Academic literature on the topic 'Amministrazioni civili'

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Journal articles on the topic "Amministrazioni civili"

1

CRISCUOLO, L. "Guerre civili e amministrazione tolemaica." Ancient Society 22 (January 1, 1991): 229–34. http://dx.doi.org/10.2143/as.22.0.2005917.

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2

Silvestre, Gilberto Fachetti, Guilherme Santos Neves Abelha Rodrigues, and Igor Gava Mareto Calil. "ASPECTOS MATERIAIS E PROCESSUAIS DA AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO ITALIANA: COMPARAÇÕES COM A TOMADA DE DECISÃO APOIADA BRASILEIRA." Revista Direito em Debate 30, no. 55 (June 2, 2021): 145–62. http://dx.doi.org/10.21527/2176-6622.2021.55.145-162.

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Abstract:
Trata-se de pesquisa que realizou uma revisão bibliográfica sobre o instituto italiano de amparo à pessoa com deficiência/enfermidade da amministrazione di sostegno, comparando-o com o instituto brasileiro da tomada de decisão apoiada, que tem a mesma função, a partir de seus aspectos jurídicos materiais e processuais. No Brasil, a Lei de Inclusão da Pessoa com Deficiência (Lei nº. 13.146/2015) incluiu o art. 1.783-A no Código Civil, criando a tomada de decisão apoiada. A literatura jurídica brasileira aponta, desde então, que esse apoiamento se assemelha à amministrazione di sostegno do Codice Civile de Itália. Analisando material documental (julgados e bibliografia), a pesquisa se utilizou de método dedutivo para responder ao questionamento se realmente há similaridade entre ambos os institutos, com dois objetivos: se há, quais seriam as contribuições da amministrazione di sostegno para a melhor compreensão e operabilidade da tomada de decisão apoiada; e se não há, propor que no Brasil não mais se faça a afirmação da correspondência, o que pode causar prejuízos na operabilidade desse instrumento de apoio no Brasil.
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3

Pennisi, Carlo. "Per una valutazione civile delle pubbliche amministrazioni." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 40 (February 2009): 9–44. http://dx.doi.org/10.3280/riv2008-040002.

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Abstract:
- The paper highlights the process of social and institutional change within which evaluation practices are embedded in Italy. To recall the main institutional and normative framework through which the Italian public administration has read its own change can explain the reason why evaluation is necessarily a part of collective decision processes and of their institutionalization. The role participation procedures to public decision processes play in this change reveal the main social and cultural issues which are at stake: the due process and the separation of powers the one no more considered, as it once was, as a criterion and a boundary for administrative action; the other no more assumed as a democratic criterion to distinguish public decisions as either political or administrative ones. Administrative action and political decisions can be no more conclusively identified within the legal framework. They are constituted by the procedural enactment of administrative planning processes; they are also the focus of what we define as civil evaluation: the kind of evaluation processes which are strategic in the re-definition of both citizenship and administration as well as in the institutionalization of their mutual relationship. Key words: institutional change, administrative rules, civil evaluation, collective decisions.
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Binci, Daniele. "E-government ed innovazione nella Pubblica Amministrazione: la riforma dei servizi di Stato civile." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 348–64. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002007.

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Abstract:
I processi di riforma e di ammodernamento che stanno interessando le Pubbliche Amministrazioni dai primi anni '90 hanno l'obiettivo di migliorare la qualitŕ dei servizi compatibilmente con la diminuzione della spesa pubblica. In questo quadro l'e-government rappresenta un ambito di innovazione ad alto potenziale, in quanto l'uso di tecnologie innovative č in grado di incidere positivamente sulla gestione dei processi manageriali ed operativi attraverso un risparmio sui costi, una maggiore velocitŕ di erogazione ed una migliore qualitŕ dei servizi. Questo contributo si inserisce nel dibattito sull'e-government ed informatizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni e vuol fornire, sotto il profilo gestionale, una rappresentazione dell'attuale funzionamento dello Stato Civile, area strategica, sottoposta ad un processo di cambiamento tecnologico ed organizzativo iniziato con il DPR. 396/2000. Dopo una breve panoramica sull'e-government e sui vantaggi che l'uso delle ICT apportano all'operato delle pubbliche amministrazioni, viene fornito un approfondimento sul ridisegno dei processi (BPR), strumento tecnico attraverso cui le riforme ed in generale i progetti di cambiamento si possono implementare. A conclusione del contributo viene discussa la riforma di Stato Civile attraverso il confronto tra il TO-BE cosě come delineato dalla riforma e l'AS-IS tuttora realizzato nella pratica dagli Ufficiali di Stato Civile.
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Calafŕ, Laura. "Tribunale di Milano, sez. I civile - ordinanza 20 dicembre 2010, giud. Bichi, B. e altri contro Comune Milano e altri." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (April 2011): 141–48. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-001012.

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Abstract:
Discriminazione fondata su razza e origine etnica - art. 1 d.lgs 215/2003 - Mancato adempimento obblighi assunti dalla Pubblica amministrazione - Sussistenza Ha natura discriminatoria la scelta di rivedere l'assegnazione degli alloggi destinati ai residenti presso il campo nomadi autorizzato di Triboniano nell'ambito dei singoli accordi denominati "Progetto di autonomia abitativa", legati a una precedente convenzione sottoscritta tra il Commissario della emergenza nomadi in Lombardia, Comune di Milano e dalla Casa della caritŕ Angelo Ambriani. Il mancato adempimento degli obblighi assunti dalle parti firmatarie costituisce comportamento discriminatorio in quanto esclusivamente legato all'appartenenza etnica dei ricorrenti in questo modo trattati meno favorevolmente rispetto alla genericitŕ dei cittadini nei confronti dei quali la Pubblica amministrazione tiene fede ai patti sottoscritti.
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Ribeiro, Iara Pereira. "A Capacidade Civil de Exercício de Direitos e a Tomada de Decisão Apoiada." Revista Brasileira de Direito Civil em Perspectiva 2, no. 2 (December 1, 2016): 58. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2526-0243/2016.v2i2.1439.

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Abstract:
Considerando a Lei Brasileira de Inclusão, o artigo apresenta a mudança na capacidade civil de exercício de direitos e examina o novo instituto da tomada de decisão apoiada, a partir dos institutos ao amministrazionde di sostegno (administrador de apoio) da Lei italiana nº 6, de 09 de janeiro de 2004 e do sistema de apoios do artigo 43 do Código Civil y Comercial argentino de 2015 e o projeto de lei para alteração da Lei Brasileira de Inclusão.
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Pagana, Fabio. "L'albergatore come agente contabile ed incaricato di pubblico servizio." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 31 (December 2020): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-031004.

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Abstract:
L'attività di accertamento e riscossione dell'imposta comunale ha natura di servizio pubblico, e l'obbligazione del concessionario di versare all'ente locale le somme a tale titolo incassate ha natura pubblicistica, essendo regolata da norme che deviano dal regime comune delle obbligazioni civili in ragione della tutela dell'interesse della pubblica amministrazione creditrice alla pronta e sicura esazione delle entrate. Ne consegue che il rapporto tra società ed ente si configura come rapporto di servizio, e, pertanto ove delle somme ricevute il privato disponga in modo diverso da quello preventivato e per il quale le ha ricevute ne deriva responsabilità per danno erariale.
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Corchia, Luca. "Il principio di inclusione nei nuovi processi deliberativi. Il caso della legge n. 69/2007 della Regione Toscana." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 79–99. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004006.

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Abstract:
Il concetto di "inclusione" fa riferimento alla domanda "chi partecipa?", ovvero alla questione cruciale di come vengono determinati in astratto e selezionati concretamente i soggetti della societŕ civile a cui viene demandata la deliberazione su taluni aspetti dei processi decisionali delle amministrazioni pubbliche. L'autore affronta i principali aspetti teorici e metodologici, confrontando le risposte della letteratura critica con le norme della legge n. 69/2007 della Regione Toscana. Dalla disamina emerge un insieme di scelte pregiudiziali che specifica cosa significhi democrazia deliberativa, come essa si realizzi nei processi partecipativi e quali misure vadano prese per evitare il consolidarsi di meccanismi sociali selettivi.
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Pastori, Bianca. "Resistenza, rappresaglia e memoria di paese Robecco sul Naviglio, 20 e 21 luglio 1944." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 264 (March 2012): 385–405. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-264003.

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Abstract:
Il 20 e 21 luglio 1944, in seguito all'uccisione di un soldato tedesco da parte di un gruppo di giovani partigiani, il piccolo paese di Robecco sul Naviglio (Milano) e le campagne circostanti subiscono una dura rappresaglia. Nel saggio l'autrice ripercorre le vicende di quelle giornate e la strutturazione della memoria dei fatti nel corso dei decenni successivi. Apparentemente il paese reagisce seguendo uno schema rintracciabile in analoghi casi di rappresaglia contro la popolazione civile nel corso della seconda guerra mondiale in Italia, dando vita a una memoria non perfettamente in linea con quella nazionale e istituzionale, specialmente per quanto riguarda la valutazione del ruolo dei partigiani. Eppure, anche attraverso l'intervento delle istituzioni locali (le amministrazioni comunali e la Chiesa), la comunitŕ giunge, nel dopoguerra, a una narrazione condivisa; essa č parziale, reticente e semplificata, ma, contribuendo a confermare il senso di coesione interno al paese, riesce a impedire il verificarsi di lacerazioni simili a quelle riscontrate altrove.
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Guido, Alpa. "Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

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Abstract:
Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
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Dissertations / Theses on the topic "Amministrazioni civili"

1

Melillo, Flavia. "La responsabilità civile della Pubblica Amministrazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1756.

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Abstract:
2012 - 2013
La ricerca ha ad oggetto la ricostruzione del rapporto tra autorità e libertà in una prospettiva evolutiva, che tenga conto della complessità del fenomeno, ripudiando una concezione astorica e avalutativa. L’entrata in vigore della Costituzione ha imposto il ripensamento del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato nel rispetto del principio di legalità costituzionale che, nel rinnovato sistema delle fonti dell’ordinamento, non consente di rinvenire una dicotomia tra pubblico e privato o una supremazia del primo sul secondo. Le conseguenze del rinnovato sistema di valori si sono avute, in modo tangibile, attraverso l’eliminazione di aree di franchigia dei pubblici poteri e, in primo luogo, con l’affermazione della responsabilità della pubblica amministrazione per i danni cagionati, con il suo comportamento, al soggetto privato. Occorre, però, evidenziare che la mera affermazione di massima non implica l’effettiva realizzazione del programma costituzionale, volto alla realizzazione del valore della persona umana, nei suoi diritti fondamentali, ivi incluso il diritto ad una tutela piena ed effettiva, anche nei confronti dei poteri pubblici. Nel presente lavoro, quindi, si evidenzia come, in concreto, taluni aspetti della disciplina sia sostanziale che processuale incidono sulla posizione giuridica soggettiva del privato, andando a limitarne la tutela. La prova è data dal grande dibattito svoltosi con riguardo alla natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione. Per quanto la giurisprudenza maggioritaria ne individui il paradigma nella responsabilità aquiliana, non mancano diverse opzioni ricostruttive nel senso della natura contrattuale, precontrattuale o speciale. Si evidenzia la necessità di operare una valutazione in concreto della fattispecie, senza eliderne le peculiarità al solo fine di una sua inclusione nell’uno o nell’altro paradigma di responsabilità. Occorre, comunque, rilevare che il dibattito circa talune conseguenze applicative - ritenute più o meno favorevoli all’amministrazione o al privato - la cui soluzione è tradizionalmente dipesa dalla soluzione offerta al quesito circa la natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione, è stato sopito dall’intervento risolutivo del legislatore, oppure dall’opera ricostruttiva della giurisprudenza. Infatti, con riferimento al problema della prescrizione, occorre rilevare che il legislatore ha previsto, all’art. 30 c.p.a., un termine decadenziale di 120 giorni per esperire l’azione; mentre, in riferimento all’elemento soggettivo, la giurisprudenza amministrativa fa applicazione del meccanismo presuntivo, sì che è onere della pubblica amministrazione dimostrare la scusabilità dell’errore. Al riguardo, poi, è necessario fare i conti con la recente giurisprudenza della Corte di giustizia, interrogandosi sull’ambito applicativo della regola espressa in materia di appalti, per la quale il criterio di imputazione della responsabilità sarebbe oggettivo, sì che un problema di distribuzione dell’onere della prova nemmeno si porrebbe, non facendo, la colpa, parte degli elementi costitutivi della responsabilità. Tuttavia, il più grande limite all’effettiva attuazione del programma costituzionale pare essere costituito dalla limitazione del sindacato della Corte di cassazione sulle decisioni del giudice amministrativo ai soli profili di giurisdizione. Questa barriera, frutto di una retriva concezione del rapporto tra i due plessi, intacca il principio di unicità della funzione giurisdizionale. In primo luogo, manca una sede istituzionale per comporre eventuali contrasti tra giudici ordinari e giudici amministrativi nell’interpretazione delle stesse disposizioni, così svalutandosi il ruolo nomofilattico della Corte di Cassazione. Inoltre, il limite del sindacato ai soli motivi di giurisdizione impedisce una statuizione del giudice ordinario sui diritti soggettivi, quando riservati alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Queste problematiche sono vieppiù avvertite ove si rilevi che la distinzione tra interessi legittimi e diritti soggettivi, alla luce degli interventi legislativi e giurisprudenziali, non è più idonea a fondare il riparto di giurisdizione. Se svincolata dalla valutazione storica e culturale che l’ha prodotta, la dicotomia perde di rilievo e pare solo evidenziare una residuale area di privilegio in favore dei pubblici poteri, una latente ma resistente concezione autoritaria del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato, in palese contrasto col principio di legalità costituzionale, sì che si auspica una profonda revisione del sistema di tutela delle posizioni giuridiche soggettive che si trovino a confrontarsi con una pubblica amministrazione, revisione che attui il programma costituzionale e si prefissi l’obiettivo della massima tutela del valore della persona umana. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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FUSCO, EMANUELA. "I modelli alternativi di amministrazione nella società a responsabilità limitata." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1170.

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Abstract:
Il lavoro si compone di tre Capitoli, il secondo dei quali è articolato in due Sezioni. La tesi ha ad oggetto la ricostruzione della disciplina dei modelli di amministrazione disgiuntiva e congiuntiva nella società a responsabilità limitata (art. 2475, 3° comma, c.c.), introdotti per la prima volta dalla riforma del diritto societario del 2003. Si tratta di una delle novità più significative della riforma in tema di s.r.l., che ha posto fine all’annoso dibattito sorto nell’ordinamento previgente, ma che solleva una serie di problemi interpretativi e sistematici. Ed infatti, la legge si limita a sancire il possibile ricorso ai due modelli alternativi in discorso, ma omette di regolarne espressamente il funzionamento, rinviando sic et simpliciter alle norme in tema di società personali (artt. 2257 e 2258 c.c.). La natura “indiscriminata” del rinvio in parola, tuttavia, non implica un’applicazione pedissequa di tutte le disposizioni contenute nelle richiamate norme sulle società di persone. È, infatti, compito dell’interprete individuare le regole dell’amministrazione congiuntiva e disgiuntiva nella s.r.l., adattando le norme previste in tema di società di persone alle caratteristiche tipologiche della nostra società. A questa indagine è dedicato il Primo Capitolo («L’adozione statutaria di modelli “alternativi” di gestione e i vincoli tipologici della s.r.l.»), dove sono analizzati i vincoli di sistema derivanti dal rispetto delle caratteristiche tipologiche della nuova s.r.l., che condizionano i soci nell’adozione statutaria dei modelli alternativi di gestione. A tale scopo, rilevano in particolare gli artt. 2475, 5° comma e 2479, 1° comma, c.c. La prima norma fissa il principio della necessaria competenza dell’«organo amministrativo» (da intendersi come organo cui è affidata la funzione gestoria nel suo complesso). La seconda disposizione si rivela, invece, decisiva per chiarire il riparto di competenze gestorie-deliberative tra soci ed amministratori. Dalla combinazione delle due regole è possibile individuare la differenza di fondo tra s.r.l. e società personali, che consiste nella indefettibilità dell’organizzazione corporativa (sia pure attenuata) nella s.r.l., ossia la necessaria presenza della dualità di organi soci-amministratori, con conseguente confutazione delle tesi della c.d. assemblea amministratrice e del socio-amministratore. Il capitolo si chiude con la disamina dei limiti all’autonomia privata nella configurazione della funzione gestoria nella s.r.l. Ci si chiede, cioè, se i sistemi “alternativi” di gestione della s.r.l. consistono solo nell’amministrazione congiuntiva o disgiuntiva, oppure sono ammissibili ulteriori regimi gestori statutari non predeterminati dal legislatore. A tale proposito, mentre si ammette l’introduzione di regimi misti o ibridi, si nega l’estensione dei modelli monistico e dualistico previsti in tema di società per azioni. Il Secondo Capitolo («La fattispecie. I sistemi di amministrazione disgiuntiva e congiuntiva») è dedicato alla ricostruzione della fattispecie, chiarendo gli adattamenti imposti alle tradizionali regole di funzionamento dei moduli di gestione disgiuntiva e congiuntiva (finora propri delle sole società personali) a seguito dell’innesto nel terreno normativo della s.r.l. Per quanto riguarda l’amministrazione disgiuntiva (art. 2257 c.c.), il singolo amministratore è legittimato a compiere da solo tutti gli atti di gestione, senza dover richiedere il consenso o il parere degli altri amministratori finché non sia esercitato il diritto di opposizione da parte di altro amministratore. Nella s.r.l. è del tutto compatibile la disciplina del diritto di opposizione; mentre adattamenti sono necessari a proposito della decisione dei soci sull’opposizione (in particolare, per il computo della maggioranza, va disapplicato il criterio della maggioranza per quote di interesse ex art. 2257, 3° comma, perché vale il principio generale del voto in misura proporzionale alla partecipazione sociale, di cui all’art. 2479, 5° comma). Inoltre, i soci di s.r.l. possono introdurre in via statutaria modalità di risoluzione del conflitto gestorio innescato dall’amministratore con l’esercizio dello ius prohibendi, alternative alla decisione dei soci sull’opposizione ex art. 2257, 3° comma, desunte dalla disciplina della s.r.l. In particolare, si possono prevedere: a) la decisione dei soci “su sollecitazione” ex art. 2479, 1° comma, c.c.; b) il diritto particolare del singolo socio ex art. 2468, 3° comma; c) la c.d. amministrazione arbitrata ex art. 37 d.lgs. 5/2003. Anche in relazione al regime giuridico dell’atto compiuto dal singolo amministratore in violazione della disciplina sull’opposizione, prevale la disciplina della s.r.l. in tema di rappresentanza (art. 2475-bis), per cui la società sarà vincolata dall’atto compiuto dall’amministratore infedele con il terzo contraente, anche se consapevole dell’opposizione, fatta eccezione il solo caso dell’opponibilità della exceptio doli. Come nelle società di persone, anche nella s.r.l. si deve infine escludere che in capo all’amministratore in regime disgiunto vi sia un obbligo di preventiva informazione. L’amministrazione congiuntiva (art. 2258 c.c.) si caratterizza per il fatto che la pluralità di amministratori deve per legge necessariamente concorrere (all’unanimità o a maggioranza) per l’adozione dell’atto di gestione. Mentre le regole di funzionamento dell’amministrazione congiuntiva all’unanimità non subiscono nella s.r.l. variazioni rispetto alle regole delle società di persone, adattamenti sono necessari a proposito del sistema di amministrazione congiuntiva a maggioranza. Ed infatti, non opera il criterio di calcolo “per quote di interesse” (art. 2258, 2° comma), perché bisogna applicare la regola del computo “per teste”. È invece del tutto compatibile il correttivo previsto dall’art. 2258, 3° comma: ossia l’azione disgiunta del singolo amministratore in caso di pericolo di danno per la società. Particolarmente complesso si presenta, poi, il regime dell’atto gestorio compiuto dal singolo amministratore in regime congiunto, da coordinare con la disciplina della rappresentanza della s.r.l. (art. 2475-bis). Infine, da un punto di vista sistematico, va ribadita la differenza tra amministrazione congiuntiva e consiglio di amministrazione a collegialità c.d. attenuata (art. 2475, 4° comma). Oggetto del Terzo Capitolo («La disciplina della funzione gestoria. Questioni comuni ai due modelli alternativi di amministrazione») è l’individuazione della disciplina legale (sia pure in larga misura dispositiva) applicabile alla s.r.l. che abbia adottato uno dei modelli in esame, passando in rassegna una serie di problemi comuni, i quali hanno ragione di porsi in entrambi i sistemi di amministrazione alternativi. Vengono qui analizzate le modalità di assunzione delle decisioni nelle materie riservate all’organo amministrativo ex art. 2475, 5° comma (progetti di bilancio, progetti di fusione e scissione, aumento delegato del capitale sociale) quando la s.r.l. abbia optato per il modello disgiuntivo o congiuntivo. Si passa, poi, ad esaminare il problema della delega di poteri gestori nella s.r.l., ritenendo ammissibile il ricorso alla delega nel sistema congiuntivo (eccetto che nelle materie ex art. 2475, 5° comma) e negandolo nel modello disgiuntivo. Ampio esame è dedicato al tema della responsabilità degli amministratori di s.r.l., evidenziando le particolarità di disciplina derivanti dall’adozione di uno dei modelli alternativi per quanto concerne sia il criterio di diligenza, sia il vincolo di solidarietà e l’esenzione da responsabilità (assenza di colpa e modi di manifestazione del dissenso). Segue un paragrafo dedicato a taluni aspetti della nomina e della revoca degli amministratori nei due modelli alternativi. Sono, quindi, affrontati la questione del passaggio dall’uno all’altro modello di amministrazione e taluni problemi circa il funzionamento dei sistemi alternativi di gestione derivanti dalla nomina di altra s.r.l. come amministratore. L’indagine si chiude con la disamina, nell’ultimo paragrafo, della questione delle interferenze tra i modelli alternativi di amministrazione e circolazione (ed altre vicende) della partecipazione sociale. L’intera indagine è sviluppata sulla scorta dell’esame dell’esperienza comparatistica, mettendo in luce analogie e differenze con gli ordinamenti stranieri. Il confronto è particolarmente significativo con la Germania e la Spagna, dove i tipi societari corrispondenti alla nostra s.r.l. (Gesellschaft mit beschränkter Haftung: GmbH; Sociedad de Responsabilidad Limitada: SRL) già da tempo hanno sperimentato forme personalistiche di gestione sociale (Gesamtgeschäftsführung: § 37 GmbHG; art. 57.1 LSRL: varios administradores que actúen solidaria o conjuntamente), introdotte in via statutaria ed alternative al modello legale di stampo capitalistico. In altri Paesi, per converso, la legge affida la gestione della s.r.l. ad un apposito organo amministrativo, che la esercita in modo disgiunto, come in Francia (“gérance plurale” nella Société à responsabilité limitée: SARL) e in Belgio (“gérance individuelle” nella Société privée à responsabilité limitée: SPRL); oppure direttamente ai soci in maniera congiunta (Svizzera: Gesellschaft mit beschränkter Haftung: GmbH). Infine, nei Paesi di Common Law si assiste alla contemporanea presenza di due modelli organizzativi, uno capitalistico e l’altro di stampo personalistico [Stati Uniti: la close corporation e la limited liability company (LLC); Regno Unito: la private company e la limited liability partnership (LLP)].
The alternative models of administration in the Italian limited liability company. Thesis of Dr. Emanuela Fusco. The work consists of three Chapters, the second of which is divided into two Sections. The thesis relates to the reconstruction of the discipline of the models “disjunctive” and “conjunctive” of administration in the Italian limited liability company – S.r.l. – (Article 2475, 3rd paragraph, cod. civ.), introduced for the first time by the Italian reform of company law of 2003. This is one of the most significant reform about the S.r.l., which put an end to the long debate arose into previous law, but that raises interpretative and systematic problems. In fact, the Act merely sets out the possible use of two alternative models, but fails to explicitly regulate the operation, purely and simply by referring to the rules regarding partnership (Art. 2257 and 2258 cod. civ.). The indiscriminate nature of this cross-reference, however, does not mean slavish application of all provisions contained in the retrieved rules on partnerships. Indeed, it is the task of the interpreter to identify the mechanisms of conjunctive and disjunctive governance in the S.r.l., adapting the rules provided for the partnerships with the typological characteristics of our society. This survey is devoted the First Chapter («The adoption of alternative conventional models of administration and the typological constraints in the S.r.l.»), in which are analyzed the systemic constraints arising from compliance of the typological characteristics of the new Italian Ltd (S.r.l.), that affect the members in adopting the statutes of alternative models of management. To this end, points out in particular Art. 2475, 5th paragraph, and 2479, 1st paragraph, cod. civ. The first provision establishes the principle of the necessary competence of the «administrative organ» (understood as the organ entrusted with the handler function as a whole). The second provision, instead, is revealed crucial to clarify the division of powers between members and administrators about deliberative and managerial skills. By combining the two rules we can identify the basic difference between S.r.l. and partnerships, which consists in the indefectibility of corporative organization (albeit attenuated) in the S.r.l., that is the necessary presence of the duality of organ “members- administrators”, resulting in refutation of the argument of so-called “assembly-administrator” and “member-administrator”. The chapter closes with a discussion on the limits on freedom in the configuration of the handling function in the S.r.l. Namely, the question arises if the alternative systems of management in the S.r.l. are only “disjunctive” and “conjunctive” administration, or if are eligible for additional conventional schemes not predetermined by the legislature. In this regard, while we admit the introduction of mixed or hybrid regimes, we deny the extension of monistic and dualistic models envisaged on the companies (S.p.a.). The Second Chapter («The case. Disjunctive and conjunctive systems of administration») is dedicated to the reconstruction of the case, explaining the adjustments required to the traditional rules of operation of the disjunctive and conjunctive management modules (so far used only for partnership) following graft in the legal rules of S.r.l. Regarding the disjunctive administration (Art. 2257 cod. civ.), the individual administrator is entitled to do alone all acts of management, without requiring the consent or advice from other managers until another administrator exercises the right of opposition. In the S.r.l. is entirely consistent discipline of the right of opposition, while adaptations are needed about the decision on opposition by the members (especially for the computation of the majority, is inapplicable to the criterion of majority for “quota of interest” under art. 2257, 3rd paragraph, because it applies the general principle of the vote in proportion to social participation, by Art. 2479, 5th paragraph). Moreover, the members of S.r.l. can introduce as a conventional method for resolving the conflict triggered by managers with the exercise of the ius prohibendi, alternative to the decision on the opposition of members under Art. 2257, 3rd paragraph, drawn from the discipline of S.r.l. In particular, it can provides: a) the decision of the members “on solicitation” under Art. 2479, 1st paragraph, cod. civ.; b) the special right of the individual member under Art. 2468, 3rd paragraph, cod. civ.; c) the so-called “arbitrated administration” under Art. 37 D.Lgs. 5/2003. Even in relation to the legal regime of the act performed by a single administrator in violation of the rules on the opposition, prevails the discipline of the S.r.l. about representation (Article 2475-bis), so the company will be bound to the act accomplished by the infidel administrator with the third, although aware of the opposition, except the only case of the exceptio doli. As in the partnerships, even in S.r.l. it should finally be excluded that in-chief disjoint administrator there is a requirement of prior information. The conjunctive administration (Art. 2258 cod. civ.) is characterized by the fact that the unanimity or majority of directors necessarily by law must contribute to the adoption of the handler act. While the rules of functioning of the conjunctive administration by unanimity do not suffer in the S.r.l. variations compared to the rules of partnership, adjustments are instead needed about the system of conjunctive administration by majority. And in fact, does not operate the method of calculation for “quote of interest” (Art. 2258, 2nd paragraph), because you have to apply the rule of computation for “head”. However, it is fully compatible the corrective provided by Art. 2258, 3rd paragraph: that is the separated action of the single administrator in case of danger of harm to company. Then, particularly complex is the discipline of the act carried out by the individual administrator in scheme of conjunctive administration, to be coordinate with the discipline of representation of the S.r.l. (Art. 2475-bis). Finally, from a systematic point of view, it should be emphasized the difference between conjunctive administration and board of directors, which decides with collegiality so-called “attenuated” (Art, 2475, 4rd paragraph). Object of the Third Chapter («The discipline of management function. The questions common to the two alternative models of administration») is the identification of the legal discipline (albeit largely dispositive) applicable to Italian Ltd (S.r.l.), which has adopted one of the models under consideration, examining a series of common problems, which arise in both management alternatives systems. Here are analyzed the procedures for taking decisions in matters "reserved" to the administrative organ under Art. 2475, 5th paragraph (draft budget, draft of mergers and divisions, delegate increase of the capital) when the S.r.l. has opted for the models disjunctive or conjunctive. We pass, then, to examining the issue of delegation of managers powers in the S.r.l., considering admissible the use of delegation in the conjunctive system (except in the matters under Art. 2475, 5th paragraph) and denying the same use in the disjunctive model. Broad review is devoted to the topic of responsibility of the directors of the S.r.l., highlighting the peculiarities of discipline arising from the adoption of one of the alternative models in relation both to the standard of duty of care, both to the bond of solidarity and to exemption from liability (guilt absence and modes of expression of dissent). Follows a section devoted to certain aspects of the appointment and removal of directors in the two alternative models. Then, are examined the issue of switching between administration models and also some problems about the functioning of alternative management arising from the appointment of another S.r.l. as administrator. The research closes with the discussion, in the last paragraph, about the question of interference between the alternative models of management and the circulation (and other events) of the social participation. The whole thesis is developed on the basis of the examination of the comparative experience, highlighting similarities and differences with foreign law. The comparison is particularly significant with Germany and Spain, where the types corresponding to our S.r.l. (Gesellschaft mit beschränkter Haftung: GmbH; Sociedad de Responsabilidad Limitada: SRL) have long experimented personalistic forms of social management (Gesamtgeschäftsführung: § 37, GmbHG; varios administradores que actúen solidaria or conjunta: Art. 57.1, LSRL), which was introduced conventionally as alternatives to the legal model of capitalist type. In other countries, conversely, the law entrusts the management of the S.r.l. to an appropriate administrative organ that exercises disjunctively, as in France (“gérance plural” in the Société à responsabilité limitée: SARL) and Belgium (“gérance individuelle” in the Société privée à responsabilité limitée: SPRL), or directly to the members conjointly (Switzerland: Gesellschaft mit beschränkter Haftung: GmbH). Finally, in USA and UK there is the simultaneous presence of two organizational models, the one in capitalist-style and the other in personalist-style [United States: close corporation and limited liability company (LLC), United Kingdom: private company and limited liability partnership (LLP)].
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Piacentini, P. "Les scribes dans la société égyptienne de l'Ancien Empire." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 1997. http://hdl.handle.net/2434/531366.

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Abstract:
History of functions and activities of the Egyptian scribes in the 3rd millennium BC, with mention and prosopography of around 1,000 persons who acted as scribes from the Protodynastic times until the end of the Old Kingdom. Every monument with mentions of scribes (in texts, images, etc) is analysed and dated on the basis of different criteria.
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ALMELA, SALVADOR MARTA. "Partecipazione e web 2.0: retorica o realtà? Una ricerca nella provincia di Barcellona." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/933330.

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Abstract:
L’oggetto della tesi è la partecipazione dei cittadini realizzata dalla pubblica amministrazione, anche attraverso le nuove opportunità offerte da internet. La partecipazione in un contesto caratterizzato dalla crescente sfiducia nei confronti del sistema politico e dalle opportunità di partecipazione in rete. La prima parte della ricerca si è focalizzata nell’analisi, attraverso la letteratura scientifica, del quadro teorico della partecipazione civica, del civic engagement, dell’impatto del web 2.0 e dello sviluppo della democrazia. A questo si affianca l’analisi dello scenario di riferimento delle politiche pubbliche per l’innovazione digitale, gli strumenti e le tecnologie per la partecipazione e esperienze di riferimento. Il quadro spagnolo contiene un approfondimento normativo dello stato società dell’informazione, gli strumenti partecipativi e la presenza delle amministrazioni nel web. La seconda parte della tesi è basata su un caso di studio su otto comuni della provincia di Barcellona, realizzata attraverso interviste in profondità a 24 amministratori e funzionari. Gli otto comuni sono stati individuati a partire dagli indicatori ITA e Infoparticip@. Per ogni comune è stato misurato il livello di awareness e di engagement nella presenza nei principali social media. La sintesi delle interviste è articolata nelle principali dimensioni: la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini, le pratiche partecipative, la partecipazione attraverso il web, la valutazione e la comunicazione della partecipazione. Le conclusioni hanno sintetizzato i punti di forza e di debolezza delle otto esperienze di partecipazione pubblica in 14 raccomandazioni che si riassumono in: trasparenza; priorità politica; azione amministrativa; risorse economiche e umane; cultura della partecipazione; processo e obiettivi; comunicazione del processo; legislazione abilitante; interessi dei cittadini; partecipazione inclusiva; valutazione; media civici digitali; social media; diritti di cittadinanza digitale.
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COLETTA, MARCO. "Il giudizio amministrativo d'appello: oggetto e funzione." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/938620.

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Abstract:
Il lavoro mira ad individuare i principali profili strutturali dell’appello amministrativo, esaminandoli alla luce della teoria generale dei mezzi di impugnazione, sì da verificare se l’evoluzione normativa che ha interessato l’istituto in esame si sia tradotta, da ultimo, in una sua diversa dimensione teleologica. In tal senso, l’indagine evidenzia che pur nell’ambito di un giudizio la cui struttura si presenta in senso marcatamente impugnatorio, il giudice continua a poter conoscere dell’originario rapporto controverso, il quale entra nel secondo giudizio attraverso il filtro rappresentato dalla pronuncia di primo grado e dalle specifiche censure contenute nell’atto d’appello.
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Books on the topic "Amministrazioni civili"

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Garri, Francesco. La responsabilità civile della pubblica amministrazione. Torino: UTET giuridica, 2007.

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Garri, Guglielmo. Responsabilità civile delle amministrazioni e dei dipendenti pubblici. Torino: ITA, 2003.

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Patti, Salvatore, prof. inc. di diritto civile., ed. L' amministrazione di sostegno. Milano: Giuffrè, 2005.

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Pubblica amministrazione: Un'analisi sociologica. Roma: Carocci, 1998.

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5

Irelli, Vincenzo Cerulli. Amministrazione pubblica e diritto privato. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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6

Bonomolo, Andrea. La programmazione strategica nelle amministrazioni pubbliche. Roma: Aracne, 2010.

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7

Bonomolo, Andrea. La programmazione strategica nelle amministrazioni pubbliche. Roma: Aracne, 2010.

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8

Istituto per la scienza dell'amministrazione pubblica., ed. Le Relazioni fra amministrazione e partiti. Milano: Giuffrè, 1988.

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9

Tommasi, Roberto. Il nuovo diritto privato della pubblica amministrazione. Torino: UTET, 2004.

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10

Mattarella, Bernardo Giorgio. Le regole dell'onestà: Etica, politica, amministrazione. Bologna: Il mulino, 2007.

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