Academic literature on the topic 'Benessere dei bambin'

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Journal articles on the topic "Benessere dei bambin"

1

Sparano, Ausilia, Paola Epifani, Daniela de Berardinis, and Rosa Ferri. "La costruzione di un servizio per le famiglie dei bambini nati pretermine: un'esperienza di promozione della salute." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2011): 123–37. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002008.

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Abstract:
La nascita pretermine č un evento che puň compromettere sia la salute che lo sviluppo cognitivo ed affettivo del bambino ed incidere sulla relazione tra bambino e genitori. L'esperienza descritta riguarda la costruzione di un servizio di accoglienza e consulenza psicologica dedicato alle famiglie dei bambini nati con grave prematuritŕ. Il servizio, nato dalla collaborazione tra psicologi e neonatologi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, č basato sul monitoraggio dello sviluppo globale dei nati con etŕ gestazionale < 32 settimane fino ai 5 anni. Questo ha come obiettivi: valutare lo sviluppo del bambino, facilitare l'elaborazione dell'evento traumatico e fornire consulenza alla coppia genitoriale sulle problematiche legate allo sviluppo. I colloqui prevedono quattro fasi: a) Accoglienza dei vissuti e delle rappresentazioni dei genitori; b) Osservazione dell'interazione genitori-bambino; c) Interazione tra psicologo e bambino attraverso il gioco strutturato; d) Restituzione e confronto sulle risorse e le competenze del bambino e dei genitori. Nella nostra esperienza l'intervento precoce favorisce l'integrazione e il benessere globale del pretermine e della famiglia.
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2

Rossato, Alessia. "Quale famiglia per i bambini con disabilità?" MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 32–40. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004004.

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Abstract:
Come riconosciuto nel Preambolo della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia, la famiglia è l'unità fondamentale della società e l'ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei bambini, delle bambine e degli adolescenti. Tutti i minori hanno diritto a vivere in una famiglia, prioritariamente nella propria. Qualora questa non sia in grado di provvedere alla loro crescita, cura ed educazione si applicano gli istituti dell'affidamento familiare e, in caso di abbandono morale e materiale, dell'adozione. Nel godimento del diritto a una famiglia non sono ammesse distinzioni secondo le condizioni sanitarie in cui i bambini si trovano: il diritto ri-guarda dunque anche coloro che hanno malattie gravi o disabilità fisiche o cognitive e disturbi dello sviluppo. Anche con riferimento alla propria esperienza personale di madre affidataria di due bambine disabili e, più in generale, alle attività della Comunità Papa Giovanni XXIII, l'Autrice esamina in questo contributo le grandi potenzialità dell'accoglienza familiare per bambini con disa-bilità che non possano crescere con la famiglia di origine. Perché l'accoglienza dei minori con disabilità è possibile, attuabile e praticabile.
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3

Tobia, Valentina, and Gian Luca Marzocchi. "Il benessere nei bambini con disturbi specifici dell'apprendimento e nei loro genitori: uno studio pilota con il questionario sul benessere scolastico - versione per genitori." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (March 2013): 499–517. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-004004.

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Abstract:
Alcuni studi mostrano come alle difficolta scolastiche dei bambini con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), si affiancano difficolta di natura emotiva, comportamentale e relazionale, che vanno ad influenzare il benessere psicologico dei bambini stessi e dei loro genitori. In questo articolo vengono analizzati i risultati della somministrazione del Questionario sul Benessere Scolastico-versione per genitori (QBS-G), che valuta diversi aspetti dell'integrazione scolastica dei bambini con DSA e i vissuti dei loro genitori. In questo studio pilota viene misurata la validita della struttura interna del questionario con un'analisi fattoriale confermativa che mostra risultati accettabili; anche i punteggi di omogeneita interna delle singole sottoscale e del punteggio totale danno risultati da sufficienti a ottimi. I punteggi del questionario ottenuti dai genitori di bambini con DSA (n = 164) vengono confrontati con quelli di genitori di bambini con sviluppo tipico (n = 59), mostrando differenze significative. L'analisi del solo gruppo di genitori con figli con DSA evidenzia delle differenze nei punteggi in base al numero di disturbi in comorbilita (sottoscala Valutazione degli apprendimenti) e all'aver preso parte o meno ad un intervento (sottoscala Rapporto con scuola e insegnanti). Nell'articolo vengono discusse le implicazioni del benessere scolastico in relazione alla valutazione e al trattamento dei bambini con DSA. Parole chiave: Disturbi specifici dell'apprendimento, difficolta d'apprendimento, benessere scolastico, genitori. Abstract Few studies reported emotional, behavioural and relational difficulties in children with Specific Learning Difficulties (SLD), associated with a decline in school wellness. Furthermore, children's difficulties also afflict parents' wellness. In this study the results from the first administration of the Questionnaire on the School Wellness-parents' version (QSW-P), are described. The questionnaire's internal structure is analyzed using a confirmatory factor analysis, that showed acceptable fit indices. Furthermore, the validity analysis showed good psychometric properties of the instrument. The scores from the QSW-P administered to parents whose children have a diagnosis of SLD (n = 164) were compared to questionnaires of parents of children with typical development (n = 59): the two groups showed significant difference in some sub-scales of the questionnaire. Analyses run on the SLD group, showed differences in the QSW-P scores based on comorbidity (subscale Evaluation of learning processes) and on taking part in an intervention (subscale Relationship with teachers and school). The results of the QSWP in relationship with assessment and treatment of children with SLD are discussed.
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4

Petech, Erika, Alessandra Simonelli, and Gianmarco Altoč. "Interazioni triadiche, benessere della coppia e ruolo del padre nelle famiglie con bambini in etŕ prescolare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (March 2010): 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001008.

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Abstract:
La ricerca si č proposta di studiare la qualitŕ delle interazioni triadiche in famiglie con bambini in etŕ prescolare, considerando il possibile ruolo di due fattori contestuali, la relazione di coppia e il coinvolgimento del padre nella cura del figlio, nell'influenzare la co-costruzione delle dinamiche familiari. Allo studio hanno partecipato 19 famiglie appartenenti ad una popolazione non clinica reclutate ai corsi di psicoprofilassi al parto. Il disegno longitudinale della ricerca ha previ- sto 5 tappe di somministrazione: al 7° mese di gravidanza č stata somministrata la Dyadic Adjustment Scale ad entrambi i partner; al 4°, 9° e 12° mese del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno; a 4 anni del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno e, alla triade familiare, il Lausanne Trilogue Play. I risultati hanno evidenziato che la qualitŕ delle interazioni triadiche familiari valutata a 4 anni dei bambini risulta significativamente associata al grado di coinvolgimento paterno nella stessa fase temporale. Viceversa la qualitŕ della relazione di coppia, considerata longitudinalmente, non sembra un fattore connesso alle competenze interattive familiari.
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5

Verrocchio, Maria Cristina. "Psicopatologia dei genitori e maltrattamento." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (September 2012): 61–86. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-002004.

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Abstract:
La presenza di un disturbo mentale in un genitore determina un impatto negativo sullo sviluppo e sul benessere dei figli, e si associa ad un elevato rischio di maltrattamento infantile. Questa rassegna si propone di fornire una panoramica attuale degli effetti dei disturbi psichiatrici sulla genitorialitŕ e della relazione tra la psicopatologia genitoriale e il maltrattamento agito sui bambini. Vengono esaminati alcuni studi che si sono interessati di comprendere in che modo esperienze di vittimizzazione infantile subite dai genitori, associate alla psicopatologia, favoriscono la continuitŕ del ciclo intergenerazionale degli abusi. Tramite l'esplorazione di alcune esperienze internazionali, si sottolinea il bisogno urgente di sviluppare, nel nostro Paese, un adeguato coordinamento tra i servizi con l'intento di promuovere la salute mentale dei bambini e la loro protezione.
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6

Benedetto, Loredana, Massimo Ingrassia, and Mariagrazia Rosano. "Credenze materne sull'alimentazione salutare nell'infanzia." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (September 2010): 55–69. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001003.

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Abstract:
Gli autori indagano alcune credenze materne circa il regime alimentare dei propri figli. La letteratura ha evidenziato differenze socioculturali: a un livello d'istruzione piů elevato sono solitamente associate abitudini piů restrittive e in linea con le raccomandazioni per un'adeguata alimentazione infantile. Scopo della ricerca č verificare se a un piů elevato livello d'istruzione delle madri corrispondano differenti credenze circa le restrizioni alimentari. Metodo. Hanno preso parte alla ricerca 35 madri con livello d'istruzione basso (licenza elementare o media) e 93 medio-alto (maturitŕ o laurea). Lo strumento era un questionario self-report che conteneva una lista di 20 cibi/bevande tipici della dieta dei bambini italiani in etŕ scolare e un elenco di 12 item volti a misurare l'importanza attribuita ad alcuni fattori nelle scelte alimentari. Risultati. Le differenze piů evidenti sono quelle concernenti i motivi delle restrizioni: le madri di livello socioculturale basso erano piů attente al consumo eccessivo. L'altro gruppo di madri sembrava invece piů attento ai problemi di salute. Ciň appare rilevante in considerazione dell'interesse crescente circa il peso dei fattori ecoculturali nella promozione del benessere dei bambini (Christensen, 2004).
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7

M. Caldarera, Angela, Chiara Baietto, Alessandro Zangari, and Damiana Massara. "La disforia di genere in età evolutiva: la presa in carico a sostegno del benessere psicologico." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 153–65. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003016.

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Abstract:
La Legge 164 del 1982 regola la transizione di genere in Italia, e riconosce il diritto alla presa in carico presso il Ssn. A partire dagli anni Duemila, presso i centri specializzati è iniziata la richiesta di presa in carico dei soggetti minorenni e delle loro famiglie. L'Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere (Onig1) ha costituito un coordinamento dei Centri dedicati a bambini e adolescenti, e ha definito i principi di base della presa in carico sulla base dell'esperienza maturata, delle linee guida internazionali della World Professional Association for Transgender Health (Wpath, 2012) e dell'Endocrine Society (Hembree, 2011). La presa in carico prevede un percorso multidisciplinare integrato in fasi successive (psicologico, neuropsichiatrico, endocrinologico) che riguarda i minorenni e le loro famiglie; può comportare, in casi accuratamente selezionati, l'utilizzo di bloccanti dello sviluppo ormonale puberale, e, dopo i 16 anni, di ormoni sessuali che possano trasformare il corpo nella direzione del genere percepito. La natura degli interventi medici solleva delicate questioni di carattere bioetico, in relazione, per esempio, alla competenza dei ragazzi a dare il consenso/assenso in ambiti tanto complessi.
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Fiore, Ilaria, and Michele Baldassarre. "Ripensare gli spazi: l’educazione all’aperto come proposta per il benessere e il miglioramento dell’apprendimento degli alunni." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 137–49. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.347.

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Abstract:
Negli ultimi anni sono state svolte numerose esperienze didattiche accomunate dall’idea che gli spazi aperti siano luoghi in grado di supportare l’apprendimento dei bambini, apportando vantaggi che si riflettono sul loro benessere psicofisico e sociale (Farné & Agostini, 2014). In questa prospettiva si inserisce l’Outdoor Education (OE) che prevede percorsi da realizzare in ambienti naturali, in cui le esperienze possiedono un carattere pratico e coinvolgono gli studenti a livello sensoriale e corporeo (Malone & Waite, 2016). L’attuale sfida è quella di integrare l’OE nella pratica didattica, estendendo il concetto di aula ad altri ambienti open space, utilizzabili sia per momenti di studio sia per quelli di incontro e riflessione personale (Ceciliani, 2019). Diviene, così, necessario riflettere sulla qualità degli ambienti educativi e avvalersi di spazi in cui i discenti siano i diretti costruttori e responsabili dei luoghi che abitano (Mortari, 2008).
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Locaputo, Mariapia. "La Carta di Milano: per il benessere presente e futuro dei bambini." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (September 2013): 217–22. http://dx.doi.org/10.3280/mg2013-003023.

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Gabola, Piera, and Antonio Iannaccone. "Elementi contestuali nella costruzione del benessere degli insegnanti in due casi studio italiani." Swiss Journal of Educational Research 37, no. 1 (September 20, 2018): 149–66. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.37.1.4948.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione su alcuni elementi critici della costruzione del benessere professionale degli insegnanti mettendo in luce, accanto alle note cause di insorgenza della sindrome del burnout quali fattori individuali, emotivi e relazionali, anche gli effetti che sembrano riconducibili alla condizione lavorativa nel suo complesso e dunque al sistema di attività nel quale viene svolto questo mestiere. Per dar conto di tali effetti l’articolo discute i risultati di due contributi empirici, realizzati in modo indipendente, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, nel sistema scolastico italiano. In particolare i due studi fanno riferimento alla condizione di benessere socio professionale di insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria in due fasi distinte dell’evoluzione del sistema scolastico italiano (che nell’arco dei dieci anni intercorsi fra i due studi è stato interessato da continui tentativi di riforme, da un crescente precariato, da un progressivo indebolimento del riconoscimento della professione, dalla presenza diffusa in classe di bambini di differenti culture, dall’introduzione, largamente approssimativa, di nuove tecnologie, dalla scarsa corrispondenza tra lavoro effettivo ed aspettative dei futuri insegnanti). Senza la pretesa di fornire risposte definitive ad un problema evidentemente complesso la ri-lettura dei due studi sul burnout, realizzati in due distinte fasi dell’evoluzione del sistema scolastico, pur confermando, in parte, i risultati di altri lavori simili, solleva il problema complementare della contestualizzazione delle modalità di espressione del disagio degli insegnanti in relazione al più ampio tessuto identitario professionale nel quale essi operano. Tessuto che sembra mutare al mutare del posizionamento sociale e culturale dell’insegnamento.
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Dissertations / Theses on the topic "Benessere dei bambin"

1

NEGASI, MENGESHA YAYO. "Dynamics of Inequality, and Impact of Social Protection Program on Wellbeing of Children In Ethiopia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241281.

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Abstract:
Questa tesi include due capitoli. Il primo capitolo riguarda le disuguaglianze di denutrizione infantile in Etiopia usando la prospettiva longitudinale. In tutti gli approcci di calcolo dell'indice di concentrazione e le variabili di posizionamento dello status socioeconomico (SES), gli indici di concentrazione sono significativi con valore negativo. Ciò implica che in entrambe le stime di disuguaglianza di breve o di lungo periodo, l'onere della distribuzione iniqua della sottonutrizione rimane sui poveri con una differenza significativa tra le regioni. Per quanto riguarda la dinamica delle disuguaglianze, i risultati sugli indici di mobilità sono calcolati sulla base di Allanson et al. L'approccio (2010) mostra che la disuguaglianza rimane stabile (persistenza della disuguaglianza) nel punteggio Z di altezza, e la riduzione della disuguaglianza nel punteggio Z di peso in età, mentre nel caso del punteggio Z di peso per altezza, non c'è una chiara tendenza sulle successive ondate. Mentre il secondo capitolo indaga l'impatto diretto del programma di protezione sociale sulle misure antropometriche a lungo termine dello stato nutrizionale e gli effetti indiretti sul rendimento scolastico. Il nostro progetto di ricerca combina le differenze di intensità del programma tra le regioni con le differenze tra le coorti indotte dai tempi del programma. Le stime relative alla differenza nella differenza suggeriscono che l'esposizione della prima infanzia al programma porta ad un migliore stato nutrizionale e quindi ad un maggiore accumulo di capitale umano. I risultati sono solidi per diverse misure di intensità del programma, campioni di stima, modelli empirici e alcuni test di placebo.
This thesis includes two chapters. The first chapter deals with child undernutrition inequalities in Ethiopia using longitudinal perspective. In all concentration index computing approaches and Socioeconomic Status (SES) ranking variables, the concentration indices are significant with negative value. This implies that in either of short-run or long-run inequality estimates, the burden of unequal distribution of undernutrition remains on the poor with significant difference across regions. With respect to dynamics of inequalities, results on mobility indices computed based on Allanson et al. (2010) approach show that inequality remain stable (persistence of inequality) in Height-for- age Z-score, and reduction of inequality in Weight-for- age Z-score while in case of Weight-for- height Z-score, there is no clear trend over subsequent waves. While the second chapter investigates the direct impact of social protection program on long-term anthropometric measures of nutritional status and the indirect effects on educational attainment. Our research design combines differences in program intensity across regions with differences across cohorts induced by the timing of the program. Difference-in-difference estimates suggest that early childhood exposure to the program leads to better nutritional status and hence higher human capital accumulation. Results are robust to different measures of program intensity, estimation samples, empirical models and some placebo tests.
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RUGGERI, ELISA. "“Quanto sei felice della tua vita?”: Il benessere dei bambini attraverso una ricerca internazionale." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/946174.

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CANZI, ELENA CAMILLA ROSA. "LA "NASCITA" DELLA FAMIGLIA ADOTTIVA: SVILUPPO PSICOSOCIALE DEI BAMBINI E BENESSERE GENITORIALE. UNO STUDIO LONGITUDINALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6210.

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Abstract:
Il presente progetto di ricerca nasce dalla collaborazione tra il mondo accademico e il mondo dei servizi che si occupano di adozione e ha l’obiettivo di progettare e applicare un protocollo di accompagnamento delle famiglie nel primo anno post-adozione. Il primo contributo della tesi è dedicato alla presentazione dettagliata del protocollo, in termini di finalità, obiettivi, metodo e, grazie a uno studio di caso singolo, si mettono in evidenza le ricadute operative dell’applicazione del protocollo stesso nell’intervento con le famiglie. Il secondo contributo offre, invece, una panoramica della situazione all’arrivo dei bambini in famiglia: lo studio si pone l’obiettivo di valutare il benessere dei bambini, considerando il peso delle esperienze vissute prima dell’adozione, e il benessere di madri e padri, con un approfondimento specifico sulla dimensione dello stress genitoriale. Il disegno di ricerca longitudinale ha, poi, consentito di tracciare i percorsi di cambiamento cui le famiglie vanno incontro e a cui sono dedicati i successivi contributi. Si sono valutati sia il recupero dei bambini, con un’attenzione specifica all’area dello sviluppo cognitivo e agli aspetti socio-emotivi legati alle performance intellettive, nonché l’andamento del benessere genitoriale. In particolare, lo studio che chiude l’elaborato di tesi discute la specifica modalità con cui le madri e i padri adottivi sembrano affrontare la transizione genitoriale, in analogia o meno a quanto accade nelle famiglie biologiche: è stata rivolta specifica attenzione alla dimensione della qualità della relazione coniugale e del supporto sociale, ancora largamente inesplorate nel panorama della ricerca nazionale e internazionale.
The research project was promoted by the Athenaeum Center for Family Studies and Research with the cooperation of the public adoption agency “Il Cerchio” Centro Adozioni ASL Milano 1, and it was aimed at developing and applying a research protocol for the agency’s first year post-adoption practice. In the first study of the thesis the research protocol was presented, in terms of finalities, aims, method, and practical implications for the intervention with adoptive families through a single-case study. The second study documented the situation at children’s arrival into the new family and it was aimed at investigating children’s wellbeing, taking into account their pre-adoptive experiences, and parents’ wellbeing, especially focusing the attention on parental stress. The next two studies presented the longitudinal data about families’ changes during the first year post-adoption. Children’s recovery in the area of social, emotional, and cognitive development, and parents’ wellbeing were evaluated. In particular the last study discussed the specific way adoptive mothers and fathers cope with the transition to parenthood, comparing with biological families’ experiences, especially on marital relationship and social support, two dimensions still not largely explored in the field of national and international research.
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CANZI, ELENA CAMILLA ROSA. "LA "NASCITA" DELLA FAMIGLIA ADOTTIVA: SVILUPPO PSICOSOCIALE DEI BAMBINI E BENESSERE GENITORIALE. UNO STUDIO LONGITUDINALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6210.

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Abstract:
Il presente progetto di ricerca nasce dalla collaborazione tra il mondo accademico e il mondo dei servizi che si occupano di adozione e ha l’obiettivo di progettare e applicare un protocollo di accompagnamento delle famiglie nel primo anno post-adozione. Il primo contributo della tesi è dedicato alla presentazione dettagliata del protocollo, in termini di finalità, obiettivi, metodo e, grazie a uno studio di caso singolo, si mettono in evidenza le ricadute operative dell’applicazione del protocollo stesso nell’intervento con le famiglie. Il secondo contributo offre, invece, una panoramica della situazione all’arrivo dei bambini in famiglia: lo studio si pone l’obiettivo di valutare il benessere dei bambini, considerando il peso delle esperienze vissute prima dell’adozione, e il benessere di madri e padri, con un approfondimento specifico sulla dimensione dello stress genitoriale. Il disegno di ricerca longitudinale ha, poi, consentito di tracciare i percorsi di cambiamento cui le famiglie vanno incontro e a cui sono dedicati i successivi contributi. Si sono valutati sia il recupero dei bambini, con un’attenzione specifica all’area dello sviluppo cognitivo e agli aspetti socio-emotivi legati alle performance intellettive, nonché l’andamento del benessere genitoriale. In particolare, lo studio che chiude l’elaborato di tesi discute la specifica modalità con cui le madri e i padri adottivi sembrano affrontare la transizione genitoriale, in analogia o meno a quanto accade nelle famiglie biologiche: è stata rivolta specifica attenzione alla dimensione della qualità della relazione coniugale e del supporto sociale, ancora largamente inesplorate nel panorama della ricerca nazionale e internazionale.
The research project was promoted by the Athenaeum Center for Family Studies and Research with the cooperation of the public adoption agency “Il Cerchio” Centro Adozioni ASL Milano 1, and it was aimed at developing and applying a research protocol for the agency’s first year post-adoption practice. In the first study of the thesis the research protocol was presented, in terms of finalities, aims, method, and practical implications for the intervention with adoptive families through a single-case study. The second study documented the situation at children’s arrival into the new family and it was aimed at investigating children’s wellbeing, taking into account their pre-adoptive experiences, and parents’ wellbeing, especially focusing the attention on parental stress. The next two studies presented the longitudinal data about families’ changes during the first year post-adoption. Children’s recovery in the area of social, emotional, and cognitive development, and parents’ wellbeing were evaluated. In particular the last study discussed the specific way adoptive mothers and fathers cope with the transition to parenthood, comparing with biological families’ experiences, especially on marital relationship and social support, two dimensions still not largely explored in the field of national and international research.
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CAMIA, MICHELA. "Le abilità pragmatiche e la loro relazione con la Teoria della mente, le Funzioni Esecutive e la salute psicologica in bambini a sviluppo tipico, bambini con differenti disturbi del neurosviluppo e adulti con Disturbi Specifici di Apprendimento." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1236817.

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Abstract:
Nonostante l'importanza delle abilità pragmatiche nelle interazioni sociali e negli scambi comunicativi, pochi studi hanno indagato tali abilità e il loro rapporto con il benessere psicologico e con altri domini cognitivi in soggetti a sviluppo tipico (ST) o in presenza di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). I lavori si sono concentrati principalmente su pazienti con disturbi neurologici e psichiatrici, in particolare Spettro dell’Autismo (ASD), Disturbi Specifici di Linguaggio (DSL) e Schizofrenia. In queste popolazioni cliniche, è stata descritta una relazione tra pragmatica, qualità della vita (QdV) e problemi comportamentali. Sorprendentemente, il legame tra abilità pragmatiche e benessere nei bambini a ST è ancora poco indagato. Studiare la pragmatica e la sua relazione con la salute psicologica nei bambini a ST e con disturbi del neurosviluppo è importante non solo per comprendere in modo più approfondito il loro sviluppo psicologico e cognitivo, ma anche per prevenire successive difficoltà comportamentali ed emotive. In Italia, gli strumenti per l'identificazione delle difficoltà pragmatiche nei bambini sono ancora limitati e la discriminazione tra i profili linguistici di bambini con diversi disturbi rappresenta un’attuale sfida in ambito clinico. Per quanto riguarda le abilità pragmatiche in popolazioni cliniche, in letteratura sono presenti pochi studi riguardanti i DSA. Valutare le capacità pragmatiche e le loro relazioni con altri domini cognitivi, in particolare Teoria della mente (ToM) e Funzioni esecutive (FE), rappresenta un obiettivo primario al fine di meglio definire il profilo di funzionamento e pianificare un supporto efficace. Guidati da queste evidenze, per il presente lavoro sono stati progettati tre studi. Nello studio 1 è stata analizzata la relazioni tra le abilità pragmatiche, il benessere scolastico e i problemi comportamentali in un gruppo di 66 bambini a ST. I dati raccolti suggeriscono una forte relazione tra abilità pragmatiche e le variabili psicologiche/comportamentali indagate. Nello studio 2 sono state valutate e confrontate le abilità pragmatiche in 4 gruppi di bambini: a ST (n = 26), con ASD e buon funzionamento intellettivo (n = 19), con DSA con associato un DSL (n = 23) e con DSA senza disturbi linguistici (n = 21). Dalle analisi sono emersi profili pragmatici differenti a seconda del disturbo considerato. Inoltre, è stata indagata, e confermata, la validità della Children Communication Checklist 2 (CCC-2) come misura di screening per le abilità pragmatiche. Nello studio 3 sono state valutate le capacità di comprensione pragmatica in 26 giovani adulti con DSA e in 30 adulti a sviluppo tipico. È stata indagata anche la relazione tra pragmatica, QdV, ToM ed FE. Le abilità pragmatiche sono risultate compromesse nei giovani adulti con DSA. Inoltre, in questa popolazione clinica, è stato trovato un legame tra la comprensione pragmatica e la ToM. Infine la pragmatica è risultata in stretta relazione con la QdV indipendentemente dalla presenza di diagnosi di DSA. Nel complesso, il presente lavoro ha contribuito a definire le relazioni tra la pragmatica e altri domini psicologici (QdV) e cognitivi (ToM e FE) sia nella popolazione generale che in gruppi clinici, in particolare nei DSA. Inoltre, i dati suggeriscono l’importanza di considerare le difficoltà pragmatiche come possibili fattori di rischio per problemi emotivi e comportamentali durante lo sviluppo. Pertanto, un'identificazione precoce delle difficoltà pragmatiche, anche nei bambini senza evidenti sintomi psicopatologici, potrebbe prevenire problemi psicologici a esordio tardivo. Ad oggi, le capacità pragmatiche appaiono ancora sottovalutate e raramente valutate in ambito clinico. I risultati evidenziano la necessita di includere queste abilità nella valutazione clinica di bambini e adulti con DSA, al fine di definire meglio il loro funzionamento e pianificare un intervento.
Despite the importance of the pragmatics skills in the interactions with other people and in the communicative exchanges, little research focused on these abilities and on their relationships with psychological well-being and other cognitive domains in typically developing (TD) children and in individuals with Specific Learning Disorders (SLD). Previous works focused mainly on pragmatic abilities in patients with neurological and psychiatric disorders, Autism Spectrum Disorder (ASD), Developmental Language Disorders (DLD) and Schizophrenia. In these clinical populations, the studies reported close relationships between pragmatic abilities and both quality of life (QoL) and behavioural problems. Surprisingly, the link between pragmatic skills and psychological health in TD children is still underinvestigated. Studying more in depth the relationships between pragmatics and psychological health in TD children appears as a central issue to better understand the child’s development and prevent later behavioural and emotional difficulties. Moreover, in Italy, the instruments for the identification of pragmatic difficulties in children are still limited and the discrimination between children with various language difficulties into different diagnostic profiles remains a major challenge in clinical settings. Regarding clinical populations, little is known about pragmatic abilities in individuals with (SLD). Studying pragmatic abilities and their relationships with other cognitive domains, i.e. Theory of Mind (ToM) and Executive functions (EFs) in patients with SLD could contribute to define their cognitive functioning and plan an effective support. Guided by this evidence, three studies were designed. Study 1 aimed at analysing the relationships between pragmatic abilities, school well-being and behavioural problems in a group of 66 TD children. The data collected suggested a strong relationship between pragmatic skills and both school well-being and children behavioural features. Study 2 evaluated and compared pragmatic skills in children with TD (n = 26) and with different neurodevelopmental disorders: ASD with good intellectual functioning (n = 19), SLD with associated DLD (n=23) and SLD without linguistic impairments (n = 21). The findings contributed to discriminate the pragmatic profile between these clinical populations. We investigated and confirmed the validity of the Children Communication Checklist (CCC-2) as screening measure for pragmatic skills as well. Study 3 assessed the pragmatic comprehension abilities in 26 young adults with SLD and in 30 adults from the general population. We studied the relationship between pragmatics, QoL, ToM and EFs as well. Our results showed that pragmatic abilities were compromised in young adults with SLD. In this clinical population we found also a link between pragmatic comprehension and ToM. Independently from the presence of SLD, pragmatics abilities were in relationship with QoL. Overall, this work contributes to shed light on the relationships between pragmatic abilities and other psychological and cognitive domains in both typically developing individuals and clinical samples, SLD in particular. Moreover, our data suggest that pragmatic difficulties should be considered as a possible risk factor for emotional and behavioural problems during development. Thus, an early identification of pragmatic difficulties, even in children without evident psychopathological symptoms, may prevent psychological problems that could occur later in the development. To date pragmatic abilities still appear underestimated and rarely evaluated in clinical settings. Our results highlight the importance of including the evaluation of these abilities in the clinical assessment of children and adults with SLD, in order to better define their cognitive profile and plan an intervention.
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6

GUERINI, MICHELA. "Quality of life and families agency in European Cities: a comparison between neighborhoods in Milan and Amsterdam." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/34448.

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Abstract:
La tesi propone un originale modello per lo studio della qualità di vita urbana riferendosi alla Capability Approach (CA) di Amartya Sen (1992, 1999, 2004, 2009) con l’inclusione di aspetti partecipativi. Il concetto di qualità di vita si lega al benessere inteso in termini di sviluppo umano. L’approccio pone la centralità dei cittadini nell’individuazione di quelle dimensioni di benessere che essi stessi hanno motivo di valore come importanti per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo della proprio vita. Il modello propone una definizione partecipativa di benessere e qualità di vita urbana e viene combinata con l'indagine dei modi di vita dei cittadini. La tesi prende in esame quei tratti di vita urbana composti da funzionamenti, capacità, libertà, scelte e valori messi in gioco dai cittadini quotidianamente per migliorare la propria qualità di vita. Un test empirico di questo modello è stato implementato in un’analisi comparativa sulle famiglie con i bambini in due quartieri di Milano e Amsterdam. I dati sono stati raccolti attraverso focus group e interviste e sono stati analizzati secondo le categorie del CA declinato all’ambito urbano. Risultati positivi delineano una nuova direzione negli studi sulla qualità di vita urbana basata su un approccio centrata sulle persone e sugli abitanti della città.
The thesis proposes an original model to define quality of urban life referring to the Capability Approach (CA) of Amartya Sen (1992, 1999, 2004, 2009) with a participative enforcement. Opening the concept of quality of life to well-being as human development we refer to citizens' centrality in identifying own dimensions of well-being according to what they have reason to value and to what they aim to achievement. The model proposes a participative definition of well-being and quality of urban life to be combined with the investigation of citizens' agency as the sum of valued actions chosen to develop their life. Urban traits of citizens' functionings, capabilities, freedom, choices and values emerge with relevant indications on how people like to improve their personal and social well-being. An empirical test of this model has been implemented in a comparative analysis on families with children in neighborhood in Milan and Amsterdam. Data has been collected trough focus groups and interviews and analyzed trough the CA categories with urban sociological and geographical declination. Positive results have emerged and further improvement on this model could bring new direction on quality of urban life based on a more people-centered approach.
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Books on the topic "Benessere dei bambin"

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Crocetti, Guido. I disegni dei bambini: Metafore e simboli del benessere bambino. Roma: Armando, 2008.

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ll Benessere dei Bambini nei Paesi Ricchi. UN, 2013. http://dx.doi.org/10.18356/2c15c002-it.

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Fitzgerald, Eleanor. Strategie e Soluzioni per Affrontare Problemi Complessi: Questioni Relative Alla Sicurezza e Al Benessere Dei Bambini in Famiglia. Independently Published, 2022.

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Sankara, Biblioteca Biblioteca. Diario Della Gratitudine per Bambini: 5 Minuti Al Giorno per una Pratica Guidata Verso la Gratitudine e il Benessere, la Consapevolezza e la Felicità, per Bambine e Bambini Dai 3 Anni in Su ... Della Felicità per la Gratitudine Quotidiana. Independently Published, 2021.

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Book chapters on the topic "Benessere dei bambin"

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Corsano, Paola, and Marinella Majorano. "La scuola che accoglie le famiglie per il benessere dei bambini." In Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 125–34. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_6.

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"Benessere dei bambini: 10 anni di risultati." In Innocenti Report Card (Italian version), 44–53. UN, 2013. http://dx.doi.org/10.18356/12042fb1-it.

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3

"Cosa possono fare I paesi per migliorare il benessere dei bambini?" In Sfere di influenza, 56–58. United Nations, 2021. http://dx.doi.org/10.18356/9789210053068c007.

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