Academic literature on the topic 'Arte - Italia - XX secolo'

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Journal articles on the topic "Arte - Italia - XX secolo"

1

Barattucci, Chiara. "Strumenti urbanistici per la rigenerazione delle aree produttive come nuove parti di città." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 130–35. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099018.

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Abstract:
L'articolo osserva le aree produttive del Nord Italia a partire da una domanda principale: gli strumenti urbanistici che nel XX secolo ne hanno permesso la realizzazione, oggi, sono ancora utili per guidare la loro rigenerazione come nuove parti di città? Dopo avere illustrato i principali obiettivi della rigenerazione sostenibile delle aree produttive, il testo richiama i tre strumenti che, nel tempo, sono stati determinanti per la loro costruzione: le zone D della zonizzazione; i pip, Piani per gli Insediamenti Produttivi; le apea, Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate. L'articolo riflette quindi sulla necessità di nuovi strumenti contestualizzati, multidimensionali e multiattoriali, capaci di inserire la riqualificazione delle aree produttive in progetti e programmi adattivi nel tempo.
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2

Brogiolo, Gian Pietro. "L'archeologia dell'architettura in Italia nell'ultimo quinquennio (1997-2001)." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 19. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.3.

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Abstract:
Il contributo delinea un bilancio dell'Archeologia dell'architettura in Italia a partire dalla metà degli anni '90 del XX secolo, quando alcuni convegni e la neonata rivista "Archeologia dell'Architettura", misero a confronto le esperienze maturate in più centri di ricerca, che riguardavano non solo l’analisi stratigrafica delle murature il suo rapporto con il Restauro, ma anche allo studio delle tecniche costruttive, della mensiocronologia e dell’archeometria. Da questo punto di vista sono da segnalare da un lato le sperimentazioni nella costruzione delle sequenze degli equilibri statici, del degrado, degli intonaci e degli orizzontamenti lignei, dall'altro le proposte di metodologie di restauro fondate sull'analisi stratigrafica. Questo impegno ha però portato a trascurare l’obiettivo prioritario dell’archeologo: recuperare dalle sequenze di un edificio informazioni storiche, per le quali servono anzitutto corpora e censimenti esaustivi, e studi che pongano in relazione le architetture con l’organizzazione agraria, le trasformazioni dei paesaggi antropici, le trasformazioni economiche e sociali. Ed è su questo aspetto che converrà puntare nei prossimi anni, almeno da parte degli archeologi, senza per questo sminuire o vanificare il rapporto privilegiato che si è instaurato negli anni ‘90 con il Restauro Architettonico, con l'obiettivo comune di salvaguardare il patrimonio architettonico in una congiuntura nella quale sembra concluso un ciclo storico che aveva a cuore lo studio e la tutela del passato, attraverso il policentrismo culturale, la fervida circolazione delle idee, un saldo collegamento con la società civile.
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3

Cipolli, Carlo, Vincenzo Natale, Pio Enrico Ricci Bitti, and Nicolino Rossi. "Le radici del Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari": documenti per una memoria collettiva." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 9–13. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12568.

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Abstract:
Renzo Canestrari (1924-2017) è stato uno dei più illustri psicologi italiani ed ha dato un contributo decisivo alla rinascita della psicologia in Italia nel secondo dopoguerra. Laureato in Pedagogia e in Medicina e Chirurgia, è stato professore ordinario di Psicologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna dal 1960 al 1999. Ha fondato l'Istituto (poi Dipartimento) di Psicologia negli anni '60, all'interno del quale ha promosso lo sviluppo di molteplici aree di ricerca di psicologia sperimentale, clinica e applicata. Queste linee sono state successivamente sviluppate dagli allievi, molti dei quali hanno raggiunto posizioni importanti in numerose università italiane. In occasione dell'intitolazione del Dipartimento di Psicologia a suo nome, numerosi allievi hanno progettato di ricordare gli esordi e i successivi sviluppi dei suoi contributi in molteplici aree di ricerca. Questo numero di Ricerche di Psicologia intende essere sia un segno di gratitudine sia uno stimolo per la raccolta di ulteriori documentazioni e per approfondimenti storiografici sulla diffusione e affermazione della psicologia in ambito universitario e in altri ambiti della società italiana nella seconda metà del XX secolo.
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4

Manfrellotti, Stefania. "Longevità e capacità di resilienza delle imprese familiari nella provincia di Salerno fra XX e XXI secolo = Longevity and resilience of family firms in the province of Salerno between the 20th and 21st century." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 18 (June 30, 2014): 19. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i18.1642.

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Abstract:
<p>La provincia di Salerno ha rappresentato, nella seconda metà del Novecento, una delle realtà più rilevanti del Mezzogiorno d’Italia sotto il profilo industriale. Nel secondo dopoguerra l’industria nell’area salernitana visse un’intensa crescita, soprattutto grazie agli aiuti per il Mezzogiorno. Rispetto alle altre aree del Sud Italia, non vi furono grandissimi stabilimenti siderurgici, metalmeccanici e petrolchimici ma vi fu un movimento vivace di piccole e medie industrie soprattutto nel settore manifatturiero. Tra gli anni Settanta e Ottanta le crisi nazionali e internazionali segnarono il passo dell’economia italiana e più in generale di tutte le economie occidentali. Nella provincia di Salerno le fabbriche statali, quelle appartenenti a multinazionali estere o alle grandi imprese del settentrione furono le più colpite dalla crisi. Al contrario molte aziende locali riuscirono, sebbene con momenti di incertezza, ad avere un ciclo di sviluppo ininterrotto. Si tratta principalmente di imprese familiari, create e gestite da imprenditori salernitani, espressione del territorio, della cultura, delle tradizioni, che hanno saputo trarre dal contesto locale le energie e spesso le risorse per puntare all’eccellenza. Ancora oggi, sebbene quarant’anni di legislazione speciale per il Mezzogiorno non siano bastati a mettere in moto uno sviluppo duraturo e soprattutto autonomo delle imprese meridionali, lo sviluppo industriale meridionale è legato alle piccole e medie attività imprenditoriali operanti soprattutto nel settore manifatturiero. Tra le diverse esperienze di capitalismo locale e familiare di quest’area del Mezzogiorno si è scelto di analizzare una delle realtà imprenditoriali più longeve della provincia salernitana: il sistema di imprese della famiglia Di Mauro di Cava de’Tirreni. Dalla fine dell’Ottocento, la famiglia ha saputo affermare, espandere e reinventare la propria attività nel campo della tipografia, dell’editoria, e della cartotecnica, passando indenne per le difficili congiunture del ’900, e giungendo a essere attualmente una realtà di punta nel tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno.</p><p>In the second half of the twentieth century, the Salerno province represented one of the most important industrial reality of the southern Italy. After Second World War, the Salerno province industry lived an intense growth, mainly thanks to the aids for the southern Italy. There were not many steelworks, petrochemical and engineering mills, compared to other areas of the southern Italy, but there was a lively movement of small and medium industries, especially in manufacturing. Among the seventies and eighties the national and international crisis damaged the Italian economy and also other Western economies. In the Salerno province, the state enterprises, those belonging to the foreign multinationals or the great enterprises of the northern Italy, were the worst hit by the crisis. On the other hand, although with uncertainty, many local enterprises managed to have a continuous development. They were mainly family businesses, created and managed by the Salerno province entrepreneurs, expression of the territory, the culture, the traditions that have been able to take energy from the local context and the resources to aim at the excellence.</p> <p>To this today, though forty years of special legislation for the southern Italy are not enough to launch a continuous development and in particular an independent development of the southern enterprises, the industrial development of southern Italy is linked to small and medium enterprises, especially in the manufacturing sector. Among the several experiences of local and family capitalism of the southern Italy, I have chosen to analyze one of the entrepreneurial reality more long-running of the Salerno province. It is the system of enterprises of the Di Mauro family from Cava de’Tirreni. Since the end of nineteenth century, the Di Mauro family was able to establish, expand and reinvent its business in the field of printing, publishing, and converting industry, passing unscathed to the difficult junctures of the twentieth century, and now coming to be very important in the business of the southern Italy.</p>
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5

Spinicci, Paolo. "¿Quale novecento? Le riflessioni fenomenologiche di giovanni piana sull’arte del XX secolo." Eikasía Revista de Filosofía, no. 96 (July 14, 2022): 193–211. http://dx.doi.org/10.57027/eikasia.96.218.

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Abstract:
El alcance y la intensidad de las reflexiones filosóficas de Giovanni Piana sobre las artes, y especialmente sobre las vicisitudes del arte del siglo XX en el conjunto de su producción teó-rica no se limitan al proyecto de delinear una filosofía de la música que efectivamente se ha convertido, desde la década de 1990, en el centro de sus intereses teóricos. El arte del siglo XX y sus vanguardias representaron para Piana un argumento lleno de sugestión e interés. El objetivo del artículo es indicar la razón por la cual en el curso de sus estudios Piana siente una creciente necesidad de discutir sobre el arte contemporáneo. Reflexionar sobre el arte del siglo XX, no solo significa arrojar luz sobre los valores expresivos propios de las formas elemen-tales de la experiencia, sino que para Piana también ha significado volver a cuestionar el nexo que junta la estructura material del sonido y, en general, de los materiales de la experiencia con las formas en las que están codificados lingüísticamente.
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6

Boubara, Ada. "Scambi culturali nel xx secolo tra Italia e Grecia (Pasolini e Panagulis)." Narrativa, no. 39 (December 1, 2017): 91–102. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.680.

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7

Sodi, Manlio. "DODICI LUSTRI DI VITALITÀ LITURGICA IN ITALIA." PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 13, no. 33 (December 30, 2022): 259–82. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2022.v13n33.p259-282.

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Abstract:
Il secolo XX è passato alla storia e sarà ricordato per tanti motivi. Dal punto di vista ecclesiale rimarrà come il tempo in cui le forme della lex orandi hanno realizzato un progressivo cambiamento rispetto ad una prassi liturgico-celebrativa che, per alcuni aspetti, ha attraversato l’intero secondo millennio. Il Novecento si era aperto con i timidi inizi del “movimento liturgico” per opera di Dom Lambert Beauduin, in Belgio; un movimento di pensiero e di eventi che, con alterne vicende, attraverserà diversi decenni per sfociare nel Concilio Vaticano II. Qui l’intento è quello di offrire una lettura della riforma liturgica e del conseguente rinnovamento, attuati in Italia, unitamente ad alcune sfide che “oggi” si presentano.
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8

Scaglione, Giannantonio. "La storiografia sui catasti d'età moderna in Italia tra XX e XXI secolo." STORIA URBANA, no. 156 (June 2018): 125–47. http://dx.doi.org/10.3280/su2017-156005.

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9

Kertzer, David I., and Marzio Barbagli. "Sotto lo Stesso Tetto: Mutamenti della Famiglia in Italia dal XV al XX Secolo." Contemporary Sociology 14, no. 5 (September 1985): 604. http://dx.doi.org/10.2307/2069538.

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10

Petit, Lorenza. "Dal Medio Oriente al Messico: storia di una migrazione." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 141–63. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002007.

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Abstract:
Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, il continente americano diventò il polo di attrazione per milioni di persone che andarono oltreoceano non solo ver-so gli Stati Uniti ma anche per raggiungere l'America Latina. Il contributo mette in evidenza il caso particolare delle emigrazioni provenienti dal mondo arabo e diret-te in Messico. Nella prima parte dell'articolo, l'autore analizza le fonti che ci per-mettono di realizzare un'indagine rigorosa del fenomeno apportando numerosi dati a sostegno dello studio. Le fonti prese in esame comprendono: il Registro degli Stranieri, presente nell'Archivio Generale della Nazione (AGN), i censimenti dell'INEGI e il Direttorio Libanese del 1948. Nella seconda parte, si ricostruiscono i movimenti dei migranti all'interno della Repubblica Messicana in un periodo che va dal 1895 al 1950. L'articolo ha lo scopo di introdurre il lettore allo studio delle emigrazioni arabe in America Latina, tema poco presente nella storiografia italia-na, evidenziandone la rilevanza ed incoraggiando futuri progetti di ricerca sul fenomeno.
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Dissertations / Theses on the topic "Arte - Italia - XX secolo"

1

De, Benetti Sarah <1987&gt. "Le mostre di Paul Klee in Italia. La fortuna espositiva dell'artista svizzero nel corso del XX secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18497.

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Abstract:
Il presente contributo di ricerca intende ripercorrere le tappe che hanno portato alla nascita, e al successivo sviluppo, della ricerca critica riguardante l’opera di Paul Klee in Italia. Partendo da un breve excursus relativo alla vita dell’artista che, nello specifico, indaga il rapporto personale che ebbe con il nostro paese, l’elaborato sviluppa la sua ricerca dalla prima presentazione in Italia dell’arte di Paul Klee, fatta risalire al 1920, grazie ad un articolo del giovane critico tedesco Leopold Zahn nella rivista d’avanguardia Valori Plastici. Vengono quindi passate in rassegna le occasioni espositive offerte dalle Biennali, sia durante la vita dell’artista (1928 e 1930), sia dopo la morte (1948, 1950 e 1954), unitamente alle mostre e ai rapporti intrecciati con la Galleria de’ Il Milione e all’uscita dell’edizione italiana della monografia di Will Grohmann, che permisero una penetrazione ampia e diramata della sua ricerca nell’arte e nella critica italiane. Attraverso una indagine diretta effettuata presso l’archivio della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, vengono presi in considerazione gli approfondimenti dello studio dell’universo kleeniano nell’ambiente artistico della capitale a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta e le relative mostre realizzate presso tale istituto. La tesi si conclude con un regesto delle opere di Paul Klee attualmente presenti nelle collezioni pubbliche italiane, oltre ad un elenco di disegni e dipinti passati per esposizioni realizzate nel nostro paese dal 1920 al 2018.
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2

Civettini, Giulia <1986&gt. "L'edilizia scolastica nel Nord Italia. Sviluppi e progetti tra XIX e XX secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6577.

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Abstract:
La tesi intende analizzare la nascita e lo sviluppo della tipologia edilizia appositamente progettata per l’uso scolastico, in particolare per l’insegnamento primario, durante l’Ottocento sino al secondo decennio del Novecento. Lo studio trae i suoi presupposti dall’analisi delle condizioni dell’istruzione e della legislazione scolastica vigente negli Stati preunitari dell’Italia settentrionale dalla metà del XVIII secolo all’Unità nazionale, per poi concentrarsi sulla disamina delle normative emanate dallo Stato italiano per regolamentare il settore dell’edilizia scolastica. Lo scritto si occupa di esaminare gli edifici maggiormente significativi eretti in alcune città della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, focalizzandosi sugli aspetti propriamente edilizi ed architettonici.
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3

Baldin, Inessa <1989&gt. "Azulejos portoghesi tra arte e decorazione nel XIX e XX secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4929.

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Abstract:
RIcerca sullo sviluppo artistico degli azulejos portoghesi nel XIX e nel XX secolo. Analisi del XIX secolo e il passaggio a produzione industriale e semi-industriale degli azulejos. Analisi dello sviluppo artistico degli azulejos nel XX secolo tra dittatura, innovazione e architettura urbana.
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4

Rodella, Francesca <1986&gt. "STIEGLITZ E LA DIVULGAZIONE DELL' ARTE MODERNA IN AMERICA NEL XX SECOLO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2944.

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5

Bottaro, Marica <1987&gt. "Il saxofono nell’orchestra italiana e francese della prima metà del secolo XX." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10353.

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Abstract:
L’elaborato si propone di sondare la presenza del saxofono all’interno delle partiture orchestrali francesi e italiane della prima metà del secolo XX, con lo scopo di confermare la legittimità della sua inclusione in pianta stabile fra le fila dell’orchestra. La scelta di indagare il repertorio saxofonistico orchestrale delle nazioni Francia e Italia e dei primi decenni del secolo XX è stata fatta poiché lo strumento, nato per mano di Adolphe Sax, costruttore di strumenti musicali di origine belga, ha la sua prima diffusione in terra francese durante la seconda metà dell’Ottocento, per poi “espatriare” anche negli altri paesi. È la Francia, dunque, a vantare il primato compositivo per lo strumento, ed è nel Novecento che questa produzione aumenta a dismisura. La Francia, con il suo gusto per il colore timbrico degli strumenti, contagia in particolar modo l’Italia in cui lo strumento è già presente a metà Ottocento, grazie anche alla sollecitazione di Gioachino Rossini, che da Parigi consiglia al Liceo Musicale di Bologna di adottare quanto prima il nuovo strumento di Sax. La prima parte della tesi, intitolata Teoria. I trattati di strumentazione e di orchestrazione, ha come obiettivo quello di fornire una vera e propria ricognizione mai effettuata prima d’ora della presenza del saxofono all’interno dei trattati di strumentazione e di orchestrazione sia francesi sia italiani, ma anche del Belgio, dell’Inghilterra, della Svizzera e degli Stati Uniti per dimostrare la diffusione dello strumento al di fuori dei due paesi che se ne sono occupati maggiormente. La seconda parte (Composizioni francesi) e la terza (Composizioni italiane) contemplano la presenza di alcune indagini su compositori che hanno incluso il saxofono all’interno delle loro partiture per orchestra. La scelta dei musicisti e delle composizioni da analizzare è stata fatta sulla base della portata e della rilevanza della parte dedicata al saxofono, nonché del peso della singola partitura e del compositore presi in esame, selezionando i titoli prescelti dall’elenco delle partiture che prevedono il saxofono allegato nella tesi.
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6

Piredda, Maria Francesca <1977&gt. "Il cinema in missione. La pratica cinematografica dei missionari italiani lungo il XX secolo tra apostolato e antropologia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1120/1/Tesi_Piredda_Maria_Francesca.pdf.

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Abstract:
The thesis reconstructs the cinema’s experience of Italian missionaries during the XX century in a historical-pragmatic key. Italian missionaries, who started producing movies around the Twenties, have used cinema as a helpful instrument for religious propaganda. They have considered the rules of the Catholic Church, the political and social context and the audience’s expectations. Each chapter (1-4) analyses the phenomenon inside the context constituted by the Italian colonial experiences, the relationship between Catholic Church and images during the Evangelization, the history of cinema and the history of missions. A specific chapter (chapter 5) is dedicated to the archives of missionary’s cinema and to the value to be assigned to this film production (in terms of social memory and archive’s memory). At the end of the first part, the thesis presents a proposal about the relationship between missionary’s cinema and visual anthropology. The second part of the thesis includes the film cards of the missionary’s movies preserved in Italy: 339 cards of Italian movies and 149 cards of foreign movies placed in different archives and bureaus.
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Piredda, Maria Francesca <1977&gt. "Il cinema in missione. La pratica cinematografica dei missionari italiani lungo il XX secolo tra apostolato e antropologia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1120/.

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Abstract:
The thesis reconstructs the cinema’s experience of Italian missionaries during the XX century in a historical-pragmatic key. Italian missionaries, who started producing movies around the Twenties, have used cinema as a helpful instrument for religious propaganda. They have considered the rules of the Catholic Church, the political and social context and the audience’s expectations. Each chapter (1-4) analyses the phenomenon inside the context constituted by the Italian colonial experiences, the relationship between Catholic Church and images during the Evangelization, the history of cinema and the history of missions. A specific chapter (chapter 5) is dedicated to the archives of missionary’s cinema and to the value to be assigned to this film production (in terms of social memory and archive’s memory). At the end of the first part, the thesis presents a proposal about the relationship between missionary’s cinema and visual anthropology. The second part of the thesis includes the film cards of the missionary’s movies preserved in Italy: 339 cards of Italian movies and 149 cards of foreign movies placed in different archives and bureaus.
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Chieregato, Chiara. "Ángel Crespo y la cultura italiana." Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2012. http://hdl.handle.net/10803/94195.

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Abstract:
Esta tesis es un estudio completo de la relación que existió entre Ángel Crespo (1926-1995) e Italia. Tras el primer capítulo que introduce el tema, se presentan tres capítulos en los que se estudia la figura de Ángel Crespo: en primer lugar, sus datos biográficos y su situación en el marco cultural español de su época; en un segundo momento se pone en evidencia la presencia de Ángel Crespo en Italia, y finalmente la de Italia en Ángel Crespo. Para presentar el tema, en los dos capítulos centrales, se comentan aquellos textos que mejor representan esta interrelación y como anexos figuran aquellos otros que muestran claramente la fuerte vinculación que se estableció entre los dos términos de nuestro estudio. Se tratan temas de recepción literaria, teoría de la traducción y literatura comparada, y se pone de manifiesto la importancia de Italia para la comprensión de la figura y de la obra de Ángel Crespo.
La tesi che qui si presenta consiste in uno studio completo della relazione che si stabilì tra Ángel Crespo (1926-1995) e l’Italia. Al primo capitolo che funge da introduzione al tema seguono tre capitoli nei quali si studia la figura di Ángel Crespo: dapprima si traccia la sua biografia e lo si inserisce nel contesto culturale spagnolo dei suoi anni; successivamente, ci si sofferma sulla presenza di Ángel Crespo in Italia e su quella dell’Italia in Ángel Crespo. Nei due capitoli centrali, per presentare il tema, si commentano quei testi che meglio rappresentano tale dialogo; come appendici ne sono stati riportati altri che mostrano chiaramente il forte vincolo stabilitosi tra i due termini del nostro studio. Ci si riferisce inoltre a temi riguardanti la ricezione letteraria, la teoria della traduzione e la letteratura comparata mettendo in evidenza l’importanza dell’Italia per la comprensione della figura e dell’opera di Ángel Crespo.
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BRESSANELLI, RENATA GIOVANNA. "«L’INTRAPRESA ARDITA». GENESI E STORIA DEL PERIODICO D’INSEGNAMENTO «PRO INFANTIA» NEL SUO PRIMO VENTENNIO DI VITA (1913-1933)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/97173.

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Abstract:
La ricerca ha inteso ripercorrere la storia di “Pro Infantia” nel suo primo ventennio di vita (1913-1933). Il lavoro ha preso avvio dall’analisi dei dibattiti politico-scolastici e dall’approfondimento del contesto pedagogico e culturale in cui si collocava la decisione dei vertici dell’editrice La Scuola di avviare una rivista per educatrici d’asilo. Il lavoro è entrato nel vivo con la messa a fuoco delle prese di posizione del periodico in merito alle novità introdotte dai provvedimenti legislativi coevi, quali, ad esempio, i Programmi per le istituzioni infantili emanati da Credaro nel 1914, la Riforma Gentile e i Programmi elaborati da Giuseppe Lombardo Radice nel 1923. Sono state altresì analizzate le valutazioni espresse circa le prassi didattiche e i metodi pedagogici adottati nelle istituzioni infantili del tempo, l’associazionismo di categoria, i percorsi formativi per le educatrici. Lo spoglio della rivista ha consentito inoltre di fare ulteriore luce sulle scelte dell’editrice La Scuola e sull’atteggiamento assunto dal periodico di fronte ad alcuni momenti chiave non solo della storia dell’educazione infantile in Italia, ma anche di quella politica e sociale, come ad esempio il primo conflitto mondiale, il dopoguerra, l’ascesa del fascismo e la successiva affermazione della dittatura.
The aim of this research was to reconstruct the history of "Pro Infantia" over its initial twenty years of publication (1913-1933). The first step in the study was to analyse the political debate on education and the cultural and educational backdrop against which the publishing house, La Scuola, decided to set up a journal for infant school teachers. The core of the research work involved examining the journal’s positions on the legislation of the period – such as the programs for infant schools issued by Credaro in 1914, the Gentile reform and the programs drawn up by Giuseppe Lombardo Radice in 1923 – and its assessments of the teaching practices and educational methods adopted in contemporary infant schools, as well as of teachers’ associations, and infant teacher training courses. Finally, scrutiny of the journal’s content also shed light on the policies adopted by La Scuola and "Pro Infantia"’s stance concerning both key historical developments in Italian early childhood education and broader political and social events, such as World War One, the post-war period, the rise of fascism and the advent of the fascist dictatorship.
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10

BRESSANELLI, RENATA GIOVANNA. "«L’INTRAPRESA ARDITA». GENESI E STORIA DEL PERIODICO D’INSEGNAMENTO «PRO INFANTIA» NEL SUO PRIMO VENTENNIO DI VITA (1913-1933)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/97173.

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Abstract:
La ricerca ha inteso ripercorrere la storia di “Pro Infantia” nel suo primo ventennio di vita (1913-1933). Il lavoro ha preso avvio dall’analisi dei dibattiti politico-scolastici e dall’approfondimento del contesto pedagogico e culturale in cui si collocava la decisione dei vertici dell’editrice La Scuola di avviare una rivista per educatrici d’asilo. Il lavoro è entrato nel vivo con la messa a fuoco delle prese di posizione del periodico in merito alle novità introdotte dai provvedimenti legislativi coevi, quali, ad esempio, i Programmi per le istituzioni infantili emanati da Credaro nel 1914, la Riforma Gentile e i Programmi elaborati da Giuseppe Lombardo Radice nel 1923. Sono state altresì analizzate le valutazioni espresse circa le prassi didattiche e i metodi pedagogici adottati nelle istituzioni infantili del tempo, l’associazionismo di categoria, i percorsi formativi per le educatrici. Lo spoglio della rivista ha consentito inoltre di fare ulteriore luce sulle scelte dell’editrice La Scuola e sull’atteggiamento assunto dal periodico di fronte ad alcuni momenti chiave non solo della storia dell’educazione infantile in Italia, ma anche di quella politica e sociale, come ad esempio il primo conflitto mondiale, il dopoguerra, l’ascesa del fascismo e la successiva affermazione della dittatura.
The aim of this research was to reconstruct the history of "Pro Infantia" over its initial twenty years of publication (1913-1933). The first step in the study was to analyse the political debate on education and the cultural and educational backdrop against which the publishing house, La Scuola, decided to set up a journal for infant school teachers. The core of the research work involved examining the journal’s positions on the legislation of the period – such as the programs for infant schools issued by Credaro in 1914, the Gentile reform and the programs drawn up by Giuseppe Lombardo Radice in 1923 – and its assessments of the teaching practices and educational methods adopted in contemporary infant schools, as well as of teachers’ associations, and infant teacher training courses. Finally, scrutiny of the journal’s content also shed light on the policies adopted by La Scuola and "Pro Infantia"’s stance concerning both key historical developments in Italian early childhood education and broader political and social events, such as World War One, the post-war period, the rise of fascism and the advent of the fascist dictatorship.
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Books on the topic "Arte - Italia - XX secolo"

1

Arte trentina del XX secolo. Trento: Edizioni U.C.T., 2015.

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2

1963-, Barbero Luca Massimo, Basilica palladiana (Vicenza Italy), Laboratorio per l'arte moderna e contemporanea., and SS. Filippo e Giacomo (Church : Vicenza, Italy), eds. L' arte del XX secolo nelle collezioni private vicentine. Venezia: Marsilio, 1998.

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3

Alexandra, Noble, Velani Livia, Galleria nazionale d'arte moderna (Italy), and Eric and Salome Estorick Foundation., eds. I capolavori Estorick: Una collezione inglese di arte italiana del XX secolo. [Italy]: Edizioni SACS, 1997.

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4

Barni, Daniele. Lo sguardo della critica: I conoscitori d'arte in Italia tra XIX e XX secolo. Torino (Italia): Cartman, 2016.

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5

Farci, Ida. La parrocchiale di Sant'Elena a Quartu: Arte e storia dal XII al XX secolo. Cagliari: E. Gasparini, 2001.

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6

Demidov tra Russia e Italia, gusto e prestigio di una grande famiglia in Europa dal XVIII al XX secolo (Conference) (2009 : Florence, Italy), ed. I Demidov fra Russia e Italia: Gusto e prestigio di una grande famiglia in Europa dal XVIII al XX secolo. Firenze: Leo S. Olschki, 2013.

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7

Bellesi, Sandro. Sull'Arno d'argento: Pittura e disegno a Firenze dal XIII al XX secolo = paintings and drawings in Florence from the 13th to 20th century. Firenze: E. Frascione, 2011.

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8

1943-, Caleca Antonino, ed. Prius ars: Arte in Italia dal secolo V al secolo X. Lucca: Fondazione Ragghianti studi sull'arte, 2010.

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9

Mostra mercato internazionale dell'antiquariato (24th 2005 Florence, Italy). Arte e paesaggio in Italia nel XIX secolo. Roma: P. Antonacci, 2005.

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10

editor, Fiori Marco, ed. Storia della xilografia in Italia nel secolo XX. [Bologna]: Pendragon, 2020.

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Book chapters on the topic "Arte - Italia - XX secolo"

1

Gelmetti, Carlo. "La dermatologia e la venereologia dal XIX al XX secolo." In Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia, 103–41. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5717-3_5.

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2

Gigante, Lorenzo. "Incontri, scontri, confronti Appunti sulla ricezione della xilografia nordica in Italia tra XV e XX secolo." In Taking and Denying Challenging Canons in Arts and Philosophy. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-462-2/007.

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Abstract:
Germany, France, Italy: the attribution of the first woodcut images has long been debated between several countries, to gain the technological primacy of the invention of reproductive printmaking, before Gutenberg’s movable type printing. Today we know how difficult it is, if not impossible, to establish a place and a date of origin of image printing in Europe. Impossible and probably unimportant. Printing was a European phenomenon in the 15th century, and we may ask ourselves whether a northern woodcut beyond the Italian borders was intended as something different than an Italian one. The contrast between northern and southern prints, which has been claimed by art historians from Vasari until the half of the 20th century, seems to be denied by early modern Italian sources. For example, a German woodcut from the first decades of the 15th century and a Florentine painting from the end of the 14th century can coexist as models for the illumination of the same manuscript. This unpublished case study of two Florentine 15th-century illuminations shows how a European cultural horizon was more common than we think today, and how much woodcut has been a fundamental tool for this broadening of horizons, since its very beginning.
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Ugniewska, Joanna. "Su alcuni viaggi in Italia polacchi tra la seconda metà del Novecento e l’inizio del ventunesimo secolo O niektórych polskich podróżach do Włoch drugiej połowy XX i początku XXI wieku." In Italia e Polonia (1919-2019). Un meraviglioso viaggio insieme lungo cento anni / Włochy i Polska (1919-2019). Sto lat wspólnej fascynującej podróży. Warsaw University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.31338/uw.9788323541400.pp.185-196.

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