un flusso fluido in regime stazionario. Uno studio dettagliato di precisione di ripetibilità e accuratezza per il sistema, accompagna la trattazione.
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Laraia, Lorenzo. "Implementazione e calibrazione del controllo in coppia di un motore turbocompresso da competizione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13162/.

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Abstract:
Il mio progetto riguarda la modifica della strategia di controllo software di un motore turbo da competizione. Il progetto è stato svolto presso la sede Ferrari a Maranello, nel reparto Applicazione Motopropulsore. Le fasi del progetto sono state: - confronto tra il sistema di controllo precedente (in farfalla) e la nuova strategia di controllo in coppia; - calibrazione dei parametri di centralina (scrittura delle specifiche di calibrazione, elaborazione dei dati di banco attraverso MATLAB e verifica dei parametri così calcolati); - verifica del funzionamento e delle prestazioni del sistema di controllo in coppia, prima con attività a banco, poi in pista, dove è stato possibile ascoltare anche il parere di piloti professionisti.
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Masci, Sara. "Torrente Samoggia: impatto della numerosità di dati idrometrici sulla calibrazione dei modelli idrologici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L'obiettivo della Tesi è l'analisi idrologica del bacino del Samoggia chiuso a Calcara, su un periodo di osservazione compreso tra il 2010 e il 2016, per valutare l'impatto della numerosità dei dati idrometrici disponibili sulle calibrazioni di due modelli idrologici: un modello estremamente semplice, il Bucket Model, costituito da soli due parametri (k e S), e uno più complesso, HyMOD, costituito da un numero maggiore di parametri. La fase iniziale riguarda il reperimento e la ricostruzione dei dati di input dei modelli (precipitazione, evapotraspirazione potenziale e portate a scala di bacino, sia a passo orario che a passo giornaliero), sfruttando l'applicazione Dext3r fornita dall'ARPAe. La fase centrale riguarda la calibrazione dei modelli, valutando l'indice di prestazione NSE su quattro periodi diversi (2011, 2011-12, 2011-13 e 2011-14), e la validazione sul solo biennio 2015-2016. Le calibrazioni sono state effettuate utilizzando, per il Bucket Model, il metodo del gradiente (funzione "optim" in ambiente di lavoro R), mentre per il modello HyMOD, l'algoritmo genetico combinato con il metodo del gradiente (funzione "GA" combinata con "optim"). La fase finale riguarda la presentazione e la discussione dei risultati ottenuti.
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Alvisi, Alex. "Progettazione di un sistema di calibrazione ex-situ per anemometri a filo caldo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16470/.

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Abstract:
Questo elaborato consiste nello sviluppo di una piccola galleria del vento a ciclo aperto finalizzata alla calibrazione di anemometri a filo caldo da impiegare negli ambienti del CICLoPE (Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments) dell'Università di Bologna. La necessità di un dispositivo siffatto nasce dall'impossibilità di calibrare correttamente le sonde nella sezione di test del laboratorio in quanto subentrano effetti perturbativi legati all'instabilità e non-uniformità del flusso. Per ovviare al problema è possibile sfruttare la regione potenziale di un getto libero. In questo caso l'apparecchiatura è stata ideata per generare un getto piano rettangolare in grado di consentire la calibrazione di più anemometri contemporaneamente. Caratteristica principale del dispositivo è quella di essere modulare, così da renderlo versatile e facile da mantenere e pulire. La fase concettuale del progetto è seguita dalla stima delle perdite di carico indotte dai componenti, necessaria alla selezione di un ventilatore centrifugo capace di sostentare il flusso d'aria.
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Olivieri, Roberto. "Calibrazione di un magnetometro MEMS per la determinazione d'assetto attraverso il data fitting." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22789/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi descrive il processo di calibrazione di un magnetometro MEMS triassiale. I parametri del modello degli errori vengono stimati attraverso il data fitting e, in seguito, vengono validati sperimentalmente. I magnetometri sono sensori ampiamente utilizzati nelle unità IMU, ma necessitano di un'adeguata calibrazione per poter fornire dati accurati: l'aver scelto di utilizzare un dispositivo MEMS rafforza ulteriormente questa necessità, poiché tali elementi sono soggetti a disturbi e rumore indotti da campi elettromagnetici generati a bordo della struttura. L'unica assunzione fatta sul campo magnetico agente sul sensore è che esso sia localmente uniforme, il che permette di svincolare l'algoritmo dalle coordinate nelle quali viene effettuato il test. Il lavoro svolto consiste nell'implementazione di un codice C++ che, a partire dai dati grezzi misurati, ne effettui l'ottimizzazione attraverso un metodo ai minimi quadrati. L'algoritmo implementato determina i parametri del sensore ottimizzando il fitting dei dati rispetto a un ellissoide. A seguire, stima i parametri che verranno impiegati per la correzione delle misurazioni. In parallelo, i parametri del modello degli errori vengono stimati attraverso una procedura eseguita in ambiente MATLAB, in modo da comparare i risultati e valutare così l'efficacia dell'algoritmo implementato.
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Casadei, Carlo. "Analisi degli algoritmi per l'automazione di un sistema di calibrazione dell'anticipo di accensione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5856/.

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Cortellazzi, Daniele. "Progetto e calibrazione di un dispositivo portatile per il monitoraggio della qualita dell'aria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7549/.

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Abstract:
Sviluppo di un prodotto per la misurazione di parametri ambientali legati alla qualità dell’ambiente in cui viviamo. Il dispositivo si struttura in moduli: una base comune comprendente tutti i componenti di elaborazione, visualizzazione, trasmissione e memorizzazione, unito a vari moduli sensore da collegare in base ai parametri che si vogliono monitorare.
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Villani, Clemente. "Progettazione, caratterizzazione e calibrazione di un sensore di tensione contactless per smart metering." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8023/.

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Garutti, Jacopo. "Progetto e realizzazione di un sistema hardware e software per la calibrazione automatica di sensori inerziali e magnetici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18557/.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è la progettazione di un dispositivo che semplifichi e velocizzi la calibrazione delle unità di misura inerziali e magnetiche sviluppate da NCS Lab. Il sistema, con tre gradi di libertà, è in grado di stimolare ogni asse sensibile della Magnetic and Inertial Measurement Unit (MIMU) ed è pensato per eseguire la calibrazione in maniera autonoma di accelerometro, giroscopio e magnetometro; l’aspetto innovativo consiste proprio nella necessità di calibrare simultaneamente i tre tipi di sensori triassiali. I componenti elettronici deputati all'azionamento dei giunti, per i quali preliminarmente si è eseguita una valutazione quantitativa delle interferenze magnetiche prodotte, sono programmati per eseguire la sequenza di calibrazione garantendo, istante per istante, un feedback sull'orientamento raggiunto. Proprio la conoscenza dell’orientamento del sensore, nel sistema di riferimento fisso del dispositivo, riduce la complessità dell’algoritmo di calibrazione alla risoluzione ai minimi quadrati di un sistema lineare. La procedura è stata validata mediante l’ausilio di dati simulati per i tre tipi di sensori integrati, mentre una valutazione dei risultati su dati reali è stata possibile, per tempistiche legate allo sviluppo del dispositivo, per i soli accelerometro e magnetometro.
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Davies, Luca. "Studio e realizzazione di un sistema di calibrazione per anemometri in galleria del vento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12914/.

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Abstract:
Il presente elaborato propone un metodo di calibrazione alle basse velocità degli anemometri a filo caldo utilizzati nella galleria del vento presente al C.I.C.Lo.P.E. (Center for International Cooperation in Long Pipe Experiments) dell'Università di Bologna, potenzialmente estendibile ad applicazioni più generali. In seguito ad un'analisi teorica approfondita della fattibilità di una calibrazione alle basse velocità, si è dimensionato e realizzato un prototipo in P.V.C. a geometria convergente-divergente, ritenuto in grado di produrre un flusso uniforme in uscita tale da garantire una soluzione al problema della calibrazione all'interno della test-section della galleria. Completata la fabbricazione del componente si è condotta un'analisi sperimentale, con l'ausilio del C.A.T. (Coaxial Air Tunnel) presente nell'hangar della Scuola di Ingegneria, sede di Forlì, del flusso generato internamente al divergente del calibratore. Nonostante si sia rilevata, mediante lo studio sperimentale condotto, una non perfetta uniformità del flusso uscente dal componente, i risultati riscontrati hanno permesso di inquadrare approcci e soluzioni atti ad un'ottimizzazione del calibratore, lasciando ampio margine di miglioramento ai fini della calibrazione alle basse velocità mediante il metodo descritto.
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Tomei, Jacopo. "Sviluppo di un ambiente integrato per la calibrazione semiautomatica di funzioni di controllo motore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13601/.

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Abstract:
Questo lavoro va ad inserirsi nell’ambito della collaborazione che, da qualche anno, Alma Automotive porta avanti con Maserati, e che prevede la realizzazione di un ambiente integrato basato su tecnologia National Instruments e sviluppato in LabVIEW per la calibrazione semiautomatica delle principali funzioni di controllo motore Le attività svolte finora si sono concentrate sulla calibrazione del controllo lambda, la cui ottimizzazione sarà peraltro trattata in questa sede, mentre lo scopo principale del presente lavoro sarà lo sviluppo di un tool per l’automazione della calibrazione del controllo VVT per un motore 2.9 V6 turbocompresso che tuttora è in fase di aggiornamento nelle sale prova di Maserati. Per quanto concerne il presente lavoro di tesi, la fase iniziale, di fondamentale importanza, sarà incentrata sullo studio del software di controllo per poter comprendere il funzionamento del sistema di attuazione e per individuare le curve e le mappe che dovranno essere calibrate. Si passerà quindi alla fase pratica nella quale si effettueranno delle acquisizioni di dati in sala prove per poter definire gli algoritmi di analisi e validazione dei risultati, responsabili dell’individuazione dei valori da riportare nelle mappe. In seguito ci si concentrerà sulla realizzazione del tool per l’automazione, non prima di aver definito il procedimento di calibrazione per ogni mappa sulla base di quanto consigliato dal costruttore. La parte finale del lavoro vedrà l’implementazione dell’interfacciamento tra il tool sviluppato e i vari software deputati alla gestione del banco prova e della centralina, a cui farà seguito la fase di test dell’ambiente di calibrazione così ottenuto.
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Bettelli, Lucia. "Sviluppo e calibrazione di un modello fenomenologico per la progettazione sismica di edifici CLT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Questo elaborato di tesi si pone l’obiettivo di studiare e confrontare tra loro due diversi approcci di modellazione attualmente forniti dalla letteratura per valutare il comportamento sismico degli edifici multipiano in CLT, arrivando a proporre un modello semplificato che ben predica il comportamento di edifici multipiano in CLT, differenti tra loro per morfologia ed azioni applicate, in risposta ad azioni sismiche. Con lo scopo di coprire un numero di casi ampio, si è implementata un’analisi parametrica con un alto numero di variabili. Nel dettaglio, si sono analizzati edifici con diverso numero di piani, diversa azione sismica agente, diverso carico applicato e diversa larghezza delle pareti. Gli approcci utilizzati per condurre le analisi sono due. Il primo è un approccio per componenti, nel quale vengono adottati vincoli lineari per implementare le connessioni mentre le pareti vengono modellate con elementi tipo shell. Il secondo è un approccio semplificato fenomenologico, il quale non prevede l’implementazione dei sistemi di connessione, ma si basa sull’utilizzo di un modulo elastico equivalente che, una volta assegnato al pannello, riesce a riassumere e descrivere il comportamento complessivo della parete, comprendendo anche quello delle connessioni. L’obiettivo principale di questo lavoro è quello di confrontare le due diverse tipologie di modellazione appena citate, con lo scopo di calibrare un valore di modulo elastico equivalente da assegnare alle pareti di un modello fenomenologico. Tale valore verrà valutato per mezzo di analisi sismiche dinamiche lineari a partire dagli spostamenti che si verificano sulla struttura allo stato limite di danno nel modello per componenti, cercando di riprodurre fedelmente tali spostamenti nel modello fenomenologico. Da questo confronto si è ottenuto modello semplificato, di tipo fenomenologico, che permette di stimare il periodo proprio di vibrare, gli spostamenti della struttura e le forze sollecitanti.
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Lucchi, Maicol. "Calibrazione e confronto di modelli isteretici per il comportamento ciclico di pilastri in c.a." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1695/.

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Caroselli, Alessio. "Sviluppo di un dispositivo per la calibrazione anatomica nell'analisi del movimento mediante sistemi indossabili." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4807/.

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Agostini, Federica. "Caratterizzazione e calibrazione dei fotomoltiplicatori del sistema di veto di muoni per l'esperimento xenon1t." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5955/.

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Abstract:
Alcune osservazioni sperimentali portano ad affermare che la maggior parte della massa dell'universo è costituita da un tipo di materia definita oscura, cioè materia che interagisce solo gravitazionalmente e debolmente. I candidati più promettenti sono tipicamente identificati con le WIMP (Weakly Interacting Massive Particle). L'esperimento XENON1T per la rivelazione di materia oscura, in fase di costruzione nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, sfrutta uno spessore di 1.4 km di roccia schermante. Il rivelatore è una Time Projection Chamber contenente circa 2 tonnellate di xeno e avrà sensibilità per sezioni d’urto WIMP-nucleo spin-indipendent pari a circa 2x10-47 cm2 (per WIMP di massa 50 GeV/c2), due ordini di grandezza al di sotto degli attuali limiti. Per raggiungere tale sensibilità la TPC sarà inserita in una tank cilindrica riempita di acqua ultrapura, che fungerà sia da schermo passivo contro la radiazione esterna (gamma e neutroni di bassa energia), sia da veto per i muoni cosmici. I muoni possono infatti produrre neutroni di energia tale da raggiungere la TPC e simulare segnali tipici delle WIMP. Essi sono identificati per via della radiazione Cherenkov, emessa in seguito al loro passaggio in acqua, rivelata per mezzo di 84 fotomoltiplicatori (PMT) 8'' Hamamatsu R5912ASSY HQE. Lo studio delle prestazioni e delle caratteristiche dei PMT utilizzati nel sistema di veto di muoni sono lo scopo di questo lavoro di tesi. In particolare è stato preparato un opportuno setup per i test dei fotomoltiplicatori e sono state effettuate misure di guadagno, dark rate ed afterpulse. In una prima fase sono stati testati in aria 50 PMT presso la Sezione INFN di Bologna, nel periodo compreso tra Novembre 2012 e Marzo 2013 ed in una seconda fase sono stati testati in acqua 90 PMT presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, nel periodo compreso tra Aprile e Settembre 2013.
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Curzi, Giacomo. "Interfaccia software di verifica e calibrazione a terra del sensore di terra di ESEO." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7304/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi è stata validata una interfaccia grafica in ambiente Windows capace di impostare i parametri della camera Tau 320 FLIR, usata a bordo del satellite ESEO come sensore di terra. L'impostazione dei parametri passa, inoltre, attraverso l'hardware Discovery F4 e per questo è stato sviluppato e validato anche uno script in linguaggio C per la Discovery che fa comunicare il PC con la camera.
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BERNOCCHI, GIAN LUCA. "Definizione e sviluppo di un'architettura Hardware per la calibrazione di reti di Digital Beamforming." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/717.

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Abstract:
In questo lavoro viene presentata un'implementazione di un sistema di Digital Beamforming su FPGA. Per mezzo di un digital beamfor possono essere migliorate le capacità in trasmissione o ricezione di un sistema di antenne, migliorandone il diagramma di radiazione complessivo, o modificando quest'ultimo in modo da attenuare sorgenti in particolari direzioni nello spazio. Purtroppo, però, le numerose non idealità che affliggono i sistemi reali rendono assai difficile perseguire gli scopi sopra enunciati. Nella prima parte di questo lavoro verranno analizzate le non idealità presenti nei sistemi di beamforming; successivamente l'attenzione verrà focalizzata sulla rappresentazione mediante un sistema LTI delle non idealità presenti su ogni catena analogica. Il sistema verrà quindi descritto e simulato ad alto livello mediante modelli Matlab-Simulink, e successivamente ne verrà data una sua rappresentazione in Fixed Point. In alcune applicazioni, come quelle di digital beamforming, è assai importante che le caratteristiche delle singole costituenti siano tra loro molto simili; tale scopo verrà perseguito mediante l'uso di un sottosistema di equalizzazione. Volendo rendere il sistema più generale possibile, e non essendo dato conoscere a priori le modalità di accesso o la metodologia di modulazione dei segnali trattati, verrà presentato un sistema di equalizzazione delle singole catene basato su ``sequenza di training nascosta''. I coefficienti del filtro equalizzatore verranno calcolati mediante l'algoritmo LMS (Least Mean Square) sulla base di una sequenza di training sovrapposta al segnale utente iniettata a monte del sistema. Essendo quest'ultimo approssimabile ad un sistema stazionario tempo invariante, è stato sviluppata un'implementazione ottimizzata dell'algoritmo di equalizzazione, la quale ha permesso un notevole risparmio di risorse Hardware, pur utilizzando un notevole numero di coefficienti. Al fine di rendere più spediti i processi di verifica dei singoli sottosistemi, si è fatto largo uso della metodologia di co--simulazione HIL (Hardware in The Loop). Infine verrà presentata l'implementazione del sistema su dispositivi FPGA Xilinx Virtex-2 PRO; i processi di sintesi e mapping mostrano che le risorse inutilizzate, ivi compresi i PowerPC 405 embedded, possono essere utilizzati per ulteriori elaborazioni di segnale a bordo del Beamformer.
This work presents an implementation of digital beamforming in FPGA. With an ideal beamformer we can increase transmission performance or optimize the antenna radiation pattern in order to cut-off undesired transmissions. But reality is very different. There are numerous nonidealities that afflict real beamforming systems. In the first part of this work the negative aspects of non ideals beamforming systems was studied. After a brief discussion of these, a LTI representation of the downconversion chains was chosen. Matlab and Simulink tools were used to implement and simulate a high level description of the system. Next, a fixed point implementation of Beamformer chain was developed. In some applications, such as digital beamforming networks, it is very important to obtain a perfect match between chains. This matching is obtained by ``chain equalization''. Due to a generality and unknown type of modulation and access, an independent method of RF chain equalization is presented. This equalization is based on an injected hidden training sequence. The Least Mean Squares (LMS) algorithm was chosen for updating the filter coefficients. Due to the time invariant and stationarity assumption, a cyclic LMS was developed for resource optimization. The filter was designed to meet the typical constraints of channel equalization or echo cancellation applications, requiring a large number of taps for the FIR filter but allowing for block or serial updating of the filter coefficients. Due to the time required by software simulation, a Hardware In the Loop (HIL) approach was used to speed up the verification phase. Finally, an implementation on Xilinx Virtex-2 PRO FPGA is presented. Few resources were used for each chain. The unused area and the embedded processor in FPGA can be used for the remaining signal processing.
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CINGI, PIETRO. "Una metodologia integrata per la modellazione di sistemi di ventilazione di gallerie stradali." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1244337.

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Abstract:
Gallerie stradali e ferroviarie sono diffuse in tutto il mondo, e sono ampiamente utilizzate da almeno un secolo. Tuttavia, tra le molte tipologie di infrastrutture civili oggi ampiamente diffuse, sono sicuramente tra quelle che espongono gli utenti al maggior rischio in caso di incendio, a causa della facilità di diffusione dei fumi all'interno della galleria. I sistemi di ventilazione delle gallerie stradali sono stati oggetto negli anni di miglioramenti radicali, sia in termini di layout che di macchinari, che impongono però sistemi di controllo sempre più complessi. La disponibilità di un modello veloce e affidabile del sistema diviene così una risorsa cruciale per la progettazione e la messa a punto delle strategie di controllo, oltre che per ottenere previsioni affidabili e possibilmente in tempo reale circa comportamento del sistema in caso di evento critico. Il presente lavoro affronta questa necessità, mirando alla definizione di una metodologia integrata per l'analisi e la modellazione dei sistemi di ventilazione delle gallerie stradali. Un approccio numerico è illustrato, sulla base dell'integrazione ai Volumi Finiti delle equazioni di flusso ed energia 1D su una rete di condotti idonea alla rappresentazione di un sistema di ventilazione di una galleria stradale. Per essere valida rappresentazione della galleria reale, il modello richiede una calibrazione dei parametri concentrati (in questo caso, principalmente, coefficienti di attrito) basata su dati provenienti dal sistema reale. A tal fine, viene delineata una procedura per la misura di dati sul flusso in gallerie stradali. E' stata quindi sviluppata una routine di ottimizzazione per regolare i parametri del modello numerico sulla base alla risposta del sistema reale tramite una procedura iterativa. Lo strumento di calibrazione si basa su un algoritmo genetico denominato Evoluzione Differenziale. La metodologia integrata è poi applicata al caso del Traforo del Monte Bianco (lungo 11,6 km), modellato - insieme al suo sistema di ventilazione - con una risoluzione spaziale di 10 m, abbastanza fine da rappresentare tutte le parti essenziali del sistema di ventilazione, ma abbastanza snello da consentire simulazioni transitorie in tempo reale. Un set di 12 coefficienti di perdita di attrito è quindi scelto per la calibrazione, che impiega un set di dati sperimentali raccolti in situ. Le previsioni del campo di moto, effettuate dal modello con i parametri calibrati, sono infine confrontate con i dati sperimentali, mostrando un notevole accordo. E' quindi presentata un'ulteriore validazione, rispetto a una selezione di dati sul campo registrati dal sistema di monitoraggio e controllo della galleria, sia in condizioni stazionarie che transitorie. I risultati evidenziano la robustezza e la potenziale applicabilità generale dell'approccio proposto. Infine, viene presentata un'ulteriore serie di simulazioni su eventi prototipo e una serie di esperimenti su un modello di tunnel in scala ridotta, che forniscono approfondimenti su alcune questioni, sia globali che locali, frequenti nei sistemi di confinamento del fumo.
Road and railway tunnels are widely spread around the world, and they have been largely employed for the latest century. Nonetheless, among the many kinds of civil infrastructures which are widely spread nowadays, they may be ones that expose the users to the highest risk in case of fire due the spread of toxic smoke within the tunnel. The ventilation systems of road tunnels have seen radical improvements within the years, in terms of both design and machinery, thus requiring more and more complex control systems. The availability of a fast and reliable model of the system is then a crucial asset for the design and tuning of control strategies and to obtain realistic, and possibly real-time predictions of the system behaviour in the case of a critical event. The present work addresses this instance, aiming at the definition of an integrated methodology for the analysis and modeling of road tunnel ventilation systems. A numerical approach is presented, based on the Finite Volume integration of the 1D flow and energy equations on a network of ducts, suitable for the representation of a road tunnel ventilation system. In order to be representative of real-world conditions, the model requires a calibration of transfer parameters (in this case, mainly, friction coefficients) against data from a real system. To this aim, a procedure for the gathering of reliable flow data from a real road tunnel is outlined. An optimization routine is then been developed in order to tune the parameters of the numerical model based on the response of the real system via an iterative procedure. The calibration tool is based on Differential Evolution strategy. The integrated methodology is then applied to the case of the 11.6 km long Mont Blanc Tunnel, which is modelled -- along with its ventilation system -- with a spatial resolution of 10 m, fine enough to represent all the essential parts of the ventilation system, but also light enough to allow for real-time transient simulations. A set of 12 friction loss coefficients is chosen for the calibration against a rich experimental dataset, collected throughout a dedicated set of in situ tests. Predictions of the flow field with the calibrated parameters are then compared with the experimental data, showing remarkable agreement. A further validation against a selection of field data recorded by the tunnel monitoring and control system, in both steady-state and transient condition is then brought forward, highlighting the robustness and potential general applicability of the proposed approach. Finally, an additional set of simulations on prototype events, and a series of experiments on a scaled-down tunnel model are presented, providing insights on some relevant global and local issues arising in smoke control systems, paving the way for future developments of the study.
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Gianferrari, Filippo. "Analisi sperimentale su sensori inerziali per l'analisi del movimento: disturbi magnetici e strumenti di calibrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’attività svolta nasce dalla necessità di comprendere nel dettaglio tutti i fenomeni magnetici ed elettromagnetici che creano disturbi e mal funzionamenti nel prodotto finale. L’obbiettivo prefissato consiste nell’individuare le cause di tali eventi e proporre soluzioni per ridurli o eliminarli totalmente. Il lavoro svolto consiste nello studio del funzionamento dei sensori inerziali utilizzati, nella definizione delle componenti che generano campi magnetici, nell’elaborazione di una metodologia di raccolta dati e nella progettazione di strumenti di analisi efficaci. I risultati ottenuti hanno portato al raggiungimento dell’obbiettivo primario ma hanno evidenziato carenze nella strumentazione utilizzabile per effettuare test o analisi sperimentali. Per colmare tali mancanze è stato progettato un dispositivo di calibrazione seguendo i vincoli imposti dall’ azienda per soddisfare al meglio le richieste dei futuri utilizzatori.
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Vincenzi, Mattia. "IoT per l'inquinamento acustico: algoritmi di machine learning per la calibrazione di microfoni low cost." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19057/.

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Abstract:
L’inquinamento acustico è una delle maggiori piaghe che affligge la società odierna al punto di essere onnipresente nella vita dei cittadini. Tale problema non ha solo ripercussioni sul piano uditivo, ma comporta una serie di disturbi chiamati extra-uditivi, che possono avere conseguenze sul piano ormonale, nervoso, vascolare e perfino psicologico. Scopo di ricerca diventa quello di monitorare il livello di inquinamento acustico all’interno dell’Università degli studi di Bologna – Campus di Cesena durante le ore di studio/lavoro, mediante l’utilizzo di dispositivi per l’IoT. Strumenti di riferimento in acustica per il campionamento rumoroso sono i fonometri, tanto precisi quanto costosi. Obiettivo di questa tesi diventa quindi quello di calibrare dei microfoni a basso costo per il monitoraggio dell’inquinamento acustico mediante algoritmi di machine learning, cercando di raggiungere, con la massima accuratezza possibile, le stime fatte dal fonometro. Dalle analisi effettuate è emerso che il modello di predizione migliore è quello basato su random forest che utilizza, per effettuare inferenze, sia i dati campionati dal microfono che quelli ambientali forniti dal Canarin II. Tale modello permette di predire i decibel calibrati con un RMSE di 2.74 dB, un errore relativo di 2.57% e un coefficiente R^2 di 0.93. Tale lavoro è stato eseguito al fine di integrare una funzione di calibrazione all’interno di un tool per il campionamento del rumore ambientale.
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Belloni, Silvia. "Sviluppo di un algoritmo di calibrazione per analisi quantitative di immagini in microscopia a fluorescenza." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7401/.

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Abstract:
Questo progetto di tesi ha come obiettivo lo sviluppo di un algoritmo per la correzione e la calibrazione delle immagini in microscopia a fluorescenza e della sua implementazione come programma. Infatti, senza tale calibrazione le immagini di microscopia a fluorescenza sarebbero intrinsecamente affette da molteplici tipi di distorsioni ottiche. Questo limita fortemente la possibilità di effettuare analisi quantitative del livello di fluorescenza osservato. Il difetto sul quale ci siamo soffermati è la disomogeneità di campo, ossia una non uniforme fluorescenza causata dalla forma irregolare del fascio di eccitazione. Per conseguire l'obiettivo da noi proposto è necessaria l'acquisizione, in parallelo al campione in esame, di immagini di calibrazione contenenti sfere nanometriche a fluorescenza nota. A partire da queste, tramite procedure di image processing da noi implementate, abbiamo stimato la funzione di correzione della fluorescenza, localmente per ogni punto dell'immagine. Per la creazione di tale algoritmo abbiamo ipotizzato una possibile distribuzione dell'intensità dovuta alla non omogeneità del fascio ed abbiamo quindi stimato i parametri tramite un'apposita procedura di maximum likelihood. Tale stima è stata eseguita tenendo conto di possibili effetti dovuti alla luminosità di background, alla sovrapposizione di più nanosfere e ad effetti di bordo nel corso dell'elaborazione. Questa procedura è stata ripetuta su quattro diverse immagini di calibrazione, per valutarne la consistenza e la validità. Inoltre, per poter verificare che il software di elaborazione abbia le desiderate proprietà di linearità tra segnale misurato ed intensità nota, ci siamo serviti di un'ulteriore immagine di calibrazione contenente una mistura di sfere nanometriche con intensità variabili su due ordini di grandezza. Il risultato di questo lavoro di tesi verrà incluso in un programma per la calibrazione delle immagini in fluorescenza acquisite al laboratorio di biofisica del Dipartimento di Fisica ed Astronomia di Bologna.
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Rosetti, Lorenzo. "Calibrazione di un banco prova per la determinazione d'assetto di un satellite tramite sensore di stelle." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14321/.

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Abstract:
La possibilità di determinare l'assetto di un satellite tramite comparazione di foto del cielo stellato è sempre più in voga. Per fare ciò ci si avvale di sistemi cosiddetti "star tracker". Essi si basano su fotocamere commerciali che necessitano di un'approfondita calibrazione da eseguire a terra. In questo lavoro di tesi si è replicato, in laboratorio, il set-up dei componenti costitutivi di uno star tracker. Dopo l'esposizione del metodo matematico della proiezione dei punti dallo spazio 3D al piano immagine della CCD, si è proceduto con la calibrazione della camera, sfruttando il software nativo di Image processing, in ambiente Matlab, e si è eseguito l'allineamento della camera con il monitor. Sono stati, quindi, discussi i risultati sia della calibrazione, sia dell'allineamento. Infine si è presentato un possibile algoritmo da implementare in Matlab (a valle della calibrazione) per ottenere i 3 angoli di Eulero che determinano l'assetto del satellite.
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Chini, Marco. "Sviluppo di nuove metodologie di calibrazione per motori da competizione con tecniche di Design of Experiments." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18647/.

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Lo scopo di questa tesi è quello di creare dei modelli di risposta di alcune grandezze fisiche di un motore da competizione, partendo dalla progettazione dell'attività di acquisizione dati al banco prova, per arrivare a dei risultati numerici che descrivano nel modo più fedele possibile il comportamento del motore e, dove possibile, andare a ottimizzarne le prestazioni e l'affidabilità.
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Turroni, Fabio. "Creazione e calibrazione del modello energetico dinamico di un edificio scolastico in tempo di Covid-19." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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L'elaborato di tesi consiste nella creazione e calibrazione del modello energetico dinamico di un edificio scolastico in tempo di Covid-19 mediante l'utilizzo del software Trnsys. L'edificio è situato nella località di Pesaro, ha ottenuto la certificazione LEED platino e lo scopo della tesi è la realizzazione di uno strumento per migliorare la gestione dei consumi energetici dell'edificio, in linea con i principi della certificazione LEED conseguita. Nell'elaborato, dopo aver descritto il caso di studio (struttura ed impianti), verranno illustrate le modellazioni di tutti i componenti. Terminata questa prima fase, sarà analizzato il corretto funzionamento del sistema di monitoraggio dati, essenziale per la successiva fase di calibrazione. In quest'ultima verranno descritte le modifiche apportate al modello virtuale col fine di ottenere valori di energie predette dallo strumento dinamico in linea con con quelle realmente consumate.
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Pompigna, Andrea <1975&gt. "La calibrazione del Diagramma Fondamentale e la valutazione del Livello di Servizio operativo sulle autostrade italiane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7436/1/Pompigna_Andrea_TESI.pdf.

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Nell’analisi del deflusso autostradale trovano ampia applicazione le metodologie HCM e molti paesi, tra cui l’Italia, fanno ad esse riferimento per la valutazione delle infrastrutture esistenti e di progetto. Le norme italiane, pur citando il manuale, non esplicitano chiaramente riferimenti o procedure. Le esperienze delle Concessionarie autostradali, inoltre, mostrano dubbi sulla rappresentatività dei risultati ottenuti applicando le procedure americane, evidenziando un divario tra gli output e la percezione del reale grado di congestione. Considerando alcuni tratti autostradali italiani, la ricerca si propone di verificare l’applicabilità di procedure per la calibrazione del Diagramma Fondamentale del traffico e per la valutazione della qualità del deflusso, testando la consistenza dei risultati con gli output delle metodologie HCM2010. Rispetto agli andamenti standard, i Diagrammi ottenuti mostrano una migliore capacità di interpretare i dati sperimentali, in considerazione delle condizioni specifiche delle sezioni, delle differenze nelle caratteristiche dei veicoli o nel comportamento e nelle regole di guida. In questi termini, i modelli calibrati stimano valori di flusso e densità critici inferiori a quelli HCM2010, ma prossimi a quelli suggeriti dall’analogo manuale tedesco HBS. L'analisi comparativa, a valle della quale sono approfondite e motivate le principali differenze tra il contesto italiano, quello americano e altre situazioni internazionali, mostra come il manuale statunitense tenda ad esprimere condizioni di circolazione migliori di quelle sintetizzate con i modelli calibrati. La ricerca evidenzia, quindi, la possibilità di una sottostima della congestione sulle sezioni in esame, suggerendo un cauto e attento utilizzo delle procedure standard. I risultati ottenuti rilevano, in generale, come il mancato utilizzo di modelli calibrati e l'uso alternativo di procedure che appaiono troppo generali e provenienti da contesti eterogenei possa condizionare e penalizzare la rappresentatività dei risultati, comportando un’incoerente rappresentazione dei livelli di congestione e invalidando i requisiti di adeguatezza e di rappresentatività nella valutazione della qualità del servizio.
HCM methodologies are widely used for analyzing freeways. Many countries, including Italy, refers to HCM for the assessment of existing or planned infrastructures. Although citing the manual, the Italian regulations don't make explicit references or procedures. Furthermore, the experiences of motorway operators show doubts about the representativeness of the results obtained by the American procedures, showing a gap between the output and the perception of the real level of congestion. Considering some Italian motorway sections, this research aims to analyze the applicability of a procedure for the calibration of the Fundamental Diagram of traffic flows and for the assessment of the quality of service, testing the consistency of the results with the output of HCM2010 methodologies. In comparison to standards, the calibrated Diagrams show a better match with data, due to the special conditions of the sections, the differences in vehicle characteristics or behavior and driving rules. In this way, the calibrated models estimate critical flow and density values lower than those of HCM2010, but close to the similar German manual HBS. The comparative analysis, after which the main differences between the Italian context, the American and other international situations are studied in deep and further motivated, shows as the US manual tends to give better traffic flow conditions (i.e. less congestion) than those synthesized using the calibrated models. The research remarks, therefore, the possibility of an underestimation of the congestion on the sections examined, suggesting a cautious and careful use of standard procedures. Failure to use calibrated procedures and models and the alternative use of procedures which seem too general and coming from heterogeneous contexts may affect and penalize the reliability of the results. This can result in an incoherent representation of congestion levels and may invalidate the requirements of adequacy and representativeness in the evaluation of service quality.
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