Academic literature on the topic 'Analizi Spaziale'

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Journal articles on the topic "Analizi Spaziale"

1

Tarsi, Elena, and Diletta Vecchiarelli. "Superare il ghetto. Analisi della segregazione abitativa dei lavoratori agricoli nella provincia di Foggia." CRIOS, no. 21 (November 2021): 70–85. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021007.

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Abstract:
In Italia esistono situazioni di segregazione abitativa che rimandano ad un passato che sembrava definitivamente superato. L'articolo propone una analisi delle conformazioni spaziali, sia spontanee che risultato di interventi pubblici, legate alla presenza di lavoratori agricoli, stagionali e stanziali, di origine straniera nella provincia di Foggia. Il saggio descrive i caratteri spaziali di questi insediamenti, conosciuti come ghetti, la mancanza di servizi e le fragilità sociali dei loro abitanti e propone una analisi delle soluzioni che sono state avanzate in ambito pubblico. Lo studio diventa occasione per proporre delle riflessioni sulle responsabilità e sulle sfide della disciplina urbanistica verso un superamento delle situazioni estreme di segregazione spaziale e sfruttamento che interessano le campagne del Sud Italia e non solo.
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2

Venturino, Fulvio. "Il voto differenziale nelle elezioni per la Camera dei Deputati del 1996 e del 2001 - Una analisi descrittiva e casuale." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 47, no. 2 (October 31, 2002): 5–31. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12770.

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Abstract:
Una forma di voto sofisticato. Coalizioni elettorali e voto differenziato in Italia, 1996 e 2001. Gradimento dei candidati premier e voto differenziato. Collocazione spaziale e voto differenziato. Candidati premier e collocazione spaziale: che cosa conta di più? Conclusioni.
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3

Remotti, Francesco. "Concetti spaziali nande. Un tentativo di analisi semantica." La Ricerca Folklorica, no. 11 (April 1985): 13. http://dx.doi.org/10.2307/1479579.

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4

Frate, L., F. Mauro, G. Ciaschetti, and M. Spera. "Spatial analysis of the Morrone wildfires (Majella National park, Central Italy) by remote sensing images." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 15, no. 1 (June 30, 2018): 59–64. http://dx.doi.org/10.3832/efor2775-015.

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5

Stoico, Felice, and Luca D'Altilia. "Analisi spaziale in archeologia dei paesaggi: il progetto N.D.S.S. (Northern Daunian Subappennino Survey)." Virtual Archaeology Review 3, no. 6 (November 1, 2012): 54. http://dx.doi.org/10.4995/var.2012.4441.

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Abstract:
<p>The Northern Daunian Subappennino Survey project, realised within the scientific research related to the PhD (Dottorato di ricerca) in "Archaeology and didactics of cultural heritage", proposes a methodological study of castles, aimed to rebuild the medieval landscape through the knowledge and interpretation of settlements. Starting from the results gained in the past researches and from many ideas offered by the analysis of medieval landscapes conducted by the University of Foggia, the project has been designed with a "global-type" analysis in mind, trying to redefine completely all the aspects involved in the archaeological documentation process and field-work, with the aid of archaeological computing, focusing on the use of free and open source software.</p>
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6

Truglia, Francesco Giovanni. "La cittŕ in-visibile. Analisi statistica spaziale degli stranieri nel comune di Roma." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 89 (December 2009): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sr2009-089003.

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Abstract:
- This contribution is aimed at builgin a sort of social geography of multicultural cohabitation in the municipality of Rome and identifying ethnic locations based a series of statistical indicators - some of which unpublished - with the use of certain instruments of spatial statistical analysis. The study is articulated on two levels. The first examines the urban areas and offers a horizontal overview of foreigners' spatial distribution. The second takes into consideration units of analysis referred to different administrative divisions (City, Municipality, urban area). This is a vertical analysis that takes into account the specific aspects of a certain urban area compared to the city and municipality of reference.
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7

Odore, Angelo, and Davide Gherdevich. "Ripensare la Rivoluzione francese a Marsiglia attraverso il GIS. Il caso delle pattuglie borghesi nel 1789." IL RISORGIMENTO, no. 2 (November 2021): 7–50. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-002001.

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Abstract:
L'articolo si propone di analizzare, mediante alcune tecniche di analisi spaziale tipiche del Gis (Geographic Information System), l'attività delle pattuglie cittadine e delle pattuglie borghesi, forze di polizia che assicurarono l'ordine e la tranquillità cittadina a Marsiglia durante il 1789. Oltre a fornire una panoramica sul mantenimento dell'ordine pubblico allo scoppio della Rivoluzione nella città focese, esso ambisce quindi a valutare e confrontare, mediante l'utilizzo di fonti archivistiche e cartografiche, la reattività, l'efficienza e l'impatto di queste milizie urbane, fornendo valide e innovative chiavi interpretative.
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8

Acosta, A., C. Blasi, G. Di Bella, P. Di Marzio, L. Filesi, G. Jona-Lasinio, and A. Stanisci. "Analisi Della Distribuzione Spaziale Delle Specie Legnose in Differenti Aspetti di Vegetazione al Promontorio del Monte Circeo." Giornale botanico italiano 128, no. 1 (January 1994): 339. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437162.

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9

Coccia, S., D. J. Mattingly, B. Brehm, H. Elton, P. Foss, I. George, T. Leggio, H. Patterson, P. Roberts, and T. Sudell. "Settlement history, environment and human exploitation of an intermontane basin in the central Apennines: the Rieti survey 1988–1991, Part II. Land-use patterns and gazetteer." Papers of the British School at Rome 63 (November 1995): 105–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010217.

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Abstract:
STORIA DELL'INSEDIAMENTO, DELL'AMBIENTE E DELLO SFRUTTAMENTO UMANO DI UN BACINO INTERMONTANO NELL'APPENNINO CENTRALE: LA RICOGNIZIONE 1988–91 A RIETI, PARTE II. MODELLI DI SFRUTTAMENTO DEL TERRITORIO ED ELENCO DEI SITIQuesta seconda parte della relazione finale sulla ricognizione a Rieti (cf. Papers of the British School at Rome 60 (1992), 213–89, per Parte I) presenta ulteriori informazioni ed interpretazioni sui modelli di trasformazione degli insediamenti e di uso del territorio nel tempo, insieme al completo elenco dei siti. La discussione sull'insediamento e sull'uso del territorio è basata su una dettagliata analisi della distribuzione spaziale del materiale ceramico di diverse fasi all'interno del transetto interessato dalla ricognizione. Comunque, la maggior parte di questa relazione riguarda l'elenco dei siti, con descrizioni di tutti i siti registrati e liste riassuntive, per ogni singolo sito, della ceramica e dei laterizi raccolti nonchè delle fasi di attività attestate.
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Agovino, Massimiliano, and Antonio Garofalo. "Dipendenza spaziale contemporanea e non contemporanea nei tassi di disoccupazione: un tentativo di analisi empirica dei dati provinciali italiani." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (February 2014): 45–82. http://dx.doi.org/10.3280/rest2013-003002.

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Dissertations / Theses on the topic "Analizi Spaziale"

1

CONSOLAZIO, DAVID. "Social and Spatial Inequalities in Health in Milan: the Case of Type 2 Diabetes Mellitus." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/263136.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato si propone di indagare lo stato delle disuguaglianze di salute nella città di Milano. Si parla di disuguaglianze di salute in presenza di differenze negli stati di salute delle persone all’interno di una popolazione, o tra gruppi di individui, quando queste sono attribuibili alle condizioni socioeconomiche delle persone, in virtù dell’iniqua distribuzione di risorse sociali, economiche, culturali e relazionali che consentono a ciascuno di raggiungere il proprio potenziale di salute. In aggiunta, il raggiungimento di uno stato di salute ottimale può essere influenzato anche dalle caratteristiche materiali e psicosociali del contesto di residenza, esponendo coloro che vivono in contesti svantaggiati a maggiori rischi per la loro. Muovendo dai presupposti teorici e concettuali della Fundamental Causes Theory e dall’approccio alla salute basato sui determinanti sociali questo lavoro si pone l’obiettivo di fornire una mappatura della distribuzione delle condizioni di salute all’interno del territorio milanese, contribuendo altresì al dibattito circa la presenza di neighbourhood effects sulla salute. Il lavoro svolto si basa sull’utilizzo di un approccio interdisciplinare, nel quale si fa ricorso a metodi e strumenti di tipo sociologico, epidemiologico, e geografico. Uno studio dettagliato della distribuzione sociale e territoriale di una patologia nei diversi quartieri della città è ad oggi assente, abbiamo dunque deciso di concentrarci sul Diabete Mellito di Tipo 2 alla luce della sua tipica associazione sia con le condizioni socioeconomiche individuali che con le caratteristiche dell’ambiente di vita. Facendo ricorso all’utilizzo inedito di dati amministrativi del sistema sanitario forniti dall’Unità di Epidemiologia dell’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, in combinazione con i dati provenienti dall’ultimo censimento della popolazione italiana, abbiamo condotto uno studio caso-controllo multilivello, con l’obiettivo di esaminare l’impatto relativo delle condizioni socioeconomiche individuali e del quartiere di residenza sul rischio di sviluppare la patologia in esame. I risultati hanno confermato la presenza di un gradiente sociale nella patologia, con una più alta prevalenza rintracciabile nelle persone con titolo di studio più basso. È stata inoltre riscontrata un’eterogeneità nella distribuzione territoriale della patologia, la quale non viene tuttavia spiegata unicamente dalle condizioni socioeconomiche individuali: l’associazione tra condizioni socioeconomiche del quartiere di residenza e rischio di sviluppo del Diabete Mellito di Tipo 2 risulta infatti essere statisticamente significativa anche controllando per le variabili individuali, suggerendo un ruolo del contesto di residenza nel plasmare l’esposizione al rischio indipendentemente dalla concentrazione di individui con caratteristiche simili nelle stesse aree. In linea con la letteratura di riferimento, è stato riscontrato che le caratteristiche individuali giocano un ruolo predominate nel determinare l’esposizione, ciononostante il quartiere dove le persone vivono esercita un effetto non trascurabile sulla salute e necessita di essere tenuto in considerazione nello sviluppo di politiche volte a contrastare l’incidenza della patologia e a ridurre le disuguaglianze sociali connaturate alla sua insorgenza. Pur essendo parzialmente in grado di mitigare le disparità in ambito di gestione della patologia e qualità delle cure, è evidente che il sistema sanitario da solo non può essere in grado di porre rimedio alle disuguaglianze sociali esistenti nel Diabete Mellito di Tipo 2, evidenziando il bisogno di interventi più ampi capaci di agire sulla struttura che contribuisce a generare e perpetuare le disuguaglianze sociali e territoriali in relazione alla patologia.
This PhD dissertation is aimed at studying health inequalities in the Italian city of Milan. Health inequalities can be defined as differences in people’s health across the population and between population groups, which are attributable to individuals’ socioeconomic status as a consequence of the uneven distribution of social, economic, cultural, and relational resources that enable people to reach their health potential (Sarti et al., 2011). Moreover, people’s health may also be affected by psychosocial and physical characteristics of the local environment in which they live, so that those living in disadvantaged areas may be at a higher risk of being subjected to worse health conditions (Macintyre and Ellaway, 2000; 2003). Moving from the theoretical and conceptual foundations of the Fundamental Causes Theory (Link and Phelan 1995; Phelan et al., 2010) and the Social Determinants of Health approach ( Solar and Irwin, 2010; Wilkinson and Marmot, 2003) this work intends to provide both an accurate mapping of the distribution of health conditions within the Milanese territory – and its association with individual and contextual socioeconomic status – and to contribute to the debate on the presence of neighbourhood effects on health (Diez-Roux, 2004; Galster, 2012). We thus relied on an interdisciplinary approach, making use of tools and methods from sociology, epidemiology, and geography. A fine-grained study of disease distribution among the neighbourhoods of the city of Milan was missing, and we opted to focus on Type 2 Diabetes Mellitus in light of its typical association with both individual socioeconomic conditions (Agardh et al., 2011) and environmental characteristics (Den Braver et al., 2018). Relying on the unprecedented use of administrative healthcare data provided by the Epidemiology Unit of the Health Protection Agency of the Metropolitan City of Milan, linked with data from the most recent Italian census, we performed a multilevel case-control study, aimed at assessing the relative impact of individual and neighbourhood socioeconomic status on the risk of developing the disease. Our results confirmed the presence of a social gradient in the distribution of the disease, with an increasing prevalence in correspondence with lower educational attainment. Moreover, we found evidence of a spatial heterogeneity in the distribution of the disease, which was not entirely explained by individual socioeconomic status: the association between neighbourhood socioeconomic status and the risk of developing Type 2 Diabetes Mellitus remained statistically significant even after accounting for individual-level variables, suggesting a role of the context in shaping risk exposure independently of the clustering of individuals with similar characteristics in the same areas. In line with the existing literature, we found that individual characteristics still play a major role in explaining risk exposure, but also that the context where people live has a non-negligible effect and should be encompassed in the design of policies aimed at tackling the disease and reducing social inequalities at its onset. Despite playing a role in mitigating disparities in relation to disease management and quality of care, there is evidence that the healthcare system alone is not able to effectively tackle existing inequalities, and that broader actions intervening in the structure that contribute to the generation and perpetuation of social and spatial inequalities are needed.
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Marino, Massimiliano <1973&gt. "Analisi spaziale della longevità in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/666/1/Tesi_Marino_Massimiliano.pdf.

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Abstract:
Negli ultimi anni la longevità è divenuto un argomento di notevole interesse in diversi settori scientifici. Le ricerche volte ad indagare i meccanismi che regolano i fattori della longevità si sono moltiplicate nell’ultimo periodo interessando, in maniera diversa, alcune regioni del territorio italiano. Lo studio presentato nella tesi ha l’obiettivo di identificare eventuali aggregazioni territoriali caratterizzate da una significativa propensione alla longevità nella regione Emilia-Romagna mediante l’impiego di metodologie di clustering spaziale, alcune delle quali di recente implementazione. La popolazione in esame è costituita dagli individui residenti in Emilia- Romagna nel quinquennio 2000-2004 suddivisa in classi di età, sesso e comune. L’analisi è di tipo puramente spaziale, in cui l’unità geografica elementare è identificata dal comune, ed è stata condotta separatamente per i due sessi. L’identificazione delle aree regionali ad elevata longevità è avvenuta utilizzando quattro metodologie di clustering spaziale, basate sulla teoria della massima verosimiglianza, che si differenziano tra loro per la modalità di ricerca dei potenziali clusters. La differenza consiste nella capacità di identificare aggregazioni territoriali di forma regolare (spatial scan statistic, Kulldorff e Nagarwalla,1995; Kulldorff,1997, 1999) o dall’andamento geometrico “libero” (flexible scan statistic, Tango e Takahashi,2005; algoritmo genetico, Duczmal et al.,2007; greedy growth search, Yiannakoulias et al.,2007). Le caratteristiche di ciascuna metodologia consentono, in tal modo, di “catturare” le possibili conformazioni geografiche delle aggregazioni presenti sul territorio e la teoria statistica di base, comune ad esse, consente di effettuare agevolmente un confronto tra i risultati ottenuti. La persistenza di un’area caratterizzata da un’elevata propensione alla longevità consente, infatti, di ritenere il cluster identificato di notevole interesse per approfondimenti successivi. Il criterio utilizzato per la valutazione della persistenza di un cluster è stato derivato dalla teoria dei grafi, con particolare riferimento ai multigrafi. L’idea è confrontare, a parità di parametri di ricerca, i grafi associati alle aggregazioni spaziali identificate con le diverse metodologie attraverso una valutazione delle occorrenze dei collegamenti esistenti tra le coppie di vertici. Alcune valutazioni di carattere demografico ed un esame della letteratura esistente sugli studi di longevità, hanno indotto alla definizione di una classe (aperta) di età per rappresentare il fenomeno nella nostra ricerca: sono stati considerati gli individui con età superiore o uguale a 95 anni (indicata con 95+). La misura di sintesi utilizzata per descrivere il fenomeno è un indicatore specifico di longevità, mutuato dalla demografia, indicato con Centenarian Rate (CR) (Robine e Caselli, 2005). Esso è definito dal rapporto tra la popolazione 95+ e la popolazione residente, nello stesso comune, al censimento del 1961. L’idea alla base del CR è confrontare gli individui longevi di un istante temporale con quelli presenti, nella stessa area, circa 40 anni prima dell’osservazione, ipotizzando che l’effetto migratorio di una popolazione possa ritenersi trascurabile oltre i 60 anni di età. La propensione alla longevità coinvolge in maniera diversa le aree del territorio dell’Emilia-Romagna. Le province della regione caratterizzate da una maggiore longevità sono Bologna, Ravenna e parte di Forlì-Cesena mentre la provincia di Ferrara si distingue per un livello ridotto del fenomeno. La distinzione per sesso non appare netta: gli uomini con età 95+, numericamente inferiori alle donne, risiedono principalmente nei comuni delle province di Bologna e Ravenna, con qualche estensione nel territorio forlivese, analogamente a quanto accade per la popolazione femminile che mostra, tuttavia, una maggiore prevalenza nei territori di Bologna e Forlì-Cesena, includendo alcune aree del riminese. Le province occidentali della regione, invece, non risultano interessate significativamente da questo fenomeno. Le metodologie di cluster detection utilizzate nello studio hanno prodotto risultati pressoché simili seppur con criteri di ricerca differenti. La spatial scan statistic si conferma una metodologia efficace e veloce ma il vincolo geometrico regolare imposto al cluster condiziona il suo utilizzo, rivelando una scarsa adattabilità nell’identificazione di aggregazioni irregolari. La metodologia FSC ha evidenziato buone capacità di ricerca e velocità di esecuzione, completata da una descrizione chiara e dettagliata dei risultati e dalla possibilità di poter visualizzare graficamente i clusters finali, anche se con un livello minimo di dettaglio. Il limite principale della metodologia è la dimensione ridotta del cluster finale: l’eccessivo impegno computazionale richiesto dalla procedura induce a fissare il limite massimo al di sotto delle 30 aree, rendendola così utilizzabile solo nelle indagini in cui si ipotizza un’estensione limitata del fenomeno sul territorio. L’algoritmo genetico GA si rivela efficace nell’identificazione di clusters di qualsiasi forma ed estensione, seppur con una velocità di esecuzione inferiore rispetto alle procedure finora descritte. Senza un’adeguata selezione dei parametri di ricerca,la procedura può individuare clusters molto irregolari ed estesi, consigliando l’uso di penalizzazione non nulla in fase di ricerca. La scelta dei parametri di ricerca non è comunque agevole ed immediata e, spesso, è lasciata all’esperienza del ricercatore. Questo modo di procedere, in aggiunta alla mancanza di informazioni a priori sul fenomeno, aumenta il grado di soggettività introdotto nella selezione dei parametri influenzando i risultati finali. Infine, la metodologia GGS richiede un carico computazionale nettamente superiore rispetto a quello necessario per le altre metodologie utilizzate e l’introduzione di due parametri di controllo favorisce una maggiore arbitrarietà nella selezione dei valori di ricerca adeguati; inoltre, la recente implementazione della procedura e la mancanza di studi su dati reali inducono ad effettuare un numero maggiore di prove durante la fase di ricerca dei clusters.
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Marino, Massimiliano <1973&gt. "Analisi spaziale della longevità in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/666/.

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Abstract:
Negli ultimi anni la longevità è divenuto un argomento di notevole interesse in diversi settori scientifici. Le ricerche volte ad indagare i meccanismi che regolano i fattori della longevità si sono moltiplicate nell’ultimo periodo interessando, in maniera diversa, alcune regioni del territorio italiano. Lo studio presentato nella tesi ha l’obiettivo di identificare eventuali aggregazioni territoriali caratterizzate da una significativa propensione alla longevità nella regione Emilia-Romagna mediante l’impiego di metodologie di clustering spaziale, alcune delle quali di recente implementazione. La popolazione in esame è costituita dagli individui residenti in Emilia- Romagna nel quinquennio 2000-2004 suddivisa in classi di età, sesso e comune. L’analisi è di tipo puramente spaziale, in cui l’unità geografica elementare è identificata dal comune, ed è stata condotta separatamente per i due sessi. L’identificazione delle aree regionali ad elevata longevità è avvenuta utilizzando quattro metodologie di clustering spaziale, basate sulla teoria della massima verosimiglianza, che si differenziano tra loro per la modalità di ricerca dei potenziali clusters. La differenza consiste nella capacità di identificare aggregazioni territoriali di forma regolare (spatial scan statistic, Kulldorff e Nagarwalla,1995; Kulldorff,1997, 1999) o dall’andamento geometrico “libero” (flexible scan statistic, Tango e Takahashi,2005; algoritmo genetico, Duczmal et al.,2007; greedy growth search, Yiannakoulias et al.,2007). Le caratteristiche di ciascuna metodologia consentono, in tal modo, di “catturare” le possibili conformazioni geografiche delle aggregazioni presenti sul territorio e la teoria statistica di base, comune ad esse, consente di effettuare agevolmente un confronto tra i risultati ottenuti. La persistenza di un’area caratterizzata da un’elevata propensione alla longevità consente, infatti, di ritenere il cluster identificato di notevole interesse per approfondimenti successivi. Il criterio utilizzato per la valutazione della persistenza di un cluster è stato derivato dalla teoria dei grafi, con particolare riferimento ai multigrafi. L’idea è confrontare, a parità di parametri di ricerca, i grafi associati alle aggregazioni spaziali identificate con le diverse metodologie attraverso una valutazione delle occorrenze dei collegamenti esistenti tra le coppie di vertici. Alcune valutazioni di carattere demografico ed un esame della letteratura esistente sugli studi di longevità, hanno indotto alla definizione di una classe (aperta) di età per rappresentare il fenomeno nella nostra ricerca: sono stati considerati gli individui con età superiore o uguale a 95 anni (indicata con 95+). La misura di sintesi utilizzata per descrivere il fenomeno è un indicatore specifico di longevità, mutuato dalla demografia, indicato con Centenarian Rate (CR) (Robine e Caselli, 2005). Esso è definito dal rapporto tra la popolazione 95+ e la popolazione residente, nello stesso comune, al censimento del 1961. L’idea alla base del CR è confrontare gli individui longevi di un istante temporale con quelli presenti, nella stessa area, circa 40 anni prima dell’osservazione, ipotizzando che l’effetto migratorio di una popolazione possa ritenersi trascurabile oltre i 60 anni di età. La propensione alla longevità coinvolge in maniera diversa le aree del territorio dell’Emilia-Romagna. Le province della regione caratterizzate da una maggiore longevità sono Bologna, Ravenna e parte di Forlì-Cesena mentre la provincia di Ferrara si distingue per un livello ridotto del fenomeno. La distinzione per sesso non appare netta: gli uomini con età 95+, numericamente inferiori alle donne, risiedono principalmente nei comuni delle province di Bologna e Ravenna, con qualche estensione nel territorio forlivese, analogamente a quanto accade per la popolazione femminile che mostra, tuttavia, una maggiore prevalenza nei territori di Bologna e Forlì-Cesena, includendo alcune aree del riminese. Le province occidentali della regione, invece, non risultano interessate significativamente da questo fenomeno. Le metodologie di cluster detection utilizzate nello studio hanno prodotto risultati pressoché simili seppur con criteri di ricerca differenti. La spatial scan statistic si conferma una metodologia efficace e veloce ma il vincolo geometrico regolare imposto al cluster condiziona il suo utilizzo, rivelando una scarsa adattabilità nell’identificazione di aggregazioni irregolari. La metodologia FSC ha evidenziato buone capacità di ricerca e velocità di esecuzione, completata da una descrizione chiara e dettagliata dei risultati e dalla possibilità di poter visualizzare graficamente i clusters finali, anche se con un livello minimo di dettaglio. Il limite principale della metodologia è la dimensione ridotta del cluster finale: l’eccessivo impegno computazionale richiesto dalla procedura induce a fissare il limite massimo al di sotto delle 30 aree, rendendola così utilizzabile solo nelle indagini in cui si ipotizza un’estensione limitata del fenomeno sul territorio. L’algoritmo genetico GA si rivela efficace nell’identificazione di clusters di qualsiasi forma ed estensione, seppur con una velocità di esecuzione inferiore rispetto alle procedure finora descritte. Senza un’adeguata selezione dei parametri di ricerca,la procedura può individuare clusters molto irregolari ed estesi, consigliando l’uso di penalizzazione non nulla in fase di ricerca. La scelta dei parametri di ricerca non è comunque agevole ed immediata e, spesso, è lasciata all’esperienza del ricercatore. Questo modo di procedere, in aggiunta alla mancanza di informazioni a priori sul fenomeno, aumenta il grado di soggettività introdotto nella selezione dei parametri influenzando i risultati finali. Infine, la metodologia GGS richiede un carico computazionale nettamente superiore rispetto a quello necessario per le altre metodologie utilizzate e l’introduzione di due parametri di controllo favorisce una maggiore arbitrarietà nella selezione dei valori di ricerca adeguati; inoltre, la recente implementazione della procedura e la mancanza di studi su dati reali inducono ad effettuare un numero maggiore di prove durante la fase di ricerca dei clusters.
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Federico, Francesca. "La memoria procedurale spaziale: analisi in diversi modelli sperimentali." Doctoral thesis, La Sapienza, 2004. http://hdl.handle.net/11573/917222.

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Nepa, Cinzia. "Modello matematico della memoria spaziale nell'ippocampo: Simulazioni e analisi di sensitivita." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8311/.

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Abstract:
E' stata presentata un'analisi di sensitività di un modello matematico della memoria spaziale nell'ippocampo. Il modello usa le masse neuronali per simulare le oscillazioni theta delle place cells dell'ippocampo. I risultati mostrano che il modello è robusto a variazioni di diversi parametri.
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6

CALEGARI, ELENA. "La distanza conta: Tre elaborati in Economia Spaziale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/12222.

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Abstract:
Waldo Tobler, con la sua prima legge della geografia, afferma “Ogni cosa è correlata con qualsiasi altra, ma le cose vicine sono più relazionate di quelle lontane" (Tobler, 1970). Se questo era certamente vero nel 1970, tale convinzione è stata messa in discussione con l’avvento delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT). Nel dibattito riguardo al processo di globalizzazione molti studiosi e giornalisti sostengono infatti che, con la velocizzazione delle telecomunicazioni, la distanza fisica è destinata a perdere il proprio potere esplicativo relativamente a molti fenomeni socio-economici (Cairncross, 2001; Friedman, 2005). Questa dissertazione vuole contribuire al dibattito rispondendo, seppure parzialmente, alla domanda “La distanza importa ancora?” e definire alcune possibili implicazioni di policy. L’obiettivo è quello di mostrare il ruolo della distanza geografica in tre diversi contesti economici caratterizzati da differenti dimensioni dell’unità di analisi. I risultati suggeriscono che, anche se su scala globale lo sviluppo delle nuove tecnologie ha modificato la percezione individuale della distanza come deterrente alle interazioni, lo spazio geografico mantiene ancora la sua rilevanza del definire le relazioni socio-economiche locali, aumentando il ruolo di città e regioni quali centri della maggioranza delle attività economiche.
Waldo Tobler, with his first law of geography, stated “Everything is related to everything else, but near things are more related than distant things" (Tobler, 1970). If it was certainly true in 1970, this belief is called into question in an era of development of Information and Communication Technologies (ICTs). In the debate over globalization processes, several scholars and journalists argue indeed that, with the increasing speed of telecommunications, physical distance is losing its explanatory power as determinant of socio-economical relationships (Cairncross, 2001; Friedman, 2005). This dissertation aims to give a contribution to this debate, partially answering to the broad question “Does distance still matter?" and to draw possible policy implications. The purpose is to show the role of geographical distance in three different economic environments, characterized by diversified size of the unit of analysis. Results suggest that, even if at a global scale improvements in ICTs have changed the individual perception of the distance as deterrent in interactions, geographical space still maintains its relevance in defining local socio-economic relationships, increasing the role of cities and regions as the core of most of economic activities.
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7

Pace, Giuseppe. "Analisi non lineare di struttura a telaio spaziale in c.a. con rinforzo in gfrp." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242136.

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8

De, Luigi Valentino <1981&gt. "Analisi spaziale dei dati entomologici in ambiente GIS: prospettive di utilizzo nell'agricoltura di precisione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1445/1/VALENTINO.DELUIGI.pdf.

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Abstract:
Scopo della ricerca è stato definire le dinamiche spazio-temporali degli insetti studiati mediante l’impiego di tecniche geostatistiche. La ricerca è stata condotta su due casi studio, il primo riguardante tre specie di Elateridi di elevata importanza economica su scala aziendale, il secondo inerente al monitoraggio di Diabrotica virgifera virgifera (diabrotica del mais) su scala regionale. Gli scopi specifici dei due casi studio sono stati: Caso studio 1 a) Monitorare l’entità della popolazione di Elateridi su scala aziendale mediante approccio geostatistico. b) Elaborazione di mappe di distribuzione spaziale interfacciabili all’ambiente GIS. c) Individuare i fattori predisponenti l’infestazione. d) Verificare la necessità dell’impiego di mezzi chimici per il controllo delle specie dannose. e) Proporre strategie alternative volte alla riduzione dell’impiego di trattamenti geodisinfestanti. Caso studio 2 a) Studiare la distribuzione spaziale su scala regionale la popolazione del fitofago D. virgifera virgifera. b) Applicare a livello regionale una griglia di monitoraggio efficace per studiarne la diffusione. c) Individuare le aree a rischio e studiare i fattori predisponenti l’infestazione e diffusione. d) Ottimizzare ed economizzare il piano di monitoraggio.
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De, Luigi Valentino <1981&gt. "Analisi spaziale dei dati entomologici in ambiente GIS: prospettive di utilizzo nell'agricoltura di precisione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1445/.

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Abstract:
Scopo della ricerca è stato definire le dinamiche spazio-temporali degli insetti studiati mediante l’impiego di tecniche geostatistiche. La ricerca è stata condotta su due casi studio, il primo riguardante tre specie di Elateridi di elevata importanza economica su scala aziendale, il secondo inerente al monitoraggio di Diabrotica virgifera virgifera (diabrotica del mais) su scala regionale. Gli scopi specifici dei due casi studio sono stati: Caso studio 1 a) Monitorare l’entità della popolazione di Elateridi su scala aziendale mediante approccio geostatistico. b) Elaborazione di mappe di distribuzione spaziale interfacciabili all’ambiente GIS. c) Individuare i fattori predisponenti l’infestazione. d) Verificare la necessità dell’impiego di mezzi chimici per il controllo delle specie dannose. e) Proporre strategie alternative volte alla riduzione dell’impiego di trattamenti geodisinfestanti. Caso studio 2 a) Studiare la distribuzione spaziale su scala regionale la popolazione del fitofago D. virgifera virgifera. b) Applicare a livello regionale una griglia di monitoraggio efficace per studiarne la diffusione. c) Individuare le aree a rischio e studiare i fattori predisponenti l’infestazione e diffusione. d) Ottimizzare ed economizzare il piano di monitoraggio.
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Degli, Esposti Eugenio. "Studio di una piccola missione spaziale nel sistema di Saturno: analisi termica e link budget." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La proposta di missione prevede due Cubesat e una mothercraft in orbita attorno ad Encelado con i seguenti obbiettivi scientifici: stimare il campo gravitazionale mediante la tecnica SST e scattare foto nel visibile. Il seguente elaborato affronta il dimensionamento preliminare del sottosistema di telecomunicazioni e l’analisi termica. In esso viene presentata la progettazione di due link: CubesatB-CubesatA e Cubesat-Mothercraft. Per ogni link sono state selezionate due possibili bande di frequenza con cui realizzare il collegamento; a questo punto, per ogni banda, vengono reperiti online i seguenti componenti: antenne e transceivers. Grazie all’elevata quantità di pezzi disponibili, si è deciso di identificare più di una possibile configurazione per ogni banda. In seguito, le specifiche relative ai componenti sono state introdotte all'interno del link budget e, tramite Matlab, è stato possibile confrontare le prestazioni delle varie configurazioni in termini di data rate ottenibile. Successivamente, è stato effettuato il dimensionamento del sottosistema di controllo termico dei due Cubesat; in mancanza di un’analisi energetica dell’EPS si è deciso di considerare due possibili configurazioni: la prima con batterie ad esaurimento e la seconda con pannelli solari. L’analisi termica produce in output le proprietà richieste alle finiture superficiali per fare sì che la temperatura dei due Cubesat sia sempre all’interno del range di sopravvivenza definito per i payload; nella configurazione con i pannelli solari le sole finiture non sono abbastanza quindi si è deciso di introdurre dei patch heaters. Infine, sulla base delle proprietà definite, vengono presentate alcune possibili finiture superficiali presenti sul mercato.
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Books on the topic "Analizi Spaziale"

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Unwin, David. Analisi spaziale: Un'introduzione geocartografica. Milano: Franco Angeli, 1986.

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Torricelli, Maria Chiara, ed. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

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Abstract:
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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3

isoglosses in South East Liguries (Analisi delle isoglosse fra le parlate liguri nel sudest della Liguria). Mito Shi, Ibaraki-ken, Japan: Bulletin of College of General Education. Ibaraki daigaku, Mito-shi, Japan, vol. 28, 1995.

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Conference papers on the topic "Analizi Spaziale"

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Barbati, Anna, and Gherardo Chirici. "Analisi della struttura spaziale e pianificazione del paesaggio agro-forestale: prospettive d'integrazione." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.128.

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