Academic literature on the topic 'Architetture di servizio'

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Journal articles on the topic "Architetture di servizio"

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Corradi, Emilia. "Etica e pedagogia tra passato e futuro per una architettura dell'emancipazione." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 29–41. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100004.

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Abstract:
Il saggio descrive l'impegno di Yasmeen Lari nel tramandare la cultura del Pakistan per mezzo del progetto architettonico, attraverso la riscoperta del patrimonio storico architettonico e della tradizione costruttiva locale. Operando in una direzione che tramite l'architettura attua un ripensamento sul contemporaneo per un progresso sociale, culturale, ambientale a servizio di uomini e donne con l'obiettivo di garantire un rifugio sicuro e salubre a tutti gli abitanti per un futuro dignitoso e sostenibile. L'architettura diventa così uno strumento di educazione, formazione, prevenzione e identità attraverso la riscoperta e la rielaborazione di tipologia, morfologia e tecniche costruttive accessibili a tutti in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale.
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Balducci, Alessandro. "Il progetto Fragilità Territoriali." TERRITORIO, no. 91 (June 2020): 19–21. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091002.

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Abstract:
Il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano è tra i dipartimenti italiani finanziati dal Ministero dell'Università e della Ricerca per il periodo 2018-2022 nell'ambito dell'iniziativa ‘Dipartimenti di Eccellenza'. Per il quinquennio, il dastu si è impegnato a esplorare i processi articolati e plurali di fragilizzazione del rapporto tra spazio e società. Un primo lavoro, presentato in questo servizio, è una descrizione di alcune declinazioni della fragilità territoriali a partire dalle diverse angolazioni dalle quali il tema è affrontato in 16 diverse linee di ricerca. L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di aprire un dialogo sulle definizioni che consentisse di costruire una prima base - un lessico comune - per lo sviluppo di questo complesso programma di ricerca.
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Dameri, Annalisa. "La storia degli edifici, la memoria dei luoghi. le architetture dei Gardella in Alessandria." La Tadeo DeArte 7, no. 8 (November 2021): 10–31. http://dx.doi.org/10.21789/24223158.1760.

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Abstract:
Due architetti, padre e figlio, protagonisti della cultura architettonica italiana del Novecento. Un committente illuminato, proprietario del cappellificio che esporta in tutto il mondo un cappello che sta per entrare nel mito, il “Borsalino”. Una città, Alessandria, che, a inizio secolo, è ancora priva di una serie di servizi fondamentali e che vedrà, grazie ai finanziamenti della famiglia Borsalino, la costruzione di una serie di infrastrutture tra cui un sanatorio antitubercolare. La memoria collettiva costruisce intorno alla fabbrica e al sanatorio (studiati e apprezzati dalla critica architettonica) affetti e timori: molto si deve alla fabbrica, ricordata come motore economico per l’intera città. La decisione, negli anni Ottanta, di demolire quasi totalmente il cappellificio suscita negli abitanti una violenta reazione: si vedono privati del proprio passato e la demolizione della ciminiera, fortemente danneggiata e con gravi problemi strutturali, ma simbolo riconosciuto della città, sarà letta come un sopruso delle ragioni economiche sulle questioni più affettive
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Giusto, Rosa Maria. "Gli ospedali degli incurabili a Roma e Napoli." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 67–84. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.13119.

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Abstract:
Il contributo ricostruisce la storia fondativa di due complessi ospedalieri destinati agli Incurabili, ripercorrendone le relazioni. Di fondamentale importanza per l’evoluzione dei sistemi sanitari e lo sviluppo urbano e territoriale delle rispettive città, l’Arciospedale di san Giacomo in Augusta a Roma e il complesso di santa Maria del Popolo degli Incurabili a Napoli furono caratterizzati in Età Moderna da una comune organizzazione e struttura dovute al ruolo esercitato dal notaio genovese Ettore Vernazza, fondatore della compagnia del Divino Amore, che ne coadiuvò e promosse le iniziative e da personalità del calibro di Gaetano da Thiene e Filippo Neri. Attualmente dismessi e in condizioni fatiscenti, tali edifici testimoniano, per la qualità delle loro architetture e il ruolo assunto nei secoli, l’importanza e la centralità che i temi dell’accoglienza e della cura rivestirono sin dall’Età Moderna sollecitati dall’azione aggregante e solidale svolta dalle confraternite quali istituzioni caritatevoli in grado di contribuire attivamente al miglioramento della società e alla qualità e ai servizi degli spazi di vita quotidiani.
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Burlando, Patrizia, and Sara Grillo. "Utopia vs Realtà." Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no. 1 (July 26, 2021): 172–81. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10291.

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Abstract:
Se la realtà ci impone di ripensare città come super-organismi con minori impatti per una crescita economica attuale, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, senza emissioni negative (Paris Agreement, Green Deal), dall’altra è chiaro il bisogno di utopia per immaginare dei futuri alternativi, traendo spunto dalle epoche in cui gli ideali hanno avuto il potenziale di influenzare l’attività di progettisti e di pianificatori. In qualunque modo l’utilizzo di un verde più resiliente è diventato l’elemento cardine nei processi di trasformazione urbana. Non a caso anche architetti di fama mondiale come Boeri Associati, MVRDV, AMO/Koolhaas e BIG- Bjarke Ingels Group hanno improntato la loro ricerca sulla green tech al fine di utilizzarla nell’ambito di interventi architettura. Nella soluzione di diversi problemi ambientali: dal cambiamento climatico, alla emergenza COVID-19, dunque, l’utilizzo di un insieme di soluzioni verdi, resilienti e a diverse scale spaziali da quella della città, a quella di quartiere, di isolato e del singolo edificio è diventata una necessità.L’obiettivo di questo lavoro è presentare evidenziandone pregi e criticità alcuni progetti verdi, sia visionari, sia in fase di realizzazione, che si basano sui concetti chiave di sostenibilità, multifunzionalità, aumento dei servizi ecosistemici e multiscalarità. Se la utopia della Riforestazione Urbana di Stefano Boeri diventa realtà, invece la ricerca The Green Dip condotta dal The Why Factory Workshop rappresenta al momento solo uno studio, un manifesto per restituire vivibilità alle città contemporanee.
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Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Calamia, Pietro. "Architettura rurale in Sicilia e valorizzazione del patrimonio storico e culturale." UCOARTE. Revista de Teoría e Historia del Arte, December 7, 2020, 92–105. http://dx.doi.org/10.21071/ucoarte.v9i.13164.

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Abstract:
Il contributo si propone di esaminare i risultati che gli interventi di riqualificazione del patrimonio culturale apportano all’architettura rurale e al paesaggio siciliani, focalizzando l’attenzione sulla eventuale capacità di restituire centralità e adeguato valore al territorio e alla terra in quanto risorsa multifunzionale, in grado di assicurare servizi fondamentali per il benessere delle comunità locali, e di conservare il patrimonio storico, culturale e paesaggistico. A tal fine, si analizza in maniera dettagliata un caso studio di riqualificazione di un manufatto architettonico presente sul territorio del paesaggio rurale siciliano.
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Dissertations / Theses on the topic "Architetture di servizio"

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Nuzzo, Fabrizio. "Analisi e progettazione di architetture private cloud per servizi di push notification verso dispositivi mobile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4491/.

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Abstract:
Questa tesi ha come scopo l’analisi approfondita dei diversi servizi di push notification per dispositivi mobile e la progettazione di una componente integrabilem in una private cloud per l’inoltro e la gestione delle push notification.
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Lazzarini, Margherita. "Progettazione e realizzazione di servizi e applicativi con architettura REST in ambito sanitario." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7900/.

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Abstract:
Le patologie croniche quali nefropatie, obesità, cardiopatie e diabete, nelle prime fasi del loro sviluppo sono asintomatiche. È stato realizzato un'applicativo web, denominato Viewpoint, in grado di prevedere l'insorgenza dell'insufficienza renale cronica, a partire dai risultati delle analisi di laboratorio, per poter applicare un'azione di prevenzione sui pazienti. Il sistema si avvale di risorse REST e utilizza l'architettura EJB. In particolare, è stata curata la sezione analitica, in grado di visualizzare dati aggregati ed effettuare analisi what-if sul numero dei pazienti e sulle risorse dispensate dal SSN.
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Mussoni, Massimo. "Analisi delle vasche di prima pioggia e laminazione a servizio delle aree urbane." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1303/.

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VARI, MARCO. "Evoluzione delle architetture di rete e dei servizi per un carrier in un ambiente full ip." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203500.

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Abstract:
In passato, servizi innovativi anche se dirompenti sia in termini sociali che tecnologici non hanno richiesto particolari modifiche alle infrastrutture di rete. Con l'avvento della Internet TV e l'aumento delle applicazioni cloud tale situazione sta rapidamente cambiando e la necessità di introdurre nuovi paradigmi di servizio nelle reti è un tema attualmente molto dibattuto. Le necessità dei cittadini e del business in genere, sono in continua evoluzione e richiedono ai servizi di essere pervasivi e adattativi all'ambiente reale (context awareness). In particolare cresce sempre più negli utenti la necessità di creare ed accedere a nuovi contenuti anche attraverso il cloud e di interagire con loro: in sostanza cambia il loro ruolo da passivi “eye-balls” a quella di “attori creativi”. Ne consegue che i nuovi paradigmi dei servizi moderni quali internet TV e cloud computing pongono stringenti requisiti sulle performance e più in dettaglio sulla connettività. I paradigmi del cloud implicano tra le altre, larghezza di banda simmetrica e altissima affidabilità: questi requisiti stanno portando le Telco a creare nuovi servizi con nuove caratteristiche che di fatto vanno ad aumentare la loro offerta. Ad esempio al livello di rete di trasporto i fornitori di servizi cloud e di contenuti potrebbero beneficiare della possibilità di cambiare dinamicamente la loro larghezza di banda disponibile, per supportare diversi tipi di sessioni come le “interactive” (a bassa velocità di trasmissione) e le “non interactive” (ad alta velocità di trasmissione). Questa esigenza introduce il nuovo paradigma di Bandwidth on Demand (BoD) nella rete di trasporto. Chiaramente le soluzioni SDN-NFV (Software Defined Network - Network Functions Virtualization) sono le migliori candidate per supportare operativamente cambiamenti così radicali negli schemi tradizionali di provisioning del servizio. I nuovi servizi video e cloud richiedono anche che la rete sia in grado di fornire in modo dinamico, in tempo reale ed in base alle necessità del cliente Quality of Service (QoS) – End to End (E2E) in termini di bassa latenza, jitter e packet loss. Esse richiedono inoltre che la rete possa interagire con piattaforme di servizio di terze parti, permettendo ai Telco di operare come un “abilitatore di servizi”, ponendosi così attivamente al centro del rapporto tra il cliente finale e gli Over-the-Top (OTT). In particolare la sostenibilità dell'ecosistema internet in presenza di volumi di traffico crescenti, il cambiamento dei modelli di traffico e le nuove esigenze di servizio, implicano un nuovo approccio volto a: - generare valore dal core IP, garantendo qualità nella fornitura di classi di traffico pregiate, al fine di soddisfare le aspettative degli utenti in termini di QoE; - abilitare nuovi modelli di business in grado di sfruttare adeguatamente sia gli asset degli OTT (ad es. applicazioni e contenuti), che dei Telco (cioè infrastrutture di rete, controllo e relazioni con gli utenti). Alla luce di questi scenari, nel presente lavoro sono studiate due diverse soluzioni: una per carrier internazionali e l’altra per operatori di reti di accesso. La prima soluzione affronta la progettazione di un servizio di BoD in grado di consentire ai clienti dei carrier (ovvero alle loro applicazioni) di aumentare dinamicamente ed in real time la loro banda disponibile. La progettazione è stata condotta a partire dalla modellizzazione di una porzione della rete mondiale di Telecom Italia Sparkle. Il modello è stato creato estraendo dalla rete reale europea quattordici tra i maggiori nodi POP. Il modello tiene conto della distribuzione geografica dei POP e della piattaforma hardware IP e crea un modello dell’infrastruttura ottica di trasporto. Per valutare la relazione economica tra le diverse componenti di rete sono stati calcolati i capex “full cost” dell’intera infrastruttura. In seguito sono state effettuate alcune campagne di misura per stimare l’andamento dei flussi di traffico. Dalle misure, tra le altre cose è emerso che, nonostante la presenza dei maggiori OTT nei POP europei, circa il 25% del traffico in Europa proviene ancora dagli USA. Il modello ha anche introdotto una classificazione dei clienti in base ai loro profili di traffico: ci sono i “Content”, che presentano traffico sbilanciato con rapporto out/in = 3:1, gli “ISP” con rapporto di traffico out/in di 1:3 ed i “Bussines Misto” con traffico equilibrato. Partendo dai risultati suddetti, è stato creato un modello tecnico ed economico per il servizio di BoD: tale servizio consente di aumentare dinamicamente la larghezza di banda disponibile per un periodo limitato nel tempo, su una connessione preesistente. A tal fine è stato adottato il modello Principal/Agent nel quale gli “effort” forniti dai carrier sono gli osservabili in condizioni di rete incerte. I risultati mostrano che l'aumento della larghezza di banda può comportare una perdita economica per l’operatore carrier se non si adottano adeguate precauzioni nel fissare il prezzo del servizio, condizioni che devono necessariamente tenere in considerazione lo stato della rete: l’incremento di larghezza di banda infatti è più costoso quando lo stato della rete muove verso un carico superiore. Per quanto concerne la rete di accesso, i nuovi servizi (sia fissi che mobili) impongono requisiti più stringenti, tra i quali la necessità di elevati livelli di QoE sia in termini di fruizione che di creazione di contenuti, cioè, abilitando nuovi paradigmi di comunicazione che integrano multimedia messaging, voce e video in una logica di servizio unico. Inoltre essi devono consentire nuove modalità di utilizzo (in particolare, la fruizione in mobilità, su piattaforme multi-device, così come in una modalità multi-schermo) e ad alte prestazioni (ad esempio con throughput fino a 20Mb/s per il video streaming 4K, bassi tempi di download delle pagine web, integrità e fluidità dei contenuti video, elevata affidabilità dei servizi cloud, ecc.) Per garantire un’elevata QoE ai servizi esigenti come lo streaming video, devono essere valutati alcuni aspetti importanti. Il rapporto tra QoS e QoE è il framework generale ove si devono inserire i principali parametri tecnici che possono influenzare decisamente il throughput sul servizio erogato quali il Round Trip Time (RTT) e il Packet Loss (PL). La ricerca nel passato è stata in gran parte dedicata alla valutazione dell'impatto dei livelli di QoS sui servizi multimediali, tuttavia migliorare la QoS può risultare non sufficiente per migliorare la QoE. Per garantire il livello richiesto di QoE, devono essere inserite in rete piattaforme specializzate (QoE Platforms) che agiscono al di sopra del livello di network (Layer 3). La QoE è stata introdotta come una misura soggettiva dell’esperienza dell’utente (cliente) che esprime la soddisfazione generale su uno specifico servizio e che quindi in base a quest’ultima è incentivato oppure no ad acquistare in futuro nuovi servizi. Alcuni fattori chiave per valutare l’esperienza per il video internet sono: la qualità delle immagini; i bassi tempi di attesa per iniziare la riproduzione; la fluidità di fruizione (senza interruzioni dovute a buffer). Tali fattori chiave dipendono dal throughput al livello applicativo ed influenzano direttamente il numero di accessi a contenuti video e il tempo speso dagli utenti per visualizzarli. Una migliore QoE consente alle Telco di commercializzare offerte “premium” basate sul throughput delle applicazioni E2E piuttosto che sul tradizionale massimo bit-rate (non garantito). Per questa ragione è necessario che il requisito di elevato bit rate nella rete di accesso trasli nella migliore QoE per l’utente finale. Tuttavia per migliorare le performance percepite, può non essere sufficiente aumentare il bit rate: latenza e packet loss possono infatti limitare enormemente il throughput anche negli accessi UltraBroadband. Le piattaforme per migliorare la QoE sono basate sul caching e sono ad esempio le Content Delivery Network (CDN), le Application Delivery Network (ADN), Transparent Cache e website accelerators. Le stesse piattaforme possono oltretutto ridurre i costi grazie alla riduzione dei volumi di traffico nella rete di trasporto IP, oltretutto mettere le cache vicine agli utenti finali può risultare in una soluzione win-win per Telco e OTT. Ai fini di questo studio, la rete della Telco è stata modellizzata a livello logico ed è stata organizzata in tre livelli gerarchici: nodi Core, nodi Metro e nodi di Accesso. Alcuni dei Core Node sono connessi alla Big Internet. I nodi Core raccolgono/inviano il traffico dagli strati Metro e Accesso sottostanti che sono visti come “edges”. I nodi di accesso raccolgono tutti i link di ultimo miglio che sono generalmente sviluppati in reti ad albero. Loro hanno il compito di inoltrare/raccogliere il traffico direttamente agli end-user. Più specificamente il modello adottato conta 20 nodi Core e 400 nodi Metro connessi ad anello ai nodi Core (con numero medio di 20 nodi Metro per anello) Nella simulazione le caches sono state disposte sia nei nodi Core che nei Metro. Per lo scopo dell’analisi sono stati considerati il “Network Costs per Traffic Unit” (NCU) riferito ai segmenti di rete upstream rispetto alle cache ed il RTT dei pacchetti trasmessi tra utente e “sorgente del traffico” che può essere un server remoto in internet o la cache. Al fine di confrontare le diverse opzioni per la distribuzione in rete delle cache, sono stati considerati alcuni indicatori chiave quali il Cost Saving ed il miglioramento del Throughput ottenuti prendendo come riferimento la rete senza cache. I risultati sembrano molto soddisfacenti sia in termini di risparmio dei costi che di miglioramento del throughput delle applicazioni. Quindi cache opportunamente distribuite all'interno della rete di un Telco possono migliorare sensibilmente l’esperienza degli utenti finali, riducendo i Total Cost of Ownership di rete.
In the past, innovative services, although disruptive both in terms of technological and social effects (e.g., Skype), did not require particular modifications to the network infrastructures. With the advent of the new Internet TV and the increasing importance of Cloud applications such situation is destined to rapidly change, and currently the need to introduce some new service paradigms in the networks is “hot” topic. Both citizen and business needs are constantly changing and require services to be pervasive and adaptive to the actual environment (context awareness). Therefore, services must be accessed through fixed and mobile networks and both in indoor and in outdoor environments, on different terminals (e.g., connected TV, smartphone, tablet), as well as on multiple terminals simultaneously (multi-screen). In addition, individuals have growing needs to create new contents, to move them to the Cloud, and to interact with them. Therefore, they are progressively changing their role from passive “eye-balls” to creative actors. So the new paradigms of modern services such as Internet TV and Cloud computing pose important requirements on service performance and, more specifically, on the characteristics of the network connectivity. Cloud paradigms require (almost) symmetrical bandwidth and very high reliability: such requirements are driving the Telcos to create services with new characteristics also to improve their offerings. For example at transport networks level, cloud and content providers could benefit from the possibility to dynamically change their available bandwidth, to support different sessions such as “interactive” (with low data rate) and “non interactive” (with very high data rate). This need induces the new paradigm of Bandwidth on Demand (BoD) to be introduced in the transport network. Clearly, SDN (Software Defined Network) and Virtualization solutions are the best candidates to support such challenging changes in the transport network. New video and Cloud services also require that the network is capable of dynamically providing E2E (End to End) Quality of Service (QoS), at least in terms of low latency, jitter, and packet loss, according to the customer’s real-time demand. They also require the network to be able to interwork with third-party service platforms, allowing the Telco to act as a service enabler, so placing itself actively at the center of the relationship between the final customer and the OTT (Over-the-Top). Moreover the sustainability of the Internet ecosystem in the presence of increasing traffic volumes, changing traffic patterns and new service requirements, implies a new technical-economic approach aiming at: – extracting value out of the IP core, ensuring quality in the delivery of valuable traffic categories, in order to meet the user’s Quality of Experience (QoE) expectation; – enabling new business models that can properly leverage on both OTTs assets (i.e., applications and contents) and Telcos assets (i.e., network infrastructures, end-users relationship and control). QoE has been introduced as a subjective indicator of the customer’s experiences that resume the overall satisfaction on a specific service. According to this scenario, in this Thesis I investigate two different solutions proposed to optimize the business proposition for an international carrier, and for an access network provider, respectively. The first proposal analyzes the set up of a new BoD service designed to enable international carrier’s customers (or their applications) to dynamically increase their bandwidth in real time. The analysis was performed starting from the modeling of a meaningful portion of the Telecom Italia Sparkle (TIS) worldwide network. The network model has been created as part of the Thesis work out of the actual TIS European network, taking into account today’s operative POPs locations and IP platforms, and then modeling the optical network infrastructure. Initially, the full cost Capex (capital expenditure) was calculated to assess the economic relationship existing between the different network components. Then, some measurement campaigns were performed within the TIS selected network portion to estimate the data traffic patterns. With the measurements that were collected it was possible to establish a model for traffic patterns also evidencing that currently about 25% of traffic in Europe is still generated from the USA. The examination of actual traffic data also allowed the model to introduce a classification of the customers based on their different traffic profiles: “Content” which present unbalanced traffic with out/in ratio = 3:1, “ISP” with out/in traffic ratio 1:3 and “Mixed Bussines” with balanced traffic. Starting from previous results collected in the work, a technical and economic model for the BoD service was created: such service plans to dynamically increase the available bandwidth for a limited period over the time and over a pre-existing connection. The Principal/Agent model was adopted as a model, where Carrier efforts are the observables in a context of uncertain network conditions. Results show that the increase of bandwidth could result in an economic loss for the Carrier operator if no precautions are taken in setting the service price, also considering the network status: moving to a larger bandwidth is more costly when the network has a higher load. With regard to the second scenario considered, i.e. the access network solution, new services (both fixed and mobile) impose stronger requirements including the need for high QoE levels both in terms of content fruition and content composition, i.e., enabling new communication paradigms that integrate multimedia messaging, voice and video communications within a single service logic. In addition, they must allow new usage modalities (in particular, service fruition while on the move, on multi-device platforms, as well as in a multi-screen mode), and high performance (e.g., throughput up to 20Mpbs for 4K video streaming, very low download time of web pages, integrity and fluidity of the video content, high reliability of Cloud computing services, etc.). To ensure high-level subjective QoE for demanding services such as video streaming some important issues need to be taken into account. The relationship between QoS and QoE provides the general framework for the analysis. Here the main technical parameters to be considered are RTT (Round Trip Time) and packet loss, that determine the actually delivered service throughput.1 1 This is the fundamental indicator for the performance of the transport protocol (TCP) which is prevailing in the network (about 90%) for most of the applications. 9 In the past, Internet research has been mostly devoted to evaluating the impact of QoS levels on multimedia services. QoS functionalities (such as packet priorities, network resource reservations, etc...) are necessary to ensure the proper network functioning and service management. However, QoS is not enough to ensure QoE, as some additional network KPIs (Key Performance Indicators) limit the application throughput. To guarantee the required QoE level, specialized platforms (QoE Platforms), acting above the Network Level (Layer 3) must be deployed within the network itself. Some key factors to evaluate the customer’s experience for Internet video are: quality of the images; low waiting times to start; fluidity of use (without interruptions due to buffering). Such key factors depend on application throughput and directly influence the number of accesses to video content and the time spent by users to view videos. Better QoE allows a Telco to market new commercial offers with premium prices based on the throughput of E2E applications instead of the traditional pricing based on maximum (not guaranteed) access bit-rate. For this reason it is necessary that the highest possible bit-rate in the access network actually translates into better QoE for the End User (otherwise a larger bit rate is just wasted). In fact, to improve an End User perceived performance increasing the bit-rate available in the access network could not be sufficient, as latency and packet loss may severely limit throughput, even with UBB (Ultra Broad Band) access. Strategies used to improve the QoE are based on the “replication of contents” in servers (i.e. caching) deployed also in the Telco’s network in order to reduce latency and packet loss. Platforms able to improve the QoE are based on caching, such as CDNs (Content Delivery Networks), ADNs (Application Delivery Networks), Transparent Caching and Website accelerators. The same platforms could also reduce network costs due to the lower traffic volumes in the IP transport network. Therefore, caching contents close to the end user can turn into a “win-win” solution for both the Telcos and the OTTs. For the purpose of this study, a Telco’s network has been modeled at a “logical level” and has been organized into three hierarchical levels: Core Nodes, Metro Nodes and Access Nodes. Some Core Nodes are connected to the Big Internet. Core nodes collect/send Internet traffic from/to the underlying metro/aggregation networks which are seen as “edges”. Access nodes collect all the last mile links generally deployed in a tree topology. They are in charge to gather/forward traffic directly from/to End Users. More specifically, the adopted model counted 20 core node. The underlying edge network was designed into two levels: Metro network and Aggregation network. The total number of Metro nodes was 400; Metro nodes were connected to the Core nodes by rings (average number of Metro nodes per ring was 20). Caches could have been deployed both in a Core node and/or in a Metro node. For the scope of the analysis, in each network level the key network parameters were: – Overall “Network Costs per Traffic Unit” (NCU) referred to the network segments “upstream” the cache deployment point; – “Round Trip Time” (RTT) experienced by data packets travelling to/from an End User and the “traffic source” (Note: the “traffic source” can be a remote “Origin Server” in the Big Internet, or a Cache in a Core/Metro network node). In order to compare different options for caches deployment, some key indicators for Cost Saving and Throughput Improvement were considered having taken costs and throughput of the network without caches as a reference. Results for both cost saving and application throughput improvement looks very satisfactory, as the analysis shows. Therefore, one conclusion of the study is that caches suitably deployed inside a Telco network can improve End Users experience while reducing network total cost of ownership.
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ANANASSO, ANGELO. "Evoluzione dei modelli di interconnessione e di Platform enablement: strategie di routing innovative per servizi real-time session-based nell’evoluzione verso architetture full-IP." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/203349.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca svolto riguarda la realizzazione di strategie di routing innovative per servizi real-time session-based nell’evoluzione verso architetture full-IP. Esso si inquadra nell’ambito dell’evoluzione dei modelli di interconnessione e di platform enablement per un Operatore di Rete, considerando il punto di vista e l’approccio operativo del carrier internazionale Telecom Italia Sparkle (TIS). TIS al momento utilizza una suite software (iXtools) al fine di eseguire il Routing & Pricing (R&P) del servizio voce. Ciò implica vari processi volti ad ottimizzare il ritorno economico del carrier sulla base degli accordi commerciali wholesale stipulati, di aspetti tecnici di rete (ad esempio la capacità disponibile), della qualità del servizio richiesta dal cliente e del traffico previsto per numerose destinazioni in tutto il mondo. In particolare, nel presente lavoro si considera uno scenario all-IP, in cui vari servizi possano essere forniti tramite un'unica rete dati IP, piuttosto che da molteplici reti separate -- una per telefonia tradizionale, una per traffico dati IP, una per TV, ecc. Tale scenario è molto probabile data la sempre maggiore convergenza delle reti di accesso di prossima generazione (Next Generation Access Networks, NGAN), fisse e mobili, e della sempre maggiore offerta di servizi forniti tramite protocollo IP (ad es. VoIP, instant messaging, video streaming / on-demand, ecc). In un tale scenario è però richiesta un’evoluzione dei processi, delle soluzioni tecniche e commerciali al fine di poter fornire servizi con adeguate qualità. La presente tesi di dottorato si concentra quindi sulla possibilità di realizzare nuovi modelli di business basati su soluzioni tecniche / commerciali che presuppongano una differenziazione di qualità (QoS, Quality of Service) del traffico IP. In particolare, verrà proposta una possibile evoluzione del modello software adottato per il servizio voce (iXtools) verso un contesto all-IP multi-service, e un modello software basato su un criterio di routing innovativo (massimizzazione del margine operativo piuttosto che minimizzazione del costo).
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Alaia, Vincenzo Maria. "Migrazione verso una architettura rest di un applicativo per l'inter library loan." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6199/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi �si basa sull'estendere l'architettura del software NILDE - Network Inter Library Document Exchange attraverso un processo di migrazione verso servizi REST (REpresentational State Transfer) utilizzando e ampliando metodologie, best practice e frameworks che hanno permesso lo sviluppo di API Pubbliche e Private utilizzabili da utenti esterni.
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Zoffoli, Elia. "Architetture orientate ai servizi per lo sviluppo di sistemi distribuiti basati su Web: analisi dei Restful Web Services." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3556/.

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CONCETTI, ROBERTO. "Studio, sviluppo e test sperimentale di architetture di rete per l’iot e loro integrazione con sistemi cloud per finalita’ di eew." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/287390.

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Abstract:
Un sistema di Earthquake Early Warning (EEW) deve obbligatoriamente confrontarsi con la componente tempo. Escludendo la possibilità di predire un evento sismico, l’unica azione, ad oggi possibile, è l’invio di un'allerta verso target più distanti dal punto di nucleazione dello stesso prima dell'arrivo delle onde più distruttive. A tal fine, possiamo sfruttare le diverse velocità di propagazione delle onde sismiche nel terreno rispetto a quella dei mezzi trasmissivi delle informazioni ed avvalerci dell'ausilio di moderne tecnologie. Questo lavoro di tesi presenta, quindi, lo studio, lo sviluppo ed il test sperimentale di architetture di rete per l'Internet of Things (IoT) e la loro integrazione con sistemi Cloud per finalità di allerta rapida in caso di terremoto. Dopo aver analizzato i ritardi aggiunti da ogni componente di un sistema di EEW, si è agito su una parte dell'architettura di sistema con lo scopo di una diramazione dell'allerta in tempi più contenuti rispetto agli attuali. L’utilizzo di differenti protocolli trasmissivi rispetto agli standard internazionali, di differenti tecniche di individuazione e di localizzazione, ha dimostrato come sia possibile ridurre il tempo totale di rilevamento, e di conseguenza di allerta, di circa 3 secondi. La modularità dell'architettura proposta ne permette l’integrazione nelle attuali reti sismiche ed è applicabile anche in altri scenari, come ad esempio quello del monitoraggio strutturale, o nel caso di allerta rapida in seguito ad una varietà di eventi naturali come quelli correlati al dissesto idrogeologico.
An Earthquake Early Warning (EEW) system must necessarily deal with the time component. Excluding the possibility of predicting a seismic event, the only action currently possible is sending an alert to targets further away from the nucleation point before the arrival of the most destructive waves. To this end, it is possible to exploit the different propagation speed of seismic waves in the ground compared to the propagation speed of transmitting information, and to make the use of modern technologies. Therefore, this thesis presents the study, development and experimental test of network architectures for the Internet of Things (IoT) and their integration with Cloud systems for rapid warning in the event of an earthquake. After analyzing the delays added by each component of an EEW system, we work on a part of the system architecture with the aim of branching out the alerts in a shorter time than the current ones. The use of different transmission protocols compared to international standards, the use of different identification and localization techniques, has shown how it is possible to reduce the total detection time, and consequently the alert, by about 3 seconds. The modularity of the proposed architecture allows its integration into current seismic networks and it is also applicable in other scenarios, such as structural monitoring, or in the case of rapid alert following a variety of natural events, such as those related to hydrogeological instability.
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Pellegrini, Lorenzo. "Integrazione Architetturale di Personal Assistant Agent basati su modello BDI con Servizi Cognitivi: Un Caso di Studio in Ambito Ospedaliero." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15625/.

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Abstract:
L’ambito sanitario è oggetto di cambiamenti legati alla pervasiva adozione di tecnologie informatiche in grado di supportare i processi legati alla gestione della sanità. Su questa strada vanno le iniziative inerenti agli Smart Hospital, che prevedono una informatizzazione degli ospedali e dei sistemi per la loro gestione. Questa pionieristica visione prevede che vengano messe in campo le più disparate tecniche informatiche con l’obiettivo di supportare l’operato del personale sanitario, specialmente per quanto concerne il processo decisionale e la gestione del flusso di lavoro. La tesi si inserisce nel contesto di Trauma Tracker, un progetto di Smart Hospital nato dalla collaborazione tra il Trauma Center dell’ospedale Maurizio Bufalini e la facoltà di Ingegneria e Scienze Informatiche dell’Università di Bologna, sede di Cesena. Scopo del progetto è quello di sviluppare un Personal Assistant Agent in grado di supportare i medici durante la gestione dei traumi. Tra di queste è presente la generazione di avvisi e suggerimenti il cui obiettivo è quello di guidare l’operato del Trauma Team richiamandone l’attenzione qualora venissero individuate situazioni anomale oppure opportunità circa azioni che è possibile intraprendere. In Trauma Tracker è attualmente presente un sistema per la generazione di avvisi basata su regole. Questo presenta una espressività limitata per cui si intende ampliare le capacità di ragionamento dell’Assistant al fine di considerare informazioni storiche mantenute nell’archivio delle pratiche. Tra le tecniche considerate a tal fine figurano il Machine Learning e il Cognitive Computing. L'obiettivo della tesi è quello di identificare e sviluppare un'estensione architetturale del Trauma Assistant Agent (TAA) in modo che possa integrare la generazione di avvisi basati su regole definite dagli esperti del dominio con la generazione di suggerimenti elaborati e forniti in modo asincrono da servizi cognitivi in rete, in continua interazione con il TAA.
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Sambuchi, Luca. "Da HL7 a Servizi Web REST per la fruizione dei dati di Apparati Medici Attivi - Un Caso di Studio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20475/.

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Abstract:
In ambito sanitario, i moderni apparati medici attivi sono oggigiorno sempre più in grado di comunicare via rete, per ricevere comandi e trasmettere i risultati degli esami effettuati. Ovvero, si sta assistendo ad una pervasività sempre maggiore dell’Internet of Things (IoT) in ambito ospedaliero e non solo. In questo contesto, una delle problematiche che emergono è relativa all’accesso pervasivo ai dati e alla loro fruizione da parte di applicazioni terze a supporto dell’operatività di medici ed infermieri. Generalmente questi apparati comunicano con gateway/server ad hoc gestiti dalla azienda produttrice dell’apparato e tali gateway consentono un accesso interoperabile alle informazioni che memorizzano, mediante il protocollo HL7. Si tratta di un protocollo pensato specificatamente per la comunicazione tra apparati biomedicali, che tuttavia - nella versione implementata dai dispositivi attuali - non risponde alle esigenze dei moderni sistemi software. Obiettivo di questa tesi è studiare e progettare un sistema software in grado di fungere da mediatore tra gli apparati medici attivi e i moderni sistemi software, in modo che questi ultimi possano accedere agevolmente ai dati d’interesse indipendentemente dalla loro natura e provenienza. In particolare, sebbene abbia potenzialmente una valenza più ampia, il progetto di tesi si inserisce nell’ambito del progetto TraumaTracker, un sistema a supporto della gestione dei traumi gravi attivo presso il Trauma Center dell’Ospedale ”M.Bufalini” di Cesena. Il caso di studio considera nello specifico il dispositivo EGA (emogasanalizzatore) che effettua particolari esami (emogasanalisi) del sangue di un paziente. L’obiettivo è sviluppare un servizio web con interfaccia REST che consenta a TraumaTracker di accedere ai dati prodotti dall’EGA per i propri pazienti di interesse. Sarà compito del sistema interfacciarsi con il gateway del dispositivo, interpretarne i messaggi HL7 e memorizzarne il contenuto in modo opportuno.
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Books on the topic "Architetture di servizio"

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Rino, Vernuccio, Rizzo Roberto, Guzzini Sabrina, and Università di Firenze. Dipartimento di progettazione dell'architettura., eds. Centri di servizio--architettura per la scuola e la città. Firenze: Medicea, 1994.

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Architettura e biblioteche pubbliche: Progettare i nuovi spazi di un servizio che cambia. Milano: Editrice Bibliografica, 2018.

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Ambiente e architettura: Lago di Endine : servizi e infrastrutture per il turismo. Mantova: Tre lune, 2005.

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4

Architetture olivettiane a Ivrea: I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica. [Italy]: Fondazione Adriano Olivetti, 1998.

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Architetture olivettiane a Ivrea: I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica. Gangemi, 1998.

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Book chapters on the topic "Architetture di servizio"

1

Fortunati, Mattia. "Architettare la biblioteca: architetture e servizi bibliotecari civici nel Veneto di oggi." In 1. Seminario Nazionale di Biblioteconomia, 187–88. Ledizioni, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.1389.

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Conference papers on the topic "Architetture di servizio"

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Calisi, Daniele, Maria Grazia Cianci, and Francesca Geremia. "Strumenti contemporanei a servizio del passato: il quartiere della Suburra a Roma tra storia e attualità." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8008.

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Abstract:
Questo scritto illustra il risultato di 3 anni di sperimentazioni e ricerche svolte in un’area urbana di prioritaria importanza nella formazione della città di Roma troppo spesso, in ragione della sua posizione non baricentrica rispetto all’attuale centro storico, trascurato dagli studi di settore. L’area presa in esame è stata una porzione del centro storico: uno stralcio del rione Monti, noto storicamente con il toponimo Suburra; nel dettaglio quella parte del Rione rimasta inclusa fra la via Panisperna, la via Cavour e via dei Fori Imperiali, che ha conservato in modo più autentico le caratteristiche del tessuto storico originario. La ricerca ha quindi attivato un processo di conoscenza della città intesa come approfondimento e analisi delle trasformazioni urbane attraverso l’indagine storico-archivistica, la lettura delle cartografie e dei documenti, lo studio tipologico, il controllo strutturale delle architetture messo in relazione alla conformazione geomorfologica del territorio ed alle trasformazioni subite dal tessuto edilizio. Contestualmente all’applicazione e verifica dei dati raccolti attraverso il rilievo e la sistematizzazione grafica. Per rendere più accessibile ed immediata la lettura di questo processo si è scelto di utilizzare la modellazione 3D per comunicare efficacemente e rendere agevole il confronto tra le successive epoche col fine di accogliere e dare una risposta innovativa alle istanze richieste dall’applicazione delle ICT nella documentazione del Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). La modellazione, resa possibile dall’integrazione dei dati desumibili dalle fonti con il rilievo diretto, è stata estesa all’intera area oggetto di studio e si è soffermata sulla ricomposizione di determinati momenti della time-line. This paper shows the results of 3 years of research developped on a urban area of priority importance in the formation of the city of Rome, too often overlooked by the sector’s studies because of its not barycentric position in comparison to the actual historical center. The area is an excerpt of the Rione Monti, historically known with the toponym Suburra; in detail that Rione portion included among via Panisperna, via Cavour and via dei Fori Imperiali, which has preserved the original historic fabric characteristics. The research has then enabled a process of knowledge of the city meant as analysis of urban transformation through the historical-archival investigation, the maps and documents reading, the typological study, the architecture's structural control, all correlated to the geomorphological conformation of the territory and the urban farbic transformations. With the simultaneous application and the collected data examination through the survey and the graphic systematization. To make the reading of this process more accessible and immediate it has been chosen to use the 3D modeling to communicate and facilitate the comparison between the successive eras in order to receive and give a innovative response to the instances required by the application of ICT in the documentation of Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). Modeling, possible by the integration of the data produced from the sources with the direct relief, was extended to the entire studied area and it’s been focused on the reconstruction of certain moments of the timeline.
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Blečić, Ivan, Arnaldo Cecchini, Maurizio Minchilli, and Valentina Talu. "Progettare la cittá di prossimitá per promuovere le "capacitá urbane" degli abitanti svantaggiati." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8001.

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Abstract:
La promozione della qualità della vita urbana passa necessariamente attraverso la costruzione di una città inclusiva, una città effettivamente "usabile" da tutti i suoi abitanti. Anche e soprattutto da chi, a causa di una qualche condizione (permanente o temporanea), si discosta dall'immagine dell'abitante-tipo adulto, maschio, sano, istruito, ricco e automunito e non é quindi "capace" (o non lo è pienamente) di accedere ai luoghi, ai servizi, alle opportunità e alle informazioni della città che sono progettate, organizzate e governate precisamente in funzione delle esigenze e dei desideri di questo abitante-tipo. Rilevanti sono in tal senso i progetti e le politiche che si concentrano soprattutto sulle periferie con l'intento di promuovere la qualità della vita urbana quotidiana degli abitanti . Accanto ai grandi (e costosi) interventi di riqualificazione, particolarmente utili sono le trasformazioni a scala di quartiere, le "micro" trasformazioni, perché sono in grado di migliorare concretamente l'usabilità di quella che può essere definita "città quotidiana e di prossimità", la città, cioè, che gli abitanti conoscono, "usano" (o "userebbero" se fosse effettivamente accessibile e usabile) e di cui possono prendersi cura. L'articolo cerca di mostrare perché è efficace e pertinente un approccio legato ad una dimensione "micro" degli interventi, anche attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo condotte da Tamalacà, un gruppo di ricerca e azione del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica (DADU) dell'Università di Sassari. Upgrading the quality of urban life necessarily goes hand in hand with building up an inclusive city, a city actually “usable” by all its inhabitants. The kind of project that is important from this point of view will focus on the most marginal areas of the city. Alongside the large, costly urban redevelopment interventions, transformations on a neighbourhood scale and "micro" dimension are particularly useful. This article attempts to show why an approach involving intervention linked with a “micro” dimension is effective and pertinent, and also describes a significant experiment carried out by the action research group TaMaLaCà of the Department of Architecture Design and Planning - Architecture at Alghero (University of Sassari) in the town of Sassari.
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