Academic literature on the topic 'Anfore romane'
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Journal articles on the topic "Anfore romane"
Arthur, Paul. "Early medieval amphorae, the duchy of Naples and the food supply of Rome." Papers of the British School at Rome 61 (November 1993): 231–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009983.
Full textWilson, R. J. A. "Rural settlement in Hellenistic and Roman Sicily: excavations at Campanaio (AG), 1994–8." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 337–69. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003974.
Full textChávez Alvarez, María Esther, and Antonio Tejera Gaspar. "Los discutidos hallazgos subacuáticos de anforas romanas de las Islas Canarias." SPAL. Revista de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Sevilla, no. 10 (2001): 311–25. http://dx.doi.org/10.12795/spal.2001.i10.21.
Full textPallecchi, Silvia. "Strumenti da lavoro, macchine e apprestamenti funzionali negli impianti per la produzione di anfore dell?Italia romana: riflessioni preliminari." HEROM 3, no. 1 (November 19, 2014): 11–37. http://dx.doi.org/10.11116/herom.3.2.
Full textConejo Delgado, Noé. "El tesoro de la villa romana de Boca do Rio (Vila do Bispo, Algarve, Portugal): 90 años después de su descubrimiento." Cuadernos de Prehistoria y Arqueología, no. 46 (December 17, 2020): 249–71. http://dx.doi.org/10.15366/cupauam2020.46.010.
Full textOpaiţ, Andrei. "Roman amphoras between Occident and Orient - DIANA DOBREVA, TRA ORIENTE E OCCIDENTE. DINAMICHE COMMERCIALI IN MOESIA INFERIOR E THRACIA IN EPOCA ROMANA. I DATI DELLE ANFORE (Antenor Quaderni 42; Università degli Studi di Padova; Edizioni Quasar, Roma 2017). Pp. 438, figs. 251, grafici, tavole grafiche e fotografiche 38 (including colour). ISBN 978-88-7140-795-1. EUR 60." Journal of Roman Archaeology 32 (2019): 839–43. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759419000850.
Full textContino, Alessia, and Alejandro Quevedo. "CONTESTI TARDOANTICHI DI PORTUS (FIUMICINO–IT): NOVITÀ DAI C.D. MAGAZZINI TRAIANEI." Papers of the British School at Rome, November 18, 2021, 1–31. http://dx.doi.org/10.1017/s006824622100026x.
Full textDissertations / Theses on the topic "Anfore romane"
RAZZA, ANDREA. "PRODUZIONE E COMMERCI DELLE ANFORE DRESSEL 1TRA L'ETRURIA MERIDIONALE E ROMA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/804119.
Full textThe Dressel 1 amphorae are traditionally deemed to be the export carriers of the Tyrrhenian wine produced during the Roman Republican age. The project aims to investigate the production and the circulation of this amphoric type in the area between Southern Etruria and Rome, with a special focus on Ostia. For this region, indeed, we lack adequate data, due to the deficiency of a unitary study taking into account the economic-productive aspects in regards of the investigated period. The transition from the small property - at the foundation of agricultural production during the third and part of the second century BC - to the intensive agricultural exploitation of the first century BC, coincides with the period of production and export of Dressel 1 amphorae. The study of these amphoric containers, therefore, aims to deepen the knowledge of wine production - as well as amphoric - in the survey area, where, as proof of a thriving agricultural activity, a series of villas and rock-cut units for the wine production has been certified, especially in the Ager caeretanus. Through the comparison with known data and new knowledge about amphoric production, the study of these economic and social dynamics will allow a broader understanding of the rural economy of the area.
Mazzocchin, Stefania. "Traffici commerciali a Vicenza in epoca romana: i dati delle anfore." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427473.
Full textLa ricerca ha come obiettivo la ricostruzione dei traffici commerciali a Vicenza, in età romana, attraverso lo studio delle anfore, che si rinvengono assai numerose e spesso integre nelle città della Venetia perché reimpiegate, una volta svuotate del loro contenuto, come materiale di drenaggio per il risanamento dei suoli e il recupero di aree umide. Dopo un breve inquadramento sulla morfologia del territorio e sulla topografia della città antica, sono stati analizzati sei contesti dai quali provengono particolari concentrazioni di contenitori (capitolo 1): per ciascun sito, posizionato su una carta archeologica della città creata in questa occasione, sono state esaminate la documentazione di scavo, per gli interventi più recenti, quella di archivio per gli scavi del XVIII e degli inizi del XIX secolo, e la composizione del deposito di anfore (sono stati schedati 738 contenitori), per giungere a stabilire la cronologia degli insiemi. Sono state analizzate anche tutte le anfore conservate nel Museo Naturalistico Archeologico e nei palazzi della città, con l'intento di recuperare il luogo di ritrovamento, nonostante fosse perduta l'indicazione precisa. Segue (capitolo 2) l'interpretazione funzionale degli apprestamenti con anfore, alcuni dei quali si sono rivelati veri e propri drenaggi per il contenimento dell'escursione della falda, messi in opera per recuperare terreno alla pianificazione urbana in particolare delle aree destinate a necropoli. In un caso le anfore servirono per strutturare nella sua parte inferiore e nel contempo isolare dall'umidità un possente terrapieno, che difendeva i quartieri a sud est dalle piene dei corsi d'acqua; infine le anfore furono impiegate per stabilizzare il terreno e per alleggerire riempimenti di strutture sotterranee e poderosi livellamenti con lo scopo di aumentare la superficie dello spazio edificabile nell'area urbana. Sono state analizzate le tipologie di anfore presenti (capitolo 3), di cui la maggiore percentuale è risultata di produzione italica, in particolare Dressel 6A e Dressel 6B, una parte orientale, tra cui le tardo rodie e le Dressel 25 sono le più numerose, mentre un piccolo apporto viene dalla penisola iberica, con le Dressel 7-11. All'interno delle tipologie italiche, si sono potuti distinguere, sia per le anfore olearie, sia per quelle vinarie, diversi gruppi con caratteristiche morfologiche e di impasto comuni, collegabili all'area cisalpina, a quella istriana e alla picena. Trattandosi inoltre per la maggioranza di anfore di produzione adriatica, che presentano un'articolata bollatura, particolare attenzione è stata dedicata all'apparato epigrafico (capitolo 4), spesso più eloquente delle caratteristiche tipologiche per quanto riguarda cronologia e origine dei contenitori: sono stati analizzati 121 bolli, 26 su Dressel 6A e 94 su Dressel 6B, 13 graffiti e due tituli picti. Segue infine (capitolo 5) una approfondita analisi degli elementi caratterizzanti l'economia di Vicenza tra la tarda età repubblicana e quella claudia, quando la città mostra di richiedere soprattutto olio e vino da mercati cisalpini, istriani e medio adraitici, qualità particolari di vino dall'Egeo, mentre le salse di pesce giungono dalla penisola iberica (il rinvenimento all'interno di una Dressel 6A di lische di pesce (capitolo 3) ha costretto a riflettere sulla presenza di garum di produzione locale, che sembra commercializzato a breve raggio in anfore riutilizzate). Si è messa a confronto quindi la città di Vicenza con le realtà già ben studiate di Verona, Padova, Altino e Oderzo, dal quale emerge che Vicenza gioca un ruolo economico al pari di quello delle altre città della Venetia, e mostra di avere una vivacità commerciale notevole, poiché è in contatto con tutte le aree produttive del bacino del Mediterraneo, dall'Egeo alla Baetica, oltre che una certa autonomia degli scambi, dialogando ora con il polo economico di Verona, ora con quello di Padova.
Belotti, Chiara. "Le importazioni di derrate dal Mediterraneo orientale nella Cisalpina in età romana: i dati delle anfore." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425472.
Full textD'Alessandro, Lucilla. "Anfore adriatiche a Roma : i dati del Nuovo Mercato Testaccio." Thesis, Aix-Marseille, 2015. http://www.theses.fr/2015AIXM3077.
Full textThe focus of this research is the study of the Adriatic amphorae found at the Nuovo Mercato Testaccio (Roma), with special regard to the morphological features, epigraphic apparatus and commercial aspects and to the reuse of the containers. In proximity to the Monte dei Cocci and to the Tiber harbour (Emporium), the area was excavated between 2005 and 2010. The oldest level of occupation identified is characterised by alignments of transport containers almost complete, associated with fillings of pottery fragments and building materials. The alignments constituted often the true and proper walls, probably realised in multiple orders of piled-up amphorae. The life of this landfill appears to have begun in the Tiberian age, while its definitive obliteration has been dated to the 2nd century. The material conserved in the alignements documented (ca. 729 amphorae) is higly homogenous, composed of 74% of Adriatic containers, above all the early imperial wine amphorae so-called Dressel 6A. The abundance of Dressel 6A in the alignments is due to the organisation of landfill, in virtue of the robustness of these containers, already known by the ancient sources.The fillings reveal in fact any number of discrepancies versus the alignments: the Adriatic amphorae in these levels are between 9% and 12%. Anyway, the Adriatic containers unearthed at the Nuovo Mercato Testaccio represent the most important discovery of this kind of amphorae in Rome, after the finds of the 2nd half of the XIX century at the Castro Pretorio, edited by H. Dressel in CIL XV, 2
Dobreva, Diana Sergeeva. "Tra Oriente e Occidente: dinamiche commerciali in Moesia Inferior e Thracia in epoca romana. :I dati dei contenitori da trasporto." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421617.
Full textIl progetto di ricerca si propone di analizzare e ricostruire, per mezzo degli indicatori forniti dai contenitori da trasporto, le direttrici di traffico che interessarono le province orientali di Moesia Inferior e Thracia, e in particolare i loro rapporti economici con le regioni del Mediterraneo occidentale. Dopo un breve inquadramento di carattere storico e geografico, in cui particolare attenzione viene rivolta alla vocazione e allo sfruttamento agricolo del territorio (capitolo 1), segue una presentazione su base tipologica delle anfore documentate in Moesia Inferior e Thracia (capitolo 2). Sono stati passati in rassegna 40 tipi di contenitori da trasporto, suddivisi dal punto di vista cronologico in due grandi scansioni (le produzioni relative all'età tradoellenistica e quelle di età imperiale attive fino al V secolo d.C., non trascurando anche eventuali continuità nei periodi posteriori), per i quali sono stati evidenziati le caratteristiche morfologiche e del corpo ceramico, le aree di produzione, la diffusione, la cronologia e, ove possibile, il contenuto. Un particolare approfondimento è stato dedicato alle produzioni dell'area pontica, poichè si tratta di anfore meno conosciute, spesso variamente classificate, e il cui studio è disperso in numerose pubblicazioni, di carattere locale, edite soprattutto in lingue slave (bulgaro, serbo, rumeno, russo). La conoscenza di queste lingue ha consentito innanzitutto di creare dei collegamenti tra i sistemi tipologici locali e quelli più comunemente affermati. Nella creazione di un quadro generale delle presenze si è affiancata alla revisione dei dati editi l'analisi di materiale inedito e visto personalmente (circa quattrocento esemplari anforari), proveniente da alcuni siti selezionati: si tratta di sette siti situati nell'immediata vicinanza di grandi arterie commerciali, tre lungo il basso corso del Danubio (Novae, Sexaginta Prista e Trimammium), tre sulla costa occidentale del Mar Nero (Odessos, Deultum, Apollonia Pontica) e l'ultimo, Kabyle, nell'entroterra della Thracia (capitolo 3). Per ciascun sito si sono affrontati gli aspetti topografici e cronologici, le aree indagate e i contesti di ritrovamento delle anfore. Le tabelle rassuntive dei dati ricavati offrono una visione sintetica del quadro distributivo nelle diverse fasi storiche, proponendo una griglia cronologica di riferimento anche per i reperti privi di informazioni sul contesto di rinvenimento. Nelle considerazioni conclusive (capitolo 4) si è affrontata una disamina generale sul consumo e commercio in Moesia Inferior e Thracia. Vengono distinte due direttrici commerciali: la prima appare afferente alla rotta occidentale del Mar Nero e quindi interessata prevalentemente dai traffici pontici e egei, ma nonostante un panorama di prevalenti arrivi e consumi di derrate locali o del Mediterraneo orientale, è stato possibile evidenziare lo svilupparsi, già a partire dall'età tardoellenistica, di rapporti commerciali con l'Occidente. La seconda direttrice, il Danubio, risulta essere strettamente collegata alla presenza dell'esercito romano; la sua importanza aumenta notevolmente a partire dalla metà del I secolo d.C., quando, durante l’epoca di Vespasiano, i produttori dell’Adriatico sono attratti dalla grande possibilità ricettiva dell’esercito. Dopo le guerre daciche di Traiano e la nascita della provincia di Dacia (106 d.C.) si inaugura un periodo di tranquillità: le derrate dall’Adriatico lasciano spazio a quelle della penisola iberica, che diventano prevalenti con l’istituzione dell’annona militaris, voluta dall’imperatore Settimio Severo per sopperire alle esigenze alimentari dell’esercito. Nonostante la scarsità di dati disponibili è stato possibile ricostruire come in questo periodo alcune merci provenienti dal Mar Nero raggiungessero anche i territori più interni della Tracia (ad esempio Kabyle). Con l'affermarsi di Costantinopoli, e con il conseguente spostamento del baricentro politico dell'Impero verso Oriente, fanno le loro prime occasionali comparse le anfore africane, la cui presenza cresce fino a diventare predominante durante il periodo tardoantico.
Contino, Alessia. "Anfore africane tardorepubblicane e primoimperiali dal Nuovo Mercato Testaccio a Roma : tipo-cronologia, ipotesi di provenienza e diffusione nel Mediterraneo." Thesis, Aix-Marseille, 2015. http://www.theses.fr/2015AIXM3078.
Full textThe research is pointed on the ancient african amphorae coming from the excavation of Nuovo Mercato Testaccio, carried out between 2005 and 2009 in Rome. In particular, beside the punique and tripolitanian types as so called Dressel 18, Schoene-Mau 40, Schoene-Mau 35 and Tripolitanian amphora first-second, the research is focused on the type Dressel 26, Ancient Tripolitanian amphora and Ostia 59 and 23, at the moment less known in terms of typology, production and diffusion.The quite strong presence of those amphorae in the excavation of Nuovo Mercato Testaccio has been the “start” for this research. The aims of the research are: define the typological evolution and origin of the early african amphorae; reconstruct the commercial flux of african goods to Rome in the 1st century A.D.; analyze the contents of amphorae with gascromatography (we already analyze nine samples); The present research implement the typological study of early african amphorae and, with the support of petrographic analysis, contribute to clarify origin and chronology of amphorae. The study try to give back an image of the presence of those amphorae across the Mediterranean and in Rome from the 2nd century B.C. to the 1st century A.D. One of the most important results of this study is to identify the origin of Early African Amphorae in Northern-Tunisia. In conclusion the research contribute to highlight the trade of african goods in the Mediterranean basin and in Rome from half II B.C. to end of I A.D.-beginning of II A.D
Boratto, Federico <1993>. "VINI (BONI) ANFORAM DEBERE DARE. Uno studio della convivialità nelle associazioni greco-romane attraverso l'analisi delle fonti epigrafiche e archeologiche (I-III sec. d.C.)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13557.
Full textSICLARI, PATRIZIA. "Las ánforas itálicas en Hispalis. Áreas de procedencia y dinámica comercial entre los siglos II a.C. y VI d.C." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11570/3140933.
Full textBooks on the topic "Anfore romane"
Stefania, Pesavento Mattioli, and Università di Padova. Dipartimento di scienze dell'antichità., eds. Anfore romane a Padova: Ritrovamenti dalla città. Modena: F.C. Panini, 1992.
Find full textRighini, Valeria. Le fornaci romane: Produzione di anfore e laterizi con marchi di fabbrica nella Cispadana orientale e nell'Alto Adriatico. Rimini: Musei comunali, 1998.
Find full textValeria, Righini, and Rimini (Italy) Musei comunali, eds. Le fornaci Romane: Produzione di anfore e laterizi con marchi di fabbrica nella Cispadana orientale e nell'Alto Adriatico : Atti delle giornate internazionali di studio (Rimini, 16-17 Ottobre, 1993). Rimini: Musei Comunali Rimini, 1998.
Find full textVicenza: Traffici commerciali in epoca romana : i dati delle anfore. Trieste: Editreg, 2013.
Find full textToniolo, Alessandra. Le anfore di Adria: IV-II secolo a.C. Sottomarina, VE [i.e. Venezia]: Il leggio, 2000.
Find full textBruno, Brunella. Aspetti di storia economica della Cisalpina Romana: Le anfore di tipo Lamboglia 2 rinvenute in Lombardia. Roma: Quasar, 1995.
Find full textInstrumenta Urbis I: Ceramiche fini da mensa, lucerne ed anfore a Roma nei primi due secoli dell'impero. Roma: Ecole française de Rome, 2003.
Find full textDiana, Dobreva. Tra Oriente e Occidente: Dinamiche commerciali in Moesia Inferior e Thracia in epoca romana : i dati delle anfore. Roma: Edizioni Quasar, 2017.
Find full textPintaudi, Rosario, ed. Antinoupolis III. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-632-3.
Full textRelitti dall'Italia tirrenica nel Mediterraneo occidentale (fine IV secolo a.C. - I d.C.): Archeologia e archeometria delle anfore. Roma: Edizioni Quasar, 2021.
Find full textBook chapters on the topic "Anfore romane"
Cipolato, Andrea, and Giuseppe Indino. "Le anfore galliche nella Regio X:." In Roman Pottery and Glass Manufactures: Production and Trade in the Adriatic Region and Beyond, 212–21. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2x8v66p.20.
Full textMaggi, Paola. "Crikvenica amphorae from Canale Anfora:." In Pottery Production, Landscape and Economy of Roman Dalmatia, 57–61. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvndv6j3.12.
Full textMaggi, Paola, and Paola Ventura. "Canale Anfora, recupero 1988:." In Roman Pottery and Glass Manufactures: Production and Trade in the Adriatic Region and Beyond, 239–53. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2x8v66p.22.
Full textConference papers on the topic "Anfore romane"
Rossetti, Eleonora. "La vocazione commerciale della pianura a nord di Bologna: primi dati sulle anfore dall’insediamento rurale di Maccaretolo (BO)." In 31st Congress of the Rei Cretariae Romanae Fautores, Cluj-Napoca, Romania. Archaeopress Archaeology, 2020. http://dx.doi.org/10.32028/9781789697483-20.
Full textCipriano, Silvia, Stefania Mazzocchin, Lara Maritan, and Claudio Mazzoli. "Le anfore Dressel 6B prodotte in area nord adriatica: studio archeologico e archeometrico di materiali da contesti datati." In Adriatlas 3. Recherches pluridisplinaires récentes sur les amphores nord-adriatiques à l’époque romaine. Ausonius éditions, 2020. http://dx.doi.org/10.46608/una2.9782381490038.7.
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