Academic literature on the topic 'Azione volontaria'

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Journal articles on the topic "Azione volontaria"

1

Fausto, Domenicantonio, and Mario Leccisotti. "Individual and Social Value of Voluntary Action in Health Care*." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 1 (April 1, 1990): 43–53. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344910.

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Abstract:
Abstract L’articolo cerca di valutare - specie per il settore della tutela della salute - gli effetti dell’azione volontaria ispirata da motivazioni di carattere religioso o di altra natura morale. L’azione volontaria ha un valore sociale perché determina una migliore allocazione delle risorse ed un aumento del benessere individuale e sociale. La principale conclusione raggiunta nell’articolo è che molte delle cause di inefficienza esistenti nel settore pubblico, che assumono una particolare rilevanza nel campo della tutela della salute, non sussistono nel caso di azione volontaria.
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2

Romano, Floriana, and Oriana Maria Todaro. "Le ragioni del volontariato: dare o ricevere?" PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 139–43. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001014.

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Abstract:
La ricerca esplora le motivazioni che stanno alla base dell'impegno personale in attivitŕ di volontariato e le relazioni tra queste motivazioni, il sistema valoriale e la struttura di personalitŕ. I partecipanti alla ricerca sono 104 volontari che operano in diverse associazioni di volontariato. Gli strumenti utilizzati sono il Voluntary Function Inventory, il Portrait Values Questionnaire, il Big Five Observer. Dai risultati č emerso che le donne fanno volontariato in percentuale maggiore rispetto agli uomini; si rileva una correlazione inversa tra l'etŕ e la funzione utilitaristica orientata alla carriera; soprattutto la funzione sociale č alla base delle azioni di volontariato. Il contesto si č rivelato fondamentale per promuovere l'impegno nel volontariato, al contrario, valori ed aspetti della personalitŕ si sono rilevati non influenti.
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Siringo, Ferdinando. "Volontariato e scuola nella sfida educativa." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 111–26. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001010.

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Abstract:
L'azione del volontariato organizzato quale agenzia educativa, affiancata alla scuola, va assumendo centrale importanza per gli adolescenti. Nel testo si traccia un breve profilo delle associazioni di volontariato quale forma organizzativa spontanea presente nel welfare delle nostre comunitŕ; poi lo si descrive quale attore educativo; successivamente si descrive una metodologia di azione del volontariato organizzato connessa con l'azione della scuola, con particolare riferimento alle strategie di intervento per la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica e al disagio degli adolescenti, nonché alle azioni per l'educazione alla cittadinanza.
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Campanozzi, Laura Leondina, Giampaolo Ghilardi, Francesco D'ugo, and Vittoradolfo Tambone. "Una bibliografia completa sul lavoro di Benjamin Libet con annotazioni sul libero arbitrio e gli atti volontari / A comprehensive bibliography on Benjamin Libet’s work with annotated entries on free will and voluntary acts." Medicina e Morale 67, no. 1 (March 23, 2018): 89–119. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.530.

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Abstract:
Il neurofisiologo e neuroscienziato Benjamin Libet (1916-2007), che progettò un setting empirico per rilevare i tempi del libero arbitrio in azioni volontarie, è stato autore di oltre 200 articoli scientifici e monografie. Questa è la prima bibliografia mai compilata di questi scritti. Comprende un elenco completo delle pubblicazioni di Libet, in cui sono annotate le voci relative al libero arbitrio e agli atti volontari. Mostra come la prima fase delle ricerche di Libet, dalla neurofisiologia alla “psicofisica delle intenzioni”, ha condizionato la sua successiva ricerca sul libero arbitrio. ---------- The neurophysician and neuroscientist Benjamin Libet (1916-2007), who planned an empirical setting to detect the timing of free will in voluntary action, was the author of more than 200 scientific articles and monographs. This is the first bibliography ever compiled of these writings. It comprises a comprehensive list of Libet’s publications, in which the entries relevant to free will and voluntary acts have been annotated. It shows how Libet’s earlier research ranging from neurophysiology to “psychophysics of intention”, conditioned his later research on free will.
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Venza, Gaetano, Gandolfa Cascio, and Patrizia Amenta. "Le motivazioni a prestare Servizio Civile Nazionale: uno studio esplorativo condotto con gli aspiranti volontari presso l'Universitŕ degli Studi di Palermo." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2011): 57–66. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001006.

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Abstract:
Dal momento della sua istituzione, numerosi studi in campo psico-sociale si sono occupati del Servizio Civile Nazionale (SCN) con diverse ricerche che si sono focalizzate in modo particolare sul profilo motivazionale dei giovani volontari, marcatamente differente rispetto a quello degli ormai scomparsi obiettori di coscienza e assai piů simile, per diversi aspetti, a quello dei "veri" volontari. Il presente studio, in un'ottica esplorativa, intende fornire un apporto alla migliore comprensione delle motivazioni che spingono un numero crescente di giovani a prestare SCN. In una prospettiva di ricerca-azione che intende coniugare conoscenza e cambiamento, inoltre, lo studio vuol rappresentare un contributo al miglioramento della qualitŕ dell'esperienza di servizio civile.
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6

Aronadio, Francesco. "Le azioni compiute sotto costrizione, le azioni “misteˮ e la nozione di volontarieta." Elenchos 34, no. 1 (March 1, 2013): 155–88. http://dx.doi.org/10.1515/elen-2013-340107.

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Abstract:
Abstract The interpretation of Eth. Nic. C 1, and particularly of the notion of ``voluntariness'' and ``involuntariness'' is often distorted by the inappropriate overlap of questions deriving from modern moral philosophy. Firstly, this paper presents the scholarly debate on the topics frequently connected with the Aristotelian concepts of ἑκούσιον/ἀκούσιον (determinism/indeterminism, mixed acts and dirty hands theory, mixed acts vs. instrumental acts, role of circumstances, etc.). The next step is the analysis of the relevant passages of Eth. Nic. through a close examination of the relationship between the notions of ``choice'' and ``voluntariness'': what is crucial for the voluntariness of an action is the individuation of the efficient cause. On this basis it is possible to clarify the role and the significance of mixed acts and of other kinds of actions described by Aristotle. Finally, the topics previously displayed are re-examined in order to shed some light on the distortions arising from the adoption of inadequate lens in interpreting ancient texts.
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Bignami, Daniele F., and Giovanni Menduni. "Piani comunali di protezione civile: origini, sviluppo e nuove azioni di pianificazione territoriale (parte i)." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 170–76. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095018.

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Abstract:
La normativa degli ultimi venti anni dà ai piani comunali di protezione civile un valore crescente tra le attività di pianificazione del territorio, ma i relativi caratteri specifici stentano ad affermarsi tra gli addetti. Questo contributo, nella prima parte, restituisce il percorso, dalla genesi a oggi, della pianificazione di protezione civile nel nostro paese, ricostruendone l'evoluzione tra norme e indirizzi. L'esito culminato nel D.Lgs. 1/2018 definisce i ruoli di sindaci, strutture amministrative comunali, regioni, volontariato e prefetture. La seconda parte espone il nuovo ruolo del piano di protezione civile comunale nel quadro del ‘Sendai Framework for Disaster Risk Reduction' e offre spunti per la cruciale direttiva nazionale sulla pianificazione di protezione civile in fase di stesura.
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Erkens, Yvonne. "Sustainable business agreements in the Netherlands: search for the missing link." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 169 (April 2021): 19–35. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169002.

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Abstract:
Il disastro del Rana Plaza ha reso evidenti le violazioni dei diritti fondamentali sul lavoro che si verificano all'interno delle catene di subfornitura. Le possibili soluzioni per fronteggiare tale fenomeno vengono ricercate a tutti i livelli. Nei Paesi Bassi, in particolare, sono stati conclusi alcuni accordi commerciali internazionali per garantire una gestione responsabile della filiera: si tratta di accordi multi-stakeholder volti a far sì che le aziende promuovano il rispetto dei diritti fondamentali sul lavoro nelle loro catene di subfornitura. Recenti studi hanno dimostrato che tali accordi aumentano la consapevolezza del rischio e migliorano la due diligence in vari setto-ri, ma non è (ancora) possibile fornire una prova definitiva del fatto che essi contribuiscano anche a migliorare le condizioni nei Paesi di produzione. Ciò ha in parte condotto all'adozione della legge olandese sulla due diligence in tema di lavoro minorile, che obbliga le aziende a individuare le forme di lavoro minorile presenti all'interno delle loro catene di subfornitura e ad adottare le misure necessarie per contrastarle. Attraverso l'assunzione volontaria di obblighi in un contesto settoriale, gli stakeholder possono adempiere agli oneri loro imposti dalla legge. Ciò porta a concludere che gli accordi olandesi potrebbero rappresentare quel collegamento ad oggi mancante tra le disposizioni di soft law esistenti e le normative legali vincolanti.
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Bignami, Daniele F., and Giovanni Menduni. "Piani comunali di protezione civile: origini, sviluppo e nuove azioni di pianificazione territoriale (parte II)." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 137–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096013.

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Abstract:
La normativa degli ultimi venti anni dà ai piani comunali di protezione civile un valore crescente tra le attività di pianificazione del territorio, ma i relativi caratteri specifici stentano ad affermarsi tra gli addetti. Questo contributo, nella sua prima parte (pubblicata sul n. 95), ha restituito il percorso, dalla genesi a oggi, della pianificazione di protezione civile nel nostro paese, ricostruendone l'evoluzione tra norme e indirizzi. L'esito culminato nel D.Lgs. 1/2018 definisce i ruoli di sindaci, strutture amministrative comunali, regioni, volontariato e prefetture. Questa seconda parte espone il nuovo ruolo del piano di protezione civile comunale nel quadro del ‘Sendai Framework for Disaster Risk Reduction' e offre spunti per la cruciale direttiva nazionale sulla pianificazione di protezione civile in fase di stesura.
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De Simone, Mariarosaria, and Marta Papulino. "Popular education before and after covid: Neapolitan experiences." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 89–100. http://dx.doi.org/10.36253/form-13402.

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Abstract:
In this article, we will try to follow a narrative trajectory that, through the first-person story of Marta as a volunteer educator, introduces some of the territorial educational experiences organized by local commons in the city of Naples. The nature of these spaces tries to put the needs of the common individual at the center and each educational reality narrated, each in its own way, tries to create community through dialogic actions with the people living in the neighborhood, engaging in the promotion of paths of mutual help, built from below starting by sharing practices of community support. In the story of educational experiences, experiences that have abruptly interrupted with the pandemic, we will let ourselves be supported by the theoretical frame of reference of Paulo Freire’s critical pedagogy, just as we will try to reflect, in terms of spaces as horizons of educationally sustainable possibilities, the post-pandemic situation. L’educazione popolare prima e dopo il covid: esperienze partenopee. In questo articolo cercheremo di percorrere una traiettoria narrativa che, attraverso il racconto in prima persona di Marta in qualità di educatrice volontaria, introduca ad alcune delle esperienze educative territoriali organizzate dai beni comuni presenti nel territorio di Napoli. La natura di questi spazi prova a mettere al centro i bisogni del cittadino ed ogni realtà educativa narrata, ognuna a suo modo, cerca di creare comunità attraverso azioni dialogiche con gli abitanti dei diversi quartieri, impegnandosi nella promozione di percorsi di mutuo aiuto, costruiti dal basso a partire dalla condivisione di pratiche a supporto della comunità. Nel racconto delle esperienze educative, esperienze che si sono interrotte bruscamente con la pandemia, ci lasceremo supportare dalla cornice di riferimento teorico della pedagogia critica di Paulo Freire, così come proveremo a riflettere, in termini di spazi quali orizzonti di possibilità educativamente sostenibili, la situazione post-pandemica.
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Dissertations / Theses on the topic "Azione volontaria"

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SEGHEZZI, SILVIA. "Did I do that? The subjective experience of agency and its neural correlates in healthy and pathological conditions." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/309810.

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Abstract:
Agire e modificare il mondo circostante attraverso le proprie intenzioni e azioni volontarie rappresenta una caratteristica essenziale della natura umana. Questa peculiare esperienza si accompagna tipicamente ad una sensazione implicita di controllo volontario sugli eventi esterni, denominata “senso di agentività”. A causa della natura elusiva e di difficile misurazione, che mal si concilia con un’indagine esplicita – diretta – delle sue caratteristiche, il senso di agentività e i meccanismi neurali che ne permettono l’origine nella mente umana rimangono ad oggi ancora poco esplorati e compresi. Nel corso delle ultime due decadi, nuove misure oggettive sono state introdotte per permettere lo studio del senso di agentività senza snaturarne la natura implicita. Fra queste, il cosiddetto “intentional binding effect”, si riferisce all’esperienza soggettivamente percepita di una compressione temporale fra un’azione svolta intenzionalmente prodotta e la conseguenza da essa generata. Dalla sua prima introduzione entro il panorama scientifico internazionale, l’intentional binding effect, unito ad i più moderni modelli cognitivi e computazionali del controllo cerebrale del movimento volontario, ha dato un nuovo slancio allo studio del senso di agentività. In aggiunta, l’introduzione di diverse tecniche strumentali - di neuroimmagine e neurostimolazione – offre oggi l’opportunità di indagare il senso di agentività personale – e i suoi correlati neurali – superando i limiti degli studi precedenti. Il presente progetto di dottorato ha pertanto avuto l’obiettivo di investigare le caratteristiche fondamentali – e i meccanismi neurali – del senso di agentività, utilizzando l’intentional binding effect come misura oggettiva, entro una serie di esperimenti condotti con tecniche meta-analitiche, di neuroimmagine e neurostimolazione, in diversi campioni di soggetti adulti sani e affetti da patologia del movimento. In particolare, il progetto ha avuto inizio con un’indagine meta-analitica della letteratura preesistente di neuroimmagine (capitolo 1) che ha permesso di caratterizzare lo stato dell’arte della ricerca dei correlati neurali del senso di agentività. In seguito, si è snodato attraverso l’indagine delle aree cerebrali che generano il senso di agentività mediante uno studio di risonanza magnetica funzionale con intentional binding effect in un campione di soggetti adulti sani (capitolo 2). Ha successivamente permesso di approfondire lo studio dei meccanismi neurali che generano il senso di agentività, mediante uno studio di stimolazione cerebrale invasiva mirato ad identificare il ruolo causale delle aree cerebrali implicate nel senso di agentività preventivamente evidenziate dallo studio di neuroimmagine (capitolo 3). Ha successivamente consentito di esplorare differenze e somiglianze dell’esperienza di agentività (e rispettivi correlati neurali) per diverse conseguenze generate dall’azione intensionalmente svolta, differenti per modalità sensoriale di presentazione (uditiva vs. visiva, capitolo 4). Si è infine concluso con l’indagine dell’esperienza soggettiva di agentività e meccanismi neurofunzionali ad essa associata entro un campione di pazienti adulti affetti da sindrome di Tourette, un disturbo neurologico del movimento volontario (capitolo 5). Insieme a nuove conoscenze di base relative alla percezione soggettiva del controllo volontario delle azioni e meccanismi neurali implicati, questo progetto di ricerca apre nuove frontiere per comprendere e trattare i disturbi del senso di agentività, ed offre diverse possibilità di sviluppo per nuove indagini cliniche ed empiriche (discusse entro il capitolo 6).
Modifying the external world through our own voluntary actions is a fundamental aspect of human experience. In adult life, this experience also produces a peculiar feeling of controlling external events, called the “sense of agency.” Perhaps because of its elusive essence, both the subjective experience of agency and its neural correlates – although extensively investigated – remain poorly understood. Over the past decades, new objective measures have been developed to study the sense of agency (e.g., the intentional binding effect), together with new theories emerging from cognitive and computational neuroscience. Coupled with multi-modal neuroscientific techniques, these new methods and theories create a powerful set of tools for investigating the subjective experience of agency and overcoming the limits of previous studies. In this PhD project, I explored the sense of agency by taking advantage of the implicit index of the agency experience known as the intentional binding effect in a series of experiments with meta-analytical techniques, behavioral tasks, functional magnetic imaging, and non-invasive brain stimulation, in healthy and pathological populations. In particular, I first reviewed the state of the art of the investigation on the human sense of agency (chapter one, introduction and meta-analytical investigation). I then characterized the neurofunctional correlates of the sense of agency (chapter two, first functional magnetic resonance imaging (fMRI) study) and determined the consequences of modulating the key nodes of the resulting putative agency brain network on the behavior (chapter three, transcranial magnetic stimulation (TMS) study). I continued exploring the effects of modulating different features of the action-outcome on the behavior and cortical activity associated with the sense of agency (chapter four, second fMRI study). Finally, I completed my investigation exploring possible aberrant agency experiences and associated neurofunctional alterations in a clinical population affected by Gilles de la Tourette syndrome (chapter five, third fMRI study). As well as offering new insights into how we feel in control of our movements, this PhD thesis provides new chances for understanding and treating the disorders of the sense of agency and suggests a number of opportunities for future clinical and empirical works (chapter six, general discussion).
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Lasagni, Gian Marco. "La Food Defense come requisito per l'export dei prodotti alimentari negli USA: applicazione del Food Safety Modernization Act in aziende alimentari del territorio italiano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La Food Defense viene definita come l'insieme di azioni messe in atto da una organizzazione pubblica o privata per prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile il rischio derivante da una adulterazione volontaria di un prodotto alimentare. L'implementazione da parte delle aziende del Food Defense Plan, volto a scongiurare sabotaggi a livello delle fasi di processo produttivo, è diventato un requisito obbligatorio per poter esportare i prodotti alimentari in U.S.A in seguito all'istituzione del Food Safety Modernization Act. Tale cogenza deriva da un crescente numero di attacchi perpetuati a livello della Food Supply Chain nella storia recente, con un associato notevole aumento del rischio per la salute pubblica. L'implementazione di un Food Defense Plan prevede la conduzione di una analisi del rischio, la Vulnerability Assessment, al fine di identificare le fasi di processo produttivo più suscettibili ad atti di adulterazione volontaria, seguita dall'implementazione di Mitigation Strategies volte a prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile tale rischio. Il Food Defense Plan viene completato dalle misure di monitoraggio, dalle azioni correttive, dalle registrazioni, dalle verifiche e dal riesame della direzione che vengono effettuati al fine di garantire il corretto funzionamento dell'intero sistema di gestione. L'istituzione di misure di Food Defense a livello dello stabilimento produttivo vengono altresì richieste anche a livello dei principali standard di certificazione europei per la sicurezza alimentare, quali BRCGS e FSSC 22000. Parte di questo elaborato di tesi è stata centrata sull'implementazione di Food Defense Plan in aziende del territorio italiano, prese come casi studio, secondo l'approccio metodologico richiesto dal Food Safety Modernization Act.
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Books on the topic "Azione volontaria"

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Munarin, Stefano, and Luca Velo. Azioni di rigenerazione urbana del volontariato: L'esperienza di #tuttamialacittà©, progetto di CAVV-CSV di Venezia. Conegliano, TV: Anteferma, 2020.

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Cif coi ribelli: Un'esperienza partigiana. Milano: Edizioni Punto rosso, 2014.

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3

Azione volontaria e Welfare State. Bologno: Società editrice il Mulino, 1987.

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