Journal articles on the topic 'Archivio di Stato di Catania'

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Goldberg, Edward L. "Circa 1600: Spanish Values and Tuscan Painting." Renaissance Quarterly 51, no. 3 (1998): 912–33. http://dx.doi.org/10.2307/2901750.

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Abstract:
AbstractIn the years 1599-1604, Grand Duke Ferdinando I de'Medici ordered state gifts of contemporary Florentine paintings for three influential Spanish noblewomen (Catalina de la Cerda, Marquesa de Denia; Magdalena de Guzmán, Marquesa del Valle; and María de Toledo y Colonna, Duquesa de Alba). The problem of producing images suitable for Spanish usage is discussed in explicit detail, in a series of documents recently discovered in the Archivio di Stato di Firenze.
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2

Elia, Domenico F. A. "Crimini di guerra in provincia di Siena durante l'occupazione nazista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 728–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261009.

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Abstract:
Nel presente contributo l'autore indaga sulle fonti conservate negli archivi italiani (Archivio di Stato di Siena, Archivio centrale dello Stato, Roma, Archivio dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'esercito) relative ai crimini di guerra commessi nella provincia di Siena nel biennio 1943-1944 dalle forze armate tedesche e repubblicane. I crimini cosě individuati sono stati suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (omicidio, ferimento, stupro, rastrellamento, danneggiamento di proprietŕ privata e pubblica, requisizione di beni privati e pubblici) e in modo diacronico, secondo tre fasi. La prima fase include i crimini commessi dal settembre 1943 al marzo 1944, nella quale č protagonista la violenza fascista; la seconda fase comprende i rastrellamenti antipartigiani svoltisi nel marzo del 1944; la terza, i crimini commessi durante la ritirata tedesca nell'estate del 1944. I dati raccolti hanno ricostruito l'intreccio di violenze e politica di sfruttamento al quale concorsero non solo le forze armate tedesche, ma anche quelle della Repubblica sociale italiana.
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3

Banfi, Enrico, and Agnese Visconti. "L’Orto di Brera alla fine della dominazione asburgica e durante l’età napoleonica." Natural History Sciences 154, no. 2 (September 1, 2013): 173. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.173.

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Abstract:
Il saggio illustra, la storia dell’Orto di Brera e della sua funzione come strumento didattico per la cattedra di botanica del Ginnasio, dal 1802 Liceo, di Brera nel periodo compreso tra la fine della dominazione asburgica e l’intero periodo napoleonico. Esso si fonda su una documentazione per la massima parte inedita conservata nelle seguenti istituzioni: Biblioteca Braidense di Milano, Archivio di Stato di Milano, Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Milano, Archivio di Stato di Pavia, Accademia delle Scienze di Torino; Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca dell’Orto botanico dell’Università di Padova, Bibliothèque Centrale du Muséum d’Histoire Naturelle di Parigi.<br />La prima parte del lavoro è dedicata al periodo che va dall’entrata in attività dell’Orto (1777) alla conduzione di Ciro Pollini (1805-1807) e si incentra in particolare sul legame tra la scelta delle piante dell’Orto, per lo più officinali, e l’insegnamento ai medici e ai farmacisti.<br />Si passa quindi alla ricostruzione del lavoro svolto dal custode Filippo Armano che diede all’Orto una nuova fisionomia, introducendo piante ornamentali, esotiche e rare, e che redasse il primo Catalogo (1812) di cui si presenta una lista degli aggiornamenti nomenclaturali.<br />Viene infine illustrata la figura del direttore Paolo Sangiorgio che resse l’Orto per tutto il periodo napoleonico, opponendosi alla concezione di Armano e applicandosi con forte impegno alla didattica.
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Gonnelli, Elena. ""cabrei" of the Archivio di Stato di Bologna: a complex reading." JLIS.it 14, no. 2 (May 15, 2023): 11–19. http://dx.doi.org/10.36253/jlis.it-534.

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Abstract:
The term cabreo has been given different meanings over the years: what was originally defined as a legal and then economic instrument, has increasingly acquired an aesthetic connotation that made it more like a piece of art. Starting from its definitions, we will try to show how, at the heart of the cabreo representation, there is a complex system of relationships: the patronage, the drafters, the subscribers, and the apparatuses are all elements that add information to the picture. Taking a few significant examples from the documentary heritage of the Archivio di Stato di Bologna, we will try to show how the examination of the graphic artefacts allows us to reconstruct the field of action of public institutions, private individuals and religious corporations, if analysed in its reference framework.
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Estévez Sola, Juan A. "Nuevos fragmentos de las Metamorfosis de Ovidio en Trento." Emerita 85, no. 1 (May 31, 2017): 161. http://dx.doi.org/10.3989/emerita.2017.09.1609.

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6

Furnari, Giovanni. "In ricordo del Prof. Giuseppe Giaccone." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382 (December 22, 2019): O1—O6. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382.84.

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Abstract:
L’11 giugno 2018 è morto a Baucina (PA), all’età di 82 anni il Prof. Giuseppe Giaccone, già Ordinario di Botanica sistematica presso l’Università degli studi di Catania e socio emerito dell’Accademia Gioenia. Dopo gli studi liceali presso il Liceo Don Bosco di Palermo e completato nel 1960 il corso quadriennale di Teologia presso il Seminario Maggiore di Palermo, Giuseppe Giaccone si è laureato nel 1964 presso l’Università di Palermo. Nel 1973 è stato nominato assistente ordinario presso l’Università di Trieste e nel 1977 è stato trasferito all’Università di Palermo. Nel 1984 è diventato Professore associato presso l’Università di Palermo e nel 1986 Professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Catania. La sua attività di ricerca ha coperto praticamente tutti gli aspetti dell’Algologia: dalla tassonomia alla fitosociologia, dall’ecologia alla valutazione di impatto ambientale e ai biodeteriogeni. I risultati delle sue ricerche sono stati divulgati attraverso conferenze, comunicazioni a convegni e congressi nazionali ed esteri e in più di 250 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
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Mammana, Maria Flavia, and Mario Pennisi. "Ricordo di Biagio Micale." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382 (December 22, 2019): O7—O16. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382.85.

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Abstract:
Il 20 febbraio 2018, a Catania, è mancato improvvisamente Biagio Micale, Professore ordinario di Matematiche complementari all’Università di Catania. Avrebbe compiuto 72 anni il 16 novembre 2018. È stato membro della Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica e presidente della sezione Mathesis di Catania. Ha coordinato il Nucleo di Ricerca Didattica che opera presso il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania. L’attività scientifica ha riguardato vari aspetti della matematica. In particolare nel periodo che va dagli studi post-laurea al 1986 ha indirizzato la ricerca principalmente verso questioni di fondamenti della matematica riguardanti soprattutto le algebre universali, in particolare gli \( \Omega \)-gruppi di Higgins, e i sistemi algebrici. A partire dal 1987 ha arontato temi di ricerca riguardati la Combinatorica, in modo particolare i \( t \)-design (sistemi di quadruple di Steiner, sistemi di terne e di quaterne orientate). Dal 1978 ha sviluppato un’ampia attività di ricerca riguardante tematiche di fondamenti della matematica e di didattica della matematica, con particolare riguardo per la geometria. Relativamente alla didattica della matematica, sviluppa una organica ricerca prevalentemente indirizzata su problemi riguardanti la didattica della geometria nelle scuole secondarie in relazione alle innovazioni contenute nei programmi di insegnamento in vigore o in via di sperimentazione. In modo particolare dà vita ad una serie di ricerche su problematiche didattiche legate allo sviluppo del tema sulle trasformazioni geometriche, avendo come obiettivo unitario quello di innestare e amalgamare tale tema con la tradizione “euclidea” dell’insegnamento della geometria nella nostra scuola.
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Βέτσιος, Ελευθέριος. "Εκλογή προξενικών αρχών της Βενετίας σε περιοχές της Δυτικής Ελλάδας κατά τον 18ο αιώνα: Δικαιοδοσία – καθήκοντα." Πρεβεζάνικα Χρονικά, no. 55-56 (December 31, 2019): 099. http://dx.doi.org/10.12681/prch.28250.

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Abstract:
Η παρούσα εργασία στηρίζεται σε αρχειακό υλικό που αντλήθηκε από τοΚρατικό Αρχείο της Βενετίας (Archivio di Stato di Venezia) και περιλαμβάνειτις «Commissioni», δηλαδή τις υποχρεώσεις και τα καθήκοντα, που ανέλαβανπρόξενοι της Βενετίας σε κάποιες τουρκοκρατούμενες περιοχές της ΔυτικήςΕλλάδας κατά τη διάρκεια του 18ου αιώνα.
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Perani, Mauro. "Un frammento della Mišnâ (Kĕṯubbôṯ) nell' Archivio di Stato di Modena." Sefarad 54, no. 2 (December 30, 1994): 363. http://dx.doi.org/10.3989/sefarad.1994.v54.i2.924.

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Abstract:
En este artículo se publica el texto hebreo de un fragmento de un manuscrito sefardí del siglo XII, que contiene dos páginas del tratado Kĕṯubbôṯ de la Mišnâ. Se trata de un bifolio de pergamino reutilizado en 1561 como cubierta de un volumen conservado en el archivo estatal de Módena. El texto misnaico es de tipo palestinense. De la colación de las variantes de los mss. Kaufmann (K) y Parma (P, De Rossi 138), se desprende una homogeneidad sustancial del fragmento con ambos testimonios. Sin embargo, una variante del texto del fragmento de Módena, confirmada por el consonántico de K, parece aportar una lectura correcta y más antigua que la que presenta P: se trata de la forma yaḥalôqû, imperfecto qal (cfr. 1 Sam 30,24) con scriptio plena de la «ô», en lugar de la correspondiente forma pi‛el del texto transmi­tido, que podría ser una evolución tardía.
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Banfi, Enrico, and Agnese Visconti. "The history of the Botanic Garden of Brera during the Restoration of the Austrian Empire and the early years of the Kingdom of Italy." Natural History Sciences 1, no. 2 (November 24, 2014): 81. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2014.203.

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Abstract:
Here, we reconstruct the history of the Botanic Garden of Brera of Milan from the Restoration of the Austrian Empire up to the early years of the Kingdom of Italy, when in 1863 the garden passed hands from the Liceo di Sant’Alessandro to the Istituto Tecnico Superiore of Milan. The reconstruction is based mostly on unpublished documentation preserved at the Archivio di Stato of Milan, the Biblioteca Braidense of Milan, the libraries of the Museo di Storia Naturale of Milan and the Archivio di Stato of Milan, the Archivio del Liceo Classico Statale Cesare Beccaria of Milan, the historical archives of the Politecnico of Milan, the Biblioteca di Biologia Vegetale, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, University of Turin, the Autografoteca Botanica of the Botanical Garden of the University of Modena, and the library of the Botanical Garden of the University of Padova. Overall, the period was one of slow decline for the Botanic Garden of Brera, against which successive directors – namely, Antonio Bodei, Francesco Enrico Acerbi, Giuseppe Balsamo Crivelli, Vincenzo Masserotti and Giustino Arpesani – combatted in vain. In particular, Balsamo Crivelli fought with great passion for many years to keep the level of the Botanic Garden of Brera at a satisfactory level, but he did not achieve the desired aim. However, he complied a partial list of the garden’s plants, of which an updated version is presented here.
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Bruno, Giovanni, Fabiana Guernaccini, Francesca Delneri, and Tommaso Duranti. "Il progetto MemoBo: sinergie e nuove sfide a partire dai Memoriali bolognesi." DigItalia 18, no. 1 (June 2023): 150–63. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00066.

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Abstract:
Questo articolo presenta il Progetto MemoBo, condotto da Università di Bologna, Archivio di Stato di Bologna e regesta.exe, destinato all’analisi di una cospicua fonte seriale medievale, i Memoriali del comune di Bologna (1265-1452). A partire dalla schedatura analitica su database e attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, il Progetto si propone di offrire una serie di chiavi di accesso alla fonte e di gestione di una grande quantità di informazioni e dati di diversa natura, rendendo disponibile e indagabile un esempio di “big data” di età comunale.
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Maria Iozzia, Anna. "Da Madrid a Paternò. I documenti dell'Archivio di Stato di Catania (1573-1579)." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 2 (May 2020): 94–104. http://dx.doi.org/10.3280/asso2019-002009.

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Rotondo, Arianna. "Emanuele Ciaceri e la festa di S. Agata." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 2 (February 2023): 147–50. http://dx.doi.org/10.3280/asso2021-002008.

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Abstract:
Il saggio fornisce un'introduzione storica sul saggio di Emanuele Ciaceri, La festa di Sant'Agata e l'antico culto di Iside in Catania, edito sull'«Archivio Storico per la Sicilia Orientale» nel 1905 e riproposto in questo fascicolo. Ne vengono ricostruite le linee interpretative e le fonti utilizzate, così come l'impatto storiografico. L'indagine dello studioso siciliano rimane una lezione di mestiere, per le raffinate competenze filologiche, storiche e archeologiche messe in campo nell'elaborazione della sua tesi sulla festa etnea. Sicuramente il suo orientamento conservatore, che si concretizzerà più avanti nell'adesione al fascismo, ne ha condizionato in termini ideologici l'orizzonte teorico, determinando in larga misura i risultati delle sue ricerche.
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Ruiz Garnelo, Isabel. "De “natio” a “comunidad”: características de la cofradía de Nostra Dona de Montserrat de Roma (1506-1522)." Anthologica Annua, no. 70 (December 8, 2023): 255–301. http://dx.doi.org/10.59530/anthann.2023.70.8.

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Abstract:
Este trabajo actualiza y amplía el conocimiento sobre la cofradía de Nostra Dona de Montserrat de Roma, fundada en 1506. Reconstruye sus características y las de la comunidad que la compuso durante la etapa inicial. Focaliza en quiénes se encargaron de su gobierno, proporcionando datos biográficos y analizando su repercusión en el desarrollo del patrimonio. Para ello se ha realizado una consulta detallada de los testimonios documentales conservados en el Archivo de la Obra Pía –Establecimientos Españoles en Italia, en diálogo con la bibliografía existente y con otras fuentes procedentes del Archivio Storico Capitolino di Roma, Archivio di Stato di Roma y Archivio Segreto Vaticano. El objetivo es contribuir a una mejor comprensión de la evolución de estas instituciones y de la comunidad de la Corona de Aragón en Roma, así como confirmar su relevancia en el contexto sociocultural romano y mediterráneo.
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Taddei, Monica. "e-Leo, archivio digitale della Biblioteca leonardiana di Vinci." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00004.

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Abstract:
e-Leo. Archivio digitale di storia della tecnica e della scienza è stato sviluppato e realizzato dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci, centro di ricerca e documentazione per gli studi leonardiani, e prende le mosse dalla volontà di offrire uno strumento efficace di studio e consultazione delle opere di Leonardo da Vinci, oltre che di valorizzazione della collezione. L’esperienza è radicata nella tipologia molto specifica del fondo speciale della biblioteca, che possiede il corpus di tutte le opere di Leonardo da Vinci pubblicate a partire dalla prima edizione del Trattato della pittura del 1651. A partire dal 2007, e-Leo rappresenta l’unica pubblicazione online quasi integrale del lascito leonardiano. Un’importante modifica della struttura interna del codice ed un aggiornamento della grafica nel 2019 hanno reso lo strumento ulteriormente performante e aperto a ulteriori potenziali sviluppi, oltre ad averne consentita la consultazione anche da smartphone e tablet. I dati, rappresentati da testi e disegni, sono ricercabili per mezzo di metodi di ricerca e indicizzazione di contenuti testuali, delle componenti grafiche del documento, di glossari tematici: un apparato che propone un modello integrato e più ampio per il trattamento, secondo criteri affini, di testi manoscritti di argomento tecnico-scientifico del tardo medioevo e del rinascimento.
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Corazzini, S., A. Conti, L. Fiorini, G. Pagliaricci, M. W. Kwakkelstein, and G. Tucci. "AN INTERDISCIPLINARY SPATIAL HUMANITIES APPROACH TO STUDY THE TRANSFORMATIONS OF THE SOUTH FAÇADE OF THE SALA DEI CINQUECENTO OF PALAZZO VECCHIO IN FLORENCE." International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences XLVIII-2/W4-2024 (February 14, 2024): 149–55. http://dx.doi.org/10.5194/isprs-archives-xlviii-2-w4-2024-149-2024.

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Abstract:
Abstract. Digital and spatial techniques, such as reality-based surveying and 3D modelling, have long been used in archaeology. However, in recent years the use of these techniques has gained importance also in the history of architecture, a discipline in which these data can help to interpret traditionally used, but often incomplete, written sources (Tucci et al. 2021; Fiorini et al. 2023).This paper is about an aspect of the eighteenth-century renovations of Palazzo Vecchio. It focuses attention on a small terrace that runs alongside the exterior facade of the Sala dei Cinquecento and to which there is no entrance. The question this paper seeks to answer is: why during eighteenth-century renovations it was decided to exclude the existing entrance to the terrace from the accessible spaces? Using geomatics techniques, it has been possible to identify the location of the enclosed spaces in relation to other parts of the building (Tucci, 2017).In accordance with the criteria of Spatial Humanities, the present research is characterized by an interdisciplinary approach based on the analysis and interpretation of data obtained from archival sources (Archivio Storico Comunale di Firenze, Fototeca Comunale di Firenze, Archivio Centrale di Stato di Roma, Archivio di Stato di Firenze, Gabinetto fotografico degli Uffizi, Catalogo Generale Beni Culturali, Biblioteca Nazionale), the consultation of relevant published iconographic sources in libraries, and the interpretation of 3D data and architectural elements discovered during the onsite survey of the area between the inner and outer southern façades of the Sala dei Cinquecento.The first part of this essay focus on the southern façade of the Sala dei Cinquecento and aims to demonstrate to what extent the Carlo Falconieri’s modification altered the general appearance of the façade. The second part, aims to clarify the architectural phases or aspects of the southern façade of the Sala dei Cinquecento before Falconieri’s works.
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Gottardi, Donata. "I perimetri contrattuali e la rappresentatività datoriale." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 627–40. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172009.

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Abstract:
In dialogo con Lauralba Bellardi, che per prima ha sollecitato analisi sul tema della rappresen-tatività datoriale, l'Autrice cerca di disegnare lo stato attuale della contrattazione collettiva na-zionale, nella fotografia che ci restituisce il ristrutturato archivio del Cnel. Fa sue le preoccu-pazioni derivanti dalla moltiplicazione dei soggetti e dei testi, segnalando il crescente potere datoriale anche nel campo delle relazioni collettive. In attesa di un intervento legislativo, sollecita di prestare attenzione alla qualità della disciplina eteronoma, non bastando la semplificazione di criteri quantitativi né la distinzione binaria tra contratti "tradizionali" e contratti "pirata".
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Alberghina, Mario. "Se il cavaliere Gioeni avesse riletto Linneo e Dezallier d’Argenville." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 54, no. 384 (September 23, 2021): FP343—FP350. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v54i384.95.

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Abstract:
Ultimamente si è accumulato un certo numero di articoli divulgativi e citazioni di letteratura che riferiscono il giudizio del matematico Charles Babbage sulla frode scientifica del cavaliere Giuseppe Gioeni nel 1783. Un articolo recente (2021) e un passo di una biografia celebrativa (1842) del personaggio hanno tentato di riabilitare un naturalista presunto fraudolento per la scoperta di una nuova specie di mollusco rinvenuto sul litorale di Catania, già nota come Scaphander lignarus o Bulla lignaria di Linneo. È presentata una rassegna di commenti demolitivi in proposito. Nelle vicissitudini culturali e nelle traversie della vita pubblica e privata di Gioeni può trovarsi l’origine di un errore scientifico mai riconosciuto dall’autore, così come appare nei documenti di archivio oggi noti. Inoltre sono riportati un altro non riconosciuto errore malacologico a carico del chimico Carmelo Maravigna e alcune approvazioni sulla tassonomia ottocentesca adottata dallo zoologo Andrea Aradas a riguardo di nuovi molluschi siciliani.
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Maria Iozzia, Anna. "Documenti dell'Archivio di Stato di Catania per la storia dell'ars aromataria nella Sicilia orientale tra Quattrocento e Ottocento: speziali, farmaci, «burniame» e ceramisti." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (May 2021): 107–19. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001012.

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Abstract:
Nel contributo sono esaminati alcuni documenti dell'Archivio di Stato di Catania riguardanti diversi aspetti della storia dell'ars aromataria siciliana tra la fine del Quattrocento e gli inizi dell'Ottocento. Questi documenti, infatti, mettono in luce il funzionamento di un'aromateria di Randazzo del XV secolo, permessi rilasciati dai Protomedici per esercitare la suddetta arte dal XVI al XVIII secolo, i farmaci presenti in due aromaterie di Biscari (oggi Acate) nel XVIII secolo, il vasellame commissionato nel XVIII secolo da speziali e commercianti del calatino a ceramisti di Caltagirone per riporvi i farmaci e le ricette prescritte per i poveri a Biscari nel XIX secolo.
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Zanello, Gabriele. "Una lauda e uno scongiuro da un registro dell’Archivio di Stato di Udine." Zeitschrift für romanische Philologie 134, no. 1 (March 7, 2018): 171–96. http://dx.doi.org/10.1515/zrp-2018-0007.

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Abstract:
AbstractGiovanni Antonio Battaglia was a notary and a secular priest of the diocese of Aquileia. He was active between the late fifteenth and the first four decades of the sixteenth century in Gemona, his place of birth, in the castle of Porcia and the city of Udine. A register he compiled (Udine, Archivio notarile antico, n. 2247), contains two documents which are worthy of attention. The first one is a funeral lauda in Italian vernacular which completes the rather short list of the religious laude repertoire of the Friulian region between the fifteenth and sixteenth centuries. The second document is the text Dolce Regina, dona la tua pace. This work can be placed within the framework of the brotherhoods of the Battuti, which Battaglia served as a priest and as a teacher. A rather composite Latin text also appears on the same page of the notarial register. It includes an invocation to the Magi, a quote from the Scriptures and an adapted liturgical oration. The presence of this exorcism, unusual if compared to the local context of traditional beliefs and therapeutic practices, requires wide-ranging comparisons. The figure of Battaglia himself also deserves further analysis especially in order to understand his cultural background as well as clarifying his relationship with the humanists whom he was corresponding with.
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Berger, Christian. "Rondeau „Ay las quant je pans” im Lucca-Codex." Die Musikforschung 48, no. 4 (September 22, 2021): 395–98. http://dx.doi.org/10.52412/mf.1995.h4.1088.

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Abstract:
Der farbige Faksimile-Druck der Handschrift 184 des Archivio di Stato in Lucca bietet nicht nur die Gelegenheit einer korrekten rhythmischen Übertragung dieses Rondeaus, sondern auch eine Auflösung der rätselhaften Schlüsselung, die auf Hexachord-Transpositionen verweist, die im Anonymus Ellsworth von 1375 als "coniunctae" bezeichnet werden. Die Vorzeichen beziehen sich demnach auf den Quartenaufbau der drei möglichen Hexachorde, die dem Stück zugrundeliegen. (Berger, Christian)
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Ault, C. Thomas. "Baroque Stage Machines for Venus and Mars from the Archivio Di Stato, Parma." Theatre Survey 28, no. 2 (November 1987): 27–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0040557400000478.

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Abstract:
The seven drawings shown below are designs for baroque stage machines identified as machines “for Venus and Mars” and are reproduced from MS Majie, V, 4, 1–38, The Archivio di Stato, Parma. These designs are particularly interesting since they are at the same time characteristic of baroque stage machines which performed similar functions, found in other sources, and yet unique for their simplicity, rendering them easy to interpret and understand. Although several of these designs have been published individually in various places, the group of seven is published here in its entirety for the first time. Together, these designs illustrate the use of sliding winches in the grid to produce spectacular effects on the stage as well as the “Mars machines.”
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Di Giusto, Anna. "Educazione emotiva e linguaggio interculturale." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2020): 92–104. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10079.

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Abstract:
La presente ricerca nasce dal tentativo di rispondere all'urgenza, sempre più avvertita nella scuola italiana a forte impronta multiculturale, di individuare una modalità di risposta a uno dei principi cardine dell'educazione, ovvero quello dell'accoglienza. Sulla linea di pensiero della Scuola di Barbiana, ripresa e approfondita anche dal convegno SIPED tenutosi a Catania nel 2014, il progetto si è proposto di dare corpo a una nuova forma di pedagogia militante. Con questo termine si intende la messa in atto di una sperimentazione volta a realizzare il principio della "rimozione degli ostacoli" di cui parla l'articolo 3 della Carta Costituzionale, a prescindere dal quale non si può attuare una concreta uguaglianza tra futuri cittadini. L'accoglienza degli studenti non italofoni è la sfida più importante della scuola di oggi e del futuro. Il presente laboratorio sulle emozioni è stato pensato per aiutare questi alunni, ma anche i loro compagni italiani, a comprendere il proprio disagio. In questo modo, si è cercato di favorire il clima di collaborazione della classe. Il risultato è stato un miglioramento del rendimento scolastico di tutti gli studenti, ma in particolare si è modificata la percezione di sé e dell'altro, favorendo la collaborazione e attenuando il livello di competitività degli studenti.
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Pagliarani, Piero. "La vita e l'opera di Luigi Pagliarani (1922-2001) attraverso le carte del suo Archivio custodito al "Centro di documentazione e ricerca" dell'OSC di Mendrisio Progetto di ricerca." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 39 (April 2024): 292–329. http://dx.doi.org/10.3280/eds2023-039021.

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Abstract:
Luigi (Gino) Pagliarani (Rimini, 1922-Sorengo, 2001) è stato uno dei protagonisti della ricerca psicologica in Italia nella seconda parte del XX secolo. È considerato il padre fondatore della psicosocioanalisi, disciplina volta alla comprensione degli aspetti in-consci e conflittuali nello sviluppo degli individui, dei gruppi e della società. Questo progetto di ricerca intende ricostruire le vicende biografiche di Luigi Pagliarani nella convinzione che esse abbiano svolto un ruolo decisivo nella genesi dei suoi interessi scientifici. Per raggiungere tale obiettivo è necessario esaminare molti documenti inedi-ti di notevolissimo valore storico conservati presso l'Archivio Luigi Pagliarani – oggi situato all'interno del "Centro di documentazione e ricerca" della clinica psichiatrica di Mendrisio. I diversi periodi della vita di Pagliarani – riportati alla luce per mezzo di un approfondito lavoro filologico – confluiranno in una biografia ragionata, umana e intellettuale, che sia riflesso ed espressione dell'Archivio. La biografia dialogherà con un apparato di immagini e un piccolo catalogo digitale dei documenti più significativi. Quella dello psicologo riminese fu per molti aspetti una vita straordinaria: figlio di un antifascista perseguitato durante il ventennio, nel 1943 Pagliarani viene deportato in un Lager in Germania. Rientrato in Italia svolge insieme a Franco Fornari alcune pionie-ristiche ricerche sulla psicologia della guerra atomica e incontra la psicoanalista ticine-se Maria Zanetta che più tardi diventerà sua moglie. Occorre inoltre menzionare l'amicizia che strinse con Federico Fellini e Sergio Zavoli. Il prodotto di questo proget-to di ricerca costituisce una novità nel panorama degli studi di storia della psicologia e valorizza le grandi potenzialità di un Archivio che non è mai stato studiato in modo si-stematico. Inoltre, questo progetto contribuisce alla conoscenza di una personalità che ebbe profondi legami – umani e professionali – con la Svizzera italiana.
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Blat Mir, María Antonia. "Cartas de Margarita de Parma (1578-1581) en la edición de Charles Piot." Quaderns de Filologia - Estudis Literaris 22 (January 7, 2018): 27. http://dx.doi.org/10.7203/qdfed.22.11193.

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Abstract:
Estudio sobre la edición llevada a cabo a mediados del siglo xix sobre la correspondencia de Margarita de Parma. La collatio de los documentos impresos con los originales de la correspondencia entre Margarita de Parma, hija natural de Carlos V, y el cardenal Granvela, secretario en este momento (1578-1581) del rey Felipe II, con los volúmenes editados por Charles Piot y conservados en la Bibliothèque Municipale de Besançon, y en el Archivio di Stato di Napoli, arrojan luz sobre la metodología usada en la edición de las cartas y hace necesaria una revisión del epistolario.
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Čoralić, Lovorka. "Lasso al mio padre spirituale da Cattaro... Duhovne osobe iz Kotora u Mlecima prema oporučnim spisima hrvatskih iseljenika (14. – 17. stoljeće)." Croatica Christiana periodica 45, no. 87 (2021): 115–24. http://dx.doi.org/10.53745/ccp.45.87.5.

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Abstract:
Središnja tema priloga duhovne su osobe iz grada Kotora u Mlecima, njihovo djelovanje (privremeno ili trajnije) u gradu svetoga Marka, kao i njihovi prinosi crkvenim vezama između dviju jadranskih obala. Rad se zasniva na raščlambi izvorne arhivske građe pohranjene u Državnom arhivu u Mlecima (Archivio di Stato di Venezia, fond: Notarile testamenti), kao i na uporabi dosadašnjih spoznaja historiografije. U radu se, tragom oporučnih spisa hrvatskih iseljenika (uključivo i duhovne osobe iz Kotora) razmatra vremenski okvir njihova djelovanja, mjesta stanovanja i djelovanja (župe) te posebice njihova uključenost u nekoć brojnu i društveno važnu hrvatsku zajednicu u Mlecima.
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Zeron, Carlos Alberto de Moura Ribeiro, and Carlos Ziller Camenietzki. "Nas sendas de Sérgio Buarque de Holanda documentos sobre uma expedição Florentina à Amazônia, em 1608." Revista de História, no. 142-143 (December 30, 2000): 123–211. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-9141.v0i142-143p123-211.

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Abstract:
Após as iniciativas empreendidas por Sérgio Buarque de Holanda, este artigo reúne alguns documentos encontrados no Archivio di Stato de Florença que atestam definitivamente a realidade da tentativa de colonização da bacia amazônica pelo Grão-Duque de Florença, Ferdinando I, no início do século XVII. Tais documentos evidenciam as circunstâncias que cercaram essa empreitada, relatando os preparativos, a realização e os resultados da expedição, bem como as negociações diplomáticas que a precederam.
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MINIATI, MARA. "ABOUT THE FLORENTINE STROZZI MANUSCRIPTS." Nuncius 16, no. 2 (2001): 681–86. http://dx.doi.org/10.1163/182539101x00604.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title The Archivio di Stato of Florence preserves an incredible amount of manuscripts. The Strozzi series constitute a large group which includes correspondences and private and public documents from the Middle Ages to the 19th century. Trying to find additional information on the mathematical instruments from the Strozzi family collections sold in 1911 in Amsterdam, this paper introduces this enormous archive, its history and that of this very important Florentine family.
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Consoli, Salvatore. "Storia dello Studio di Catania e stato delle fonti d'archivio (secoli XV-XXI)." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (September 2019): 9–20. http://dx.doi.org/10.3280/asso2019-001002.

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SERRA, A., P. DI MAURO, D. SPATARO, L. MAIOLINO, and S. COCUZZA. "Riabilitazione vocale post laringectomia con voce protesica: 15 anni di esperienza della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Catania. Analisi retrospettiva dei dati e revisione della letteratura." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 412–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-680.

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Abstract:
L’obiettivo dello studio è stato quello di riportare 15 anni di esperienza, nel territorio Siciliano, con l’utilizzo della voce protesica (VP), analizzando le differenti variabili che hanno influenzato il successo o il fallimento riabilitativo vocale. L’analisi clinica retrospettiva è stata condotta revisionando le storie cliniche di 95 pazienti affetti da carcinoma laringeo, nei quali una protesi vocale era stata posizionata a mezzo di una puntura tracheoesofagea tra il 1998 e il 2013. Età, tipologia neoplastica, tipo di chirurgia, utilizzo di radioterapia, complicanze e cause di successo o fallimento protesico riabilitativo erano analizzate. I risultati hanno mostrato una Harrison-Robillard- Schultz (HRS) TEP rating scale media di 11,8 in TEP primaria e di 12,6 in TEP secondaria (P =0,613). PORT non ha influito sul successo riabilitativo globale. In questi pazienti l’HRS media è stata di 11.2 in primaria e 12 in TEP secondaria (P =0,648). Complessivamente, il successo a lungo termine è stato 87,5%, con 84% in primaria e 91% in TEP secondaria. I risultati ottenuti dall’analisi retrospettiva su 15 anni di attività protesico riabilitativa condotta nel territorio siciliano hanno evidenziato un elevato standard riabilitativo, in termini di complicanze intra e postoperatorie, patologia fistolo correlata e successo riabilitativo globale.
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Navarro Sorní, Miguel. "Breves del papa Calixto III en el “Archivio di Stato” de Milán. (Año 1455)." Anthologica Annua, no. 44 (December 29, 2023): 675–734. http://dx.doi.org/10.59530/anthann.1997.44.9.

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Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. "Papieska Komisja Archeologii Sakralnej. Sto pięćdziesiąt lat działalności (1852-2002)." Vox Patrum 42 (January 15, 2003): 515–23. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7175.

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Abstract:
L'articolo presenta il profilo dell'attivita della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra dal momento della sua fondazione - frutto dell'iniziativa degli studiosi delle antichita cristiane, preoccupati dello stato delle catacombe continuamente devastate dai ricercatori delle reliquie, fino ai tempi nostri. Tra i compiti che la Commissione si assegnava la piu importante fu la gestione degli scavi e delle ricerche nelle catacombe e nelle chiese paleocristiane, compresa la pubblicazione dei frutti di queste. Nell'articolo vengono presentate le iniziative dei membri della Commissione che avevano come scopo ampliamento della sua attivita: l'estensione delle ricerche sui cimiteri (anche quelli sub divo) e sulle chiese di tutto il territorio italiano; la creazione di un archivio e la pubblicazione dei cataloghi delle fotografie appartenenti a PCAS; la registrazione degli oggetti archeologici rinvenuti e conservati nelle catacombe; i lavori di ripulitura e di conservazione degli affreschi nelle catacombe; la facilitazione dell'accesso ai monumenti paleocristiani ai visitatori; l'attivita editoriale.
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Mikocka-Rachubowa, Katarzyna. "Księcia Czartoryskiego zakupy rzeźb w Rzymie (1800–1801)." Biuletyn Historii Sztuki 82, no. 3 (November 10, 2020): 403–28. http://dx.doi.org/10.36744/bhs.648.

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Abstract:
Artykuł poświęcony jest kontaktom księcia Adama Jerzego Czartoryskiego z włoskimi rzeźbiarzami oraz zakupom rzeźb dokonywanym przez niego podczas pobytu w Rzymie od sierpnia 1800 do maja 1801 r. Na podstawie korespondencji księcia z matką, Izabelą Czartoryską, a także licencji na wywóz dzieł dzieł sztuki poza granice Państwa Papieskiego przechowywanych w Archivio di Stato di Roma oraz wzmianek w diariuszu rzymskiego rzeźbiarza i antykwariusza Vincenza Pacettiego, udało się zrekonstruować obraz ówczesnych artystycznych zainteresowań księcia Czartoryskiego, jego relacji ze środowiskiem rzymskich rzeźbiarzy i antykwariuszy oraz kupowania przez niego rzeźb i udziału w przywiezieniu do Puław w 1803 r. m.in. znajdujących się tam do dziś: posągu fauna (przed 1800), figury śpiącej pantery (1801) oraz marmurowego sarkofagu - dzieła Francesca Massimiliana Laboureura (1797).
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Dundović, Zdenko. "Posjedi samostana benediktinki sv. Katarine u Zadru (16. stoljeće)." Croatica Christiana periodica 45, no. 87 (2021): 53–88. http://dx.doi.org/10.53745/ccp.45.87.3.

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Abstract:
U radu se razmatra dosad neobjavljen inventar posjeda ženskoga benediktinskog samostana sv. Katarine u Zadru iz 1599. godine, koji je pohranjen u Arhivu samostana benediktinki sv. Marije u Zadru. U inventaru su jasno naznačeni prostorni položaj, veličina, prihodi i koloni na posjedima ženskoga benediktinskog samostana sv. Katarine u Zadru u 16. stoljeću, a njihovom analizom nastojat će se prikazati gospodarski aspekti te redovničke zajednice, koja je u svoje redove primala isključivo pripadnice zadarskoga građanskog staleža. Podatci s kraja 16. stoljeća usporedit će se s izvješćem samostanskih prokuratora o samostanskim posjedima za razdoblje 1562. – 1564. godine iz arhivskoga fonda Državnoga arhiva u Veneciji (Archivio di Stato di Venezia) te dosad objavljenim rezultatima istraživanja.
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Juran, Kristijan, Josip Faričić, and Karen-Edis Barzman. "KARTOGRAFIJA U SLUŽBI MLETAČKE DRŽAVE: KARTA SJEVERNE I SREDNJE DALMACIJE NEPOZNATOG AUTORA S POČETKA 16. STOLJEĆA." Geoadria 24, no. 2 (April 15, 2020): 93–139. http://dx.doi.org/10.15291/geoadria.2885.

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Abstract:
U radu je analizirana rukopisna karta srednje i dijela sjeverne Dalmacije nepoznatog autora, nastala, po svoj prilici, u prvom desetljeću 16. stoljeća. Ta je karta najstariji sačuvani detaljni prikaz neke hrvatske regije, a pohranjena je u Državnom arhivu u Veneciji (Archivio di Stato di Venezia). Analizom geografskih i toponomastičkih podataka koji su u nju ugrađeni te korelacijom tih podataka s arhivskim vrelima i drugim ranonovovjekovnim kartama, utvrđeno je da je ona što se tiče kvantitete i kvalitete sadržaja činila značajan iskorak u vizualizaciji prostorne stvarnosti. Stoga je riječ o dragocjenom kartografskom spomeniku, nezaobilaznom za povijesno-geografska istraživanja Hrvatske i Jadrana kao arene višestoljetne vojnopolitičke konfrontacije Mletačke Republike, Ugarsko-Hrvatskoga Kraljevstva (od 1527. pod vlašću habsburške dinastije) i Osmanskoga Carstva.
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Matsen, Herbert S. "Students‘ “Arts” Disputations at Bologna around 1500*." Renaissance Quarterly 47, no. 3 (1994): 533–55. http://dx.doi.org/10.2307/2863020.

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Abstract:
In a Paper Published in 1977 I introduced a carton of documents called Dispute di Scolari (1462-1527), preserved in the Archivio di Stato in Bologna, Italy. These documents constitute the most important surviving witness to student disputations held in the Bolognese Studio (in our terms, university), which enabled poor, young, foreign senior degree-candidates upon successful completion to be eligible for one-year lectureships in their respective subjects. After explaining the nature, structure, and legal requirements of the disputation notices and their relevance to student academic performance, the primary purpose of the paper was to illustrate them by examining a few notices in which Alessandro Achillini (1463-1512), professor of philosophy and medicine appeared, either as a disputing master or as a respondent.
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Čoralić, Lovorka. "Lasso alla Scuola mia dei Schiavoni … Trogirski iseljenici u Mlecima i hrvatska Bratovština sv. Jurja i Tripuna (15. – 18. stoljeće)." Croatica Christiana periodica 45, no. 88 (2021): 47–55. http://dx.doi.org/10.53745/ccp.45.88.3.

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Abstract:
U središtu istraživačkog zanimanja ovog rada jest prisutnost i djelovanje iseljenika iz Trogira u Mlecima, posebice s obzirom na njihovu uključenost u tamošnju hrvatsku nacionalnu bratovštinu sv. Jurja i Tripuna. Rad je zasnovan na istraživanju gradiva pohranjenog u Archivio di Stato di Venezia (fond: Notarile testamenti) i Archivio della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone (fondovi: Capitolar della Veneranda Scuola dei SS. Giorgio e Trifone della Nation Dalmata i Libri conti e spese). U radu se, uz osnovne podatke o prisutnosti Trogirana u Mlecima u širokom vremenskom rasponu od 15. do 18. stoljeća, raščlanjuju oporuke trogirskih iseljenika te konkretan udio te regionalne skupine hrvatskih iseljenika u nacionalnoj bratovštini. U tome dijelu rada osobita je pozornost posvećena kako onim Trogiranima koji su zabilježeni isključivo kao obični članovi bratovštine, ali i onima koji su – zahvaljujući svojem ugledu i priznatosti u hrvatskoj zajednici – obnašali dužnosti u pojedinim upravnim tijelima udruge. Naposljetku se zaključuje da su Trogirani, iako nisu u bratovštini sv. Jurja i Tripuna bili prisutni i djelatni kao Zadrani, Šibenčani, Splićani i Bokelji, činili jednu od nezaobilaznih sastavnica u sklopu proučavanja iseljavanja Hrvata u Mletke.
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Cicerchia, Andrea. "El archivo del Santo Oficio a los ojos de la República romana del 1849." Revista de fontes 5, no. 9 (January 23, 2019): 70–97. http://dx.doi.org/10.34024/fontes.2018.v5.9141.

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Abstract:
El presente artículo nace de un episodio ocurrido con los papeles del archivo de la Inquisición romana durante un momento de gran importancia para la historia del proceso unitario italiano: la República romana del 1849. A partir del análisis de una minuta de inventario producida por los órganos civiles republicanos y que se conserva en el Archivio di Stato de Roma este trabajo reconstruye la estructura fi sica del archivo inquisitorial, así como su manera de organizar papeles a la mitad del siglo XIX, un momento en que las otras inquisiciones modernas, ya abolidas, vivian entre mito e historia.
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Čoralić, Lovorka. "Splićani – Croati a cavallo u mletačkim prekojadranskim kopnenim postrojbama u 18. stoljeću." Povijesni prilozi 39, no. 59 (2020): 229–49. http://dx.doi.org/10.22586/pp.v39i59.10932.

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Abstract:
Središnje istraživačko zanimanje ovoga rada usmjereno je na proučavanje udjela Splićana u profesionalnoj mletačkoj konjaničkoj postrojbi (Croati a cavallo, Cavalleria Croati) tijekom 18. stoljeća. Rad se zasniva na istraživanju gradiva iz Archivio di Stato di Venezia (fond: Inquisitori sopra l'amministrazione dei pubblici ruoli). Na osnovi navedenoga gradiva, kao i postojećih spoznaja iz historiografije, analizira se vremenski okvir djelovanja Splićana u rečenoj postrojbi, način njihova bilježenja, trajanje vojne službe, udio pripadnika iz istih obitelji, osobne (tjelesne) značajke vojnika, kao i mjesto njihova popisivanja te zapovjedni kadar jedinica u kojima su bili prisutni. Zaključak rada jest da su Splićani činili vrlo zapažen dio hrvatskoga konjaništva pod stijegom Serenissime te da ovdje provedena raščlamba teži pridonijeti boljemu poznavanju vojne povijesti Dalmacije (u konkretnome slučaju grada Splita) i Mletačke Republike u posljednjemu stoljeću njihova opstojanja u zajedničkoj državi.
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Girón Pascual, Rafael M. "“Cruzando aceros”. El comercio de espadas entre España e Italia en los siglos XVI y XVII." Gladius 36 (November 21, 2016): 161. http://dx.doi.org/10.3989/gladius.2016.0008.

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Abstract:
Este artículo analiza el comercio de espadas entre España e Italia en los siglos XVI y XVII, por medio del estudio de dos de las rutas comerciales utilizadas por las redes mercantiles europeas, a partir de dos fuentes inéditas localizadas en el Archivio di Stato di Firenze y del Archivo Histórico de Protocolos de Granada. En primer lugar analizaremos la importación de espadas a través del puerto de Livorno, puerto de Florencia y la Toscana, desde los puertos de Cádiz y Alicante, entre otros. En segundo lugar nos centraremos en la importación de espadas italianas, que llevaron a cabo en Granada ciertas compañías comerciales genovesas. Estos mercaderes abastecieron a los espaderos granadinos —unos grandes desconocidos por la historiografía— de “hojas de espada” italianas de Milán, Brescia, Serravalle y Génova.
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Dundović, Zdenko. "Posjedi samostana Sv. Marije u Zadru u 16. stoljeću (1562. – 1564.)." Povijesni prilozi 40, no. 60 (August 2, 2021): 179–211. http://dx.doi.org/10.22586/pp.v40i60.11077.

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Abstract:
U radu se na temelju službenoga izvješća zastupnika (prokuratora) ženskoga benediktinskog samostana Sv. Marije u Zadru razmatra stanje samostanskih posjeda u drugoj polovini 16. stoljeća (1562. – 1564.). Izvješće je danas pohranjeno u fondu mletačke magistrature Sopraintendenti alle decime del clero u Državnom arhivu u Veneciji (Archivio di Stato di Venezia). S obzirom na vrijednost zapisanih podataka i činjenicu da u Arhivu samostana Sv. Marije u Zadru, koliko je poznato, nema sustavnih podataka o njegovim posjedima za razmatrano razdoblje, izvješće o posjedima benediktinki Sv. Marije izvrstan je prilog poznavanju gospodarskoga stanja i ekonomskih interakcija zadarskih redovnica u 16. stoljeću kao dodatak dosadašnjim rezultatima znanstvenih istraživanja. Usto su navedeni podatci, a napose popis kolona u pojedinim selima koja su bila u posjedu samostana, prvorazredno vrelo za istraživanje povijesne antroponimije i toponimije Zadra i njegova širega okružja.
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Asquer, Enrica. "Il caso Blinderman. Naturalizzazione, revoca della cittadinanza e antisemitismo nell'Italia fascista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 304 (April 2024): 193–226. http://dx.doi.org/10.3280/ic304-oa1.

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Abstract:
Attraverso l'analisi in profondit&agrave; di un dossier di accertamento razziale e contestazione di una misura di revoca della cittadinanza, individuato nel fondo Demorazza (Archivio centrale dello Stato), questo articolo si propone di ripercorrere l'intera dinamica della naturalizzazione e denaturalizzazione di un "apolide" (prima ex-russo e poi ex-italiano) di origine ebraica nell'Italia fascista, facendo perno sulle azioni e sulle risorse che egli stesso mobilit&ograve; per costruire e adattare di volta in volta la sua identit&agrave; pubblica ai criteri delle autorit&agrave;. Con ci&ograve;, l'articolo punta a offrire una prima ricostruzione delle politiche di denaturalizzazione fascista e a evidenziare la relazione che esiste tra la vicenda innescata dalla misura antisemita di revoca della cittadinanza e il precedente processo di naturalizzazione che, come nella gran parte dei casi di revoca per effetto della legislazione antisemita, si svolse egualmente sotto il regime fascista, ma in una fase precedente la svolta del 1936-1938. L'articolo si interroga, dunque, in una prospettiva dal basso, sulle continuit&agrave; e le discontinuit&agrave; rappresentate dal fascismo e, in particolare, dalla politica antisemita fascista in materia di cittadinanza, articolando cos&igrave; il nesso tra "razza" e "naturalit&agrave;".
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Verde, Paola Carla. "Domenico Fontana a Napoli 1592-1607: le opere per la committenza vicereale spagnola." Anuario del Departamento de Historia y Teoría del Arte 18 (November 30, 2006): 49–78. http://dx.doi.org/10.15366/anuario2006.18.003.

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Abstract:
Domenico Fontana nel 1592, dopo la morte di papa Sisto V, accetta l 'incarico del viceré di Napoli conte di Miranda per occuparsi della bonifica della campagna a nord di Napoli en el 1593 gli viene conferito l'ufficio di regio ingegnere. Il Fontana viene interpellato anche per la realizzazione del canale per convogliare le acque del fiume Sarno fino alla città di Torre Annunziata. Il successivo viceré conte d'Olivares gli affida la realizzazione di nuovi assi viari e larghi quali la via Olivares - dal molo grande al piccolo - la via Gusmana - dal baluardo dell'Alcala all'Arsenale - il largo di Castello e il largo delle Pigne nonché la realizzazione del nuovo porto (progetto mai portato a termine). Il Fontana realizzò anche due apparati effimeri: i catafalchi per le esequie di Filippo II ( 1599) e del viceré Lemos (1601). Proprio per il viceré Lemos realizza l' opera piu significativa della sua carriera di architetto maggiore del Regno: il nuovo Palazzo Reale. Il Fontana muore a Napoli il 28 giugno 1607, nella sua casa di via Nardones nei pressi del largo di Palazzo Reale, lasciando ai suoi eredi (alla moglie lsabella e ai figli Sebastiano, Giulio Cesare, Costanzo, Filippo, Olimpia, Felice e Flavia) un cospicuo patrimonio di beni mobili e immobili come si è desunto dal testamento olografo rinvenuto nell' Archivio di Stato di Napoli di cuisi riporta la trascrizione nell' appendice documentaria.
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Ajello, Lucia. "Il culto delle reliquie e la storia dei loro preziosi contenitori. Alcuni argenti romani nei conventi de la Descalzas Reales e de la Encarnación di Madrid." Además de. Revista on line de artes decorativas y diseño, no. 4 (January 1, 2018): 9–28. http://dx.doi.org/10.46255/add.2018.4.53.

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Abstract:
La relación entre Roma y Madrid en el ámbito de las Artes Decorativas es especial. El objetivo principal de este artículo es profundizar en el estudio de unos relicarios conservados en los Monasterios Reales de las Descalzas y de la Encarnación de Madrid, obra de plateros y artistas romanos vinculados a la Santa Sede durante los siglos XVII y XVIII. Las investigaciones realizadas en el Archivio di Stato de Roma y en el Archivo General de Palacio Real de Madrid han permitido localizar documentos que revelan nuevos aspectos que permiten reconstruir la historia de estas piezas, cuyo examen ilustra la preciosa conexión entre Roma y Madrid en dicha época.
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Albertin, F., A. Astolfo, M. Stampanoni, Eva Peccenini, Y. Hwu, F. Kaplan, and G. Margaritondo. "Ancient administrative handwritten documents: X-ray analysis and imaging." Journal of Synchrotron Radiation 22, no. 2 (January 30, 2015): 446–51. http://dx.doi.org/10.1107/s1600577515000314.

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Abstract:
Handwritten characters in administrative antique documents from three centuries have been detected using different synchrotron X-ray imaging techniques. Heavy elements in ancient inks, present even for everyday administrative manuscripts as shown by X-ray fluorescence spectra, produce attenuation contrast. In most cases the image quality is good enough for tomography reconstruction in view of future applications to virtual page-by-page `reading'. When attenuation is too low, differential phase contrast imaging can reveal the characters from refractive index effects. The results are potentially important for new information harvesting strategies, for example from the huge Archivio di Stato collection, objective of the Venice Time Machine project.
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Sánchez García, Encarnación. "En torno al Quijote de la biblioteca del napolitano Giovanni Camillo Cacace." Hesperia: Anuario de Filología Hispánica 26, no. 1 (July 31, 2023): 71–80. http://dx.doi.org/10.35869/hafh.v26i1.4799.

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Abstract:
Los datos referidos a la circulación del Quijote en un área de la península tan hispanizada como el reino de Nápoles durante el siglo XVII son un testimonio precioso de su recepción, documentada a través de actos notariales, especialmente los referentes a inventarios de bienes, y de comentarios que aparecen tanto en una polémica político-literaria entre facciones cuanto en el seno de una obra literaria valiosa. Partiendo de un inventario conservado en el Archivio di Stato di Napoli que demuestra la presencia de un ejemplar del Quijote en la biblioteca del magistrado Camillo Cacace, el trabajo da cuenta brevemente de la colección de libros españoles poseída por este, a la vez que intenta poner en relación esta recepción personal de la obra por parte de Cacace con otros documentos que ilustran la primera recepción crítica del Quijote en la Nápoles española.
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Čoralić, Lovorka. "Kotorski patricij Franjo Buća – zapovjednik hrvatskoga konjaništva u mletačkim postrojbama u drugoj polovici 18. stoljeća." Historijski zbornik 76, no. 1 (October 5, 2023): 75–98. http://dx.doi.org/10.59412/hz.76.1.7.

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Abstract:
Ovaj je rad, zasnovan na istraživanju neobjavljenog gradiva iz Archivio di Stato di Venezia (fond: Inquisitori sopra l'amministrazione dei pubblici ruoli – središnja mletačka magistratura za novačenje), nastavak višegodišnjih istraživanja koja su težila predstaviti udio vojnika iz pojedinih hrvatskih krajeva i gradova i istaknutih vojnih časnika u mletačkim profesionalnim postrojbama pješaštva (Fanti oltramarini) i konjaništva (Cavalleria Croati, Croati a cavallo). U fokusu je istraživanja višedesetljetni udio istaknutog časnika, kotorskoga patricija Franje Buće (Bucchia), koji je od mladenačke dobi, početkom 18. stoljeća, pa sve do sedamdesetih godina istoga stoljeća postupno napredovao u obnašanju časničkih činova (od kapetana, dopukovnika, bojnika, pukovnika, bojnika vojske i naposljetku vrhovnog zapovjednika hrvatskoga konjaništva). Analiziraju se popisi koji se odnose na Bući dodijeljenu pukovniju i njima pripadajuće satnije, s posebnim obzirom na neke od jedinica kojima je osobno zapovijedao. U prilogu rada donose se cjeloviti prijepisi vojnoga ljudstva Bućinih satnija tijekom djelovanja i obnašanja različitih časničkih činova i službi.
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Duda, Paweł, and Henryk Litwin. "Antonio Santa Croce and Giovanni Battista Pallotta – Cooperation between the Warsaw and Vienna Nunciatures in 1629. A Contribution to the Study of Horizontal Communication within the Structures of the Papal Diplomatic Service." Legatio: The Journal for Renaissance and Early Modern Diplomatic Studies 6 (June 11, 2023): 31–64. http://dx.doi.org/10.12775/legatio.2022.02.

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Abstract:
The article deals with communication and interaction between papal diplomatic missions in the early modern era. Mainly due to a lack of extant source materials, it remains the white spot in the research into the history of Polish and foreign nuncios. However, thanks to materials from Archivio di Stato di Roma, namely the section of Archivio Santa Croce containing the originals of letters received by Nuncio Antonio Santa Croce in 1629, it is possible to attempt at least a partial reconstruction of the collaboration between the papal diplomat residing at the Court of Warsaw and his counterpart at the Court of Emperor Ferdinand II of Habsburg in Vienna, Giovanni Battista Pallotta. The correspondence analysis allows us to conclude that the contacts between the papal diplomats residing in Warsaw and Vienna in 1629, and probably earlier and later, were regular and intensive. We can assume that the routine products of the information and analytical work carried out for the Secretariat of State by both papal missions were shared in the correspondence, and the Nunciatures of Vienna and Warsaw were thus well informed about the course of affairs related to the pan-European conflict in several theatres of war. However, they also communicated and cooperated on strictly ecclesiastical matters, such as the ongoing reform of religious congregations in the 1620s.
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Visconti, Agnese. "La fondazione dell’Orto botanico di Brera e gli anni della direzione dell’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman (1728-1806) tra assolutismo asburgico ed età napoleonica." Natural History Sciences 153, no. 1 (January 1, 2012): 27. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2012.27.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce, sulla base di documenti per la massima parte inediti raccolti nell’Archivio di Stato di Milano, nella Biblioteca di Brera di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel Museo di Storia Naturale di Milano e nell’Accademia delle Scienze di Torino, la storia della fondazione e dei primi decenni di attività dell’Orto, annesso alla cattedra di Botanica del Ginnasio di Brera, alla quale venne chiamato nel 1774 il padre vallombrosano Fulgenzio Vitman. La prima parte del lavoro descrive le operazioni materiali compiute per l’allestimento dell’Orto. Segue la descrizione dello svolgimento annuo dei lavori consistenti perlopiù nell’acquisizione e nei cambi di semi e piante, nell’adozione per la disposizione delle piante del metodo di classificazione di Linneo, nell’utilizzo delle piante per le lezioni. Si passa quindi all’analisi dei modi che Vitman adottò per arricchire l’Orto, sottolineando la sua convinzione dell’opportunità di privilegiare le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica. Purtroppo, mancando l’Orto di un proprio archivio e di raccolte di lettere, molte questioni restano ancora non risolte. Appaiono comunque evidenti sia l’appartenenza di Vitman alla fitta rete di scambi tra i botanici dell’epoca, sia l’utilizzo di canali diplomatici, in particolare per gli scambi con Francia, Olanda e Spagna. Il contributo si conclude con la descrizione dell’attività didattica e scientifica di Vitman, autore di un fortunato libro di testo, <em>De medicatis herbarum facultatibius liber</em>, Faventiae 1770, e di una importante <em>Summa plantarum</em>, Mediolani 1789-1792, in 6 volumi, nella quale l’autore segue il metodo di classificazione linneano.
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KOCIĆ, MARIJA. "THE PROBLEM OF “ALBANIAN NATIONALISM” DURING THE REIGN OF KOCA MEHMED RAGIB PASHA (1757-1763) IN THE LIGHT OF THE VENETIAN REPORT." ИСТРАЖИВАЊА, no. 26 (January 6, 2016): 82–90. http://dx.doi.org/10.19090/i.2015.26.82-90.

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Abstract:
This paper examines the position and actions of the Albanian population in certain sanjaks on the basis of published material of Venetian provenance. From the perspective of his position in Constantinople, Francesco Foscari, the Venetian ambassador (1757-1762) in the Ottoman Empire, followed with great interest the developments in connection with the actions of Albanians for several years, especially because their actions threatened to disrupt the Ottoman-Venetian relations. His correspondence is one of the major neo-Ottoman sources regarding the interests of Albanians and their relationship with the Ottoman authorities. This contemporary watched the events from the perspective of a man whose education, beliefs and manners did not belong to the Islamic (Ottoman) cultural sphere, which added credibility to his reports. The reports of Francesco Foscari are kept at the State Archive in Venice (Archivio di Stato di Venezia) and were published in 2007 due to the efforts of the publishing house La Malcontenta and editor Filippo Maria Paladini.
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