Academic literature on the topic 'Algoritmi di rischio cardiovascolare'
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Journal articles on the topic "Algoritmi di rischio cardiovascolare"
Lillo, Adele. "Consapevolezza del rischio cardiovascolare nella donna." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 1 (May 31, 2022): 39–42. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-9.
Full textLamotte, M. "Fattori di rischio cardiovascolare e attività fisica." EMC - Medicina Riabilitativa 23, no. 2 (June 2016): 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(16)78205-8.
Full textBosatra, Sara. "Cardiovascular risk in LGBT+ population." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 1 (May 31, 2022): 34–38. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-8.
Full textBianchi, Alfio Ernesto, Antonio Maggi, Francesca Colombo, and Riccardo Raddino. "La lipoproteina (a): un fattore di rischio cardiovascolare complesso e polimorfo." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 4 (March 22, 2022): 202–13. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-1.
Full textBianchi, Alfio Ernesto, Patrizia Strappazzon, Antonio Maggi, and Riccardo Raddino. "Il tessuto adiposo epicardico e perivascolare. Un fattore di rischio cardiovascolare emergente." Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 172–80. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-5.
Full textLusardi, Paola. "Cardiotossicità da ormonoterapia nel tumore della prostata." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 195–97. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-10.
Full textCarcagnì, Addolorata. "Obesità, infiammazione e rischio cardiovascolare: la genesi dell’ateroma." Cardiologia Ambulatoriale 29, no. 1 (May 30, 2021): 30–40. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-5.
Full textInno, Alessandro. "Terapia radiante: quando e perché interessa il cardiologo." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 191–94. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-9.
Full textSciomer, Susanna, and Federica Moscucci. "Menopausa e rischio cardiovascolare: come educare le donne alla prevenzione." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 1 (May 31, 2022): 31–33. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-7.
Full textDi Lullo, Luca, Fulvio Floccari, Rodolfo Rivera, Antonio De Pascalis, Vincenzo Barbera, Moreno Malaguti, and Alberto Santoboni. "L'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti affetti da malattia renale cronica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 3 (October 9, 2014): 281–89. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.921.
Full textDissertations / Theses on the topic "Algoritmi di rischio cardiovascolare"
Perego, F. "VALIDAZIONE DELL¿ALGORITMO DEL ¿PROGETTO CUORE¿ E ANALISI DI CONCORDANZA CON IL FRAMINGHAM RISK SCORE IN UNA COORTE A RISCHIO CARDIOVASCOLARE INTERMEDIO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232969.
Full textCappuccilli, Maria <1969>. "Identificazione di profili di rischio cardiovascolare nel trapianto di rene: polimorfismi di geni coinvolti nei processi di infiammazione e di apoptosi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/214/1/Dott_XIX_Nefro_Cappuccilli.pdf.
Full textCappuccilli, Maria <1969>. "Identificazione di profili di rischio cardiovascolare nel trapianto di rene: polimorfismi di geni coinvolti nei processi di infiammazione e di apoptosi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/214/.
Full textALLONI, MARTA. "Studio multicentrico di valutazione multiparametrica cardiovascolare ultrasonografica nella predizione della coronaropatia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/45258.
Full textLo, Nigro Alessandro. "RISCHIO CARDIOVASCOLARE NELL' ARTRITE PSORIASICA: FOLLOW-UP A 24 MESI DI TERAPIA CON ANTI TNF α." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427443.
Full textRISCHIO CARDIOVASCOLARE NELL' ARTRITE PSORIASICA: FOLLOW-UP A 24 MESI DI TERAPIA CON ANTI TNF α INTRODUZIONE Un' aumentata morbilità e mortalità cardiovascolare è stata descritta in pazienti con numerose malattie reumatiche quali il lupus eritematoso sistemico, l'artrite reumatoide e la spondilite anchilosante. Anche nell'artrite psoriasica (AP) è stata evidenziata una aumentata mortalità per cause cardiovascolari, ma tale argomento non è stato studiato approfonditamente. Alla base dell'aumentata mortalità sembra esservi un'accelerata aterosclerosi legata sia a fattori di rischio tradizionali che non tradizionali, quali la presenza di flogosi cronica. SCOPO DELLA TESI Obiettivo di questo studio è stato quello di valutare la presenza di aterosclerosi subclinica in pazienti con AP e la sua modificazione dopo 2 anni di terapia con farmaci anti TNF, per indagare se tali trattamenti, riducendo il processo flogistico articolare favoriscano il miglioramento dei parametri vascolari analizzati. MATERIALI E METODI Trentadue pazienti affetti da AP sono stati sottoposti a valutazione ultrasonografica prima e dopo 2 anni di terapia con anti TNF, per indagare la presenza di aterosclerosi subclinica. I parametri presi in considerazione sono stati l'ispessimento medio-intimale (intima-media thickness, IMT), la dilatazione indotta dal flusso (flow mediated dilation, FMD). I valori di IMT sono stati espressi come media cumulativa degli IMT medi (IMT mean) e degli IMT massimi (M-MAX); i valori della FMD sono stati espressi come incremento percentuale del diametro dell'arteria brachiale rispetto al basale. I pazienti sono stati inoltre divisi in normotesi ed ipertesi poichè l'IPA è un fattore confondente in grado di indurre di per se la progressione delle lesioni carotidee e disfunzione endoteliale. Per valutare la risposta dell' artrite alla terapia con anti TNF sono stati considerati la conta delle articolazioni tumefatte (AT) e dolenti (AD), il DAS 28, la velocità di eritrosedimentazione (VES) e la proteina C reattiva (PCR). Sono inoltre stati analizzati il profilo lipidico e la glicemia al basale ed a 24 mesi di trattamento. RISULTATI Sorprendentemente a distanza di 24 mesi dall'inizio della terapia si è osservato un lieve, ma progressivo peggioramento dell'IMT mean e dell' M-MAX (per entrambi p<0,01), mentre nessuna differenza si è osservata per la dilatazione flusso mediata. Anche dopo suddivisione fra pazienti normotesi ed ipertesi i dati hanno mantenuto un analogo trend, anche se una maggior tendenza alla progressione si è osservata negli ipertesi. Questo in contrapposizione ad un significativo miglioramento del quadro clinico (AT, AD e DAS28, per tutti p<0,001) e dei parametri bioumorali, analogo andamento hanno presentato gli indici di flogosi (VES e PCR, entrambi p<0,001). Nessuna differenza si è osservata per il profilo lipidico e la glicemia. CONCLUSIONI Dai dati emersi risulta che nei pazienti con AP, nonostante la terapia con anti TNF, vi sia comunque una progressiva, seppur lieve progressione dell' arterosclerosi subclinica valutata mediante ultrasonografia. Sia l'IMT mean che l' M-MAX mostrano a due anni un lieve peggioramento, mentre la FMD rimane stabile, a fronte di un significativo e vistoso miglioramento clinico e bioumorale dell' artrite e a nessuna sostanziale variazione dei lipidi. Sicuramente gli psoriasici hanno una maggior tendenza al dismetabolismo rispetto alla popolazione sana e anche rispetto ad altre patologie infiammatorie, come anche dimostrato in letteratura. Un ruolo chiave potrebbe essere svolto da meccanismi infiammatori non collegati al TNF e/o una particolare predisposizione genetica.
Batticciotto, Alberto. "Relazione tra alterazioni ghiandolari ecograficamente rilevabili e rischio cardiovascolare in pazienti affetti da Sindrome di Sjögren primaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423900.
Full textIntroduzione e scopo del lavoro. Numerosi studi hanno osservato la presenza di elevata morbidità e mortalità cardiovascolare nei pazienti affetti da patologie autoimmuni sistemiche. Il riscontro di alterazioni cardiovascolari precoci sembra essere indipendente dai fattori di rischio tradizionali e probabilmente legato ad alterazioni connesse alla genesi infiammatoria di tali patologie. La maggior parte dei lavori pubblicati in letteratura si riferiscono a pazienti con diagnosi di Artrite Reumatoide AR) e Lupus Eritematoso Sistemico (LES), mentre sono attualmente molto limitati i dati per i soggetti affetti da Sindrome di Sjögren primaria (pSS). Un recente studio epidemiologico su 312 pazienti con SS suggerisce di valutare attentamente il rischio cardiovascolare in quanto i soggetti inclusi nello studio manifestavano un’elevata incidenza di ipertensione arteriosa, diabete mellito e dislipidemia. Solo due studi, peraltro eseguiti su un limitato numero di pazienti e con risultati parzialmente contrastanti, dimostrano la presenza di una disfunzione endoteliale anche nei soggetti con pSS. Attualmente la misurazione non-invasiva dello spessore medio-intimale (IMT) carotideo è considerato un marker clinico precoce di aterosclerosi, la stima della riserva di flusso coronarica (RFC) studiata mediante ecocardiografia transtoracica con stress farmacologico all’adenosina o al dipiridamolo è stata introdotta come marker diagnostico altamente sensibile di coronaropatia, mentre la valutazione sierica di dimetilarginina asimmetrica (ADMA), il principale inibitore endogeno della ossido-nitrico sintetasi, viene utilizzata come markers di funzionalità endoteliale e del microcircolo. Alcuni lavori hanno, inoltre, dimostrato l’elevata sensibilità e specificità della valutazione ultrasonografica delle ghiandole salivari nella diagnostica della pSS ed il proposto score semiquantitativo 0-16 evidenzia una significativa correlazione sia con le alterazioni istologiche parenchimali sia con quelle funzionali. Scopo primario dello studio è stato pertanto di valutare, in una coorte di pazienti affetti da pSS, i markers ecografici e biochimici di interessamento cardiovascolare subclinico e di correlare tali dati con le alterazioni del parenchima ghiandolare ultrasonograficamente rilevabili. Materiali e Metodi. Cinquantatre pazienti (7 maschi e 46 femmine, età media 59,8 anni ,con range 43-80 e durata media di malattia 59,5 mesi con range 6 – 156 mesi) noti per pregressa diagnosi di Sindrome di Sjögren primaria, secondo i criteri AECG, senza anamnesi e/o segni di malattia cardiovascolare in atto ed un gruppo omogeneo di controllo composto da 22 soggetti, senza storia né segni clinici di malattia cardiovascolare o autoimmune sistemica, sono stati inclusi nello studio. Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad analisi ultrasonografica della carotide comune con ecografo My Lab 60 (Esaote, Florence, Italy) dotato di sonda-lineare di 2-9 MHz equipaggiato con software in radiofrequenza denominati RF-QIMT (Quality Intima Media Thickness) e RF-QAS (Quality Arterial Stiffness), sviluppati secondo le linee guida del Mannheim Consensus. Le immagini ecocardiografiche trans-toraciche e la valutazione del flusso di riserva coronarica sono state eseguite con ecografo IE33 (Philips Medical Systems, USA) dotato di sonde da 1-2 MHz e da 3-8 MHz, entrambe dotate di seconda armonica. Infine la valutazione ultrasonografica del parenchima ghiandolare è stata eseguita con ecografo My Lab 70 (Esaote, Florence, Italy) con sonda lineare 6-18 MHZ. I livelli sierici di VES, PCR, fattore reumatoide, ANA ed ENA sono stati valutati secondo le modalità routinarie mentre i livelli plasmatici di ADMA sono stati determinati usando cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC). Risultati. Entrambi i gruppi si sono dimostrati omogenei per età (59,8 ± 8,5 Vs 59,25 ± 2.08 anni p = 0,8), sesso (46F 7M Vs 16F 6M p = 0,8) e BMI ( 25,5 ± 3,3 Vs 23,69 ± 1.12 p = 0,17), pressione arteriosa (126,66 ± 13,4 Vs 125,61 ± 12,48 p = 0,59 ed 79,4 ± 4,6 Vs 80,45 ± 8,25 p = 0,32) mentre differiva per i valori medi di PCR (3,72 ± 2,89 Vs 0,41 ± 0,09 mg/L p<0,0001), VES (30,25 ± 20,2 Vs 4,8 ± 0.24 p <0,0001) e colesterolo totale (182,77 ± 7,12 Vs 163,33 ± 5,59 p <0,001). Tutti i pazienti affetti da pSS mostravano una positività per gli ANA e l’ 80,4% per gli ENA. La valutazione cardiologica dei due gruppi ha evidenziato come i pazienti affetti da pSS presentassero valori di PWV medi e livelli sierici di ADMA statisticamente superiori a quelle dei controlli (9,2 ± 1,8 m/s Vs 6,8 ± 0,9 m/s p < 0,0001 e 0,76 ± 0,07 μM Vs 0,54 ± 0,05 μM p < 0,0001). I valori medi di RFC osservati, seppur non patologici, si sono rivelati inferiori a quelli del gruppo di controllo (2,6 ± 0,23 Vs 3,2 ± 0,32 p < 0,0001) ed infine, seppur senza differenze statisticamente significative nei valori medi di Q-IMT, l’88,7% (47/53 Vs 12/22 p=0,001) dei pazienti presentava valori medi superiori alla norma. La valutazione ultrasonografica del parenchima ghiandolare, attraverso uno score validato, si è dimostrata statisticamente correlato con il BMI (p = 0,001), i valori sierici di ANA (p < 0,0001) e PCR (p = 0,034) ma non con gli indici di danno cardiovascolare subclinico. Conclusioni. Confrontando una coorte di pazienti affetti da pSS, senza storia clinica di accidenti cardiovascolari né anamnesi positiva per fattori di rischio cardiovascolari classici, con un gruppo di controllo omogeneo, si sono rilevate alterazioni statisticamente significative e suggestive per danno intimale pre-aterosclerotico e per una precoce disfunzione sia endoteliale sia dell’elasticità arteriosa. La valutazione ultrasonografica del parenchima ghiandolare, secondo lo score validato in letteratura, quale surrogato sia del danno istologico infiammatorio cronico che di disfunzione ghiandolare, non correla con gli indici presi in considerazione per la valutazione del rischio cardiovascolare subclinico.
Antonucci, Angela <1977>. "Valutazione dello spessore intima-media carotideo come fattore di rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da psoriasi moderato-severa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3503/1/antonucci_angela_tesi.pdf.
Full textAntonucci, Angela <1977>. "Valutazione dello spessore intima-media carotideo come fattore di rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da psoriasi moderato-severa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3503/.
Full textCastelnuovo, S. "DETERMINANTI DI ATEROSCLEROSI CAROTIDEA IN UNA POPOLAZIONE EUROPEA AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE: ANALISI DEI DATI BASALI DELLO STUDIO IMPROVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150160.
Full textANTONELLI, MADDALENA. "Trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta (c.e.r.a.) ed indici di rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica in terapia conservativa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/209181.
Full textAim of study It was to detect a possible direct effect of Continuous Erythropoietin Receptor Activator (C.E.R.A.) on markers of endothelial damage, inflammation and malnutrition in chronic kidney disease (CKD) patients. Patients and methods We investigated the effects of a six-months treatment with C.E.R.A. (120 µg/month) in 21 male and 19 female stage 3 and 4 CKD patients with stable anaemia, aged 64 to 82 years (mean 74,16±5,58) We evaluated hs-CRP, alpha1-acid-glycoprotein, homocysteine, total, HDL and LDL-cholesterol, haemoglobin, albumin, pre-albumin, fibrinogen, serum iron and ferritin The markers of endothelial damage, inflammation and malnutrition were evaluated at baseline (T0) and after three (T1) and six months (T2) The stable anaemia correction was previously achieved with other erythropoietin stimulating agents (darbepoetin-α, 30 µg/week). Baseline Body Mass Index was also calculated. p<0.05 was considered significant. Results At 3 and 6 months we observed a significant reduction of homocysteine (T0 27.46±8.42 T1 25.09±8.12 and T2 23,52±8.09 mcmol/L; p=0,0011 T0 vs. T1 and 0,001 T0 vs. T2) and hs-CRP (T0 10.28±12.99, T1 6.48±7.99 and T2 4.07±4.47mg/dl; p<0,0001 T0 vs. T1 and T0 vs. T2). At 6 months we observed also a significant decrease of fibrinogen (T0 413.83±114.30 and T2 354.50±97.48 mg/dl, p=0,0066). Other markers were not significantly modified after 6-months of C.E.R.A treatment. In particular, plasma haemoglobin remained stable during the whole investigation period (T0 11.09±1.18, T1 11.19±1.23 and T2 11.03±1.05g/dl; p=0.69 T0 vs. T1 and 0.52 T0 vs.T2). Conclusions Renal anaemia is a multifactorial disorder related either to erythropoietin deficiency either to inflammation and malnutrition (reduced response to erythropoietin). Our results suggest that treatment with C.E.R.A. may influence some markers of inflammation and endothelial damage usually related to cardiovascular risk in renal patients, with a mechanism that seems unrelated to anaemia correction.
Book chapters on the topic "Algoritmi di rischio cardiovascolare"
Salvi, Paolo. "Pressione centrale e rischio cardiovascolare." In Onde di polso, 91–108. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2424-3_7.
Full textCompare, Angelo. "L’azione moderatrice della relazione di coppia sul rapporto tra depressione e rischio cardiovascolare: un modello evidence-based." In Relazione di coppia e malattia cardiaca, 93–123. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2303-1_6.
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