Journal articles on the topic 'Anni '70'

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1

Maria, Luigi Santa. "L'indonesia Negli Anni '70." Oriente Moderno 71, no. 1-6 (August 12, 1991): 103–61. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0710106005.

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Maria, Luigi Santa. "L'indonesia Negli Anni '70." Oriente Moderno 71, no. 7-12 (August 12, 1991): 393–462. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0710712004.

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3

Roveri, A. "L’elettronica italiana negli anni ’60–’70." Aerotecnica Missili & Spazio 94, no. 4 (October 2015): 237–41. http://dx.doi.org/10.1007/bf03404706.

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4

Ceci, Mario Giovanni, Guido Panvini, Luca Falciola, Monica Galfré, Giovanni Gozzini, and Carlo Fumian. "I terrorismi italiani degli anni '70 e '80." PASSATO E PRESENTE, no. 97 (January 2016): 27–57. http://dx.doi.org/10.3280/pass2016-097002.

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5

Repetto, Giorgio. "LA CIVILIZZAZIONE. L’ESPANSIONE DEI DIRITTI NEGLI ANNI ‘60 E ‘70." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 52–76. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.236.

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Abstract:
Sia nell'attività legislativa che nelle decisioni giudiziarie relative alla valorizzazione dei diritti fondamentali, gli anni 1960-1979 coincidono con una fase di grandi innovazioni. Nonostante le fragili maggioranze parlamentari, in quel periodo vengono emanate una lunga serie di disposizioni legislative di ampio respiro nel campo delle libertà civili e dei diritti sociali: lavoratori, donne, malati mentali e altre minoranze trascurate godono di diritti individuali e beneficiano dell'istituzione di un assetto istituzionale più coerente dei servizi pubblici in molti settori. Il saggio indaga queste evoluzioni muovendo dall'analisi di cinque diversi cluster di diritti (lavoratori, famiglia, procedura penale, diritto alla salute e riforme settoriali) e cerca di evidenziare sia le luci che le ombre di tale processo di riforma.
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6

Versari, Laura. "Tratti Caratteristici del Racconto in Giordania Durante gli Anni '70." Oriente Moderno 69, no. 1-6 (August 12, 1989): 31–40. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0690106005.

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7

Durand, Jorge. "Le asimmetrie del potere. Politiche migratorie fra Messico e Stati Uniti." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002004.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi 100 anni l'azione politica del Messico ha attraversato cinque fasi: i primi decenni del ventesimo secolo con l'attuazione di interventi finalizzati a dissuadere i potenziali migranti dal lasciare il Messico; una politica di negoziazione durante e dopo la seconda guerra mondiale; un approccio orientato al "laissez faire" negli anni '70 ed '80, una politica della "limitazione dei danni" negli anni '90; infine le proposte ed i discorsi centrati sulla "responsabilitŕ condivisa". Questo contributo esamina ogni fase e come queste abbiano dato forma alle contemporanee modalitŕ di relazione tra gli Usa ed il Messico in relazione ai processi migratori e alla direzione delle politiche migratorie del Messico.
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Moccia, Luigi. ""9 maggio 1950-9 maggio 2020": l'unione europea 70 anni dopo." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2020): 5–21. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001001.

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9

Pipitone, Daniele. "Il carteggio Garosci-Montanelli. Antifascismo e anticomunismo nell'Italia degli anni '70." PASSATO E PRESENTE, no. 100 (January 2017): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/pass2017-100010.

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Geloso, Livia. "L'analisi bioenergetica e il discorso sulla modernitŕ." GROUNDING, no. 1 (November 2010): 163–75. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001013.

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Abstract:
Propongo di considerare le elaborazioni in atto, da alcuni anni, all'interno della comunitŕ bioenergetica, come parte della tradizione relativa al "cambiamento di paradigma" - tradizione iniziata negli anni '70 del secolo scorso - e, insieme, come "discorso di legittimazione", nella cornice della fase storica attuale denominata: "tarda modernitŕ" e "modernitŕ riflessiva". In questa prospettiva, sviluppo alcune riflessioni sia storiche che epistemologiche; in particolare, suggerisco di utilizzare la dizione "filone corporeo" per individuare la corrente psicoterapeutica di cui l'analisi bioenergetica rappresenta la componente piů importante.
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11

Mannheimer, Renato. "COME SPIEGARE LA MOBILITÀ ELETTORALE IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no. 1 (April 1986): 45–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015719.

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Abstract:
IntroduzioneSpecialmente a partire dalla metà degli anni ‘70, la mobilità elettorale è stata una delle tematiche su cui maggiormente si è concentrata l'attenzione di studiosi e osservatori del sistema politico italiano. Uno dei principali motivi di questa particolare attenzione sta nel fatto che proprio il fenomeno del mutamento della scelta di voto è stato da molti considerato all'origine degli incrementi — o dei decrementi —, assai più consistenti in questi ultimi anni che nei periodi precedenti, della quota di voti di alcuni partiti da una elezione all'altra.
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Lorenzi, F. "Breve Storia del Metodo Gemellare 2 - Le Attuali Formulazioni del Metodo." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 47, no. 1 (January 1998): 57–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000386.

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Abstract:
Il termine LISREL e l'acronimo di LInear Structural RELationship ed è nato inizialmente come nome di un software messo a punto dallo svedese Karl Joreskog e dai suoi collaboratori nei primi anni '70 per stimare, col metodo della massima verosimiglianza, i coefficienti strutturali dei modelli basati su sistemi di equazioni strutturali.Tali modelli, nella elaborazione tramite il LISREL, rappresentano la sistemazione logica, prima ancora che statistica o computeristica, di tecniche di analisi multivariata le cui prime proposte risalgono all'ininzio del secolo; riconducendo ad un unico modello che ne costituisce una geniale sintesi, approcci ed itinerari scientifici fino ad allora distinti e non comunicanti, quali l'analisi fattoriale, i modelli causali e i modelli di misurazione. In particolare rappresentano in questo momento la più completa e sistematica risposta al problema di operazionalizzare in termini di ricerca e di verifica empirica, nel campo delle scienze sociali, la controversa, ma non per questo meno fondamentale, nozione di causalità. Essi sono quindi la reinterpretazione, sistemazione e soprattutto generalizzazione di quelli che negli anni '60 venivano chiamati i modelli causali e che nella prima metà degli anni '70 avevano conosciuto una notevole popolarità fra i sociologi soprattutto attraverso la tecnica della path analysis.
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Juri, Franco. "Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?)." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.0.107-113.

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Abstract:
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Juri, Franco. "Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?)." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.1.107-113.

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Abstract:
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. "Archeologia chrześcijańska w Katolickim Uniwersytecie Lubelskim." Vox Patrum 36 (December 15, 1999): 71–75. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7807.

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Abstract:
Nell’Universita Cattolica di Lublino l'archeologia cristiana esiste come disciplina storica dagli anni 70 grazie allopera della professoressa Barbara Filarska, che in collaborazione con Centro degli Studi sull'Antichita Cristiana, per prima ha iniziato ad effettuare ricerche sull'arte paleocristiana includendo al contempo questa disciplina nel programma delle sue lezioni.
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Burigana, Riccardo, and Luiz Carlos Luz Marques. "“APPENA 70 ANNI... DALA FONDAZIONE DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE, CEC (1948-2018)”." PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 9, no. 21 (December 31, 2018): 249. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2018.v9n21.p249-256.

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Viazzi, Francesca, Giovanna Leoncini, and Roberto Pontremoli. "Acido urico, spettatore o artefice dell'aumentato rischio cardiovascolare e renale?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (March 19, 2013): 20–25. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.997.

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Abstract:
Numerosi studi epidemiologici sottolineano una relazione tra livelli di acido urico e condizioni cliniche quali ipertensione, insulinoresistenza e malattia renale e cardiovascolare. Infatti, con la rapida diffusione di tali condizioni, si è assistito al progressivo aumento dei valori medi di acido urico nella popolazione generale (da 3.5 mg/dL negli anni ‘20 a 6.5 mg/dL negli anni ‘70). In questa revisione cercheremo di approfondire se l'acido urico possa essere considerato un promotore attivo del danno aterosclerotico o solo un marcatore indipendente di un aumentato rischio di malattia. Nonostante non vi sia ancora un'indicazione basata sulle evidenze al trattamento farmacologico dell'iperuricemia asintomatica, recenti studi suggeriscono una relazione diretta tra le variazioni di AU indotte dalla terapia e l'incidenza di eventi cardio-renali.
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Mieli, Paola. "Donna in sé." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 59–71. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18485.

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Abstract:
Mario Mieli, attivista del movimento gay negli anni 70, ha aperto una pista queer ripresa e studiata ai giorni nostri. La sua critica del capitalismo patriarcale si accompagna a una critica delle derive identitarie e revisioniste di alcuni movimenti di liberazione. Gli strumenti psicanalitici sono fecondi per decostruire il regime binario e per lottare contro il colonialismo del dissimile.
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Boccanelli, Alessandro. "Stenosi aortica, un problema ad alta prevalenza e morbilità." Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 146–51. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-2.

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Abstract:
L’aumento dell’età media della popolazione a cui si è assistito negli ultimi 40 anni ha reso epidemiologicamente rilevanti le valvulopatie degenerative, tra cui la Stenosi Valvolare Aortica (SAV). La diagnosi precoce di questa condizione può consentire di allungare anche non di poco la vita dei pazienti e sicuramente migliorarne la qualità. Una causa possibile della sottodiagnosi della SAV è la scarsa consapevolezza del peso epidemiologico della malattia. La prevalenza della SAV moderata-severa nella popolazione generale tra i 70 e i 75 anni è di circa il 2%, crescente con l’età. La sclerosi valvolare aortica, premessa per lo sviluppo nel tempo di SAV, è presente nel 34% della popolazione oltre i 65 anni. Nei pazienti asintomatici con SAV moderata-severa, durante un periodo di follow up medio di 2 anni circa, il 39,4% sviluppa sintomi tali da giustificare la sostituzione valvolare. Circa il 50% dei pazienti con SAV da moderata a severa non riferisce sintomi. In letteratura, il rischio di morte improvvisa nella fase silente della SAV varia dallo 0,25% al 1,7% per anno. È molto frequente che i pazienti con SAV riferiscano con ritardo i propri sintomi. Se si considera una mortalità annua del 30% in presenza di sintomi, il loro riconoscimento precoce e il tempestivo avvio a sostituzione protesica sono fondamentali Da queste considerazioni emerge la necessità di una diagnosi precoce e possibilmente ad uno stadio di minore gravità, attraverso campagne di screening istituzionale.
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Morandi, Corinna, Gloria Pessina, and Lina Scavuzzo. "Strumenti innovativi per la riqualificazione dei quartieri residenziali in Italia: tre casi esemplari." Ciudades, no. 13 (November 29, 2017): 103. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.13.2010.103-122.

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Abstract:
Dagli anni ‘90 la realizzazione dei quartieri residenziali pubblici, avvenuta tra gli anni '50 e '70, ha ceduto il passo in buona parte delle città italiane ad interventi di riqualificazione, non solo fisica ma anche sociale, dei grandi complessi realizzati nei decenni precedenti, spesso percorsi da processi di degrado che ne hanno stigmatizzato negativamente l’immagine. I tre casi presentati nell’articolo descrivono diverse ed esemplari modalità di intervento pubblico o in partnership pubblico-privato, per la riqualificazione integrata di quartieri periferici: mentre due di essi (PRU via Artom e CdQ Sant'Eusebio) utilizzano in modo nuovo alcuni strumenti attuativi innovativi nelle modalità di finanziamento pubblico e nell’iter procedurale introdotti negli anni '90 –i cosiddetti “programmi complessi”-, il terzo caso (Villaggio Barona) propone, attraverso un intervento di dimensioni quantitativamente limitate e di iniziativa sostanzialmente privata, la riqualificazione di un ampio settore urbano in crisi di cui il “quartiere” diviene il nuovo centro spaziale e sociale. Dei casi si ricostruisce, oltre la contestualizzazione negli ambiti urbani di riferimento, l’insieme delle azioni di accompagnamento o di partecipazione che hanno teso a superare le situazioni di conflittualità che spesso compromettono l’efficacia di questi programmi.
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Dell’Aquila, Roberto, Graziella Berlingò, Valentina Pellanda, Andrea Contestabile, Paolo Lentini, and Anna Basso. "Le barriere allo sviluppo della dialisi peritoneale non esistono." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (February 14, 2014): S36—S38. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.967.

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Abstract:
La dialisi peritoneale è una metodica in uso in Italia dagli anni '70; dalle prime sconfitte dovute all'inesperienza, siamo giunti oggi, se non ieri, a una metodica sicura e con una mole di letteratura favorevole. Malgrado ciò, la percentuale di utilizzo di tale metodica è assestata da molto tempo sul 10% e con un trend in negativo in questi ultimi anni. Non si comprende come una tecnica così semplice e, al tempo stesso, così efficace non riesca ad avere un suo rispettabile spazio. Molto è stato scritto sulle cosiddette “barriere” al suo sviluppo, tra le quali si annoverano cause sociali, economiche e organizzative. Lo scopo di questo lavoro è di dimostrare con degli esempi che, se barriere ci sono, queste sono rappresentate solo dall'inesperienza e dalla mancanza totale di volontà di chi dirige una struttura di nefrologia.
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Fida, Roberta, Elena Natali, Claudio Barbaranelli, and Francesco Avallone. "La relazione tra il bullismo al lavoro e il benessere organizzativo." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 33–50. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001004.

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Abstract:
Il bullismo al lavoro viene riconosciuto come un importante fattore di rischio psicosociale che ha un effetto sia sulla salute psico-fisica che sulla soddisfazione eorganizzativo. In linea con queste ricerche, l'obiettivo del presente studio č quello di indagare gli effetti del bullismo al lavoro sul, soddisfazione, burnout e salute del lavoratore. Ad un campione di circa 500 lavoratori italiani (70% donne) di etŕ compresa tra i 21 e i 68 anni (Media = 40.6 anni; DS = 10.05) č stato somministrato un questionario self-report. Al fine di indagare se l'essere vittima di atti negativi abbia un effetto sulla soddisfazione,, burnout e sintomi psicosomatici č stato testato un modello di equazioni strutturali. I risultati confermano che il bullismo al lavoro ha un effetto sulle dimensioni indagate e che le vittime di bullismo al lavoro sono meno soddisfatte, meno attaccate all'organizzazione, e soffrono maggiormente di burnout e disturbi psicosomatici.
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Brichetti, Pierandrea, and Nunzio Grattini. "Distribuzione, consistenza ed evoluzione delle popolazioni di cigno reale, Cygnus olor, nidificanti in Italia nel periodo 1980-2012." Rivista Italiana di Ornitologia 84, no. 1 (March 20, 2015): 29. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2014.216.

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Abstract:
Storicamente, i primi casi di nidificazione di Cigno reale (<em>Cygnus olor)</em> in Italia sono stati accertati in Lombardia e Piemonte negli anni ‘60-’70 del secolo scorso, in seguito ad introduzioni iniziate negli anni ‘30-’40 nelle parti svizzere di alcuni laghi lombardi e continuate nei decenni successivi. La popolazione nidificante risulta attualmente concentrata nelle regioni settentrionali, dal Piemonte orientale alla fascia costiera alto-adriatica, dove si riproduce quasi il 90 % della popolazione nazionale; presenze più frammentate in Liguria, Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata e Sardegna. All’inizio degli anni ‘80 del secolo scorso erano state stimate 20-35 coppie nidificanti in meno di 15 siti; di queste, l’80% si trovava in Piemonte e Lombardia. Le coppie sono aumentate a 25-45 nel 1987, poi a 300-500 nei primi anni del 2000, ed attualmente a 500-700 in oltre 150 siti, con un aumento di oltre il 900% rispetto ai valori iniziali. Questi dati confermano la fase di incremento ed espansione territoriale nota a livello europeo negli ultimi decenni. La colonizzazione di molti siti riproduttivi, localizzati in prevalenza nelle regioni settentrionali, è dovuta alla formazione di nuclei svernanti, cui fa seguito la formazione di coppie riproduttrici. Tale fenomeno ha interessato, seppur in misura più limitata, anche le regioni centro-meridionali, dove le osservazioni sono andate aumentando negli ultimi due decenni. Il Cigno reale nidifica a coppie isolate o localmente raggruppate in forma coloniale in zone umide naturali o artificiali, anche di modesta estensione, preferibilmente dal livello del mare fino a 300 m, con un’altitudine massima di 970 m s.l.m., rilevata in Trentino.
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Camodeca, Giuseppe. "La ricostruzione dell'élite municipale ercolanese degli anni 50-70 : problemi di metodo e risultati preliminari." Cahiers du Centre Gustave Glotz 7, no. 1 (1996): 167–78. http://dx.doi.org/10.3406/ccgg.1996.1405.

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Cavarocchi, Francesca. "L’emersione imprevista. Il movimento delle lesbiche in Italia negli anni ’70 e ’80, Elena Biagini." Feminist Theory 20, no. 4 (September 11, 2019): 465–67. http://dx.doi.org/10.1177/1464700119875599.

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Sapienza, Annamaria. "Oltre il testo. La sperimentazione teatrale napoletana negli anni Sessanta e Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 22, 2018): 631–47. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757476.

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Abstract:
Negli anni ’60 e ’70 un aspetto particolarmente incisivo del teatro a Napoli è costituito dalle esperienze di ricerca condotte da alcune formazioni che, con diverse modalità, lanciano un chiaro segnale di rinnovamento. In nome di un più libero legame con la tradizione e rifiutando come unico il modello eduardiano, i gruppi sperimentali di questi anni generano un’autentica spinta vitale che, per la presenza di un patrimonio artistico stratificatosi nei secoli, assume particolari connotazioni all’interno del generale clima di rinnovamento del teatro italiano. Il rapporto acentrico con il testo drammatico costituisce una delle caratteristiche principali di questo processo nel quale, attraverso l’integrazione di espressioni proprie delle varie arti, la scrittura scenica è spostata sulla sfera del visivo. Il sTeatro, Napoli, Recitazione, Avanguardia, Sperimentazioneaggio intende tracciare la parabola dellã avanguardia teatrale napoletana nei due decenni che precedono la nascita della nuova drammaturgia (Moscato, Ruccello, Santanelli), ovvero, identificare i protagonisti di una generazione di artisti che si nega alla visione folklorica della cultura partenopea volgendo l’attenzione ai testi teorici (ad esempio le prime traduzioni degli scritti di Brecht e Artaud), alla drammaturgia straniera (Genet, De Ghelderode, Lorca, Ionesco, Beckett) e ai padri del Nuovo Teatro (Living Theatre, Grotowski), preparando l’humus germinale di una più serena relazione con il passato che consente la produzione testuale degli anni a venire.
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Noto, Paolo. "La scuola italiana del cinema. Il Centro Sperimentale di Cinematografia dalla storia alla cronaca (1930-2017), Alfredo Baldi (2018)." Journal of Italian Cinema & Media Studies 9, no. 2 (March 1, 2021): 330–34. http://dx.doi.org/10.1386/jicms_00078_5.

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Abstract:
Review of: La scuola italiana del cinema. Il Centro Sperimentale di Cinematografia dalla storia alla cronaca (1930-2017), Alfredo Baldi (2018) Rome and Soveria Mannelli: Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia and Rubbettino, 224 pp., ISBN 978-8-84985-412-1, p/bk, €18.00 70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia 1949-2019, Alfredo Baldi (ed.) (2019) Rome and Soveria Mannelli: Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia and Rubbettino, 240 pp., ISBN 978-8-84986-124-2, p/bk, €18.00
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Guzzo, Domenico. "Pane e cioccolata. Cronaca ordinaria di una straordinaria emigrazione. La ristorazione italiana nella Svizzera anni ’70." Italies, no. 14 (December 1, 2010): 485–502. http://dx.doi.org/10.4000/italies.3375.

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Beccalli, Bianca. "Aris Accornero: un intellettuale operaio nella sociologia del lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 7–20. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158001.

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Abstract:
A due anni dalla morte di Aris Accornero il saggio si propone di mettere in risalto gli aspetti principali della sua figura di sociologo e intellettuale attraverso il confronto con Alain Touraine e Ruth Milkman. Le somiglianze più evidenti sono tre. (1) Una forte partecipazione politica alle lotte di emancipazione e di progresso economico e civile dei lavoratori e dei ceti più deboli, lotte in cui il lavoro è l'aspetto centrale. (2) Una presenza di rilievo anche al di fuori del campo professionale e accademico: Accornero, Touraine e Milkman sono intellettuali pubblici, che intervengono nel contesto politico del loro paese e a livello internazionale. (3) E tutti e tre riflettono sulla vicenda storica a loro coeva, lo sviluppo del fordismo dopo la Seconda guerra mondiale e la sua crisi dopo gli anni '70 del secolo scorso. Partendo dalla somiglianza di questi atteggiamenti profondi nelle loro opere e nella loro attività il saggio intende cogliere le differenze e la specificità dei loro contributi, e in particolare di quello di Accornero, agli studi sul lavoro, sulla classe operaia, sul sindacato.
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Manghi, Sergio. "Liberi, liberi. Tra violenza e fraternitŕ." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 55–68. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014005.

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Abstract:
Dal 1945 ad oggi, le nostre societŕ e il nostro immaginario collettivo sono cambiati profondamente. Ed č cambiato anche il modo di significare la violenza smisurata che ha fatto il suo ingresso nella storia con le bombe di Hiroshima e Nagasaki, nel frattempo proliferate. All'immaginario postbellico, caratterizzato da aspettative di forte integrazione sociale e da un rapporto protettivo, "pater-materno", tra individui e istituzioni, č seguito l'immaginario degli anni '60 e '70, caratterizzato dal dilagare del desiderio "filiale" di indipendenza e di libertŕ. A partire dai primi anni '80, la spinta libertaria č stata incorporata, trasformata e sublimata dall'immaginario "neo-liberale" del capitalismo tecnonichilista (Magatti). Con questa inedita configurazione sociale, caratterizzata dal convergere delle spinte libertarie - radicalmente individualizzate, frammentate ed estetizzate ("godimento cinico": "i"ek) - e degli apparati tecnologici sviluppati in tutti gli ambiti della vita, incluso quello militare, ormai potentemente nuclearizzato, il nichilismo profetizzato da Nietzsche tende a permeare l'immaginario collettivo. Nelle nostre relazioni, dal livello internazionale a quello interpersonale, emerge una nuova sfida: la sfida della fraternitŕ. La sfida del riconoscimento reciproco tra i "figli" in uscita - auspicabilmente - dall'adolescenza della libertŕ.
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De Michele, Grazia. ""Un'inguaribile incapacitŕ di reazione al nuovo ambiente di vita". Bambini meridionali al Nord e classi differenziali negli anni '50 e '60." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 11–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003002.

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Abstract:
Tra gli anni '50 e gli anni '70 del Novecento, l'Italia fu interessata da un vastissimo movimento interno di popolazione. Milioni di italiani decisero di cercare migliori condizioni di vita e di lavoro lontano dal proprio luogo di origine, contribuendo a quello che gli storici sono soliti indicare come processo di "modernizzazione" del paese. Gli spostamenti dal Sud verso le cittŕ del triangolo industriale si rivelarono particolarmente traumatici, soprattutto per le difficoltŕ da parte delle comunitŕ ospiti a relazionarsi con i nuovi arrivati, generalmente percepiti come "Altri" portatori di cultura, valori e stili di vita "arretrati" rispetto a quelli del luogo di arrivo. In questo contesto, la scuola elementare rappresentň un luogo di discriminazione per molti bambini di origine meridionale, che in misura crescente vennero assegnati alle cosiddette "classi differenziali". Scopo principale di questo articolo č l'analisi del discorso psichiatrico che supportň le pratiche di selezione e marginalizzazione dei piccoli meridionali nelle scuole elementari del Nord-Ovest industrializzato. Spesso tali pratiche disattendevano le indicazioni degli "esperti" sulla spinta di esigenze e interessi contingenti.
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Sori, Ercole. "Il ciclo neoclassico nelle marche tra economia e societŕ." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 27–42. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135002.

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Abstract:
Esiste una stretta relazione tra la congiuntura economica e sociale che le Marche attraversano tra gli anni '30-'40 del XVIII secolo e gli anni '70-'80 del XIX, da un lato, e il ciclo edilizio e architettonico del neoclassicismo. Nel passaggio tra XVIII e XIX secolo si verificano rilevanti variazioni quantitative, funzionali e congiunturali nella produzione edilizia: a) diminuzione complessiva degli interventi; b) ridimensionamento della committenza ecclesiastica e nobiliare; c) proliferazione di teatri; d) tenuta degli interventi in attrezzature urbane; e) significative cadute congiunturali (periodo giacobino-napoleonico; gli "anni della fame" 17645-67 e 1816-17). Il neoclassico appare come l'architettura con la quale i centri urbani escono dalle rispettive cinte murarie, relegando tendenzialmente il "vecchio" entro le mura, mentre il nuovo procede speditamente al suo esterno oppure occupa gli "sventramenti" operati nel minuto tessuto edilizio storico. L'effetto depressivo che la caduta dei prezzi agricoli durante la Restaurazione ha sugli investimenti edilizi viene compensata da nuove intenzioni anticicliche, si potrebbe dire quasi "keynesiane". Il ciclo neoclassico si avvale di specifici meccanismi di alimentazione e diffusione territoriale: a) nuovi o potenziati meccanismi di finanziamento: b) competizione e imitazione tra centri urbani, soprattutto in vista della promozione da terra a civitas, e tra centri maggiori e minori. Il risveglio edilizio neoclassico ha bisogno di adeguate interfacce imprenditoriali e manifatturiere nel settore dei materiali da costruzione (fornaci da laterizi e da calce). Ad una modularitŕ "cellulare" del mattone si accompagna una ben piů ampia modularitŕ tipologica, urbanistica e sociale del manufatto neoclassico.
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Castellucci, Paola, and Elisabetta Gomelino. "Chatbot." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 9–24. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00034.

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Abstract:
Chatbot è un sistema di conversazione, testuale o vocale, basato su Intelligenza Artificiale (Natural Language Processing e Machine Learning). È in grado di comprendere, analizzare e generare linguaggio umano. Sebbene il termine ChatterBot sia stato coniato da Michael Mauldin nel 1994, possono essere individuati dei diretti antesignani – ad esempio i sistemi ELIZA e PARRY, realizzati negli Stati Uniti già tra gli anni ’60 e ’70 – nati dallo sforzo congiunto da parte di scienziati di vari ambiti disciplinari, e in particolare di ingegneri e informatici, per far dialogare uomo e macchina. Negli ultimi anni, grazie al miglioramento della performatività di tecnologie e linguaggi, è stato possibile diversificare la destinazione d’uso dei chatbot. In particolare l’articolo considera la presenza di chatbot in ambiente MAB. L’analisi si concentra sui sistemi realizzati dalle Case Museo di Milano e dal MAXXI di Roma e su progetti in corso (ICCU, Europeana ecc.), proponendo anche una comparazione con esperienze straniere (ad esempio Field Museum di Chicago). I casi di studio sono stati selezionati al fine di offrire una panoramica dell’utilizzo di chatbot all’interno di percorsi museali e in relazione alla strategia stessa di ciascun museo. Vengono considerati diversi approcci (gamification, guida virtuale, aumento dell’esperienza di visita) per evidenziare le opportunità in campo educativo e comunicativo, nonché i limiti e gli scenari futuri. Esattamente a cento anni dal conio della parola robot, i chatbot (ossia robot che chiacchierano, che conversano con gli umani, e per giunta di arte) offrono l’occasione per rinnovare il quesito circa il confine tra umano e non umano, tra “l’uso umano degli esseri umani” e “la simbiosi uomo-computer”.
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Gambino, Silvio. "Sui militi alla revisione della costituzione nell'ordinamento italiano." Revista de Direitos e Garantias Fundamentais, no. 8 (October 30, 2010): 55. http://dx.doi.org/10.18759/rdgf.v0i8.26.

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Abstract:
L’analisi dei limiti (soprattutto materiali) alla revisione della Costituzione nell’ordinamento italiano, da sempre oggetto di studio da parte della dottrina costituzionale, di recente è stata oggetto di approfondimento con riguardo al testo di revisione costituzionale approvato da una maggioranza parlamentare (di destra) ma poi respinto dal corpo elettorale nel referendum costituzionale. Il quesito che, più in particolare, ha originato l’approfondimento riguardava la disponibilità o meno in capo al Parlamento del potere di revisione costituzionale che avesse ad oggetto uno sbilanciamento dei poteri a favore del Governo e soprattutto del Premier. Rispetto a tale questione contingente, l’analisi ha approfondito il tema per come esso si presenta nel quadro di un costituzionalismo rigido e giurisdizionalmente garantito. La letteratura giuridica, tuttavia, ha offerto nel corso degli ultimi sessanta anni una risposta di tipo evolutivo. Nel mentre fino agli anni ’70 ha assunto che nulla impedirebbe la revisione della Costituzione qualora siano rispettate le procedure rafforzate previste nell’art. 138 Cost. (approvazione con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi e sottoposizione a referendum popolare qualora il testo di revisione non sia stato approvato nella seconda votazione con una maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna delle Camere), nella dottrina successiva agli anni ’80, anche sulla base del limite costituzionale secondo cui la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale (art. 139 Cost.), ha individuato l’esistenza, accanto al limite formale, di un limite materiale, costituito dal rispetto dei principi supremi e dei diritti fondamentali, benché l’individuazione puntuale di tali principi appare molto più complessa e talora anche problematica. La giurisprudenza costituzionale ha sempre confermato una simile lettura allorché ha individuato, con una giurisprudenza stabile nel tempo, i principi e i diritti fondamentali come limite al processo di integrazione europea e prima ancora con riguardo ai rapporti fra diritto costituzionale e diritto canonico.
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Zanfi, Federico. "Convenzioni urbanistiche e nuovo paesaggio residenziale per i ceti medi a Milano tra gli anni '50 e '70." TERRITORIO, no. 64 (February 2013): 66–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-064011.

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Abstract:
Milan was the number one Italian property market in the 1950s and 1960s. Private sector players built a very large number of new homes, most of which to house the emerging middle classes drawn to this commercial, financial and management centre, the regional capital of Lombardy. This new residential landscape was created by means of a variety of different processes and means. The paper investigates them by reconstructing a few case histories of residential projects involving agreements entered into by the City government with private sector players to implement the 1953 Master Plan. An attempt is made to highlight the main procedures employed to insert the new developments within the existing city and the relations maintained by the new developments with the main themes of post-war urban planning in Milan.
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Merlini, Dea. "Appunti per un’analisi comparata del fenomeno della canzone impegnata degli anni 60 e 70 in Portogallo e Italia." Estudos Italianos em Portugal, no. 9 (2014): 81–94. http://dx.doi.org/10.14195/0870-8584_9_5.

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Cipolli, Carlo, and Vincenzo Natale. "Il laboratorio di psicofisiologia del sonno e del sogno." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 129–43. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12602.

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Abstract:
Renzo Canestrari fond&ograve; l'Istituto di Psicologia dell'Universit&agrave; di Bologna e lo diresse per oltre 20 anni, durante i quali indirizz&ograve; varie linee di ricerca sull'adulto. Assegn&ograve; due ambienti al laboratorio del sonno per ricerche su struttura, variazioni circadiane e attivit&agrave; mentali durante il sonno (AMS). Dal 1967 Piero Salzarulo studi&ograve; l'influenza della deprivazione sensoriale e dei ritmi circadiani sulle caratteristiche neurofisiologiche del sonno, mentre Marino Bosinelli analizz&ograve; le caratteristiche percettive ed emozionali delle AMS soprattutto in addormentamento. Canestrari sostenne costantemente le ricerche con risorse umane, finanziarie e tecnologiche, per cui Salzarulo e Bosinelli poterono organizzare due gruppi di giovani ricercatori. Vennero cos&igrave; individuate le variazioni stadio- e ciclo-dipendenti nei contenuti e nella struttura delle AMS, il funzionamento dei processi cognitivi coinvolti nell'elaborazione delle AMS, l'accesso alle fonti mnestiche trasformate in contenuti di AMS. I progetti di ricerca dei due gruppi, realizzati con approcci cognitivi distinti ma complementari alle AMS, hanno avuto ampia risonanza internazionale e sono stati considerati come i pi&ugrave; sistematici realizzati negli anni '70 e '80 al di fuori degli USA. Nel laboratorio sono tuttora attive le linee originarie di ricerca, unitamente alla cronopsicologia del sonno.
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Parietti, Piero, and Elisa Faretta. "Integrazione tra tecnica e relazione. L'approccio PIIEC (Psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea)." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 131–47. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001010.

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Abstract:
Gli autori riferiscono come il lavoro clinico nell'ambito psicosomatico li abbia posti di fronte ad una relativa inefficacia dei trattamenti basati esclusivamente sulla terapia biologica (farmaco) o su quella esclusivamente verbale. Da qui, l'esigenza di elaborare una modalitŕ di approccio terapeutico fondato su di una articolata integrazione di tecniche diverse, ma tra loro compatibili, con ciň trovando corrispondenza con il "Movimento per l'integrazione" sorto negli anni '70 negli Stati Uniti.Il tipo di approccio elaborato viene indicato con l'acronimo PIIEC (Psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea) che comporta appunto il ricorso integrato a diverse tecniche, con la finalitŕ di ampliare le possibilitŕ di intervento terapeutico in un'ottica psicosomatica.
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Battistella, P. A., G. Perilongo, A. Internò, C. Cereda, L. Padovan, and C. Carollo. "La cefalea nei tumori del tronco encefalico." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 6 (December 1996): 731–34. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900617.

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Abstract:
La cefalea costituisce un sintomo frequente dei tumori cerebrali con percentuali dal 30 al 70%: meno spesso (15–35%) costituisce il primo sintomo, di rado (10%) l'unico sintomo fino alla diagnosi. Vengono esaminati i dati clinici, il quadro neuroradiologico (RM) e il follow-up di 13 nuovi casi pediatrici affetti da tumore del tronco encefalico. La sintomatologia cefalalgica si riscontra in 6/13 casi, con pattern variabile, per lo più di tipo «tensivo». La localizzazione della neoplasia è prevalentemente ponto-mesencefalica (9 casi) rispetto a quella bulbare (3 casi) e mesencefalo-talamica (1 caso). 11 casi sono stati trattati con radioterapia iperfrazionata ad alte dosi (60–70 Gy) ed il follow-up (6 mesi-4 anni) dimostra exitus (5 casi) o deficit neurologici variabili (7 casi). Le modificazioni del segnale e la risposta al contrasto non sono risultate correlate al tipo di evoluzione clinica, mentre l'entità e la sede della neoplasia confermano il decorso più rapido per le estese localizzazioni a partenza pontina.
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Romanň, Franco. "Brigatismo e realtŕ operaia. Walter Alasia: una storia sestese." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 22 (December 2011): 63–75. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022006.

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Abstract:
La cittŕ di Sesto San Giovanni č stata considerata un bastione del Partito Comunista e poi della sinistra italiana. Fin dall"inizio del secolo scorso la sua classe operaia ha una tradizione di lotte sindacali, di resistenza al regime fascista fino alle lotte dell"autunno caldo nel 1969. Il saggio ricostruisce il contesto di quelle lotte e come una minoranza del movimento agli inizi degli anni 70 scelse la lotta armata. Walter Alasia, un giovane studente sestese di famiglia operaia, fu un protagonista del movimento armato. La sua vita la sua morte possono essere considerate anche una metafora delle ragioni per cui una minoranza di giovani lavoratori e studenti, scelse quella strada suicida.
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Ferrara, Antonio. "Dalla Gestalt al SAT. Un programma per l'autoconoscenza e la trasformazione." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 31–36. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001004.

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Abstract:
Il programma SAT nasce agli inizi degli anni '70, fondato da Claudio Naranjo. Offre un modello di terapia che dŕ attenzione all'individuo e al gruppo nel suo insieme. Propone una cultura dell'essere. Si ispira alla Quarta via, per la quale la pienezza dello sviluppo e della crescita avviene integrando cervello istintivo, affettivo e razionale. Č importante il lavoro di recupero dell'amore verso i genitori e verso la vita, nonché il percorso spirituale che viene praticato attraverso la conoscenza del carattere, secondo la via dell'Enneagramma, e di differenti scuole di tradizione buddista. Si utilizzano: lavoro con il corpo, forme di "rinascita", Teatro Trasformatore, altri modelli di teatro terapeutico e, come base, la terapia della Gestalt.
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Gleiss, Irma. "Il contenuto conservatore dell'antipsichiatria (1975)." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2011): 379–96. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-003005.

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Abstract:
Vengono criticate le posizioni dell'antipsichiatria cosě come sono state espresse negli anni 1960-70 soprattutto da Ronald Laing, David Cooper e Franco Basaglia, e viene evidenziata la loro natura conservatrice riguardo alla genesi e alla cura dei disturbi mentali. Vengono anche criticate la teoria delle etichette di Ullmann e Krasner e la teoria della devianza di Talcott Parsons, che in genere vengono considerate opposte alle posizioni dell'antipsichiatria ma che in realtŕ condividono la stessa concezione dell'uomo e della societŕ. (Questo articolo č uscito originariamente in tedesco a pp. 31-51 del n. 89/1975 della rivista Das Argument, e in italiano a pp. 6-15 del n. 3/1976 della rivista Psicoterapia e Scienze Umane).
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Galli, Sandro, Alfio Zollo, and Fosco Cavatorta. "La Puntura a Occhiello Della Fistola Artero-Venosa: Pro e Contro." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (December 2, 2014): 8–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.851.

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Abstract:
La tecnica buttonhole (BHT), proposta sin dagli anni ‘70 in alternativa alla più comune modalità di puntura detta a sito variabile, in questi ultimi anni è stata adottata in molti Centri Dialisi in Europa e anche in Italia come preferibile modalità di incannulamento perché associata a minori complicanze. Tuttavia, la segnalazione in recenti studi di tipo osservazionale ma, soprattutto, in 2 su 3 studi randomizzati di un aumento dell’incidenza di infezioni locali e sistemiche nei pazienti sottoposti a BHT ha sollevato dubbi sulla sicurezza della tecnica. Vengono analizzate le possibili cause alla base dei risultati contraddittori che emergono da questi studi, rilevando come il trial randomizzato, dove non viene riscontrato con un follow-up di 1 anno un aumentato rischio infettivo, sia stato l’unico a utilizzare il metodo del Dr. Toma, che prevede, per la creazione del tunnel per la puntura, l’inserimento di un particolare “device” in policarbonato (PEG) e l’uso, dopo la prima puntura, dell’ago a punta smussa. Dopo aver dato alcuni suggerimenti utili a ridurre al minimo le complicanze infettive sia locali che sistemiche, richiamando soprattutto all’assoluto rispetto delle procedure, si conclude che la BHT, purché praticata in modo corretto, possa essere utilizzata al pari dell’altra tecnica e sia preferibile in determinati casi. Si auspicano ulteriori studi randomizzati da condurre, tuttavia, con l’uso del PEG, con un’adeguata selezione degli operatori e per periodi di osservazione più lunghi.
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Zingaro, Anna. "LA “VITA SPERICOLATA” DELLA SINTASSI: IL CHE POLIVALENTE NELLA CANZONE ITALIANA TRA GLI ANNI ’70 E ’90 DEL NOVECENTO." Italica Wratislaviensia 9, no. 2 (December 31, 2018): 305–25. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2018.09.28.

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Tekavčić, Pavao. "Estudis Gramaticals 1, amb ponències del Col.loqui Internacional de Lingüistica Teòrica i Llengües Romàniques, Working Papers in Linguistics; Univer­ sitat Autònoma de Barcelona, Departament de Filologia Hispànica, Barcelona, Bel­ laterra 1984, 380 pp." Linguistica 26, no. 1 (December 1, 1986): 211–15. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.26.1.211-215.

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Abstract:
L'Università Autonoma di Barcellona ha inserito fra le sue Publicacions del Departament de Filologia Hispànica il volume che reca il titolo citato e che è desti­ nato ad avere carattere periodico (p. 6). Nel Prologo (pp. 5-6) i curatori affermano che fino agli anni 70 la linguistica «en aquest nostre país» non era arrivata al grado di maturità che permettesse la formazione di una scuola né di un sufficiente numero di ricercatori. Dall'inizio della scorsa decade le cose sono cominciate ad andare me­ glio: nel giugno del 1983 è stato spedito un invito a collaborare al volume miscella­ neo (qui recensito) e a Sitges è stato o ganizzato un colloquio internazionale dedica­ to ai problemi di linguistica teorica e agli aspetti (sincronici e diacronici) della lingui­ stica romanza che presentano interesse teorico. Il volume recensito raccoglie tredici contributi, di cui sei sono stati presentati al colloquio citato. Con le parole dei cura­ tori (collaboratori dell'Università Autonoma di Barcelona /U. A. B./: Joan Masca­ ró, Anna Bartra, Josep M. Brucart, Josep M. Nadal e Gemma Rigau): «d'aquesta manera volem fer plataforma que contribueixi a la consolidació, al nostre país, d'aquella pràctica científica "normal" que esmentàvem abans» (p. 6). Insomma, si cerca, e si riesce, a portare la linguistica catalana ed ispanica ad un livello internazionale e nel contempo si presentano i suoi risultati al pubblico linguistico mondiale.
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Martinico, Franco. "Il Nucleo di industrializzazione di Ragusa nel quadro della pianificazione territoriale siciliana." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 79–103. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130004.

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Abstract:
Le vicende dello sviluppo industriale in Sicilia, nel corso del secondo dopoguerra, sono accompagnate dalla redazione di numerosi piani e programmi di sviluppo, nel contesto del tutto peculiare dato dalla approvazione dello statuto speciale regionale (1946). Nella prima parte del saggio si analizza il ruolo attribuito al territorio ragusano in alcuni di tali piani e programmi di sviluppo, nel periodo compreso tra la fine degli anni '40 e la metŕ degli anni '70. Si pone in evidenza, in particolare, come le ipotesi di assetto della struttura economica regionale progressivamente spostino l'accento sullo sviluppo industriale delle aree costiere sud-orientali e sul potenziamento delle aree urbane maggiori. Le potenzialitŕ dello sviluppo industriale nella provincia di Ragusa, al contrario, appaiono sempre meno strategiche, nonostante la presenza di giacimenti petroliferi, il cui sfruttamento era cominciato dopo il 1953. A Ragusa si istituiscono dapprima una Zona industriale regionale e in seguito, ai sensi della legge 634/57, un Nucleo di industrializzazione. Il Piano per il Nucleo d'industrializzazione, redatto nel 1967, conferma l'avvenuta marginalizzazione di Ragusa rispetto ai piů intensi processi di sviluppo industriale concentrati nelle vicine aree siracusana e catanese; allo stesso tempo, perň, esso restituisce alcuni elementi che segnalano l'avvio di processi di sviluppo economico differenti, legati soprattutto alle risorse dell'agricoltura. La lettura proposta evidenzia questi aspetti in considerazione delle successive vicende, che vedono questo territorio superare la fase di crisi legata al lento ma progressivo declino dell'industria petrolifera, per orientarsi verso la filiera produttiva agroindustriale.
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Brambilla, Paolo, Emiliano Monzani, Mariella Alessandri, Maria Frova, Corrado Barbui, and Arcadio Erlicher. "Psychotropic drug use in an Italian psychiatric hospital: a two-year follow-up study." Epidemiology and Psychiatric Sciences 8, no. 4 (December 1999): 262–69. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008174.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Documentare la possibilità di migliorare la qualità delle prescrizioni di psicofarmaci in una coorte di pazienti ricoverati presso l'ex ospedale psichiatrico di Milano. Disegno - Studio prospettico con follow-up a due anni. La razionalizzazione delle prescrizioni psicofarmacologiche è stata realizzata seguendo criteri generali di uso razionale degli psicofarmaci. Nel corso dei due anni di studio sono stati registrati i cambiamenti nella terapia psicofarmacologica ed eventuali variazioni psicopatologiche rilevate mediante la somministrazione della Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS). Setting - Tre reparti dell'ex ospedale psichiatrico «Paolo Pini» di Milano. Principali misure utilizzate - Numero di pazienti in terapia psicofarmacologica, numero di pazienti in politerapia, dosaggio di neurolettico in equivalenti di clorpromazina, and amento psicopatologico. Risultati - Sono stati reclutati 70 pazienti. Al follow-up si è verificata una riduzione del numero dei pazienti in terapia con neurolettici; il numero di pazienti in terapia con due neurolettici si è dimezzato, e nessun paziente assumeva tre neurolettici al termine dello studio. In aggiunta, si è ridotto l'uso di formulazioni depot. Per quanto riguarda gli altri psicofarmaci, il numero di pazienti in terapia con benzodiazepine si è praticamente dimezzato. A fronte di queste modifiche farmacologiche, non si sono evidenziati cambiamenti psicopatologici di rilievo, come documentato dall'and amento dei punteggi alia BPRS. Conclusioni - Questo lavoro evidenzia la possibilità di trasferire nella pratica clinica di routine indicazioni di uso razionale degli psicofarmaci. Viene inoltre suggerita l'utilità di un monitoraggio longitudinale di tutte le pratiche assistenziali e terapeutiche che quotidianamente vengono messe in atto.
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Tekavčić, Pavao. "Oana Salişteanu Cristea, Prestito latino - Elemento ereditario nel lessico della lingua italiana - Doppioni e varianti, Istituto di Studi Romanzi, Facoltà di Lettere, Università Carolina Praga; Praga 2000, pp. 199." Linguistica 40, no. 1 (December 1, 2000): 197–200. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.40.1.197-200.

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Abstract:
La ricchezza del lessico italiano dall'antichità ad oggi e la sua complicata stratificazione sono oggetto dell'interesse dei linguisti da più di un secolo e mezzo; eppure, c'è una serie di problemi non studiati a fondo, tuttora aperti e promettenti. Uno di tali temi è la coesistenza di due (o più) riflessi di una sola base latina, cioè gli allotropi e doppioni (franc. doublets). Dai tempi di Ugo Angelo Canello (anni 70 dell'Ottocento) questo settore del vocabolario non cessa di preoccupare gli studiosi ed il più recente contributo -- importantissimo, diciamolo subito-- che riassume, discute, sistematizza e in gran parte completa quanto fatto finora, è il recentissimo volume della professoressa Oana Sălişteanu Cristea, docente di linguistica italiana (storia della lingua, filologia e dialettologia) all'Università di Bucarest. Questo libro è l'oggetto della presente recensione.
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Liberti, Gianfranco, and Danilo Mario Piccolino. "Contributo alla conoscenza della biodiversità entomologica del Parco del Ticino: Cantharidae (Coleoptera, Elateroidea), Cleridae, Malachiidae e Dasytidae (Coleoptera, Cleroidea)." Natural History Sciences 1, no. 2 (November 24, 2014): 65. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2014.204.

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Abstract:
Vengono riportate le osservazioni effettuate dagli Autori nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, riguardanti le famiglie Cantharidae (Coleoptera, Elateroidea), Cleridae, Malachiidae e Dasytidae (Coleoptera, Cleroidea), integrate coi dati provenienti da altre collezioni. Sono elencate 52 specie: 23 Cantharidae, 11 Malachiidae, 13 Dasytidae e 5 Cleridae. Per ogni specie vengono riportate le segnalazioni disponibili per il Parco e informazioni sulla distribuzione generale. Per due specie, <em>Malthodes dispar</em> e <em>Malthodes</em> <em>recurvus</em>, gli unici dati disponibili risalgono ad oltre 70 anni fa. Viene discussa la componente percentuale delle singole categorie corologiche nel territorio del Parco riferita alle famiglie in esame. Vengono infine confrontati i dati raccolti con quelli relativi alla Riserva Naturale di Bosco Fontana (Mantova).
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De Angelis, Marina, and Michelangelo De Filippi. "Le carriere lavorative dei percettori del Reddito d’inclusione prima dell’accesso alla policy." Sinappsi 12, no. 2 (2022): 68–83. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-02-5.

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Abstract:
Nell’articolo si descrivono le carriere lavorative dei percettori della prima misura di sostegno al reddito in Italia, il Reddito d’inclusione (ReI). Obiettivo dell’analisi è comprendere quali siano le condizioni del mercato del lavoro, nello specifico la tipologia contrattuale e il regime orario oltre alla professione, che espongono a un maggiore rischio di povertà (pur lavorando) e si definiscono inoltre le caratteristiche socio-economiche dei soggetti maggiormente esposti. Concentrandosi sui tre anni precedenti all’ingresso nella policy, quello che emerge per i beneficiari del ReI è una prevalenza di contratti a tempo determinato e part-time, principalmente per le donne. Dunque, il mercato del lavoro non protegge dalla povertà e anche chi riesce ad entrarci, ovvero il 70% dei casi di beneficiari ReI nel 2018, resta comunque povero e ha bisogno e diritto al sussidio di povertà.
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