Journal articles on the topic 'Alto strutturale di Grado'

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Skubic, Mitja. "Calchi di provenienza romanza nello sloveno occidentale." Linguistica 37, no. 1 (December 1, 1997): 99–106. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.37.1.99-106.

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Abstract:
Il calco è il processo linguistico dove, contrariamente al prestito, si imita solo il contenuto semantico dell'espressione in una lingua straniera, o anche in un dialetto della stessa lingua, se si tratta di un calco semantico; oppure dove si imita la struttura in un altro sistema linguistico, e in tal caso abbiamo a che fare con un calco sintattico, strutturale. Bruno Migliorini ha dedicato al problema del calco un succinto studio, dove delimita chiaramente i due processi linguistici: »La forma più elementare di scambio linguistico che consegue a una simbiosi più o meno profonda tra due comunità linguistiche è quella del prestito, cioè I'imitazione più o meno esatta di vocaboli altrui, nella loro forma e nel significato.« Il calco, invece,è per il Migliorini l'imitazione dello spirito informatore, e questo procedimento »implica un più alto livello culturale e un maggior grado di bilinguismo.«
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Micelli, Ezio. "Modelli di perequazione tra piano strutturale e operativo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 113–32. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096005.

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Abstract:
L'obiettivo dello studio č di considerare l'effetto della nuova articolazione del piano urbanistico in piano strutturale e operativo sul metodo perequativo. Alcuni piani pongono l'enfasi sulla componente strategica del piano strutturale, delegando alla parte operativa i compiti legati allo sviluppo della principio perequativo; altri, al contrario, promuovono la centralitŕ del piano strutturale e in esso collocano le scelte rilevanti in tema di perequazione. Entrambi i modelli presentano limiti significativi. La soluzione puň essere cercata in scelte capaci di coniugare norme flessibili, capaci di adeguarsi all'evoluzione delle domande collettive, e tuttavia in grado di fissare i capisaldi del metodo perequativo.
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Ricucci, Roberta. "Fra ansia di assimilazione e timori di comportamenti antisociali. Riflessioni intorno alle seconde generazioni." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 65–73. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002006.

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Abstract:
L'articolo vuole offrire alcuni elementi di analisi sui processi di inclusione e integrazione di ragazze e ragazzi figli di famiglie immigrate sul territorio nazionale negli ultimi decenni. I flussi migratori sono divenuti nel tempo un fattore strutturale (e strutturante) della società italiana. In questi anni molti giovani di origine straniera si stanno confrontando con la delicata fase della transizione all'età adulta. Le loro dinamiche identitarie sono complesse e ricche di sfaccettature: lo studio di alcuni fenomeni sociali può contribuire a capirle. Particolare attenzione va posta a situazioni di marginalizzazione, microcriminalità giovanile e conflitto di matrice etnica. Allo stesso tempo il contributo sottolinea l'esistenza di percorsi di integrazione ed emancipazione per la gran parte dei giovani figli dell'immigrazione, soprattutto attraverso l'associazionismo e la costruzione di una presenza attiva in ambito sportivo e culturale. Il contributo propone quindi alcune riflessioni sull'identità e sulla convivenza al fine di cogliere i bisogni dei territori e sviluppare risposte in grado di contrastare il disagio e l'emarginazione delle seconde generazioni.
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Paradiso, Michele, and Carlos Humberto Gómez Arciniegas. "LA BASILICA MINORE DI NUESTRA SEÑORA DEL SOCORRO E IL SUO GRADO DI SICUREZZA STRUTTURALE." Revista M 15 (August 16, 2019): 28–47. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2177.

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Abstract:
L’articolo si riferisce allo stato di degrado strutturale della Basilica Minore della città di Socorro nella Regione di Santander (Colombia). La Concattedrale di Socorro, recentemente elevata al rango di Basilica Minore, ha meno di un secolo di vita e presenta un quadro fessurativo critico a tal punto da sollecitare la massima urgena per gli interventi di salvaguardia. Dopo un breve escursus storico e la descrizione dell’impianto architettonico, si descrive nel dettagli il quadro fessurativo, alla data del marzo 2017. La Concattedrale presenta un tipico meccanismo di collasso che consiste nello scivolamento verso il basso dei conci dei grandi archi e delle piattabande delle grandi aperture sui fronti estreni. Tale tipo di meccanismo é ascrivibile ad azioni di tipo cinematico, riconducibili a cedimenti fondali. Sopratutto si raccontano le vicende che hanno accompagnato, dal novembre 2016 al maggio 2017, un tentativo, poi fallito, di intervento tecnico da parte delle istituzioni preposte alla salvaguardia del bene, dichiarato peraltro monumento nazionale, fallimento dovuto, in base alle conclusioni della ricerca effettuata, alla mancanza di un piano strategico di salvaguardia del patrimonio storico del Socorro.
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Fourçans, André, and Radu Vranceanu. "Inflation and Employment Fluctuations in Transitional Economies*." Journal of Public Finance and Public Choice 13, no. 2 (October 1, 1995): 189–99. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540165.

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Abstract:
Abstract Le riforme verso l’economia di mercato, poste in essere nei Paesi ex-socialisti dell’Europa Centrale e Orientale, comportano dei costi, sia in termini di disoccupazione, sia in termini di alti tassi di inflazione, soprattutto all’inizio della fase di transizione. Inoltre, nelle economie in transizione, la mancanza di esperienza di mercato implica una struttura imperfetta delle informazioni ed un alto grado di incertezza economica.Nell’analisi dei fattori strutturali che incidono sull’occupazione nelle economie in transizione, assume rilievo la distinzione di due settori principali dell’economia: il settore statale, costituito dalle imprese ex-socialiste, ed il settore privato, formato dalle nuove piccole e medie imprese emergenti. Il livello dell’occupazione si determina attraverso una contrattazione tra i lavoratori e i proprietari. Dato che il tasso di inflazione decresce al diminuire del potere contrattuale dei lavoratori, le privatizzazioni dovrebbero determinare un più basso tasso di inflazione. Questi fatti portano a concludere che le privatizzazioni e la lotta all’inflazione sono obiettivi compatibili.
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Scalcione, Vincenzo. "Educational and training conditions of learning environments: quality control standards in the school." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 188–202. http://dx.doi.org/10.36253/form-12607.

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Abstract:
The development of forms of monitoring of educational systems has meant to account for the functioning of educational organizations. In the evaluation, the methods of measuring quality have become the structural articulation of each organized system. The need was felt to use interactive management methods, capable of promoting continuous quality control, also through a systematic verification of results and feedback produced by users. The text analyzes similar organizational methods in educational contexts, where actions are affirmed to improve the quality of the service, through the use of indicators, with the aim of defining training standards for quality learning environments. The concept of effectiveness and improvement intersect in the ESI project, where schools from European countries were able to share the identifying elements for educational change. Condizioni educative e formative degli ambienti di apprendimento: gli standard di controllo della qualità nella scuola. Lo sviluppo di forme di monitoraggio dei sistemi educativi ha inteso dar conto del funzionamento delle organizzazioni educative. Nella valutazione le modalità di misurazione della qualità sono divenute l’articolazione strutturale di ogni sistema organizzato. Si è avvertita la necessità di utilizzare metodi di gestione interattivi, in grado di promuovere il controllo continuo della qualità, anche attraverso una sistematica verifica dei risultati e del feedback prodotto dagli utenti. Nel testo si analizzano simili modalità organizzative nei contesti educativi, dove si affermano azioni per il miglioramento della qualità del servizio, attraverso l’utilizzo di indicatori, con l’obiettivo di definire standard formativi per ambienti di apprendimento di qualità. Il concetto di efficacia e di miglioramento si incrociano nel progetto Esi, dove scuole dei paesi europei hanno potuto condividere gli elementi indentificativi per il cambiamento educativo.
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Stentella, Danilo. "Azienda pubblica e finanziamento pubblico dei partiti politici." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (June 2022): 233–53. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-002002.

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Abstract:
La reintroduzione in Italia di un meccanismo di finanziamento pubblico dei partiti politici, la cui entità venisse collegata direttamente e in via almeno prevalente a una percentuale significativa degli utili generati dalle partecipazioni statali, potrebbe determinare da parte dei leader politici una maggiore propensione alla scelta di management capace e l'adozione di un efficace sistema di verifica delle procedure di gestione di questo patrimonio pubblico. Si potrebbe ridimensionare drasticamente per questa via la piaga apparentemente endemica e cronica del clientelismo dei colletti bianchi di alto livello e realizzare contestualmente una gestione della proprietà pubblica più efficiente, di tipo finalmente privatistico, se proprio vogliamo assegnare a questa categoria una valenza cogente. Le riforme di politica economica introdotte negli ultimi decenni dai governi dei paesi più industrializzati sono state fortemente condizionate dalla dottrina del New Public Management, un approccio radicale, capace di compromettere l'integrità strutturale ed etica del settore pubblico subordinando la giustizia sociale all'efficienza economica, una trasformazione caratterizzata dal taglio della spesa pubblica che ha travolto anche un fondamentale istituto del sistema democratico, i partiti politici. Purtroppo i trascorsi delle imprese pubbliche hanno fortemente agevolato quelle riforme, in quanto per un certo periodo storico queste hanno mostrato una tendenza cronica alla bassa produttività, rispetto alle imprese private, anche a causa delle politiche clientelari e dell'uso intensivo del fattore lavoro. Poiché elementi di servizio pubblico ed elementi di business convivono soprattutto nel settore delle public utilities, potenzialmente capace di generare reddito, le imprese pubbliche possono rappresentare un'utile e prudente forma di diversificazione dei ricavi per la finanza pubblica, in grado di ridurre sensibilmente i rischi di liquidità, ancor di più in un contesto storico di crisi finanziarie ed economiche internazionali ricorrenti. Il finanziamento pubblico dei partiti politici è stato introdotto nel 1974 con la L. 195/1974 per contrastare le collusioni con i grandi poteri economici, già sorte negli anni precedenti. È stato completamente abolito con D.L. 149/2013, convertito in L. 13/2014, lasciando spazio ad una crescente attività di lobbying e finanziamento indiretto ai partiti. La domanda a cui questo elaborato cerca di rispondere è: può l'azienda pubblica essere gestita in modo efficiente dallo Stato, produrre entrate e servizi per la comunità, senza dare luogo a risultati di gestione cronicamente negativi e contribuire a finanziare il diritto costituzionalmente garantito di organizzarsi in partiti politici, finanziando il loro meccanismo?
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Bernardi, L. "La risonanza magnetica nella patologia maxillo-facciale." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 141–46. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s325.

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Abstract:
La RM ha avuto un forte impatto nella diagnosi, nel trattamento e nel follow-up (post-chirurgico, post-radioterapico) delle neoplasie del massiccio facciale. Infatti mentre l'aspetto delle strutture anatomiche alla TC, anche con mdc, dipende da un solo parametro fisico, la densità, l'intensità di segnale dei tessuti alla RM dipende da almeno quattro caratteristiche fisiche: i tempi di rilassamento T1 e T2, la densità protonica ed il flusso. La superiore risoluzione di contrasto della RM rispetto alla TC deriva dalla sua capacità di individuare ed evidenziare queste varie proprietà fisiche. La capacità multiplanare della RM è particolarmente vantaggiosa nel massiccio facciale. La RM permette inoltre la diretta visualizzazione, senza l'uso di mdc, di strutture vasali ed è quindi in grado di dimostrare l'aumentata vascolarizzazione tumorale. La maggiore deficienza diagnostica della RM nel massiccio facciale è la sua insufficienza nell'evidenziare le calcificazioni e le sottili alterazioni ossee (erosione, iperostosi). Per quanto concerne la tecnica, le sequenze T1 pesate, a causa del loro alto rapporto segnale-rumore, sono le migliori per lo studio dell'anatomia ed evidenziano in modo ottimale l'interfaccia tumore-grasso. Le sequenze T2 pesate invece sono le più adatte per evidenziare l'interfaccia tumore-muscolo. Le sequenze DP rappresentano una combinazione di informazioni T1 e T2 pesate.
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Perla, Loredana, and Viviana Vinci. "Videovalutare l'agire competente dello studente." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2021): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12075.

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Abstract:
La videoanalisi è un oggetto di studio che vanta una consolidata tradizione. Pratica multimetodologica e area di studio interdisciplinare, essa risponde a numerosi problemi conoscitivi posti dalla complessità dei fenomeni didattici da indagare e propone strumenti e tecnologie che hanno un potenziale di descrizione, riproduzione e comprensione dei fenomeni molto alto. L'analisi video di un compito autentico costituisce un dispositivo di "supporto" per realizzare la valutazione dell'agire competente dello studente: un prototipo in grado di supportare la focalizzazione delle azioni che strutturano la competenza da valutare, per identificarne dimensioni, indicatori e livelli. Si descrive un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto 30 insegnanti di 11 Istituti scolastici della regione Puglia. Esito del progetto la descrizione del prototipo di videovalutazione che supporta gli insegnanti nella costruzione della rubrica valutativa e l'espressione del giudizio finale per livelli. L'attività riflessiva sollecitata nelle docenti, attraverso l'uso del dispositivo proposto, ha avuto l'obiettivo di accompagnare gli insegnanti a riconsiderare criticamente il proprio l'agire, sollecitando lo sviluppo e il consolidamento della propria professionalità. La ricerca ha consentito di promuovere negli insegnanti un habitus di riflessione sul proprio "fare scuola" e sulle proprie strategie valutative, sul modo in cui si gestisce la mediazione tra soggetti in apprendimento, contenuti disciplinari, metodologie, strategie e dispositivi adottati.
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Perkins, Philip, and Ida Attolini. "An Etruscan farm at Podere Tartuchino." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 71–134. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009806.

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Abstract:
UNA FATTORIA ETRUSCA NEL PODERE TARTUCHINOGli scavi della fattoria etrusca rinvenuta nel podere Tartuchino (GR) sono stati compiuti in due successive campagne, eseguite nel 1985 e nel 1986. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire una descrizione dei resti strutturali, completata da una ricostruzione della sequenza cronologica entro la quale questi sono stati edificati, un catalogo dei rinvenimenti e, infine, di dare una interpretazione dei dati ottenuti da un punto di vista economico e sociale. Il sito fu frequentato inizialmente durante l'Età del Bronzo, ma nessuna delle strutture scavate può essere riferita a questo periodo. L'occupazione etrusca è datata tra la fine del sesto e il quarto secolo a.C. La più antica struttura individuata è una ambiente rettangolare costruito in pietra con un portico ligneo e un tetto coperto da tegole. Tale struttura fu ingrandita durante la prima metà del quinto secolo e trasformata in un edificio con quattro ambienti principali ed un cortile parzialmente recintato. All'interno di tali ambienti sono stati rinvenute numerose buche di palo, interpretate come i resti di divisioni interne. L'ambiente più grande conteneva un focolare e un pithos interrato che probabilmente veniva usato per la produzione del vino. La fattoria fu abbandonata in seguito ad un incendio. Le evidenze ottenute durante gli scavi circa la produzione di vino, grano e tessuti sono qui usate allo scopo di formulare un'ipotetica ricostruzione dell'organizzazione economica del sito. Vengono inoltre confrontati i dati architettonici con quelli ottenuti da altre strutture scavate in siti dell'Etruria e del Lazio, databili ad eta arcaica e classica.
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Colarusso, S. "A survey to photograph Italy’s young diabetology." Journal of AMD 24, no. 4 (February 2022): 288. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.9.

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Abstract:
Il Gruppo Nazionale Giovani AMD ha condotto nel Gennaio 2020 una survey rivolta a giovani diabetologi under 45, al fine di ottenere un’istantanea della next generation diabetologica. La survey, partita il 15 gennaio 2020 via mail (Google Moduli), ha incluso 23 quesiti, suddivisi per sezioni: raccolta dati anagrafici, genere/formazione, contesto lavorativo (tipologia di contratto, sede lavorativa, attività prevalente), criticità/esigenze, rapporti con le società medicoscientifiche, utilizzo dei canali social, grado di motivazione. Fra i 259 giovani diabetologi che hanno partecipato alla survey (età: 55% 30-40, 27% 40-45, 8% <30) notevole è stata la differenza di genere con prevalenza del sesso femminile (64% ). La predominante specializzazione indicata è l’endocrinologia (~71%); circa il 45% dei giovani diabetologi italiani lavora con un contratto di dipendenza, il 25% come libero professionista e circa il 17% in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale come specialista ambulatoriale territoriale. Nel 73% dei casi il tipo di attività svolta è prevalentemente/ esclusivamente ambulatoriale , il 54% la svolge in prevalente ambito diabetologico, il 42% anche endocrinologico. Tramite una scala di grading numerico (punteggio da 1 a 4) le maggiori criticità indicate sono: l’organizzazione lavorativa, la mancanza del team diabetologico, l’impossibilità di prescrivere farmaci richiedenti un piano terapeutico se non con un contratto di lavoro pubblico, gli spazi fisici delle strutture lavorative. Fra le principali esigenze rilevate al primo posto l’implementazione della formazione professionale (73%). Le aree di maggior interesse sono: terapie innovative, tecnologie, diabete e gravidanza, telemedicina, educazione terapeutica. L’80% dei giovani diabetologi ha espresso un alto livello di motivazione ad essere coinvolti in iniziative associative grazie alla nascita del Gruppo Nazionale Giovani AMD. La forte motivazione dei giovani diabetologi rappresenta un’ottima base e punto di partenza per favorire una collaborazione fra le classi dirigenziali attuali e future, approntando insieme dei percorsi di crescita e formazione professionali in linea con il sapere, saper fare e saper essere. PAROLE CHIAVE giovane diabetologo; setting lavorativo; bisogni formativi; motivazione.
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Olivieri, Carlo, and Giuseppe Ducci. "L'efficacia del "rapport" nell'ipnoterapia dell'alessitimia." IPNOSI, no. 1 (July 2010): 55–67. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001004.

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Abstract:
L'ipnoterapia sembra essere un approccio terapeutico efficace nel ridurre il grado di alessitimia sia in persone sane che in persone con diversi disordini mentali. In quest'articolo, associando diverse evidenze neuro-fisiologiche e neuro-psicologiche, noi proponiamo l'ipotesi che la particolare relazione terapeutica che caratterizza la nuova ipnosi che si ispira a M. Erickson - il rapport - č in grado di rendere strutturale e permanente il cambiamento in soggetti alessitimici sottoposti a ipnoterapia.
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CAIXETA, Izabela Amaral. "Consciências Libertárias, Práticas Colonizadas: Docência e Saúde Através da Pandemia." INTERRITÓRIOS 6, no. 11 (August 6, 2020): 11. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247746.

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Em meio a pandemia do COVID 19, a educação pública no Distrito Federal aposta no retorno remoto às atividades pedagógicas, normalizando as desigualdades sócio raciais quanto ao acesso e à garantia de condições de estudo e trabalho das comunidades escolares, esvaziando também a importância das construções coletivas das ações. Busca-se aqui cartografar, desde um olhar auto etnográfico, as dinâmicas interseccionais das opressões presentes nos processos de saúde e adoecimento que afetam a educação através desse contexto de pandemia racializada. Indaga-se em que medida o enfrentamento ativo ao epistemicídio e ao racismo estrutural como horizontes contra coloniais na educação pública podem atuar como ações de promoção da saúde para além dessa experiência atual. Argumenta-se que a descolonização de consciências e subjetividades, enquanto necessário papel pedagógico, podem trazer lugares de cura e fomentar engajamento coletivo para uma co-construção de novos mundos.Educação. Saúde. Contracolonialismo. Epistemicídio. Racismo. ABSTRACTIn the midst of the COVID 19 pandemic, public education in the Federal District is committed to the remote return to educational activities, normalizing social-racial inequalities in terms of access and the guarantee of study and work conditions for school communities, also emptying the importance of collective constructions of actions. The aim here is to map, from a self-ethnographic perspective, the intersectional dynamics of oppression present in the health and illness processes that affect education through this context of a racialized pandemic. The question is to what extent active confrontation with epistemicide and structural racism as horizons against colonialism in public education can act as actions to promote health beyond this current experience. It is argued that decolonization of consciences and subjectivities, while necessary pedagogical role, can bring places of healing and foster collective engagement for a co-construction of new worlds.Education. Health. Intersectionality. Counter-colonialism. Epistemicide.RESUMENEn medio de la pandemia de COVID 19, la educación pública en el Distrito Federal apuesta por el retorno remoto a las actividades pedagógicas, normalizando las desigualdades socio-raciales en términos de acceso y garantía de estudio y condiciones de trabajo para las comunidades escolares, también vaciando la importancia de construcción colectiva de acciones. El objetivo aquí es mapear, desde una perspectiva auto-etnográfica, la dinámica interseccional de la opresión presente en los procesos de salud y enfermedad que afectan la educación a través de este contexto de pandemia racializada. cómo los horizontes anticoloniales en la educación pública pueden actuar como acciones de promoción de la salud más allá de esta experiencia actual. Se argumenta que la descolonización de las conciencias y las subjetividades, como un papel pedagógico necesario, puede traer lugares de curación y alentar el compromiso colectivo para la co-construcción de nuevos mundos.Educación. Salud. contra-colonialismo. Epistemicida. Racismo.RIASSUNTONella pandemia di COVID 19, l'istruzione pubblica nel Distretto Federale punta sul ritorno remoto alle attività pedagogiche, normalizzando le disparità socio-razziali in termini di accesso e garanzia di studio e condizioni di lavoro per le comunità scolastiche, svuotando anche l'importanza di costruzione collettiva di azioni. L'obiettivo qui è quello di mappare, da una prospettiva autoetnografica, le dinamiche intersezionali dell'oppressione presente nei processi di salute e malattia che influenzano l'educazione attraverso questo contesto di pandemia razziale e indaga il grado di confronto attivo con epistemicida e razzismo strutturale come gli orizzonti anticoloniali nell'istruzione pubblica possono agire come azioni di promozione della salute oltre questa esperienza attuale. Si sostiene che la decolonizzazione di coscienze e soggettività, in quanto ruolo pedagogico necessario, può portare luoghi di guarigione e favorire l'impegno collettivo per la co-costruzione di nuovi mondi.Istruzione. Salute. Contro-colonialismo. Epistemicide. Razzismo.
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Mucci, Clara, and Andrea Scalabrini. "Sé e altri nel sistema mente-cervello-corpo: verso un'organizzazione intersoggettiva del Sé." SETTING, no. 44 (March 2021): 79–116. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044004.

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Abstract:
Il concetto di Sé sta assumendo un interesse sempre maggiore nelle Neuroscienze. Parecchi autori hanno approfondito i correlati neurologici del Sé ed affermato che il Sé potrebbe svolgere un ruolo central nell'architettura neurale del cervello (Panksepp, 1998; Northoff e Bermpohl, 2004; Northoff e Panksepp, 2008); ad esempio, nel porre a confronto gli stimoli Sé-specifici e non Sé-specifici, essi hanno scoperto le modificazioni principali nella struttura corticale mediana (CMS) e in quella sub-corticale mediana (SCMS). Il concetto di Sé sembra costituire una predisposizione alle differenze individuali di comportamenti, cognizioni, emozioni, ecc., ossia del profilo di personalità del singolo. La posizione teorica secondo la quale la relazionalità interpersonale e le caratteristiche della definizione del Sé sono determinanti nei disturbi di personalità e nello sviluppo della personalità è stata fortemente influenzata dalla Teoria dell'Attaccamento (Fonagy & Luyten, 2009; Fonagy et al., 2010; Levy, 2005) e dalle formulazioni dell'approccio contemporaneo interpersonalista (Pincus, 2005). Teoria e ricerca in questo campo hanno affermato il ruolo delle relazioni primarie di accudimento nello sviluppo delle rappresentazioni di sé e degli altri, sia nello sviluppo normale sia in quello non lineare (Blatt, Auerbach e Levy, 1997). Questa concettualizzazione ha un alto grado di concordanza con più formulazioni psicoanalitiche che evidenziano come esperienze di accudimento relativamente soddisfacenti siano potenzialmente facilitanti lo sviluppo di un senso del Sé differenziato e coeso, la capacità di una relazionalità interpersonale progressivamente sempre più matura e la capacità di intimità (Blatt & Blass, 1996; Kernberg, 1975; Kohut, 1971). Intersoggettività e concetto di Sé sembrano strettamente in relazione tra loro. Noi ci volgiamo agli altri come a simili a noi, cioè come dotati di esperienze mentali e corporee (sentimenti, sensazioni simili alle nostre e diverse da quelle del mondo inanimate). Stiamo andando verso un nuovo modello, che può sviluppare un ponte tra le neuroscienze, le formulazioni della Psicoanalisi e la prassi clinica. Il concetto neuroscientifico relazional-costruttivistico di Sé e lo studio della Resting State Activity nei test di laboratorio possono illuminare l'importanza dell'inter-soggettività e della risonanza intenzionale (Gallese, Eagle, Migone, 2007) tra soggetti. Il nostro intento è di proporre le nostre scoperte empiriche sulla relazione tra Resting State Activity e prove sperimentali basate sul tatto (intenzione di toccare la mano umana animata versus la mano inanimata di un manichino), assodato che il tatto gode di uno statuto privilegiato nel rendere possibile l'attribuzione sociale di una personalità viva agli altri. I nostri risultati indicano che il nostro cervello, durante lo stato di riposo, sembra essere inevitabilmente relazionale, di default: esso è dotato dell'autocoscienza necessaria alla relazione con gli altri soggetti ma non con gli oggetti inanimati. Specificatamente, queste scoperte riguardano la corteccia somato-sensoriale, un'area-chiave del cervello implicata nell'empatia e nella sensazione tattile.
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Scrima, Fabrizio, and Lucrezia Lorito. "Un contributo alla validazione italiana dell'Adult Attachment in the Workplace." RISORSA UOMO, no. 3 (September 2012): 389–99. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-003008.

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Abstract:
Il presente contributo e volto a presentare la validazione italiana dell'Adult Attachment in the Workplace (AAW). La ricerca e stata eseguita con la partecipazione di 211 lavoratori di organizzazioni di medie e grandi dimensioni. I risultati principali indicano una struttura a 3 fattori che discriminano i tre stili di attaccamento: sicuro, preoccupato e distanziante. L'analisi fattoriale confermativa, effettuata con l'ausilio dei modelli di equazione strutturale, indica un sostanziale miglioramento del modello originale, non in grado di discriminare le due dimensioni dell'attaccamento insicuro.
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Burla, Franco, Stefano Ferracuti, and Renato Lazzari. "Borderline Personality Disorder: Content and Formal Analysis of the Rorschach." Rorschachiana 22, no. 1 (January 1997): 149–62. http://dx.doi.org/10.1027/1192-5604.22.1.149.

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Abstract:
In questo studio sono stati confrontati venti pazienti con diagnosi DSM-III-R di disturbo borderline di personalitê, con un numero eguale di nevrotici (soggetti con disturbi somatoformi o ansiosi secondo il DSM-III-R) e di psicotici (pazienti con diangosi DSM-III-R di schizofrenia o disturbo delirante). I pazienti non-differivano in forma statisticamente significativa per etê media. Tutti i soggetti sono stati sottoposti al test di Rorschach, ed i protocolli sono stati valutati con il sistema di Exner per quanto concerne l’analisi strutturale e con analisi contenutistica. Per quanto riguarda quest’ultima sono state valutate le seguenti scale: scale di barriera e penetrazione di Fisher and Cleveland (1958) ; scala di ostilitê (Elizur, 1949); scala di ansietê (Elizur, 1949); scala di dipendenza ( De Vos, 1952 ); scala di depressione ( Endicott, 1972 ; Endicott & Jortner, 1966 ); scala di sospettositê ( Endicott, 1972 ; Endicott, Jortner, & Abramoff, 1969 ), scala delle difese di Lerner ( Lerner & Lerner, 1980 ). Per quanto concerne l’esame di realtê sono state prese in considerazione le confabulazioni e un grado di maggiore gravitê delle stesse. Quest’ultime sono state tipizzate come confabulazioni nelle quali era presente una iperelaborazione dello stimolo, con tematizzazione di una breve storia, abitualmente drammatica, e dove il contatto con realtê appariva completamente perso. L’analisi strutturale ha indicato che i pazienti con disturbo borderline di personalitê e i soggetti psicotici presentavano un numero maggiore di segni depressivi. L’indice SCZI ha differenziato esclusivamente il gruppo degli psicotici, il quale peraltro Åanche risultato come quello maggiormente compromesso per quanto concerne l’accuratezza percettiva. Le capacitê empatiche e di identificazione interpersonale sono risultate migliori nei pazienti borderline. L’analisi contenutistica ha indicato che i pazienti borderline erano differenziabili dagli altri due gruppi per una maggiore presenza di segni di dipendenza affettiva. Inoltre, rispetto agli psicotici, i pazienti borderline presentavano un maggior numero di segni di ostilitê, e utilizzavano in maggior grado rispetto ai nevrotici meccanismi difensivi di svalutazione ed identificazione proiettiva. I pazienti borderline presentavano anche un maggior numero di confabulazioni gravi rispetto ai nevrotici. I dati di questo studio suggeriscono la possibilitê che vi sia un discreto grado di sovrapposizione tra le categorie diagnostiche dei borderline con altre condizioni pre-psicotiche.
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De Cristofaro, Ernesto. "La sovranità nei corsi di Foucault al Collège de France." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 313–40. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19256.

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Abstract:
Tra i temi di carattere giuridico e politico quello della sovranità è il più presente nei corsi che Michel Foucault ha tenuto presso il Collège de France dal 1970 al 1984. L’insegnamento presso questa istituzione – intitolato, nel suo caso, Storia dei sistemi di pensiero - obbedisce a regole particolari. Una tra queste è l’obbligo gravante sui docenti a non riproporre, di anno in anno, lo stesso corso di lezioni svolte in precedenza, ma di cambiare argomento. Al netto di questa clausola, negli anni che vanno dal 1973 al 1979, Foucault si occupa ripetutamente e intensamente di questioni che hanno una connessione molto esplicita e diretta con la dimensione del potere. Alcuni dei corsi tenuti costituiscono la base di opere che egli pubblica in questo periodo come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere. È, certamente, all’interno dei corsi che si viene profilando l’idea del potere che attraversa la sua ricerca in questa fase temporale ed è grazie a questo laboratorio trasparente del suo lavoro che è possibile seguire l’analisi e la rielaborazione che egli svolge sull’argomento “sovranità”. Sebbene questo termine non sia mai espressamente presente nei titoli delle annualità didattiche, molte delle lezioni che impegnano l’insegnamento affidato a Foucault convergono su questa categoria. Foucault riceve dalla teoria giuridica e dalla politologia una parola alla quale si attribuisce pacificamente un preciso significato. Il titolare del potere sovrano è rappresentato, da una lunghissima e importante tradizione, come colui attorno al quale ruota il funzionamento dello Stato. Il sovrano è posto “in alto” e “al centro” della mappa del potere come il punto a partire dal quale e verso il quale si muovono tutti gli ingranaggi essenziali che fanno funzionare la macchina statuale. Inoltre, il sovrano è colui che esercita il proprio potere attraverso l’uso di una forza eminente, idonea a far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e inibire qualunque ipotesi di sedizione. Foucault intende, viceversa, mettere in discussione questa lettura. L’itinerario che egli segue punta verso una fenomenologia dei rapporti di potere colti nella loro multiformità e disseminazione. Si tratta di osservare il potere rinunciando alla prospettiva della verticalità, come se esso fosse collocato presso una sola sede, alla prospettiva della patrimonialità, come se esso fosse posseduto esclusivamente da qualcuno e, infine, alla prospettiva della repressione, come se l’unica lingua che esso sapesse parlare fosse quella dell’intimidazione, della sanzione e delle armi. Per rileggere il potere bisogna, al contrario, studiarne il funzionamento presso apparati parziali della società, distribuiti trasversalmente e in grado di implementare una tecnologia che non si fonda sull’interdizione ma, al contrario, sulla sollecitazione della disciplina. Lungo il suo itinerario Foucault incontra lo sviluppo storico della penalità, nel cui perimetro viene sviluppandosi un potere fortemente individualizzante, capace di perseguire un incasellamento degli individui che si serve di molteplici tecniche di osservazione e descrizione operanti a vari livelli della struttura sociale; la storia della psichiatria, grazie alla quale la distinzione normale/anormale, e le conseguenti misure di monitoraggio e controllo della condotta deviante, hanno potuto avvalersi dell’uso di parametri “scientifici” e, pertanto, più cogenti; infine, la biopolitica, che ha ricollocato il tema della sottoposizione dei corpi a regole e vincoli, in vista della massimizzazione delle loro prestazioni, dalla scala degli individui a quella delle popolazioni, lasciando apparire dietro la figura tralatizia del sovrano che esprime la propria egemonia decidendo chi possa vivere e chi debba morire, l’immagine assai più concreta del potere anonimo delle regole di alimentazione, igiene e profilassi che stabiliscono come un’intera collettività debba essere curata e protetta.
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Benouaich-Amiel, A., I. Catalaa, V. Lubrano, E. Cohen-Jonathan Moyal, and E. Uro-Coste. "Glioma di alto grado: astrocitoma anaplastico e glioblastoma." EMC - Neurologia 14, no. 3 (August 2014): 1–10. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(14)67978-2.

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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Quiroz Vitale, Marco A. "Vittime e schiavi. Il rischio dello stigma sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002002.

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Abstract:
La figura estrema della vittima, nell'era della globalizzazione, č lo schiavo ed anche i sistemi giuridici internazionali, con la Convenzione ONU del 2000 e con quella del Consiglio d'Europa del 2005, si sono adattati, dall'inizio del nuovo secolo, ai mutati processi di vittimizzazione che riducono, sempre piů di frequente, i migranti in condizioni di asservimento. In questo articolo l'autore analizza la condizione sociale della vittima-schiavo, a partire dalle ricerche condotte in Italia, mostrando come le evidenze empiriche smentiscono le ipotesi criminologiche secondo cui il semplice coinvolgimento nel rito del processo sia condizione necessaria e sufficiente a liberare le vittime-schiavi dalla loro condizione di inferioritŕ e sottomissione; al contrario la vittima č in grado di uscire dalla sua condizione di deuteragonismo sociale, termine proposto per indicare la peculiare condizione di minoritŕ sociale e strutturale rilevata nelle ricerche empiriche, solo se il rischio di stigmatizzazione viene ridotto grazie all'opera di agenzie di promozione sociale che puntino al recupero di una identitŕ positiva delle vittime. Appaiono, invece, per lo piů ininfluenti le misure di sostegno assistenziale alle vittime che di traducono in meri trasferimenti monetari; tali misure offrono opportunitŕ reali solo se gli enti pubblici erogatori dei sussidi economici operano in rete con le agenzie sociali che siano in grado di inibire i processi di stigmatizzazione e generare aspettative positive di socializzazione e protagonismo.
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Di Berardino, Claudio, and Giuseppe Mauro. "Crescita economica e impatto della crisi: il ruolo dei distretti industriali in Italia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2011): 92–114. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-001009.

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Abstract:
Il lavoro descrive l'evoluzione delle province italiane nel corso di questi ultimi anni, analizzando la posizione espressa dalle aree prevalentemente distrettuali, in modo da offrire nuove evidenze sul legame tra distretto e sviluppo industriale del paese. Per l'individuazione dei distretti si č scelto di adottare un procedimento di rilevazione indiretta che si basa sull'individuazione della prevalente caratterizzazione strutturale della provincia. Lo studio si distingue in due fasi: nella prima si procede alla rilevazione delledi crescita negli anni 1995-2007; nella seconda si valutano in via preliminare gli effetti della crisi internazionale. I risultati attestano una dinamica migliore per le province altamente distrettuali. Per quanto riguarda gli anni della crisi (2008-2009), queste aree sembrano risentire meno dell'impatto recessivo. Le stime econometriche indicano la presenza di un effetto distretto in grado di influenzare favorevolmente il trend occupazionale nel settore industriale. Il risultato č confermato in presenza di due importanti variabili di controllo: la dimensione settoriale e il ricorso agli ammortizzatori sociali.
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Fontana, Margherita. "Educare alla scelta della scuola secondaria di secondo grado e orientare per preparare al futuro." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 1 (April 28, 2018): 165. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v1.1182.

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Abstract:
L’orientamento è un fattore strutturale di ogni processo formativo, realizzato lungo l’arco di tutta la vita; nella scuola si trovano gli spazi e le opportunità per formarsi e prepararsi alla scelta di una professione futura. Naturalmente la scuola deve acquisire la consapevolezza di ciò, tuttavia in questi anni, in cui le riforme scolastiche si sono succedute, è cresciuta la necessità di far acquisire all’orientamento il compito educativo che mette al centro l’interesse degli studenti e delle studentesse e la maturazione della loro personalità (Del Core, 2008). L’orientamento scolastico deve indirizzare gli alunni ad esplorare ed acquisire elementi fondamentali per iniziare la costruzione di una propria identità, partendo dalle competenze acquisite. Fondamentale diventa l’aiuto a riconoscere le competenze possedute, non solo per sostenere la motivazione ma anche per individuare e definire le scelte formative e di lavoro.È utile nel processo di orientamento, in particolare nella verifica della scelta fatta, riflettere sulle interconnessioni tra caratteristiche personali, specificità del percorso scolastico e caratteristiche delle figure professionali collegate. “Uno dei principali obiettivi della scuola è fornire agli studenti gli strumenti intellettivi, le convinzioni e le abilità auto-regolatorie che servono loro per autoistruirsi tutta la vita”. Imparare ad autogestirsi in situazioni diverse e anche dopo la scuola è il punto di forza che aiuterà gli adolescenti ad essere autonomi e ad “arrivare fino in fondo” (Bandura, 2012, p. 24).
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Gregori, Maddalena. "Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom"." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

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Abstract:
L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
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Monaci, Maria Grazia, Rosanna Trentin, and Valentina Fanelli. "La competenza emotiva come antecedente della coesione e della soddisfazione nei gruppi di auto mutuo aiuto." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 85–104. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002007.

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Abstract:
Il presente studio esplora le relazioni fra competenza emotiva, coesione di gruppo e soddisfazione percepita della partecipazione a gruppi di auto mutuo aiuto, nell'ipotesi che la competenza emotiva aumenti la coesione di gruppo, e che la coesione agisca come un mediatore della relazione fra competenza emotiva e soddisfazione. Un questionario č stato somministrato a 89 (62F) partecipanti di gruppi di auto mutuo aiuto con diverse finalitŕ (problemi familiari, elaborazione del lutto, dipendenze, salute mentale, disabilitŕ). Il questionario comprende la versione italiana della Emotional Intelligence Assessment; due strumenti tratti dalla batteria di test "Ass3D" di Zammuner e Kafetsios, che rilevano la regolazione delle emozioni e la capacitŕ nel riconoscimento facciale; il GEQ, che misura la coesione sociale e sul compito; infine, un feeling thermometer che misura il grado di soddisfazione. Un'analisi strutturale mostra che l'intelligenza emotiva promuove la coesione e che, a sua volta, la coesione sociale incrementa la soddisfazione della partecipazione al gruppo, confermandone il ruolo di mediazione. Le implicazioni per incoraggiare la partecipazione in gruppi di auto mutuo aiuto e i possibili sviluppi di ricerca sono discusse.
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Converti, Fabio, and Piera Della Morte. "Siti Unesco: Prospettive di valorizzazione dei patrimoni rurali." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (December 2011): 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004007.

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Abstract:
L'attuale contesto di competizione globale, tra cittÀ, aree metropolitane, regioni economiche, sta incidendo fortemente anche sullo sviluppo di aree rurali ad alto valore paesaggistico-culturale, fino a pochi anni fa quasi del tutto escluse dai processi di territorializzazione degli investimenti. Al fine di comprendere al meglio questi inediti processi, l'autore sostiene che sia necessario formulare nuove interpretazioni critiche sul tema del marketing territoriale e sui suoi rapporti con piani e strumenti di gestione e valorizzazione di siti UNESCO caratterizzati da un alto grado di ruralitÀ.
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Christie, Neil, and Sheila Gibson. "The City Walls of Ravenna." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 156–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009594.

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Abstract:
LE MURA DI CINTA DI RAVENNANel 1905 Gaetano Savini effettuò una indagine approfondita sulle mura di cinta di Ravenna, in cui, unendo prove storiche e fisiche e fornendo schizzi dei principali elementi, cercò di definirne lo sviluppo dall'epoca romana ad oggi. Il lavoro del Savini ha suscitato molta polemica, ma le sue conclusioni sono rimaste fondamentalmente incontestate. Questo articolo presenta i risultati dell'indagine, svoltasi in tre stagioni (1983–86), dei tratti esistenti delle mura della città, aggiornando l'analisi del Savini, e offrendo una nuova interpretazione della sequenza strutturale delle fortificazioni della città. Sono identificate tre fasi principali. La prima comprende un oppidum alto imperiale, forse una fondazione augustea. La seconda, fase tardo antica risultò dalla notevole espansione del centro urbano nel V secolo subito dopo la propria costituzione, circa nel 402 d.C, a stato di capitale imperiale; vari fattori indicano Valentiniano III come l'imperatore responsabile della nuova recinzione difensiva. La fase finale si riferisce al periodo di dominazione veneta nella città nel XV secolo, quando sezioni delle mura antiche vennero erette o modificate e la Rocca Brancaleone venne costruita.
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Giannini, Marco, Alessio Gori, and Valentina De Feo. "Un primo contributo allo studio della dimensionalitŕ dell'Early Intervention Gambling Health Test (EIGHT), uno strumento di misura per la valutazione del grado di coinvolgimento nel gioco d'azzardo." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 55 (December 2010): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/sap2010-055004.

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Abstract:
La presente ricerca si propone di verificare le proprietŕ psicometriche dell'(EIGHT), uno strumento costituito da otto item, utilizzato per misurare il grado di coinvolgimento nel Gioco d'Azzardo Patologico (GAP).. Il campione oggetto di studio č formato da 158 soggetti, per lo piů di sesso maschile (98,7%), con etŕ media di 45,51 anni (D.S.= 11.8). Ai 79 soggetti individuati nelle diverse sale da gioco č stata somministrata una batteria di test composta dall'(EIGHT), dalla quinta versione della(SSS-V), dal(LOT-R) e dalla(SES), con l'aggiunta di una scheda informativa sulle abitudini di gioco (tempo dedicato ai diversi giochi, preferenze dei luoghi da gioco). Ai rimanenti 79 soggetti č stato somministrato l'EIGHT insieme alla scheda informativa.. L'Analisi Fattoriale Esplorativa (AFE), effettuata con il Metodo degli Assi Principali, ha permesso di individuare una struttura unifattoriale dell'EIGHT. La coerenza interna ottenuta attraverso il calcolo dell'č pari a .82. L'Analisi della Varianza (ANOVA) ha permesso di individuare una differenza significativa tra il gruppo di giocatori (M=4.18, D.S.=2.20) e il gruppo di non giocatori (M=.81, D.S.=1.12) rispetto al coinvolgimento nel gioco d'azzardo (F = 146.3, p&lt;.01).. I primi risultati su un campione italiano suggeriscono che l'EIGHT possiede buone proprietŕ psicometriche e puň essere utilizzato nel contesto italiano per la misura del grado di coinvolgimento nel Gioco d'Azzardo Patologico (GAP).
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Andreula, C. F., A. N. M. Recchia-Luciani, I. Kambas, and A. Carella. "Ipotesi di correlazione tra istopatologia e neuroradiologia in risonanza magnetica nelle neoplasie endocraniche primitive: Gli astrocitomi." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (May 1992): 247–64. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500213.

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Abstract:
Obiettivo del lavoro è il tentativo di produrre informazioni sia sulla anatomia macroscopica che sulla intima struttura delle neoplasie, in virtù della capacità della RM di studiare la correlazione tra dimensioni molecolari, movimenti molecolari, tempo di correlazione (parametri fisici tissutali) e tempi di rilassamento attraverso lo studio della intensità di segnale in T1, T2, Densità Protonica. È stato affrontato in particolare il problema degli astrocitomi a causa della loro elevata incidenza, valutabile nel 25–30% dei gliomi cerebrali (a loro volta circa la metà dei tumori cerebrali adulti). Vengono analizzate le diverse classificazioni adottate, su basi e con obiettivi diversi, tutte portatrici di contributi conoscitivi, a causa della non omogeneità «pacchetto» di queste neoplasie, per cui diverse aree del tumore possono presentare diversa malignità; e la accertata evoluzione verso gradi di maggiore malignità (‘dedifferenziazione») in circa il 10% delle forme più benigne. A ciò va aggiunta la evenienza di forme multicentriche. Viene affrontato anche il problema della prognosi nei vari gradi, dipendente anche dalla localizzazione e dal volume raggiunti, fattori non introducibili in «pacchetto» su base istologica: localizzazione della neoplasia, unicita o molteplicità delle lesioni, peso assunto dalleffetto massa tumorale. La seconda fase dello studio prevede il controllo stereotassico in doppio cieco, con il calcolo dei coefficienti di correlazione che misurano il grado di accordo tra diagnosi neuroradiologica e diagnosi istologica. Particolare attenzione viene posta al tema dell'utilizzo di mdc paramagnetico, in particolare Gadolinio, ed alio studio della funzione della barriera ematoencefalica. Nella seconda parte si focalizza il tema della comprensione specifica dei vari tipi di astrocitomi, forzando la possibilità di attribuire un certo comportamento RM ad un tipo istologico. ‘Idea guida» è la ricerca del «perché» del segnale», per attribuirlo all'evento anatomopatologico con l'uso costante di semplici parametri per cercare di identificare il grado di benignità» o di malignità» di un astrocitoma con ricadute prognostiche ‘plausibili».
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Guasti, Lorenzo, and Giovanni Nulli. "Makerspace scolastici, follow-up relativo all’indagine esplorativa del 2018." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 295–309. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.406.

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Abstract:
L’articolo tratta i temi legati allo sviluppo di un makerspace scolastico all’interno di una scuola primaria e secondaria di primo grado. Indire nel 2018 ha condotto una prima indagine, alla quale è seguito un follow-up per comprendere le dinamiche che si instaurano intorno al makerspace e che coinvolgono dirigente, insegnanti e terze parti (makers, associazioni, genitori). L’articolo si basa su interviste semi-strutturate a tutti gli attori coinvolti e ha lo scopo di verificare la sostenibilità di tale azione sotto tutti i punti di vista: didattico, economico, logistico. I risultati che si rilevano sono incoraggianti, ma mettono in evidenza numerosi problemi correlati alle dinamiche di comunità tra le figure professionali coinvolte. L’articolo mette in evidenza la necessità di una visione di lungo corso con obiettivi condivisi e programmi ben definiti, sostenuti, possibilmente, da una stabilità in termini di personale.
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Messina, Patrizia. "Trasferimento di tecnologia e scienza politica: il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Abstract:
Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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Magnano, Fiorella. "L’'esegesi topica' di Pietro Abelardo nel Commento all’Epistola ai Romani (11,16-24)." Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 7 (March 31, 2022): 17–38. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v7i.13623.

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Abstract:
Sebbene molti contributi abbiano posto in evidenza la struttura dialettica presente nelle opere teologiche di Abelardo, sorprende la completa assenza di studi relativi all’impiego dei luoghi dialettici a servizio del discorso teologico. Pertanto, il presente studio intende avviare una riflessione in merito a questo specifico aspetto dell’opera del maestro palatino, allo scopo di illustrare la modalità con cui i luoghi dialettici esposti in sede logica siano stati successivamente messi a servizio dell’esegesi del testo sacro. Le mie conclusioni sono che ‘l’esegesi topica’ esprime lo spazio di autonomia assegnato alla ragione umana in cerca di un fondamento, se non razionale almeno ragionevole, dell’alto grado di verosimiglianza di quanto trasmesso dalla Rivelazione.
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Lucchese, Manuela. "La disclosure dei resoconti semestrali di gestione IAS-compliant. Evidenze empiriche sulle società quotate italiane." FINANCIAL REPORTING, no. 1 (March 2012): 75–112. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-001004.

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Abstract:
Nel presente lavoro ci si propone di analizzare empiricamente il livello di disclosure integrativa presentata nei bilanci infrannuali conformi allo IAS 34. In particolare, si cerca di capire in primis se, data la crescente complessità aziendale, sia riscontrabile un incremento del grado di dettaglio delle informazioni integrative pur nel rispetto dei requisiti minimi indicati dallo standard. Successivamente, si provvede a verificare se il diverso livello della disclosure rappresentata sia imputabile a talune caratteristiche specifiche delle imprese quali la dimensione aziendale, la redditività, la struttura finanziaria, il rischio di mercato ed il rischio d'impresa. Il campione utilizzato per l'indagine empirica include i bilanci semestrali di 64 imprese italiane quotate pubblicati nel periodo 2005-2009. I principali risultati dimostrano che a livello infrannuale non si rileva un significativo incremento del grado di dettaglio informativo e che variabili come un'ampia dimensione nonché una più elevata redditività giocano un ruolo determinante nelle politiche di disclosure.
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Degrassi, Lidianna. "Unione europea e turismo: quali opportunità per le autonomie locali?" RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 20 (October 2018): 185–206. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020001.

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Abstract:
Dopo una breve panoramica sulle competenze in materia di "turismo" nell'ordinamento giuridico dell'UE, in particolare nel Trattato di Lisbona del 2009, l'analisi si sofferma sulla rilevanza del governo locale all'interno del sistema giuridico sovranazionale. Viene quindi affrontata la questione dei fondi strutturali e delle altre fonti di finanziamento che incidono indirettamente sulla materia «turismo» che le regioni e le amministrazioni locali possono ancora utilizzare, a meno che non sia l'Iniziativa Comunitaria-IC a consentire il finanziamento diretto dell'UE , come nel caso dello sviluppo di progetti transfrontalieri, transnazionali e interregionali nel programma Interreg, in particolare il V, cui è particolarmente interessato il Friuli-Venezia Giulia, oltre che Grado. La riflessione finale è dedicata allo scenario futuro dell'UE con uno specifico ipotetico rilancio del governo locale e un ulteriore sviluppo del settore turistico a partire dall'analisi del Libro Bianco della Commissione Europea del marzo 2017.
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Tonarelli, A. "Diagnostica per immagini della carotide extracranica: Ecografia ed Eco-Doppler." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 11–26. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s203.

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Abstract:
L'esplorazione funzionale della carotide extracranica è venuta ad assumere un rilievo clinico sempre maggiore di pari passo al progredire delle conoscenze sulla fisiopatologia della insufficienza cerebrovascolare. Parallelamente alla profilassi primaria, volta al controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, è stata sottolineata l'importanza di una efficace profilassi secondaria della malattia, intesa come diagnosi precoce, in fase iniziale o preclinica, in modo da assicurare non solo un adeguato controllo farmacologico nel tempo, ma anche una efficace selezione ed un ampliamento delle indicazioni chirurgiche, per i malati considerati a rischio. In quest'ambito, lo studio non invasivo dei vasi cerebroafferenti con metodiche ad ultrasuoni è tuttora da considerarsi il momento base dell'iter diagnostico. Alla sede favorevole, che consente una valutazione ecotomografica fine ed attendibile della patologia parietale, si aggiunge la possibiltà della esplorazione dei fenomeni dinamici di flusso mediante effetto Doppler. Le apparecchiature Eco-Color-Doppler di ultima generazione consentono insieme un'analisi strutturale delle caratteristiche della placca ateromasica, la determinazione del grado di emodinamicità di una lesione, misure discretamente attendibili di velocità e di portata mediante campionamenti mirati endovascolari, o sull'intero campo di scansione. Esistono tuttavia alcuni limiti nelle possibilità diagnostiche delle metodiche ad ultrasuoni, alcuni dei quali di natura intrinseca (l'elevata operatore-dipendenza, l'attenuazione del fascio determinata dal calcio tissutale), altri legati alla esplorabilità individuale del soggetto che si sottopone all'indagine ed alla sede del distretto in esame: in particolare, la impossibilità di studiare la carotide distalmente all'angolo della mandibola. Tuttavia, nel ruolo di screening e di controllo, nella definizione della patologia aterosclerotica carotidea e degli aspetti emodinamici di una lesione, l'indagine Eco-Doppler è da ritenersi tuttora insostituibile.
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Langlois, Richard N. "Are Economic Models Applicable to Politics?*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 2 (October 1, 1988): 83–93. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917540.

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Abstract:
Abstract Le diverse condizioni esistenti in ambito politico rispetto a quelle tipiche delle strutture di mercato legittimano il quesito se la stessa metodologia possa essere adottata per lo studio di ambedue le situazioni.Questo scritto risponde affermativamente: gli strumenti della teoria economica sono, di fatto, applicabili alia politica alio stesso modo in cui lo sono alle tradizionali tematiche economiche.É necessario, peraltro, distinguere tra l’ applicabilityà di un modello (o di una teoria) e il suo grado di validità generale (o generalizzabilità). Tale distinzione corrisponde, approssimativamente, a quella tra spiegazione e previsione, come funzioni di un modello teorico.Se si ammette che i modelli di statica comparata consentono di formulare tendenze piuttosto che previsioni assolute, si può ritenere che i modelli di Public Choice prevedano tendenze che sono tipicamente meno precise di quelle che è possible formulare quando modelli analoghi si applichino al mercato.
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Repici, Luciana. "'Video meliora proboque, deteriora sequor'. Errori di valutazione nell'etica di Epicuro." ΠΗΓΗ/FONS 5, no. 1 (December 18, 2020): 19. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2020.5050.

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Abstract:
Lo que se pretende examinar en este artículo son las razones por las que en la filosofía epicúrea las personas caen en errores de evaluación sobre el criterio a seguir para alcanzar el bien final y además adoptan comportamientos que los hagan insatisfechos e infelices. ¿Cuánto hay de voluntario o involuntario en esta última circunstancia? ¿Cuánto puede pesar una condición incapacitante en el cuerpo y/o una fuerte tensión emocional en el alma? Y ¿cómo evitar las evaluaciones erróneas de este tipo o, por el contrario, hacer que la disposición hacia el bien final sea estable y se desarrolle por medio de las decisiones adecuadas? La investigación muestra que en Epicuro y su escuela el grado de conciencia de estos problemas es alto y que las soluciones ofrecidas forman parte de un marco conceptual coherente con los fundamentos de la filosofía epicúrea y su propuesta ética .
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Savarese, Eduardo. "La sentenza come narrazione: Strumenti e risultati dell’empatia." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 19, 2019): 264–80. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831960.

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Abstract:
Lo studio del diritto in relazione alla letteratura, e viceversa, conduce a un’analisi specifica della sentenza come narrazione sotto una pluralità di aspetti. In sistemi di democrazia costituzionale e pluralista, dove è necessario comporre principi e valori spesso in tensione o addirittura in contrasto, il giudice può adoperare la sentenza come un vero e proprio mezzo narrativo. Questo accade quando la vicenda giudiziaria viene descritta in modo da dimostrare al “lettore” il grado di identificazione e immedesimazione tra il giudice e la vicenda umana decisa, per poi condurre il “lettore” stesso a rivivere la stessa esperienza, riproducendo un ulteriore meccanismo di empatia con i protagonisti del caso giudiziario, le loro aspirazioni, la loro dignità. La sentenza si fa narrazione vicina alla finzione letteraria in quei casi che chiamano in gioco alti e contrastanti valori umani, etici e giuridici della società civile (suicidio assistito, matrimonio omosessuale). Il mezzo adoperato dal giudice, a volte in modo esplicito, a volte implicitamente, è l’empatia. Con essa, si strutturano il tipo di descrizione del fatto e l’andamento dell’argomentazione giuridica. A partire dall’empatia prende avvio quel processo di rafforzamento del grado di accettabilità giuridica e sociale della sentenza, necessario a creare spazio per un bilanciamento complesso e non prevedibile di valori e principi.
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Ožbot, Martina. "Tradurre per sbagliare, tradurre per imparare: la traduzione nello studio dell'italiano a livello universitario." Linguistica 44, no. 1 (December 1, 2004): 47–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.44.1.47-58.

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Abstract:
L'articolo esamina l'uso delta traduzione nelt' apprendimento di lingue straniere, accennando prima al ruolo ridotto che quest'attività ha tradizionalmente avuto nelto studio linguistico, per arrivare poi alte caratteristiche delta traduzione nel mondo reale, dalte quali si suggerisce di partire anche nelle situazioni didattiche. In base a un'analisi delte traduzioni italiane di due testi sloveni fatte da studenti universitari di grado avanzato si può osservare che i maggiori problemi che gli apprendenti hanno in italiano sono di tipo testuale e contrastivo; in gran parte essi sono dovuti alt'interferenza diretta o indiretta con la madre­ lingua. Data la natura eminentemente testuale e bilingue dell'attività di traduzione questa viene propos­ ta come un efficace contributo alto sviluppo delta competenza linguistica del par/ante et senso più ampio.
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Montevecchi, F., G. Cammaroto, G. Meccariello, P. T. Hoff, R. M. Corso, C. Galletti, M. F. H. Al-Rawashdeh, and C. Vicini. "Transoral robotic surgery (TORS): a new tool for high risk tracheostomy decannulation." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 46–50. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1134.

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Abstract:
La decannulazione è sempre stata considerata una procedura con un certo grado di rischio, specie nei pazienti con ridotti diametri delle via aeree, come nel caso della sindrome delle apnee ostruttive (OSA). Presentiamo 4 casi nei quali la chirurgia robotica transorale (TORS) ha permesso un appropriato management di pazienti tracheotomizzati da divers mesi. Gli obiettivi del nostro lavoro sono: 1. Dimostrare come il team otorinolaringoiatrico possa favorire il riconoscimento di pazienti ad alto rischio di decannulazione inefficace e 2. Evidenziare il ruolo nella TORS nel trattamento dell’ipertrofia della base della lingua, responsabile dell’ostruzione delle vie aeree superiori. Dalla nostra esperienza la TORS appare una tecnica efficace nella decannulazione di pazienti affetti da ipertrofia della base della lingua e da epiglottide flottante.
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Bardi, Luciano. "IL VOTO DI PREFERENZA IN ITALIA E LA LEGGE ELETTORALE EUROPEA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 15, no. 2 (August 1985): 293–313. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200003154.

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Abstract:
IntroduzioneIl voto di preferenza è da tempo uno degli elementi più discussi del sistema elettorale italiano. Nel corso del dibattito apertosi in concomitanza con i lavori della commissione bicamerale per le riforme istituzionali, è emerso un quasi unanime orientamento a favore di una soppressione di tale strumento. Si ritiene che il voto di preferenza favorisca i processi disgregativi all'interno dei partiti e che una sua eliminazione, o quanto meno una revisione dei meccanismi che lo regolano, possa avere l'effetto «di moralizzare la vita politica e di evitare una malsana lotta fratricida all'interno dei partiti». Tale opinione riassume, forse un po’ enfaticamente, alcune delle osservazioni di quanti hanno studiato il voto di preferenza nel contesto del sistema e del comportamento elettorale in Italia. Il voto di preferenza sembra infatti essere maggiormente utilizzato in presenza di situazioni clientelari (quali il ‘voto di scambio’) e caratterizzate da un alto grado di frazionismo dei partiti.
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Ferro, Antonino. "Pensiero onirico e teoria del campo." RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (March 2010): 31–52. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-001004.

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Abstract:
L'Autore, attraverso delle vignette cliniche, descrive i punti chiave del proprio modello clinico e traccia il suo modello di mente: "thinking-feeling-dreaming". Il concetto di campo analitico, come vero e proprio luogo d'incontro emotivo e di trasformazione psichica, cosě come il pensiero onirico della veglia, si collocano al centro del lavoro analitico. Secondo l'Autore, il campo accoglie e genera quelle turbolenze protoemotive che le funzioni alfa del campo alfabetizzano di continuo; il lavoro del campo consente poi lo sviluppo degli apparati per sognare, sentire e pensare. In questa prospettiva, una narrazione clinica con un alto grado di insaturitŕ risulta essenziale per favorire il moltiplicarsi dei punti di vista, cosicché il campo analitico possa diventare matrice di storie possibili. In questo modo l'"impensabile" diventa una storia condivisa, attraverso una serie di passaggi emotivi che permettono di nominare ciň che il paziente non ha potuto fin lě rappresentare.
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Arcuri, T., F. Calabrò, S. Delucchi, and C. Capellini. "Il massiccio facciale superiore: Patologia non traumatica." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (June 2000): 459–74. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300315.

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Abstract:
Da sempre la componente ossea ha rappresentato una barriera per l'esplorazione radiologica del massiccio facciale superiore, barriera che è stata superata soltanto con l'avvento della tomografia computerizzata, che ha consentito di ottenere, oltre all'evidenziazione delle strutture ossee, anche importanti informazioni sui tessuti molli sia superficiali che profondi. La TC costituisce attualmente la modalità di scelta per la valutazione delle cavità nasali e paranasali, ove è in grado di delineare in particolare l'anatomia del complesso ostiomeatale: valutazione quest'ultima ormai indispensabile nello studio della patologia infiammatoria, specie ai fini della preparazione alla chirurgia funzionale endoscopica. La risonanza magnetica, pur con i limiti della non ottimale visualizzazione della componente ossea, permette, grazie alla sua sensibilità ed alla sua alta specificità, una differenziazione tissutale superiore rispetto alla TC come nel caso della patologia neoplastica ove consente spesso la distinzione tra tessuto neoplastico e materiale infiammatorio e/o da ritenzione specie endosinusale.
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Kucharczyk, W. "MRI of the Hypothalamic-Pituitary Region." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (February 1994): 11–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700101.

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Abstract:
La risonanza magnetica ha consentito un nuovo approccio diagnostico e una piu-approfondita conoscenza dei disordini di sviluppo, funzione e morfologia della regione ipotalamo-ipofisaria. L'intensità di segnale in RM è primariamente dipendente dal rapporto reciproco tra concentrazione di H2O e tessuti «solidi», rappresentati questi ultimi da macromolecole proteiche e lipidiche, fosfolipidi di membrana e glicolipidi. Sia la concentrazione che la struttura macromolecolare dei complessi ormonali presenti nell'ipotalamo e nell'ipofisi, come pure l'assenza o la presenza di sostanze paramagnetiche e ferromagnetiche ne influenzano il segnale in RM consentendo una discriminazione tra stati normali e patologici. L'ipotalamo è un regolatore cruciale di funzioni endocrine e vegetative. Esso contiene nuclei responsabili della sintesi dei «releasing hormones» diretti all'adenoipofisi attraverso il sistema portale, e i nuclei sopraottico e paraventricolare che sintetizzano ossitocina e vasopressina, trasportate lungo i processi assonali dei nuclei alia neuroipofisi. I complessi nucleari ipotalamici non so no chiaramente identificabili con la RM, mentre 1' Anatomia macroscopica dell'ipotalamo, del peduncolo ipofisario e della ghiandola ipofisi, distinta in lobo anteriore e posteriore, è riconoscibile in dettaglio. La chiarezza di dimostrazione di queste strutture è la ragione principale dell'utilità della RM nella diagnosi di patologie di questa regione. L'aspetto unico e peculiare dell'ipofisi alla RM è la drastica differenza di segnale, sulle immagini «pesate» in T1, tra lobo anteriore e posteriore nonostante la loro analoga concentrazione di acqua e macromolecole. In particolare è 1' alta intensità di segnale del lobo posteriore ad essere unica. Benché ancora non si sia giunti ad una accettabile spiegazione per l'alto segnale della neuroipofisi, va sottolineato come esso sia un marker diagnostico importante: esso è assente nel diabete insipido centrale, aiuta nel distinguere il diabete insipido dalla polidipsia primaria e può servire come indicatore di alterazioni disembriogenetiche. Il significato diagnostico dell'assenza dell'alto segnale della neuroipofisi si è modificato dalla prima osservazione di tale reperto nel diabete insipido centrale, reperto che inizialmente si pensava costante e indice sicuro di tale situazione patologica. Successivamente tale assenza e stata riscontrata in alcuni soggetti normali e in altri con diabete insipido nefrogenico. Per contro la sua identificazione in alcuni soggetti con diabete insipido centrale ha portato a concludere che la dimostrazione dell'iperintensita della neuroipofisi non indica necessariamente integrita funzionale dell'asse ipotalamo-ipofisario. Pertanto la RM è, al meglio, un'indagine qualitativa ma non in grado di esplorare la funzionalità ipotalamo-ipofisaria in modo quantitativo. La RM ha contribuito in modo sostanziale alia comprensione delle anomalie morfologiche ipofisarie riscontrabili nel nanismo ipotalamo-ipofisario. Adenoipofisi ipoplasica, peduncolo ipofisario sottile o assente e posizione ectopica della iperintensità della neuroipofisi sono l'insieme di anomalie riscontrabili in soggetti con deficit multiplo di ormoni ipofisari e nel 50% di soggetti con deficit isolato di ormone della crescita. Il rimanente 50% di questi ultimi presenta solo un'adenoipofisi ipoplasica. Molto probabilmente le forme più severe di nanismo ipotalamo-ipofisario sono legate ad un difetto di sviluppo embrionale dell'asse ipotalamo-ipofisario. La posizione ectopica della neuroipofisi sarebbe un indicatore di un errore nell'organogenesi che porta ad una mancata discesa dell'abbozzo neuroipofisario nell'interno della cavità sellare. Da ultimo, un basso segnale dell'adenoipofisi specie sulle immagini «pesate» in T2, dovuto a deposito di ferro, si rileva in pazienti talassemici post-trasfusi che sono spesso affetti da ritardo puberale correlabile all'ipopituitarismo. L'RM, in tal caso, si è dimostrata un utile test qualitativo della funzionalità gonadotropinica in quanto un maggior grado di ipointensità dell'adenoipofisi alla RM sembra correlabile con una scarsa risposta dell'LH al test di stimolazione con GnRH.
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Patterson, Helen, Helga Di Giuseppe, and Rob Witcher. "Three South Etrurian ‘crises’: first results of the Tiber Valley Project." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 1–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002658.

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Abstract:
LE TRE ‘CRISI’ DELL'ETRURIA MERIDIONALE: RISULTATI PRELIMINARI DEL PROGETTO VALLE DEL TEVERECon questo articolo si intende fornire un resoconto preliminare su alcuni dei risultati principali del progetto Valle del Tevere condotto dalla British School at Rome. Il lavoro si concentra sui risultati attenuti dal riesame dei materiali raccolti in occasione della South Etruria Survey e illustra come questi consentano di rivedere le precedenti interpretazioni proposte. Sono stati scelti tre casi-studio al fine di dimostrare come il progetto stia consentendo di ripensare i cambiamenti dei paesaggi della Media Valle del Tevere e, in particolare, di collocarli nel contesto del continuo e mutevole rapporto con Roma, durante i periodi storici di supposta ‘crisi’: il V–IV secolo a.C, il II secolo a.C. e il tardoantico–alto medioevo. Ogni periodo mostra differenti gradi di continuità e cambiamenti. Si è preferito pertanto adottare un termine neutrale come ‘trasformazione’, piuttosto che ‘crisi’ e situare ognuno di questi cambiamenti all'interno di una più lunga prospettiva storica e di una più ampia struttura interpretativa.
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Orsini, Enrico, and Ettore Antonsecchi. "ARCA Registry. Nuove evidenze nella gestione delle sindromi coronariche croniche." Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 137–45. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-1.

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Il trattamento delle sindromi coronariche croniche (SCC) è ancora oggi influenzato dai risultati di vecchi trials di confronto fra bypass aortocoronarico e terapia medica, condotti negli anni ’70 e da studi osservazionali. Da questi studi era emersa la superiorità della rivascolarizzazione chirurgica o percutanea sulla mortalità, rispetto alla gestione conservativa, nei pazienti ad alto rischio anatomico o ischemico. Parallelamente alle nuove acquisizioni patogenetiche, che hanno accertato la natura multifattoriale delle SCC e contemporaneamente allo sviluppo dei moderni farmaci in grado di incidere positivamente sull’outcome delle malattie cardiovascolari, una serie di studi controllati ha confrontato in tempi più recenti la terapia medica ottimale (OMT) con la rivascolarizzazione, accertando l’assenza di benefici incrementali delle strategie invasive, rispetto alle strategie conservative, nei pazienti con SCC. Il trasferimento di queste nuove evidenze dalla teoria alla pratica è tuttavia lento ed insufficiente e la quasi totalità dei pazienti con SCC è ancora oggi trattato invasivamente, in deroga ai principi di appropriatezza e di rispetto delle raccomandazioni delle linee guida. ARCA Registry, uno studio osservazionale, prospettico, progettato e condotto dalla Società Scientifica A.R.C.A., ha accertato l’efficacia e la sicurezza di un modello di gestione dell’angina stabile, raccomandato dalle linee guida e consistente nella OMT quale trattamento inziale in tutti i pazienti ed il ricorso selettivo ed individualizzato alla coronarografia e alla rivascolarizzazione solo nei pazienti non responsivi o ad alto rischio. I risultati di ARCA Registry dovrebbero facilitare il trasferimento alla pratica clinica delle nuove evidenze, migliorando l’appropriatezza gestionale delle SCC.
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Morbini, P., and M. Benazzo. "Papillomavirus umano e carcinomi del tratto aerodigestivo: il punto sulle evidenze nella babele dei dati scientifici." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 4 (August 2016): 249–58. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-853.

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Abstract:
I carcinomi squamosi dell'orofaringe associati all'infezione da papillomavirus umano (HPV) costituiscono ormai una entità ben caratterizzata, che interessa prevalentemente maschi, giovani adulti o di mezza età, non fumatori. Essi hanno generalmente una prognosi più favorevole rispetto alla controparte non associate ad infezione, e per questo è stato proposto di dedicare a questo gruppo di pazienti un approccio terapeutico meno aggressivo. L'incidenza dei carcinomi dell'orofaringe associati a HPV è in rapido aumento nella maggior parte dei paesi occidentali, ma per quanto riguarda la popolazione italiana non sono disponibili dati epidemiologici in merito. Per quanto riguarda le altre regioni del distretto testa-collo, una più modesta porzione di lesioni displastiche di alto grado e di neoplasie appare essere correlata all'infezione da HPV, mentre il ruolo del virus nei tumori della laringe è stato parzialmente ridimensionato. HPV determina la trasformazione neoplastica delle cellule infettate tramite l'espressione dei suoi due oncogeni, E6 ed E7, che interagiscono con i meccanismi di apoptosi e regolazione del ciclo cellulare della cellula ospite. L'unica metodica in grado di documentare con certezza l'espressione degli oncogeni virali è attualmente l'amplificazione dell'RNA messaggero trascritto dai due oncogeni. Il consenso riguardo la strategia per l'identificazione dei pazienti affetti da carcinoma dell'orofaringe associato a HPV dal punto di vista clinico e diagnostico è tuttora limitato. Le metodiche diagnostiche più utilizzate, singolarmente o in combinazione, comprendono l'immunocolorazione con anticorpi diretti contro p16, l'ibridazione in situ per genotipi virali ad alto rischio e l'amplificazione del DNA virale mediate PCR. La possibilità di ottenere una diagnosi precoce grazie all'identificazione dell'infezione virale nelle cellule epiteliali esfoliate dal cavo orale o dall'orofaringe non ha finora fornito risultati soddisfacenti, tuttavia la persistenza del virus nel cavo orale in pazienti trattati per carcinoma dell'orofaringe ha dimostrato una significativa associazione con il rischio di recidiva del tumore. Non sono ancora disponibili sufficienti dati che documentino in maniera dettagliata la storia naturale dell'infezione a la sua progressione verso lo sviluppo di una neoplasia, e che definiscano con chiarezza le modalità di trasmissione e i fattori di rischio, comunque è chiaro che i comportamenti sessuali hanno un peso rilevante nel determinare il rischio di sviluppo di neoplasia dell'orofaringe HPV-correlata. La progressive diffusione nelle giovani generazioni del vaccino contro HPV, e soprattutto la sua estensione agli adolescenti di entrambi i generi è sicuramente destinata a modificare in maniera rilevante anche l'epidemiologica dei tumori HPV-correlati nel distretto testa-collo nel prossimo futuro.
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Alda, M. Scopesi, Maria Rosso Anna, Delfante Chiara, and Pangallo Simona. "Lessico psicologico e abilitŕ di mentalizzazione nella preadolescenza." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (January 2012): 375–94. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003004.

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Abstract:
Alcune ricerche sperimentali hanno evidenziato una stretta relazione tra la frequenza d'uso dei termini mentali e i risultati alle prove di teoria della mente (Hughes et al., 1998; Hughes et al., 2007), mentre e stata meno studiata la relazione tra lessico psicologico e abilita di mentalizzazione in contesti spontanei. Inoltre, la maggioranza degli studi in questo ambito e focalizzata sull'infanzia e la fanciullezza, mentre minore attenzione e stata dedicata alle fasce di eta successive. La presente ricerca si propone di analizzare la relazione tra abilita di mentalizzazione nella preadolescenza e uso del lessico psicologico nella spiegazione del comportamento. Alla ricerca hanno partecipato 42 ragazzi di 12 anni, di livello socio-economico medio, frequentanti la seconda classe della scuola secondaria di primo grado. La Child Attachment Interview (Shmueli-Goetz et al., 2008) e stata utilizzata allo scopo di valutare la frequenza e la qualita del lessico psicologico. Il livello di mentalizzazione e stato valutato tramite un'intervista semi-strutturata messa a punto da O'Connor e Hirsch (1999); in accordo con i criteri degli autori, l'abilita di mentalizzazione e stata valutata su tre livelli. L'intelligenza verbale e stata valutata con la sub scala verbale della WISC-III. I risultati indicano una correlazione elevata tra le abilita di mentalizzazione e il lessico psicologico, in relazione sia alla quantita sia alla qualita d'uso. Non sono emerse correlazioni tra lessico psicologico e abilita linguistiche, ne tra lessico psicologico e genere.
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Marinaro, Nicole. "«LE MANI LE HO GIALLE PERCHÉ È L’ITALIANO»: BIOGRAFIE LINGUISTICHE E AUTORAPPRESENTAZIONI DI GERMANOFONI IN ALTO ADIGE." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 277–302. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17138.

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Abstract:
L’approccio biografico, sempre più diffuso in letteratura e caratterizzato da «un grado di granularità molto significativo a livello qualitativo» (Franceschini, Veronesi, 2016), permette di assumere una prospettiva emica rispetto alle percezioni e autorappresentazioni dei parlanti. Combinando i metodi dell'intervista narrativa e dell'autoritratto linguistico, il presente contributo si propone di indagare il vissuto di due gruppi di parlanti germanofoni inseriti nel peculiare contesto sociolinguistico altoatesino: da un lato persone provenienti dalla Germania che abitano in Alto Adige, dall'altra persone sudtirolesi di lingua tedesca. Dopo una discussione teorico-metodologica sull'aspetto collettivo e co-costruito delle autobiografie linguistiche, si presenteranno i risultati della ricerca, con una particolare attenzione alla percezione dell'italiano da parte degli informatori e alle rappresentazioni dei loro percorsi di apprendimento. “My hands are yellow because it’s Italian”: linguistic biographies and self-representations of German speakers in Alto Adige The biographical approach, increasingly popular in the literature and characterized by “a very significant degree of granularity at the qualitative level” (Franceschini, Veronesi, 2016), allows us to take an emic perspective with respect to speakers’ perceptions and self-representations. Combining narrative interview methods and linguistic self-portraits, this contribution aims to investigate the experiences of two groups of German-speaking speakers embedded in the peculiar sociolinguistic context of South Tyrol: on the one hand, people from Germany who live in South Tyrol, and on the other hand, German-speaking South Tyroleans. Following a theoretical-methodological discussion on the collective and co-constructed aspect of linguistic autobiographies, the research results will be presented, with particular attention to the perception of Italian by the informants and the representations of their learning paths.
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Galeotti, A., P. Festa, M. Pavone, and G. C. De Vincentiis. "Effetti di simultanei espansione palatale e avanzamento mandibolare in un paziente pediatrico con apnee ostruttive notturne." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 4 (August 2016): 328–32. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-548.

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Abstract:
Questo caso clinico illustra il trattamento di un bambino affetto da apnee ostruttive nel sonno (OSA) che presenta una malocclusione di classe II scheletrica da retrusione mandibolare con contrazione del mascellare superiore e morso aperto anteriore. Il paziente presenta apnee ostruttive del sonno di grado moderato con un alto impatto sulla qualità della vita del paziente e dei genitori. Il paziente è stato trattato utilizzando un dispositivo ortodontico innovativo (Sleep Apnea Twin Expander), al fine di realizzare l'espansione del palato e l'avanzamento mandibolare contemporaneamente. Dopo la terapia ortodontica, il questionario sulla qualità della vita ha evidenziato un miglioramento dei principali sintomi respiratori e lo studio cardiorespiratorio del sonno ha rivelato una riduzione degli eventi di apnee ostruttive. Al termine della terapia, la valutazione clinica e l'analisi cefalometrica hanno evidenziato una riduzione della discrepanza sagittale e verticale tra il mascellare superiore e la mandibola e un ampliamento dello spazio delle vie aeree superiori. In conclusione, questo case report suggerisce che il trattamento ortodontico può essere una valida terapia alternativa nei bambini con apnea ostruttiva del sonno associata ad anomalie cranio-facciali.
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De Nardis, Paolo. "Le professioni del sociale tra crisi e mutamento. Appunti per un'analisi." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004001.

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Abstract:
Argomento del contributo sono l'evoluzione e l'articolazione delle professioni sociali. Negli anni '80 sono state introdotte in ambito amministrativo professionalitŕ legate alla sfera sociale per adempiere e aggiornare i nuovi compiti del welfare che una societŕ matura sollecitava. Questo fatto ha posto in modo nuovo il rapporto tra sociologia delle professioni e le scienze sociali empiriche. Vengono quindi esaminate le attuali condizioni di lavoro delle professioni sociali. Queste sono caratterizzate da un alto grado di flessibilitŕ e precarietŕ, soprattutto perché si sono imbattute nelle riforme del mercato del lavoro, particolarmente penalizzanti sia per le donne (le professioni sociali sono fortemente femminilizzate), sia per i giovani, altro segmento dell'offerta di lavoro che, volendo acquisire con una specifica formazione una professionalitŕ nel sociale, ha poi difficoltŕ a collocarsi opportunamente sul mercato del lavoro. Un ulteriore aspetto indagato č quello delle professioni sociali in connessione con l'associazionismo e il volontariato e gli sviluppi che questo puň avere sempre nell'ambito dell' implementazione delle politiche pubbliche.
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