Academic literature on the topic 'Analisi morfologica e tipologica'

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Journal articles on the topic "Analisi morfologica e tipologica"

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Zullo, Francesco, and Luca Blasioli. "Analisi dell'interferenza antropica nei Parchi Nazionali italiani." TERRITORIO, no. 91 (June 2020): 164–73. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091016.

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Abstract:
La questione delle aree protette rappresenta un tema attuale nel dibattito nazionale ed internazionale, sempre più attento alla conciliazione delle esigenze antropiche di sviluppo con la salvaguardia dei valori ambientali. Tali considerazioni sono più significative all'interno dei confini italiani, la cui peculiare conformazione geomorfologica e paesaggistica ha determinato in tempi storici lo sviluppo di gran parte degli insediamenti in contesti ad elevata naturalità. Il presente lavoro analizza le dinamiche demografiche, socio-economiche ed urbane che hanno interessato le aree protette a partire dal 1991, delineando possibili strategie di intervento e politiche di gestione volte a mitigare gli effetti delle trasformazioni antropiche e al miglioramento delle condizioni ambientali compatibilmente con i margini di recupero e conservazione emersi dalla classificazione tipologica.
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Firdaus, Winci. "Realisasi Pronomina dalam Bahasa Mooi: Analisis Tipologi Morfologi." Ranah: Jurnal Kajian Bahasa 7, no. 2 (December 20, 2018): 180. http://dx.doi.org/10.26499/rnh.v7i2.496.

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Abstract:
This study on relation of pronouns and affixation discusses about pronouns structure and affixes usage in Mooi language. Pronouns structures in Mooi language include personal pronouns, possessive pronouns, interrogative pronouns and demonstrative pronouns. The pronouns forms in Mooi language recognize gender forms and will experience sound changes if they are side by side with the first, second and third personal pronouns. On the other hand, affixations in Mooi language include preffixes, confixes, time marker confixes and personal confixes. The method used in this research is synchronic descriptif method, and the data collecting technique is spoken and listening technique. The data analysis technique is generalisation analysis technique that include several stages of forms and units determination in the corpus to morphology generalisation examination. ABSTRAKKajian tentang relasi pronomina dan afiksasi ini membahas tentang struktur kata ganti dan penggunaan afiks pada bahasa Mooi. Struktur kata ganti pada bahasa Mooi meliputi pronomina persona, pronomina milik, pronomina penanya dan pronomina penujuk. Bentuk pronomina dalam bahasa Mooi mengenal bentuk gender dan akan mengalami perubahan bunyi apabila berdampingan dengan kata ganti orang ke I, II, dan III. Sedangkan afikasasi pada bahasa Mooi meliputi prefiks, konfiks, konfiks penanda waktu dan konfiks persona. Metode yang digunakan dalam peneltian ini adalah metode deskriptif sinkronis, dengan teknik pengumpulan data adalah teknik cakap dan simak. Teknik analisis data yaitu teknik analisis generalisasi yang meliputi beberapa tahapan dari penentuan bentuk dan satuan dalam korpus sampai pada pemeriksaan generalisasi morfologi.
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Vigni, I. Li, M. R. Melati, and M. C. Vitale. "Analisi Comparativa Cito-Morfologica dei Semi con Elaiosoma diPortulacaSp. Osservati Al Sem." Giornale botanico italiano 130, no. 1 (January 1996): 402. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439634.

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Lanzalaco, Luca. "LA FORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IN EUROPA OCCIDENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 63–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017494.

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Abstract:
IntroduzioneLa progressiva attenzione della scienza politica per le tematiche organizzative sembra essere una tendenza incontrovertibile. Gli attori politici collettivi sono visti sempre meno come delle «scatole nere», dei semplici canali di trasmissione di domande e interessi, e si sottolinea, invece, sempre più come essi siano delleorganizzazioni complessela cui condotta è regolata da meccanismi ed imperativispecificiedautonomie come, di conseguenza, l'individuazione di queste dinamiche organizzative contribuisca in modo determinante alla comprensione del funzionamento del sistema politico nel suo complesso. La configurazione di una organizzazione politicanonè un fatto meramente «tecnico» o «ingegneristico», e men che meno «formale», ma determina l'autonomia e la discrezionalità di cui gode il gruppo dirigente nel ridefinire gli interessi dei gruppi sociali rappresentati e nel «guidare» lamembershipverso determinate mete collettive. Una delle acquisizioni più rilevanti che sono state fatte in questo campo di indagine è che per spiegare le caratteristiche strutturali di una organizzazione politica occorre risalire al modo in cui essa è nata, si è formata e si è consolidata. Il concetto distruttura, infatti, appartiene ad una classe di concetti utilizzati nelle scienze sociali — i cosiddettitime oriented concepts— che assumono significato solo in un orizzonte temporalediacronico(Rosenthal 1978). Ciò che si percepisce come «strutturale» al tempo T sono modelli di comportamento e interazioni sociali che sono perdurati e si sono stabilizzati al tempo T-1, T-2, T-3, … T-n, e che per questo motivo diventano elementicostitutividi quella relazione sociale. Quella che potremmo chiamare lafallacy of synchronic reductionismporta a «fotografare» una organizzazione in un dato momento e a considerare tutti i suoi caratteri strutturali in un orizzonteatemporale.Invece, le proprietà strutturali di una organizzazione sono il risultato di scelte organizzative e di processi di adattamento che si sono verificati inmomenti e fasi differentidella vita dell'organizzazione e i cui risultati si sono poi «congelati», «sedimentati», «stratificati» nel tempo. Una semplice analisi del contesto ambientale in cui opera un'organizzazione, come suggerisce l'approcciocontingency, non è sufficiente in quanto organizzazioni con «storie»differentipotranno daredifferentirisposte, in termini di proprietà organizzative, agliidenticiimperativi posti in un dato momento dallo stesso ambiente. Per spiegare le proprietà strutturali di una organizzazione politica occorre quindi integrare opportunamente l'analisistrutturale-morfologica, basata sull'ipotesi che le organizzazioni tendano ad adattarsi razionalmente alla struttura del loro ambiente, con l'analisistorico-genetica, in base alla quale la razionalità degli attori organizzativi è vincolata dalle loro esperienze passate, dallastoriadell'organizzazione e, in particolare, dal modo in cui l'organizzazione stessa è nata e si è formata. L'approccio genetico ha trovato ampie applicazioni nello studio di vari tipi di organizzazioni politiche: i partiti, i sindacati dei lavoratori, i gruppi di interesse, i movimenti collettivi, le organizzazioni terroristiche. Con questo articolo mi propongo di estendere l'utilizzazione, e di dimostrare l'utilità, di questo approccio anche per quanto riguarda l'analisi di un tipo particolare di organizzazioni politiche, che solo recentemente sono diventate oggetto di studio, cioè leassociazioni imprenditoriali.In particolare, mi occuperò dellepeak associations, cioè delle confederazioni nazionali intersettoriali, come la confindustria e le sue omologhe in altre nazioni. Nella prossima sezione traccerò una tipologia dellepeak associationssulla base del loro «modello originario», cioè del modo in cui sono nate, e del loro grado di istituzionalizzazione; nella seconda sezione verificherò la validità di questa tipologia attraverso l'analisi storico-comparata: illustrerò un «modello a dicotomie successive», costruito alla luce dell'evidenza empirica disponibile, per l'analisi dei processi di formazione delle associazioni imprenditoriali, mettendo in evidenza come a diversi processi di formazione siano corrisposti differenti «modelli originari». Nelle sezioni finali, infine, esaminerò i fattori esplicativi che hanno determinato il prevalere di uno o dell'altro dei vari processi di formazione.
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Incardona, M., M. Ricci, L. Mencacci, A. Genovesi, and U. Covani. "Il mantenimento della riabilitazione protesica: analisi morfologica in vitro con differenti sistemi di decontaminazione." Prevenzione & Assistenza Dentale 37, no. 3 (September 2011): 81–86. http://dx.doi.org/10.1016/j.pad.2011.03.003.

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Carrera, Letizia. "Centri storici tra specificità e processi di mutamento." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 125 (August 2021): 116–32. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-125007.

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Abstract:
Il dibattitto italiano sui centri storici, caratterizzato per lungo tempo da un andamento carsico, è stato spesso carente sia sul piano del riconoscimento della loro specificità, sia su quello di un'analisi processuale delle loro caratteristiche. Il punto di partenza è riconoscerli come parte integrante della città ma, allo stesso tempo, come parti caratterizzate da tratti specifici. Alcune volte i centri storici sono considerati come una risorsa per la città in termini di sviluppo sociale ed economico; altre volte come un problema che richiede strategie di intervento. L'autore propone una riflessione che muove dalle peculiarità di ciascuna realtà, per connettersi a una proposta tipologica centrata sui processi di cambiamento che caratterizzano i centri storici. Questa prospettiva di analisi rappresenta anche la possibilità di orientare interventi progettuali in vista di politiche di rigenerazione urbana.
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Silva, Valentina de Farias Betemps, Aline Montagna da Silveira, and Franciele Fraga Pereira. "Villas e Casas de Catálogo no sítio do Primeiro Loteamento de Pelotas-RS." Revista de Morfologia Urbana 9, no. 1 (March 15, 2021): e00181. http://dx.doi.org/10.47235/rmu.v9i1.181.

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Abstract:
A chegada do século XX trouxe significativos avanços de infraestrutura urbana, que repercutiram nas maneiras de habitar a cidade e consequentemente as residências. As exigências salutares do novo século impulsionaram a conformação de uma nova tipologia arquitetônica, as villas e casas de catálogo. Essas residências, caracterizadas pela sua premente ventilação e iluminação naturais buscam, por sua natureza, a característica de grandes lotes para suas implantações. Este artigo analisa como esse novo tipo edilício se implantou na região mais antiga da cidade de Pelotas-RS, o sítio do Primeiro Loteamento, que possui a característica de lotes estreitos e compridos. A investigação proposta pretende compreender como essa arquitetura se inseriu na malha urbana mais antiga da cidade, estabelecendo relações entre a tipologia arquitetônica e a morfologia urbana. A análise dos resultados foi realizada a partir dos dados coletados através de um inventário de varredura, que permitiu entender as principais características do sítio e das edificações estudadas.
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Comajoan, Llorenc, and Maria Grossmann. "Opposizioni direzionali e prefissazione: Analisi morfologica e semantica dei verbi egressivi prefissati con des- e es- in catalano." Language 74, no. 2 (June 1998): 418. http://dx.doi.org/10.2307/417908.

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Da Silva Pereira, Claudinei. "A PRODUÇÃO DO ESPAÇO E MORFOLOGIA URBANA EM PRESIDENTE PRUDENTE-SP." Caminhos de Geografia 22, no. 83 (October 4, 2021): 200–218. http://dx.doi.org/10.14393/rcg228356314.

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Abstract:
A cidade de Presidente Prudente teve origem no contexto da expansão do cultivo do café, quando a terra já era mercadoria. A propriedade privada da terra é central neste trabalho para a compreensão de processos contemporâneos de produção do espaço urbano. O artigo analisa a expansão territorial recente e seus desdobramentos sobre a morfologia urbana, resultando em distintas tipologias de loteamentos residenciais, formação de vazios urbanos e na permanência dos lotes não edificados, vinculados a práticas especulativas sobre a terra. A propriedade privada da terra rural e urbana são basilares para a compreensão dos agentes produtores do espaço urbano e dos seus vetores de expansão. Adotou-se como procedimentos metodológicos a pesquisa bibliográfica, levantamento de dados sobre as terras pertencentes a empresas de incorporação imobiliária, mapeamento e caracterização de loteamentos com fins residenciais, vazios urbanos e lotes não edificados nos anos de 2010 e 2018. O tecido urbano expandiu de forma rápida e descontínua nas últimas décadas, motivado por interesses fundiários/imobiliários e conivência do poder público local ao beneficiar o capital incorporador e os proprietários fundiários através de medidas como a ampliação do perímetro urbano e das escolhas locacionais para a construção dos grandes conjuntos habitacionais populares.
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Comajoan, Llorenç. "Opposizioni direzionali e prefissazione: Analisi morfologica e semantica dei verbi egressivi prefissati con des- e es- in catalano By Maria Grossmann." Language 74, no. 2 (1998): 418–19. http://dx.doi.org/10.1353/lan.1998.0167.

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Dissertations / Theses on the topic "Analisi morfologica e tipologica"

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Rusticali, Chiara. "Lettura morfologica e tipologica di Cesena: tre progetti per la citta." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19311/.

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Abstract:
La seguente tesi curriculare, ripercorrendo tre progetti svolti a Cesena durante il percorso di studio, studia la formazione della città di Cesena partendo da un'analisi morfologica del territorio fino ad arrivare a una lettura in chiave tipologica del tessuto, e come il progetto si inserisca all'interno di essa. Lo scopo prefissato è quello di individuare gli elementi fondativi e costitutivi di una città, nella fattispecie Cesena, e come in questi si individuino i principi regolatori che risiedono alla base di un progetto di architettura. L’impianto della città, il limite e il tessuto sono le tre tematiche principali attraverso le quali parte prima lo studio sulla città, poi viene analizzato come queste si riflettano durante il percorso di progettazione e rientrino nel progetto. Si sottolinea l'importanza della conoscenza del luogo di progetto e della sua storia per giungere a un manufatto che si inserisca coerentemente con lo svolgersi della città senza creare motivi di discontinuità.
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Frascaroli, Alessandra Camilla. "Analisi tipologica delle add-ons nel progetto abracadabra." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14010/.

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Abstract:
La proposta di progetto ABRACADABRA, acronimo per “Assistant Building’s addition to Retrofit, Adopt, Cure And Develop the Actual Buildings up to zeRo energy, Activating a market for deep renovation”, è stata redatta in risposta al bando europeo H2020-EE-2015-MarketUpTake. Si basa sull’assunto che i benefici non strettamente legati alla mera riqualificazione energetica giochino un ruolo chiave nell’iter progettuale del rinnovamento, in particolare l’aumento di valore di mercato dei comparti e la possibilità di aumentare le unità abitative mediante l’aggiunta di volumi che agiscano come edifici attivi sopperendo anche alle necessità energetiche dell’esistente. Per raggiungere questi obiettivi ABRACADABRA propone una nuova strategia di recupero basata su aggiunte volumetriche e lo sfruttamento di energie rinnovabili (Add-ons and Renewables Energy Sources (AdoRES)). Nella pratica questo si traduce con addizioni volumetriche parziali, che divengono parte integrante dell’edificio esistente, quali incrementi in facciata (FACADE) o laterali (ASIDE) e l’aggiunta di piani (ON TOP)nonché la saturazione di eventuali piani terra su pilotis (GROUND), o persino di un intero edificio di nuova costruzione (ASSISTANT BUILDING) che sopperisca alle eventuali necessità energetiche dell’edificio assistito. In questa relazione si tratterà quindi un’analisi tipologica delle addizioni volumetriche possibili a seconda delle differenti situazioni, in quanto l’obiettivo ultimo è di ottenere il campo di applicabilità di questo tipo di rinnovamento confrontando l’efficacia delle AdoRES in diversi mercati. I comparti urbani coinvolti nello studio sono situati in otto diversi Paesi facenti parte dell’Unione Europea (Bulgaria, Grecia, Italia, Lettonia, Olanda, Norvegia, Romania e Spagna), costruiti prima degli anni ’70-’80, avendo quindi inadeguati livelli di efficienza energetica.
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Davanzo, Giacomo <1990&gt. "Il dialetto di Ceggia. Analisi fono-morfologica e sintattica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8686.

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Abstract:
ABSTRACT L’elaborato prevede lo studio del ciliense, la varietà dialettale veneta della zona di Ceggia (VE). Il Comune di Ceggia si trova in un’area di transizione tra diverse realtà dialettali che si intersecano tra loro, quali il trevigiano di Sinistra Piave, il trevigiano rustico liventino, il veneziano di terraferma, le parlate venete influenzate dal friulano del Portogruarese. Il dialetto di Ceggia non è stato oggetto di studio da parte della dialettologia officiale e, ritenendo che esso presenti particolarità e fenomeni interessanti per la disciplina, si è deciso di condurre un’indagine sincronica volta a dare una descrizione il più possibile completa dell’aspetto del ciliense al giorno d’oggi. Verranno considerati vari livelli del dialetto, a partire dall’inventario fonematico, per poi proseguire descrivendo il vocalismo, il consonantismo, la morfologia nominale e verbale, giungendo infine all’area della sintassi, dove saranno illustrati singoli fenomeni rilevanti. I dati esposti nello studio, raccolti tramite la competenza personale di parlante nativo del laureando, la consultazione di dizionari dialettali, di pubblicazioni locali, di singoli studi su precisi fenomeni verranno poi confermati ricorrendo alla testimonianza di un campione di parlanti ciliensi, tramite la raccolta di etnotesti e la somministrazione di un breve questionario di verifica. Infine, Il continuo confronto tra il ciliense ed i dialetti limitrofi è stato fondamentale per individuare le affinità e le divergenze presenti tra le singole varietà dell’area.
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Pittau, Sharon. "Analisi storica dell’evoluzione morfologica del tratto montano del Fiume Sillaro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15759/.

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Abstract:
Durante l’ultimo secolo i fiumi italiani hanno subito delle variazioni morfologiche molto simili; tra gli anni ‘50 e gli anni ’80-’90, si sono registrati restringimenti, generalmente superiori al 50%. Questo lavoro si basa sull’analisi multitemporale tra il 1954 e il 2016 dei cambiamenti della larghezza del canale attivo del Fiume Sillaro. L’alveo è stato suddiviso in tratti, sulla base della metodologia proposta da Montgomery & Buffington (1997), in maniera tale da minimizzare la variabilità morfologica interna ai tratti e massimizzare la variabilità tra i tratti di studio. L’analisi è stata effettuata prevalentemente attraverso immagini telerilevate in ambiente GIS, mappando il canale attivo e calcolando la larghezza media di quest’ultimo alla scala di tratto per ciascun anno analizzato; sono stati anche calcolati gli indici di sinuosità e di intrecciamento. Poiché la morfodinamica di un fiume è controllata da forzanti esterne, sono stati presi in considerazione precipitazioni, grado di confinamento, opere in alveo, prelievo di inerti in alveo e uso del suolo. Infine, attraverso delle misure di campo, è stata eseguita l’analisi delle incertezze associate alla mappatura da remoto del canale attivo. Il Sillaro inizialmente mostra un diffuso restringimento del canale attivo, raggiungendo le percentuali più elevate tra il 1976 e il 1996; tra il 2011 e il 2014 si registra invece un contenuto allargamento generale del canale attivo, che rimane stabile tra il 2014 e il 2016. Le medie di restringimento complessivo (1954-2016) sono del 45% nella parte confinata, del 76% in quella semiconfinata e dell’83% in quella non confinata. Dai dati acquisiti si può ipotizzare che i restringimenti siano principalmente correlati alla diminuzione di sedimento in alveo, dovuta sia all’estrazione di materiale in alveo che alla riduzione degli apporti di sedimento provenienti dagli affluenti principali.
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Montoya, Cardona Monica Maria. "Analisi dinamica-morfologica dei corsi d'acqua pseudo meandriformi mediante modelli a fondo mobile." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425190.

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Abstract:
In the last years in river engineering, the numerical models that simulate both fluvial hydraulics and sediment transport, have been used and developed in order to provide an accurated representation of morphological phenomena (mobile bed models). These models allow the simulation of the bed level change, the hydraulic profile, the mean velocity and the streaming lines corresponding to a short flood wave. These models, if used in long-term hydrological events, can provide useful information about fluvial morphological tendency and its temporal variation for different boundary conditions. In the present thesis work, several numerical simulations of a short flood wave (return period equal to 20 years) on the Torre river are performed to obtain a sensibility analysis by using the hydro-morphological bi-dimensional MIKE 21C model. The sensibility analyses have been carried out in order to establish the dependency of the model from the main parameters. Moreover a comparison between the simulations of MIKE 21C with those carried out using other two models, HEC-RAS (1D model) and CCHE2D (2D model), is carried out. The results show the better performance of the 2D model in the computation of the morphological variation of gravel bed rivers.
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Gualerzi, A. "ANALISI MORFOLOGICA DELLA MUCOSA ORALE CHERATINIZZATA UMANA NORMALE DOPO ESPOSIZIONE A STIMOLI ESOGENI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/215122.

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Abstract:
Cigarette smoke and alendronate are two different exogenous stimuli involved in the pathogenesis of oral diseases, but their actual role in altering the epithelial barrier and function has not been thoroughly investigated, yet. To evaluate the morphological chronic effect of both agents, biopsies of normal human keratinized oral mucosa are collected respectively from smoking women (n = 5) and from osteoporotic women undergoing chronic oral therapy with alendronate (n = 6). Both groups are compared to age and sex-matched controls. The acute effects of smoke are investigated in a three-dimensional model of human oral mucosa organotypic cultures (n = 5) after exposure to the mainstream smoke coming from one single cigarette. Morphological analysis by light and transmission electron microscopy is performed on all considered samples. Chronic smoke and chronic alendronate treatment affect keratinocyte terminal differentiation and intercellular adhesion impairing desmosomal molecular composition and morphology, in a stress specific and time exposure related manner. Desmoglein 3 and desmoglein 1 distribution are altered respectively after chronic smoke and chronic alendronate treatment. Epithelial proliferation is also impaired in the alendronate treated group. On the contrary, after three hours from cigarette smoke exposure, the first significant response of the oral epithelium comes from the immediately suprabasal keratinocytes, without impairment of the epithelial junctional apparatus and apoptosis induction. The collected data highlight differences in the acute and chronic response of the oral epithelium to cigarette smoke. Moreover, reported results support the crucial signaling role of desmosomal cadherins in the oral epithelium and introduce a new issue in oral biology: the specific response of human oral mucosa to different physico-chemical stresses.
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SBARRA, PAOLA. "Contributo della geomorfologia quantitativa alla caratterizzazione morfologica e morfodinamica di alcuni paesaggi italiani." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917391.

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Zago, Michela <1979&gt. "Analisi morfologica e molecolare di cellule da colture primarie umane esposte a resine biocompatibili." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1078/1/Tesi_Zago_Michela.pdf.

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Abstract:
The cytotoxicity of dental composites has been attributed to the release of residual monomers from polymerized adhesive systems due to degradation processes or the incomplete polymerization of materials. 2-Hydroxyethyl methacrylate (HEMA) is one of the major components released from dental adhesives. Cytotoxic effects due to high concentrations of HEMA have already been investigated, but the influence of minor toxic concentrations for long-term exposition on specific proteins such as type I collagen and tenascin has not been studied in depth. The objective of this project was to study the effect of minor toxic concentrations of HEMA on human gingival fibroblasts (HGFs) and human pulp fibroblasts (HPFs), investigating modification in cell morphology, cell viability, and the influence on type I collagen and tenascin proteins. Different concentrations of the resin monomer and different times of exposition were tested on both cell lines. The cell vitality was determined by MTT assay, and high-resolution scanning electron microscopy analysis was performed to evaluate differences in cell morphology before and after treatment. To evaluate the variability in the expression and synthesis of procollagen α1 type I and tenascin proteins on HGFs and HPFs treated with HEMA at different concentrations immunofluorescence, RT-PCR and western blot analysis, were carried out. The treatments on HGFs with 3mmol/L HEMA, showed a strong reduction of procollagen α1 type I protein at 72h and 96h, demonstrating that HEMA interferes both with the synthesis of the procollagen α1 type I protein and its mRNA expression. The results obtained on HPFs treated with different concentrations of HEMA ranging from 0,5mmol/L to 3mmol/L and for different exposition times showed a strong reduction in cell viability in specimens treated for 96h and 168h, while immunofluorescence and western blotting analysis demonstrated a reduction of procollagen α1 type I and an overexpression of tenascin protein. In conclusion, our results showed that the concentrations of HEMA we tested, effect the normal cell production and activity, such as the synthesis of some dental extracellular matrix proteins.
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Zago, Michela <1979&gt. "Analisi morfologica e molecolare di cellule da colture primarie umane esposte a resine biocompatibili." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1078/.

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Abstract:
The cytotoxicity of dental composites has been attributed to the release of residual monomers from polymerized adhesive systems due to degradation processes or the incomplete polymerization of materials. 2-Hydroxyethyl methacrylate (HEMA) is one of the major components released from dental adhesives. Cytotoxic effects due to high concentrations of HEMA have already been investigated, but the influence of minor toxic concentrations for long-term exposition on specific proteins such as type I collagen and tenascin has not been studied in depth. The objective of this project was to study the effect of minor toxic concentrations of HEMA on human gingival fibroblasts (HGFs) and human pulp fibroblasts (HPFs), investigating modification in cell morphology, cell viability, and the influence on type I collagen and tenascin proteins. Different concentrations of the resin monomer and different times of exposition were tested on both cell lines. The cell vitality was determined by MTT assay, and high-resolution scanning electron microscopy analysis was performed to evaluate differences in cell morphology before and after treatment. To evaluate the variability in the expression and synthesis of procollagen α1 type I and tenascin proteins on HGFs and HPFs treated with HEMA at different concentrations immunofluorescence, RT-PCR and western blot analysis, were carried out. The treatments on HGFs with 3mmol/L HEMA, showed a strong reduction of procollagen α1 type I protein at 72h and 96h, demonstrating that HEMA interferes both with the synthesis of the procollagen α1 type I protein and its mRNA expression. The results obtained on HPFs treated with different concentrations of HEMA ranging from 0,5mmol/L to 3mmol/L and for different exposition times showed a strong reduction in cell viability in specimens treated for 96h and 168h, while immunofluorescence and western blotting analysis demonstrated a reduction of procollagen α1 type I and an overexpression of tenascin protein. In conclusion, our results showed that the concentrations of HEMA we tested, effect the normal cell production and activity, such as the synthesis of some dental extracellular matrix proteins.
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Mucci, Martina. "Analisi morfologica e scheletrica di associazioni sub-fossili a Vongola adriatica nell'Olocene del Nord Adriatico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Conoscere il passato per capire ciò che ci circonda e cercare di aumentare l’affidabilità di scenari futuri è uno dei principali scopi delle scienze paleobiologiche e in particolare della paleoecologia. Fra i tanti temi di attualità l’impatto del riscaldamento globale sulle associazioni marine rappresenta una linea di studio sulla quale si stanno indirizzando le priorità della ricerca a livello comunitario. In questa tesi è stata condotta un’analisi morfologica e scheletrica su esemplari fossili di C. gallina, preservata nella successione sedimentaria olocenica della fascia costiera emiliano-romagnola e si sono confrontati i dati ottenuti con quelli derivati da un’associazione recente (largo di Cesenatico) e situata in un ambiente comparabile in termini di substrato, batimetria e biocenosi ma contraddistinto da SSTs medie inferiori di circa 1°C. Lo scopo di questa ricerca è quello di analizzare se le associazioni a C. gallina provenienti dall’attuale e dall’Olocene medio (parte terminale dell’optimum climatico olocenico), mostrino differenze significative per quanto riguarda le caratteristiche misurate. Le differenze rinvenute fra i due orizzonti fossili si ipotizza siano il risultato della plasticità genotipica di Vongola adriatica e non a fenomeni diagenetici occorsi dopo la morte dell’organismo. Il dati raccolti, al momento, non sono sufficienti per legare le differenze morfologiche (altezza, convessità) o di microstruttura (porosità) riscontrate sulle valve fra i due orizzonti alla temperatura. In quanto altri parametri ambientali (come nutrienti, densità di esemplari o predazione) possono influire sulla risposta fenotipica di Vongola adriatica. Solo l’analisi di più livelli fossili vissuti a SST simili e in contesti paleoambientali comparabili ci potrà aiutare a ricostruire la variabilità intrinseca di C. gallina in relazione alle temperature e all’ambiente.
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Books on the topic "Analisi morfologica e tipologica"

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Rotonde d'Italia: Analisi tipologica della pianta centrale. Milano: Jaca book, 2008.

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Luigi, Maffei Gian, Italy. Ministero per i beni culturali e ambientali. Commissione rischio sismico., and Università di Firenze. Dipartimento di progettazione dell'architettura., eds. Analisi tipologica degli insediamenti e dell'edilizia residenziale dell'area toscana. Firenze: Alinea, 1997.

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Aroni, Gabriele. Gli ordini architettonici di San Lorenzo a Firenze: 1420-1490 : analisi morfologica e proporzionale tramite fotoraddrizzamento. Milano: Mimesis, 2016.

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Grossmann, Maria. Opposizioni direzionali e prefissazione: Analisi morfologica e semantica dei verbi egressivi prefissati con des- e es- in catalano. Padova: UNIPRESS, 1994.

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Book chapters on the topic "Analisi morfologica e tipologica"

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Sonia Mercurio. "Gli spazi-tra. Connettere Palermo. Analisi morfologica del tessuto urbano di Palermo." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.38.

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Conference papers on the topic "Analisi morfologica e tipologica"

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Kalil, Rosa Maria Locatelli, and Adriana Gelpi. "Habitação e morfologia urbana: criando novas paisagens." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Curso de Arquitetura e Urbanismo. Universidade do Vale do Itajaí, 2016. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6268.

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Abstract:
As políticas de habitação do Programa Minha Casa Minha Vida têm produzido habitações sociais no Brasil, gerando núcleos e conjuntos habitacionais em diversas cidades. A maioria dos conjuntos e núcleos está sendo construída em áreas de expansão urbana, gerando apêndices urbanos deslocados do tecido urbano consolidado. O trabalho aborda estudo de caso em Passo Fundo (RS), em conjunto habitacional que combina a construção privada com investimentos públicos, tendo como característica a diversidade de tipologias, tecnologia construtiva racionalizada e a gradual oferta de equipamentos comunitários. A análise é realizada com base métodos e conceitos de valoração integral das áreas habitacionais propostos por Montaner, Muxi e Falagan (2011). Como resultados, verifica-se que mesmo em empreendimentos privados, as ferramentas de “habitar o presente”, que consideram habitação como parte de projeto urbano, podem contribuir para que a morfologia urbana resultante de novas paisagens obtenha melhor qualidade e sustentabilidade, desde que sejam efetivadas as políticas públicas habitacionais correspondentes The housing policies of the Minha Casa Minha VidaProgramme have produced social housing in Brazil, generating urban developments and housing projects in several cities. Most of them are situated in areas of urban sprawl, generating displaced urban appendices of the consolidated urban fabric. This paper presents a case study in Passo Fundo (RS) that combines private construction with public investments, with the characteristic diversity of typologies, building technology and streamlined the gradual provision of community facilities. The analysis is based in methods and concepts of full valuation of residential areas proposed by Montaner, Muxi and Falagan (2011). As a result, it appears that even in private enterprises, the tools "to inhabit the present," that consider housing as part of urban design can contribute to the resulting urban morphology of new landscapes get better quality and sustainability, provided that effect the corresponding public housing policies.
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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Abstract:
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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Cantarero Tomás, David. "Rediseño de un artefacto precinematográfico gracias a las nuevas tecnologías dentro de las artes visuales. Estudio de caso: Zoótropo 3D –Chopo cabecero." In IV Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales. ANIAV 2019. Imagen [N] Visible. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2019.9524.

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Abstract:
Antes de que los hermanos Lumière inventaran el cinematógrafo, se sucedieron toda una suerte de artefactos cuyo objetivo era producir en el espectador la ilusión de movimiento a partir de la observación de una sucesión de imágenes fijas. Hoy, tras la aparición de las nuevas tecnologías e inspirados por aquellos inventos, ha surgido una nueva tipología de aparatos, los zootropos 3D, los cuales para generar esta ilusión en vez de servirse de imágenes planas utilizan objetos tridimensionales. Si bien los primeros en los que se usó este procedimiento nacieron a mediados del siglo XIX, prácticamente en paralelo a aquellos que empleaban ilustraciones o fotografías, con la incorporación de técnicas como el escaneo y la impresión 3D han adquirido una nueva dimensión, planteando nuevos retos al tiempo que generan nuevos interrogantes. En el siguiente trabajo se analiza brevemente esta trayectoria para acabar tratando una obra de producción propia, cuya intención es ofrecer una mirada crítica sobre nuestra relación tanto con la tecnología como con la imagen en la actualidad, partiendo de la reflexión sobre los propios dispositivos y procesos implicados en la construcción del artefacto. Los “fotogramas” necesarios para generar la animación se han obtenido, en este caso, reproduciendo en serie un fragmento de madera perteneciente a un tipo de árbol, el chopo cabecero, cuya particular morfología es el resultado de la combinación de las características de una especie vegetal –populus nigra, y de la manipulación humana para su aprovechamiento con fines diversos. El resultado es una obra que pone en cuestión la largamente sostenida dicotomía naturaleza-cultura, así como la relación de antagonismo existente entre producción industrial y trabajo artesanal, a la vez que se ocupa de nociones como la de representación, para averiguar qué ha ocurrido tras la crisis que de ella se ha planteado desde perspectivas muy diferentes.
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