Academic literature on the topic 'Allevamenti intensivi'

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Journal articles on the topic "Allevamenti intensivi"

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Lang, Gregory A. "High efficiency sweet cherry orchard systems research." Italus Hortus 26 (2019): 25–34. http://dx.doi.org/10.26353/j.itahort/2019.1.2534.

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Abstract:
The large tree size, and delicate nature and small size of the fruit, makes production of sweet cherries Fig. 6 - Planar UFO sweet cherry canopy architectural orchard designs: A) vertical-trellis UFO with 18,725 upright leaders per ha or B) Vtrellis UFO with 24,996 inclined leaders per ha, in theory with 33% higher yield potential, but slightly less training, harvest and pruning efficiency. Fig. 6 - Progettazione dell’architettura della chioma in piano “UFO” su ciliegio dolce: A) sostegni verticali per UFO con 18725 fusti verticali per ha o B) sostegno a V per UFO con 24996 fusti inclinati per ha, in teoria con il 33% in più di potenziale produttivo, ma leggermente meno per quanto riguarda efficienza di allevamento, raccolta e potatura. A B Lang 34 among the most traditionally labor-intensive tree fruits. Great improvements in orchard efficiencies have been achieved over the past two decades, prompted by the development of precocious, vigorcontrolling rootstocks such as the Gisela (Gi) series. Recent training systems research has focused on canopy architectural designs that improve various orchard efficiencies, including: 1) light interception and distribution whit minimization of shade; 2) bloom, fruit development and ripening for more uniform fruit harvest; 3) balanced, quantifiable crop load management for achieving high fruit quality; 4) simplified strategies for fruitwood development and maintenance to reduce hand-pruning labor; 5) partial mechanization to reduce pruning and harvest labor; 6) utilization of protective orchard covers to mitigate the risk of crop damage from rain, hail, frost, and wind; and 7) better spray coverage for protection from insect pests and diseases. Across several sites in North America, the NC140 regional research project has evaluated the performance of three sweet cherry cultivars on dwarfing (Gi3), semi-dwarfing (Gi5), and semi-vigorous (Gi6) rootstocks trained to “threedimensional” and “two-dimensional” (planar) canopy architectures over nine years to date. The planar Super Slender Axe (SSA) training system had the highest early yields on a per tree and per orchard basis, but the planar Upright Fruiting Offshoots (UFO) training system sustained higher cumulative yields upon reaching maturity. The three-dimensional Tall Spindle Axe (TSA) trees had higher early yields than those trained to the three-dimensional Kym Green Bush (KGB) canopy architecture, but the KGB trees achieved nearly comparable cumulative yields. Fruitwood renewal strategies are critical for maintenance of yields and fruit quality. Profitable yields of high quality fruit are achievable for each of the canopy architectures, but each also has specific advantages and challenges, including suitability for specific rootstocks and cultivars. These are discussed, including comparisons of the two- vs. three-dimensional canopy architectures developed as single leader (SSA vs. TSA) and multiple leader (UFO vs. KGB) training systems. The advantages of utilizing the natural light interception efficiencies and growth habit of sweet cherry in the simplified structure of UFO-style planar canopy architectures is expanding beyond sweet cherries to many other major trees fruits around the world as well.
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Dissertations / Theses on the topic "Allevamenti intensivi"

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Gucciardi, Giulia <1995&gt. "Gli allevamenti intensivi: la suinicoltura in Italia e in Cina, con repertorio terminografico italiano - cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18940.

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Abstract:
Al giorno d’oggi, a dispetto della percezione comune, il consumo di carne (pollame, suini, bovini, ovini) è in costante aumento, tanto che a livello globale, nel periodo 2007-2017 il consumo di carne è aumentato in media dell'1,9%. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, tuttavia, si può notare che nel Belpaese si sta verificando un deciso cambiamento di direzione verso una scelta di qualità, con il 45% degli italiani che privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine controllata. Il presente elaborato, in particolare, intende analizzare i dati e gli elementi principali che, oggi, caratterizzano la suinicoltura nel mondo: secondo la FAO, la carne di maiale è la più consumata a livello globale, corrispondendo al 37% del consumo complessivo di carne. Nello specifico, l’elaborato sarà suddiviso in due parti: la prima andrà a delineare l’etologia dei suini, descrivendo sommariamente le diverse tipologie di allevamenti, la loro istituzione, le principali caratteristiche che accomunano questo tipo di strutture, con analisi dei dati e definizioni. Verranno analizzate le caratteristiche intrinseche dei suini e della suinicoltura oggi in Italia ed in Cina, volgendo uno sguardo anche alla situazione europea e globale. Nel secondo capitolo si esamineranno invece le patologie e le zoonosi che sovente si sviluppano tra gli animali presenti negli allevamenti intensivi. Vi è, infatti, la necessità di ovviare a queste patologie, non solo dal punto di vista farmacologico, ma anche dal punto di vista giuridico ed etico, rispettando l’animale in quanto essere senziente e le leggi che lo tutelano. Questo aspetto verrà trattato nel terzo ed ultimo capitolo. Nella seconda parte della tesi viene proposto un repertorio terminografico diviso in tre sezioni, avente ad oggetto i termini chiave del lessico riguardante l’ambito della suinicoltura e dell’allevamento: la prima sezione presenterà delle schede terminografiche, la seconda delle schede bibliografiche – le quali indicheranno tutte le informazioni riguardanti la parola in questione – ed infine la terza in cui verrà elaborato un glossario italiano-cinese.
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Riva, E. "Salvaguardia ambientale e benessere degli animali per lo sviluppo sostenibile degli allevamenti intensivi di pianura." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2005. http://hdl.handle.net/2434/23327.

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Abstract:
With the aim to analyse the evolution of agricultural buildings in relation to the opportunity of investment supported by the Rural Development Plan, research within the territorial framework of the Province of Lodi has been carried out. The results indicate that the interventions did not achieve the full efficacy envisaged, both because they focused on specific aspects not inserted in a comprehensive plan of farm improvement, and because there were technical deficiencies in the building designs. These results confirm the strong necessity for guidelines and technical assistance to support the implementation of the Rural Development Plan. Therefore a further research was carried out in order to examine the influence of environmental parameters on the conditions affecting animal welfare. Part of the research involves detailed monitoring of animal movements and simultaneously measuring several environmental parameters within the cowshed. The results obtained have shown that during the day, the occupation of cubicles was very limited. At the same time, a significant section of the stable was not utilised by cows, with the consequent overcrowding of a limited area of the building. The results confirm that animal welfare is not only related to environment, but is also linked to other parameters such as management and building design.
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CARUSO, MATTEO FRANCESCO. "Ottimizzazione del processo produttivo degli acari della specie Dermatophagoides e dei loro allergeni." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/72219.

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Abstract:
Questa tesi è frutto della collaborazione tra l'Università e Lofarma S.p.A., un’azienda farmaceutica italiana leader nel settore che produce preparati per pazienti allergici come kit diagnostici e immunoterapie. A tale scopo nel reparto di Acarologia ogni anno vengono allevati e raccolti decine di chilogrammi di acari adulti e, dopo alcune manipolazioni, utilizzati nel reparto produttivo come materia prima per la maggior parte delle formulazioni. Lo scopo di questo progetto è analizzare l'attuale metodo di produzione e studiare se alcuni passaggi potrebbero essere ottimizzati per migliorare la resa, il tasso di produzione e la qualità della materia prima, cercando nel contempo di ridurre costi e tempi di lavorazione. La ricerca è stata suddivisa in 2 aree principali: 1) Procedure di Allevamento (valutazione della qualità della dieta e del ceppo allevato) e 2) Manipolazioni della Materia Prima (ottimizzazione del processo di pulizia e valorizzazione della materia prima). Tra questi, i risultati più significativi sono stati raggiunti nella sezione Manipolazione delle Materie Prime, dove viene descritto un nuovo processo di rifinitura in grado di ottenere rese finali più elevate in tempistiche più brevi. Dopo aver analizzato l'intero ciclo produttivo, è possibile concludere che, nel contesto del Reparto di Acarologia, è più conveniente procedere con una migliore manipolazione della materia prima piuttosto che modificare le attuali metodiche di allevamento, che sembrano già adatte per le esigenze di Lofarma.
This thesis is based on collaboration between University and Lofarma S.p.A., a leading Italian pharmaceutical company which produce preparation for allergic patients like diagnostic kits and immunotherapies. To this purpose every year dozens of kilograms of adult mites are reared and collected in the Acarology department and, after manipulations, used in the Production Department as raw material for most of the preparation. The aim of this project is to analyze the current production methodology of Acarology department and investigate if some steps could be optimized to improve the yield, the production rate and the quality of the raw material while trying to reduce costs and processing times. The research has been divided in 2 main areas: 1) Rearing Procedures (quality assessment about the diet and the strain enacted) and 2) Raw Material Manipulations (optimization of the refining process and valorization of the Raw Material). Between those, most significant results have been achieved in the Raw Material Manipulation section, where is described a novel refining process capable of obtaining higher final yields in a shorter working time. After analyzing the whole manufacturing cycle, is possible to conclude that, within the context of the Acarology Department, is more convenient to proceed with a better manipulation of the raw material in the refining process rather than modifying the actual rearing procedure, which is already suitable for Lofarma needs.
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DAL, MASO MATTEO. "STRATEGIE DI QUANTIFICAZIONE E RIDUZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE DEGLI ALLEVAMENTI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426990.

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Abstract:
The activities of dairy farm contribute to environmental pollution through the surplus of nitrogen and phosphorous that they produce. The development of sustainable farming systems with environmental friendly production management is one of the most important aim of European Commission of Agriculture. A strategy to decrease these surplus on environment could be an optimization of animal feeding and farm management. Aim of this thesis was to perform some strategy to reduce environmental pollution caused by animal farming system (chapter 1), to evaluate the characteristics of dairy farms in the North-Eastern part of Italy in terms of ration composition, milk yield and N and P excretions (chapter 2), to investigate the long term effects of conventional and reduced level of dietary CP with or without the addition of rumen protected conjugated linoleic acid on feed consumption, growth performance and nitrogen balance of growing bulls fed corn silage-soybean TMR (chapter 3) and to propose a simplified approach to predict the amount of slurry produced by growing pigs on farm basis, starting from simple inputs available on farm (chapter 4). The characteristic of this work was to combine scientific aspects with operative and institutional one. In the first contribution we define some model to quantify nitrogen and phosphorous excretion in the main animal farming system. The objective of this study was to develop a tool to implement nutrient balance at farm level using a limited numbers of parameters, easily to collect on farm. The application of this model at farm level, could be an instrument to study the real value of excretion with respect to the value proposed by the current regulation. In the second chapter nutrient balances were edited for a sample of dairy farms in Veneto Region. From the institutional point of view, a picture of the dairy farms in a given area is a required information to establish expected level of N and P excretion. Eighty-nine dairy farms located in the province of Padua were selected and analyzed for feed and nutritional characteristic of rations, milk yield and quality and nitrogen and phosphorous excretion. We collected information about rations and feed composition for each farm. The farms were classified in four groups for diet crude protein level (LCP 14.3% DM; HCP 15.9 % DM) and for milk yield (LMY< 30 kg/d; HMY>30 kg/d). Crude protein did not affected milk yield and quality. Nitrogen excreted, after discounting for 28% of N losses in atmosphere, were 72, 80, 83 and 95 kg/cow per year, and P excreted were 18, 17, 17 and 20, respectively for the LCPLMY, LCPHMY, HCPLMY, HCPHMY groups. Milk yield around 31 kg/cow/day, can be sustained by rations with 14.2% of crude protein on DM. In the third contribution growth performance of double muscled Piemontese bulls kept on 2 TMR differing for crude protein density (diet HP: CP = 14.7% DM; diet LP: CP = 11.0% DM) and top dressed with 80 g/d of rumen protected CLA mixture (CLA) or with 65 g/d of hydrogenated soybean oil (HSO) were studied. Forty-eight bulls (279 + 24 kg initial LW), were divided in four experimental groups, were housed in 12 fully slatted floor pens. Dressing percentage and conformation indexes were performed at slaughter. Over the whole trial, no significant differences due to the treatment on average daily gain and DM intake were found. Over the whole trial, feed conversion ratio (FCR) was significantly affected by the interaction of crude protein level per CLA addition. No significant differences due to the treatments were observed for the slaughter traits. Low protein ration can be used on Piemontese double muscle bulls from 450 to 670 kg LW without negative consequence on growth performance, FCR and carcass quality, whereas a reduction of 28% of N excretion (28%) can be achieved. In chapter 4 we proposed a simplified approach to predict the amount of slurry produced by growing pigs at farm level. This last contribution could be necessary, since the present Ministerial Decree proposed some values not representative of the real operative conditions. Also in this case, we developed a model to quantify the amount of slurry produced at farm level using a limited numbers of parameters and easily to collect on farm. To conclude, this thesis proposed some model to quantify the nutrient excretion and production of manure at farm level. This could represent an important tool for intensive farming systems to identify or to study the nutritional and management strategies to reach high efficiency systems and to reduce environment pollution.
Questo lavoro di tesi ha affrontato il tema dell’escrezione di nutrienti nell’ambiente delle principali tipologie di allevamenti zootecnici. La Direttiva Nitrati (91/676/CE) è stata recepita in Italia con il DM 7/4/2006. Questo regolamento fissa una serie di coefficienti standard per valutare l’escrezione dell’azoto delle diverse categorie di animali da reddito. Il decreto ministeriale demanda alle regioni il compito di adottare strategie opportune, supportate a livello scientifico, per il controllo del rilascio di nutrienti nell’ambiente. L'obiettivo principale di questa tesi è stato quello di sviluppare delle strategie in grado di quantificare e contenere le escrezioni di nutrienti negli allevamenti zootecnici, con particolare riguardo per l’azoto. La peculiarità del presente lavoro risiede in primo luogo nella realizzazione di uno strumento che, basandosi su criteri scientifici, possa conciliare esigenze istituzionali e tecnico-applicative nel promuovere modelli zootecnici di sviluppo sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale. Nel primo contributo si sono messi a punto modelli di quantificazione delle escrezioni di azoto e di fosforo da adottare nelle principali tipologie di allevamento. L’applicazione di questi modelli permette di valutare l’emissione di nutrienti su scala aziendale. Nel realizzare questi modelli si è tenuta presente la necessità di impiegare un numero limitato di informazioni facilmente rilevabili e reperibili nelle aziende. Gli input da acquisire per redigere i piani di escrezione aziendale, riguardano la raccolta dei dati di consistenza di allevamento (n. di capi allevati suddivisi per categoria), livelli produttivi, modalità di alimentazione e caratteristiche delle razioni impiegate. In questa tesi, per ragioni di spazio, ci si limita alla descrizione dei modelli proposto per la quantificazione delle escrezioni di azoto e di fosforo negli allevamenti di vacche da latte, vitelloni da carne e vitelli a carne bianca. L’applicazione di questi modelli su specifiche realtà aziendali ha consentito di concludere che essi sono in grado di prevedere l’entità delle escrezioni in modo più preciso ed affidabile rispetto alla semplice applicazione di valori standard. Nel secondo contributo di questa tesi, tenendo presenti la necessità delle Istituzioni di conoscere la realtà territoriale, si è proceduto alla raccolta di informazioni relative ai principali indici tecnici e di bilancio dei nutrienti di 89 allevamenti di vacche da latte del Veneto. Nel lavoro si descrivono aspetti relativi alle caratteristiche di formulazione e di composizione chimico-nutrizionale delle razioni impiegate, livelli produttivi e bilanci dell’azoto e del fosforo. I risultati possono consentire confronti con altre realtà nazionali ed internazionali necessari per giustificare l’adozione di coefficienti di escrezione basati sulle effettive condizioni territoriali. Nel terzo contributo ci si è prefissi di studiare le prestazioni produttive (performance di crescita, ingestione alimentare, indici di conversione, bilancio dell’azoto e caratteristiche delle carcasse al macello) di vitelloni piemontesi doppia coscia alimentati con razioni unifeed con livelli di proteina grezza convenzionali e ridotti, in associazione o meno con CLA. Quarantotto vitelloni piemontesi doppia coscia (279 ± 24 kg PV iniziale), divisi in quattro gruppi sperimentali, sono stati distribuiti in 12 box con pavimentazione grigliata. I vitelloni sono stati alimentati con 2 diverse diete a differenti tenori di PG (dieta HP: PG = 14.7% SS; dieta LP: PG = 11.0% SS) e “top dressed” con 80 g/d di coniugato dell’acido linoleico rumino protetto (CLA) oppure con 65 g/d di olio di soia idrogenato (HSO). Sono state registrate anche la resa al macello e i punteggi di conformazione SEUROP. Durante l’intera durata della prova non si sono osservate differenze significative, dovute ai trattamenti, sull’incremento medio giornaliero (IMG = 1.186 ± 0.14 kg/d) e sull’ingestione di SS (ISS = 8.5± 0.27 kg/d). L’indice di conversione alimentare (ICA) è stato influenzato significativamente dall’interazione fra PG e integratore (ICA: 6.90, 7.22. 7.49 e 7.11 kg SS /kg accrescimento per HPHSO, HPCLA, LPHSO and LPCLA, rispettivamente; P<0.05). L’escrezione totale di azoto netto è stata di 39.7.0 kg/capo/anno per gli animali HP e di 28.9 kg/capo/anno per gli animali LP. Non sono state rilevate differenze significative dovute al trattamento per le caratteristiche delle carcasse al macello. Dalla ricerca è emerso che una razione LP può essere somministrata a vitelloni Piemontesi a doppia coscia da 450 fino 670 kg PV, senza influire negativamente sulle performance di crescita, sull’indice di conversione alimentare e sulla qualità della carcassa ma riducendo l’azoto escreto del 28%. Gli effetti di questa riduzione sono discussi in relazione alle possibili strategie per migliorare l’economia aziendale. Infine nel quarto contributo si è sviluppato un modello di previsione dei volumi di effluenti escreti per allevamenti di suini in accrescimento. Questo contributo si è reso necessario dal momento che l’attuale normativa (MIPAF, DM 152 del 7/4/2006) ha proposto standard di produzione di reflui non sufficientemente rappresentativi delle attuali condizioni ordinarie degli allevamenti nel nostro territorio. Anche in questo caso, seguendo criteri scientifici, si è giunti a proporre un modello che, basandosi su pochi rilievi aziendali, è in grado di prevedere le produzioni di reflui con maggiore accuratezza e precisione rispetto alle pratiche correntemente uso. Il modello proposto è inoltre facilmente integrabile con modelli dedicati alla quantificazione delle escrezioni di nutrienti. Nel suo insieme questa tesi propone come aspetto innovativo lo sviluppo di modelli di quantificazione delle escrezioni di nutrienti e della produzione di reflui su scala aziendale che, riconosciuti dall’autorità pubblica, possano consentire al settore di introdurre modelli di sviluppo più sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico. Nel nuovo contesto normativo che si è generato a seguito dell’acquisizione di queste metodologie da parte delle Istituzioni, possono derivare importanti opportunità di approfondimento scientifico sulle possibili strategie di miglioramento dell’efficienza d’uso delle risorse naturali nei processi produttivi.
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Medri, Sara. "Aspetti igienico sanitari delle produzioni di carni avicole: analisi comparativa tra sistemi di allevamento intensivi e sistemi alternativi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11669/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi sono stati affrontati argomenti relativi ai due principali sistemi di allevamento avicolo nel territorio nazionale; l’allevamento effettuato con sistema intensivo e quello attuato con sistema alternativo. Questi due tipi di sistemi sono stati messi a confronto. Inizialmente sono state riportate informazioni sulle attuali normative comunitarie che regolano il commercio e la produzione della carne avicola; di seguito sono stati riportati dati statistici riguardanti la produzione e la commercializzazione di questo prodotto sia a livello nazionale, che a livello globale. Per ognuno dei due tipi di allevamento sono stati approfonditi aspetti riguardanti le caratteristiche qualitative della carne avicola, in particolare riferimenti sulla composizione chimica, sul valore nutritivo e sugli indici di qualità. Sono state prese in esame anche le caratteristiche proprie di ogni tipo di allevamento, come la tecnica e la gestione d’allevamento, e per ognuno di essi sono state riportate le principali differenze che caratterizzano questi due diversi sistemi di allevamento. Successivamente per ognuno dei due sistemi, sono state riportate le principali problematiche igienico-sanitarie, fra cui diverse patologie, tecnopatie, e parassitosi riscontrate sia in fase di allevamento, che in fase di macellazione e commercializzazione. Infine è stata fatta un’analisi comparativa nella quale sono stati messi a confronto i due sistemi di allevamento e nella quale sono stati riportati i metodi e i suggerimenti di riduzione del rischio microbiologico e sanitario in fase di allevamento e di macellazione.
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Piraccini, Giada. "Allevamento intensivo del pollo: influenza del tipo genetico e del genere sulla qualità della carne." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16782/.

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Abstract:
L’obiettivo del presente elaborato è stato quello di verificare l’effetto del tipo genetico e del genere sulle principali caratteristiche qualitative e sulle proprietà tecnologiche delle carni di pollo. La prova sperimentale è stata condotta su un totale di 48 carcasse (12 carcasse/tipo genetico/genere) appartenenti a soggetti ibridi Ross 308 e a incrocio TMA x Ross 308. Ciascun Pectoralis major è stato destinato all'analisi delle principali caratteristiche qualitative (pH ultimo, colore), delle proprietà tecnologiche (drip loss, cooking loss e marinade uptake) e della tenerezza (sforzo di taglio). I risultati ottenuti hanno evidenziato come il tipo genetico non abbia influito, se non in maniera marginale, sulle principali caratteristiche qualitative e sulle proprietà tecnologiche delle carni. Al contrario, esse sono risultate significativamente modificate in funzione del genere. Infatti, le femmine hanno mostrato una maggiore capacità di ritenere i liquidi addizionati nel corso della marinatura e a seguito della cottura ed hanno, di conseguenza, presentato una maggiore tenerezza e rese di processo più elevate. Tali risultati assumono un ruolo rilevante considerando il contesto nel quale è stato selezionato l’ibrido commerciale TMA. In particolare, la selezione genetica realizzata nel corso degli ultimi anni ha indirettamente favorito la comparsa di anomalie a carico del muscolo pettorale che si manifestano con livelli di incidenza superiori al 30%. Pertanto, dal momento che le performance produttive e le principali caratteristiche qualitative delle carni ottenute da soggetti provenienti da TMA x Ross 308 sono risultate analoghe a quelle ottenute da Ross 308, ciò evidenzia come il nuovo tipo genetico sviluppato possa rappresentare una promettente alternativa. Nel complesso, il presente elaborato dimostra l’importanza di una scelta mirata del tipo genetico da impiegare nella produzione delle carni avicole al fine di garantire una soddisfacente qualità del prodotto.
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Donninelli, Nicolò. "Valutazione dell'incidenza delle anomalie delle carni di polli allevati con sistemi di allevamento convenzionali ed alternativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La ricerca è stata condotta su un totale di 99 lotti di broiler appartenenti al medesimo tipo genetico, allevati con sistema intensivo convenzionale (24 lotti), intensivo senza l’uso di antibiotici (46 lotti) e biologico (29 lotti) e macellati in condizioni commerciali. Su un campione di 100 petti/lotto prelevati sulla linea di disosso dopo la fase di refrigerazione delle carcasse, è stata valutata l’incidenza e il livello di gravità (moderato e grave) delle anomalie emergenti della carne di petto di pollo (white striping, wooden breast e spaghetti meat). Dall’esame dei risultati, è emerso che l’incidenza di tali anomalie è superiore nei lotti di polli allevati con il sistema intensivo ed in particolare in quelli senza l’impiego di antibiotici; tali differenze sono da ascrivere principalmente alla minore velocità di accrescimento adottata nei polli biologici per i quali i limiti di legge in relazione all’età minima di macellazione (>81 d) impone l’utilizzo di piani alimentari meno spinti e l’impiego delle sole femmine. A conferma di questa ipotesi, i lotti di polli antibiotic-free che provengono dagli allevamenti più avanzati in termini di strutture e management, raggiungono le migliori prestazioni produttive in termini di indici di accrescimento e presentano tuttavia livelli di incidenza e gravità delle anomalie del petto superiori rispetto agli animali allevati con il sistema intensivo convenzionale, di età omogenea ma provenienti da strutture più obsolete che non consentono di massimizzare le potenzialità genetiche degli animali. Dalla valutazione della compresenza delle anomalie, è inoltre emerso che le anomalie white striping e wooden breast presentano un elevato grado di reciprocità. Al contrario, la presenza di white striping e spaghetti meat è risultata pressoché indipendente, mentre è stata evidenziata una relazione inversa fra le anomalie wooden breast e spaghetti meat.
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Books on the topic "Allevamenti intensivi"

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Campanari, Ilaria. Allevamenti Intensivi e Sfruttamento Ambientale: Dalla Seconda Metà Del Novecento Ad Oggi. Independently Published, 2018.

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Campanari, Ilaria. Allevamenti Intensivi e Sfruttamento Animale Dalla Seconda Metà Del Novecento Ad Oggi. Independently Published, 2017.

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