Academic literature on the topic 'Attività antinfiammatoria'

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Journal articles on the topic "Attività antinfiammatoria"

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Monda, V. M. "Association of GLP-1 RA once weekly and basal insulin: a valid therapeutic option from the complications of SARS-CoV-2 infection too?" Journal of AMD 24, no. 4 (February 2022): 295. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.5.

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Abstract:
Gli agonisti recettoriali del glucagon like peptide-1 (GLP1-RAs) sono un gruppo di farmaci antidiabetici con una rilevante azione sul controllo glicemico, basata sull’aumento della secrezione di insulina glucosio-dipendente con concomitante riduzione della secrezione di glucagone e ritardato svuotamento gastrico. I GLP1-RA hanno inoltre attività pleiotropiche come proprietà antinfiammatorie, antitrombotiche e antiobesogeniche, con evidenti benefici su eventi cardiovascolari maggiori, mortalità cardiovascolare e danno renale. Tutto ciò rende questa classe di farmaci un elemento chiave nella gestione dei pazienti con diabete tipo 2 e potenzialmente utile nei soggetti con COVID-19 (2019nCoV – Coronavirus disease 2019, COVID-19). Per le proprietà antinfiammatorie è stato ipotizzato che le terapie a base di incretino-mimetici esercitino effetti benefici sugli esiti di COVID-19. Qui riportiamo un caso di una donna di 82 anni con diabete tipo 2 scarsamente controllato, che utilizzava un regime insulinico basal-bolus più metformina. Il miglioramento del controllo glicemico ottenuto passando dal trattamento con insulina basale al GLP-1RA aggiunto al regime insulinico basale, con la sospensione dell’insulina prandiale (trattamento di de-escalation) in questo caso è risultato associato agli effetti benefici sugli esiti di COVID-19. PAROLE CHIAVE GLP1-RAs; DMT2; SARS-CoV-2; COVID-19.
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Splendiani, Giorgio, Franco Turani, Annalisa Noce, Anna Mudoni, and Nicola Di Daniele. "Esperienza di aferesi nelle unità intensive." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S57—S60. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1093.

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Abstract:
Introduzione. La sepsi è una delle principali cause di morte in tutto il mondo nei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva e, in molti casi, è associata a insufficienza renale e/o di un altro organo. Tuttavia, non esiste una terapia efficace per ridurre questo tasso di mortalità estremamente elevato. Negli ultimi anni, l'interesse intorno all'utilizzo di tecniche extracorporee di emopurificazione è aumentato. Uno dei trattamenti emergenti nei pazienti con sepsi grave e shock settico è la CPFA, una nuova terapia extracorporea di emopurificazione finalizzata a una riduzione non selettiva dei livelli circolanti e delle attività dei mediatori sia proinfiammatori che antinfiammatori. Lo scopo di questo studio è stato di osservare gli effetti della CPFA nei pazienti settici sulla mortalità e su alcuni parametri di laboratorio ed emodinamici. Pazienti e Metodi. Abbiamo trattato con CPFA 65 pazienti (50 maschi e 15 femmine). La pressione arteriosa media (MAP), il SOFA score e F APACHE II score sono stati monitorati. Sono stati dosati i livelli sierici di Interleuchina-6 e di procalcitonina. Risultati. Abbiamo osservato una mortalità di 24 pazienti (36.9%) a 28 giorni e una significativa riduzione di IL-6, di procalcitonina e dei SOFA e APACHE II score. Conclusioni. La CPFA rappresenta una nuova e promettente terapia da utilizzare nei pazienti con sepsi.
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3

Ricci, Elia, Monica Pittarello, and Francesco Giacinto. "Studio di valutazione del presidio Rigenoma con ozoile nel trattamento di lesioni cutanee croniche." Italian Journal of Wound Care 6, no. 3 (December 22, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2022.90.

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Abstract:
L’ozono è utilizzato per fini medici sin dall’800 e da anni anche per il trattamento delle lesioni cutanee. Le proprietà di questa molecola sono molteplici, tra cui aumento della disponibilità di O2, antinfiammatorie ed antisettiche. Abbiamo testato la perfomance di un presidio a base di Ozoile (Ozonidi stabili da olio di oliva biologico), nel trattamento di lesioni cutanee croniche. Sono stati reclutati 40 pazienti con lesioni di diversa etiologia e localizzazioni alla gamba o al piede. I parametri analizzati sono stati: area, infezione, dolore, WBP ed insorgenza di eventi avversi. Lo studio, osservazionale, prevedeva un run in di arruolamento ed osservazione di 2 settimane ed un periodo di trattamento con Ozoile di 6 settimane. I dati raccolti hanno evidenziato una ottima performance del presidio utilizzato su tutti i parametri. Gli stessi dati, analizzati con il test lineare di ANOVA, hanno evidenziato una significatività della p su area, dolore ed insorgenza di infezioni. Gli autori ritengono che detti risultati confermino le ipotesi, riportate in letteratura, sulle attività dell’ozono e dei suoi derivati.
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Dissertations / Theses on the topic "Attività antinfiammatoria"

1

Faudale, Mariangela. "Studio dell'attività antinfiammatoria ed antimicrobica di prodotti vegetai derivati da Hippophae Rhamnoides L. e da Plantago Major L. per il controllo della mastite negli allevamenti biologici." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3522.

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Abstract:
2008/2009
L’attività di ricerca svolta durante l’attività di dottorato si colloca nell’ambito del progetto PhytoVet, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, volto ad individuare molecole ad attività antinfiammatoria ed antimicrobica, utili nel trattamento della mastite negli animali da reddito. Sono state studiate le proprietà antinfiammatorie ed antimicrobiche dei frutti di Hippophae rhamnoides (olivello spinoso) e delle foglie di Plantago major (piantaggine maggiore), due piante presenti sul territorio regionale. Lo scopo è stato quello di individuare frazioni o composti dotati di tali proprietà da utilizzare nella preparazione di formulazioni per il trattamento della mastite bovina anche negli allevamenti biologici. Il regolamento comunitario CE 1804/99 ha, infatti, introdotto il divieto dell’utilizzo di farmaci allopatici e i successivi interventi sulla normativa hanno confermato il provvedimento. Da qui è nata la necessità di prendere in considerazione metodi alternativi di cura. I frutti di olivello spinoso e le foglie di piantaggine maggiore sono stati sottoposti sia ad estrazioni con solventi organici a diversa polarità, che ad estrazioni acquose. Seguendo il metodo del frazionamento guidato dal saggio biologico, sono state analizzate le capacità antinfiammatorie ed antimicrobiche degli estratti ottenuti e solo quelli risultati attivi sono stati poi frazionati fino ad identificare i composti responsabili di tali attività. Nelle foglie di P. major è stato individuato l’acido ursolico, un triterpene dotato di notevoli proprietà antinfiammatorie ed antimicrobiche, evidenziate rispettivamente mediante il test di inibizione della dermatite da olio di Croton nel padiglione auricolare del topo e mediante saggi in vitro su ceppi microbici coinvolti nella mastite. Verificate tali proprietà, è stata messa a punto una formulazione per somministrazione intramammaria, contenente l’acido ursolico, da sperimentare in vivo negli ovini, a cui è stata indotta la mastite mediante un inoculo di Staphylococcus epidermidis, nei confronti del quale il triterpene ha mostrato una notevole attività battericida nel corso dei precedenti studi in vitro. Lo studio in vivo negli ovini con mastite è tuttora in corso.
XXII Ciclo
1976
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2

OCCHIUTO, CRISTINA. "Attività antinfiammatoria e insulino-sensibilizzante di due estratti vegetali: studio dei meccanismi molecolari in adipociti e cellule endoteliali." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11570/3183060.

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Abstract:
La MetS è una condizione clinica che colpisce circa il 25-35% della popolazione e caratterizzata da uno stato infiammatorio diffuso e correlata ad un insieme di fattori di rischio quali obesità, dislipidemia, ipertensione e resistenza all'insulina, in grado di aumentare la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus e diabete. La forza trainante della sindrome metabolica è sicuramente l’obesità che è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può essere dovuto sia all’iperplasia che all’ipertrofia degli adipociti. Nel tessuto adiposo di individui obesi è stata evidenziata un'aumentata espressione del TNF‐α, il quale ha un ruolo cruciale nello stato infiammatorio legato all’obesità. Un'infiammazione cronica di basso grado e un'attivazione del sistema immunitario, osservate nell'obesità viscerale, possono giocare un ruolo importante nella patogenesi dei disturbi metabolici correlati all'obesità. Questi disturbi metabolici aumentano il rischio di sviluppo di diabete mellito di tipo 2 (T2DM) e malattie cardiovascolari. Il T2DM è la patologia metabolica più diffusa al mondo ed è caratterizzata principalmente da resistenza all’insulina che può essere causata da difetti a carico del recettore insulinico (IR) e della via di segnale a valle. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse verso diverse molecole bioattive di origine naturale e gli studi si sono concentrati sulla valutazione dei loro potenziali effetti benefici sulla salute umana, in particolare per evidenziare una eventuale attività modulatrice positiva sulla funzione endoteliale e sul metabolismo dei lipidi e del glucosio. Nella presente tesi è stato preso in esame un estratto di antocianine (ACN), Medox® Biolink Group AS, Sandnes, Norvegia, un integratore alimentare disponibile in commercio costituito da 17 antocianine (tutti glicosidi di cianidina, peonidina, delfinidina, petunidina e malvidina) estratte da mirtilli (Vaccinium myrtillus) e ribes nero (Ribes nigrum). Le antocianine sono polifenoli noti per le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antiiperglicemiche, per valutarne l’effetto protettivo in vitro nei confronti dell’infiammazione ed insulino-resistenza indotta da acido palmitico (PA) in adipociti murini 3T3-L1. Successivamente abbiamo concentrato l’attenzione su un estratto metanolico di foglie di Glycyrrhiza glabra L. (GGLME) e del D-pinitolo, un ciclitolo naturale di cui è ricco l’estratto, per valutarne l’attività nei confronti dell’infiammazione e dell’insulino-resistenza indotta da PA in cellule endoteliali e adipociti. In questo caso si è voluto anche tener conto della possibilità di utilizzare le foglie di G. glabra, generalmente scarto della produzione della liquirizia, come fitocomplesso utile per il trattamento di patologie correlate alla MetS. Per quanto riguarda l’estratto ACN, i dati hanno dimostrato un effetto protettivo nei confronti dell’infiammazione e insulino-resistenza negli adipociti, ripristinando i livelli di PI3K e di pAkt alterati da PA; inoltre l’estratto ACN ha dimostrato esercitare effetti positivi sulla via insulinica alterata da PA negli adipociti con un effetto insulino-sensibilizzante. In maniera analoga all’estratto ACN, anche l’estratto metanolico di foglie di G. glabra, ricco in D-pinitolo, ha mostrato un effetto protettivo nei confronti dell’infiammazione e insulino-resistenza negli adipociti. Infatti, i nostri dati dimostrano, per la prima volta, che il pretrattamento con GGLME ha inibito la via proinfiammatoria di NF‐κB, indotta da PA, in modo dose-dipendente. Inoltre i dati ci hanno permesso di osservare che l’effetto ottenuto con GGLME è paragonabile a quello del D-pinitolo lasciando ipotizzare che il contenuto di questo inositolo influenza prevalentemente l’attività antiinfiammatoria e insulino-sensibilizzante osservata. Ancora, dai dati ottenuti, l’estratto GGLME, così come il D-pinitolo, ha dimostrato un effetto insulino-mimetico. I risultati ottenuti sugli adipociti sono stati confermati anche su un altro modello sperimentale che impiega le HUVEC esposte ad alte concentrazioni di PA. I dati ottenuti pretrattando le cellule HUVEC con GGLME dimostrano che l’estratto in esame è stato in grado di ripristinare la sensibilità all’insulina, alterata da PA, aumentando a valle i livelli di pAkt ed eNOS. Anche nelle cellule endoteliali, i dati confermano che l’effetto esercitato dal GGLME è sovrapponibile a quello del D-pinitolo supportando ulteriormente l’importante ruolo del D-pinitolo contenuto nell’estratto. Inoltre, sia l’estratto che il D-pintolo inducono, anche in questo modello sperimentale, un effetto insulino-mimetico, già dimostrato negli adipociti. Essendo GGLME ricco anche di altri metaboliti secondari, in particolare flavonoidi, diidrostilbeni, non è possibile escludere che l'effetto protettivo di GGLME, osservato nei confronti dell’infiammazione e dell’insulino-resistenza indotte da PA, sia parzialmente dovuto ai composti polifenolici in esso contenuti. Quindi un'interazione sinergica tra i componenti bioattivi di questo estratto (D-pinitolo e polifenoli) può contribuire a migliorare, anche in modo significativo, l'efficacia protettiva dell'estratto nella sua interezza. Anche se sono necessari ulteriori studi in vivo (su animali e sull'uomo) per chiarire e confermare l'efficacia dimostrata in vitro, i risultati consentono di ipotizzare una possibile applicazione di questi estratti vegetali nella prevenzione di condizioni patologiche legate alla sindrome metabolica.
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