Dissertations / Theses on the topic 'Analisi di scenario'

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Grotti, Simone. "Robotic patrolling: analisi di strategie e applicazione ad uno scenario." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6087/.

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Guercio, Jorge. ""Analisi di scenario sull'introduzione di una filiera di reattori adiabatici a piombo nel parco Europeo”." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4009/.

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Bottin, Filippo <1993&gt. "Analisi di scenario sui bilanci delle banche italiane nell'ipotesi di variazione di ponderazione dei titoli governativi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14800.

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Abstract:
L’elaborato si presta ad analizzare un possibile stress test causato da un eventuale cambiamento normativo della ponderazione dei titoli di Stato italiani. Gli stress test sono una delle novità introdotte dai legislatori a seguito degli accordi di Basilea che sono trattati nel primo capitolo. Inoltre, viene data maggior rilevanza, anche in virtù dell’analisi che si condurrà, al rischio di credito in quanto è un argomento centrale della vigilanza sugli intermediari ed è uno degli elementi sul quale si basa il calcolo dei requisiti patrimoniali. Nella seconda parte di questo documento, si trattano i principi contabili internazionali, IAS 39 e IFRS 9, utilizzati dalle banche per valutare gli strumenti finanziari tra cui i titoli governativi. Dopo aver descritto l’evoluzione normativa e gli aspetti contabili sarà sviluppata un’analisi di scenario basata sui bilanci di esercizio dell’anno 2017. In particolare, si tratterranno delle ipotesi plausibili di cambiamento di scenario relativamente alla modifica normativa, per gli istituti bancari di classe 2 e 3, sulla ponderazione dei titoli di Stato italiani. Successivamente si tracceranno delle possibili conseguenze in merito al rispetto dei vincoli patrimoniali e si analizzeranno le probabili contromisure che le banche potrebbero adottare nel caso avvenisse l’ipotesi teorizzata.
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4

Vitri, Isaia. "Studio, modellazione, sviluppo ed analisi prestazionale multi-scenario di parchi eolici offshore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Fonte pulita, rinnovabile ed inesauribile, l'energia eolica altro non è che l'energia cinetica prodotta dal movimento dell'aria sulla superficie terrestre, tra zone di alta e di bassa pressione. La centrale eolica viene denominata “Wind farm” ed è formata da un raggruppamento di più aerogeneratori. Lo scopo di questo elaborato è quello di calcolare e valutare le prestazioni annuali delle wind farm, sia in termini di efficienza di produzione energetica sia in termini economici, tramite la costruzione di un algoritmo che permetta di simularne le prestazioni. Tale algoritmo deve avere carattere generale e non specifico: inserendo gli opportuni input deve adattarsi a qualsiasi situazione di parco eolico. In questo lavoro viene anche studiata la possibilità di costruire wind farm offshore ‘non uniformi’, ovvero in cui possano coesistere diversi tipi di aerogeneratori, aventi diversi diametri del rotore e posizionati a diverse altezze tra di loro, al fine di valutare se tali configurazioni possano o meno avere influenza positiva sull’effetto scia. Quest’ultimo non è altro che un disturbo del flusso d’aria creato dalle turbine eoliche sopravento che incide su quelle situate sottovento, generando deficit di velocità. Lo scopo di un layout ottimizzato è quindi quello di minimizzare tale effetto. Minore è l’effetto scia, maggiore sarà l’energia prodotta dal parco. Nella prima parte dell’elaborato si svolge uno studio anemologico in diverse località marittime italiane. Vengono poi studiate le diverse teorie che stanno alla base del funzionamento dell’eolico: Distribuzione di Weibull, legge di Betz, modello di Jensen per la caratterizzazione dell’effetto scia. Vengono poi analizzate le turbine eoliche e il loro funzionamento. Viene quindi sviluppato l’algoritmo, codificato in ambiente Microsoft Visual Basic for Applications di Excel, in grado di simulare il funzionamento di ogni parco eolico e restituirne in output gli indicatori prestazionali ed economici più importanti.
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Condratiuc, Ion. "Analisi tecnico-economica multi-scenario delle performance di parchi eolici off-shore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’energia eolica ricopre un ruolo importante nel raggiungimento dell’obbiettivo delle zero emissioni preposto dall’Unione Europea per il 2050. Si punta soprattutto sull’eolico offshore poiché permette di sfruttare venti a maggiore intensità e costanza e a ridurre l’impatto visivo e sonoro rispetto i parchi eolici onshore. La progettazione di una wind farm si articola in diverse fasi: determinazione del sito, del layout e dell’aerogeneratore. Questi fattori impattano sull’efficienza dell’impianto oltre che sull’energia estratta dal vento e quindi sul ritorno economico dell’investimento. Lo scopo dell’elaborato è l’analisi degli effetti che la variazione degli input ha sulle performance tecnico-economiche della wind farm. Per la determinazione dell’efficienza dell’impianto si è fatto riferimento alla potenza persa per effetto scia, determinata attraverso il modello cinematico di Jensen già implementato nel sistema, mentre per la determinazione economica si è implementato un modello di costo caratteristico oltre all’utilizzo di parametri quali il costo livellato dell’energia (LCOE) ed il valore attuale netto (NPV). In particolare, si sono individuati diversi siti eolici (tutti ubicati in Italia) con caratteristiche anemometriche adeguate e numerosi aerogeneratori a potenza differente. Attraverso gli algoritmi implementati e lo strumento di input dei dati, si sono svolte delle analisi a layout variabile (36 turbine disposte su 6 ,4 ,3 ed infine 2 file) a diverso orientamento e con distanze tra le turbine anch’esse variabili alla ricerca della configurazione ottimale per quanto riguarda la riduzione dell’effetto delle scie e di massimizzazione del profitto. I risultati ottenuti mostrano come, oltre all’effetto che gli altri parametri hanno, una disposizione più lineare del layout con un uniforme distanziamento degli aerogeneratori sia preferibile rispetto ad una disposizione più “squadrata” del layout.
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Gamba, Andrea <1975&gt. "Performance delle analisi di scenario relative a modello econometrico sui tassi di interesse del mercato italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5169.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di valutare la performance dell’errore di previsione di un modello econometrico al variare dello scenario. Dapprima si affronta il problema da un punto di vista teorico con l’obiettivo di individuare una misura della prestazione del modello, misura che deve consentire un confronto sulle performance ottenute al variare dello scenario di analisi, in modo da poter esprime un giudizio sull’affidabilità delle previsioni effettuate. Per passare poi all’analisi di un modello vero, il MEFIM utilizzato nel nostro studio per prevedere la curva dei tassi del mercato italiano, per valutare la bontà delle previsioni con riferimento al periodo 2004-2014. Si conclude con un giudizio sull’affidabilità delle previsioni effettuate con MEFIM e sul loro utilizzo nella periodica programmazione legata all’evoluzione dei tassi di mercato da parte delle istituzioni finanziarie, principali utenti finali del modello previsivo econometrico.
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Pavan, Samuele <1994&gt. "L’outsourcing assicurativo Analisi dello scenario normativo per l’esternalizzazione delle attività da parte di imprese di assicurazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14114.

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Abstract:
La tesi si prefissa l'obiettivo di esaminare il contesto normativo che deve essere rispettato dalle imprese di assicurazione (o riassicurazione) che vogliano avvalersi di soggetti esterni (service provider) per lo svolgimento di alcune delle proprie attività tenendo presente che l'attività assicurativa non è libera ma regolata da una corposa normativa di settore che coinvolge anche questo aspetto. Nel corso dell'analisi particolare attenzione sarà dedicata alle novità apportate dalla direttiva Sovency II al Codice delle Assicurazioni Private (testo che fornisce le linee guida in materia di legislazione assicurativa) e al nuovo regolamento IVASS 38/2018 che contiene le indicazioni normative puntuali sul tema dell'outsourcing assicurativo.
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Grassi, Andrea. "Strategie competitive alternative nel settore dei videogiochi: analisi di scenario tramite simulazione al computer." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1879/.

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9

Medea, Riccardo <1992&gt. "Analisi di scenario sulle prospettive del gruppo Volkswagen a seguito dello scandalo “dieselgate”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9334.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è quello di andare a verificare un caso pratico e molto recente di una situazione in cui i costi di dissesto che si presentano in una società, possano determinare le sorti future della azienda. Il caso analizzato è quello del gruppo Volkswagen, colpito dallo scandalo “dieselgate”. Il lavoro si divide in 5 capitoli. Nel primo capitolo sono riportate: le caratteristiche principali del settore automotive, utilizzando anche il modello delle cinque forze di Porter; le dinamiche del settore negli ultimi anni e le nuove esigenze dei consumatori. Il secondo capitolo presenta il gruppo Volkswagen, senza ombra di dubbio il più grande gruppo automobilistico europeo. Qui è illustrata la nascita dell’azienda, la composizione del gruppo, le politiche intraprese e la sua performance negli ultimi anni. Nel terzo capitolo vengono fatti degli accenni al teorema di Modigliani/Miller, partendo dalle due proposizioni di base. Successivamente sono illustrate le limitazioni che presenta il teorema e sono introdotti i costi di dissesto per rendere il modello più rappresentativo della realtà. Il quarto capitolo ha l’obiettivo di presentare la vicenda “dieselgate” che ha colpito il gruppo automobilistico tedesco e analizzare i costi di dissesto che hanno inciso o incideranno sul valore del gruppo. Nell’ultimo capitolo, infine, vengono ipotizzati tre scenari futuri che potrebbe dover affrontare il gruppo: uno favorevole, uno sfavorevole e uno neutrale.
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Barreca, Francesco. "Analisi dinamica del ciclo integrato dell'acciaio: un approccio basato sulla simulazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1851/.

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Abstract:
Nella presente tesi viene analizzato in modo approfondito il ciclo integrato dell'acciaio che è uno dei metodi più consolidati e affermati per la produzione sia di semilavorati, sia di prodotti finiti di acciaio. L'approccio all'analisi del ciclo integrato dell'acciaio è di tipo dinamico e basato sulla simulazione, vale a dire che si cerca di capire come e in che modo i vari fattori del ciclo integrato interagiscono e si influenzano fra di loro per cercare in seguto di esplicitare tali dinamiche in un unico modello di simulazione. Sino ad ora infatti nella letteratura si possono trovare modelli che analizzano separatamente solo alcuni aspetti del ciclo integrato dell'acciaio. L'intenzione ultima di questa tesi è quella di fornire uno strumento in più che possa far capire, date determinate caratteristiche e obiettivi dell'azienda, quale sia la direzione più plausibile e giustificabile da seguire.
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Pusineri, Gianmarco <1994&gt. "Stress test e analisi di scenario nel mondo bancario. Modello econometrico sul mercato italiano dei NPL." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13329.

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Abstract:
Il presente lavoro vuole essere una commistione tra teoria e pratica, tra l’intricata legislazione bancaria che caratterizza l’odierno scenario europeo di continui cambiamenti e la pratica econometrica, con analisi quantitative, metodi matematici e statistici per produrre modelli atti a creare relazioni economiche. Lo studio vuole analizzare, anzitutto, la storia della regolamentazione bancaria, per comprendere appieno come si sia arrivati alle attuali normative; esso si concentrerà anche sugli stress test dell’European Banking Authority (EBA), autorità direttamente responsabile del loro svolgimento ed esecuzione, che, insieme alle altre autorità di vigilanza, ha lo scopo di valutare l’adeguatezza patrimoniale per determinare se gli intermediari finanziari dispongano di capitale sufficiente a reggere possibili impatti di natura sfavorevole e peggiorativa rispetto all’attuale. Da qui nasce l’analisi di scenario per valutare le diverse situazioni che una banca si trova costretta ad affrontare. A tal fine, lo studio si concluderà con la costruzione di un modello econometrico satellite per analizzare il maggior rischio per le banche: il rischio di credito, legato principalmente al deterioramento di esposizioni creditizie, che da crediti in bonis si trasformano in sofferenze bancarie, i cosiddetti Non-Performing Loans (NPL). Il modello comprenderà l’utilizzo di variabili macroeconomiche e finanziarie rilevanti per arrivare a prevedere l’andamento futuro del Tasso di Decadimento.
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Tricco', Giovanni <1988&gt. "Il car sharing: una nuova soluzione di mobilità urbana in ottica sostenibile. Analisi del business e dello scenario italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3594.

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Abstract:
Il car sharing è uno strumento di mobilità urbana che si basa sull'utilizzo di una flotta di veicoli da parte di più persone, che ne usufruiscono in base alle proprie necessità; l'importante seguito che questo servizio sta ottenendo è dovuto al progressivo consolidamento delle pratiche di consumo collaborativo (legate all'economia della condivisione) e alla crescente attenzione riposta dagli enti nazionali ed internazionali sul tema della mobilità urbana sostenibile. Lo scopo di questo lavoro è analizzare il servizio di car sharing nei suoi vari aspetti, evidenziandone lo schema di funzionamento, le caratteristiche principali, i benefici per i vari portatori d'interesse e le condizioni necessarie per un suo adeguato sviluppo. Verrà inoltre analizzato lo scenario italiano, evidenziandone punti di forza e debolezza, minacce ed opportunità.
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Cotti, Ramona. "Energia rinnovabile da fonte solare: analisi dello scenario tecnico - normativo e simulazione delle prestazioni di un sistema sperimentale a concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/907/.

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BARONE, ANTONIO. "Regenerating Nature to regenerate Communities? A first approach on a rural area: the case of the Union of Valconca Municipalities." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/331436.

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Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha inteso esplorare il ruolo ed i futuri possibili, in un’ottica di sviluppo sostenibile, dei territori rurali. Per raggiungere questo obbiettivo, l’attività di ricerca si è concentrata su un territorio a vocazione rurale della provincia di Rimini. In particolare si è proceduto ad un inquadramento del territorio tramite interviste semi-strutturate alla popolazione e analisi dell’uso del suolo attraverso tecniche di remote sensing. Si è proceduto quindi ad una mappatura tramite “parere di esperti” della fornitura e della domanda di alcuni servizi ecosistemici presenti nel territorio, evidenziando i punti critici. Sulla base di queste analisi si è quindi proceduto all’individuazione di uno scenario “rigenerativo” per il territorio considerato, basato sull’adozione di pratiche di agricoltura biologica. Si sono analizzati in maniera qualitativa gli efffetti di queste pratiche su alcuni servizi ecosistemici, mentre in maniera quantitativa gli effetti relativi al sequestro di carbonio nei suoli. Alcune argomentazioni sull'importanza di rigenerare i servizi ecosistemici e sugli effetti “sistemici” delle pratiche di agricoltura biologica concludono il lavoro.
The aim of this research work was to explore the role and possible futures of rural territories with a view to sustainable development. To achieve this objective, the research activity focused on a rural territory in the province of Rimini. In particular, the territory was surveyed by means of semi-structured interviews with the population and analysis of land use through remote sensing techniques. The supply of and demand for certain ecosystem services in the area was then mapped by means of an "expert opinion", highlighting the critical points. On the basis of these analyses, a "regenerative" scenario was identified for the area in question, based on the adoption of organic farming practices.The effects of these practices on some ecosystem services were analysed qualitatively, while the effects on soil carbon sequestration were analysed quantitatively. Some arguments on the importance of regenerating ecosystem services and on the 'systemic' effects of organic farming practices conclude the work.
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Canali, Andrea. "Analisi delle criticità e delle potenzialità di un depuratore a tecnologia MBR tramite modellazione WEST: scenario attuale e upgrade del depuratore, gestito da HERA, a servizio del Comune di Castel Guelfo (BO)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il seguente elaborato vuole rappresentare il primo studio pubblico di modellazione tramite il software WEST® di un impianto di depurazione delle acque reflue realmente esistente utilizzante tecnologia di depurazione con membrane da ultrafiltrazione (MBR), con anche un’ analisi degli upgrade impiantistici migliori per diminuire i costi operativi e migliorare le uscite degli inquinanti , particolarmente dei nitrati. Lo studio è stato effettuato sull’ impianto sito del comune di Castel Guelfo, gestito da Hera, che serve una zona con forte impatto di attività produttive. Le criticità di questo impianto sono legate all’ estrema variabilità degli ingressi da rete fognaria e alla presenza di correnti parassite di natura irrigua, che creano squilibri nei rapporti tra i vari carichi organici. Dopo un introduzione sulla tecnologia MBR , su suoi principali aspetti gestionali, quali la gestione del ricircolo e delle portate eccedenti, e una descrizione delle equazioni che regolano il suo dimensionamento, è stata fatta un’ analisi dell’ impianto studiato, sia dal punto di vista della verifica del dimensionamento sia come analisi dei carichi entranti sul periodo gennaio-settembre 2018, costruendo poi il modello WEST dell’ impianto MBR, con implementazione dei vari processi discontinui in esso presenti, quali DO, ricircolo, portata d’aria e flusso delle membrane. Successivamente è stato studiato l’upgrade che prevedeva la totale trasformazione delle vasche di ossidazione in vasche di denitrificazione, con anche analisi delle migliori condizioni operative. Si è poi provveduto a verificare l’andamento con una parziale trasformazione delle vasche di ossidazione, con implementazione di un controllore dell’ ammoniaca uscente e con la diminuzione del valore di TSS in vasca MBR, ottenendo il migliore upgrade possibile, senza prevedere nuove costruzioni.
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Aprigliano, Gian Maria. "Analisi di scenari di riduzione delle plastiche monouso in Italia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19772/.

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Abstract:
La Commissione europea ha approvato una nuova direttiva 940/2019/UE, che implementerà le restrizioni sull’uso di plastiche monouso (SUP). Tale analisi comprende una mappatura redatta da Legambiente (“Beach litter – indagine sui rifiuti nelle spiagge italiane 2019 – 2018 - 2017”), sui rifiuti monitorati sul litorale italiano. Partendo da tale analisi, sono state considerate solamente le plastiche messe al bando dalla direttiva europea, inoltre per stimare il quantitativo di plastica monouso, ove non erano presenti dati specifici in letteratura, sono state applicate le seguenti ipotesi: utilizzo di almeno un prodotto in plastica monouso per 365 giorni l’anno per ogni abitante, il numero di abitanti è approssimato in Italia a 60 milioni. Questo studio prendendo come modello quello sviluppato dall’ Agenzia Norvegese (The Norwegian Environment Agency, “Reduced Littering of Single–Use Plastics / Mapping and analysis of Potential Measures to Reduce the Littering of Certain Single-Use Plastic Products”), comprende una mappatura di 11 plastiche monouso, e sviluppa un’analisi per valutare se una transizione a materiali alternativi e multiuso alla plastica monouso, può contribuire alla riduzione dei rifiuti marini e alla riduzione dell’impatto ambientale. L’analisi si basa sul consumo di oggi di plastica monouso, e alla quantità di rifiuti prodotti in relazione ai due scenari si seguito descritti: 1) Una transizione completa per prodotti monouso non plastici (SUNP) 2) Una transizione completa agli elementi multiuso (MU). Questo approccio stabilisce gli impatti ambientali, economici e sociali di misure che possono essere utilizzate per favorire il passaggio a prodotti in materiali alternativi alla plastica monouso, e affrontare in tal modo il problema ambientale legato al quantitativo di materiale plastico monouso presente nel nostro territorio e nei mari.
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Scarmozzino, Anna Maria. "Analisi dell'impatto di scenari di riuso di acque non potabili in ambito domestico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17890/.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è stato mettere in evidenza l'impatto sulla rete fognaria ed il risparmio nel consumo delle risorse idriche che si ottiene con l’applicazione di dispositivi che si ottengono con l’utilizzo di acqua non potabile per usi in cui il suo utilizzo non comprometta la salute dell’utenza. Prendendo come sito di prova un isolato del quartiere Fossolo a Bologna, sono stati investigati 7 scenari. Nell’analisi di queste soluzioni si sono considerate come possibili fonti di approvvigionamento le acque meteoriche e quelle derivanti dagli scarichi di acque grigie. Lo studio è stato approfondito, nei casi di studio che comprendono la raccolta delle acque piovane, con l’applicazione di soluzioni Low Impact Development. Le valutazioni sulle prestazioni sono state eseguite a scala di quartiere, cercando di dare rilievo alle conseguenze di applicazioni in percentuali inferiori e di confrontare i risultati ottenibili dai diversi impianti analizzati. Il comportamento idrologico dell’isolato, negli scenari con recupero di acqua piovana, è stato simulato in modo continuativo su 10 anni di dati, utilizzando il software EPA SWMM. Si è riscontrato un aumento della produttività negli edifici con un numero di abitanti maggiore di 20. Negli scenari con recupero di acque meteoriche i serbatoi sono dimensionati per ottenere un un’efficienza del 70%. Sono ottime le prestazioni dei sistemi di recupero delle acque grigie, anche con serbatoi di volumi minimi. Risultano rilevanti i benefici ambientali nella gestione delle risorse idriche urbane che comporta l’installazione di sistemi di riuso di acque non potabili combinati con superfici filtranti nelle aree di captazione, a partire dai contributi che si ottengono nella diminuzione dei guasti da piena e del sistema di drenaggio, la riduzione degli sversamenti quindi delle quantità da trattare prima di essere immesse nei corpi idrici ricettori fino alla riduzione dei consumi di acqua potabile
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Battistini, Giulia. "Mobilità elettrica: analisi di scenari evolutivi in Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
I cambiamenti climatici e l'inquinamento stanno mettendo a dura prova la ricerca di mezzi di trasporto più sostenibili ed efficaci. I veicoli elettrici rappresentano oggi una delle principali soluzioni per migliorare la qualità dell’aria nelle principali città urbane. Negli ultimi anni l’offerta di veicoli elettrici è migliorata sempre di più. Grazie alla spinta delle politiche europee, infatti, le case automobilistiche hanno fatto notevoli progressi in campo tecnologico, rendendo in questo modo i veicoli elettrici una valida alternativa a quelli tradizionali. Nonostante ciò, la diffusione delle auto a trazione alternativa stenta a decollare, a causa delle evidenti barriere, tra cui l’elevato costo d’acquisto e l’assenza di un’adeguata infrastruttura di ricarica. Questo documento si pone l’obbiettivo di capire la posizione della regione Emilia-Romagna nella transizione del proprio parco veicolare verso la mobilità elettrica, e di ipotizzare gli scenari evolutivi nei prossimi dieci anni. Ciò che è stato svolto in questo elaborato consiste principalmente in un confronto tra veicoli elettrici, ibridi e tradizionali. Le analisi svolte sono sia di natura ambientale sia di natura economica. Nel primo caso è stato dimostrato che i veicoli elettrici inquinano meno durante l’utilizzo ma l’energia immagazzinata nelle batterie è altamente inquinante alla fonte. Da un punto di vista economico invece, i veicoli elettrici producono un risparmio abbastanza cospicuo nel corso della vita utile dell’automobile. Infine, è stato ipotizzato di installare in un tratto della città di Bologna un’infrastruttura di ricarica e si è voluto dimostrare che una domanda elevata di veicoli elettrici, nel prossimo futuro, metterebbe in crisi il sistema.
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Diolaiti, Eleonora. "Analisi di scenari climatici storici e futuri sui bacini afferenti all'invaso di Ridracoli." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Per valutare la risorsa idrica di una regione di studio, è importante la disponibilità di misure di variabili climatiche quali precipitazioni e temperature. Tali variabili sono necessarie per poter valutare la formazione delle portate nei corsi d'acqua e la regolazione dei deflussi all’interno di un invaso. Mentre per il passato sono disponibili le misure al suolo delle variabili climatiche, per poter fare considerazioni sul clima futuro è necessario ricorrere alle simulazioni di modelli climatici. Nel presente lavoro di tesi si sono confrontate e valutate le prestazioni di un insieme di simulazioni climatiche dell'iniziativa EURO-CORDEX nella riproduzione delle climatologie di precipitazione e temperatura sull’area dei bacini che alimentano l’invaso di Ridracoli. Si è valutato inoltre come le versioni bias-corrette a scala europea di queste catene di modellizzazione funzionino a scala locale. Infine si è eseguita l’analisi di tendenza del clima futuro fino al 2100 considerando due diversi scenari di emissione, uno intermedio (RCP4.5) e uno più critico (RCP8.5). I risultati di questo lavoro saranno utili per determinare, nell'ottica del cambiamento climatico, la disponibilità idrica futura all’invaso di Ridracoli.
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Dotto, Federica. "Analisi del ciclo di vita della coltivazione di Phaeodactylum tricornutum: valutazione di scenari alternativi nell'approvvigionamento di CO2." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14637/.

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Abstract:
In questa tesi, che si inserisce nell’ambito del progetto regionale GoBioM, è stata applicata la metodologia Life Cycle Assessment (LCA) per quantificare gli impatti ambientali associati al processo di coltivazione di una specie microalgale, Phaeodactylum tricornutum, finalizzato alla produzione di composti bioattivi. Si confrontano due scenari che differiscono per la tipologia di CO2 impiegata per insufflare le colture algali: nel primo viene utilizzata CO2 commerciale, nel secondo CO2 di scarto proveniente da un processo di upgrading del biogas a biometano. Lo scopo è stabilire se la produzione di biomassa algale, sfruttando CO2 di scarto, sia sostenibile e vantaggiosa dal punto di vista ambientale. Per la LCA è stato utilizzato il software GaBi 8.0. Inoltre, è stata condotta un’analisi di sensitività per valutare l’influenza dei seguenti parametri sui risultati finali: produttività algale, quantità di ipoclorito di sodio utilizzato per la sanificazione, percentuale di ricircolo del terreno di coltura e fonte di energia elettrica. Dai risultati è emerso che le fasi più impattanti sono la coltivazione e la liofilizzazione della biomassa, e i maggiori contributi sono dovuti ai processi di produzione di energia elettrica, solventi di lavaggio e nutrienti per il terreno di coltura. Dall’analisi comparativa si vede che l’utilizzo di CO2 di scarto, in alternativa a quella sintetica, comporta una diminuzione degli impatti del 10-15%. Tale riduzione è dovuta proprio all’utilizzo di un flusso di CO2 biogenica che solitamente viene rilasciato in atmosfera, infatti vengono contemporaneamente evitati il processo di produzione di CO2 sintetica e la sua emissione in atmosfera. L’analisi di sensitività ha evidenziato che con opportuni accorgimenti è possibile ridurre gli impatti connessi a tale sistema produttivo del 60-70%: riduzione del quantitativo di solventi di lavaggio, impostazione di un ricircolo completo e utilizzo di una quota di energia da fonte fotovoltaica.
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Orlando, Chiara. "Analisi critica di alcuni scenari di effetto domino in uno stabilimento a rischio di incidente rilevante." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’effetto domino è un incidente che si verifica in seguito alla propagazione di uno scenario incidentale sulle apparecchiature circostanti, dalle quali scaturiscono altri scenari incidentali. Gli scenari che potenzialmente sono in grado di innescare l’effetto domino sono le esplosioni e gli incendi. L’effetto domino può essere inter-stabilimento, se coinvolge apparecchiature di stabilimenti adiacenti, o intra-stabilimento, se si verifica tra le apparecchiature sotto la responsabilità di uno stesso gestore. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di selezionare alcuni scenari di effetto domino intra-stabilimento causati da incendi che potrebbero verificarsi in uno stabilimento a rischio di incidente rilevante, al fine di individuare alcune strategie in grado di mitigare il rischio connesso a tali scenari, principalmente tramite l’introduzione di sistemi di protezione antincendio attiva e di funzioni di sicurezza strumentate.
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Iannaccone, Tommaso. "Analisi del comportamento di serbatoi di gas naturale liquefatto per applicazioni di propulsione navale in scenari di incendio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi vuole focalizzare l’attenzione sull’impiego del GNL per la propulsione navale, analizzando aspetti legati alla sicurezza delle infrastrutture necessarie a tale scopo. Si sono considerati due diversi casi di studio: il primo riguarda un deposito costiero attrezzato per poter svolgere attività di rifornimento per imbarcazioni, mentre il secondo caso interessa una nave da trasporto passeggeri alimentata a GNL. È stata condotta un’analisi del rischio: l’identificazione dei pericoli ha seguito le linee guida proposte dalla metodologia MIMAH, oltre a sfruttare risultati di analisi HAZOP e HAZID. La stima delle frequenze di rilascio è stata effettuata con la tecnica della parts count, sulla base di valori ottenuti da database affidabilistici. La valutazione delle conseguenze è stata realizzata con il supporto del software DNV PHAST, utilizzando come riferimento i valori soglia proposti dal D.M. 9/5/2001. È stata infine impostata una modellazione fluidodinamica con lo scopo di valutare la possibilità di rottura catastrofica dei serbatoi di stoccaggio dovuta ad un’eccessiva pressurizzazione causata da una situazione di incendio esterno. Le simulazioni sono state condotte con il supporto del software CFD ANSYS® FLUENT® 17.2. Si è modellata una situazione di completo avvolgimento dalle fiamme considerando due geometrie di serbatoio diverse, nel caso di materiale isolante integro o danneggiato. I risultati ottenuti dall’analisi del rischio mostrano come i danni derivanti da un ipotetico scenario incidentale possano avere conseguenze anche significative, ma con valori di frequenze di accadimento tipici di situazioni rare. Lo studio fluidodinamico del comportamento di serbatoi di stoccaggio avvolti dalle fiamme ha evidenziato come questi siano capaci di resistere a condizioni gravose di incendio per tempi prolungati senza che si abbia una pressurizzazione tale da destare preoccupazione per l’integrità strutturale delle apparecchiature.
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Berti, Beatrice. "Analisi del ciclo di vita del processo di pirolisi di rifiuti industriali e confronto con scenari alternativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14381/.

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Abstract:
Per il presente lavoro di tesi sono stati analizzati attraverso la metodologia del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) diversi sistemi di recupero di due rifiuti industriali, ossia pneumatici fuori uso (PFU) e compositi polimerici rinforzati con fibre di carbonio (CFRC), con lo scopo di individuare quelli più virtuosi. Per quanto concerne i PFU, sono stati studiati quattro pretrattamenti (single cut, grinding, crushing e pulverisation), il processo di pirolisi dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione, la co-combustione in cementificio e tre scenari di recupero di polverino da PFU. Dalla valutazione degli impatti dei pretrattamenti è emerso che il single cut è la tecnologia con il minor carico ambientale, mentre tra i processi termici quello più vantaggioso è la pirolisi. Il confronto tra la pirolisi e i tre scenari di recupero di materia ha invece evidenziato i punti di forza del riciclo del ferro e del polverino, quest’ultimo sempre più apprezzato sul mercato per la sua versatilità di utilizzo (può sostituire la sabbia, la gomma sintetica e naturale nelle superfici antitrauma o il bitume negli asfalti bituminosi). Per quanto riguarda invece i CFRC, sono stati messi a confronto tre scenari: la pirogassificazione dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione e lo smaltimento in discarica (adottato fino all’emanazione del D.lgs 36/2003). Dall’analisi è emerso che il primo processo è quello più virtuoso, mentre presenta un impatto quasi nullo la discarica (vietata per questo rifiuto dal 2007). Lo scenario meno favorevole è risultato essere invece la termovalorizzazione. Per testare la robustezza del metodo e confermare i risultati ottenuti, sono stati sottoposti all’analisi di sensibilità gli scenari con i carichi ambientali più simili. Tale analisi, effettuata attraverso il metodo Monte Carlo, ha confermato quanto ottenuto durante la valutazione degli impatti, avvalorando lo studio LCA effettuato per il presente lavoro di tesi.
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Rappini, Alessandro. "Studio ed Analisi di tecniche di container migration con supporto alla persistenza in scenari di Edge Computing." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21571/.

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Abstract:
Il numero di dispositivi IoT connessi alla rete è in costante aumento e con loro i dati da essi prodotti. Le tradizionali soluzioni di elaborazione e archiviazione dati non saranno più sufficientemente performanti in quanto la mole di dati crescerà in maniera esponenziale nei prossimi anni. Nuovi approcci spingono all'introduzione di uno strato intermedio tra il creatore del dato e il luogo dove deve essere depositato, uno di questi approcci è l'Edge computing; ma la gestione dei servizi in esecuzione al suo interno rappresenta una nuova sfida. Nella distribuzione di servizi si stanno evolvendo i container, i quali offrono il vantaggio di essere migrati tra calcolatori con una facilità maggiore rispetto a un'applicazione. In questo lavoro di tesi è stato creato un servizio che possa gestire e spostare container Docker, con annesso il proprio stato di esecuzione, in un cluster di nodi Edge. Lo sviluppo è stato impostato in un'ottica che prevede che vari nodi Edge connessi in rete possano creare in autonomia un cluster dove al suo interno sia presente un nodo Leader e diversi nodi Follower. L'elezione del Leader avviene tra i nodi scambiandosi un valore di fitness, che è compreso tra 0 e 1 ed indica quanto il nodo è performante. Il design dell'architettura è stato studiato per essere fault tolerance nei confronti del Leader e dei nodi Follower. Il Leader ha il compito principale di raccogliere i valori di fitness dai nodi Follower del cluster e indire la migrazione di container Docker sulla base di policy studiate ad hoc, le quali tengono conto anche dei valori fitness specifici su ogni singolo container. Il motivo che ha spinto la creazione dell'applicazione è quello di creare un servizio che effettui varie migrazioni al fine di uniformare i valori di fitness dei vari nodi del cluster.
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Menegaldo, Martina <1995&gt. "Analisi comparativa di diversi scenari di gestione dei rifiuti provenienti da attività di bonifica di siti contaminati attraverso un approccio LCA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19226.

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Abstract:
Nell’ambito della valutazione della sostenibilità delle bonifiche sono stati sviluppati molteplici strumenti decisionali in grado di orientare le scelte dei decisori e soddisfare le esigenze degli stakeholder. Tuttavia, tali strumenti spesso risultano difficilmente applicabili a causa della complessità del sistema in esame. Per far fronte a questa criticità è nata una collaborazione tra Eni Rewind e Fondazione Università Ca’ Foscari (con il supporto di GreenDecision S.r.l.), volta allo sviluppo di un framework per la valutazione della sostenibilità degli interventi di bonifica. All’interno di questo importante progetto si è inserito il seguente lavoro di tesi che si è focalizzato in prima istanza nello sviluppo di una revisione di studi LCA internazionali, aventi come obiettivo la valutazione degli impatti ambientali associati a diverse tecnologie di bonifica. Questo al fine di individuare le variabili e i processi che hanno un’incidenza maggiormente rilevante a livello di impatti ambientali generati. Tra gli importanti risultati emersi, è stata rilevata una grande lacuna relativa alla valutazione LCA della gestione dei rifiuti provenienti dai diversi siti di bonifica. Infatti, spesso la gestione del rifiuto di bonifica non è oggetto di un’analisi approfondita e ricade spesso in valutazioni troppo semplificate che non riflettono l’entità reale degli impatti. Da tale evidenza si è sviluppata la necessità di un approfondimento sulla gestione delle diverse tipologie di rifiuti prodotti dai siti di bonifica, al fine di comparare mediante un approccio LCA diversi scenari di gestione di tali rifiuti. È stata quindi svolta una valutazione dell’entità degli impatti associati ai diversi scenari di gestione dei rifiuti da bonifica di Eni Rewind attraverso l’utilizzo del software SimaPro e della banca dati Ecoinvent in cui sono modellizzate diverse tipologie di gestione dei rifiuti (trattamenti piuttosto che tipi di discariche) alle quali sono associati impatti ambientali differenti. All’interno del software sono stati identificati i processi che meglio rappresentassero i destini finali delle diverse tipologie di rifiuto di bonifica sulla base del suo codice CER. L’inclusione di questi processi e quindi la contabilizzazione dei relativi impatti in uno studio LCA consentirà sia di supportare la scelta dello scenario di gestione del rifiuto più idoneo, sia di effettuare una valutazione più completa della sostenibilità dell’intervento di bonifica.
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Balducci, Elena <1978&gt. "Strategie di sviluppo sostenibile: studio e applicazione della metodologia di analisi degli scenari in campo agro-ambientale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1035/1/Tesi_Balducci_Elena.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo del lavoro svolto nell’ambito del ciclo di dottorato è stato quello dell’applicazione della metodologia di analisi degli scenari, nell’ottica dello studio e applicazione di un metodo di analisi integrato e multidisciplinare che consenta individuare strategie di sviluppo sostenibile in relazione alla questione indagata. Lo studio sviluppato nel corso del dottorato è stato impostato su presupposti forniti dalla Regione Toscana (in entrambi i casi di studio trattati), che ha finanziato, attraverso la sua Agenzia Regionale per lo Sviluppo e Innovazione in ambito Agricolo (ARSIA), due Progetti di ricerca volti all’individuazione di strategie di sviluppo sostenibile concernenti due tematiche di particolare interesse in ambito regionale: lo sviluppo di coltivazioni non-food (biocarburanti, biomasse da energia, biopolimeri, biolubrificanti, fibre vegetali, coloranti naturali, fitofarmaci di origine vegetale) e la valutazione della possibilità di coesistenza tra colture convenzionali (non Geneticamente Modificate) e colture GM, in relazione alla Raccomandazione della Commissione 2003/556/CE che afferma che deve essere garantita la coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche, ovvero che devono essere presenti le condizioni per cui ciascun metodo di coltivazione possa poter essere adottato e praticato in UE. La sostenibilità delle situazioni studiate è stata valutata fornendo informazioni non solo per la situazioni attuali, ma anche per possibili evoluzioni future, così come richiesto dai principi dello sviluppo sostenibile. A tal proposito, occorre applicare metodologie di analisi che consentano di poter identificare obiettivi strategici in funzione dei cambiamenti che potrebbero essere registrati, in corrispondenza dell’evolversi delle diverse situazioni nel tempo. La metodologia di analisi in grado di soddisfare questi requisiti può essere identificata nell’analisi di scenario (scenario analysis), che si configura come uno strumento di analisi strategica in grado di riassumere numerose informazioni e dati riferiti agli attori, agli obiettivi, agli strumenti, alle cause ed agli effetti indotti da un cambiamento che potrebbe essere provocato da uno o più fattori contemplati nel corso dell’analisi. Questo metodo di analisi rappresenta un’importante strumento di ausilio alla definizione di politiche e strategie, che si rende particolarmente utile nel campo della public choice, come dimostrato dalle applicazioni presentate nel corso del lavoro.
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Balducci, Elena <1978&gt. "Strategie di sviluppo sostenibile: studio e applicazione della metodologia di analisi degli scenari in campo agro-ambientale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1035/.

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Abstract:
L’obiettivo del lavoro svolto nell’ambito del ciclo di dottorato è stato quello dell’applicazione della metodologia di analisi degli scenari, nell’ottica dello studio e applicazione di un metodo di analisi integrato e multidisciplinare che consenta individuare strategie di sviluppo sostenibile in relazione alla questione indagata. Lo studio sviluppato nel corso del dottorato è stato impostato su presupposti forniti dalla Regione Toscana (in entrambi i casi di studio trattati), che ha finanziato, attraverso la sua Agenzia Regionale per lo Sviluppo e Innovazione in ambito Agricolo (ARSIA), due Progetti di ricerca volti all’individuazione di strategie di sviluppo sostenibile concernenti due tematiche di particolare interesse in ambito regionale: lo sviluppo di coltivazioni non-food (biocarburanti, biomasse da energia, biopolimeri, biolubrificanti, fibre vegetali, coloranti naturali, fitofarmaci di origine vegetale) e la valutazione della possibilità di coesistenza tra colture convenzionali (non Geneticamente Modificate) e colture GM, in relazione alla Raccomandazione della Commissione 2003/556/CE che afferma che deve essere garantita la coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche, ovvero che devono essere presenti le condizioni per cui ciascun metodo di coltivazione possa poter essere adottato e praticato in UE. La sostenibilità delle situazioni studiate è stata valutata fornendo informazioni non solo per la situazioni attuali, ma anche per possibili evoluzioni future, così come richiesto dai principi dello sviluppo sostenibile. A tal proposito, occorre applicare metodologie di analisi che consentano di poter identificare obiettivi strategici in funzione dei cambiamenti che potrebbero essere registrati, in corrispondenza dell’evolversi delle diverse situazioni nel tempo. La metodologia di analisi in grado di soddisfare questi requisiti può essere identificata nell’analisi di scenario (scenario analysis), che si configura come uno strumento di analisi strategica in grado di riassumere numerose informazioni e dati riferiti agli attori, agli obiettivi, agli strumenti, alle cause ed agli effetti indotti da un cambiamento che potrebbe essere provocato da uno o più fattori contemplati nel corso dell’analisi. Questo metodo di analisi rappresenta un’importante strumento di ausilio alla definizione di politiche e strategie, che si rende particolarmente utile nel campo della public choice, come dimostrato dalle applicazioni presentate nel corso del lavoro.
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Cesari, Martina. "Scenari per la riqualificazione energetica di distretti urbani: analisi del caso studio PEEP di Corticella gestito da rete di teleriscaldamento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Obiettivo principale della tesi è l’individuazione di strategie e soluzioni che permettano un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici del complesso PEEP di Corticella, anche attraverso l’utilizzo di simulazioni in regime dinamico con il software Design Builder e lo sviluppo di scenari per una riqualificazione energetica dell’intero distretto urbano gestito dalla rete di teleriscaldamento. A partire dai risultati sui consumi degli edifici del complesso PEEP di Corticella ottenuti nella tesi “Diagnosi energetica del complesso PEEP di Corticella tramite simulazioni in regime dinamico: analisi e sviluppo di indicatori energetici”, sono stati ipotizzati, in primo luogo, interventi migliorativi a livello di edificio. In particolare, è stata valutata, tramite l’utilizzo di simulazioni in regime dinamico, l’incidenza sui consumi energetici del fabbricato di interventi quali la sostituzione di serramenti datati e la realizzazione di un cappotto termico esterno. Successivamente si è valutata la possibilità di installazione di pannelli fotovoltaici in copertura dei singoli fabbricati, in modo da ridurre la richiesta di energia elettrica dalla rete. Infine, si è proceduto allo sviluppo di scenari e strategie per una riqualificazione energetica dell’intero distretto che coinvolgessero la rete di teleriscaldamento che serve il quartiere. Dalle simulazioni effettuate sui singoli edifici e dalle riflessioni sviluppate a livello di distretto, è stato possibile osservare che, per raggiungere risultati ottimali in termini di efficienza energetica, sarebbe opportuno intervenire sia a livello di edificio che, soprattutto, sulla rete di teleriscaldamento.
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Verzella, Maria. "Analisi di scenari logistici distributivi di prodotti deperibili: il caso in Arabia Saudita di una multinazionale italiana in ambito food." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
I sistemi di distribuzione sono un punto fondamentale della gestione della supply chain poiché comprendono i flussi fisici tra l’azienda, fornitori e clienti. Pertanto, uno dei maggiori punti di attenzione in un contesto aziendale è la creazione di un’efficace rete distributiva e un efficiente sistema di trasporto. L’obiettivo, quindi, è realizzare un elevato livello di servizio al minor costo possibile. In linea con ciò, il seguente elaborato analizza diverse reti distributive per individuare la migliore strategia di vendita. In particolare, il contesto è l’apertura di due magazzini in Arabia Saudita di una multinazionale italiana in ambito alimentare. L’obiettivo è trovare i minori costi per ogni scenario delineato, in funzione di due parametri: • distanza tra due punti; • tasso di saturazione medio della tratta. Pertanto, i primi capitoli forniscono una visione complessiva del contesto in analisi e i dati da utilizzare. A seguire, viene descritto il modello per trovare le soluzioni ottimali in funzione dei punti sopra elencati. Queste sono determinate tramite l’utilizzo del software AMPL, acronimo di “A Mathematical Programming Language”, che permette di risolvere problemi di ottimizzazione. Infine, sono esaminati i risultati ottenuti, ovvero, i costi totali ottimizzati e le unità dei prodotti trasportate per ogni tratta. In questo modo, per ogni scenario configurato, sono definiti i percorsi ottimali per la vendita al cliente.
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Chiarelli, Monica. "Analisi di scenari futuri di sfruttamento e ricarica della risorsa idrica sotterranea: applicazione nel contesto della Conoide Trebbia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è realizzato in accordo con i principi di base fissati dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, che definisce obiettivi ambientali per tutte le acque in Europa. In particolare, la direttiva stabilisce che lo stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei possa essere ritenuto buono quando non si evidenziano trend negativi persistenti associati al livello delle acque sotterranee, ovvero quando la media annua dell’estrazione nel medio-lungo termine non determina una compromissione della disponibilità di risorsa idrica sotterranea. In questo elaborato si focalizza l’attenzione sul caso di studio della conoide del fiume Trebbia, uno dei principali acquiferi della Regione Emilia-Romagna. La conoide Trebbia rientra nella categoria delle conoidi alluvionali appenniniche ed è costituita, nella zona sud, da un acquifero monostrato in condizioni di falda libera e, nella zona nord, da un sistema acquifero multifalda, caratterizzato da falda confinata inferiore e da falda libera. Per poter valutare il suo stato quantitativo, si sono analizzati i dati di base meteo-climatici relativi al periodo temporale 2002-2012, richiesti per il calcolo della ricarica naturale, nonché quelli dei prelievi che insistono su tale conoide. L’obiettivo del lavoro è stato quello di costruire scenari futuri di ricarica e sfruttamento sulla base delle proiezioni climatiche dell’IPCC e di crescita della popolazione fornite dall’ISTAT. Per fare questo, si è reso necessario definire le serie temporali climatiche e di prelievo associate al corpo idrico, identificare le diverse tipologie di prelievo e calcolare l’evapotraspirazione sull’intera area di studio tenendo conto delle variazioni d’uso del suolo. Inoltre, è stata sviluppata un’approfondita analisi litologica che ha consentito di predisporre un modello numerico della conoide, realizzato con il software Modflow, capace di restituire la piezometria per la conoide in esame, sia per scenari presenti che futuri al 2050.
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Catalino, Silvia. "Analisi degli scenari di impatto sul territorio derivanti dall'uso dei sistemi di certificazione energetico ambientale nel settore edilizio." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/243036.

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Abstract:
Obiettivo della ricerca è valutare la efficacia dei sistemi di valutazione della sostenibilità degli edifici nella riduzione degli impatti ambientali. La verifica si articola in due parti. La prima è rivolta alla misura e confronto interno del “Protocollo ITACA nazionale versione 2011”, attraverso l’analisi di congruenza fra le migliori prestazioni e il punteggio raggiunto. I criteri pertinenti sono stati applicati ad un edificio di riferimento tale da raggiungere le prestazioni energetiche limite previste dalla legge e a 4 edifici della stessa forma e localizzazione, ma con diversi tipi di involucro e impianti, aventi prestazioni energetiche migliori. Il sistema di rating appare ben equilibrato e ben pesato in quanto vi è una diretta corrispondenza tra prestazioni e punteggi. E’ stata fatta una analisi LCA sugli stessi edifici, da cui è emerso il peso degli impatti ambientali dei materiali, dei consumi idrici e della dismissione negli edifici con elevate prestazioni energetiche in fase di esercizio. Il Protocollo ITACA, contiene criteri volti al contenimento di tali impatti. La seconda parte riguarda la applicazione del Protocollo ITACA a 20 casi studio: 16 interventi di nuova costruzione e 4 di recupero. Le prestazioni risultanti sono state confrontate con la media dei consumi italiani per valutarne il contributo potenziale all’adattamento ai cambiamenti climatici. Proiettando i risultati medi dei casi studio su una ipotesi di retrofit del patrimonio residenziale esistente si ottiene un risparmio complessivo del 20,66% rispetto ai consumi energetici e del 16% rispetto alle emissioni di CO2. I consumi energetici ed emissioni nel Protocollo ITACA sono affrontati da punti di vista molteplici, anche negli impatti con i materiali utilizzati e con i trasporti derivanti dalla localizzazione decentrata degli edifici rispetto ai servizi urbani. I minori impatti in termini energetici possono trovare applicazione diffusa, poiché i casi analizzati non presentano particolari soluzioni architettoniche e impiantistiche. Le risorse economiche investite non trovano tuttavia un immediato compenso dati i tempi di ritorno troppo lunghi.
The research target is the assessment of energy and environmental rating systems effectiveness in reducing buildings environmental impacts. The present work consist of two sections. In the first part the national version 2011 of the ITACA Protocol has been evaluated by an inner check between building better performances and reached rating scores. The relevant criteria has been implemented to a residential building with energy performances within the limit of the law and others 4 buildings with the same form and location, but with better energy performances by different envelopes and power systems. The rating system results well harmonized and weighted, because performances and scores are directly corresponding. In the same buildings a LCA analysis has been carried out, that has highlighted the environmental impacts relevance of utilized materials, water consumptions, and end-life scenarios in the high energy performances buildings during their management phase. ITACA Protocol criteria has been chosen to control these impacts. The second section deals the ITACA Protocol implementation to 20 houses study cases: 16 new constructions interventions and 4 refurbishment. These results have been compared with the average energy performance of an Italian residential estate, to evaluate the contribution to climate change adaption. Intervening on 25% of the current Italian housing estates built between 1952 and 2001 and on 15% of the built estates before 1952, with ITACA Protocol results in a reduction of the energy load in the housing sector of 20,66%, and of 16% in CO2 emissions. At the same time the materials and transport criteria show that it could be possible to save energy if the retrofit interventions were to be located in the city centers, near the public transport stops and near the main public and commercial services. Whilst from the technical point of view the application could be easily adopted, the high costs of these interventions still have a long payback time.
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RONCALLO, FRANCESCO. "Analisi sperimentale di un prototipo per la produzione di energia dal moto ondoso e suoi possibili scenari futuri." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/945507.

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Abstract:
L’attuale scenario energetico globale richiede una costante attenzione verso nuove risorse che possano sostituire le classiche fonti fossili. Allo stesso tempo è difficile prevedere in quale settore si potranno affermare le tecnologie del futuro, capaci di avere buoni rendimenti di conversione e ampia disponibilità di risorsa primaria. Un settore che genera pertanto un forte interesse è quello riferito alla conversione energetica dal moto ondoso. La ricerca in questo ambito si spende da anni per identificare le soluzioni più promettenti capaci di essere robuste, replicabili e a basso costo. Ad oggi nessuna tecnologia si è dimostrata significativamente migliore delle altre, pertanto, numerosi enti si cimentano nella realizzazione del proprio dispositivo. Oggetto di questa tesi è quindi una dettagliata analisi del sistema di conversione dal moto ondoso sviluppato dal Thermochemical Power Group del Dipartimento DIME dell’Università degli Studi di Genova, il Seaspoon. Tale dispositivo ha subito negli anni numerose modifiche giustificate da svariate attività sperimentali e di simulazione. La tesi affronterà quindi i principali passi che hanno portato alla definizione dei primi prototipi in scala, per poi arrivare allo sviluppo del Seaspoon installato in mare aperto nel 2015. In conclusione, verrà descritto il progetto Sea Wham che ha portato alla progettazione e alla realizzazione di un’innovativa facility per la generazione di onde, il Wave Lab, e allo sviluppo dell’ultimo concept di Seaspoon.
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Crociani, Martina. "Analisi delle conseguenze degli scenari incidentali per gli stabilimenti che detengono esplosivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8422/.

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Abstract:
La presente tesi si pone l’obiettivo di analizzare le principali metodologie per la stima delle conseguenze degli scenari incidentali propri degli stabilimenti che producono, operano o sono oggetto di stoccaggio di materiale esplosivo. Le sostanze esplosive sono utilizzate in innumerevoli attività civili, industriali e militari e considerando la loro intrinseca pericolosità, derivante dalla capacità di generare in uno spazio ridottissimo e in un tempo brevissimo una enorme quantità di energia, sono soggetti a tutta una serie di norme. Tali norme non solo classificano gli esplosivi ma ne regolamentano ogni utilizzo, dalla produzione, ai vari impieghi, allo stoccaggio fino allo smaltimento. Gli stabilimenti che detengono esplosivi possono essere classificati come a rischio di incidente rilevante e in quanto tali si trovano a dover sottostare alle varie direttive Seveso, da questo punto di vista si analizzano le caratteristiche a livello nazionale e regionale degli stabilimenti R.I.R. che operano con esplosivi. All’interno della tesi viene svolta un’analisi storica degli incidenti che hanno interessato gli stabilimenti che detengono esplosivi negli ultimi anni a livello mondiale, in modo tale da poter valutare quali eventi incidentali possano riguardare questa specifica classe di stabilimenti. Vengono poi presentati i principali approcci metodologici utilizzati per poter valutare le conseguenze degli scenari incidentali. Nello specifico vengono descritte le metodologie della normativa italiana T.U.L.P.S., del documento francese Sècuritè Pirotecnique, dell’Air Force Manual americano e alcuni metodi basati sull’equivalenza al TNT rintracciabili nella letteratura specifica. Le metodologie elencate precedentemente vengono poi applicate ad un caso di studio costituito da uno stabilimento fittizio caratterizzato da specifiche quantità di esplosivi suddivise in vari locali, localizzati in un ipotetico territorio. Dalla valutazione dei risultati ottenuti dall’applicazione dei vari approcci metodologici al caso studio è emerso un auspicabile proseguimento delle indagini relative alle metodologie relative alla quantificazione delle conseguenze degli scenari incidentali propri degli stabilimenti che detengono esplosivi con l’obiettivo di giungere ad una maggior standardizzazione dei metodi di calcolo che possa poi riflettersi anche in indicazioni uniformi a livello normativo.
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Coiro, Francesco. "Analisi del rifiuto urbano residuale in Emilia Romagna: caratteristiche merceologiche e scenari futuri di gestione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi si è posta l’obiettivo di effettuare una valutazione dei rifiuti urbani residuali della Regione Emilia-Romagna sia dal punto di vista del contenuto che delle quantità prodotte, in relazione alle caratteristiche del campione stesso e della raccolta attiva nel Comune dal quale proviene. Il punto di partenza è dato delle analisi merceologiche sui rifiuti urbani residui che unitamente ai dati reali di produzione degli stessi (2017) permette l’individuazione dei sistemi di raccolta più sostenibili in accordo alla Legge Regionale 16/2015, della quale si sono studiati gli effetti sul primo triennio. Le analisi merceologiche hanno permesso di identificare quattro macro-frazioni: materiale possibilmente riciclabile, materiale da biostabilizzare, materiale da inviare in discarica o incenerire e pannolini/pannoloni che potrebbero essere trattate separatamente specialmente la quota parte che potrebbe essere riciclata. Sono stati anche studiati scenari futuri in cui l’applicazione della tariffa puntuale sia attiva su tutti i sistemi (dal 31 dicembre 2020 in accordo con la legge regionale) per conoscere le quantità reali di macro-frazioni prodotte, nell'ottica di dimensionare eventuali impianti di trattamento in regione.
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CAPUZZO, MARTINA. "Analisi Matematica e Sperimentale di Tecnologie "Low Power Wide Area Network" in Scenari IoT Avanzati." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3447551.

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Abstract:
Attualmente il concetto di Internet of Things (IoT) è applicato a diversi ambiti, che spaziano da applicazioni di Città Intelligenti (Smart City) a quelle in ambito industriale e agricolo (Smart Industry e Smart Agriculture). Per rispondere agli specifici requisiti di questi scenari sono state progettate le tecnologie Low Power Wide Area Network (LPWAN), tra le quali Long Range Wide Area Network (LoRaWAN) e Narrowband IoT (NB-IoT) hanno un ruolo predominante. Obiettivo di questa tesi è valutare le prestazioni di queste tecnologie, considerando sia scenari IoT “tradizionali”, sia casi d’uso più impegnativi, come il monitoraggio di sistemi industriali e la localizzazione di droni da remoto, dove i requisiti di comunicazione in termini di affidabilità e latenza sono più stringenti. Per stimare le prestazioni di rete in questi ambiti sono stati impiegati modelli matematici e simulazioni di rete che utilizzano il modulo lorawan di ns-3. Da queste valutazioni emerge che un’appropriata configurazione della tecnologia di comunicazione ha un impatto significativo sulle prestazioni del sistema, e che vari fattori devono essere considerati quando si implementa un sistema IoT. Un altro aspetto considerato in questa tesi è quello del consumo energetico: infatti, nonostante le tecnologie LPWAN siano progettate per avere basso consumo, la valutazione in sistemi reali può contribuire a verificare il corretto comportamento del nodo e l’impatto dei settaggi di rete sul ciclo di vita del dispositivo. Inoltre, molti dispositivi IoT sono attualmente alimentati a batterie, un approccio poco sostenibile economicamente e con grande impatto ecologico. Pertanto, una possibile alternativa è implementare sistemi di Green IoT, equipaggiando i nodi IoT con meccanismi che permettono di assorbire energia da sorgenti rinnovabili. La tesi applica questo concetto a dispositivi LoRaWAN e ne discute la fattibilità utilizzando simulazioni ns-3 e esperimenti con dispositivi reali.
The Internet of Things (IoT) paradigm is nowadays applied to multiple domains, including Smart Cities, Smart Industry and Smart Agriculture. To support the specific requirements of these scenarios, Low Power Wide Area Network (LPWAN) technologies have been developed, among which Long Range Wide Area Network (LoRaWAN) and Narrowband IoT (NB-IoT) play a dominant role. This thesis aims at evaluating the performance of these technologies by considering both traditional IoT scenarios and more challenging use cases, such as industrial monitoring or remote drone tracking, which have strict communication requirements in terms of reliability and delay. To estimate the network performance in all these domains, mathematical modeling and network simulations have been used, leveraging the ns-3 lorawan module. From these evaluations, it is appearent that a proper technology configuration has a significant impact on the system’s performance, and that multiple elements should be taken into account when implementing an IoT system. Another aspect considered in this thesis regards the energy efficiency: indeed, although LPWAN technologies are designed to be low power, the evaluation on real testbeds can help in assessing the correctness of the node’s behavior and the impact of the network settings on the device lifetime. Furthermore, most of the IoT devices are currently battery-powered, an approach that is not economically sustainalble, nor environmental friendly. A possible alternative is to implement Green IoT systems by providing IoT nodes with a mechanism that allows them to harvest power from renewable sources. The thesis applies this concept to LoRaWAN devices, and discusses its feasibility by leveraging ns-3 simulations and experiments on real testbeds.
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Ravaglia, Francesco. "Analisi numerica del recupero energetico mediante micro-turbine nella rete di acquedotto di Langhirano (PR) al variare degli scenari di domanda idrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5804/.

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Felisa, Giada. "Analisi di ingressione marina a Bellocchio (Fe) negli scenari di breve, medio e lungo termine con l'ausilio della modellazione matematica 2DH." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2062/.

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Gugnoni, Mirco. "Scenari incidentali generati da liquidi infiammabili: il caso di una distilleria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5903/.

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Abstract:
Questa tesi analizza gli scenari incidentali generati dallo stoccaggio di liquidi infiammabili, in particolare etanolo e metanolo, in una distilleria quale lo stabilimento Caviro Distillerie di Faenza. Sono analizzati tutti gli adempimenti normativi di un impianto soggetto a rischio di incidente rilevante, come questo di Caviro Distillerie. Vengono studiati secondo quattro metodologie diverse TNO, PHAST, ALOHA e quello di uno studio professionale i vari scenari incidentali (pool fire, dispersione tossica e flash fire), con particolare importanza anche all'effetto domino.
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Dall'Armellina, Valeria <1994&gt. "L’adattamento dei business model sostenibili al mutamento del contesto di riferimento: Analisi degli scenari in un contesto pre e post Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18022.

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Abstract:
L’elaborato affronta il tema degli obiettivi di sostenibilità previsti dall’Agenda ONU 2030 e cerca di identificare la strada che le imprese dovrebbero seguire per il loro raggiungimento. Nel primo capitolo vengono presentati gli SDGs e si problematizza la necessità delle imprese di integrare gli obiettivi all’interno delle proprie strategie per produrre un impatto coerente e continuo in termini di sostenibilità. Si analizza il modo in cui le imprese integrano gli obiettivi attraverso i bilanci di sostenibilità, sostenendo tuttavia che è necessaria una vera e propria trasformazione sostenibile, possibile grazie alla ridefinizione dei modelli di business. Questi ultimi costituiscono la base di un modello più ampio che assume la veste del tetraedro del valore. Inoltre si asserisce che i modelli di business devono essere adattabili al contesto di riferimento complesso e mutevole. Pertanto se si comprende a fondo l’ambiente in cui opera l’impresa, è possibile valutare meglio le diverse direzione in cui il modello di business potrebbe evolvere. Il secondo capitolo offre una panoramica in merito ai temi dell’analisi dell’ambiente esterno e degli studi sul futuro per poi mostrare i risultati dell’applicazione delle tecniche di foresight in termini di rilevazione di trend, megatrend e elaborazione di scenari. Nel terzo capitolo vengono messi in discussione i risultati ottenuti dal capitolo secondo a seguito dell’introduzione di uno shock sistemico come la Pandemia da Covid-19. Vengono analizzati gli impatti in termini di trend, scenari, business model e quindi ci si domanda quali conseguenze può avere tutto questo nel perseguimento dell’Agenda Onu 2030.
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Macchiavelli, Chiara. "L'indice di resilienza per la valutazione delle prestazioni di una rete di distribuzione idrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nel seguente lavoro di tesi, l’analisi dell’efficienza idraulica è stata condotta sulla base dei tradizionali parametri di simulazione di una rete idrica, come carichi idraulici ai nodi e portate erogate, ma sfruttando l’ausilio di un indice di performance di rete sintetico e globale, ovvero l’Indice di resilienza, introdotto da Todini (2000; 2016). Infatti, tale indice, rientrando tra i parametri con cui valutare lo stato complessivo di “benessere idraulico” di una rete, ha il vantaggio di poter fungere da criterio di selezione di eventuali interventi migliorativi da operare sulla rete stessa. L’analisi si è concentrata sull’utilizzo dell’Indice di resilienza come strumento per la misura delle prestazioni di una rete di distribuzione idrica semplificata, utilizzata come caso studio: per far ciò, si sono messi a confronto i risultati relativi a diversi scenari, ottenuti simulando la rottura in successione delle tubazioni della rete, oppure ipotizzando incrementi di richiesta idrica ai nodi. In generale, i risultati delle simulazioni idrauliche, effettuate con l’ausilio combinato dei software di calcolo EPANET 2.2 e Matlab, hanno mostrato che la resilienza può essere utilizzata per quantificare la robustezza di una rete idrica, presentando forti correlazioni con le pressioni ai nodi. Durante il corso di queste analisi, si è anche voluto mostrare lo sviluppo analitico subito nel tempo dalla formula dell’Indice di resilienza, della quale in principio era stata proposta una formulazione pensata per l’approccio Demand Driven, poi estesa all’approccio di modellazione Pressure Driven. L’intento finale dell’elaborato è stato quello di capire tramite quali mezzi poter migliorare la resilienza del sistema in esame: è emerso che la soluzione ottimale è quella di sfruttare gli effetti benefici derivanti dall’azione combinata della sostituzione dei diametri e del risparmio idrico derivante dalla riduzione delle perdite idriche e degli sprechi nei consumi idropotabili.
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Ticca, Nicola. "Scheduling application-aware in piattaforme di stream processing distribuito per scenari smart city." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6410/.

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Abstract:
In piattaforme di Stream Processing è spesso necessario eseguire elaborazioni differenziate degli stream di input. Questa tesi ha l'obiettivo di realizzare uno scheduler in grado di attribuire priorità di esecuzione differenti agli operatori deputati all'elaborazione degli stream.
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COLA, EMANUELA. "Processo biologico a cicli alternati in reattore unico. Analisi di diversi scenari, dal riutilizzo delle acque reflue alla rimozione dell'azoto e relativi risparmi energetici." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242462.

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VIRGILI, LUCA. "Graphs behind data: A network-based approach to model different scenarios." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2022. http://hdl.handle.net/11566/295088.

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Abstract:
Al giorno d’oggi, i contesti che possono beneficiare di tecniche di estrazione della conoscenza a partire dai dati grezzi sono aumentati drasticamente. Di conseguenza, la definizione di modelli capaci di rappresentare e gestire dati altamente eterogenei è un argomento di ricerca molto dibattuto in letteratura. In questa tesi, proponiamo una soluzione per affrontare tale problema. In particolare, riteniamo che la teoria dei grafi, e più nello specifico le reti complesse, insieme ai suoi concetti ed approcci, possano rappresentare una valida soluzione. Infatti, noi crediamo che le reti complesse possano costituire un modello unico ed unificante per rappresentare e gestire dati altamente eterogenei. Sulla base di questa premessa, mostriamo come gli stessi concetti ed approcci abbiano la potenzialità di affrontare con successo molti problemi aperti in diversi contesti. ​
Nowadays, the amount and variety of scenarios that can benefit from techniques for extracting and managing knowledge from raw data have dramatically increased. As a result, the search for models capable of ensuring the representation and management of highly heterogeneous data is a hot topic in the data science literature. In this thesis, we aim to propose a solution to address this issue. In particular, we believe that graphs, and more specifically complex networks, as well as the concepts and approaches associated with them, can represent a solution to the problem mentioned above. In fact, we believe that they can be a unique and unifying model to uniformly represent and handle extremely heterogeneous data. Based on this premise, we show how the same concepts and/or approach has the potential to address different open issues in different contexts. ​
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Maggio, Roberta. "Gli effetti della pandemia COVID-19 sulle scelte di mobilità sistematica: confronto fra diversi scenari mediante indagine diretta." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il presente elaborato analizza gli effetti della pandemia del Covid-19 sulle scelte di mobilità sistematica. È stato appositamente sviluppato e inviato un questionario ad un campione della popolazione studentesca e lavoratrice dell’Università di Bologna. Il questionario conta complessivamente 32 domande e i dati di riferimento sono stati raccolti in 10 giorni. La ricostruzione degli scenari “Pre-Lockdown” e “Attuale” e l’utilizzo del software SPSS, hanno consentito di analizzare un campione di 3852 risposte, suddividendolo anche in base al genere e alle fasce d’età che sono risultati essere fattori discriminanti. Il 22% del campione ha dichiarato di aver cambiato le proprie scelte di trasporto. Lo studio della frequenza con cui avviene lo spostamento verso la sede, evidenzia una diversa distribuzione delle frequenze di viaggio con un notevole incremento della frequenza nulla. La distribuzione dei modi è fortemente variata: l’auto, oggi, risulta largamente più adoperata mentre i mezzi di trasporto pubblico sono i più penalizzati. Il calo dell’utilizzo dei modi bus e treno è evidente in maniera più marcata per il primo che per il secondo. La soddisfazione degli utenti circa il proprio viaggio è mutata: nel primo scenario l’Università è descritta come maggiormente accessibile, gli attributi di viaggio tempo e costo non soddisfano attualmente gli stessi utenti che dichiarano di sostenere un costo maggiore impiegando, mediamente, più tempo. La paura del contagio ha giocato un ruolo fondamentale nelle scelte modali, cosa non verificatasi con la riduzione dei posti disponibili a bordo e le limitazioni al servizio. Analisi più dettagliate sono state svolte mediante regressione logistica, cercando le relazioni più significative tra variabili dipendenti e indipendenti.
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Canesin, Chiara. "La Short Rotation Forestry in Nord Italia. Limiti e potenzialità del suo impiego sotto differenti scenari: produzione di biomassa e prove di fertilizzazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421881.

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Abstract:
During the last decades, short rotation forestry (SRF) plantations have become attractive for Italian farmers due both to their capacity to produce large quantities of woody biomass for energy purposes and to the considerable amount of public incentives allowed. The present study quantifies in a chronosequence 52 plantations in the Italian region of Friuli Venezia Giulia in order to acquire extensive knowledge of the productivity potential of SRF plantations in Northern Italy, their mortality rate, shoot sprouting capacity after coppicing and above-ground biomass production. Two newly selected clones of hybrid poplar, Pegaso and Sirio, specific for biomass production were employed under intensive biennial coppice management, planted at 3,0 m x 0,5 m. Experimental plots were measured during the winter 2007/2008. Average yields during the first cutting cycle are of 5 Mg ha-1 year-1 of dry matter, and at the end of the second cutting cycle average yields are of 9 Mg ha-1 year-1 for both clones. Constraining factors were found in all plantation soils. Yields of SRF plantation are lower than the values reported in literature for experimental plots, but are similar to the results of SRF in marginal areas. In 38,5% of experimental plantations, yields are insufficient for economic purposes. In order to improve yield, SRF plantations need high input management like fertilization and irrigation. An alternative to chemical fertilization is disposing of animal farm effluents. A test on swine effluent disposal effects on SRF of poplar, willow and black locust was carried out in order to evaluate yields capacity under different effluent management. Black locust’s and willow’s yields increase after one treatment. Poplar does not show any yield differences under different effluent management, probably because of a nutrient excess. Swine effluent disposal could prove useful in increasing biomass yield, but should be calibrated on a species’ phytoextraction potential to avoid pollution.
Nel corso dell’ultimo decennio la SRF da biomassa ha iniziato a diffondersi in Italia grazie alla presenza di cospicui finanziamenti. Al fine di evidenziare le reali potenzialità produttive e le problematiche della SRF realizzata in pieno campo in impianti produttivi non sperimentali è stata condotta un’analisi sincronica in 52 aree di saggio in impianti di SRF realizzati in pieno campo in Friuli Venezia Giulia. Sono stati analizzati il tasso di mortalità, l’emissione di getti dalla ceppaia a seguito della ceduazione, le principali caratteristiche dendrometriche e qualitative dei getti di due cloni di pioppo selezionati per la produzione di biomassa, Sirio e Pegaso, al fine di determinarne la produzione di biomassa e la sua relazione con le caratteristiche pedologiche. Al termine del primo ciclo colturale è stata registrata un produzione media di sostanza secca di 5 Mg ha-1 anno-1, e di 9 Mg ha-1 anno-1 al termine del secondo ciclo colturale, valori che risultano in linea con quelli evidenziati per piantagioni condotte con modelli colturali caratterizzati da bassi input o su terreni caratterizzati da limitata fertilità stazionale, mentre rese sensibilmente maggiori sono riportate per impianti soggetti a fertilizzazione ed irrigazione. È stata quindi condotta una seconda sperimentazione in un impianto di SRF in provincia di Cuneo composto da tre specie, pioppo, robinia e salice, testando tre differenti tipologie di spandimento di refluo zootecnico, apportando elevati quantitativi di nutrienti. Le rese in termini di biomassa sono risultate essere elevate, ma il pioppo non ha risposto ai trattamenti con un incremento significativo delle rese, probabilmente a causa di un eccesso di nutrienti. Il salice e la robinia hanno presentato un aumento della produzione di biomassa nei trattamenti con i reflui rispetto le prove non trattate, a dimostrazione che apporti di nutrienti possano influenzare positivamente la resa della SRF, senza ulteriori aggravi di costi.
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Collina, Alberto. "Rischio residuale e scenari di inondazione controllata nel comparto idraulico Secchia - Panaro del fiume Po." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/103/.

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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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Elrgaiye, Ali Saad Ab. "Semi-quantitative Risk Assessment of an anaerobic digestion process." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Biogas is the most emerging industrial sector for energy production from renewable sources at National and European levels, and growing government funds favor the development of its market. From a process safety standpoint, Seveso Directive (Directive 2012/18/EU of the European Parliament and of the Council), but Biogas plants are complicated enough to require both their specific technology and an accurate risk assessment for design purposes. The number of accidents involving biogas plants has been too many to be ignored. Biogas plants are often operated wrongly, deficient in technological details and incorrectly scaled-up. Moreover, all these mistakes are repeated over and over again. Therefore, there is the pressing need for an assessment of the reliability of these plants in order to operate them safely. For this reason, a quantitative risk assessment was carried out to on a biogas production plant. Starting from event trees conventional for process industry (EU- Project ARAMIS), to the critical events, and ending with selecting the specific reference accident scenarios.
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LEONCINI, LORENZO. "Analisi degli scenari energetici europei e sviluppo di un criterio di valutazione exergetica del sistema edificio." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/869321.

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Abstract:
ITALIANO - La valutazione energetica di un edificio ha lo scopo di quantificare le risorse energetiche impegnate dall’edificio per alimentare i fabbisogni delle utenze, in rapporto a criteri di natura energetica/ambientale/economica. I criteri di valutazione attualmente impiegati sono: energia primaria, emissioni di CO2, costi, energia finale. L’uso di energia a livello di edificio è messo in relazione rispettivamente con le risorse energetiche primarie impegnate, con le emissioni di gas a effetto serra e con gli oneri gestionali. In una visione centrata sulla combinazione tra catena energetica dalle sorgenti all’edificio e edificio, l’impiego di questi criteri è funzionale al raggiungimento di obiettivi strategici di vasta scala verso cui il settore degli edifici è chiamato a convergere. In una visione centrata sull’edificio, l’impiego di questi criteri implica tuttavia che il risultato della valutazione sia dipendente da parametri estrinseci: le infrastrutture energetiche e il mercato dell’energia, interpretati come fattori di conversione, fattori di emissione, tariffe, secondo cui sono differenziati vettori e fonti. Una lettura estesa dell’uso di energia a livello di edificio dovrebbe prendere in considerazione sia gli aspetti di primo principio (conservazione dell’energia), che gli aspetti di secondo principio (degradazione dell’energia). Al fine di delineare un criterio di valutazione energetica del sistema edificio che sia in grado di differenziare vettori e fonti secondo il relativo potenziale termodinamico e che risulti indipendente da parametri estrinseci, abbiamo individuato come strumento l’exergia. Il criterio exergetico delineato quantifica l’exergia impiegata dall’edificio per alimentare gli usi delle utenze in base all’exergia dei vettori di rete e delle fonti rinnovabili on-site utilizzate. In una visione centrata sull’edificio l’exergia dei vettori e delle fonti è determinata in corrispondenza del confine del sistema. La prestazione exergetica “Exergy Performance” è valutata come il quantitativo netto di exergia da vettori di rete e da fonti rinnovabili on-site impiegato dall’edificio per alimentare gli usi delle utenze ed è espressa attraverso un indice “ExP” normalizzato rispetto a un anno di attività e a una unità di superficie. Data l’assunzione di una visione centrata sull’edificio, il criterio exergetico è da mettere in relazione con gli usi finali dell’energia, in quanto svincolato dall’assetto delle infrastrutture energetiche. Il criterio exergetico costituisce uno strumento di valutazione energetica del sistema edificio in grado di incidere sull’assetto degli usi finali dell’energia nel settore degli edifici. All’aspetto di stabilità della valutazione si combina l’aspetto di indirizzo delle scelte energetiche e di interazione con le strategie di decarbonizzazione quali il fuel-switching da combustibili fossili a vettore elettrico e l’incentivazione di vettori localmente zero-carbon. Il criterio exergetico risulta in linea con gli scenari descritti in Energy Roadmap 2050 nella misura in cui la sua applicazione porta verso l’efficienza degli usi finali dell’energia, verso l’elettrificazione e verso l’aumento della quota di consumo finale lordo di energia alimentato tramite fonte rinnovabili. ENGLISH - The aim of the building energy assessment is to quantify the energy sources used from a building to satisfy the users needs, through the application of energy or environmental or economic methods. The assessment methods currently applied are: primary energy, CO2 emissions, costs, final energy. The building energy demand is related respectively with the primary energy sources consumption, the greenhouse gases emissions, the running costs. From a point of view centered on the connection between the building and the energy supply chain, these methods are suitable in order to reach overall energy-environmental targets imposed on the building sector. From a building-centered point of view, these methods imply that the assessment results are dependent from parameters external to the system: the primary energy factors, the emissions factors, the economic rate. The energy sources and the energy carriers are diversified according to these parameters. These parameters are representative of the energy supply chain and the energy market. An overall building energy assessment should take in account both the First Principle features (energy conservation) and the Second Principle features (energy degradation). In order to define a building energy assessment method that is able to diversify the energy sources and the energy carriers according to the respective thermodynamic potential, and that is indipendent from parameters external to the system, we have identified the exergy as useful concept. The exergy method developed quantifies the exergy used from a building to satisfy the users needs, both from grid energy carriers and on-site energy sources. Assuming a building-centered point of view, the exergy of energy carriers and energy sources is determined on the system boundary. The "Exergy Performance" is defined as the net sum of exergy, both from grid energy carriers and on-site energy sources, used from a building to satisfy the users needs. It is expressed by an index "ExP" normalized with respect to one year of building running and one square meter of building floor. Assuming a building-centered point of view, the exergy method must be related to the energy end-uses, because it is indipendent from the energy supply chain and the energy market. The exergy method is able to address the choices about the energy end-uses structure in the building sector. Besides enabling a stable building energy assessment, the exergy method is converging towards the decarbonisation strategies as the fuel-switching from fossil fuels to electricity and the facilitation of locally low-carbon energy carriers. The exergy method is in compliance with the energy scenarios described in Energy Roadmap 2050, because its application lead to the energy end-uses efficiency, the electrification and the increase of gross final energy consumption fuelled from renewable energy sources.
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Puglia, R. "Analisi della Risposta Sismica Locale di San Giuliano di Puglia." Thesis, 2008. http://hdl.handle.net/2122/4478.

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Abstract:
È ormai ampiamente riconosciuto che la risposta sismica locale ha una sensibile influenza su distribuzione ed amplificazione dello scuotimento sismico e, conseguentemente, sul danneggiamento indotto dai terremoti. Nel lavoro di tesi, dal titolo “Analisi della Risposta Sismica Locale di San Giuliano di Puglia”, il candidato presenta uno studio molto ampio ed approfondito della risposta sismica del centro urbano che rappresenta finora la case history più documentata e significativa in Italia. Il lavoro di ricerca è inquadrato nel “Progetto S3 - Scenari di scuotimento in aree di interesse prioritario e/o strategico” promosso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per conto del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), coordinato dalla Dr.ssa Francesca Pacor (INGV, Milano) e dal Prof. Marco Mucciarelli (Università della Basilicata). Il Progetto di ricerca si pone come obiettivo generale l’analisi di scenari di scuotimento e di danno in alcune aree italiane, nel caso di accadimento del terremoto massimo credibile (Maximum Credible Earthquake). Tra le aree di validazione è individuata quella di San Giuliano di Puglia, particolarmente danneggiato dalla sequenza sismica del Molise nel 2002, il cui vento principale (31 ottobre) è caratterizzato da una magnitudo momento pari a 5.8. Nell’area sono presenti diversi centri abitati, tra i quali San Giuliano di Puglia che, sebbene non fosse meno distante di altri dagli epicentri, è stato quello maggiormente danneggiato. Infatti, dopo gli eventi sismici, a San Giuliano di Puglia è stato osservato un grado di danneggiamento pari al VIII-IX grado sulla base della scala MCS, mentre negli altri Comuni la stima è stata al limite pari al VII (Stucchi et al., 2007). Il motivo di tale discrepanza è da ricercarsi negli importanti fenomeni di amplificazione sismica locale che hanno interessato le aree di più recente costruzione di San Giuliano di Puglia; queste sono state edificate, a partire dagli anni ’40, su un deposito di marne argillose di spessore pari ad alcune centinaia di metri. Tale deposito è a contatto con una formazione flyschoide, affiorante al di sotto del nucleo originario dell’abitato, dove è stato osservato un danneggiamento di grado inferiore. Dopo un’analisi preliminare della letteratura con riferimento a casi di studio nazionali che internazionali di carattere simile, la prima parte del lavoro di ricerca è dedicata allo studio della pericolosità sismica del sito, con riferimento a dati storici e, soprattutto, strumentali, acquisiti nel corso della recente sequenza. A tal fine, sono state analizzate le registrazioni della rete accelerometrica mobile installata da DPC nel centro urbano di San Giuliano di Puglia; tali registrazioni, interpretate in termini di fattori di amplificazione e rapporti spettrali, hanno permesso di verificare amplificazioni sismiche molto elevate nell’intero campo di frequenze in cui può essere ascritto il patrimonio edilizio del paese. Nell’ambito del Task 1 del Progetto S3, sono stati esaminati circa 2000 sismogrammi registrati dalla RAN (Rete Accelerometrica Nazionale) e dalle reti mobili installate nell’area epicentrale alcuni giorni dopo il mainshock. Queste analisi hanno consentito la calibrazione di leggi di attenuazione specifiche per l’area di studio (Luzi et al., 2006) e la simulazione numerica dell’evento del 31 ottobre (Franceschina et al., 2006). La seconda parte della tesi ha riguardato la definizione del modello geologico di sottosuolo per l’analisi di risposta sismica locale. I diversi studi geologici in merito (cfr. Baranello et al., 2003; Melidoro, 2004 e Guerricchio, 2005; Giaccio et al., 2004; Strollo et al., 2006) suggeriscono diverse ipotesi in merito alla morfologia profonda delle formazioni geologiche principali, il flysch di Faeto e le marne argillose di Toppo Capuana. Queste corrispondono, in buona sostanza, a diversi andamenti in profondità del contatto tra formazione argillo-marnosa ed il substrato flyschoide, identificati con altrettanti modelli geometrici di sottosuolo (basin, wedge, anvil). Tale fattore risulta fortemente influente sulla risposta sismica locale alle basse frequenze. Le ipotesi sono state verificate con riferimento ai risultati delle indagini geofisiche profonde, eseguite nell’area di San Giuliano di Puglia nell’ambito del Progetto S3; queste sono consistite in 3 inversioni tomografiche geoelettriche (Piscitelli, 2007), una campagna gravimetrica di dettaglio (Palmieri et al., 2006) e 2 linee sismiche a riflessione (Böhm, 2007). Sempre nell’ambito del Progetto S3, i risultati di queste indagini hanno consentito la costruzione di un modello geologico strutturale 3D dell’area (Caputo et al., 2007). La terza parte ha riguardato la definizione del modello geotecnico di sottosuolo per l’analisi di risposta sismica locale. Si è provveduto alla raccolta ed analisi di tutte le indagini geotecniche eseguite nel centro abitato, con particolare riferimento alla campagna del DPC per conto della Procura di Larino (Baranello et al., 2003), che ha consentito un’adeguata caratterizzazione geotecnica dell’unità argillosa. Durante questa campagna, nel 2003, sono state eseguite 11 prove down-hole e 3 prove cross-hole spinte anche oltre i 30 m di profondità, e, sui campioni di terreno prelevati, diversi laboratori hanno eseguito, oltre alle usuali prove di classificazione, numerose prove di compressione edometrica e isotropa, triassiali non drenate e di taglio torsionale ciclico e dinamico (Silvestri et al., 2006). I parametri meccanici attribuiti all’unità flyschoide provengono invece un’unica prova down-hole, eseguita nel corso della vasta campagna geognostica (2004-5) per la ricostruzione del paese. Il gran numero di sondaggi nell’intero centro urbano ha permesso una descrizione molto dettagliata della stratigrafia delle marne argillose di Toppo Capuana, il cui spessore più superficiale (mediamente fino a circa 10 m di profondità), si presenta caratterizzato da un alto grado di weathering e da un sensibile contrasto di impedenza sismica con le sottostanti argille intatte. L’eterogeneità della stratigrafia in direzione verticale ed orizzontale è stata rappresentata con diversi livelli di dettaglio, cioè assimilando la formazione superficiale ad un materiale omogeneo, oppure suddiviso in due strati, con spessori costanti oppure considerandone la variabilità con criteri geostatistici; tale approccio ha permesso di valutare l’influenza sull’amplificazione delle frequenze medio alte (oltre i 5 Hz) del dettaglio stratigrafico nella caratterizzazione dell’unità argillosa degradata. Nella quarta parte, il candidato presenta i risultati delle simulazioni numeriche 2D agli elementi finiti (codice QUAD4M), eseguite allo scopo di confrontare le diverse ipotesi formulate sull’andamento del bedrock e sulla stratigrafia superficiale, e validarle in base alle registrazioni strumentali. Come moti di riferimento sono state assunte due registrazioni della rete accelerometrica mobile di San Giuliano di Puglia, effettuate sulla formazione flyschoide nel corso degli aftershocks occorsi il 12 novembre (M=5.2) ed il 2 dicembre (M=4.0). Lo scuotimento in superficie simulato dalla modellazione numerica è confrontato, in termini sia di parametri sintetici del moto (accelerazioni di picco, intensità di Housner), sia di spettri di risposta, con le rispettive registrazioni eseguite alla superficie dell’unità argillosa e del flysch. L’ultima parte della tesi descrive lo scenario di scuotimento e di danno nel centro abitato indotto dal mainshock del 31 ottobre. Le simulazioni numeriche dello scuotimento sono state eseguite sui modelli di sottosuolo 2D elaborati lungo una sezione che attraversa l’asse longitudinale del centro urbano e validati nella fase precedente. I parametri del moto sono stati confrontati sia con quelli ottenuti tramite analisi 3D con il metodo degli elementi pseudo-spettrali (FPSM) lungo la medesima sezione (Klin e Priolo, 2007), e raffrontati con le amplificazioni registrate dalle stazioni accelerometriche mobili di San Giuliano di Puglia durante le scosse di assestamento. Le distribuzioni del danno corrispondenti alle analisi 2D e 3D sono state elaborate a partire dallo scuotimento, attraverso una correlazione tra l’intensità di Housner e quella macrosismica, espressa secondo la scala MCS (Mucciarelli et al., 2007). Gli scenari di danno così ottenuti hanno mostrato un buon accordo con quello osservato all’indomani della crisi sismica da Dolce et al. (2004). I risultati degli studi interdisciplinari sul centro urbano di San Giuliano di Puglia hanno quindi rappresentato una favorevole occasione per mettere a punto metodologie di previsione numerica di risposta sismica locale, evidenziandone la sensibilità a fattori geometrici e meccanici. La ricerca ha offerto inoltre la possibilità di esprimere i risultati di tali simulazioni in termini di grandezze significative per la rappresentazione del danno ai manufatti.
Università della Calabria (Prof. Francesco Silvestri) - DPC-INGV (Progetto S3, 2004-2006 - coordinatori: Dott.ssa F. Pacor e Prof. M. Mucciarelli)
Unpublished
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
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