Academic literature on the topic 'Applicazioni forensi'

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Journal articles on the topic "Applicazioni forensi"

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Forslund, Tommie. "L'attaccamento va in tribunale: protezione e affidamento dei minori." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 50 (August 2022): 25–97. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14082.

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Abstract:
In molti contesti professionali, compreso quello del Tribunale per i minorenni, si fa riferimento alla teoria dell'attaccamento e alla relativa ricerca, con fraintendimenti ampiamente diffusi che spesso si traducono in applicazioni scorrette. La finalità di questa dichiarazione di consenso è, pertanto, quella di migliorarne la comprensione, contrastare la disinformazione a riguardo e guidarne l'uso nel contesto del tribunale per i minorenni secondo una modalità basata sulle evidenze, considerando in particolare i processi decisionali circa la protezione e l'affidamento dei minori. L'articolo è diviso in due parti. Nella prima ci occupiamo dei problemi relativi all'utilizzo di teoria e ricerca sull'attaccamento nel contesto del Tribunale per i minorenni e ne discutiamo le ragioni. A questo proposito, esaminiamo le applicazioni della teoria che si ispirano al principio elettivo del superiore interesse del minore, discutiamo i fraintendimenti a riguardo e identifichiamo i fattori che ne hanno ostacolato un'accurata implementazione. Nella seconda parte, forniamo indicazioni per una sua adeguata e corretta applicazione. A tal fine, siamo partiti da tre principi di riferimento: il bisogno del bambino di caregiver familiari e non abusanti, il valore della continuità di cure sufficientemente buone e i benefici delle reti di relazioni di attaccamento. Discutiamo, inoltre, di quanto le valutazioni sulla qualità dell'attaccamento e sul comportamento di cura siano adeguate a ispirare i processi decisionali forensi rivolti ai minori. Concludiamo che la valutazione dei comportamenti di cura dovrebbe ricoprire un ruolo centrale. Nonostante non ci sia fra noi completo consenso riguardo all'utilizzo delle valutazioni sulla qualità dell'attaccamento nelle decisioni attinenti all'affidamento e alla protezione del minore, tali valutazioni si rivelano, al momento, le più adatte a individuare obiettivi e modalità degli interventi di sostegno. Infine, offriamo indicazioni per organizzare le future collaborazioni di ricerca interdisciplinare.
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2

Alpa, Guido. "L'ingresso della donna nelle professioni legali." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2011): 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001001.

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Abstract:
La generositŕ maschile sull'ingresso delle donne nel mondo del diritto č sempre stata assai rara: la donna divienesoltanto con l'abolizione della tutela maritale, in Italia nel 1919, e con una applicazione molto limitata delle nuove regole. Č questo iltra lo status giuridico della donna come persona, come membro della famiglia, come componente della societŕ, e della donna come esercente la professione forense. Per le altre professioni, il notariato e la magistratura, cosě come per la rappresentanza politica, occorrerŕ attendere altri decenni, non solo perché l'ingresso nel mondo del diritto era ancora circondato da ostilitŕ, opposizioni, ritardi culturali e meschine limitazioni, ma anche perché esercitare le funzioni notarili o le funzioni magistratuali significava svolgere un ruolo di natura pubblicistica; e le cariche che implicavano una funzione pubblica o l'esercizio di un pubblico servizio si addicevano solo agli uomini. E alle soglie del nuovo codice civile Anna Maria Mozzoni, una delle grandi icone della battaglia per la paritŕ dei diritti, con il suo saggio del 1864,, tenta, con una accurata analisi della posizione della donna nell'opinione pubblica, nella religione, nella famiglia, nella societŕ e nella scienza, di costruire le basi per una riforma delle regole di diritto privato che ne migliori la posizione e ne garantisca l'emancipazione.
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Bianchi, V., and C. Arfini. "Identificazione precoce dell’abuso di alcol: utilizzo dei biomarcatori emergenti in differenti matrici biologiche." Working Paper of Public Health 1, no. 1 (June 15, 2012). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2012.6780.

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Abstract:
Scopo: Questa rassegna illustra alcuni biomarcatori emergenti misurabili in diverse matrici biologiche che possono permettere l’individuazione precoce dell’abuso alcolico; Metodologia: vengono considerati i biomarcatori più attuali transferrina carboidrato carente (CDT), etilglucuronide (EtG), fosfatidiletanolo (PEth) e gli esteri etilici degli acidi grassi (FAEE) e la loro determinazione nelle diverse matrici biologiche così come è riportato nella più recente letteratura; Risultati: sono descritte alcune situazioni reali ed è suggerita l’interpretazione dei risultati. Conclusioni: la rassegna fornisce suggerimenti e indicazioni per il corretto uso dei biomarcatori descritti alla luce delle conoscenze e delle applicazioni cliniche e forensi.
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Calderaro, Monica, and Vincenzo M. Mastronardi. "DSM-V: major changes and overview on personality disorders with special reference to borderline disorder - DSM-V: principali modifiche e panoramica sui disturbi della personalità, con particolare riferimento al disturbo borderline - DSM-V: cambios mayores y visión general de los trastornos de personalidad con referencia especial al trastorno borderline." Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia, February 21, 2020. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2019.229.

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Abstract:
The purpose of this article is to describe the amendments made in the new version of DSM (fifth edition) as to understand not only main aspects of certain diseases and/or personality disorders, but also whether or not changes shifted focus to dimensional instead of categorical system or if in some aspects both are considered. Moving forward from a general overview of the handbook, the effective changes will be examined in detail. Attention will also be given to Personality Diseases, taking account of various studies on this subject and the most recent knowledge on “Borderline Disease” from a diagnostic standpoint. Considering the complex construction of such disease, will be firstly illustrated the assumption of first studies so as to cover the most recent clinical and theoretical contributions, together with a brief overview of some treatment approach such as psychodynamic, cognitive-behavioral and systemic-relational, principles of medical treatment, a summary on differential diagnosis and a representation of some clinical case as well. The article will be concluded by a brief discussion of future prospects able to provide the clinician with even more effective and safe operational strategies as to lead professionals towards more specific and less misleading assumptions for a better approach in any scope (therapeutic, forensic, etc.) and giving comfort to those who receive support as well. Everyone is a very unique individual, even if similar to others. That is why it is extremely important to clearly identify a disease and ensure an adequate treatment. RiassuntoL’obiettivo del presente lavoro, è quello di descrivere le principali modifiche apportate nella nuova versione del DSM (quinta ed.) rispetto a quella precedente, per cercare di comprendere non solo gli aspetti più significativi di determinate Patologie e/o Disturbi della Personalità, ma anche se nei suindicati cambiamenti, l’ottica si è spostata o meno ad un sistema dimensionale piuttosto che categoriale o se in alcuni aspetti, vengono considerati entrambi, partendo quindi da una panoramica generale sul Manuale, per poi affrontare nel dettaglio le reali modifiche. Verrà inoltre approfondita la tematica relativa ai Disturbi della Personalità, tenendo presenti i vari studi e ricerche sull’argomento e quindi le acquisizioni più recenti in termini di strumenti operativi utili da un punto di vista diagnostico-clinico, con particolare riferimento al “Disturbo Borderline”, decisamente complesso nel suo costrutto, partendo dall’assunto relativo ai primi studi sul tema, fino a giungere ai vari contributi teorico-clinici più recenti, unitamente ai cenni su alcuni approcci terapeutici quali ad esempio, psicodinamico, cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale, principi sulla farmacoterapia ed una sintesi sulla diagnosi differenziale, nonché la rappresentazione di alcuni Casi clinici. Concludendo con un sintetico excursus su quelle che potrebbero essere le prospettive future in grado di fornire strategie operative sempre più fertili e sicure per il clinico, sia a conforto dello stesso che di chi usufruisce dell’aiuto, guidando gli operatori verso ipotesi più specifiche e meno devianti, per un migliore approccio in qualsiasi ambito di applicazione (terapeutico, forense ecc..). Ogni soggetto è un individuo a se stante, pur evidenziando caratteristiche simili. Per questo è estremamente importante per quanto più è possibile, riuscire nell’individuazione di una precisa patologia su cui va applicato un mirato processo trattamentale. ResumenEl propósito de este artículo es describir las enmiendas hechas en la nueva versión del DSM (quinta edición) para comprender no solo los aspectos principales de ciertas enfermedades y / o trastornos de la personalidad, sino también si los cambios cambiaron el enfoque a dimensional en lugar de categórico sistema o si en algunos aspectos se consideran ambos. Avanzando desde una descripción general del manual, los cambios efectivos serán examinados en detalle. También se prestará atención a las enfermedades de la personalidad, teniendo en cuenta varios estudios sobre este tema y el conocimiento más reciente sobre "Enfermedad límite" desde un punto de vista diagnóstico. Teniendo en cuenta la compleja construcción de dicha enfermedad, se ilustrará en primer lugar la suposición de los primeros estudios para cubrir las contribuciones clínicas y teóricas más recientes, junto con una breve descripción de algunos enfoques de tratamiento, tales como psicodinámico, cognitivo-conductual y sistémico-relacional, principios del tratamiento médico, un resumen sobre diagnóstico diferencial y una representación de algunos casos clínicos también. El artículo concluirá con una breve discusión de las perspectivas futuras capaces de proporcionar al clínico estrategias operativas aún más efectivas y seguras para guiar a los profesionales hacia suposiciones más específicas y menos engañosas para un mejor enfoque en cualquier ámbito (terapéutico, forense, etc.). y dar consuelo a quienes también reciben apoyo. Todos son individuos únicos, incluso si son similares a los demás. Por eso es extremadamente importante identificar claramente una enfermedad y garantizar un tratamiento adecuado.
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Dissertations / Theses on the topic "Applicazioni forensi"

1

Dardi, Francesca. "Progetto ed applicazioni di metodi per l'analisi della qualità delle immagini." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/7418.

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Abstract:
2010/2011
L’analisi della qualità dell’immagine rappresenta attualmente un ambito di ricerca estremamente interessante ed innovativo per quanto riguarda molteplici settori di applicazione, dal multimediale, al biomedico, al forense. Trattare l’argomento in modo esaustivo si presenta quindi particolarmente complesso poiché, a seconda della particolare tipologia di applicazione, possono essere definiti di conseguenza diversi criteri per esprimere la qualità dell’immagine in analisi e diverse categorie di algoritmi per la determinazione di criteri di valutazione. Nel presente lavoro di tesi, si vuole cercare di dare un quadro sufficientemente ampio ed originale di quali possano essere stime efficaci della qualità di un’immagine, in particolare all’interno di una sequenza video ed in fase di studio di nuovi sistemi multimediali ad alta qualità, e con tale termine intendendo la qualità percepita dall’utente finale del sistema: parliamo quindi di qualità soggettiva, argomento ancora più circostanziato nel campo di studio individuato. Frequentemente, in tale ambito, le analisi di qualità, o più specificatamente di artefatti riconducibili a stime effettuate, vengono implementate in relazione a codifiche video proprie di standard avanzati: esempio tipico è rappresentato dalle applicazioni di algoritmi di qualità a possibili configurazioni di codifica previste dallo standard H264. Determinati tipi di codifiche, comprendono già nella catena di elaborazione del video la presenza di specifici stadi atti a ridurre determinati artefatti da codifica, fra cui citiamo la blochettatura, che in qualche modo è possibile prevedere soprattutto in caso di “bit rate” di trasmissione particolarmente bassi e corrispondenti ad una maggiore perdita di informazione, almeno nella maggior parte dei casi. Proprio per questo motivo decidiamo di rivolgerci allo studio di una seconda tipologia di artefatto, estremamente rilevante dal punto di vista percettivo ma non ancora così analizzato, ovvero la sfocatura: questa non è facilmente riconducibile ad una singola causa, come appunto la codifica, ed è per questo che misurazioni in tal senso vanno effettuate su più caratteristiche dell’immagine in analisi. La misurazione di sfocatura che proponiamo in questo lavoro è costituita infatti da differenti componenti, in modo da poter ricondurre a ciascun tipo di analisi sfocature dalle caratteristiche diverse ed imputabili a cause di natura differente. Una prima misurazione a livello globale riguarda in particolare una stima in percentuale dell'area dell'immagine in esame interessata da un basso indice di contrasto, calcolato secondo formule note e nel rispetto di quanto percepito da un osservatore. Una seconda misurazione di tipo globale rileva invece il deterioramento o addirittura l'assenza di dettaglio fine, imputabile ad es. ad artefatto da codifica in modo abbastanza tipico. Alle misurazioni di sfocatura precedentemente illustrate, diviene necessario affiancare altre considerazioni di tipo percettivo, riconducibili a modelli del sistema visivo umano, proprio per raggiungere una valutazione soggettivamente coerente anche in assenza di immagini di riferimento per effettuare la stima di qualità. È necessario infatti valutare diversamente l’entità dell’artefatto a seconda delle caratteristiche a livello locale della zona dell’immagine in cui si manifesta. All’interno dell’immagine in analisi, grazie a modelli già accettati dalla comunità scientifica, è possibile determinare, quale sia la regione e/o gli oggetti focalizzati immediatamente dall’attenzione di un osservatore umano. Si decide quindi di abbinare procedure di determinazione di aree di “spot of attention” a procedure di estrazione degli oggetti presenti in una scena, in modo da distinguerne quelli così detti “in primo piano”. Ciò comporta in particolare l’integrazione di modelli del sistema visivo umano con un opportuno algoritmo di segmentazione, sperimentalmente coerente con quanto percepito a livello della scena in termini di regioni estratte. Il frame viene segmentato in regioni dalle caratteristiche omogenee e coerenti con la cognizione dell’osservatore ed in un secondo momento, vengono selezionate fra le regioni individuate quelle che soddisfano i criteri scelti di rilevanza percettiva. A valle di tutte queste considerazioni, sintetizziamo le misurazioni e le informazioni percettive rilevate per identificare la presenza e classificare la tipologia di sfocatura presente in una determinata immagine. Vengono descritte le caratteristiche delle diverse tipologie di sfocatura di interesse per il presente lavoro e in quale modo possono essere riconosciute e quantificate seguendo la traccia di analisi finora descritta: in particolare, vengono riconosciute la sfocatura nativa, estesa in ampie zone dell’immagine e prodotta da cattiva acquisizione o volutamente introdotta dall’operatore, e quella da codifica. In presenza di sfocatura da codifica, vediamo come ne siano particolarmente affetti i bordi degli oggetti presenti nella scena e non particolarmente netti, così come le tessiture ed altri dettagli fini. Tessiture e dettaglio fine corrispondono infatti a rapide variazioni di intensità ma di ampiezza contenuta, per questo la trasformata DCT e la quantizzazione successiva propria della codifica penalizzano soprattutto tali frequenze più elevate. Basandoci su queste osservazioni, viene proposta una tecnica per la stima locale della sfocatura grazie all’analisi dei bordi e del dettaglio nella componente di luminanza dell’immagine. Questo è possibile ricorrendo all’utilizzo di un operatore, ovvero la diffusione anisotropa, che si rivela particolarmente adatto a simulare gli effetti della sfocatura da identificare, in modo da capire se questa ha già avuto effetto sull’immagine di test o meno. L’efficacia della metrica proposta nella stima della sfocatura viene quindi sperimentalmente analizzata. Per prima cosa i “frame” vengono raggruppati secondo criteri oggettivi, come ad esempio la presenza di sfocatura e la sua origine, esaminando la corrispondenza fra il valore calcolato della metrica e la categoria oggettiva del “frame” in esame. Successivamente, viene studiata la relazione fra metrica e stima complessiva di qualità, confrontata con giudizi di osservatori umani, sempre in relazione alla tipologia di sfocatura corrispondente. Si procede quindi con una seconda fase sperimentale atta a verificare la validità soggettiva delle considerazioni fatte in caso di sfocatura da codifica analizzata a livello locale e confrontata con valutazioni percettive. Diversi risultati sperimentalmente ottenuti vengono presentati nel capitolo dedicato. Per completare lo studio proposto, infine, si analizza brevemente altre possibili applicazioni di algoritmi di analisi della qualità dell’immagine, diversi dal principale ambito di analisi riguardante la multimedialità. In particolare, uno dei settori che maggiormente sta acquisendo importanza in termini di ricerca riguarda proprio le applicazioni alle scienze forensi, con le problematiche ad essa relative e prevalentemente inerenti il miglioramento della qualità dell’immagine finalizzata e/o preventiva al riconoscimento di volti e tracce contenute nell’immagine in esame, da sottoporre ad un operatore esperto o ad un algoritmo di riconoscimento automatico. Una prima analisi di qualità dell’immagine da sottoporre a riconoscimento può rappresentare quindi un importante passo da eseguire preventivamente ad altri tipi di operazioni, anche per ottenere una stima di attendibilità di quanto poi effettuabile in termini di miglioramento e riconoscimento: in corrispondenza ad un basso livello di qualità, corrispondente a tracce realmente rilevate sulla scena del crimine, viene proposto infine un algoritmo di riconoscimento rivolto a un tipo di tracce molto specifico, ovvero quelle di calzatura, che si dimostra particolarmente robusto al rumore e particolarmente adatto a lavorare sul caso reale, come metodologia indipendente o in combinazione con algoritmi già esistenti nello stato dell’arte.
XXIV Ciclo
1971
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MELCHIONDA, FILOMENA. "Sviluppo e validazione di un saggio in real-time pcr per la determinazione della quantità e qualità del dna nucleare e mitocondriale umano e le sue applicazioni nelle analisi forensi." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291115.

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Abstract:
La quantificazione del DNA umano ha un ruolo molto importante nella genetica forense. Una stima quanto più accurata della quantità di DNA umano è indispensabile per una pianificazione e un’ottimizzazione delle reazioni di genotipizzazione, così come è altrettanto utile una valutazione della presenza di sostanze inibitrici della reazione di PCR presenti nei campioni forensi. Inoltre, per campioni altamente compromessi, la quantificazione può fornire informazioni sullo stato di degradazione del DNA, indirizzando l'analista forense verso strategie di genotipizzazione più opportune. In questo studio, presentiamo un test in Real-Time PCR (qPCR TaqMan®) per la quantificazione del DNA specifico per applicazioni forensi, in grado di valutare simultaneamente sia la quantità di DNA nucleare che di DNA mitocondriale (mtDNA). Il saggio combina due target mtDNA e due target di DNA nucleare, con prodotti di amplificazione di dimensioni diverse (mtDNA=69bp e 143bp; DNA nucleare=71bp e 181bp), così da fornire informazioni sullo stato di degradazione del materiale genetico estratto. Inoltre, il test qPCR contiene un controllo positivo interno (IPC) per rilevare la presenza di potenziali inibitori. Tuttavia, a causa di un'interazione tra i primers del target mitocondriale da 69bp e la sonda del target nucleare da 71bp, riscontrata durante la validazione e l'ottimizzazione del saggio qPCR, è stato eliminato dal saggio il target da 71bp del DNA nucleare passando da una reazione pentaplex ad una reazione tetraplex. Il saggio è stato testato su diversi matrici biologiche, costituite da campioni forensi contenenti esigue quantità di DNA nucleare e/o DNA degradato, come ossa, denti, unghie, tessuti fissati in formalina e inclusi in paraffina (FFPE) e fusti dei capelli. I risultati di quantificazione ottenuti mediante il saggio tetraplex sono stati confrontati con i dati ottenuti sugli stessi campioni con altri sistemi di quantificazione esistenti in commercio e di uso comune nei laboratori di genetica forense.
Quantification of human DNA plays a key role in forensic genetics. A more accurate estimate of the amount of human DNA is essential for planning and optimizing genotyping assays, as is an evaluation of the presence of PCR inhibitory substances present in forensic samples. Furthermore, for highly compromised samples, quantification can provide information about the DNA degradation status, directing the forensic analyst towards more appropriate genotyping strategies. In this study, we present a Real-Time PCR assay (qPCR TaqMan®) for the quantification of DNA specific for forensic applications, able to assess simultaneously both the quantity of nuclear and mitochondrial DNA. The assay combines two mtDNA targets and two nuclear DNA targets, with amplification products of different sizes (mtDNA=69bp and 143bp; nuclear DNA=71bp and 181bp), in order to provide information on the degradation status of the extracted genetic material. In addition, the qPCR test contains an internal positive control (IPC) to detect the presence of potential inhibitors. However, due to an interaction between the 69bp mitochondrial target primers and the 71bp nuclear target probe, found during validation and optimization of the qPCR assay, the 71bp DNA target was removed from the assay passing from pentaplex to tetraplex reaction. The assay was tested on various biological matrices, consisting of forensic samples that contain small amounts of nuclear DNA and/or degraded DNA, such as bone, teeth, fingernails, formalin-fixed paraffin-embedded (FFPE) tissues and hair shafts. The quantification results obtained by the tetraplex assay have been compared with the data achieved on the same samples with other quantification systems commercially available and commonly used in forensic genetics laboratories.
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Smakaj, Paola. "Applicazione di strumenti e metodi dell'Informatica Forense ai dati contenuti negli autoveicoli." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23045/.

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Abstract:
La tesi si colloca nel perimetro dell'Informatica Forense, o Digital Forensics, la scienza forense che «studia l'insieme delle attività che sono rivolte all'analisi e alla soluzione dei casi legati alla criminalità informatica, comprendendo tra questi i crimini realizzati con l'uso di un computer, diretti a un computer o in cui il computer può comunque rappresentare una fonte di prova». Gli oggetti e i dispositivi che utilizziamo conservano tracce che, se estratte e analizzate da un esperto informatico forense, possono aiutare nell'accertamento di un fatto giuridicamente rilevante. Tuttavia, come si vedrà, occorre operare nel rispetto di regole tecniche e norme processuali perché il risultato sia resistente dal punto di vista probatorio e al contempo garantisca il diritto di difesa. In particolare, l'elaborato prende in esame l'applicazione dei principi e metodi dell'Informatica Forense alle potenziali prove digitali memorizzate in moduli, reti e messaggi automobilistici, la c.d. Car Forensics; i sistemi informatici delle vetture infatti registrano e archiviano dati e, ovunque ci siano dati, c'è l'opportunità di individuarli, estrarli ed analizzarli. All'analisi teorica si è affiancato un esperimento, condotto in laboratorio, con l'obiettivo specifico di acquisire e analizzare le informazioni archiviate nell'unità di controllo motore di un'Audi A4 del 2009. Il progetto è stato realizzato presso il laboratorio del consulente informatico forense Luca Mercuriali, con la supervisione del dott. Ulrico Bardari (Polizia di Stato), dopo aver svolto un periodo di tirocinio presso BIT4LAW, società che si occupa di consulenze tecniche nell'ambito dell'Informatica Forense. Lo scopo dell'indagine sarà quello di dimostrare come sia sempre plausibile condurre un'investigazione sul veicolo indipendentemente dal suo stato fisico, a patto che sia possibile restaurare i collegamenti tra le varie centraline e che sia preservata l'integrità delle memorie interne di queste ultime.
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Sbrighi, Pietro. "Forensic engineering: applicazioni e metodologie della fire investigation nell'ambito delle costruzioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il ruolo della Fire Investigation, intesa come attività investigativa, riguarda l'esame degli episodi legati agli incendi con la finalità di determinarne le cause. Tale disciplina rientra nel campo dell'ingegneria forense, abbracciando diversi ambiti specialistici che hanno lo scopo di ricostruire il nesso eziologico fondato su principi scientifici che coniugano l'ingegneria strutturale con il diritto. L’investigazione sulle cause d’incendio/esplosione è un’attività che richiede particolari conoscenze multidisciplinari, quali quelle relative al fenomeno incendio o quelle sul comportamento al fuoco dei materiali e delle strutture. L’investigazione antincendio è, inoltre, resa complessa non solo dalla natura distruttiva dell’evento su cui si indaga, che vede gli investigatori operare su scenari caratterizzati da livelli di danneggiamento delle strutture e dei materiali tali da non consentire una ricostruzione dello stato dei luoghi, ma anche della carenza di strumenti uniformi per la ricerca delle cause di incendi e di esplosione. La tesi affronta i principali punti della Fire Investigation, per una maggiore comprensione della tematica, avvalendosi di informazioni reperite in letteratura. Le conoscenze di base per un tecnico Fire Investigator, sono l’analisi degli incendi, la conoscenza di ingegneria strutturale applicata all’incendio, la metodologia logica di investigazione come indicati dalla norma NFPA 921 e infine la conoscenza delle attuali norme di prevenzione incendi in uso, al fine di saper comparare gli esiti dell’analisi di un incendio con le soluzioni progettuali che più idonee descritte in normativa. La tesi consta di una parte teorica sulla pratica investigativa antincendi e di una parte applicativa di fire investigation con due casi reali, con l’obiettivo di fornire una comparazione dei casi di studio con le attuali norme di prevenzione incendi, per identificare i difetti progettuali che hanno contribuito allo sviluppo dell’incendio.
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D'Ambrosio, Annamaria. "Segmentazione semantica automatica di immagini WSI per applicazioni in Patomica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23197/.

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Abstract:
Nella patologia tradizionale, i vetrini vengono preparati con un campione di tessuto del paziente e poi rivisti dal patologo con un microscopio ad alto ingrandimento. Successivamente viene delineata manualmente sull’immagine la Region of Interest (ROI). Obiettivo di questa fase è generare correttamente bordi di strutture anatomiche, in quanto una segmentazione sbagliata potrebbe condurre ad un'errata pianificazione della cura successiva. La segmentazione è un processo che richiede molto tempo. Per ovviare a questo si ricorre alla cosidetta Patomica, ovvero la patologia digitale che ha lo scopo, mediante algoritmi computazionali, di estrarre automaticamente parametri quantitativi delle immagini istologiche, al fine di migliorare la velocità e l’accuratezza delle diagnosi. La Patomica ha anche lo scopo di individuare precocemente importanti malattie quali il tumore della pelle. Il lavoro di questa tesi, nasce proprio con lo scopo di superare questi problemi e rendere più facile il lavoro del patologo dal punto di vista del tempo e dell’accuratezza nella determinazione di eventuali cure. Oggetto di questo lavoro è lo sviluppo di modelli di segmentazione semantica automatica di immagini WSI di dermatologia prese da tessuti di melanoma raccolti in uno studio clinico del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. La segmentazione è basata sull'algoritmo KNN con particolare attenzione alla ricerca e selezione di features che consentano di ottenere i migliori risultati. Viene in oltre presentato un confronto con altri due modelli supervisionati (Support Vector Machine e Random Forest), allenati sulle stesse features del migliore modello KNN, per paragonarne le performance con quelle ottenute con il modello KNN. L’utilizzo di modelli supervisionati per il task di segmentazione semantica di immagini WSI con risultati soddisfacenti potrebbe aprire la possibilità futura di utilizzare anche modelli non supervisionati permettendo così un ulteriore aumento dell’efficienza.
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Puricelli, Milena. "Un sensore multi-purpose: l'accelerometro." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6695/.

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Abstract:
questa tesi propone una prospettiva completa sull'accelerometro, descrivendone le caratteristiche le tipologie, gli utilizzi che se ne possono fare e gli ambiti di applicazione. Sviluppa anche argomenti che riguardano interfacce e piattaforme per l'interazione con il sensore e algoritmi machine learning.
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Poppa, P. "L¿INDIVIDUAZIONE E LA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI DI OCCULTAMENTO DI RESTI UMANI IN AMBITO FORENSE: APPLICAZIONI GEOPEDOLOGICHE E GEOARCHEOLOGICHE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/169989.

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Abstract:
In a forensic scenario one of the most complex situations is the search for buried human remains, which in Italy is often tied to cases involving organised crime. The burial of a body has an impact on the environment directly above and around the area in which the grave has been excavated. If the environmental alterations can be recognized and interpreted correctly they can supply information regarding the site of burial and location of the body. The study was performed in order to establish the impact that a disturbance, due to the excavation of a grave, and to verify the interaction between a buried, decomposing body and the environment directly above and around the area of the burial due to its presence. The following study was conducted in the Ticino National Park in Lombardy, northern Italy. The chosen area for the study is of alluvial origin and characterized by the presence of a medium gravel to sand sediments covered by a very thin layer of organic topsoil. Two sub areas were singled out for the burial of 11 pigs, deceased for reasons not related to the study, weighing between 48 and 90 kg. The sub areas are adjacent to one another and have been denominated area A and area B. Area A corresponds to a small clearing in the woods with a grassy surface. Area B is a wooded area of which the surface is made up of a layer of decomposed foliage with scarce undergrowth. In each of the two areas, with the help of a small excavator, 6 pits were dug of which 5 were actual burials and 1, for purposes of comparison, was left empty apart from a metal plaque placed in the bottom that served as a target during the georadar survey. All but one of the burials in area A were single, whereas two subjects were placed in one of the pits to simulate a double victim clandestine grave. All of the burials in area B were single. The burial of all subjects in both areas was carried out in the spring of 2009: in area A all 6 individuals were buried at a depth of approximately 100 cm (pigs 1, 2, 3, 4 and 5 which were punt in the same grave, and 6), in area B 5 individuals were buried at a depth of approximately 80 cm (pigs 7, 8, 9, 10 and 11). The subjects were buried at two different depths in order to create a realistic scenario in the wooded area B. The presence of tree roots obstructed the digging of a grave beyond a depth of 80 cm, and therefore this level was not exceeded. The depth of burial in area A amounted to 110 cm. The exhumation of the carcasses in both areas was programmed at fixed intervals: the first after a period of 7 weeks in both Areas , the second after a period of 29 weeks in Area A and 35 in Area B, the third after a period of 56 weeks in Area A and 54 in Area B, the fourth after a period of 102 weeks in Area A and 103 in Area B and the fifth after a period of 130 weeks in Area A and 128 weeks in Area B. The surface above and around the burial was periodically monitored with a view to verifying alterations, both in the morphology of the surface and the re-colonization of the vegetation directly above the grave. The subterranean observation of the burials was monitored by means of ground penetrating radar (GPR), the chosen instrument being a Pulse Ekko Pro. Geophysical surveys were carried out on all burials before the trial started, a week after the deposition of the animals and subsequently, shortly before each of the exhumation dates. The exhumed corpses of the animals were finally subjected to autopsy in order to define the various degrees of decomposition during the entire period of the project according to the ADD method (Accumulated Degree-Days). Regarding the macroscopic aspects of the graves in the grassy area A, results demonstrate that also after a longer period the surface presents signs of disturbance and the graves remain visible to the naked eye. This is due mainly to the fact that the repopulation of the vegetation in and around the graves progresses in a non-intensive manner. The scenario in the wooded area B is quite different. Just one month after the burial of the animals the surface presents a uniform appearance due to the continuous coverage of leaves shed by surrounding trees that make the graves and the original surface from which they were cut. Results show that the GPR technology can clearly detect an anomaly within the deposition site during all the experimental period; the depth of the sites seem not to be relevant for the their detection, probably because the burials occur within sediments with the same origin. The decomposition proved to modify the detectability of the anomaly, as pointed out by the correlation existing between ADD score from each sample and the corresponding evidences provided by GPR. The difference in volume identified by means of GPR appears to be proportionate to the process of decomposition of the subject. The consistent loss of fluids and the re-compaction of the backfill of the grave lead, eventually, to the almost complete loss of a geophysical signature. The study has therefore demonstrated that geophysical tools may provide a useful indication for detection of burials; the need for a multidisciplinary approach to the search and recovery of buried corpses has been stressed as well. The next studies should focus on the subjective interpretation of the GPR report and the detectability of burials.
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Valese, Eva. "Applicazione del Canadian Forest Fire Weather Index System nel contesto della Grande Regione Alpina (GAR): potenzialità e problematiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426147.

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Abstract:
Wildland fires are not the main ecological disturbace in Northern Italy, but the need of operative personnel on the field justifies the research of new tools to ensure them a safe work environment. In this study the application of the Canadian Forest Fire Weather Index System has been analysed, with a focus on three Italian regions: Veneto, Aosta Valley and Lombardy. Both initial phase of implementation and advanced applications have been taken into account. The regions have been considered in the frame of the Greater Alpine Region (GAR), in order to provide a multi-scale approach. In particulare, it has been studied: 1) the initial implementation of the fire danger system, and the index spatialization in Veneto, followed by a pilot calibration in Verona province; 2) the evaluation of crown fires leading factors and production of models to predict the critical live fine fuels moisture in Aosta Valley; 3) preliminary evaluation of FWI System performance in regard to large fires (burnt area higher than 100 ha) in Lombardy. Results of the work are addressed to enhance the actual knowledge on winter fires and to underline their specificity
Pur non rappresentando il principale disturbo ecologico in Nord Italia, gli incendi boschivi impegnano sul campo il personale operativo, a cui va assicurata la sicurezza dell’ambiente di lavoro. In questa ricerca viene analizzata l’applicazione del Canadian Forest Fire Weather Index System in alcune regioni dell’Italia Settentrionale (Veneto, Valle d’Aosta e Lombardia), sia a livello di predisposizione iniziale del sistema che di esplorazione avanzata di potenzialità e problematiche. Lo studio contestualizza queste regioni nel contesto della Grande Regione Alpina, prendendo in considerazione diversi livelli spaziali di analisi. Tre le principali tematiche affrontate: 1) la realizzazione di un sistema di calcolo e la spazializzazione dell’indice di pericolo canadese nella regione Veneto e una calibrazione pilota in Provincia di Verona; 2) la valutazione dei fattori predisponenti il verificarsi di fuochi di chioma in Valle d’Aosta con la produzione di modelli predittivi della variazione di umidità nei combustibili aerei vivi; 3) la valutazione preliminare dell’indice rispetto ad alcuni eventi straordinari in Lombardia. Gli avanzamenti prodotti mirano a riempire, seppur parzialmente, le lacune nella conoscenza degli incendi boschivi invernali, e ad evidenziarne la specificità.
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GOTTARDO, Rossella. "Nuove tecniche di separazione in fase liquida (micro-HPLC ed Elettroforesi Capillare) accoppiate alla spettrometria di massa: applicazioni tossicologiche e biomediche." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/11562/390058.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio tecniche analitiche come l’elettroforesi capillare (CE) e la micro-HPLC hanno assunto sempre maggiore interesse, in particolare nei settori dove l’analita è presente in tracce nel campione, come nell’analisi tossicologico-forense, nell’analisi alimentare, nella chimica combinatoriale e nel drug discovery. In particolare in ambito forense per molti anni la gas-cromatografia è stata la tecnica di elezione, soprattutto per la robustezza analitica e l’alta sensibilità. Questa tecnica è particolarmente adatta all’analisi rapida di miscele di sostanze volatili,ma presenta tuttavia alcuni svantaggi tra cui l’impossibilità di analizzare sostanze non volatili e termolabili, e la necessità di derivatizzazione nella determinazione di molte droghe e dei loro metaboliti. Questo se da un lato non ha limitato la diffusione di questa tecnica, dall’altro ha orientato l’interesse verso tecniche cromatografiche in fase liquida, principalmente l’HPLC. La cromatografia liquida ad alte prestazioni si è subito imposta in tutti i settori analitici, principalmente perché consente l’utilizzo di rivelatori basati su principi chimico-fisici diversi il che la rende estremamente versatile. Questa tecnica viene utilizzata di routine per testare prodotti di impiego in campo farmaceutico, per applicazioni biomediche e biochimiche, nonché per il controllo qualità. Più recentemente sono state sviluppate numerose geometrie di interfacciamento di questa tecnica con un rivelatore altamente sensibile quale lo spettrometro di massa. Il notevole incremento di sensibilità e selettività così ottenuto spiega la vasta diffusione della strumentazione LC-MS nei laboratori di chimica analitica particolarmente nel settore farmaceutico, ambientale e alimentare, dove essendo gli analiti altamente polari, la gas-cromatografia non è applicabile se non previa derivatizzazione. Solo più recentemente questa tecnica si è diffusa anche nell’analisi forense, costituendo una valida alternativa alla gas-cromatografia. L’elettroforesi capillare (CE) è una tecnica analitica più recente che, originatasi dall’ottimizzazione strumentale delle tradizionali tecniche elettroforetiche, è diventata una tecnologia indipendente con applicazioni nelle più diverse discipline chimico-analitiche. La CE si propone con alcune caratteristiche del tutto peculiari e di estremo interesse per le discipline analitiche sia farmaceutiche che forensi, quali grande versatilità di applicazione (ioni organici e inorganici, droghe, farmaci, composti chirali ma anche macromolecole), elevata sensibilità in termini di massa, possibilità di applicazione secondo differenti modalità separative impiegando diversi sistemi di rivelazione, bassi costi di gestione e robustezza sperimentale. Solo più recentemente su modello delle interfacce disponibili per LC-MS è stato realizzato l’interfacciamento CE-MS, unendo l’elevata efficienza separativa che caratterizza la CE con l’alta sensibilità e selettività portate dal rivelatore di massa. In ambito forense questa moderna tecnica non ha ancora avuto grande diffusione ma sembra già dare promettenti risultati benchè le geometrie di interfacciamento disponibili non siano ancora ottimizzate. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di esplorare le possibilità offerte da queste nuove metodiche di separazione in fase liquida (micro-HPLC e CE) al fine di mettere a punto nuovi metodi per la separazione di molecole di interesse medico-legale e biomedico.
In the last decade, analytical techniques such as capillary electrophoresis (CE) and micro-HPLC have grown in interest, particularly in the areas where the analyte is present in traces in the sample, such as forensic toxicological analysis, food analysis, combinatorial chemistry and drug discovery. In particular, in the forensic field for many years gas chromatography has been the technique of choice, specifically for the robustness and high analytical sensitivity. This technique is particularly suitable for the rapid analysis of mixtures of volatile substances, but nevertheless is not suitable for highly polar, non volatile and thermally unstable substances, as many of the target drugs of forensic interest are. In most instances, these drawbacks can be overcome by introducing a derivatisation step, this however creates a new source of variability and complexity. High performance liquid chromatography (HPLC) was immediately utilized in all analytical areas, principally because it allows the use of detectors based on different physical-chemical principles which makes it extremely versatile. This technique is routinely used in the pharmaceutical field, in biochemical and biomedical applications, as well as for quality control. More recently the possibility to hyphenate HPLC with the mass spectrometer, significantly increased the sensitivity and selectivity obtained thus explaining the wide spread of LC-MS instrumentation in analytical chemistry laboratories particularly in the pharmaceutical, environmental, and food analysis fields. Only more recently, this technique has spread to forensic analysis, providing a viable alternative to gas chromatography. In recent years, capillary electrophoresis (CE) has been introduced as a new independent separation technique, showing original characteristics in terms of separation mechanisms, speed of analysis, separation efficiency and minimal sample requirements. The hyphenation of CE with MS has been successfully applied in many fields of analytical chemistry and biochemistry combining the high separative efficiency that characterizes the CE with high sensitivity and selectivity brought by the mass detector. Although the geometry of the interfaces are not yet optimized, CE-MS seems to give promising results. The purpose of this study was to explore the possibilities offered by these new liquid phase separation techniques (micro-HPLC and CE) in order to develop new methods for the separation of molecules of forensic and biomedical interest.
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AQUILA, ISABELLA. "IL RUOLO E LE APPLICAZIONI FORENSI DELLA PROTEOMICA NELLO STUDIO DEL POST MORTEM INTERVAL: DALL’EPOCA ALL’ORA DELLA MORTE. I RISULTATI DI UNO STUDIO SPERIMENTALE PRELIMINARE." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1062479.

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Abstract:
Time of death represents a real challenge in forensic research. To date, the PMI (Post Mortem Interval) estimation is still carried out by analyzing abiotic and transformative cadaveric processes. However, the diagnosis of time of death is not always accurate because of multiple variables that can affect its proper retrodation. In order to reduce the degree of approximation of the calculation, many authors suggested the application of various approaches in the fields of biochemistry and molecular biology, including DNA, RNA, microRNA, and protein analysis. In particular, several studies investigated the quantitative and qualitative variations of protein expression on postmortem biological samples at certain time intervals, both on animals and humans. The aim of this review is to examine all the forensic literature published over the last 20 years regarding the application of proteomics in the calculation of PMI. The review was performed according to specific inclusion and exclusion criteria. This review highlights the validity of some markers as "proteic timers", considering the results on the evidences obtained in the early post-mortem interval on the muscle, brain, and blood. This study demonstrates how proteomics can be a valuable tool for estimating the PMI, although there are still technical limits in the analysis performed on humans, mainly due to the inability to obtain samples from the precise moment of death. This limitation would be crucial in achieving high specificity and sensitivity of the markers obtained so far from research in this field.
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Books on the topic "Applicazioni forensi"

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Randi, Ettore. Genetica forense in applicazione della Convenzione di Washington CITES. [Ozzano dell'Emilia (Bologna)]: Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Direzione conservazione della natura, 2002.

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C, Barigozzi, and Centro Linceo interdisciplinare di scienze matematiche e loro applicazioni., eds. The Origin and domestication of cultivated plants: Symposium organized by Centro Linceo interdisciplinare di scienze matematiche e loro applicazioni, Accademia nazionale dei Lincei, Rome, 25-27 November 1985. Amsterdam: Elsevier, 1986.

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Book chapters on the topic "Applicazioni forensi"

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Guglielmi, Francesca, Pierpaolo Basile, Antonietta Curci, and Giovanni Semeraro. "Sentiment Analysis: applicazione in un dominio psico-forense." In Proceedings of the Third Italian Conference on Computational Linguistics CLiC-it 2016, 168–72. Accademia University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.1787.

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