Academic literature on the topic 'Ambiente scolastico'

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Journal articles on the topic "Ambiente scolastico"

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Falzarano, Angelo, and Raffaele Sibilio. "Ambiente, lavoro e donne per una sostenibilità al femminile nelle istituzioni scolastiche." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 63–73. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001006.

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Abstract:
Questo contributo presenta i risultati di uno studio qualitativo mediante intervi-ste a dirigenti scolastici di diverse regioni italiane sul lavoro e donne per una sostenibilità al femminile nelle Istituzioni scolastiche. In particolare, lo studio si è proposto di esplorare l'ordine delle disuguaglianze di genere e le sue conse-guenze nell'attuale configurazione dell'ambiente scolastico. La ricerca ha rileva-to che gli impegni professionali e familiari trovano non pochi vincoli nel momen-to in cui le docenti decidono di costruire un percorso familiare. La difficoltà di conciliazione produce effetti negativi sulle condizioni di lavoro e sulla carriera professionale delle donne, generando una metamorfosi nel loro rapporto con la scuola.
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Mignani, Stefania, Marilena Pillati, and Irene Martelli. "Un indicatore statistico del background familiare nello studio del successo scolastico degli studenti della provincia di Bologna." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 194–214. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120010.

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Abstract:
La formazione di base, l'accesso al sapere e il successo formativo sono questioni di grande interesse in tema di politica del lavoro. Č noto come giŕ a partire dai primi anni di scuola lo status socio-economico e culturale delle famiglie eserciti un ruolo fondamentale come variabile esplicativa dei risultati conseguiti dagli studenti. Disporre di informazioni accurate non solo sugli esiti formativi, ma anche sulle caratteristiche dei contesti familiari, diventa quindi di particolare rilevanza nella definizione delle politiche scolastiche territoriali. In questo lavoro viene presentata una proposta metodologica per la costruzione di indicatore statistico dello status socio-culturale delle famiglie con riferimento ai dati di un'indagine dell'della Provincia di Bologna sugli esiti scolastici di un campione di studenti della scuola secondaria di II grado. Dalle analisi condotte emerge l'esistenza di un legame tra retroterra familiare e risultato scolastico. Nemmeno in una realtŕ ad alta scolaritŕ, quale quella bolognese la scuola sembra essere in grado di neutralizzare l'effetto di ambienti familiari sfavorevoli sul rendimento scolastico dei ragazzi.
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Galdieri, Michela, and Diana Carmela Di Gennaro. "Rethinking the didactic-educational space: suggestions for promoting school inclusion." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 308–21. http://dx.doi.org/10.36253/form-12609.

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Abstract:
The central role played by space within the educational field, considered as a prerequisite for action, redefines the didactic experience through the meanings of design and organization, implying a systemic relationship between teacher, learner and contexts. The aim of this paper is to reflect upon the meanings of space, spatiality, accessibility and the opportunity to prepare educational and didactic places in which the inclusion of each and every one can be promoted, including pupils with complex communication needs. Indeed, for those pupils the absence of language, a partial or not very functional use of language can represent a limitation to well-being, an obstacle to activity and an impediment to participation to school context. Ripensare lo spazio didattico-educativo: suggestioni per promuovere l’inclusione scolastica. Il ruolo centrale dello spazio in ambito educativo, inteso come presupposto dell’azione, riconfigura l’esperienza didattica nei significati di progettazione e di organizzazione, implicando una relazione sistemica tra docente, discente e ambiente. L’obiettivo di questo lavoro è di riflettere sui significati di spazio, spazialità, accessibilità e sull’opportunità di predisporre luoghi dell’educazione e della didattica nei quali favorire l’inclusione di tutti e di ciascuno, ivi compresi, gli alunni con bisogni comunicativi complessi (BCC) nei quali l’assenza del linguaggio, un uso parziale o poco funzionale può costituire una limitazione al benessere, un ostacolo all’attività e un impedimento alla partecipazione nel contesto scolastico.
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Borlini, Barbara, and Francesco Memo. "L'insediamento degli immigrati nello spazio urbano. Un'analisi esplorativa sulla concentrazione degli alunni di origine straniera a Milano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090006.

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Abstract:
Il saggio indaga le dinamiche di segregazione scolastica emergenti nel contesto urbano di Milano. A una bassa segregazione etnica a livello residenziale non corrisponde necessariamente un basso rischio di segregazione a livello scolastico, poiché le dinamiche di segregazione scolastica emergono dall'interazione di diversi processi: la crescita del numero di minori di origine straniera in etŕ scolare; l'esistenza di microconcentrazioni di immigrati in alcuni quartieri della cittŕ; le differenze nelle dinamiche demografiche tra popolazione italiana e straniera; il delinearsi di strategie attive delle famiglie italiane volte ad evitare scuole ritenute socialmente inadatte, alla ricerca di ambienti che offrono migliori opportunitŕ di riproduzione del capitale sociale famigliare.
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Angelo Paletta, Serena Greco, and Enrique Martín Santolaya. "Leadership, innovazione e cambiamento organizzativo. Promuovere comunità di apprendimento professionale." IUL Research 3, no. 5 (June 15, 2022): 1–5. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.361.

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Abstract:
Il concetto di Professional Learning Community (PLC) riconosce l’importanza di un processo di apprendimento continuo per tutti i suoi membri, promuovendo una cultura della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione come condizione necessaria in un ambiente complesso e dinamico per rispondere ai bisogni degli studenti. Le sfide educative del ventunesimo secolo sono spesso adattive e, dal punto di vista organizzativo, non possono essere affrontate seguendo una gerarchia verticale di decisioni-azioni e normali procedure operative. Weick e Sutcliffe hanno definito le organizzazioni capaci di affrontare le crisi con successo (High Reliability Organizations – HRO) come pienamente consapevoli e capaci di anticipare e contenere l’inatteso, sviluppando alte competenze e capacità decisionali, conoscenza trasformativa e responsabilità condivise. Applicata al contesto scolastico, la creazione di HRO si traduce nell’attenzione verso tutti quegli elementi che caratterizzano la scuola come definizione di una visione condivisa, investimento sulla formazione del personale, promozione di pratiche collaborative, ricerca, sperimentazione e innovazione, creazione di sistemi efficaci di knowledge management, apertura e interazioni con il territorio, sostegno a pratiche di leadership condivisa.
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HORA FILHO, Edmilton Amaro da, and Irene Késsia das Mercês NASCIMENTO. "Processos Pedagógicos Escolares e Afrocentricidade: um Estudo de Caso." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 152. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248994.

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Abstract:
RESUMOA presente investigação tem como foco verificar os processos pedagógicos escolares como fortalecimento da afrocentricidade no combate ao racismo no ambiente escolar. Considerando histórias de racismo discriminação e preconceitos no ambiente escolar. Tendo como base as orientações propostas pela lei 10.639/03 e as Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais de 2004. O objetivo Geral dessa pesquisa está em investigar o Projeto “O Baobá, Árvore que Representa as Raízes da Cultura Africana” realizado na a Escola Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. O projeto compôs o Fórum Escolar de Consciência Negra, que foi realizado na instituição de ensino no ano de 2019. Para fundamentação teórica nos aproximamos os estudos da teoria da afrocentricidade. Como metodologia a análise do conteúdo dos objetivos do projeto entendendo que estes puderam nos mostrar processos pedagógicos que se voltavam e/ou se afastavam de uma perspectiva de educação afrocentrada. Nesse estudo de caso identificamos os esforços para a sensibilização de estudantes acerca dos valores humanos e de processos pedagógicos que ultrapassem as fronteiras do racismo, da discriminação e da violência dentro e fora dos muros da escola.Afrocentricidade. Processos Pedagógicos. Baobá. ABSTRACTThe present investigation focuses on verifying school pedagogical processes such as strengthening Afrocentricity in the fight against racism in the school environment. Considering stories of racism, discrimination and prejudice in the school environment. Based on the guidelines proposed by law 10.639 / 03 and the National Curriculum Guidelines for the Education of Ethnic Racial Relations of 2004. The general objective of this research is to investigate the Project “O BAOBÁ, TREE THAT REPRESENTS THE ROOTS OF AFRICAN CULTURE” held at the Municipal School Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. The project was part of the SCHOOL FORUM OF COSNCIÊNCIA NEGRA, which was held at the educational institution in 2019. For theoretical foundation we approached the studies of the theory of Afrocentricity. As a methodology, the analysis of the content of the project's objectives, understanding that they could show us pedagogical processes that turned and / or moved away from an Afro-centered education perspective. In this case study, we identified efforts to raise students' awareness of human values and pedagogical processes that go beyond the boundaries of racism, discrimination and violence inside and outside the school walls.Afrocentricity. Pedagogical Processes. Baobab. RESUMENLa presente investigación tiene el objetivo de verificar los procesos pedagógicos escolares como fortalecimiento de la afrocentricidad en la lucha contra el racismo en el ámbito escolar. Considerando historias de racismo, discriminación y prejuicios en el entorno escolar. Con base en los lineamientos propuestos por la ley 10.639 / 03 y las “Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais” de 2004. El objetivo general de esta investigación es investigar el Proyecto “O BAOBÁ, ÁRVORE QUE REPRESENTA AS RAÍZES DA CULTURA AFRICANA” realizado en la Escuela Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. El proyecto formó parte del “FÓRUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, que se realizó en la institución educativa en el año 2019. Para fundamentación teórica nos acercamos a los estudios de la teoría de la afrocentricidad. Como metodología, el análisis del contenido de los objetivos del proyecto, entendiendo que pudieron mostrarnos procesos pedagógicos que se acercaban y/o se alejaban de una perspectiva de educación afrocentrada. En este estudio de caso, identificamos esfuerzos para sensibilizar a los estudiantes sobre los valores humanos y los procesos pedagógicos que van más allá de los límites del racismo, la discriminación y la violencia dentro y fuera de las paredes de la escuela.Afrocentricidad. Procesos pedagógicos. Baobá. SOMMARIOLa presente ricerca ha l'obiettivo di verificare i processi pedagogici scolastici come rafforzamento dell'Afrocentricità nella lotta al razzismo in ambito scolastico. Considerando storie di razzismo, discriminazione e pregiudizio nell'ambiente scolastico. Sulla base delle linee guida proposte dalla legge 10.639 / 03 e delle "National Curricular Guidelines for Education for Ethnic Relationships Raciais" del 2004. L'obiettivo generale di questa ricerca è indagare il Progetto "O BAOBÁ, ÁRVORE CHE RAPPRESENTA COME RAÍZES DA CULTURA AFRICANA ”Presso la scuola municipale di Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. Il progetto faceva parte del “FORUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, che si è tenuto presso l'istituto scolastico nel 2019. Per giustificazione teorica ci avviciniamo agli studi della teoria dell'afrocentricità. Come metodologia, l'analisi del contenuto degli obiettivi del progetto, comprendendo che potevano mostrarci processi pedagogici che si stavano avvicinando e / o allontanandosi da una prospettiva educativa afro-centrata. In questo caso di studio, identifichiamo gli sforzi per sensibilizzare gli studenti ai valori umani e ai processi pedagogici che vanno oltre i confini del razzismo, della discriminazione e della violenza dentro e fuori le mura della scuola.Afrocentricità. Processi pedagogici. Baoba.
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Mosa, Elena. "L’uso degli ambienti fisici e virtuali durante l’emergenza sanitaria." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 36–45. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.332.

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Abstract:
Il contributo si basa sui dati raccolti nel corso dell’indagine “Impatto della Pandemia sulle Pratiche Didattiche e Organizzative delle Scuole Italiane nell’Anno Scolastico 2020/21” condotta da Indire su un campione statisticamente rappresentativo. La survey richiama le dimensioni dei framework europei DigCompOrg e DigCompEdu, ovvero: 1) Modalità didattiche 2) Valutazione 3) Supporti e risorse per la didattica 4) Spazi, infrastrutture e tecnologie 5) Formazione continua 6) Organizzazione e leadership scolastica 7) Collaborazione e networking. Il rispondenti all’indagine sono stati 2.546 docenti variamente distribuiti sul territorio nazionale e rappresentativi della scuola primaria, secondaria di I e di II grado. Nello specifico, l’articolo intende approfondire i risultati relativi alla dimensione “spazi, infrastrutture e tecnologie” con l’obiettivo di analizzare l’uso degli spazi scolastici interni ed esterni all’edificio anche in modalità integrata e potenziata dagli ambienti on line. Come è noto, gli spazi e le infrastrutture tecnologiche hanno ricoperto un ruolo fondamentale durante la pandemia. I primi, perché sono risultati essenziali al fine di garantire il distanziamento sociale minimo nel rispetto dei provvedimenti sanitari emanati dal CTS. Le infrastrutture e le tecnologie, inoltre, si sono rivelate essere la conditio sine qua non per garantire le attività didattiche nei vari assetti: in presenza, online o a classi ibride. Assicurare un device a tutti, disporre di connessioni sufficientemente robuste da consentire molteplici accessi in contemporanea (a casa, come a scuola) sono state alcune delle principali sfide fin dai primi giorni di lockdown. Al perdurare dell’emergenza sanitaria e dei relativi provvedimenti necessari al contingentamento della diffusione del virus, si sono poste anche questioni legate alla disponibilità di ambienti domestici dedicati per consentire il corretto svolgimento delle attività didattiche. Ambienti che, non di rado, risultavano inidonei se, ad esempio, dovevano essere condivisi con altri fratelli o sorelle o con i genitori in smart working. I patti educativi di comunità sono stati richiamati nel Piano Scuola 2020/21 al fine di incoraggiare collaborazioni virtuose tra scuola e territorio e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra le scuole e le comunità educanti, anche in relazione al quadro di complessità generato dalla pandemia. Il Piano 2020/21 specifica, tra i vari obiettivi, la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali. Si è pertanto inteso indagare la tipologia e la frequenza di utilizzo di ambienti diversi dall’aula scolastica e le motivazioni che hanno sotteso a tali scelte. Il contributo intende fornire una sintesi e una riflessione critica a partire dai dati emersi dal questionario.
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Bertoloni, Luca. "Forme di scrittura audiovisiva del sé: esperienze e pratiche schermiche di studenti e docenti in Didattica a Distanza nel nuovo panorama mediale." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 18–32. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17874.

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Abstract:
La pandemia da Coronavirus ha scosso non solo la scuola italiana, cogliendola impreparata sul piano tecnologico, ma anche la vita degli studenti, alterando molte delle loro abitudini. I giovani della generazione Z tuttavia non stati colti così impreparati dalle innovazioni digitali, poiché da tempo sperimentano quotidianamente, sfruttando le strutture elementari del linguaggio audiovisivo, esperienze schermiche soggettive che poi diventano oggetto di narrazioni del sé, secondo modalità ritenute da loro più efficaci rispetto alla scrittura tradizionale e a quella multimediale. Con la Didattica a Distanza e con la trasformazione dell’ambiente-scuola in mediascape, tali pratiche si sono estese all’ambito scolastico: studenti e docenti si sono così ritrovati ad agire, insieme, in un unico grande ambiente mediale generato dalle rilocazioni del dispositivo-scuola e dell’ambiente domestico, con un cortocircuito tra essi. Le loro esperienze sono state testimoniate dai social network, terreno mediale in cui sia studenti che docenti, come mediantropi, sostanziano adeguatamente le proprie emozioni digitali. Per cogliere i legami tra DaD, schermi, esperienze e pratiche, si analizzerà un corpus testuale di area italiana estratto da TikTok, social network audiovisivo molto utilizzato dai giovanissimi, offrendo focus specifici su casi di docenti e studenti che si sono distinti nel flusso mediale, imprimendosi in poco tempo nell’immaginario pandemico dei giovani italiani.
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Maisto, Antonella, Maria Gabriella Schettino, and Francesco De Caro. "La formazione al tempo del Covid." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 99–104. http://dx.doi.org/10.48268/covid/2021/0001.4.

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Abstract:
La formazione non è appannaggio solo del sistema scolastico ma è propria anche del mondo professionale e aziendale. Nei mesi di emergenza Covid vi è stata l'immediata urgenza di assicurare la continuità della formazione per corsi imprescindibili quali: Salute, Sicurezza e Ambiente. Si è delineato un mondo a due velocità, nel quale una parte ha dovuto rallentare o addirittura fermarsi, mentre l'altra ha subito un’accelerazione improvvisa ed in quest’ultima rientra la Sanità “in prima linea”, posta di fronte ad un fenomeno nuovo e, soprattutto, da affrontare e studiare contemponeamente. La recente epidemia da SARS Cov 19 ha determinato un radicale cambiamento nelle organizzazioni sanitarie come in tutte le organizzazioni che coinvolgono la vita ed il lavoro degli uomini, impossibilitati a proseguire con le abitudinarie modalità relazioni professionali e personali. Ma uno dei settori che in epoca Covid non si è potuto arrestare è la Sanità e la Ricerca: dove c’è ricerca c’è formazione ed informazione; quindi, anche se i decreti hanno chiesto di evitare assembramenti ed hanno chiuso le aule, d’altro canto hanno chiesto di non chiudere i canali di formazione ed informazione. Questi non si sono arrestati ma sono stati oggetto di trasformazione, evoluzione e cambiamento: parole come DAD, FAD, e-learning, ma anche webinar, videoconferenza, smart-working, prima conosciute e utilizzate solo dagli esperti di settore o in specifici contesti, sono divenute in un breve lasso di tempo di uso comune.
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Guidetti, Giulia, and Cinzia Albanesi. "Senso di comunità. Può bastare per fronteggiare l'emergenza COVID-19 a scuola? Uno studio di un caso su una scuola secondaria di primo grado." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 81–95. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001006.

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Abstract:
L'obiettivo dello studio è comprendere la relazione fra SSoC (Senso di Comunità Scolasti-co) e benessere degli studenti in didattica a distanza (DAD), durante la pandemia, e il ruolo delle scelte metodologiche della scuola sulle stesse variabili (benessere e SSoC), in una scuola secondaria di I grado che usa la Didattica per Ambienti di Apprendimento (DADA). Hanno partecipato alla ricerca 70 studenti (mediante questionario e un'intervista di gruppo) e 13 tra docenti e genitori (mediante interviste individuali). La ricerca ha indagato il ruolo della DAD e il suo impatto sulla scuola, sul SSoC e sul benessere psicologico (PWB) e sociale (MHC-SF). Dai risultati emerge l'importanza del SSoC e di pratiche trasformative nel mantenere il be-nessere scolastico, anche in situazioni di emergenza.
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Dissertations / Theses on the topic "Ambiente scolastico"

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DAKDUKI, JAMAL. "The ecological well-being and job satisfaction in primary schools teachers: a comparative study between the Arab-Israeli teachers and the Palestinian (West Bank and Gaza strip)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/67089.

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Abstract:
Il benessere è costituito da un insieme di elementi che devono essere equilibrati tra di loro per consentire agli individui un maggior benessere generale. Fattori come la diversità culturale, sociale, istituzionale, regole e tradizione sono importanti nel definire cosa sia il benessere. Il concetto di benessere sarà indagato in un contesto complesso, quello degli insegnanti palestinesi. Sono previsti tre gruppi. La suddivisione ha un significato multiplo: geografico; culturale; tradizionale; istituzionale. I tre gruppi sono: 1-palestinesi araboisraeliani: abitano all’interno dello stato di Israele, sono cittadini israeliani, costituiscono il 20% della popolazione; 2-palestinesi del westbank: geograficamente sono divisi dallo stato di Israele, contano un milione e mezzo di individui; appartengono al sistema giordano come istituzione; 3-striscia di Gaza: geograficamente sono divisi dallo stato di Israele e dal westbank, contano due milioni di individui, appartengono al sistema egiziano. La ricerca prevede tre studi: Studio I Obiettivo: esplicare temi salienti che definiscano le dimensioni del benessere degli insegnanti palestinesi (WB, Gaza, IL). Metodo: qualitativo Partecipanti: Focus group (N16), Keyinformant (N= 36) Studio II Obiettivo: identificare le dimensioni del benessere e la qualità della vita (QOL) degli insegnanti in WB, GAZA, lL. Metodo: quantitativo Partecipanti: 153 insegnanti Studio III Obiettivo: Validare uno strumento culturalmente sensibile capace di catturare tutte le dimensioni di QOL e del benessere degli insegnanti palestinesi. Metodo: quantitativo Partecipanti:150 insegnanti per ogni area, bilanciati per genere, età, livello di istruzione, professione. Risultati: principali risultati delle ricerche sono stati: - gli insegnanti WB hanno sottolineato la politica e le conseguenze economiche dell’occupazione israeliana; - gli insegnanti di Gaza hanno evidenziato gli stessi elementi; tuttavia hanno sottolineato altri aspetti importanti: la religione (spirituale) e l'ambiente e hanno fatto notare che l'infrastruttura è assente. - gli insegnanti araboisraeliani hanno sottolineato il riconoscimento sociale, la politica e le dimensioni economiche e sostenuto che il sistema istituzionale può interferire con il loro lavoro e il cambiamento della vita. - gli insegnanti a Gaza sono più gratificati del rapporto con colleghi e allievi; - gli insegnanti in Israele hanno mostrato emozioni meno positive rispetto a quelli di Gaza e WB. - gli insegnanti in WB sono risultati i meno soddisfatti, gli insegnanti a Gaza sono risultati i più soddisfatti. Ci sono differenze significative tra le tre aree. - La qualità della vita tra gli insegnanti di Gaza è molto inferiore rispetto a WB e IL. - C’è una relazione significativa tra la soddisfazione sul lavoro e il benessere ecologico degli insegnanti. - Ci sono differenze significative legate a: benessere ecologico, genere, età e lavoro. In base a quanto emerso, possiamo riassumere le dimensioni del benessere ecologico in: (1) funzionamento positivo (psicologico); (2) funzionamento negativo; (3) Spiritualità (religione); (4) funzionamento sociale; (5) fattori ambientali; (6) Sicurezza umana; (7) economica; Alla fine della mia tesi ho suggerito uno strumento di misura per valutare il benessere ecologico chiamato The Global well being Assessment Scale (GWBAS), che ho redatto attraverso i risultati della mia ricerca. Ouesto strumento valuta gli aspetti psicologici, fisici, sociali, economici, culturali e spirituali.
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Salomoni, Silvia. "L'impronta ambientale dei servizi: il caso della ristorazione scolastica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18121/.

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Abstract:
La metodologia PEF – Product Environmental Footprint, rappresenta il metodo raccomandato dalla Commissione Europea per la quantificazione dell’impatto ambientale di prodotti e servizi, finalizzato a favorirne il confronto, come stimolo alla competitività delle organizzazioni. Nel presente studio tale metodologia è stata applicata e discussa per la prima volta a livello internazionale ad un servizio, in particolare ad un segmento specifico del servizio di ristorazione scolastica svolto da CAMST. Tale studio ha permesso di analizzare e discutere un’applicazione concreta della PEF sui servizi e di validare e fornire input di miglioramento per la Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCR) elaborata da ENEA, regole specifiche per il calcolo dell’impronta ambientale che definiscono nel dettaglio come condurre uno studio PEF per la specifica applicazione. Dopo la definizione degli obiettivi dello studio, che comprendono sia gli obiettivi generali dello studio che quelli specifici del committente, viene descritto nel dettaglio la raccolta ed elaborazione dei dati, la definizione del modello concettuale, la sua realizzazione con il software GaBi e infine l’interpretazione dei risultati. I risultati sono stati discussi in relazione a due principali aspetti. Il primo riguarda l’analisi dei risultati dello studio PEF in relazione agli obiettivi dello studio secondo l’approccio suggerito dalla PEFCR, quindi oltre a testare l’applicabilità della PEFCR sono state individuate le complessità di carattere metodologico fornendo un primo contributo migliorativo alle problematiche identificate. Il secondo aspetto riguarda l’analisi dei risultati adottando un diverso livello di dettaglio che potesse rispondere e fornire supporto alle richieste del committente. A questo proposito sono stati individuati gli aspetti più significativi del servizio su cui mettere in atto azioni strategiche da attuare in ottica di miglioramento del servizio.
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BOARIN, Paola. "RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E AMBIENTALE DELL’EDILIZIA SCOLASTICA. IMMAGINI, OBIETTIVI, STRATEGIE, OPPORTUNITÀ." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388680.

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Abstract:
At a time when attention to the environment seems to have finally become one of the primary objectives to be pursued for the management of human processes and effects related to them, the maximum extension and strengthening of policies for efficiency and quality of building systems becomes a necessary vehicle for the implementation of Community and national programs. Within the existing park building, school buildings occupy a large segment of public property, but are rarely involved in investment projects of national interest. Especially since, according to the Annual Report of Legambiente "Ecosistema scuola”, two thirds of the existing school constructions are housed inside buildings constructed during the period between 1940 and 1990, many of which have not undergone substantial changes and transformations over time. From this relationship and from many verifications by the Public Administrations and users is clear, moreover, that these structures have many building issues related to consumption of resources, the well being of the internal conditions of use and security and, not least, management by local government units. From the perspective of management, school buildings relate to the heritage of competence of local governments (municipalities and provinces in relation to education) that are required to provide for the maintenance of quality and performance requirements that guarantee safety and efficiency. Unfortunately, in daily practice, the managers are not always able to steer the school buildings through appropriate logic programming, in the medium to longer term, and there is therefore a widespread culture of "urgency”, such that are performed only emergency. This logic operation can not affect significantly on the general conditions of school buildings, whose problems are emerging so disruptive only at accidents and in the presence of victims. The possibility to operate substantially and in a scheduled way on school buildings, by adapting the physical environment and optimizing the use of resources, would, on the one hand, increasing the quality of construction and conditions of use and, secondly, improving the management of economic resources available to the local government units. It should be noted, also, that the school is a breeding ground for the spread of the principles of sustainability and to promote in students a higher awareness and commitment in energy, both in school, both in everyday life. The innovative processes of management and upgrading school buildings, therefore, may affect both the system building facility and the implementation of educational objectives, because, since the school is the institution responsible for education and cultural growth of citizens, it must start a strong training in line with the principles of environmental protection and resource savings.
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Roffi, Francesco. "L'impatto ambientale dei cantieri: linee guida alla redazione del Piano di gestione ambientale per il caso dell'ampliamento del plesso scolastico di Abbiategrasso (MI)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5374/.

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Grandi, Stefano. "Il Benessere Termoigrometrico in ambienti scolastici: Indagini sperimentali nella nuova sede della Facoltà di Ingegneria al Lazzaretto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/414/.

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Caputo, Marco. "Valutazione economico - ambientale LCC-LCA per la riqualificazione energetica dell’involucro opaco di un edificio scolastico sito in Melissano (LE)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Lo studio affronta il problema della sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni con riferimento all’involucro opaco di un edificio scolastico situato nella provincia di Lecce mediante la messa a punto di uno strumento che combina metodi in ottica Life Cycle Thinking e con particolare attenzione alla specificità climatica dell’area mediterranea. Al fine di effettuare una valutazione efficace, si è scelto di eseguire una comparazione integrata considerando le tecniche costruttive a maggiore diffusione sul territorio nazionale, realizzate assemblando muratura e isolanti. Queste soluzioni, sono state confrontate con lo stato di fatto originario dell’edificio, in modo tale da poter verificare l’effettivo miglioramento. La sostenibilità ambientale è stata valutata calcolando il contenuto di energia primaria e di CO2 dei vari elementi tecnici mentre la sostenibilità economica è stata valutata attraverso l’individuazione e la previsione di tutti i costi che si suppone di sostenere durante il ciclo di vita dell’edificio. La simulazione ha portato a risultati confrontabili che hanno permesso di trarre conclusioni e valutazioni sulle diverse tipologie costruttive analizzate e utilizzabili per la riqualificazione degli edifici. In particolare è stato riscontrato che, nel contesto mediterraneo, risulta dominante il problema del surriscaldamento estivo, avente un peso non inferiore a quello del riscaldamento invernale. Si è dimostrato quindi che, in un’ottica di sostenibilità, la scelta della componente di involucro opaco implica una valutazione che tenga in considerazione molteplici aspetti, superando il comune approccio che tiene in conto generalmente solo i parametri del minor costo di costruzione e della efficace performance di isolamento termico per rispondere alla prescrizione normativa.
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CELLURALE, MARILISA. "La progettazione tecnologica degli ambienti di apprendimento. Building information modeling e behavioral modeling per la riqualificazione dell'edilizia scolastica." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1327637.

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Abstract:
La ricerca riflette i termini contemporanei della dialettica tra cultura del progetto e modellazione delle informazioni, applicata al tema della riqualificazione del patrimonio, sul caso particolare delle architetture per la formazione. Lo studio ne riconosce l’eccezionale concentrazione di fattori relazionali tra l’educando e il corpo educante della scuola. Più in generale, le infrastrutture urbane materiali e immateriali restituiscono dati e la capacità di modellarle e interpretarle esercita un riflesso notevole sul processo cognitivo e operativo delle discipline che si occupano della città, sul riordino delle competenze necessarie al governo della trasformazione. Ci si chiede quali abilità dovrà acquisire o rafforzare la disciplina della progettazione tecnologica ambientale, al fine di sostenere il ruolo di interprete dello spazio fisico. Il tema si inquadra nella definizione più ampia di progetto come azione sintetica e intenzionale dell’architettura, di per sé un esercizio di predizione e prefigurazione, un atto metaforico di produzione dell’ambiente costruito.
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FATTORINI, OTTAVIO. "Il Modello DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento): paradigma di una governance innovativa delle istituzioni scolastiche italiane." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1631646.

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Abstract:
Le scuole Modello DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento) costituiscono un’innovazione organizzativa e didattica significativa nel panorama nazionale che coinvolge ad oggi circa cento scuole statali. Se la caratteristica più evidente è data dal fatto che gli istituti funzionano per “aula–ambiente di apprendimento”, assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina e la rotazione dei gruppi classe nel cambio di insegnamento, ciò che caratterizza il costrutto è esplicitato nei 10 principi (5 postulati e 5 caratteristiche) del Manifesto dele scuole DADA. Rispetto ad altre Avanguardie Educative (raccolte nel manifesto AE dell’INDIRE), la peculiarità del DADA che lo rende unico rispetto a qualsiasi altra proposta didattica innovativa, è nella pervasività sistemica all’interno di un’istituzione scolastica e nell’inevitabile coinvolgimento corale che richiede la partecipazione di tutte le componenti delle comunità che lo praticano (dirigenti, insegnanti, studenti, famiglie, ecc.…). Tali caratteristiche fanno volgere lo sguardo su chi deve guidare e gestire questi cambiamenti, il dirigente scolastico e il sistema di governance. La diffusione delle scuole Modello DADA è avvenuta nonostante la dirigenza scolastica italiana si caratterizzi come governance atipica, esercitata attraverso leve di implementazione indirette, poco gerarchizzate e giocate su elementi di empowerment di contesto. Partendo da questi presupposti, la ricerca ha scelto come focus proprio la governance delle scuole Modello DADA, verificando al contempo il costrutto attraverso la rilevazione dei 10 principi definiti nel manifesto nelle scuole che hanno avviato questa innovazione didattica e organizzativa. Le domande di ricerca che hanno mosso il lavoro dietro la costruzione dello strumento utilizzato nello studio, ovvero il questionario, sono state: - Quali sono, se sono identificabili e determinabili, gli elementi che caratterizzano la governance scolastica? - Quali sono le azioni organizzative ed economico-gestionali di una scuola DADA? Quali le competenze da esse derivanti? - Qual è la percezione del dirigente in merito agli effetti del DADA sul contesto scolastico (studenti, insegnanti, famiglie e ambienti)? La ricerca sperimentale è stata condotta sui DS delle scuole in cui è stato attivato il Modello DADA scegliendo come campione di ricerca alcuni dirigenti partecipanti alla compilazione del questionario la cui costruzione, prima e oltre gli esiti della sua somministrazione, rappresenta esso stesso un risultato di ricerca concreto.
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FOGHERI, ANNA MARIA. "Potenzialità degli interventi di efficienza energetica nel processo di riqualificazione degli edifici scolastici. Applicabilità di modelli e tecnologie innovative." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/605381.

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Books on the topic "Ambiente scolastico"

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Tedesco, Silvia. Riqualificazione energetico ambientale del costruito: Edifici scolastici. Firenze: Alinea, 2010.

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Giovannini, Valentina. Scuola di base. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/alph11.

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Abstract:
“Scuola di base” è un’espressione utilizzata diffusamente per richiamare l’esigenza di una visione integrata dei primi segmenti di istruzione, a più riprese interessati da interventi di riforma e da processi di cambiamento. Ipotizzare scenari di trasformazione della scuola di base, nelle pratiche e nella normativa, significa assumere una prospettiva che connetta il tema dell’apprendimento, nelle sue diverse sfaccettature, alla dimensione organizzativa della scuola. Il volume giunge a trattare questioni relative alla scuola di base a partire da un perimetro più vasto, ovvero da domande di fondo sull’apprendere e l’insegnare, e attraverso l’esame del concetto di ambiente di apprendimento – costrutto a cui ricondurre l’insieme degli elementi che regolano lo svolgimento del processo di insegnamento/apprendimento – sviluppa riflessioni su… della scuola di base nella sua dimensione strategica, l’istituzione scolastica.
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Book chapters on the topic "Ambiente scolastico"

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Pierleoni, Mirco, and Fabio Arcangeli. "Dermatite atopica e ambiente scolastico." In Dermatologia allergologica nel bambino e nell’adolescente, 231–36. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2507-3_27.

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2

Berardi, Elisabetta. "Maestri di atticismo: la lingua e i suoi modelli in tre testi di ambiente scolastico di Elio Aristide (or. 30-32)." In Ælius Aristide écrivain, 245–62. Turnhout: Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.rrr-eb.5.110773.

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