Academic literature on the topic 'Attivatore'

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Journal articles on the topic "Attivatore"

1

Dezio, Catherine. "Verso un'infrastruttura materiale e immateriale per la Bioregione." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 32–36. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093005.

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Abstract:
L'idea bioregionale sottende un progetto di ricomposizione dei paesaggi di bordo che, ripristinando flussi, funzioni ecologiche, relazioni e identità, realizza un tessuto connettivo e attivatore. Tale tessuto agisce tramite interventi locali, caratterizzati da strumenti e linguaggi multidisciplinari e transcalari. Secondo quest'ottica, gli spazi rappresentano entità che si attivano attraverso una dimensione relazionale, di natura sociale, politica, economica, culturale, dai risvolti spaziali. Pratiche di modificazione, forme di regolamentazione, politiche di governo, gesti e usi, immaginari urbani e rurali concorrono, in forma plurale, alla generazione di spazi che sono il prodotto di questa molteplicità. È, quindi, attraverso questo quadro bioregionale che possiamo rileggere spazi, azioni progettuali e relazioni come elementi di una rete.
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2

Garosi, G. "Il Caso Clinico Riuscito trattamento di trombosi acuta della vena cava inferiore e di una vena renale con infusione locale di attivatore tessutale ricomhinante del plasminogeno." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 11, no. 1 (January 1, 1999): 33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1999.1701.

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3

Cozzolino, M., S. Pasho, C. Crovetto, and E. Missaglia. "Trattamento dell'iperparatiroidismo secondario: calciomimetici, attivatori selettivi del recettore della vitamina D (VDRAs) o terapia combinata?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 19, no. 3-4 (July 1, 2007): 28–33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2007.1518.

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4

Cozzolino, M., S. Pasho, C. Crovetto, and E. Missaglia. "Trattamento dell'iperparatiroidismo secondario: calciomimetici, attivatori selettivi del recettore della vitamina D (VDRAs) o terapia combinata?" Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 19, no. 3-4 (July 2007): 28–33. http://dx.doi.org/10.1177/039493620701903-406.

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5

Horrakh, Livio. "L'intertestualità: un intervento macrostrutturale nell'ambito dei meccanismi di funzionamento testuale in dipendenza al problema della traduzione." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 445–54. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.445-454.

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Abstract:
Scopo di questo articolo è l'applicazione descrittiva all'incipit di un testo di narrativa fantascientifica di un segmento macrostrutturale di uno instrumento d' analisi da noi precedentemente elaborato che si proponeva di sistematizzare e spiegare l'attivazione testuale integrata da alcuni apporti narratologici (come è previsto che il testo sia attivato da chi lo legge), la macroanalisi (come è previsto che il testo funzioni per chi lo legge) e la microanalisi (come è previsto che il testo sia attivato a livello locale da chi lo legge) nel processo della traduzione nel modello a tre fasi a trasferimento indiretto (l'applicazione in questione interessa la prima delle tre fasi del modello).
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Moretti, Marco, Barbara Pieretti, Maria Rita Sadori, Simonetta Gasperoni, Daniela Sbrozzi, Mariangela Di Lillo, Daniela Carloni, Marzia Iacomucci, Maria Luisa Eusepi, and Enzo Pazzaglia. "Un tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT) che non ti aspetti." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 12, no. 3 (June 1, 2016): 182–86. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-016-0119-5.

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Lonardi, Giulia, Giovanni Bertin, Stefano Campostrini, Alberto Arlotti, Pirous Fateh Moghadam, and Francesca Russo. "La valutazione nella promozione dell'attivitŕ motoria." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 73–107. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050006.

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Abstract:
L'inattivitŕ fisica č associata ad una serie di malattie croniche, che interessano la popolazione. I dati sono allarmanti e numerosi Stati hanno attivato politiche di promozione alla salute concernenti l'attivitŕ motoria, usufruendo di un approccio di tipo interdisciplinare. La ricerca valutativa, a questo proposito, sta sviluppando metodologie per intervenire in situazioni di complessitŕ e multi-settorialitŕ. Il presente contributo descrive un progetto di valutazione di programmi di promozione dell'attivitŕ motoria attivi in tre realtŕ regionali italiane: Veneto, Emilia-Romagna e Provincia Autonoma di Trento. Il processo valutativo attivato in ciascun caso regionale, rappresenta una particolare strategia valutativa che ha tenuto in considerazione gli obiettivi e il contesto territoriale di ogni programma di promozione, coinvolgendo gli stakeholders e impostando un lavoro nell'ottica della sostenibilitŕ futura. Il progetto valutativo proposto si presenta come un contributo allo sviluppo di modalitŕ e strumenti operativi efficienti e sostenibili nel campo della valutazione di programmi di promozione della salute.
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8

Ceccarini, Luana, and Salvatore Rao. ""In-tre-cci: Casa - Cura - Comunità". Un progetto per promuovere una pratica di salute comunitaria." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (September 2020): 41–62. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002004.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di descrivere una sperimentazione avviata nel comune di Piossasco (Torino, Italia) a partire dal 2016. Ispirandosi all'approccio dell'Integrated Com-munity Care, viene proposta una pratica di "salute comunitaria", che mette al centro nuovi per-corsi e luoghi di cura, interventi e servizi di sostegno alla domiciliarità per la popolazione an-ziana, l'integrazione tra i Servizi Sociali e Sanitari, tra soggetti pubblici e del privato sociale e tra differenti professioni. Tramite l'attivazione di processi partecipativi, il progetto sperimenta nuove modalità per dare impulso a una comunità consapevole e responsabile, soggetto attivo del prendersi cura, in cui l'empowerment individuale si connette con quello collettivo e dove gli operatori divengono attivatori e connettori di risorse.
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Lingua, Valeria. "Limiti e opportunitŕ della democrazia partecipativa nei piccoli comuni." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 97 (February 2011): 297–316. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097017.

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Abstract:
Il percorso partecipativo attivato per la realizzazione del piano strutturale in un piccolo comune della periferia toscana permette di sviluppare alcune riflessioni sulle opportunitŕ e i limiti dell'attivazione di processi partecipativi in realtŕ di piccole dimensioni. L'autrice evidenzia dilemmi e conflitti emergenti in contesti marginali rispetto al sistema socioeconomico, infrastrutturale e turistico dominante, dotati di un buon substrato di capitale sociale, ma di scarse risorse tecniche, finanziarie e culturali.
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Marinelli, Alberto. "Socievolezza 2.0. I legami sociali nella network society." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 30–50. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041004.

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Abstract:
L'oggetto di questo lavoro č la virtualizzazione dei legami sociali che si sperimenta nei siti di social network. Sia nella teoria sociologica sia nella teoria della comunicazione non possiamo piů distinguere l'analisi della comunicazione mediata dal computer dall'osservazione delle nuove forme di socialitŕ che sono incorporate nella societŕ della rete. Queste nuove forme di relazioni, specificamente attivate dai social media, sono caratterizzate dalla "privatizzazione della sociabilitŕ" e dalla possibilitŕ di passare facilmente tra le diverse reti sociali. Da questo punto di vista teorico, la costruzione di legami sociali č la realizzazione attuale di connessioni.
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Dissertations / Theses on the topic "Attivatore"

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Piccolella, M. "Caratterizzazione del sistema attivatore del plasminogeno nella progressione metastatica del cancro prostatico umano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/166305.

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Abstract:
GnRH analogues are used for the treatment of prostate cancer (PCa) because their ability to suppress the activity of the pituitary-testicular axis, with consequent blockade of testosterone production. However, after an initial responsiveness to hormonal deprivation, PCa progresses and then metastatises. It is known that the system of the plasminogen activator (uPA, uPA inhibitors PAI-1/2 and uPA receptor, uPAR) has been involved in the local degradation of the extracellular matrix and PCa progression and metastases. Studies performed in our laboratory have demonstrated the presence of GnRH receptors, suggesting a direct effect of GnRH analogues in inhibiting the proliferation of human PCa cell lines. The aim of this study was to test the effect of an agonist (Leuprolide) and an antagonist (Cetrorelix) of GnRH on uPA/uPAR and PAI-1 expression and activity, on the migratory and invasion capabilities in the two androgen-independent cell lines, DU145 and PC3 cells. The results obtained in DU145 and PC3 cells show that both Leuprolide and Cetrorelix: 1) significantly decrease the enzymatic activity of uPA; 2) induce a marked decrease of uPA and a significant increase of PAI-1 protein levels; 3) increase the presence of soluble uPAR in the cell media; 4) decrease the migratory and invasion capabilities. In conclusions, GnRH analogues might interfere with the mechanisms of metastatic progression of human androgen-independent PCa by inhibiting the activity of the plasminogen activator system.
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MILANA, PAOLA. "Single-site metal activator for enhancing curing efficiency and substituting zinc in rubber vulcanization process." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/381164.

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Abstract:
I materiali elastomerici vengono utilizzati in molti ambiti, come ad esempio nella produzione di pneumatici. La loro performance dipende dal processo di vulcanizzazione e dall'impiego di filler di rinforzo, come le nanoparticelle di silice. Per aumentare la velocità del processo di vulcanizzazione, vengono utilizzati acceleranti e attivatori. L'attivatore maggiormente impiegato, in virtù delle sue caratteristiche, è l'ossido di zinco, che tuttavia presenta anche degli svantaggi, come ad esempio il fatto di essere tossico ed inquinante. Lo scopo di questa tesi è sviluppare nuovi attivatori efficienti e più sicuri dell'ossido di zinco. Sono stati sviluppati nuovi materiali basati sulla presenza di un centro metallico ( ioni Zn(II))ancorato sulla superficie della particella di silice, mediante la formazione di un complesso metallo-legante, L'efficienza catalitica di questo materiale dipende dalla natura chimica del complesso metallico, che può essere variata seguendo tre strategie: 1) variare il legante del complesso; 2) variare la localizzazione del centro catalitico; 3) cambiare centro metallico. In questo studio sono stati testati vari leganti organici, aventi gruppi funzionali diversi che coordinano gli ioni Zn(II) ed è stato dimostrato che l'efficienza catalitica dell'attivatore dipende dalla stabilità del complesso che si forma. Complessi troppo stabili infatti, impediscono la partecipazione degli ioni Zn(II) alle reazioni di vulcanizzazione, mentre complessi stabili ma non troppo, aumentano l'efficienza di vulcanizzazione. Una localizzazione diversa del centro catalitico può essere ottenuta mediante l'impiego di leganti aventi catena idrocarburica più lunga, così da influenzare la distribuzione dei crosslinks nella matrice polimerica e quindi le proprietà meccaniche del nanocomposito. Infine, centri metallici di Fe(III) sono stati ancorati alla superficie della silice in sostituzione di ioni zinco, comportando la formazione di un attivatore di vulcanizzazione molto performante e più sicuro dell'ossido di zinco.
Rubber materials are nowadays used for many applications, ranging from shoes, adhesives, and gloves. Since most rubber is used to produce tires, both sulfur vulcanization and reinforcing fillers such as silica nanoparticles (SiO2 NPs) are used to obtain highly performant tires. To enhance the rate of the curing process, activators (ZnO), accelerators (sulfenamides) and co-activators (fatty acids) are usually used. Zinc single site-based activator, previously developed and based on Zn (II) ions anchored on the SiO2 NPs through the formation of a metal complex, demonstrated to be more efficient than ZnO and to reduce the leaching phenomenon of Zn2+ ions, thus reducing the environmental impact. The aim of this research project was to achieve a complete knowledge of its catalytic activity, to tune and control the vulcanization efficiency and the mechanical behaviour of the final rubber nanocomposite (NC). To reach this objective the chemical nature of the zinc single site-based activator has been changed by following three strategies: ● change the ligand of the metal complex to study the activator’s vulcanization efficiency arising from the different coordination sphere of the metal centre; ● exploit a different localization of the metal centre on the filler surface or a different distribution of the activator in the polymer matrix to study the effect on the mechanical behaviour of the NC; ● change the metal of the complex, with the aim to reduce the zinc content in the rubber vulcanization process. In the first part of the research, the catalytic activity of the zinc single site-based activator has been investigated by changing the coordination sphere of the metal using different organic ligands. Depending on the stability of the metal complex formed, a different vulcanization efficiency was observed: a too high stability of the complex, like the one observed using sulphur ligands, hinders the participation of Zn2+ ions to the curing reaction. Instead, stable bonds but reactive towards the curing reactions, such as in the case of amino and carboxyl ligands, promote higher catalytic activity of the activator. Later on, the research focused on the study of the influence that the localization of the metal centre has on the mechanical behaviour of rubber NCs, underlying a strong relationship between the localization of Zn2+ ions and the density and distribution of crosslinks inside the polymer matrix. In order to study the influence on the NC mechanical behaviour, a different localization of the metal centre was achieved by using longer hydrocarbon chains-based ligands, and the different distribution of the activator in the polymer matrix was reached by assembling the activators NPs in supraparticles (SPs). Finally, the approach of localizing the metal centre on the filler surface was used to develop a new activator based on Fe (III) ions anchored on SiO2 NPs. Its vulcanization efficiency was tested, and promising results were obtained, since higher efficiency than ZnO was observed, making the iron single site-based activator a possible substitute of ZnO in the rubber production.
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Fabbri, Riccardo. "Sviluppo di processi di geopolimerizzazione innovativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il seguente elaborato di tesi è finalizzato allo studio, alla preparazione e alla caratterizzazione di campioni geopolimerici sintetizzati in laboratorio. I geopolimeri sono materiali allumino silicatici a matrice polimerica ottenuti, attraverso un trattamento termico a bassa temperatura (generalmente inferiore ai 150-200°C), da una polvere reattiva a composizione prevalentemente allumino silicatica, e un attivatore alcalino, che può essere sotto forma di soluzione o di polvere. Questi materiali innovativi, presentano una versatilità notevole per quanto riguarda le applicazioni potenziali. Infatti, avendo proprietà termiche, meccaniche e chimico-fisiche ottimali possono essere impiegati in differenti settori produttivi e/o industriali, dal settore edile e delle grandi opere fino a quello aeronautico e automobilistico . I materiali geopolimerici sono utilizzati in molteplici campi d’applicazione perché risultano essere economicamente vantaggiosi e relativamente semplici da produrre. In questo lavoro di tesi sono stati prodotti differenti campioni a matrice geopolimerica, utilizzando diversi materiali come precursori e due tipologie di attivatore alcalino. Sui campioni geopolimerici realizzati sono state effettuate numerose analisi: XRD, SEM, analisi dell'andamento interno della temperatura dei campioni durante il trattamento termico in incubatore a 80°C, e infine anche delle prove meccaniche preliminari di compressione verticale, investigando il comportamento di alcuni campioni geopolimerici rappresentativi una volta sottoposti a una pressione assiale di 30 MPa, 60 MPa e 90 MPa, per una durata compresa tra le 24 e le 48 ore, a carico costante.
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TINTO, BARBARA. "Due attivatori trascrizionali di Hansenula Polymorpha." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242617.

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MOSTONI, SILVIA. "From nanosized to single sites zinc-based activators for rubber vulcanization process." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241069.

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Abstract:
I nanocompositi di gomma (NC) sono materiali comunemente usati nell’industria degli pneumatici. Le proprietà meccaniche dipendono sia dall’aggiunta delle nanoparticelle (NP) di filler rinforzanti e dal processo di vulcanizzazione. La reazione di vulcanizzazione a base zolfo si basa sulla formazione di un reticolo chimico tra le catene di polimero attraverso ponti mono-, bi- e poli-sulfurei. L’incremento della velocità di reazione e dell’efficienza di reticolazione è consentito da un complesso sistema catalitico, composto da acceleranti (ad esempio sulfenammidi), attivatori (ossidi metallici) e co-attivatori (acidi grassi). L’ossido di zinco (ZnO) è il principale attivatore usato industrialmente; un ruolo fondamentale è assegnato agli ioni zinco, in grado di influenzare aspetti cinetici e meccanicistici, come il processo di accorciamento dei ponti sulfurei nei prodotti di reticolazione (associato a maggiori densità di reticolo). Ciononostante, la bassa dispersione dell’ossido di zinco, dovuta ad una bassa affinità verso il polimero, porta ad un uso ingente di ZnO nelle gomme (3-5 parti per cento di gomma) e a problemi ambientali, connessi al rilascio dello zinco durante il ciclo di vita degli pneumatici. In questo quadro, lo scopo del progetto di dottorato è stato lo sviluppo di attivatori innovativi a base zinco per il processo di vulcanizzazione, per ridurre il quantitativo di ZnO micro-cristallino nel processo industriale e diminuire il rilascio di zinco, mantenendo un’elevata efficienza del processo. A tal scopo, l’introduzione di siti reattivi di zinco è stata indagata. Partendo da NP di ZnO ancorate sulla superficie della silice (ZnO/SiO2), siti singoli di zinco (Zn/SiO2) dispersi su silice sono stati sintetizzati, sfruttando i vantaggi derivanti da una maggiore dispersione dello zinco nel composito e incrementando la reattività e disponibilità dell’attivatore nella reazione. Inizialmente, la sintesi dei due materiali e le loro proprietà sono state studiate, tramite analisi strutturali, morfologiche e di superficie. NP di ZnO amorfe, con dimensioni e percentuali di carico su silice variabili, sono state sintetizzate utilizzando una procedura ottimizzata di tipo sol-gel, basata sul fenomeno di idrolisi e condensazione di un precursore di zinco in ambiente basico. Inoltre, centri isolati di zinco (II) sono stati preparati in una reazione a due fasi, in cui la silice è pre-funzionalizzata con un agente ancorante (3-amminopropil)trietossisilano, APTES) e in seguito fatta interagire con un precursore di zinco. La caratterizzazione sperimentale ha suggerito che ogni centro di zinco isolato fosse coordinato con due gruppi amminici e due gruppi labili (idrossidi o nitrati), che potessero promuovere una maggiore reattività. I test in NC di gomma, comparati con NC preparati con ZnO micro-cristallino, hanno dimostrato maggiori efficienze di vulcanizzazione, migliorate proprietà meccaniche, elevate densità di reticolo e maggiore rinforzo in presenza dei due attivatori, usando metà del quantitativo tradizionale di ZnO. La cinetica di reazione è stata studiata tramite un approccio modello (Model Compound Vulcanization, MCV), evidenziando una migliore cinetica di processo e differenti meccanismi di reazione per ZnO/SiO2 e Zn/SiO2. Inoltre, i centri di zinco isolati hanno dimostrato di comportarsi da siti catalitici eterogenei, con una potenziale riduzione del rilascio di zinco e conseguenze dirette sulla distribuzione della reticolazione nel composito vulcanizzato, evidenziato tramite analisi avanzate di tipo morfologico e meccanico. Infine, la modulazione dei parametri strutturali degli attivatori e il loro uso in sistemi non convenzionali, che includono compositi rinforzati da filler anisotropici e polimeri modificati organicamente, hanno dimostrato la possibile regolazione della reattività e l’alta versatilità dei due attivatori per applicazioni in diversi sistemi.
Rubber nanocomposites (NCs) are commonly used materials in tyres industries. Their mechanical properties are the combined result of the addition of reinforcing filler nanoparticles (NPs) and the vulcanization process. Sulphur vulcanization reaction is based on the formation of a chemical cross-link between polymer chains through mono-, bi- and poly-sulphide bridges. The enhancement of the vulcanization rate and cross-linking efficiency is achieved thanks to a complex catalytic system, composed of accelerators (as sulphenamides), activators (metal oxides) and co-activators (fatty acids). Zinc oxide (ZnO) is the primary industrial activator and a main role is recognized to zinc ions, able to influence both kinetic and mechanistic aspects of the reaction, through the shortening of sulphur bridges in the products (associated to higher cross-linking densities). Nevertheless, some drawbacks are connected to the low dispersion of ZnO, because of the low affinity with the rubber, such as the use of high ZnO amount in rubber (3-5 parts per hundred rubber) and environmental issues, due to zinc release during the lifecycle of tyres. In this scenario, the aim of the PhD project is the development of innovative zinc-based activators for rubber vulcanization process, to reduce the amount of microcrystalline ZnO used in the industrial process and to decrease the zinc leaching during the preparation and use of the material, keeping a high vulcanization efficiency. Thus, the introduction of more active zinc species in the form of reactive sites has been proposed. Starting from nanosized ZnO particles anchored onto surface silica particles (ZnO/SiO2), single zinc sites (Zn/SiO2) dispersed on silica were synthesized, to exploit the advantages derived from the higher distribution, while increasing the availability and reactivity of the activator towards the other vulcanization reagents. In the first part, the syntheses of the materials were studied and their properties deeply investigated, through structural, morphological and surface analyses. The formation of amorphous ZnO NPs with tunable zinc loading and size on silica was achieved exploiting an optimized sol-gel procedure, based on hydrolysis and condensation of a zinc precursor in a basic environment. Besides, isolated zinc(II) centres anchored to silica were synthesized in a two-step reaction, in which silica was pre-functionalized with a grafting agent ((3-aminopropyl)triethoxysilane, APTES) and then reacted with a zinc precursor. The experimental characterization suggested the coordination of each zinc isolated centres to two amine groups and two labile groups (hydroxide or nitrate), promoting a higher reactivity. Both ZnO/SiO2 and Zn/SiO2 were tested as activators in rubber NCs and compared to microcrystalline ZnO; higher vulcanization efficiencies and improved mechanical properties were achieved, with increased cross-linking densities, using half of the conventional amount of ZnO. Lately, the kinetic of the vulcanization reaction was studied thanks to a model approach, called “Model Compound Vulcanization” (MCV). This study highlighted that the vulcanization process proceeded with an improved kinetic and following different reaction mechanisms. In particular, Zn centres were proved to behave as heterogeneous catalytic sites during the reaction, with a potential impact on the reduction of zinc leaching from rubber NCs and a direct consequence on the cross-linking distribution of the vulcanized rubber NCs, evidenced through advanced morphological and mechanical analyses. Finally, the modulation of the structural parameters of the activators and the use into non-conventional systems, including anisotropic NPs reinforced NCs and organically modified polymers, demonstrated the possible modulation of their reactivity and the high versatility of the materials for applications into different systems.
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Boato, Giulia <1991&gt. ""Music Makes You Move". I festival e gli eventi musicali come attivatori turistici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12133.

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Abstract:
La tesi prende in considerazione il fenomeno del turismo musicale e il contributo che i concerti e i festival musicali possono apportare alla valorizzazione e alla promozione dei territori che li ospitano. L'elaborato si focalizza in particolare sulle manifestazioni di musica leggera che si svolgono in Italia, non tralasciando le manifestazioni jazz, i più importanti festival inglesi e l'importanza della lirica per il turismo italiano.
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Ciciriello, Riccardo. "Ossidazione elettrocatalitica della lignina su schiume di Ni attivate." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21663/.

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Abstract:
La depolimerizzazione ossidativa della lignina è un processo promettente per la produzione di molecole aromatiche, attualmente ottenute prevalentemente per via petrolchimica. Dalla degradazione della lignina Kraft è possibile ottenere Vanillina, un prodotto ad elevato valore aggiunto impiegato nell’industria alimentare e farmaceutica.Recentemente è in fase di studio la depolimerizzazione ossidativa della lignina a Vanillina per via elettrochimica, un processo innovativo che permette l’impiego di condizioni di reazione blande, evitando l’utilizzo di O2. In questo lavoro di tesi è stato investigato come i parametri di reazione (tempo, temperatura e potenziale) influenzino l’attività catalitica di schiume di Ni a cella aperta calcinate a 500°C per 1 h, nella degradazione elettrochimica di una soluzione 10g/L di lignina Kraft, in NaOH 1M a 0,6V vs SCE. Si è osservato che la resa in Vanillina aumenta al decrescere del tempo di reazione, da 5h a 0,5h, con il massimo registrato dopo elettroosidazione per 1h. Queste condizioni limitano le reazioni parassite, che portano alla formazione di sottoprodotti tramite reazioni di ripolimerizzazione e ricondensazione dei prodotti. La temperatura non ha effetti significativi sulla produzione di Vanillina, quindi può essere conveniente lavorare a 25°C piuttosto che a 60°C. La calcinazione delle schiume di Ni attiva l’elettrodo per il processo studiato, infatti, a parità di condizioni, la resa in Vanillina ottenuta per la schiuma calcinata è maggiore rispetto alla Ni bare. Questa attività catalitica si manifesta anche a potenziali più bassi (0,5 V vs SCE, 1h 25°C), condizione in cui la schiuma di Ni non manifestava formazione di Vanillina.
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Pegoraro, Andrea Celeste <1993&gt. "Welfare aziendale: analisi delle principali iniziative attivate nel mercato del lavoro danese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13834.

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Abstract:
Il seguente elaborato si propone di analizzare come viene affrontato il tema del welfare aziendale in Danimarca, perseguendo il duplice obiettivo di ampliare la base letteraria a disposizione su queste tematiche e, allo stesso modo, di offrire un benchmark florido da cui poter prendere spunto, ovviamente tenendo presente le differenti caratteristiche territoriali, sociali ed economiche. Dopo una breve presentazione di quelle che sono le tendenze più comuni, e i limiti, delle iniziative attivate dalle nostre aziende in ambito welfare, verrà ampiamente analizzato il caso della Danimarca, territorio dove è radicata una forte cultura al benessere dei lavoratori, alla loro salute fisica e mentale, e dove si dà molta importanza alle tematiche di work-life balance. La comprensione della consistenza del supporto pubblico, del tipico modello danese della flexicurity e della lontananza dello Stato dalla regolazione del mercato del lavoro, consentirà di capire al meglio come questa notevole attenzione al tema del welfare aziendale abbia basi molto ben radicate. Si indagheranno quindi le implicazioni di questi elementi distintivi della società danese nella cultura lavorativa e, in particolare, nelle politiche adottate in ambito di HRM; si avrà inoltre modo di riflettere sul concetto di flessibilità organizzativa, che trova ampio consenso in Danimarca, cercando di offrire un valido supporto dal punto di vista letterario. L’elaborato si conclude con l’analisi di alcuni casi aziendali; a tal fine, sono stati intervistati gli HR manager delle realtà danesi selezionate, con l’obiettivo di comprendere quali sono le iniziative attivate da parte loro in ambito welfare, e quindi indagare gli effetti derivanti da esse, così come i margini di miglioramento.
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CALCAGNO, ELISA. "Il ruolo del cGMP e di Aβ nei processi di formazione della memoria. Caratterizzazione di nuovi HAT attivatori per la terapia della malattia di Alzheimer." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/938046.

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Ferrucci, Marco. "Studio sperimentale di masselli per pavimentazioni ad elementi realizzati con materiali di riciclo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
In questa ricerca si è cercato di studiare ed impiegare i materiali geopolimerici per la realizzazione di una pavimentazione in masselli autobloccanti. Dopo una prima fase di studio del materiale da impiegare, sono stati effettuati dei test per la verifica delle caratteristiche meccaniche e fisiche, raggiungendo risultati simili al calcestruzzo. Dopo questi studi sono stati realizzati i masselli in geopolimero con differenti precursori (materiali di scarto da lavorazioni industriali) e sono state effettuate alcune prove relative alla certificazione europea per il possibile ottenimento di un brevetto.
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Books on the topic "Attivatore"

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Zorzi, Andrea, ed. Storia di un dottorato: storia medievale nell'Università di Firenze. Florence: Firenze University Press, 2003. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-100-7.

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Abstract:
Il Dottorato di ricerca in Storia medievale dell'Università di Firenze è uno dei più antichi dell'università italiana. Fondato nel 1983 da Girolamo Arnaldi, Elio Conti e Raoul Manselli, ha attivato tutti i cicli dei corsi, conseguendo risultati di rilievo nell'attività di ricerca. Nel corso del tempo una sessantina di giovani studiosi e una ventina di docenti hanno dato corpo a un'esperienza umana e intellettuale basata sul confronto e sull'accettazione di punti di vista diversi. Ne è qui ripercorsa, in forma sintetica, la storia dei primi vent'anni, dando conto delle attività promosse e delle ricerche condotte, e raccogliendo i profili scientifici e la bibliografia di ciascun membro.
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LIBRES, Mentes. Azione Del Pensiero Positivo: Attivate il Potere Del Pensiero Positivo e Iniziate a Raggiungere I Vostri Obiettivi! Independently Published, 2020.

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Conference papers on the topic "Attivatore"

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Calisi, Daniele, Maria Grazia Cianci, and Francesca Geremia. "Strumenti contemporanei a servizio del passato: il quartiere della Suburra a Roma tra storia e attualità." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8008.

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Abstract:
Questo scritto illustra il risultato di 3 anni di sperimentazioni e ricerche svolte in un’area urbana di prioritaria importanza nella formazione della città di Roma troppo spesso, in ragione della sua posizione non baricentrica rispetto all’attuale centro storico, trascurato dagli studi di settore. L’area presa in esame è stata una porzione del centro storico: uno stralcio del rione Monti, noto storicamente con il toponimo Suburra; nel dettaglio quella parte del Rione rimasta inclusa fra la via Panisperna, la via Cavour e via dei Fori Imperiali, che ha conservato in modo più autentico le caratteristiche del tessuto storico originario. La ricerca ha quindi attivato un processo di conoscenza della città intesa come approfondimento e analisi delle trasformazioni urbane attraverso l’indagine storico-archivistica, la lettura delle cartografie e dei documenti, lo studio tipologico, il controllo strutturale delle architetture messo in relazione alla conformazione geomorfologica del territorio ed alle trasformazioni subite dal tessuto edilizio. Contestualmente all’applicazione e verifica dei dati raccolti attraverso il rilievo e la sistematizzazione grafica. Per rendere più accessibile ed immediata la lettura di questo processo si è scelto di utilizzare la modellazione 3D per comunicare efficacemente e rendere agevole il confronto tra le successive epoche col fine di accogliere e dare una risposta innovativa alle istanze richieste dall’applicazione delle ICT nella documentazione del Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). La modellazione, resa possibile dall’integrazione dei dati desumibili dalle fonti con il rilievo diretto, è stata estesa all’intera area oggetto di studio e si è soffermata sulla ricomposizione di determinati momenti della time-line. This paper shows the results of 3 years of research developped on a urban area of priority importance in the formation of the city of Rome, too often overlooked by the sector’s studies because of its not barycentric position in comparison to the actual historical center. The area is an excerpt of the Rione Monti, historically known with the toponym Suburra; in detail that Rione portion included among via Panisperna, via Cavour and via dei Fori Imperiali, which has preserved the original historic fabric characteristics. The research has then enabled a process of knowledge of the city meant as analysis of urban transformation through the historical-archival investigation, the maps and documents reading, the typological study, the architecture's structural control, all correlated to the geomorphological conformation of the territory and the urban farbic transformations. With the simultaneous application and the collected data examination through the survey and the graphic systematization. To make the reading of this process more accessible and immediate it has been chosen to use the 3D modeling to communicate and facilitate the comparison between the successive eras in order to receive and give a innovative response to the instances required by the application of ICT in the documentation of Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). Modeling, possible by the integration of the data produced from the sources with the direct relief, was extended to the entire studied area and it’s been focused on the reconstruction of certain moments of the timeline.
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