Academic literature on the topic 'Bilancio di energia'

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Journal articles on the topic "Bilancio di energia"

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Bartoletto, Silvana. "Energia e ambiente in Europa (1800-2010)." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002005.

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Abstract:
Il forte incremento dei consumi di energia e delle emissioni di CO2, la crescente dipendenza da aree molto instabili politicamente, l'aumento del prezzo dei combustibili fossili e il loro progressivo esaurimento sono problemi che mettono in evidenza l'insostenibilitŕ dell'attuale sistema energetico. E' stato nel corso degli ultimi due secoli che si č verificato un massiccio e continuo aumento del consumo di fonti energetiche non rinnovabili. Prima di questa importante trasformazione nel sistema energetico, tutte le forme impiegate di energia erano rinnovabili. Nel presente lavoro, dopo aver ricostruito l'attuale situazione energetica, si cercherŕ di analizzare i tempi e i modi del passaggio da fonti energetiche rinnovabili a fonti energetiche non rinnovabili. Lo scenario privilegiato sarŕ quello europeo, ma si farŕ continuo riferimento anche alla situazione esistente a livello mondiale. Verranno analizzati i consumi di energia in Europa in una prospettiva di lungo periodo, che va dagli inizi del XIX secolo fino ad oggi. Dopo aver analizzato l'evoluzione dei consumi sia in termini complessivi che pro capite, ci si soffermerŕ sulle modifiche nella struttura del bilancio energetico, evidenziando le differenze tra i diversi paesi europei nella transizione da un sistema energetico a un altro e le conseguenze in termini di emissioni di CO2.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Linares, Elisabetta. "Redditivitŕ ed efficienza delle utilities italiane: cluster analysis degli indici di bilancio." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 1 (March 2009): 29–56. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-001003.

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Abstract:
- The last ten years have witnessed conspicuous changes in European and Italian regulation of public utility services and in the strategies of the major players in these fields. In response to these changes Italian utilities have made a variety of choices regarding size, presence in more or less capital-intensive stages of different value chains, and diversification. These choices have been implemented both through internal growth and by means of mergers and acquisitions. In this context it is interesting to try to establish whether there is a nexus between these choices and the performance of Italian utilities in terms of profitability and efficiency. Therefore statistical multivariate analysis techniques (cluster analysis and factor analysis) have been applied to several ratios obtained from the 2005 financial statement of 34 utilities. First, a hierarchical cluster analysis method has been applied to financial statement data in order to identify homogeneous groups based on several indicators of the incidence of costs (external costs, personnel costs, depreciation and amortization), profitability (return on sales, return on assets, return on equity) and efficiency (in the utilization of personnel, of total assets, of property, plant and equipment). Five clusters have been found. Then the clusters have been characterized in terms of the aforementioned indicators, the presence in different stages of the energy value chains (electricity and gas) and other descriptive variables (such as turnover, number of employees, assets, percentage of property, plant and equipment on total assets, sales revenues from electricity, gas, water supply and sanitation, waste collection and treatment and other services). In a second round cluster analysis has been preceded by factor analysis, in order to find a smaller set of variables. This procedure has revealed three not directly observable factors that can be interpreted as follows: i) efficiency in ordinary and financial management, ii) return on invested capital and return on equity capital, and iii) efficiency of personnel. Cluster analysis has identified four clusters. Each cluster has then been described in terms of the factors, the profitability and the efficiency indicators (Return on Sales, Return on Equity, Return on Assets, Turnover / Personnel Costs, Capital Intensity), the presence in different stages of the energy value chains and the same descriptive variables used for the previous set of clusters. Based on indicators of cost incidence, profitability and efficiency, five cluster have emerged. Based on three non-observable factors (efficiency in ordinary and financial management, return on invested capital and on equity capital, efficiency of personnel) four clusters have emerged. These results suggest that there may be a nexus between the performances of the observed Italian utilities and some of their characteristics, such as size (in terms of total assets), presence in more or less capital-intensive stages of the value chains of different public utility services, and the industries in which these enterprises generate most of their sales revenues (i.e. their core businesses) or, in other words, the extent of diversification. This hints to a couple of avenues for future research, such as the replication of this kind of analysis on a larger sample, with the same or different indicators, and the identification of economies of scale, economies of density, economies of scope and industry-specific factors that may help to explain the results of multivariate statistical analysis of financial statement data. JEL: L940, L950 Key words: utilities, energy, strategy, cluster analysis, factor.
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Ciglioni, Laura, and Guido Panvini. "Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Jean-François Sirinelli." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (February 2022): 177–83. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002006.

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Abstract:
Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Jean-François Sirinelli.
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Bardelli, Lorenzo. "Yellow Book 2011 - I dati sul servizio di distribuzione e vendita del gas naturale in Italia." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003001.

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Abstract:
L'articolo č tratto dello studio elaborato dal centro studi Utilitatis "Yellow Book - I dati sul servizio di distribuzione del gas naturale in Italia". La pubblicazione affronta il tema della regolazione della distribuzione del gas naturale in Italia, partendo dalla descrizione degli attuali - e futuri - assetti istituzionali (modelli di governance e forme di gestione degli operatori), cui segue una approfondita analisi delle tariffe applicate all'utenza e la corrispondente spesa delle famiglie. L'articolo passa, poi, ad esaminare le grandezze economiche e patrimoniali riportate nei bilanci dei principali distributori nazionali, aggregati per classi dimensionali. Nella terza parte del lavoro si affronta il tema delle gare per l'affidamento del servizio, offrendo una visione critica dei criteri di selezione scelti dagli enti affidanti e degli esiti delle procedure stesse.
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La Notte, Alessandra, and Margherita Turvani. "I conti ambientali del territorio e delle risorse: due casi studio a supporto delle future linee guida a livello locale." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (April 2010): 141–64. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003007.

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Abstract:
I conti patrimoniali (asset accounts) sono fra i principali moduli di contabilitŕ ambientale e fanno riferimento alle risorse e agli ecosistemi. Lo sviluppo dei conti patrimoniali delle risorse, grazie a diversi decenni di esperienze e applicazioni, sta giungendo alla standardizzazione delle procedure. Inoltre, l'EEA (Agenzia Europea dell'Ambiente) sta provvedendo a sviluppare i conti ambientali relativi agli ecosistemi. In entrambi i casi si pone la questione di come applicare tali complesse strutture a scale diverse, da quella globale a quella nazionale a quella locale. Al variare delle scale territoriali, variano i livelli istituzionali e con essi gli obiettivi e i fruitori dell'informazione derivabile dagli schemi di contabilitŕ ambientale. Quale sia l'approccio piů adatto per focalizzare il livello locale č tema tuttora in discussione. Inoltre una delle argomentazioni attualmente piů dibattute consiste nella definizione di una terminologia e classificazione univoca per le funzioni e servizi ecosistemici che sia attuabile anche agli schemi di contabilitŕ ambientale. Questo lavoro, prendendo come punto di riferimento la nozione di Valore Economico Totale e la struttura del bilancio forestale (IEEAF) , e presentando due casi studio in cui si sperimenta una procedura generica per valutare funzioni economiche ed ecologiche, si pone l'obiettivo di contribuire a questo dibattito. Le applicazioni differiscono per oggetto di valutazione (i boschi nel caso del Cansiglio e l'isola di S.Erasmo nel caso della Laguna di Venezia) e metodi usati (sia in termini fisici che monetari) e tuttavia individuano una procedura fattibile.
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La Notte, Alessandra, and Luca Frappiccini. "Come strutturare un sistema di contabilitŕ ambientale per il territorio e gli enti locali. Una proposta di integrazione fra il sistema CLEAR e l'approccio NAMEA." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (April 2010): 87–107. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003005.

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Abstract:
Negli ultimi decenni il concetto di contabilitŕ ambientale ha attraversato un notevole sviluppo dal punto di vista teorico, applicativo e nelle possibili utilizzazioni. Al momento presente da una parte, a livello macroeconomico, gli uffici statistici nazionali e comunitari assieme ad organizzazioni internazionali hanno lavorato ad un sistema di conti integrati economico-ambientali (SEEA) che ‘completa' attraverso conti satellite il sistema di contabilitŕ nazionale. Dall'altra parte iniziative locali, come Agenda 21, coordinate anche da organizzazioni internazionali, come ICLEI, hanno avviato una serie di sperimentazioni che introducono la rendicontazione sull'ambiente negli enti pubblici locali. Si tratta di due sistemi diversi che operano a diversi livelli instituzionali. Ci si chiede quindi se č possibile ed utile trovare fra essi un punto di incontro. Puň essere utile perchč, da una parte, a scala sub-regionale una contabilitŕ ambientale del territorio č del tutto assente e, dall'altra, sarebbe di aiuto una rigorosa base metodologica per la rendicontazione ambientale degli enti locali. Tale impostazione diventa possibile nel momento in cui si fa una chiara distinzione fra i moduli contabili veri e propri e gli indicatori da inserire nei documenti atti alla comunicazione. In questo lavoro si propone un sistema di integrazione fra i conti integrati economico- ambientali (SEEA) e il bilancio ambientale diffuso in molti comuni e province italiani (CLEAR). Nello specifico si presenta una possibile integrazione fra i dati NAMEA- emissioni in atmosfera e rifiuti e alcuni indicatori dei conti fisici CLEAR nella Provincia di Torino.
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Cunha, Lucas Pereira, and Max Emiliano da Silva Sena. "Riparazione del danno fuori bilancio in ottica costituzionale-lavorativa: un approccio critico ai limiti di valutazione posti dalla riforma del lavoro." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, September 15, 2020, 60–86. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/danno-fuori-bilancio.

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Abstract:
Questo articolo mira a ricercare la risposta al tema problema coerente nelle seguenti domande: Qual è la prospettiva costituzionale del risarcimento del lavoro fuori equilibrio? Quali sono i possibili aspetti positivi e negativi della limitazione dei valori stabilita dalla riforma del lavoro del 2017 per la determinazione del risarcimento per la pratica dei danni extra-patrimoniali derivanti dal rapporto di lavoro? Il tema è attualmente importante, date le posizioni favorevoli e contrarie alla fissazione dei limiti di risarcimento del danno morale, in modo che sia destinato a contribuire alla discussione attraverso una ricerca critica, che propone di ricercare il tema nelle sue varie possibilità. Alla fine, sarà possibile osservare che vi sono punti positivi e negativi in relazione alla limitazione dei valori di riparazione per danni extra-patrimoniali, e spetta agli interpreti assumere posizioni più in linea con la soluzione dei casi concreti. Abbiamo utilizzato il metodo dell’approccio deduttivo e della ricerca dogmatico-giuridica di natura bibliografica, con la consultazione di opere, giurisprudenza e legislazione.
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Cunha, Lucas Pereira, and Max Emiliano da Silva Sena. "Riparazione del danno fuori bilancio in ottica costituzionale-lavorativa: un approccio critico ai limiti di valutazione posti dalla riforma del lavoro." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, September 15, 2020, 60–86. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/danno-fuori-bilancio.

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Abstract:
Questo articolo mira a ricercare la risposta al tema problema coerente nelle seguenti domande: Qual è la prospettiva costituzionale del risarcimento del lavoro fuori equilibrio? Quali sono i possibili aspetti positivi e negativi della limitazione dei valori stabilita dalla riforma del lavoro del 2017 per la determinazione del risarcimento per la pratica dei danni extra-patrimoniali derivanti dal rapporto di lavoro? Il tema è attualmente importante, date le posizioni favorevoli e contrarie alla fissazione dei limiti di risarcimento del danno morale, in modo che sia destinato a contribuire alla discussione attraverso una ricerca critica, che propone di ricercare il tema nelle sue varie possibilità. Alla fine, sarà possibile osservare che vi sono punti positivi e negativi in relazione alla limitazione dei valori di riparazione per danni extra-patrimoniali, e spetta agli interpreti assumere posizioni più in linea con la soluzione dei casi concreti. Abbiamo utilizzato il metodo dell’approccio deduttivo e della ricerca dogmatico-giuridica di natura bibliografica, con la consultazione di opere, giurisprudenza e legislazione.
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Gitirana, José Valdeci Almeida, Rosa Maria Batista Pinheiro da Fonseca, Fábio Marmentini Piloneto, Luis Felipe Gaia Bevilaqua, Ingrid de Assis, and Ronald de Oliveira Cardoso. "Educazione sanitaria per la prevenzione delle malattie: una revisione della letteratura." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, November 22, 2021, 134–47. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/educazione-sanitaria.

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Abstract:
Attualmente le politiche pubbliche, le azioni governative e diversi programmi che coinvolgono l’educazione sanitaria (ES) sono portati avanti a favore della salute della popolazione. Per quanto riguarda il tema della ES, questo è un tema sfaccettato, convergente a varie concezioni personali, sia nell’area dell’educazione che della salute, che può portare a comprensioni divergenti. A causa della complessità del tema, il problema si verifica a causa della mancanza di comprensione di ciò che è veramente rivolto alla popolazione ES, dissolvendo l’importanza di ES per misure preventive contro diverse malattie, che genera un alto costo di bilancio nella salute pubblica. In considerazione di questo contesto, questo articolo ha come domanda principale: in che modo l’educazione sanitaria può contribuire alla prevenzione delle malattie nella popolazione? Lo studio mirava a presentare l’ES per la prevenzione delle malattie (PD), ramificandosi nell’affrontare i suoi concetti, oltre a evidenziare le basi giuridiche che garantiscono l’ES alla popolazione. A tal fine, lo studio è stato condotto attraverso una revisione della letteratura da parte del sito di ricerca “Google Scholar”, “Scielo” e “PubMed”. Attraverso i descrittori: Educazione sanitaria; L’educazione sanitaria come prevenzione delle malattie; Educazione sanitaria per la popolazione, dove sono stati scelti studi che hanno presentato le ES incentrate sul PD. Si conclude che Le ES sono l’educazione alla conoscenza di sé e alla riflessione sulla propria salute, nonché la piena consapevolezza che qualcosa va storto, attribuendo la riflessione critica del soggetto riguardo alle proprie abitudini e misure preventive. Viene applicato attraverso il curriculum scolastico della scuola primaria e dai programmi governativi nei centri sanitari, al fine di educare la società a sensibilizzare sulle misure preventive e promuovere una migliore qualità della vita, prevenendo così la diffusione di malattie.
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Dissertations / Theses on the topic "Bilancio di energia"

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Serena, Alessandra. "Analisi dei bilanci energetici territoriali e loro rappresentazione grafica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi di laurea in oggetto è stata svolta in collaborazione con ArpaE. L’argomento tratta l’individuazione di un diagramma di flusso che permetta di quantificare l’offerta e la domanda d’energia per l’anno 2016 della Regione Emilia-Romagna. Il primo passo è stato lo studio delle diverse voci della tabella del Bilancio Energetico dell’Emilia-Romagna partendo dai dati disponibili per le specifiche forme di energia, considerando le opportune trasformazioni. Il bilancio energetico è stato calcolato complessivamente per tutte le forme energetiche e sono state utilizzate le informazioni disponibili per le energie primarie e secondarie andando a definire la disponibilità per il consumo finale, analizzando in particolar modo il settore industriale, il settore dei trasporti, servizi, residenziale e altri settori. Per la rappresentazione grafica si è scelto di utilizzare il diagramma di flusso di Sankey mediante l’uso di un software gratuito di facile accesso e un software più specifico (e!Sankey). Confrontando le due rappresentazioni si è potuto valutare i vantaggi e svantaggi di tali programmi con la finalità di creare un supporto visivo di facile comprensione e di discussioni sulle principali voci del bilancio. In ultima analisi, la lettura del BER 2016 attraverso il Diagramma di Sankey, ha permesso di determinare quali politiche di miglioramento energetiche attuare. In sintesi, sarebbe bene portare una maggiore attenzione ai settori residenziali e dei servizi puntando su un miglioramento nel settore termico e ad un incremento dell’utilizzo di energia rinnovabile. La voce che riguarda la mobilità, in riferimento al trasporto, determina una notevole richiesta e consumo di prodotti petroliferi. Per modificare questa tendenza, è necessaria l’attuazione di politiche di miglioramento che vadano a incentivare una mobilità sostenibile, nell’introduzione di carburanti avanzati e nell’utilizzo di auto elettriche.
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Reale, Marco. "A process study of the Adriatic-Ionian System baroclinic dynamics." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11106.

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Abstract:
2013/2014
Il sistema Adriatico Ionio è un importante componente nella circolazione termoalina del bacino orientale mediterraneo. Il mar Adriatico è la più importante sorgente di acqua profonde per il bacino. Il mar Ionio è una sorta di punto di incrocio per acque con caratteristiche diverse : le acque atlantiche in superficie , quelle levantine negli strati intermedi , le acque profonde adriatiche in quelli sul fondo . La variabilità osservata nella circolazione Ionica , con reversal periodici da stato ciclonico a stato anticiclonico e e viceversa, negli ultimi 20 anni è stata oggetto di dibattito in quanto è stata attribuita rispettivamente all'influenza della variazione delle proprietà termoaline delle acque profonde prodotte nel sud Adriatico sul bilancio di vorticità dello Ionio o a variazioni nel rotore del wind stress sul bacino ionico.Questo lavoro di tesi si prefigge di esaminare tutte le ipotesi relative alla dinamica del sistema adriatico-ionio da un punto di vista modellistico e la sua risposta in termini di bilancio di vorticità e di energia all'azione di forzanti esterne come il wind stress e i flussi termoalini. I risultati finali di questo approccio modellistico hanno mostrato la maggiore importanza del bacino est (mar cretese e passaggio di creta) rispetto all'Adriatico nel determinare la variabilità , a livello di bilancio di vorticità e di energia , della circolazione ionica .
The Adriatic-Ionian system represents an important component in the Mediterranean thermohaline circulation.The Adriatic Sea is the main source of deep waters for the Eastern Basin.The Ionian Sea is a sort of cross-road points for different kind of waters: Atlantic water moving on its surface layers , Levantine waters moving in its intermediate layers, Adriatic deep waters moving on its bottom layers.The variability observed in the Ionian upper layers circulation , which revers periodically from cyclonic to anticyclonic pattern and viceversa, in the last 20 years has been object of debate as it has been attributed to the effects of variation of thermohaline properties of deep waters produced in the Adriatic Sea on the vorticity balance of the Ionian or to variation in the wind stress curl over the Ionian basin.This thesis work aims to challenge all the hypotheses related the Adriatic-Ionian System dynamics using a modeling approach and its behavior in terms of vorticity and energy balance to some forcing as wind stress and thermohaline fluxes.The final results of this analysis have shown the predominant role , with respect to the Adriatic Sea , of Eastern basin in determining the vorticity and energy balance of the Ionian and shaping the variability of its circulation.
XXVII Ciclo
1982
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SERRA, PAOLO. "Analisi del rischio ed impatto ambientale della produzione di energia elettrica utilizzando sorgo da biomassa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10808.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato analizza l’utilizzo del sorgo (Sorghum bicolour (L.) Moench) al fine di produrre energia elettrica, tramite combustione diretta della biomassa. Il focus della tesi è stato quello di sottolineare i benefici ed i rischi associati all’uso di tre genotipi di sorgo caratterizzati da diversa lunghezza del ciclo culturale (precoce, medio-tardivo e tardivo). La dinamica e la durata del processo di essicazione in campo sono state simulate attraverso un modello ad hoc (“sorghum haying model”), il quale integrato a CropSyst, è stato utilizzato per realizzare un’analisi del rischio produttivo stimando le perdite di biomassa (respirazione e meccanizzazione), ed i mancati affienamenti. Nell’analisi del rischio vengono stimati il numero di ettari necessari e la probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1 necessari per l’alimentazione di una centrale nell’Oltrepò pavese . Inoltre uno studio di Life Cycle Assessment è stato condotto per la valutazione dell’impatto ambientale dell’utilizzo del sorgo integrato a quello della paglia per il completamento del fabbisogno totale della centrale 94.000 ton ss anno-1. Particolare attenzione inoltre è stata data alla variazione del contenuto di C organico del suolo dovuto alla rimozione della paglia ed all’interramento dei mancati affienamenti di sorgo. Il genotipo precoce mostra le migliori performance produttive ed energetiche oltre che la più alta probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1. Lo studio di LCA non ha mostrato differenze significative tra i genotipi anche se il minor impatto ambientale, è stato evidenziato dal genotipo tardivo conseguenza dell’interramento della più alta quantità di mancati affienamenti.
This PhD thesis explores the use of sorghum (Sorghum bicolour (L.) Moench) as a dedicated bio-energy crop and highlights the benefits and risks associated with the use of early, medium-late and late sorghum genotypes to generate electricity by direct combustion in a biomass power plant. The dynamics and duration of the field drying process were simulated through the development of a specific model ("sorghum haying model"), which integrated with CropSyst, was used to perform a production risk assessment analysis estimating the biomass losses (respiration and mechanical), the haymaking failures and consequently to quantify the amount of dry baled biomass available for the power plant. In addition, the number of hectares needed to plant sorghum and the probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1, necessary to feed a biomass power plant in Oltrepò Pavese, were estimated. A complete Life Cycle Assessment (LCA) study was carried out in order to evaluate the environmental impact of the three sorghum genotypes involved in this study. The LCA study takes into consideration the use of winter wheat straw as an additional biomass source to satisfy the total biomass power plant needs (94000 Mg DM y-1). Particular attention was given to the soil organic C change (ΔSOC) due to straw removal and haymaking failures soil incorporation. Early genotype showed the best biomass production and energy performance as well as the highest probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1. The LCA results did not show significant differences between genotypes although the lower environmental impact, has been achieved by the late genotype due to the highest amount of haymaking failures incorporated in the soil.
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SERRA, PAOLO. "Analisi del rischio ed impatto ambientale della produzione di energia elettrica utilizzando sorgo da biomassa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10808.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato analizza l’utilizzo del sorgo (Sorghum bicolour (L.) Moench) al fine di produrre energia elettrica, tramite combustione diretta della biomassa. Il focus della tesi è stato quello di sottolineare i benefici ed i rischi associati all’uso di tre genotipi di sorgo caratterizzati da diversa lunghezza del ciclo culturale (precoce, medio-tardivo e tardivo). La dinamica e la durata del processo di essicazione in campo sono state simulate attraverso un modello ad hoc (“sorghum haying model”), il quale integrato a CropSyst, è stato utilizzato per realizzare un’analisi del rischio produttivo stimando le perdite di biomassa (respirazione e meccanizzazione), ed i mancati affienamenti. Nell’analisi del rischio vengono stimati il numero di ettari necessari e la probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1 necessari per l’alimentazione di una centrale nell’Oltrepò pavese . Inoltre uno studio di Life Cycle Assessment è stato condotto per la valutazione dell’impatto ambientale dell’utilizzo del sorgo integrato a quello della paglia per il completamento del fabbisogno totale della centrale 94.000 ton ss anno-1. Particolare attenzione inoltre è stata data alla variazione del contenuto di C organico del suolo dovuto alla rimozione della paglia ed all’interramento dei mancati affienamenti di sorgo. Il genotipo precoce mostra le migliori performance produttive ed energetiche oltre che la più alta probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1. Lo studio di LCA non ha mostrato differenze significative tra i genotipi anche se il minor impatto ambientale, è stato evidenziato dal genotipo tardivo conseguenza dell’interramento della più alta quantità di mancati affienamenti.
This PhD thesis explores the use of sorghum (Sorghum bicolour (L.) Moench) as a dedicated bio-energy crop and highlights the benefits and risks associated with the use of early, medium-late and late sorghum genotypes to generate electricity by direct combustion in a biomass power plant. The dynamics and duration of the field drying process were simulated through the development of a specific model ("sorghum haying model"), which integrated with CropSyst, was used to perform a production risk assessment analysis estimating the biomass losses (respiration and mechanical), the haymaking failures and consequently to quantify the amount of dry baled biomass available for the power plant. In addition, the number of hectares needed to plant sorghum and the probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1, necessary to feed a biomass power plant in Oltrepò Pavese, were estimated. A complete Life Cycle Assessment (LCA) study was carried out in order to evaluate the environmental impact of the three sorghum genotypes involved in this study. The LCA study takes into consideration the use of winter wheat straw as an additional biomass source to satisfy the total biomass power plant needs (94000 Mg DM y-1). Particular attention was given to the soil organic C change (ΔSOC) due to straw removal and haymaking failures soil incorporation. Early genotype showed the best biomass production and energy performance as well as the highest probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1. The LCA results did not show significant differences between genotypes although the lower environmental impact, has been achieved by the late genotype due to the highest amount of haymaking failures incorporated in the soil.
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Gorreja, Jola. "Bilanci di materia e di energia di un inceneritore di rifiuti speciali:Un caso di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6845/.

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Abstract:
In alcuni paesi in via di sviluppo la forte crescita demografica ha favorito l’insinuarsi di un sistema consumistico, che comporta la generazione di ingenti quantitativi di rifiuti urbani. In tali paesi il problema è aggravato dalla progressiva urbanizzazione, con la conseguente necessità di smaltire i rifiuti solidi urbani nelle immediate vicinanze delle città dove vengono prodotti in gran quantità.Storicamente nei piani di gestione dei rifiuti si è sempre tenuta in considerazione la tutela della salute pubblica e dell’ambiente; negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso l’utilizzo dei rifiuti come fonte di materie prime o di energia. Ai metodi di smaltimento tradizionali, rappresentati dalle discariche e dagli impianti di incenerimento, si sono progressivamente affiancate tecniche per la valorizzazione dei rifiuti: alcune di queste differenziano i rifiuti in base al materiale di cui sono costituiti per ottenere materie prime (raccolta differenziata), altre invece ricavano energia mediante opportuni trattamenti termici(termovalorizzazione). Se l’incenerimento dei rifiuti è nato con l’obiettivo di ridurne il volume e di distruggere le sostanze pericolose in essi presenti, la termovalorizzazione comprende un secondo obiettivo, che è quello di valorizzare il potere calorifico dei rifiuti, recuperando la potenza termica sviluppata durante la combustione e utilizzandola per produrre vapore, successivamente impiegato per produrre energia elettrica o come vettore termico per il teleriscaldamento. Il presente lavoro di tesi fa seguito ad un tirocinio svolto presso il termovalorizzatore costituito dal forno F3 per rifiuti speciali anche pericolosi della società Herambiente, ubicato in via Baiona a Ravenna. L’impianto utilizza un forno a tamburo rotante, scelto proprio per la sua versatilità nell’incenerire varie tipologie di rifiuti: solidi, liquidi organici e inorganici, fluidi fangosi. Negli ultimi anni si è delineato un aumento della richiesta di incenerimento di liquidi inorganici pericolosi, che sono prodotti di scarto di processi industriali derivanti dagli impianti del polo chimico ravennate. La presenza di un’elevata quantità di liquidi inorganici in ingresso al forno fa calare l’energia disponibile per la combustione e, di conseguenza, porta ad un consumo maggiore di combustibile ausiliario (metano). Si pone un problema di ottimo e cioè, a parità di potenza elettrica prodotta, occorre trovare la portata di rifiuti inorganici da inviare al forno che limiti la portata di metano in ingresso in modo da ottenere un utile netto positivo; ovviamente la soluzione ottimale è influenzata dal prezzo del metano e dalla remunerazione che il gestore riceve per lo smaltimento dei reflui inorganici. L’impostazione del problema di ottimo richiede la soluzione dei bilanci di materia e di energia per il termovalorizzatore. L’obiettivo del lavoro di tesi è stato l’impostazione in un foglio di calcolo dei bilanci di materia e di energia per il tamburo rotante e per la camera statica di post-combustione a valle del tamburo.
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Meggio, Franco. "Bilanci di energia, acqua e carbonio del vigneto: un approccio multi - scala." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425966.

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Abstract:
The research, carried out in 2006 and 2007, concerned the dynamics of the key physiological processes in a vineyard of the Venetian Region. The study allowed a detailed characterization of the energy, hydrological and carbon budget of the vineyard. The measurements have been conducted at different spatial and temporal scales from the leaf, to the canopy, and up to whole the vineyard.The measurements at leaf scale permitted the parameterization of the Farquhar model of photosynthesis to interpret the physiological response of the leaf to the different environment variables. The continuous monitoring of energy and mass fluxes performed during the two years using the eddy covariance micrometeorological technique, has been used to assess the energy balance, the actual evapotranspiration, and the Net Ecosystem Exchange of the vineyard at the plot scale. A further up-scaling has been carried out using remote sensing techniques, in order to study the possibility of regionalization of the physiological processes measured at lower scales. Detailed biometrical measurements were collected during the same growing seasons, to compare the trend of the growths and carbon allocation in the different parts of the vineyard and validate the overall budget. The adopted multi-scale approach allowed to collect unique dataset, useful to get a clear picture of the energy balance, mass exchange, and growth processes of the vineyard, and a good agreement between the different scales explored was achieved. The carbon budget, assessed and cross-validated at different scales, underlines the role of the vineyard as a possible sink of CO2, in contrast with most of the agricultural crops. A positive sink activity of the vineyard, even taking into account the harvested dry matter, can add a further environmental value to Viticulture.
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TRABUCCO, Dario. "Il ruolo strategico del service core nel bilancio energetico di un edificio alto." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388677.

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Abstract:
L’elemento fondamentale e caratteristico di un grattacielo è senza dubbio il service core, ovvero il nucleo di connessione che attraversa verticalmente l’intero edificio. Il service core è occupato in gran parte dagli elementi di comunicazione verticale (ascensori e scale), ma svolge però altre importanti funzioni: molto spesso esso è infatti circondato da un “guscio” (core) strutturale al quale è affidata la resistenza dell’edificio ai carichi orizzontali generati dal vento e dai sismi. All’interno del service core trovano inoltre alloggiamento tutti i principali cavedi di ventilazione, le reti di servizio (elettricità, fluidi, dati ecc), e gli spazi meno pregiati di un grattacielo come i servizi igienici, magazzini, ripostigli, ecc. La corretta progettazione del service core è fondamentale per il funzionamento del grattacielo e i principali attori coinvolti nella realizzazione di un edificio alto sono direttamente interessati dalle caratteristiche di questo complesso elemento. Oltre ai progettisti e agli specialisti delle varie discipline tecniche, l’efficiente progettazione del service core risulta cruciale anche per un’altra figura chiave del processo che porta alla costruzione di un grattacielo: il developer, ossia la figura professionale che si fa carico delle esigenze degli utenti. Il service core si presenta infatti come l’elemento chiave anche nel successo economico della costruzione, poiché dalla sua corretta progettazione dipende il rapporto di efficienza dell’utilizzo dello spazio (superficie netta commerciabile / superficie totale costruita). Nonostante la sua importanza, il service core viene però troppo frequentemente visto dagli architetti come un elemento secondario, una componente esclusivamente tecnica del progetto, “estranea” alle competenze e agli interessi dell’architettura. La sua messa a punto viene dunque lasciata agli specialisti delle varie discipline (ingegneri strutturisti, trasportisti, progettisti degli impianti tecnici, ecc.), ognuno dei quali è responsabile della definizione degli elementi di sua competenza e il risultato finale è spesso dato dalla semplice somma delle singole componenti. In questo modo vengono meno due aspetti fondamentali: l’integrazione funzionale degli elementi progettuali e la possibilità di una evoluzione tipologica di questo elemento. La presente ricerca si prefigge l’obiettivo di sistematizzare le nozioni disponibili riguardanti la progettazione del service core di un edificio alto per fornire, ai destinatari dello studio, gli strumenti necessari a comprendere il ruolo fondamentale che questo elemento e le sue singole componenti svolgono nel bilancio energetico di un grattacielo.
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D'Angeli, Mirta. "Valutazione del risparmio di gas serra e bilancio energetico della pirolisi termo catalitica di fanghi da depurazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9756/.

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Abstract:
I rifiuti rappresentano un’opportunità di crescita sostenibile in termini di riduzione del consumo di risorse naturali e di sviluppo di tecnologie per il riciclo di materia ed il recupero energetico. Questo progetto di ricerca si occupa di valutare, attraverso l’approccio dello studio del ciclo di vita, la valorizzazione energetica di una particolare categoria di rifiuti: i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque. Si è studiata la valorizzazione dei fanghi attraverso l’applicazione del Thermo Catalytic Re-forming (TCR)®, tecnologia che consente di trasformare i fanghi in un carburante per la produzione di energia elettrica (bioliquido). Le valutazioni sono effettuate per una linea di processo generale e due configurazioni progettuali declinate in due scenari. Il caso di studio è stato riferito al depuratore di S. Giustina (Rimini). Per la linea di processo, per ognuna delle configurazioni e i relativi scenari, è stato compilato il bilancio energetico e di massa e, conseguentemente, valutata l’efficienza energetica del processo. Le regole della Renewable Energy Directive (RED), applicate attraverso lo strumento ‘BioGrace I’, permettono di definire il risparmio di gas serra imputabile al bioliquido prodotto. I risultati mostrano che adottare la tecnologia TRC® risulta essere energeticamente conveniente. Infatti, è possibile ricavare dal 77 al 111% del fabbisogno energetico di una linea di processo generale (linea fanghi convenzionale e recupero energetico TCR®). Questo permette, quindi, di ricavare energia utile al processo di depurazione. La massima performance si realizza quando la tecnologia si trova a valle di una linea di trattamento fanghi priva di digestione anaerobica e se il biochar prodotto viene utilizzato come combustibile solido sostitutivo del carbone. La riduzione delle emissioni imputabile al bioliquido prodotto va dal 53 al 75%, valori che soddisfano il limite definito dalla RED del 50% di riduzione delle emissioni (2017) per ogni configurazione progettuale valutata.
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Mazzaglia, Carla Maria. "Trattamento fumi da termovalorizzazione rifiuti: quantificazione dei consumi materiali ed energetici in funzione di composizione fumi e tecnologie impiegate." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nell'ambito della gestione integrata dei rifiuti, un ruolo di rilievo è occupato dagli impianti di termovalorizzazione. Questi impianti costituiscono ad oggi una delle migliori soluzioni per la gestione del rifiuto indifferenziato di natura urbana o industriale, riducendo significativamente il quantitativo di rifiuti da conferire in discarica e al contempo consentendo di ricavare energia elettrica e calore da flussi materiali altrimenti non utilizzabili. Di contro, il principale svantaggio della termovalorizzazione è il potenziale rilascio in atmosfera di inquinanti gassosi. I moderni sistemi di trattamento fumi riducono fortemente l'emissione di contaminanti in aria, ma generano impatti ambientali indiretti, noti anche come "cross-media effects": il consumo di ingenti quantitativi di reagenti e la generazione di residui solidi e liquidi. Quantificare i "cross-media effects" è necessario per poter individuare soluzioni tecnologiche che siano ottimali in un approccio olistico alla protezione ambientale. Obiettivo della presente tesi è stata lo sviluppo di un approccio semplice per poter risolvere i bilanci di materia ed energia di una linea di depurazione fumi, in modo da determinare i "cross-media effects" in funzione del carico di inquinanti da trattare. Tale approccio si è basato sull'individuazione e messa a punto di modelli semplici per descrivere il processo di trattamento fumi con le più diffuse tecnologie per l'abbattimento di gas acidi, ossidi di azoto e microinquinanti. Un ventaglio di casi di studio illustra le potenzialità dei modelli proposti come base per valutazioni di carattere economico e ambientale su diverse configurazioni di linee di trattamento fumi.
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Romagnoli, Luca. "Applicazione per il monitoraggio di parametri vitali attraverso l'uso di Bluetooth Low Energy." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20570/.

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Abstract:
Con l'evoluzione dell'IoT e l'affermarsi di una concezione moderna di pratica medica, vengono introdotte nuove soluzioni nei percorsi di cura dei pazienti. Nell'AUSL di Piacenza, gli operatori sanitari del percorso terapeutico "Disturbi del comportamento alimentare" intendono sperimentare una nuova metodologia di cura dei propri pazienti, incentrata sulla continuità della cura stessa e sulla telecomunicazione. L'obiettivo è quello di monitorare i parametri vitali dei pazienti da remoto, utilizzando un'applicazione dedicata e alcuni dispositivi medici dotati di connettività wireless, che vengono forniti ai pazienti stessi per la raccolta dei parametri da analizzare. La tecnologia wireless adatta per questo tipo di utilizzo, considerando il requisito di basso consumo energetico dei dispositivi medici, è il Bluetooth Low Energy. In questo elaborato, vengono inizialmente descritti i componenti fondamentali di questa tecnologia: GAP e GATT. Successivamente, vengono descritte e approfondite le funzionalità principali di una componente autonoma realizzata per dispositivi Android, parte integrante di un'applicazione di monitoraggio in sviluppo. Le tre funzionalità in questione sono: pairing dei dispositivi, sincronizzazione e visualizzazione dei dati. Vengono descritti i processi di analisi, progettazione e implementazione della componente stessa, oltre al risultato finale che si intende realizzare e che costituirà un sistema di monitoraggio completo.
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Arcuri, Alberto. Sicurezza integrata e welfare di comunità. Edited by Tommaso Giupponi. Fondazione Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/sg314.

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Abstract:
Il volume affronta il rapporto tra la sicurezza integrata (intesa come l’insieme degli interventi assicurati dai diversi livelli territoriali di governo, al fine di concorrere, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali) e il welfare di comunità (inteso come l’insieme delle azioni che istituzioni e comunità territoriali realizzano per creare un senso condiviso di benessere e una maggiore inclusione sociale). L’obiettivo è quello di offrire un contributo alla riflessione che, negli ultimi tempi, si va sviluppando intorno all’evoluzione che ha aperto la nozione giuridica di sicurezza oltre il nucleo primigenio della tutela all’integrità fisica delle persone e dei loro beni, per agganciarla alla questione sociale e ai temi del welfare, con un approccio integrato non solo a livello istituzionale, ma anche sociale, grazie all’apporto di quella “capillare” rete di prossimità fatta di singoli cittadini, enti e associazioni del c.d. privato sociale. I diversi contributi ospitati, in questo senso, offrono uno sguardo, interdisciplinare e teorico-pratico, su alcune delle principali manifestazioni di tale complesso rapporto. Infatti, se la sicurezza integrata deve essere intesa come una richiesta di protezione complessiva, allora essa non può prescindere né dai meccanismi attraverso cui la Repubblica garantisce i diritti e redistribuisce risorse e oneri, né dalla partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità, le cui energie possono (e devono) essere valorizzate non solo nella realizzazione di specifici interventi, ma anche nella loro ideazione e programmazione, in conformità con le recenti previsioni del Codice del Terzo settore. Tommaso F. Giupponi è Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Bologna, dove insegna anche Diritto parlamentare e Diritto della sicurezza pubblica. I suoi principali filoni di ricerca sono la condizione giuridica dello straniero, la forma di governo e la sua evoluzione, le immunità costituzionali, il segreto di stato, il referendum abrogativo, il processo di integrazione europea, la sicurezza, la decisione di bilancio, le autonomie regionali e locali. Tra le sue pubblicazioni, si ricordano gli studi monografici Le immunità della politica (2005) e Le dimensioni costituzionali della sicurezza (2010). Per i tipi di BUP ha curato, da ultimo, il volume L’Amministrazione di pubblica sicurezza e le sue responsabilità (2017). Alberto Arcuri è Assegnista di ricerca in diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente a contratto di Constitutional Law: foundations and global perspectives all’Università di Bologna. Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano soprattutto le fonti del diritto, la forma di governo e la loro evoluzione, con particolare riferimento al Governo, alla sua organizzazione e al suo potere normativo.
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