Journal articles on the topic 'Ambito di applicazione'

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Mascarello, Graziella. "I contratti di lavoro a termine: profili procedurali." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 101–12. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006007.

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2

D'Ancona, Linda. "Il contratto a progetto e la sua sanatoria." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 126–39. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006009.

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Abstract:
1. Introduzione / 2. Ambito di applicazione / 3. Il meccanismo ideato dal legislatore / 4. Primi effetti: la sanatoria dei rapporti, la quantificazione dell'indennizzo e la determinazione delle nuove condizioni di lavoro / 5. Gli effetti della sanatoria sugli obblighi previdenziali del datore di lavoro.
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3

Paggi, Marco. "La tutela degli immigrati irregolari vittime di grave sfruttamento in ambito lavorativo." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (February 2011): 35–49. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004003.

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Abstract:
1. Le diverse condizioni di tutela dei c.d. "clandestini".2. I limiti del campo di applicazione dell'art. 18 TU.3. La difficile convivenza tra la tutela del lavoro e il governo dell'immigrazione.4. La direttiva 2009/52/CE.
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4

Della Spina, Lucia, Raffaele Scrivo, Claudia Ventura, and Angela Viglianisi. "The Culture of Evaluation to Improve the Airport Competitiveness of the Metropolitan City of the Strait: Analysis of Alternative Scenarios of Connection." Advanced Materials Research 1065-1069 (December 2014): 3381–87. http://dx.doi.org/10.4028/www.scientific.net/amr.1065-1069.3381.

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Abstract:
Questo articolo illustra una proposta metodologica e una applicazione combinata di metodo Delphi e un Hierarchy Process nalytic (AHP) . Sono strumenti a supporto delle decisioni - a causa, rispettivamente gli scenari avvicinano e Multicriter ho una decisione Analisi - e hanno lo scopo di affrontare i problemi e processi in cui le scelte hanno una natura complessa e un ambito strategico. Proponiamo un processo di valutazione combinata: Delphi- multicriterio - progettato per superare alcune debolezze degli approcci alla scenari e multi-criteri, mentre il consolidamento e la convalida dall'esperienza empirica e la letteratura. Particolare enfasi è posta sul nodo della partecipazione delle parti interessate nel processo decisionale cruciale, normalmente conferiti momento tecnico e gestito da analista-decisore. Per quanto riguarda l'area di riferimento, per il ragionamento teorico e la sua applicazione ad un caso concreto, ha sarà dato risalto al problema della scelta tra scenari alternativi che collegano il miglioramento dell'aeroporto della Città Metropolitana di (Italia) competitività della Stretto.
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5

Mirabella, Fiorino, Debora Del Re, and Antonella Gigantesco. "Strumenti di promozione della salute mentale e di potenziamento della resilienza: presentazione di un programma per l'applicazione in ambito scolastico." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 123–33. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001009.

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Abstract:
La salute mentale comprende le capacitŕ di resilienza e di adattamento positivo che consentono alle persone sia di far fronte alle avversitŕ che di sviluppare le propria potenzialitŕ. I programmi condotti nell'ambito di attivitŕ scolastiche curriculari fi nalizzati alla promozione di abilitŕ sociali possono promuovere la salute mentale e ridurre i sintomi depressivi. Questo articolo descrive le caratteristiche e la prima applicazione in Italia di un programma di promozione della salute mentale nelle scuole di istruzione secondaria. Il programma richiede all'incirca, per il suo svolgimento, 20 sessioni da effettuarsi in classi della scuola secondaria con cadenza settimanale o quindicinale. La durata di ogni sessione puň andare da 60 a 90 minuti circa. Il programma si basa su un manuale per studenti composto da 18 capitoli su come comunicare in modo effi cace e assertivo, affrontare i confl itti e la rabbia, sviluppare l'autodisciplina, la negoziazione e la cooperazione e promuovere le relazioni interpersonali positive. Tredici differenti classi di 11 scuole medie inferiori e superiori, per complessivi 253 studenti di 13-18 anni, hanno partecipato volontariamente allo studio di fattibilitŕ del programma. Di ogni capitolo del manuale sono stati valutati il gradimento e l'utilitŕ dal punto di vista degli studenti partecipanti. Gli studenti hanno trovato il manuale accettabile e applicabile. Tuttavia, molti hanno osservato che le sessioni erano troppo brevi per raggiungere gli obiettivi pertinenti alla maggior parte dei capitoli. A seguito di una revisione, alcuni capitoli sono stati leggermente modifi cati. Per la facilitŕ di applicazione, il programma potrebbe essere introdotto senza particolari criticitŕ nell'ambito delle attivitŕ curriculari nella scuola secondaria. Dopo la sua revisione, il manuale č stato inviato all'editore per la stampa.
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6

Spagnolo, A. G., and R. Minacori. "Farmacogenetica e Farmacogenomica: aspettative e questioni etiche." Medicina e Morale 51, no. 5 (October 31, 2002): 819–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.683.

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Abstract:
La farmacogenetica è stata inizialmente definita come lo studio della variabilità di risposta individuale al farmaco legata all’ereditarietà e alle caratteristiche genetiche personali e familiari. Durante l’ultima decade il termine farmacogenomica ha ulteriormente affinato tale definizione delineando con più precisione gli ambiti e le finalità di questo nuovo ambito scientifico. L’obiettivo è ancora più affascinante e importante: sviluppare e utilizzare nuove terapie farmacologiche personalizzate, più efficaci e meno dannose, utilizzando le scoperte sul genoma umano. Dallo sviluppo di questa nuova applicazione della genetica probabilmente dipenderà anche un mutamento nella prassi medica, con nuovi criteri diagnostici e soprattutto nella possibilità di somministrare delle terapie personalizzate. La genomica applicata alla ricerca farmacologica, oltre alle diverse problematiche tecnico-scientifiche che ancora sono in via di risoluzione, impone anche, per l’ambito di applicazione - il genoma umano, quindi anche la persona umana, e le finalità che si prefigge cioè pervenire a nuove e ottimali soluzioni terapeutiche attraverso la ricerca clinica - un’ampia riflessione etica rispetto ad una pluralità di elementi in gioco. D’altra parte occorre anche considerare che ai vantaggi di una quota di popolazione potrebbero correlarsi svantaggi terapeutici per altre fasce di popolazione minoritarie, perciò è fondamentale che un’ampia e articolata riflessione e adeguate soluzioni vengano intraprese prima che la commercializzazione dei tests farmacogenetici possa causare discriminazioni tra i pazienti. Nell’articolo, gli Autori evidenziano le questioni etiche relative alla ricerca farmacogenetica di base, all’identificazione, alla collezione e alla brevettabilità dei dati, alla ricerca farmacogenetica applicata, con lo sviluppo di dispositivi diagnostici e il loro uso nelle sperimentazioni cliniche, alle procedure per la conservazione e dei campioni biologici e dei dati e per la tutela della riservatezza, al ruolo dei Comitati di Etica nella valutazione dei protocolli sperimentali di farmacogenetica, al consenso informato per i soggetti di sperimentazione.
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7

Alpa, Guido. "I rimedi di diritto privato nella normativa di derivazione comunitaria." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 227–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002002.

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Abstract:
L'applicazione del principio di effettivitŕ combinato con il principio di sussidiarietŕ e con il principio della prioritaria competenza del legislatore nazionale e del preventivo ricorso ai rimedi previsti dal sistema processuale nazionale rispetto alla competenza del legislatore comunitario e alla operativitŕ dei rimedi previsti in ambito comunitario per la violazione di normative comunitarie, modella la disciplina dei rimedi previsti dall'ordinamento interno: si tratta sia di rimedi concernenti la violazione di normativa comunitaria, sui quali si č raccolta vasta letteratura, sia di rimedi concernenti i rapporti di diritto privato disciplinati dall'ordinamento comunitario nelle materie di propria competenza. In queste pagine mi occuperň di questo secondo aspetto. Comunque, in ciascuno dei due settori la disciplina dei rimedi e la loro applicazione da parte del giudice č affidata al diritto interno, sempre che esso provveda a tutelare gli interessi protetti in modo adeguato; altrimenti sovviene l'ordinamento comunitario. In questo senso il ricorso ai rimedi comunitari č solo residuale.
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Giordano, Filippo Maria. "Willem Adolph Visser't Hooft e il federalismo europeo. Dalla Resistenza alle iniziative per l'unitŕ europea nel dopoguerra." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (October 2011): 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2011-002005.

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Abstract:
Con l'entrata in vigore il 1° dicembre 2009 del Trattato di Lisbona č stato conferito carattere vincolante alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. La Corte europea di giustizia, dopo quella data, ha giŕ richiamato le disposizioni della Carta in oltre trenta sentenze. Viene qui fatta una valutazione di questa prima giurisprudenza, ponendo l'accento sul fatto che la Corte ha, in linea generale, pienamente valorizzato la portata garantista del Bill of rights dell'Unione, assumendolo in alcuni casi come parametro di legittimitŕ ‘costituzionale' degli atti normativi sovranazionali. Il ruolo della Carta si profila oggi come centrale nello sviluppo della giurisprudenza ‘multilivello' ed influenzerŕ inevitabilmente anche gli orientamenti dei giudici nazionali, anche al di lŕ del suo ambito di applicazione diretta, cosě rafforzando la dimensione sostanziale della cittadinanza europea.
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Fabbroni, Roberto, Claudio Molinari, and Antonio Sanna. "Riconnettere Corpo, Mente e Anima-Spirito per recuperare Salute e Benessere in una visione sistemica e unitaria che porti alla guarigione." Scienze Biofisiche 5, no. 1 (July 2022): 1–32. http://dx.doi.org/10.48274/ibi15.

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Abstract:
Scopo di questo articolo è quello di recuperare la visione unitaria della salute e del benessere riunendo in una visione sistemica corpo, mente e Anima-Spirito che dal 1800 ad oggi hanno vissuto una separazione che ha portato ad un processo specialistico in ambito medico-scientifico pesantemente riduzionistico e limitante. Tale processo di riunificazione passa per la conoscenza dell’essere umano dal punto di vista delle più recenti scoperte nel campo della Biofisica e Fisica Quantistica integrate con le più recenti e verificate metodologie ad approccio bioenergetico, basate sul Metodo Summa Aurea® unite alla Psicologia, nell’accettazione originaria del termine. Ciò consente, sia a livello teorico che pratico, la rivitalizzazione dei processi di autoguarigione sopiti o limitati in persone affette da varie patologie o se preferite da varie tipologie di squilibri energetici che incidono, a vari livelli, sull’equilibrio psicofisico della persona. In questo contesto indagheremo la possibilità che il Metodo, preso qui in esame, sia in grado di migliorare la connessione tra l’Anima e la personalità, favorendo la diminuzione delle crisi interiori, causa dei malesseri e delle patologie sia umane che sociali. Tale percorso conoscitivo del Metodo Summa Aurea® e delle sue applicazioni, è frutto di 13 anni di attività teorico e pratica, basata sulla conduzione e formazione di oltre un migliaio di persone che a vario livello hanno appreso il Metodo, sia nelle forme più basilari, a livello di crescita personale e spirituale, sia in quelle più scientifiche dedicate agli Operatori professionisti sia sanitari sia delle Discipline del Benessere. Tale macro analisi è frutto inoltre anche della sperimentazione e applicazione in ambito di ricerca e trattamento che in questi ultimi anni è stata svolta sia sugli Operatori che sui loro assistiti. Alla base di questa indagine c’è il ruolo del cuore, della sua frequenza cardiaca e del suo campo scalare, elementi basilari per una visione unitaria del funzionamento dell’essere umano che trovano la loro spiegazione formale attraverso la Teoria del campo di Consapevolezza Unificato.
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De Benedittis, Giuseppe. "AUTO-IPNOSI. Alla ricerca della risorsa interiore." IPNOSI, no. 1 (July 2022): 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2022-001001.

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Abstract:
L'auto-ipnosi è una generalizzazione dell'etero-ipnosi, di cui rappresenta la necessaria integrazione. Benché largamente applicata in ambito clinico, poco si sa della sua fenomenologia, della relazione con l'etero-ipnosi e la mindfulness, dei suoi meccanismi neurofisiologici e neuropsicologici, della sua efficacia clinica e del suo profilo di sicurezza. La letteratura in merito è sorprendentemente scarna e aneddotica. L'auto-ipnosi costituisce un'importante risorsa interiore auto-regolatoria e terapeutica, qualitativamente differente dall'etero-ipnosi, ma verosimilmente di non diversa efficacia clinica in numerosi ambiti di applicazione (e.g. controllo del dolore, dell'ansia, dei disturbi della condotta alimentare, ecc.). I correlati neurofisiologici e neuropsicologici dell'auto-ipnosi restano virtualmente sconosciuti per la mancanza di studi dedicati e di confronto con l'etero-ipnosi. Si discute ancora se l'esperienza auto-ipnotica possa essere autogena o indotta dalla suggestione etero-ipnotica, mentre sembra accertata una correlazione positiva tra ipnotizzabilità e profondità della trance auto-indotta. Anche il profilo di sicurezza rimane largamente impregiudicato, perché la stragrande maggioranza degli studi clinici omette la prevalenza e la tipologia di eventi avversi e/o effetti collaterali dipendenti dalla pratica ipnotica in generale. Assiomaticamente, si tende a considerare l'auto-ipnosi come una pratica altamente sicura e priva di effetti collaterali. In conclusione, all'importanza clinica dell'auto-ipnosi corrisponde paradossalmente una sostanziale mancanza di studi clinico-sperimentali. L'auto-ipnosi è dunque una Terra Incognita che aspetta urgentemente di essere esplorata.
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Malpica Cuello, Antonio. "Arqueología de los paisajes medievales granadinos: medio físico y territorio en la costa de Granada." Arqueología y Territorio Medieval 2 (November 27, 1995): 25–62. http://dx.doi.org/10.17561/aytm.v2i0.1605.

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Abstract:
En una reciente publicación de un curso sobre Arqueología del Paisaje, que se celebró en la Università degli Studi di Siena, el prologuista de la obra pone de manifiesto algunos de los problemas principales existentes eneste campo y que merece la pena destacar como primer hilo conductor del presente trabajo. Advierte lo siguiente: “Sul piano operativo, questo genere di indagini, con la applicazione sistematica del survey, ha determinato uno straordinario incremento di conoscenza... In ambito teorico non si può nascondere che la Site Catchment Analysis risente di una eccesiva ridigità nella concezione del territorio; il suo quadro di riferimento, utile per società molto semplici, si revela inadeguato appena ci si trovi di fronte a situazioni socio-economiche un po’più complesse”(D'AGOSTINO 1992: p.19). Y más adelante añade: “Il bacino di sussistenza di una comunità umana può strutturarsi secondo sistemi di complementarità difficilmente riconducibili a situazioni geografiche semplici e prevedibili”(D'AGOSTINO 1992: p.19).
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Di Natale, Anna. "Aspetti normativi e legislazione fitosanitaria a sostegno della difesa eco-sostenibile delle colture." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382/SFE (December 22, 2019): DECA5—DECA9. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.79.

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Abstract:
La normativa europea e nazionale in materia fitosanitaria si è inizialmente interessata alla tutela della salute dei consumatori, regolamentando soprattutto la produzione e la commercializzazione dei prodotti fitosanitari e considerando i loro residui negli alimenti. Successivamente, la legislazione europea ha considerato anche l'impatto delle sostanze chimiche contenute nei formulati commerciali nei confronti dell'operatore e dell’ambiente. Inoltre, con l'approvazione della Direttiva 128 del 2009, che "istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi", per la prima volta ne viene regolamentato l'impiego, stabilendo principi comuni per un loro utilizzo razionale e sicuro. Con questa importante direttiva, si definiscono dei Piani di Azione Nazionale (PAN) per promuovere l'utilizzo di prodotti fitosanitari maggiormente sostenibili e fornire indicazioni per ridurre il loro impatto in ambito agricolo, extra agricolo e in aree naturali protette. In tale contesto, vengono illustrati e discussi i criteri di applicazione e il quadro normativo di riferimento più aggiornato.
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Villalón, Jesús Cruz. "Covid-19 e diritto del lavoro spagnolo." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 729–48. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168004.

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Abstract:
La proclamazione dello stato di emergenza da parte del Governo spagnolo nel marzo 2020 ha provocato un impatto molto significativo in ambito giuslavoristico, essendo state adottate mi-sure legislative volte a dare priorità al telelavoro, a soluzioni di sospensione del rapporto di lavoro che evitino i licenziamenti, nonché ad importanti misure di protezione sociale per far fronte alle perdite di reddito per coloro che hanno smesso di lavorare. Il presente studio, la-sciando da parte il contenuto materiale delle misure adottate, intende analizzare il processo di elaborazione di queste norme emergenziali, l'intervento dei diversi poteri pubblici sia nel pro-cesso di approvazione che in quello di applicazione, nonché il ruolo inizialmente marginale della concertazione sociale, della contrattazione collettiva e della partecipazione dei lavoratori all'impresa, quest'ultimo almeno nella prima fase di sviluppo dello stato di emergenza. Da questo punto di vista, si analizzano le regole relative alle fonti del diritto, all'amministrazione del lavoro nonché il ruolo svolto dagli attori protagonisti abituali nello sviluppo del sistema spagnolo di relazioni industriali.
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Lupo, Eleonora. "Design, beni culturali immateriali e “attivazione dell’autentico”: progettare il valore delle eredità culturali come “open-ended knowledge system”." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 4 (January 9, 2011): 44–54. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2011.v4i.12662.

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Abstract:
Quando si parla di design per i beni culturali, più che di competenze di design e ambito di applicazione del progetto, è opportuno parlare di processi di design per i beni culturali. In questa visione, la valorizzazione dei beni culturali può essere vista come un insieme di processi di design (Lupo 2009). In un ideale ciclo di vita del bene culturale, materiale o immateriale (Lupo 2009), che proponiamo come lineare (si noti che questa semplificazione viene attuata solo come artificio retorico ed espediente comunicativo) si ha all’inizio un bene culturale ancora potenziale (che non esiste in quanto non ha forma), che si concretizza in forme di bene e che, quando è collettivamente socializzato riconosciuto, diventa bene esplicito, e quindi successivamente bene fruito o attivato da una comunità nel momento in cui se ne ‘appropria’ o vi partecipa in varie forme. Nel passaggio da uno stadio all’altro si verificano dei processi che sono chiamati rispettivamente di produzione (della forma) bene culturale, riconoscimento (del senso) del bene culturale e di attivazione (della funzione) del bene culturale.
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Lattanzi, Rosaria. "Problemi anestesiologici con il paziente gravemente disabile." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 29–32. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003005.

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Abstract:
La mancanza di collaborazione del paziente disabile rappresenta uno dei principali problemi per l'anestesista, che si trova nell'impossibilitŕ di informare e preparare il soggetto alla procedura chirurgica e alle manovre ad essa correlate. In questi casi č fondamentale rendere consapevoli i genitori e assicurarsi il loro assenso. I problemi di natura clinica sono relativamente modesti per quanto concerne l'anestesia, grazie agli strumenti sofisticati di cui oggi disponiamo; sorgono invece difficoltŕ maggiori nel postoperatorio: queste difficoltŕ si possono superare mantenendo il paziente intubato e in anestesia per le 24-48 ore successive all'intervento, allo scopo di controllare efficacemente il dolore. Un altro tipo di provvedimento a cui si deve spesso ricorrere con il disabile grave č la tracheotomia postoperatoria, per la mancanza di un sufficiente controllo della respirazione che predispone a polmoniti ricorrenti. A questo proposito non di rado si incontrano resistenze dei genitori, ma č opportuno superarle perché l'alternativa della ventilazione non invasiva si č dimostrata di difficile applicazione. Infine, un ulteriore problema in ambito anestesiologico č rappresentato dalla presenza di comizialitŕ, molto frequente in questi pazienti.
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Gemma, M., S. Toma, F. Lira Luce, L. Beretta, M. Braga, and M. Bussi. "Enhanced recovery program (ERP) in major laryngeal surgery: building a protocol and testing its feasibility." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 475–78. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1091.

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Abstract:
Con il termine Enhanced Recovery Program (ERP) si fa riferimento a protocolli, sempre più utilizzati in ambito chirurgico, che introducono un approccio multimodale evidence-based alla gestione perioperatoria del paziente. In particolare, i benefici derivanti dall’applicazione dei protocolli di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS®) sono stati ampiamente dimostrati nella chirurgia colon-rettale, dove hanno determinato una riduzione della durata della degenza e delle complicanze postoperatorie. Ulteriori protocolli ERP sono stati introdotti in vari campi chirurgici, tra cui la chirurgia vascolare, gastroenterologica, pancreatica, ginecologica, urologica e ortopedica. Nel campo della chirurgia otorinolaringoiatrica, non è ancora stato intrapreso un tentativo di implementazione di un protocollo basato sui principi ERAS®. Lo scopo del nostro lavoro è stato sviluppare un programma ERP per la chirurgia laringea maggiore (laringectomie parziali e totali, rimozione di tumori orofaringei con ricostruzione con lembo nuscolare a cielo aperto), basato sui principi fondamentali del protocollo ERAS® validato nella chirurgia colon-rettale. Ventiquattro pazienti sottoposti a chirurgia oncologica laringea maggiore sono stati trattati con tale protocollo ERP, che differiva sotto molti aspetti dalla nostra precedente pratica standard (descritta sulla scorta di settanta pazienti sottoposti a chirurgia laringea oncologica a cielo aperto prima dell’introduzione del nuovo protocollo). La percentuale di aderenza dei pazienti al protocollo ERP è stata elevata. In particolare gli “items” valutazione nutrizionale preoperatoria, profilassi antibiotica, profilassi PONV (nausea e vomito postoperatori), riabilitazione logopedica post-operatoria, sono stati applicati nel 100% dei casi. Alcune voci del protocollo ERP (profilassi antibiotica, tassi di infusione intraoperatoria e logopedia postoperatoria) erano state già spesso implementate prima dell’adozione ERP. Si sono presentate poche complicanze postoperatorie di tipo medico (8,3% dei casi). Il nostro protocollo ERP per la chirurgia laringea maggiore si è rivelato possibile. Il grado di beneficio derivante dalla sua applicazione potrà essere valutato mediante un ulteriore implementazione del campione di studio.
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Green, Donald P., and Ian Shapiro. "TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE E SCIENZA POLITICA: UN INCONTRO CON POCHI FRUTTI?" Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 1 (April 1995): 51–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023339.

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Abstract:
IntroduzioneDalla pubblicazione diSocial Choice and Individual Valuesdi Kenneth Arrow nel 1951, si è avuta un'esplosione dell'approcciorational choicenegli studi di scienza politica. Negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta, la teoria della scelta razionale rappresentava poco più di un ramo secondario all'interno di una disciplina – la scienza politica – dominata da varie forme di analisi behaviorista e istituzionalista. Oggi, di contro, essa si è diffusa ben oltre le sue prime pubblicazioni e i suoi esoterici adepti. È ben rappresentata nelle principali riviste e convegni della disciplina, e i suoi sostenitori sono richiesti da tutti i più importanti dipartimenti americani di scienza politica. La teoria della scelta razionale ha esteso il suo ambito di applicazione oltre la teoria politica e la politica americana, dapprima negli studi di relazioni internazionali e più di recente nella politica comparata. A dire il vero, quasi nessuna area della scienza politica è rimasta immune dalla sua influenza. Un conteggio degli articolirational choicepubblicati dall'American Political Science Reviewdal 1952, presentato nella figura 1, attesta una crescita quanto-mai sostenuta. Invisibile nel 1952, a distanza di quarant'anni la scuola della scelta razionale annovera quindici articoli su quarantuno nella rivista di punta della disciplina.
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Fossati, Curzio. "Ambito di applicazione materiale del Regolamento 44/2001 e immunità degli stati alla luce della sentenza della Corte di Giustizia relativa al caso Rina." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 13, no. 1 (March 8, 2021): 856. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2021.5996.

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Pischetola, Adriano. "La responsabilità tributaria solidale del Notaio." Trusts, no. 3 (June 1, 2022): 506–22. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.123.

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Abstract:
Tesi La Suprema Corte di cassazione nelle due sentenze n. 36599 e n. 36598 del 2021 consente di affrontare la questione dei limiti posti alla responsabilità tributaria solidale del notaio, con riferimento alla netta distinzione che intercorre ai sensi dell’art. 42 del TUR tra l’imposta principale, da un lato, e le imposte complementare e suppletiva dall’altro, sia pure a fronte della vigente procedura di registrazione telematica degli atti. Gli arresti giurisprudenziali appaiono di particolare rilevanza, peraltro, proprio con riferimento alle fattispecie da cui sono state originate (due atti istitutivi di altrettanti trust autodichiarati), in quanto inducono ad elaborare parallelamente riflessioni circa la corretta applicazione delle imposte indirette in un particolare ambito operativo e negoziale, interessato, come è noto, da un graduale processo evolutivo intrapreso dalla medesima giurisprudenza di legittimità e, sia pure solo di recente, dall’Amministrazione finanziaria. The author’s view The Supreme Court of cassation in the two judgments n. 36599 and n. 36598 of 2021 allows to face the question of the limits placed on the joint tax liability of the notary, with reference to the clear distinction that exists pursuant to art. 42 of Presidential Decree no. 131/86 between the main tax, on the one hand, and the complementary and supplementary taxes on the other, albeit in the face of the current procedure for electronic registration of documents. The jurisprudential arrests appear to be of particular relevance, however, precisely with reference to the cases from which they originated (two deeds of incorporation of as many self-declared trust), as they induce to elaborate at the same time reflections on the correct application of indirect taxes in a particular operational context and negotiation, affected, as is known, by a gradual evolutionary process undertaken by the same Jurisprudence of legitimacy and, albeit only recently, by the financial Administration.
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Frangi, Lorenzo. "Best practices and human resource management in the subsidiaries of multinational corporations: a comparison between Italy and Brazil." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 91–117. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002004.

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Abstract:
Lo studio analizza la relazione tra le caratteristiche di alcune fondamentali pratiche di gestione delle risorse umane e il contesto istituzionale italiano e brasiliano in cui si inseriscono le filiali di tre grandi multinazionali. La ricerca affronta in primo luogo il dibattito in merito alla convergenza versus divergenza delle pratiche di gestione delle risorse umane a livello globale e, parallelamente, la relazione tra le linee guide gestionali stabilite dalle "case madri" delle multinazionali e la loro effettiva applicazione a livello delle filiali. Viene sottolineato come la possibilitŕ di ampia convergenza verso un unico modello gestionale abbia trovato sempre meno riscontro, e come anche nelle filiali delle multinazionali l'applicazione delle linee guida fornite dalle case madri trovino dei rilevanti limiti nel contesto istituzionale locale, in primo luogo nazionale. In seguito, lo studio compara le evidenze empiriche rilevate nelle pratiche di reclutamento, formazione e politiche salariali tra le filiali italiane e brasiliane di tre grandi multinazionali. I principali risultati ottenuti mostrano che queste pratiche di gestione di gestione delle risorse umane, anche a fronte di indicazioni comuni diffuse dalle "case madri", si strutturano secondo logiche opposte: una marcata dualitŕ nelle filiali brasiliane, con una netta differenza tra i pochi profili strategici e i molti lavoratori poco qualificati, mentre, comparativamente, tale dicotomia č meno evidente una all'interno delle filiali italiane. La spiegazione di tali differenti logiche viene ricercata guardando all'esterno delle imprese, con un focus specifico sul sistema educativo e sulle relazioni industriali. Il sistema educativo brasiliano č infatti strutturato secondo percorsi molto distinti, fin dai primi anni scolastici, tra classi popolari ed elite, che introducono marcate differenze di risorse di capitale umano nel mercato del lavoro. A ciň si sommano dinamiche di relazioni industriali di origine corporativa, in cui il sindacato č inefficace attore sociale nell'incidere sul crescente dualismo che ha luogo all'interno delle filiali. In Italia, invece, un sistema educativo ampiamente pubblico diviene accessibile opportunitŕ di crescita sociale. L'ambito delle relazioni industriali, inoltre, č caratterizzato dalla prevalenza di ampie dinamiche contrattate, e il sindacato, sia a livello nazionale che nelle singole filiali, agisce come rilevante forza equitativa. Lo studio proposto č un importante contributo alla comprensione delle pratiche di gestione delle risorse umane nelle multinazionali, soprattutto attraverso un approfondimento del caso brasiliano, paese poco studiato in questo ambito e di grande interesse attuale per il suo divenire economico. .
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De Paula, Ignacio Carrasco. "Il concetto di persona e la sua rilevanza assiologica: i principi della bioetica personalista." Medicina e Morale 53, no. 2 (April 30, 2004): 265–78. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.643.

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Abstract:
La Bioetica personalista è una riflessione che affronta le questioni etiche riguardanti la vita umana da una prospettiva che riconosce l’essere e la dignità della persona come valori assoluti, e, di conseguenza, pone come primum principium il rispetto incondizionato della loro inviolabilità e la tutela della loro libera espressione, in primis sul versante dei diritti umani. Nella prospettiva personalista il bonum, cioè il valore ultimo che misura l’agire morale, viene inteso come promozione dell’essere e della preziosità o dignità della persona in quanto persona. Il credente, sia esso un moralista, un filosofo, un bioeticista, o quant’altro, si trova a suo agio quando la sua mente percorre le vie della persona; egli, in altre parole, si sente particolarmente agevolato, similmente al pellegrino che dopo aver battuto sentieri impervi e sconosciuti, ritrova le strade familiari della sua casa. Nella dimora della persona, fede e ragione verificano la propria identità e forza, libere da patteggiamenti o da innaturali rinunce ai propri doveri e diritti; una morale personalista intesa come una sintesi organica e rigorosa è un desiderio che ancora si deve realizzare. Una Bioetica personalista dovrebbe, ad esempio, concedere maggiore spazio alla domanda propriamente etica, cioè se e perché l’embrione deve essere trattato come un qualsiasi essere umano, anche senza esplicitare il problema ontologico. Tre fondamentali ragioni possiamo addurre a fondamento della dimostrazione del primato valoriale della persona. La prima ragione è contenuta nella nota affermazione di S. Tommaso: “persona significat id quod est perfectissimum in tota natura, scilicet subsistens in rationali natura”. La dignità della persona trova qui un sostegno fortemente ontologico: chi è massimamente perfetto non può non essere riconosciuto e rispettato semper et pro semper, in ogni circostanza di tempo e di luogo, cioè in modo assoluto. Nessun valore creato - neanche il superamento di tutte le malattie e sofferenze - può reggere al confronto del valore di ogni singola persona. La seconda ragione fondativa è merito di I. Kant ed in fondo può essere interpretata come una applicazione della tesi di Tommaso d’Aquino: l’essere perfettissimum in tota natura resiste a qualsiasi tentativo di abbassarlo alla condizione di semplice strumento. Come dice il filosofo tedesco nel famoso paragrafo dei Fondamenti della metafisica dei costumi, la persona impone l’imperativo categorico di agire in modo da trattare l’umanità, in te e negli altri, sempre come fine e mai soltanto come mezzo. Infine, la terza ragione proviene da un brano molto noto, come i due precedenti, anche se poco utilizzato in ambito bioetico, forse per l’evidente contenuto teologico. Ci si riferisce alla definizione antropologica del documento conciliare Gaudium et spes che indica l’uomo come “la sola creatura in terra che Iddio abbia voluto per se stessa”.
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Sindoni, Maria Grazia. "TRAIETTORIE DELLA MULTIMODALITÀ: GLI SNODI TEORICI E I MODELLI APPLICATIVI." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 19–46. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19647.

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Abstract:
Questo saggio ripercorre le principali linee di sviluppo degli studi della multimodalità intesa come semiosi della comunicazione nell’ambito di derivazione angloamericana. La multimodalità è definita come una disciplina a sé e discussa nella sua epistemologia attraverso un excursus della sua storia ed evoluzione dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Si passano in rassegna alcune scuole di pensiero della multimodalità, a partire dagli sviluppi socio-semiotici di matrice linguistica sistemico-funzionale elaborata da Michael A. K. Halliday in Inghilterra negli anni Settanta. Le principali teorie e prassi di analisi multimodale sono illustrate attraverso alcuni principi cardine per delineare l’ambito di applicazione e le aree privilegiate di indagine. Il saggio inoltre illustra le differenze teoriche e pratiche fra multimodalità e multimedialità, termini spesso utilizzati in modo interscambiabile e dunque improprio. Successivamente, si presenta un’analisi multimodale del video TikTok più popolare di un creator italiano, Khaby Lame, che ha raggiunto livelli di viralità tali da guadagnargli fama e successo a livello globale. L’analisi, di natura qualitativa classica, consiste in una trascrizione e annotazione integrale del breve video più visualizzato al momento della scrittura del saggio, per inquadrare i fenomeni della semiosi della comunicazione digitale in un ambito disciplinare più vasto rispetto alla linguistica pura. Questa apertura ad aspetti non verbali include nell’analisi delle risorse semiotiche elementi quali lo sguardo, il montaggio, la distanza fra partecipanti, la musica, i rumori ambientali, la distribuzione degli elementi nel tempo e nello spazio, e così via. Coerentemente con questo presupposto di base, le conclusioni invitano a un ripensamento della definizione stessa di “lingua della rete”, indicando nella multimodalità, sia come teoria sia come metodo, una prospettiva utile alla lettura consapevole, etica e inclusiva della complessa testualità digitale contemporanea. Trajectories of multimodality: theoretical foundations and application model This paper discusses the main theories that map out the development of multimodality as semiosis of communication within the Anglo-American tradition. An overview of the history and evolution of multimodality starting in the late Nineties will motivate the claim that this is a discipline in its own, with its specific epistemology. Some major theories within sociosemiotics approaches are outlined, as resulting from the developments of systemic-functional linguistics as theorized by Michael A. K. Halliday in the Seventies in the UK. Theories and methods will be presented by means of an illustration of some key concepts and principles, with a view to explore some potential applications and preferential objects of studies. The paper also sets out to explain the differences between the concepts of multimodality and multimediality, which are often used interchangeably, thus bringing about theoretical and empirical issues. As a case study, I have selected the most viewed TikTok video produced by an Italian creator, Khaby Lame, who has gained global recognition and immense popularity, to the point of allowing him to obtain Italian citizenship after almost twenty years of Italian residency. The qualitative analysis makes use the typical heuristic tools used by multimodal analysts, namely an integral transcription and annotation of the video, with the aim of showing the full range of the involved digital communicative phenomena that cannot be accounted for only on linguistic grounds. Broadening the domain of analysis beyond the tools provided by linguistics includes the analysis and description of non-verbal semiotic resources, such as gaze, editing, distance between participants, music, ambient sound, compositional strategies in time and space, among others. Consistent with this approach, the concluding remarks encourage further reflections of the very definition of the “language of the net”. It follows that theoretical and empirical research lines mapped out by multimodal studies may ultimately help promote awareness, ethics, and inclusion when engaging with contemporary digital textualities.
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Bianchi, M. C., M. Tosetti, G. Siciliano, R. Battini, V. Leuzzi, M. Mancuso, R. Renna, and R. Canapicchi. "La spettroscopia protonica nello studio delle malattie metaboliche in età pediatrica." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 45–50. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300108.

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Abstract:
La spettroscopia protonica (1H MRS) è una nuova indagine che permette di ottenere informazioni sul metabolismo cerebrale in vivo ed è attualmente considerato un promettente strumento di studio delle malattie metaboliche cerebrali, soprattutto in ambito pediatrico. Questo studio sintetizza le attuali applicazioni cliniche della 1H MRS nelle cerebropatie metaboliche pediatriche e descrive i risultati dell'esame di spettroscopia in un campione di bambini affetti da malattia mitocondriale e in due sorelline con disturbo del metabolismo della creatina cerebrale.
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Lombardi, D. "Generazione di strutture tissutali tridimensionali in vitro mediante l'uso di cellule staminali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 71–75. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1142.

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Abstract:
Lo sviluppo di sempre nuove conoscenze sulle cellule staminali e il contemporaneo progresso delle Techniche basate sull'ingegneria tissutale permettono, ad oggi, di ampliare gli orizzonti della medicina rigenerativa e le sue applicazioni in ambito terapeutico. In questo articolo sono riportate le Techniche e le possibilità di base inerenti la creazione de novo di tessuti ed organi in vitro, evidenziandone sia i benefici, sia le problematiche di maggior rilievo che rendono tali approcci ancora poco applicabili in terapia, come la questione correlata al rigetto di natura immunitaria. Unendo la tematica del rigetto autoimmune e dell'ingegneria tissutale sarà quindi introdotta una possibile alternativa per la creazione di strutture renali totalmente create in vitro, ma anche totalmente funzionali.
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Marzana, Daniela, and Elena Marta. "La psicologia della liberazione: rilettura dei costrutti e ambiti di applicazione in Italia." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (July 2012): 27–48. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001003.

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Abstract:
Il contributo illustra lo sviluppo storico e i fondamenti teorico-metodologici della psicologia della liberazione, focalizzando l'attenzione in particolare sui concetti di legame, relazione e partecipazione. Dopo aver evidenziato le connessioni con la psicologia di comunitŕ, vengono illustrate le possibili applicazioni e gli specifici ambiti di intervento di questo approccio nei contesti occidentali. L'esito della delucidazione sui capisaldi teorico-metodologici e operativi della psicologia della liberazione č la chiara distinzione tra quest'ultimo costrutto e quelli affini di empowerment e resilienza. Nel contributo viene anche presa esame la forte componente etica e valoriale della psicologia della liberazione.
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Falini, A., G. Calabrese, P. Santino, S. Lipari, D. Origgi, F. Triulzi, and G. Scotti. "La spettroscopia RM ad idrogeno, in vivo." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 839–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700601.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare la spettroscopia, quale tecnica di indagine neuroradiologica, prendendone in esame i vari aspetti. Per fare ciò vengono illustrate dapprima le basi fisiche, quindi quelle tecniche per poi passare alle basi neurobiologiche. Nella seconda parte dell'articolo si esaminano le applicazioni cliniche facendo in particolare riferimento alla propria esperienza diretta. Le patologie considerate sono quella tumorale, la demielinizzante, l'epilessia e le malattie infettive. Dall'analisi di questi dati, congiuntamente alle esperienze riportate in letteratura si tenta di giungere alla definizione delle potenzialità e dell'effettivo ruolo di questa tecnica in ambito clinico.
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Lampis, Jessica, Stefano Carta, and Barbara Cacciarru. "La percezione di sicurezza nell'attaccamento. Un'analisi delle relazioni familiari attraverso Il social relations model." PSICOBIETTIVO, no. 3 (February 2013): 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-003010.

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Abstract:
Il presente studio č volto a rilevare la natura relazionale della percezione della sicurezza nell'attaccamento all'interno dei sistemi familiari attraverso l'utilizzo del Social Relations Model (Kenny, 2005) e la rilevazione dei cosiddetti effetti gruppo, attore, partner e relazione. Al campione, costituito da 50 famiglie di 4 membri, č stata somministrata l'Adult Attachment Scale (Collins e Read, 1990) adattata per la raccolta di dati diadici. I risultati ottenuti, oltre ad offrire una prima stima della potenzialitŕ del SRM nel cogliere le dinamiche relazionali della famiglia, consentono di riflettere criticamente sui suoi possibili ambiti di applicazione.
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Bonera, Michelle. "La rilevanza delle variabili predittive della propensione all'acquisto online." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (December 2011): 101–23. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004008.

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Abstract:
Obiettivo del presente lavoro č quello di studiare il comportamento d'acquisto online, analizzando le variabili che incidono sull'intenzione d'acquisto degli utenti Web. Le ricerche, volte a spiegare la propensione all'utilizzo delle nuove tecnologie hanno fornito, ad oggi, numerosi predittori, che mirano a spiegare l'intenzione di utilizzo di specifiche applicazioni tecnologicamente innovative da parte degli utenti. Originariamente i principali studi sono stati condotti negli ambiti lavorativi e di organizzazione aziendale e, piů raramente, sull'acquisto online. L'intento č quello di controllare la rilevanza delle variabili fondamentali nel contesto dell'e-commerce. In particolare č emerso come l'intenzione d'acquisto online sia influenzata, fortemente, dal divertimento nell'utilizzo del sito, seguito dalla fiducia e dall'utilitÀ percepita.
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Russo, Giuseppe, Alessandro Silvestri, and Cristina Cerbaso. "Spending review ed impatto sulla collettività: proposta di una nuova metodologia ed applicazione agli Ambiti Territoriali Ottimali." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 63 (September 2016): 23–50. http://dx.doi.org/10.3280/riv2015-063003.

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Crisi, Alessandro. "Il test di Wartegg secondo la "metodica Crisi" nei processi di selezione e orientamento delle Forze Armate Italiane." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003009.

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Abstract:
Da alcuni anni la gamma degli strumenti utilizzati nei propri processi di Selezione e Orientamento dalla Polizia di Stato e dalle Forze Armate Italiane, in particolare dalla Marina Militare, dall'Aeronautica Militare e dall'Esercito Italiano, si avvale del contributo di un nuovo strumento: il test di Wartegg (Wartegg Zeichentest o WZT) applicato secondo una nuova metodica di interpretazione, pubblicata nel 1998 e in seconda edizione riveduta e ampliata nel 2007, dall'Autore del presente articolo. Tale metodologia nel corso degli anni e grazie ai numerosi riscontri ottenuti nei vari ambiti di applicazione, č risultata in grado di soddisfare le esigenze di valutazione sia a livello di clinical assessment (grazie al software Wartegg-Selezione) sia a livello di analisi delle potenzialitŕ attitudinali (software Wartegg-Orientamento). Tali esigenze sono alla base dei processi di Selezione delle Forze Armate Italiane e della Polizia di Stato. Il Test di Wartegg č un test grafico di personalitŕ; puň essere somministrato in gruppo e le sue caratteristiche principali sono rappresentate da una profonda capacitŕ investigativa accompagnata da una estrema rapiditŕ e facilitŕ di somministrazione, di siglatura e di inserimento dei dati nel software. Tali caratteristiche rendono lo strumento particolarmente idoneo ad una sua applicazione nel caso di selezioni con numerosi partecipanti. Lo strumento č dotato, a seconda delle esigenze, di diversi programmi computerizzati che forniscono un report valutativo conclusivo. Nel 1999 il test di Wartegg č stato oggetto di una specifica sperimentazione effettuata dalla Marina Militare Italiana che, al fine di valutarne la validitŕ e l'attendibilitŕ, lo ha sottoposto ad una comparazione con i risultati ottenuti dagli strumenti utilizzati nella Selezione. L'esito altamente positivo della sperimentazione ha determinato che, a partire dal 2002, il Test di Wartegg sia entrato a far stabilmente dei processi selettivi e di orientamento della Polizia di Stato e delle Forze Armate Italiane.
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Parozzi, Mauro, and Sonia Lomuscio. "La Gamification virtuale nella formazione infermieristica rivolta all’ambito della Salute Mentale: protocollo per una Scoping Review." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 110–16. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18637.

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Abstract:
BACKGROUND:L’innesco globale di misure cautelative per la tutela della salute pubblica ha indubbiamente rafforzato l’interesse dei formatori per metodologie di simulazione virtuale. In quest’accezione formativa, i Serious Games sembrano consentire una miglior accessibilità, comprendendo la possibilità di essere fruiti o ripetuti un numero ipoteticamente infinito di volte senza rimanere necessariamente ancorati alla presenza dei docenti, alla disponibilità dei laboratori, al materiale presente ed agli eventuali impegni dei discenti stessi contribuendo all'esperienza di apprendimento migliorando la motivazione, l’impegno nel contesto della formazione cognitiva e la fiducia in sé stessi degli studenti infermieri. Gli ambiti di applicazione della gamification (intesa come l’integrazione di caratteristiche proprie dei giochi in contesti non di gioco sembrano essere piuttosto differenti, tuttavia, alcuni ambiti in particolare sembrano aver iniziato a riscontrare un certo interesse, fra cui, quello della Salute Mentale dove si riscontrano outcomes promettenti in studi con strutturazioni e obiettivi ancora eterogenei, mostrando la necessità di ampliare le evidenze a disposizione. METODI E ANALISI:Verrà effettuata una scoping review secondo la metodologia del Joanna Briggs Institute. Le banche dati biomediche consultate saranno MEDLINE (PubMed), Scopus, WebOfScience, Cochrane Library, Cinhal ed Embase; l’estensione della ricerca sulla letteratura grigia verrà effettuata consultando Google Scholar, ClincialTrials.gov, TRIP (Turn Research Into Practice), medRxiv, OSF Preprints, Networked Digital Library of Theses and Dissertations, Open Access Theses and Dissertations. Saranno inclusi articoli in lingua Italiana o Inglese disponibili in formato full text. La presentazione delle informazioni degli studi sarà effettuata sia attraverso tabelle specifiche che in forma narrativa.
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Chiaromonte, William. "Welfare locale e immigrazione. Il contenzioso sulla legislazione regionale in materia di integrazione degli stranieri." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 132 (November 2011): 657–96. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132005.

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Abstract:
Il saggio, dopo una ricostruzione in chiave storico-evolutiva della disciplina nazionale in materia di immigrazione, illustra le tre stagioni della legislazione regionale che si sono succedute, a partire dagli anni '90 dello scorso secolo, a disciplinare l'integrazione degli stranieri. Viene, quindi, preso in esame il contenzioso insorto fra Stato e Regioni dopo la riforma costituzionale del 2001 ed avente ad oggetto principalmente il riparto di competenze in materia di immigrazione, la progressiva estensione del campo di applicazione soggettivo delle legislazioni regionali - fino a riconoscere alcuni diritti sociali fondamentali anche agli stranieri irregolari ed ai «neocomunitari» - ed il ruolo ritagliatosi dalle Regioni in alcuni ambiti di presunta competenza nazionale. L'Autore conclude constatando da un lato un significativo rafforzamento, sospinto dalla giurisprudenzadella Corte costituzionale, delle competenze regionali in materia di inclusione sociale degli stranieri, persino irregolari, nonostante il tentativo governativo di limitarne il raggio di azione, e paventando dall'altro, quale conseguenza di tale consolidamento di attribuzioni, il rischio concreto di una notevole differenziazione della qualitŕ dell'integrazione a livello territoriale (regionale ma anche infra-regionale), anche a causa della latitanza dello Stato quale soggetto riequilibratore.
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Massa, Nicoletta. "Innovazioni in psicologia della salute: il contributo della Social Assistive Robotics. Tra opportunità terapeutiche e questioni aperte della robotica sociale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2022): 14–27. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003004.

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Abstract:
Se progresso ha per sinonimo Intelligenza Artificiale, il simbolo che ne incarna la dimensione verso cui si sta rivolgendo un crescente interesse, specialmente nell'ambito di assistenza e cura della persona, è certamente quello rappresentato dalla robotica sociale. Come diretta conseguenza di molteplici fattori socio-demografici, tra i quali l'incremento globale della popolazione anziana, la necessità di arricchire gli strumenti assistenziali ad essa rivolti e gli avanzamenti crescenti in ambito tecnologico, la ricerca in materia ha subito negli ultimi anni un notevole incremento che la pandemia da Covid-19 non ha fatto che accelerare ulteriormente. È all'interno di tale contesto di interesse che il presente articolo mira a sollevare delle riflessioni riguardanti il contributo della robotica sociale, e più in particolare di quella assistiva, rivolta alla persona anziana. A tale scopo verrà proposta una panoramica sulle più recenti applicazioni che tale tecnologia trova allo stato attuale, proponendosi sia come potenziale strumento aggiuntivo al trattamento di patologie psichiatriche e neurodegenerative, sia come opportunità a supporto dell'autonomia dell'utente assecondando il principio dello smart living. In conclusione verranno presentate e discusse le potenziali implicazioni psicologico-relazionali della robotica sociale e dell'affettività simulata a partire dall'analisi della self-deception individuale.
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Alujević, Marijana, and Mira Braović Plavša. "L’uso dei proverbi nell’insegnamento della lingua italiana." Zbornik radova Filozofskog fakulteta u Splitu, no. 13 (2020): 185–200. http://dx.doi.org/10.38003/zrffs.13.1.

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Abstract:
I proverbi con la loro forma particolare, fissa e concisa, ritmicamente organizzata e stimolante adempiono un ruolo di trasferimento d’esperienze, sapere popolare e cognizioni essenziali per la sopravvivenza. Vengono considerati validi strumenti per raggiungere diversi obiettivi educativi e per chiarire il rapporto tra cultura e lingua. La complessità nel collocare e nell’analizzare la struttura dei proverbi spesso scoraggia i docenti ostacolando l᾽impiego didattico di questa inesauribile fonte di diverse sfaccettature didattiche. In questo contributo vengono proposti svariati usi dei proverbi nell’apprendimento dell’italiano come lingua straniera. Un᾽unità didattica, anche nelle sue fasi principali, offre molteplici possibilità di applicazione dei proverbi in tutti gli ambiti dell’insegnamento di base: lessicale, grammaticale, morfosintattico e fonologico. Contemporaneamente apre orizzonti di valore civico culturale. La padronanza dei proverbi in una lingua straniera è un indicatore valido e rilevante della competenza interculturale che fa parte integrante della competenza comunicativa. I proverbi sono nello stesso tempo un incentivo per gli insegnanti a inoltrarsi in significati linguistici non sempre espliciti, difficili da interpretare e dominare a pieno.
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Balaguer Callejón, Francisco. "L'impatto dei nuovi intermediari dell'era digitale sulla libertà di espressione." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 33–62. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001002.

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Abstract:
Le nuove tecnologie hanno un impatto sia positivo che negativo sulla libertà di espressio-ne, sui diritti costituzionali e sui processi democratici. Tale incidenza è stata positiva nelle fasi iniziali di sviluppo del Web e in particolare nelle prime fasi del Web 2.0, quando Internet era progettato in modo più partecipativo e cooperativo. Negli ultimi anni, tuttavia, sono emersi processi gerarchici di organizzazione di informazioni e dati ad opera di grandi socie-tà tecnologiche che si pongono come nuovi intermediari tra utenti e sfera pubblica. La libertà di espressione è attualmente condizionata da questi intermediari che controllano i processi di comunicazione. L'articolo si propone di riflettere sul ruolo di questi nuovi intermediari in relazione alla configurazione della sfera pubblica nei sistemi democratici, mettendone in rilievo l'impatto riguardo alla libertà di espressione nell'ambito dei rapporti tra sfera pub-blica e privata e tra sfera statale e globale. In questi ambiti la capacità di regolazione e con-trollo da parte dello Stato si indebolisce a fronte del potere di queste grandi società che occu-pano e monopolizzano uno spazio pubblico dove la libertà di espressione viene ridotta a merce, tanto che informazioni e opinioni si trasformano in dati monetizzabili, attraverso gli algoritmi delle applicazioni Internet. In tal modo l'utilizzo di questi algoritmi, allo scopo di promuovere fake news e radicalizzazione per attirare l'attenzione del pubblico e generare maggiori guadagni, rischia di distruggere una percezione sociale condivisa della realtà. Tra le tante misure che possono essere adottate, spiccano quelle legate al diritto della concorren-za, ovvero basate su misure previste da regolatori istituzionali e volte ad ostacolare una concentrazione ancora maggiore di potere monopolistico. Tuttavia, invece di restrizioni, sarebbe preferibile lasciare spazio a una tecnologia aperta che ponga fine alla natura chiusa e gerarchica delle applicazioni.
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Piras, Veronica, and Francesca Salivotti. "Studi organizzativi e sviluppo locale: quali contaminazioni possibili?" STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001001.

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Abstract:
Alla luce delle trasformazioni che stanno investendo il paradigma dello sviluppo locale assumono una rinnovata rilevanza tutte quelle riflessioni che si propongono di integrare i tradizionali strumenti teorici e analitici di questa prospettiva con quelli provenienti da altri ambiti di studio e ricerca con i quali non sempre si sono instaurate proficue occasioni di dialogo e di reciproca contaminazione. Il lavoro presentato costituisce il tentativo di proporre una pista di ricerca in cui le due tradizioni di studi - quella dello sviluppo locale e quella della sociologia dell'organizzazione - possano collaborare al fine di integrare gli strumenti teorici e concettuali di entrambe. Questo obiettivo d'integrazione nasce dalla constatazione che la maggior parte della produzione in materia di sviluppo locale sembra non focalizzare in maniera specifica e puntuale l'attenzione sulla dimensione organizzativa dei propri oggetti di studio, nonostante questi siano spesso costituiti da vere e proprie organizzazioni. Si pensi, ad esempio, come gli studiosi di sviluppo locale abbiano dedicato numerose ricerche sia allo studio di singole imprese sia a quello di interi sistemi di imprese. O, ancora, si prendano ad esempio i numerosi studi riguardanti le diverse forme di agenzie di sviluppo, condotti attraverso l'analisi di particolari esperienze di programmazione negoziata e di concertazione locale. Nonostante l'interesse dello sviluppo locale si articoli proprio attorno a questi e ad altri oggetti di studio, la loro dimensione organizzativa č stata raramente tematizzata in maniera distinta. Ne č conseguito uno scarso impiego degli strumenti analitici propri della sociologia dell'organizzazione e, in particolare, di una specifica prospettiva nata all'interno di questa disciplina: quella neoistituzionalista. La scuola neoistituzionalista ha prodotto concetti come quello di isomorfismo o di campo organizzativo che possono essere intesi come "attrezzi" molto utili per descrivere gli attori dello sviluppo locale, cosě come per mettere in luce alcuni dei meccanismi che influiscono sull'esito finale delle iniziative e delle strategie rinvenibili nei sistemi locali. Il saggio si pone come obiettivo quello di mettere in luce e sottolineare i possibili "ambiti di contaminazione", ovvero i temi e le aree di interesse proprie dello sviluppo locale in cui alcuni tra i piů consolidati concetti e riflessioni della sociologia organizzativa potrebbero essere proficuamente impiegati. Si procederŕ quindi all'individuazione e all'illustrazione di possibili applicazioni di alcuni strumenti analitici della sociologia dell'organizzazione, specificamente della prospettiva neoistituzionalista, impiegabili nell'analisi delle pratiche di sviluppo locale. L'intento vuole essere quello di mostrare come l'adozione di una prospettiva neoistituzionalista, che presta attenzione alla dimensione organizzativa cosě come al contesto istituzionale, integrandosi con gli strumenti classici di lettura dello sviluppo locale, possa aiutare a inquadrare aspetti ed elementi talvolta lasciati in ombra.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Yip, Ka Lok. "Separation between jus ad bellum and jus in bello as insulation of results, not scopes, of application." Military Law and the Law of War Review 58, no. 1 (November 25, 2020): 31–62. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.2020.01.02.

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Abstract:
This article examines the tendencies to define the scope of application of jus ad bellum negatively in relation to the scope of application of jus in bello and demonstrates their neutralizing effect on the prohibition on the use of force under Article 2(4) of the Charter of the United Nations. It argues that individual acts of use of force during an international armed conflict regulated by jus in bello, whether in combat, in restricting the freedom of enemy nationals or in maintaining an occupation, are equally regulated by jus ad bellum. It clarifies the concept of ‘separation’ between jus ad bellum and jus in bello as the insulation between the results of their respective application, not the differentiation between their respective temporal, material and normative scopes of application. It also addresses the practical concerns raised by this conception of ‘separation’ between jus ad bellum and jus in bello. Cet article examine les tendances à définir négativement le champ d’application du jus ad bellum par rapport au champ d’application du jus in bello et démontre l’effet neutral­isateur qu’elles ont sur l’emploi de la force tel que défini à l’article 2(4) de la Charte des Nations Unies. L’auteur affirme que les actes individuels de recours à la force lors d’un conflit armé international réglementé par le jus in bello, que ce soit lors d’un combat, en limitant la liberté des ressortissants ennemis ou en maintenant une occupation, sont réglementés de façon identique par le jus ad bellum. Il clarifie le concept de ‘séparation’ entre le jus ad bellum et le jus in bello comme étant l’isolation entre les résultats de leur application respective, et non comme la différenciation entre leurs champs d’application temporel, matériel et normatif. Il aborde également les préoccupations pratiques engen­drées par cette conception de la « séparation » entre jus ad bellum et jus in bello. In dit artikel worden de tendensen onderzocht om het toepassingsgebied van het jus ad bellum negatief te definiëren ten opzichte van het toepassingsgebied van het jus in bello en wordt het neutraliserende effect ervan op het verbod op het gebruik van geweld volgens artikel 2(4) van het Handvest van de Verenigde Naties aangetoond. De auteur betoogt dat het individuele gebruik van geweld tijdens een internationaal gewapend conflict dat door het jus in bello wordt geregeld, hetzij in gevechtssituaties, hetzij bij de vrijheidsbeperking van vijandige staatsburgers, hetzij bij de handhaving van een bezetting, evenzeer door het jus ad bellum wordt geregeld. Het artikel verduidelijkt het begrip ‘scheiding’ tussen het jus ad bellum en het jus in bello als de isolatie van de resultaten van hun respectieve toepassing en niet het onderscheid tussen hun respectieve temporele, materiële en normatieve toepassingsgebieden. In het artikel wordt ook ingegaan op de praktische bezwaren die deze opvatting van 'scheiding' tussen jus ad bellum en jus in bello met zich meebrengt. El artículo examina las tendencias conducentes a definir el ámbito de aplicación del jus ad bellum por defecto frente al ámbito de aplicación del jus in bello y demuestra su efecto inocuo partiendo de la prohibición del uso de la fuerza prevista en el Artículo 2(4) de la Carta de las Naciones Unidas. Se mantiene que los actos individuales de uso de la fuerza durante un conflicto armado internacional regulados por el jus in bello y ya sea en combate o restringiendo la libertad de ciudadanos enemigos o durante la ocupación, se encuentran igualmente regulados por el jus ad bellum. Se aclara el concepto de “separación” entre el jus ad bellum y el jus in bello partiendo de la base de los resultados de su aplicación respectiva y no a través de sus correspondientes ámbitos de aplicación temporal, material y normativa. También se abordan los problemas prácticos suscitados por el concepto de “separación” entre el jus ad bellum y el jus in bello. Questo articolo esamina le tendenze a definire negativamente il campo di applicazione dello jus ad bellum in relazione al campo di applicazione dello jus in bello e dimostra il loro effetto neutralizzante sulla proibizione all’uso della forza ai sensi dall’Articolo 2(4) della Carta della Nazioni Unite. L’articolo sostiene che i singoli atti dell’uso della forza durante un conflitto armato internazionale disciplinato dallo jus in bello, che siano in combattimento, nella limitazione della libertà dei cittadini nemici o nel mantenere un’occupazione, siano ugualmente disciplinati dallo jus ad bellum. Chiarisce il concetto di "separazione" tra jus ad bellum e jus in bello isolandone gli effetti della loro rispettiva applicazione, non come differenziazione tra i rispettivi ambiti di applicazione temporale, materiale e normativa. Risponde anche alle preoccupazioni pratiche sollevate da questa concezione di 'separazione' tra jus ad bellum e jus in bello. Dieser Artikel prüft die Tendenzen, den Anwendungsbereich des jus ad bellum im negativen Sinne gegenüber dem Anwendungsbereich des jus in bello zu bestimmen, und weist ihre neutralisierende Wirkung auf das Verbot der Gewaltanwendung gemäß Artikel 2(4) der Charta der Vereinten Nationen nach. Der Autor behauptet, dass individuelle Taten der Gewaltanwendung während eines internationalen bewaffneten Konflikts, die dem jus in bello unterliegen – sei es im Kampf, bei der Freiheitsbeschränkung feindlicher Staatsangehöriger oder bei der Aufrechterhaltung einer Besatzung – ebenso gut dem jus ad bellum unterliegen. Er erklärt das Konzept der ‘Trennung’ zwischen dem jus ad bellum und dem jus in bello als die Isolierung der Ergebnisse ihrer jeweiligen Anwendung, und nicht als Differenzierung zwischen ihren jeweiligen zeitlichen, materiellen und normativen Anwendungsbereichen. Er befasst sich auch mit den praktischen Fragen, die diese Auffassung der ‘Trennung’ zwischen dem jus ad bellum und dem jus in bello aufwirft.
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Nelson, Michelle, Bev Foster, Sarah Pearson, Aimee Berends, Jennifer Ridgway, Renee Lyons, and Lee Bartel. "Optimizing music in complex rehabilitation and continuing care: A Community Site Facility Study (Part 2 of 3)." Music and Medicine 8, no. 3 (July 31, 2016): 128. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i3.416.

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Abstract:
This article is the second in a three-part series on the theory and applications of a music care framework. Music is increasingly being recognized in health care as an effective psychosocial and rehabilitative intervention. Currently, there is little standardization as to how music may best be integrated into health care settings. It is the absence of standardization that prompted the authors to identify new possibilities for integrating music in health care. The purpose of this study was to explore how music could be optimized in complex rehabilitation and continuing care environments, using one such facility in Ontario, Canada, as an example. Data collection focused on the feasibility of incorporating music in care delivery by surveying stakeholders regarding the potential for music in the facility, and collecting specific ideas for the integration of music within the space. Participants’ perspectives were collected using 4 methods: design charrettes, a musical café, an electronic questionnaire and ‘idea boxes’. Data revealed participants’ perceived values and assumptions about the importance of music in care. The researchers utilized a conceptual framework of music care, which was designed to help clarify various dimensions of music in care, assist in the mapping of existing music care initiatives, and identify opportunities to optimize the use of music in care. The study concluded with site specific recommendations, which may be applicable to other health care settingsSpanishOptimizando la Música en Rehabilitación Compleja y en Cuidado Continuo y Rehabilitación; un estudio en centros de atención comunitarias.Este artículo es el segundo de una serie de tres partes sobre la teoría y aplicación de la música en el marco de atención de salud. La música está siendo altamentereconocida en las comunidades de atención de salud como una intervención psicosocial y de rehabilitación efectiva, incrementando muchos aspectos de la calidad de vida. Actualmente, existe poca estandarización sobre cómo integrar de forma eficiente a la música dentro de los objetivos de atención individual y en los centros de atención. Es esta ausencia en la estandarización la que ha llevado a los autores a desarrollar un marco conceptual de atención musical, de esta manera los variados ámbitos de la práctica que incluyen a la música pueden ser distinguidos unos de otros y pueden ser identificadas nuevas posibilidades de optimización musical en los centros de atención.El primer estudio de esta serie examina la optimización de la música en centros de atención a largo plazo en Canadá [1], el propósito del mismo es explorar como la música puede ser optimizada en ambientes de atención compleja y continua, utilizando un centro de estas características como lugar de exploración, ubicado en Ontario, Canadá. Este estudio examina la viabilidad de incorporar música dentro de la atención de este lugar mediante encuestas a sus miembros sobre como ellos evalúan el potencial de la música en la institución, y sobre ideas específicas que pueden tener sobre como optimizar la música en ese espacio. Los datos fueron tomados utilizando 4 métodos: reuniones de directorio, café musical, cuestionarios electrónicos y caja de ideas. Los investigadores desarrollaron un marco conceptual de atención musical como una herramienta de investigación, diseñada para ayudar a clarificar las dimensiones de la música en atención de salud, mapear las iniciativas existentes en atención musical y optimizar el uso de la música en atención de salud. El estudio concluye con ideas y estrategias para la optimización musical, y una lista de recomendaciones para instituciones específicas. Los datos revelan que los participantes tienen valores y suposiciones sobre la importancia de la música en atención de salud que se correlaciona con la importancia de la atención centrada en la persona.Palabras claves: atención musical, cuidado centrado en el paciente, cuidado continuo complejo, optimización musical, diez dominios de la atención musical German Optimierung von Musik in dem Gesamt der Rehabilitation und der kontinuierlichen Versorgung und Rehabilitation: eine Studie über VersorgungseinrichtungenAbstract: Dieser Artikel ist der dritte einer dreiteiligen Serie über Theorie und Anwendung eines Versorgungsrahmens mit Musik. In Versorgungs-einrichtungen wird Musik zunehmend als eine effektive psychosoziale und rehabilitative Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität verbessert. Zurzeit gibt es wenig Standardisierung wie Musik am besten in individuelle Versorgungsziele und –settings integriert werden kann. Die noch nicht vorhandene Standardisierung hat die Autoren angeregt, das Konzept eines Versorgungsrahmen mit Musik zu entwickeln, so dass die verschiedenen Praxisbereiche, die Musik integrieren, voneinander unterschieden und neue Möglichkeiten, die Anwendung von Musik in der Versorgung zu optimieren, identifiziert werden können.Während die erste Studie dieser Serie die Optimierung der Musikversorgung in kanadischen Langzeitpflegeheimen [1] untersuchten, ist der Zweck dieser Studie herauszufinden, wie man Musik in komplexen Pflegeeinrichtungen optimieren könnte, dafür wurde solch eine Einrichtung in Ontario/Canada ausgewählt. Diese Studie untersuchte die Möglichkeiten, Musik in die Pflege dieser Einrichtung einzubringen, indem sie die Mitglieder dieser Gemeinschaft beobachteten, wie sie das Potential von Musik der Einrichtung einschätzen, sowie ihre spezifischen Ideen, Musik in diesem Raum zu optimieren.Die Daten wurden mithilfe von vier Methoden erhoben: Design charettes, musikalisches Café, ein elektronischer Fragebogen und Boxen für Ideen. Die Forscher entwickelten einen konzeptuellen Rahmen für die Musikversorgung als Forschungstool, der helfen soll, die Dimensionen der Musikversorgung zu klären, Initiativen zur Musikversorgung zu kategorisieren, und die Anwendung von Musik in der Pflege zu optimieren. Die Studie schließt mit Ideen und Strategien zur Optimierung der Musik und eine Liste von Vorschlägen für spezifische Einrichtungen. Die Daten enthüllt, dass die von den Teilnehmern wahrgenommenen Werte und Annahmen über die Bedeutung von Musik in der Pflege mit der Bedeutung der personen-zentrierten Pflege korrelieren. Keywords: Versorgung mit Musik, patientenzentrierte Pflege, komplexe Langzeitpflege, Optimierung von Musik, zehn Bereiche von Pflege mit Musik.ItalianOttimizzazione della musica nelle Riabilitazioni Complesse e di Cura continua: A facility community site studyQuesto è il secondo di una serie di tre articoli sulla teoria e le applicazioni della cura (riabilitazione) tramite la musica. La musica è sempre piú riconosciuta nelle comunitá di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e riabilitativo, aumentado molti aspetti della qualitá della vita. Ad oggi c’é una leggera standardizzazione su come la musica puó essere meglio integrata per obbiettivi di cura individuale e in altri ambiti di cura. É proprio questa assenza di standardizzazione che ha portato gli autori a creare un quadro concettuale di cura con la musica, cosi i diversi scopi delle pratiche che integrano la musica possono essere distinti gli uni dagli altri, rendendo quindi possible l’ identificazione di nuove possibilitá per utilizzare la musica come cura.Mentre il primo studio ha esaminato l’ottimizzazione della cura con la musica in strutture di assistenza a lungo termine canadesi [1], lo scopo di questo studio é quello di esplorare come la musica possa essere ottimizzata in complessi ambienti di cura continua, utilizzando un impianto in Ontario, Canada, come sito di esplorazione.Questo studio ha esaminato la fattibilitá di incorporare la cura con la musica all’interno di questa struttura, sorvegliando come I membri della comunitá valutano il potenziale della musica nella struttura e su idée specifiche che potrebbero avere per ottimizzare l’uso della musica nello spazio. I dati sono stati raccolti secondo 4 metodi: * (designed charrettes, musical café, an electronic questionnaire and idea boxes). I ricercatori hanno sviluppato un quadro concettuale di cura con la musica come strumento di ricerca, progettato per aiutare a chiarire il ruolo della musica nella cura ,e ottimizzarne l’ uso. Lo studio si é concluso con idée e strategie per l’ottimizzazione della musica, e un elenco di raccomandazioni per un istituto specifico. I dati hanno rilevato valori ed ipotesi fornite dai partecipanti circa l’importanza della musica nella cura correlalandola al significato di cura incentrata sulla persona.Parole Chiave: cura tramite musicaJapanese要旨:本論文は、3部の連続した音楽ケア構造の理論と応用の第2部である。音楽は、心理社会的かつ社会復帰のための効果ある介入としてヘルスケアコニュニティーにおいてますます認知され 、QOLの多くの様相を高めている。現時点では、音楽が個人ケアの目的とケア設定の中にどのように最適に調和させられるかに関して標準化されたものはわずかである。この標準化の欠乏が著者に音楽ケアの構造概念の構築を先導した。音楽を調和した臨床の異なる機会は相互から識別されることができ、ケアの中での音楽の最適化の新しい可能性を見極めることができるかもしれない。このシリーズの第一部でカナダの長期ケア施設での音楽ケアの最適化を考察したが、この研究の目的は音楽が複雑に継続するケア環境の中でどのように最適化されるか、カナダのオンタリオの施設を実地サイトとして探求することである。本研究では、このサイトでのケアに音楽を取り入れることの可能性について、施設コミュニティーのメンバーがどのように音楽の施設内利用の可能性について評価しているか、また、どのように音楽を最適化するか特定のアイディアについて、アンケートを用いて調査した。データは、4つのメソッドを用いて収集された:デザインシャレット、ミュージカルカフェ、電子アンケート、そしてアイディアボックス。研究者達は研究ツールとしての音楽ケアの構造概念を構築し、ケアの中での音楽の重要性を明確にすることを助長するデザインをし、存在する音楽ケア構想をマッピングし、ケアの中での音楽利用を最適化した。研究は音楽の最適化のためのアイディアと方法、特定の施設のための推奨事項を含めて完結した。データは、参加者が認めた有用性と、人間中心ケアの意義とケアの相互関係の中での音楽の重要性の仮説について明らかにしている キーワード:音楽ケア、患者中心ケア、複合継続ケア、音楽最適化、音楽ケアの10の領域
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Foster, Bev, Sarah Pearson, and Aimee Berends. "10 Domains of Music Care: A Framework for Delivering Music in Canadian Healthcare Settings (Part 3 of 3)." Music and Medicine 8, no. 4 (October 26, 2016): 199. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.415.

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Abstract:
Music care is a developing approach to care that allows the therapeutic principles of music to inform caring practices in both formal healthcare settings and community or home-based contexts, and to create an integral role in developing more relational and person-centered cultures in caregiving. A significant part of the music care approach is a conceptual framework describing 10 domains of delivery. This article is the third in a three-part series on the theory and applications of a music care framework. Music is increasingly being recognized in health care communities as an effective psychosocial and rehabilitative intervention, increasing many aspects of quality of life. Currently, there is little standardization as to how music may best be integrated into individual care goals and care settings, though a growing body of literature supports the important impact of music in health care. It is this absence of standardization that has led the authors to develop a music care conceptual framework, so the varying scopes of practice that integrate music can be distinguished from one another and new possibilities for optimizing music in care can be identified. While the first study in this series examined how music care is understood in Canadian long term care facilities (1), the purpose of the second study explored how music could be optimized in complex continuing care environments, using one such facility in Ontario, Canada, as an exploration site (2). The 10 Domains of Music Care presented in this paper can be used as both a research tool and a practical, actionable tool for healthcare providers, managers, and decision makers. The paper discusses the 10 domains of music care delivery, need for a music care conceptual framework, and the implications and applications the framework provides. (1) Foster, B., Bartel, L. (2016) Understanding music care in Canadian facility-based long term care. Music Med, 1(8) 29-35.(2) Nelson, M., Foster, B., Pearson, S., Berends, A., Ridgway, J., Lyons, R., Bartel, L. (2016) Optimizing music in complex rehabilitation and continuing care: A Community Site Facility Study (Part 2 of 3), Music Med, 8(3) 128-136. Keywords: music care, person centered care, health arts, music therapy, 10 domains of music careSpanishParte 3 de 3: Diez dominios del cuidado musical. Un encuadre para ofrecer música en entornos médicos canadiensesResumen: el cuidado musical es un abordaje de atención en desarrollo que permite utilizar los principios terapéuticos de la música para informar las prácticas de asistencia tanto en abordajes de salud formales y comunitarios como en contexto domiciliarios, y crea un rol integral en el desarrollo de cuidados relacionales y centrados en la persona. La música está siendo reconocida de manera creciente en las comunidades de atención de salud como una efectiva intervención psicosocial y biomédica, mejorando varios aspectos de la calidad de vida. Actualmente en Canadá hay muy poca estandarización sobre cómo la música puede ser integrada en los objetivos asistenciales y en los settings de atención en salud. También hay un vacío en la regulación de lenguajes y competencias de la práctica para encontrar los tipos de asistencia musical que se brindará, aunque la creciente literatura sostiene la importancia del impacto de la música en la atención de salud. Contar con un marco conceptual para el entendimiento de la asistencia musical y cómo es brindada es beneficioso y sería una herramienta oportuna para direccionar estas discrepancias. Una parte significativa del abordaje de asistencia musical es el marco conceptual que describe diez dominios de servicio. Este artículo es el tercero en una serie de tres partes sobre la teoría y las aplicaciones del marco de la asistencia musical. La música está siendo reconocida de manera creciente en las comunidades de atención de salud como una efectiva intervención psicosocial y biomédica , incrementando varios aspectos de la calidad de vida. Existe poca estandarización sobre cómo la música puede ser integrada de la mejor manera en los objetivos individuales y en los settings de atención. Es esta ausencia en la estandarización la que ha llevado a los autores a desarrollar un marco conceptual para la asistencia musical, así la variedad competencias de la práctica que integra la música pueden ser distinguidas unas de otras y pueden identificarse nuevas posibilidades de optimizar la asistencia musical. El primer estudio de esta serie examina la optimización de la asistencia musical en instituciones de cuidado prolongado en Canadá, el propósito del segundo estudio fue explorar cómo la música puede ser optimizada en ambientes de cuidado complejo continuo, usando una institución en Ontario, Canadá como sitio de exploración.Los diez dominios de asistencia musical en el presente estudio pueden ser empleados tanto como herramienta de investigación y práctica como herramienta de acción para proveedores de salud, managers, y quienes toman decisiones. Este paper analiza los diez dominios de servicio de la asistencia musical, la necesidad de un marco conceptual de la asistencia musical, como así también las implicancias y aplicaciones que este marco provee. Palabras claves: asistencia musical, cuidado centrado en la persona, arte, musicoterapia, diez dominios de asistencia musicalGerman Teil 3 von 3: Zehn Bereiche von musikalischer Pflege: Ein Rahmen, um Musik im Canadischen Gesundheitsfürsorge zu verankernMusikpflege ist ein Ansatz zur Pflege, der es den therapeutischen Prinzipien von Musik erlaubt, über Pflegepraktiken sowohl in formalen Settings der Gesundheitsfürsorge und Einrichtungen oder ambulanten Zusammenhängen zu informieren – und damit eine wesentliche Rolle für eine beziehungsorientiertere und personenzentrierte Kultur in der Pflege schafft. Musik wird zusehends mehr in Gesundheitsfürsorgeeinrichtungen als eine effektive psychosoziale und biomedizinische Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität (QoL) erhöht.Zur Zeit gibt es in Canada eigentlich keine Standardisierung, wie Musik am besten in individuelle Pflegeziele und Pflegesettings zu integrieren ist. Auch gibt es eine Lücke, in Praxisstilen und –bereichen, um Modelle von Leistungen der Musikpflege einzuordnen, obwohl eine wachsende Anzahl von Literatur den wichtigen Einfluss von Musik in der Gesundheitsfürsorge unterstützt. Ein konzeptueller Rahmen, um Musikpflege zu verstehen und wie sie einzuordnen ist, ist ein nützliches und aktuelles Mittel, um diese Diskrepanz anzugehen. Ein signifikanter Teil in dem Musikpflegeansatz ist ein konzeptueller Rahmen, der zehn Bereiche der Anwendung beschreibt. Dieser Artikel ist der dritte in einer dreiteiligen Serie über Theorie und Anwendung eines Rahmens der Musikpflege. Musik wird zusehends mehr in Gesundheitsfürsorgeeinrichtungen als eine effektive psychosoziale und rehabilitative Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität (QoL) erhöht. Es gibt wenig Standardisierung, wie Musik am besten in individuelle Pflegeziele und Pflegesettings zu integrieren ist. Weil es eben keine Standardisierung gibt, haben sich die Autoren vorgenommen, einen konzeptuellen Rahmen für Musikpflege zu entwickeln, damit die verschiedenen Praxisbereiche voneinander unterschieden und neue Möglichkeiten, die Musikpflege zu optimieren, bestimmt werden können. Während die erste Studie dieser Serie die Optimierung der Musikpflege in Langzeiteinrichtungen in Canada untersuchte [1], war der Zweck für die zweite Studie zu untersuchen, wie Musik in komplexen Dauerpflegeeinrichtungen optimiert werden könnte, wobei eine dieser Einrichtung in Ontario, Canada als Untersuchungsort diente [2].Die Zehn Bereiche der Musikpflege, die in dieser Studie präsentiert werden, können sowohl als Forschungstool wie auch als durchführbares, einklagbares Tool für Gesundheitsfürsorger, Manager und Entscheidungsträger dienen. Dieser Artikel diskutiert die zehn Bereiche der Anwendung der Musikpflege, die Notwendigkeit eines konzeptuellen Rahmens für Musikpflege, und die Zusammenhänge und Anwendungen, die dieser Rahmen bereitstellt.Keywords: Musikpflege; personenzentrierte Pflege, Musiktherapie, zehn Bereiche der MusikpflegeItalianParte 3 di 3: Dieci Domini di Cura con la Musica: Un Modulo per Introdurre la Musica nei Sistemi Sanitari CanadesiLa cura con la musica è un approccio che si sta sviluppando nella cura che permette ai principi terapeutici della musica di informare le practiche sia nell’ambiente sanitaria formale che in contesti communitari o delle pratiche fatte da casa, e creare un ruolo di integrazione per uno sviluppo delle culture piú relazionale e piú incentrato su una cura sulla persona. La musica è sempre piú riconosciuta nelle comunitá di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e biomedico in aumento. Attualmente in Canada c’è poca standardizzazione su come la musica puó essere meglio integrata I obbiettivi di cura individuali e in ambiti di cura. C’è anche un vuoto nel linguaggio regolamentato o in ambiti di pratica per la localizzazione di tipi di cura con la musica, anche se c’è una crescente materiale di letteratura che sostiene l’importanza della musica nella cura sanitaria. Un modulo concettuale per la comprenzione della cura con la musica e come viene effettuata è uno stumento utile e tempestivo per affrontare questa discrepanza. Una parte simportante del metodo di cura con la musica è un modulo concettuale che descrive dieci domini di consegna. Questo articolo è il terzo di una serie in tre parti sulla teoria e le applicazioni di un modulo di cura con la musica. La musica è sempre piú riconosciuta nella comunità di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e riabilitativo, aumentando molti aspetti della qualità della vita. C’è poca standardizzazione su come la musica può essere meglio integrata in obbiettivi di cura individuali e ambienti sanitari. Mentre il primo studio di questa serie ha esaminato l’ottimizzazione delle cure con la musica nelle strutture di assistenza a lungo termine Canadesi [[i]], lo scopo del secondo studio ha eslorato come la musica può essere ottimizzata in complessi ambienti di assistenza continua, utilizzando un impianto I Ontario, Canada, come sito di esclorazione. (2)I Dieci Domini di Cura con la Musica presentato in questo studio può essere utilizzato sia come strumento di ricerca che come stumento pratico, come strumento operativo per gli operatori sanitari, manager e coloro che fanno le decisioni. L’articolo discute I dieci domini della cura con la musica, il bisogno di un modulo concettuale della cura con la musica, e le implicazioni e applicazioni che procura il modulo.Parole Chiave: cura con la musica, cura sulla persona, musicoterapia, dieci domini della cura con la musica Chinese音樂照護是一種發展中的照護方式,能夠讓音樂的治療原則運用在正規的醫療照護場所以及社區或居家照護,並在發展重視關係、以人為本的照護文化中扮演不可或缺的角色。以音樂作為心理社會以及生理醫學的有效處遇方式,在健康照護領域逐漸被認可,且能增加各層面的生活品質。最近加拿大正針對如何將音樂最佳的在照護場域中融入個人照護目標制定標準。目前音樂在照護場域的運用缺少正規的詞彙和定位音樂照護提供的實踐範圍。透過越來越多的文獻支持音樂在照護場域的重要影響,藉由此一概念性的架構來了解音樂照護,並以此有益而即時的工具來解決矛盾。 在音樂照護方法中一個很重要的部分為論述十種可提供的照護領域的概念架構。本文是三篇音樂照護概念理論與應用系列文章當中的第三篇。在健康照護領域,音樂逐漸被認定為是有效的物理與復健介入,並促進多方面的生活品質。關於音樂如何最佳的被融入個人照護目標或照護機構中則幾乎沒有任何標準。由於缺少了這樣的標準,作者於是發展出音樂照護的概念架構,如此一來,便得以區隔各種不同範疇的音樂照護並界定出最理想化的實踐。本系列中的第一篇評估了加拿大長期照護機構音樂照護的理想[[i]],而第二篇的目的則實地考察加拿大安大略省的一個機構,探討音樂如何最佳的被運用在複合式照護環境中(2)。在最近的研究中所提到的十種音樂照護領域可同時作為研究工具方法,並提供臨床照顧者、經營者以及決策者可用的方法。本文討論了十種音樂照護的領域,對音樂照護概念架構的需求,以及此架構的影響與應用。 JapanesePart 3 of 3: ミュージックケアにおける10の領域: カナダのヘルスケア施設に音楽を提供する枠組み ミュージックケアは、音楽の治療的原理を用いてヘルスケア施設やコミュニティおよび在宅介護で、療法的活動を行う開発途中のアプローチである。ケア提供において、対人関係を促し、パーソンセンタードな文化を向上させる重要な役割も果たしている。音楽は、心理社会的および生物医学的な介入におけるQOL(生活/生命の質)を向上させる効果的な方法として、ヘルスケア領域で認められるようになってきた。カナダでは、個別ケアの目的と実践の中に音楽がいかに統合され得るかについて、まだ最良の形態で標準化されていない現状がある。また、ヘルスケアにおける音楽の重要な効果に関する文献は顕著に増加しているものの、ミュージックケアの実践に関する用語や介護分類を表す言語が欠けているといえるであろう。ミュージックケアを理解しいかに提供するかという概念的枠組みを考えることは、上述の不足を 解決するためにも、有益である。ミュージックケアアプローチにおける重要な側面として、実践における10の領域の概念的枠組みがある。本論文は、ミュージックケアの枠組みにおける理論と実践について書いた3部シリーズの第3部である。音楽は、心理社会的およびリハビリテーション医学的な介入におけるQOL(生活/生命の質)を向上させる効果的な方法として、ヘルスケア領域で認められるようになってきた。個別ケアの目的と実践の中に音楽がいかに統合され得るかについて、まだ最良の形態で標準化されていない現状がある。このような標準化の不足をふまえ、筆者達はミュージックケアの概念的枠組みを展開することにし、それによって様々な音楽を活用した活動との違いを明らかにし、ケアにおける音楽の適正な利用法の新しい可能性と役割を検証した。この研究の第1部では、カナダの長期ケア施設におけるミュージックケアの適正な活用法について考察し [[i]]、第2部ではカナダ・オンタリオにおける複合施設という状況下での音楽の適正な応用について探索した(2)。 本研究におけるミュージックケアにおける10の領域は、研究ツールとしても実践および活動ツールとしても、ヘルスケア提供者、管理者など治療を提供することを決定するすべての専門職が応用できるものとなっている。本論では、ミュージックケアの実践における10の領域、ミュージックケアの概念的枠組みに対するニーズ、そしてこの枠組みが提供する実践と応用について考察する。 キーワード:ミュージックケア、パーソンセンタードケア、音楽療法、ミュージックケアにおける10の領域 KoreanPart 3 of 3: 음악 치료의 10가지 영역: 캐나다 건강관리 환경에서 음악을 전달할 수 있는 체계음악 치료는 발전하고 있는 치료 접근법이며, 음악 치료 원칙들이 정규 의료 환경과 공동체(커뮤니티) 또는 가정에서 치료 관행을 알리고, 보다 관계 중심적이고 사람 중심적인 치료 문화를 개발하는 데 있어서 중요한 역할을 만들 수 있도록 만들어준다. 의료 사회에서 음악은 점점 효과적인 심리사회적, 생물의학적 중재 방법으로 인식되고 있으며, 삶의 질에 여러 가지 측면들을 증가시키고 있다. 현재 캐나다에는 음악을 개별 치료 목표와 치료 환경에 가장 잘 통합시킬 수 있는 방법에 대한 표준이 거의 없다.비록 점점 더 많은 문헌들이 건강관리에 음악이 끼치는 중요한 영향들을 뒷받침 해주고 있지만, 음악 치료 제공의 유형을 찾아내는 데 필요한 언어 및 관행 범위에는 여전히 빈틈이 있다. 음악 치료와 그것을 전달하는 방법을 이해하기 위한 개념적 토대는 이런 빈틈을 해결하는 데 유익한 도구이다. 음악 치료 접근법의 중요한 부분은 10가지 전달 영역을 설명하는 개념 체계이다. 본 연구는 음악 치료 체계의 이론과 적용에 대한 3가지 시리즈 가운데 세 번째 이다.음악은 의료 사회에서 삶의 질의 여러 측면들을 증진시켜주는 효과적인 심리 사회 및 재활 중재 방법으로 점점 더 인정을 받고 있다. 음악을 개별 치료 목표와 치료 환경에 가장 잘 통합시킬 수 있는 방법에 대한 표준화는 거의 없다. 저자들은 음악을 통합하는 관행의 다양한 범위를 구분하고 치료에 있어서 음악을 최적화시킬 수 있는 새로운 가능성을 확인할 수 있도록 제안한다. 또한 저자들이 음악 치료의 개념적 토대를 개발하게 만든 목적 역시 이러한 표준화의 부재에 대한 대안을 제시하고자 함이다. 이 시리즈 중 첫 번째 연구는 캐나다 장기 요양 시설에서의 음악 치료 최적화에 대해 조사한 반면, 두 번째 연구는 조사 현장으로 캐나다 Ontario에 있는 그런 시설 한 곳을 이용해서 음악을 복합한 지속 치료 환경에서 최적화 시킬 수 있는 방법을 조사했다. 의료 제공자, 관리자들, 의사 결정자들은 본 연구에서 제시한 음악 치료의 10가지 영역을 실용적인 도구이자 연구 도구로 사용할 수 있다. 본 논문은 음악 치료 전달의 10가지 영역, 음악 치료의 개념적 토대 필요성 및 그 토대가 제공하는 의의와 적용점 등에 대해 논의할 것이다. 키워드: 음악돌봄(music care), 사람 중심 치료, 건강 예술, 음악치료, 음악치료의 10가지 영역
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Margottini, Massimo. "Applicazione di strumenti per l’autovalutazione di strategie di apprendimento e prospettiva temporale in ambito universitario." ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies 1, no. 15 (June 19, 2017). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2017-015-marg.

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Miletta, M., F. Bogliatto, and L. Leidi. "Nuove prospettive di integrazione professionale della figura ostetrica." Working Paper of Public Health 5, no. 1 (June 15, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6692.

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Abstract:
Obiettivi: Analisi del carattere innovativo di applicazione della figura ostetrica nell'ambito della cura della patologia ginecologica. Metodologia: Presentare un innovativo modello clinico organizzativo di cura della patologia del basso tratto ano-uro-genitale femminile in Rete multiprofessionale, mediante la valorizzazione della figura ostetrica, come fulcro dell'offerta assistenziale. Risultati: I disordini del basso Tratto Ano-Uro-Genitale femminile rappresentano un ampio spettro di patologie. La gestione ottimale viene dunque a configurarsi come un approccio multidisciplinare di diversi specialisti; tra questi, la figura dell'ostetrica, per la sua trasversalità di conoscenze e competenze, ivi incluso l'approccio ostetrico-riabilitativo alle principali disfunzioni pelvi-perineali, viene ad assumere un ruolo chiave nell'integrazione delle diverse professionalità, al servizio di un percorso assistenziale sinergico e completo per la tutela ed il recupero della salute femminile. Conclusione: Il modello Rete si configura come un ambito moderno di applicazione della figura ostetrica, che ne valorizza le poliedriche potenzialità professionali.
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Giusti, Simone. "Zone di lettura. Per una didattica dell’esperienza estetica." Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no. 67 (October 31, 2020). http://dx.doi.org/10.22015/v.rslr/67.2.2.

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Abstract:
Nussbaum e Todorov, sia pure da posizioni diverse, hanno contribuito a sviluppare un’idea di insegnamento letterario basata sulla lettura simpatetica o immersiva, che consente di cambiare sé stessi e di sviluppare un’attitudine all’incontro con l’altro. Queste idee, che hanno trovato scarsa applicazione in ambito didattico, vengono approfondite e sviluppate alla luce degli studi sull’esperienza estetica e sulla narrazione, nel tentativo di fornire qualche indicazione utile a individuare modelli didattici in grado di valorizzare il ruolo educativo della lettura delle opere letterarie. Keywords: esperienza estetica, lettura, didattica della letteratura, Writing and Reading Workshop, apprendistato cognitivo.
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Ferrara, Giovanni, Guido Tellini Florenzano, Eustachio Tarasco, Oreste Triggiani, Leonardo Lorusso, Raffaele Lafortezza, and Giovanni Sanesi. "L'avifauna come indicatore di biodiversità in ambito urbano: applicazione in aree verdi della città di Bari." L'Italia Forestale e Montana, 2008, 137–59. http://dx.doi.org/10.4129/ifm.2008.2.04.

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Mansi, A., E. Paba, R. Bruni, A. M. Marcelloni, P. Borrello, and G. Spagnoli. "APPLICAZIONE DI UN PROTOCOLLO DI INDAGINE IGIENICO AMBIENTALE IN AMBITO OSPEDALIERO AI SENSI DEL D.LGS. 626/94." Microbiologia Medica 18, no. 2 (June 30, 2003). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2003.4311.

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"Diritto italiano. Famiglia." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (February 2011): 162–80. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004013.

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Abstract:
1. Corte di cassazione 20.9.2010 n. 19893 - coniuge di cittadino italiano - cessazione della convivenza e separazione legale dopo piů di tre anni di matrimonio - mantenimento diritto di soggiorno.2. Corte appello di Genova 13.3.2010 - ricongiungimento familiare - minore affidato alla nonna residente in Italia - idoneitŕ dell'istituto ai fini del ricongiungimento.3. Tribunale di Novara 1.3.2010 - diritto di soggiorno permanente del coniuge di cittadino UE - cessazione temporanea della convivenza per applicazione della custodia cautelare al coniuge italiano - qualitŕ di parte offesa del coniuge cittadino di Paese terzo in procedimento penale per reati contro la persona commessi in ambito familiare - nozione formale di rapporto coniugale e nozione sostanziale di affectio coniugalis - mantenimento del diritto di soggiorno.4. Tribunale di Asti 30.7.2010 - diritto di soggiorno del coniuge di cittadina dell'Unione - possibilitŕ di limitazione per mancanza del visto di ingresso - esclusione - diritto al rilascio della carta di soggiorno per familiare di cittadino UE.
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Nicolussi, Andrea. "Limiti del pacta sunt servanda, buona fede equitativa e dimensione sociale del contratto." Revista de Direito da Cidade 13, no. 3 (September 23, 2021). http://dx.doi.org/10.12957/rdc.2021.62312.

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Abstract:
Il contratto come ogni atto dell’uomo nasce storicamente condizionato, come ogni testo esso si forma dentro un certo contesto. Inoltre, il contratto è bensì applicazione del principio di autonomia, e quindi esplicazione del potere/libertà di darsi delle regole e così vincolarsi alla parola data: pacta sunt servanda; tuttavia l’autonomia in questo ambito è da intendere nel senso di un’autonomia relazionale in cui svolgono il loro ruolo almeno due altri principi fondamentali di carattere etico-giuridico. Questi principi sono la buona fede e il Ssinalagma. Nell'articolo, tali principi sono analizzati soprattutto per quanto riguarda l'equilibrio o proporzionalità tradizionale differenza tra buona fede ed equità e viene esaminata la contaminazione tra buona fede ed equità: la buona fede equitativa. La buona fede equitativa in giurisprudenza è anche analizzata in modo proficuo e l'articolo si concentra sul rapporto tra diritto, buona fede e la questione delle modifiche delle circostanze del contratto. Viene definita la ed equità di fronte alla sopravvenienza tipica e alla sopravvenienza atipica.
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Farí, Margherita, Maurizio Mercuri, and Alessandro Scalise. "La continuità assistenziale nella gestione delle lesioni da pressione: un opuscolo informativo per la collaborazione ospedale-territorio." Italian Journal of Wound Care 5, no. 1 (March 17, 2021). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2021.65.

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Abstract:
Il progetto consiste nella creazione di un opuscolo informativo, all’interno del quale sono spiegate le principali informazioni relative la gestione del paziente portatore di Lesioni da Pressione. Le nozioni espresse sono alla base del percorso terapeutico, in quando sono indirizzate a lettori non esperti nel campo delle medicazioni difficili. Viste le esigenze del pubblico di assistere a questa tipologia di pazienti, in molti casi in maniera autonoma per quanto riguarda la medicazione vera e proprio, si è ritenuto necessario fornire del materiale per aumentare le conoscenze dei caregiver informali. Lo scopo ultimo è proprio quello di fornire un metodo semplice e sicuro di apprendimento per i cittadini che si occupano della gestione del paziente e delle relative medicazioni; considerando sempre un affiancamento da parte di professionisti. Gli obiettivi che ci si pone con il progetto sono: valutare e visualizzare quelli che sono gli aspetti importanti per i soggetti aventi Lesioni da Pressione, questo comprende la definizione, prevenzione, classificazione e trattamento; l’importanza della continuità assistenziale per questa tipologia di paziente; informare il cittadino su cosa sono le lesioni da pressione (quali sono le accortezze quotidiane da dover attuare per evitare il peggioramento o lo stallo della condizione) ed infine il trattamento vero e proprio tramite l’insegnamento delle medicazioni difficili e della loro applicazione in base ai diversi casi (essendo un argomento vasto e materia di specializzazione in ambito infermieristico si tratterà in maniera semplificata in modo da dare informazioni basilari ma utili). Per la creazione dell’opuscolo è stata effettuata una revisione della letteratura che vede la consultazione di due linee guida, undici articoli e due testi.
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"Osservatorio italiano." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (November 2010): 257–76. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003020.

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Abstract:
Leggi, regolamenti e decreti statali 1. Legge 2.7.2010 n. 108 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani, fatta a Varsavia il 16.5.2005.2. Decreto legislativo 9.9.2010 n. 261 - Disposizioni per conformare il diritto interno alla Decisione quadro 2008/909/ GAI - reciproco riconoscimento alle sentenze penali.3. Decreto interministeriale 4.6.2010 - Modalitŕ di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana, previsto dall'art. 9 TU n. 286/98.4. Decreto Ministro lavoro e politiche sociali 6.7.2010 - programmazione flussi ingresso per corsi di formazione professionale e tirocini formativi - contingente annuale 2010.5. Decreto Ministro interno 5.8.2010 - Modifiche al decreto 22.7.2008 recante linee guida per la presentazione delle domande di contributo per il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.CircolariCittadini extracomunitariAsilo1. Ministero interno 13.7.2010 n. 4089 - ambito di applicazione dell'art. 11, co. 1, del d.lgs. n. 140/2005Ingresso2. Ministero interno 27.7.2010 n. 4848 - ingresso in Italia per lavoratori altamente qualificati e ricongiungimento familiare del genitore naturale.3. Ministero interno 23.8.2010 n. 5500 - ingresso per motivi di studio per periodi inferiori a 90 giorni.Lavoro e previdenza sociale4. Ministero interno, lavoro e politiche sociali 18.6.2010 n. 3965 - lavoro stagionale: misure di contrasto al lavoro "in nero".5. Ministero lavoro, salute e politiche sociali 22.7.2010 n. 23 - conversione del permesso di soggiorno per studio o formazione in lavoro autonomo - contratto c.d. a progetto.Soggiorno6. Ministero istruzione, universitŕ e ricerca 7.7.2010 n. 1304 - art. 27 ter del d.lgs. 286/98 - ingresso e soggiorno per ricerca scientifica - chiarimenti.7. Ministero interno 23.8.2010 n. 5493 - stranieri coniugi di cittadini italiani e comunitari - matrimonio celebrato in altro Stato.8. Ministero interno 15.9.2010 n. 6020 - studenti stranieri soggiornanti in Italia. Prosecuzione all'estero degli studi.
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Tambone, Vittoradolfo, Gaetano Piccinocchi, and Massimiliano Andrea Vitali. "Studio pilota sui problemi etici emergenti fra i medici di base in Italia." Medicina e Morale 62, no. 2 (April 30, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.101.

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Abstract:
Il medico di Medicina Generale, per la natura della sua professione, si trova spesso di fronte a problematiche etiche e bioetiche molto diverse, almeno in termini di applicazione, da quelle in cui si trovano i medici ospedalieri e che sembrano coinvolgere la Pratica Clinica nel suo complesso (tessuto sociale e familiare, la medicina del territorio). Tali dinamiche, a volte, rimangono ignorate e lontane anche dagli obiettivi didattici del sistema universitario italiano. L’obiettivo di questo studio pilota, è quello di raccogliere dati oggettivi sufficienti per poter organizzare un piano formativo specifico che colleghi il mondo universitario e la medicina del territorio. A tal fine è stato predisposto un questionario dall’analisi del quale emerge che i principali problemi etici percepiti dai medici di Medicina Generale sono la comunicazione di cattive notizie, i problemi familiari associati alle dipendenze (alcol, droghe, eccetera) ed il rapporto con i colleghi. Si può affermare, in base ai dati raccolti, che i problemi legati alla comunicazione (che in Letteratura rappresentano circa il 5% rispetto a quelli abitualmente considerati prioritari nel dibattito bioetico – quali aborto, fecondazione in vitro ed eutanasia) e quelli derivanti dalla difficoltà nel relazionarsi con i problemi accessori a quelli strettamente sanitari, come ad esempio i problemi familiari associati alle dipendenze, sono prioritari nella percezione degli intervistati. È emerso, inoltre, che il sentire la necessità di acquisire strumenti formativi in ambito etico è correlato all’esperienza della difficoltà ad interagire con questa tipologia di problematiche che non varia in funzione degli anni lavorativi trascorsi. Infine è emerso che le attività formative preferite (corsi residenziali, ECM e Master) sono quelle che permettono maggiore relazione formativa interpersonale sia con docenti (relazione verticale), sia con colleghi (relazione orizzontale). Tale tendenza suggerisce di dedicare maggiore attenzione alla formazione relazionale, probabilmente inserendo nella didattica formale moduli specifici di Psicologia Sociale e di Antropologia. ---------- The general practitioner, by nature of his profession, is often faced with many different ethical and bioethical issues from those with which other physicians who work in healthcare facilities are faced with. These problems seem to involve the whole social and family structure and primary healthcare, concerning aspects that are sometimes disregarded and distant even from the learning goals of the Italian university system. The aim of this pilot study is to collect objective data enough to organize a specific training plan that links university to general practice medicine. A questionnaire was therefore developed and submitted in an anonymous form to the participants of the 32nd National Congress of the Italian Society of General Medicine, held in Florence in November of 2011. The analysis of the questionnaires has shown that the main ethical problems perceived among general practitioners are communicating bad news, family problems associated with addictions (alcohol, drugs, etc.) and professional relationships with colleagues. According to the data collected, the following matters are most important for the respondents: problems related to communication (which in literature represent about 5% of the priorities usually considered the bioethical debate – such as abortion, in vitro fertilization and euthanasia) and those arising from the difficulty in incidental problems which are not strictly healthcare related, such as family problems associated with addictions. Furthermore feeling the need to acquire tools and training in ethics is related to experiencing the uneasiness with this kind of problem, and the fact that this uneasiness does not change with the years spent working, suggests that it is constantly present in this professional category. However, as many as 27% of respondents affirm they have not encountered ethical issues during their career. Finally it was found that the preferred learning types (residential courses, CME and post graduate diplomas) are those that allow greater interpersonal or educational relationship with teachers (vertical relationship) and with colleagues (horizontal relationship). This trend suggests to put greater emphasis on relational training possibly by introducing specific courses to Psychology and Social Anthropology in frontal teaching.
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