Journal articles on the topic 'Approccio relazionale'

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1

Monguzzi, Fabio. "La psicoterapia psicoanalitica di coppia: appunti per un approccio intersoggettivo." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2011): 95–112. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002008.

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Abstract:
In questo lavoro l'autore evidenzia alcuni punti teorici e metodologici dell'approccio relazionale e intersoggettivista e ne propone un'applicazione ai trattamenti di coppia. Quanto accade in seduta viene osservato nei suoi aspetti di costituzione nel qui ed ora della relazione in corso, oltre che come attualizzazione di aspetti carenziali e traumatici appartenenti ai partner. Gli affetti che emergono possono essere, infatti, meglio compresi e trattati come stati emotivi emergenti riattivati dalla relazione co-creata dai partecipanti alla relazione triadica, in una prospettiva che miri a valorizzare le potenzialitŕ trasformative. Viene anche proposto un confronto tra il piů tradizionale approccio psicoanalitico alla terapia di coppia, quello delle relazioni oggettuali, e un trattamento inspirato alla psicoanalisi relazionale e intersoggettiva.
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2

Daure, Ivy, Samara Elat, and Roberta Speziale. "Approccio sistemico-relazionale e clinica interculturale." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2018): 51–68. http://dx.doi.org/10.3280/psob2018-002004.

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3

Maurizio Gentile, Cosimo. "Disabilità, soggettivazione, inclusione: un approccio psicodinamico relazionale." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 76–85. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004009.

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Abstract:
Malgrado il paradigma dell'inclusione sia ormai ampiamente diffuso, a livello internazionale e nel nostro Paese, sul terreno concreto della pratica le persone disabili (e le loro famiglie) continuano a scontrarsi con difficoltà e ostacoli che ne impediscono una sana costruzione identitaria. Attraverso una rilettura dell'avventura della soggettivazione nelle situazioni di disabilità, l'autore individua una serie di ostacoli comunicativi ed operativi derivanti dal difficile confronto con la "diversità". Viene proposto un approccio globale, psicodinamico e gruppale come maggiormente coerente con la prospettiva inclusiva da intendere come un processo che tiene conto della diversità di ciascuno per favorire partecipazione e apprendimento, ma anche per ridurre l'esclusione e l'emarginazione.
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4

Madonna, Giovanni. "Approccio sistemico relazionale ed ecologia della mente." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 43 (May 2016): 29–39. http://dx.doi.org/10.3280/pr2016-043003.

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5

Pereira, Roberto. "Verso una diagnosi relazionale della schizofrenia." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 51 (August 2020): 20–39. http://dx.doi.org/10.3280/pr2020-051003.

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Abstract:
Il rapporto tra la psicopatologia, o meglio, tra la diagnosi psicopatologica, o la psicologia clinica, e la terapia familiare (TF) è comples-so, e si è modificato nel corso del tempo, in base ai cambiamenti che si sono verificati nella TF a partire dalla sua nascita. Questo articolo descrive le due anime che la TF ha sempre manifestato, una contraria e una a favore dell'uso delle diagnosi, rappresentate da Gregory Ba-teson e da Don Jackson, i quali, pur condividendo lo studio della comunicazione tra i pazienti schizofrenici e le loro famiglie, avevano un approccio molto differente ai problemi relazionali e/o psicologici o psichiatrici. La nostra posizione è decisamente favorevole all'uso delle diagnosi, proponendo però un nuovo linguaggio diagnostico relazionale che possa sostituire l'altrimenti inevitabile linguaggio psicopatologico tradizionale. Si propone, in conclusione, una diagnosi dimensionale e relazionale della schizofrenia, basata sulle caratteristiche relazionali descritte in queste famiglie, che permette di definire meglio le aree d'intervento e di analizzare l'evoluzione dell'intervento terapeutico.
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Leonelli, Antonella. "Aurora: dal controllo onnipotente all'intima responsabilitŕ dell'amore." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 116–23. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002009.

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Abstract:
Viene commentato il caso di Aurora, una paziente con diagnosi di disturbo d'ansia e pregresso disturbo di panico. Vengono proposte alcune ipotesi circa i significati del sintomo ansioso e le sue correlazioni con la storia della paziente e le dinamiche relazionali del gruppo familiare nucleare e allargato nonché con la problematica esperienza di maternitŕ. Seguendo un approccio sistemico- relazionale si propone una presa in carico globale della famiglia e un intervento terapeutico multidisciplinare ed integrato.
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7

Moscatelli, Matteo, Elisabetta Carrà, and Chiara Ferrari. "Processi riflessivi nelle storie familiari: stili relazionali e differenze di genere nelle giovani coppie con figli." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 3 (November 2022): 62–78. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-003005.

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Abstract:
La riflessività relazionale è aspetto sempre più determinante per comprendere l'agency delle persone e la vita di coppia. Lo studio qui presentato analizza la ri-flessività in 32 coppie (25-40 anni), sposate o conviventi con almeno un figlio. At-traverso un approccio mixed method sono stati identificati 3 gruppi con diversi li-velli di riflessività relazionale (alto, medio e basso) ed evidenziate alcune differen-ze di genere, durante il processo di costruzione del "noi".
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8

Schimmenti, Adriano, and Michele S. Piccolo. "Il contesto relazionale: intervista a Lewis Aron." INTERAZIONI, no. 1 (July 2011): 111–35. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-001010.

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Abstract:
In questo contributo viene presentata un'intervista con Lewis Aron, autore considerato per i suoi contributi teorici e per il suo impegno istituzionale una delle figure piů significative della psicoanalisi relazionale. L'intervista č introdotta da una breve rassegna critica degli scritti di Aron e prende spunto dal concetto di "percorso psicoanalitico" per poi dipanarsi su tematiche proprie dell'autore intervistato. Nello specifico, si accenna alla questione della continuitŕ-discontinuitŕ dei recenti sviluppi psicoanalitici rispetto alla teoria classica; si collegano le trasformazioni teoriche e tecniche in psicoanalisi con i contesti culturali, storici e geografici di riferimento; si affronta la questione delle "chiavi terapeutiche" - quali insight, erlebnis, legame, relazione - presentate storicamente nelle diverse teorie psicoanalitiche. Attraverso un approccio tendenzialmente pragmatico e costruttivista, Aron affronta le domande poste riguardanti la storia, la teoria e i metodi della psicoanalisi evidenziando le contraddizioni a suo parere intrinseche nella cura psicoanalitica, fino a proporre il "contestualismo" quale fondamento del modello relazionale in psicoanalisi.
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Pendenza, Paolo. "Setting relazionale e apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 183–206. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037017.

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Abstract:
Viviamo un momento storico nel quale il paradigma educativo ed organizzativo che ha ispirato la nascita e l'affermazione della scuola di massa novecentesca mostra tutti i propri limiti. La scuola pare che tenda inerzialmente ad autoconservarsi, a ripetersi eguale a se stessa. Ma non sempre e non ovunque. Nelle testimonianze di alcuni docenti che percorrono con successo nuove modalità didattiche intravediamo alcuni elementi che possono rappresentare una guida per costruire una didattica più adeguata ai nostri tempi. In particolare emerge con forza la centralità di una relazione tra docenti e studenti basata sulla fiducia e sulla responsabilità, che persegua l'obiettivo di rendere più efficace il processo di insegnamen-to/apprendimento. Queste conclusioni si basano sulle dinamiche peculiari che caratterizzano gli adolescenti di oggi, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Utilizzando tale approccio gli adulti possono diventare figure effettivamente significative ed autorevoli per i pro-pri allievi, capaci di accompagnarli nel loro percorso di crescita verso la vita adulta.
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Manzano, Juan. "Lo stato attuale della psichiatria dell'adolescente: un punto di vista." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2010): 51–59. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002005.

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Abstract:
Le classificazioni internazionali si sono rivelate particolarmente inoperanti e la ricerca neurobiologica non ha fatto veri progressi sull'eziologia dei disturbi mentali; nella genetica si č attualmente imposto il concetto di interazione geni-ambiente. In compenso, i progressi generali in neuro_ siologia (la plasticitŕ cerebrale, i circuiti della memoria, i neuroni specchio) e gli studi empirici sulle competenze precoci del neonato hanno confermato concetti patogenetici derivati dalla clinica psicodinamica. Si tratta del campo della salute mentale ad indirizzo relazionale, nel cui ambito l'autore propone qui un modello relazionale dello sviluppo normale e patologico, che permetta un approccio preventivo e terapie - basate sulla relazione personale - la cui efficacia č stata dimostrata. I disturbi di personalitŕ dell'adolescente sono considerati come i disturbi piů frequenti e con una ricaduta piů importante per i servizi. Vengono in fine analizzati alcuni fattori sociali attuali e fatte alcune considerazioni principali e urgenti sull'organizzazione dei servizi.
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Macaluso, Mercurio Albino. "Oltre il modello Perls-Goodman. Dal campo organismo/ambiente al campo relazionale." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (April 2013): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002005.

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Abstract:
Nel testo fondante della psicoterapia della Gestalt, Teoria e pratica della terapia della Gestalt, il concetto di "contatto" indica l'esperienza, considerata da una prospettiva centrata sull'individuo, piuttosto che sulla relazione. Oggi abbiamo bisogno di un modello, che, rimanendo coerente con i presupposti epistemologici della psicoterapia della Gestalt, ci permetta di tener conto della reciprocitŕ dello scambio che avviene tra paziente e terapeuta. Nei contributi innovativi di Gordon Wheeler e di Margherita Spagnuolo Lobb l'autore rintraccia i presupposti di un approccio gestaltico di tipo relazionale, in grado di consentire un'analisi dettagliata di come paziente e terapeuta creino insieme l'esperienza del loro incontro momento per momento.
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Devoken Fishbane, Mona. "Guarire le ferite transgenerazionali: un approccio relazionale e neurobiologico integrato." TERAPIA FAMILIARE, no. 125 (June 2021): 37–70. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125003.

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Abstract:
Antichi risentimenti e problemi irrisolti con le famiglie di origine possono vincolare gli adulti nelle attuali relazioni con i genitori o fratelli e influenzare negativamente le relazioni con i partner o con i figli. Questo articolo intende esplorare le modalità tramite cui vecchie ferite vengono riattivate all'interno di relazioni attuali e come contribuiscano alla trasmissione transgenerazionale di eredità dolorose e traumi. Vengono proposti degli interventi clinici con clienti adulti per "svegliarsi dall'incantesimo dell'infanzia", curare ferite transgenerazionali, e maturare nuove relazioni con le famiglie di origine. Verranno esplorati i danni causati dalla colpevolizzazione dei propri genitori in terapia e ciò verrà messo in contrasto con l'enfasi che Ivan Boszormenyi-Nagy pone sulle azioni di ricongiungimento e sulla maturazione di risorse di fiducia nelle relazioni intergenerazionali. La famiglia verrà considerata sia nel suo contesto culturale - includendo gli effetti stressogeni e le risorse di resilienza - sia nel contesto del ciclo di vita. In tutto il testo terremo in considerazione il tema dell'etica relazionale - ovvero come possiamo vivere in accordo con i nostri valori e "raggiungere il meglio di noi stessi" nelle relazioni transgenerazionali.
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Tamanza, Giancarlo, and Marialuisa Gennari. "Violenza di coppia e separazione. Caratteristiche relazionali e indicazioni per il trattamento." TERAPIA FAMILIARE, no. 124 (February 2021): 167–93. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124009.

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Abstract:
Il contributo illustra i risultati di una ricerca clinica condotta su un campione di 10 "coppie violente", incontrate in un contesto di consultazione clinico-giudiziaria durante la transizione separativa. L'analisi è stata condotta secondo un approccio relazionale integrato che cerca cioè di considerare congiuntamente variabili relative alla personalità dei singoli partners, alle condizioni evolutive e contestuali (fattori legati alla trasmissione intergenerazionale ed alle condizioni economiche e socioculturali) ed alle caratteristiche della relazione violenta nel suo insieme. L'obiettivo era di identificare alcuni descrittori distintivi del legame violento e, sulla base di questi, verificare le condizioni di trattabilità terapeutica, soprattutto per quanto riguarda l'accompagnamento nella definizione dell'assetto post-separativo ed il supporto nell'esercizio della genitorialità.
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Navarra, Giancarlo. "Il progetto ArAl per un approccio relazionale all'insegnamento nell'area aritmetico-algebrica." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 5 (2019): 79–94. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.18.5.3.

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Francini, Giancarlo, Katia Giacometti, Conny Leporatti, Silvia Mugnaini, Nora Nelli, Luca Pappalardo, and Francesca Vanon. "Il pensiero sistemico-relazionale tra rappresentazione e interazione: una proposta di corso teorico." TERAPIA FAMILIARE, no. 98 (May 2012): 37–66. http://dx.doi.org/10.3280/tf2012-098003.

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Abstract:
In questo articolo viene avviata una riflessione sulla didattica in psicoterapia, partendo dalla proposta di nuova impostazione dei corsi introduttivi all'ottica sistemico- relazionale. L'idea di fondo č quella di partire dalle trasformazioni sociali in atto e, nello stesso tempo, di tornare alle radici del movimento di terapia familiare per recuperare la cultura sistemico-relazionale al di lŕ delle divisioni e dei riduzionismi. In particolare gli autori si soffermano a rileggere i contributi del cosiddetto approccio psicodinamico alla luce di nuovi stimoli culturali e scientifici. Su queste basi propongono un programma diverso per il CIOR, che sostituisce la centralitŕ delle fasi del ciclo vitale della famiglia con quella delle dimensioni chiave del familiare: coniugalitŕ, genitorialitŕ e legame intergenerazionale.
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Pagano, Olivia. "Adolescenti autoreclusi in casa. L'intervento terapeutico familiare." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2022): 126–38. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-002011.

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Abstract:
Il contributo propone una lettura del caso clinico di Sara dal punto di vista della terapia sistemica e relazionale. Nel commento al caso, al fine di approfondire gli aspetti clinici delle famiglie con ragazzi hikikomori inseriti in percorsi di terapia familiare, si è dato spazio a una riflessione sugli aspetti sociali del fenomeno, ovvero sulle tendenze attuali delle famiglie con un'analisi dell'adolescenza postmoderna nel mondo occidentale. Questa tipologia di sintomo manifestato dai ragazzi è conseguente a un iperinvestimento della famiglia e non può che farci riflettere su un altro sistema fortemente in crisi nella nostra società postmoderna: la coppia. I figli del nostro tempo vivono genitori protesi verso di loro, in una forma di abnegazione della coppia coniugale, sacrificata sull'altare della genitorialità. Nel commento clinico si è dato spazio alla terapia familiare come intervento sul caso, con un approccio integrato dove la peculiarità rispetto agli altri approcci, è connessa alla convocazione del padre e al suo ingaggio nel lavoro clinico. Un piccolo spazio è dedicato per le nuove forme di psicoterapie on line. Nelle conclusioni si descrivono nuove suggestioni e proposte di lavoro in favore di questa nuova forma di disagio psicologico e relazionale del nostro tempo così diffuso e allarmante.
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Celata, Filippo, and Ugo Rossi. "Ripensare le politiche di sviluppo locale in Italia: un approccio territoriale-relazionale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 112 (April 2015): 11–33. http://dx.doi.org/10.3280/asur2015-112002.

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Di Battista, Silvia. "Diverse e uguali: conoscere le famiglie omogenitoriali attraverso un approccio sistemico relazionale." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 48 (January 2019): 54–74. http://dx.doi.org/10.3280/pr2018-048002.

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Lemmo, Alice, and Andrea Maffia. "Un esempio di introduzione del paradigma relazionale nella scuola media." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 10 (November 17, 2021): 53–69. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.3.

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Abstract:
La rappresentazione simbolica di relazioni tra numeri viene spesso introdotta nella scuola media. Vari autori sostengono che l’adozione di un paradigma relazionale e l’uso di rappresentazioni grafiche possono supportare gli studenti nel primo approccio all’algebra, tuttavia esempi di sequenze didattiche del genere non sono ancora largamente diffusi. Si propone un esempio ispirato al lavoro di Castellini (2016) e, all’interno di un design quasi-sperimentale, se ne valuta l’efficacia usando uno strumento di valutazione appositamente sviluppato che comprende tutte e cinque le componenti dell’apprendimento della matematica di Fandiño Pinilla. Si nota una particolare efficacia in termini di apprendimento strategico e significativi progressi in termini comunicativi.
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Viaro, Maurizio, Ilenia Barile, Chiara Beghin, Mara Germani, Rosmaria Giuliano, Anna Nemes, and Michela Zanella. "Formazione e Identitŕ sistemiche." TERAPIA FAMILIARE, no. 96 (August 2011): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096001.

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Abstract:
In questo articolo, gli AA. si propongono di illustrare un modulo di programma formativo, attualmente in fase di attuazione presso il Centro Padovano di Terapia della Famiglia, volto a far acquisire ai futuri terapeuti sistemici definiti strumenti di analisi dell'interazione, enfatizzando tale competenza, peculiare alle identitŕ relazionali - sistemiche e alla storia - in particolare all'esperienza della cosiddetta "scuola di Milano". Il programma č basato su esercitazioni in aula integrate con momenti di apprendimento a distanza, tramite sito web dedicato. Questo progetto nasce dall'esigenza di valorizzare alcune componenti specifiche di una formazione e di una identitŕ che si dicono relazionale-sistemiche, rivisitando alcuni concetti fondanti questo approccio e integrandoli con strumenti e tecniche derivate dalla formazione a distanza. La seduta familiare congiunta e l'analisi della comunicazione in ottica pragmatica possono continuare ad essere oggi elementi caratterizzanti, anche se non piů esclusivi, di una formazione sistemica, come lo sono della sua storia e della sua identitŕ.
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Brinchi, Marina. "Abbandono del passato e svincolo attuale." PSICOBIETTIVO, no. 1 (April 2011): 123–27. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-001008.

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Abstract:
In riferimento al caso descritto, si ipotizza che, in soggetti adottati, la presenza di immagini "mute", che aspettano di essere raccontate, vada rintracciata nell'ambivalenza tra il mantenere l'identitŕ attraverso il legame con le origini o perdersi dimenticando l'orrore che a queste puň associarsi. Specie in caso di adozione internazionale, il sistema terapeutico puň trovare le energie psichiche necessarie per aiutare relazioni complesse, nate dalla sterilitŕ e dall'abbandono, utilizzando un approccio relazionale, un modello analogico, le risorse della famiglia e della comunitŕ.
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Castro, Maria Pia. "Le professioni in un approccio multidimensionale. Il caso dell'assistente sociale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (December 2012): 93–112. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003006.

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Abstract:
L'orientamento comunitario della riforma professionale e l'aumento di occupazioni qualificate rende utile un'analisi sul modo in cui le professioni si stanno riconfigurando in contesti lavorativi sempre piů specializzati e affollati. In ambito sociale si osserva anche una ridefinizione del sistema del welfare che alimenta la frammentazione di ruoli e competenze. Per comprendere l'attuale processo di re-istituzionalizzazione professionale, si propone una chiave di lettura multidimensionale, che consideri contemporaneamente diverse prospettive di analisi, denominate formale, relazionale e individuale. Tenuto conto di tali prospettive si č realizzata un'indagine per rilevare lo stato della professione di assistente sociale in Sicilia, la regione italiana con il maggior numero di professionisti iscritti all'Albo. Considerati i risultati dell'indagine, la chiave di lettura proposta sembra confermarsi strategica per la comprensione del modo in cui l'assistente sociale attualmente si pone nel campo di lavoro in cui opera.
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Cepollaro, Gianluca. "Ambiguitŕ, competenze e valutazione del personale." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 45 (October 2010): 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045003.

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Abstract:
L'articolo cerca di approfondire come la considerazione dell'ambiguitŕ propria in ogni processo valutativo puň aiutare a comprendere i limite dei metodi, degli strumenti e delle tecniche tradizionali. La valutazione del personale č innanzitutto un processo relazionale e contestuale prima di essere un sistema per misurare le performance rispetto alle attese a controllare il rapporto tra obiettivi e risultati. La cura della relazionalitŕ e l'adozione di un approccio evolutivo alle competenze puň aiutare nel mettere a punto un processo di valutativo capace di sviluppare spazi di riconoscimento e solidarietŕ tra individui e organizzazioni.
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Lo Piccolo, Alessandra. "Pedagogia e cura delle fragilità: suggestioni educative e proposte didattiche per la prevenzione dei comportamenti aggressivi." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 531–51. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9495.

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Abstract:
La scuola è un sistema relazionale complesso in cui abitano persone portatrici di bisogni, desideri, emozioni, aspettative, paure, angosce, ansie. La Pedagogia, che ha avuto da sempre il compito di interpretare, conoscere e orientare l'educazione e la formazione, ancora una volta deve cercare di fornire ad ognuno strumenti e competenze, lenti per leggere e criteri per, sviluppare abilità di adattamento, responsabilità, autonomia di pensiero e di azione. Una riflessione sui fenomeni di aggressività e violenza che caratterizzano il panorama sociale, oggi, specie tra le più giovani generazioni, impone domande specifiche su quali possano essere gli interventi educativi per gestirli e prima ancora, poterli prevenire. Si sente più che mai la necessità di percorsi educativi fondati sulla convivenza, la relazione pacifica, la condivisione, il riconoscimento di tutti e di ciascuno. In questa sede si è cercato di promuovere un approccio integrato, che tenga conto di istanze multidisciplinari e multidimensionali, individuando in una efficace educazione e formazione umana alle emozioni, una via possibile per rispondere a tale emergenza. Il contributo cerca di mettere in evidenza percorsi possibili, in una visione sistemica e complessa del fenomeno.
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Busso, Emanuela. "Il nuovo paradigma della psicoanalisi infantile: l'importanza del "procedurale" in un approccio terapeutico integrato." RICERCA PSICOANALITICA, no. 3 (October 2011): 77–93. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-003007.

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Abstract:
Il testo traccia le linee generali di un nuovo paradigma dalla psicoanalisi infantile, definito "Approccio terapeutico integrato". Il modello nasce all'interno della teoria dei sistemi complessi e tiene conto dei dati dell' e delle scoperte neuro scientifiche sulla memoria procedurale. Si tratta di un intervento ad orientamento psicoanalitico sulle diverse componenti del sistema genitori-bambino, sistema che si estende ad altre persone significative per il bambino e di cui entra a far parte l'analista. L'intervento clinico, articolato su più livelli (interattivo, relazionale e intrapsichico), è caratterizzato dal coinvolgimento dei genitori nel processo terapeutico, dall'elasticità della tecnica e dall'utilizzo del gioco come espressione del sistema bambino-genitori-analista. Nelle vignette cliniche proposte, i bambini in seduta fanno apparentemente lo stesso gioco, ma con significati molto diversi in ogni singolo caso. L'analista non interpreta il contenuto del gioco, ma il lavoro terapeutico si svolge in gran parte su un livello implicito, procedurale del "come si gioca e si sta insieme". Ogni cambiamento nel modo di giocare segnala ed esprime un cambiamento nel sistema bambino-genitori-analista.
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Meli, Mariarita, and Eugenia Taranto. "Problemi con variazione ed equazione figurale: strumenti della didattica cinese trasposti in una scuola primaria italiana." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 11 (May 18, 2022): 95–120. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.5.

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Abstract:
In questo lavoro viene mostrata la possibilità di sviluppare un approccio al pensiero pre-algebrico con alunni della scuola primaria che presti maggiore attenzione alle caratteristiche strutturali dei problemi additivi rispetto a quelle numeriche. In particolare, illustrando una sperimentazione condotta con allievi di una classe seconda primaria, si mira a mostrare come può concretizzarsi una trasposizione di strumenti didattici propri della didattica cinese – i problemi con variazione e l’equazione figurale – nel contesto italiano della scuola primaria. Si rileva come, a partire dal testo di un problema e dalla rappresentazione grafica dei suoi dati, i bambini sono in grado di comprendere e, a loro volta, costruire variazioni del problema di partenza, esplorando le potenzialità legate alla struttura della variazione stessa. I bambini sono così portati a sviluppare competenze d’uso di strutture di risoluzione di tipo pre-algebrico, spostando l’attenzione dal piano procedurale a quello relazionale.
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D’Agostino, Francesco. "Sessualità e diritto." Medicina e Morale 46, no. 1 (February 28, 1997): 75–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.890.

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Abstract:
L’autore anzitutto evidenzia i limiti di una concezione meramente fenomenologica e funzionalistica della sessualità, concezione che di fatto misconosce la sessualità stessa nei suoi aspetti più profondi e nella comprensione più piena dell’uomo stesso. Viene così a rendersi necessaria un approccio “integrato” alla sessualità, per la quale essa venga posta come un problema di verità. Dopo avere illustrato il processo antropogenico, sempre con riferimento alla sessualità, così come elaborato da Lacan, l’autore afferma la necessità del diritto per la sessualità umana. È infatti più un postulato ideologico che una autentica possibilità ermeneutica pensare alla sessualità come ad un mero diritto soggettivo, assunta la pretesa “privatizzazione” della sessualità. In realtà, il diritto - che è costantemente chiamato a regolare la relazionalità - non può esimersi dal dare regole all’esercizio della sessualità e dall’esigerne l’osservanza, perché è in tale esercizio che l’equilibrio relazionale interpersonale si manifesta nel modo più pregnante. Tutto ciò sempre tenendo presente però che il giurista ha a disposizione un criterio, più che un insieme di regole formali, che corrisponde al criterio generale che governa l’universo della giuridicità, cioè quello della relazionalità, intesa come equilibrio nella differenza. Più di ogni altra dimensione, infatti, la sessualità avverte costantemente la presenza del diritto, di questa insistente memoria della presenza, accanto all’io, dell’altro, delle sue ragioni e delle sue spettanze.
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Di Grazia, Massimo. "Breve guida al counseling psicosessuale in chirurgia andrologica." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2020): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002004.

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Abstract:
La prospettiva della sessualità umana coinvolge un gran numero di dimensioni di diversa natura: biologica, psicologica, antropologica, sociale, relazionale, cultu-rale e interpersonale. Queste dimensioni sono importanti per la lettura della do-manda sessuologica e consentono un assessment psicosessuologico del pazien-te/cliente/utente e la valutazione dell'idoneità ad essere sottoposto ad un interven-to di chirurgia andrologica. La lettura della domanda sessuologica, eseguita dal clinico, permette di rendere più consapevoli i pazienti/utenti/clienti prima del trat-tamento e consolida il rapporto di fiducia in quanto permette un care to care del soggetto. È necessario che il clinico sviluppi una particolare attenzione riguardo al "Saper Ascoltare ed al Saper Domandare". Il clinico si può anche avvalere di strumenti di misura sia psicologici sia sessuologici che gli consentono di aumentare la compliance di presa in carico dei pazienti/utenti/clienti. È opportuno che il clini-co ponga particolare attenzione alle complicanze e agli esiti attesi e non attesi dai pazienti/utenti/clienti, della chirurgia andrologica o di qualsiasi altro trattamento. Per un buon raggiungimento di soddisfazione dei pazienti/utenti/clienti sono importanti sia la significazione vitale che la ricontestualizzazione affettiva dei sog-getti stessi e questo deve essere tenuto conto sia da parte della terapia medica-farmacologica e/o chirurgica e sia dalla terapia psicosessuologica. I migliori risulta-ti terapeutici si ottengono con un approccio pluridimensionale e pluridisciplinare, proprio perché la sessuologia non è una scienza autonoma ma si fa contaminare da tante altre discipline.
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Bertani, Michele. "Il capitale sociale come bene relazionale. Un'applicazione della network analysis nello studio delle reti di social support degli immigrati." MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 203–46. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002010.

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Abstract:
L'articolo ha come oggetto il tema del capitale sociale nello studio delle migrazioni. Attraverso un'analisi dei diversi approcci analitici sul tema del capitale sociale, viene esplorato il ruolo che questo par-ticolare bene relazionale puň esercitare nelle transazioni che facilitano l'azione sociale tra individui e gruppi di origine immigrata. Viene infine presentata una ricerca empirica condotta a Verona sulle reti di aiuto e sostegno degli immigrati, mediante le tecniche della network analysis, con lo scopo di valutare se le risorse relazionali che circolano all'interno di queste reti facilitano o meno i percorsi di integrazione.
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Dodet, Maurizio. "Coerenza individuale e reciprocitŕ emotiva: un approccio costruttivista post-razionalista alle dinamiche della coppia e della famiglia." PSICOBIETTIVO, no. 2 (January 2011): 34–47. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002004.

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Abstract:
Nel 1993 veniva pubblicato su Psicobiettivo il primo articolo a firma di Vittorio F. Guidano e di Maurizio Dodet in cui veniva proposto un intervento psicoterapeutico post-razionalista sulla coppia. Da allora la possibilitŕ di analizzare e di intervenire sulle dinamiche relazionali avendo come riferimento un modello cognitivista costruttivista si č sempre piů sviluppata attraverso una attivitŕ clinica e di ricerca che si č allargata ai campi della neuropsichiatria infantile della famiglia e delle patologie gravi. I concetti di significato personale e di reciprocitŕ emotiva permettono di costruire delle ipotesi sui processi che sottendono una relazione significativa e quindi di creare delle strategie e una metodologia di intervento sulle problematiche di coppia che giungono all'osservazione di uno psicoterapeuta. Nel presente articolo l'autore presenta attraverso un caso clinico lo stato dell'arte dell'approccio cognitivo costruttivista post-razionalista alla relazione.
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Kernberg, Otto F. "Divergenze nella psicoanalisi contemporanea." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2012): 7–34. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-001001.

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Abstract:
Viene fatto un panorama delle teorie psicoanalitiche contemporanee, esaminandone le principali divergenze. In Nord America, gli scambi avvenuti negli ultimi vent'anni tra l'American Psychoanalytic Association e altri gruppi hanno favorito la diffusione della psicoanalisi relazionale (Mitchell, Aron, ecc.), cui ora aderisce circa il 50% degli analisti nordamericani. Grazie a scambi con psicoanalisti europei, si è diffuso anche l'approccio neobioniano (Ogden, Ferro, ecc.). Dopo una sommaria descrizione dei principali aspetti che caratterizzano l'approccio neobioniano e la psicoanalisi relazionale, viene mossa una critica a entrambi questi approcci. Mentre la psicoanalisi freudiana cercava di includere il maggior numero di variabili, questi due approcci trascurano alcuni aspetti: la psicoanalisi relazionale tralascia l'esplorazione degli aspetti inconsci più profondi, ed entrambi trascurano una approfondita esplorazione della realtà esterna e del carattere.
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Di Palma, Davide. "Promote the learning of life skills in primary school through an innovative didactics’ proposal of motor-sports education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 123–43. http://dx.doi.org/10.36253/form-13662.

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Abstract:
The research work aims to emphasize the importance of motor and sports education in the training of people, starting from primary school, through the acquisition of life skills. In this regard, this work proposes an experimental motor education program to be developed in just 20 hours in primary schools, with the aim of increasing the educational level of young students in five key thematic area useful for stimulating the learning of the main life skills. The research methodology is based on an empirical approach, in line with several studies in the pedagogical field, which allows to observe and evaluate in detail the progress made by the students from the motor, social-relational and educational point of view. The results are measured by creating an evaluation protocol that is applied both before and after the administration of the experimental project. The research carried out fulfills the initial research purpose and it is the basis for future studies in the field of educational sciences aimed at the growth of the individual through a suitable institutional and didactic restructuring of motor and sport education in the school system. Promuovere l’apprendimento delle life skills nella scuola primaria attraverso una proposta didattica innovativa di educazione motorio-sportiva. Il lavoro di ricerca ha lo scopo di sottolineare l’importanza dell’educazione motoria e sportiva nella formazione delle persone, a partire dalla scuola primaria, attraverso l’acquisizione delle life skills. A tal proposito, questo lavoro propone un programma sperimentale di educazione motoria da sviluppare in sole 20 ore nelle scuole primarie, con l’obiettivo di aumentare il livello di istruzione dei giovani studenti in cinque aree educative utili a stimolare l’apprendimento delle principali life skills. La metodologia di ricerca si basa su un approccio empirico e osservativo, in linea con i principali studi in ambito pedagogico, che permette di analizzare nel dettaglio i progressi compiuti dagli studenti dal punto di vista motorio, socio-relazionale ed educativo. I risultati vengono misurati attraverso la realizzazione di un protocollo di valutazione che viene applicato nella fase precedente e successiva alla somministrazione del progetto sperimentale. La ricerca soddisfa lo scopo di ricerca iniziale, ed è la base per futuri studi nel campo delle scienze della formazione volti alla crescita dell’individuo attraverso una adeguata ristrutturazione istituzionale e didattica dell’educazione motoria e sportiva nel sistema scolastico.
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Piazza, Ornella, Renato Gammaldi, Giorgio Iaconetta, and Vincenzo De Paola. "Modello operativo di valutazione e trattamento del paziente con dolore cronico che necessita di cure palliative." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 49–56. http://dx.doi.org/10.48268/dolorecronico/2021/0001.1.

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Abstract:
Per garantire un’adeguata assistenza ai malati domiciliarizzati e già inseriti nel percorso delle cure palliative è talora necessario garantire un ricovero temporaneo, in ambito ospedaliero, per il tempo necessario ad eseguire manovre assistenziali non sempre facilmente realizzabili al domicilio come, ad esempio, il posizionamento di un catetere venoso centrale ad inserimento periferico (PICC) o la somministrazione di terapie antalgiche che possono richiedere manovre minimamente invasive. Per affrontare il “dolore totale” di un individuo nel proprio contesto socio-culturale e familiare il medico deve porre in atto quell’”approccio globale” che tiene conto di tutti gli aspetti fisici, psicologici, sociali, relazionali e spirituali del dolore, e attivare le possibili risorse che da tali valutazioni possono emergere (valorizzazione di approcci sistemici, delle reti amicali e di sostegno, organizzazione delle più appropriate reti di cura). Il dolore da cancro ha delle peculiarità rispetto al “dolore cronico” tout-court, spesso chiamato impropriamente dolore cronico “benigno” in quanto non provocato da patologia oncologica. Nel dolore oncologico il dolore non è l’unico sintomo ma fa parte di un corteo sintomatologico complesso, talora aggregato in cluster, talora meno prevedibile, per cui il trattamento del dolore si è rivelato più efficace quando inserito in una cura palliativa di più ampio respiro.
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Parietti, Piero, and Elisa Faretta. "Integrazione tra tecnica e relazione. L'approccio PIIEC (Psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea)." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 131–47. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001010.

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Abstract:
Gli autori riferiscono come il lavoro clinico nell'ambito psicosomatico li abbia posti di fronte ad una relativa inefficacia dei trattamenti basati esclusivamente sulla terapia biologica (farmaco) o su quella esclusivamente verbale. Da qui, l'esigenza di elaborare una modalitŕ di approccio terapeutico fondato su di una articolata integrazione di tecniche diverse, ma tra loro compatibili, con ciň trovando corrispondenza con il "Movimento per l'integrazione" sorto negli anni '70 negli Stati Uniti.Il tipo di approccio elaborato viene indicato con l'acronimo PIIEC (Psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea) che comporta appunto il ricorso integrato a diverse tecniche, con la finalitŕ di ampliare le possibilitŕ di intervento terapeutico in un'ottica psicosomatica.
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Canevaro, Alfredo. "Lutto e sistema familiare. Un approccio trigenerazionale." PSICOBIETTIVO, no. 3 (May 2010): 38–67. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003003.

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Abstract:
Questo articolo intende mette in evidenza come l'utilizzazione delle risorse delle famiglie di origine (FO) puň essere fondamentale per sbloccare processi terapeutici fallimentari o in impasse terapeutica, anche durante una psicoterapia familiare svolta solo col gruppo familiare nucleare. Malgrado la famiglia sia il luogo naturale dove si elabora una perdita, sono stati piů gli autori psicodinamici che quelli sistemico-relazionali ad affrontare questo argomento. Si descrivono alcuni contributi teorici sia di psicoanalisti che di terapeuti familiari sistemici. Durante una consulenza per un caso molto grave di lutto patologico presentato da un genitore di un figlio unico morto in circostanze drammatiche,l'autore convoca le FO e con un modello giŕ collaudato di approccio trigenerazionale riesce a stimolare le risorse familiari che favoriscono una buona evoluzione della terapia. Da un follow-up immediato a 3 mesi e a distanza di 7 anni si riesce a vedere il rientro di una grave patologia e la nascita di una elaborazione quasi normale del lutto nella coppia genitoriale.
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Morgan, Mary. "Un approccio psicoanalitico alla relazione di coppia: passato, presente e futuro." INTERAZIONI, no. 2 (December 2016): 51–63. http://dx.doi.org/10.3280/int2016-002006.

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Barani, Azio. "Fiducia e leadership: spunti per una lettura della dimensione organizzativa, in particolare nella prospettiva socio-relazionale ed etica." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2022): 47–82. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113004.

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Abstract:
Obiettivo del presente contributo è quello di approfondire l'ipotesi teorica di un rapporto virtuoso tra fiducia, leadership eticamente fondata e sviluppo organizzativo. Il tema della leadership è caratterizzato da numerosi studi, teorie ed approcci; non è, pertanto, semplice arrivare ad una definizione rigorosa di leadership su cui appoggiare i successivi passi del percorso analitico. Il saggio si apre pertanto con un sintetico quadro dei diversi approcci e dalle diverse teorie di studio che emergono dalla letteratura sul tema. I paragrafi centrali sono invece dedicati all'analisi degli stili e delle competenze socio-relazionali del leader per giungere ad alcune riflessioni conclusive sul circuito virtuoso etica-relazioni-fiducia-leadership per il benessere e lo sviluppo organizzativo.
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Rosnati, Rosa, Sonia Ranieri, and Chiara Righetti. "Le competenze scolastiche e relazionali nei bambini adottati di diversa etnia: le percezioni di genitori e insegnanti a confronto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (April 2010): 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002002.

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Abstract:
Nel presente lavoro, assumendo un approccio multiprospettico che prende in considerazione il punto di vista di piů informant, sono state messe a confronto le percezioni di 90 coppie di genitori adottivi e di 90 insegnanti (per un totale di 269 soggetti) relativamente alle competenze scolastiche e relazionali dei bambini adottati di diversa etnia che attualmente frequentano la scuola elementare. I dati sono stati raccolti tramite un questionario redatto in tre versioni (madre, padre e insegnante). I risultati evidenziano differenze significative tra le percezioni di genitori e insegnanti: padri e madri percepiscono nei figli maggiori competenze scolastiche e relazionali rispetto ai docenti. Tale discrepanza risulta indipendente dalla variabile Genere del bambino che non discrimina tra le valutazioni dei tre informant. L'Etŕ all'adozione e il Paese d'origine, al contrario, sembrano incidere in modo significativo su alcune specifiche competenze scolastiche, ma non sulle competenze relazionali. In particolare sono i bambini adottati tra i 3 e i 5 anni a presentare maggiori difficoltŕ scolastiche. I risultati evidenziano inoltre come madri e padri abbiano percezioni tra loro omogenee rispetto alla valutazione delle competenze scolastiche e relazionali dei figli, mentre emergono discrepanze significative tra le valutazioni dei genitori e quelle degli insegnanti.
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Valisena, Daniele. "Metabolismo del carbone. Per una storia ambientale delle migrazioni in Vallonia, Belgio (1945-1984)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (January 2022): 117–40. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297006.

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Abstract:
In questo articolo l'autore analizza la relazione tra migrazioni e ambiente nel contesto della regione mineraria belga della Vallonia. Partendo dal concetto eco-marxista di metabolismo, l'autore attraversa la storia della secolare relazione tra carbone e società belga e la sua evoluzione a partire dalla stipula dell'accordo bilaterale tra Italia e Belgio noto come "uomini contro carbone". Utilizzando un approccio transdisciplinare proprio delle environmental humanities e della storia ambientale delle migrazioni, l'autore analizza l'evoluzione della relazione metabolica tra carbone, ambiente vallone e lavoro dal punto di vista della biopolitica, della storia del lavoro, della salute, e del corpo dei minatori. Infine, l'autore riflette sul significato storico dell'eredità tossica del metabolismo del carbone e del suo valore in seno alla pratica storiografica, memoriale e politica contemporanee.
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Linares, Juan Luis. "Depressione e distimia: basi relazionali e guide per l'intervento." TERAPIA FAMILIARE, no. 94 (February 2011): 79–94. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-094006.

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Abstract:
L'Autore sottolinea l'importanza di distinguere le due forme fondamentali della depressione: una piů grave, erede dell'antica psicosi maniaco-depressiva ed un'altra piů lieve, di tipo nevrotico (la distimia). Nella famiglia d'origine del depresso si incontra generalmente una coppia genitoriale con una buona intesa, con una relazione complementare, ed il fallimento delle funzioni genitoriali sotto il segno di un livello di richieste alto, senza valorizzazione. Squalificato, il paziente tende a sua volta a costruire una coppia complementare, che si irrigidisce quando, dopo essere state frustrate le aspettative di protezione e valorizzazione, intervengono i sintomi a chiudere il cerchio della squalifica. Il distimico, invece, proviene da una famiglia con dei genitori che non hanno una buona intesa, che lo "triangolano", e favoriscono la coalizione con uno di loro e l'antagonismo con l'altro. Imitando il modello dei genitori, il paziente tende a costruire una coppia simmetrica, nella quale i sintomi si integrano, prendendo parte ai giochi di potere. L'intervento terapeutico si concentrerŕ principalmente sulla coppia. Nel caso della depressione grave, si include anche un approccio con la famiglia d'origine ed un lavoro individuale con il paziente.
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Durand, Jorge. "Le asimmetrie del potere. Politiche migratorie fra Messico e Stati Uniti." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002004.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi 100 anni l'azione politica del Messico ha attraversato cinque fasi: i primi decenni del ventesimo secolo con l'attuazione di interventi finalizzati a dissuadere i potenziali migranti dal lasciare il Messico; una politica di negoziazione durante e dopo la seconda guerra mondiale; un approccio orientato al "laissez faire" negli anni '70 ed '80, una politica della "limitazione dei danni" negli anni '90; infine le proposte ed i discorsi centrati sulla "responsabilitŕ condivisa". Questo contributo esamina ogni fase e come queste abbiano dato forma alle contemporanee modalitŕ di relazione tra gli Usa ed il Messico in relazione ai processi migratori e alla direzione delle politiche migratorie del Messico.
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Olivieri, Carlo, and Giuseppe Ducci. "L'efficacia del "rapport" nell'ipnoterapia dell'alessitimia." IPNOSI, no. 1 (July 2010): 55–67. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001004.

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Abstract:
L'ipnoterapia sembra essere un approccio terapeutico efficace nel ridurre il grado di alessitimia sia in persone sane che in persone con diversi disordini mentali. In quest'articolo, associando diverse evidenze neuro-fisiologiche e neuro-psicologiche, noi proponiamo l'ipotesi che la particolare relazione terapeutica che caratterizza la nuova ipnosi che si ispira a M. Erickson - il rapport - č in grado di rendere strutturale e permanente il cambiamento in soggetti alessitimici sottoposti a ipnoterapia.
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Weber, Carla. "Ambiguitŕ della differenza." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 18 (September 2012): 28–44. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018005.

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Abstract:
Il contributo, avvalendosi di un approccio clinico, considera l'identitŕ di genere in relazione ai processi di individuazione psichica e sessuale. Mette in evidenza come tali processi siano simultaneamente interni ed esterni, cioč non riconducibili solo alla base endogena del dato biologico, ma co-generati nelle relazioni primarie fin dal concepimento, e co-evolutivamente appresi nell'esperienza. Accanto al costrutto culturale di genere e alla differenza genitale del sesso, viene proposta la rilevanza dei codici affettivi inconsci, nella loro funzione di significanti dell'esperienza di sé e dell'altro che si esprime nella risonanza della relazione. Viene posta l'attenzione, inoltre, alla dimensione creativa della differenza in un margine d'individuazione possibile che rinvia ad un femminile e maschile, che si perturbano e si ibridano conflittualmente.
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Inglese, Luca, Enrico Scabardi, Walter De Luca, and Enrico Lucenti. "Ecografia nel setting pre-ospedaliero: quale ruolo per l’infermiere di emergenza territoriale?" Rescue Press 2, no. 2 (2022): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.02.03.it.

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Abstract:
Vogliamo portarle una riflessione sul ruolo dell’ecografia nel setting pre-ospedaliero in relazione al ruolo che la stessa può avere per l’infermiere di emergenza territoriale, nuovo ed importante campo d’applicazione e di sviluppo per la pratica assistenziale. È bene ricordare che stiamo parlando di una metodica il cui approccio risulta essere non invasivo, ripetibile e di basso costo. Qual è, o meglio quale sarà, il ruolo dell’ecografia nel pre-ospedaliero per l’infermiere del sistema di emergenza territoriale?
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Cellamare, Carlo. "Pratiche, "saperi cittadini" e culture urbane in relazione ai processi partecipativi." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096008.

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Abstract:
Nell'ambito del dibattito relativo a una rilettura critica dei processi partecipativi, il presente contributo vuole approfondire gli aspetti connessi ai saperi coinvolti in tali processi, anche al fine di rileggere criticamente alcuni approcci al tema e offrire prospettive innovative utili al planning, partendo dal punto di vista delle pratiche di vita quotidiana, delle culture urbane e delle dinamiche di interazione, e rimettendo in discussione alcuni concetti come quello di "progetto".
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Carnevale, Fabio, and Sandro Montanari. "L'uomo che non c'era." IPNOSI, no. 2 (January 2022): 26–40. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-002002.

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Abstract:
Questo lavoro rappresenta un primo contributo volto all'individuazione di comunicazioni ipnotiche nell'ambito di approcci terapeutici di diverso orientamento. In particolare, è un tentativo di addentrarsi nell'analisi di un caso clinico condotto secondo un modello sistemico-relazionale, allo scopo di evidenziare gli aspetti ipnotici che, in modo spontaneo e non consapevole da parte del terapeuta, hanno attraversato il processo terapeutico. Ciò al fine di valutare se, in un'ottica di inte-grazione, tecniche e comunicazioni ipnotiche possano essere proficuamente adot-tate da terapeuti di impostazione diversa da quella ericksoniana, se non già in par-te implementate, anche se in maniera inconscia.
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Loriedo, Camillo, Silvia Solaroli, and Giorgia Bilardi. "Verso un modello sistemico del trauma nella relazione di coppia." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 32 (November 2010): 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/pr2010-032001.

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Abstract:
L'attenzione riservata al trauma e alle loro vittime negli ultimi 25 anni č stata prevalentemente rivolta all'individuo che ne č stato vittima, secondo la Teoria dello Stress Traumatico Primario. Gradualmente, l'osservazione degli effetti diretti e indiretti degli eventi traumatici ha condotto alcuni studiosi a considerare con interesse alcuni aspetti sistemici del trauma, elaborando quella che Figley ha definito Teoria dello Stress Traumatico Secondario. Tuttavia, l'acquisizione di una vera e propria ipotesi sistemica del trauma č un evento del tutto recente, cosě come la scoperta che le sue conseguenze vengono amplificate all'interno della coppia e della famiglia. Analogamente, la coppia e la famiglia offrono una possibilitŕ di approccio al Disturbo Post Traumatico da Stress che viene attualmente riconosciuta come particolarmente indicata ed efficace per la risoluzione delle problematiche legate al trauma e alle sue conseguenze individuali e relazionali.
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Berloffa, Gabriella, Alina Şandor, Mark Smith, and Paola Villa. "Youth employment trajectories and labour market reforms during the Great Recession in Europe." Sinappsi 11, no. 1 (2021): 8–21. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2021-01-1.

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Abstract:
The Great Recession had profound consequences for the quantity and quality of work for young people in European countries. Usual labour market indicators capture only some crisis effects, highlighting the need for a more dynamic and nuanced approach. As a result, this paper adopts an innovative approach to both the analysis of the integration of young adults (aged 17-34) on to the labour market and the study of the relationship between the labour market performance and policy making. La Grande Recessione generò un forte impatto sulla quantità e la qualità del lavoro dei giovani adulti nei paesi dell’Europa. Gli indicatori convenzionali del mercato del lavoro catturano solo alcuni degli effetti prodotti dalla crisi, sollecitando un approccio dinamico più variegato. Su questa strada si muove l’articolo, adottando un approccio innovativo sia all’analisi dell’integrazione dei giovani adulti (17-34 anni) nel mercato del lavoro sia allo studio della relazione tra le condizioni occupazionali e l’attività di riforma delle politiche del lavoro.
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Kriesi, Hanspeter. "SVILUPPO ORGANIZZATIVO DEI NUOVI MOVIMENTI SOCIALI E CONTESTO POLITICO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 1 (April 1993): 67–117. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002205x.

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Abstract:
IntroduzioneNello studio dei movimenti sociali prevalgono ormai due orientamenti: uno incentrato sulla mobilitazione delle risorse e uno incentrato sui processi politici. Il primo approccio si occupa dell'infrastruttura organizzativa dei movimenti sociali, la quale viene considerata il fattore più influente nella loro mobilitazione. Il secondo approccio ha una prospettiva più ampia e situa la mobilitazione dei movimenti sociali all'interno di un contesto politico: la mobilitazione dipende in grande misura dalla struttura delle opportunità politiche che in un dato contesto sono offerte ai movimenti. Sebbene l'approccio basato sui processi politici si sia sviluppato a partire da quello relativo alla mobilitazione delle risorse, rimane carente lo studio dello sviluppo dell'infrastruttura organizzativa dei movimenti sociali in rapporto al contesto politico. La maggior parte degli studi riguardanti i movimenti sociali si è occupata soprattutto delle loro origini, poco del loro sviluppo successivo (McAdamet al.1988). Inoltre, nella misura in cui si è studiato lo sviluppo organizzativo dei movimenti sociali, esso è stato raramente messo in relazione alle strutture di opportunità politica.
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Lorusso, Stefano. "Gestione delle aziende pubbliche: dal "principe" al valore pubblico." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003002.

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Abstract:
Il contributo propone una analisi dei diversi approcci che hanno caratterizzato la gestione delle aziende pubbliche. Partendo dalle prime suggestioni di Machiavelli sono riportati i diversi approcci in modo cronologico, evidenziando per ciascun modello l'aspetto concettuale mag-giormente rappresentativo. Ogni modello risente dell'assetto istituzionale di rife-rimento che definisce priorità e finalità, ed è così che partendo dallo stato di dirit-to si arriva a quello che è comunemente definito lo Stato relazionale. Nel tempo cambia il focus dell'azione della pubblica, che dapprima si concentra sulle procedure e le regole per poi per poi focalizzarsi sui risultati. Negli ultimi an-ni, poi, nella gestione pubblica diventano rilevanti le istanze provenienti dai di-versi attori e organismi sociali intermedi. La prospettiva fondamentale diventa la costruzione di relazioni, interazioni collaborative e partenariati tra soggetti pub-blici e privati. Attraverso poi la metafora dell'analisi sistemica per ciascun mo-dello si evidenzia l'elemento costitutivo dell'organizzazione pubblica (struttura, meccanismi operativi e processi) che diventa predominante. In conclusione in ragione della rappresentazione fornita, il lavoro si sofferma sull'evoluzione del ruolo della popolazione di riferimento di ogni pubblica amministrazione.
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