Journal articles on the topic 'Approccio standard'

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Iacopo, Grassi. "Standard minimi di qualitŕ: un approccio teorico." STUDI ECONOMICI, no. 104 (January 2012): 29–41. http://dx.doi.org/10.3280/ste2011-104002.

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Abstract:
At least since Akerlof (1970), asymmetric information in the case of experience goods has been a central issue in the economic literature. This paper studies regulation in markets where the quality of the experience good is never completely verifiable by consumers even after purchase. In the proposed model firms can decide the quality of the good: always producing a high quality good creates a positive externality in the market, but it causes an incentive to the firms to deviate and produce low quality goods. The main policy instrument for the government, in order to maximize Social Welfare, is to fix a minimum quality standard, but imposing a too high standard might, in some cases, lower the average quality of the good in the market.
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Tasca, I., G. Ceroni Compadretti, and C. Romano. "High-definition video telescopic rhinoplasty." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 496–98. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1430.

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Abstract:
L’ingrandimento ottico è diventato uno strumento essenziale nella pratica rinologica, soprattutto in seguito alla divulgazione delle procedure endoscopiche per la chirurgia dei seni paranasali. Descriviamo l’uso della tecnologia VITOMnella rinoplastica, un utilizzo non ancora trattato nella letteratura internazionale fino a oggi. Questo approccio alla rinoplastica migliora notevolmente la visualizzazione del campo operatorio, agevolando così la comprensione delle procedure, anche a scopo didattico. Dal momento che la tecnologia VITOMfunziona combinando il telescopio con una telecamera standard, tale approccio alla rinoplastica può essere di facile introduzione senza costi aggiuntivi in qualsiasi reparto ORL dotato di tale strumentazione.
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Daniele, C., G. Carluccio, A. Romano, M. Simone, and G. Ughi. "Uroteliomi Della via Escretrice Superiore: Approccio Combinato Chirurgico E Transuretrale." Urologia Journal 60, no. 4 (August 1993): 303–4. http://dx.doi.org/10.1177/039156039306000401.

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Abstract:
The Authors report their experience in the treatment of transitional cell carcinomas of the upper urinary tract using a conjoint surgical and transurethral, approach. Via a lumbotomic incision, a standard nephroureterectomy down to the iliac vessels is first performed; then, a stent is inserted in the ureteral stump, pushed into the bladder and fixed to the ureter with a single silk suture. Once the lumbotomy has been closed, a cystoscopy is performed; the stent, previously advanced out of the ureteral meatus is identified and withdrawn, thus obtaining intussusception into the bladder. After this manoeuvre using the Collins blade, the perimeatal mucosa is incised in order to disconnect the ureter and complete the ureterectomy. Finally, a Foley catheter is inserted and left in place for seven days.
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Bollati, Martina, Fabio Bioletto, Chiara Lopez, Mirko Parasiliti-Caprino, Ezio Ghigo, and Mauro Maccario. "Il prelievo selettivo dalle vene surrenaliche nella diagnosi di sottotipo dell’iperaldosteronismo primario." L'Endocrinologo 22, no. 1 (January 19, 2021): 14–21. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00815-6.

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Abstract:
SommarioL’iperaldosteronismo primario è la causa più frequente di ipertensione arteriosa secondaria e si associa ad aumentato rischio cardiovascolare. Il prelievo venoso selettivo surrenalico costituisce il gold standard nella diagnosi di sottotipo tra forme bilaterali e unilaterali, consentendo un adeguato approccio terapeutico. La sua diffusione è limitata in quanto si tratta di un esame di notevole difficoltà tecnica. Pertanto, risulta necessario eseguire tale procedura in centri di riferimento.
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Stame, Nicoletta. "Come concepire la politica, come valutarla." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001004.

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Abstract:
Recenti dibattiti sulla Evidence-Based Policy hanno discusso le sue ipotesi metodologiche su come stabilire l'evidenza, e cioč la gerarchia della robustezza dei metodi nella valutazione degli effetti dele politiche. Minore attenzione č stata dedicata al modo in cui una politica č concepita all'interno di questo approccio, vale a dire come trattamento somministrato ad un paziente (target), al fine di ottenere uno specifico risultato, con l'obiettivo poi di essere generalizzato. Questa concezione si esprime in un quadro epidemiologico come ambito disciplinare, e presuppone un'analisi controfattuale come gold standard, che ignora il processo decisionale e di attuazione, e il ruolo degli stakeholders. Sia questo modo di concepire la politica, che quello di affrontare le diverse fasi del ciclo delle decisioni politiche sono in contrasto con altre metodologie basate su differenti presupposti disciplinari e teorici, in gran parte provenienti dalle scienze politiche. Gli approcci basati sulla "razionalitŕ sinottica" considerano le politiche come interventi basati su una logica di obiettivi-mezzi-risultati, prendendo in considerazione le tre fasi, come momenti separati, e seguono una valutazione basata sugli obiettivi (goal-oriented evaluation). Gli approcci basati sulla "razionalitŕ incrementale" guardano alle politiche come ad un insieme di relazioni complesse che si sviluppano durante l'implementazione, durante la quale le politiche vengono ri-definite. I diversi approcci sono confrontati sulla base del loro modo di considerare ciň che accade durante il processo decisionale, l'attuazione del programma e la valutazione; qual č il significato di valutare gli effetti (causalitŕ), il loro modo di affrontare il contesto, e il modo in cui consentono la partecipazione dei beneficiari.
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Cinquini, Lino, Cristina Campanale, Flavio Del Bianco, and Chiara Oppi. "Un modello di performance management per mitigare il problema dell'ambiguità nell'organizzazione della prevenzione collettiva: il caso della Regione Friuli-Venezia Giulia." MECOSAN, no. 117 (April 2021): 77–109. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117005.

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Abstract:
Questo articolo discute come la realizzazione di un sistema di performance management all'interno dei processi dei dipartimenti di prevenzione della Regione Friuli-Venezia Giulia possa ridurre alcune variabili di ambiguita organizzativa. Attraverso un approccio quali-quantitativo basato su action research e survey i ricercatori hanno partecipato alla realizzazione di un sistema che, nell'ambito dei dipartimenti di prevenzione, descrive i processi e le attivita svolte in relazione a specifici target e ne determina il consumo di risorse standard. Inoltre, e stata realizzata un'indagine esplorativa per l'assessment ex ante delle potenzialita del sistema in termini di riduzione di ambiguita, che puo contribuire a fornire input per una revisione del sistema prima della sua implementazione. Questa ricerca presenta i seguenti contributi e implicazioni. Il primo contributo si evidenzia rispetto alla letteratura sull'ambiguita. Il secondo contributo e relativo alla definizione di un approccio per la valutazione ex ante delle potenzialita di un sistema di misurazione delle performance nella mitigazione dell'ambiguita. I risultati hanno implicazioni pratiche per il management sanitario e forniscono spunti di riflessione a supporto dello sviluppo di sistemi di misurazione della performance nella prevenzione collettiva.
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Zattarin, Alessandra, Francesco Francini-Pesenti, Claudia Da Col, Paolo Spinella, Marianna Alessi, Lucia Federica Stefanelli, and Lorenzo A. Calò. "Approccio nutrizionale all’ipofosforemia post-trapianto di rene: uno studio pilota." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 34 (September 14, 2022): 74–79. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2022.2472.

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Abstract:
Renal transplantation is the gold standard for the treatment of ESRD patients. During the early-stage post-transplantation, metabolic and electrolytic alterations may develop, including hypophosphatemia and the treatment includes a diet rich in phosphorus, sometimes with the addition of oral or intravenous phosphorus supplement. Forty-four kidney transplanted patients with hypophosphatemia were evaluated retrospectively. They were divided into two groups based on whether patients received (group A, 14 patients) or not (group B, 30 patients) dietary prescription for hypophosphatemia. Group A was further divided into two subgroups: group A1 (8 patients), with baseline phosphatemia ≥0.5 mmol/L, treated only with a diet rich in animal phosphorus, and group A2 (6 patients), with baseline phosphatemia ≤0.5 mmol/L, who received a potassium phosphate supplement in addition to the same dietary prescription. Three months after transplantation, group A had a greater increase of phosphatemia compared with group B (group A: 0.58 ± 0.12 vs 0.93 ± 0.22 mmol/L; group B: 0.59 ± 0.11 to 0.8 ± 0.13 mmol/L). Furthermore, in group A2 the increase of phosphatemia was lower than in group A1. In conclusion, dietary approach supported by dietary counseling was effective in treating post kidney transplantation hypophosphatemia. The results of this pilot study might represent a useful working hypothesis for studies with a larger cohort of enrolled patients in order to confirm for these patients the efficacy of the nutritional approach and of the dietary counseling to post renal transplantation hypophosphatemia.
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Garofalo, Lorella, and Vincenza Mele. "Approccio bioetico e biogiuridico al “counseling” genetico per malattia di Alzheimer." Medicina e Morale 50, no. 1 (February 28, 2001): 41–59. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.716.

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Abstract:
L’articolo, dopo aver analizzato gli aspetti etici legati alla medicina predittiva e dopo aver illustrato la malattia di Alzheimer da un punto di vista patologico ed eziologico, si sofferma sulla significatività etica del ruolo del counseling genetico, in particolare in relazione al caso in cui la richiesta del test predittivo venga da parte di soggetti a rischio, asintomatici, che presentano una familiarità la cui eziologia è nota, e per i quali il test è disponibile. In questo caso la riflessione etica è maggiormente problematizzante e coinvolge diversi aspetti: l’uso di test sicuri ed efficaci in strutture sanitarie ben identificate con standard di qualità garantiti; le problematiche legate alla consulenza (autonomia decisionale dell’utente, il consenso informato, l’assistenza psico-sociale); la formazione professionale del personale sanitario. In seguito gli autori riportano e commentano i dati di un’indagine conoscitiva in merito al test predittivo e alle strutture sanitarie. Infine, nel delineare le direttive etiche per i consulenti, viene messo in risalto lo spessore bioetico e biogiuridico del ruolo dell’operatore nel counseling genetico, spessore che viene ulteriormente messo in luce dalla peculiare responsabilità che l’operatore si assume nella protezione dei dati genetici.
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Fayren Horado. "Applicazione selettiva di interoperabilità per il servizio di pagamento mobile in Brasile." International Journal of Science and Society 4, no. 3 (September 20, 2022): 402–10. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i3.532.

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Abstract:
Questo articolo mira ad analizzare l'applicazione selettiva dell'interoperabilità come standard normativo al confine tra infrastruttura di telecomunicazioni e servizio a valore aggiunto nel caso del pagamento mobile in Brasile. Il testo segue la metodologia di un approccio comparativo e interdisciplinare, cercando di individuare il contesto normativo di ciascun sottosistema in cui si inserisce lo standard di interoperabilità. Sono stati individuati i principali elementi di possibilità dell'opzione regolatoria per l'interoperabilità in Brasile nell'ambito delle telecomunicazioni e nei nuovi servizi di pagamento. Il testo funge da guida per l'analisi dell'opzione normativa per l'interoperabilità nelle telecomunicazioni e nei nuovi servizi di pagamento. Originalità/rilevanza – L'articolo contestualizza il significato di interoperabilità nell'attuale contesto brasiliano per i nuovi servizi di pagamento.
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Dapit, Roberto. "Relazioni semantiche tra lo Sloveno standard e i dialetti con riferimento alle lungue di interazione." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 277–93. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.277-293.

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Abstract:
Il contributo si propone mettere a confronto, sul piano semantico, un corpus lessicale dialettale con le relative voci della lingua standard contemplate nello slovar slovenskega knjižnega jezika. Il tentativo di analisi semantica viene realizzato sulla base di nomi di luogo rilevati a Resia che, in questa sede, vengono classificati in varie categorie secondo il livello di convergenza individuato tra i due livelli linguistici. Oltre al resiano si tiene conto nella discussione anche di altre varietà, in particolare del dialetto del Torre e, a causa dell’intensa interazione, del friulano, da cui deri- vano numerosi toponimi; il tedesco invece ha svolto in questo senso un ruolo assai limitato.Secondo i risultati dell’analisi, la categoria più numerosa comprende voci che indicano un’ampia convergenza tra i livelli della lingua slovena (51,30%), mentre risulta piuttosto limitata la categoria della divergenza (9,67%); la categoria delle voci desemantizzate assume invece un peso maggiore (21,93%); i prestiti, provenienti quasi esclusivamente dall’ambito romanzo e prevalentemente friulano, compongono l’ultima e relativamente ampia categoria (17,10%).L’autore sottolinea inoltre la questione del rapporto instauratosi non soltanto tra i livelli linguistici ma anche tra questi e le lingue di interazione. Infatti, oltre a constatare che i tratti semantici individuati nei nomi di luogo resiani confermano, anche sul piano della semantica, una stretta relazione con la lingua standard, ovvero la lingua slovena centrale, pone l’accento sulla necessità di definire, anche attraverso un processo di analisi etimologica, alcuni altri aspetti. Si riferisce più precisamente alle caratteristiche semantiche del lessico appartenente a sistemi lingusitici che si sono sviluppati in una dimensione di interazione linguistica e culturale. L’accento viene posto infine sulla rilevanza dei dati riguardanti la storia del lessico auspicando una ricerca che tenga conto della diversità linguistica e delle relazioni tra le lingue. Un simile approccio infatti consentirebbe non soltanto di approfondire le conoscenze relative all’evoluzione della semantica e alla lessicografia, ma anche di comprendere una condizione in cui la convivenza di varie lingue e culture è destinata normalmente a svolgere, nel lungo periodo, un ruolo preminente.
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OLIVEIRA, Marcos Antônio Bessa. "(Des)política para corpos-política na arte, na cultura e na educação." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 1. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244891.

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Abstract:
RESUMOArte, Educação, Política compõem uma tríade compreendida historicamente no Ocidente como interdependentes. Entretanto, arte, educação e políticas ocidentais não estão compreendidas para corpos aquém dos padrões de raça, gênero e classe edificados pelo pensamento que arquitetou o projeto moderno europeu levado à expansão em todo mundo no século XVI. Igualmente, histórico e contemporaneamente, políticas têm definido, no caso do Brasil em níveis federal, estaduais e municipais, atuações e ações de corpos e sobre os corpos na arte, na educação e na própria política. Considerando a histórica indissociação entre a tríade arte, educação e política, mas também a atual e fascista dissociação das políticas em relação aos corpos que atuam nas artes e na educação em contexto brasileiro contemporâneo, este artigo discuti, por uma perspectiva descolonial de abordagem bi(os)bliográfica, a falta de arte em política, educação em política e corpos em política que consideram as diferenças culturais e coloniais porque não contemplam o padrão de arte, educação, corpo e política modernos. Arte. Educação. Política. (Dis) politics for political bodies in art, culture and education ABSTRACT Art, Education, Politics make up a triad historically understood in the West as interdependent. However, Western art, education and politics are not understood for bodies below the standards of race, gender and class built by thought that architected the modern European project led to expansion around the world in the sixteenth century. Similarly, historically and contemporatically, policies have defined, in the case of Brazil at federal, state and municipal levels, actions and actions of bodies and on bodies in art, education and politics itself. Considering the historical indissociation between the triad art, education and politics, but also the current and fascist dissociation of policies in relation to the bodies that work in the arts and education in a contemporary Brazilian context, this article discussed, for a decolonial perspective of bi(os)bliographical approach, lack of art in politics, education in politics and bodies in politics that consider cultural and colonial differences because they do not contemplate the standard of modern art, education, body and politics.Art. Education. Politics. (Des) política para cuerpos-políticos en arte, cultura y educación RESUMENArte, educación, política producen un trío históricamente entendido en el Occidente como interdependientes. Pero, el arte, la educación y las políticas occidentales no están incluidas para cuerpos con padrones inferiores a las normas de raza, género y clase construidas por el pensamiento que he producido el proyecto moderno europeo expandido en todo el mundo desde el siglo XVI. Asimismo, se han definido políticas históricas y contemporáneas, en el caso de Brasil, a nivel federal, estatal y municipal, actividades y acciones de cuerpos y sobre los cuerpos en el arte, en la educación y en la política. Considerando la indisociación histórica entre el trío arte, educación y política, pero también la actual y fascista desagregación de las políticas con relación a los cuerpos que actúan en las artes en la educación en el contexto brasileño contemporáneo, este artículo discutió, bajo un enfoque descolonial de abordaje bi(os)bliográfica, la ausencia de arte en política, educación en política y cuerpos en política que consideran las diferencias culturales y coloniales, porque no contemplan el estándar del arte, educación, cuerpo y política modernos.Arte. Educación. Política.(Des) politica per gli organi politici nell'arte, nella cultura e nell'educazioneSINTESE Arte, educazione, politica producono un trio storicamente inteso in Occidente come interdipendente. Ma l'arte occidentale, l'istruzione e la politica non sono incluse per gli organismi con standard inferiori agli standard di razza, genere e classe costruiti dal pensiero che ho prodotto il moderno progetto europeo ampliato in tutto il mondo dal XVI secolo. Allo stesso modo, le politiche storiche e contemporanee sono state definite, nel caso del Brasile, a livello federale, statale e municipale, attività e azioni di corpi e di corpi nell'arte, nell'istruzione e nella politica. Considerando la dissociazione storica tra arte, istruzione e trio politico, ma anche l'attuale e fascista disaggregazione delle politiche in relazione agli organismi che agiscono nelle arti nell'educazione nel contesto brasiliano contemporaneo, questo articolo discute, sotto un approccio decoloniale approccio bi-os, assenza di arte in politica, educazione in politica e corpi politici che considerano le differenze culturali e coloniali, perché non contemplano lo standard dell'arte moderna, dell'educazione, del corpo e della politica.Arte. Istruzione. Politica.
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Di Benedetto, Serena, and Andrea Gragnani. "Giada: "la trappola dell'indegnità"" un caso di Tricotillomania in comorbidità con Disturbo ossessivo-compulsivo e Disturbo di personalità borderline." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 49 (January 2022): 35–56. http://dx.doi.org/10.3280/qpc49-2021oa13212.

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Abstract:
Nel presente lavoro viene descritto il caso clinico di Giada, una ragazza di 19 anni che presenta una struttura di personalità borderline connotata da una pervasiva disregolazione emotiva. I due disturbi dello spettro ossessivo, la Tricotillomania e il DOC, si configurano come tentativi disfunzionali di gestione del senso di indegnità personale, accompagnata da un profondo disgusto di sé, e della colpa deontologica di peggiorare irrimediabilmente la propria persona, con un conseguente aumento del rischio di essere smascherata nella propria difettosità e dunque scansata e abbandonata dall'altro. I comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo, consistenti nello strappo di peli localizzati nelle zone del pube e delle gambe, da un lato vengono agiti in maniera premeditata e ritualizzata, attivati dalla sensazione di disgusto per se stessa e dalla necessità si sentirsi adeguata, dall'altro vengono agiti in maniera impulsiva, in seguito a un discontrollo emotivo, come tentativi di gestione degli stati emotivi e mentali dolorosi. La paziente inoltre presenta intensi vissuti di ansia a connotazione ossessiva con rituali di lavaggio, pensieri intrusivi, sensazione che le cose non siano come dovrebbero essere (NJRE). Il percorso terapeutico, all'interno del quale hanno rivestito un ruolo centrale gli interventi basati sulla Schema Therapy, ha coniugato tecniche di terapia cognitiva standard a tecniche di terza generazione (ACT, DBT, Mindfulness). Particolare attenzione è stata volta a offrire una cornice dialettica che alternasse costantemente un approccio volto all'accettazione radicale mantenendo un costante slancio al cambiamento. La relazione terapeutica è stata un imprescindibile strumento terapeutico servito spesso come contenitore dei vissuti emotivi legati all'indegnità del sé.
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Gemma, M., S. Toma, F. Lira Luce, L. Beretta, M. Braga, and M. Bussi. "Enhanced recovery program (ERP) in major laryngeal surgery: building a protocol and testing its feasibility." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 475–78. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1091.

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Abstract:
Con il termine Enhanced Recovery Program (ERP) si fa riferimento a protocolli, sempre più utilizzati in ambito chirurgico, che introducono un approccio multimodale evidence-based alla gestione perioperatoria del paziente. In particolare, i benefici derivanti dall’applicazione dei protocolli di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS®) sono stati ampiamente dimostrati nella chirurgia colon-rettale, dove hanno determinato una riduzione della durata della degenza e delle complicanze postoperatorie. Ulteriori protocolli ERP sono stati introdotti in vari campi chirurgici, tra cui la chirurgia vascolare, gastroenterologica, pancreatica, ginecologica, urologica e ortopedica. Nel campo della chirurgia otorinolaringoiatrica, non è ancora stato intrapreso un tentativo di implementazione di un protocollo basato sui principi ERAS®. Lo scopo del nostro lavoro è stato sviluppare un programma ERP per la chirurgia laringea maggiore (laringectomie parziali e totali, rimozione di tumori orofaringei con ricostruzione con lembo nuscolare a cielo aperto), basato sui principi fondamentali del protocollo ERAS® validato nella chirurgia colon-rettale. Ventiquattro pazienti sottoposti a chirurgia oncologica laringea maggiore sono stati trattati con tale protocollo ERP, che differiva sotto molti aspetti dalla nostra precedente pratica standard (descritta sulla scorta di settanta pazienti sottoposti a chirurgia laringea oncologica a cielo aperto prima dell’introduzione del nuovo protocollo). La percentuale di aderenza dei pazienti al protocollo ERP è stata elevata. In particolare gli “items” valutazione nutrizionale preoperatoria, profilassi antibiotica, profilassi PONV (nausea e vomito postoperatori), riabilitazione logopedica post-operatoria, sono stati applicati nel 100% dei casi. Alcune voci del protocollo ERP (profilassi antibiotica, tassi di infusione intraoperatoria e logopedia postoperatoria) erano state già spesso implementate prima dell’adozione ERP. Si sono presentate poche complicanze postoperatorie di tipo medico (8,3% dei casi). Il nostro protocollo ERP per la chirurgia laringea maggiore si è rivelato possibile. Il grado di beneficio derivante dalla sua applicazione potrà essere valutato mediante un ulteriore implementazione del campione di studio.
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Rigante, M., G. La Rocca, L. Lauretti, G. Q. D’Alessandris, A. Mangiola, C. Anile, A. Olivi, and G. Paludetti. "Preliminary experience with 4K ultra-high definition endoscope: analysis of pros and cons in skull base surgery." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 237–41. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1684.

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Abstract:
Negli ultimi venti anni la chirurgia endoscopica del basicranio ha osservato continui sviluppi tecnici e tecnologici. L’endoscopia 3D e l’ alta definizione (HD) 4K hanno fornito grandi vantaggi in termini di visualizzazione e di risoluzione spaziale. L’ ultra HD 4K, recentemente introdotta nella pratica clinica, determinerà i prossimi passi soprattutto nella chirurgica endoscopica del basicranio. I pazienti sono stati operati attraverso un approccio transnasale transfenoidale endoscopico, utilizzando un endoscopio Olympus NBI 4K UHD con ottica 4 mm 0 ° Ultra Telescope, lampada allo xeno 300 W (CLV-S400) predisposto per la tecnologia narrow band imaging (NBI) collegato con una videocamera ad un alta qualità unità di controllo (OTV-S400 - VISERA 4K UHD) (Olympus, Tokyo, Giappone). Due schermi, un 31 “Monitor - (LMD-X310S) e quello principale ultra-HD 55” a pollici ottimizzati per la riproduzione immagini UHD (LMD-X550S). In casi selezionati abbiamo usato un sistema di navigazione (Stealthstation S7, Medtronic, Minneapolis, MN, Stati Uniti). Abbiamo valutato 22 adenomi ipofisari (86,3% macroadenomi; 13,7% microadenomi). Il 50% non erano secernenti (NS), 22,8% GH, 18,2% ACTH, 9% PRLsecernenti. 3/22 erano recidive. Nel 91% dei casi abbiamo raggiunto la rimozione totale, mentre nel 9% la resezione subtotale. Un followup medio di 187 giorni, durata media del ricovero era 3,09 ± 0,61 giorni. Tempo chirurgico 128,18 ± 30,74 minuti. Abbiamo avuto solo 1 caso di fistola intraoperatoria a basso flusso senza ulteriori complicazioni nel follow up. Il 100% dei casi non ha richiesto emotrasfusione. La visualizzazione e l’alta risoluzione del campo operatorio hanno fornito una vista dettagliata di tutte le strutture anatomiche e patologie e permesso il miglioramento della sicurezza e l’efficacia della procedura chirurgica. Il tempo operatorio è stato simile a quello dell’endoscopio HD standard 2D e 3D, come la fatica fisica era paragonabile ad altri in termini di ergonomicità e peso.
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Biroli, F., F. De Gonda, L. Torcello, D. Prosetti, O. Manara, and V. Cassinari. "Fratture del dente dell'epistrofeo." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 273–78. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200309.

Full text
Abstract:
Le fratture del dente dell'epistrofeo rappresentano circa il 15% delle fratture del rachide cervicale. Vengono esaminati venti casi consecutivi osservati presso la Divisione di Neurochirurgia di Bergamo nel triennio 1984–1987: undici casi erano del secondo tipo di Anderson-D'Alonzo, e nove casi del terzo tipo. In diciassette casi la diagnosi fu tempestiva, mentre in tre la frattura fu misconosciuta e trattata tardivamente. Nel primo gruppo, dopo aver costantemente ottenuto una buona riduzione della frattura, il trattamento iniziale è stato sempre l'applicazione di un presidio di Halo, sotto controllo scopico. II periodo medio di applicazione è stato di 115 giorni. L'unica complicazione osservata è stata il frequente allentamento delle viti del cerchio, talora con flogosi localizzate in relazione al prolungato mantenimento dell'anello. Nel secondo gruppo di pazienti, in cui è sempre stata constatata l'assenza di un callo riparativo, il nostro atteggiamento è stato interventistico, praticando un'artrodesi per via posteriore seguita da applicazione di Halo. Il protocollo di monitoraggio prevede l'esecuzione mensile di radiogrammi standard nelle due proiezioni associati ad uno studio tomografico al fine di valutare la formazione del callo osseo e l'allineamento tra i monconi di frattura. Solo dopo l'osservazione di una soddisfacente riparazione ossea si procede alla rimozione dell'Halo ed all'esecuzione di radiogrammi nelle prove funzionali di estensione e flessione per confermare la stabilità dei monconi. I risultati sono stati complessivamente buoni. Nel primo gruppo tutte le fratture di terzo tipo sono guarite con formazione di callo osseo. Una sola frattura del secondo tipo non ha mostrato alcun fenomeno riparativo a tre mesi, per cui è stata sottoposta ad intervento chirurgico come già indicato, con successiva guarigione. Nel secondo gruppo abbiamo avuto un solo parziale insuccesso dovuto ad un'infezione della ferita chirurgica, guarita comunque per seconda intenzione. In conclusione, le fratture non significativamente dislocate o angolate, siano di secondo o di terzo tipo, meritano a parer nostro un primo approccio conservativo, avendo un'alta probabilità di guarigione. Se dislocate od angolate significativamente, può essere corretto proporre elettivamente la stabilizzazione chirurgica, the rimane comunque la scelta obbligata nei casi di mancata saldatura, di pseudoartrosi o di fratture inveterate. Nel primo caso il trattamento più efficace appare quello con Halo. L'intervento chirurgico è preferibilmente eseguito, secondo varie tecniche fra cui quella da not descritta, per via posteriore.
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D'Emilione, Matteo, Marina De Angelis, Giovanna Giuliano, and Matteo Luppi. "I livelli essenziali alla prova dell’attuazione delle misure di contrasto alla povertà." Sinappsi 12, no. 1 (2022): 62–79. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-4.

Full text
Abstract:
L’articolo analizza le modalità attuative dei servizi locali nell’implementazione delle recenti misure di contrasto alla povertà intese come livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Utilizzando i dati di una recente indagine Inapp sui tre livelli di governo principali rispetto alle misure in esame, ATS - Servizi sociali comunali - CPI, si analizzano i modelli attuativi messi in pratica a livello territoriale. La lettura congiunta delle tre istituzioni coinvolte suggerisce che un approccio di integrazione sistemica nella gestione dei servizi rappresenta un punto di forza anche in ottica Lep. ******* EN: The article analyses how local authorities engaged in implementing measures to fight against poverty in Italy deal with ensuring minimum standards of performance. Using data from a recent Inapp survey, carried out on municipal social services, Local social planning institutions and public employment services, the implementation models put into practice are analysed. The joint analysis of the three different experiences suggests that an integrated management approach constitutes a strength, also, ensuring minimum standards of performance.
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Ragionieri, Maria Pia, and Alessandro Chiarabolli. "Coexistence of GM Crops with Conventional and Organic Agriculture: the European approach." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (January 2013): 145–59. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002008.

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Abstract:
L'articolo presenta uno stato dell'arte delle politiche internazionali ed europee e una rassegna delle iniziative implementate dagli operatori privati per la sicurezza sanitaria nelle filiere agroalimentari. L'analisi č incentrata sugli effetti economici della combinazione degli approcci pubblico e privato in comparazione con i potenziali effetti in termini di riduzione del rischio sanitario a cui č esposto il consumatore. Partendo da una rassegna critica della letteratura economica e da un'analisi basata sugli strumenti della Nuova Economia Industriale, gli autori mostrano come, a determinate condizioni, l'obiettivo della sicurezza sanitaria nella filiere agroalimentari possa essere soltanto parzialmente conseguito per effetto di distorsioni economiche derivanti dall'effetto combinato di politiche pubbliche e standard privati.
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Bottaccioli, Anna Giulia. "La malattia infiammatoria cronica intestinale: cure integrate in ottica Pnei." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2020): 30–40. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002004.

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Abstract:
La malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) è una malattia idiopatica autoimmune che colpisce l'apparato digerente a causa dalla risposta immunitaria disregolata contro la microflora intestinale. I due principali tipi di MICI sono la rettocolite ulcerosa (RCU) e il morbo di Crohn (MC). Lo studio dell'asse intestino-cervello applicato alle MICI ha correlato lo stress con il peggioramento dell'attività di malattia. Durante lo stress, il cortisolo incrementa la permeabilità della barriera intestinale, favorendo la disbiosi intestinale e l'attivazione immunitaria in senso pro-infiammatorio. Un altro elemento osservato nelle MICI è l'alterazione del sistema neurovegetativo e in particolare la riduzione delle fibre efferenti vagali nel tratto digerente con conseguente fallimento del riflesso anti-infiammatorio vagale ed aumento dell'infiammazione. Vengono illustrate le evidenze scientifiche di approcci terapeutici non farmacologici integrati alla terapia standard delle MICI, come dieta anti-infiammatoria, pre- e probiotici, trapianto di microbiota fecale, fitoterapia, stimolazione nervosa vagale, agopuntura, terapie mente-corpo (meditazione, yoga e rilassamento) e psicoterapia.
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Mariotti, Mauro. "Promozione della genitorialità e della salute mentale dell'infanzia. Riflessioni sul significato delle manualizzazioni per l'attuazione di politiche sanitarie efficaci." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 56 (December 2022): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-056001.

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Abstract:
Le terapie sistemiche funzionano con individui, coppie, famiglie e gruppi utilizzando molti diversi tipi di interventi. Tuttavia, molti di que-sti interventi possono sembrare troppo poco basati su un rigoroso ap-proccio scientifico. In questo documento presentiamo le sfide emerse riguardo alla manualizzazione degli approcci che il settore ha prodot-to. Le terapie più riduzionistiche sono state riconosciute come il gold standard proprio per la loro manualizzazione, mentre la terapia fami-liare sistemica ha perso opportunità di influenza politica e approva-zione a causa della riluttanza ad affrontare le sfide della manualizza-zione. Sosteniamo che affinché le terapie sistemiche sopravvivano, dobbiamo trovare il modo di articolare ciò che facciamo in terapia, formazione e ricerca in modi che promuovano sia la creatività che il rigore necessari per essere efficaci. Presentiamo il programma EFTIFS e il progetto DAN, che mostrano come, attraverso l'uso di processi piuttosto che di procedure, si pos-sono produrre manuali che consentono ai terapeuti di essere comples-si e artistici quanto desiderano, ma mantengano comunque l'attenzione sul metodo scientifico che consentirà di essere riconosciuti come erogatori di psicoterapie basate sull'evidenza.
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Dias, Neylan Leal, Edcarlos Vasconcelos da Silva, Marcelo Amanajas Pires, Daniel Chaves, Katsumi Letra Sanada, Amanda Alves Fecury, Cláudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck, and Simone Delphim Leal. "Previsione della propagazione di SARS-CoV-2 nello Stato di Amapá, Amazzonia, Brasile, mediante modellazione matematica." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, May 19, 2021, 73–95. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/previsione-della-propagazione.

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Abstract:
Questo articolo presenta un’analisi della diffusione di SARS-CoV-2 in Amapá utilizzando tre approcci. Nella prima, il modello ICL per la pandemia applicata al Brasile è stato utilizzato per implementare una proiezione lineare comparativa per la popolazione di Amapá. Il secondo approccio è stato sviluppato con la soluzione a breve termine del modello SIR standard, dove è stato dimostrato che il comportamento esponenziale tipico descrive in modo soddisfacente i dati per le prime settimane dell’epidemia, ma subito dopo, ci sono prime discrepanze dovute a un improvviso rallentamento dell’evoluzione temporale numero di casi dovuti a misure di isolamento. Questo nuovo regime è opportunamente descritto con il terzo approccio che si basa sul modello vSIR che è una variante del modello SIR. I risultati presentati consentono, da un lato, una migliore comprensione degli scenari già affrontati dalla popolazione e, dall’altro, forniscono proiezioni di breve periodo che saranno costantemente aggiornate sul collegamento [11].
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Pinto, Jacyguara Costa, Helton Barbosa Rodrigues, and Vanessa de Souza da Silva. "Valutazione dell’insegnamento e dell’apprendimento." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 1, 2019, 81–90. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/valutazione-dellinsegnamento.

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Abstract:
L’articolo presenta studi sulle nuove sfide poste all’istruzione ed è essenziale pensare al modello di valutazione utilizzato oggi dagli insegnanti. Pertanto, abbiamo cercato di analizzare i processi di pianificazione della valutazione effettuati nei gradi iniziali della scuola elementare. I risultati sono stati ottenuti attraverso l’uso del metodo di ricerca bibliografico di natura descrittiva e approccio qualitativo, eseguendo l’analisi dei contenuti di libri e articoli scientifici che hanno permesso di collegare gli studi e le prospettive empiriche del ricercatore, guidando la costruzione dei risultati in tre sezioni, che sono state descritte da questo punto in poi. Nello sviluppo dell’articolo, è stata analizzata la valutazione dell’insegnamento e dell’apprendimento e l’importanza dell’autovalutazione per l’educatore imparziale è stata descritta; e, è stato possibile comprendere, brevemente, l’adozione della valutazione partecipativa per obiettivi nella realtà educativa della scuola elementare. Si è concluso che il problema dell’articolo è stato raggiunto, l’obiettivo generale è stato raggiunto ed è stata confermata l’ipotesi che qualsiasi strumento utilizzato dagli insegnanti e dalla scuola per eseguire la valutazione, configura un modo per stabilire i livelli di apprendimento, riconoscere il meglio e il peggio, e soprattutto, adattare l’insegnamento agli standard di eccellenza installati dalla scuola. Misure standardizzate hanno deviato il senso democratico, critico, costruttivo e creativo della valutazione, impedendo il percorso di un apprendimento efficace.
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Grosso, F., V. Maglione, A. Fozza, M. Rossi, I. De Martino, L. Randi, E. Guasco, et al. "Terapia neoadiuvante e Total Mesorectal Excision (TME) con approccio mininvasivo per cancro del retto: analisi dei risultati di una serie consecutiva di 117 pazienti trattati in un unico centro." Working Paper of Public Health 1, no. 1 (June 15, 2012). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2012.6784.

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Abstract:
Contesto: la terapia neoadiuvante dell’adenocarcinoma rettale (AR) migliora il controllo locale della malattia e rappresenta lo standard per la malattia localmente avanzata. La total mesorectal excision (TME) per via laparoscopia e robotica si è rapidamente diffusa grazie alla magnificazione dell’immagine della pelvi che facilita la dissezione del meso-retto e ai noti vantaggi dell’approccio mininvasivo. Metodi: una serie consecutiva di pazienti con AR localmente avanzato o in sede ultrabassa hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante e chirurgia mininvasiva (TME) presso il Nostro Centro. Abbiamo rivisto i dati clinici raccolti in modo prospettico focalizzandoci sulla fattibilità, sulla risposta tumorale e sui risultati a lungo termine del trattamento. Risultati: in un periodo di tredici anni, 117 pazienti affetti da AR (80 maschi e 37 femmine) hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante e chirurgia mininvasiva (TME). L’età media alla diagnosi era 67 anni; lo stadio pre-trattamento era: I in 10 pazienti (9%); IIA in 58 pazienti (50%); IIC in 5 (4%); IIIA in 10 (9%); IIIB in 31 (26%) e IV in 3 pazienti (2%), rispettivamente. Tutti i pazienti hanno ricevuto radioterapia conformazionale a fasci esterni (3D-CRT), 79 (67%) di essi con concomitante chemioterapia. 103 pazienti sono stati sottoposti ad una chirurgia laparoscopica e 14 robotica. Complessivamente 90 pazienti (77%) sono stati sottoposti ad una resezione anteriore dle retto (RAR) e 27 (23%) un’amputazione addominoperineale. Un dowstaging si è osservato in 70 pazienti (66%). Non si sono verificate complicazioni intraoperatorie maggiori. Ad un follow-up mediano di 52 mesi, 8 pazienti (7%) hanno avuto una recidiva locale, 7 di questi con recidiva a distanza e 16 pazienti (14%) hanno avuto una ricaduta a distanza. La sopravvivenza attuariale a 5 anni libera da recidiva (RFS) è stata del 76,5%. Conclusioni: i nostri dati suggeriscono che in un ospedale pubblico la chirurgia mini-invasiva dopo terapia neoadiuvante è fattibile nella reale pratica clinica e offre un consistente vantaggio nel controllo della malattia.
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Pennacchini, Maddalena. "L’approccio positivista alla filosofia della medicina: una review." Medicina e Morale 55, no. 2 (April 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.361.

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Abstract:
L’articolo intende presentare una rassegna delle tematiche affrontate dalla filosofia della medicina positivista. A questo scopo, è stato necessario propedeuticamente definire lo statuto epistemologico della medicina positivista così da individuare, in seconda istanza, gli ambiti di interesse propri della filosofia della medicina positivista, e cioè il suo oggetto, la malattia, i differenti modelli causali che consentano di spiegarne l’eziologia, ed il ragionamento medico. In merito al primo ambito, l’autrice ha cercato di ricostruire una tassonomia dei diversi approcci filosofico-epistemologici adottati dai filosofi positivisti per definire la malattia e, per opposita, la salute. Chiarito che i pensatori positivisti avviano la loro riflessione da posizioni nominaliste l’autrice ha esaminato i diversi criteri di valutazione proposti dai differenti autori: oggettivo, soggettivo, e socio-culturale. In riferimento al secondo campo di interesse, è stato delineato sinteticamente il quadro dei diversi modelli causali proposti dai filosofi della medicina positivisti: modello biomedico o biosperimentale, modello evoluzionistico, modello bio-psicosociale, modello epidemiologico o statistico. Infine, l’autrice in merito al terzo settore di analisi ha cercato di evidenziare in primo luogo come per i filosofi della medicina positivisti il metodo per la medicina clinica e quella sperimentale sia unico, mentre a loro giudizio a differenziarsi siano le tecniche di prova. Pertanto è su quest’ultima problematica che si è concentrato il dibattito sul ragionamento medico venendo a delineare due differenti approcci di verifica delle ipotesi diagnostico-terapeutiche: l’approccio probabilistico e quello basato sulle prove di efficacia. ---------- The article introduces a review of the issues considered by positivistic philosophy of medicine. To this purpose, firstly it’s necessary to define the epistemological statute of the positivistic medicine, so that, secondly, it’s possible to recognize the interests of the positivistic philosophy of medicine: its object, the illness, the different causal models that allow to explain the illness etiologia and the medic reasoning. Regarding the first field of research, the author tried to identify a taxonomy of the different philosophical and epistemological approaches adopted by the positivistic philosophy to define the illness and, pro opposita, the health. Once clarified that the positivistic thinkers started their reflection by nominalistic positions, the author examines the different standard of evaluation proposed by the different philosophies: objective, subjective, and sociocultural. Regarding the second field of interest, the author gives a synthetic picture of the different causal models proposes by positivistic philosophy of medicine: bio-physician or bio-experimental model, evolutionistic model, epidemiological or statistic model. Finally, regarding the third field of investigation, the author tries to remark that clinical and experimental medicine method is unique for positivistic philosophy of medicine, while the test techniques are different for them. Insofar, it is on this last problem list that the debate about medical reasoning is concentrated, coming to outline two different approaches of verification of diagnostic-therapeutic hypotheses: the probabilistic approach and effectiveness- based one.
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