Academic literature on the topic 'Arte tra le due guerre'

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Journal articles on the topic "Arte tra le due guerre"

1

Gasperina Geroni, Riccardo. "Mito e origine: Vico nella letteratura italiana tra le due guerre." Italian Studies 74, no. 3 (June 12, 2019): 278–87. http://dx.doi.org/10.1080/00751634.2019.1623525.

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2

Rusconi, Paolo. "Ambienti per design. Note di lettura." L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità 19, no. 19-20 (December 13, 2022): 176–201. http://dx.doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp176-201.

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Abstract:
Ambienti per design un suono udito una cosa vista (EXIT) di Zeno Birolli uscì nel 1983, all’interno della raccolta Sorbi, tordi & nitidezze, un volume che radunava materiali vecchi e lavori nuovi con il sottotitolo di Arte in Italia dopo la Metafisica. Il libro, relativamente noto nella produzione storico artistica di Zeno Birolli, rappresenta il frutto di una stagione intensa di elaborazione intellettuale e progettuale: nell’idea dell’autore doveva presentarsi come una sorta di silloge di un decennio di riflessioni sulle arti nel periodo tra le due guerre. Tra i nuovi studi critici pubblicati nella raccolta, Ambienti per design risulta essere sia per numero di pagine sia per contenuti uno dei più autorevoli e impegnati. Il testo è la descrizione dettagliata di alcuni interni creati per le mostre dell’abitazione e dell’arredamento moderno della Triennale milanese del 1936, ma il tema dominante si raccoglie intorno all’idea che vi sia “un legame che procede dalla prima metafisica di De Chirico [...], si permuta nell’opera di alcuni pittori e scultori della postmetafisica e nel razionalismo architettonico degli anni trenta e quaranta, sino allo spazio scenico di Antonioni”.
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3

Cappelli, Ottorino. "AMMINISTRAZIONE E POLITICA IN URSS NELLE ANALISI COMPARATE DELLA SCIENZA POLITICA OCCIDENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 1 (April 1988): 137–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017299.

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Abstract:
IntroduzioneAlla fine degli anni Sessanta la sovietologia era ancora un'«ibrida arte» orientata in senso interdisciplinare, priva di metodologie analitiche rigorosamente definite e in gran parte rinchiusa nei confini degli studi di area. Nei due decenni successivi alla seconda guerra mondiale era stato soprattutto il dialogo con la scienza politica in generale e con la politica comparata a rimanere penalizzato. Diversi erano gli approcci, le categorie, gli strumenti metodologici adoperati per analizzare i sistemi politici dell'est e dell'ovest. Tra le ricerche sull'URSS e gli studi politologici sull'occidente mancava un linguaggio disciplinare comune, non v'era simbiosi concettuale. Contribuivano a questa separatezza disciplinare sia la percezione di una assoluta estranietà tra «mondo socialista» e democrazie costituzionali, legata al contesto politico della guerra fredda, sia l'egemonia culturale del modello totalitario, fondato sul presupposto dell'unicità del sistema politico sovietico.
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Domenico, Roy Palmer. "Cattolicesimo e totalitarismo: Chiese e culture religiose tra le due guerre mondiali (Italia, Spagna, Francia) (review)." Catholic Historical Review 91, no. 4 (2005): 839–41. http://dx.doi.org/10.1353/cat.2006.0041.

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5

Miller, Naomi. "Review: Angiolo Mazzoni (1894-1979). Architetto nell' Italia tra le due guerre; Tre Architetture degli Anni Trenta a Firenze." Journal of the Society of Architectural Historians 45, no. 1 (March 1, 1986): 74–76. http://dx.doi.org/10.2307/990133.

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6

Klopp, Charles, and Mario Rigoni Stern. "Tra due guerre e altre storie." World Literature Today 75, no. 3/4 (2001): 204. http://dx.doi.org/10.2307/40156936.

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7

Cristiano, Carlo. "La cultura economica tra le due guerre." European Journal of the History of Economic Thought 26, no. 1 (January 2, 2019): 213–17. http://dx.doi.org/10.1080/09672567.2019.1601822.

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8

RAFFINI, Daniel. "Leopardi nelle riviste italiane tra le due guerre." Écho des études romanes 16, no. 1 (June 11, 2020): 73–84. http://dx.doi.org/10.32725/eer.2020.004.

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9

Ventrone, Angelo. "L' "Uomo nuovo" nella politica europea tra le due guerre." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto) 29 (September 20, 2018): 13. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2018.4227.

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Abstract:
Resumen: Il saggio prende in esame la centralità del tema dell’Uomo nuovo nei movimenti e nei regimi fasci­sti e filofascisti tra le due guerre. In particolare, viene messo in rilievo il legame tra le rapide e imponenti trasformazioni sociali ed economiche che colpisco­no l’Europa a partire dalla fine dell’800, e il tenta­tivo di fornire una risposta politica al timore della decadenza morale e della degenerazione fisica che queste stesse trasformazioni fanno nascere in ampi settori dell’opinione pubblica.Parole chiave: Seconda repubblica spagnola, uomo nuovo, violenza política, fascismo, falangismo.Abstract: This essay examines the centrality of the ‘new man’ theme in the fascist and pro-fascist move­ment and regime of the interwar period. In par­ticular, it emphasizes the link between the rapid and massive social and economic changes affect­ing Europe since the end of the 1800s and the attempt to provide a policy answer to the fear of moral decadence and physical degeneration, not­ing that these same transformations gave birth to large sectors of public opinion.Key words: Spanish Second Republic, The New man, Political violence, Fascism, Falangism.
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Mellinato, Giulio. "La stabilizzazione sfuggente: le Assicurazioni Generali tra le due guerre." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 291 (January 2020): 123–59. http://dx.doi.org/10.3280/ic2019-291007.

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Dissertations / Theses on the topic "Arte tra le due guerre"

1

Baù, Alessandro. "'Una vera arte e un'arte difficile' : Gian Dàuli editore moderno tra le due guerre." Thesis, University of Leicester, 2018. http://hdl.handle.net/2381/42792.

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Abstract:
The work is centered on the activity of the Vicentinian publisher Gian Dàuli, (p Ugo Giuseppe Nalato) born in Vicenza on December 9, 1894. The intellectual training and the entire professional career of Gian Dàuli were unraveled during the most controversial phases of the first forty years of the twentieth century. Dàuli is best known for being the first of Jack London's translators (1924) and for creating the editorial series 'Writers of the World' (1928). The work, which is the result of systematic archive research, assumes the burden to an in depth evaluation of the professional life of Dàuli. What emerges is that he was not, as IT has been widely affirmed, a confusing publisher, a man of disorder. The catalogues he set up were not only the result of his eccentric genius. To animate the efforts of Dàuli were firm values, passions and ideals pursued during the long stay in England, the European travels, the Great War. Democracy, social reformism, universal brotherhood, solidarity with the disadvantaged classes were elements that oriented the entire career of the publisher. While the Fascist regime increasingly influenced the spaces of freedom, Dàuli introduced European works of great intellectual inspiration in Italy, anticipating the 'decade of translation' and hoping that foreign literature would stimulate Italian writers to overcome academicism and art prose. Publishing was for Dàuli the means to educate people to beauty and to provide them with conceptual instruments for interpreting reality. He was mocked, despised by critics and excluded from the literary associations that counted. He paid a heavy price for his opposition to the Regime; he was viewed with suspicion by the ecclesiastical hierarchy for his humanitarian laicism. Since 1934 he ceased collaborations with luxury publishing houses, and after many catastrophic failures, he became a consultant editor of the Lucchi publishing house, specialized in low cost editions. He died in Milan on December 29, 1945.
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Saggio, Silvia <1993&gt. "Giuseppe Mazzotti e le esposizioni a Treviso tra le due guerre." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12525.

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Abstract:
L'elaborato indaga la vicenda delle esposizioni d'arte provinciali promosse dal Sindacato fascista Belle Arti a Treviso dal 1927 al 1942, sottolineando, in particolare, l'importanza rivestita da quest'ultime nel contribuire alla formazione del patrimonio artistico della Galleria comunale d'Arte Moderna della città. L'analisi delle esposizioni sindacali è stata condotta a partire dallo studio preliminare dei cataloghi pubblicati per l'occasione che restano ad oggi la testimonianza più diretta e concreta di queste manifestazioni e dai numerosi articoli di giornale pubblicati dalle riviste e testate giornalistiche locali. Uno spazio è stato riservato anche allo studio di altre due significative iniziative culturali che hanno segnato la storia della città trevigiana negli anni del Fascismo: la Mostra d’Arte Universitaria del 1930 promossa dal G.U.F e la Mostra delle Arti Popolari, gestita dal Dopolavoro provinciale di Treviso che videro Giuseppe Mazzotti quale loro indiscusso promotore, com’era avvenuto con le mostre d’arte degli stessi anni. L'analisi condotta attorno a queste mostre ha permesso una lettura delle situazioni e delle personalità che hanno caratterizzato l'arte trevigiana fra le due guerre secondo un'ottica "orizzontale" cioè ravvicinata consentendone di comprendere al meglio la loro importanza e centralità avuta nel Ventennio fascista.
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3

Giaco, Jacopo. "L'informatica in germania tra le due guerre mondiali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8367/.

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SONEGO, CARLA. "Il progetto del vetro a Murano tra due guerre." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/11578/278528.

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Grego, Alessandra <1988&gt. "La cultura economica nel Mezzogiorno tra le due guerre." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3137.

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Cestaro, Yuri <1982&gt. "Inflazione e iperinflazione: il dibattito economico tra le due guerre." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2674.

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Abstract:
La svalutazione di cui fu vittima il marco tedesco nel periodo che va dal 1914 al 1923 è uno dei fenomeni monetari più incisivi verificatisi durante il secolo scorso. A causa dell’enorme espansione della massa di moneta circolante in Germania, necessaria dapprima al sostenimento della spesa bellica nel periodo della Prima Guerra Mondiale e successivamente, durante il periodo post-bellico, per consentire il funzionamento degli apparati statali e finanziare i sussidi per le industrie della Ruhr che avevano adottato una forma di resistenza passiva all’occupazione da parte dell’esercito francese, la moneta tedesca subì un fortissimo deprezzamento rispetto alle principali valute straniere ed ai beni di produzione interna ed estera. Corrado Gini, sociologo, statistico ed economista, fu autore di un importante saggio nel quale raccolse il suo pensiero riguardo all’economia. La visione neo organicistica dell’economia di Gini è l’ossatura principale sulla quale si sostiene la sua teoria economica; l’economia, o meglio l’organismo economico, presenta infatti delle analogie con l’organismo biologico. Esso non è in una situazione di equilibrio stazionario, bensì costantemente in uno stato dinamico e, qualora questo equilibrio venga alterato, il sistema economico dispone di meccanismi propri atti a ristabilire lo stato di equilibrio. Nell’analisi presente in “Patologia Economica” l’inflazione rappresenta per il sistema economico ciò che per l’organismo biologico è rappresentato dalla febbre, cioè il sintomo di una malattia. L’elaborato si propone di analizzare la concezione di Gini in merito all’inflazione dal punto di vista delle origini, della funzione e riguardo ai provvedimenti che possono integrare o correggere il suo impatto sull’economia. Nel saggio di Costantino Bresciani Turroni “Le vicende del marco tedesco” sono descritte le dinamiche di cui fu vittima l’economia tedesca in seguito alla sconfitta subita nella Prima Guerra Mondiale e sono esaminate le precise cause di una tale svalutazione e gli effetti che essa ebbe sul tessuto produttivo e sociale del Paese. 1. L’inflazione: “un equivoco degli economisti”. Secondo la fisiopatologia economica di Corrado Gini l’inflazione può originare effetti utili in periodi anormali come le guerre, utilizzando la metafora dell’organismo biologico l’autore afferma che la spirale inflattiva non è altro che un sintomo od una reazione del corpo ad una malattia. (C. Gini, Patologia economica,V edizione, 1954). 2. Come si inserisce in questo dibattito la riflessione di Bresciani Tuttoni. L’iperinflazione del marco carta secondo C. Bresciani-Turroni: l’eccesso di emissione di cartamoneta, le visioni degli autori analizzati nel saggio, iperinflazione e teoria quantitativa della moneta, problemi correlati. (C. Bresciani-Turroni, Le vicende del marco tedesco, 1931) 3. L’inflazione, la teoria austriaca del ciclo ed il pensiero dei principali economisti italiani. Dopo una digressione sull’impatto dell’inflazione in Italia al termine della Seconda Guerra Mondiale e degli interventi di politica economica messi in atto dal governo De Gasperi, si analizza il legame tra la teoria austriaca del ciclo e l’inflazione. Sono inoltre presenti delle considerazioni sui principali autori italiani che hanno recepito la teoria. Infine si descrive il neo organicismo di Corrado Gini ed il suo legame con la scienza economica. (a. O. Hirschman, Potenza nazionale e commercio estero: gli anni trenta, l’Italia e la ricostruzione, 1987)
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Marzaduri, Luca. "Contributi di matematici polacchi nel periodo tra le due guerre mondiali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20643/.

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Abstract:
Nel periodo tra le due guerre mondiali la Polonia ha assunto, grazie alla fortunata concentrazione di menti brillanti e un forte spirito di collaborazione, un ruolo centrale nella matematica internazionale, in ambito sia di ricerca che divulgativo e didattico. Tra le figure significative che meriterebbero di essere ricordate ne approfondiamo quattro in particolare, Stefan Banach, Alfred Tarski, Hugo Steinahus e Wacław Sierpiński, di cui riportiamo una breve nota biografica e di cui selezioniamo solo alcuni dei risultati importanti, specificando il contesto storico e riportandone una formulazione moderna, spesso più accessibile. In particolare il primo capitolo riguarda alcuni risultati di analisi funzionale tratti da Teoria degli operatori lineari di Banach: il teorema di Hahn-Banach, il teorema dell’applicazione aperta e il teorema del grafico chiuso. Il secondo capitolo tratta del teorema di Banach-Tarski e di alcuni risultati di logica matematica ottenuti da Tarski. Nel terzo capitolo si enuncia e si dimostra il teorema di Banach-Steinhaus (o dell’uniforme limitatezza). Nel quarto capitolo, dopo un breve accenno all’aritmetica ordinale e cardinale, si espone il teorema di Sierpiński: nel sistema assiomatico di Zermelo-Fraenkel l’ipotesi generalizzata del continuo implica l’assioma della scelta.
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8

Costantino, Carlo. "Lo sviluppo dell’edilizia residenziale a Bologna tra le due guerre (1920-1940)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Per comprendere la morfologia urbana di una città risulta imprescindibile lo studio dello sviluppo delle sue periferie storiche a partire dai primi piani urbanistici dell’ottocento: se Bologna nei primi due decenni del novecento può largamente identificarsi con l’area un tempo racchiusa dalle sue mura, è tra il 1920 e il 1940 che, grazie ad uno sviluppo edilizio senza precedenti, prefigura le dimensioni raggiunte negli anni 50’ e 60’. Lo scopo di questa ricerca è duplice: il primo è analizzare, quantitativamente e statisticamente, come avvengono le transizioni, attraverso la catalogazione dei dati del Casellario abitazioni sui circa 4.500 nuovi edifici realizzati in quegli anni: dal punto di vista del linguaggio, passando dagli stili storicistici a un linguaggio nuovo, progenitore dell’architettura del dopoguerra; dal punto di vista delle tecniche costruttive, con la transizione dalla struttura lineare in muratura portante a quella puntuale del telaio in cemento armato; dal punto di vista delle tipologie edilizie, in quanto l’utilizzo del telaio in calcestruzzo armato porta al passaggio, nelle periferie, dalle piccole costruzioni, principalmente a due soli livelli, alle palazzine multipiano, al condominio. Il secondo scopo è capire il processo di formazione ed espansione delle periferie per interpretare e leggere la condizione attuale, spesso difficilmente decodificabile per via dello sviluppo, spesso incontrollato, del secondo dopoguerra. Sul piano del metodo, l’analisi si definisce attraverso un gioco incrociato di verifiche alle diverse scale, urbanistica ed edilizia: analisi urbana, per avere una visione di insieme della città; analisi di quartiere, per capirne la formazione grazie allo studio cronologico ed edilizio/tipologico; analisi del foglio catastale, per lo studio delle tipologie edilizie e per il confronto con lo stato attuale; analisi degli edifici, per capire nel dettaglio come sia cambiata l’immagine delle periferie storiche dal dopoguerra ad oggi.
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Billiani, Francesca. "La riscrittura dei modelli : editoria e traduzioni in Italia tra le due guerre." Thesis, University of Reading, 2002. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.394151.

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Giovani, Virginia <1992&gt. "Produzioni tra arte ed economia: il caso di Glasstress come strumento di dialogo tra due mondi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9303.

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Abstract:
La tesi intende analizzare l’evento culturale Glasstress, presente per le ultime quattro edizioni della Biennale di Venezia, e i prodotti esposti per tale occasione. Per la mostra sono state presentate opere d’arte contemporanea in vetro, in parte create appositamente per l’occasione. Il prodotto artistico che è sorto per questo evento può essere visto con una “doppia anima”. Da un lato emerge un profilo collegato al commercio del vetro e delle produzioni associate, dall’altro ha un profondo legame con l’arte contemporanea odierna. Questa dualità determina un problema per l’ente nell’identificare e posizionare nel mercato i prodotti che nascono da questa commistione tra arte ed economia. Dopo aver osservato gli aspetti cardine che portano a condizionare l’evento e aver analizzato l’organizzazione in termini manageriali si cercherà di determinare il valore percepito dell’evento durante il tempo e quali soggetti nello specifico ne sono maggiormente influenzati. Questo approfondimento sarà fatto al fine di evidenziare alcuni aspetti che potrebbero meglio consentire di posizionare il prodotto esposto per l’occasione.
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Books on the topic "Arte tra le due guerre"

1

Arte contemporanea: Tra le due guerre. Roma: Carocci, 2021.

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2

Arte in Italia tra le due guerre. Torino: Bollati Boringhieri, 2013.

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3

Vespignani, Renzo. Tra due guerre. Bologna: Ut Orpheus, 2004.

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4

Novecento: Arte e vita in Italia tra le due guerre. Cinisello Balsamo (Milano): Silvana, 2013.

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5

Fondazione delle Stelline (Milan, Italy), ed. Gallerie milanesi tra le due Guerre. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana editoriale, 2016.

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6

Una caccia amorosa: Arte italiana tra le due guerre nella collezione Iannaccone. Milano: Skira, 2009.

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7

author, Torchiani Francesco, ed. Roberto Longhi: Percorsi tra le due guerre. Milano: Officina libraria, 2020.

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8

1939-, Fagiolo Dell'Arco Maurizio, Rivosecchi Valerio, Braun Emily 1957-, and Palazzo reale di Milano, eds. Scuola romana: Artisti tra le due guerre. Milano: Mazzotta, 1988.

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9

Artisti toscani a Parigi tra le due guerre. Cortina d'Ampezzo] (Belluno): Farsettiarte, 2006.

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10

Dalla "Libra" a "Posizione": Letteratura e arte nelle riviste novaresi tra le due guerre. Novara: Interlinea, 2001.

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Book chapters on the topic "Arte tra le due guerre"

1

Astore, Marianna. "Una montagna di debiti. L'Italia e la gestione del debito pubblico tra le due guerre." In Studi e saggi, 191–214. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-202-7.10.

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Abstract:
The surge in public debt during the recent pandemic crisis has made high debt a prominent policy issue. Italy is an interesting case study since it has experienced high levels of debt for a significant part of its history. This article revisits the history of Italian public debts in the inter-war period. Italy emerged from WWI with public debt that peaked around 160 percent of GDP. In the mid-1920s a significant reduction of public debt occurred, in concomitance with a regime of fiscal austerity and two restructuring agreements that wiped more than 80 percent of Italian foreign debts. By the early 1930s, the US reaction to the Great Depression that opposed any form of international cooperation, led to an Italian default on war debts in 1934 and a move toward autarky.
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2

Guiotto, Maddalena. "Italia e Austria: un intreccio di relazioni tra vicine dissimili." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 39–64. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.39.

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3

Cuomo, Pasquale. "I rapporti economici e finanziari tra Austria e Italia (1919–1934)." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 437–76. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.437.

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Volpi, Gianluca. "Roma sul Danubio. La politica italiana verso l’Europa danubiana osservata dagli ungheresi (1921–1936)." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 121–46. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.121.

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5

Guiotto, Maddalena. "Italien und Österreich: ein Beziehungsgeflecht zweier unähnlicher Nachbarn." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 13–38. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.13.

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6

Volpi, Gianluca. "La Jugoslavia e l’assetto dell’Europa centrale nella politica estera dell’Italia fascista (1922–1939)." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 147–82. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.147.

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7

Perna, Valerio. "Austria e Polonia. Identica parabola nella politica dell’Italia fascista." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 183–98. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.183.

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Scholtyseck, Joachim. "Auf dem Weg zu „brutalen Freundschaften“: Die deutsche Österreich- und Italienpolitik in der Zwischenkriegszeit." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 201–16. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.201.

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9

Zedler, Jörg. "„Geschrieben sollte in der ganzen Angelegenheit nichts werden.“ Die autoritären Regime in Italien und Österreich aus staatsbayerischer Perspektive (1922–1934)." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 217–54. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.217.

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10

Scarano, Federico. "La lunga strada di Mussolini verso le opzioni dei sudtirolesi nel 1939." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 255–78. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.255.

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Conference papers on the topic "Arte tra le due guerre"

1

Sempere i Soler, Josep Francesc. ""Memorial National de Gurs. 1994"." In III Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales :: ANIAV 2017 :: GLOCAL. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2017.5879.

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Abstract:
El propósito del trabajo es dar a conocer la existencia de este campo denominado de internamiento en el Béarn, desde los años 1939 a 1945. En concreto en la población de Gurs, un pequeño pueblo, en el Pirineo Atlántico francés. Y del Memorial obra de Dani Karavan. Tras la derrota militar del ejército republicano se produce un exilio masivo - se cifra en medio millón de personas tras la caída de Barcelona el 26 de enero de 1939-, del ejército y población de la IIª República. El gobierno francés crea esta suerte de campos de internamiento. El de Gurs fue el más grande y encerró a los que consideraban indeseables: republicanos procedentes de España, brigadistas internacionales, aviadores republicanos. Refugiados de la Europa Central y sin papeles, comunistas y resistentes franceses, gitanos y judíos extranjeros. En esta landa inhóspita permanecieron encerrados 60.550 hombres, mujeres y niños. Muchos descansan en los dos cementerios adjuntos al antiguo campo (en uno los republicanos, brigadistas, otros presos y el otro es el cementerio judío). Decidí realizar esta investigación en el terreno y hablando con supervivientes del campo, residentes en pueblos cercanos, para que los jóvenes europeos puedan tener conocimiento de que la Segunda Guerra Mundial comenzó en 1936, aunque no aparezca en ningún libro de historia. El gobierno francés tras años de intentar hacer desaparecer cualquier vestigio del mismo y ante la presión de los ciudadanos del Béarn, de la “Amicale du camp de Gurs”, asociaciones judías y otras muchas organizaciones y personalidades, paralizaron la destrucción completa de los restos del antiguo campo y encargaron al artista israelí Dani Karavan - uno de los artistas de “Land Art” vivos más reconocidos -, la construcción de este Memorial (existen tres en toda Francia), se inaugura el 14 de octubre de 1994. Al estar realizando la tesis sobre la obra y persona de Dani Karavan, acudí - en octubre de 2011- , al igual que a otros países y lugares donde tiene emplazadas obras ( Alemania, España, Francia, Italia, Israel,..), para realizar fotografías, filmaciones, dibujos, apuntes, obtener información de los ayuntamientos e ir recabando información para la tesis. Descubrí el lugar y recordé las palabras del artista: “Cuando trabajo en un nuevo emplazamiento trato con aspectos visibles e invisibles, con materiales sensibles, con memorias y con mi propio estado de conciencia y conocimiento histórico” . Tal fue el impacto, que pasé unos días consternado y más conforme oía relatos de supervivientes y leía sobre el campo y el trabajo de Dani Karavan, ante el ofrecimiento de realizar la obra y descubrir la realidad de lo sucedido. En enero acudí al “atelier” de Dani en París (ahora reside en Tel Aviv, pero venía a Europa unos días por compromisos ), hablé con el maestro el día 21/01/2017 y realicé unas fotografías tipo retrato, tras la entrevista. Detrás de él , en la pared, había unos fotos de este “Memorial National de Gurs".http://dx.doi.org/10.4995/ANIAV.2017.5879
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López Fernández, Santiago. "Posibilidades para un recital en una ciudad poscomunista. Entropología sonora en el “Tigre de los Tatra”." In III Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales :: ANIAV 2017 :: GLOCAL. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2017.4567.

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Abstract:
A principios de los años 90, los antiguos países comunistas del centro y este europeo sufrieron el desmoronamiento de la economía centralizada tras la caída del muro de Berlin y comenzaron la transición hacia la liberalización. El fracaso del socialismo internacional contra el capitalismo democrático haría devenir el fin de la guerra fría y asentaría el desarrollo del mundo globalizado. Esta pieza artística se emplaza en los que fue la República Socialista Eslovaca y que a principios de los años 2000 se le denominó “El Tigre de los Tatra”, una serie de tres conciertos de carácter site-specific donde se intervienen los restos de las estructuras en estado de abandono de tres espacios de la era socialista en la ciudad de Trenčín que de forma simbólica evocan a los iconos del socialismo, la hoz (la intervención en la estructura de un campo de lúpulo), el martillo (la intervención en una fábrica) y la estrella roja (la intervención de los tendederos de un microdistrito socialista). Haciendo referencia al trabajo de Robert Smithson se hace uso del término “entropía” el cual en su obra tiene que ver con el concepto de tiempo, con el pasado y el futuro. Este cambio, en el contexto particular de la Checoslovaquia comunista donde se ensalzaban los valores e iconos del folk y del nacionalismo, hacia la cultura y economía globalizada de mercado, ha generado la sociedad del desecho, de espacios postindustriales de carácter monumental cargados de entropía que pueden ser reciclados de forma contínua mediante intervenciones artísticas efímeras. En este caso el reciclaje fugaz de estos espacios de la sociedad de consumo se traduce en intervenciones sonoras sobre los vestigios del pasado que se convierten instantáneamente en “monumentos del futuro”.http://dx.doi.org/10.4995/ANIAV.2017.4567
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García Gutiérrez, Nuria, and Oscar Ruiz López. "Un museo virtual universitario para la recuperación de Memoria Histórica." In Congreso CIMED - I Congreso Internacional de Museos y Estrategias Digitales. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/cimed21.2021.12293.

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Abstract:
El patrimonio cultural universitario se caracteriza por su dispersión, variedad tipológica, dificultades de conservación o la falta de recursos económicos para su difusión. Las nuevas tecnologías resultan esenciales para difundir y hacer accesible a todos los públicos este tipo de patrimonio cultural. La UC no dispone de un museo universitario que conserve, investigue y difunda su patrimonio, sino que dispone de colecciones museográficas universitarias con diferentes secciones bien organizadas. La sección de obra gráfica, con más de tres mil grabados y dibujos tiene una complicada conservación y no puede estar permanentemente expuesta. Las nuevas tecnologías permiten conocer estas piezas mediante el uso de visitas o exposiciones virtuales. La Universidad de Cantabria ha desarrollado diversos proyectos de difusión a través de internet desde el 2008, conjugando investigación, difusión y accesibilidad. Su punto de partida fue la creación del Gabinete de Estampas Virtual que recogió y digitalizó el conjunto de arte gráfico de la entidad. Ya en 2015, tras la denominación de Colección Museográfica se ha desarrollado el proyecto de página web “Patrimonio Cultural Universitario UC”, en donde se recogen las distintas tipologías patrimoniales, así como, paseos virtuales 360º por algunos edificios y zonas del campus. Desde principios de 2020 y, acelerado por la evolución de la pandemia COVID 19, el Área de Exposiciones del Vicerrectorado de Cultura y Participación de la institución, ha diseñado un museo virtual de uno de los Fondos de su sección de obra gráfica, que de otra forma no podrían ser expuestos de forma permanente. Se trata del legado Paul Quintanilla, depositado por la Fundación Bruno Alonso y que recoge más de 80 obras que el creador cántabro Luis Quintanilla Isasi (1893-1978) realizó desde los años treinta hasta mediados del siglo XX. Su figura como artista plástico y su compromiso político antes y después de la guerra civil española pretenden ser recuperados en el museo virtual “Luis Quintanilla, Arte y Memoria”. El proyecto conjuga nuevas tecnologías y la rehabilitación de la Memoria Histórica o Democrática a través del arte conjugando la interactuación del espectador con un discurso museográfico que pone en relación piezas que el artista realizó de la Colección UC y otras conservadas en Estados Unidos o en el MNCARS.
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