Academic literature on the topic 'Animazione sociale'

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Journal articles on the topic "Animazione sociale"

1

Bergamaschi, Maurizio. "Coltivare in cittŕ. Orti e giardini condivisi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 98 (July 2012): 7–11. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098001.

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Abstract:
L'autore si concentra su esperienze di orti - giardini condivisi che, a volte anche molto diverse le une dalle altre, vanno a ridisegnare, almeno parzialmente, la morfologia e l'immagine delle cittŕ. Sempre piů persone avanzano una domanda di verde urbano non solo da ammirare e fruire passivamente, ma nel quale intervenire attivamente progettando e organizzando attivitŕ culturali e iniziative di animazione sociale. Se la presenza di orti - giardini in cittŕ non č del tutto inedita, questi oggi presentano tratti del tutto specifici. Queste pratiche si configurano come micro-processi locali che fanno emergere nuove forme di urbanitŕ a partire dal coinvolgimento attivo dell'abitante, nonché una sua responsabilizzazione nella gestione di questi spazi.
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Vanzetto, M., R. Rodinò, M. M. Santoro, and T. Frascarelli. "Un servizio integrato per adolescenti a Roma." Medicina e Morale 43, no. 6 (December 31, 1994): 1173–85. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1004.

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Abstract:
Dal marzo 1993 la Cooperativa sociale "Animazione Verderocca" (ANVER) ha attivato un Servizio Integrato per adolescenti, completamente gratuito, nei locali del suo poliambulatorio. Si è voluto creare nel territorio un Servizio che fosse aperto a tutti e di facile accesso, che diventasse punto di riferimento per risolvere dubbi e problemi adolescenziali, ma anche proposta per un cambiamento di comportamenti a rischio e quindi tentativo per una prevenzione primaria delle devianze giovanili. Una équipe interdisciplinare costituisce la caratteristica fondamentale di questo Servizio. Essa, tenendo presente il concetto globale di salute, intende fornire un aiuto all'adolescente a spostare il focus di attenzione dal sintomo alla totalità della persona. In un anno di attività hanno fruito del Servizio Integrato 71 giovani, 64 femmine (90%) e 7 maschi (10%). Il tipo di intervento vuole essere qualitativo più che quantitativo e le 368 prestazioni complessive effettuate ne confermano la consistenza. La domanda di partenza dell'adolescente ha trovato nell'équipe o nella consulenza psicologica una sua ridefinizione basata non solo sulla analisi della domanda, ma anche sulla formulazione stessa dell'intetvento. Evidentemente tale riformulazione "agita" e "proposta" dagli operatori del Servizio Integrato è vissuta dall'utenza come una corretta lettura o integrazione della propria richiesta vista la costanza nel tempo del ritorno e la pubblicità che gli adolescenti stessi fanno del Servizio ai propri amici.
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3

Belingardi, Chiara. "Strade scolastiche: pensare la scuola nella città." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 70–87. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13597.

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Abstract:
Via Bixio è la strada dove è ubicata la scuola Di Donato a Roma. La scuola è molto grande (l’edificio contiene un nido, due scuole dell’infanzia – una statale e una comunale – e una primaria) e di conseguenza la strada su cui insistono i cancelli di ingresso e uscita è molto frequentata. La pedonalizzazione della strada antistante i due cancelli principali della scuola è una delle ultime conquiste dell’Associazione Genitori e dell’istituto scolastico. Tuttavia, come si vedrà, è una conquista tutt'altro che definitiva e pacificata, per quanto simbolica di come l’azione educativa e comunitaria possa eccedere luoghi e tempi dati per fare salti di scala. L’articolo intende portare un contributo al tema della “città a misura di bambine e bambini” e della scuola come punto di partenza per la creazione di spazi di prossimità a partire dalla pedonalizzazione di via Bixio, avvenuta in via sperimentale nel 2021 con un orizzonte temporale che arriva a giugno 2022. Partendo da una comunità scolastica molto forte e attiva, si è arrivati nel tempo a usare gli spazi della scuola come spazi pubblici comunitari, ad ampliare l’azione dal cortile alla strada, avendo come orizzonte di lungo periodo l’intero quartiere. Entrambi gli spazi diventano dispositivi abilitanti per la costruzione di relazioni mutualistiche, di accoglienza e animazione sociale. La rivendicazione dello spazio per il benessere di bambini e bambine (un luogo sicuro per entrata e uscita, uno spazio per il gioco libero) si concretizza in un luogo il cui orizzonte si amplia dall’isolato e dall’infanzia per rivolgersi ad ampio raggio agli e alle abitanti e al quartiere in generale. La prima parte dell’articolo intende dare una cornice a partire dal dibattito italiano sulle scuole come struttura comunitaria e dispositivo strategico e sulle sperimentazioni in corso. La seconda parte dell’articolo illustra il caso della scuola Di Donato, in particolare raccontando l'esperienza della pedonalizzazione della strada ed è frutto di un’osservazione partecipante. Le conclusioni intendono proporre alcune riflessioni alla luce del caso descritto.
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4

Zanon, Vittorio. "Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Abstract:
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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5

Ferrari, Simona, Irene Mauro, Salvatore Messina, Paolo Raviolo, and Pier Cesare Rivoltella. "E-tutoring nella didattica telematica. Pratiche di modellamento." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, January 2021, 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11131.

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Abstract:
Il lavoro si propone di delineare quali evoluzioni la figura dell'e-tutor stia attraversando nel contesto della didattica telematica alla luce dei cambiamenti che i media digitali e sociali introducono (Rivoltella, 2017; Ferrari, 2019). Resta fondamentale la dimensione comunicativa su cui tale ruolo si basa (Rivoltella, 2006), che evidenzia la necessità di competenze di moderazione online, allestimento di gestione dei gruppi e animazione di online communities.All'e-tutor, in particolare, è richiesta consapevolezza sull'attività di modellamento che svolge nei confronti dei corsisti attraverso le sue attività comunicative e didattiche (interattive ed erogative) all'interno dei corsi di laurea online: agevolando l'interazione tra i docenti e gli studenti, favorendo il corretto svolgimento e monitoraggio delle attività didattiche, supportando il corpo docente nelle attività di verifica della preparazione degli studenti, affiancando docenti e studenti nella prova finale.In questo contributo si presenta lo studio di caso svolto sul ruolo dell'e-tutor in un ateneo telematico italiano utilizzando una metodologia di analisi già validata in letteratura.
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Dissertations / Theses on the topic "Animazione sociale"

1

BELLETTI, MICHELANGELO. "QUALE APPRENDIMENTO PER (RI)ANIMARE CONTESTI EDUCATIVI NON FORMALI ED INFORMALI? UNA RICERCA PEDAGOGICA A SOSTEGNO DELL'INNOVAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI ED ANIMATIVI DELLA COOPERATIVA SOCIALE VEDOGIOVANE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117981.

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Abstract:
La presente tesi nasce dalla richiesta di Vedogiovane s.c.s. di costruzione di un nuovo tipo di servizio educativo rivolto a bambini e bambine del doposcuola che possa rafforzare modalità, strategie, tecniche per acquisire competenze dentro il quadro delle otto competenze chiave per il longlife learning utilizzando il metodo dell’animazione sociale e culturale e delle più recenti scoperte riguardo l’apprendimento. Per far questo è stato necessario: 1) Far emergere quali sono le pratiche professionali in atto in Vedogiovane e quale sia l’efficacia percepita del proprio lavoro sull’apprendimento. 2) Mettere a confronto il contesto locale con i più importanti modelli che permettono di generare apprendimento nei contesti formali, non formali ed informali facendo riferimento ad autori ed esperienze in ambito internazionale. 3) costruire un’ipotesi di servizio insieme agli animatori, frutto del dialogo riflessivo dentro i Laboratori Tematici di Ricerca. 4) verificare l’efficacia del modello attraverso una fase sperimentale nell’organizzazione e le condizioni di trasferibilità agli altri servizi e persone dell’organizzazione stessa (fase interrotta a causa del COVID 19). Il percorso di ricerca è approdato alla definizione dei principi guida per la costruzione del servizio, del protocollo oltre che della bibliografia specifica sull’animazione e sull’apprendimento in animazione. È stato anche elaborata un’originale ipotesi sulla dimensione epistemica dell’animazione sociale e culturale.
This thesis is the result of a request from Vedogiovane s.c.s. to build a new type of educational service for boys and girls in the after-school sector that could strengthen methods, strategies and techniques for acquiring skills within the framework of the eight key competences for longlife learning using the method of social and cultural animation and the most recent discoveries regarding learning. To do this it was necessary to: 1) To bring out what professional practices are in place at Vedogiovane and what is the perceived effectiveness of their work on learning. 2) Compare the local context with the most important models for generating learning in formal, non-formal and informal contexts by referring to authors and experiences in the international sphere. 3) To construct a service hypothesis together with the animators, fruit of the reflective dialogue within the Thematic Research Laboratories. 4) to verify the efficacy of the model through an experimental phase in the organisation and the conditions for transferability to other services and persons in the organisation (phase interrupted due to COVID 19). The research path led to the definition of the guiding principles for the construction of the service, the protocol as well as the specific bibliography on animation and learning in animation. An original hypothesis on the epistemic dimension of social and cultural animation was also elaborated.
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Garavaglia, V. "Tra terapia e crescita culturale, l’animazione teatrale nella scuola e negli spazi del disagio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/67484.

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Griggio, Giulia <1987&gt. "L’IDRAULICO DELLE RELAZIONI: I CENTRI DI ANIMAZIONE TERRITORIALE A PADOVA, TRA SERVIZI SOCIALI E COOPERATIVE PER I MINORI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2641.

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Abstract:
Il percorso di ricerca si è posto come obiettivo il raggiungimento di una maggiore conoscenza del welfare mix operante nel territorio del Comune di Padova, ovvero in particolare la collaborazione fra cittadini, cooperative, associazioni e istituzioni pubbliche: tale rapporto è stato definito come “l’idraulico delle relazioni”. L’elaborato è costituito da una prima parte di inquadramento teorico sulle trasformazioni delle politiche sociali negli ultimi decenni e da una seconda parte in cui viene presentata la ricerca empirica . Nella prima parte è stata anche messa in luce la collaborazione tra pubblico e il privato sociale, nonché la diffusione delle imprese sociali che hanno fornito un significativo sostegno all'implementazione delle politiche sociali. La ricerca empirica riguarda provincia di Padova. Questa città essendo molto eterogenea, offre svariati argomenti di approfondimento, ma grazie ad una collaborazione con il settore dei Servizi Sociali di Padova, ho potuto realizzare la seconda parte della tesi. Tra le diverse iniziative che l'Ufficio Infanzia, Adolescenza e Famiglia realizza vi sono i Centri di Animazione Territoriale. La survey si struttura grazie a due strumenti metodologici: i questionari e le interviste. Il primo è stato somministrato ad un campione di utenti frequentanti i Centri, mentre le interviste sono state fatte ai responsabili delle cooperative che coordinano i Centri. Grazie ad esse ho analizzato meglio la relazione fa pubblico e privato sociale, il focus si concentra sulla nascita e la durata della collaborazione, punti di forza e di debolezza dei Centri e la soddisfazione degli utenti.
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Books on the topic "Animazione sociale"

1

Pollo, Mario. L' animazione culturale dei giovani: Una proposta educativa. Leumann, Torino: Elle di ci, 1987.

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Piergiorgio, Reggio, Righetti Elena, and Milan (Italy), eds. Un'estate speciale: Animazione e bisogni sociali nei centri estivi per la scuola primaria del Comune di Milano. Milano: FrancoAngeli, 2007.

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Piergiorgio, Reggio, Righetti Elena, and Milan (Italy), eds. Un'estate speciale: Animazione e bisogni sociali nei centri estivi per la scuola primaria del Comune di Milano. Milano: FrancoAngeli, 2007.

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