Academic literature on the topic 'Approccio relazionale'

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Journal articles on the topic "Approccio relazionale"

1

Monguzzi, Fabio. "La psicoterapia psicoanalitica di coppia: appunti per un approccio intersoggettivo." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2011): 95–112. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002008.

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Abstract:
In questo lavoro l'autore evidenzia alcuni punti teorici e metodologici dell'approccio relazionale e intersoggettivista e ne propone un'applicazione ai trattamenti di coppia. Quanto accade in seduta viene osservato nei suoi aspetti di costituzione nel qui ed ora della relazione in corso, oltre che come attualizzazione di aspetti carenziali e traumatici appartenenti ai partner. Gli affetti che emergono possono essere, infatti, meglio compresi e trattati come stati emotivi emergenti riattivati dalla relazione co-creata dai partecipanti alla relazione triadica, in una prospettiva che miri a valorizzare le potenzialitŕ trasformative. Viene anche proposto un confronto tra il piů tradizionale approccio psicoanalitico alla terapia di coppia, quello delle relazioni oggettuali, e un trattamento inspirato alla psicoanalisi relazionale e intersoggettiva.
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2

Daure, Ivy, Samara Elat, and Roberta Speziale. "Approccio sistemico-relazionale e clinica interculturale." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2018): 51–68. http://dx.doi.org/10.3280/psob2018-002004.

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3

Maurizio Gentile, Cosimo. "Disabilità, soggettivazione, inclusione: un approccio psicodinamico relazionale." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 76–85. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004009.

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Abstract:
Malgrado il paradigma dell'inclusione sia ormai ampiamente diffuso, a livello internazionale e nel nostro Paese, sul terreno concreto della pratica le persone disabili (e le loro famiglie) continuano a scontrarsi con difficoltà e ostacoli che ne impediscono una sana costruzione identitaria. Attraverso una rilettura dell'avventura della soggettivazione nelle situazioni di disabilità, l'autore individua una serie di ostacoli comunicativi ed operativi derivanti dal difficile confronto con la "diversità". Viene proposto un approccio globale, psicodinamico e gruppale come maggiormente coerente con la prospettiva inclusiva da intendere come un processo che tiene conto della diversità di ciascuno per favorire partecipazione e apprendimento, ma anche per ridurre l'esclusione e l'emarginazione.
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4

Madonna, Giovanni. "Approccio sistemico relazionale ed ecologia della mente." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 43 (May 2016): 29–39. http://dx.doi.org/10.3280/pr2016-043003.

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5

Pereira, Roberto. "Verso una diagnosi relazionale della schizofrenia." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 51 (August 2020): 20–39. http://dx.doi.org/10.3280/pr2020-051003.

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Abstract:
Il rapporto tra la psicopatologia, o meglio, tra la diagnosi psicopatologica, o la psicologia clinica, e la terapia familiare (TF) è comples-so, e si è modificato nel corso del tempo, in base ai cambiamenti che si sono verificati nella TF a partire dalla sua nascita. Questo articolo descrive le due anime che la TF ha sempre manifestato, una contraria e una a favore dell'uso delle diagnosi, rappresentate da Gregory Ba-teson e da Don Jackson, i quali, pur condividendo lo studio della comunicazione tra i pazienti schizofrenici e le loro famiglie, avevano un approccio molto differente ai problemi relazionali e/o psicologici o psichiatrici. La nostra posizione è decisamente favorevole all'uso delle diagnosi, proponendo però un nuovo linguaggio diagnostico relazionale che possa sostituire l'altrimenti inevitabile linguaggio psicopatologico tradizionale. Si propone, in conclusione, una diagnosi dimensionale e relazionale della schizofrenia, basata sulle caratteristiche relazionali descritte in queste famiglie, che permette di definire meglio le aree d'intervento e di analizzare l'evoluzione dell'intervento terapeutico.
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6

Leonelli, Antonella. "Aurora: dal controllo onnipotente all'intima responsabilitŕ dell'amore." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 116–23. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002009.

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Abstract:
Viene commentato il caso di Aurora, una paziente con diagnosi di disturbo d'ansia e pregresso disturbo di panico. Vengono proposte alcune ipotesi circa i significati del sintomo ansioso e le sue correlazioni con la storia della paziente e le dinamiche relazionali del gruppo familiare nucleare e allargato nonché con la problematica esperienza di maternitŕ. Seguendo un approccio sistemico- relazionale si propone una presa in carico globale della famiglia e un intervento terapeutico multidisciplinare ed integrato.
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7

Moscatelli, Matteo, Elisabetta Carrà, and Chiara Ferrari. "Processi riflessivi nelle storie familiari: stili relazionali e differenze di genere nelle giovani coppie con figli." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 3 (November 2022): 62–78. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-003005.

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Abstract:
La riflessività relazionale è aspetto sempre più determinante per comprendere l'agency delle persone e la vita di coppia. Lo studio qui presentato analizza la ri-flessività in 32 coppie (25-40 anni), sposate o conviventi con almeno un figlio. At-traverso un approccio mixed method sono stati identificati 3 gruppi con diversi li-velli di riflessività relazionale (alto, medio e basso) ed evidenziate alcune differen-ze di genere, durante il processo di costruzione del "noi".
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8

Schimmenti, Adriano, and Michele S. Piccolo. "Il contesto relazionale: intervista a Lewis Aron." INTERAZIONI, no. 1 (July 2011): 111–35. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-001010.

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Abstract:
In questo contributo viene presentata un'intervista con Lewis Aron, autore considerato per i suoi contributi teorici e per il suo impegno istituzionale una delle figure piů significative della psicoanalisi relazionale. L'intervista č introdotta da una breve rassegna critica degli scritti di Aron e prende spunto dal concetto di "percorso psicoanalitico" per poi dipanarsi su tematiche proprie dell'autore intervistato. Nello specifico, si accenna alla questione della continuitŕ-discontinuitŕ dei recenti sviluppi psicoanalitici rispetto alla teoria classica; si collegano le trasformazioni teoriche e tecniche in psicoanalisi con i contesti culturali, storici e geografici di riferimento; si affronta la questione delle "chiavi terapeutiche" - quali insight, erlebnis, legame, relazione - presentate storicamente nelle diverse teorie psicoanalitiche. Attraverso un approccio tendenzialmente pragmatico e costruttivista, Aron affronta le domande poste riguardanti la storia, la teoria e i metodi della psicoanalisi evidenziando le contraddizioni a suo parere intrinseche nella cura psicoanalitica, fino a proporre il "contestualismo" quale fondamento del modello relazionale in psicoanalisi.
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9

Pendenza, Paolo. "Setting relazionale e apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 183–206. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037017.

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Abstract:
Viviamo un momento storico nel quale il paradigma educativo ed organizzativo che ha ispirato la nascita e l'affermazione della scuola di massa novecentesca mostra tutti i propri limiti. La scuola pare che tenda inerzialmente ad autoconservarsi, a ripetersi eguale a se stessa. Ma non sempre e non ovunque. Nelle testimonianze di alcuni docenti che percorrono con successo nuove modalità didattiche intravediamo alcuni elementi che possono rappresentare una guida per costruire una didattica più adeguata ai nostri tempi. In particolare emerge con forza la centralità di una relazione tra docenti e studenti basata sulla fiducia e sulla responsabilità, che persegua l'obiettivo di rendere più efficace il processo di insegnamen-to/apprendimento. Queste conclusioni si basano sulle dinamiche peculiari che caratterizzano gli adolescenti di oggi, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Utilizzando tale approccio gli adulti possono diventare figure effettivamente significative ed autorevoli per i pro-pri allievi, capaci di accompagnarli nel loro percorso di crescita verso la vita adulta.
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10

Manzano, Juan. "Lo stato attuale della psichiatria dell'adolescente: un punto di vista." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2010): 51–59. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002005.

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Abstract:
Le classificazioni internazionali si sono rivelate particolarmente inoperanti e la ricerca neurobiologica non ha fatto veri progressi sull'eziologia dei disturbi mentali; nella genetica si č attualmente imposto il concetto di interazione geni-ambiente. In compenso, i progressi generali in neuro_ siologia (la plasticitŕ cerebrale, i circuiti della memoria, i neuroni specchio) e gli studi empirici sulle competenze precoci del neonato hanno confermato concetti patogenetici derivati dalla clinica psicodinamica. Si tratta del campo della salute mentale ad indirizzo relazionale, nel cui ambito l'autore propone qui un modello relazionale dello sviluppo normale e patologico, che permetta un approccio preventivo e terapie - basate sulla relazione personale - la cui efficacia č stata dimostrata. I disturbi di personalitŕ dell'adolescente sono considerati come i disturbi piů frequenti e con una ricaduta piů importante per i servizi. Vengono in fine analizzati alcuni fattori sociali attuali e fatte alcune considerazioni principali e urgenti sull'organizzazione dei servizi.
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Dissertations / Theses on the topic "Approccio relazionale"

1

Caputo, Francesco. "Approccio relazionale e co-creazione di valore in sanità: il caso dell’Assistenza Domiciliare Integrata." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2362.

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Abstract:
2014 - 2015
Aim – The work aims to analyse the National Heath Care Service (NHCS) in order to trace pathways and evolutions that have produced its actual configuration. It highlights limitations of traditional managerial models in health care in order to define new approaches built on the tradition but oriented to a new vision of health service. The aim is to point out some relevant variable for the survival of National Heath Care Service that, in the last years, have been neglected. The purpose is to propose possible actions to focus the attention on the patient in the perspective of relational approach and value co-creation. In order to achieve this aim, an empirical investigation on the satisfaction produced by Integrated Home Care (IHC) in the Salerno province is proposed. Methodology – The work offers an analysis of the National Heath Care Service’ evolution and of the relationship among providers and users in health context. The increasing dissatisfaction in the health context is analysed through a Systematic Literature Review focused on the topics of knowledge management, information asymmetry and cognitive distance. Evidences of literature are analysed using a conceptual framework based on the Viable Systems Approach and on the Service Dominant Logic. Proposed hypothesis are verified trough an empirical investigation on the satisfaction produced by Integrated Home Care in the Salerno province. Specifically, the pathway of research is based on the collection and elaboration of direct data, through a survey, and indirect data, extracted from medical records of patients and analysed with a structural equation model. The investigation aims to measure the satisfaction of patients produced by IHC in the Salerno province and its evolution along the time in order to verify the validity of the hypothesis on which the work is based. Findings – The work offers an interpretation of National Heath Care Service based on the more recent indications of managerial studies. The adoption of a quali-quantitative pathway of research produces some reflections useful to improve the fitting of NHCS to the emerging context’s needs. Empirical evidences show the relevance of relational approach and value co-creation to face the emerging challenges in the health context. Approccio relazionale e co-creazione di valore in sanità: il caso dell’Assistenza Domiciliare Integrata IV Research limitation – Empirical evidences should be further checked with reference to different pathways of National Heath Care Service and observing a more extensive geographical area. Results, therefore, should be considered only the first step of a research pathways oriented to define the future evolution of NHCS. Research and Managerial implication – The study provides a new interpretative perspective of National Heath Care Service’s dynamics. Building on the existent literature and on the adopted conceptual framework, it traces some guidelines to improve efficiency, effectiveness and sustainability in the management of NHCS acting on the Relational Approach and on the value co-creation logic. Originality – The analysis of dissatisfaction in the health context as result of information asymmetry and cognitive distance among provider and user is an advancement of the existent national and international contributions on the topic. The definition of an interpretative model oriented to explain the relationships among providers and users in order to trace possible actions to improve the satisfaction in the health context opens to new possible research pathways. In the end, the empirical investigation on the satisfaction produced by Integrated Home Care represents the first step of an ambitious long pathway of research to which it is linked the evolution of NHCS. Keywords – National Heath Care Service; Integrated Home Care; Relational Approach; Value co-creation; Viable Systems Approach; Service Dominant Logic; Systematic Literature Review; Information Asymmetry; Cognitive Distance; Structural Equation. [edited by Author]
XIV n.s.
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2

PASINI, ANNALISA. "Organizzazione scolastica e disagio giovanile. Un'analisi relazionale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1107.

Full text
Abstract:
La tesi analizza il modo in cui le organizzazioni scolastiche affrontano il disagio giovanile, verificando se e dove si riscontrino caratteri di relazionalità nella sua gestione e nell’orientamento organizzativo, secondo l’approccio relazionale al welfare. Si tratta di una ricerca qualitativa ed esplorativa, condotta nel sistema educativo della Provincia Autonoma di Trento, attraverso interviste semistrutturate a dirigenti, docenti, ma anche altri professionisti, studenti e famiglie. L’analisi, preceduta da un inquadramento teorico e delle indicazioni istituzionali, focalizza il processo di aiuto sul caso secondo l’ottica relazionale e poi si centra sul piano organizzativo, per osservare in tre elementi – finalità, persone e mezzi dell’organizzazione – come l’assunzione di una prospettiva relazionale possa attivare nella scuola pratiche di care in grado di migliorare il benessere degli studenti. L’analisi mostra che, soprattutto nella formazione professionale trentina, il presupposto della care appare abbastanza condiviso ma spesso non si traduce in veri e propri processi relazionali. Un punto critico riguarda l’attivazione di reti riflessive paritarie con le famiglie e gli studenti. Una potenzialità innovativa è invece espressa in alcuni istituti dove l’assetto organizzativo funziona almeno in parte secondo logiche relazionali: ciò sembra sostenere la funzione formativa della scuola, coinvolgendola in una dinamica societaria di care diffusa.
The thesis analyses the way in which school organizations tackle the problem of young people in trouble, verifying if and where relational elements can be found in organizational orientations, following the relational approach to welfare. It is a qualitative and exploring research, conducted within the Province of Trento's educational system, through semistructured interviews with school executives, teachers, other professionals, students and families as well. Beginning with the theoretical framework and the institutional indications, the analysis focuses on individual helping process from the relational perspective; then moving to the organizational level in order to observe in three elements - goals, people and means - how the utilization of a relational approach can activate, in the school, practices of "care" capable of improving students well being. The analysis shows that, mainly in occupational training, the idea of "care" seems to be quite shared but it does not translate into true relational processes. A critical point refers to the activation of reflective networks with families and students. A potential innovation is expressed in certain institutes where the organizational framework reflects, at least partially, the relational approach: it does seam to support the school educational role, involving the school itself in a widespread society of "care".
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PASINI, ANNALISA. "Organizzazione scolastica e disagio giovanile. Un'analisi relazionale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1107.

Full text
Abstract:
La tesi analizza il modo in cui le organizzazioni scolastiche affrontano il disagio giovanile, verificando se e dove si riscontrino caratteri di relazionalità nella sua gestione e nell’orientamento organizzativo, secondo l’approccio relazionale al welfare. Si tratta di una ricerca qualitativa ed esplorativa, condotta nel sistema educativo della Provincia Autonoma di Trento, attraverso interviste semistrutturate a dirigenti, docenti, ma anche altri professionisti, studenti e famiglie. L’analisi, preceduta da un inquadramento teorico e delle indicazioni istituzionali, focalizza il processo di aiuto sul caso secondo l’ottica relazionale e poi si centra sul piano organizzativo, per osservare in tre elementi – finalità, persone e mezzi dell’organizzazione – come l’assunzione di una prospettiva relazionale possa attivare nella scuola pratiche di care in grado di migliorare il benessere degli studenti. L’analisi mostra che, soprattutto nella formazione professionale trentina, il presupposto della care appare abbastanza condiviso ma spesso non si traduce in veri e propri processi relazionali. Un punto critico riguarda l’attivazione di reti riflessive paritarie con le famiglie e gli studenti. Una potenzialità innovativa è invece espressa in alcuni istituti dove l’assetto organizzativo funziona almeno in parte secondo logiche relazionali: ciò sembra sostenere la funzione formativa della scuola, coinvolgendola in una dinamica societaria di care diffusa.
The thesis analyses the way in which school organizations tackle the problem of young people in trouble, verifying if and where relational elements can be found in organizational orientations, following the relational approach to welfare. It is a qualitative and exploring research, conducted within the Province of Trento's educational system, through semistructured interviews with school executives, teachers, other professionals, students and families as well. Beginning with the theoretical framework and the institutional indications, the analysis focuses on individual helping process from the relational perspective; then moving to the organizational level in order to observe in three elements - goals, people and means - how the utilization of a relational approach can activate, in the school, practices of "care" capable of improving students well being. The analysis shows that, mainly in occupational training, the idea of "care" seems to be quite shared but it does not translate into true relational processes. A critical point refers to the activation of reflective networks with families and students. A potential innovation is expressed in certain institutes where the organizational framework reflects, at least partially, the relational approach: it does seam to support the school educational role, involving the school itself in a widespread society of "care".
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MURGIA, GIANLUCA. "La definizione di nuovi modelli di leadership per il conseguimento del vantaggio competitivo: un'analisi strutturale degli organi di governo delle imprese italiane basta sull'integrazione della upper echelons theory e della resource dependence theory." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/940.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza il modello di leadership delle aziende italiane attraverso un approccio che integra la upper echelons theory e la resource dependence theory. L’integrazione di queste due teorie permette di comprendere il ruolo giocato dalla leadership aziendale nella gestione delle risor-se che fanno parte dell’ambiente interno ed esterno all’impresa, e quindi il contributo che essa può dare alla definizione del vantaggio competitivo aziendale. La leadership aziendale si estrinseca at-traverso gli organi di governo dell’impresa e in particolare attraverso il Consiglio di Amministra-zione (CdA), il cui ruolo centrale è dovuto dal fatto che esso partecipa alla formulazione delle stra-tegie aziendali, opera un monitoraggio continuo della gestione dell’impresa e rappresenta uno stru-mento essenziale per l’accesso alle risorse presenti nell’ambiente. La modalità con cui il CdA riesce ad espletare tali funzioni dipende dalle caratteristiche del suo patrimonio cognitivo e relazionale, ossia dall’insieme di conoscenze, valori e relazioni di cui i suoi membri, singolarmente e colletti-vamente, si fanno portatori. Tuttavia, l’efficacia del CdA, e quindi l’impatto che tale organo può avere sulle strategie e la performance aziendale, dipende anche da altri fattori che sono riconducibili all’ambiente interno ed esterno all’impresa. In particolare, occorre tenere conto del modello di cor-porate governance adottato dall’azienda che determina le relazioni tra gli stakeholder e gli equilibri di potere all’interno dell’organizzazione. Per questo motivo, si è data un’ampia descrizione dei mo-delli di corporate governance adottati dalle aziende italiane, precedentemente e successivamente al-le riforme legislative approvate a partire dal 1998, evidenziandone le caratteristiche dal punto di vi-sta della struttura proprietaria, del ruolo delle diverse tipologie di azionisti e degli effetti che questi fattori hanno sugli organi di governo aziendale. All’interno dei modelli di corporate governance del-le aziende italiane, il ruolo del CdA è focalizzato soprattutto sulle funzioni di formulazione della strategia aziendale e di accesso alle risorse esterne, ma l’efficacia con cui esse vengono svolte di-pende fortemente dalle caratteristiche del patrimonio cognitivo e relazionale del CdA. Per valutare il patrimonio cognitivo e relazionale del CdA è stata effettuata un’analisi empirica utilizzando un approccio demografico, che si basa sullo studio di alcune variabili strettamente demografiche, che riguardano i singoli amministratori e il Consiglio nel suo insieme. Ciascuna di queste variabili può avere un impatto diverso sulle strategie messe in atto dall’azienda e sulla performance ottenuta dalla stessa, come testimoniato dalla vasta letteratura in merito, legata soprattutto alla upper echelons theory e alla resource dependence theory. Nel presente lavoro, in linea con alcuni studi precedenti, si è focalizzata l’attenzione sull’impatto che tali variabili possono avere in due popolazioni di a-ziende, appartenenti ad un settore stabile e turbolento, rispettivamente quello alimentare e quello in-formatico; in questo modo è stato possibile evidenziare lo stretto legame esistente tra patrimonio cognitivo e relazionale del CdA e ambiente di business in cui opera l’impresa. Conseguentemente, si è proceduto ad un’accurata analisi strutturale della composizione di tale organo, che ha permesso di mappare alcune variabili demografiche che ne definiscono il grado di omogeneità/eterogeneità del patrimonio cognitivo, mentre la misurazione delle variabili legate al patrimonio relazionale è stata condotta attraverso l’uso di tecniche legate alla Social Network Analysis. Si è proceduto ad un confronto tra le aziende appartenenti ai due settori, attraverso l’uso di tecniche statistiche non para-metriche, che hanno evidenziato l’esistenza di differenze significative tra le due popolazioni di a-ziende; infatti, le aziende del settore informatico mostrano un patrimonio cognitivo molto più etero-geneo e un patrimonio relazionale più sviluppato rispetto a quelle alimentari. Infine, attraverso l’uso della cluster analysis, si è proceduto ad una classificazione delle aziende sulla base del grado di omogeneità/eterogeneità del patrimonio cognitivo del loro CdA e sono state evidenziate delle rela-zioni positive con le strategie di innovazione messe in atto dalle aziende e con le performance, mi-surate in termini di ROE e ROI. Attraverso questo studio, è stato possibile identificare se una de-terminata configurazione del CdA può avere effetti positivi o negativi su determinate scelte e risul-tati aziendali, anche se ciò non implica che il patrimonio cognitivo e relazionale del CdA sia la cau-sa principale del comportamento delle imprese, dal momento che quest’ultimo dipende da una mol-teplicità di fattori, interni ed esterni all’impresa.
This work analyzes the leadership model of the Italian firms through an approach that combines the upper echelons theory and the resource dependence theory. The integration of these theories favours the acknowledgement of the role played by the executive leadership in managing the resources of the firm’s internal and external environment, and, consequently, her contribution to the develop-ment of the firm’s competitive advantage. The executive leadership is developed through the firm’s government organs, and specifically through the Board of Directors (BoD), whose central role is due to the fact that it participates to the definition of firm’s strategies, acts a continuous monitoring of the firm’s management and represents an essential instrument for the access to the environmental resources. BoD can deal with these functions accordingly with the characteristics of its cognitive and relational capital, that are the whole of knowledge, values and relationships developed, singu-larly and collectively, by its members. Nevertheless, the BoD effectiveness, and so its impact on the firm’s strategies and performance, depends also on other factors, that concern with the firm’s inter-nal and external environment. In particular, it’s necessary to understand the corporate governance model adopted by the firm, which determines the relationship among stakeholders and the power equilibrium inside the organization. For this reason, I have given a wide description of the corporate governance models adopted by the Italian firms, before and after the legislative reforms passed since 1998, highlighting their characteristics in terms of ownership structure, of the role played by the different typologies of shareholders, and of the effects on the firm’s government organs. Inside the corporate governance models of the Italian firms, the BoD role is focussed above all on the functions of firm’s strategies development and of the access to the environmental resources, but the effectiveness in dealing with these functions strongly depends on the characteristics of BoD cogni-tive and relational capital. In order to evaluate BoD cognitive and relational capital, it has been car-ried out an empirical analysis using a demographic approach, which is based on the study of such strictly demographic variables, inherent to the singular director and to the whole BoD. Each of these variables can have a different impact on the strategies and the performance of the firm, as indicated by the wide literature linked to the upper echelons theory and to the resource dependence theory. In this work, coherently with some previous studies, I have focussed my attention on the impact that these variables can have on two populations of firms, belonging to a stable and to a turbulent sector, respectively the food and the IT sector; so, it’s possible to point in evidence the strict relationship between BoD cognitive and relational capital and the environment where the firm operates. So, I have carried out an accurate structural analysis of BoD composition, which has favoured the map-ping of such demographic variables that determine the degree of homogeneity/heterogeneity of the cognitive capital, while the measurement of the variables linked to the relational capital has been carried out through the use of Social Network Analysis techniques. Then, I have carried out a com-parison between the firms belonging to the two sectors, through the use of non parametric statistical techniques, which highlighted the existence of significative differences between the two populations of firms; in fact, the IT firms show a more heterogeneous cognitive capital and a relational capital more developed than the food ones. Finally, through the use of a cluster analysis, I have classified the firms of each sector accordingly to their degree of homogeneity/heterogeneity of BoD cognitive capital and I have pointed in evidence some positive relationships with the innovation strategies car-ried out by the firms and with their performance, measured in terms of ROE and ROI. Through this work, I have identified if a specific BoD composition con have a positive or negative effect on such firm’s strategies and results, but this does not imply that the cognitive and relational capital is the principal cause of the firm’s behaviour, which is determined by several factors, inherent to the ex-ternal and the internal firm’s environment.
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5

Bernardi, Erica <1984&gt. "LA PERSONA CON DEMENZA: APPROCCI RELAZIONALI E TERAPIE NON FARMACOLOGICHE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/3995.

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Abstract:
Nel caso di persone affette da demenza, le terapie non sono volte al recupero o al ripristino di abilità ormai deteriorate ma alla ricerca e alla costruzione di un nuovo equilibrio che migliori la qualità della vita della persona malata e chi se ne prende cura.
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6

NARITA, DAN. "Urbanizzazione Emancipatoria. Sull’interdipendenza e l’indipendenza dei territori montani in relazione ai cluster di megacittà: Un approccio transetto." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/293836.

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Abstract:
Mountain settlements are often overlooked in regional development plans. The overdevelopment of the South-Eastern coastal cities has exacerbated the uneven rural – to- urban development, unbalanced economic growth, and environmental degradation in China. This development pattern has caused acute social disparities between first-tier cities in the Pearl River Delta and its dependent mountain territories in Guangdong Province. The rediscovery of mountain territories as a productive resource is explored for a new phase of urbanization in China. Emerging, livable settlements resilient to climate change, the scarcity of resources, and widening social inequalities may not be found in densely populated urban areas. The underestimated potential of mountains with dispersed settlement structures is examined as an alternative people-oriented urbanity. The emancipation of mountain communities from systems of resource exploitation by global mega-city networks is a key objective for scenario-based studies. Independence Scenarios with alternative livelihood strategies for ‘rurban’ communities are constructed with an interest in defining an Alternative Urbanity. Mei County, the mountainous north-eastern part of the Upstream Dongjiang River Basin bordering Jiangxi and Fujian Province, is the backbone territory supplying water, labor and agricultural produce to the Pearl River Delta mega-city. The local people in the region studied are of Hakka Ethnic origin, traditionally also known for both hospitality and an independent - minded mentality. Along a transect in Mei County capturing the Fengshuba Reservoir, the northern periphery of Xingning, and the urban fringe area of Meizhou, the livelihoods of five local characters are reconstructed with diversified day-to-day activities. With an interest in grass-roots level interventions, local characters adopt livelihood scenarios aligned with the National New Type Urbanization Plan objectives for 2050 and beyond. The scenario constructions represent a repertoire of alternative ‘rurban’ activities, to catalyze new synergies and to define an equitable path to urbanization. A transect design approach to the analysis and transformation of neglected mountain valleys is applied. Acupunctural interventions in transects propose a synthesis of individual livelihoods reinforced by the support of Welfare & Environmental Infrastructures. The scenarios studied indicate potential trajectories aiming at sustainable development. This design-based study takes a critical distance from the pervasive idea that Chinese E-commerce giants can resolve poverty and environmental degradation in mountain territories.
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7

MORETTI, STEFANIA. "ANNUIRE E SCUOTERE LA TESTA COME AZIONI SIMULATE DI APPROCCIO ED EVITAMENTO Indagine sperimentale sulla relazione tra elaborazione cognitiva e gesti embodied." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/971190.

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Abstract:
The study deals with the relationship between language understanding and bodily movements, focusing on the movements involved in the two gestures of nodding and shaking of the head, a body part still not sufficiently investigated within the embodiment perspective. In 4 studies (9 experiments in total) the presence of a motor compatibility effect between the production of vertical and horizontal head movements and a high-level cognitive process such as the evaluation, both semantic and affective, of the truth-value of sentences was investigated. Through an innovative experimental procedure that, thanks to a motion detection software, made it possible to move stimuli on a computer screen directly with the action of the head, it was found that the semantic evaluation activated the simulation of the two head movements as nodding and shaking gestures, only when the evaluation was explicit. On the contrary, the affective evaluation was able to activate the two movements of the head as approach and avoidance responses even when there was no explicit intent to evaluate the stimuli, and generating a broader compatibility effect. Finally, the effect was also tested with a sample of young Bulgarians, for which the same vertical/horizontal movements can elicit the opposite meaning. Overall results show that it is possible, as well as necessary for the enhancement of the embodiment literature, to find reliable, automatic and implicit embodiment effects, and shed light on the possibility to exploit the automatic simulation of approach and avoidance movements with the head, in order to measure implicit attitudes, in social and personality research.
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8

Patriarchi, Viola. "Relazione tra prestazioni di TBM EPB di grande diametro in ammassi complessi e parametri strutturali e meccanici - Criticità e approcci risolutivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3288/.

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9

Barazzetti, Arianna. "Violenza: una lettura sistemica." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2018. http://hdl.handle.net/10446/105009.

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Abstract:
La presente ricerca si focalizza su fenomeni storicamente e spazialmente assai generalizzati, recentemente interessati da importanti sviluppi in termini di prevenzione e protezione a livello globale: i fenomeni legati alla violenza. I rapidi mutamenti sociali e culturali, propri dell’età della globalizzazione, ci portano a riflettere su ciò che categorizziamo come violenza e sulle evoluzioni storiche e culturali a cui questi fenomeni si riferiscono. Obiettivo primario del progetto di ricerca sarà quindi l’analisi e la reinterpretazione di contributi illuminanti forniti da un ampio ventaglio di discipline nell’ambito della concettualizzazione della violenza. Da parte nostra proponiamo inoltre due casi clinici analizzati attraverso l’approccio sistemico. In questo modo si potrà cogliere in maniera diretta e continuativa il senso pratico di quanto elaborato nella parte teorica. Come vedremo l’analisi dei due casi clinici è resa possibile solamente attraverso l’interazione tra le differenti scienze che si sono occupate dei fenomeni legati alla violenza secondo un approccio multidisciplinare e interdisciplinare.
The present research is focused on historically and spatially generalized phenomena, which have been recently interested by important developments both in term of prevention and protection, on a global scale: the violent phenomena. The fast social and cultural changes, typical of the globalization era, lead us to speculate on what we categorize as violence and on the historical and cultural evolutions that these dynamics are referred to. Primary goal of this work is therefore the analysis and the re-interpretation of enlightening contributions provided by a vast range of disciplines in the context of conceptualization of violence. On our side, we also report two clinical cases seen through the lens of the systemic approach. It is in this way possible to understand in a straightforward and continuative manner the practical sense of what elaborated in the theoretical section. The analysis of the two clinical cases is made possible solely by means of an interaction among the different sciences which have dealt with the phenomena linked to violence, according to a multi- and inter-disciplinary approach.
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ANTONELLO, LEONARDO. "Relazione tra gestione forestale e servizi ecosistemici delle foreste mediterranee." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1041662.

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Abstract:
I Servizi Ecosistemici (SE) sono definiti come i benefici che l’uomo ottiene dagli ecosistemi. Gli ecosistemi forestali risultano fondamentali per la produzione di numerosi beni e servizi come prodotti legnosi, qualità dell’acqua e dell’aria, controllo dell’erosione, biodiversità, paesaggio, e molti altri. Conoscere la distribuzione spaziale dei SE, le interazioni che si possono generare (trade-off e sinergie) tra più servizi ed il loro valore economico sono elementi fondamentali da tenere di conto nei processi di pianificazione ambientale e forestale. Gli interventi selvicolturali modificano le caratteristiche delle foreste (composizione specifica, struttura, densità) e di conseguenza la qualità e la quantità dei SE prodotti. Obiettivo del presente lavoro è quello di proporre una metodologia spazialmente esplicita, basata su un approccio multiscala (MiMoSe – Multiscale Mapping of eco System services), per valutare le relazioni tra differenti scenari gestionali e la fornitura dei SE. Lo studio è stato condotto in Regione Molise. Per raggiungere tale obiettivo sono stati utilizzati metodi di analisi spaziale, il modello InVEST e un indice qualitativo, sviluppati adattandoli al contesto forestale mediterraneo per la mappatura e l’analisi dei trade-offs di tre servizi ecosistemici: produzione legnosa, sequestro di carbonio e funzione turistico-ricreativa. Sono stati simulati tre scenari gestionali: il primo basato sulle pratiche selvicolturali normalmente utilizzate nell’area di studio (Scenario A, business-as-usual), un secondo più orientato alla protezione della natura (Scenario B) ed il terzo incentrato sulla produzione legnosa (Scenario C). Gli scenari gestionali sono stati simulati a livello di particella forestale su un intervallo temporale di 20 anni. Il confronto dei tre SE analizzati è stato effettuato standardizzando i valori di produzione legnosa, sequestro di CO2 e dell’indice turistico-ricreativo in un intervallo di valori compreso fra 0 e 1. Lo studio consente di valutare come varia la fornitura di SE applicando pratiche selvicolturali differenziate e di analizzare i trade-off fra i differenti SE, aiutando a definire le modalità di pianificazione e gestionali che consentono di compensare la fornitura dei SE esaminati. L’approccio MiMoSe si presta ad essere utilizzato in contesti forestali simili a quelli considerati in questo studio anche per l’analisi di un numero maggiore di beni e servizi.
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Books on the topic "Approccio relazionale"

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Nascimbene, Flavio. Guida alla psicologia dello sport: 2011, verso un approccio relazionale-ipertestuale. Milano: Libreria dello sport, 2011.

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Lerma, Milena. Metodo e tecniche del processo di aiuto: Approccio sistemico-relazionale alla teoria e alla pratica del servizio sociale. Roma: Astrolabio, 1992.

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Ficorilli, Antonella. La relazione di fiducia: Un approccio bioetico alle questioni della cura. Firenze: Le lettere, 2014.

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Nigro, Giampiero, ed. Reti marittime come fattori dell’integrazione europea / Maritime Networks as a Factor in European Integration. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-856-3.

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Abstract:
Il tema, di grande respiro, prende come punto di partenza il concetto braudeliano di Mediterraneo. La sua visione di un mare chiuso come una opportunità geografica per una integrazione economica fra popolazioni diverse per religioni, linguaggi ed entità etniche e politiche continua a funzionare come modello per studi applicati ad un ampio raggio di contesti. L’obiettivo che si è posta la 50ª Settimana di studi è stato quello di andare oltre lo studio dei singoli sistemi visti in modo isolato per combinare diverse analisi di mari aperti e chiusi o aree costiere, allo scopo di comprendere il ruolo di integrazione giocato in Europa dalle connessioni marittime. Poiché nelle civiltà preindustriali il trasporto per via d’acqua era più facile di quello via terra, è sembrato giunto il momento di richiamare l’attenzione sul modo in cui queste reti di relazione operavano a livello europeo e con i partner commerciali asiatici e nordafricani. Il volume prende le mosse dalle grandi tradizioni di ricerca su base regionale o tematica, che però sono state raramente integrate su una più ampia scala continentale. Immanuel Wallerstein ha elaborato il concetto braudeliano concettualizzandone le dimensioni interculturali e transnazionali e il ruolo nel sistema di divisione del lavoro. Egli lo chiamò un “sistema mondo”, non perché coinvolgesse il mondo intero, ma perché è più vasto di qualunque unità politica giuridicamente definita. E si tratta di una “economia mondo” perché il legame di base tra le varie parti del sistema è economico. I vari aspetti e le tradizioni regionali di ricerca sono stati collegati tra loro in un approccio coerente che si posto l'obiettivo di valutare: - Sulla base di quali elementi geografici, nautici, tecnici, economici, giuridici, sociali e culturali siano emerse le varie reti regionali, e come funzionavano, - Il carattere e il ruolo dei porti marittimi come punti nodali delle rotte marine e del loro hinterland, attraverso fiumi, canali e strade, - I legami commerciali e personali tra mercanti e armatori in vari porti, - In quale modo le reti regionali si collegavano tra di loro e come, nel corso del tempo, finirono per integrarsi in unità più ampie, - In quale modo le reti private, inizialmente costituite da organizzazioni di mercanti e navigatori, finirono per trattare con le autorità locali e, una volta cresciute, con gli stati e gli imperi, per proteggere i propri interessi
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Vettori, Sonia. Fisioterapia Motivazionale: Un Approccio Relazionale Alla Fisioterapia. Independently Published, 2022.

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Donini, Annamaria. Il lavoro attraverso le piattaforme digitali. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg296.

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Abstract:
Le attività di lavoro prestate attraverso piattaforme digitali hanno rapidamente guadagnato spazio nell’economia odierna. Eppure sfugge, non di rado, la struttura giuridica della relazione tra prestatori e intermediario digitale, tanto da rendere oltremodo incerta la disciplina applicabile al lavoro. Questo studio riconosce, innanzitutto, la pluralità dei modelli esistenti, provando a distinguere le ipotesi in cui la piattaforma fornisce servizi digitali di intermediazione per prestazioni che assumono caratteri di effettiva autonomia, senza disconoscere le molte circostanze in cui le specificità del modello tecnico-economico, in virtù delle condizioni generali di contratto e delle regole concretamente applicate, consentono di ricomporre le prestazioni e di imputarle alle piattaforme digitali. Così, alla luce dell’elaborazione giurisprudenziale in tema di qualificazione dei rapporti di lavoro, diviene possibile ravvisare, anche negli assetti organizzativi digitali, i tratti della subordinazione o della collaborazione eterorganizzata. La varietà dei modelli giuridici utilizzati e le concrete esigenze di tutela suggeriscono di ricorrere anche a un diverso approccio, che antepone l’effettività degli interventi protettivi rispetto alla tradizionale questione qualificatoria. Non viene infine tralasciata la verifica di adeguatezza e praticabilità della tutela sindacale e degli spazi applicativi per gli accordi collettivi, pur complicata dall’assenza di uno statuto giuridico predeterminato.
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Drigo, Caterina. Le Corti costituzionali tra politica e giurisdizione. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg284.

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Abstract:
Il volume affronta le complesse relazioni fra giustizia costituzionale e sfera politica nel contesto statunitense e in quello italiano. Il tema è approfondito muovendo da un approccio critico e problematico al judicial review of legislation e ai rapporti tra sfera politica e giustizia costituzionale per poi affrontare il delicato profilo della compatibilità di quest’ultima con la democrazia. La riflessione sulla legittimazione degli organi di giustizia costituzionale consente di evidenziare le interconnessioni fra teoria della Costituzione, teoria della giustizia costituzionale e teoria dell’interpretazione costituzionale, offrendo un’occasione di confronto fra la dottrina statunitense e quella italiana. L’opera, inoltre, esamina le diverse modalità con cui la Corte Suprema statunitense e la Corte costituzionale italiana si relazionano a casi con tassi di politicità più o meno palese. Attraverso il prisma dell’indagine teorica e il commento della prassi giurisprudenziale vengono, così, evidenziate le caratteristiche e i profili critici della political question doctrine ed individuati alcuni significativi profili di similitudine fra Stati Uniti e Italia. Il ventaglio degli strumenti a cui la Corte costituzionale ricorre nel rapportarsi alle questioni politiche, in particolare laddove emergono esigenze di rispetto della sfera riservata alla discrezionalità del legislatore, mostra le ambiguità, le criticità e le difficoltà connesse all’individuazione di ipotesi carsiche di una political question doctrine nell’ordinamento italiano. L’analisi casistica consente di apprezzare quel processo osmotico secondo il quale dietro ogni caso pratico si celano problematiche della teoria della giustizia costituzionale che, a loro volta, aprono alle questioni sempre attuali e controverse della teoria costituzionale.
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