Academic literature on the topic 'Aspetti comportamentali'

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Journal articles on the topic "Aspetti comportamentali"

1

Angelozzi, Andrea. "Problemi della previsione in psichiatria." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2021): 623–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-004005.

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Abstract:
Sono esaminati vari problemi relativi alla previsione in psichiatria. I dati disponibili mostrano, in modo simile alle scienze sociali, ampi limiti nella capacità previsionale, specie per quanto riguarda il suicidio, la violenza e altri aspetti comportamentali. Vengono esaminate le difficoltà che nascono dal cercare di derivare il futuro della persona dal suo passato, la mancata coerenza fra aspetti di personalità e possibili comportamenti e il privilegio dato a strumenti psicopatologici incentrati sul singolo caso, rispetto a quelli attuariali con valutazioni testistiche e statistiche. Vengono anche evidenziati i numerosi bias cognitivi che distorcono le previsioni, in particolare l'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia aspetti personologici rispetto a quelli situazionali. Ma altri bias hanno una importante azione distorsiva, da quelli della rappresentatività a quelli della disponibilità, da quelli statistici, al framing o al priming. Emerge una psichiatria molto legata nelle pratiche ancora al senso comune e alla folk psychology, con la ricchezza ma anche i molti errori che la caratterizzano. Di fatto esiste una modesta capacità previsionale riconosciuta alla psicologia popolare e alla psichiatria, ma è legata più a vincoli situazionali che a modelli personologici e psicopatologici e in ogni caso scarsamente affidabile per la previsione clinica in psichiatria.
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2

Sozzi, Matteo, Lorella Algeri, Matteo Corsano, Davide Crivelli, Maria Angela Daga, Francesca Fumagalli, Paola Gemignani, et al. "Il ruolo dello psicologo nella presa in carico di pazienti con alterazioni delle funzioni cognitive." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–10. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12257.

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Abstract:
L'intervento degli psicologi è risultato, nella risposta alla pandemia COVID-19, fin da subito essenziale a seguito del dilagare dell'epidemia. Ora che, per alcuni aspetti, l'emergenza per la salvaguardia delle vite umane è in regressione, emerge un altro settore di intervento degli psicologi: l'ambito neuropsicologico. Le più recenti evidenze empiriche suggeriscono, infatti, che l'infezione da COVID-19 possa comportare, come conseguenza del tropismo del virus per il Sistema Nervoso Centrale e dei prolungati periodi di ipossia da grave desaturazione, importanti sequele sul sistema nervoso centrale. Tali conseguenze comportano compromissioni delle funzioni cognitive, emotive e comportamentali, un quadro noto con il nome neuroCOVID. Con questo lavoro si intendono delineare indicazioni per le pratiche di valutazione e riabilitazione neuropsicologica di pazienti con COVID-19 e compromissioni cognitive-affettive-comportamentali, oltre che delineare il ruolo del neuropsicologo nel gestire la presa in carico e la cura di tale popolazione clinica.
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Esposito, Gorizia, Giovanni Pistone, and Liborio M. Cammarata. "Disturbo dello spettro autistico (sindrome di Asperger) e trattamento individualizzato del tabagismo: descrizione di un caso." MISSION, no. 52 (October 2019): 50–53. http://dx.doi.org/10.3280/mis52-2018oa8356.

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Abstract:
Il legame tra patologie psichiatriche e tabagismo è molto stretto ed è evidente da decenni. La nostra esperienza mostra come - anche in casi di tabagismo correlato a patologie psichiatriche  particolarmente connotate dagli effetti neurochimici della nicotina e dalla compulsione gestuale che il consumo reiterato di tabacco soddisfa - un adeguato e specifico setting psico-farmacologico, il corretto addestramento e coinvolgimento di un care-giver e il follow-up a lungo termine possono permettere il conseguimento della disassuefazione e il consolidamento di tale condizione. Con ricadute positive anche su altri aspetti comportamentali e soggettivi della patologia di fondo. 
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4

Onesti, Gianni. "Il ruolo degli aspetti comportamentali e culturali del controllo di gestione: un'analisi comparativa a livello internazionale." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (March 2021): 33–56. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-001003.

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5

Paoli, Barbara, and Michele Procacci. "Le terapie on-line: opportunità o ripiego?" QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 47 (February 2021): 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11204.

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Abstract:
La crisi mondiale della pandemia per coronavirus (Covid-19) ha colpito la nostra vita. Nel 2020 la popolazione ha affrontato repentini cambiamenti cognitivi-emotivi e relazionali, questa condizione ha implementato l'utilizzo di comunicazioni on-line. In USA i Centers for Disease Control and Prevention hanno dichiarato che la pandemia ha aumentato i livelli di stress degli individui. Altri studi hanno confermato che i sintomi ansioso depressivi sono reazioni psicologiche comuni alla pandemia Covid-19.Il mondo della psicoterapia come sta reagendo all'impatto della pandemia? L'utilizzo della tecnologia è da tempo presente in ambito clinico anche se molti professionisti sono incerti e impreparati. Fino a poco tempo fa la terapia on-line è stata considerata sacrilega da molti. Per i terapeuti cognitivo-comportamentali (CBT) il passaggio alla terapia on-line è stato più semplice perché i professionisti si sono mostrati più flessibili nell'adattare le loro tecniche a Internet. Ma quanto i trattamenti on-line sono efficaci? Quali sono gli aspetti fondamentali?In questo articolo vogliamo descrivere le prove empiriche a supporto dell'efficacia della CBT on-line, includendo aspetti favorevoli e contrari, in contesti e popolazioni differenti, senza trascurare i limiti e le possibili criticità, al fine di riflettere sui due trattamenti e confrontarli. I risultati complessivi evidenziano poche differenze tra i due metodi. Sono molti gli studi sulla terapia cognitivo-comportamentale via Internet (iCBT), ma con risultati ancora poco esaustivi, in particolare per quanto riguarda gli esiti di condizioni psichiatriche e somatiche, pertanto, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire l'equivalenza dei due formati di trattamento.
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6

Alesi, Marianna, and Annamaria Pepi. "L'assessment del profilo motivazionale scolastico." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2013): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003002.

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Abstract:
La motivazione all'apprendimento scolastico rappresenta un processo di rilevanza cruciale studiato dalla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Una questione ampiamente discussa nella letteratura attuale, riguardante aspetti sia teorici sia empirici, si occupa dei nuovi metodi per valutare le componenti motivazionali. In linea con un'ampia definizione del profilo motivazionale scolastico, articolato in variabili quali autostima, autoefficacia, concezioni personali dell'intelligenza, obiettivi di rendimento per decenni sono stati costruiti numerosi strumenti volti all'analisi di tali dimensioni. A tal proposito la letteratura internazionale evidenzia come la ricerca sulla motivazione abbia sviluppato prevalentemente strumenti self-report. In questo articolo discutiamo i vantaggi e i limiti degli strumenti self-report e di approcci di misurazione di diversa natura quali approcci fenomenologici, neuropsicologici/fisiologici, comportamentali. Va, tuttavia, enfatizzato, che un singolo approccio non puo esprimere la natura multidimensionale della motivazione scolastica di uno studente. Sono, invece, necessari approcci alternativi multimetodo, che integrino i metodi precedentemente menzionati, per ottimizzare l'analisi del profilo motivazionale e incrementare le conoscenze attuali. In sintesi, questi nuovi metodi sollevano questioni critiche relative agli aspetti epistemologici del framework teorico di riferimento.
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Caretti, Vincenzo, Stefano Ciulla, and Adriano Schimmenti. "La diagnosi differenziale nella valutazione della psicopatia e del comportamento violento." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (May 2012): 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-001009.

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Abstract:
La psicopatia č un disturbo di personalitŕ definito dalla presenza di tratti e comportamenti che hanno un impatto negativo sugli individui e sulla societŕ, tra cui egocentrismo patologico, fascino superficiale, senso di sé grandioso, bisogno di stimoli, uso patologico di menzogne e manipolazione, mancanza di rimorso e di senso di colpa, insensibilitŕ, mancanza di empatia, impulsivitŕ, irresponsabilitŕ, tendenza alla criminalitŕ. Sebbene il concetto di psicopatia sia da secoli discusso nella letteratura psichiatrica, la mancanza di una specifica categorizzazione nosografica nei manuali diagnostici, nonché l'erronea sovrapposizione con altri disturbi clinici (ad es., il disturbo antisociale di personalitŕ, o il disturbo narcisistico di personalitŕ nelle sue varianti maggiormente primitive e maligne), hanno contribuito a creare una certa confusione riguardo all'utilizzo appropriato di tale termine. In questo contributo, le caratteristiche della personalitŕ psicopatica vengono confrontate con quelle di altri disturbi di personalitŕ, allo scopo di chiarire quegli aspetti psicopatologici e comportamentali peculiari della psicopatia che consentono di effettuare una diagnosi differenziale rispetto ad altri disturbi psichiatrici. La distinzione tra psicopatia e altri disturbi risulta infatti necessaria, considerato che i soggetti psicopatici sollevano problematiche particolarmente complesse sul piano sociale, dell'assessment clinico e dell'eventuale trattamento, molto diverse da quelle poste da altre categorie diagnostiche con le quali la psicopatia potrebbe essere erroneamente confusa.
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Tironi, Gloria, Maria Luisa Valenta, and Marta Mariani. "Il progetto “Autoscatto”: un intervento educativo nei disturbi del comportamento alimentare mediante l’utilizzo del Modello Transteorico del Cambiamento di Prochaska e Diclemente." IJEDO 4 (June 29, 2022): 14–19. http://dx.doi.org/10.32044/ijedo.2022.04.

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Abstract:
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano una problematica significativa all’interno della salute pubblica. Un importante approfondimento teorico sui trattamenti è fornito dalle linee guida regionali e nazionali, quali l’allegato 1 alla delibera 668 del 2017 della Regione Friuli-Venezia Giulia e il documento “Appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi e terapia dei disturbi dell’alimentazione” pubblicato nel 2013 dal Ministero della Salute. Lo scopo del seguente articolo è descrivere la progettazione e l’esecuzione di un intervento educativo, svolto su un singolo caso con diagnosi di bulimia nervosa, finalizzato l’aumento della motivazione al cambiamento. Il lavoro ha previsto una prima fase per l’individuazione delle aree di intervento e il successivo progetto educativo ha previsto l’utilizzo del Modello Transteorico del Cambiamento di Prochaska e Diclemente con attività per l’aumento della motivazione al cambiamento della persona presa in carico. Il progetto realizzato e i risultati positivi ottenuti hanno dimostrato che tramite l’applicazione del Modello Transteorico del Cambiamento è possibile lavorare sull’importante aspetto motivazionale con l’utilizzo di schemi specifici sul cambiamento, di aspetti psicologici e comportamentali.
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Baldoni, Franco, Bruno Baldaro, and Mariagrazia Benassi. "Disturbi affettivi e comportamento di malattia nel periodo perinatale: correlazioni tra padri e madri." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2010): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003002.

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Abstract:
Secondo la teoria dell'attaccamento una funzione principale dell'essere genitori č fornire una "base sicura", cioč una particolare atmosfera di sicurezza e di fiducia all'interno della relazione con la figura di attaccamento. Questa necessitŕ si manifesta anche nella vita di coppia, in particolare durante la gravidanza e nel periodo successivo alla nascita di un figlio. Per studiare l'influenza di alcuni aspetti psicologici e comportamentali nelle madri e nei padri durante il periodo perinatale, gli autori hanno studiato un campione di 40 coppie valutate dal secondo trimestre di gravidanza al primo trimestre dopo il parto. In quattro occasioni a tutti i soggetti sono stati somministrati quattro questionari: il CES-D, il Symptom Questionnaire, l'Illness Behaviour Questionnaire e il Perinatal Couple Questionnaire. L'analisi statistica ha evidenziato che in questo periodo i padri manifestano alterazioni emotive con oscillazioni che sono correlate con la sofferenza materna. I padri le cui compagne hanno sofferto di disturbi affettivi durante il post-partum sono risultati piů depressi, ansiosi e irritabili, tendono a manifestare la loro sofferenza sotto forma di sintomatologia somatica e ad essere preoccupati per la propria salute e per il ruolo paterno. Gli interventi psicologici sui disturbi affettivi nel periodo perinatale dovrebbero perciň riguardare non solo la madre, ma entrambi i genitori. Nelle situazioni maggiormente a rischio, un aiuto psicoterapeutico finalizzato a ridurre la sintomatologia depressiva e ansiosa, le preoccupazioni ipocondriache e le difficoltŕ genitoriali puň favorire una migliore relazione di attaccamento non solo nei confronti del bambino, ma anche del proprio partner.
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Ruggiero, Agnese, Stefano Magno, Laura Agostini, Annalisa Di Micco, Claudia Maggiore, Bianca Maria De Cesaris, Roberta Rossi, Chiara Simonelli, and Filippo Maria Nimbi. "Fattori cognitivi ed emotivi nella sessualità: uno studio esplorativo in un gruppo di donne con cancro al seno." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (June 2021): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-001001.

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Abstract:
Il carcinoma mammario rappresenta la neoplasia maligna più diffusa nella popolazione femminile e, nonostante i significativi progressi nella diagnosi e nel trattamento, essa si configura come la neoplasia con la più alta mortalità tra le donne in Occidente. La diagnosi e le terapie rappresentano non solo uno sconvolgimento sul piano fisico della donna, ma hanno spesso delle conseguenze significative nella sfera emotiva, cognitiva, relazionale e sessuale delle pazienti e dei loro cari. Per quanto concerne la sfera sessuale, molti studi hanno evidenziato che le donne con diagno-si di carcinoma mammario hanno più probabilità, rispetto alle donne sane, di sviluppare disfunzioni sessuali. Partendo da questo dato l'obiettivo dello studio è quello di osservare l'eventuale relazione tra aspetti cognitivi e emotivi e le disfun-zioni sessuali nelle donne con carcinoma mammario. Sono stati indagati l'alessitimia, i pensieri automatici, gli script culturali e gli schemi cognitivi, quali fat-tori che possono caratterizzare l'esperienza sessuale di donne con tumore al seno. Lo studio è stato condotto su donne affette da carcinoma mammario che sta-tisticamente sembrano sviluppare più frequentemente disfunzioni sessuali, rispetto alle donne sane. I risultati emersi sembrano indicare che le donne del gruppo clinico evidenziano sia livelli più alti di alessitimia, sia un numero più elevato di credenze disfunzionali inerenti alla sfera sessuale, rispetto al gruppo di controllo. Partendo da questi elementi si potrebbero effettuare non solo utili lavori pre-ventivi dell'insorgenza dei disturbi sessuali nelle donne con carcinoma, ma anche efficaci interventi per contrastare il mantenimento di queste disfunzioni, avvalen-dosi di tecniche cognitivo-comportamentali, di ristrutturazione cognitiva ed introspettive.
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Dissertations / Theses on the topic "Aspetti comportamentali"

1

Piras, Fabrizio, and Fabrizio Piras. "La Morfologia Derivazionale: Aspetti Neuroanatomici, Cognitivi e Comportamentali." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917156.

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2

Prana, Elisa. "Aspetti endocrini nel processo d'invecchiamento del cane." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3423215.

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Abstract:
Several studies in humans have shown that the aging process is associated with endocrine disruption, in particular of the hypothalamic-pituitary-adrenal axis. Dehydroepiandrosterone (DHEA) and cortisol are steroid hormones secreted by the adrenal glands. They have pleiotropic biological effects, influencing a wide range of physiological functions. In humans, the biosynthetic dissociation of these steroids occurs during the aging process and this event becomes evident when age-related pathologies are clearly manifested. Recent works support the dog as a useful animal model for the study of human aging processes. The dog shows a remarkable similarity with the human cognitive decline. However, even if DHEA and cortisol have been extensively investigated in humans, little is known about these hormones in dogs. The main purpose of the first part of this thesis was to investigate whether and how the plasmatic concentrations of DHEA and cortisol (and their ratio) are affected by age and gender in the canine species. The evaluation of DHEA and cortisol concentrations has been determined by using radioimmunoassay analysis. In addition, these hormones have been also analyzed in different stages of estrous cycle and in ovariectomized bitches in order to detect changes associated with reproductive status. The results showed that the trend of both hormones did not change during aging in the dog, but the plasmatic concentration of DHEA is influenced by gender, reproductive status and presence of gonadectomy. The second part of this thesis aimed at assessing whether some behavioral tests, that are known to socially and psychologically stress the dog, finally induce a different activation of the hypothalamic-pituitary-adrenal axis in adult and elderly owned dogs. Salivary cortisol was chosen as marker of stress and was evaluated by radioimmunoassay analysis. The salivary cortisol concentrations of the recruited dogs were compared before and after each experimental protocols. However, circumstances prior to the test must have contributed to activate the hypothalamic-pituitary-adrenal axis, producing an increase of cortisol in samples taken before the behavioral tests. As a consequence, it has not been possible to evaluate the stressor effect of the experimental protocol in all the subjects of the recruited population, and to highlight a difference between adult and elderly dogs. However, in a subpopulation of dogs it was possible to show that the social emotional stress is able to induce an increase in cortisol concentrations. In conclusion, this thesis has allowed to obtain new insights into the physiological levels of the DHEA and cortisol hormones and their ratio in relation to age, gender, reproductive status and gonadectomy in dogs. It showed that for dogs an emotional event is more stressful than a psychological event. Future studies are needed to determine whether a different response exists between adult and elderly dogs.
Parecchi studi condotti nell’ uomo hanno dimostrato che il processo d’ invecchiamento è associato ad alterazioni del sistema endocrino ed in particolare dell’ asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Deidroepiandrosterone e cortisolo sono ormoni steroidei, secreti dalle ghiandole surrenali, che presentano attività biologica pleiotropica. La dissociazione biosintetica di questi steroidi che si verifica con il progredire dell’ età nella specie umana, diventa evidente soprattutto nel momento in cui molte patologie legate all’ invecchiamento iniziano a diventare marcatamente prevalenti. Recenti lavori supportano il cane come modello animale per lo studio dell’ invecchiamento umano, soprattutto per la notevole analogia esistente tra le due specie per quanto riguarda il declino neurologico e cognitivo. Tuttavia, se la letteratura umana presenta numerosi lavori inerenti questi steroidi, quella riguardante la specie canina e gli ormoni in questione È decisamente meno esaustiva. La prima parte di questa tesi ha avuto come principale obiettivo quello di indagare, attraverso l’ utilizzo dell’ analisi radioimmunologica, se ed in che modo le concentrazioni plasmatiche di DHEA e di cortisolo, ed il loro rapporto nella specie canina, siano influenzate da età e genere. Inoltre, una valutazione di questi ormoni È stata effettuata nelle diverse fasi del ciclo estrale ed in cagne ovariectomizzate al fine di individuare la presenza di variazioni associate alla condizione riproduttiva. I risultati ottenuti hanno evidenziato come l’ andamento di entrambi questi ormoni non subisca modificazioni durante l’ invecchiamento nel cane, mentre È emerso come le concentrazioni plasmatiche di DHEA sia influenzate da genere, condizione riproduttiva e presenza di gonadectomia. La seconda parte di questa tesi ha invece cercato di verificare se test comportamentali che creano situazioni di stress sociale e psicologico, siano in grado di determinare una differente attivazione dell’ asse ipotalamo-ipofisi-surrene in cani di proprietà adulti ed anziani. Attraverso l’ analisi radioimmunologica È stata effettuata una valutazione del cortisolo salivare, confrontando le concentrazioni dei campioni raccolti dai cani reclutati prima e dopo ciascuno di tre differenti protocolli sperimentali. Circostanze antecedenti ai test devono tuttavia aver contribuito a determinare un’ attivazione dell’ asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che ha generato un aumento della cortisolemia nei prelievi effettuati prima dei tre test comportamentali. Questo non ha consentito di verificare l’ effetto dei test nell’ intera popolazione reclutata e soprattutto di evidenziare una differenza tra cani adulti ed anziani nella risposta allo stress. Tuttavia È stato possibile in una sottopopolazione di cani evidenziare come stress di tipo emozionale sociale sia in grado di indurre un aumento della cortisolemia nel cane. Per concludere, questa tesi ha consentito di ottenere nuove conoscenze sui livelli fisiologici basali che gli ormoni DHEA e cortisolo ed il loro rapporto assumono in relazione ad età , genere, condizione riproduttiva e gonadectomia nella specie canina. Essa ha inoltre consentito di evidenziare come per il cane un evento di natura emozionale sia maggiormente stressante rispetto ad uno di natura psicologica. La sperimentazione futura attuata con i dovuti accorgimenti dovrà in cani adulti ed anziani verificare se una diversa risposta È presente.
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3

Zucchelli, Caterina. "Il codice deontologico dell'interprete: analisi di alcuni principi e indagine sulla loro reale applicazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20908/.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di analizzare alcuni articoli del codice etico di riferimento dell'associazione professionale AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti), applicandoli a casistiche reali estratte da contesti di interpretazione umanitaria e di polizia giudiziaria. L'obiettivo è indagare su quanto questi principi possano risultare universalmente applicabili, tenendo sempre a mente la finalità dello scambio comunicativo, ovvero la sua efficacia.
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GIOVANNINI, GIAN LUCA. "Criminal profiling: studio del modello comportamentale negli omicidi senza movente apparente: aspetti operativi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/202291.

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Abstract:
Il criminal profiling è un metodo di analisi del comportamento criminale che è, ed è stato, quasi sempre appannaggio delle Forze di Polizia con il necessario ausilio delle competenze tecniche di criminologi, psicologi, medici e psichiatri. Il trinomio scena del crimine-comportamento dell’agente-personalità dello stesso è al centro di tutte le ricerche sul criminal profiling sia di quelle considerate scientifiche che non dalla dottrina tradizionale. Non essendo il sottoscritto uno psicologo, ma un operatore delle Forze di Polizia con delle solide conoscenze criminologiche, con la matrice, in gran parte, da giurista ed avendo avuto enormi possibilità di occuparmi direttamente di casi criminologicamente rilevanti, l’approccio non poteva che essere squisitamente operativo. Da qui anche il titolo della presente ricerca nella parte in cui si fa riferimento a “Aspetti Operativi”. Non solo, ma lo “….studio del modello comportamentale…..”, di cui sempre al titolo della presente ricerca, è dedicato esclusivamente non a quello dell’offender, ma a quello dell’investigatore operatore impegnato in determinati eventi delittuosi di particolare rilevanza criminologia. In poche parole, l’obbiettivo, è quello di stilare un comportamento operativo, da parte del soggetto investigatore, da dover tenere in caso di omicidi senza movente apparente o comunque caratterizzati dall’efferatezza dell’azione omicidiaria o post omicidiaria nonché dalla presenza di particolari segni di perversioni sessuali riscontrabili sulla scena del crimine. Riassumendo ed andando completamente controtendenza rispetto alla dottrina tradizionale del criminal profiling, è di notevole importanza sottolineare i seguenti dati: …in questa ricerca… - …….non vi è l’obbiettivo di ricercare i modelli comportamentali di un offender in relazione agli gli input investigativi o criminologici; - non vi è l’obbiettivo di sottolineare una relazione tra modelli vittimologici e personalità dell’offender; - non vi è, altresì, l’obbiettivo di evidenziare una relazione tra il comportamento dell’offender, la vittima e la psicologia ambientale; …..MA….. - …..vi è l’obbiettivo di individuare quei passi ritenuti necessari affinché qualunque investigatore, con una buona esperienza operativa e con un buon livello di conoscenza criminologia, possa arrivare alla soluzione di casi afferenti omicidi o tentati omicidi con le caratteristiche di cui sopra.
The criminal profiling is a method of analysis of criminal behaviour that is and was almost always the prerogative of the police with the help of the criminologists, psychologists, doctors and psychiatrists. Crime scene, behaviour of the policeman and his personality are not only in the centre of the scientific criminal profiling research but also in the centre of all the research on criminal profiling not scientific according with the traditional doctrine. Since I am not a psychologist, but a detective with a big knowledge of criminology, with a strong jurist matrix, and having a huge opportunities to deal directly in important criminological cases, my approach is executive. Hence the title of this research in that it refers to "Executive Aspects. Furthermore the “study of the behavioral model”, also in the title of this research, is dedicated not only to the “offender” but also to the detective involved in important crimes. Essentially the detective’s goal is to develop an executive behaviour to keep in case of crime apparently without motive or in case of cruel murder and in presence of particular signs of sexual perversions found at the crime scene. Summing up and going completely against the general trend of criminal profiling, it is very important underline the following data: In this research… There is not a goal of searching behaviour patterns of an “offender” in relation to the criminological or investigative imput; There is not a goal to underline a relationship between the victimology patterns and the personality of the murderer. There is not the goal to show a relationship among the murderer behaviour, the victim and the environmental psychology either. But… The goal is identify those steps needed for any detective with good experience and a good level of knowledge in criminology in order to solve cruel murders or attempted murders with the characteristics listed above.
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5

Castro, Alex Sandro Rodrigues de 1985. "Economia comportamental : caracterização e comentários críticos." [s.n.], 2014. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/286438.

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Abstract:
Orientador: David Dequech Filho
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Economia
Made available in DSpace on 2018-08-24T23:37:38Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Castro_AlexSandroRodriguesde_M.pdf: 1168475 bytes, checksum: a7f14f5d1eb57f403f8eb1afefa019e5 (MD5) Previous issue date: 2014
Resumo: Esta dissertação busca apresentar e discutir as principais características da economia comportamental, identificando suas diferentes abordagens e comparando-as com a economia neoclássica. A intenção é apresentar as propostas e a estrutura conceitual das abordagens psicológicas e realçar os elementos de ruptura e continuidade em relação à economia neoclássica. Os conceitos básicos e as principais descobertas da economia comportamental são apresentados particularmente com base nos trabalhos de Kahneman e Tversky. Ao final, a dissertação destaca as objeções de Gerd Gigerenzer ao programa de pesquisa de Kahneman e Tversky e faz comentários críticos ao individualismo das abordagens psicológicas que penetraram a economia mainstream
Abstract: This dissertation is concerned with defining the characteristics of behavioral economics, identifying its different approaches and comparing them to neoclassical economics. The intention is to present the proposals and conceptual framework of psychological approaches and highlight the elements of departure from, and continuity with, the neoclassical economy. The basic concepts and major findings of behavioral economics are presented particularly based on the work of Kahneman and Tversky. Finally, the dissertation highlights the objections of Gerd Gigerenzer to Kahneman and Tversky research program and makes critical commentaries to the individualism of psychological approaches that have penetrated mainstream economics
Mestrado
Teoria Economica
Mestre em Ciências Econômicas
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Sabbatani, Sara. "Advertising in internet e comportamenti degli user: fra aspetti teorici ed evidenze empiriche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6660/.

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Abstract:
Tesi con lo scopo di analizzare il comportamento degli utenti in relazione all’Advertising Online e di costruire un modello che ne approssimi il funzionamento, identificando i fattori che ne influenzano l’efficacia.
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Reis, Robson Costa. "Análise de desempenho de fundos comportamentais." reponame:Repositório Institucional do BNDES, 2015. https://web.bndes.gov.br/bib/jspui/handle/1408/13877.

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Abstract:
Este trabalho analisou o desempenho de 31 fundos mútuos comportamentais atuantes nos EUA, Europa e Japão descritos em Santoni e Kelshiker (2010). Foram observados os desempenhos dos fundos e seus respectivos benchmarks em quatro indicadores: Índice de Sharpe, Índice de Sortino, Medida Ômega e Medida de Desempenho Comportamental. O horizonte da análise foi de 10 anos (jan/04 a dez/14) dividido em intervalos de 6, 12, 36, 60 e 120 meses. A partir da consolidação dos indicadores os fundos foram ranqueados e classificados em três faixas de desempenho: superior, intermediário e inferior. No intervalo de 120 meses não houve, na média geral, diferença de desempenho significativa (a 5%) entre os fundos e os Benchmarks. A análise por intervalos indicou que o desempenho dos fundos em relação aos Benchmarks piora conforme aumenta o prazo de aplicação. Nos intervalos mais curtos (6 e 12 meses) não houve, na média, diferença de desempenho significativa enquanto nos prazos mais longos (36 e 60 meses) o desempenho médio dos fundos foi significativamente inferior aos Benchmarks. Na média de todos os intervalos o desempenho médio dos fundos foi significativamente inferior aos Benchmarks. Dentre os indicadores utilizados, o índice de Sortino foi o que apresentou maior correlação com o desempenho geral dos fundos.
This work has analyzed the performance of 31 behavioral mutual funds operating in USA, Europe and Japan, as described in Santoni and Kelshiker (2010). It has been observed the performance of the funds and their respective Benchmarks according to four measures: Sharpe Index, Sortino Index, Omega Measure and Behavioral Perfomance Measure. The analysis covered a 10-year period (jan-04 to dec-14) slipt into intervals of 6, 12, 36, 60 and 120 months. Based on the consolidation of the performance measures, the funds have been ranked and classified into three performance categories: upper, intermediate and lower. In the 120-month interval there has not been, on average, a significant difference (at 5%) in performance between funds and Benchmarks. The analysis by intervals showed that the funds’ performance worsens in relation to the Benchmarks as the investment period increases. In shorter intervals (6 and 12 months) there has not been, on average, a significant difference in performance while in the longer intervals (36 and 60 months) the funds average performance was significantly lower than the Benchmarks. Computing the mean of all intervals, the funds average performance was significantly lower than the Benchmarks. Among the performance measures used, the Sortino Index presented the highest correlation with the general performance of the funds.
Dissertação (mestrado) - Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, Rio de Janeiro, 2015
Bibliografia: p. [77]-81
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Caldeira, Karine Marques. "Aspectos adaptativos da variabilidade comportamental operante em um procedimento de omissão de reforço." Universidade de São Paulo, 2014. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/59/59134/tde-14102014-090151/.

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Abstract:
Trabalhos recentes têm investigado como diferentes manipulações nas contingências de reforçamento podem afetar a variabilidade de respostas. Uma possível manipulação na liberação do reforço é a omissão de um reforço esperado. O objetivo do Experimento 1 foi investigar se a omissão do reforço pode afetar o comportamento de organismos reforçados por apresentar repetição ou diferentes níveis de variação de respostas operantes. Foram utilizados 32 ratos machos adultos Wistar. Foi realizado um treino de variabilidade e repetição operantes e a resposta considerada foi uma sequência de quatro pressões a qualquer de duas barras. Durante essa condição, os animais que passaram pelo treino de variabilidade foram reforçados de acordo com o esquema dependente da frequência. Havia um grupo com alta exigência de variação, um grupo com baixa exigência de variação e um grupo com exigência intermediária de variação para a liberação do reforço. Um quarto grupo foi reforçado continuamente por repetir a sequência DEEE e um quinto grupo recebeu os reforços de acordo com a distribuição dos reforços dos sujeitos do grupo de alta variabilidade, mas sem que precisassem variar suas respostas para isso. Após atingir um responder estável na condição de treino, os sujeitos passaram por duas condições de teste em que 25% e 50% das respostas que atingiam o critério para a liberação do reforço não foram reforçadas (omissão do reforço). Foram realizadas medidas da taxa de respostas e da latência da resposta no intervalo entre tentativas após a liberação do reforço, no intervalo entre tentativas após a não liberação do reforço e no intervalo entre tentativas após a omissão do reforço. Foram feitas também medidas do índice U e da frequência de cada uma das 16 respostas possíveis. Os resultados apontam que: 1) o esquema de reforçamento de variabilidade utilizado foi eficaz em produzir repertórios comportamentais com diferentes níveis de variação de respostas em cada grupo; 2) o efeito de omissão do reforço ocorreu para todos os grupos nas duas condições de teste; e 3) apenas os sujeitos do grupo de repetição mostraram mudanças significativas no índice U comparando a condição de treino com ambas as condições de teste. No Experimento 2, o mesmo número de sujeitos formaram os mesmos cinco grupos. O procedimento utilizado foi bastante parecido, porém um estímulo discriminativo foi usado para diferenciar a tentativa (momento em que as respostas contavam para o reforço) do intervalo entre tentativas (momento em que as respostas não contavam para o reforço). Além disso, a sequência escolhida para reforço no grupo reforçado por repetir foi EEEE e entre os testes com 25% e 50% de omissão do reforço foram realizadas cinco sessões de treino com 100% de reforçamento. Os resultados tiveram bastante semelhança com os encontrados no Experimento 1, exceto pela diferença na taxa de respostas entre a condição de pós-omissão e pós-erro no teste com 25% de omissão do reforço. Assim, o estudo sustenta a hipótese de que reforçar a variabilidade de respostas pode tornar os organismos mais resistentes a mudanças do que reforçar a repetição de respostas.
Recent researches have been investigating how different manipulations on reinforcement contingencies can affect response variability. One possible manipulation on reinforcement delivery is the omission of an expected reinforcer. The objective of Experiment 1 was to investigate if reinforcement omission can affect the behavior of organisms reinforced for presenting repetition or different levels of variability of operant responses. 32 male Wistar rats were subjects. It was made a training of operant variability and repetition and the response considered was a sequence of four presses to any of two levers. During this condition the animals that were reinforced for varying were reinforced according to the relative frequence schedule. There was a group of high variability requirement, a group of low variability requirement and a group of intermediate variability requirement. A fourth group was reinforced continuously for repeating the sequence RLLL and a fifth group received reinforcement according to the distribution of reinforcements of the subjects of the group with high variability requirement, but without having to vary responses for that. After reaching response stability in the training condition, subjects went through two tests conditions in which 25% and 50% of the responses that reached criteria for reinforcement delivery were not reinforced (reinforcement omission). It was made measures of the response rate and the response latency on the intertrial interval after reinforcement delivery, on the intertrial interval after not delivering reinforcement and on the intertrial interval after reinforcement omission. It was also made measures of the U index and of the frequency of each of the 16 possible responses. The results show that: 1) the schedule of reinforcement of variability used was able to produce different levels of response variability in each group; 2) the reinforcement omission effect occurred for all groups in both tests conditions; and 3) only the subjects of the repetition group showed significant changes in the U index comparing the training condition to both tests conditions. In Experiment 2 the same number of subjects formed the same five groups. The procedure used was very similar to the prior one, except that a discriminative stimulus was used to differentiate the trial (moment in which responses counted for reinforcement) from the intertrial interval (moment in which responses did not count for reinforcement). Furthermore, the sequence chosen for reinforcement in the repetition group was LLLL and between the tests with 25% and 50% of reinforcement omission it was made five sessions of training with 100% of reinforcement. The results were very similar to those found in Experiment 1, except for the difference in response rate between post-omission condition and post-error condition in the test with 25% of reinforcement omission. Therefore, the present research sustains the hypothesis that reinforcing response variability can make the organisms more resistant to changes than reinforcing repetition of responses
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Ramalho, Thiago Borges. "Finan??as comportamentais no Brasil: uma aplica????o da teoria da perspectiva em potenciais investidores." FECAP - Faculdade Escola de Com??rcio ??lvares Penteado, 2013. http://132.0.0.61:8080/tede/handle/tede/361.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2015-12-03T18:33:06Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Thiago_Borges_Ramalho.pdf: 1079128 bytes, checksum: de1270f3b50f5b1daf3cadce2353d803 (MD5) Previous issue date: 2013-08-28
The premise of unbounded rationality advocated by the Efficient Market Hypothesis is challenged by the theoretical framework that involves the Behavioral Finance, whose basis, the Prospect Theory by Kahneman and Tversky (1979), questions the Expected Utility Theory, an important element of Neoclassical Economics as basis for decision making. This research aims to replicate the empirical investigation of the seminal article by Kahneman and Tversky (1979) to evaluate the decision-making process of employees (potential investors) of a major national financial institution. The results of this study were compared to those obtained in the original article and the studies led by C??rtes (2008), Cruz, Kimura and Krauter (2003), Rogers et al. (2007), Rogers, Favato and Securato (2008), and Torralvo (2010). The questionnaire adopted was an adaptation of the originally used, so that one could test, in studied sample, the applicability of Prospect Theory, more specifically with regard to Certain, Reflection and Isolation Effects. I also analyzed the differences in the decision making process considering the attributes of the respondents (gender, age, education, occupation, income and financial dependents). The results confirmed the existence of behavioral effects and proved that a large portion of the sample presented significant inconsistency in their choices according to the principles of the Expected Utility Theory, pointing that their decisions were not made under strictly rational behavior. Furthermore, in relation to violations observed, it was not possible to present significant conclusions in concern to the attributes by using regression analysis, suggesting the need of further studies
A premissa de racionalidade ilimitada preconizada pela Hip??tese dos Mercados Eficientes ?? contestada como ferramenta para tomada de decis??es pelo arcabou??o te??rico que envolve as Finan??as Comportamentais, cuja base, a Teoria da Perspectiva de Kahneman e Tversky (1979), questiona o que prediz a Teoria da Utilidade Esperada, importante elemento da Economia Neocl??ssica. A presente pesquisa objetiva replicar a investiga????o emp??rica do artigo seminal de Kahneman e Tversky (1979) para avaliar o processo decis??rio de funcion??rios (potenciais investidores) de uma importante institui????o financeira nacional. Os resultados deste estudo foram comparados aos obtidos no trabalho original e nas pesquisas realizadas por C??rtes (2008), Cruz, Kimura e Krauter (2003), Rogers et al. (2007), Rogers, Favato e Securato (2008) e Torralvo (2010). O question??rio adotado foi uma adapta????o do originalmente utilizado, para que se pudesse testar, na amostra estudada, a aplicabilidade da Teoria da Perspectiva, mais especificamente no que diz respeito aos Efeitos Certeza, Reflex??o e Isolamento. Foram analisadas, ainda, as diferen??as no comportamento frente ?? tomada de decis??es considerando os perfis demogr??ficos dos respondentes (g??nero, idade, forma????o, ocupa????o, renda e dependentes financeiros). Os resultados obtidos confirmaram a presen??a dos efeitos e comprovaram que uma grande parcela do p??blico amostral apresentou efetiva inconsist??ncia em suas escolhas segundo os fundamentos da Teoria da Utilidade Esperada, o que indica que suas decis??es n??o foram tomadas de forma estritamente racional. Al??m disso, em rela????o ??s viola????es observadas, n??o foi poss??vel apresentar conclus??es quanto ??s diferen??as entre os perfis demogr??ficos estudados por meio do modelo econom??trico proposto, apontando a necessidade da realiza????o de novos estudos
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Diniz, Anna Paula Carvalho. "Bem-estar financeiro: uma análise multifatorial do comportamento maranhense." Universidade Federal de Santa Maria, 2013. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/4676.

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Abstract:
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
Financial wellbeing is defined as a satisfaction state with financial situation, including subjective/behavioral aspects and objective/socioeconomic and demographic aspects. The main objective of this work is to analyze the influence of behavioral factors and financial wellbeing. The behavioral determinants in this research are: shopping addiction, materialism, financial behavior, financial attitude and financial knowledge. The objective aspects are socioeconomic and demographic variables as gender human, age, marital status, children, schooling, race, ascendency, occupation and income. This research is classified as descriptive, with a qualitative approach, this way a survey with 629 individuals has been applied in São Luis MA. The collecting data instrument used has been a structured questionnaire. The analysis consisted in descriptive and multivariate statistics techniques through the analysis of the sample profile, factorial analysis of constructs, the development of financial indices, identification of differences among the socioeconomic and demographic variables (trough test t and ANOVA) and regression analysis. In the results, low levels of financial wellbeing, shopping addiction and materialism have been found. On the other hand, high levels of financial behavior and attitude have been found. Furthermore, the index of financial knowledge has shown a very low level in basic, advanced and total financial knowledge in the studied sample. About financial wellbeing, differences among the groups have been identified in socioeconomic and demographic variables: marital status, schooling, age, income, occupation and race. The linear regression has shown that financial wellbeing is determined by aspects related to Investment and Saving Accounts, Financial Attitude of Control and age. The applying of this theme in national scenario characterizes the work s innovation. From organizational view, this research has contributed for marketing action and for financing and credit policy.
O bem-estar financeiro é definido como o estado de satisfação com a situação financeira, englobando aspectos subjetivos/comportamentais e aspectos objetivos/socioeconômicos e demográficos. O objetivo geral do presente trabalho é analisar a influência de fatores comportamentais no bem-estar financeiro. Os determinantes comportamentais da pesquisa são: as compras compulsivas, o materialismo, o comportamento financeiro, a atitude financeira e o conhecimento financeiro. Os aspectos objetivos são as variáveis socioeconômicas e demográficas: gênero, idade, estado civil, filhos, grau de escolaridade, raça, ascendência, ocupação e renda. Trata-se de uma pesquisa descritiva, com abordagem quantitativa. Assim, foi realizada uma survey em uma amostra de 629 indivíduos residentes em São Luís - MA. O instrumento de coleta de dados utilizado foi um questionário estruturado. A análise de dados consistiu em técnicas estatísticas descritivas e multivariadas, sendo realizadas as seguintes etapas: análise do perfil da amostra, análise fatorial dos construtos, desenvolvimento do índice financeiro, identificação das diferenças entre os grupos das variáveis socioeconômicas e demográficas (através do teste t e ANOVA) e análise de regressão. Nos resultados, observaram-se baixos níveis de bem-estar financeiro, de compras compulsivas e de materialismo. Por outro lado, foram verificados altos níveis de comportamento e atitude financeiros. Ainda, o índice de conhecimento financeiro demonstrou um baixo nível de conhecimento financeiro básico, avançado e total na amostra estudada. No que diz respeito ao bem-estar financeiro, identificaram-se diferenças entre os grupos nas variáveis socioeconômicas e demográficas: estado civil, grau de escolaridade, idade, renda, ocupação e raça. A regressão linear determinou que o bem-estar financeiro é influenciado por aspectos relacionados com Investimento e Poupança, Atitude Financeira de Controle e Idade. A aplicação do tema em cenário nacional caracteriza uma inovação do trabalho. Do ponto de vista organizacional, a pesquisa contribui para ações de marketing e políticas de financiamento e crédito.
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Books on the topic "Aspetti comportamentali"

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AIDS, comportamenti devianti e sicurezza umana. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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2

Antonio, Pierro, ed. Le Dimensioni sociali dell'AIDS: Conoscenze, credenze, attggiamenti e tendenze comportamentali. Roma: Melusina, 1993.

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3

Il cibo flessibile: Nuovi comportamenti di consumo. Roma: Carocci, 2009.

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4

Fabio, Marasco, ed. I personaggi della TV: Tipi, comportamenti e psicologia. Torino: CSE, 2007.

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5

Patalano, Roberta. La mente economica: Immagini e comportamenti di mercato. Roma: Laterza, 2005.

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6

Imbucci, Giuseppe. Il gioco: Lotto, totocalcio, lotterie : storia dei comportamenti sociali. Venezia: Marsilio, 1997.

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D'Agostini, Corrado, ed. Disturbi del comportamento alimentare: dagli stili di vita alla patologia. Florence: Firenze University Press, 2002. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-035-0.

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Abstract:
Il Convegno di cui il volume costituisce gli Atti, ha rappresentato un significativo punto di incontro tra esperienze di ricerca psicologiche e sociali (volte a delineare comportamenti e tendenze), ed aspetti dell'esperienza sul campo clinica e psichiatrica. Le tematiche affrontate nel corso del Convegno sono stati i principali disturbi atipici del comportamento alimentare tra i quali l'Anoressia Nervosa Atipica, la Bulimia Nervosa Atipica e le Condotte Iperfagiche associate con altre alterazioni psicologiche.
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8

Cavagnero, Simona Maria. Il pellegrinaggio in trasformazione: Per uno studio dei comportamenti sociali. Roma: Aracne, 2012.

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9

Delalande, Francois. Le condotte musicali: Comportamenti e motivazioni del fare e ascoltare musica. Bologna: CLUEB, 1993.

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Schimbările comportamentului familial în România: O abordare din perspectiva cursului vieții. Cluj-Napoca: Presa Universitară Clujeană, 2012.

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Book chapters on the topic "Aspetti comportamentali"

1

"Statuti confraternali italiani del tardo Medioevo: aspetti religiosi e comportamentali." In Von der Ordnung zur Norm: Statuten in Mittelalter und Früher Neuzeit, 297–309. Verlag Ferdinand Schöningh, 2010. http://dx.doi.org/10.30965/9783657767076_030.

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2

Rosa, Glorimar. "Prefácio do livro: Marcadores de obesidade na avaliação do estado nutricional em adolescente." In Marcadores de obesidade na avaliação do estado nutricional em adolescente, 12. Bookerfield Editora, 2021. http://dx.doi.org/10.53268/bkf21110398.

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Abstract:
Atualmente a obesidade é considerada a desordem metabólica de maior predomínio nas sociedades e um dos maiores obstáculos da saúde pública mundial e está diretamente relacionada a uma série de fatores como hábitos alimentares e atividade física, além de fatores biológicos, comportamentais, econômicos e psicológicos. A obesidade acomete indivíduos de diferentes faixas etárias, no entanto, foi evidenciado um aumento significativo em idades cada vez mais precoces, preocupando pesquisadores e profissionais da saúde, pois há uma maior probabilidade de crianças e adolescentes obesos se tornarem obesos na fase adulta. A obesidade é fortemente associada à comorbidades, como resistência à insulina, diabetes mellitus tipo 2, hipertensão arterial e dislipidemia, que aumentam consideravelmente o risco de desfechos cardiovasculares na vida adulta. A prevenção dessas principais situações de risco, desfechos patológicos, deve iniciar na infância e adolescência, uma vez que é mais difícil reverter a obesidade na idade adulta assim como tratar as doenças associadas. Há a necessidade de aprimoramento da avaliação nutricional e detecção risco cardiometabólico, a partir de novos estudos e pesquisas em busca de novos marcadores que possibilitem a detecção precoce desse risco, o que tem respaldo na complexidade das questões que envolvem o crescimento infantil e desenvolvimento na adolescência. O equilíbrio energético é regulado pelo sistema de sinalização da leptina-melanocortina, quando a leptina se liga ao seu receptor promovendo a saciedade e, assim associado esse hormônio a obesidade e suas comorbidades. Nesse contexto este livro reúne conhecimento atualizado, estimulando o leitor à reflexão sobre o aspecto molecular, reconhecendo a existência de inúmeros genes envolvidos na codificação de proteínas e metabólitos envolvidos no balanço energético e formação do tecido adiposo, destacando o polimorfismo Q223R do gene do receptor da leptina. Além da valorização da avaliação nutricional baseada em dados antropométricos e estudo dietético, o que permite a avaliação da ingestão de nutrientes antioxidantes que fazem frente ao estresse oxidativo, associado ao desenvolvimento e o agravamento das doenças cardiovasculares. Cabe ao leitor usufruir desse conteúdo de excelência para aprimorar seus conhecimentos acerca da avaliação nutricional, marcadores cardiometabólicos em adolescentes, baseado em evidências científicas. Agradeço a honra de escrever esse prefácio e deixo maior espaço para leitura deste livro, desejando a todos uma excelente leitura e aprendizado.
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Conference papers on the topic "Aspetti comportamentali"

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Cozari, Tudor, and Elena Gherasim. "Comportamentul de reproducere al ranidelor verzi: analiză sintetică." In International symposium ”Functional ecology of animals” dedicated to the 70th anniversary from the birth of academician Ion Toderas. Institute of Zoology, Republic of Moldova, 2019. http://dx.doi.org/10.53937/9789975315975.06.

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Abstract:
Amphibians, represents a special study object for researchers because this are the first vertebrate animals that have conquered the dry land. Internationally, this study being analyzed from the most diverse points of view: morphological, physiological, systematic, phylogenetic, ecological, and so on, but nationally the research is incomplete. For this purpose, the authors carried out a complex study and deciphered the most complicated aspects of reproductive behavior of these vertebrate animals. The reproduction behavior of green frogs is one that evolved during their evolution and is one of the important components of the process of adaptation of amphibian populations to the conditions of the temperate environment of the Earth.
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2

Moro, Gabriel B., and Lucas Mello Schnorr. "Análise de Características Comportamentais de Aplicações OpenMP para Redução do Consumo de Energia." In XVII Workshop em Desempenho de Sistemas Computacionais e de Comunicação. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2018. http://dx.doi.org/10.5753/wperformance.2018.3346.

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Abstract:
Performance and energy consumption are fundamental requirements in computer systems. A very frequent challenge is to combine both aspects, searching to keep the high performance computing while consuming less energy. There are a lot of techniques to reduce energy consumption, but in general, they use modern processors resources or they require specific knowledge about application and platform used. In this paper, we propose a library that dynamically changes the processor frequency according to the application's computing behavior, using a previous analysis of its Memory-Bound regions. The results show a reduction of 1,89% in energy consumption for Lulesh application with an increase of 0,09% in runtime when we compare our approach against the governor Ondemand of the Linux Operating System.
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CASTANHEIRA, NELSON PEREIRA, NELIVA TEREZINHA TESSARO, ALEXANDRE FRANCISCO DE ANDRADE, ALINE MARA GUMZ EBERSPACHER, and CAROLINE VIEIRA DE MACEDO BRASIL. "DESMISTIFICANDO A EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA." In 27º CIAED Congresso Internacional ABED de Educação a Distância. Associação Brasileira de Educação a Distância - ABED, 2022. http://dx.doi.org/10.17143/ciaed.xxviiciaed.2022.764.

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Abstract:
DURANTE UM ANO ATÍPICO, ASSOLADO POR UMA PANDEMIA MUNDIAL, SETORES QUE JAMAIS HAVIAM UTILIZADO A EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA PASSARAM A TER ESSA MODALIDADE COMO ÚNICA ALTERNATIVA SEJA PARA O TREINAMENTO ORGANIZACIONAL, SEJA PARA A EDUCAÇÃO BÁSICA OU PARA A EDUCAÇÃO SUPERIOR, ATÉ ENTÃO TOTAL OU PARCIALMENTE PRESENCIAIS. UMA PESQUISA FOI REALIZADA ENTRE DOCENTES E DISCENTES DE GRADUAÇÃO PRESENCIAL QUE MIGRARAM ABRUPTAMENTE PARA A EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA, ALGUNS SEM CONHECIMENTO PRÉVIO QUANTO AO USO DE TECNOLOGIAS. FOI IDENTIFICADA RESISTÊNCIA À EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA TANTO ENTRE DOCENTES QUANTO ENTRE DISCENTES, BEM COMO FOI IDENTIFICADO QUE A UTILIZAÇÃO DAS TECNOLOGIAS DIGITAIS DE INFORMAÇÃO E COMUNICAÇÃO NÃO ERAM DO CONHECIMENTO DE TODOS. A CRIATIVIDADE E O USO DE METODOLOGIAS ATIVAS DE APRENDIZAGEM SE MOSTRARAM COMO FUNDAMENTAIS PARA O SUCESSO DOS PROFESSORES E PARA QUE OS ALUNOS TIVESSEM ÊXITO NOS SEUS ESTUDOS. A UTILIZAÇÃO DE LABORATÓRIOS VIRTUAIS, EM ALGUNS CURSOS, AGREGOU VALOR AOS CONTEÚDOS ENSINADOS, EM SUBSTITUIÇÃO AOS LABORATÓRIOS EXISTENTES PARA AS AULAS PRESENCIAIS NA INSTITUIÇÃO DE ENSINO. A GAMIFICAÇÃO, ALÉM DE AUMENTAR O ENGAJAMENTO E A MOTIVAÇÃO, PROMOVE O TRABALHO EM EQUIPE E AJUDA NA RETENÇÃO DO CONHECIMENTO. O PROFESSOR PRECISA SE PREPARAR TANTO NO ASPECTO TÉCNICO QUANTO NO ASPECTO COMPORTAMENTAL PARA O DESAFIO DAS ATIVIDADES A DISTÂNCIA
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CASTANHEIRA, NELSON PEREIRA, NELIVA TEREZINHA TESSARO, ALEXANDRE FRANCISCO DE ANDRADE, ALINE MARA GUMZ EBERSPACHER, and CAROLINE VIEIRA DE MACEDO BRASIL. "DESMISTIFICANDO A EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA." In 27º CIAED Congresso Internacional ABED de Educação a Distância. Associação Brasileira de Educação a Distância - ABED, 2022. http://dx.doi.org/10.17143/ciaed.xxviiciaed.2022.76413.

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Abstract:
DURANTE UM ANO ATÍPICO, ASSOLADO POR UMA PANDEMIA MUNDIAL, SETORES QUE JAMAIS HAVIAM UTILIZADO A EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA PASSARAM A TER ESSA MODALIDADE COMO ÚNICA ALTERNATIVA SEJA PARA O TREINAMENTO ORGANIZACIONAL, SEJA PARA A EDUCAÇÃO BÁSICA OU PARA A EDUCAÇÃO SUPERIOR, ATÉ ENTÃO TOTAL OU PARCIALMENTE PRESENCIAIS. UMA PESQUISA FOI REALIZADA ENTRE DOCENTES E DISCENTES DE GRADUAÇÃO PRESENCIAL QUE MIGRARAM ABRUPTAMENTE PARA A EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA, ALGUNS SEM CONHECIMENTO PRÉVIO QUANTO AO USO DE TECNOLOGIAS. FOI IDENTIFICADA RESISTÊNCIA À EDUCAÇÃO A DISTÂNCIA TANTO ENTRE DOCENTES QUANTO ENTRE DISCENTES, BEM COMO FOI IDENTIFICADO QUE A UTILIZAÇÃO DAS TECNOLOGIAS DIGITAIS DE INFORMAÇÃO E COMUNICAÇÃO NÃO ERAM DO CONHECIMENTO DE TODOS. A CRIATIVIDADE E O USO DE METODOLOGIAS ATIVAS DE APRENDIZAGEM SE MOSTRARAM COMO FUNDAMENTAIS PARA O SUCESSO DOS PROFESSORES E PARA QUE OS ALUNOS TIVESSEM ÊXITO NOS SEUS ESTUDOS. A UTILIZAÇÃO DE LABORATÓRIOS VIRTUAIS, EM ALGUNS CURSOS, AGREGOU VALOR AOS CONTEÚDOS ENSINADOS, EM SUBSTITUIÇÃO AOS LABORATÓRIOS EXISTENTES PARA AS AULAS PRESENCIAIS NA INSTITUIÇÃO DE ENSINO. A GAMIFICAÇÃO, ALÉM DE AUMENTAR O ENGAJAMENTO E A MOTIVAÇÃO, PROMOVE O TRABALHO EM EQUIPE E AJUDA NA RETENÇÃO DO CONHECIMENTO. O PROFESSOR PRECISA SE PREPARAR TANTO NO ASPECTO TÉCNICO QUANTO NO ASPECTO COMPORTAMENTAL PARA O DESAFIO DAS ATIVIDADES A DISTÂNCIA.
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"PS-014 - CONSIDERANDO EL DIAGNÓSTICO DE ADICCIÓN CONDUCTUAL." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.ps014.

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OBJETIVO Las últimas ediciones de las clasificaciones diagnósticas internacionales, DSM-5 y CIE-11, contemplan dentro de los capítulos referidos a comportamientos adictivos únicamente el juego de azar, y en el caso de la CIE también el uso de videojuegos. Sin embargo, proliferan publicaciones sobre adicciones comportamentales a múltiples conductas y prácticas. Ante este panorama, queremos replantearnos el concepto de adicción conductual para a partir de él, valorar a qué conductas podríamos otorgar el diagnóstico de adicción, diferenciándolas de aquellas que, aun siendo problemáticas, no podríamos considerar una adicción. MATERIAL Y MÉTODO Se utilizaron como fuentes las bases de datos PubMed y Google Scholar, utilizando como descriptores “behavioral” y “addiction”. RESULTADO Y CONCLUSIONES Existen pocos artículos que aborden de manera específica el concepto de adicción conductual. La mayoría dan por supuesto el diagnóstico o concepto de adicción para pasar a tratar algún aspecto de la “adicción” en cuestión. Pensamos que el concepto de adicción conductual no está bien definido por muchos profesionales. Actualmente se diagnostican y tratan problemáticas con la “forma” de una adicción, usando el criterio de similitud con las adicciones. Creemos que para realizar un diagnóstico de adicción conductual, siendo rigurosos, deberíamos considerar la naturaleza del agente potencialmente adictivo y los mecanismos causales que son comunes a esos patrones conductuales que llamamos adicción. Con este planteamiento sólo contemplaríamos como adicciones conductuales el juego de azar y aquellos videojuegos que incluyen componentes del anterior. Concluimos que estas consideraciones tienen importantes aplicaciones no solo para los clínicos, en el desarrollo de procesos diagnósticos y de intervención más válidos y fiables, que prevengan la sobrepatologización, sino también para la sociedad en su conjunto promoviendo una comunicación veraz.
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Cunha, Andreia de Medeiros. "TRANSTORNOS MENTAIS NA ADOLESCÊNCIA." In I Congresso Brasileiro de Saúde Pública On-line: Uma abordagem Multiprofissional. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/2811.

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Introdução: A adolescência é um período de tempo limitado e peculiar, caracterizado por mudanças ambientais, fisiológicas e por um processo de neurodesenvolvimento funcional do cérebro, de maneira, relativamente, invertida. Objetivo: Revisar, com base na literatura, a hipótese de que a configuração do neurofuncionamento cerebral, nessa fase, predispõe ao desenvolvimento de distúrbios comportamentais e emocionais, ainda que não seja, unicamente, determinante para a evolução de patologias psiquiátricas. Material e métodos: As bases de dados consultadas foram: Psycinfo, Pubmed e Scopus, em publicações de 2017 a 2021, com os descritores: “transtorno mental” AND “neurodensenvolvimento funcional” AND “adolescentes”, em português e inglês. Os critérios de exclusão foram: estudos fora do tema, faixa etária diferente da especificada ou publicações anteriores a 2017. Cinco artigos satisfizeram aos critérios da pesquisa. Resultados: Os autores pesquisados corroboraram com a hipótese levantada, reafirmando que, no período crítico da adolescência, o aspecto neurobiológico mais primitivo e impulsivo, comandado pelo sistema límbico (em acelerado desenvolvimento) se sobrepõe ao controle inibitório mais ponderado do córtex pré-frontal (que se desenvolve plenamente mais tarde). Junte-se a isso fatores hormonais e ambientais significativos: mudanças corporais, primeiras experiências afetivo-sexuais, a competitividade, escolha profissional, pressão social de aceitação no grupo, pressão estética, moda, exclusão, bullying, mídias digitais, entre outros. Todos esses desafios, para quem já possui predisposições neurobiológicas, pode desencadear precocemente doenças mentais desde a infância (mais raro) ou a adolescência (cada vez mais comum), aumentando a gravidade, dificultando o tratamento e piorando o prognóstico. Conclusão: Diante de tais evidências, esse consiste num momento vulnerável da vida, do ponto de vista da saúde mental, e merece especial cuidado, tanto dos profissionais, professores e familiares/cuidadores na identificação e reconhecimento precoce dos sinais/sintomas a fim de melhorar a evolução e a qualidade de vida dos que adoecem. Em se tratando de um estudo do neurodesenvolvimento, para além do tratamento medicamentoso, recomenda-se psicoterapia e mudanças de hábitos de vida com inserção social, uma vez que a o isolamento social traz prejuízos, não só no funcionamento sócio-emocional, mas também constitui um dos principais preditores de atrofia cerebral subcortical.
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Cunha, Andreia de Medeiros. "TRANSTORNOS MENTAIS NA ADOLESCÊNCIA." In I Congresso Brasileiro de Saúde Pública On-line: Uma abordagem Multiprofissional. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/rems/3113.

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Introdução: A adolescência é um período de tempo limitado e peculiar, caracterizado por mudanças ambientais, fisiológicas e por um processo de neurodesenvolvimento funcional do cérebro, de maneira, relativamente, invertida. Objetivo: Revisar, com base na literatura, a hipótese de que a configuração do neurofuncionamento cerebral, nessa fase, predispõe ao desenvolvimento de distúrbios comportamentais e emocionais, ainda que não seja, unicamente, determinante para a evolução de patologias psiquiátricas. Material e métodos: As bases de dados consultadas foram: Psycinfo, Pubmed e Scopus, em publicações de 2017 a 2021, com os descritores: “transtorno mental” AND “neurodensenvolvimento funcional” AND “adolescentes”, em português e inglês. Os critérios de exclusão foram: estudos fora do tema, faixa etária diferente da especificada ou publicações anteriores a 2017. Cinco artigos satisfizeram aos critérios da pesquisa. Resultados: Os autores pesquisados corroboraram com a hipótese levantada, reafirmando que, no período crítico da adolescência, o aspecto neurobiológico mais primitivo e impulsivo, comandado pelo sistema límbico (em acelerado desenvolvimento) se sobrepõe ao controle inibitório mais ponderado do córtex pré-frontal (que se desenvolve plenamente mais tarde). Junte-se a isso fatores hormonais e ambientais significativos: mudanças corporais, primeiras experiências afetivo-sexuais, a competitividade, escolha profissional, pressão social de aceitação no grupo, pressão estética, moda, exclusão, bullying, mídias digitais, entre outros. Todos esses desafios, para quem já possui predisposições neurobiológicas, pode desencadear precocemente doenças mentais desde a infância (mais raro) ou a adolescência (cada vez mais comum), aumentando a gravidade, dificultando o tratamento e piorando o prognóstico. Conclusão: Diante de tais evidências, esse consiste num momento vulnerável da vida, do ponto de vista da saúde mental, e merece especial cuidado, tanto dos profissionais, professores e familiares/cuidadores na identificação e reconhecimento precoce dos sinais/sintomas a fim de melhorar a evolução e a qualidade de vida dos que adoecem. Em se tratando de um estudo do neurodesenvolvimento, para além do tratamento medicamentoso, recomenda-se psicoterapia e mudanças de hábitos de vida com inserção social, uma vez que a o isolamento social traz prejuízos, não só no funcionamento sócio-emocional, mas também constitui um dos principais preditores de atrofia cerebral subcortical.
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