Academic literature on the topic 'Attività vincolata'

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Journal articles on the topic "Attività vincolata"

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Ferrucci, Nicoletta. "Le ragioni del Seminario. Atti del Seminario: La gestione forestale dei boschi soggetti a vincolo paesaggistico provvedimentale." L'Italia forestale e montana 77, no. 6 (January 30, 2023): 205–9. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1084.

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Abstract:
L’esigenza di conciliare la protezione della valenza del bosco come elemento identitario di un paesaggio, con la tutela della sua funzione economica e dei suoi profili ambientali, ha ispirato la previsione ad opera del legislatore di un sistema di deroghe al regime ordinario della autorizzazione paesaggistica riservato ad una gamma di attività forestali tassativamente individuate e differenziate in funzione della diversa modalità attraverso la quale il bosco è assoggettato a vincolo paesaggistico, ex lege o ex actu, riservando ai boschi vincolati in via provvedimentale un regime derogatorio decisamente più restrittivo. Il Testo Unico in materia di foreste e di filiere forestali segue le orme dei suoi precedenti, ma mentre interviene direttamente con riferimento alle attività sui boschi vincolati per legge, demanda la delineazione del regime autorizzatorio delle attività forestali sui boschi vincolati ex actu a future Linee guida la cui redazione affida ad una sinergia tra Ministeri coinvolti ratione materiae. Il Convegno organizzato dal CeSET nasce dall’esigenza di favorire un confronto tra questi ultimi supportato da esperti cultori della materia.
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Ferrucci, Nicoletta. "Le ragioni del Seminario. Atti del Seminario: La gestione forestale dei boschi soggetti a vincolo paesaggistico provvedimentale." L'Italia forestale e montana 77, no. 6 (January 30, 2023): 205–9. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1084.

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Abstract:
L’esigenza di conciliare la protezione della valenza del bosco come elemento identitario di un paesaggio, con la tutela della sua funzione economica e dei suoi profili ambientali, ha ispirato la previsione ad opera del legislatore di un sistema di deroghe al regime ordinario della autorizzazione paesaggistica riservato ad una gamma di attività forestali tassativamente individuate e differenziate in funzione della diversa modalità attraverso la quale il bosco è assoggettato a vincolo paesaggistico, ex lege o ex actu, riservando ai boschi vincolati in via provvedimentale un regime derogatorio decisamente più restrittivo. Il Testo Unico in materia di foreste e di filiere forestali segue le orme dei suoi precedenti, ma mentre interviene direttamente con riferimento alle attività sui boschi vincolati per legge, demanda la delineazione del regime autorizzatorio delle attività forestali sui boschi vincolati ex actu a future Linee guida la cui redazione affida ad una sinergia tra Ministeri coinvolti ratione materiae. Il Convegno organizzato dal CeSET nasce dall’esigenza di favorire un confronto tra questi ultimi supportato da esperti cultori della materia.
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Scano, Gian Paolo. "Vincolo e significato." Ricerca Psicoanalitica 33, s1 (December 30, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.672.

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Abstract:
Al venir meno del modello economico-dinamico la psicoanalisi non ha saputo rispondere con una profonda riformulazione della teoria generale e ha preferito promuovere a teoria le generalizzazioni psico-evolutive, psicodinamiche e cliniche, rinunciando a una teoria processuale che, giustificando la pratica clinica e il metodo, ne promuovesse la ricerca e lo sviluppo. In controtendenza e in vista di una tale necessaria teoria generale, l’Autore introduce il concetto di vincolo a indicare un nesso fisso, stabile e persistente nel tempo tra un elemento somatico-valoriale e un elemento simbolico-rappresentazionale che, in forza della marcatura emozionale, limita, indirizza o prescrive le azioni possibili del soggetto. Caratteristica cruciale del vincolo è la sua continua attività attrattiva, che tende a modellare secondo lo schema fissato e marcato, gli elementi del flusso del vissuto, che in modo logico, analogico o metaforico si lasciano ricondurre allo schema. La marcatura emozionale attiva un’anticipazione dell’emozione e avvia la risposta di avvicinamento, allontanamento o cautela in qualunque ambito motivazionale, ponendosi come il meccanismo elementare di formazione delle motivazioni e, dunque, delle intenzioni. Il concetto di vincolo consente anche di fare chiarezza nella problematica del significato, indicando nel significato vincolato all’emozione, l’unico ‘significato’ che possa essere considerato causativo dal punto di vista degli effettivi processi. La congettura sottostante la definizione del concetto di vincolo è che ciò che la psicoanalisi ha sempre inteso come l’‘inconscio’ debba e possa essere tradotto nell’azione continua, sistematica e generalizzata della rete gerarchica dei vincoli. Tale rete guida silenziosamente il comportamento non attraverso insondabili intenzionalità mentalistiche, ma con il semplice esercizio di regole (relativamente o radicalmente) vincolanti, che costruiscono significati, intenzioni e moventi, secondo una grammatica e una sintassi, che istruiscono significati e contesti sulla spinta dei nessi marcati piuttosto che tramite l’intervento causativo di un contenuto mentale o la proiezione di un’immagine riesumata da un lontano, non verificabile passato.
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Dissertations / Theses on the topic "Attività vincolata"

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GIOIOSA, MANUEL. "Attività ed atto nell'amministrazione di risultato." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/102.

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Abstract:
Questo studio indaga il fenomeno dell'amministrazione di risultato. Si tratta di una figura teoricamente nuova; essa, infatti, pur essendo già presente in importanti studi del passato, ha incominciato ad affermarsi come modello autonomo soltanto a partire nell'ultimo decennio. Molti autori che si sono occupati recentemente del tema, infatti, hanno avuto la pretesa di fondare sull'amministrazione di risultato, un presunto sistema generale di diritto amministrativo. Sennonché, dopo aver contestato le numerose tesi erronee, si cerca di dimostrare in questo lavoro, come tutte le figure genericamente ricondotte all'amministrazione di risultato, possono distinguersi a seconda che si riferiscano all'attività complessiva o, viceversa puntuale della p.a.
This work is concerned with the phenomenon of performance-oriented administration. This is theoretically a new subject: in fact, although it has been already studied in the past, the perspective of performance-oriented administration has gained its own space only in the last decade. Many scholars who have recently approached the subject want to build on performance-oriented administration a general system of administrative law. The goal of this work is to demonstrate how all the institutes usually traced back to performance-oriented administration can be distinguished according to they refer to the public administration's activity as a whole or to a single act in particular.
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GIOIOSA, MANUEL. "Attività ed atto nell'amministrazione di risultato." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/102.

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Abstract:
Questo studio indaga il fenomeno dell'amministrazione di risultato. Si tratta di una figura teoricamente nuova; essa, infatti, pur essendo già presente in importanti studi del passato, ha incominciato ad affermarsi come modello autonomo soltanto a partire nell'ultimo decennio. Molti autori che si sono occupati recentemente del tema, infatti, hanno avuto la pretesa di fondare sull'amministrazione di risultato, un presunto sistema generale di diritto amministrativo. Sennonché, dopo aver contestato le numerose tesi erronee, si cerca di dimostrare in questo lavoro, come tutte le figure genericamente ricondotte all'amministrazione di risultato, possono distinguersi a seconda che si riferiscano all'attività complessiva o, viceversa puntuale della p.a.
This work is concerned with the phenomenon of performance-oriented administration. This is theoretically a new subject: in fact, although it has been already studied in the past, the perspective of performance-oriented administration has gained its own space only in the last decade. Many scholars who have recently approached the subject want to build on performance-oriented administration a general system of administrative law. The goal of this work is to demonstrate how all the institutes usually traced back to performance-oriented administration can be distinguished according to they refer to the public administration's activity as a whole or to a single act in particular.
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Barletta, Federica. "La conformazione delle istanze dei privati." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1220296.

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Abstract:
La tesi analizza la possibilità per il privato, successivamente alla presentazione di una istanza incompleta o errata, di integrare o regolarizzare quanto in essa attestato in merito al possesso dei requisiti stabiliti dalla legge per l’ottenimento di un vantaggio giuridico o economico. Tale facoltà viene denominata nel lavoro “conformazione”. La ricerca intende dunque valutare quali siano i compiti gravanti sull’amministrazione, o meglio sul responsabile del procedimento, davanti a una domanda erronea o incompleta in relazione a un requisito stabilito dalla legge. Ci si chiede, cioè, se il responsabile del procedimento sia tenuto, invece di respingere la domanda, a indurre il privato a rettificarla. Specularmente, il quesito che si pone è se il privato possa pretendere di essere invitato a tale attività di regolarizzazione o integrazione della sua domanda rispetto ai requisiti prescritti dalla legge, quale condizione preliminare per la legittimità del rigetto della stessa. La struttura della conformazione, per come definita, pare attagliarsi ai soli aspetti vincolati dell’attività, in quanto solo i requisiti stabiliti a monte da una norma trovano nella norma medesima un metro di paragone rispetto al quale valutare l’erroneità o l’incompletezza della domanda. Ciò non significa tuttavia che lo schema della conformazione riguardi la sola attività integralmente vincolata, coinvolgendo piuttosto anche quei procedimenti che si compongono di una prima fase dedicata all’accertamento dei requisiti predeterminati dalla legge, a cui segua una seconda fase a carattere valutativo, anche di tipo tecnico (per esempio, le procedure concorsuali). Pertanto, sono ricompresi nel campo d’indagine i procedimenti a istanza di parte nei quali il privato aspira a un vantaggio indifferentemente di tipo economico (l’acquisizione di un bene) o giuridico (la possibilità di porre in essere un’attività, di partecipare a un concorso). L’indagine suddetta, in mancanza di una norma che preveda espressamente, in termini generali, un simile istituto, non può che muovere – nel primo capitolo – dalla ricerca di ipotesi speciali, nel diritto positivo, in cui una simile struttura sia ravvisabile. In effetti, una pretesa alla conformazione emerge, tra le altre ipotesi, anzitutto nella disciplina della Scia, nonché in materia di appalti pubblici. In altri casi, invece, pur essendo prevista la rettifica della domanda presentata incompleta o errata, la norma non è formulata testualmente in termini di obbligo, bensì di mera possibilità per l’amministrazione di invitare alla conformazione: così accade, per esempio, nell’art. 6, lett. b), l. 241/1990. Infine, altre ipotesi ancora negano espressamente anche tale possibilità: in particolare, si tratta di atti amministrativi generali, quali per esempio alcuni bandi di concorso. Dall’esame del diritto positivo, poi, si traggono alcune conclusioni che evidenziano un tessuto comune delle fattispecie disciplinate in termini di obbligo dell’amministrazione di invitare alla conformazione. In particolare, esse sono maturate nell’alveo dell’affermarsi delle politiche di semplificazione dell’attività amministrativa che, in modo sempre più pervasivo, hanno finito per abbracciare la gran parte dei settori dell’azione pubblica. Il secondo capitolo è invece improntato a definire la posizione del privato istante quando si riscontri un obbligo di tal tipo in capo all’amministrazione. In particolare, viene valutata la possibilità di accostare questa facoltà a una pretesa procedimentale, quali quelle tradizionalmente attribuite al privato nel procedimento, a partire dalla definizione delle regole che presidiano lo svolgimento della funzione amministrativa. Il testo, pertanto, inserisce la questione in una più ampia ricostruzione circa l’evoluzione delle pretese procedimentali, storicamente nate e sviluppatesi nel contesto dell’attività discrezionale, nel loro inevitabile intreccio con la categoria dell’interesse legittimo, ripercorrendone le varie teorizzazioni. Dopo tale inquadramento storico-dogmatico, l’esame si appunta nuovamente sul tratto caratteristico della conformazione, ovvero la natura vincolata degli aspetti dell’attività in cui essa può operare, e raffronta i caratteri delle pretese procedimentali con la situazione soggettiva del privato nell’ambito di attività aventi tale natura. In conclusione, la conformazione pare assumere la veste di una pretesa procedimentale del privato a fronte della quale si pone un obbligo vero e proprio per l’amministrazione di invitare alla rettifica, dotato della medesima cogenza che si accompagna alla titolarità in capo al privato di un diritto a una prestazione personale della controparte, pari al rapporto creditore-debitore di matrice privatistica. Il terzo e ultimo capitolo è anzitutto dedicato allo studio di come si atteggino i principi generali dell’attività amministrativa rispetto alla previsione della conformazione. Rispetto a ciò, la pretesa alla conformazione, costituendo un ulteriore passaggio nel procedimento, si pone da un lato – almeno a un primo sguardo – come un aggravio per l’apparato burocratico-amministrativo, pur dall’altro rispondendo a un’istanza garantista e partecipativa, che si impone in seno all’evoluzione in senso paritario del rapporto tra amministrazione e individuo. Tuttavia, a un esame più approfondito, è emerso come la previsione di una regola che obblighi l’amministrazione a consentire la conformazione apporti vantaggi anche sotto il profilo dell’efficienza e del buon andamento dell’azione pubblica: si pensi, per esempio, all’aggravio di costi dovuto alla riedizione di un procedimento arrestatosi per mero vizio formale connesso alla mancata allegazione di un requisito di cui in realtà il privato era già in possesso; o, ancora, ai costi di un eventuale ed evitabile contenzioso. In un secondo passaggio, sulla scia dell’esame dei principi, vengono tracciati i rapporti intercorrenti tra la regola della conformazione e il principio del soccorso procedimentale, o soccorso istruttorio in senso ampio – ovvero quello che l’interpretazione maggioritaria definisce come un generale dovere dell’amministrazione di collaborare con i privati nel corso del procedimento; nonché rispetto al soccorso istruttorio previsto dal codice degli appalti. Infine, dopo aver perimetrato le condizioni di operatività della conformazione, vengono esaminate le prospettive applicative di una simile regola in merito agli effetti che produrrebbe sull’eventuale provvedimento di diniego della domanda non preceduto dall’invito alla rettifica, nonché sull’eventuale disposizione amministrativa che neghi espressamente e in via generale tale possibilità.
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