Academic literature on the topic 'Analisi configurazionali'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Analisi configurazionali.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Analisi configurazionali"

1

Musso, Fabio. "Prospettive di analisi per l'innovazione nei canali di marketing." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (October 2012): 85–106. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-003005.

Full text
Abstract:
Il lavoro propone un'analisi dell'innovazione nei canali di marketing focalizzandosi su ciň che va inteso come innovazione per l'intero canale. Vengono seguite tre prospettive di analisi: una prospettiva tecnologica, riferita all'influenza della tecnologia nelle interazioni fra i membri dei canali e con i clienti finali, una prospettiva strutturale, riguardante nuove configurazioni di canale, e una prospettiva relazionale, relativa ai cambiamenti nei rapporti verticali fra le imprese. Sulla base di una revisione della letteratura, lo studio fornisce uno schema concettuale da cui sviluppare successive ricerche e approfondimenti che possano cogliere la misura e gli effetti dei cambiamenti determinati dall'innovazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Meneguz, Giorgio. "Intervento sull'articolo di Alberto Stefana "Introduzione al pensiero di Marion Milner"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2011): 375–78. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-003004.

Full text
Abstract:
L'Autore propone, come semplici appunti per una discussione, alcune variabili entro le quali collocare una riflessione sulla tematica degli scenari immaginativi nel pensiero della psicoanalista inglese Marion Milner (1900-1998): il contesto storico, la personalitŕ e la biografia della Milner, l'influenza del fattore genealogico riferito alla formazione psicoanalitica, le bizzarre configurazioni relazionali in cui si inseriva il gruppetto di analisti che ruotavano attorno a Winnicott e a Melanie Klein.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Dorigatti, Lisa, and Lidia Greco. "I confini dell'impresa, il lavoro e le regole tra globale e locale: questioni e dibattiti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 164 (December 2022): 122–39. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164007.

Full text
Abstract:
L'articolo ricostruisce il percorso e le acquisizioni della letteratura sociologica sul tema dei "confini dell'impresa" nel loro intreccio con le norme giuridiche e le istituzioni regolative. In particolare, si focalizzerà su tre nodi sviluppati da questa letteratura: il riconoscimento della sostanziale natura di "arbitraggio regolativo" dei processi organizzativi di frammentazione e di scomposizione della produzione e la centralità degli assetti regolativi e istituzionali nella loro analisi; il ruolo e le modali-tà di azione degli attori della regolazione e come queste sono influenzate dalle ca-ratteristiche delle configurazioni organizzative; la (non) applicazione delle norme come variabile, i modi in cui i processi di frammentazione organizzativa la favori-scono e il ruolo dello stato in questi processi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Fusar Poli, Chiara, Antonia Sorge, Emanuela Saita, Giancarlo Tamanza, and Sara Molgora. "Il rituale di apertura in tre differenti Gruppi di Parola: analisi dei processi interattivi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2023): 1–20. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa15120.

Full text
Abstract:
Il Gruppo di Parola per figli di genitori separati è un intervento breve di gruppo, preventivo e di supporto pensato per promuovere le risorse e il benessere dei singoli partecipanti sia in termini individuali, sia a livello relazionale e familiare. In letteratura scarsi sono gli studi volti ad analizzare questo intervento dal punto di vista del processo. Il presente contributo si occupa di analizzare una fase specifica del percorso, la fase di accoglienza durante il primo incontro, al fine di identificare alcune trasversalità negli scambi interattivi tali da permettere di configurare veri e propri pattern. Sono stati considerati tre differenti Gruppi di Parola, condotti nel medesimo contesto (Servizio per le famiglie) e dai medesimi conduttori (bi-conduzione femminile).Il contributo illustra dettagliatamente il sistema di codifica costruito attraverso l'ausilio del software Transana e le analisi confermano la presenza di configurazioni interattive trasversali ai tre Gruppi di Parola in esame. In particolare, connota l'intervento uno sguardo che prevede un'alternanza individuo/gruppo (che diventa soggetto della comunicazione con i conduttori).Inoltre, vengono identificati alcuni elementi di ritualità e micro-ritualità che caratterizzano la specifica fase dell'intervento oggetto di analisi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Boero, Riccardo. "Analisi della sostenibilitŕ economica di un sistema di sviluppo locale: simulazione ad agenti di configurazioni dei meccanismi cooperativi tra produttori." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 114 (September 2009): 35–50. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-114004.

Full text
Abstract:
- The author presents a formal model of cooperative dynamics in a local development system, with a specific focus on the evaluation of institutional interventions undertaken by stakeholders aiming at supporting cooperation.Keywords: agent-based social simulation, Slowfood presidia, voluntary public good provision, conditional cooperation, rural local development systems
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Alegret, Joana. "Un approccio sistemico alla sindrome di ADHD. Revisione della tipizzazione delle famiglie di bambini con ADHD." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2012): 15–39. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-002002.

Full text
Abstract:
L'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattivitŕ) č una diagnosi che ha generato grandi controversie. Si puň rispondere a questa diagnosi in modo pragmatico, prendendo in considerazione sia gli aspetti individuali del minore sia le caratteristiche funzionali del sistema familiare di appartenenza. Con lo scopo di avere una sistematizzazione dei bisogni terapeutici che includesse entrambe le prospettive, sette anni fa si č proposta una tipologia delle famiglie colpite. Dal tipo 1 al tipo 4 si propone una gradazione che va dalla salute familiare fino a un'evidente disfunzionalitŕ. La maggiore utilitŕ di questo costrutto risiede nella chiarificazione degli approcci terapeutici consigliati in modo globale per ognuna di queste situazioni. Nell'articolo si utilizzano come punto di partenza i riassunti di sette casi clinici per estrarre dei commenti su ognuno di essi, con diversi livelli di analisi. Oltre alla psicofarmacologia, vengono contemplate diverse configurazioni di aiuto alle famiglie, comprendenti anche l'indispensabile collaborazione tra gli operatori coinvolti in diversi contesti della pubblica amministrazione, che corrisponde alla ricerca di un'équipe virtuale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Analisi configurazionali"

1

COCINA, GRAZIA GIULIA. "Umanizzazione delle strutture ospedaliere: analisi configurazionali degli spazi ed esigenze culturali degli utenti per un approccio progettuale innovativo." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2645135.

Full text
Abstract:
Negli ultimi decenni, lo sviluppo delle moderne tecnologie e il mutamento della società hanno costretto ad un ripensamento del sistema ospedaliero e del rapporto medico-paziente, determinando il passaggio da un approccio biomedicale che metteva al centro la malattia, ad uno bio-psico-sociale in cui l’attenzione è spostata sul paziente e le sue esigenze non solo di matrice funzionale ma anche psico-emotiva. In quest’ottica, si è andata consolidando la necessità di concentrarsi maggiormente sulle reali necessità delle persone, attribuendo una crescente importanza al ruolo che l’ambiente fisico svolge sul comportamento e benessere dell’utente. Al giorno d'oggi quindi, gli ambienti progettati non sono più chiamati a soddisfare esclusivamente esigenze di ordine funzionale, ma devono tener conto anche dei numerosi aspetti che riguardano la sfera psicologico-sociale dell’utente. Questo vale in particolar modo per le strutture sanitarie, al centro di un cambiamento radicale che vede coinvolti diversi ambiti disciplinari con l’obiettivo comune di migliorare il benessere dei pazienti e del personale. In letteratura si trovano molte ricerche riguardo l’influenza dell’ambiente costruito sulla salute delle persone e sui potenziali aspetti architettonici e ambientali che possono costituire fattori di stress. Solamente pochi studi però, affrontano l’argomento con una visione più ampia, prendendo in considerazione non solo i requisiti necessari ai singoli spazi, ma anche le relazioni tra essi per dare una risposta “complessiva” all’esperienza dell’utente all’interno della struttura. Inoltre, tra gli utenti su cui di solito viene riposta più attenzione perché considerati “vulnerabili” non viene ancora abbastanza considerata una categoria con esigenze culturali specifiche che sta diventando sempre più rilevante nella società contemporanea: quella degli immigrati. Sull’approfondimento di questi due aspetti si baserà il mio lavoro di ricerca con l’obiettivo di proporre una innovativa metodologia di analisi degli spazi interni all’ospedale basata sull’idea di configurazione spaziale e attenta alle esigenze degli utenti con diversità culturali. Il primo passo è stato quindi quello di affrontare il tema della diversità culturale in relazione all’ambito sanitario: la presenza ormai sempre più importante di immigrati nel nostro Paese infatti, pone i servizi socio-sanitari di fronte al difficile compito di rispondere alle richieste di cura di popolazioni provenienti da un diverso universo culturale anche al fine di favorirne l’integrazione. La città di Torino, in cui è stato selezionato l’ospedale-caso studio, risulta essere la terza città in Italia per numero di immigrati, dopo Roma e Milano con una maggior percentuale di immigrati provenienti dalla Romania, seguiti dalle nazionalità Marocchine e Peruviane. Dopo un attento studio sulla normativa che regola l’accesso ai servizi sanitari e un focus sulla diversa concezione di intendere la salute e di percepire lo spazio a seconda della cultura di appartenenza, si è proceduto con l’approfondimento del profilo degli utenti marocchini che, seppur meno numerosi rispetto ai romeni, sono stati preferiti a questi ultimi per la presenza più radicata in città e per il maggior numero di differenze rispetto alla nostra cultura. Da questa fase di ricerca si sono estrapolate le più importanti caratteristiche culturali della nazionalità marocchina da cui sono emerse specifiche esigenze spaziali utili per l'elaborazione di una serie di indicatori che saranno applicati poi ai vari spazi analizzati. A questo punto è stata determinante l’individuazione dello strumento di analisi spaziale più appropriato che fosse in grado di fare da tramite tra tematiche spaziali e psico-sociali e allo stesso tempo considerare non solo le caratteristiche dei singoli spazi, ma anche le relazioni tra essi, sopperendo così ad alcune carenze emerse dallo studio della letteratura. A questo proposito si è deciso di ricorrere agli strumenti dell’analisi configurazionale e in particolare alla metodologia Space Syntax: un insieme di tecniche per l’analisi di modelli spaziali e del comportamento degli utenti nello svolgimento delle attività, sviluppate a partire dagli anni ‘80 alla Bartlett School di Londra e tutt’ora in continua evoluzione, che fanno riferimento, come oggetto di studio, allo spazio e alle persone che in essi si muovono con lo scopo di comprendere le relazioni che intercorrono tra l’uno e l’altro. In particolare Space Syntax affronta i due temi cardine della mia ricerca intendendo da una parte l’architettura come essenza di relazioni che intercorrono tra spazio e società e sostenendo dall’altra come gli edifici siano portatori di cultura, la quale svolge un ruolo fondamentale nel dare forma dello spazio. La metodologia di analisi proposta fa riferimento ad un approccio non legato alla tradizionale valutazione dei singoli spazi che compongono una struttura ospedaliera, bensì ad una valutazione che prende in considerazione il percorso esperenziale che gli utenti svolgono all’interno dell’ospedale. Gli spazi analizzati quindi, sono quelli che corrispondono ai passaggi procedurali che l’utente incontra nel percorso che compie in relazione alla prestazione sanitaria di cui vuole usufruire che saranno definiti step del percorso. In questa ricerca è stato preso in considerazione il percorso ambulatoriale in quanto è sicuramente quello in cui l’utente ha più autonomia di azione e il più frequentato dalla categoria di utenti degli immigrati su cui si è fatto un focus specifico. Inoltre, le attività ambulatoriali sono attualmente al centro dell’attenzione in un’ottica di riqualificazione dell’area per alleggerire gli altri servizi sovra-utilizzati. Lo sviluppo della fase successiva ha permesso la messa a punto di una serie di indicatori che si dividono in ambientali e spaziali/configurazionali. Mentre i primi si riferiscono alla presenza o meno di fattori dell’ambiente che possono influenzare il benessere psico-fisico dell’utente (per esempio la luce naturale e artificiale, la fruibilità in sicurezza ecc.); i secondi fanno riferimento alle cosiddette proprietà sintattiche dello spazio, ovvero quelle proprietà che non sono direttamente visibili ad occhio nudo (come le connessioni topologiche, la visibilità, la permeabilità ecc.) ma che svolgono un ruolo fondamentale nel condizionamento del comportamento degli utenti nello spazio. Tutti gli indicatori individuati sono stati applicati ad ogni step del percorso e ad ognuno di essi viene attribuito un giudizio in base alla rispondenza del grado di soddisfacimento - scarso, buono, ottimo - di ogni indicatore. Ad ogni indicatore viene infine associato un “peso” che cambia a seconda della domanda a cui vuole rispondere chi adopera questa metodologia. Dal momento che l’obiettivo di questa ricerca è quello di svolgere un focus sulle esigenze degli utenti immigrati, in particolare quelli marocchini, è stato attribuito un peso maggiore agli indicatori che si riferiscono a queste categorie di utenza. Infine, il peso di ognuno degli indicatori, suddiviso per spazi, è stato moltiplicato per il valore del giudizio che gli è stato attribuito (scarso, sufficiente, ottimo) in modo da ottenere delle valutazioni finali per ogni step del percorso preso in considerazione. Grazie a queste valutazioni è stato infine possibile identificare gli spazi del percorso che più di altri necessitano di interventi migliorativi, e andando a soffermarsi sugli indicatori più critici, capire quali sono le carenze più gravi. Il presente lavoro, può fornire numerosi spunti per lo sviluppo di approcci progettuali innovativi in grado di soddisfare le esigenze di umanizzazione all’interno delle strutture ospedaliere, anche in un’ottica multidisciplinare a supporto di un’attenzione per specifiche utenze.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Boscari, Matteo <1986&gt. "Configurazioni di open innovation. Analisi su un campione di imprese manifatturiere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1502.

Full text
Abstract:
In seguito all'analisi della più recente letteratura relativa alle tematiche dell open innovation, ho condotto una ricerca qualitativa su un campione di imprese manifatturiere con l'obiettivo di individuare gli strumenti maggiormente utilizzati per accedere alle fonti esterne d'innovazione. Dallo studio emerge la presenza di quattro strumenti che sembrano maggiormente guidare le imprese del campione lungo il processo di apertura dei confini aziendali e che, a seconda del modo in cui vengono utilizzati, delineano differenti configurazioni di open innovation.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Campana, Alex. "Analisi tecnico-economica di configurazioni di impianto Power to Hydrogen per uso industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Contestualmente al processo di decarbonizzazione del settore energetico mondiale, risulta necessario individuare soluzioni alternative in grado di consentire l’abbattimento delle emissioni climalteranti. L’idrogeno può assumere un ruolo chiave nel raggiungimento di questi obiettivi: grazie al Power to Hydrogen è infatti possibile intraprendere la conversione dei settori “hard to abate” e stoccare ingenti quantità di energia, cooperando inoltre alla stabilizzazione della rete elettrica. Con il presente elaborato si intende approfondire la tematica idrogeno, tramite l’analisi di potenzialità, limiti ed applicazioni presenti e future. A seguito della descrizione dei principali metodi di produzione, vengono considerate le tecnologie di generazione a basso impatto ambientale e, in particolare, l’elettrolisi dell’acqua. In accordo con i progetti di “Hydrogen Valley” e con il recente PNRR pubblicato dal Governo Italiano, particolare interesse è stato rivolto al territorio dell’Emilia Romagna, con l’obiettivo di individuare informazioni relative a realtà industriali coinvolte nella produzione e/o nell’utilizzo di idrogeno, con valutazioni attinenti a volumi interessati e potenzialità future. La trattazione dei risultati ottenuti confluisce nella descrizione tecnica delle attività riscontrate di maggiore interesse, ed assume espressione conclusiva nell’elaborazione di un caso di studio specifico, rispetto al quale è condotta un’analisi tecnico-economica volta a valutare la sostituzione di “idrogeno grigio” con un impianto di autoproduzione di “idrogeno verde”, basato sullo sfruttamento di risorse rinnovabili. La competitività economica di una soluzione di tale natura consentirebbe la realizzazione di una delle prime realtà nazionali adibite alla produzione industriale di idrogeno a basso impatto ambientale e dunque consentirebbe l’implementazione di sinergie e connessioni tra le attività, presenti e future, coinvolte nella catena del valore dell’idrogeno.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Minelli, Andrea. "Studio di configurazioni di sistemi dissipativi di tipo fluido viscoso per la riduzione della risposta sismica di strutture." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25527/.

Full text
Abstract:
Nel presente lavoro di tesi viene analizzato un sistema alternativo utile al raggiungimento della protezione sismica delle strutture. In particolare, invece di consentire alla struttura di subire deformazioni inelastiche sfruttando la propria duttilità strutturale per dissipare energia, si ricorre a sistemi di controllo passivi quali i dissipatori fluido viscosi e le loro configurazioni all’interno o all’esterno di un sistema strutturale per diminuire l’energia dissipata dalla sola struttura e ridurre la risposta sismica. Nei primi due capitoli vengono analizzati i sistemi per il controllo strutturale, da quello tradizionale basato su criteri di resistenza e duttilità a quelli passivi, fino ad arrivare a quelli attivi. Particolare attenzione viene rivolta alla comprensione del funzionamento e delle leggi che governano i dissipatori fluido viscosi. Nel terzo capitolo vengono studiati i metodi di analisi, i criteri di progettazione e modellazione dei dispositivi fluido viscosi per arrivare a dimensionare i dispositivi da inserire nel sistema strutturale. Inoltre vengono studiate le diverse configurazioni che possono assumere i dispositivi fluido viscosi all’interno o all’esterno di una struttura, valutandone i vantaggi e gli svantaggi. Una volta presa familiarizzazione col software di calcolo fem e delle analisi time history, nel capitolo quattro si valuta l’effetto delle diverse configurazioni interne o esterne dei dispositivi lineari e non lineari e la diversa distribuzione delle proprietà dei dispositivi lungo l’altezza della struttura di studio. Si procede con il valutare attraverso analisi dinamiche modali non lineari la risposta della struttura di studio priva di dispositivi e le risposte della struttura equipaggiata con diverse configurazioni di dispositivi, per poi confrontarle per arrivare a delle conclusioni in merito alla loro efficacia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Petrosino, Francesco. "Analisi numerica delle forze aerodinamiche su configurazioni aeronautiche." Tesi di dottorato, 2008. http://www.fedoa.unina.it/3381/1/Petrosino_Francesco.pdf.

Full text
Abstract:
Il calcolo delle forze aerodinamiche di superfici, portanti e non, di velivoli in moto in un fluido riveste un enorme interesse per il progettista aeronautico. Tra le forze aerodinamiche, particolare importanza riveste il ruolo della previsione della resistenza aerodinamica, che è quella che presenta maggiori implicazioni: infatti una variazione del coefficiente di resistenza aerodinamica anche solo dell'ordine del count (0.0001) porta ad una notevole variazione dei costi e quindi alla necessità di reintervenire in fase di progettazione. Per il progettista inoltre è molto utile avere conoscenza dell'entità della resistenza nelle sue diverse forme: la componente viscosa, prodotta nello strato limite e nella scia, la resistenza dovuta alle onde d'urto e quella indotta dalla portanza. Il ruolo della fluidodinamica computazionale è ormai cresciuto molto in tale senso offrendo la possibilità di stimare in maniera sempre più accurata il valore delle forze aerodinamiche. Tuttavia, nonostante i progressi in termini di potenza di calcolo raggiunti finora, è ancora difficile ottenere una soluzione accurata soprattutto in tempi brevi. L'analisi aerodinamica con metodi numerici segue un iter ormai noto: una prima fase di pre-processing con ottimizzazione della geometria, una fase di creazione della griglia di calcolo, la fase vera e propria di simulazione del campo aerodinamico, per terminare poi con una fase di post-processing della soluzione ottenuta. Negli ultimi anni si è aggiunta una ulteriore fase, a valle di tutte le altre, di analisi delle forze agenti. Il presente lavoro di dottorato si inserisce nelle fasi di simulazione del campo aerodinamico ed analisi delle forze agenti, proponendosi di ottenere delle soluzioni di campi di moto con metodi numerici accurate, ed inoltre decomporre la resistenza nelle sue componenti ``fisiche''. Nella prima parte del lavoro sono stati ottenuti campi di moto tramite un solutore numerico che risolve le equazioni di Navier-Stokes mediate alla Reynolds in condizioni complesse. Ormai le tecniche numeriche danno ottimi risultati quando si applicano a campi di moto in condizioni di crociera o poco fuori crociera. Ma quando si indagano situazioni di stallo e post-stallo, la previsione con metodi numerici diventa un problema, tuttora irrisolto. Dall'analisi dello stato dell'arte si è visto che i risultati migliori si ottengono con modelli numerici complessi e costosi in termini di potenza richiesta. Come mostrato nei capitoli seguenti, un metodo basato sulla soluzione delle equazioni di Navier-Stokes mediate alla Reynolds può dare ottimi risultati in tali condizioni di simulazione, garantendo una maggiore velocità di esecuzione. Nella seconda parte del lavoro, si è applicato un metodo di post-processing alle soluzioni ottenute per poter analizzare e decomporre le forze aerodinamiche. Obiettivo di studio è stata la messa a punto di un metodo di analisi del campo di moto numerico, partendo dalle soluzioni già sviluppate nel Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, attraverso l'integrazione di differenti tecniche di calcolo e la creazione di un software integrato che sia di semplice esecuzione e robusto in relazione ai possibili casi di applicabilità. In particolare il software è stato applicato a casi bidimensionali e tridimensionali, in condizioni di alta portanza ed in flusso transonico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

TURINI, MOIRA. "Configurazioni innovative di turbine di bassa pressione per motori aeronautici: studio preliminare aerodinamico e analisi affidabilistica." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/2158/597036.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

CUCARI, NICOLA. "Shareholder activism e dissenso degli azionisti: un approccio configurazionale allo studio della corporate governance." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1058742.

Full text
Abstract:
La corporate governance rappresenta un campo di ricerca interdisciplinare molto dinamico che si è evoluto notevolmente dalla pubblicazione di Berle e Means del 1932, fino a diventare uno dei topic più ricercati dagli studiosi di management (Tihanyi et al., 2014, p. 1536). A partire dalla metà degli anni ‘90, si è discusso molto, in ambito accademico, della convergenza dei sistemi di corporate governance; alcuni studiosi hanno sottolineato la tendenza agli standard anglo-americani dei sistemi europei (ad esempio, Denis e McConnell 2003; Zattoni e Judge, 2012); altri hanno sostenuto che non solo la corporate governance europea converga verso standard americani, ma che anche la stessa corporate governance statunitense abbia diversi elementi, sotto svariati aspetti, convergenti agli standard europei (Thomsen, 2003), tanto che si può parlare di una reciproca convergenza. Tali cambiamenti indicano che è sempre più rilevante analizzare ed osservare le configurazioni delle pratiche di governance, non solo a livello nazionale, ma anche a livello di singola impresa. In effetti, recenti contributi (Aguilera et al., 2012, Ward et al., 2009) mostrano che i diversi meccanismi di corporate governance possono apparire inefficaci, se indagati individualmente, al contrario esercitano impatti interessanti sui risultati in combinazione con altri meccanismi di corporate governance (interni ed esterni). Ne consegue che individuare una “one best way” in tema di corporate governance è un compito arduo in quanto specifici meccanismi saranno efficaci solo in determinate combinazioni e ambienti. Cambiamenti nella corporate governance sono riscontrabili in modo significativo con riferimento alla shareholder activism, “a relatively young and vibrant field” (Goranova e Ryan 2014). Lo shareholder activism, inteso come azionisti, che avviano delle attività per influenzare direttamente, o indirettamente le decisioni del board,, ha come principale obiettivo quello di assicurare una sostenibilità, anche finanziaria, a lungo termine e un rapporto duraturo tra l’investitore e la società di cui detiene le quote. Difatti è diffusa l’opinione, che ritiene gli investitori “passivi” responsabili degli eventi della recente crisi finanziaria e di essere diventati dei “padroni di casa assenti” (Randazzo, 2011) dimenticando dunque il ruolo di controllo, che possono assumere nei confronti degli amministratori, a tutela delle minoranze. Negli ultimi anni l’Unione Europea (UE) ha incoraggiato l’adozione di politiche societarie improntate ad una maggiore partecipazione di tutti gli azionisti (Alvaro e Lupini, 2013); ne è un esempio il “Piano d’Azione: diritto europeo delle società e governo societario – una disciplina giuridica moderna a favore di azionisti più impegnati e società sostenibili”, mediante il quale la Commissione europea ha voluto esporre le future linee di azione da perseguire, sia con riferimento alla corporate governance delle società quotate, sia in quello del diritto societario. Aumento della trasparenza delle società relativamente alle politiche adottate per assicurare la diversità all’interno dell’organo di amministrazione e alla gestione dei rischi non finanziari, aumento della trasparenza delle politiche retributive e delle singole remunerazioni degli amministratori, nonché riconoscimento del diritto di voto agli azionisti sulla politica retributiva e sulla relazione relativa alle retribuzioni, rafforzamento del controllo degli azionisti sulle operazioni con parti correlate, introduzione di norme operative adeguate sui consulenti in materia di voto (proxy advisor), nell’ottica di un miglioramento della trasparenza e dei conflitti di interesse sono solo alcune delle più recenti novità. Pertanto l’attivismo degli azionisti e il monitoraggio da parte degli stessi sono al centro del dibattito della corporate governance (Van der Elst, 2011), riconoscendo nell’attivismo stesso una forza dirompente. I dati e le situazioni aziendali dimostrano che l’attivismo degli azionisti sia aumentato in misura notevole negli ultimi anni (anche nel contesto italiano) e ora svolge un ruolo importante nella definizione della corporate governance delle società. Ciò ha evidenziato nuove problematiche (come facilitare o meno l’attivismo) e questioni (creazione di valore più a breve o a lungo termine per tutti gli azionisti) che occorre tenere in considerazione sia in un’ottica di dialettica societaria sia di policy maker. Partendo da tali considerazioni lo scopo del presente lavoro è quello di esaminare la letteratura esistente sul tema dello shareholder activism, soffermandosi sull’importanza della direzione del voto (assenso o dissenso); e verificare l’esistenza di una configurazione di corporate governance che determini un elevato dissenso. Del resto, come si avrà modo di notare, si ritiene che in contesti concentrati come quelli latini il meccanismo di voice più semplice per gli azionisti è la possibilità di votare in assemblea. Ne consegue che il voto degli azionisti in assemblea esprime una valutazione del set-up dell’intera corporate governance della società, poiché il voto degli azionisti funge da segnale per le preferenze degli azionisti rispetto a specifiche scelte strategiche e gestionali. Date queste premesse, la tesi si pone la seguente domanda di ricerca: è possibile individuare una configurazione di governance che determini un maggiore attivismo societario, inteso come maggiore livello di dissenso, e di conseguenza qual è la combinazione di fattori interni ed esterni che determinano il voto degli azionisti? I risultati del voto dipendono da diversi fattori in alcuni casi tra loro contrastanti. Si è, dunque, voluto sperimentare se l’adozione di un approccio basato sulle configurazioni potesse individuare e chiarire meglio alcuni aspetti contraddittori delle determinanti del voto degli azionisti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

SETOLA, NICOLETTA. "Strumenti di gestione e progettazione ospedaliera: analisi delle configurazioni spaziali in rapporto al sistema dei flussi. Applicazione al caso studio del Polo Ospedaliero di Careggi." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/508662.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Analisi configurazionali"

1

Pinto, Valerio Di. C come paesaggio: Analisi configurazionale e paesaggio urbano. Napoli, NA: Liguori editore, 2018.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Valerio, Cutini, ed. Centralità e uso del suolo urbano: Analisi configurazionale del centro storico di Volterra. Pisa: ETS, 2001.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Agresti, Giovanni. Lingua e polis: Configurazioni linguistiche e configurazioni sociali nel francese contemporaneo. Roma: Aracne, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Analisi configurazionali"

1

Burgio, Gianluca, and Giovanna Acampa. "Paradigmi relazionali nello spazio urbano: il caso-studio del centro storico di Palermo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8031.

Full text
Abstract:
In questo scritto analizzeremo le modalità attraverso le quali vengono sovvertite, con piccole azioni dei cittadini, le regole che disciplinano gli spazi urbani. Partendo dal caso studio del centro storico di Palermo illustreremo come la “conquista” anche temporanea, di strade e piazze possa permettere una rivitalizzazione ed una rivalutazione dei luoghi. Il nostro interesse è rivolto a comprendere come si siano sviluppati processi di ri-conquista dello spazio urbano, che hanno permesso di “addomesticare” alcuni spazi della città, modificando usi e configurazioni comuni, che estrapolati dal contesto abituale sono stati inseriti in nuove relazioni. La scelta di prendere Palermo come caso studio deriva da alcune caratteristiche di questa città: la prima caratteristica può essere individuata nelle sue radici storico-culturali che in qualche modo favoriscono l’insediamento di nuove comunità; l’altra caratteristica è che le forme di scambio con abitanti di diverse culture avvengono, non in periferia, ma in centro. Questo rende la città siciliana un caso non unico ma atipico nel panorama europeo, dove si tende ad avere una spinta centrifuga e quindi una emarginazione delle popolazioni non locali e dei ceti meno abbienti. Da questo punto di vista il centro di Palermo può essere considerato come una sorta di spugna, che riesce non solo ad assorbire nuove comunità ma anche ad attrarre esponenti del ceto sociale medio. A differenza di altre città europee, dove si sono innescati processi di gentrification grazie agli interventi strutturali promossi dalla pubblica amministrazione, a Palermo il processo di riqualificazione è dovuto a piccole azioni promosse dai residenti. L’inversione della tendenza degenerativa che era in atto e l’inversione dell’andamento dei valori immobiliari non è dovuta quindi ad una politica integrata, quanto alla libera iniziativa delle fasce sociali più deboli. In this script we’ll describe the everyday,little actions of the citizens that break the rules of the urban areas’ organization. Starting from the Old Town of Palermo, that we used as the example in our analysis, we’ll show how the “conquest”, even just temporary, of streets and squares could achieve a revitalization and a revaluation of quarters. Our focus is on understanding how revitalization/ re-conquest of urban areas has taken place. By altering people preconcieved ideas of areas of the city, this process achived the “domestication” of some areas that, out of their usual context, are inserted in new relations. Our choice to take Palermo as example derives from some typical characteristics of this city: the first one is due to its historical-cultural origins which, in some way, favor the settlement of new comunities; the second is that the way of live among population of different cultures develops in the centre of the city, not in the suburbs. These features make Palermo not unique, but atipical compared to the rest of Europe where immigrants and lower-class people, are generally forced to the external areas of towns. From this point of view we can imagine Palermo’s Old town as a sponge which is able not just to absorb new comunities, but also to attract people from the middle classes. In European cities gentrification processes are started thanks to projects realized by the Public Administrations, On the contrary in Palermo this process generates from actions of the inhabitants themselves. The change of degenerative trend and the increasing value in the Real Estate Market is therefore not caused by a political action, but thanks to the initiative of the lower class.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography