Journal articles on the topic 'Aree funzionali'

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Baraldi, P., CA Porro, M. Serafini, G. Pagnoni, G. Crisi, G. P. Basso, V. Cettolo, and P. Nichelli. "Aree corticali di rappresentazione bilaterale dei movimenti della mano." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 111–16. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300120.

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Abstract:
Gli studi funzionali con PET e fMRI hanno dimostrato zone di attivazione nella corteccia motorio-sensoriale primaria ipsilaterale, che appare spazialmente più estesa nell'emisfero dominante durante il movimento delle dita. Questo studio analizza la presenza e la distribuzione spaziale controlaterale, bilaterale ed ipsilaterale della rappresentazione motoria di entrambi gli emisferi con RM ecoplanare. L'esame RM funzionale ha dimostrato differenti popolazioni neuronali con caratteristiche funzioni specifiche in zone anatomicamente definite. Non si è osservata rappresentazione del movimento puramente monolaterale; la componente ipsilaterale di attivazione corticale sembra riflettere una popolazione neuronale attivata durante movimenti sia della mano destra che sinistra, con estensione maggiore nell'emisfero dominante. Questa popolazione bilaterale è presumibilmente coinvolta nella pianificazione del movimento. Una popolazione secondaria, attivata solo durante il movimento controlaterale, è stata identificata in entrambi gli emisferi nella porzione posteriore del giro precentrale, probabilmente in corrispondenza dell'area motoria primaria.
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Pelliccioli, G. P., O. Presciutti, P. Floridi, S. Campanella, P. Chiarini, R. Tarducci, and M. Zampolini. "La risonanza magnetica funzionale nello studio della riorganizzazione plastica cerebrale, post-ictale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 31. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s209.

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Abstract:
Negli ultimi anni lo studio dei meccanismi di recupero funzionale dopo ictus è progredito grazie all'utilizzo di nuove tecniche di indagine sia con immagini che con registrazione elettrofisiologiche. L'interesse è accentuato dal potenziale utilizzo di queste conoscenze per mettere a punto opportuni programmi terapeutici e riabilitativi. Scopo di questo lavoro è stato quello di indagare mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMR) quali aree motorie fossero coinvolte nel recupero dopo ictus cerebrale. Sono stati studiati 10 pazienti con ictus sottocorticale ischemico (5 con emiparesi destra e 5 con emiparesi sinistra) in buon recupero funzionale. L'età media era 59,1 anni (min 37, max 84). Tutti i pazienti sono stati indagati effettuando uno studio per immagini e funzionale. La fMR è stata realizzata con apparecchiatura General Electric 1,5 T mediante sequenze SPGR (TR/TE 64/48 ms, Flip Angle 17°, FOV 22×6 cm2, matrice 256times128, spessore di strato 6 mm) costituite da 3 sezioni assiali oblique contigue, parallele alla linea inter-commissurale, condotte a livello della corteccia motoria. L'esame funzionale è stato preceduto da uno studio convenzionale utilizzato per dimostrare le lesioni, per programmare le sequenze funzionali e per fornire una correlazione anatomica ai pixel attivati. La fMR è stata effettuata alternando acquisizioni ottenute durante un movimento delle dita con sequenze eseguite in condizioni di riposo sia per la mano paretica che per quella sana. Per l'elaborazione è stata usata la tecnica “cross correlation” con soglia usando la “box-car” come forma d'onda di riferimento. Sono stati considerati “attivati” i pixel con coefficiente di correlazione (CC) ≥ 70% del CC massimo. I pixel selezionati, codificati mediante colorazione e sovrapposti alle immagini anatomiche, sono stati quantificati con apposito programma, suddivisi per aree motorie corticali. I risultati hanno evidenziato un'attivazione bilaterale durante il movimento della mano paretica mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. Nell'emisfero omolaterale alla paresi si è inoltre rilevato un incremento dell'attivazione nelle aree premotoria e supplementare motoria. Questi dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus. Tale attivazione può avere un duplice significato: un rinforzo delle vie discendenti cortico-spinali già presenti nel soggetto sano e un ausilio funzionale da parte delle aree premotoria e supplementare motoria verso il lato lesionato.
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Righini, A., O. De Divitiis, A. Prinster, D. Spagnoli, I. Apollonio, L. Bello, G. Tomei, R. Villani, F. Fazio, and M. Leonardi. "Risonanza magnetica funzionale: Localizzazione dell'area motoria primaria in pazienti portatori di lesioni espansive cerebrali Risultati preliminari." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 371–81. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800304.

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Abstract:
La Risonanza Magnetica Funzionale (RMF) ha dimostrato di poter localizzare la sede di aree corticali funzionali in numerosi protocolli su volontari sani. La identificazione prechirurgica di aree corticali eloquenti è molto importante al fine della realizzazione di un intervento il meno lesivo possibile per la funzione. Il sowertimento più o meno grossolano della regione anatomica da parte di un processo espansivo rende spesso difficile la identificazione di determinati reperi anatomici. Ci siamo proposti di studiare con RMF, su tomografo convenzionale, pazienti affetti da neoplasie intra ed extrassiali che interessavano il lobo frontale posteriore o quello parietale. Sono stati studiati quindici pazienti, tutti destrimani, di età compresa tra i 15 ed i 64 anni. Sono state ottenute mappe di attivazione, che hanno evidenziato aree di significativo aumento del segnale in regione parieto-frontale posteriore. La morfologia delle aree di significativo aumento di segnale era il più delle volte di tipo serpiginoso. Quando l'effetto massa era netto, l'area attivata nell'emisfero patologico appariva dislocata rispetto a quella nell'emisfero controlaterale. Sino ad ora sono stati ripetuti gli esami di RMF dopo l'intervento chirurgico in tre pazienti che non presentavano deficit motori significativi all'arto superiore. Neoplasms compressing or infiltrating cerebral cortex often alter the normal anatomy in such a way that the neurosurgeon can not easily localize and spare functional areas. Moreover, the results of mass effect on brain functional anatomy have not been extensively investigated in vivo yet.
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Beltramello, A., G. Viola, A. Borsato, G. Tassinari, D. Campara, R. Cerini, M. Pregarz, G. Puppini, and A. G. Bricolo. "Risonanza magnetica funzionale encefalica Razionale della metodica ed esperienze applicative su magnete per uso clinico." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 345–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800303.

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Abstract:
La Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) si sta di recente affermando come nuova metodica di indagine del «cervello al lavoro», occupando progressivamente un suo spazio nell'armamentario strumentale a disposizione dei Neurofisiologi per poter investigare la localizzazione e le inter-connessioni di differenti aree encefaliche funzionalmente coinvolte nella esecuzione di varie performance. L'fMRI indaga le modificazioni di segnale del tessuto encefalico indotte dalle variazioni perfusionali e di ossigenazione che si verificano nella sostanza grigia durante differenti stati funzionali (riposo/attività). Tali modificazioni sono rivelate con RM grazie alle variazioni che il transito nel letto vascolare encefalico di una sostanza para-magnetica è in grado di indurre sul rilassamento trasversale T2 degli spin protonici tissutali in prossimità dei capillari e mediante l'impiego di sequenze GE T2*-pesate. Due principali tecniche di studio sono state utilizzate: la prima, più complessa, richiede l'iniezione di un bolo di Gadolinio ed il monitoraggio, mediante sequenze eco-planari, del suo primo passaggio nel letto capillare encefalico; la seconda, realizzabile anche con magneti per uso clinico, utilizza come mdc para-magnetico endogeno la desossi-emoglobina e registra le variazioni di ossigenazione ematica correlate allo stato di attività corticale (tecnica BOLDc — Blood Oxygenation Level Dependent contrast). La nostra esperienza è stata effettuata con un magnete superconduttivo da 1,5 T, adottando la tecnica BOLDc e sequenze GE FLASH con TE lungo. Sono stati sottoposti ad indagine 19 volontari ed effettuati 11 studi di attivazione della corteccia motoria e 13 studi di attivazione della corteccia visiva. In 10 studi di attivazione motoria e 10 studi di attivazione visiva è stata osservata una buona o sod-disfacente variazione areale del segnale, localizzata nella regione corticale coinvolta dal paradigma di attivazione. Uno studio di attivazione motoria e 3 studi di attivazione visiva sono invece risultati insoddisfacenti, non essendosi riscontrata alcuna variazione di segnale o, quando presente, non essendo stato possibile attribuirla ad alcuna regione corticale di interesse. La RM, metodica che attualmente fornisce al Neuroradiologo le migliori informazioni anatomo-strutturali sul SNC, sta estendendo il suo campo di indagine, prima esclusivo appannaggio della Medicina Nucleare, ad alcuni aspetti delle funzioni cerebrali, avvantaggiandosi, rispetto alla SPET ed alla PET, in qualità delle sue prerogative di più elevata risoluzione spaziale e temporale, di assoluta innocuità, di rapida integrazione delle immagini funzionali con quelle anatomiche e di minori costi.
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Zanolin, Giacomo. "La natura e l' immaginario: le aree protette come costruzioni sociali." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (June 2021): 85–101. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12034.

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Abstract:
L'articolo propone alcune riflessioni sul significato delle aree protette nella prospettiva teorica della social nature. A partire dall'idea che la natura non ha valore in sé, ma è un costrutto culturale, viene qui presentata una discussione teorica basata su tre temi chiave, che offrono l'occasione per riflettere sul potenziale ruolo delle aree protette come elementi di una realtà costruita socialmente e come strumenti funzionali alla territorializzazione contemporanea. Le finalità teoriche sono perseguite attraverso l'analisi sintetica di un caso di studio: il Sistema Parchi dell'Oltrepò Mantovano. Il progetto innovativo che hagenerato questa esperienza singolare e il peculiare approccio alla preservazione e alla promozionedel patrimonio che la contraddistinguono, offrono pertanto spunti di riflessione utili a sostenere e rafforzare l'idea che le aree protette possono assumere un ruolo chiave nella costruzione e nella promozione di una visione alternativa di ciò che è naturale, contribuendo alla produzione di un immaginario collettivo fondato sull'ibridazione tra società e natura.
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Leone, C. A., P. Capasso, D. Topazio, and G. Russo. "Supracricoid laryngectomy for recurrent laryngeal cancer after chemoradiotherapy: a systematic review and meta-analysis." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 439–49. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1063.

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Abstract:
La recidiva e la persistenza del cancro della laringe dopo radioterapia rappresentano eventi insidiosi, i cui tassi di incidenza variano dal 13% al 36%. L’intervento di laringectomia sopracricoidea (LSC), con cricoioidopessia (CIP) o cricoioidoepiglottopessia (CIEP), è in grado di garantire risultati oncologici e funzionali affidabili per i pazienti selezionati affetti da carcinoma glottico o sopraglottico, sia in caso di neoplasia primitiva che di recidiva. La presente metanalisi ha lo scopo di valutare i parametri oncologici e funzionali nei pazienti trattati con LSC per recidiva di carcinoma squamocellulare della laringe dopo fallimento di radioterapia. La ricerca è stata effettuata sui databases MEDLINE, PubMed ed EMBASE (da gennaio 1990 a dicembre 2015, solo in lingua inglese). Per la metanalisi è stato impiegato il metodo DerSimonian e Laird con effetto “midex random”; l’eterogeneicità è stata misurata mediante I. Sono stati inclusi nella ricerca 276 articoli, tra i quali ne sono stati selezionati 14 per la metanalisi, per un totale di 291 pazienti. L’analisi statistica ha mostrato una sopravvivenza globale (OS) a 5 anni del 80,2% (IC 0,719-0,885; I= 62%; p = 0,003) e una sopravvivenza libera da malattia (DFS) a 5 anni del 89,5% (IC 0,838-0,952; I= 52%; p = 0,022). Le indicazioni chirurgiche per una LSC dopo fallimento di radioterapia non cambiano rispetto a quelle adottate per pazienti con tumore primitivo. Pertanto, è stato ipotizzato che l’attenta valutazione dell’estensione del tumore, in caso di recidiva, potrebbe essere responsabile dell’alto tasso di OS e DFS a 5 anni. Per quanto riguarda i parametri di valutazione funzionale precoce postoperatoria, il tempo medio di decannulazione è stato di 35,6 giorni (IC 24,3-46,9; I= 95%; p < 0,001), mentre il tempo medio di rimozione del sondino naso-gastrico (SNG) o della gastrostrostomia percutanea endoscopica (PEG) è stato di 28,3 giorni (IC 22,7-33,8; I= 86%; p <= 0.001). Questi dati sono in accordo con gli Autori che preferiscono la rimozione precoce del sondino nasogastrico. In tal modo si può riprendere l’alimentazione orale quando è ancora presente il tubo endotracheale a protezione delle vie aree e permettere l’aspirazione degli eventuali residui alimentari.
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Pizzo, Marco. "“Fare digitale”: progetti didattici e sociali nella scuola e nel carcere." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 116–21. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00040.

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Abstract:
Con l’avvio dell’ampio progetto di digitalizzazione delle fonti documentarie sulla Prima guerra mondiale appartenute dall’Istituto per la storia del Risorgimento e la realizzazione del portale 14-18 – Documenti e immagini della grande guerra si sono svolte una serie di attività didattiche che hanno coinvolto scuole e centri di detenzione. Queste iniziative possono essere raggruppate in due aree: la prima è quella relativa alla rielaborazione dei contenuti digitali presenti sul sito dagli studenti e dai detenuti; la seconda è stata la creazione di contenuti nuovi, realizzati informatizzando e digitalizzando direttamente le fonti d’archivio con la creazione di primi metadati funzionali. Il focus è stato così messo direttamente sul “fare digitale”. Queste attività digitali e “virtuali” si sono così caricate di un nuovo valore sociale.
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Marucci, Angelo, Davide Marino, Margherita Palmieri, and Silvia Pili. "ruolo delle aree agroforestali nella fornitura potenziale di servizi ecosistemici: il caso della Regione Molise." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 4 (October 14, 2022): 153–63. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1723.

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Abstract:
I cambiamenti nell’uso e copertura del suolo rappresentano la principale causa della perdita del capitale naturale e dell’offerta dei servizi ecosistemici. Analizzare le dinamiche e gli impatti di tali cambiamenti è importante anche rispetto all’attuazione del Nuovo Testo Unico Forestale, che riconosce i servizi ecosistemici generati dalle foreste ed individua, nei Pagamenti per i Servizi Ecosistemici, gli strumenti innovativi per la gestione forestale sostenibile. L’implementazione di tali strumenti richiedono informazioni inerenti alla mappatura, alla quantificazione ed alla valutazione economica dei servizi ecosistemici. Nel nostro studio abbiamo analizzato la variazione dell’offerta dei servizi ecosistemici in relazione alle dinamiche di uso e copertura del suolo avvenuti tra il 1960 ed il 2018 nella Regione Molise. Per fare questo tipo di analisi abbiamo impiegato una metodologia basata sull’analisi in ambiente GIS dei processi di trasformazione del paesaggio agro forestale e sulle matrici qualitative di fornitura potenziale dei servizi ecosistemici legati alla copertura del suolo. I risultati ottenuti potrebbero essere funzionali a prevedere scenari futuri ed identificare strategie di adattamento per la mitigazione degli impatti dovuti ai cambiamenti della copertura del suolo a scala regionale e nazionale.
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Lo Monaco, Analissa. "Edifici per gli dei. Evergeti pubblici e privati nei santuari del Peloponneso del II secolo d.C. = Buildings for the Gods. Public and Private Benefactors in the 2nd. Century AD. Peloponnese Sanctuaries." ARYS. Antigüedad: Religiones y Sociedades, no. 16 (September 12, 2019): 139. http://dx.doi.org/10.20318/arys.2018.4558.

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Abstract:
Riassunto: Quali edifici sono dedicati agli dei nel II secolo d.C.? Chi li pagava? Esiste una pre­dilezione per un particolare genere di edi­fici (funzionali, di recezione, sacri in senso stretto) a seconda che si tratti di interventi finanziati dall’imperatore o da una commit­tenza pubblica (i demi e i consigli locali), o che siano invece interventi privati? Questo articolo offre una rassegna delle principali tipologie di interventi edilizi e architettonici individuabili nel II secolo d.C. nei santuari del Peloponneso, esaminandoli in diacronia a seconda della loro funzione specifica (ter­me, teatri, edifici di assemblea) e mettendo in luce in che modo essi cambiarono la per­cezione e la vita quotidiana all’interno delle aree sacre.Abstract: Which buildings are dedicated to the gods in the 2nd century AD? Who paid for them? Is there a preference for a particu­lar kind of buildings (functional, recep­tion, sacred) depending on whether they are interventions financed by the emper­or or a public commission (the demi and local councils), or whether it is instead a private intervention? This article offers an overview of the main types of build­ing and architectural interventions that can be identified in the 2nd century AD. in the sanctuaries of the Peloponnesus, ex­amining them in diachrony according to their specific function (thermal buildings, theaters, assembly buildings) and high­lighting how they changed perception and daily life within the sacred areas.Parole chiave: Peloponneso, santuari, evergeti, impera­tori, dediche.Key words: Peloponnesus, sanctuaires, benefactors, imperators, dedications.
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Voghera, Miriam, Alessio Bottone, Alfonsina Buoniconto, Giovanni Genna, Riccardo Orrico, and Debora Vena. "LECO: UNA PROPOSTA PER IL RECUPERO E IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA E COMPRENSIONE DEL TESTO." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 403–47. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18296.

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Abstract:
LeCo (Leggere e comprendere) appartiene ad un percorso di sperimentazione sulla comprensione di testi di vario tipo e genere (testi narrativi, funzionali, narrativi e poetici, saggi, multimedia, teatro, cronaca) per il recupero e il potenziamento delle risorse cognitive, informative e linguistiche degli studenti (1376 ) del biennio di scuole secondarie superiori delle province di Salerno e Avellino. L’articolo illustra le premesse teoriche di LeCo, le caratteristiche e le difficoltà di comprensione dei testi proposti, il curricolo e il protocollo sperimentale del progetto, i descrittori delle competenze necessarie per un’efficace comprensione del testo da parte degli studenti, la formazione dei docenti, le aree di intervento, la disposizione degli argomenti scelti nelle varie unità didattiche di lavoro e i primi dati di valutazione e risultati generali della sperimentazione. LeCo: a proposal for the remedial and reinforcement of reading and text comprehension skills LeCo (Reading and Comprehension) belongs to a pilot roadmap for comprehension of texts of various types and genres (narrative, functional, narrative and poetic, essays, multimedia, theatre, news) for the recovery and empowerment of the cognitive, informative, and linguistic resources of students (1376) in the secondary schools in the provinces of Salerno and Avellino. The article illustrates the theoretical premises of LeCo, the characteristics and comprehension difficulties of the proposed texts, the curriculum and experimental protocol of the project, the descriptors of the needed skills for adequate student comprehension of the text, the training of teachers, the areas of intervention, the arrangement of the topics selected within the various didactic units, and the first evaluation data and general results of the experimentation.
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Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, M. Serafini, G. Pagnoni, L. Mavilla, C. A. Porro, P. Baraldi, and P. F. Nichelli. "Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

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Abstract:
La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi cerebrali acquisiti in blocchi di 30 secondi. I soggetti eseguivano alternativamente un compito di decisione lessicale o un compito di decisione grafemica. I risultati dei dati ottenuti dai pazienti di controllo indicano una elevata sensibilità del test mettendo in evidenza tutte le aree note coinvolte nelle funzione linguistiche. L'analisi dei dati ottenuti dal paziente cerebroleso suggeriscono che il protocollo di studio descritto può essere applicato con successo allo studio delle funzioni linguistiche anche in presenza di danno cerebrale.
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Oppio, Alessandra, Luca Forestiero, Loris Sciacchitano, and Marta Dell'Ovo. "How to assess urban quality: a spatial multicriteria decision analysis approach [Come valutare la qualità urbana: un approccio di analisi decisionale spaziale multi-criteriale per gli spazi aperti pubblici]." Valori e Valutazioni 28 (July 2021): 21–30. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212803.

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Abstract:
From the early 1990s the quality of public space is at the centre of the Agenda of major European cities. Today, more than before, the health emergency due to the Covid-19 pandemy has pointed out the importance of the relationship among public space, quality of life and health. Public and semi-private spaces, especially in high-dense cities and in the most affected areas by Covid-19, represent a strong driver both for restarting and for helping cities to face the new normal age. Despite the advancement of research during the past two decades and empirical evidence about the relationship among quality of open spaces, quality of life and urban sustainability, there is still a lack of studies on how to measure the quality of open spaces. Among the several research lines, the Urban Design approach across its evolution has always focused on it, starting from aesthetic as well as technical issues and increasingly including the social and economic ones. Dai primi degli anni ’90 la qualità dello spazio pubblico è al centro dell’Agenda delle principali città europee. Oggi, più di prima, l’emergenza sanitaria generata dalla pandemia da Covid-19 ha delineato l’importanza delle relazioni tra spazio pubblico, qualità della vita e salute. Gli spazi pubblici e semi-privati, specialmente nelle città densamente popolate e nelle aree più colpite dalla pandemia, sono un elemento chiave da cui ripartire per aiutare le città ad affrontare una nuova normalità e a definire una risposta alle restrizioni sanitarie. Nonostante gli avanzamenti della ricerca scientifica e le evidenze empiriche sulla relazione tra qualità degli spazi aperti, qualità della vita e sostenibilità urbana, pochi sono ancora gli studi su come misurare la qualità degli spazi aperti. Tra le diverse tradizioni di ricerca, l’Urban Design ha sempre prestato una particolare attenzione a questo tema, iniziando con aspetti funzionali ed estetici e includendo nel corso della sua evoluzione anche questioni sociali ed economiche.
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Megna, Gianfranco. "Clinica e antropologia nella riabilitazione del disabile grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 17–20. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003003.

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Abstract:
Il recupero dei deficit motori e di comunicazione richiede un'approfondita conoscenza dei meccanismi di compenso e vicarianza esistenti nel SNC. Tali meccanismi riguardano la possibilitŕ di riorganizzazione delle funzioni gnosiche, prassiche e fasiche compromesse o abolite dal danno cerebrale, attraverso processi di "spostamento" della funzione in aree perilesionali o di "riconnessione" di circuiti dedicati che il danno stesso ha posto in stato di isolamento funzionale. Uno strumento di facilitazione dei suddetti processi č rappresentato dalla CIMT (Constraint Induced Movement Therapy); accanto all'intervento tecnico č perň necessario un sostegno legislativo che garantisca al disabile l'accessibilitŕ agli spazi comuni.
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Martini, Paolo, and Franco Domenici. "Assistenza psichiatrica e monitoraggio dei servizi. Il Registro dei casi di Arezzo 1987–1990." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 1 (April 1992): 29–43. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006527.

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Abstract:
RiassuntoSono descritte, con la stessa metodologia impiegata in altre 4 aree italiane, sedi di registri psichiatrici dei casi (RPC), le caratteristiche della catchment-area, del RPC, della struttura e dei principi del Servizio di Salute Mentale di Arezzo. II monitoraggio della domanda su 4 anni evidenzia che i tassi di prevalenza annua (1537/100000 15 + ) e un giorno (714/100000 15 + ), specie per le psicosi funzionali, hanno valori vicini ai RCP europei. Con la incidenza (256/100000 15 + ), i tassi indicano un coverage e una presa in carico dei principali bisogni psicopatologici di popolazione di area. II monitoraggio dei servizi offerti evidenzia la chiusura dell'OP nel 1989 con dimissione dei lungodegenti e 1'espansione considerevole delle attivita e degli utenti in molteplici strutture e servizi a differente gradiente assistenziale, residenziali (66/100000 15 + ospitati nel 1990), diurni (205/100000 15 + utenti nel 1990), di inserimento lavorativo, domiciliari, ambulatoriali e ospedalieri, che ruotano intorno a un Centro con équipe in mobilita e aperto 24h/24 e 7 gg./7. II rapporto tra prevalenza annua non ospedaliera e ospedaliera e nel 1990 di 20:1; l'intervento precoce e alternativo consente un tasso medio di ammissioni ospedaliere di 86/100000 15 + con SPDC ma senza reparto e senza nuovi lungodegenti. II tasso di lungoassistiti (541/100000 15 + ) e il pattern di utilizzo dei servizi indicano una risposta continuativa, flessibile e integrata ad utenti per il 90% viventi nel proprio ambiente. II costo del Servizio e pari alia spesa storica dell'OP, rapportato alia popolazione e all'indice di costo ISTAT.Parole chiaveservizi psichiatrici territoriali, registri psichiatrici dei casi, utilizzazione dei servizi.SummaryThe principles, structure, Psychiatric Case Register (PCR) and catchment-area of the Community Mental Health Service (CMHS) of Arezzo are described, using the same methodology employed in 4 other Italian PCRs. The monitoring of the demand over 4 years shows that the mean year prevalence (1537/100000 15 +) and day prevalence (714/100000 15 +) rates, especially for functional psychoses, are statistically close to European PCRs. Together with incidence (256/100000 15 +), those rates indicate full coverage and response to the principal psychopathological needs of the population of the area. The monitoring of the service shows: the closure of the psychiatric hospital in 1989 with the discharging of long-stay patients; the considerable expansion of activities and the number of users in multiple structures and services, offering different degrees of care; i.e. residential (66/100000 15+ users in 1990), day-centres (205/100000 15+ users in 1990), work emplacement, domiciliary care, out and in-patients. Those services revolve around the Centre (open round the clock, 7 days a week) with a mobile crisis intervention team. The ratio between hospitalized and non-hospitalized users is 1:20, for 1990; early and alternative intervention gives an average rate of hospital admissions of 86/100000 15+ in clinical and psychiatric beds but with no psychiatric ward and no new long-stay patients. The rate of long-term patients (541/100000 15 +) and the pattern of use of the services indicate an ongoing, flexible and integrated response to users needs, 90% of whom live in their own home environment. The costs of the CMHS work out equal to the former expenses of the psychiatric hospital, in ratio to inflation and the cost of living.
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Sparacia, G., R. Lagalla, M. De Maria, and A. E. Cardinale. "La risonanza magnetica funzionale nello studio dell'ischemia cerebrale in fase iperacuta." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (October 1996): 529–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900504.

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Abstract:
Nell'ambito delle potenzialità di studi funzionali con risonanza magnetica (fMRI), la tecnica «diffusion-weighted imaging» (DWI) – consentendo la misurazione «in vivo» delle alterazioni del coefficiente di diffusione apparente (ADC) delle molecole dell'acqua nel contesto del tessuto encefalico – riveste un ruolo di preminente importanza quale strumento di valutazione non invasivo del danno ischemico cerebrale in fase iperacuta. Nei pazienti affetti da ictus cerebrale il focolaio ischemico si dimostra, sin dai primi minuti dalla sua insorgenza, come area di iperintensità di segnale nelle immagini DWI in relazione alla riduzione del coefficiente di diffusione apparente che consegue al deficit energetico indotto dall'ipossia ischemica e all'associata insorgenza dell'edema citotossico. Attraverso la tecnica DWI è pertanto possibile identificare il focolaio ischemico con netto anticipo rispetto alla comparsa di anomalie di segnale nelle immagini RM convenzionali T2 ponderate. In questo articolo vengono discussi i principi fisici e i preliminari riferimenti metodologici di questa tecnica funzionale, nonché le potenzialità diagnostiche nella valutazione dell'ischemia cerebrale. In particolare, l'utilizzo di sequenze Eco-Planari (EPI) «diffusion-weighted» consente di ipotizzare larghe prospettive di impiego della tecnica DWI nel monitoraggio dell'evoluzione dell'ischemia cerebrale, con riferimento anche all'avvento di nuove strategie terapeutiche che consentano di realizzare in ambito neurologico quanto, in ambito cardiologico, è già stato messo in atto per il trattamento precoce dell'ischemia miocardica.
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Pelliccioli, G. P., P. Chiarini, P. Floridi, F. Leone, M. Franceschini, E. Todeschini, and M. Zampolini. "Riorganizzazione plastica cerebrale post-ictus." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 99–104. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300118.

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Abstract:
Lo sviluppo delle moderne tecniche di immagini non invasive ha determinato un notevole progresso nelle conoscenze del recupero funzionale dopo ictus, potenzialmente di grande utilità per la messa a punto di programmi terapeutici e riabilitativi. Diversi meccanismi sono stati proposti, quali l'attivazione di vie derivanti dalle aree corticali motorie omolaterali al lato paretico, il reclutamento di aree corticali adiacenti alla lesione, il rinforzo di circuiti neuronali preesistenti, lo stabilirsi di nuove connessioni a livello sinaptico. Considerati i dati contraddittori della letteratura, abbiamo effettuato un studio mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) con lo scopo di definire meglio il ruolo delle proiezioni omolaterali e i fenomeni di riorganizzazione plastica post-ictale delle aree corticali motoria primaria (M1), premotoria laterale (PML) e supplementare motoria (SMA). Sono stati studiati 14 pazienti con pregresso ictus ischemico sottocorticale in buon recupero funzionale, 7 con emiparesi destra e 7 con emiparesi sinistra, ad una distanza mediana di 61 giorni dall'evento ischemico. I risultati hanno evidenziato durante il movimento della mano paretica un'attivazione bilaterale della M1 ed in misura minore delle PML e SMA, mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. I dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus non solo nella fase postacuta ma anche nella fase di stabilizzazione.
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Bussotti, F., A. Coppi, M. Pollastrini, M. Feducci, L. Baeten, M. Scherer-Lorenzen, K. Verheyen, and F. Selvi. "The Italian forest sites of FunDivEUROPE: a new FP7 project on the functional significance of forest biodiversity in Europe." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 9, no. 6 (December 3, 2012): 251–59. http://dx.doi.org/10.3832/efor0704-009.

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Sabatini, U., O. Rascol, C. Colonnese, F. Chollet, G. Brughitta, I. Berry, K. Boulanouar, C. Manelfe, and L. Bozzao. "Fisiopatologia dell'acinesia Parkinsoniana: Studio in risonanza magnetica funzionale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s211.

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Abstract:
Le tecniche ad emissione hanno evidenziato nel paziente affetto dalla malattia di Parkinson di tipo acinetico una alterazione funzionale dell'area supplementare motoria (SMA). Tale alterazione, reversibile dopo terapia dopaminergica, sembra coinvolgere altre aree cerebrali funzionalmente connesse alla SMA sia a livello corticale che sotto-corticale1,2. Confermare mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) i dati precedentemente osservati con le tecniche ad emissione. Estendere lo studio ad altre aree cerebrali funzionalmente connesse alla SMA. Sono stati ammessi allo studio 6 volontari sani e 6 pazienti affetti dalla malattia di Parkinson di tipo acinetico. Lo studio RM è stato effettuato mediante apparecchiatura Magnetom Vision, 1.5 T, Siemens, con gradienti ecoplanari (25 mT/m). L'esame RM comprendeva uno studio anatomico (3D MPRAGE) ed uno funzionale (FID-EPI), quest'ultimo effettuato nel corso di un movimento della mano destra3. I pazienti parkinsoniani hanno effettuato l'esame funzionale in condizione “off”, privi della loro terapia da almeno 12 ore, e dopo somministrazione di terapia dopaminergica a rapido assorbimento. Le immagini RM ottenute sono state successivamente trasferite su computer Sun dove sono state sottoposte a conversione, ridimensionamento ed analisi statistica mediante il programma Analyze. Nel gruppo dei soggetti sani l'esecuzione della prova motoria ha indotto un aumento significativo nel numero dei pixels attivati e dell'intensità del segnale a livello della corteccia sensori-motoria contro-laterale ed a livello della SMA. Nei pazienti parkinsoniani, in condizione “off”, è stato osservato un aumento significativo a livello di entrambe le aree sensori-motorie ed un ridotto numero di pixels attivi a livello della SMA. La somministrazione della terapia dopaminergica aumentava significativamente il numero di pixels attivati a livello della SMA ed induceva una riduzione di attività delle aree sensori-motorie. Lo studio fMRI conferma la presenza di una deafferentazione funzionale e reversibile della SMA nei pazienti parkinsoniani acinetici e supporta l'ipotesi che tale alterazione coinvolge altre aree funzionalmente connesse alla SMA ed aventi azione compensatoria.
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Amaddeo, F., M. Bacigalupi, G. de Girolamo, W. Di Munzio, A. Lora, and D. Semisa. "Attivitá e interventi del Dipartimento di Salute Mentale." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 7, S2 (August 1998): 13–30. http://dx.doi.org/10.1017/s182743310000071x.

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Abstract:
Per attività si intende il complesso di più tipi di intervento, caratterizzati da finalità comuni.Ciascuno intervento è caratterizzato da contenuti specifici, che ne permettono la differenziazione rispetto ad altri tipi di intervento, inseriti nella medesima attività.Le attività svolte fanno riferimento a funzioni e aree del DSM:1.funzione organizzativa2.area di prevenzione ed educazione sanitaria3.area terapeutico - riabilitativa
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Pelliccioli, G. P., O. Presciutti, N. Tambasco, P. Floridi, R. Tarducci, S. Campanella, G. Guercini, F. Leone, and A. Rossi. "Studio funzionale RM delle aree motorie corticali nel morbo di Parkinson." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 21–24. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s206.

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Abstract:
Impaired motor programming and performance in Parkinson's Disease (PD) is related to a functional deafferentation from the basal ganglia to the cortical motor areas, which can be partially reversed by dopaminergic drugs. The aim of this functional MRI study was to compare the activation pattern of motor areas in early PD patients on therapy versus age-matched controls and to show how the dopaminergic drug apomorphine modifies this activation pattern. The self-paced motor task was a complex fixed sequence of finger movements in opposition to the thumb. Comparison between whole activation of cortical motor areas in patients and controls revealed no significant differences. In patients a significant reduction of the activation was found in the primary motor cortex contralateral to the more affected hand; on the contrary a major increase in activation in the same motor area was observed after apomorphine. This could be evidence of the reversal of the partial deafferentation due to the direct dopaminergic action of apomorphine which is complementary to levodopa.
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Manfre, L., F. Rosato, M. Mindri, S. Pappalardo, C. Sarno, A. Janni, and R. Lagalla. "Neuroradiologia funzionale della ghiandola ipofisaria." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 5 (October 1995): 645–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800502.

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Abstract:
Lo studio sequenziale dell'afflusso del mezzo di contrasta a carico del parenchima ipofisario è stato di recente valutato da diversi autori, utilizzando apparecchiature operanti a 1,5 T. Tutta-via, con l'eccezione di 3 casi di macroadenoma, non sono state mai valutate le possibili alterazioni di flus-so ghiandolare nelle diverse affezioni interessanti l'ipofisi. Sono stati esaminati 27 volontari non affetti da patologia ipofisaria e 47 pazienti, in età pediatrica o adulti, affetti da alterazioni ipofisarie su base congenita o acquisita. I pazienti sono stati valutati mediante apparecchiatura operante a medio campo, compa-rando i risultati, ottenuti in tempi diversi, di una valutazione ipofisaria standard versus un esame di tipo sequenziale. Il nostro studio ha dimostrato un modello di accentuazione delle differenti componenti ghiandolari perfettamente corrispondente all'organizzazione microvascolare della ghiandola stessa, con un incremen-to dell'intensità di segnale apprezzabile prima a livello neuroipofisario, poi a carico del peduncolo e della parte prossimale dell'adenoipofisi, ed infine a carico della pars distalis adenoipofisaria. I microadenomi hanno dimostrato un modello di accentuazione di tipo <arterioso>, in rapporto alla neoangiogenesi esi-stente. I macroadenomi hanno dimostrato un modello differente, nelle aree esaminate, in dipendenza del-l'estensione. Nessuna alterazione è stata riscontrata nei pazienti affetti da sella vuota parziale. I pazienti affetti da deficit di ormone della crescita hanno dimostrato una riduzione del potenziamento del peduncolo ipofisario, in possibile relazione a danno del sistema vascolare portale.
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Boffi, Mario, and Pietro Palvarini. "Flussi di mobilitŕ e definizione delle aree metropolitane." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 62–85. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094006.

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Abstract:
Nel presente articolo viene proposto un metodo innovativo per l'identificazione delle aree metropolitane in Italia. Tale metodo, basato sulla densitŕ territoriale di alcune funzioni caratterizzanti, considera la mobilitŕ come uno degli indicatori fondamentali della vocazione metropolitana di un territorio. Dopo una rassegna degli approcci alla definizione di area metropolitana utilizzati a livello sia internazionale che nazionale e la presentazione della metodologia utilizzata, il saggio si conclude con una breve analisi descrittiva delle otto aree metropolitane individuate in Italia.
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Beltramello, A., G. Puppini, G. El-Dalati, R. Cerini, P. Manganotti, and M. Tinazzi. "Risonanza magnetica funzionale cerebrale applicazioni cliniche." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 13–14. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s203.

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Abstract:
Functional MRI of the brain can provide detailed images of human brain that reflect localized changes in cerebral blood flow and oxygenation induced by sensory, motor or cognitive tasks. While more complex functions can be explored only by high-field magnets equipped with echo-planar (EPI) facilities and sophisticated statistical methods of analysis, motor and visual functional activation studies can also be performed with conventional magnets, considering that these conditions are associated with more pronounced signal increases. Experience obtained in patients with a series of lesions located in the para-central (rolandic) area are reported and analyzed.
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Francesca, Addarii, Elisabetta Ciracò, and Ketty Polo. "Scacchi a scuola, funzioni esecutive e pandemia: uno studio esplorativo." QUADERNI ACP 29, no. 4 (2022): 153. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2022.153-156.

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Abstract:
L’epidemia da Covid-19 ha alterato significativamente l’apprendimento e lo sviluppo nei bambini in età scolare. Lo studio intende esplorare le funzioni esecutive prima e dopo la quarantena, indagando il possibile effetto di un intervento di un laboratorio di scacchi. Sono stati coinvolti 83 bambini: 39 (gruppo controllo-GC) hanno svolto le attività scolastiche in didattica a distanza; 44 (gruppo sperimentale-GS) hanno svolto didattica a distanza e un laboratorio di scacchi online. I genitori hanno compilato il questionario BRIEF per la valutazione delle funzioni esecutive prima dell’attivazione del laboratorio (marzo 2020) e al termine dell’anno scolastico (giugno 2020). I risultati evidenziano nel GC un aumento della frequenza di rischio nell’acquisizione delle funzioni esecutive (monitoraggio del compito, inibizione e regolazione comportamentale); al contrario, tali aree risultano migliorate nel GS. I risultati sostengono il laboratorio scacchi come utile strumento di supporto all’apprendimento e allo sviluppo di alcune funzioni esecutive.
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Tambasco, N., F. Lalli, A. Rossi, V. Gallai, G. Guercini, and G. P. Pelliccioli. "Attivazione delle aree corticali motorie nel morbo di Parkinson Studio funzionale con risonanza magnetica." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 105–9. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300119.

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Abstract:
I pazienti affetti da morbo di Parkinson (MP) sperimentano nella bradicinesia uno dei sintomi più disabilitanti, verosimilmente determinato da una deafferentazione dai nuclei della base di alcune aree corticali motorie. Scopo di questo studio è stato quello di evidenziare mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) differenze nell'attivazione delle aree corticali motorie primarie e secondarie in risposta a compiti motori specifici tra un gruppo di pazienti affetti da MP iniziale e un gruppo di soggetti di controllo di pari età. Abbiamo inoltre studiato l'effetto dell'apomorfina, farmaco dopaminoagonista efficace nella bradicinesia, per verificare se al miglioramento clinico corrispondesse una variazione di attivazione delle aree corticali motorie. I pazienti hanno mostrato una riduzione significativa del numero di sequenze motorie effettuate con la mano destra, lato più affetto, rispetto al controlato ed ai controlli. Dopo somministrazione di apomorfina si è verificato un incremento della media delle sequenze motorie, senza però raggiungere i valori dei controlli. L'esame con fMRI ha fatto evidenziare che il numero totale di pixel non differiva tra i vari gruppi. Nei pazienti si è osservata una attivazione statisticamente inferiore dell'area corticale motoria primaria (M1) controlaterale al lato più affetto e una maggior attivazione, statisticamente significativa, dell'area corticale premotoria laterale (PML) nell'emisfero più affetto. La riduzione di attivazione nella Ml è in relazione principalmente con il rallentamento motorio, mentre l'iperattivazione della PML potrebbe essere il correlato neuroradiologico delle alterazioni che sottendono una disfunzione delle afferenze dai nuclei della base.
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Piattella, M. C., P. Pantano, T. Vangelista, C. Mainero, D. Lenzi, R. Delfini, and L. Bozzao. "RM funzionale con tecnica BOLD applicata a pazienti con lesioni cerebrali intrinseche in aree critiche." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1_suppl (May 2003): 267–68. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s1111.

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Vitali, P., N. Mavilio, D. Capello, M. Rosa, A. Ferrari, F. Levrero, A. Pilot, F. Nobili, and G. Rodriguez. "Studio RMf della dominanza emisferica in destrimani e non destrimani." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 131–38. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300124.

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Abstract:
La valutazione non invasiva della dominanza emisferica per il linguaggio è una delle più promettenti applicazioni cliniche della risonanza magnetica funzionale, specie nei pazienti destinati alla neurochirurgia. In questo studio sono state eseguite due prove linguistiche in un gruppo di giovani volontari sani (8 destrimani, 12 non destrimani): una di fluenza fonemica ed una di associazione semantica. Tra i voxels statisticamente attivati nei due emisferi sono stati calcolati tre indici di asimmetria (emisferico, frontale e temporoparietale) in ogni soggetto e per ogni prova. Nel complesso, la prova di fluenza fonemica attivava fortemente il lobo frontale, mentre la prova di associazione semantica determinava un pattern di attivazione piu distribuito, che comprendeva anche il giro temporale medio ed il giro angolare. Per quanto riguarda gli indici di asimmetria, nei destrimani quello emisferico e quello frontale indicavano sempre l'attivazione prevalente dell'emisfero sinistro. Un solo soggetto ambidestro ha presentato nella prova di fluenza fonemica indici di asimmetria emisferico e frontale espressivi di lateralizzazione destra. D'altra parte, l'indice di asimmetria temporoparietale deponeva per una lieve revalenza dell'emisfero destro in un destrimane ed per una chiara lateralizzazione destra in un non destrimane. La risonanza magnetica funzionale appare dunque metodica sensibile ed appropriata nella valutazione della dominanza emisferica per il linguaggio. L'impiego di indici di asimmetria lobari può meglio evidenziare il differente contributo alla dominanza emisferica delle aree frontali rispetto a quelle temporoparietali. Infine, l'individuazione delle aree corticali correlate con la funzione linguistica è uno strumento potenzialmente utile per il neurochirurgo nel programmare resezioni di aree limitrofe.
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Mezzapesa, D. M., V. Lucivero, I. L. Simone, G. Laddomada, M. Petruzzellis, G. Tortorella, and F. Federico. "Valore prognostico della risonanza magnetica spettroscopica protonica nell'ictus ischemico." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 65–69. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300112.

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Abstract:
La risonanza magnetica spettroscopica protonica (1H-MRS) è stata applicata allo studio di pazienti con ictus ischemico in fase acuta-subacuta per valutare l'eventuale correlazione tra concentrazione dei metaboliti ed esito funzionale. L'esame è stato condotto su 26 pazienti entro la prima settimana dall'ictus. Il VOI è stato posto sull'area ischemica e su un'area cerebrale apparentemente sana controlaterale simmetrica. A sei mesi dall'ictus è stato valutato l'esito funzionale del paziente applicando la Scandivanian Stroke Scale (SSS) ed il Barthel Index (BI). I segnali provenienti da N-acetilaspartato (NAA), colina (Cho) e creatina-fosfocreatina (Cr) erano significativamente ridotti in confronto con le aree sane controlaterali (p<0,001; p<0,001 e p<0,003 rispettivamente al test di Wilcoxon). In 19 pazienti era presente acido lattico (Lac). Il coefficiente di correlazione per ranghi di Spearman ha mostrato una significativa correlazione positiva tra punteggio SSS a sei mesi e NAA (p = 0,01). I pazienti in cui il Lac era presente avevano un punteggio SSS significativamente più basso (p = 0,049 al test U di Mann-Whitney). L'1H-MRS eseguita in fase acuta-subacuta dell'ictus ischemico fornisce utili informazioni prognostiche.
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Vidoli, Francesco, and Rita Mileno. "Un confronto tra modelli DEA (Data Envelopment Analysis) e MARS (Multivariate Adaptive Regression Splines) nella stima dell'efficienza produttiva nel ervizio idrico integrato in Italia." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (June 2010): 5–37. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-002001.

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Abstract:
Il sistema idrico in Italia č caratterizzato da una moltitudine di forme organizzative e da costi ampiamente divergenti, derivanti sia da differenze industriali, ma anche da inefficienze. L'obiettivo del presente lavoro č quello di valutare l'efficienza tecnica nell'anno 2008 attraverso una metodologia non-parametrica particolarmente flessibile. Da un punto di vista metodologico, viene presentata una metodologia originale basata sui modelli MARS (Multivariate Adaptive Regression Splines), utilizzati per stimare la funzione di produzione sulla frontiera efficiente senza, al contempo, esplicitare ex-ante una specifica forma funzionale. I risultati dell'applicazione di tale metodologia sono stati messi a confronto con quelli derivanti dalla tecnica DEA evidenziando forti differenze specialmente tra aziende che operano in aree metropolitane e aree a bassa densitŕ abitativa.
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Henderson, Claire, Jonathan Bindman, and Graham Thornicroft. "Can deinstitutionalised care be provided for those at risk of violent offending?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 1 (April 1998): 42–51. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007119.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Lo scopo di questo lavoro e spiegare l'attuale situazione della deistituzionalizzazione e dello sviluppo della community care in Gran Bretagna. Disegno — Rassegna di articoli e rapporti sulla distituzionalizzazione. Setting — Articoli inclusi in rassegne che si riferiscono o all'intera Gran Bretagna, all'Inghilterra e al Galles o alia specifica area di Londra. Principali misure utilizzate — La rassegna e stata realizzata avendo come obiettivo il problema della misura in cui la community care pud o dovrebbe assumere le funzioni dell'ospedale psichiatrico, con particolare riferimento ai pazienti a rischio di comportamento violento. Queste funzioni comprendono sia quelle manifeste o esplicite, sia quelle latenti, o non esplicitate, ma implicite (Bachrach, 1976). Risultati — L'esempio di pazienti a rischio di comportamento violento mette in luce la continua rilevanza di entrambi questi gruppi di funzioni, che si suppone esercitino una forte influenza sui processi di chiusura degli ospedali psichiatrici e sullo sviluppo della community care. Questa influenza si manifesta nella ritardata chiusura degli ospedali psichiatrici, nella trans-istituzionalizzazione (il passaggio di alcuni pazienti dagli ospedali ad altre istituzioni) e l'istituzionalizzazione di aspetti della community care. Conclusioni — Sia le funzioni manifeste che quelle latenti degli ospedali psichiatrici devono essere riconosciute da coloro che sono coinvolti nella pianificazione della community care; qualora si ritenga desiderabile che la community care non assuma certe funzioni, e necessario prevederne le conseguenze, cosicche esse siano gestite in altro modo.
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De Nisco, Alessandro. "Ambiente urbano, qualitÀ del servizio e behavioral intentions: uno studio esplorativo in un centro storico italiano." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004010.

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Abstract:
Il paper propone un modello di analisi finalizzato a verificare la relazione tra alcune categorie di stimoli ambientali tipicamente presenti nelle aree urbane (design esterno, layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno), la qualitÀ del servizio complessivamente percepita dai consumatori e i relativi output in termini di intenzioni di acquisto e desiderio di permanenza. Gli elementi costitutivi del modello sono basati sulla letteratura sul retailing e il servicescape. Le relazioni ipotizzate tra i costrutti sono sottoposte a verifica empirica attraverso un'indagine empirica condotta nel centro storico di Benevento. I risultati evidenziano che due elementi dell'ambiente urbano (layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno) esercitano un'influenza significativa sulla percezione della qualitÀ dei servizi erogati nell'area e che tale percezione, a sua volta, č positivamente correlata agli output attesi. Viene infine discussa la collocazione del paper all'interno della letteratura esistente e le relative implicazioni per il management dei centri urbani.
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Corbisiero, Fabio. "Come apprendere ad essere un turista sostenibile attraverso le Aree Marine Protette: il caso del Parco Sommerso di Gaiola Napoli." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 126 (January 2022): 151–72. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-126009.

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Abstract:
Le Aree Marine Protette svolgono tre funzioni-chiave: preservare la biodiversità marina, contribuire all'economia locale, sostenere processi di fruizione turistica sostenibile. In Italia, le AMP vengono realizzate sia per la preservazione di paesaggi naturalistici sia come dispositivo di educazione ambientale. Questo saggio considera il caso del Parco Marino Sommerso di Gaiola a Napoli esplorando, attraverso l'approccio etnografico, le implicazioni socio-culturali che configurano un rapporto tra visitatori, tutela ambientale e pratica turistica.
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Pettenati, Giacomo. "La Bicocca: centro per la metropoli o quartiere per la cittŕ?" ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 91–108. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104006.

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Abstract:
Il Progetto Bicocca ha trasformato radicalmente una porzione consistente della Milano industriale, insediando funzioni residenziali, universitarie e direzionali in un'area dismessa nel cuore della cittŕ. Il seguente contributo ripercorre la storia di questo controverso intervento, soffermandosi a descriverne le principali caratteristiche in termini di forma urbana, funzioni e presenza di spazi pubblici. Si vuole in particolare sottolineare come gli esiti di questa importante trasformazione urbana abbiano coinciso solo in parte con le attese che diversi attori, pubblici e privati, riponevano su di essa, in particolare per quanto riguarda la creazione di un nuovo "centro in periferia" auspicata da Vittorio Gregotti, realizzatore del masterplan relativo all'intera area.
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Dell’Ovo, Marta, Catherine Dezio, and Alessandra Oppio. "Portare al centro i valori nelle politiche di rigenerazione delle aree interne nell'epoca del Covid-19." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 43–51. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12926.

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Abstract:
I territori fragili richiedono nuovi strumenti di supporto alla costruzione di politiche in grado di attivare processi di rigenerazione sostenibile. Questa ricerca, ispirata dal dibattito politico e scientifico in corso sulle aree fragili del nostro paese, propone l'applicazione di un approccio metodologico ibrido volto a valutare la vulnerabilit&agrave; territoriale, mediante un'analisi che combina le potenzialit&agrave; delle tecniche MCDA con quelle dei GIS. La ricerca propone i risultati di una prima applicazione della metodologia proposta, con un focus sulla costruzione delle funzioni di valore riguardanti molteplici dimensioni di vulnerabilit&agrave;. L'analisi &egrave; stata condotta per le province italiane di Alessandria e Vercelli, entrambe attraversate dal progetto VENTO, una delle pi&ugrave; lunghe ciclovie italiane con un grande potenziale di rilancio dei territori attraversati.
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Loffredo, Maria Francesca. "Le fonti del discorso femminile nell'Elegia di Madonna Fiammetta." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 259–80. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.75812.

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Abstract:
Nell’Elegia di Madonna Fiammetta Giovanni Boccaccio fa propria la voce di una fanciulla per narrare in prima persona un’intima esperienza amorosa e psicologica. La fonte principale è riscontrabile nelle Heroides, da cui il certaldese riprende le modalità del monologo al femminile e l’intento di conferire una finalità morale alla vicenda, sulla falsa riga dei limiti medievale dell’esegesi ovidiana. L’articolo pretende esaminare le tecniche retorico-persuasive impiegate nel discorso della donna e funzionali al racconto esemplare, tanto per quanto riguarda le parti dialogiche come i soliloqui in cui la narrazione si articola. Per mettere in atto un’accurata ricerca sulle fonti, saranno presi in considerazioni non solo i testi classici e mediolatini che Boccaccio registrò nei suoi Zibaldoni, ma anche le tradizioni letterarie in lingua volgare di area italiana, tra le quali spicca sopra ogni altra la Vita Nova di Dante. A queste si aggiungeranno le opere di area francese che l’autore ebbe modo di conoscere durante il suo soggiorno presso la corte angioina a Napoli.
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Curci, Francesco, Agim Kërçuku, and Arturo Lanzani. "Le geografie emergenti della contrazione insediativa in Italia. Analisi interpretative e segnali per le politiche." CRIOS, no. 19 (May 2021): 8–19. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019002.

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Abstract:
L'articolo intende esplorare l'emergente geografia della contrazione insediativa del territorio italiano. Poiché il riconoscimento di una nuova geografia della contrazione richiede un'azione di smontaggio delle immagini consolidate legate allo spopolamento e l'abbandono dei contesti montano-rurali, l'aggettivo "emergente" assume qui un ruolo fondamentale. L'ipotesi che muove questo lavoro è infatti che le cosiddette aree interne siano un ambito di contrazione del tutto consolidato. La geografia della contrazione investe però anche altri contesti. Con intensità differenti riguarda porzioni di territorio al centro nel processo di urbanizzazione novecentesca, come interstizi e frange metropolitani più fragili, le città medie con differenti livelli di centralità funzionale, i contesti periurbani e del continuum urbano-rurale di pianura e di collina, ovvero una parte consistente di quella che chiamiamo Italia di mezzo.
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Girelli, Stefania. "Demolizione, riuso e conservazione delle fortificazioni di Brescia (1802-1927)." STORIA URBANA, no. 136 (March 2013): 69–122. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-136003.

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Abstract:
Il saggio ripercorre il processo di erosione della cerchia muraria di Brescia che, tra il 1802 e il 1927, portň progressivamente al suo pressoché totale smantellamento. La dinamica di tale processo, dalle istanze di demolizione alle modalitŕ del riuso delle aree cosě derivate, viene ripercorsa analizzando l'evoluzione della cittŕ dal punto di vista economico e sociale che, unitamente alla perdita delle funzioni fisiche e simboliche del sistema difensivo, trasformň la cinta muraria in una barriera all'ampliamento urbano.
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Lenzi, Mauro. "Forme e funzioni dei trasferimenti patrimoniali dei beni della Chiesa in area romana." Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 111, no. 2 (1999): 771–859. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1999.3724.

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Di Segni, Simona. "Note sul vissuto primitivo della bocca nella raffigurazione onirica." PSICOANALISI, no. 1 (July 2022): 47–72. http://dx.doi.org/10.3280/psi2022-001005.

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Abstract:
Fin dalla nascita, se non addirittura fin dal periodo intrauterino, la bocca è sede di esperienze sensoriali fondamentali per lo sviluppo della nostra psiche. Come psicoanalisti, non possiamo limitarci a dire semplicemente che abbiamo a che fare con la zona orale o con la fase orale, dal momento che questa area del corpo è deputata ad almeno una decina di funzioni diverse, come quelle digestive, fonatorie, respiratorie e di percezione del gusto, solo per citare le più importanti. Funzioni multiple che devono costantemente coabitare nella doppia dimensione relazionale con se stessi e con gli altri e in un reciproco alternarsi tra le attività legate alla nutrizione e quelle legate alla respirazione. A partire dai sogni di una paziente, il lavoro esplora nella dimensione clinica il significato dei vissuti e delle fantasie sulla bocca, confrontandosi con le principali fonti bibliografiche sull'argomento.
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Egitto, M. G., C. Uggetti, F. Zappoli, L. Sibilla, A. Martelli, J. Karau, and R. Ceccuzzi. "Valutazione della tossicità oculare e studio delle vie ottiche." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (August 1995): 493–96. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800403.

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Abstract:
Tredici pazienti, affetti da glioma cerebrale maligno e sottoposti a chemioterapia intraarteriosa con Etoposide e Carboplatino, sono stati valutati prima e dopo i cicli di terapia mediante test oculistici oggettivi e soggettivi, al fine di evidenziare eventuali effetti tossici specifici provocati dai farmaci impiegati. Non si sono osservati effetti negativi sulla funzionalità oculare né sulle vie ottiche centrali. È dunque possibile somministrare i farmaci chemioterapici nel tratto sotto-oftalmico delle arterie carotidi, ottenendo una perfusione di vaste aree di tessuto cerebrale, ed aumentando così la possibilità di raggiungere con la terapia cellule tumorali infiltranti a distanza dal focolaio neoplastico.
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Journals, FrancoAngeli. "Pandemia e (im)mobilit&agrave;: gli effetti spaziali del lockdown attraverso i Big Data delle piattaforme d." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12956.

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Abstract:
In assenza di vaccini e in una situazione di emergenza generata dalla rapida diffusione della pandemia, la strategia adottata per contrastare la diffusione del COVID-19 &egrave; stata quella del distanziamento sociale e del lockdown che hanno fortemente influenzato la mobilit&agrave; degli individui. In tale contesto il presente studio si pone l'obiettivo di misurare gli effetti spaziali dei provvedimenti restrittivi alla mobilit&agrave; individuale in due momenti - durante e nel post-lockdown italiano - e per funzioni (residenza, luoghi di lavoro, svago, trasporti) e a scale differenti. A tal fine, il contributo analizza i dati resi ineditamentedisponibili dalle piattaforme digitali Google e Facebook attraverso i programmi Google Mobility Report e Facebook Data for Good. I risultati da un lato mostrano le aree attrattive e repulsive di popolazione insistente in (near) real-time per macro e micro area, dall'altro permettono di effettuare una riflessione sul ruolo dei ‘dati delle piattaforme' in uno scenario di crescente infrastrutturazione delle piattaforme digitali nella societ&agrave;.
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Loda, Mirella, and Matteo Puttilli. "History (still) to eat. L' impatto della pandemia sul settore della ristorazione nel centro storico di Firenze." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2022): 13–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2022oa14992.

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Abstract:
Specialmente nei centri storici delle città d'arte, il settore della ristorazione è stato uno dei comparti economici dove più si sono avvertiti gli effetti delle misure contenitive della pandemia di Covid-19, interrompendo almeno temporaneamente un processo espansivo che in precedenti lavori si era definito come foodification. Tale concetto esprimeva una più ampia trasformazione funzionale delle aree centrali in luoghi sempre più marcatamente dedicati al loisir e a esperienze connotate dalla transitorietà, e dove il target di riferimento era incarnato in larga misura da visitatori e frequentatori occasionali. A partire dall'analisi dei dati raccolti su un arco quasi ventennale e ulteriormente aggiornati nell'ultimo biennio, il contributo analizza l'impatto della pandemia sul settore della ristorazione nel centro storico di Firenze e si interroga sui possibili scenari post-pandemici. I risultati, che mostrano la complessiva tenuta del settore, rivelano il carattere ormai fisiologico e non controvertibile dei processi di rifunzionalizzazione in atto nei centri storici; nondimeno, si suggeriscono alcune soluzioni per contenerne gli effetti maggiormente distorsivi.
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Carinci, Maria Teresa. "Il rapporto di lavoro al tempo della crisi: modelli europei e flexicurity "all'italiana" a confronto." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 527–72. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136002.

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Abstract:
Nel saggio, scritto ancora in fase di gestazione della riforma del mercato del lavoro, l'A., dopo una breve panoramica sulla situazione occupazionale italiana e sui diversi modelli di flexicurity adottati in altri Paesi europei, analizza la c.d. flexicurity "all'italiana" come declinata dalla riforma Fornero (ora l. 92/2012). L'A. prende in considerazione, dapprima, alcuni istituti della flessibilitŕ in entrata rivisti dalla riforma per poi affrontare il tema del licenziamento discriminatorio o determinato da motivo illecito e del licenziamento ingiustificato, proponendo una lettura ampia del primo e restrittiva del secondo, funzionale al mantenimento di una vasta area di applicazione della tutela reintegratoria piena. Infine l'A. mette in luce gli elementi di criticitŕ della riforma: non č l'abbassamento delle tutele in fase di uscita dal rapporto ma la valorizzazione della flessibilitŕ nel rapporto l'unico modello che puň risultare vincente nello scenario globale.
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Morisi, Massimo. "LE AUTORITÀ INDIPENDENTI IN ITALIA COME TEMA DI RICERCA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 225–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024825.

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Abstract:
IntroduzioneLe funzioni di cui si occupano le autorità indipendenti nel nostro paese, formano un elenco abbastanza impressionante. A tali istituzioni viene infatti affidata una complessa gamma di funzioni decisionali in una molteplicità di settori di regolazione economica e sociale di cruciale importanza. Moneta e credito, concorrenza e assicurazioni, borsa, valori mobiliari e fondi pensione, comunicazioni di massa e informatica pubblica, appalti di lavori pubblici e tariffe di energia elettrica e gas, scioperi nei servizi pubblici e contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio e innovazione neirambiente e nel funzionamento del sistema sanitario sono solo i più evidenti items di un profondo spostamento di poteri dall'apparato politico e amministrativo di governo verso una rete articolata, e in continua diramazione, di nuove e separate arene di rappresentazione, intermediazione o aggiudicazione, secondo i casi, di interessi. Chi domani volesse impegnarsi in ricerche empiriche sulle politiche pubbliche in questi settori decisivi per il sistema economico e sociale di questo paese, dovrebbe primariamente sottoporre ad analisi l'azione delle authorities e le reti di relazioni con gli interessi organizzati e diffusi in cui esse sono chiamate ad operare. Il campo visivo della rilevazione andrebbe profondamente riorientato. Solo ex post andrebbe ponderato il ruolo delle istituzioni classiche della forma di governo, come i partiti, gli organi dell'Esecutivo e il Parlamento. L'analisi empirica, a fronte di casi e circostanze determinate, potrebbe anche sancirne la (de) qualificazione alla sola stregua di attori e arene integrative.
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Triulzi, F. "Ruolo della RM nella sindrome anossico-emorragica del neonato." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 2 (April 1994): 163–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700205.

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Abstract:
Da alcuni anni la risonanza magnetica è entrata nella routine diagnostica della patologia del sistema nervosa centrale del neonato. Per quanta riguarda la patologia anossico-emorragica la sua utilità diagnostica si va progressivamente definendo nei confronti della ecografia che rimane la tecnica diagnostica di riferimento. Nelle emorragie della matrice germinale del prematuro l'obiettivo dello studio RM è quello di effettuare un bilancio anatomico delle lesioni in fase subacuta o cronica, in particolare nei casi di lesioni intraparenchimali associate all'emorragia già dimostrate ecograficamente; o di chiarire l'eziologia in quei casi di idrocefalo neonatale da sospetta emorragia della matrice fetale. Nelle leucomalacie periventricolari la RM è di fondamentale importanza nella valutazione della presenza e dell'estensione delle lesioni della sostanza bianca periventricolare spesso non evidenziabili allo studio ecografico e quindi nella valutazione prognostica. Infine nella anossie del nato a termine la RM ha consentito un primo razionale inquadramento delle diverse lesioni sulla base del danno funzionale primariamente per la possibilità di evidenziare le lesioni che coinvolgono selettivamente le aree gia mielinizzate.
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Hassom, Shlomo. "Gerusalemme tra idealismo e realismo." FUTURIBILI, no. 3 (September 2012): 204–11. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003013.

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Abstract:
L'Autore affronta e analizza il tema della separazione o unificazione di Gerusalemme. Da una parte vi č il funzionalismo basato su un'ipotesi liberal-idealista, in cui la cittŕ č suddivisa per funzioni specifiche ma non vi č una divisione territoriale. Dall'altra parte vi č l'approccio realista che vede la soluzione nella separazione territoriale delle due Gerusalemme. L'Autore discute dell'incrocio dei due approcci, che riflette la complessitŕ dei problemi di Gerusalemme. E cosě puň aversi una separazione della sovranitŕ e lo stabilimento di due municipalitŕ; ma vi puň essere anche una sovranitŕ condivisa per siti, aree e servizi che possono perdere il loro valore se divisi o separati; ed infine una cooperazione nella sfera economica cosě come nei servizi č necessaria per motivi di welfare economico e sociale.
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Di Giacomo, Giuseppe, and Fabio Mazzola. "Pianificazione strategica tra sviluppo locale e policentrismo: alcune evidenze empiriche sul caso siciliano." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (June 2009): 64–108. http://dx.doi.org/10.3280/rest2009-002003.

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Abstract:
The aim of this paper is the analysis of metropolitan strategic planning in Sicily. Urban areas are becoming important units for territorial cohesion policy and strategic planning represents more and more an important policy instrument. Evidence of a policentric pattern is tested across 30 strategic plans carried out by Sicilian cities in order to derive useful insights for policy implications. Methods and Results This study uses multidimensional scaling and rank-size regressions across Sicilian Functional Urban Areas (FUA) as well as descriptive information drawn from strategic plans in order to identify the main characteristics of these instruments and to provide evidence on their capacity to innovate traditional local development policies. Conclusions The empirical results show a strong evidence in favour of hierarchical patterns across urban areas which are adopting a strategic plan while polycentric forces appear to be very limited.JEL: R11, R12, R58Keywords: strategic planning, local development, functional urban areas, rank-sizeParole chiave: piani strategici, sviluppo locale, area urbana funzionale, regola, rango, dimensione
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Mazzantini, Gabriele. "La liberalizzazione dei servizi pubblici locali alla luce del federalismo funzionale: il caso dei servizi energetici." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (May 2009): 89–107. http://dx.doi.org/10.3280/ep2008-003004.

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Abstract:
- The theory of FOCJ (Functional, Overlapping, Competing Jurisdictions) introduces a notion of functional federalism in which each jurisdiction is responsible for the provision of a specific class of public goods. In other terms, in the model citizens can choose some local public goods without moving from one jurisdiction to another, as Buchanan's and Tiebout's theories would require. This theory appears especially suitable to explain and illustrate the evolution of the Italian case, in which the liberalisation of the energy sector has enabled the consumers to choose their own gas and electricity supplier. This could be achieved detaching the production and marketing of the service from the management of the related network. In this way, it is possible to introduce for the first time a real competition between suppliers of local public goods and to break off the monopolies of the local incumbent: citizens addressing the same seller, belong to the same «functional jurisdictions», while citizens living in the same area can belong to different jurisdictions. In the future, we can foresee the emergence of two kinds of jurisdiction: small jurisdictions, highly localized, where the supplied service is highly specialized and customised; and bigger jurisdictions, characterized by the exploitation of economies of scale, in which the supplied service is undifferentiated and cheaper. JEL D72, H410, H73
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Morosini, Irma, Lucia Balello, and Raffaele Fiaschetti. "Didier Anzieu, uno sguardo retrospettivo sul suo pensiero e i suoi contributi alla psicoanalisi." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14027.

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Abstract:
L'autrice passa in rassegna alcune idee di Didier Anzieu in psicoanalisi, evidenziandone le ricerche e gli interessi in diverse aree. Creatore di concetti quali l'interfantasmatizzazione, l'Io-pelle, gli involucri psichici che mette in rapporto con le categorie del pensiero in un sistema di relazioni e corrispondenze reciproche, Anzieu evidenzia il pensiero per metafore, dando spazio alla sensorialit&agrave; e alle connessioni tra il biologico e lo psichico come energia che va da una zona all'altra legando parti e funzioni. Anzieu considera il gruppo come un corpo con un involucro specifico da comprendere e di cui aver cura. L'autrice utilizza alcuni di questi concetti per esprimere la propria esperienza clinica nel lavoro con i gruppi psicoterapeutici e propone un'apertura verso l'uso di risorse e tecniche di mediazione nel lavoro terapeutico in psicoanalisi.
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Del Gobbo, Giovanna, Francesco De Maria, and Marta Pampaloni. "Sustainable development in higher education: an integrated teaching and research experience." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 46–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-11418.

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Abstract:
The contribution presents a teaching experience in a master’s degree program of ​​the University of Florence in pedagogical area. Through an integrated research-informed teaching (RIT) approach and the use of active methodologies, the course focuses on the topics of Agenda 2030 and sustainability, dealing with educational dimension underlying development’s actions. The importance of student-centred and learning outcomes-oriented pedagogical and didactic approaches are highlighted. These are functional to the development of competences linked to the theme of sustainable development, but also oriented towards the training of education professionals who are considered central figures in the accompaniment and management of ecological and sustainable transition processes. The contribution offers the systematization of this long-term experience in university teaching. Lo sviluppo sostenibile nell’alta formazione: un’esperienza integrata di didattica e ricerca Il contributo presenta un’esperienza di insegnamento all’interno di un corso di laurea magistrale di area pedagogica dell’Università di Firenze. Attraverso un approccio integrato di research-informed teaching (RIT) e l’utilizzo di metodologie attive, il corso è centrato sui temi dell’Agenda 2030 e della sostenibilità, esplicitando la dimensione educativa sottesa alle azioni di sviluppo. Si evidenzia l’importanza di approcci pedagogici e didattici student centred e learning outcomes oriented funzionali allo sviluppo di competenze legate al tema dello sviluppo sostenibile e volti alla formazione di professionisti dell’educazione e della formazione ritenuti figure centrali nell’accompagnamento e nella gestione di processi di transizione ecologica e sostenibile. Il contributo offre la sistematizzazione di questa esperienza pluriennale di didattica universitaria.
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