Academic literature on the topic 'Apprendimento sociale ed emotivo'

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Journal articles on the topic "Apprendimento sociale ed emotivo"

1

Vanessa, Bozuffi, and Luca Barbieri Gian. "L'apprendimento come danza relazionale." RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (December 2011): 97–119. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001007.

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Abstract:
Gli Autori, definendo la comunitŕ scolastica come il contesto elettivo di apprendimento, evidenziano quanto proprio attraverso essa si possa giungere ad una reale integrazione sociale degli studenti ad opera dei loro partner di ruolo. Gli Autori propongono una lettura dell'apprendimento in chiave bioniana, declinata anche secondo il modello meltzeriano, come crescita e sviluppo, quindi come cambiamento della persona nella sua totalitŕ, e dunque in modo radicalmente differente dall'apprendimento nozionistico. Considerando inoltre il contributo di Loewald riguardo alla mente, di Bion rispetto alla teoria del pensiero e alla sofferenza psichica poi rielaborato da Meltzer e l'ulteriore contributo di quest'ultimo rispetto alle funzioni emotive, gli A. giungono a considerare il processo di apprendimento come dato emergente dalla relazione. Č quindi attraverso le relazioni attivate nel contesto scolastico che č possibile l'apprendimento ed anche l'integrazione sociale se il docente č in grado di condurre la "danza relazionale" adottando la reverîe professionale.
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2

Ferraro, Francesco V. "Teaching Sports and Exercises Science: experiences and life skills of a lecturer." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 132–40. http://dx.doi.org/10.36253/form-13503.

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Abstract:
The following document reports the experiences and life skills developed under the current didactic situation in Sports and Exercise Science. In particular, the manuscript discusses the pedagogic theories that should be fostered to improve the return to campus. The real-life experiences are presented in light of the Social and Emotional Learning and the Learning by Doing theories. The following document aims to reflect on social constructivism and embodied theories to improve the new (post-covid) learning environment. The introduction focuses on the Quality Assurance Agency for Higher Education benchmark statement and progresses to the most recent Blended approaches. With reflections upon in-class assessments, spaces and pace. In conclusion, the cartesian dualism (body-mind) is discussed and ideas for future research in pedagogy are presented to improve teaching and learning experiences in the post-covid scenario. Insegnare Scienze Motorie: esperienze e abilità di un docente universitario. Il documento ha come scopo quello di riflettere sul costruttivismo sociale e sulle embodied theories per migliorare il nuovo ambiente di apprendimento (post-covid). Il seguente documento riporta le esperienze e le abilità sviluppate nell‘attuale situazione didattica, nello specifico riguardo le scienze motorie. In particolare, nel testo sono discusse le teorie pedagogiche che dovrebbero essere incoraggiate per migliorare il ritorno in aula. Le esperienze didattiche sono presentate alla luce delle teorie dell‘apprendimento sociale ed emotivo e del Learning by Doing. L‘introduzione si concentra sul Quality Assurance Agency for Higher Education benchmark e presenta i più recenti approcci didattici definiti Blended, con l’aggiunta di riflessioni su valutazioni, spazi e ritmo della classe. In conclusione, viene discusso il dualismo cartesiano (corpo-mente) e vengono presentate idee per future ricerche in pedagogia al fine di migliorare le esperienze di insegnamento e di apprendimento nello scenario post-covid.
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3

D'ambrosio, Mariangela. "Educare alle emozioni: l'approccio pedagogico dell'agire emotivo." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 504–19. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9292.

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Abstract:
Il benessere emotivo ed affettivo degli individui, soprattutto dei minori, diventa uno fra gli obiettivi primari, seppur sfidante, della comunità educativa adulta che ha il compito di ripensare il proprio ruolo in un'ottica sociologicamente e pedagogicamente orientata dove le emozioni rivendicano il proprio posto al centro della relazione. Utilizzare l'approccio pedagogico dell'agire emotivo consente ai docenti e agli educatori tutti, da un alto, di ri-leggere e ri-costruire nel discente gli stili e le diverse sue modalità di apprendimento, orientando il proprio lavoro in maniera più efficace ed efficiente; dall'altro, di collettivizzare il processo conoscitivo e di acquisizione di nuovi saperi, in un rispecchiamento dinamico. Per gli insegnanti e gli educatori, focalizzarsi sulla comprensione emotiva dei propri ragazzi attraverso modalità, strumenti e attività specifiche proposte, in coerenza con gli obiettivi prefissati, diventa strumento non solo di approfondimento di tematiche umane più ampie ma anche possibilità per intercettare e prevenire condotte devianti o a rischio, e stimolare il benessere complessivo. I minori, d'altra parte, focalizzandosi sulle emozioni, diventano protagonisti attivi della loro crescita e del loro divenire, nonché del processo formativo, motivando e orientando comportamenti. Ritornare all'agire umano come agire emotivo consapevole significa, dunque, educare le giovani generazioni alla complessità societaria sia come individui che come gruppo all'interno di una comunità sia reale che virtuale.
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4

Ruffino, Marco. "Individualizzazione della diseguaglianza sociale e politiche delle capacitazioni." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 34–49. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120003.

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Abstract:
L'articolo analizza in modo critico l'approccio dellenelle politiche di welfare attivo, viste in rapporto al "paradigma debole" della. Focalizzando l'attenzione sul rapporto fra capacitazione ed apprendimento, sonoevidenziati due tipi di rischi:) una maggiore individualizzazione della diseguaglianza, se le capacitazioni divengono un terreno di conflitto sociale, che riproduce, invece di correggere, iiniziali;) la riduzione della libertŕ sostantiva, se il diritto ad apprendere si trasforma nell'obbligo di adattamento. L'approccio delle capacitazioni resta indubbiamente essenziale, ma richiede di trovare un equilibrio fra responsabilitŕ personali e responsabilitŕ istituzionali. Alcune evidenze relative all'Europa ed all'Italia mostrano la necessitŕ di andare verso "istituzioni capacitanti", come condizione per utilizzare l'approccio per lo sviluppo di una effettiva libertŕ individuale di scelta.
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5

Gallina, Vittoria. "Bisogni formativi e politiche di welfare." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Abstract:
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Forti, Dario, and Paola Scalari. "Cantieri. Un maestro con lo sguardo bambino. Generare l'inedito." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 34 (January 2021): 123–35. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-034012.

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Abstract:
Voglio condividere, attraverso alcune pennellate, le immagini che emergono dalla mia me-moria a seguito della morte di Francesco Berto (8 maggio 1934-8 luglio 2020), psicosocioa-nalista e già socio di Ariele. Fa da sfondo alla narrazione l'incontro tra Berto e Pagliarani. Su questo intreccio umano e professionale, intellettuale ed emotivo emergono gli ambiti del pensiero nei quali Berto ha applicato il pensiero psicosocioanalitico. Quelli principali sono il mondo scolastico, la consulenza ai genitori, la formazione degli operatori dei servizi socio-educativi. Ne sono testimonianza i molti libri sull'argomento. La ricerca teorica e applicativa di Berto dunque si è attestata in un modello di apprendimento psicosocioanalitico capace di far emergere l'inconscio e di utilizzare il gruppo per rielaborarlo. Molto ci ha insegnato. Ora a tutti noi far germinare la sua eredità. Per dare avvio a questo impegno nel testo sono riportate le parole di amici e colleghi, di allievi e studiosi, di psicoanalisti e psicosocioanalisti che, alla sua morte, mi hanno inviato una riflessione riconoscendo la potenza del suo modo di operare con grandi e piccini, in aula e nella polis, con l'individuo e con i gruppi.
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Iliana Morelli, Marcella Colacino, and Agathe Gillet. "L' apprendimento come partecipazione a contesti significativi: l’esperienza del Reggio Emilia Approach alla luce dei contributi di Maria Montessori e John Dewey." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 81–92. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.155.

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Abstract:
Ripercorrendo gli spunti educativi offerti da Montessori e Dewey, il presente contributo intende proporre una lettura ragionata del ruolo del contesto come fattore educante nella pedagogia reggiana. Secondo un approccio socio-costruttivista, non solo l’ambiente scolastico, ma ogni tipologia di contesto sociale e culturale può essere importante ai fini educativi, se vi si rintracciano ed evidenziano relazioni significative, in un’ottica generativa di nuovi significati e relazioni.
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Louise, Rowling, and Victoria Kasunic. "Prevenzione della depressione nei giovani. Una prospettiva australiana." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 65–87. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001005.

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Abstract:
La prevenzione della depressione nei giovani ha bisogno di adottare un duplice approccio, la prevenzione della malattia sulla base dei fattori di rischio e la promozione della salute mentale concentrata sul benessere sociale ed emotivo. Questo articolo descrive il contesto politico di sostegno e le risorse di base presenti in Australia e il concetto esistente di salute pubblica. All'interno di questo approccio l'intervento prevede sensibilizzazione e pre- venzione per i giovani, nonché un focus sulle risorse, sulla resilienza e sulla capacitŕ costruttiva delle istituzioni di lavorare in modo da favorire i giovani. Vengono descritti sia interventi di prevenzione universale sia interventi mirati tra cui Mind Matters, un programma nazionale di promozione della salute mentale per le scuole secondarie e anche strategie innovative basate su internet. Questi studi dimostrano che la prevenzione della depressione nei giovani richiede strategie complesse e multi-livello.
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Losa, Stefano, Luca Botturi, Martin Hermida, and Stéphanie Boéchat-Heer. "Due decadi di tecnologie digitali in educazione." Swiss Journal of Educational Research 43, no. 1 (April 14, 2021): 98–115. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.43.1.8.

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Abstract:
Alla luce della forte pervasività sociale e culturale, nelle società contemporanee, di tutte quelle tecnologie chiamate dell’informazione e della comunicazione, contraddistinte appunto dalla dimensione digitale, l’articolo si propone di fare una sintesi informata sul tema delle tecnologie digitali in educazione e formazione. Tale sintesi scaturisce da un campione di 25 articoli rilevanti ed evidenzia tre grandi aree tematiche che hanno contraddistinto il tema delle tecnologie digitali in ambito educativo e formativo: l’uso di risorse digitali all’interno delle pratiche di insegnamento e apprendimento, l’uso adeguato delle tecnologie digitali, anche al di fuori dei contesti formativi ed educativi, e la formazione del corpo docenti alle tecnologie digitali e soprattutto al loro utilizzo a fini didattici e pedagogici. Tale sintesi rappresenta un’opportunità privilegiata per evidenziare ciò che la rivista ha contribuito a diffondere in tale ambito dal punto di vista scientifico. L’articolo, grazie anche ad uno sguardo attuale sugli sviluppi della ricerca sulle tecnologie in educazione, permette così di delineare gli orientamenti passati e recenti, così come le problematiche e le criticità attuali che contraddistinguono questo ambito importante e in continua evoluzione.
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Culcasi, Irene, and Maria Cinque. "L'impatto del Service-Learning universitario: il progetto Hope." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2021): 136–51. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12076.

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Abstract:
Nel dibattito contemporaneo sul ruolo dell'Higher Education, il servizio alla comunità assume un ruolo centrale tanto nel modo di intendere la relazione tra università e società quanto nel processo di innovazione della didattica universitaria. In questo scenario il Service-Learning si presenta come una proposta pedagogica innovativa capace di collocare l'università al centro del processo di sviluppo sociale, coinvolgendo docenti, ricercatori e studenti in un processo di insegnamento-apprendimento che interroga i saperi accademici e li rende vivi ed efficaci per trovare risposte a bisogni rilevanti, co-costruendo insieme ai membri della comunità progetti di miglioramento sociale. Il presente contributo – contestualizzando la proposta pedagogica alla luce delle sfide di progettazione e valutazione – descrive l'impatto di un progetto di Service-Learning universitario partendo da un approccio stakeholder-driven che ha impiegato strumenti di indagine di tipo quali-quantitativo raccogliendo i dati secondo la logica del cambiamento generato in virtù delle attività realizzate. L'analisi dei dati ha reso evidenti alcune risultanze capaci di orientare future prospettive di sviluppo sia rispetto alla relazione tra università e società sia al rinnovamento della didattica universitaria, affinché la crescita e lo sviluppo non sia solo dell'individuo ma dell'intera comunità.
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Dissertations / Theses on the topic "Apprendimento sociale ed emotivo"

1

TAMBURRELLI, CHIARA. "Processi di apprendimento ed emozioni: il contributo delle neuroscienze alla scuola. Indagine tra i docenti italiani." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2020. http://hdl.handle.net/11695/98523.

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Abstract:
La sempre maggiore complessità della società contemporanea impone alle figure presenti nella agenzie educative di individuare strumenti utili a catturare l’attenzione di bambini e giovani, a coinvolgerli nella vita scolastica attraverso un nuovo modo di fare scuola. Tale obiettivo può essere raggiunto efficacemente attraverso il coinvolgimento attivo dei ragazzi in forme di apprendimento che agiscono in particolare sulla motivazione e sulle emozioni. Il tema generale della presente ricerca è lo studio dei processi di apprendimento nella relazione pedagogia- neuroscienze e l’analisi dei nuovi modelli educativi e didattici sviluppati sulla base delle conoscenze neuro scientifiche. Riteniamo che la ricaduta in ambito educativo degli studi neuroscientifici possa costituire un’importante base per ogni tipo di discorso concernente la formazione e che la conoscenza dei fenomeni biologici sottesi all’apprendimento possa fornire importanti risposte alla necessità della scuola e degli educatori di avere a disposizioni strategie didattiche più efficaci e rispondenti al target cui sono indirizzate. La prima fase della ricerca è stata l’approfondimento e la comprensione dei meccanismi neurobiologici che regolano e condizionano i processi di maturazione e di sviluppo del cervello umano e dei meccanismi cognitivi attivati e implementati da strategie didattiche adeguate. Sono stati presi in esame, a questo scopo, i nuovi modelli educativi sviluppati dai principali gruppi di ricerca italiani che si occupano di neurodidattica e apprendimento emotivo. La fase successiva della ricerca, immaginata come premessa essenziale ad un agire educativo-didattico che si intende mettere in piedi in studi futuri, è stata quella di indagare quale fosse la posizione dei docenti italiani rispetto al campo di indagine, attraverso la somministrazione di un questionario incentrato sulla dipendenza dei processi apprenditivi da quelli emotivo-motivazionali. Le emozioni poste al centro, quindi, per comprendere il modo in cui viene percepito il loro rapporto con la formazione e l’apprendimento, per individuare le possibilità di utilizzare le emozioni in aula e per delineare un profilo di docente che fa uso delle emozioni nel suo agire didattico.
The growing complexity of today's society requires teachers being able to identify useful tools which can capture the attention of children and young people and involve them in school life. This target can be achieved through new ways of teaching that act on motivation and emotions. This work analyses learning in both the pedagogical-neuroscience relationship and the new educational and didactic models, developed on the basis of neuroscientific knowledge. The first phase of the research consisted of understanding the neurobiological mechanisms which affect the human brain developing and maturation process as well as the cognitive mechanisms activated and implemented by teaching strategies. In this phase the current development of neurobiology educative research in Italy were taken into consideration. In particular, neuroeducational and emotional learning research were analyzed. The next phase of the research was to enquiry the position of the Italian teachers as regards our field of investigation. For this purpose, we used a survey, focused on learning and emotional-motivational processes. Identifying how using emotions in the classroom and outline the teacher's profile able to do it and promote a more effective learning, was the target of this survey. Our results will be the basis for future studies on the contribution of neurosciences and emotions to teaching.
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BELLETTI, MICHELANGELO. "QUALE APPRENDIMENTO PER (RI)ANIMARE CONTESTI EDUCATIVI NON FORMALI ED INFORMALI? UNA RICERCA PEDAGOGICA A SOSTEGNO DELL'INNOVAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI ED ANIMATIVI DELLA COOPERATIVA SOCIALE VEDOGIOVANE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117981.

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Abstract:
La presente tesi nasce dalla richiesta di Vedogiovane s.c.s. di costruzione di un nuovo tipo di servizio educativo rivolto a bambini e bambine del doposcuola che possa rafforzare modalità, strategie, tecniche per acquisire competenze dentro il quadro delle otto competenze chiave per il longlife learning utilizzando il metodo dell’animazione sociale e culturale e delle più recenti scoperte riguardo l’apprendimento. Per far questo è stato necessario: 1) Far emergere quali sono le pratiche professionali in atto in Vedogiovane e quale sia l’efficacia percepita del proprio lavoro sull’apprendimento. 2) Mettere a confronto il contesto locale con i più importanti modelli che permettono di generare apprendimento nei contesti formali, non formali ed informali facendo riferimento ad autori ed esperienze in ambito internazionale. 3) costruire un’ipotesi di servizio insieme agli animatori, frutto del dialogo riflessivo dentro i Laboratori Tematici di Ricerca. 4) verificare l’efficacia del modello attraverso una fase sperimentale nell’organizzazione e le condizioni di trasferibilità agli altri servizi e persone dell’organizzazione stessa (fase interrotta a causa del COVID 19). Il percorso di ricerca è approdato alla definizione dei principi guida per la costruzione del servizio, del protocollo oltre che della bibliografia specifica sull’animazione e sull’apprendimento in animazione. È stato anche elaborata un’originale ipotesi sulla dimensione epistemica dell’animazione sociale e culturale.
This thesis is the result of a request from Vedogiovane s.c.s. to build a new type of educational service for boys and girls in the after-school sector that could strengthen methods, strategies and techniques for acquiring skills within the framework of the eight key competences for longlife learning using the method of social and cultural animation and the most recent discoveries regarding learning. To do this it was necessary to: 1) To bring out what professional practices are in place at Vedogiovane and what is the perceived effectiveness of their work on learning. 2) Compare the local context with the most important models for generating learning in formal, non-formal and informal contexts by referring to authors and experiences in the international sphere. 3) To construct a service hypothesis together with the animators, fruit of the reflective dialogue within the Thematic Research Laboratories. 4) to verify the efficacy of the model through an experimental phase in the organisation and the conditions for transferability to other services and persons in the organisation (phase interrupted due to COVID 19). The research path led to the definition of the guiding principles for the construction of the service, the protocol as well as the specific bibliography on animation and learning in animation. An original hypothesis on the epistemic dimension of social and cultural animation was also elaborated.
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