Dissertations / Theses on the topic 'AIUTO'

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1

Targa, Michele <1988&gt. "ACE: aiuto alla crescita economica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1994.

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Abstract:
Il problema che si vuole affrontare rigurda in particolare l'ace ossia il regime agevolativo per le imprese introdotto con il governo Monti e che mira a favorire la patrimonializzazione delle imprese. Nell'elaborato saranno analizzati gli ambiti soggettivi ed oggettivi di tale agevolazione, e verranno effettuati confronti tra l'ace e precedenti agevolazioni alle imprese, quali: la dual income tax, la legge Visco e la Tremonti ter.
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2

Busatto, Claudia <1996&gt. "Il Servizio Sociale del Nucleo Operativo Tossicodipendenze: tra controllo e aiuto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19395.

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Abstract:
La tesi vuole analizzare il complesso e composito fenomeno della tossicodipendenza dal punto di vista del Nucleo Operativo Tossicodipendenze (N.O.T.), Servizio Sociale inserito nell’organico degli Uffici Territoriali del Governo. Per la stesura del presente elaborato è stato utilizzato il metodo dell’indagine compilativa, resa possibile dallo studio di testi di numerosi studiosi, i quali hanno affrontato l’argomento in modo rigoroso da molteplici punti di vista (sociologico, psicologico e giuridico). Questo elaborato nasce a seguito della esperienza di tirocinio svolta da chi scrive presso l’Ufficio N.O.T. della Prefettura - U.T.G. di Treviso da luglio 2020 a ottobre 2020, la tesi è incentrata sul concetto di equilibrio tra controllo e aiuto nella relazione con la persona-utente. Il lavoro si apre con un inquadramento teorico del N.O.T. nonché del fenomeno tossicodipendenza, verrà, inoltre, dedicata particolare attenzione all’evoluzione legislativa in tema di sostanze stupefacenti in Italia. Nel terzo capitolo verranno analizzati nel dettaglio i concetti di aiuto e controllo dal punto di vista del Servizio Sociale, nel quarto capitolo si andrà ad analizzare il principale strumento utilizzato dall’Assistente Sociale del N.O.T., ovvero il colloquio motivazionale. Il quinto capitolo dell’elaborato verrà dedicato ai Servizi per le Dipendenze patologiche (Ser.D), in quanto Servizi che operano a stretto contatto con i N.O.T.
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3

CELLINI, GIOVANNI. "Controllo sociale, servizio sociale e professioni di aiuto nel sistema penitenziario." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/41613.

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Abstract:
In Italy there is a prison and probation system based on a rehabilitative model that is aimed at social reintegration of the author of the crime, which is connected with social policies and entrusts relevant tasks to the helping professions. Among these, social work is affected by changes in social policies and a new social order, marked in Europe by the influence of neo-liberal thought (Lorenz, 2005; Dalrymple, Burke, 1995, 2006). In this scenario, changes in social policies, which have occurred with the crisis of the welfare state, are interwoven with those of criminal policies. The central research question, proposed in contemporary sociological literature, with particular reference to the U.S. and Britain, is of the gradual transition from a model mainly focused at ensuring social welfare, to a model in which the dominant interest is to increase effective social control (Garland, 2004). In this “new welfare” there has been an impoverishment of social protection, and resources for the most vulnerable segments of the population. This process has led - in some cases - to discriminatory policies, aimed at segregation and incarceration of the most disadvantaged people. In the research presented in this paper, 43 semi-structured interviews were carried out in three regions of northern Italy, to professionals working in the penitentiary sector (mainly social workers). Through them, we have focused on the representations of the respondents on specific issues, including: the crisis of the welfare state in relation to the penal-welfare system, the culture of control and the changes in the functions and activities of social workers. Results show that social workers reject punitive responses, especially those towards the most disadvantaged social groups. Furthermore, in a long-term assessment, there does not seem to emerge, for social workers, a loss of strength as a group and status. There is, in fact, a certain evolution of social work from the methodological point of view, the attention of the profession to internal organizational issues and networking with other local agencies. On the other hand, in the crisis of welfare state and the rehabilitation ideal, political ideals and "strong" values, felt by the entire professional community, seem to be lacking.
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4

Brunetti, Margaret. "Il problema della traduzione nella letteratura di auto-aiuto: una proposta di traduzione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16446/.

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Abstract:
L'elaborato si propone di analizzare la letteratura di auto-aiuto e le problematiche che più frequentemente insorgono durante la traduzione di opere appartenenti a questo genere letterario attraverso una proposta di traduzione di un'opera di auto-aiuto.
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Nicolino, Dario <1991&gt. "I videogiochi e lo studio della storia. Un possibile aiuto per il docente." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9629.

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Abstract:
Tramite l'analisi di due videogiochi, Europa Universalis IV e Crusader Kings II, La tesi vuole dimostrare quanto i simulatori di storia siano inaffidabili per lo studio della storia in sè per sè, ma possono essere molto utili per l'insegnante delle scuole secondarie di secondo grado per spiegare agli alunni i meccanismi più comuni della storia, oltre a poter essere utilizzati per insegnare alcuni momenti importanti,presi singolarmente.
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6

Michieletto, Alice <1985&gt. "IL RATING NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DELLE PMI: UN POSSIBILE AIUTO NELL’ACCESSO AL CREDITO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4402.

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Abstract:
Questa tesi è stata concepita come una semplice guida al fine di migliorare il rapporto creditizio tra le banche e le piccole e medie imprese, la cui attività si ritrova a dover "fare i conti" con un contesto economico-produttivo attuale di forte difficoltà, per di più sottolineato dal fenomeno del "credit crunch". Si sono, così, delineati i possibili modelli di rating adottati dalle banche, sulla base di quanto è stato disposto da Basilea II, in tema di vigilanza bancaria. Si è proceduto, quindi, con la valutazione del rischio di credito, attraverso l'analisi delle criticità economico-finanziarie delle Pmi. In un momento economico come quello attuale, un possibile aiuto nel favorire le Pmi nell'accesso al credito, potrebbe derivare dalla competenza professionale, specializzata in ambito finanziario, del Dottore Commericialista.
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7

Fortuni, Elisa <1982&gt. ""Servizio Civico e Mutuo Aiuto" dal progetto un'analisi sul volontariato e sull'apporto dell'anziano attivo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4437.

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Abstract:
Il lavoro di tesi partendo dalla descrizione di un'esperienza progettuale, affronta il tema del volontariato analizzando, in particolar modo, l'apporto dell'anziano e le dinamiche socio-politiche che lo stanno interessando.
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TURATI, MARIA. "GIOVANI CON DISABILITA' INTELLETTIVA E CO-PROGETTAZIONE DEI PERCORSI DI AIUTO. UNA RICERCA PARTECIPATIVA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/135271.

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Abstract:
La ricerca esplora il tema del coinvolgimento delle persone con disabilità intellettiva nella progettazione degli interventi sociali. Il lavoro proposto si concentra sull’esperienza di partecipazione dei giovani con disabilità intellettiva (dai 18 ai 35 anni) e sulla figura professionale dell’assistente sociale: la rilevazione ha previsto la realizzazione di focus group che hanno coinvolto in totale 42 giovani e 15 assistenti sociali. La ricerca è stata realizzata adottando l’approccio partecipativo: dalla definizione delle domande di ricerca alla restituzione dei risultati, il percorso è stato condiviso con tre persone con disabilità intellettiva. Dalla ricerca emerge una conoscenza più approfondita e specifica sul legame tra partecipazione e autodeterminazione in questo particolare ambito del lavoro sociale. La rilevazione ha permesso di evidenziare, inoltre, quali difficoltà i giovani con disabilità e gli assistenti sociali incontrano nella progettazione e nella realizzazione dei percorsi di aiuto. I risultati di ricerca offrono un contributo alla riflessione in merito alle sfide che il diritto alla partecipazione pone agli operatori sociali che lavorano in questo ambito. La discussione dei risultati alla luce della letteratura sul tema consente di delineare possibili direzioni di un cambiamento di approccio al lavoro sociale con le persone con disabilità intellettiva che ponga al centro della progettazione l’intenzionalità di queste ultime.
The research explores the issue of the involvement of people with intellectual disabilities in planning social interventions for themselves. The research focuses on the participation experience of young people with intellectual disabilities (from 18 to 35 years) and on the social workers’ role: 42 young people with ID and 15 social workers participated in the focus groups conducted. The research was conducted by adopting the participatory approach: from the definition of the research questions to the return of the results, the research process was shared with three people with intellectual disabilities. The research reveals an in-depth and specific knowledge on the link between participation and self-determination in this field of social work. The data collection also highlighted the difficulties faced by young people with disabilities and social workers in the implementation of helping processes. Research results offer a contribution to the reflection on the methodological challenges proposed by the application of people with disabilities’ right to participate to social workers working in this field. The discussion of the results in the light of the literature on the subject allows to outline a change of approach to social work with people with intellectual disabilities, more focused on their intents and aspirations.
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9

Forte, Lisa <1975&gt. "IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA DI TREVISO: LA SFIDA DI GENERARE CULTURA DELLA VITA TRA MATERNITA E IMMIGRAZIONE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5476.

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Abstract:
La tesi ripercorre la storia del Centro di Aiuto alla Vita di Treviso dalla nascita del primo CAV italiano ai giorni nostri, con le fatiche, i conflitti e le soddisfazioni delle interazioni con le altre associazioni e enti che operano nel territorio. La seconda parte si sofferma sulla tipologia di utenti prevalenti oggi,indagando il non sempre facile rapporto tra immigrazione e maternità e quali tipi di intervento mettere in atto perché si formino anche in queste situazioni le basi di una cultura della vita nascente.
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MARZULLI, MICHELE MARIA. "LA CAPACITA' DI VALORIZZARE LE ISTANZE SOCIETARIE DI UN SISTEMA DI QUASI - MERCATO. IL RUOLO DELL' AUTO - MUTUO - AIUTO NEL "MODELLO LOMBARDO"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/419.

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Abstract:
Il lavoro si propone di rendere conto del ruolo dell’associazionismo di auto-mutuo aiuto (self-help) nel contesto del modello di welfare regionale lombardo, il “quasi mercato”. Questa forma associata vive una nuova stagione di sviluppo e dimostra di essere una delle risposte possibili ai recenti mutamenti dei sistemi di welfare, soprattutto in un contesto socio-demografico caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione, dalla riduzione dei componenti delle famiglie e dal prevalere di malattie croniche e di disabilità. L’associazionismo di auto-mutuo aiuto si dimostra una delle risorse emergenti della società civile, capace di trasformare soggetti passivi e marginalizzati in cittadini attivi e responsabili; è più difficile capire quale sia il suo ruolo all’interno della governance locale, in termini di partecipazione. La ricerca presenta un quadro complesso, in cui il self-help riesce a promuovere innovazioni capaci di divenire risorse per il territorio locale, ma anche una certa incapacità di essere valorizzate presso le istituzioni locali, in ragione della fragilità istituzionale di cui soffre ancora questo tipo di associazionismo.
Purpose of the present study is to explain the role played by self-help associations within the Lombardia regional welfare model, the so-called ‘quasi-market’. Such associative forms are undergoing a whole new deal of development and prove to be one of the possible answers to the recent changes typical of the welfare systems, especially in a socio-demographic context characterized by ageing processes, decrease in the number of family members, prevailing of chronic diseases and disabilities. Self-help associations prove to be one of the resources emerging from civil society, able to transform passive subjects into active and responsible citizens. However, it is still difficult to understand what role they play in the local governance, in terms of participation. Major finding of the research is a complex picture, where self-help associations are able, on the one hand, to encourage innovations able in their turn to become resources for the local communities; on the other hand, they still show a certain inability to be fully appreciated by the local institutions because of the institutional fragility that still characterize these specific associations.
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MARZULLI, MICHELE MARIA. "LA CAPACITA' DI VALORIZZARE LE ISTANZE SOCIETARIE DI UN SISTEMA DI QUASI - MERCATO. IL RUOLO DELL' AUTO - MUTUO - AIUTO NEL "MODELLO LOMBARDO"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/419.

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Abstract:
Il lavoro si propone di rendere conto del ruolo dell’associazionismo di auto-mutuo aiuto (self-help) nel contesto del modello di welfare regionale lombardo, il “quasi mercato”. Questa forma associata vive una nuova stagione di sviluppo e dimostra di essere una delle risposte possibili ai recenti mutamenti dei sistemi di welfare, soprattutto in un contesto socio-demografico caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione, dalla riduzione dei componenti delle famiglie e dal prevalere di malattie croniche e di disabilità. L’associazionismo di auto-mutuo aiuto si dimostra una delle risorse emergenti della società civile, capace di trasformare soggetti passivi e marginalizzati in cittadini attivi e responsabili; è più difficile capire quale sia il suo ruolo all’interno della governance locale, in termini di partecipazione. La ricerca presenta un quadro complesso, in cui il self-help riesce a promuovere innovazioni capaci di divenire risorse per il territorio locale, ma anche una certa incapacità di essere valorizzate presso le istituzioni locali, in ragione della fragilità istituzionale di cui soffre ancora questo tipo di associazionismo.
Purpose of the present study is to explain the role played by self-help associations within the Lombardia regional welfare model, the so-called ‘quasi-market’. Such associative forms are undergoing a whole new deal of development and prove to be one of the possible answers to the recent changes typical of the welfare systems, especially in a socio-demographic context characterized by ageing processes, decrease in the number of family members, prevailing of chronic diseases and disabilities. Self-help associations prove to be one of the resources emerging from civil society, able to transform passive subjects into active and responsible citizens. However, it is still difficult to understand what role they play in the local governance, in terms of participation. Major finding of the research is a complex picture, where self-help associations are able, on the one hand, to encourage innovations able in their turn to become resources for the local communities; on the other hand, they still show a certain inability to be fully appreciated by the local institutions because of the institutional fragility that still characterize these specific associations.
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Martin, Chiara. "Efficienza economica e conservazione dei sistemi naturali nell'allocazione della risorsa suolo tra usi alternativi: un modello multicriteriale di aiuto alle decisioni nella pianificazione territoriale sostenibile." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425075.

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Abstract:
The thesis focuses on valuation in land use allocation, dealing with the problem of determining the optimal choice among alternatives in land planning. The aim of the thesis is double. In fact, on the one hand, the role of valuation in planning activities is investigated, in the light of sustainable development concept; on the other and, an original decision aiding methodology is proposed, which can be used by planners to select an optimal land use plan that balances the socioeconomic benefits and environmental impacts. The thesis is divided in two parts: the first part focuses on sustainability and planning concepts, deepening the role of valuation in sustainability assessment of land use plans; the second part shows the methodology proposed. The first part is made up by three chapters. The first chapter enters the concepts of sustainability and natural capital, and the debate on economic growth (expansionistic versus ecological paradigm). In the second chapter, the relationship between valuation and planning process, its development in the course of time, and the development of new valuation methods for sustainability assessment in planning are investigated. The most diffused approaches are illustrated: the cost-benefit approach, the multi-criteria evaluation, and the new "landscape approach". In the third chapter, methods for natural capital assessment are presented, from both economic and ecological point of view. For each one of these two approaches, the concept of value, valuation methods and applicability are analysed. The second part of the thesis presents a method that can be used by planners to select an optimal land use plan among alternatives. The method focuses on spatial dimension of economic activities and of ecosystems conservation. The model has a multicriteria structure, based on two objectives: economic efficiency and ecosystems conservation (that are contrasting elements of sustainable development). In the fourth chapter the framework of the model is illustrated, and its application in planning processes is explained. The fifth, and last, chapter presents the parameters used in the model to quantify the two objectives: Economic Index and Quality Index. The Economic Index measures the economic efficiency of a certain landascape structure (proposed by a land use plan), while the Quality Index quantify landscape structure ability to protect natural systems. These indexes are constructed referring to principles and instruments of specific disciplines: respectively, Regional Economy, which affects the relationship between land use and economic efficiency, and Landscape Ecology, which investigates the relationship between land use and ecosystems health. Conclusions summarize thesis contents and highlight difficulties and further research possibilities.
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Zangheri, Bianca. "“A New Model: What Confidence, Beauty, and Power Really Look Like” di Ashley Graham. Proposta di traduzione e commento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18414/.

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Abstract:
Proposta di traduzione di parte di un capitolo dell'opera autobiografica “A New Model: What Confidence, Beauty, and Power Really Look Like” di Ashley Graham, con relativo commento, analisi dei generi letterari di cui l'opera fa parte e dei metodi traduttivi da utilizzare.
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CARTA, MICHELE. "Implementazione di modelli di aiuto alle decisioni, basati su tecniche di analisi multi-criteria, come supporto alla programmazione delle strategie e delle azioni sulle reti di trasporto stradale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2017. http://hdl.handle.net/11584/249551.

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Abstract:
Assessment is a topic widely discussed in scientific literature, with important influences on many sectors of practical interest. Assessment is part of a decision-making process and it is possible to define the utility of a series of decision-making actions by using a simplified representation of it and according to the goals set. This research work concerns planning in the road transport sector, where assessment is often complex, and it involves many actors and a multidimensional target system. This research work proposes a state of the art of the multi-criteria analysis methods used by scientific literature to support decision-making activities in the road transport sector, together with some applicative case studies carried out during the PhD course. The aim of the study was to set the general topic of the assessment system, standing out the main system components and their interactions. The scientific bibliography has offered a fundamental investigation field on the representation of the interactions made in the assessment process, through the study of mathematical models which allow to translate the decision-making activity using analytic functions. This activity was combined with the application of the decision-making methods to real practical cases, where the decision-making support system helps a subject who has to make a choice in the transport planning sector. In order to provide support to a decision-maker during the assessment of possible intervention strategies for planning the actions of the Plan and of the projects concerning the transport sector, we have represented the structure of a decision-making support system which permits to reach the goals set on the transport and mobility system. In the case studies analysed in this research work, the assessor - according to the methodological approach presented - supports the decision-maker in order to make an assessment based on objective criteria, which reflect the requests of the stakeholders by applying multi-criteria analysis methods. Among the issues which can be dealt with the support of multi-criteria analysis methods, the applicative cases address choice and hierarchization issues. The choice occurs when it is necessary to identify an option among many possible options, able to meet the multiple goals better than the others. The request to provide a hierarchical order instead occurs when it is necessary to schedule a series of interventions for the issues described. Therefore, it is necessary to assign some options which must be all carried out according to a priority order. To overcome the critical issues highlighted by using the multi-criteria analysis methods consolidated in scientific literature, in this research work we proposed a multi-criteria analysis method called MTA (Multi-criteria Trigonometric Approach), aimed at representing the preferable alternative within a decision-making set by using a trigonometric function, in order to create a hierarchy of options according to a goal system. The MTA model represents a first step which paves the way for other research works about the study of shapes of preference function, as well as any development for the implementation of a weight system to be assigned to priority differentiating criteria.
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Bianco, Francesca. "Lo psicologo nelle cure primarie: dall'utenza alla realizzazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3427155.

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Abstract:
Mental illness accounts for 14% of the total global burden of disease. The prevalence of psychological suffering is greater than the actual request for clinical consultation in Europe. Health care system has not yet adequately responded to the burden of mental disorders. To cope with mental disease, WHO proposed the European Mental Health Action Plan (EMHAP) 2013- 2020, which recommends to improve access to safe, competent, effective and community-based mental health services. Primary Care Psychologist (PCP) can reduce the gap between the need of psychological treatment and its provision. To improve the access to psychological care, a new mental health service was created in one public health care district of Veneto Region: ULSS 7. The service provided direct referral to a co-located PCP working together with the general practitioner (GP). Patients, psychologists and GP reported great interest and high satisfaction with the service. PCP interventions were effective in improving well-being and reducing drugs prescriptions and laboratory tests. The results stress the importance of the PCP implementation, to intercept unexpressed psychological needs.
Questo lavoro di tesi ha come oggetto di studio la figura dello Psicologo di base o di Cure Primarie (PCP), ovvero l’inserimento della professione psicologica all’interno dello studio del medico di base in un contesto di cure primarie, primo contatto che individui e famiglie hanno con il Sistema Sanitario Nazionale. Ho approfondito questo tema inquadrando il fenomeno da più punti di vista, considerando il contesto in cui questa figura si potrebbe inserire: come si evince dal titolo, questa tesi ambisce a comprendere come la figura psicologica potrebbe inserirsi nel territorio, analizzando dapprima i bisogni della popolazione, ovvero la possibile utenza, e presentando infine un esempio d’implementazione, attraverso la descrizione della prima sperimentazione veneta dello psicologo di base.
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Matricardi, Giada. "Se soffri, resto e ti aiuto, o scappo e penso a me? L'influenza di fattori individuali e contestuali sulla responsività empatica, sui comportamenti prosociali e autocentrati in bambini di età prescolare." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3421763.

Full text
Abstract:
In the last thirty years, a research field has been growing strongly, which systematically investigated the development and expression of empathic responsivity and consequent prosocial or self-focused behaviors in preschool children. In this field of studies, a still neglected issue is that of individual and situational antecedents that precede empathic responses and influence their expression. The present dissertation investigates how individual (effortful control) and situational (presence of expressive and/or situational indices in the context; intensity of expressed emotions and the possibility to escape from the other’s suffering) factors, taken individually or in interaction, can influence empathic responsiveness and prosocial or self-focused (self-soothing, avoidance/avoidant) behaviors in preschool children. The aim of the first study is to investigate the role played by expressive (i.e., facial expressions and behavior indicating the other’s emotion) and situational (i.e., events that might elicit a specific emotion in someone else) indices, taken together or separately/independently, in eliciting empathic responses, prosocial or self-focused behaviors in 3-and 5-year-old children (N = 120) witnessing to the sadness of a non-familiar adult. An observational technique was employed. From a developmental perspective, the results of the study provide a preliminary empirical contribution to Bischof-Kohler’s theoretical model (Bischof-Kohler, 1991). This model assumes that during preschool years children manage more and more complex cognitive mechanisms, and make use of more mature types of empathy that enable them to take the others’ point of view and understand his/her situation on the basis of situational indices in the context more clearly with respect to younger children. In 3-year-old children, results showed a differential influence of separate or combined expressive and situational stimuli on the elicitation of prosocial or self-focused empathic responses. In, 5-year-old children, self-focused behaviors tend to be more frequent and stable when only expressive stimuli are present. This result might be explained by the children’s difficulty in managing shared emotions when an obvious cause is lacking, or to inter-individual differences in the ability to regulate one’s emotions. In order to better understand this issue, we decided to explore whether individual factors related to self-regulation can influence empathic responsivity. More specifically, the study was aimed at investigating the influence of effortful control and impulsivity on trait/dispositional empathy. Effortful control and impulsivity are temperamental variables that are thought to be crucial for the understanding of individual differences in emotion regulation and the resulting behavioral responses of preschool children to social stimuli. Effortful control can be defined as a self-regulating dimension of temperament (Rothbart et al., 1994) that manifests itself in the ability to intentionally and actively inhibit a dominant response and to activate a subdominant one based on context demands (Eisenberg & Spinrad, 2004; Rothbart & Bates, 2006). Impulsivity is conversely defined as a reactive dimension of recognizable undercontrol in individuals who tend to rush headlong into situations without adequate reflection (Arsenio, 1994; Eisenberg, 2002; Spinrad et al., 2006). Empirical evidence has shown how effortful control is associated with positive social development and how impulsivity is associated with detriments children’s social skill development (Eisenberg & Morris, 2002). Moreover, a large number of studies report that children high in effortful control show high levels of empathy and sympathy (Rothbart et al.1994; Eisenberg, Fabes, Murphy, Karbon, et al., 1996; Eisenberg, Fabes, Shepard, et al., 1998; Murphy, Shepard, Eisenberg, Fabes, & Guthrie, 1999; Eisenberg et al, 2006; Rothbart, et al., 2004). There are controverse evidence about the relation between impulsivity and empathy/sympathy (Eisenberget al., 2007). Accordingly with these considerations, as a first step (study 2), three parents’ report scales have been validated on 432 Italian children, 3-8 years of age: 1) the short version (CBQ-SF) of the Children’s Behavior Questionnaire (CBQ-Putnam & Rothbart, 2006), providing a measure of temperament; 2) the complete version of the Effortful Control scale (Rothbart et al., 2001), and 3) a scale measuring trait/dispositional empathy (Ahadi & Rothbart, 1994). The results supported a good fit of the models to the data. Therefore (study 3), a model of structural equations was tested to verify the differential influence of effortful control and impulsivity on trait empathy, as rated by parents of 5-year-old children (N=120). In line with the literature, a positive influence of effortful control on empathy emerged. No relation between impusivity and empathy is found. A fourth study was aimed at investigating the combined influence of effortful control (evaluated through a multimethod measure) and contextual factors (the possibility to retreat/escape and the intensity of emotional stimulation, that call self-regulation into play) on empathic expression/responsiveness, and prosocial and self-focused behaviors in 5-year-old children, using an observational technique. In the first stage, a CFA was used on a group of 5-year-old children (N=228) to verify the validity of a multimethod measure of effortful control, including the parents’ ratings in the Italian version of the CBQ (Rothbart, 2001), and ratings obtained in an observational task of sustained attention (Puzzle task, Eisenberg et al. 2004). A model of structural equation again confirmed the influence of effortful control (as reported by parents an observed in children) on trait empathy rated by parents. The differences between children with high and low effortful control (165 out of the 228 in initial sample) were tested using a 2x2 factorial design, with two between-subject factors: one including two levels of difficulty in escaping from the experimental situation (easy vs difficult), and one including two levels of intensity of sadness showed/expressed by the experimenter (high vs moderate). The results indicate that situational factors (possibility to escape and intensity) interact in influencing empathic responses, leading to greater responsivity in children when retreating form the other’s suffering is difficult and stimulus intensity is high. No significant effect of effortful control on the expression of empathic behaviors was found. On the other hand, effortful control together with situational factors influence the expression of self–focused behaviors. Taken together, these results suggest the importance of taking in account the complexity of empathic responses and related behaviors in preschool years, and the interactions between individual self-regulation and the characteristics of the emotional situation. In this way it will be possible a better understanding and a clearer interpretation of observable expressions of empathy in children, and thus provide useful indications for courses of primary prevention. Such courses might effectively influence the development of empathic competence by promoting prosocial behaviors.
In letteratura esiste un florido filone di ricerca che, nell’ultimo trentennio, ha sistematicamente studiato come si sviluppano e si manifestano nei bambini di età prescolare, la responsività empatica e i comportamenti prosociali o autocentrati che possono farvi seguito. In questo ambito di studi un settore ancora poco esplorato è quello dello studio degli antecedenti (individuali e situazionali) che preludono alle risposte empatiche e ne influenzano l’espressione. Il presente lavoro di tesi esplora in che modo fattori individuali (effortful control) e situazionali (presenza nel contesto di indici espressivi e/o situazionali; intensità dello stimolo manifestato, e possibilità di allontanarsi dalla sofferenza dell’altro) considerati separatamente o in interazione tra loro influenzano la responsività empatica, i comportamenti prosociali o autocentrati (autoconforto, evitamento) nei bambini di età prescolare. Obiettivo di un primo studio è indagare il ruolo che gli indici espressivi (espressioni facciali e comportamento che esplicitano l’emozione provata dall’altro) e situazionali (cioè eventi che potrebbero suscitare un particolare vissuto nell’altro) presenti separatamente e congiuntamente rivestono nell’elicitare manifestazioni empatiche, comportamenti prosociali o autocentrati in bambini (N=120) di 3 e 5 anni in risposta alla tristezza osservata in un adulto. E’ stata utilizzata una tecnica osservativa. In termini evolutivi i risultati dello studio portano un primo contributo empirico al modello teorico di Bischof-Köhler(1991) che ipotizza che nel corso dell’età prescolare, i bambini, riuscendo a padroneggiare meccanismi cognitivi progressivamente più sofisticati, hanno accesso a forme di empatia più mature, che consentono loro di cogliere il punto di vista dell’altro e di comprendere, con maggior chiarezza rispetto ai bambini più piccoli, la sua situazione sulla base degli indici situazionali presenti nel contesto. A 3 anni i risultati evidenziano un’influenza differenziale della presenza congiunta o separata degli stimoli espressivi e situazionali nell’elicitare risposte empatiche, prosociali o autocentrate. A 5 anni quando è presente esclusivamente lo stimolo espressivo i bambini tendono a mostrare comportamenti autocentrati più frequenti e duraturi. Questo risultato potrebbe essere riconducibile ad una difficoltà dei bambini nel gestire il vissuto condiviso in assenza di una causa evidente; ovvero a differenze inter-individuali nella capacità di regolare le proprie emozioni. Per approfondire questa questione si è ci si è chiesti se fattori individuali legati alla regolazione di sé, potessero influire sulla responsività empatica. In particolare, si è inteso studiare l’influenza sull’empatia di tratto di variabili temperamentali che fin dai primi anni di vita sembrerebbe essere centrale per comprendere le differenze individuali nella regolazione affettiva e nelle conseguenti risposte comportamentali dei bambini di età prescolare in risposta agli stimoli sociali: l’effortful control e l’impulsività L’effortful control è definibile come la dimensione auto-regolativa del temperamento (Rothbart et al., 1994) che si esplicita nella capacità di sopprimere intenzionalmente e attivamente una risposta dominante per attivarne una subdominante sulla base delle richieste del contesto (Eisenberg & Spinrad, 2004; Rothbart & Bates, 2006). L’impulsività è invece definita come una dimensione reattiva di undercontrol riconoscibile in individui che si gettano a capofitto nelle situazioni senza un’adeguata riflessione (Arsenio, 1994; Eisenberg, 2002; Spinrad et al., 2006). Evidenze empiriche sottolineano come l’effortful control sia associato ad un positivo sviluppo sociale, e come l’impulsività sia associata ad un detrimento dello sviluppo delle competenze sociali nei bambini (Eisenberg & Morris, 2002). Numerosi studi hanno rilevato che bambini con alti livelli di effortful control, mostrano alti livelli di empatia e sympathy (Rothbart et al.1994; Eisenberg, Fabes, Murphy, Karbon, et al., 1996; Eisenberg, Fabes, Shepard, et al., 1998; Murphy, Shepard, Eisenberg, Fabes, & Guthrie, 1999; Eisenberg et al, 2006; Rothbart, et al., 2004). Controverse le relazioni tra impulsività ed empatia/sympathy (Eisenberg et al. 2007). In accordo con queste considerazioni, come primo passo (studio 2) sono state validate su un gruppo di 432 bambini italiani di 3-8 anni delle scale parents’- report: la versioni breve (CBQ-SF) del Children’s Behavior Questionnaire (CBQ-Putnam & Rothbart, 2006) per la misura del temperamento, la versione lunga della scala di Effortful Control (Rothbart et al., 2001) e una scala per la misura dell’empatia di tratto (Ahadi & Rothbart, 1994). I risultati hanno confermato un buon adattamento dei modelli ai dati. Quindi (studio 3), è stato testato un modello di equazioni strutturali che verificasse l’influenza differenziale dell’effortful control e dell’impulsività sull’empatia di tratto riferita dai genitori in bambini di 5 anni (N=120). In linea con la letteratura si è rilevata un’ influenza positiva dell’effortful control sull’empatia dei bambini. Nessuna relazione è stata rilevata tra impulsività ed empatia(Eisenberget al., 2007). In un quarto studio, si è indagata l’influenza congiunta dell’effortful control (utilizzando una misura multimetodo) e di fattori contestuali (possibilità di fuga e intensità dello stimolo emotigeno, che mettono in gioco la capacità di autoregolazione) sulle manifestazioni empatiche e i comportamenti prosociali e autocentrati messi in atto da bambini di 5 anni, avvalendosi di una tecnica osservativa. In una prima fase, utilizzando una CFA, si è verificata su un gruppo di bambini di 5 anni (N=228) la tenuta di una misura multi metodo di effortful control composta dai punteggi parents’- report che i bambini hanno ottenuto alla versione italiana della scala del CBQ (Rothbart, 2001) e dai punteggi ottenuti ad una prova osservativa di persistenza dell’attenzione (Puzzle task, Eisenberg et al. 2004). Quindi, utilizzando un modello di equazioni strutturali si è riconfermata l’influenza dell’effortful control (riferito dai genitori e osservato nei bambini) sull’empatia di tratto riferita dai genitori. A questo punto ci si è focalizzati sull’obiettivo centrale dello studio. Le differenze tra i bambini (165 dei 228 partecipanti iniziali) con alto e basso effortful control sono state testate utilizzando un disegno fattoriale 2 x 2 con due fattori tra soggetti: uno rappresentato dai due livelli di difficoltà che incontrano i bambini per allontanarsi dalla situazione sperimentale (fuga facile vs fuga difficile) e uno rappresentato da due livelli di intensità con cui lo sperimentatore manifesta tristezza (alta intensità verso moderata intensità). I risultati indicano che i fattori situazionali (possibilità di fuga e intensità) interagiscono nell’influenzare le risposte empatiche, determinando una maggiore responsività dei bambini quando è difficile allontanarsi dalla sofferenza dell’altro e lo stimolo emotigeno è più intenso. Non si è rilevata un’incidenza dell’effortful control sul manifestarsi di espressioni empatiche. D’altro canto l’effortful control congiuntamente ai fattori situazionali influenza la messa in atto di comportamenti autocentrati. Presi complessivamente questi risultati suggeriscono l’importanza di restituire complessità allo studio dell’empatia nell’età prescolare, considerando le interazioni tra la dimensione individuale autoregolativa e le caratteristiche della situazione emotigena, per comprendere e interpretare con maggiore chiarezza le manifestazioni osservabili di empatia dei bambini e pensare corsi di prevenzione primaria che possano più efficacemente incidere sullo sviluppo della competenza empatica promuovendo condotte prosociali.
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MAGGIOLINI, SILVIA. "LE SINDROMI GENETICHE RARE. PERCORSI EDUCATIVI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/695.

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Abstract:
La tesi si compone di sei capitoli, articolati in due parti fondamentali allo scopo di esaminare il tema dell’intervento educativo in particolari condizioni di disabilità, esplorando il campo ancora poco indagato delle sindromi e malattie rare. La prima parte affronta il problema della cura e del prendersi cura, nel loro stretto legame con la scienza pedagogica: muovendo da alcune riflessioni di carattere filosofico, si giunge a delineare il ruolo, il significato e i contesti in cui è possibile identificare possibili percorsi di care educativo. La seconda parte dell’elaborato sarà interamente focalizzata sullo studio delle problematiche educative connesse ad alcune condizioni genetiche rare. Dopo una disamina di carattere generale, vengono affrontate nel dettaglio quattro sindromi specifiche: la sindrome di Prader-Willi, di Angelman, di Rett e di Kabuki. Per ognuna di esse, vengono presentate le più recenti acquisizioni nel campo del funzionamento cognitivo, dello sviluppo della personalità e delle possibili strategie di intervento educativo, riabilitativo e di inserimento sociale.
The thesis is composed by two parts, with the purpose of examining the theme of educational intervention with children affected by rare genetic syndromes. The first part deals the problem of the terms “cure” and “care” , in their relationship with educational sciences: from philosophical reflections to the role, the meaning and the fields in which it is possible to identify trackways of care. The second part of this work is focused on the study of educational problems about four rare genetic syndromes: Prader-Willi syndrome, Angelman Syndrome, Rett Syndrome and Kabuki Syndrome. For each one of these syndromes, we presented new acquirements about cognitive functions, personality development and strategies of educational, rehabilitative intervention and social integration.
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MAGGIOLINI, SILVIA. "LE SINDROMI GENETICHE RARE. PERCORSI EDUCATIVI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/695.

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La tesi si compone di sei capitoli, articolati in due parti fondamentali allo scopo di esaminare il tema dell’intervento educativo in particolari condizioni di disabilità, esplorando il campo ancora poco indagato delle sindromi e malattie rare. La prima parte affronta il problema della cura e del prendersi cura, nel loro stretto legame con la scienza pedagogica: muovendo da alcune riflessioni di carattere filosofico, si giunge a delineare il ruolo, il significato e i contesti in cui è possibile identificare possibili percorsi di care educativo. La seconda parte dell’elaborato sarà interamente focalizzata sullo studio delle problematiche educative connesse ad alcune condizioni genetiche rare. Dopo una disamina di carattere generale, vengono affrontate nel dettaglio quattro sindromi specifiche: la sindrome di Prader-Willi, di Angelman, di Rett e di Kabuki. Per ognuna di esse, vengono presentate le più recenti acquisizioni nel campo del funzionamento cognitivo, dello sviluppo della personalità e delle possibili strategie di intervento educativo, riabilitativo e di inserimento sociale.
The thesis is composed by two parts, with the purpose of examining the theme of educational intervention with children affected by rare genetic syndromes. The first part deals the problem of the terms “cure” and “care” , in their relationship with educational sciences: from philosophical reflections to the role, the meaning and the fields in which it is possible to identify trackways of care. The second part of this work is focused on the study of educational problems about four rare genetic syndromes: Prader-Willi syndrome, Angelman Syndrome, Rett Syndrome and Kabuki Syndrome. For each one of these syndromes, we presented new acquirements about cognitive functions, personality development and strategies of educational, rehabilitative intervention and social integration.
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Tigrino, Andrea. "Diritto penale e scelte di fine vita." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/316511.

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Abstract:
Compiuta un'ampia digressione di carattere interdisciplinare in tema di suicidio tale da abbracciare considerazioni di natura sociologica, letteraria, filosofica, storica e giuridica, si è proceduto ad una valutazione delle forme di repressione concepite in passato per rispondere a condotte agevolatrici di tale gesto, giungendosi da ultimo a ponderare il dibattito sorto in seno alle scuole penalistiche dell'epoca, le soluzioni adottate dai Codici Zanardelli e Rocco nonché i rilievi dottrinali da esse immediatamente stimolati. Tale premessa si è rivelata imprescindibile per un'approfondita analisi del procedimento a carico di Marco Cappato, attingendo da esso interessanti spunti di riflessione riguardanti, prima ancora che le disposizioni penali in materia di fine vita, i principi costituzionali e i valori tatti da simili scelte terminali. La riflessione sulla dignità, così come quella inerente i confini dell'autodeterminazione in materia sanitaria, ha condotto a soppesare la possibilità di disciplinare trattamenti di eutanasia attiva diretta, confrontandosi con i numerosi ostacoli opposti e chiamando in causa la nozione di “diritto a morire”. Il terzo capitolo, riservando alcune considerazioni preliminari al rapporto fra Diritto e morale e alle funzioni tradizionalmente assolte dalla sanzione penale, propone l'elaborazione di una scriminante procedurale tale da riconoscere il carattere di liceità di pratiche di “aiuto medico a morire”. L'analisi dei suoi requisiti operativi è affiancata ad alcune riflessioni in tema di omicidio pietatis causa, seguite dall'annosa questione relativa all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario e da alcuni profili di responsabilità del medico coinvolto in procedure di nuova concezione. Infine, l'esigenza di un'indagine attenta al metodo comparatistico ha reso ineludibile il riferimento a due recenti stimoli legislativo e giurisprudenziale, rispettivamente rappresentati dalla proposta di Ley Orgánica presentata al Congreso spagnolo (approvata in via definitiva il 18 marzo 2021) e dalla sentenza con cui il Bundesverfassungsgericht ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del § 217 StGB in materia di agevolazione al suicidio prestata in forma commerciale.
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Tigrino, Andrea. "Diritto penale e scelte di fine vita." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/316511.

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Compiuta un'ampia digressione di carattere interdisciplinare in tema di suicidio tale da abbracciare considerazioni di natura sociologica, letteraria, filosofica, storica e giuridica, si è proceduto ad una valutazione delle forme di repressione concepite in passato per rispondere a condotte agevolatrici di tale gesto, giungendosi da ultimo a ponderare il dibattito sorto in seno alle scuole penalistiche dell'epoca, le soluzioni adottate dai Codici Zanardelli e Rocco nonché i rilievi dottrinali da esse immediatamente stimolati. Tale premessa si è rivelata imprescindibile per un'approfondita analisi del procedimento a carico di Marco Cappato, attingendo da esso interessanti spunti di riflessione riguardanti, prima ancora che le disposizioni penali in materia di fine vita, i principi costituzionali e i valori tatti da simili scelte terminali. La riflessione sulla dignità, così come quella inerente i confini dell'autodeterminazione in materia sanitaria, ha condotto a soppesare la possibilità di disciplinare trattamenti di eutanasia attiva diretta, confrontandosi con i numerosi ostacoli opposti e chiamando in causa la nozione di “diritto a morire”. Il terzo capitolo, riservando alcune considerazioni preliminari al rapporto fra Diritto e morale e alle funzioni tradizionalmente assolte dalla sanzione penale, propone l'elaborazione di una scriminante procedurale tale da riconoscere il carattere di liceità di pratiche di “aiuto medico a morire”. L'analisi dei suoi requisiti operativi è affiancata ad alcune riflessioni in tema di omicidio pietatis causa, seguite dall'annosa questione relativa all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario e da alcuni profili di responsabilità del medico coinvolto in procedure di nuova concezione. Infine, l'esigenza di un'indagine attenta al metodo comparatistico ha reso ineludibile il riferimento a due recenti stimoli legislativo e giurisprudenziale, rispettivamente rappresentati dalla proposta di Ley Orgánica presentata al Congreso spagnolo (approvata in via definitiva il 18 marzo 2021) e dalla sentenza con cui il Bundesverfassungsgericht ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del § 217 StGB in materia di agevolazione al suicidio prestata in forma commerciale.
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PILI, STEFANO. "Definizione di una metodologia per l’implementazione di un sistema di aiuto alla decisione, in ambiente GIS, finalizzato all’integrazione dell’efficienza energetica degli edifici residenziali nei processi di formulazione e valutazione di politiche, piani o programmi in ambito urbano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266156.

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Abstract:
Con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto1 e l’avvento delle recenti direttive comunitarie che prevedono una drastica riduzione delle emissioni di GAS serra per il 20202, il tema dell’efficienza energetica è diventato una delle priorità dei governi nazionali. Il settore residenziale, al quale nei paesi europei è riferibile circa il 40% delle emissioni, è uno dei settori strategici per il perseguimento dell’obiettivo comunitario. Se da una parte le tecnologie esistenti rendono già possibile la realizzazione di nuovi edifici a consumo quasi zero, nel declinare questo paradigma negli ambiti urbani consolidati si incontrano ancora notevoli difficoltà tecniche, normative e culturali. Dal punto di vista tecnico lo sviluppo delle nuove tecnologie in edifici già esistenti può semplicemente non essere possibile o può generare costi non proporzionati ai benefici; mentre sotto il profilo normativo si può scontrare con le istanze di tutela del paesaggio e dei beni culturali o con regolamenti edilizi non adeguati alle nuove esigenze. La tematica dell’efficienza energetica degli edifici può essere divisa in due filoni profondamente differenti per approccio e metodologie utilizzabili: il progetto di nuovi insediamenti ed il recupero del patrimonio esistente. I nuovi edifici, o la realizzazione ex novo di interi complessi, costituiscono un’occasione privilegiata per applicare i criteri di sostenibilità energetica fin dalle prime fasi del progetto integrando le tecnologie disponibili in maniera ottimale. In questo caso il problema diventa squisitamente progettuale incentrandosi sulla sperimentazione di tecnologie e materiali o sullo studio di modelli insediativi sostenibili. Al contrario Il miglioramento della sostenibilità del patrimonio edificato esistente non è solo una problematica di ottimizzazione tecnico-architettonica ma ha tutte le caratteristiche di un problema decisionale non strutturato3 che coinvolge a più livelli planner, decisori e cittadini. In questo caso, tanto i dati di input del problema, ossia lo stato attuale delle caratteristiche del patrimonio edificato, quanto le metodologie per la sua risoluzione hanno un forte grado di indeterminatezza; ciò rende difficile valutare tra diverse ipotesi di trasformazione urbana. Attualmente è possibile conoscere i consumi del settore residenziale ricavandoli dalle vendite di combustibile e dalle bollette, ma il dato non è sempre disponibile e comunque fornisce un’informazione aggregata alla scala urbana dalla quale non è possibile esplicitare direttamente i legami con le caratteristiche del patrimonio edificato. Al contrario, per definire efficacemente un programma di trasformazione urbana in chiave sostenibile, si ha la necessità di esplicitare le differenze che intercorrono tra le diverse parti della città. Il protocollo di Kyōto è stato sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997 ed è entrato ufficialmente in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia. I consumi reali del settore residenziale, ossia quelli misurati, non sono solo il risultato delle caratteristiche fisico-impiantistiche degli edifici, ma contengono una forte influenza della componente umana che con i suoi comportamenti incide notevolmente sul fabbisogno energetico. L’esplicitazione di questi due contributi è di primario interesse per la definizione mirata delle azioni rivolte alla parte fisica della città e per il progetto di efficaci campagne di educazione della cittadinanza. Per definire il fabbisogno energetico è necessario conoscere le caratteristiche fisico-geometriche degli edifici e quelle tecniche degli impianti; la mancanza di data base territoriali che possano fornire queste informazioni con completezza ed adeguato riferimento spaziale rende particolarmente difficile tracciare un quadro della conoscenza sufficientemente rappresentativo della realtà. Esistono in letteratura più esperienze che utilizzano metodi analitici, statistici o misti per definire il fabbisogno energetico del patrimonio edificato in maniera funzionale ai propri scopi, ma tutte, per superare la forte indeterminatezza dei dati iniziali, compiono assunzioni e semplificazioni, più o meno arbitrarie, che ne limitano la precisione e l’utilità dei risultati. Nel recupero sostenibile del patrimonio costruito, la sostanziale mancanza dei dati di partenza e la difficoltà di comunicazione tra il sapere tecnico di alcuni portatori di interesse e quello, meno specialistico, di decisori e cittadinanza complicano il processo di sintesi della conoscenza che è alla base di un’azione di piano efficace. I decisori, perciò si trovano a dover effettuare scelte in contesti conflittuali, caricati di forti aspettative economiche e politiche, su aspetti di natura tecnica non sempre facilmente comprensibili ed integrabili con le tematiche tradizionalmente inerenti la pianificazione urbana. In questo quadro teorico lo studio si pone l’obiettivo di definire una metodologia per l’implementazione di un sistema di aiuto alla decisione finalizzato all’integrazione dell’efficienza energetica nei processi di formulazione e valutazione di politiche, piani o programmi di trasformazione urbana. Il cuore della metodologia è un tool GIS che, integrando i dati disponibili con l’apporto della conoscenza esperta degli attori del processo decisionale, è capace di calcolare il fabbisogno energetico del patrimonio edificato (calcolo Standard UNI 11300) e simulare gli effetti di possibili alternative progettuali contribuendo alla definizione del quadro della conoscenza del piano. Lo scopo non è tanto ottenere una stima accurata dei fabbisogni energetici, quanto proporre una procedura che, utilizzando il linguaggio ormai acquisito della Certificazione Energetica, sia di supporto a decisori ed esperti nella sintesi della conoscenza per la formulazione e la valutazione delle politiche urbane. Il lavoro di tesi si articolerà in tre parti: la prima (Cap 1- Cap 5), a carattere più teorico, affronta alcuni temi che fanno da sfondo all’approccio metodologico di questo lavoro, che, pur entrando in argomenti piuttosto tecnici, ha l’obiettivo di 2 fornire uno strumento utile alla costruzione della conoscenza condivisa in un processo decisionale inerente le trasformazioni urbane in chiave di sostenibilità energetica; la seconda (Cap 6-7), vero cuore dello studio, descrive come il metodo proposto possa sia definire lo Stato Attuale del patrimonio edificato, calcolandone i Fabbisogni netti e di Energia Primaria (calcolo standard della UNI 11300), che simulare scenari progettuali inerenti l’efficienza energetica degli edifici e la produzione energetica da FER. la terza (Cap 8-9) riporta i risultati dell’applicazione della metodologia in un quartiere della città di Cagliari al fine di mostrarne, seppur parzialmente, le potenzialità ed i limiti. Infine, nelle conclusioni, si accenna ad alcune interessanti prospettive di ricerca fortemente legate a questo lavoro.
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AMATO, STEFANIA. "L'AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO IN TAJIKISTAN 1992 - 2012." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1872.

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Abstract:
Il coordinamento dell’aiuto pubblico allo sviluppo, evocato negli ultimi anni da più parti come la soluzione alla deludente efficacia degli aiuti è in realtà un argomento che nasce quasi contemporaneamente alle prime organizzazioni internazionali dedicate allo sviluppo . La funzione ambivalente delle Nazioni Unite, agente di mediazione diplomatica da un lato (mediazione tra stati e tra gruppi di potere all’interno dello stesso stato), e agente di sviluppo dall’altro, garantisce all’organizzazione un ruolo preminente nel coordinamento degli aiuti nei contesti di guerra e di post-conflitto. E’ questa stessa ambivalenza che impone all’organizzazione un rapporto ufficiale con i territori sottosviluppati, incardinato nella relazione con i governi centrali degli stati. La critica radicale all’aiuto pubblico allo sviluppo individua tutte le distorsioni politiche ed economiche legate all’afflusso dei fondi, sottolineandone le aggravanti possibili laddove esista una discrasia tra gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite e quelli dell’élite che occupa le posizioni apicali dello stato. Questa ricerca attraverso un’analisi storica del contesto, mette in luce l’interazione tra il sistema degli aiuti e il sistema-paese in Tajikistan dall’ingresso delle organizzazioni ai giorni nostri. L’analisi dimostra infine che la struttura politico-economica radicata sul territorio, pur conservando i tratti di uno “stato predatorio” (tratti non alleviati bensì aggravati dalle distorsioni legate all’afflusso dei fondi per lo sviluppo), sfugge in realtà alla definizione stessa di “Stato”. Questo dato rivela una debolezza insita nell’approccio metodologico del sistema degli aiuti che si fonda proprio sull’archetipo dello “Stato”.
The Official Development Assistance (ODA) coordination has been recently launched as a genuine mean to increase aid effectiveness. Actually, the “aid coordination” paradigm was born almost contemporaneously to the first international organizations dedicated to “development”. The ambivalent function of the United Nation that acts both as an agent of diplomatic mediation (among states and among different lobbies within the borders of the same state), and as a development agent, guarantees to United Nations a preeminent role in the field of aid coordination in conflict and post-conflict contexts. It’s this real ambivalence that compels the United Nations to deal with development countries through official relations with the central governments. The radical critique to development aid shows different political and economic distortions related to the incidence of foreign funds. At the same time, it underlines that wherever the goals of the official governments diverge from the development goals of the aid community these distortions might be even more burdensome for the country. This research, through an historical analysis, draws attention on the interaction among the development industry and the country-system in Tajikistan from the arrival of the international organizations to our days. The analysis demonstrates that the political and economic structure of the country, while maintaining the features of a “predatory state” (features which are not alleviated but worsened by the distortions brought about by the aid industry), simply do not comply with the definition of a “State”. This result highlights an innate weakness of the aid industry methodological approach that is in fact, fully based on the political archetype of the “State”.
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AMATO, STEFANIA. "L'AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO IN TAJIKISTAN 1992 - 2012." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1872.

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Abstract:
Il coordinamento dell’aiuto pubblico allo sviluppo, evocato negli ultimi anni da più parti come la soluzione alla deludente efficacia degli aiuti è in realtà un argomento che nasce quasi contemporaneamente alle prime organizzazioni internazionali dedicate allo sviluppo . La funzione ambivalente delle Nazioni Unite, agente di mediazione diplomatica da un lato (mediazione tra stati e tra gruppi di potere all’interno dello stesso stato), e agente di sviluppo dall’altro, garantisce all’organizzazione un ruolo preminente nel coordinamento degli aiuti nei contesti di guerra e di post-conflitto. E’ questa stessa ambivalenza che impone all’organizzazione un rapporto ufficiale con i territori sottosviluppati, incardinato nella relazione con i governi centrali degli stati. La critica radicale all’aiuto pubblico allo sviluppo individua tutte le distorsioni politiche ed economiche legate all’afflusso dei fondi, sottolineandone le aggravanti possibili laddove esista una discrasia tra gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite e quelli dell’élite che occupa le posizioni apicali dello stato. Questa ricerca attraverso un’analisi storica del contesto, mette in luce l’interazione tra il sistema degli aiuti e il sistema-paese in Tajikistan dall’ingresso delle organizzazioni ai giorni nostri. L’analisi dimostra infine che la struttura politico-economica radicata sul territorio, pur conservando i tratti di uno “stato predatorio” (tratti non alleviati bensì aggravati dalle distorsioni legate all’afflusso dei fondi per lo sviluppo), sfugge in realtà alla definizione stessa di “Stato”. Questo dato rivela una debolezza insita nell’approccio metodologico del sistema degli aiuti che si fonda proprio sull’archetipo dello “Stato”.
The Official Development Assistance (ODA) coordination has been recently launched as a genuine mean to increase aid effectiveness. Actually, the “aid coordination” paradigm was born almost contemporaneously to the first international organizations dedicated to “development”. The ambivalent function of the United Nation that acts both as an agent of diplomatic mediation (among states and among different lobbies within the borders of the same state), and as a development agent, guarantees to United Nations a preeminent role in the field of aid coordination in conflict and post-conflict contexts. It’s this real ambivalence that compels the United Nations to deal with development countries through official relations with the central governments. The radical critique to development aid shows different political and economic distortions related to the incidence of foreign funds. At the same time, it underlines that wherever the goals of the official governments diverge from the development goals of the aid community these distortions might be even more burdensome for the country. This research, through an historical analysis, draws attention on the interaction among the development industry and the country-system in Tajikistan from the arrival of the international organizations to our days. The analysis demonstrates that the political and economic structure of the country, while maintaining the features of a “predatory state” (features which are not alleviated but worsened by the distortions brought about by the aid industry), simply do not comply with the definition of a “State”. This result highlights an innate weakness of the aid industry methodological approach that is in fact, fully based on the political archetype of the “State”.
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Vrabie, Elena Laura <1993&gt. "AIUTI DI STATO E CHIESA CATTOLICA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19142.

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Abstract:
Il problema che si andrà ad affrontare riguarda le caratteristiche della soggettività tributaria degli enti ecclesiastici, le agevolazioni di cui beneficiano gli enti ecclesiastici (dall'ICI all'IMU) ed il parere della Commissione Europea sull'ICI non versata dalla Chiesa. Si ripercorreranno le tappe fondamentali (in ambito tributario) che hanno portato all'introduzione dell'ICI (e poi dell'IMU), valutando se tali agevolazioni fiscali costituiscano per l'Europa dei veri e propri aiuti di Stato o meno.
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Cavarzeran, Pietro <1991&gt. "La Disciplina Europea sugli Aiuti di Stato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7899.

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Abstract:
L'elaborato esporrà, nella sua prima parte, un quadro di riferimento generale sulla disciplina europea sugli aiuti di stato, analizzando le fonti del diritto comunitario e l'evoluzione del processo di enforcement avvenuto, in particolar modo, negli ultimi 20 anni. Nella seconda parte invece sarà presentato un approfondimento sul tema degli aiuti di stato nell'ambito della crisi economica e finanziaria esplosa nel 2008, presentando le strategie di reazione ed uscita dal periodo di crisi attuate dalle istituzioni europee e l'ulteriore adattamento che la disciplina europea sugli aiuti di stato ha vissuto.
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MARIOTTI, CATERINA. "Aiuti di Stato e servizi socio-sanitari." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2019. http://hdl.handle.net/11385/200709.

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Abstract:
I servizi socio-sanitari nel diritto dell’Unione europea: inquadramento generale. L’assoggettamento dei servizi socio-sanitari alla disciplina degli aiuti di Stato: i servizi sociali di interesse generale di carattere economico. Finanziamento dei servizi socio-sanitari e disciplina degli aiuti di Stato: quadro giuridico. Finanziamento dei servizi socio-sanitari e disciplina degli aiuti di stato: giurisprudenza della Corte e prassi decisionale della Commissione. Il diritto degli aiuti di stato e gli «spazi sociali nazionali» alla luce dell’azione delle istituzioni Ue: sfide e strade per la riconciliazione dell’economico e del sociale in Europa.
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Pejcic, Boban <1994&gt. "Aiuti di Stato: caratteristiche intrinseche e risvolti fiscali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15791.

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Abstract:
Viene affrontato il tema degli aiuti di Stato, la cui disciplina è delineata a livello dell’Unione europea. Tale disciplina riveste un’importanza fondamentale per il corretto funzionamento del mercato europeo, in particolare quando si riscontrano violazioni che rientrano in quest’ambito da parte di imprese multinazionali. Il lavoro si propone innanzitutto di esporre dettagliatamente la nozione di aiuto di Stato delineata dall’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Nello specifico, vengono descritte le caratteristiche che qualificano una misura concessa da uno Stato membro come aiuto di Stato, ovvero l’origine statale, il vantaggio, la selettività e l’incidenza sulla libera concorrenza e sugli scambi intraunionali. In seguito, il lavoro si concentra sugli aspetti fiscali della tematica descrivendo gli elementi che qualificano le misure a carattere fiscale come aiuti di Stato e, in particolare, il legame che intercorre tra gli ultimi e i tax rulings. Infine, vengono presentati due esempi pratici riguardanti i casi di aiuti di Stato concessi a favore di Fiat e Mc Donald’s, nei quali si mostra sulla base di quali aspetti viene iniziata una procedura di valutazione sulla presenza di aiuti di Stato e in quale modo si perviene ad una decisione finale in merito.
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28

SANSONETTI, VALENTINA. "Gli aiuti di Stato al settore bancario in Europa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/59375.

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Abstract:
This thesis reviews a considerable number of cases concerning the application of State aid rules to the EU banking sector. The relevance of the financial crisis which hit the lending industry in the 90s determined the Commission to a significant number of State aid reviews of national measures in support of the sector. Following the deep restructuring of the lending industry in the EU and the complete liberalisation of the financial services market, State aid to support the banking sector has become less frequent. However, State intervention has not disappeared but takes more complex forms. The Commission tackles now State intervention both in the form of capital injections and guarantees granted to restructure individual banks or an entire banking sector. The Commission also investigates fiscal advantages, guarantees and tax preferences conferred on a limited number of banks for distributing savings products. EU Member States appear engaged in a new regulatory race to the bottom in the form of preferential tax regimes for financial holdings compared to more traditional and direct forms of State aid to national banks and financial intermediaries involving rescue and restructuring assistance to ailing national champions, or granting of State guarantees to the national banks. It is expected that in the near future the Commission will increasingly monitor the existing preferential tax regimes to eliminate possible competition distortions resulting from State aid
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Rocchi, Alessandro <1959&gt. "" I conti della serva: Valutazioni di aiuti allo sviluppo, Zimbabwe"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2851.

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Dias, Guilherme Marques 1978. "Airto Moreira : do sambajazz à música dos anos 70 (1964-1975)." [s.n.], 2013. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/284523.

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Abstract:
Orientador: Fernando Augusto de Almeida Hashimoto
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Artes
Made available in DSpace on 2018-08-23T09:39:36Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Dias_GuilhermeMarques_M.pdf: 4224662 bytes, checksum: 281e052081c6a7efe47394ae75da899b (MD5) Previous issue date: 2013
Resumo: A presente dissertação investiga a atuação do músico Airto Moreira tendo como enfoque sua performance como baterista, observada num período específico de sua carreira, que vai de 1964 até 1975. São discutidos cinco procedimentos musicais adotados pelo músico de forma recorrente, que são tomados como aspectos distintivos em sua prática, e, portanto vistos como traços característicos de seu estilo. O cruzamento de dados provenientes de transcrições e análises musicais com dados oriundos da história oral compõe a base para esta discussão, cujo objetivo é responder a hipótese central deste trabalho que considera Airto Moreira o principal ponto de contato entre duas importantes gerações de bateristas brasileiros
Abstract: The present dissertation investigates the role of Airto Moreira as drummer, and it is focused on a specific period of his career between 1964 and 1975. Five musical procedures are discussed and taken as distinctive aspects in his playing and therefore seen as specific traits of his style. The musical discussion is placed in perspective by crossing data of transcripts and musical analyzes with information from oral history. This combination of data seeks to answer the hypothesis that considers Airto Moreira the principal link between two major generations of Brazilian drummers
Mestrado
Praticas Interpretativas
Mestra em Música
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MICELI, Elena. "La protezione del contribuente nella disciplina europea sugli aiuti di Stato." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181520.

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32

Giannone, Vincenzo. "Profili fiscali degli aiuti di stato il caso delle società cooperative." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1263.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza la disciplina comunitaria sugli aiuti di stato in materia fiscale. Questi ultimi, quali species del più vasto genus degli aiuti di Stato, presentano degli elementi che li contraddistinguono e ne colgono la diversa natura. Le maggiori difficoltà nell applicazione della normativa sui divieti degli aiuti fiscali derivano sicuramente dalle resistenze degli Stati a cedere all ordinamento europeo parte di sovranità in materia di imposte. Sotto questo profilo il punto di svolta si è avuto con il vertice ECOFIN di Verona, tenutosi nell aprile del 1996, in cui ha trovato approvazione il c.d. pacchetto Monti che ha segnato la nascita di una strategia comunitaria in materia di imposte. In tale contesto, l approvazione del Codice di condotta in materia di tassazione delle imprese e la successiva Comunicazione 98/C 384/03, ha creato una nuova prospettiva frutto di una nuova relazione funzionale tra la disciplina del divieto di aiuti fiscali e la lotta alla concorrenza fiscale dannosa. Infine, l ultimo capitolo è dedicato alla relazione tra divieto di aiuti fiscali e le norme agevolative riservate alle società cooperative. In tale contesto è stata analizzata la sentenza 8 settembre 2011 della Corte di Giustizia Europea, cause riunite C 78/08 C 79/08 e C - 80/08, chiamata a pronunciarsi proprio sulla incompatibilità delle norme di favor riservate alle cooperative con la disciplina comunitaria degli aiuti di stato. La conclusione cui è giunta la Corte è chiara e lineare e ai fini dell esclusione dal divieto comunitario suggerisce all interprete due step di verifica riguardanti: 1. la finalità mutualistica delle cooperative valutata sulla base dei modelli europei e, in mancanza di questa, la derivazione delle misure agevolative dai principi informatori o basilari del sistema tributario di un Paese.
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Brunetta, Elena <1990&gt. "TASSAZIONE DEI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE E AIUTI AI CARICHI FAMILIARI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4874.

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Abstract:
IL PRIMO CAPITOLO ANALIZZA LE PROBLEMATICHE ALLA BASE DELLA TASSAZIONE DEI REDDITI COME LA SCELTA DELLA BASE IMPONIBILE, DELL'UNITÀ IMPOSITIVA E DEL TIPO DI IMPOSIZIONE. SI ACCENNA ANCHE ALLA TEORIA DELLA TASSAZIONE OTTIMA. IL SECONDO CAPITOLO RIGUARDA L'ITALIA E SI RIFERISCE ALLA TASSAZIONE DEL REDDITO E AI SISTEMI APPLICATI NEL SOSTENTAMENTO DELLE FAMIGLIE ATTRAVERSO ANCHE UN'ANALISI STORICA. IL TERZO CAPITOLO RIGUARDA L'EUROPA E HA CMOME OBIETTIVO QUELLO DI METTERE A CONFRONTO I DIVERSI SISTEMI APPLICATI.
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Veronese, Giulia <1991&gt. "Aiuti ambientali giapponesi ai Paesi asiatici: evoluzione e ruolo del Giappone." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7346.

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Baldassa, Enrico <1992&gt. "La disciplina sugli aiuti di Stato in ambito comunitario ed internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8661.

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Pauri, Elena. "Aiuti di Stato e diritti di proprietà intellettuale nel ciclo dell’innovazione." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2020. http://hdl.handle.net/11385/204244.

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Abstract:
Aiuti di stato e proprietà intellettuale nel settore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione. Aiuti di Stato e proprietà intellettuale nel settore degli appalti pubblici. Aiuti di Stato e diritti di proprietà intellettuale nel settore fiscale: i tax rulings. Aiuti di Stato e diritti di proprietà intellettuale nel settore fiscale: i regimi Intellectual Property (IP) Box.
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BIANCHESSI, ANDREA. "COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO: IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato valuta i rapporti tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni internazionali nel sistema della cooperazione per lo sviluppo, attraverso l'analisi delle politiche della Banca Mondiale e dell'Unione Europea, che risultano gli attori multilaterali più rilevanti nell'allocazione e gestione dei finanziamenti dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Nel quadro di relazioni cooperative-dialettiche, si verificano le funzioni degli interlocutori della società civile nel rapporto con le due organizzazioni internazionali e i livelli di partnership. Si analizzano alcuni nodi problematici come la valutazione della performance dei progetti delle organizzazioni della società civile (OSC), per verificarne il valore aggiunto; la dicotomia tra un approccio top-down e bottom-up nella pianificazione di processi di sviluppo locale; la rappresentatività e l'efficacia del contributo delle OSC alla global governance per lo sviluppo. Si presentano anche due casi empirici di progetti realizzati da una stessa OSC, finanziati dalle due istituzioni considerate, al fine di favorire, attraverso l'analisi “micro”, la comprensione di eventuali diversità rispetto al quadro teorico, alle procedure sul “ciclo di progetto” e ai rilevamenti quantitativi presentati. Complessivamente, emerge che la cooperazione tra OSC e le istituzioni internazionali ha maggiori benefici che costi e conduce ad una partnership win-win per entrambi.
The present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
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BIANCHESSI, ANDREA. "COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO: IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato valuta i rapporti tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni internazionali nel sistema della cooperazione per lo sviluppo, attraverso l'analisi delle politiche della Banca Mondiale e dell'Unione Europea, che risultano gli attori multilaterali più rilevanti nell'allocazione e gestione dei finanziamenti dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Nel quadro di relazioni cooperative-dialettiche, si verificano le funzioni degli interlocutori della società civile nel rapporto con le due organizzazioni internazionali e i livelli di partnership. Si analizzano alcuni nodi problematici come la valutazione della performance dei progetti delle organizzazioni della società civile (OSC), per verificarne il valore aggiunto; la dicotomia tra un approccio top-down e bottom-up nella pianificazione di processi di sviluppo locale; la rappresentatività e l'efficacia del contributo delle OSC alla global governance per lo sviluppo. Si presentano anche due casi empirici di progetti realizzati da una stessa OSC, finanziati dalle due istituzioni considerate, al fine di favorire, attraverso l'analisi “micro”, la comprensione di eventuali diversità rispetto al quadro teorico, alle procedure sul “ciclo di progetto” e ai rilevamenti quantitativi presentati. Complessivamente, emerge che la cooperazione tra OSC e le istituzioni internazionali ha maggiori benefici che costi e conduce ad una partnership win-win per entrambi.
The present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
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RIZZO, Rosa. "Gli aiuti di Stato e la crisi finanziaria nel Diritto dell’Unione Europea." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91042.

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40

Federico, Rosario <1993&gt. "Il controllo sugli aiuti di Stato e i nuovi orizzonti della fiscalita europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10164/1/tesi_R.%20FEDERICO.pdf.

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Abstract:
la tesi esamina l’applicazione del controllo sugli aiuti di Stato in materia fiscale tramite la disamina della giurisprudenza della Corte di giustizia. Il lavoro intende fornire una nuova prospettiva di analisi, valorizzando l’interazione tra la nozione di ‘aiuto fiscale’ ex art. 107(1) TFUE e le categorie tributarie nazionali, sottese all’applicazione del “test in tre fasi” coniato dalla Corte per identificare la presenza di un ‘vantaggio selettivo’. Facendo applicazione di tale prospettiva di analisi, la ricerca propone una nuova categorizzazione della ‘selettività fiscale’, tramite la quale vengono affrontate le tematiche più controverse legate all’applicazione dell’istituto. Infine, considerando i numerosi progetti di riforma della fiscalità diretta attualmente al vaglio delle Istituzioni europee, la tesi si confronta con il “futuro” del controllo sugli aiuti di Stato, identificato nella necessaria interazione con una cornice normativa armonizzata.
The thesis examines the application of State aid control in fiscal matters through the case law of the Court of Justice. The work aims to provide a new perspective of analysis, enhancing the interaction between the notion of 'fiscal aid' under Article 107(1) TFEU and national tax categories. In doing so, the work focuses on the application of the "three-step test" coined by the Court to identify the presence of a 'selective advantage'. The research proposes a new categorization of 'fiscal selectivity', through which the most controversial issues related to the application of the institution are addressed. Finally, considering the numerous projects of reform of direct taxation currently under consideration by the European institutions, the thesis deals with the "future" of State aid control, identified in the necessary interaction with a harmonized regulatory framework.
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GIACONIA, MASSIMO. "La compatibilità degli aiuti di Stato in materia fiscale con il diritto comunitario." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2010. https://hdl.handle.net/11565/4053946.

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42

DAL, NEGRO LUCIA. "Sostenibilità applicata: esplorando le strategie di Business Inclusivo attraverso le dimensioni spaziali ed istituzionali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2465.

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Abstract:
Questo studio analizza i meccanismi di diffusione di iniziative di Inclusive Business secondo i principi della Teoria Base della Piramide (BOP). La ragione è quella di approfondire l’ipotesi che tali iniziative possano rappresentare un modello di policies a favore dello Sviluppo Sostenibile e Umano, a livello globale. Due variabili sono state analizzate: la replicabilità geografica dei modelli di inclusive Business e la presenza di un contesto istituzionale di supporto. Lo studio ha verificato l’ipotesi attraverso un’analisi qualitativa di due aziende (per la variabile geografica), quindici laboratori appartenenti al BOP Learning Lab Network (per la variabile istituzionale) e novantasei casi-studio del database UNDP Growing Inclusive Markets (per entrambe le variabili). I risultati indicano la presenza di barriere culturali, politiche, normative ed economiche che impediscono la replicabilità/diffusione di iniziative BOP. Dal punto di vista istituzionale, appare una scarsa integrazione dei rappresentanti delle comunità BOP all’interno delle istituzioni a loro supporto. Tuttavia, sono emersi due driver per la diffusione di iniziative BOP: reti migratorie e organizzazioni settoriali. Questi sono stati analizzati evidenziandone le potenzialità relativamente alla domanda di ricerca. Infine, sono state presentate questioni aperte derivanti dalla diffusione di meccanismi di Inclusive Business a livello globale, contestualizzandole in rapporto alla Teoria BOP.
This study wants to investigate the process of diffusion of Inclusive Businesses according to the principles of the Bottom of the Pyramid (BOP) theory. The rationale is to investigate whether the Inclusive Business approach may lead to a new policy framework addressing Sustainability needs and Human Development, at a global level. Two diffusion-related variables were tested: the geographical replication of Inclusive Business models and the presence of a supporting institutional landscape. The study verified the hypothesis through a qualitative analysis of two firms (geographical replication variable), sixteen labs from the BOP Learning Lab Network (supporting institutional landscape variable) and ninety-six case-studies of the UNDP Growing Inclusive Markets database (both variables). Results showed cultural, policy, regulatory and economic barriers hampering the geographical replication of BOP ventures. From the institutional point of view, results showed a poor integration of actors from the BOP within the supporting institutions. Yet, two drivers to diffuse the Inclusive Businesses emerged: migrant networks and sector-level organizations. Both were investigated highlighting their potentialities in relation to the research question. Finally, open issues on the diffusion of Inclusive Business models were presented, explaining their contribution in advancing the state of the art of the BOP theory.
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DAL, NEGRO LUCIA. "Sostenibilità applicata: esplorando le strategie di Business Inclusivo attraverso le dimensioni spaziali ed istituzionali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2465.

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Abstract:
Questo studio analizza i meccanismi di diffusione di iniziative di Inclusive Business secondo i principi della Teoria Base della Piramide (BOP). La ragione è quella di approfondire l’ipotesi che tali iniziative possano rappresentare un modello di policies a favore dello Sviluppo Sostenibile e Umano, a livello globale. Due variabili sono state analizzate: la replicabilità geografica dei modelli di inclusive Business e la presenza di un contesto istituzionale di supporto. Lo studio ha verificato l’ipotesi attraverso un’analisi qualitativa di due aziende (per la variabile geografica), quindici laboratori appartenenti al BOP Learning Lab Network (per la variabile istituzionale) e novantasei casi-studio del database UNDP Growing Inclusive Markets (per entrambe le variabili). I risultati indicano la presenza di barriere culturali, politiche, normative ed economiche che impediscono la replicabilità/diffusione di iniziative BOP. Dal punto di vista istituzionale, appare una scarsa integrazione dei rappresentanti delle comunità BOP all’interno delle istituzioni a loro supporto. Tuttavia, sono emersi due driver per la diffusione di iniziative BOP: reti migratorie e organizzazioni settoriali. Questi sono stati analizzati evidenziandone le potenzialità relativamente alla domanda di ricerca. Infine, sono state presentate questioni aperte derivanti dalla diffusione di meccanismi di Inclusive Business a livello globale, contestualizzandole in rapporto alla Teoria BOP.
This study wants to investigate the process of diffusion of Inclusive Businesses according to the principles of the Bottom of the Pyramid (BOP) theory. The rationale is to investigate whether the Inclusive Business approach may lead to a new policy framework addressing Sustainability needs and Human Development, at a global level. Two diffusion-related variables were tested: the geographical replication of Inclusive Business models and the presence of a supporting institutional landscape. The study verified the hypothesis through a qualitative analysis of two firms (geographical replication variable), sixteen labs from the BOP Learning Lab Network (supporting institutional landscape variable) and ninety-six case-studies of the UNDP Growing Inclusive Markets database (both variables). Results showed cultural, policy, regulatory and economic barriers hampering the geographical replication of BOP ventures. From the institutional point of view, results showed a poor integration of actors from the BOP within the supporting institutions. Yet, two drivers to diffuse the Inclusive Businesses emerged: migrant networks and sector-level organizations. Both were investigated highlighting their potentialities in relation to the research question. Finally, open issues on the diffusion of Inclusive Business models were presented, explaining their contribution in advancing the state of the art of the BOP theory.
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Mameli, Giovanni <1976&gt. "Aiuti di Stato e coerenza dei sistemi tributari tra non discriminazione, libertà economiche e territorialità." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/776/1/Tesi_Mameli_Giovanni.pdf.

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Mameli, Giovanni <1976&gt. "Aiuti di Stato e coerenza dei sistemi tributari tra non discriminazione, libertà economiche e territorialità." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/776/.

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Bedussi, Giorgio <1988&gt. "Le contraddizioni della cooperazione internazionale - L'impatto degli aiuti umanitari nei paesi in via di sviluppo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11459.

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Abstract:
Obbiettivo della tesi è analizzare l’impatto che le politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo hanno sui paesi destinatari. Lo studio analizza l’evoluzione storica e i cambiamenti strutturali delle politiche allo sviluppo deliberate dai governi occidentali e dalle le istituzioni internazionali. Particolare importanza viene data alle organizzazioni non governative (NGOs) le quali sono diventante il soggetto più conosciuto nel mondo degli aiuti umanitari. Nel corso della tesi viene dimostrato come i progetti di aiuto internazionale spesso portano a risultati contraddittori e ad effetti collaterali estremamente negativi. Attraverso gli studi di numerosi autori e di analisi statistiche vengono evidenziate numerose problematicità legate al mondo dell’aiuto umanitario. Una particolare attenzione viene posta a fenomeni come: a) il rapporto tra le NGOs e le missioni militari occidentali e alla nascita delle cosiddette “guerre umanitarie” b) il rapporto tra i prestiti perpetui delle istituzioni internazionali (IMF) e il mancato sviluppo dei paesi beneficiari c) gli effetti degli aiuti indiscriminati sulle economie locali, fenomeno che rende i paesi poveri dipendenti da enti o organi internazionali d) i legami tra criminalità e aiuti umanitari, soprattutto di come gli aiuti occidentali vengano usati per finanziare la corruzione politica e i movimenti armati nei paesi beneficiari.
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FRANCIOSO, CHIARA. "Ruling fiscali preventivi nell’economia globalizzata. Profili di diritto transnazionale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/314063.

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Abstract:
L’elaborato verte sui procedimenti di ruling preventivo, attraverso i quali ciascun contribuente può ottenere chiarimenti – con efficacia vincolante per l’Amministrazione – in relazione a un caso concreto e personale, sull’interpretazione e l’applicazione delle disposizioni tributarie. L’avvento dei ruling preventivi ha innovato significativamente i moduli procedimentali tributari, tradizionalmente imperniati sull’accertamento del dichiarato: essi consentono di avviare, prima della presentazione della dichiarazione, un dialogo fra contribuente ed ente impositore teso ad una condivisa prospettazione del presupposto e della misura del tributo, che non si presti a censure successive. I procedimenti di compliance preventiva odierni rispondono ad esigenze di prevedibilità delle conseguenze fiscali delle attività economiche e sono frutto della progressiva codificazione di prassi informali di consulenza giuridica affermatesi in passato. L’informalità che ha contraddistinto inizialmente queste prassi pone una serie di questioni giuridiche (non sempre risoltesi con la codificazione dei procedimenti) legate alla segretezza, all’ampia discrezionalità amministrativa e al rischio di disparità di trattamento dei contribuenti. Nella specie, è sorto il rischio – segnalato da vari organismi sovranazionali – che attraverso procedimenti eccessivamente discrezionali e opachi, possano essere concesse agevolazioni surrettizie, idonee ad attrarre slealmente investimenti stranieri e ad innescare una gara al ribasso fra le giurisdizioni fiscali. Il presente contributo intende formulare considerazioni di policy sul modello di procedimento preventivo che meglio assicura, nell’era della globalizzazione, il rispetto dei principi costituzionali ed europei che governano la materia tributaria. Dopo una premessa di carattere storico, vengono individuati in chiave comparata i tratti ricorrenti dei procedimenti di ruling: (i) il carattere preventivo, concreto e personale del quesito; (ii) i meccanismi di tutela “rafforzata” dell’affidamento; (iii) la comune finalità di promozione della certezza del diritto. Vengono così evidenziate tensioni teoriche – a tratti irrisolte – tra il diritto alla tutela dell’affidamento e il necessario rispetto del principio di legalità nell’individuazione, in via preventiva, del presupposto e della misura del tributo. Si perviene quindi all’esame delle soluzioni promosse in sede OCSE ed UE per una maggiore trasparenza dei ruling, da attuarsi con lo scambio (rispettivamente spontaneo e automatico) di informazioni tra le amministrazioni fiscali. Oltre a porre a confronto i due standard, in prospettiva de iure condendo, sono prese in considerazione politiche di trasparenza alternative o concorrenti, tra cui la pubblicazione dei ruling. Il raffronto tiene in debito conto le esigenze di tutela dei diritti fondamentali dei contribuenti, muovendo dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e della Corte EDU. Oggetto di studio è, infine, il rischio di aiuti di Stato sotteso ai ruling, emerso in ambito UE. Vengono commentate le decisioni della Commissione europea e le prime sentenze del Tribunale UE sui ruling “benevoli” concessi, a noti gruppi multinazionali, dalle amministrazioni di alcuni Stati membri. L’analisi – sviluppata sul piano interno, comparato e sovranazionale – conduce ad alcune considerazioni sulla configurabilità (a) di un procedimento centralizzato europeo di compliance preventiva e (b) di un modello domestico in grado di ovviare alle criticità emerse in ottica transnazionale senza comprimere eccessivamente i diritti dei contribuenti.
In various jurisdictions, taxpayers may obtain a statement from the tax administration concerning the treatment of contemplated future transactions. A written statement, that binds the authority to the interpretation provided therein, ensures the taxpayer the legal certainty needed for cross-border transactions or complex investments, thus promoting simplified tax compliance and preventing tax disputes. The current advance compliance schemes result from the gradual codification of informal guidance practices from the past. The informality that once featured these practices still raises legal issues linked to secrecy, wide administrative discretion and the risk of discrimination between taxpayers. Despite the advantages well known in literature and acknowledged by national and international institutions, improper use of tax rulings may then facilitate aggressive tax planning and harmful tax competition: derogatory secret rulings, offering a low level of taxation in a certain jurisdiction, can encourage companies to artificially shift profits there, potentially leading to a race to the bottom. The current contribution aims to investigate which advance compliance policies, in a globalized market economy, best suit the constitutional and European principles governing taxation. Following an introduction on the evolution of ruling practices, their recurring features are identified with a comparative approach: (i) individual advance request, of practical interest for the taxpayer; (ii) “enhanced” protection of legitimate expectations; (iii) promotion of legal certainty. The comparative analysis identifies unsolved theoretical tensions between the right to the protection of legitimate expectations and the principle of legality in tax matters. The OECD and the EU are promoting the exchange of information (spontaneous and automatic, respectively) on cross-border tax rulings and APAs. After comparing the two standards, alternative or concurrent transparency policies are considered, including the publication of rulings. The comparison takes due account of the need to protect taxpayers’ rights, building on the Court of Justice and ECtHR case law. Finally, the dissertation addresses the competition threats raised by secret rulings, in terms of State aid (currently under judicial review by the Union Courts). The analysis leads to some remarks on the design of (a) a centralized European advance compliance program and (b) a domestic model able to overcome the above-mentioned issues without sacrificing taxpayers’ rights.
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Procaccini, Valeria <1985&gt. "Un'analisi comparativa degli aiuti cinesi ai paesi in via di sviluppo: un’indagine sull’esistenza di un modello cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6572.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è quello di verificare l’esistenza o meno un modello cinese di aiuti ai paesi in via di sviluppo, se questo sia nuovo, e verificarne il suo impatto sui paesi beneficiari. Nella prima parte, lo studio fornisce una panoramica su ciò che sono i foreign aid, seguita da una breve introduzione sugli aiuti occidentali e cinesi, concentrandosi sulle origini di questi ultimi e i suoi sviluppi a partire dall’età maoista. Il primo capitolo riporta altresì l'impatto degli aiuti cinesi sui media occidentali citando alcuni giornali internazionali. Tra i tanti, è grazie a un articolo del l’Espresso del 28 Aprile 2011 intitolato “(I cinesi) Si Stanno rubando l’Africa che questo studio ha iniziato, diversi anni fa, a prender forma. Trasferitami in Cina per motivi lavorativi, mi è stato più semplice reperire quotidiani stranieri e cercare di analizzare anche l’altro punto di vista. Il primo capitolo si conclude con un’analisi comparativa tra i due Libri Bianchi cinesi: gli unici due documenti rilasciati dal governo di Pechino, rispettivamente nel 2009 e nel 2014, su cui si dichiara per la prima volta la quantità, i settori e la distribuzione degli aiuti cinesi nel mondo. Nella seconda parte della tesi, vengono introdotti gli enti governativi cinesi che elargiscono i finanziamenti e alcuni tipi di finanziamenti utilizzati dalla Repubblica Popolare Cinese per sovvenzionare i paesi in via di sviluppo: prestiti agevolati, sovvenzioni, prestiti a tasso zero, riduzione del debito, export buyers’ credit, suppliers’ credit, natural resource-backed loans e linee di credito. Questi vengono poi messi a confronto con le regole internazionali e le norme che gestiscono gli aiuti stranieri, strutturate dal Development Assistance Committee (DAC) dell’ Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD), un gruppo di 34 paesi di cui la Cina non fa ancora parte. La parte centrale del secondo capitolo analizza poi quattro case studies: due regioni in Africa (Gana e Mozambico), una in Sud America (Cambogia) e una nel Sud-Est Asiatico. L’obiettivo è descrivere i diversi tipi di aiuti cinesi in quelle regioni dal campo delle infrastrutture al campo agricolo a quello medico e i loro effetti sulla popolazione locale. Nel capitolo terzo, ripercorrendo i case studies presentati, si presentano le motivazioni per cui si sostiene che la Cina stia aiutando i paesi in via di sviluppo, altresì si avanza l’ipotesi di un modello cinese della “South South Cooperation”. Si riassumono quindi gli strumenti cinesi utilizzati, come operano, quali sono le sue forze, le sue debolezze e cosa li renderebbe un modello per la comunità internazionale. Per la prima volta emerge un modello con caratteristiche prettamente cinesi efficace al miglioramento della qualità di vita dei paesi beneficiari. Questo lavoro spera di offrire a un pubblico più vasto un primo sguardo sugli aiuti esteri cinesi, e quindi dare un piccolo contributo alle troppo poche ricerche disponibili in questo campo. Suggerisco che uno studio più longevo e sul campo aiuterebbe questa ricerca ad ottenere risultati migliori.
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Pavanello, Beatrice <1997&gt. "La filosofia d'amore di Giacomo Leopardi. Una categoria conoscitiva che aiuta a «percorrerne» il sistema di pensiero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20937.

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Abstract:
Il presente scritto si pone l’obiettivo di inquadrare la concezione leopardiana dell’amore sotto molteplici sfaccettature, partendo dal presupposto che l’amore rappresentò per l’autore innanzitutto un’esperienza con valore di conoscenza. L’analisi inizia prendendo in esame le "Memorie del primo amore", una giovanile prosa autobiografica che registra il primo innamoramento dell’io per poi rapidamente abbandonare la modalità narrativa e volgere in un trattato quasi scientifico che analizza in modo viscerale questo sentimento. Seguirà un confronto tra questa prosa diaristica e la quasi coeva elegia "Il primo amore" – dal momento che entrambe nascono a partire dalla medesima esperienza– evidenziando affinità e differenze tra i due mezzi espressivi. Si cercherà di mostrare inoltre come questo scritto così precoce anticipi delle importanti acquisizioni e riflessioni alle quali Leopardi arriverà compiutamente molti anni dopo, ad esempio il piacere per un suono ascoltato da lontano senza avere cognizione della fonte. Altri due aspetti presi in esame saranno: la malinconia in amore – con valore principalmente strumentale – e la categoria di tempo analizzata soprattutto, ma non solo, nelle "Memorie". Si cercherà poi di ripercorrere le prove in versi che affrontano in qualche misura il tema amoroso: da "Alla sua donna" alle poesie che costituiscono il famoso "Ciclo di Aspasia". Si insisterà in particolare sul capolinea di "Aspasia", mostrando come l’uscita da un amore grande produca nel finale il raggiungimento di un particolare atteggiamento di fronte alle circostanze della vita: il titanismo o l’agonismo leopardiano. La trattazione assumerà poi uno sguardo più disteso: si utilizzerà la categoria amore per comprendere gli effetti di questo sentimento proiettato sull'umanità.
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Boscolo, Anzoletti Valentina <1987&gt. "Gli aiuti di Stato alle banche europee nel contesto della crisi: rischi e riforme di una legislazione d’emergenza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4350.

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Abstract:
La crisi finanziaria scoppiata nel 2007 negli Stati Uniti e rapidamente diffusasi anche in Europa ha, in pochi mesi, moltiplicato gli interventi pubblici di sostegno al sistema bancario. La Commissione Europea si è ritrovata ad emanare tempestivamente una legislazione d’emergenza per coordinare la mole dei nazionalistici interventi di aiuti alle banche promossi dai singoli Stati Membri. Riemergono sullo sfondo considerazioni riguardanti i concetti, molto spesso contrapposti tra loro, di stabilità del settore e libera concorrenza tra operatori. L’obiettivo post crisi si configura nello scacciare lo spettro dello Stato salvatore ed interventista, nella speranza di ottenere un mercato unico bancario a tutti gli effetti.
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