Academic literature on the topic 'Analisi delle policy'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Analisi delle policy.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Analisi delle policy"

1

Tartaglia Polcini, Paolo, Natalia Aversano, Giuseppe Nicolò, and Nadia Ardito. "La diversità di genere nella direzione strategica delle aziende sanitarie: il rapporto tra governance e performance nelle aziende ospedaliere italiane." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120003.

Full text
Abstract:
Negli ultimi decenni, istituzioni e policymakers a livello europeo hanno profuso notevoli sforzi volti a promuovere la parita di genere nelle posizioni di leadership gestionale e strategica, sia in ambito politico sia in ambito economico. Il presente studio, inquadrato nell'approccio teorico della Resource Dependence Theory, analizza l'associazione tra la presenza di donne in posizione di vertice e performance finanziaria nel contesto delle aziende sanitarie italiane. A tal fine, sono state condotte due analisi di regressione multipla attraverso le quali e stata analizzata l'influenza esercitata dalla presenza delle donne nelle posizioni di vertice di un campione di 49 aziende sanitarie italiane sulla performance finanziaria, misurata come Return on Assets (ROA). In linea con i precedenti studi, i risultati delle analisi condotte evidenziano come una maggiore presenza delle donne nelle posizioni di maggior responsabilita a livello gestionale abbia una ricaduta positiva in termini di performance operativa ed economica delle aziende sanitarie oggetto di analisi. La presente ricerca conferma che le donne possono rappresentare una fondamentale leva di cambiamento di management e governance delle aziende sanitarie. Alla luce di cio, i risultati del presente studio potrebbero rappresentare un incentivo per il varo di politiche piu specifiche che favoriscano l'incremento della gender diversity nello specifico comparto delle aziende sanitarie che da anni soffrono di inefficienze sia a livello manageriale sia di governance.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Matarese, Alessandro, Pier Giorgio Calò, Gabriele Materazzi, Viola Villardita, Maurizio Iacobone, Antonella Pino, Paolo Carcoforo, et al. "Analisi costo-efficacia del neuromonitoraggio nella chirurgia della tiroide." L'Endocrinologo 23, no. 3 (June 2022): 290–96. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01085-6.

Full text
Abstract:
SommarioVi sono prove sempre più rilevanti circa l’importanza di una più dettagliata valutazione dei costi delle nuove tecnologie usate in chirurgia. L’impatto innovativo della tecnologia ha il potenziale per ottenere miglioramenti clinici rivoluzionari. Tuttavia, esistono informazioni limitate sul tema costo-efficacia delle nuove strategie chirurgiche usate in chirurgia tiroidea. In questo studio descriviamo le recenti evidenze relative ai metodi di valutazione costo-efficacia delle strutture e delle funzioni per il neuromonitoraggio intraoperatorio (IONM) in chirurgia tiroidea. I nostri risultati suggeriscono che il modello di economia sanitaria, nell’elaborazione della struttura degli studi costo-efficacia relativi al neuromonitoraggio intraoperatorio, si è dimostrata realizzabile come metodo per migliorare l’efficacia della ricerca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Cardosi, Emilio. "Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese: una valutazione empirica della legge 488/92." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

Full text
Abstract:
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Bardelli, Lorenzo. "Yellow Book 2011 - I dati sul servizio di distribuzione e vendita del gas naturale in Italia." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003001.

Full text
Abstract:
L'articolo č tratto dello studio elaborato dal centro studi Utilitatis "Yellow Book - I dati sul servizio di distribuzione del gas naturale in Italia". La pubblicazione affronta il tema della regolazione della distribuzione del gas naturale in Italia, partendo dalla descrizione degli attuali - e futuri - assetti istituzionali (modelli di governance e forme di gestione degli operatori), cui segue una approfondita analisi delle tariffe applicate all'utenza e la corrispondente spesa delle famiglie. L'articolo passa, poi, ad esaminare le grandezze economiche e patrimoniali riportate nei bilanci dei principali distributori nazionali, aggregati per classi dimensionali. Nella terza parte del lavoro si affronta il tema delle gare per l'affidamento del servizio, offrendo una visione critica dei criteri di selezione scelti dagli enti affidanti e degli esiti delle procedure stesse.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Kirchgässner, Gebhard. "On the Political Economy of Economic Policy." Journal of Public Finance and Public Choice 7, no. 1 (April 1, 1989): 111–23. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344749.

Full text
Abstract:
Abstract Il limite delle tradizionali teorie macroeconomiche, sia neo-keynesiane che neo-classiche, è costituito dalle loro ipotesi idealistiche sul comportamento del governo, che non tengono conto delle istituzioni politiche.La teoria macroeconomica può, invece, essere utilizzata nel modo migliore quando si voglia indagare sui risultati che si possono attendere dalle diverse istituzioni politiche, anche se è comunque necessario tener conto del fatto che le stesse aspettative degli « operatori economici » (categoria che include non soltanto i consumatori ed i produttori, ma anche gli elettori, i burocrati ed i politici) sono influenzate dalle politiche economiche perseguite.Ciò mette in evidenza l’importanza della Public Choice, la cui analisi delle interazioni politico-economiche è tuttavia ancora inadeguata per una utilizzazione nell’ambito della teoria macroeconomica, soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei gruppi d’interesse, che soltanto di recente, attraverso la teoria del « rent-seeking » di Gordon Tullock, vengono considerati nei modelli che tengono conto dei meccanismi politici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Iafolla, Valentina, Massimiliano Mazzanti, and Francesco Nicolli. "Rifiuti generati, rifiuti in discarica ed efficacia delle politiche ambientali in Europa." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (April 2011): 103–35. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-002005.

Full text
Abstract:
Si presentano varie analisi empiriche sul disaccoppiamento tra dinamiche di generazione e conferimento in discarica dei rifiuti e crescita economica, integrate da disamine sulla efficacia delle politiche ambientali europee, utilizzando un dataset originale che integra fonti EUROSTAT con indicatori di policy nel periodo 1995-2007 per l'Europa a 15. Si riscontra un delinking assoluto, con vari effetti che mostrano l'efficacia delle politiche introdotte in Europa da metà anni novanta, per il conferimento in discarica, ma non per la generazione dei rifiuti, associata ad una elasticità rispetto al reddito in calo, ma ancora positiva. Le politiche come da attese non hanno avuto effetti sull'obiettivo di riduzione della generazione dei rifiuti, che ancora cresce e crescerà nei prossimi anni. La densità di popolazione č un fattore strutturale che appare ridurre sia generazione sia conferimento in discarica. Tuttavia, come da attese, l'eterogeneità tra paesi gioca un ruolo importante. Modelli panel SURE evidenziano come le regolarità statistiche medie europee nascondano spesso specificità che consentono di raggruppare i paesi in base alle diverse performance sulla relazione rifiuti-crescita economica, mettendo anche in luce il rischio di recoupling. Le analisi empiriche panel con fini di analisi ex post delle politiche mostrano di poter avere una forte rilevanza nel supporto alla implementazione e modulazione nazionale delle future politiche sui rifiuti in Europa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Paoloni, Paola, Francesca Dal Mas, and Amelia Barcellini. "Leadership femminile in sanità: possibili soluzioni e strumenti. Un caso di studio." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120006.

Full text
Abstract:
Obiettivo Lo scopo dell'articolo e approfondire le tematiche relative alla leadership femminile delle imprese sanitarie, andando a individuare, nella letteratura internazionale e mediante un caso di studio, le caratteristiche rilevanti che impattano sulle pari opportunita. L'articolo intende, quindi, approfondire i possibili strumenti e soluzioni al fine di supportare la leadership femminile e rafforzare il ruolo della donna nel management delle aziende sanitarie.Nell'articolo viene utilizzata la metodologia di analisi di un caso di studio. Oggetto dello studio e il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Fondazione CNAO) di Pavia. La Fondazione CNAO e caratterizzata dalla presenza di un middle management a prevalenza femminile (dei 130 operatori, 66 sono donne, di cui 30 madri). A capo della direzione scientifica, medica, tecnico- infermieristica vi sono donne. Sempre donne rivestono il ruolo di responsabili della Comunicazione e URP, Qualita e Regulatory Affairs, Contabilita Generale e Aspetti Fiscali, Amministrazione Clinica, Risorse Umane, Pianificazione Acquisti e Servizi Generali. Dei 12 medici attuali, 10 sono donne, compreso il Direttore Medico, in controtendenza con la media internazionale (per la quale solo il 25% dei medici in ambiente ospedaliero e rappresentato da donne). Risultati L'analisi condotta attraverso il modello del CAOS consente, a partire dall'esperienza della Fondazione CNAO, di determinare alcuni strumenti operativi per facilitare l'accesso delle donne a posizioni di leadership in ambito sanitario. Tramite il caso di studio sono investigate e mappate le soluzioni di flessibilita adeguatamente applicate durante il periodo dell'emergenza causata dalla pandemia da Covid-19. I risultati consentono di proporre strumenti per valorizzare il ruolo delle donne nel management sanitario, in ambiti fortemente multidisciplinari e a elevato impatto di innovazione e tecnologia. Implicazioni teoriche L'articolo contribuisce al tema della diversita di genere nelle aziende sanitarie, con particolare riferimento a barriere, vantaggi e strumenti operativi per facilitare la leadership femminile. Implicazioni operative L'esperienza della Fondazione CNAO, adeguatamente collocata nella letteratura, consente di individuare alcune best practices di concreta applicabilita per le aziende sanitarie, stimolando eventuali studi comparativi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Di Pietro, Maria Luisa, Antonio G. Spagnolo, and Elio Sgreccia. "Meta-analisi dei dati scientifici sulla Gift: un contributo alla riflessione etica." Medicina e Morale 39, no. 1 (February 28, 1990): 13–40. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1186.

Full text
Abstract:
La meta-analisi è una nuova disciplina che si propone di valutare criticamente i risultati di studi effettuati, particolarmente nel campo dei trials clinici. Gli autori di questo lavoro avanzano l'ipotesi che una meta-analisi modificata dei dati scientifici relativi alla tecnica della GIFT possa essere utile per dedurre alcune indicazioni etiche relative alla tecnica stessa. Questa analisi dei risultati della GIFT mostra che le nascite che si determinano con questa tecnica sono in numero inferiore rispetto alle gravidanze cliniche che iniziano, indicando come nel corso delle gravidanze stesse si determina una perdita fetale la quale non può essere giustilìcata dalla considerazione che molti fanno che "anche nelle gravidanze che iniziano naturalmente esiste la stessa percentuale di aborti spontanei". Per di più nella GlFT la stessa tecnica utilizzata gioca un ruolo determinante nel determinarsi di queste perdite fetali. Anche se la meta-analisi da sola non è sufficiente per fornire una interpretazione dei dati antropologici, secondo gli autori questi risultati della GIFT, relativamente alla salvaguardia dell'embrione umano, devono essere attentamente considerati ai fini della valutazione etica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Spagnolo, Antonio G. "Comitati di bioetica in tema di procreazione artificiale." Medicina e Morale 42, no. 1 (February 28, 1993): 205–30. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1077.

Full text
Abstract:
Il dibattito pubblico relativo agli aspetti etici delle nuove tecnologie riproduttive è stato iniziato dagli stessi scienziati coinvolti nelle ricerche in questo campo. Successivamente, sin dalla metà degli anni '70 il ricorso a comitati o commissioni etiche è emerso come una modalità estremamente importante di analisi dei problemi in questo campo anche al fine delle successive decisioni di politica pubblica. L'autore fa una revisione dei pareri di Comitati etici nazionali nel campo delle tecnologie riproduttive considerando tre punti principali: a) i problemi dell'applicazione clinica della fecondazione in vitro; b) il problema della maternità surrogata; c) il problema della ricerca sull'embrione umano. Egli considera, quindi, alcune linee-guida relative al funzionamento dei Comitati Etici all'interno dei servizi di procreazione assistita. Infine, auspica che vengano definite da ogni comitato alcune procedure operative standard pubblicamente accettate che impegnino il comitato stesso a fornire il loro parere secondo alcuni criteri razionali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Belvedere, Valeria, Simone Laratro, and Stefano Villa. "Integrazione della catena logistica nel settore sanitario: quali strategie sono implementate?" MECOSAN, no. 122 (December 2022): 45–57. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14617.

Full text
Abstract:
Lo studio fa luce sulle strategie di integrazione della logistica dei beni nel settore sanitario. La presente ricerca focalizza l'attenzione sulla partnership tra fornitori e aziende sanitarie e si pone l'obiettivo di rispondere a tre diverse domande: i) quali sono le strategie di integrazione che le organizzazioni sanitarie cercano di attuare con i propri fornitori?; ii) quali sono i vantaggi e le barriere delle diverse strategie di integrazione?; iii) quali sono le condizioni organizzative per una strategia di integrazione di successo?I dati sono stati raccolti mediante la somministrazione di un questionario rivolto ai Responsabili Acquisti/Logistici delle aziende sanitarie del centro-nord Italia. La popolazione target finale per questa analisi era costituita da 135 unità. Il tasso di risposta è stato del 46%.Le evidenze mostrano un notevole grado di maturità delle organizzazioni sanitarie. I progetti di integrazione tendono a focalizzarsi maggiormente sui beni più costosi e complessi: (i) dispositivi medici e (ii) materiali per sale operatorie. Le organizzazioni sanitarie cercano partner industriali in grado di offrire elevati standard di qualità dei servizi logistici. La standardizzazione, il commitment del top management e la rilevanza strategica della funzione logistica sono ampiamente considerati come aspetti chiave per l'implementazione di successo di questi progetti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Analisi delle policy"

1

Lanza, Chiara <1997&gt. "Gender equality e policy-making. Analisi sull'efficacia delle politiche di genere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21361.

Full text
Abstract:
L’elaborato si propone di discutere le politiche implementate sul mercato del lavoro per favorire l’impiego e l’inclusione della forza lavoro femminile, evidenziando l’efficacia (o meno) delle pratiche in un contesto socio-culturale ancora fortemente esposto a stereotipi e discriminazioni nei confronti del genere femminile. La tesi è articolata in cinque capitoli. Il primo capitolo propone un excursus storico sulla storia della discriminazione di genere, descrivendo come secoli di cultura e società abbiano attuato una segregazione lavorativa della forza lavoro femminile che oggi necessità dell’implementazione di politiche pubbliche e private per favorire una crescita economica paritaria. Il secondo capitolo discute il rapporto che intercorre tra formazione scolastica e accademica e parità di genere, spiegando come l’assunzione di stereotipi possa essere condizionata dal contesto scolastico e, di riflesso, influenzare le scelte lavorative future. ll terzo capitolo si concentra sull'analisi delle politiche di genere, in particolare sulle gender policies a implementazione indiretta, come le family policies, e sul momento cruciale della genitorialità e su come esso possa impattare sulla carriera e sull’identità della donna Il quarto capitolo è dedicato alle politiche di genere a implementazione diretta, ossia le politiche espressamente ideate per far fronte all’inclusione di genere. Il capitolo analizza le gender quotas e altre iniziative utili all’inclusione e allo sviluppo dell’empowerment femminile, come il mentoring e il networking. Il quinto e ultimo capitolo analizza le condizioni attuali di discriminazione di genere nelle industrie creative e culturali, ipotizzando come si possa far fronte alle problematiche presenti a fronte di quanto discusso nei capitoli precedenti, tenendo conto delle peculiarità di un settore come quello delle ICC.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Puntoriero, Francesca Anita <1988&gt. "Risposte di Policy a tutela delle lavoratrici della cura. Analisi comparativa dei principali sistemi di welfare europei." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8397.

Full text
Abstract:
Il tentativo attraverso questo lavoro di tesi è quella di comprendere in che modo le politiche sociali italiane affrontino il tema del lavoro di cura svolto dalle donne migranti in favore degli anziani non autosufficienti comparandolo poi con i tre principali sistemi di welfare europei, il modello liberale inglese, quello conservatore corporativo tedesco, e quello socialdemocratico dei paesi scandinavi. Partendo da un’analisi delle principali trasformazione demografiche degli ultimi decenni, il nuovo assetto istituzionale dell’assistenza sociale in Italia, le nuove politiche migratorie, si chiarirà il contesto all’interno del quale si colloca il lavoro delle assistenti familiari. Andando ad indagare in che modo le politiche sociali vadano a tutelare i diritti delle lavoratrici e operino in una direzione di emersione del sommerso. I medesimi indicatori verranno utilizzati per l’analisi dei tre paesi europei presi in considerazione nella ricerca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

ANGELERI, ELENA. "L'evoluzione della cooperazione territoriale in Europa: Analisi delle strategie di alcune Regioni italiane." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/561.

Full text
Abstract:
L’oggetto della ricerca è costituito dalla cooperazione territoriale tra regioni confinanti e geograficamente non contigue che appartengono a Stati diversi nell’ambito dell’Unione europea. La tematica è studiata come caso specifico dell’internazionalizzazione delle regioni attraverso alcuni approcci disciplinari tipici degli studi europei, la multi-level governance, i policy networks e l’europeizzazione. L’analisi ripercorre le tappe principali dell’evoluzione della cooperazione territoriale in Europa, evidenziando l’impatto sulla stessa dei contesti giuridico-costituzionali nazionali e delle politiche delle istituzioni sopranazionali (Consiglio d’Europa e Unione europea). Lo studio è particolarmente incentrato sul ruolo giocato dalle caratteristiche delle singole regioni nella determinazione delle scelte e delle strategie in materia di cooperazione territoriale. A livello empirico, viene effettuata una comparazione tra le quattro regioni italiane del nord a Statuto ordinario.
Object of the research is the territorial cooperation among regions belonging to different States in the context of the European Union. With the term “territorial cooperation”, we refer to both cross-border and interregional cooperation. We deal with the topic as a specific case of the internationalization of the regions from a European studies’ perspective (multi-level governance, policy networks, Europeanization). The analysis is focused on the main stages of the evolution of the territorial cooperation in Europe, highlighting the impact on the issue of the heterogeneous national constitutional contexts and the supranational institutions’ policies (Council of Europe and European Union). In particular, we concentrate on the role of the regions’ features on their choices and strategies about territorial cooperation. The case-study is the comparison of the four Italian regions with ordinary statues.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

DI, CROCE NICOLA. "Sonic acknowledgments. La territorialità delle politiche nella pratica dell'ascolto." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278716.

Full text
Abstract:
The research aims at investigating the relationship between urban and regional planning, policy analysis and design, and Sound Studies. It seeks to acknowledge the urban and regional issues through the raise of sonic awareness, thus discussing the epistemology of specific urban “problems” and proposing an alternative research tools. The analytical approach is preliminary to policy design and to the empowerment of vulnerable communities. Listening becomes then a research device through which it is possible to explore those problematic issues that go unnoticed by the institutions. The thesis is an invitation to read alternatively public policies, and to overcome the “problem solving” approach towards a sonic articulation of the “problem setting” approach. By investigating the sonic environment the research intends to show how knowledge is produced and used by policy makers. Thus sound and sonic environment turn to shape a new model of understanding full of potential although scarcely used by urban planning and policy design; therefore the sonic environment defines its deep political dimension. Within this framework the research will introduce and clarify the notion of soundscape, sonic environment, acoustic atmosphere, and will explore the set of cultural and political studies that are facing the perception, emotion and social behavior related to sound production and fruition.
La ricerca si propone di indagare le possibili interazioni tra i campi della pianificazione territoriale, delle politiche pubbliche, e dei Sound Studies. L’obiettivo è esplicitare le connessioni tra ambiente sonoro e questioni urbane e territoriali attraverso la pratica dell’ascolto; tematizzare dunque le modalità di produzione di conoscenza per affrontare l’inquadramento di particolari “problemi” e l’elaborazione di possibili approcci alternativi di ricerca. Se l’attitudine è sicuramente progettuale, lo scopo dichiarato è analitico, propedeutico all’azione: al disegno di politiche come all’empowerment di comunità. L’ascolto assume quindi le caratteristiche di uno strumento di ricerca; se ne vogliono delineare le potenzialità, esplorare le tracce attraverso cui approcciare le questioni urbane e territoriali che pur “facendo problema” sembrano passare spesso “inosservate”, soprattutto su un piano istituzionale. Si è invitati a seguire un percorso inedito di lettura delle politiche pubbliche, che rimanda al superamento del problem solving e procede verso un’articolazione sonora del problem setting. Attraverso la lettura dell’ambiente sonoro si vuole infatti esplicitare i termini su cui si articola la produzione di conoscenza a supporto dell’azione; conoscenza che costituisce un aiuto essenziale per il processo decisionale, dunque per il disegno di politiche. Il suono, e l’ambiente acustico, intervengono come messaggeri di un modello interpretativo finora troppo poco praticato dalla pianificazione e dal policy design. Se il suono è il centro della ricerca, il suo potenziale evocativo e rappresentativo si esplicita e riverbera nella dimensione politica. Sono allora da introdurre e chiarire i cardini del discorso: definire il paesaggio sonoro, l’ambiente acustico, ed esplorare gli studi culturali che ne stanno decodificando i segnali, dunque il quadro percettivo consapevole e inconsapevole cui l’ascolto fa costantemente riferimento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

BRAGOLI, DANIELA. "THREE ESSAYS ON OPEN ECONOMY MACROECONOMICS AND POLICY." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/624.

Full text
Abstract:
La seguente tesi e’ costituita da tre diversi elaborati, il primo e’ l’estensione di un modello di equilibrio generale a due regioni (Benigno JIE 2004) con l’intento di calcolare i pesi ottimali per l’inflazione dell’area euro utilizzando micro dati sull’eterogeneità delle rigidità dei prezzi in Europa. Il secondo e il terzo elaborato si focalizzano invece sulle crisi d’insolvenza con l’obiettivo di selezionare le variabili che forniscono maggiori informazioni per la previsione della crisi. La metodologia utilizzata e’ l’analisi della transvariazione. Mentre il secondo ‘essay’ si concentra sulla versione univariata, il terzo estende la metodologia al caso multivariato. Il primo analizza le crisi d’insolvenza più severe degli anni ’90, la seconda utilizza invece gli episodi di crisi analizzati da Frankel e Rose (1996).
The present work is made of three different essays, the first is an extension of a two region general equilibrium model (Benigno JIE 2004), with the intent of calculating optimal weights for EU inflation using micro data on the level of price rigidities, the second and the third have as main focus financial and currency country crises, with the task of selecting the most important variables in terms of crisis prediction by means of a descriptive statistics methodology called transvariation analysis. While the second essay focuses on univariate transvariation, the third extends the methodology to a multivariate framework. The last two essays are based on two different datasets. The first studies the most recent deep financial crises of the 1990s and the source is IMF, International Financial Statistics, the second uses a vast sample of currency crisis episodes taken from Frankel and Rose (1996) dataset made of annual data on more than one hundred developed countries from 1971 through 1992 and defining currency crash as a large change of nominal exchange rate that is also a substantial increase in the rate of change of nominal depreciation. The source in this case is World Bank, World Development Indicators.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

MONTA', CHIARA CARLA. "Children’s education for participation in public, formal and structured decision-making processes: moving between policy and practice." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/363770.

Full text
Abstract:
La ricerca studia il fenomeno dell’educazione alla partecipazione dei minorenni ai processi decisionali a livello pubblico, formale e strutturato. La relazione fra educazione e politica è stata oggetto di diverse tradizioni pedagogiche (Bertolini, 2003; Dewey, 1916; Freire, 1968) che vi hanno posto al centro il concetto di partecipazione. Nella storia della politica, per come intensa nella tradizione europea, la partecipazione è lungi da essere pratica connaturata, richiede, invece, una specifica formazione. Gli studi di storia dell’infanzia (Ariès, 1968; Becchi, 1994) analizzano la partecipazione di bambine/i negli spazi comuni come tratto di definizione del profilo dell’infanzia. Ad oggi la partecipazione dei minorenni è una dimensione trasversale ma non esplicita all’esercizio dei diritti, la cui formazione è posta alla base dello sviluppo sostenibile dell’umanità (United Nations General Assembly, 2015). Per giunta, il fenomeno sottende una cruciale domanda pedagogica: che cosa può imparare a fare e a essere un/una bambino/a in una data società (Biffi, 2018)? Si è scelto di esplorare i significati del fenomeno attraverso un’analisi contenutistica (Berelson, 1952; Mayring, 2004) delle policy rivolte all’infanzia dal 2010 al 2018 a livello internazionale ed europeo (Montà, 2021). Successivamente, una fase empirica ne ha esplorato i significati vissuti. Il progetto si inserisce in un approccio qualitativo alla ricerca (Denzin & Lincoln, 2018), costruito sulla base del metodo fenomenologico-ermeneutico (Mortari, 2016; Van Manen, 1990, 2016), secondo la strategia dello studio di caso (Yin, 2014). Il caso è stato identificato nell’esperienza esemplare offerta dal lavoro svolto dal Children’s Parliament (CP) scozzese in collaborazione con la scuola primaria di Manor Park di Aberdeen, in quanto contesto in grado di tradurre in pratiche educative il senso della partecipazione dei minorenni ai processi decisionali pubblici, formali e strutturati descritto dalle policy. La raccolta dati e documentazione del processo di ricerca si sono svolte attraverso: osservazioni etnografiche (Anderson-Levitt, 2006; Angrosino & Rosenberg, 2011; Van Manen, 1990), interviste semi-strutturate (Hesse-Biber, 2017; Merriam, 2009; Sità, 2012) e focus group anche on-line (Moore, McKee, & McCoughlin, 2015; Salmons, 2014; Stancanelli, 2010; Wilson, 1997). In fine, un ruolo centrale è stato svolto dal pensare riflessivo della ricercatrice, di cui si è tenuto traccia attraverso il diario di ricerca. L’analisi dei dati è stata condotta seguendo un approccio fenomenologico-ermeneutico (Van Manen, 1990) con il supporto del software NVivo. Dal lavoro emergono riflessioni e indicazioni cruciali per ripensare il costrutto di ‘partecipazione dei minorenni’ e le pratiche educative che ne stanno alla base.
The research explores children’s education for participation in public, formal and structured decision-making processes. The relationship between education and politics has been at the heart of various pedagogical traditions (Bertolini, 2003; Dewey, 1916; Freire, 1968) which have placed the concept of participation at its centre. In the history of politics, as intended in the European tradition, participation is far from being an inherent practice; instead, it requires specific training. Childhood studies’ (Ariès, 1968; Becchi, 1994) analyse children’s participation in common spaces as a defining feature of the profile of childhood in the course of history. To date, child participation is a transversal but not explicit dimension of the exercise of rights, the formation of which is placed at the basis of the sustainable development of humanity (United Nations General Assembly, 2015). Moreover, the phenomenon underlies a crucial pedagogical question: what can a child learn to do and be in a given society (Biffi, 2018)? The meanings of the phenomenon have been explored through a content analysis (Berelson, 1952; Mayring, 2004) of policies addressed to children from 2010 to 2018 at an international and European level (Montà, 2021). Subsequently, an empirical phase explored its lived meanings. The project is part of a qualitative research approach (Denzin & Lincoln, 2018), built on the basis of the phenomenological-hermeneutic method (Mortari, 2016; Van Manen, 1990, 2016), according to the case study strategy (Yin, 2014). The case was identified in the exemplary experience offered by the work carried out by the Scottish Children's Parliament (CP) in collaboration with Manor Park Primary School in Aberdeen. It is a context able to translate into educational practices the sense of children’s participation in public, formal and structured decision-making processes as described by policies. Data collection and documentation of the research process took place through ethnographic observations (Anderson-Levitt, 2006; Angrosino & Rosenberg, 2011; Van Manen, 1990), semi-structured interviews (Hesse-Biber, 2017; Merriam, 2009; Sità, 2012) and focus groups that were held also online (Moore, McKee, & McCoughlin, 2015; Salmons, 2014; Stancanelli, 2010; Wilson, 1997). A central role was also played by the researcher's reflective thinking, which was kept track of through the research journal. Data analysis was conducted following the phenomenological-hermeneutic approach (Van Manen, 1990) with the support of NVivo software. Reflections and indications emerge from the work that are crucial for rethinking the construct of 'child participation' and the underlying educational practices.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

GENTILI, GIOVANNI. "CONOSCENZA USABILE? LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE NEI PROCESSI DECISIONALI DELLA REGIONE LOMBARDIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/612384.

Full text
Abstract:
La valutazione delle politiche pubbliche è uno strumento sempre più importante per lo sviluppo delle stesse e per svolgere al meglio la funzione di controllo in capo ai legislativi. Per rispondere ad un problema collettivo i decisionmaker hanno bisogno di capire se una politica, pensata e attuata negli anni precedenti, ha prodotto gli effetti sperati. Il problema è che il personale politico spesso dimostra uno scarso interesse verso la valutazione e i suoi risultati perché maggiormente propenso alla ricerca del consenso piuttosto che allo sviluppo di buone politiche o al raggiungimento di effettivi risultati. In alcuni contesti, tuttavia, i risultati della valutazione hanno un peso maggiore che in altri nell’indirizzare il disegno delle nuove policy. L’obiettivo di questa ricerca è quello di osservare queste differenze e capire quali fattori incidano su un effettivo uso della valutazione. Il tutto sarà effettuato tramite uno studio qualitativo con analisi documentale e interviste a valutatori e consiglieri regionali nel contesto di Regione Lombardia. Lo studio apre un interessante dibattito sull’uso della valutazione nelle regioni italiane, tema ancora poco approfondito in termini di ricerca empirica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Stinga, Laura <1995&gt. "ANALISI DELL’OPINIONE PUBBLICA TAIWANESE: TRA NUOVA VIA DELLA SETA E NEW SOUTHBOUND POLICY." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17723.

Full text
Abstract:
L'influenza profonda del commercio marittimo sulla ricchezza e la forza dei Paesi era stata prevista chiaramente da Alfred Thayer Mahan nelle sue teorie del potere marittimo, secondo cui le potenze marittime avrebbero prevalso su quelle continentali. Non a caso il presidente Xi Jinping ha fatto dell’esigenza di sviluppare l’economia marittima cinese una priorità della sua agenda politica sin dall’inizio del suo mandato. L’implementazione della “Via della seta marittima del XXI secolo” nel 2013 si inquadra quindi nella volontà da parte della Cina di salvaguardare i propri diritti e interessi marittimi e ribadire il proprio status di potenza mondiale agli occhi del mondo. In questo progetto geopolitico, i Paesi del Sud-est asiatico rivestono particolare importanza e l’isola di Formosa è una delle regioni che la Cina vorrebbe includere nell’iniziativa. Taiwan tuttavia è a sua volta motivata a riaffermare il suo ruolo di potenza economica nel continente asiatico al di fuori delle sfere d’influenza cinesi. Per raggiungere questo scopo la presidentessa Tsai Ing-wen ha lanciato l’iniziativa della New Southbound Policy, un progetto indipendente rispetto alla BRI che punta a un consolidamento dei rapporti con i Paesi dell’ASEAN. Questa tesi si propone di far luce sull’opinione pubblica taiwanese riguardo al progetto cinese e di capire se questo sia visto più come una minaccia di interferenza negli interessi della Repubblica di Cina che come un’opportunità, e se la controparte taiwanese possa costituire una valida alternativa a esso. La tesi si avvale di un metodo di tipo qualitativo: dopo aver somministrato un questionario a 100 studenti della città di Hsinchu, i risultati ottenuti fanno emergere una generale diffidenza nei confronti del progetto cinese e un maggior sostegno rispetto alla collaborazione con altri Paesi come l’India e il Giappone. Questo potrebbe portare, in un prossimo futuro, alla creazione di nuove alleanze e a un nuovo equilibrio di poteri nel continente asiatico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Frattin, Matteo <1997&gt. "European cluster e cluster policy – Analisi dello stato di fatto, prospettive evolutive e strumenti di resilienza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20577.

Full text
Abstract:
Nell’elaborato si analizza l’evoluzione dei cluster e della politica sui cluster adottata a livello europeo, proponendo la tesi secondo la quale il cluster è una modalità organizzativa idonea al rilancio post pandemico, essendo resiliente e capace di stimolare un processo condiviso nell’UE per risollevare l’economia, ponendo le basi per un futuro prospero. Si analizza la letteratura di riferimento per comprendere le origini e gli sviluppi dei cluster, approfondendo successivamente il processo del cluster mapping per la misurazione quantitativa della loro presenza. In seguito si approfondiscono le prospettive di sviluppo dei cluster e le politiche europee a sostegno di questi ultimi; si approfondiscono gli strumenti chiave che i policy maker devono tenere in considerazione per elaborare delle politiche di cluster moderne e si analizzano le raccomandazioni emesse dallo European Expert Group on Clusters in tema di cluster policy, promuovendo, in linea con le indicazioni della Commissione Europea, i cluster come strumento di sviluppo e resilienza di fronte alla pandemia. Viene di seguito accennata la crisi provocata a livello economico dalla pandemia da Covid-19, analizzando successivamente la risposta alla crisi dell’Unione Europea ed in particolare il ruolo dei cluster in chiave di ripartenza. Infine vengono riportati due casi studio di sviluppo economico cluster driven: il caso di Barcellona con il 22@ innovation cluster in Spagna e quello di Kista Science City in Svezia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

GABRIELI, SILVIA. "Three essays on the unsecured euro money market and its functioning during the 2007-2008 financial crisis." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/207780.

Full text
Abstract:
La mia tesi di dottorato consiste di tre articoli empirici sul mercato interbancario europeo non collateralizzato e il suo funzionamento durante la crisi finanziaria del 2007-2008. Il primo articolo, intitolato “Il funzionamento del mercato interbancario europeo durante la crisi finanziaria del 2007-2008”1 fornisce un’analisi dettagliata del funzionamento del mercato interbancario europeo dei prestiti non collateralizzati con scadenza overnight (O/N) durante la crisi finanziaria del 2007-2008, studiando le serie storiche dei tassi di interesse, del turnover del mercato, e dei costi di indebitamento delle banche. Lo scopo è cercare di distinguere l’impatto degli eventi di mercato – sin dall’inizio delle tensioni nell’estate del 2007 fino alla fine di novembre 2008 – da pattern stagionali, dinamiche regolari determinate dalla cornice istituzionale dell’operatività dell’Eurosistema, dall’impatto degli interventi eccezionali intrapresi dalla Banca Centrale Europea (BCE) durante la crisi. I risultati mostrano il ruolo importante, accanto agli eventi di mercato, della liquidità addizionale fornita dalla BCE e dell’accresciuta tendenza delle istituzioni finanziarie a trattenere la liquidità in eccesso piuttosto che scambiarla sul mercato interbancario. L’aumento del rischio di controparte e fattori stagionali sono importanti determinanti dei tassi d’interesse e dei volumi O/N; la fornitura eccezionale di liquidità da parte dell’Eurosistema e i notevoli cambiamenti alla cornice istituzionale di implementazione della politica monetaria hanno influenzato gli incentivi delle banche a scambiare liquidità nel mercato. L’analisi dei tassi di interesse pagati dalle singole banche per i prestiti non collateralizzati documenta il ruolo chiave della reputazione al fine di ottenere migliori condizioni di funding e, durante la crisi, mostra un ripiegamento verso controparti nazionali e la garanzia implicita goduta dalle banche con i maggiori volumi d’affari di essere “too-big-to-fail”. Il secondo articolo, intitolato “La microstruttura del mercato monetario prima e dopo la crisi finanziaria: una prospettiva di rete”2, fornisce una dettagliata analisi sulla microstruttura del mercato monetario europeo secondo l’approccio della teoria delle reti. Le banche sono i nodi delle reti; i prestiti overnight non collateralizzati formano i link che connettono i nodi. L’analisi statica degli indicatori di rete conferma molti fatti stilizzati verificati per altri sistemi complessi: le reti interbancarie sono molto sparse – lungi dall’essere complete – esibiscono la proprietà “small world” e una distribuzione del grado (il numero di controparti con cui ogni banca stabilisce dei link) che segue una legge esponenziale. D’altra parte la tendenza della banche al clustering, cioè a formare gruppi dove i link sono relativamente più densi, è molto più bassa rispetto ad altri sistemi reali. L’analisi della topologia delle reti prima versus dopo l’inizio della crisi fornisce intuizioni interessanti sul potenziale per il contagio finanziario; la partizione delle reti in diverse sotto-reti più piccole e internamente connesse documenta un movimento contro l’integrazione del mercato; pattern eterogenei degli indicatori per banche che hanno dimensioni diverse offrono intuizioni sul loro comportamento. Infine, 1 CEIS Working Paper No. 158 (December 2009). Submitted to the International Journal of Central Banking. 2 CEIS Working Paper No. 181 (January 2011). l’analisi degli indicatori di centralità di rete indica chiaramente che le banche più grandi sono anche le più centrali/influenti nel sistema prima della crisi. Questo cambia dopo Agosto 2007, quando le banche di medie dimensioni e quelle molto piccolo gradualmente aumentano la loro influenza nel mercato come prestatori di liquidità. Il terzo articolo, intitolato “Too-connected versus too-big-to-fail: la centralità di rete delle banche e i tassi di interesse overnight”3 studia cosa determina i costi di indebitamento delle banche nel mercato monetario non collateralizzato. L’obiettivo è testare se misure di centralità, che quantificano gli effetti di rete dovuti alle interazioni tra le banche nel mercato, possono aiutare a spiegare i pattern eterogenei nei tassi di interesse pagati per prendere a prestito fondi non collateralizzati una volta che si controlla per la dimensione della banca e per altri fattori specifici di ogni banca e del mercato. Evidenza preliminare mostra che le banche grandi si indebitano in media a tassi migliori rispetto alle istituzioni più piccole, sia prima che dopo l’inizio della crisi finanziaria. Tuttavia, controllando per la dimensione, le misure di centralità riescono a catturare parte della variazione cross-section nei tassi overnight. Più in particolare: (1) Prima dell’inizio della crisi tutte le banche, indipendentemente dalla loro dimensione, beneficiano di forme diverse di interconnessione, ma l’effetto è piccolo in termini economici. La reputazione della banca e il rischio di controparte sono i fattori più rilevanti per ridurre i tassi d’interesse medi giornalieri. Le banche straniere prendono a prestito a sconto rispetto a quelle italiane. (2) Dopo Agosto 2007 l’impatto della centralità delle banche diventa più forte ma assume segno opposto: la “ricompensa” derivante da una maggiore interconnessione diventa una “punizione”, segnale questo forse di disciplina di mercato. La reputazione della banca diventa ancora più importante. (3) Dopo la bancarotta di Lehman l’effetto della centralità sullo spread mantiene lo stesso segno che aveva dopo Agosto 2007, ma la sua dimensione economica è notevolmente più grande. Le banche straniere pagano un premio significativo rispetto a quelle Italiane; la reputazione diventa estremamente più importante rispetto a prima della crisi.
My doctoral thesis consists of three empirical papers on the unsecured euro money market and its functioning during the 2007-2008 financial crisis. The first paper, titled “The functioning of the European interbank market during the 2007-2008 financial crisis”1 provides a detailed analysis of the functioning of the overnight (O/N) unsecured euro money market during the 2007-2008 financial crisis by looking at the time patterns of interest rates, market turnover and banks’ borrowing costs. The aim is to disentangle the impact of market events – since the outbreak of tensions in the summer of 2007 until the end of November 2008 – from seasonal patterns of market activity, movements determined by the Eurosystem’s operational framework, the impact of the ECB’s exceptional crisis-related interventions. The results show the important role, alongside market events, of the additional refinancing provided by the ECB and of credit institutions’ increased tendency to hoard surplus reserves rather than trading them in the secondary market. Higher counterparty credit risk and seasonal factors are important determinants of O/N rates and volumes; the exceptional provision of liquidity by the Eurosystem and the relevant changes to the operational framework have influenced banks’ incentives to trade liquidity in the market. The analysis of banks’ costs for uncollateralised loans provides evidence of the major role of bank reputation to obtain better funding and, during the crisis, of a retreat towards national counterparties and of a too-big-to-fail guarantee implicitly granted to the banks with the highest volumes of business. The second paper, titled “The microstructure of the money market before and after the financial crisis: a network perspective”2, provides a detailed microstructure analysis of the euro money market by taking a network perspective. Banks are the nodes of the networks; overnight unsecured loans form the links connecting the nodes. The static analysis of network indicators confirms a number of stylised facts verified for other real complex systems: interbank networks are highly sparse, far from being complete, exhibit the small world property and a power-law distribution of degree (the number of counterparties each bank establishes links with). On the other hand the tendency of banks to cluster, i.e. to form groups where links are relatively denser, is much lower than in other real systems. The analysis of the topology before versus after the start of the crisis provides interesting insights into the potential for financial contagion; the partition of the network into several smaller sub-networks documents a move against market integration; heterogeneous patterns of indicators across banks of different size offer insights into banks’ behaviour. Finally, the analysis of network centrality indicates unambiguously that the biggest banks are also the most central/influent in the system before the onset of the crisis. Things change after August 2007 since medium-sized and very small banks progressively increase their influence in the market as liquidity providers. 1 CEIS Working Paper No. 158 (December 2009). Submitted to the International Journal of Central Banking. 2 CEIS Working Paper No. 181 (January 2011). The last paper, titled “Too-connected versus too-big-to-fail: banks’ network centrality and overnight interest rates”3 aims at studying what influences banks’ borrowing costs in the unsecured euro money market. The objective is to test whether measures of centrality, quantifying network effects due to interactions among banks in the market, can help explain heterogeneous patterns in the interest rates paid to borrow unsecured funds once bank size and other bank and market factors that affect the overnight segment are controlled for. Preliminary evidence shows that large banks borrow on average at better rates compared to smaller institutions, both before and after the start of the financial crisis. Nonetheless, controlling for size, centrality measures can capture part of the cross-sectional variation in overnight rates. More specifically: (1) Before the start of the crisis all the banks, independently of their size, profit from different forms of interconnectedness, but the economic size of the effect is small. Bank reputation and perceived credit riskiness are the most relevant factors to reduce average daily interest rates. Foreign banks borrow at a discount over Italian ones. (2) After August 2007 the impact of banks’ interconnectedness becomes larger but changes sign: the “reward” stemming from a higher centrality becomes a “punishment”, which possibly reflects market discipline. Bank reputation becomes even more important. (3) After Lehman’s bankruptcy the effect of centrality on the spread maintains the same sign as after August 2007, but the magnitude increases remarkably. Foreign banks borrow at a relevant premium over Italian ones; reputation becomes outstandingly more important than in normal times.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Analisi delle policy"

1

Monte, Alfredo Del. Istituzioni economiche e Mezzogiorno: Analisi delle politiche di sviluppo. Roma: NIS, 1997.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Anselmi, Luca. Le partecipazioni statali oggi: Analisi delle condizioni di equilibrio aziendale. Torino: G. Giappichelli, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Bosco, Bruno. Pianificazione e mercato nell'economia cubana contemporanea: Analisi delle innovazioni in un sistema socialista. Milano: Giuffrè, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Bonaccorsi, Andrea. La scienza come impresa: Contributi alla analisi economica della scienza e dei sistemi nazionali di ricerca. Milano: FrancoAngeli, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Italy), ENEA (Agency :., ed. Metodo di analisi tecnico-economica delle domande di contributi in relazione alla legge 308, condizioni necessarie e parametri di valutazione. Milano, Italy: F. Angeli, 1985.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Angelo, Panebianco, ed. L' Analisi della politica: Tradizioni di ricerca, modelli, teorie. Bologna, Italia: Il Mulino, 1989.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

I funzionari della polizia di stato: Analisi su una professione alla ricerca di identità. Milano: FrancoAngeli, 2006.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Cerquetti, Enea. Fine della guerra fredda e nuovo modello di difesa: Analisi e principi per riorganizzare le forze armate italiane negli anni '90. [Reggio Calabria]: Gangemi, 1990.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Besio, Mariolina. Valutare i piani: Efficacia e metodi della valutazione ambientale strategica. [Milan, Italy]: B. Mondadori, 2013.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Maugeri, Giuseppe, and Graziano Serragiotto. L’insegnamento della lingua italiana in Giappone Uno studio di caso sul Kansai. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-525-4.

Full text
Abstract:
This research stems from the need of the Italian Cultural Institute to map the institutions involved in teaching Italian in the area considered and to analyse the quality of the teaching and learning process of the Italian language. The objectives are multiple and linked to the importance of finding the causes that slow the growth of the study of Italian in Japanese Kansai. Therefore, the first part of this action research will outline the cultural and linguistic education coordinates that characterize the Japanese context; in the second part, the research data will be interpreted in order to trace new methodological development trajectories to increase the quality of the Italian teaching process in Kansai.Part 1 This part focuses on the situation of foreign language teaching in Japan. It also describes the strategies to promote the teaching of the Italian language in Japan from 1980 to now. 1 Modern Language Policy in Japan Between Past and Present This first chapter describes linguistic policy for the promotion of foreign languages in Japan by the Ministry of Education (MEXT). 2 Japanese Educational System Focus of this chapter are the cultural, pedagogical and linguistic education characteristics of the context under investigation. 3 Teaching Italian Language in Japan The purpose of this chapter is to outline the general frame of the spreading of the Italian cultural model in a traditional Japanese context. Part 2In the second part the action research and the training project design are described. 4 The Action-Research Project This chapter describes the overall design of the research and the research questions that inspired an investigation in the context under study. The aim is to understand whether there is a link between the methodological choices of the teachers and the difficulties in learning Italian for Japanese students. Part 3 In this third part, the situation of teaching Italian in relation to different learning contexts in Japanese Kansai will be examined. 5 A Case Study at Italian Culture Institute in Osaka The goals of this chapter are to analyse the problems of teaching Italian at the IIC and suggest methodological improvement paths for teachers of Italian language at IIC. 6 A Case Study at Osaka University The data obtained by the informants will be used to analyse the situation of the teaching of Italian at Department of Italian language of this university and suggest curricular and methodological improvements to increase the quality of teaching and learning Italian. 7 A Case Study at Kyoto Sangyo University The chapter outlines the methodological and technical characteristics used to teach Italian at Kyoto Sangyo University and suggests strategies aimed at enhancing students’ language learning.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Analisi delle policy"

1

Wubs-Mrozewicz, Justyna. "Maritime Networks and Premodern Conflict Management on Multiple Levels. The Example of Danzig and the Giese Family." In Atti delle «Settimane di Studi» e altri Convegni, 385–405. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-857-0.20.

Full text
Abstract:
This article argues that a novel way to analyse maritime networks in premodern northern Europe is to trace the activities of people involved in conflict management. These people were traders, magistrates, judges, urban diplomats: sometimes all comprised in one person or a family. Specifically, if we take the Hanseatic city of Danzig and the Giese family as an example, it becomes apparent that these ‘conflict managers’ operated on various levels: the city, the region, the state, the Hanse and on the level of politics and economic policy between states and cities. Economic interests and conflicts were intertwined with political, social and cultural matters, and should be investigated together.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Diodato, Emidio, and Serena Giusti. "(De)globalizzazione e (dis)informazione. Le sfide all’analisi della politica estera nella politica contemporanea." In Studi e saggi, 141–51. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-595-0.12.

Full text
Abstract:
The chapter aims to provide an overview of the main challenges of foreign policy analysis in contemporary politics. After introducing the ways in which foreign policy analysis is addressed in the internationalist political literature, with a focus on policy formulation and decision-making understood as public policy, the authors focus on some of the main challenges that foreign policy scholars are called upon to face. In particular, the themes of (de)globalization and (dis)information are deepened, pointing out the reinforcement of the state and the risks connected to an increasing cognitive confusion.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Gaweł, Aleksandra, Katarzyna Mroczek-Dąbrowska, and Maciej Pietrzykowski. "Digitalization and Its Impact on the Internationalization Models of SMEs." In FGF Studies in Small Business and Entrepreneurship, 19–40. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-11371-0_2.

Full text
Abstract:
AbstractIn the European Union, SMEs represent as much as 99% of businesses, but only 3 out of 10 companies have some international involvement. EU policy makers perceive SMEs internationalization as a desired path for global growth; thus, they have put forward certain tools which aim to boost the pace and scope of internationalization, i.e., by creating and facilitating access to support activities, sharing information, promoting cluster and networking initiatives, making support schemes consistent throughout the EU, etc. (Della Corte, Handbook of research on startegic Management in Small and Medium Enterprises. IGI Global, 2014). However, a vital point in creating a successful internationalization framework requires understanding that SMEs internationalization models may and do differ from those of multinational enterprises (MNEs). SMEs have a different structure, and they act differently, since their aims vary from those of MNEs (Knight and Liesch, Journal of World Business 51(1): 93–102, 2016; Buckley, Journal of World Business, 51(1): 74–82, 2016).Former studies of European SMEs indicate that there are specific traits of company characteristics that determine their internationalization process. Amongst the distinguished factors, size, activities performed, age, and experience counted as the most significant determinants of the expansion. However, these findings refer to occurrences dating back at least 5 years. In the era of rapid digitalization and—still—ongoing globalization, the impact of these factors might have diminished, making place for others. Therefore, the rising importance of digitalization calls for the need to identify new barriers and opportunities for SMEs to become international.The aim of this chapter is to see whether and how digitalization has influenced the internationalization models of Polish SMEs. We do not provide quantitative analysis that would allow us to statistically verify hypotheses on that matter; however, given the recent developments of the business world and internationalization trends, we assume that digitalization has had an impact on how companies expand abroad nowadays. The study has a screening aim and should allow us to determine whether, in the case of the Polish context, the matter requires further pursuit. The remainder of this chapter is structured as follows: first, we discuss the internationalization models which commonly referred to the international expansion of SMEs. Secondly, we discuss how digitalization can influence the process and its determinants. Finally, we present our research results based on quasi-focus group discussion with Polish SMEs. The study concerned the impact the digitalization has on the internationalization experience of those companies.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Orzes, Anita. "Padiglioni che denunciano, riflettono e astraggono." In Storie della Biennale di Venezia. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-366-3/022.

Full text
Abstract:
Studying the national participations at the Venice Biennale means studying part of the spine of the exhibition as the creation of national pavilions is generated at a time when the Biennale was still defining its structure. Through an in-depth analysis of national participations it is possible to study the foreign cultural policy of the various countries, the evolution of a supposedly national art and the local-global contradictions of the contemporary art system. This essay aims to present and analyze some of the projects exhibited in the Spanish pavilion in the first editions of 21 century to demonstrate its utility to discuss the obsolescence or topicality of the national pavilions in Venice and also to treat the ‘biennial phenomenon’, its apparent unstoppability and the trend of the ‘discursive biennials’.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Saturno, Jacopo. "Basi empiriche per una didattica delle lingue slave basata sull'intercomprensione." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-368-7/032.

Full text
Abstract:
The present paper aims to verify to what extent the L2 Russian skills of Italian university students facilitate the comprehension of written Polish, Croatian and Ukrainian. The analysis attempts to identify which lexical and grammatical elements appear to be transparent and which ones present greater difficulty and should be taught explicitly. Verbal morphology seems to be easily identified and interpreted based on parallel texts. Concerning the lexicon, the results suggest that while most lexical items appear to be readily recognisable, a short list of common, non-transparent lexical items should be included in the perspective syllabus. The study concludes that while the spontaneous intercomprehension skills of L2 Russian learners are not sufficient for adequate comprehension, they can be significantly improved through language instruction with relatively little effort.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Gupta, Saurabh. "Green Practices in Restaurants." In Advances in Marketing, Customer Relationship Management, and E-Services, 215–24. IGI Global, 2016. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-0143-5.ch012.

Full text
Abstract:
The prime purpose of this study is to identify and delve into the factors driving the adoption of environment friendly practices by the restaurants in eastern region of the country. It provides an introductory knowledge to the planner and policy makers regarding the status of ecofriendly practices by the restaurant in eastern India. Six factors were extracted using the principle component analysis. These factors are Legal compliance, Normative Pressure, Cost optimization, Growing awareness, Philanthropic Motive, Good image. Though slowly, but steadily the consciousness regarding the adoption of environment practices is increasing in the restaurant industry. This study can aid and abet the concerned authorities to device a mechanism to turn the hospitality industry into a true musketeer of the environment, however, since the study area is confined to only a few selected cities of eastern India, the result may not hold true in general.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography