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Journal articles on the topic 'Ambiente scolastico'

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Falzarano, Angelo, and Raffaele Sibilio. "Ambiente, lavoro e donne per una sostenibilità al femminile nelle istituzioni scolastiche." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 63–73. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001006.

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Abstract:
Questo contributo presenta i risultati di uno studio qualitativo mediante intervi-ste a dirigenti scolastici di diverse regioni italiane sul lavoro e donne per una sostenibilità al femminile nelle Istituzioni scolastiche. In particolare, lo studio si è proposto di esplorare l'ordine delle disuguaglianze di genere e le sue conse-guenze nell'attuale configurazione dell'ambiente scolastico. La ricerca ha rileva-to che gli impegni professionali e familiari trovano non pochi vincoli nel momen-to in cui le docenti decidono di costruire un percorso familiare. La difficoltà di conciliazione produce effetti negativi sulle condizioni di lavoro e sulla carriera professionale delle donne, generando una metamorfosi nel loro rapporto con la scuola.
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Mignani, Stefania, Marilena Pillati, and Irene Martelli. "Un indicatore statistico del background familiare nello studio del successo scolastico degli studenti della provincia di Bologna." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 194–214. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120010.

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Abstract:
La formazione di base, l'accesso al sapere e il successo formativo sono questioni di grande interesse in tema di politica del lavoro. Č noto come giŕ a partire dai primi anni di scuola lo status socio-economico e culturale delle famiglie eserciti un ruolo fondamentale come variabile esplicativa dei risultati conseguiti dagli studenti. Disporre di informazioni accurate non solo sugli esiti formativi, ma anche sulle caratteristiche dei contesti familiari, diventa quindi di particolare rilevanza nella definizione delle politiche scolastiche territoriali. In questo lavoro viene presentata una proposta metodologica per la costruzione di indicatore statistico dello status socio-culturale delle famiglie con riferimento ai dati di un'indagine dell'della Provincia di Bologna sugli esiti scolastici di un campione di studenti della scuola secondaria di II grado. Dalle analisi condotte emerge l'esistenza di un legame tra retroterra familiare e risultato scolastico. Nemmeno in una realtŕ ad alta scolaritŕ, quale quella bolognese la scuola sembra essere in grado di neutralizzare l'effetto di ambienti familiari sfavorevoli sul rendimento scolastico dei ragazzi.
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Galdieri, Michela, and Diana Carmela Di Gennaro. "Rethinking the didactic-educational space: suggestions for promoting school inclusion." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 308–21. http://dx.doi.org/10.36253/form-12609.

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Abstract:
The central role played by space within the educational field, considered as a prerequisite for action, redefines the didactic experience through the meanings of design and organization, implying a systemic relationship between teacher, learner and contexts. The aim of this paper is to reflect upon the meanings of space, spatiality, accessibility and the opportunity to prepare educational and didactic places in which the inclusion of each and every one can be promoted, including pupils with complex communication needs. Indeed, for those pupils the absence of language, a partial or not very functional use of language can represent a limitation to well-being, an obstacle to activity and an impediment to participation to school context. Ripensare lo spazio didattico-educativo: suggestioni per promuovere l’inclusione scolastica. Il ruolo centrale dello spazio in ambito educativo, inteso come presupposto dell’azione, riconfigura l’esperienza didattica nei significati di progettazione e di organizzazione, implicando una relazione sistemica tra docente, discente e ambiente. L’obiettivo di questo lavoro è di riflettere sui significati di spazio, spazialità, accessibilità e sull’opportunità di predisporre luoghi dell’educazione e della didattica nei quali favorire l’inclusione di tutti e di ciascuno, ivi compresi, gli alunni con bisogni comunicativi complessi (BCC) nei quali l’assenza del linguaggio, un uso parziale o poco funzionale può costituire una limitazione al benessere, un ostacolo all’attività e un impedimento alla partecipazione nel contesto scolastico.
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Borlini, Barbara, and Francesco Memo. "L'insediamento degli immigrati nello spazio urbano. Un'analisi esplorativa sulla concentrazione degli alunni di origine straniera a Milano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090006.

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Abstract:
Il saggio indaga le dinamiche di segregazione scolastica emergenti nel contesto urbano di Milano. A una bassa segregazione etnica a livello residenziale non corrisponde necessariamente un basso rischio di segregazione a livello scolastico, poiché le dinamiche di segregazione scolastica emergono dall'interazione di diversi processi: la crescita del numero di minori di origine straniera in etŕ scolare; l'esistenza di microconcentrazioni di immigrati in alcuni quartieri della cittŕ; le differenze nelle dinamiche demografiche tra popolazione italiana e straniera; il delinearsi di strategie attive delle famiglie italiane volte ad evitare scuole ritenute socialmente inadatte, alla ricerca di ambienti che offrono migliori opportunitŕ di riproduzione del capitale sociale famigliare.
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Angelo Paletta, Serena Greco, and Enrique Martín Santolaya. "Leadership, innovazione e cambiamento organizzativo. Promuovere comunità di apprendimento professionale." IUL Research 3, no. 5 (June 15, 2022): 1–5. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.361.

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Abstract:
Il concetto di Professional Learning Community (PLC) riconosce l’importanza di un processo di apprendimento continuo per tutti i suoi membri, promuovendo una cultura della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione come condizione necessaria in un ambiente complesso e dinamico per rispondere ai bisogni degli studenti. Le sfide educative del ventunesimo secolo sono spesso adattive e, dal punto di vista organizzativo, non possono essere affrontate seguendo una gerarchia verticale di decisioni-azioni e normali procedure operative. Weick e Sutcliffe hanno definito le organizzazioni capaci di affrontare le crisi con successo (High Reliability Organizations – HRO) come pienamente consapevoli e capaci di anticipare e contenere l’inatteso, sviluppando alte competenze e capacità decisionali, conoscenza trasformativa e responsabilità condivise. Applicata al contesto scolastico, la creazione di HRO si traduce nell’attenzione verso tutti quegli elementi che caratterizzano la scuola come definizione di una visione condivisa, investimento sulla formazione del personale, promozione di pratiche collaborative, ricerca, sperimentazione e innovazione, creazione di sistemi efficaci di knowledge management, apertura e interazioni con il territorio, sostegno a pratiche di leadership condivisa.
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HORA FILHO, Edmilton Amaro da, and Irene Késsia das Mercês NASCIMENTO. "Processos Pedagógicos Escolares e Afrocentricidade: um Estudo de Caso." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 152. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248994.

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Abstract:
RESUMOA presente investigação tem como foco verificar os processos pedagógicos escolares como fortalecimento da afrocentricidade no combate ao racismo no ambiente escolar. Considerando histórias de racismo discriminação e preconceitos no ambiente escolar. Tendo como base as orientações propostas pela lei 10.639/03 e as Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais de 2004. O objetivo Geral dessa pesquisa está em investigar o Projeto “O Baobá, Árvore que Representa as Raízes da Cultura Africana” realizado na a Escola Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. O projeto compôs o Fórum Escolar de Consciência Negra, que foi realizado na instituição de ensino no ano de 2019. Para fundamentação teórica nos aproximamos os estudos da teoria da afrocentricidade. Como metodologia a análise do conteúdo dos objetivos do projeto entendendo que estes puderam nos mostrar processos pedagógicos que se voltavam e/ou se afastavam de uma perspectiva de educação afrocentrada. Nesse estudo de caso identificamos os esforços para a sensibilização de estudantes acerca dos valores humanos e de processos pedagógicos que ultrapassem as fronteiras do racismo, da discriminação e da violência dentro e fora dos muros da escola.Afrocentricidade. Processos Pedagógicos. Baobá. ABSTRACTThe present investigation focuses on verifying school pedagogical processes such as strengthening Afrocentricity in the fight against racism in the school environment. Considering stories of racism, discrimination and prejudice in the school environment. Based on the guidelines proposed by law 10.639 / 03 and the National Curriculum Guidelines for the Education of Ethnic Racial Relations of 2004. The general objective of this research is to investigate the Project “O BAOBÁ, TREE THAT REPRESENTS THE ROOTS OF AFRICAN CULTURE” held at the Municipal School Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. The project was part of the SCHOOL FORUM OF COSNCIÊNCIA NEGRA, which was held at the educational institution in 2019. For theoretical foundation we approached the studies of the theory of Afrocentricity. As a methodology, the analysis of the content of the project's objectives, understanding that they could show us pedagogical processes that turned and / or moved away from an Afro-centered education perspective. In this case study, we identified efforts to raise students' awareness of human values and pedagogical processes that go beyond the boundaries of racism, discrimination and violence inside and outside the school walls.Afrocentricity. Pedagogical Processes. Baobab. RESUMENLa presente investigación tiene el objetivo de verificar los procesos pedagógicos escolares como fortalecimiento de la afrocentricidad en la lucha contra el racismo en el ámbito escolar. Considerando historias de racismo, discriminación y prejuicios en el entorno escolar. Con base en los lineamientos propuestos por la ley 10.639 / 03 y las “Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais” de 2004. El objetivo general de esta investigación es investigar el Proyecto “O BAOBÁ, ÁRVORE QUE REPRESENTA AS RAÍZES DA CULTURA AFRICANA” realizado en la Escuela Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. El proyecto formó parte del “FÓRUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, que se realizó en la institución educativa en el año 2019. Para fundamentación teórica nos acercamos a los estudios de la teoría de la afrocentricidad. Como metodología, el análisis del contenido de los objetivos del proyecto, entendiendo que pudieron mostrarnos procesos pedagógicos que se acercaban y/o se alejaban de una perspectiva de educación afrocentrada. En este estudio de caso, identificamos esfuerzos para sensibilizar a los estudiantes sobre los valores humanos y los procesos pedagógicos que van más allá de los límites del racismo, la discriminación y la violencia dentro y fuera de las paredes de la escuela.Afrocentricidad. Procesos pedagógicos. Baobá. SOMMARIOLa presente ricerca ha l'obiettivo di verificare i processi pedagogici scolastici come rafforzamento dell'Afrocentricità nella lotta al razzismo in ambito scolastico. Considerando storie di razzismo, discriminazione e pregiudizio nell'ambiente scolastico. Sulla base delle linee guida proposte dalla legge 10.639 / 03 e delle "National Curricular Guidelines for Education for Ethnic Relationships Raciais" del 2004. L'obiettivo generale di questa ricerca è indagare il Progetto "O BAOBÁ, ÁRVORE CHE RAPPRESENTA COME RAÍZES DA CULTURA AFRICANA ”Presso la scuola municipale di Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. Il progetto faceva parte del “FORUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, che si è tenuto presso l'istituto scolastico nel 2019. Per giustificazione teorica ci avviciniamo agli studi della teoria dell'afrocentricità. Come metodologia, l'analisi del contenuto degli obiettivi del progetto, comprendendo che potevano mostrarci processi pedagogici che si stavano avvicinando e / o allontanandosi da una prospettiva educativa afro-centrata. In questo caso di studio, identifichiamo gli sforzi per sensibilizzare gli studenti ai valori umani e ai processi pedagogici che vanno oltre i confini del razzismo, della discriminazione e della violenza dentro e fuori le mura della scuola.Afrocentricità. Processi pedagogici. Baoba.
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Mosa, Elena. "L’uso degli ambienti fisici e virtuali durante l’emergenza sanitaria." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 36–45. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.332.

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Abstract:
Il contributo si basa sui dati raccolti nel corso dell’indagine “Impatto della Pandemia sulle Pratiche Didattiche e Organizzative delle Scuole Italiane nell’Anno Scolastico 2020/21” condotta da Indire su un campione statisticamente rappresentativo. La survey richiama le dimensioni dei framework europei DigCompOrg e DigCompEdu, ovvero: 1) Modalità didattiche 2) Valutazione 3) Supporti e risorse per la didattica 4) Spazi, infrastrutture e tecnologie 5) Formazione continua 6) Organizzazione e leadership scolastica 7) Collaborazione e networking. Il rispondenti all’indagine sono stati 2.546 docenti variamente distribuiti sul territorio nazionale e rappresentativi della scuola primaria, secondaria di I e di II grado. Nello specifico, l’articolo intende approfondire i risultati relativi alla dimensione “spazi, infrastrutture e tecnologie” con l’obiettivo di analizzare l’uso degli spazi scolastici interni ed esterni all’edificio anche in modalità integrata e potenziata dagli ambienti on line. Come è noto, gli spazi e le infrastrutture tecnologiche hanno ricoperto un ruolo fondamentale durante la pandemia. I primi, perché sono risultati essenziali al fine di garantire il distanziamento sociale minimo nel rispetto dei provvedimenti sanitari emanati dal CTS. Le infrastrutture e le tecnologie, inoltre, si sono rivelate essere la conditio sine qua non per garantire le attività didattiche nei vari assetti: in presenza, online o a classi ibride. Assicurare un device a tutti, disporre di connessioni sufficientemente robuste da consentire molteplici accessi in contemporanea (a casa, come a scuola) sono state alcune delle principali sfide fin dai primi giorni di lockdown. Al perdurare dell’emergenza sanitaria e dei relativi provvedimenti necessari al contingentamento della diffusione del virus, si sono poste anche questioni legate alla disponibilità di ambienti domestici dedicati per consentire il corretto svolgimento delle attività didattiche. Ambienti che, non di rado, risultavano inidonei se, ad esempio, dovevano essere condivisi con altri fratelli o sorelle o con i genitori in smart working. I patti educativi di comunità sono stati richiamati nel Piano Scuola 2020/21 al fine di incoraggiare collaborazioni virtuose tra scuola e territorio e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra le scuole e le comunità educanti, anche in relazione al quadro di complessità generato dalla pandemia. Il Piano 2020/21 specifica, tra i vari obiettivi, la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali. Si è pertanto inteso indagare la tipologia e la frequenza di utilizzo di ambienti diversi dall’aula scolastica e le motivazioni che hanno sotteso a tali scelte. Il contributo intende fornire una sintesi e una riflessione critica a partire dai dati emersi dal questionario.
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Bertoloni, Luca. "Forme di scrittura audiovisiva del sé: esperienze e pratiche schermiche di studenti e docenti in Didattica a Distanza nel nuovo panorama mediale." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 18–32. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17874.

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Abstract:
La pandemia da Coronavirus ha scosso non solo la scuola italiana, cogliendola impreparata sul piano tecnologico, ma anche la vita degli studenti, alterando molte delle loro abitudini. I giovani della generazione Z tuttavia non stati colti così impreparati dalle innovazioni digitali, poiché da tempo sperimentano quotidianamente, sfruttando le strutture elementari del linguaggio audiovisivo, esperienze schermiche soggettive che poi diventano oggetto di narrazioni del sé, secondo modalità ritenute da loro più efficaci rispetto alla scrittura tradizionale e a quella multimediale. Con la Didattica a Distanza e con la trasformazione dell’ambiente-scuola in mediascape, tali pratiche si sono estese all’ambito scolastico: studenti e docenti si sono così ritrovati ad agire, insieme, in un unico grande ambiente mediale generato dalle rilocazioni del dispositivo-scuola e dell’ambiente domestico, con un cortocircuito tra essi. Le loro esperienze sono state testimoniate dai social network, terreno mediale in cui sia studenti che docenti, come mediantropi, sostanziano adeguatamente le proprie emozioni digitali. Per cogliere i legami tra DaD, schermi, esperienze e pratiche, si analizzerà un corpus testuale di area italiana estratto da TikTok, social network audiovisivo molto utilizzato dai giovanissimi, offrendo focus specifici su casi di docenti e studenti che si sono distinti nel flusso mediale, imprimendosi in poco tempo nell’immaginario pandemico dei giovani italiani.
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Maisto, Antonella, Maria Gabriella Schettino, and Francesco De Caro. "La formazione al tempo del Covid." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 99–104. http://dx.doi.org/10.48268/covid/2021/0001.4.

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Abstract:
La formazione non è appannaggio solo del sistema scolastico ma è propria anche del mondo professionale e aziendale. Nei mesi di emergenza Covid vi è stata l'immediata urgenza di assicurare la continuità della formazione per corsi imprescindibili quali: Salute, Sicurezza e Ambiente. Si è delineato un mondo a due velocità, nel quale una parte ha dovuto rallentare o addirittura fermarsi, mentre l'altra ha subito un’accelerazione improvvisa ed in quest’ultima rientra la Sanità “in prima linea”, posta di fronte ad un fenomeno nuovo e, soprattutto, da affrontare e studiare contemponeamente. La recente epidemia da SARS Cov 19 ha determinato un radicale cambiamento nelle organizzazioni sanitarie come in tutte le organizzazioni che coinvolgono la vita ed il lavoro degli uomini, impossibilitati a proseguire con le abitudinarie modalità relazioni professionali e personali. Ma uno dei settori che in epoca Covid non si è potuto arrestare è la Sanità e la Ricerca: dove c’è ricerca c’è formazione ed informazione; quindi, anche se i decreti hanno chiesto di evitare assembramenti ed hanno chiuso le aule, d’altro canto hanno chiesto di non chiudere i canali di formazione ed informazione. Questi non si sono arrestati ma sono stati oggetto di trasformazione, evoluzione e cambiamento: parole come DAD, FAD, e-learning, ma anche webinar, videoconferenza, smart-working, prima conosciute e utilizzate solo dagli esperti di settore o in specifici contesti, sono divenute in un breve lasso di tempo di uso comune.
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Guidetti, Giulia, and Cinzia Albanesi. "Senso di comunità. Può bastare per fronteggiare l'emergenza COVID-19 a scuola? Uno studio di un caso su una scuola secondaria di primo grado." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 81–95. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001006.

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Abstract:
L'obiettivo dello studio è comprendere la relazione fra SSoC (Senso di Comunità Scolasti-co) e benessere degli studenti in didattica a distanza (DAD), durante la pandemia, e il ruolo delle scelte metodologiche della scuola sulle stesse variabili (benessere e SSoC), in una scuola secondaria di I grado che usa la Didattica per Ambienti di Apprendimento (DADA). Hanno partecipato alla ricerca 70 studenti (mediante questionario e un'intervista di gruppo) e 13 tra docenti e genitori (mediante interviste individuali). La ricerca ha indagato il ruolo della DAD e il suo impatto sulla scuola, sul SSoC e sul benessere psicologico (PWB) e sociale (MHC-SF). Dai risultati emerge l'importanza del SSoC e di pratiche trasformative nel mantenere il be-nessere scolastico, anche in situazioni di emergenza.
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Del Gobbo, Giovanna, Paolo Federighi, Francesco De Maria, Daniela Frison, Glenda Galeotti, Silvia Iossa, Giorgia Pasquali, and Beatrice Spennato. "Educational ecosystems: a research model applied in four Italian territories of the Tuscany Region." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 377–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-12965.

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Abstract:
The article presents the OLESchool research, which conducted a feasibility study aimed at the definition of an integrated learning ecosystem model in which the school system becomes the focus of an open learning environment. The research considered the criticalities, priorities and limitations related to the pandemic event, highlighting the resources and opportunities generated, and aimed to identify those success factors and criteria for building prototypes and hypotheses of expected results to be implemented at a subsequent stage. The research adopted a collaborative approach starting with the stakeholder engagement process. The research team applied a methodological design inspired by the Grounded Theory paradigm, studying the phenomenon holistically from different points of view with qualitative-quantitative parallel research phases and triangulation between researchers, theories, data and tools. The contribution presents the results, distinguished between output and outcome of the research. Ecosistemi educativi: un modello di ricerca applicato in quattro territori della Toscana. Il contributo presenta la ricerca OLESchool che ha visto la realizzazione di uno studio di fattibilità volto alla definizione di un modello di ecosistema formativo integrato dove il sistema scolastico diventa fulcro di un ambiente di apprendimento aperto. Sono state tenute in considerazione criticità, priorità e vincoli relativi all’evento pandemico, facendo emergere le risorse e le opportunità scaturite e puntando all’individuazione di quei fattori di successo e criteri di costruzione di prototipi e ipotesi di risultati attesi da implementare in una fase successiva. La ricerca ha seguito un approccio di tipo collaborativo a partire dal processo di stakeholder engagement. È stato adottato un disegno metodologico ispirato al paradigma della Grounded Theory, studiando il fenomeno in modo olistico da punti di vista differenti, con fasi di ricerca parallele quali-quantitative e trasversali di triangolazione tra ricercatori, teorie, dati e strumenti. Nel contributo sono presentati i risultati distinti tra output e outcome della ricerca.
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Giunti, Chiara, Lorenza Orlandini, and Silvia Panzavolta. "Riconfigurare gli ambienti di apprendimento attraverso l’approccio pedagogico dell’Outdoor education." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 116–39. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13443.

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Abstract:
Il presente contributo descrive tre esperienze educative di Outdoor education che hanno previsto la riconfigurazione degli ambienti di apprendimento della scuola nell’ottica di un ripensamento radicale del nesso tra ambienti dell’apprendimento e spazi dell’educazione. Progettate e realizzate anche in previsione del ritorno della scuola in presenza nel rispetto delle norme anti contagio, le soluzioni hanno riguardato gli spazi di pertinenza della scuola e, in un caso, travalicando i confini fisici dell’edificio scolastico, hanno permesso alla scuola di aprirsi alla comunità circostante. La realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, sostenibili e inclusivi ha favorito lo stare bene a scuola, una nuova permeabilità tra scuola e quartieri della città, la costruzione di una nuova idea dell’abitare i luoghi fondata anche su obiettivi di sostenibilità ambientale.
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SILVA, Daniel Henrique Oliveira. "Repensando os cotidianos escolares: possibilidades e práticas para a desconstrução de preconceitos." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 155. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244899.

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Abstract:
RESUMOA escola é um espaço dinâmico recheado de práticas plurais que ocorrem nos cotidianos escolares e que muitas vezes passam despercebidas do olhar de gestores e professores. Esse projeto de pesquisa e de ações surge justamente a partir de uma prática de preconceito ocorrida dentro da escola e denunciada por um estudante. A partir da denúncia desses preconceitos, despertei o olhar para as diferentes práticas que ocorrem dentro da escola e constituí a presente pesquisa que buscou perceber os preconceitos vividos principalmente por estudantes LGBTs (Lésbicas, gays, bissexuais, travestis e transexuais), no espaço escolar e, concomitantemente a essas pesquisas, realizei em parceria com professores da escola trabalhos buscando debater e conscientizar sobre outros diferentes preconceitos/discriminações ali presentes. A partir disso, foi possível problematizar práticas de preconceito arraigadas e presentes na escola, almejando proporcionar um ambiente de respeito às diversidades. Esses debates, posteriormente, assumiram lugar nas aulas dos professores, ao trabalharem de alguma maneira essas temáticas em suas disciplinas.Escola. Preconceitos. LGBTs. Rethinking school routines: possibilities and practices for prejudices deconstruction ABSTRACTThe school is a dynamic space full of plural practices that occur in school daily life and that often go unnoticed by managers and teachers. This research and action project arises precisely from a practice of prejudice that occurred within the school and reported by a student. From the denunciation of these prejudices, we awakened our gaze to the different practices that occur within the school and constituted the present research that sought to understand the prejudices experienced mainly by LGBT students (Lesbians, gays, bisexuals, transvestites and transsexuals), in the school and , concomitantly with these surveys, there were works seeking to debate and raise awareness about other different prejudices / discrimination present there. From this, it was possible to problematize ingrained prejudice practices present in the school, aiming to provide an environment of respect for diversity. These debates, later, took place in the teachers' classes, when working in some way these themes in their subjects.School. Prejudices. LGBTs. Repensando los cotidianos escolares: posibilidades y prácticas para deconstruir prejuiciosRESUMENLa escuela es un espacio dinámico lleno de prácticas plurales que ocurren en la vida diaria de la escuela y que a menudo pasan desapercibidas para los gerentes y maestros. Este proyecto de investigación y acción surge precisamente de una práctica de prejuicios que ocurrieron dentro de la escuela y reportados por un estudiante. A partir de la denuncia de estos prejuicios, me desperté para observar las diferentes prácticas que ocurren dentro de la escuela y constituí la presente investigación que buscó comprender los prejuicios experimentados principalmente por estudiantes LGBT (lesbianas, gays, bisexuales, travestis y transexuales), en el espacio escolar y, simultáneamente a esta investigación, llevé a cabo, en colaboración con los maestros de escuela, acciones para debatir y crear conciencia sobre otros prejuicios/discriminaciones diferentes presentes allí. A partir de esto, fue posible problematizar las prácticas de prejuicios arraigadas y presentes en la escuela, con el objetivo de proporcionar un ambiente de respeto por la diversidad. Estos debates, más tarde, tuvieron lugar en las clases de maestros, cuando se trabajaban de alguna manera estos temas en sus asignaturas.Escuela. Prejuicios. LGBT. Ripensare la scuola ogni giorno: possibilità e pratiche per decostruire i pregiudiziSINTESELa scuola è uno spazio dinamico pieno di pratiche plurali che si verificano nella vita quotidiana della scuola e spesso passano inosservate da manager e insegnanti. Questo progetto di ricerca e azione nasce proprio da una pratica di pregiudizi verificatisi all'interno della scuola e segnalati da uno studente. Dalla denuncia di questi pregiudizi, mi sono svegliato per osservare le diverse pratiche che si verificano all'interno della scuola e hanno costituito la presente indagine che ha cercato di comprendere i pregiudizi vissuti principalmente dagli studenti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, travestiti e transessuali), in lo spazio scolastico e, contemporaneamente a questa ricerca, ho svolto, in collaborazione con gli insegnanti della scuola, azioni di dibattito e sensibilizzazione su altri pregiudizi / discriminazioni diverse lì. Da ciò è stato possibile problematizzare le pratiche di pregiudizio radicate e presenti nella scuola, con l'obiettivo di fornire un ambiente di rispetto per la diversità. Questi dibattiti, in seguito, si sono svolti durante le lezioni degli insegnanti, quando queste materie erano in qualche modo trattate sulle loro materie. Scuola. Pregiudizio. LGBT.
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Peano, C., V. Girgenti, E. Mascetti, and F. Sottile. "Educare alla sostenibilita: il caso degli orti scolastici." Revista Campo-Território 9, no. 19 Out. (October 30, 2014): 419–50. http://dx.doi.org/10.14393/rct91928146.

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L'educazione ambientale nasce con l'obiettivo di educare una nuova cittadinanza che conosca l'ambiente, che sia consapevole dei problemi legati al suo sfruttamento e motivata ad impegnarsi nella loro risoluzione. A partire dai primi scritti che ne coniano il concetto (Stapp et al, 1969) essa è stata poi assunta, anche internazionalmente, come una possibile risposta alla necessità di divulgare nuovi stili di vita e modelli di sviluppo. Negli ultimi anni si è riscoperto, nell'ambito delle attività legate all'educazione ambientale, un grande interesse rivolto anche ai temi dell'agricoltura e dell'alimentazione più in generale. Questo nuovo interesse può contribuire a ridare valore al mondo rurale e ai suoi prodotti, creando migliori possibilità per gli agricoltori di veder riconosciuto il loro lavoro in termini sia economici sia sociali e culturali. Tra le esperienze di educazione ambientale e alla sostenibilità che riguardano l'ambito agricolo sono numerose le esperienze di orti scolastici. Il presente lavoro si articola oltre che in una riflessione introduttiva sui temi dell'educazione alla sostenibilità , nello sviluppo di un'indagine presso un campione significativo di orti aderenti ai progetti in Italia ed in Africa per costruire un quadro dello stato attuale delle attività educative sviluppate negli orti e per evidenziare le criticità nel percorso formativo.
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Cuccaroni, Valerio. "Didattica pandemica. La digitalizzazione forzata della scuola italiana durante l'epidemia da Covid-19." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (August 2021): 59–76. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001005.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha indotto le istituzioni scolastiche italiane a sostituire la didattica in presenza con una varietà di forme di apprendimento online. Per indicare queste forme di e-learning, il governo italiano ha fatto ricorso al termine Didattica a Distanza (DaD) creando un neologismo semantico che denuncia la mancanza di inquadramento storico-pedagogico e di un piano già predisposto, con la conseguente necessità di improvvisare. Come nel resto d'Europa, la maggior parte dei docenti ha insegnato online per la prima volta e ha trasposto a distanza le pratiche tipiche della presenza. Criticata dal movimento nazionale Priorità alla Scuola, con occupazioni di scuole e decine di manifestazioni in oltre 60 città ita-liane, alla fine del primo lockdown la DaD è stata subordinata dal Ministero dell'Istruzione alla necessità di garantire l'insegnamento in presenza, tranne che in situazioni di rinnovata emergenza sanitaria per le quali ogni scuola è stata chiama-ta a elaborare un Piano scolastico per la didattica digitale integrata. In assenza degli spazi necessari, del personale idoneo e dei trasporti sufficienti a garantire la didattica in presenza e in sicurezza, a causa dell'aumento autunnale dei contagi la DaD è tornata al 100% nelle scuole superiori da novembre 2020. In seguito alle denunce degli psichiatri sull'aumento dei ricoveri e del disagio psichico tra gli ado-lescenti, iniziate a gennaio 2021, a cui si sono aggiunti gli allarmi sull'aumento dell'abbandono scolastico, ad aprile 2021 la DaD è stata limitata al 50% in zona rossa e al 70% in zona gialla e arancione, dal nuovo Governo Draghi, dimostrando il fallimento dell'integrazione forzata della didattica digitale ma non rinunciando-vi. Stando ai dati forniti dall'osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli, chi dovrebbe guidare il delicato percorso di integrazione della didattica digitale nelle pratiche educative abituali, ovvero le ventidue scuole fondatrici del movimento istituzionale delle Avanguardie Educative, promosso dall'Indire, raggiunge me-diamente ottimi risultati soltanto in ambito professionale e tecnico, mentre su 27 indirizzi che preparano all'università solo 13 figurano tra i primi posti della classifi-ca che misura i risultati dei diplomati all'esame di maturità e al primo anno di uni-versità. A fronte di questi scarsi risultati, occorre interrogarsi sullo stretto legame tra INDIRE e imprese private come le multinazionali dell'informatica e C2Group, azienda di riferimento in Italia nel settore, che fornisce ambienti digitali integrati alle scuole ed è sponsor della fiera Didacta, inserita dal MIUR tra gli eventi previsti dal piano pluriennale di formazione dei docenti.
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Arnetoli, Maria Vittoria, Irene L'Abate, and Matteo Mazzoni. "Costruire nuovi immaginari per gli spazi aperti della scuola come strumento di educazione alla sostenibilità ambientale." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 50–69. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13586.

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Per affrontare l’attuale policrisi e costruire un nuovo equilibrio uomo-natura, la scuola si fa palestra di conoscenze altre, aprendo le proprie pareti a esperienze incentrate sulla sostenibilità ambientale e rivolte alla capacità di pensiero sistemico, trasformativo e resiliente dei futuri cittadini. Le limitazioni dovute alla pandemia da COVID-19 hanno ancor più evidenziato quanto il rapporto con gli spazi verdi sia importante in termini di salute psico-fisica e qualità dell’abitare. L’articolo presenta un’esperienza di co-design, sviluppata con un approccio interdisciplinare, che ha coinvolto gli studenti del Liceo Scienze Umane G. Galilei di Firenze nella ri-progettazione degli spazi aperti scolastici esplorando le tematiche dell’Outdoor education. L’iniziativa appartiene al progetto “Comunità Scolastiche Sostenibili” coordinato dal Laboratorio Didattico Ambientale del Parco Mediceo di Pratolino (Città Metropolitana di Firenze) in convenzione con il Centro per l’UNESCO di Firenze. To face the current polycrisis and build a new human-nature balance, the school becomes a training ground for other knowledge, opening its walls to experiences focused on environmental sustainability and aimed at the systemic, transformative and resilient thinking skills of future citizens. The restrictions caused by the COVID-19 pandemic have further highlighted the importance of the community's relationship with green spaces in terms of mental and physical health and quality of living. The article presents a co-design experience, developed with an interdisciplinary approach, that has involved the “G. Galilei” High School students in Florence in the re-design of school open spaces exploring the themes of Outdoor education. The initiative belongs to the project “Sustainable School Communities” coordinated by the Environmental Didactic Laboratory of the Medici Park of Pratolino (Metropolitan City of Florence) in agreement with the UNESCO Centre of Florence.
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LIMA, Sheila Oliveira. "Escutar o leitor: leitura e subjetividade em biografias e depoimentos de escritores." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 175. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243608.

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RESUMONos últimos anos, realizamos projetos de pesquisa e extensão com a perspectiva de melhor compreender o fenômeno da leitura e a formação de leitores promovida no ambiente escolar. Atualmente, desenvolvemos novo projeto cujo objetivo é realizar uma escuta de depoimentos de escritores sobre seus processos de formação leitora. Com isso, busca-se identificar elementos que possam compor novas formulações no âmbito das metodologias para a formação do leitor. Ao final, trazemos uma pequena amostra de escuta de três relatos autobiográficos em que comparece a relação afetiva no processo de formação leitora dos escritores Manuel Bandeira, José Saramago e Cristóvão Tezza.Leitura. Escritores. Autobiografia. Escuta.Listening to the Reader: reading and subjectivity in biographies and writer's testimoniesABSTRACTIn recent years we have carried out research and extension projects with the perspective of better understanding the phenomenon of reading and the formation of readers promoted in school environment. Currently we have developed a new project whose objective is to listen to writers' testimonies about their reading formation processes. Thus we seek to identify elements that may compose new formulations within the scope of methodologies for the reader formation. At the end, it presents a small listening sample of three autobiographical reports in comparison to the affective relationship in the process of reading formation of writers Manuel Bandeira, José Saramago and Cristóvão Tezza. Reading. Writers. Autobiography. Listening.Ascoltare il Lettore: lettura e soggettività nelle biografie e testimonianze dello scrittoreRIASSUNTO Negli ultimi anni abbiamo condotto ricerche con la prospettiva di una migliore comprensione del fenomeno della lettura e della formazione dei lettori promossi nell'ambiente scolastico. Attualmente stiamo sviluppando un nuovo progetto il cui obiettivo è ascoltare le testimonianze degli scrittori sui loro processi di educazione alla lettura. Pertanto, cerchiamo di identificare elementi che possano comporre nuove formulazioni nell'ambito delle metodologie per la formazione del lettore. Alla fine, portiamo un piccolo esempio di ascolto di tre rapporti autobiografici che mostrano la relazione affettiva nel processo di formazione della lettura degli scrittori Manuel Bandeira, José Saramago e Cristóvão Tezza. Lettura. Scrittori. Autobiografia. La escolta. Escucha al lector: lectura y subjetividad en biografías y testimonios de escritores RESUMEN En los últimos años, hemos realizado proyectos de investigación y extensión con la perspectiva de comprender mejor el fenómeno de la lectura y la formación de lectores promovidos en el entorno escolar. Actualmente estamos desarrollando un nuevo proyecto cuyo objetivo es escuchar los testimonios de los escritores sobre sus procesos de educación en lectura. Por lo tanto, buscamos identificar elementos que puedan componer nuevas formulaciones dentro del alcance de las metodologías para la formación del lector. Al final, traemos una pequeña muestra de escucha de tres informes autobiográficos que muestran la relación afectiva en el proceso de formación de lectura de los escritores Manuel Bandeira, José Saramago y Cristóvão Tezza.Lectura Escritores. Autobiografía Escucha.
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Weyland, Beate. "EDEN LAB – Laboratorio di ambienti educativi con la natura." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 26–35. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.337.

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Abstract:
Il contributo descrive il percorso che ha portato alla nascita del laboratorio interdisciplinare EDEN – Educational Environments with Nature – LAB e presenta alcune azioni intraprese tra il 2020 e il 2022. Il laboratorio si occupa di documentare, accogliere e stimolare attività didattiche, ricerche e implementazioni riferite alla creazione di paesaggi educativi che sostengono il benessere e la qualità della relazione didattica, anche attraverso l’introduzione delle piante negli spazi interni. La qualità della proposta si riconosce in un approccio interdisciplinare, che coniuga pedagogia e didattica ad architettura e design e ad altre discipline come botanica, sociologia, filosofia, per comprendere come trasformare gli spazi scolastici nell’ottica dell’abitare.
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Carro, Raffaella. "Ambienti di apprendimento innovativi. Ripensare gli spazi della scuola tra pedagogia, architettura e design." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 1–6. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.404.

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Il dibattito accademico che affronta il tema dell’innovazione in ambito educativo da alcuni anni ha posto l’attenzione sul ripensamento delle architetture scolastiche e su come lo spazio fisico possa costituire una leva con cui l’innovazione stessa, nelle sue diverse dimensioni, può essere generata, condivisa e diffusa.
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Messina, Sebastiano. "Dalla casa al mondo: quando l'eccitazione diventa paura di andare a scuola. Una lettura gestaltica del rifiuto della scuola." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2011): 77–88. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-002006.

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Abstract:
La paura di andare a scuola č un fenomeno che interessa i bambini in modo sempre piů diffuso. Questo articolo offre un'analisi del fenomeno secondo un'ottica gestaltica attenta alla relazione tra organismo ed ambiente. Il modo in cui il bambino gestisce la propria ansia nei confronti della novitŕ determina interruzioni del ciclo di contatto che incidono negativamente sulla qualitŕ dell'esperienza scolastica. L'articolo individua le manifestazioni della paura della scuola in base al tipo di interruzione del ciclo di contatto e contiene uno schema utile alla formulazione di un intervento terapeutico volto a sostenere il bambino cosě da favorire il ripristino di un contatto nutriente con l'ambiente.
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Bufalino, Giambattista. "(Ri)generare la scuola. Per una transizione green e culturale." Studi sulla Formazione/Open Journal of Education 25, no. 2 (December 31, 2022): 7–11. http://dx.doi.org/10.36253/ssf-14053.

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Abstract:
L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha posto una rinnovata attenzione alle interconnessioni dinamiche tra società globali, sistemi umani e ambiente, determinando contingenze e stravolgimenti di non poco conto che rilanciano l’esigenza di “andare verso” nuovi modelli esistenziali e abitativi sempre più compatibili con la sostenibilità ambientale. La scuola rappresenta il luogo d’elezione per il consolidarsi di una coscienza ecologica e per la progettazione di percorsi di apprendimento di comportamenti virtuosi, che possano orientare il cambiamento culturale nella prospettiva della transizione ecologica e culturale. L’educazione alla sostenibilità diviene dunque una sfida culturale e una priorità educativa. Sulla scia del programma Next Generation EU, alla luce dei più recenti documenti ministeriali e delle raccomandazioni internazionali, l’articolo pone al vaglio critico il concetto di “transizione ecologica”, quale categoria pedagogica capace di riflettere e riassumere fratture e continuità, trasformazioni e persistenze per poter guidare le nuove generazioni ad assumere la coscienza di “comunità di destino terrestre” e riprogettare gli habitus nel quotidiano. Entro tale orizzonte, il contributo rileva il ruolo strategico svolto dai processi di green leadership, quali vettori trasformativi performanti per poter attivare percorsi di innovazione e cambiamento diffusi e allargati in prospettiva ecologica all’interno delle istituzioni scolastiche.
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Marcarini, Mariagrazia Francesca. "Il progetto “Rompiscatole”. Gli studenti drop-out come progettisti per migliorare soft skills, creatività e STEAM." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 150–78. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.345.

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Abstract:
Il progetto “Rompiscatole” ha coinvolto due gruppi di studenti drop-out tra i 16 e i 18 anni della scuola secondaria CIA (Centro d’Istruzione per l’Adulto e l’Adolescente) “A. Manzoni” del Comune di Milano, che propone due anni in uno, per aiutare studenti che hanno avuto percorsi scolastici travagliati a ritornare a scuola. La sperimentazione svolta nell’ambito dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) prevedeva attività di laboratorio e progettazione collaborativa di ambienti della scuola poco utilizzati, per promuovere e migliorare motivazione, creatività, STEAM, riflessione metacognitiva attraverso un’autovalutazione sulle attività, e per orientarsi nel progetto di vita, proponendo un apprendimento attivo, in cui l’insegnante svolge un ruolo di mentore.
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Buccini, Francesca. "L'educazione di genere tra teoria e prassi: itinerari di ricerca per l'infanzia." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 355–66. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9485.

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Abstract:
Il superamento del gender gap nei percorsi di studio, in particolare in quelli scientifici, necessita di una formazione attenta alle differenze fin dai primi gradi dell'istruzione. L'interesse verso le differenti discipline presenti nel curricolo scolastico tende a manifestarsi proprio durante le prime fasi di scolarizzazione influenzando, in modo determinante, le scelte formative e professionali future. È fondamentale considerare l'influenza che la famiglia e la scuola esercitano nell'indirizzare, seppur in modo implicito, le bambine/ragazze verso un determinato percorso di studio e quindi poi professionale e riconoscere l'importanza dell'educazione soprattutto nella prima fase di vita. In questa prospettiva, alla luce delle recenti evidenze neuroscientifiche, il contributo intende riflettere sul ruolo che la scuola di base e i relativi ambienti di apprendimento possono svolgere nella decostruzione di stereotipi e pregiudizi attraverso gli stimoli offerti dai docenti che, grazie alle loro capacità relazionali, saranno in grado di orientare le pratiche educative e cogliere in ogni alunna/alunno l'unicità, il suo essere irripetibile e portatore della propria diversità
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Cantoni, Paola. "DALLA CANTINA (DELLA SCUOLA) ALLA RETE: PROPOSTE PER UNA DIDATTICA DELLA VARIAZIONE." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 155–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19655.

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Abstract:
La ricca documentazione custodita dagli archivi scolastici ha elementi di grande interesse sotto diversi aspetti, sicuramente sotto il profilo linguistico e per la didattica perché, confrontandosi con un patrimonio storico-educativo disperso, gli studenti sviluppano la consapevolezza di lavorare per un bene comune. I “Giornali della classe” dei maestri elementari costituiscono un’occasione per una didattica della variazione e per la riflessione sulla lingua, fondate sulla diretta esperienza di fonti “dal basso” tratte dal proprio territorio e dal proprio ambiente quotidiano. Dopo aver illustrato i riferimenti teorici e alcune proposte relative all’utilizzo di fonti non letterarie e non istituzionali per la didattica dell’italiano e aver descritto struttura, contenuti e caratteri linguistici e stilistici dei Registri dei maestri nella prima metà del Novecento, si presentano alcune proposte operative che utilizzano la rete o prevedono la realizzazione (e condivisione) di prodotti multimediali e multimodali, con attività sul parlato, sullo scritto e sull’interazione tra differenti sistemi di codici e risorse modali. Laboratori di trascrizione dei Giornali (anche inseriti in progetti più articolati per la ricostruzione della memoria scolastica e locale e con altre scuole, sfruttando le potenzialità del crowdsourcing) possono essere rivolti a studenti dei diversi cicli e, come per l’esperienza realizzata in una scuola media di cui si commentano i risultati, condotti con esperienze di riflessione su tutti i livelli di analisi e con attività di scrittura. From the (school) basement to the web: proposals for teaching language variation The rich documentation preserved in the school archives has elements is very interesting for the history of italian language and for teaching italian. Through these texts students develop the awareness of working for a common good. The “Giornali della classe” of the elementary teachers constitute an opportunity for teaching variation and for reflection on the language, based on the direct experience of sources “dal basso” taken from one's own territory. This paper illustrates the theoretical references and some proposals relating to the use of non-literary sources for teaching Italian and described the structure, contents and linguistic and stylistic characteristics of the “Giornali” in the first half of the twentieth century. The article then presents some educational proposals that use the web, with multimedia and multimodal products, activities on speech, writing and the interaction between different systems. Texts can be transcribed (also for the reconstruction of scholastic and local memory and with other schools, trhough crowdsourcing) by students of various school cycles. Workshop, such as the one commented for a middle school, can be conducted with experiences of reflection on the different levels of analysis and with writing activities.
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Delogu, Rosalia, Nicola Malloggi, Valentina Pedani, and Eniko Tolvay. "Gli interventi per l'inclusione e per la riduzione dell'abbandono scolastico nel Programma Operativo Nazionale 2014-2020 "Per la scuola: Competenze e ambienti per l'apprendimento". Un modello descrittivo dell'impatto delle iniziative delle scuole sul comportamento scolastico degli studenti." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (April 2019): 167–86. http://dx.doi.org/10.3280/we2017-002009.

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Alessandro Graffi, Paola Parravicini e. "La formazione iniziale degli insegnanti di scuola: verso un modello sostenibile." Società e diritti 6, no. 12 (February 14, 2022): 363–73. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/17356.

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Abstract:
L’Università degli Studi di Milano è tradizionalmente impegnata nelle attività di formazione degli insegnanti e, perquanto attiene alla formazione iniziale, ha partecipato con puntuale dedizione alle attività richieste dai vari governiche si sono succeduti nel tempo. E non solo. Il Comitato per la Formazione degli insegnanti, attivo da tempo in senoall’Ateneo lombardo, ha contribuito in modo proattivo alla definizione di modelli di formazione e ha partecipato aidibattiti che si sono sviluppati sia all’interno dell’Accademia italiana che negli ambienti ministeriali, scolastici,sindacali. Tutto ciò è avvenuto per una ragione principale: la possibilità di sfruttare vere e proprie economie di retepositive connesse con la dimensione e, quindi, l’eterogeneità di un ateneo di grandi dimensioni.In questo lavoro, in particolare, verrà presentata l’esperienza dell’Università degli Studi in relazioneall’ottenimento della certificazione prevista dal Decreto Legislativo n.59 del 2017: attraverso i dati raccoltiattraverso quest’ultima esperienza, sarà infatti possibile proporre una serie di considerazioni circa i più differentiprofili dei candidati all’insegnamento nei prossimi anni per giungere una proposta di un modello di formazioneiniziale degli insegnanti efficiente, efficace e sostenibile.
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Zoppi, Corrado. "Alcune riflessioni sull'attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria della Sardegna." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043010.

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Abstract:
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l'approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessitŕ dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall'amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un'esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
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Ferrantino, Concetta, Maria Tiso, and Iolanda Sara Iannotta. "A cultural challenge: renewing the mental space for an inclusive school." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 358–66. http://dx.doi.org/10.36253/form-12633.

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Abstract:
This paper proposes a critical reflection about the need of transforming school into an inclusive environment, to promote personal enhancement and to enrich the collegial, social and cultural dimension. A short theoretical excursus, aimed at defining an open and autopoietic school system (Maturana & Valera, 1985), preempts a description of the different tools used to design and evaluate an inclusive school. The purpose is to consider the impact that these instruments could have in terms of policies, practices and inclusive cultures (Booth & Ainscow, 2002). The authors believe that inclusion is not a set of policies and practices, but a mental space, able to establish a culture shared by the different stakeholders of the school community. Una sfida culturale: rinnovare lo spazio mentale per una scuola inclusiva. Il contributo propone una riflessione critica di carattere espositivo rispetto all’urgenza di trasformare la scuola in un ambiente inclusivo, al fine di promuovere la valorizzazione personale e arricchire la dimensione collegiale, sociale e culturale. Dopo un breve excursus teorico, finalizzato alla definizione di un sistema formativo aperto e autopoietico (Maturana & Valera, 1985), sono presentati i diversi strumenti utili alla progettazione e valutazione di una scuola inclusiva. Scopo della riflessione è considerare l’impatto che questi strumenti sono in grado di determinare in termini di politiche, prassi e culture inclusive (Booth & Ainscow, 2002). Il presupposto alla base della riflessione degli autori è considerare l’inclusione non soltanto un insieme di politiche e pratiche, ma soprattutto uno spazio mentale, in grado di determinare una cultura diffusa e condivisa dai diversi stakeholder della comunità scolastica.
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Vedovelli, Cristina. "Learning environments that enhance students’ cognitive functioning." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 322–39. http://dx.doi.org/10.36253/form-12606.

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Abstract:
A general rethinking of the school system is underway. Today, the purpose of school is to prepare students for rapid change and the complexity of reality so that they are not overwhelmed. Executive cognitive functions have been shown to be fundamental to this purpose, specifically thoughtful planning of an idea, reflexivity, systematic approach to a task/problem, and the ability to stay focused. These are the skills that tomorrow's leaders will need (Diamond and Lee, 2011). But what theoretical and instructional models exist that aim to develop the cognitive skills necessary to succeed in school and in life? How and to what extent are the pedagogical principles of these models reflected in the organization of the physical learning space? This paper aims to trace some of the methods that promote the development of executive cognitive skills and examine how they organize the learning space. Ambienti di apprendimento che potenziano il funzionamento cognitivo degli studenti. È in atto un ripensamento generale del sistema scolastico. Oggi la finalità della scuola è di preparare gli studenti ai rapidi cambiamenti e alla complessità del reale in modo che non ne siano travolti. Fondamentali a questo scopo si sono rivelate le funzioni cognitive di tipo esecutivo, in particolare la pianificazione mentale di un’idea, la riflessività, la sistematicità nell’affrontare un compito/problema e la capacità di rimanere concentrati. Queste sono le competenze di cui avranno bisogno i leader di domani (Diamond & Lee, 2011). Ma quali sono i modelli teorici e didattici che si propongono di sviluppare le competenze cognitive necessarie per avere successo a scuola e nella vita? Come e in che misura i principi educativi di questi modelli si riflettono sull’organizzazione dello spazio fisico di apprendimento? Questo contributo si propone di ripercorrere alcuni tra i metodi che favoriscono lo sviluppo di competenze cognitive di tipo esecutivo e di indagare come organizzano lo spazio formativo.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Adelia Lucattini. "Condotte suicidarie e adolescenza nel dibattito attuale." Medicina e Morale 43, no. 4 (August 31, 1994): 667–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1007.

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Abstract:
L'articolo si propone di formulare una risposta a tre domande: 1. perché un adolescente può suicidarsi; 2. le cause di tale gesto; 3. la prevenzione di tale scelta di morte. Dopo avere brevemente passato in rassegna le c.d. "condotte suicidarie", gli Autori analizzano il problema del suicidio nell'epoca adolescenziale relativamente all'epidemiologia ed ai mezzi utilizzati per il tentativo di suicidio. Riguardo all'eziologia del suicidio, l'articolo nota come tale gesto solo apparentemente caratterizzato da improvvisatezza ed incomprensibilità. In realtà, il suicidio è da considerare come atto conclusivo e manifesto di un complesso insieme di processi, fantasie, desideri e vissuti determinati sia dalla realtà psichica interna sia dalle vicende relazionali esterne dell'ambiente sociale in cui vive l'adolescente. Risulta perciò difficile parlare di cause scatenanti del suicidio preferendosi parlare di fattori di rischio. Essi sono: la personalità vulnerabile dell'adolescente; la compresenza di psicopatologie, soprattutto depressione; il rapporto conflittuale col proprio corpo; alcoolismo e tossicodipendenza; la situazione familiare (confl itti irrisolti o compresenza nella famiglia di psicopatologie o condotte suicidarie; l'influenza dei mass media, che possono rafforzare situazioni di "debolezza" dell'adolescente; gli insuccessi scolastici; il fattore socio-ambientale "difficile"; le "fantasie" dell'adolescente suicida. Gli Autori individuano tre livelli di prevenzione del suicidio negli adolescenti: primario, mediante l'attuazione di provvedimenti diretti a tutta la popolazione a rischio; secondario, per evitare l'insorgenza di recidive; terziflrio, mediante il contenimento dei danni conseguenti al comportamento suicidario. L'articolo si conclude con una proposta di educazione alla vita che tenga conto delle tre dimensioni umane: se stesso. gli altri, la trascendenza.
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Chiodo, Emanuela. "Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Abstract:
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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"L’AMBIENTE COME FATTORE DI APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA." Studia Polensia 05, no. 01 (October 31, 2016): 1–20. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2016.05.01.01.

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Abstract:
Nel saggio si elabora il tema dell’ambiente fisico e sociale come fattore essenziale per sviluppare un progetto educativo. L’ambiente è considerato “terzo educatore” e gioca un ruolo decisivo nel determinare la qualità degli apprendimenti. Le aule, i laboratori, i corridoi, la forma materiale dell’edificio, il contesto in cui è collocato, i colori delle pareti, la qualità dell’illuminazione, gli arredi, i materiali didattici: tutto questo crea l’ambiente dove il bambino vive, apprende, fa esperienze, entra in relazione con gli altri. Incisiva nella sua crescita è la figura dell’educatore, il quale attraverso azioni finalizzate dirette e indirette, può creare spazi gradevoli, accessibili e funzionali all’apprendimento. La ricerca empirica conferma l’impegno delle scuole dell’infanzia incluse nell’indagine a essere un luogo d’incontro, interazione, ascolto, reciprocità per migliorare la relazione tra bambino e ambiente scolastico. In particolare lo dimostrano la ricchezza di angoli e materiali messi a disposizione dei bambini dalle educatrici.
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Coscia, Laura. "Fare didattica in spazi flessibili. Progettare, allestire e utilizzare ambienti di apprendimento, a cura di Leonardo Tosi, Giunti Scuola, 2019." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.408.

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Abstract:
Frutto di un lavoro collettivo e realizzato dal gruppo di ricerca Indire che si occupa di architetture scolastiche, il volume Fare didattica in spazi flessibili affronta il dibattito relativo al rapporto tra pedagogia e architettura, cercando di fornire strumenti pratici per docenti e dirigenti scolastici che intendono approcciarsi a queste tematiche.
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"Tribunale di Brescia, sez. lavoro - ordinanza 29 novembre 2010, giud. Alessio, Flc-Cgil Brescia contro Comune di Adro e altri." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (April 2011): 132–40. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-001011.

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Abstract:
Discriminazione fondata sulle convinzioni personali - Esposizione del sole delle Alpi - Natura del simbolo - Simbolo di partito e non simbolo storico-culturale della comunitŕ locale Discriminazione fondata sulle convinzioni personali - Art. 1 d.lgs 216/2003 - Esposizione massiccia di simboli partitici in un plesso scolastico pubblico - Sussistenza Il sole delle Alpi utilizzato nel plesso scolastico di Adro č simbolo di partito e non elemento simbolico, storico-culturale della comunitŕ locale; avvalorano questa conclusione una serie di inequivoci elementi quali l'uso di una versione stilizzata propria del partito politico Lega Nord, l'appartenenza politica del sindaco, il collegamento con la memoria di Gianfranco Miglio, cui č intitolato il plesso scolastico (1). La presenza del simbolo del sole delle Alpi, quale simbolo del partito Lega Nord fino alla saturazione degli ambienti, discrimina gli insegnanti addetti alla scuola di Adro, creando una situazione di svantaggio consistente nella compromissione della libertŕ di insegnamento, rispetto agli insegnanti di tutte le altre scuole pubbliche, cui la stessa č invece garantita con la necessaria e doverosa ampiezza (2).
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Paola Nencioni. "Ambienti sociali di apprendimento: i diversi scenari." IUL Research 2, no. 3 (July 17, 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.188.

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Abstract:
L’esplosione della pandemia Covid 19 ha stravolto le vite di ognuno di noi modificando abitudini, stili di vita e comportamenti. Le tecnologie digitali hanno avuto un ruolo centrale nel corso del primo lockdown e continuano a rivestire un ruolo fondamentale anche nelle attuali fasi di convivenza con il virus. Le tecnologie digitali hanno permesso, e garantiscono ancora oggi, la prosecuzione di molte attività sociali, lavorative ed educative. All’interno di questo numero di IUL Research (Volume 2 n. 3) trovano spazio numerosi contributi di carattere nazionale e internazionale che offrono una panoramica sul ruolo delle tecnologie nei diversi ambiti della vita e in particolare all’interno del mondo educativo, scolastico e universitario.
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Guendalina Peconio, Federica Doronzo, and Piergiorgio Guarini. "Ambienti di apprendimento transmediali inclusivi: gli effetti della DaD sugli studenti con DSA e BES." IUL Research 2, no. 3 (July 17, 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.100.

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Abstract:
Il presente contributo mira a indagare le percezioni e gli effetti che la Didattica a Distanza ha prodotto sugli individui con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e Bisogni Educativi Speciali (BES). Durante l’ultimo anno, l’emergenza epidemiologica da COVID-19 ha promosso una rimodulazione repentina delle metodologie didattiche e degli ambienti di apprendimento verso l’ubiquitous learning. Tuttavia, già da diversi anni, si avvertiva l’impellente necessità di innovare il fare pedagogico attraverso l’applicazione di nuove tecnologie inclusive e l’accomodamento della didattica al funzionamento cerebrale del singolo alunno. A tal fine, si riflette sulla prevenzione delle difficoltà cognitive e si evidenziano le statistiche scolastiche, riferite all’a.s. 2019/2020, circa le misure compensative adottate per fronteggiare i DSA e BES.
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Pellerey, Roberto. "Corpi nel bosco." Revista Acta Semiotica, December 22, 2021, 342–55. http://dx.doi.org/10.23925/2763-700x.2021n2.56804.

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Abstract:
Gli asili e le scuole nel bosco, un’esperienza considerata marginale e stravagante, hanno avuto a sorpresa grande fortuna dal 2020 come reazione all’emergenza sanitaria imposta dal Covid e come ricerca di un’esperienza di didattica attiva alternativa all’insegnamento cattedratico in aula nella didattica scolastica ordinaria. Queste scuole in cui i bambini stanno sempre all’aperto in un ambiente naturale selvatico stanno sperimentando una didattica attiva basata su esperienze dirette che sfociano poi in conoscenza teorica acquisita: tale didattica è oggi percepita come esperimento libertario, attivo e innovativo benché esistano dal 1954 in Europa e abbiano una riflessione teorica precedente di riferimento consolidata e consistente. Di tale didattica ricostruiamo l’ideologia implicita, il sistema di valori su cui è fondata, le sue trasformazioni attuali, e l’atmosfera di fervore ed entusiasmo che caratterizza gli incontri nazionali dei suoi praticanti e sostenitori, dando conto dell’insieme di domande, dubbi, questioni, ipotesi e proposte che oggi attraversano questo movimento pedagogico-culturale.
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Matos, Alex Costa, Amanda Alves Fecury, Euzébio Oliveira, Carla Viana Dendasck, and Cláudio Alberto Gellis de Mattos Dias. "Numero di casi confermati di meningite in Brasile nel periodo dal 2011 al 2015." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, May 6, 2020, 121–30. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/meningite-in-brasile.

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Abstract:
La meningite è l’infezione delle meningi che coinvolgono il cervello e il midollo spinale e può essere causata da diversi microrganismi come batteri, funghi o organismi acellulari (virus). La meningite batterica può avere sintomi come febbre, torcicollo, nausea, vomito, fotofobia, mal di testa, agitazione e convulsioni. Questo studio mirava a mostrare il numero di casi confermati di meningite in Brasile, per quanto riguarda l’anno, la regione di notifica, il gruppo di età, il sesso e la razza nel periodo dal 2011 al 2015. La ricerca quantitativa è stata condotta nel database DATASUS [7] . I casi confermati di meningite in Brasile nel 2015, sono diminuiti a causa delle campagne di prevenzione e igiene promosse dal governo federale, con l’ausilio di campagne di vaccinazione. Il sud-est, essendo la regione più popolosa del Brasile, ha avuto un numero maggiore di casi confermati a causa della grande concentrazione di individui che vivono negli stessi ambienti all’interno della società. Ciò fa sì che l’agente patogeno si diffonda in modo più dinamico. I bambini ei giovani erano le persone più colpite dalla meningite perché trascorrevano un lungo periodo di tempo in ambienti scolastici con un gran numero di individui.
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Bortolotti, Alessandro, and Simon Beames. "‘ON MONDAY AFTERNOONS WE GO TO DISCOVER THE WORLD!’: UNDERSTANDING A TRADITIONAL ITALIAN PRIMARY SCHOOL’S ADAPTATION TO A STUDENT-DRIVEN APPROACH TO LEARNING / IL LUNEDÌ POMERIGGIO ANDIAMO A SCOPRIRE IL MONDO: MODIFICAZIONI NELL’APPROCCIO SCOLASTICO TRADIZIONALE A FAVORE DI PERCORSI D’APPRENDIMENTO GUIDATI DAGLI ALUNNI IN UNA SCUOLA PRIMARIA ITALIANA." European Journal of Education Studies 8, no. 1 (December 24, 2020). http://dx.doi.org/10.46827/ejes.v8i1.3502.

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Abstract:
Across the globe, increasing attention is being paid to curricular learning outside the classroom. While there is no Italian national outdoor learning policy, there is a growing wave of lecturers, teachers, schools, environmental education centres, who are developing this field. This paper examines one rural primary school’s attempts to incorporate learning outside the classroom into their rather conventional teaching practices. Michael Fullan’s seven premises of ‘change knowledge’ are employed to lend a deeper interrogation of the findings. Since the boundaries of inquiry were so clear, in terms of context, space-time, and people, a case study design was used. Data generation featured two principal methods and took place over a six-year period. First, there were open-ended interviews with each of the two principal educators; two focus group interviews with the entire staff team; and large focus groups with senior pupils. Field notes from participant observation and informal conversations were also used. The findings highlighted the importance of alliances between teachers, parents, and the wider community; the need for pupils to have the power to shape what is being learned; and the value of having pupil groups with different ages and abilities. The teachers stressed how crucial it was for pupils to learn how to critically refine the questions they were asking about their ‘places’. Further analysis of the data showed that Fullan’s premises of motivation and commitment, learning in context, capacity building, and persistence and flexibility were especially present. A livello globale, si registra un crescente interesse nello sviluppare il curriculum scolastico all’aperto. In Italia, pur non essendoci un diretto interesse da parte di organizzazioni centrali, si assiste comunque ad un’ondata di docenti, insegnanti, scuole, centri di educazione ambientale, che stanno vieppiù sviluppando questo settore. Il presente lavoro esamina gli sforzi di una scuola elementare rurale, al fine d’inserire l'apprendimento all’aperto nelle proprie pratiche didattiche, generalmente piuttosto convenzionali. Le sette premesse di Michael Fullan per "cambiare la conoscenza" sono state utilizzate per riflettere a fondo sui risultati ottenuti. Poiché i confini dell’indagine qui sviluppata erano molto chiari in termini di contesto spazio-temporale e personale, è stato adottato l’approccio dello “studio di caso”. I dati sono stati raccolti nell'arco di sei anni, attraverso due metodi principali. In primo luogo, si sono utilizzate interviste approfondite con ciascuno dei due insegnanti principali della scuola; due incontri di focus group con l'intero corpo insegnante; e focus group allargati a tutti gli alunni. Inoltre, sono state raccolte numerose note di campo provenienti sia dall'osservazione dei partecipanti, sia da conversazioni informali. In generale, i risultati hanno evidenziato l'importanza dell’alleanza tra insegnanti, genitori e con la comunità locale; la necessità che gli alunni abbiano la possibilità di essere coinvolti nella definizione dei contenuti d’apprendimento; il valore dei gruppi d’alunni con età e capacità diverse. Gli insegnanti hanno sottolineato quanto sia cruciale che gli alunni imparino ad affinare criticamente le domande che si ponevano sui loro "luoghi". Un'ulteriore analisi dei dati ha mostrato che le premesse di Fullan su motivazione, impegno, apprendimento nel contesto, sviluppo delle capacità, continuità e flessibilità, siano particolarmente presenti. <p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0720/a.php" alt="Hit counter" /></p>
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