Academic literature on the topic 'Amministrazioni'

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Journal articles on the topic "Amministrazioni"

1

Gaspari, Francesco. "Terzo Settore ed Amministrazione condivisa: profili sostanziali e processuali." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 71–104. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19679.

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Abstract:
Il lavoro esamina la nozione di amministrazione condivisa, intesa come coesercizio della funzione amministrativa tra Pubblica amministrazione e privato. In particolare, lo scritto analizza la disciplina contenuta nell’articolo 55 del Codice del Terzo settore del 2017, dedicato ai rapporti tra le Pubbliche amministrazioni e il Terzo settore. Tale rapporto ha costituito oggetto di notevoli studi in letteratura e di importanti pronunce (anche della Corte costituzionale), ma gli argomenti posti a fondamento delle tesi sostenute non sempre appaiono convincenti. Lo studio analizza, infine, le conseguenze dell’amministrazione condivisa sul piano processuale.
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2

Bellavista, Alessandro. "La figura del datore di lavoro pubblico." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 125 (May 2010): 87–158. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-125002.

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Abstract:
Il saggio esamina le caratteristiche peculiari del datore di lavoro pubblico, tenendo conto delle concrete dinamiche delle pubbliche amministrazioni. Oggetto di studio sono i rapporti tra politica e amministrazione, la disciplina della dirigenza amministrativa e della contrattazione collettiva. La tesi centrale č quella che ancora oggi il datore di lavoro pubblico č sensibile a ragioni di tipo politico-elettorale e di pace sociale e trascura le esigenze dell'efficienza e dell'efficacia dell'amministrazione che governa nonché dell'effettiva soddisfazione degli utenti. La soluzione andrebbe trovata rafforzando le responsabilitŕ dei vertici politici e le forme di controllo dei cittadini.
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3

D'Amico, Renato. "Benessere organizzativo, dinamiche di gruppo ed equilibrio omeostatico nelle pubbliche amministrazioni." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (March 2012): 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001001.

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Abstract:
La necessitŕ di innovazione delle pubbliche amministrazioni puntando sulla loro dimensione organizzativa e sul fattore umano ha aperto la strada ad un ampio dibattito su temi come il benessere organizzativo. Ciň ha implicato una riflessione anche sugli assetti paradigmatici che operano come sense making nei confronti della pubblica amministrazione. L'unitŕ di osservazione scelta in questo articolo č la relazione sociale tra individui ovvero le relazioni fra gruppi. Ne deriva per l'organizzazione la permanente ricerca di un punto di equilibrio, che nel quadro della dinamicitŕ delle relazioni viene qui definito equilibrio omeostatico. Con questo approccio, centrale diventa la dimensione soggettiva delle relazioni di forza che assicurano il governo della sequenza "equilibrio - rotture e crisi - nuovo equilibrio". Specie nel caso italiano, la principale questione diviene allora quella del cambiamento, nella versione trasformativa piuttosto che evoluzionistica, e dell'apprendimento organizzativo visto qui nella sua dimensione processuale.
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Tripi, Stefano. "Lo smart working nella Pubblica Amministrazione ai tempi del Coronavirus: alcune potenziali implicazioni manageriali e di salute mentale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2021): 75–97. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-002007.

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Abstract:
Il contributo si propone di analizzare alcune delle prime implicazioni che ci si attende dall'accelerazione dell'applicazione dello smart working (lavoro agile) nelle Pubbliche Amministrazioni italiane, come conseguenza dell'emergenza epidemiologica Coronavirus (Covid-19), con particolare riferimento all'ambito manageriale ed alla salute mentale. Nella piena consapevolezza di descrivere una situazione in continua evoluzione, si integreranno, con un approccio deduttivo, alcune tra le principali indicazioni che emergono dalla letteratura e da alcune ricerche. Dopo aver descritto l'evoluzione delle modalità di attivazione dello smart working nella Pubblica Amministrazione, in modalità ordinaria e nei vari momenti di emergenza, si descriveranno le principali implicazioni dal punto di vista manageriale ed in materia di salute mentale, concludendo con alcune riflessioni in merito a possibili spunti di ricerca e di policy.
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5

Cirillo, Antonella. "L'amministrazione relazionale. Modelli comunicativi di Public Governance." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004005.

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Abstract:
Il percorso di modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana č analizzato alla luce della piů ampia transizione politico-istituzionale in corso nelle democrazie contemporanee dallo schema autoritativo diallo schema reticolare di. I mutamenti legislativi, organizzativi e culturali con cui a partire dagli anni '90 il sistema pubblico del nostro paese tenta di adeguarsi agli standard qualitativi e competitivi richiesti dalle imperanti logiche del mercato globale ruotano attorno ai principi fondativi della. In particolare, nell'articolo si intende porre in evidenza come l'attivazione e il presidio da parte delle amministrazioni pubbliche di flussi comunicativi interni ed esterni coordinati e continuativi costituisca, in termini e di strumento e di processo, il presupposto funzionale e strategico ineludibile per la realizzazione di pratiche di democrazia deliberativa e partecipativa.
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6

Curami, Andrea. "Le forniture militari." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 609–22. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261003.

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Abstract:
Fin dall'Unitŕ d'Italia le forniture militari destarono sospetti di corruzioni e portarono alla costituzione di commissioni d'inchiesta che misero in luce episodi di pessima amministrazione, senza peraltro dar luogo all'individuazione e alla punizione dei responsabili. Una delle ragioni di tale situazione puň essere indicata nell'ampia discrezionalitŕ che le amministrazioni militari si riservarono nella distribuzione delle commesse. Col nuovo secolo aumentň da parte dei ministeri militari la domanda di armamenti, preludio alla grande crescita della produzione registrata col primo conflitto mondiale, sviluppatasi in un contesto di riduzione complessiva dei controlli pubblici e di corruzione diffusa. Col fascismo i legami tra politica e grande industria divennero ancora piů stretti, e i produttori riuscirono a imporre sempre piů le proprie scelte anche attraverso accordi di cartello, mentre si ridusse considerevolmente il ruolo dei militari nella distribuzione delle commesse. L'autore affronta il tema della corruzione nei diversi con- testi storici, fornendo esempi sul funzionamento di questo settore particolarmente delicato della pubblica amministrazione e sui suoi rapporti con i privati e in particolare con l'industria bellica.
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7

Benarros, Myriam. "INFORMATIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA. GARE TELEMATICCHE NELLE P.A. NUOVO ELEMENTO DI EFFICIENZA E ECONOMICITÀ? ANALISI E PROSPETTIVE." Revista Jurídica da FA7 5 (April 30, 2008): 11–54. http://dx.doi.org/10.24067/rjfa7;5.1:210.

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Abstract:
Il tema trattato riguarda l’informatizzazione dell’attività amministrativa che si inserisce nel processo di attuazione della Società di Informazione. La Società dell’Informazione è quel lungo processo di modernizzazione attuato nel settore dell’informazione e della comunicazione che ha cambiato significativamente la vita privata, sociale e professionale di ciascun individuo. La rivoluzione tecnologica rappresenta un supporto fondamentale per favorire l’efficienza, la competitività e facilitare l’accesso alla conoscenza dei cittadini. Si intende per e-government il processo di informatizzazione della pubblica amministrazione, il quale unitamente ad azioni di cambiamento organizzativo consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi digitali, grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict-Information and Communication Tecnologies), allo scopo di ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini e imprese) sia servizi più rapidi, che nuovi servizi, attraverso i siti web delle amministrazioni pubbliche.
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8

Luciani, Fabrizio. "Brevi note sull'innovazione tecnologica come strumento di buona amministrazione." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (December 2022): 199–218. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002008.

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Abstract:
L'innovazione tecnologica che ha coinvolto l'amministrazione pubblica a partire dagli anni Novanta del secolo scorso e che si è fortemente evoluta soprattutto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza punta a rafforzare il grado di efficacia ed efficienza dei risultati di interesse generale, semplificando al contempo le rigidità burocratiche per migliorare i rapporti delle amministrazioni pubbliche con i cittadini e le imprese. Questa transizione verso la digitalizzazione delle amministrazioni comprende la possibilità di arrivare a decisioni amministrative automatizzate attraverso l'uso di algoritmi che, per il momento, lasciano però alcuni dubbi sulla qualità del risultato finale.
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Melis, Guido. "LA CONTINUITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 308–30. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.250.

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Abstract:
"Continuità" e "pausa", sono le parole chiave dell'amministrazione italiana, la prima generalmente prevalente sulla seconda. Ma in più di 150 anni, nonostante la continuità, ci sono state numerose interruzioni. Il modello della Legge Cavour (1853) è stato subito frammentato dalla creazione di uffici speciali, nuove funzioni e servizi collaterali. Il ridotto numero di dipendenti crebbe notevolmente nel tempo. La conoscenza tecnica a volte accompagnava la cultura burocratica dominante. Nacquero le amministrazioni "di guerra"; poi, con il fascismo, il parastato, le corporazioni, la burocrazia del Partito crebbe. Le principali caratteristiche della pubblica amministrazione furono le seguenti: la continuità degli uomini nel passaggio dal regime alla democrazia, ma anche le rotture, come quelle della Cassa per il Mezzogiorno e dell'Ente nazionale idrocarburi (ENI); le innovazioni del centro-sinistra (rottura) contro la tradizione (continuità); i successivi tentativi di riforma contro la resistenza dell'apparato. La continuità vince? Tuttavia, l'Europa, la digitalizzazione e le trasformazioni strutturali degli Stati agiscono come nuove fratture.
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Fuschi, Damiano. "LE RELAZIONI TRA I CITTADINI E LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ATTRAVERSO MEZZI ELETTRONICI. UN'ANALISI GIURIDICA COMPARATA." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 86–102. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.562.

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Abstract:
Lo scopo principale del presente lavoro è quello di individuare alcune delle criticità legate al diritto di accesso alle informazioni detenute dalle Pubbliche Amministrazioni, emerse con la diffusione dei mezzi di comunicazione elettronici. Nell'affrontare l'argomento, è importante anche definire cosa sia un documento informatico, in quanto tale concetto varia, in primo luogo, in relazione al grado di evoluzione tecnologica esistente e, in secondo luogo, non fa riferimento ad una categoria omogenea. Prendendo come esempio il contesto italiano, una descrizione di "documento informatico" è fornita dal Decreto Legislativo n. 82/2005 (Codice dell'Amministrazione Digitale), rappresentazione di fatti, atti o dati giuridici rilevanti".
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Dissertations / Theses on the topic "Amministrazioni"

1

Gacki, Pawel Piotr <1992&gt. "Cooperazione fra Amministrazioni fiscali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15812.

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Abstract:
La globalizzazione, l’internazionalizzazione degli strumenti finanziari e la mobilità dei contribuenti conoscono un evoluzione considerevole, che hanno reso sempre più pressante l’esigenza di stipulare Convenzioni internazionali e accordi bilaterali in quanto le aziende che hanno sedi in Paesi differenti non vengono assoggettate ad imposte per i medesimi redditi conseguiti comportando i fenomeni come la frode e l’evasione fiscale. Questa difficoltà crescente si ripercuote negativamente sul funzionamento dei sistemi fiscali e dà luogo alla doppia imposizione. Pertanto le amministrazioni fiscali sono costrette ad elaborare strumenti sempre più sofisticati per combattere tali fenomeni. Lo strumento maggiormente utilizzato è lo scambio di informazioni, che può avvenire in base a tre modalità: su richiesta, automatico e spontaneo. Vista la molteplicità delle fonti normative a disposizione, è necessario individuare la corretta applicazione delle disposizioni sia a livello comunitario che a livello internazionale in base agli accordi, bilaterali e multilaterali, stipulati tra i vari Paesi.
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2

GIROSANTE, GIORGIA. "LEADERSHIP E PERFORMANCE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39864.

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Abstract:
Il lavoro, composto da tre articoli, si focalizza sulla relazione tra leadership e performance, indagata e osservata da molteplici punti di vista e attraverso differenti strategie di ricerca, ma sempre in un contesto pubblico o comunque mission-driven. In particolare, il primo articolo indaga la relazione tra leadership e performance organizzativa, con un duplice obiettivo: da un lato validare da un punto di vista metodologico la scala di misurazione più utilizzata, dall’altro verificarne la relazione con la performance organizzativa utilizzando una scala più parsimoniosa. Gli altri due articoli si focalizzano sulla relazione tra leadership e performance individuale: il primo esplora, attraverso un disegno di ricerca qualitativo, il ruolo del feedback fornito dal superiore nel processo di riflessione critica dei collaboratori, volto al cambiamento dei comportamenti e al miglioramento della propria performance; il secondo indaga, attraverso un disegno di ricerca sperimentale, gli effetti della credibilità dei leader sulla performance dei collaboratori, anche mediante la percezione da parte dei dipendenti dell’importanza e dell’utilità del proprio lavoro per gli altri.
The three papers included in the thesis focus on the relationship between leadership and performance, investigated and observed from multiple points of view and through different research strategies. All the papers are conducted in a public or mission-driven setting. The first article focuses on the relationship between leadership and organizational performance, with a twofold objective: on the one hand, to validate the most used measurement scale for leadership from a methodological point of view, and, on the other, to verify the relationship with organizational performance using a more parsimonious scale. The other two articles focus on the relationship between leadership and individual performance. One explores, through a qualitative research design, the role of feedback provided by the supervisor in employees’ critical reflection process, aimed at changing their behaviors and at improving their own performance. The last one investigates, through an experimental research design, the effects of leaders’ trustworthiness on the performance of employees, through the employees' perception of the task significance of their job.
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3

Carraro, Nicolo' <1992&gt. "La gestione documentale nelle Pubbliche Amministrazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11887.

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Abstract:
Il progetto CEVID nasce da una collaborazione tra Università Ca’ Foscari Venezia e Regione del Veneto. Il progetto tratta lo sviluppo di nuove soluzioni innovative in campo informatico per favorire l’interoperabilità/potenziamento dei servizi di e-government regionali. Il progetto è suddiviso in 4 azioni, nello specifico in questa tesi viene trattata l’azione 2: Conservazione dei documenti. Il tema principale dell’azione 2 è la creazione di un Polo archivistico regionale (POLARC), che funga da hub agli enti regionali per il versamento dei documenti in conservazione. È stato istituito un gruppo di lavoro formato dal personale della regione e da assegnisti e laureandi dell’Università. Lo scopo del gruppo di lavoro è quello di fornire supporto ad Engineering, l’azienda appaltatrice del progetto e colei che si occupa concretamente della realizzazione della piattaforma. Tra gli obiettivi prefissati dal gruppo di lavoro, quelli descritti in questa tesi riguardando la definizione di un formato standard per la conservazione dei documenti digitali, identificato nel formato XML, e la definizione delle linee guida per la gestione del fascicolo informatico. Per il conseguimento degli obiettivi sono state svolte indagini, analisi SWOT e riunioni con rappresentati degli enti locali per fornire feedback circa i loro bisogni e necessità.
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4

GAGLIONE, CHIARA. "Il lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1261319.

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Abstract:
Lo studio proposto e intrapreso si sviluppa intorno all’obiettivo di esaminare, in un’ottica interdisciplinare, il livello di compatibilità tra l’istituto del lavoro agile e il contesto del lavoro pubblico (posta l’attuale univocità della normativa di riferimento, applicabile sia al settore del lavoro pubblico che a quello privato). Nel tentativo di rispondere a tale domanda di ricerca - individuata ben prima che, in Italia e nel resto del mondo, si avvicendassero gli eventi pandemici, alla luce dei quali l’ordinamento ha riconosciuto nuova rilevanza allo smart working – si è deciso di distribuire la riflessione su tre piani, dei quali il primo, dedicato alla disamina del contesto pubblico; il secondo, incentrato sullo studio analitico degli elementi giuridici che definiscono questo nuovo modello di organizzazione del lavoro, il terzo volto a indagare le tecniche e i metodi di valutazione della performance agile. Nel dettaglio, il primo capitolo, intitolato “Il quadro normativo e il contesto di riferimento”, si apre con una rassegna dettagliata delle questioni terminologiche che continuano a intrattenere la dottrina giuslavoristica sin dall’emanazione della l. n. 81/2017. L’esame lessicale introduce, in maniera funzionale, allo studio del complesso quadro normativo vigente in tema di lavoro agile svolto alle dipendenze delle pp. aa, costruito sul coordinamento tra le norme contenute nel d.lgs. n. 165/2001 e quelle della legge n. 81/2017, comprendendovi anche le modifiche provvisorie introdotte a tale disciplina per far fronte all’emergenza sanitaria esplosa nel 2020. Segue, ricalcando rapidamente le tappe essenziali del lungo processo di privatizzazione del lavoro pubblico, intrapreso agli inizi degli anni ’90, lo studio della rilevanza assunta dal contratto individuale nei rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni e di come tale aspetto faciliti e incentivi il ricorso a strumenti di flessibilizzazione. Nella parte finale, invece, si affronta, sempre in una prospettiva diacronica, il tema della digitalizzazione, divenuto ancor più rilevante nel periodo di chiusura e distanziamento imposti per limitare il rischio di contagio durante la pandemia. Il secondo capitolo, invece, è interamente dedicato all’analisi giuridica degli istituti costitutivi del lavoro agile. L’analisi si divide in due sezioni: una, rivolta allo studio della fattispecie, quindi degli elementi essenziali e accidentali che la caratterizzano; l’altra, diversamente, sviluppata intorno ai temi della sicurezza e della previdenza sociale. Il terzo capitolo invece indaga sulla adeguatezza del sistema di valutazione rispetto alle caratteristiche del lavoro agile.
The study proposed and undertaken is developed around the objective of examining, from an interdisciplinary perspective, the level of compatibility between the institution of agile work and the context of public employment (given the current univocality of the reference legislation, applicable to both the public and private sectors). In an attempt to answer this research question - identified well before the pandemic events, in Italy and in the rest of the world, in the light of which the legal system has recognized new relevance to smart working - it was decided to distribute the reflection on three levels, of which the first, dedicated to the examination of the public context; the second, focused on the analytical study of the legal elements that define this new model of work organization, the third aimed at investigating the techniques and methods of evaluation of agile performance. In detail, the first chapter, entitled "The Regulatory Framework and the Context of Reference," opens with a detailed review of the terminological issues that continue to entertain labor doctrine since the enactment of Law No. 81/2017. The lexical examination introduces, in a functional manner, the study of the complex regulatory framework in force on the subject of agile work carried out on the employees of the pp. aa, built on the coordination between the rules contained in Legislative Decree no. 165/2001 and those of Law no. 81/2017, including the provisional changes introduced to this discipline to address the health emergency exploded in 2020. It follows, quickly tracing the essential stages of the long process of privatization of public work, undertaken in the early 90s, the study of the relevance assumed by the individual contract in labor relations with public administrations and how this aspect facilitates and incentivizes the use of flexibilization tools. In the final part, on the other hand, the theme of digitization is addressed, again in a diachronic perspective, which became even more relevant in the period of closure and distancing imposed to limit the risk of contagion during the pandemic. The second chapter, on the other hand, is entirely dedicated to the legal analysis of the constituent institutions of agile work. The analysis is divided into two sections: one aimed at studying the case in point, and therefore the essential and accidental elements that characterize it; the other, on the other hand, developed around the themes of security and social security. The third chapter, on the other hand, investigates the adequacy of the evaluation system with respect to the characteristics of agile work.
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5

QUASSO, ALBERTO. "Lo scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/93.

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6

Santin, Niccolo' <1992&gt. "standardizzazione dei servizi digitali nelle Pubbliche Amministrazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12759.

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Abstract:
la tesi si suddivide in due parti, la prima in riferimento alla letteratura, le normative e i regolamenti imposti dall'unione europea e dall'Agid (agenzia per l'Italia digitale). la seconda parte vede una ricerca empirica dei servizi digitali offerti dai comuni della regione Veneto, quanti di questi seguono le normative europee, e quali servizi sono già disponibili all'uso interamente digitale.
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7

Meli, Giuseppe. "Esternalizzazioni delle pubbliche amministrazioni. Questioni di diritto del lavoro." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/3958.

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Abstract:
Il lavoro si occupa delle strategie di esternalizzazione delle pubbliche amministrazioni, dalla prospettiva del diritto del lavoro. La trattazione si concentra sugli appalti, il lavoro mediante agenzia e le "societarizzazioni", quali strumenti di outsourcing, che consentono di ridurre il perimetro della p.a., conformemente ai postulati della dottrina del new pubblic managment. L'obiettivo finale è di formulare una proposta di "risocializzazione" delle esternalizzazioni, basata sul metodo del bilanciamento, che consenta di evidenziare e correggere gli eccessi e le antinomie causate delle politiche neoliberali: sprigionando le potenzialità sociali dell'ordinamento europeo è possibile promuovere un riequilibrio dell'asimmetria pro-market, mediante l'utilizzo accorto del principio di proporzionalità, sì da contemperare i diritti sociali e le libertà economiche nello spazio sovranazionale.
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8

QUARANTA, ENZO. "La misurazione e la valutazione della performance organizzativa nelle Amministrazioni Pubbliche." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2014. http://hdl.handle.net/11369/331789.

Full text
Abstract:
A seguito delle recenti e radicali trasformazioni economico-sociali, i Governi nazionali sono stati spinti ad intervenire in modo tempestivo ed incisivo, apportando innovativi cambiamenti anche ai testi legislativi vigenti laddove si è reso necessario modificare – in vario modo e con intensità diverse a seconda del tipo di sistema politico-amministrativo del proprio Paese (Pollitt, Bouckaert, 2011) – il framework entro cui la Pubblica Amministrazione (d’ora in poi P.A.) opera, ovverosia l’assetto politico e istituzionale che definisce le “regole del gioco”, unitamente alle norme che disciplinano il funzionamento della “macchina amministrativa”, nella prospettiva di introdurre i meccanismi operativi tipici delle imprese private, tra cui si citano i sistemi di pianificazione, programmazione e controllo, i sistemi di gestione del personale e i sistemi informativi contabili ed extra-contabili. In tal senso, il Legislatore italiano, da più di venti anni, sta tentando di riformare la P.A. (mediante il processo di “aziendalizzazione”), al fine di ottenere un sistema di aziende pubbliche in grado di operare all’insegna di criteri di efficacia, efficienza e trasparenza/pubblicità (Hood, 2001). Com’è noto, il processo riformatore è stato avviato in Italia con gli interventi normativi sulle Autonomie Locali (la L. n.142 del 1990), sul procedimento amministrativo (la Legge n.241 sempre del 1990) e con le novità sul Pubblico Impiego (D.Lgs. 29 del 1993). L’utilizzo di strumenti organizzativo-gestionali innovativi mutuati dall’esperienza delle imprese private, rappresenta l’output di un lungo e complesso processo riformatore che ha interessato la gestione e l’organizzazione nel comparto pubblico. Il presente lavoro di tesi è incentrato sul tema della performance della P.A. e, in particolare, degli Enti locali. Scendendo nel dettaglio, la research question verte sul grado di adeguamento (compliance) alla Riforma Brunetta dei documenti (output) del “ciclo di gestione” della performance redatti dagli Enti locali italiani. Nella literature review ci si sofferma sulle motivazioni e sui contenuti dei principali interventi legislativi diretti a modificare in maniera significativa i sistemi di programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche italiane per troppo tempo orientati da logiche burocratiche, tese a garantire la regolarità formale degli atti compiuti, ma inadeguati ad assicurare il “buon andamento” della P.A. sotto il profilo dell’economicità della spesa pubblica, dell’efficacia dell’azione collettiva e dell’innalzamento dei livelli di produttività del personale. Si è posta enfasi non solo sul “nuovo” concetto di performance, ma sono state introdotte innovazioni “organizzative” e di “metodo” che consentissero un migliore funzionamento dei sistemi di performance management, tenuto conto anche delle migliori esperienze di altri Paesi avanzati, primo fra tutti il Regno Unito. Si intende, in particolare, fare riferimento all’introduzione dell’allora Commissione indipendente per la Valutazione, l’Integrità e la Trasparenza delle amministrazioni pubbliche-CIVIT (ora Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche-ANAC) sulla “falsariga” del National Audit Office (NAO); alla definizione dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) come nuovo soggetto deputato alla valutazione della performance all’interno delle singole amministrazioni; alla definizione delle fasi del “ciclo di gestione della performance”; all’identificazione delle caratteristiche che gli obiettivi devono possedere per poter essere considerati utili al processo decisionale; al concetto di performance organizzativa, ovverosia dell’Ente pubblico considerato nella sua interezza, e di performance individuale, da collegare necessariamente al primo; ai vari ambiti di analisi della performance organizzativa (impatti, strategie, qualità, efficienza, ecc.) e di quella individuale, ecc. Dopo un generale inquadramento dell’evoluzione normativa sul tema del performance management delle amministrazioni pubbliche italiane, nella rassegna della letteratura economico-aziendale, si procede alla presentazione ed interpretazione delle principali innovazioni apportate dalla c.d. “Riforma Brunetta”, facendo particolare attenzione alle norme applicabili alle amministrazioni locali, che attengono, tra gli altri, ai seguenti aspetti: i soggetti da coinvolgere nelle attività di misurazione e valutazione delle performance; i requisiti da rispettare nelle procedure di individuazione ed assegnazione degli obiettivi, di costruzione delle misure e di fissazione dei relativi target da raggiungere; la documentazione da predisporre e la strumentazione di supporto da utilizzare; i principi alla base della misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale. Nello specifico, si chiarisce in che modo gli Enti locali hanno declinato nei loro ordinamenti i principi ispiratori della riforma e si illustrano le modalità con le quali si è proceduto a recepire documenti quali “il Piano della Performance” e “la Relazione sulla Performance” previsti come obbligatori solo per talune amministrazioni pubbliche italiane (Ministeri, Enti Pubblici Istituzionali nazionali, ecc.). Tale analisi è stata condotta anche alla luce delle delibere emanate dall’ANAC (già CIVIT) sull’argomento, dal momento della sua istituzione, e delle linee-guida predisposte dall’ANCI. Inoltre, si evidenziano le principali problematiche in atto nelle amministrazioni comunali italiane con riferimento all’integrazione tra il ciclo di programmazione finanziaria e il ciclo della performance. In effetti, i ritardi “legalizzati” nell’approvazione dei documenti finanziari di previsione di certo non aiutano gli operatori della P.A. a programmare con serietà la gestione aziendale, con la conseguenza che l’avvio del ciclo di gestione della performance si realizza quando la chiusura dell’esercizio finanziario è alle porte e non resta che passare al redde rationem di quanto è stato (forse) prodotto. Sul piano empirico, la suddetta research question è stata esplorata su di un campione costituito da trenta Comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Dall’universo statistico complessivo, sono stati estratti tali comuni, dal momento che hanno reso disponibile, nella sezione “Amministrazione Trasparente” del proprio sito istituzionale, il Piano della Performance o documenti assimilabili (PEG-PdP). In particolare, i documenti di programmazione, pubblicati nel corso dell’esercizio finanziario 2012 (Piani della Performance 2012-2014 o documenti analoghi del tipo PEGPdP), e quelli di rendicontazione a chiusura del ciclo di gestione della performance 2012 (Relazione sulla Performance 2012) pubblicati nell’anno successivo, sono stati analizzati tramite la content analysis. L’arco temporale, oggetto di indagine, abbraccia gli anni 2012-2013. Questa scelta metodologica si giustifica, a seguito della necessità di analizzare l’intero ciclo di gestione della performance: includendo nell’indagine, oltre la fase della programmazione, anche quella della rendicontazione. Sono state utilizzate le Relazioni sulla Performance 2012 che si sono rese disponibili durante il periodo di svolgimento delle attività di ricerca e, precisamente, fino al 31/12/2013. Non è stato possibile analizzare le Relazioni relative all’esercizio 2013, in quanto saranno disponibili nel corso del 2014. Dal punto di vista metodologico, il grado di adeguamento (compliance) alla Riforma Brunetta dei documenti (output) del “ciclo di gestione” della performance è stato misurato grazie ad un indicatore sintetico appositamente costruito, denominato Performance Index. Tale parametro si fonda su una serie di giudizi di valutazione in merito all’adeguatezza del Piano della Performance e della Relazione sulla Performance pubblicati (o di documenti analoghi). I risultati dell’indagine empirica consentono di formulare alcune proposte di miglioramento del ciclo di gestione della performance dei Comuni esaminati, sotto il profilo dei documenti che “incorporano” le misure di performance. A ben vedere, i Comuni “meno virtuosi”, ovverosia quelli che presentano livelli meno elevati del Performance Index, presentano specifiche caratteristiche, come ad esempio basso ricorso ad appositi indicatori di outcome, scarsa accessibilità dei documenti in parola, mancata indicazione dei valori target da conseguire, ecc. Si è provveduto, inoltre, a verificare l’esistenza di eventuali relazioni di associazione tra lo scoring del Performance Index e talune variabili organizzative/di contesto (relative ai singoli Enti) suggerite dalla letteratura economico-aziendale e manageriale. Dalle evidenze empiriche, emerge che l’istituzione degli Organismi Indipendenti di Valutazione da parte dei Comuni che hanno optato per tale soluzione non ha contribuito – almeno nei due anni osservati (2012-2013) del ciclo di gestione della performance – ad innalzare i livelli di compliance rispetto alle indicazioni della Riforma Brunetta e alle linee-guida emanate dalla CiVIT (ora ANAC). Infatti, la variabile in esame non appare statisticamente significativa. Per quanto attiene al fattore dimensionale, si registra che la dimensione aziendale (numero di abitanti) non sembra incidere sul Performance Index. Pertanto, i Comuni più grandi non presentano necessariamente livelli più elevanti di compliance. Ancora, occorre evidenziare che i livelli più elevati del Performance Index tendono a riscontrarsi nei Comuni dove si registra una maggiore presenza femminile tra i dipendenti. Anche il fattore geografico costituisce un elemento distintivo sotto il profilo dell’adeguamento ai principi e alle indicazioni della Riforma Brunetta, dal momento che i Comuni situati al Nord tendono a conformarsi meglio ai contenuti delle delibere CiVIT e, in particolare, a presentare documenti di programmazione e consuntivi coerenti tra loro. Da ultimo, in termini di prospettive future di ricerca, potrebbe risultare utile estendere l’indagine agli anni successivi, soprattutto nella prospettiva di verificare se il Performance Index migliora nel tempo. La problematica del performance management, purtroppo, è ancora del tutto nuova per numerose amministrazioni locali, sebbene si parli di efficacia e di efficienza, sin dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso (L. 142/90, D.Lgs. 29/93, D.Lgs. 77/95, D.Lgs. 289/99, ecc.). In altri termini, la diffusione di nuove logiche gestionali che pongono enfasi sui risultati richiede tempo, dal momento che è influenzata, tra l’altro, dai comportamenti delle persone che operano nelle singole amministrazioni, non solo a livello di tecno-struttura, ma anche (e soprattutto) nell’ambito degli organi di indirizzo politico-amministrativo. In effetti, la gestione della performance diventa efficace, nel momento in cui si riscontra la presenza di determinate “condizioni abilitanti”, tra cui il commitment politico e amministrativo.
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FALCONE, MATTEO. "La funzione conoscitiva delle amministrazioni pubbliche nell'era dei Big Data." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266715.

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Abstract:
Big data we mean a huge set of data in heterogeneous sources and forms, continuously fed in real time, which requires processing technologies and different management, better than traditional technologies, able to change the decision-making processes, methods production of knowledge and the cultural approach to the data value. The processing of big data gives the opportunity to those who are in possession of these particular types of data to collect an unprecedented amount of data, to gain a predictive capability on social, economic or political phenomena already in place or under development to others foreclosed and the tendency to use and continually reuse the data in such a way as to derive new information and new knowledge about reality. One can not ignore, therefore, the potential impact of these new technological and cultural possibilities inherent in the data and their management on the action and administrative organization. Govern with the Big Data means knowing produce, process and reprocess data from public sources and private owned by public administrations so as to enhance knowledge of the factual situations to which the administration must intervene, the speed and effectiveness of ' public intervention, efficiency and good management of public services. The processing of big data sets all'amministrativista the issues of no small moment: their use during the administrative action changes the traditional canons procedural investigation? Approaching the administrative decision to the optimal decision? It makes it increasingly relevant to the principle of material truth that must tend the administrative action? Govern with the Big date includes, however, the ability to govern the Big Date, ie the ability to equip public authorities the right technological infrastructure in order and to organize the internal information systems and the coordination of information between the administrations just as appropriate: ultimately to be able to organize the management of data held by public authorities. The management of big data sets, the same way, relevant legal issues: how we collect and how we retain this data? Which data quality can be achieved and what quality you have to ensure that these data? Which of these files you make reusable? The Big Date, ultimately, emphasize that it is necessary to rethink the cognitive function of government, understood in its dynamic sense (administrative action), both in its static sense (organizational): a cognitive function more and more autonomous because highly technical and difficult to place as assets only instrumental administrative action.
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Rigo, Alessandra <1997&gt. "PROGRAMMAZIONE E INNOVAZIONE: IL PERCORSO VERSO L’EFFICIENZA INTERNA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21352.

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Abstract:
Realizzare un’efficace trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni rappresenta una delle sfide più grandi che oggigiorno coinvolge il settore pubblico nella sua interezza. Lo studio si propone di analizzare come l’innovazione, in particolare la digitalizzazione, sia in grado di migliorare l’efficienza interna della Pubblica Amministrazione. Dapprima, l’elaborato si propone di approfondire, tramite gli studi della letteratura, i temi della programmazione e dell’innovazione e di presentare il percorso evolutivo di ambedue gli argomenti all’interno del contesto italiano. Successivamente, attraverso la stesura del secondo e il terzo capitolo si intende presentare una visione d’insieme per quanto concerne l’ambito della programmazione europea, nazionale e regionale, ponendo particolare attenzione sul modello della governance multilivello. In entrambi i capitoli viene approfondito sia il percorso normativo relativo al ciclo di programmazione, che quello operativo legato ai principali programmi varati dalle Istituzioni europee e dal governo italiano, finalizzati ad innovare e potenziare le Pubbliche Amministrazioni. Infine, verrà svolta un’analisi utile a comprendere qual è la strada da percorrere per realizzare una programmazione innovativa-sostenibile, enfatizzando le maggiori criticità che impediscono il cambiamento innovativo in merito all’organizzazione interna e alle conoscenze e competenze dei funzionari pubblici. Si cercherà, quindi, di capire come la programmazione strategica, attraverso l’innovazione, possa concretamente aiutare e facilitare le organizzazioni pubbliche a migliorare la propria efficienza organizzativa e d’attuazione.
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Books on the topic "Amministrazioni"

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Passaro, Michele. Le amministrazioni indipendenti. Torino: G. Giappichelli, 1996.

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2

Franco, Bassi, Merusi Fabio, and Cardi E, eds. Mercati e amministrazioni indipendenti. Milano: Giuffrè, 1993.

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3

Italy. Codice delle amministrazioni pubbliche. Bologna: Zanichelli, 2001.

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4

Rebora, Gianfranco. Strategia delle amministrazioni pubbliche. Torino: UTET, 1990.

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5

Mele, Eugenio. I contratti delle pubbliche amministrazioni. 2nd ed. Milano: Giuffrè, 1998.

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6

Pacini, Marco. Diritti umani e amministrazioni pubbliche. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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7

Battini, Stefano. Amministrazioni nazionali e controversie globali. Milano: A. Giuffrè, 2007.

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8

Mele, Eugenio. I contratti delle pubbliche amministrazioni. Milano: Giuffrè, 1993.

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Bonomolo, Andrea. La programmazione strategica nelle amministrazioni pubbliche. Roma: Aracne, 2010.

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10

Azzena, Alberto. Aspetti salienti dell'attività delle amministrazioni pubbliche. Bologna: Monduzzi, 1998.

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Book chapters on the topic "Amministrazioni"

1

Stoffella, Marco. "In vico Gussilingus. Comunità locali, ufficiali pubblici minori e amministrazione della giustizia nella Verona carolingia." In I Longobardi a Venezia, 175–84. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.5.118875.

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2

Lo Cascio, Elio. "Census provinciale, imposizione fiscale e amministrazioni cittadine nel Principato." In Lokale Autonomie und Ordnungsmacht in den kaiserzeitlichen Provinzen vom 1. bis 3. Jahrhundert, edited by Werner Eck. Berlin, Boston: De Gruyter, 1999. http://dx.doi.org/10.1524/9783486596014-012.

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3

"2. Verwaltung / Amministrazione." In Italienische Mediensprache. Handbuch / Glossario del linguaggio dei mass media. Berlin, New York: Walter de Gruyter, 2009. http://dx.doi.org/10.1515/9783899496451.57.

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4

Marucci, Corrado. "Notizie di storia e di amministrazione romana nel Nuovo Testamento." In Religion. Vorkonstantinisches Christentum, edited by Wolfgang Haase. Berlin, Boston: De Gruyter, 1996. http://dx.doi.org/10.1515/9783110813579-006.

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5

"Italy." In Rescue of Business in Europe. Oxford University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780198826521.003.0030.

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Abstract:
This report states the law in Italy as at 16 March 2019. Delegation law (legge delega) no 155 of 19 October 2017 provides for the principles to be followed by the Italian government in drafting the reform bills (decreti delegati) aimed at significantly amending the existing bankruptcy law. The principles included within the said delegation law provide, among others, for amendments to the existing insolvency proceedings (with the exception of Amministrazione straordinaria), inclusive of the renaming of the fallimento (bankruptcy) proceeding into judicial liquidation proceeding; introduce the so-called ‘alert procedures’ as well as the possibility to appoint a mediator within a restructuring proceeding; provide rules on group insolvencies. The Italian government issued on 12 January 2019 legislative decree (decreto legislativo) no. 14, named ‘codice della crisi e dell’insolvenza’ which was published on the Official Gazette of the Italian Republic on 14 February 2019 which shall become effective on 15 August 2019 (art. 389). Certain specific provisions of law shall, however, become effective after 30 days from its publication. Decree 14/2019 shall have a major impact on certain rules regarding, among others, the following restructuring proceedings: concordato preventivo; accordi di ristrutturazione; composizione della crisi da sovraindebitamento.
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6

Rossi, Stefano. "L´AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO E LA TUTELA COSTITUZIONALE DELLA PERSONA FRAGILE ALLA FINE DELLA VITA." In La voluntad de la persona protegida, 333–62. Dykinson, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvk8w06s.20.

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Conference papers on the topic "Amministrazioni"

1

Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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Abstract:
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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2

Sportello, Valentina. "Cronaca di un abbandono: fenomeni di migrazione all'interno della Ciudad Vieja di Montevideo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8015.

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Abstract:
La Ciudad Vieja, ha rappresentato per secoli il centro funzionale, abitativo e commerciale della città di Montevideo, eppure nel corso dell’ultimo secolo ha subito molte trasformazioni che ne hanno mutato sia il volto urbano che la composizione sociale. Risulta infatti essere il barrio Montevideano con il maggior calo di abitanti (circa il 20%) e la causa principale di tale fenomeno è imputabile alla localizzazione del porto commerciale nella baia e al conseguente svilupparsi in loco dei servizi legati all’attività di quest'ultimo, che hanno trasformato l'antico centro storico in un “barrio portuale”. Lentamente la Ciudad Vieja si svuota e si classifica come luogo pericoloso e degradato agli occhi dei suoi abitanti, che se ne allontanano attratti da abitazioni più comode e tranquille sul bordo dell'oceano. A questo flusso di popolazione in fuga, se ne affianca uno contrario, invisibile, composto dal ceto più povero, il quale in cerca di un rifugio, è attratto dallo stock abitativo disponibile e abbandonato che occupa illegalmente e dalle possibilità di lavoro offerte dal vicino porto. Il volto della Ciudad Vieja cambia ancora, e il degrado urbano delle vie, corrisponde al peggioramento delle condizioni di vita dei suoi nuovi abitanti, i quali vivono in totale assenza di regole igieniche, in condizioni di sovraffollamento, privi di acqua e luce. Nonostante negli ultimi anni le amministrazioni si siano occupate del degrado urbano e sociale presente nella zona, le proposte di rilancio pensate, limitate al recupero di alcune facciate o alla pedonalizzazione di alcune vie, son fallite miseramente e il fenomeno non è stato arginato, mentre l'auspicata partecipazione di investitori privati non ha mai avuto seguito. For centuries the Ciudad Vieja was the functional, residential and commercial centre of the city of Montevideo, however over the past century it has undergone many transformations, which have changed its urban essence and its social composition. It has been shown to be the barrio in Montevideo with the highest population decline (about 20 %). Such phenomenon may be attributed to the position of the commercial port in the bay and to the consequent development of activities linked to the port, which have transformed the old town centre into a "port barrio". The Ciudad Vieja slowly emptied and it was seen as dangerous and degraded by its inhabitants, who went away from it attracted by more comfortable and quiet homes by the ocean. Another flow contrasted that of the fleeding population: it was made up of the lower class in search for refuge, attracted by the vacant and abandoned homes, which it occupied illegally, and by work opportunities offered by the nearby port. The essence of the Ciudad Vieja changed once again and the urban decay of the streets was equivalent to the worstening of the living conditions of its new inhabitants, who live without sanitation rules, in overcrowded conditions and without running water and electricity. Although in recent years administrations have dealt with the area's urban and social decay, the proposed solutions, limited to the reclamation of a few facades and to the pedestrianisation of some streets, have failed miserably and the phenomenon hasn't been contained, while private investors have never participated.
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Ottaviani, Dorotea. "Il valore della memoria nei processi di riqualificazione dei grandi complessi di edilizia residenziale pubblica." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8017.

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Abstract:
Come affrontare i processi di riqualificazione quando “il rapporto tra le aree-residenza e elementi primari” non è più alla base della configurazione per tessuti della città e la casa diventa monumentale memoria e gesto rappresentativo dello Stato? Concentrando lo sguardo sul periodo tra gli anni 60' e 70' si rende evidente un intento congiunto delle amministrazioni e degli architetti, attraverso la progettazione di complessi a scala macroscopica, spesso isolati dal contesto classico della città, di creare una visione chiara ed iconica del ruolo assistenzialista dello Stato. Questa stagione, sottolineata da scelte compositive in contrapposizione con la visione “ordinaria” della città e della sua crescita per tessuti, raggiunge la sua massima espressione nel “grande segno” che fa coincidere tipologia architettonica con morfologia urbana e racconta di un’amministrazione che vuole essere il referente diretto per la risoluzione di problematiche sociali e risponde in maniera reattiva e molto rapida alle questioni e alle esigenze poste dalle sue classi più bisognose. Il primo valore da riconoscere ai progetti di questo periodo è di essere stati rappresentativi di vocazioni collettive e di averle riassunte con un gesto progettuale dall'alto valore iconografico. La seconda caratteristica di questa stagione architettonica, continuando a restringere la valutazione ad una constatazione dei fatti scevra di componenti di giudizio, è la sua ampia vocazione ad essere terreno sperimentale sia in ambiti architettonici che urbanistici. La domanda che ci poniamo è se sia possibile ripartire da queste due valori per re-interpretare i progetti dei grandi complessi residenziali pubblici e renderli “abitabili” mantenendone le loro particolari vocazioni. How can we deal with requalification process in parts of the city which are no longer based on the “relation among residential-area and primary elements” and where the house has become the rappresentative memory of programs and ideals of the State? Concentrating on the 60' and 70' period in Italy it is clear a joined intent of the administration and the architects to create a neat and iconographic image of the protective and directive role of the State towards its citizen, through the designing of large, unitary social housing, often off the normal urban scale and isolated by the rest of the city. This season, highlighted by compositive experience in sharp contrapposition with the “ordinary” vision of the city, reach its maximal expression in “great sign design” that tends to an equivalence between architectural typology and urban morphology. The first merit that have to be acknowlegde to those project is to have been a representative of collective vocations through a high valued iconographical design. A second valor to be confered to this period is its vocation on being a laboratory for both architectural and urban experimentation. Question we are facing is, then, if it is possibile to start over on those two intrinsic values, seep through the lens of the european directives for sustainable renewal of the cities, for a reinterpretation of the large housing estates in order to give them back to their peculiar potential and to make the the center of regenerations of the city itself.
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Basso, Marzia. "Paesaggi in movimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Lariccia, Stefano, Robert M. Karn, and Marco Stefanoni. "Green’ntropy: semantic web / pragmatic web e Officine per la Sostenibilità della Ricerca come motore per riattivare la riqualificazione energetica degli edifici pubblici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7914.

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Abstract:
In questo “position paper” si rappresentano obbiettivi modelli e metodi per contribuire ad avviare una campagna attiva di ricerca e sensibilizzazione sociale basata sull’interazione attraverso reti sociali e reti di automi basata nel Parco della Ricerca Enea Casaccia. Viene fornita un’anticipazione di quello che vuole essere il progetto “Sistemi Aperti Sapienza”; viene poi fornita una descrizione delle motivazioni di partenza e della riflessione che ha generato questa idea progettuale. Poi vengono considerate le ragioni per la convergenza di partner, identificati nei principali organismi della ricerca nel nostro territorio, in una organizzazione regionale guidata e ospitata da ENEA per raggiungere più rapidamente gli obiettivi dichiarati. La proposta prevede l’ implementazione presso ENEA, di un “FabLab”, un laboratorio finalizzato alla realizzazione di prototipi virtuali / reali, ovvero progettati attraverso software di modellazione 3d e stampabili attraverso stampanti 3d dall’utilizzatore finale. Ciò avverrebbe sulla scorta di quanto sta rapidamente diffondendosi in Italia e nel mondo sull’esempio del Center for Bits and Atoms (CBA) - MIT di Boston fondato da Neil Gershenfeld. Il FabLab Casaccia dovrebbe essere realizzato come una delle previste Officine della Sostenibilità specializzata nella produzione di soluzioni per la riqualificazione energetica degli edifici, per l’ applicazione delle energie sostenibili, per la diffusione virale di educazione e consapevolezza energetica e ambientale. Questo progetto, è pensato come un contributo di Sapienza nell’ambito della partnership al progetto di riqualificazione del Parco ENEA finalizzato ad operare per l’applicazione, prevista entro il 2015, delle misure di riqualificazione degli edifici nel settore della Pubblica Amministrazione.
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Burgio, Gianluca, and Giovanna Acampa. "Paradigmi relazionali nello spazio urbano: il caso-studio del centro storico di Palermo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8031.

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Abstract:
In questo scritto analizzeremo le modalità attraverso le quali vengono sovvertite, con piccole azioni dei cittadini, le regole che disciplinano gli spazi urbani. Partendo dal caso studio del centro storico di Palermo illustreremo come la “conquista” anche temporanea, di strade e piazze possa permettere una rivitalizzazione ed una rivalutazione dei luoghi. Il nostro interesse è rivolto a comprendere come si siano sviluppati processi di ri-conquista dello spazio urbano, che hanno permesso di “addomesticare” alcuni spazi della città, modificando usi e configurazioni comuni, che estrapolati dal contesto abituale sono stati inseriti in nuove relazioni. La scelta di prendere Palermo come caso studio deriva da alcune caratteristiche di questa città: la prima caratteristica può essere individuata nelle sue radici storico-culturali che in qualche modo favoriscono l’insediamento di nuove comunità; l’altra caratteristica è che le forme di scambio con abitanti di diverse culture avvengono, non in periferia, ma in centro. Questo rende la città siciliana un caso non unico ma atipico nel panorama europeo, dove si tende ad avere una spinta centrifuga e quindi una emarginazione delle popolazioni non locali e dei ceti meno abbienti. Da questo punto di vista il centro di Palermo può essere considerato come una sorta di spugna, che riesce non solo ad assorbire nuove comunità ma anche ad attrarre esponenti del ceto sociale medio. A differenza di altre città europee, dove si sono innescati processi di gentrification grazie agli interventi strutturali promossi dalla pubblica amministrazione, a Palermo il processo di riqualificazione è dovuto a piccole azioni promosse dai residenti. L’inversione della tendenza degenerativa che era in atto e l’inversione dell’andamento dei valori immobiliari non è dovuta quindi ad una politica integrata, quanto alla libera iniziativa delle fasce sociali più deboli. In this script we’ll describe the everyday,little actions of the citizens that break the rules of the urban areas’ organization. Starting from the Old Town of Palermo, that we used as the example in our analysis, we’ll show how the “conquest”, even just temporary, of streets and squares could achieve a revitalization and a revaluation of quarters. Our focus is on understanding how revitalization/ re-conquest of urban areas has taken place. By altering people preconcieved ideas of areas of the city, this process achived the “domestication” of some areas that, out of their usual context, are inserted in new relations. Our choice to take Palermo as example derives from some typical characteristics of this city: the first one is due to its historical-cultural origins which, in some way, favor the settlement of new comunities; the second is that the way of live among population of different cultures develops in the centre of the city, not in the suburbs. These features make Palermo not unique, but atipical compared to the rest of Europe where immigrants and lower-class people, are generally forced to the external areas of towns. From this point of view we can imagine Palermo’s Old town as a sponge which is able not just to absorb new comunities, but also to attract people from the middle classes. In European cities gentrification processes are started thanks to projects realized by the Public Administrations, On the contrary in Palermo this process generates from actions of the inhabitants themselves. The change of degenerative trend and the increasing value in the Real Estate Market is therefore not caused by a political action, but thanks to the initiative of the lower class.
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Reports on the topic "Amministrazioni"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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